Pavia e Non Solo Magazine - 05 Giugno 2019

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N°05 - Giugno 2019

Locanda Bedo Sapore di mare e Oltrepò

Scollinando nella terra del Buttafuoco Pro Loco di Rovescala Ogni mese una gara di eventi

Ristorante Selvatico Apricena gourmet

Ziano Piacentino Alla scoperta delle tradizioni

Pietra de’Giorgi Inaugurazione della “Casa dei Melograni”

Piatti tipici, eventi, sport e non solo!



Filippo Quaglini

Direttore responsabile

Veronica Marigo

Designer e redattrice

Piero Ventura

Giornalista sportivo

Lucia Tuoto

Collaboratrice

Elisa Ajelli Giornalista

Simona Novarini Food Blogger

Micol Piazza

Collaboratrice

di PAVIAe NON SOLO magazine

la REDAZIONE


Photo by Veronica Marigo


BONARDA 100%, ELEGANZA ALLO STATO PURO.





DOLCE BAR•ENOTECA

Caffè Concerto dall’8 giugno al 3 agosto

Stradella


Via Gramsci n.5/7 - Casteggio (Pavia)

@gioia_di_francesca_razore


Un Mare di Colori


Intro Chi è Pavia Panoramica Personaggi News e curiositĂ

Spettacolo Letteratura e Arte Musica Teatri e Cinema Personaggi, Gruppi Artisti e mostre Scrittori e libri Patrimonio artistico


SOMMARIO INTERATTIVO Clicca sui MACRO argomenti

Scopri il Territorio Sagre ed eventi Piatti tipici e ricette Scopri i Comuni Personaggi Aziende del mese Gite e Weekend

Gite fuori porta e

Free time

Consigli di viaggi Night Life, movida, locali Sport e aria aperta Motori e gare sportive Benessere e Moda


Intro

Pavia e i suoi territori Clicca sull’articolo

Isa Maggi

Contro la violenza sulle donne


Non Solo Pavia Magazine vuole essere un giornale fresco,

divertente e che porti i lettori alla scoperta dei gioielli di questo territorio. Scopriremo insieme tutto ciò che la città di Pavia, L’Oltrepò, la Lomellina e il Basso Pavese hanno da offrire.

Parleremo spesso di cibo: spazieremo dal salame di Varzi

a quello d’oca di Mortara, dal peperone di Voghera alla micca di Stradella, dal riso agli agnolotti alla mostarda. Il tutto senza dimenticare, naturalmente, il buon vino. In questo territorio sono davvero tanti i vini di qualità e pian piano vi porteremo a scoprire le aziende vitivinicole e i produttori locali.

E ancora lo sport… calcio, pallavolo, basket e altri sport cosid-

detti minori troveranno spazio sulle pagine del nostro giornale. Vi terremo aggiornati sulle sagre di paese… la primavera sta arrivando e gli eventi saranno tanti e tutti davvero imperdibili. Ma soprattutto, vi porteremo a conoscere nel dettaglio tutto il territorio.

Parleremo dell’Oltrepò e dei suoi innumerevoli castelli, dei parchi e dei musei, della Lomellina e del suo riso: nella zona è diffusa, infatti, la coltura di questo prodotto, come testimoniato dalla Sala Contrattazione Merci di Mortara, la più importante in Italia per quanto riguarda la compravendita del riso. E ancora del Basso Pavese con i suoi tanti comuni. Intervisteremo i Sindaci, parleremo con personaggi illustri del

territorio e ascolteremo le persone che vogliono raccontare una storia... per fare storia! Vi porteremo con noi in questo viaggio lungo questo meraviglioso territorio e promettiamo di farvi scoprire sempre qualche bella novità, qualche aneddoto speciale, qualche curiosità ancora da portare alla luce.


OTTO MARZO TUTTO L'ANNO EDIZIONE 2019 Rubrica a cura di Isa Maggi

(Sportello Donna, Stati Generali delle Donne con il Patrocinio della Commissione Europea e della Provincia di Pavia)

A Pavia il tasso di disoccupazione femminile ha superato il 13% e quello delle inattive è ancora più alto. Ma non possiamo più lasciarci andare al pessimismo. Ritrovare fiducia nel futuro è una condizione necessaria perché senza questa spinta è difficile riuscire ad andare oltre la crisi e costruire nuovi scenari. NON CERCARE LAVORO, CREALO! CHIAMACI AL 366 2554736 PER INIZIARE PERCORSI DI ORIENTAMENTO ATTIVO AL LAVORO


Per tutto l'anno in locali disseminati a Pavia e in Provincia, in collaborazioni con professionisti/e ed associazioni, è attivo uno Sportello di Ascolto per Donne e Uomini con una serie di specialiste/i per svolgere attività di accoglienza, ascolto, assistenza in particolare a donne in fragilità economico e sociale, vittime di violenza, rifugiate e richiedenti asilo.

Per tutto l'anno svolgiamo attivitĂ di incontro fra chi offre lavoro e chi cerca lavoro. Badanti, baby-sitter referenziate (anche condivise, come le badanti di condominio), collaboratrici domestiche, segretarie on line, educatrici, operatrici sanitari, colf e assistenti sociali. Ma anche artigiane, sarte, svuota cantine, stiratrici, cuoche a domicilio,addetti all'acquisto e consegna di spesa e farmaci a domicilio. Ci sono anche pet e flower sitter, docenti di musicoterapia e arte terapia, fotoceramica, fisioterapiste, lezioni di inglese, russo, francese. Assistenza per i compiti e lezioni di latino, matematica, scienze e filosofia. Lezioni di chitarra, creazione di siti web e molto altro.


LA CARTA DI PAVIA Un manifesto contro la violenza maschile di genere Una nuova idea di città e di Europa E’ un protocollo d’intesa per promuovere una sensibilizzazione sulla violenza maschile di genere tra diversi soggetti istituzionali, enti, scuole, università ed associazioni. Ha come finalità quella di promuovere una lettura ed una analisi del fenomeno della violenza sul territorio nazionale e di suggerire ai decisori azioni e buone pratiche recepite e realizzate in contesti territoriali diversi. Il manifesto sulla violenza maschile di gene-

re, La Carta di Pavia ha come riferimento la Convenzione di Istanbul, firmata l’11 maggio 2011 dal Consiglio d’Europa ed entrata in vigore in Italia il 19 giugno 2013.La Convenzione di Istanbul è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro normativo completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza e a contenere una definizione di genere, senza alcuna forma di discriminazione.


ANCORA OGGI LE DONNE CHE DENUNCIANO SI SENTONO SOLE ED IMPOTENTI DIFRONTE AD UNA SERIE DI PROBLEMI ED INCOMBENZE.

La violenza di genere è un atto palesemente discriminatorio che comprime o nega il godimento dei diritti umani delle donne, dunque rappresenta in questo senso una lesione importante. Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere de iure e de facto è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne, la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione. La natura strutturale della violenza contro le donne in quanto basata sul genere e in quanto meccanismo sociale cruciale per mezzo del quale le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini. La violenza è un dato strutturale, non è un dato emergenziale, e affonda le sue radici nel rapporto impari tra uomini e donne, nella diseguaglianza sociale dei rapporti di potere tra uomini e donne. L’esperienza ci porta a pensare che la violenza di genere è sì una questione culturale, ma si rende necessario intervenire anche con la legislazione, prevedendo azioni più efficaci nei confronti degli uomini maltrattanti ed in difesa delle donne che decidono di denunciare.

PREVENZIONE Cambiare gli atteggiamenti, i ruoli di genere e gli stereotipi che rendono accettabile la violenza sulle donne. Accertarsi che la cultura le tradizioni e i costumi, la religione o il così detto “onore” non possano giustificare nessun atto di violenza. Superare la rappresentazione delle donne che vivono una relazione violenta come vittime... PROTEZIONE Garantire che le misure adottate pongano un particolare accento sui bisogni e sulla sicurezza delle vittime. Istituire servizi speciali di protezione per fornire sostegno medico e psicologico e consulenza alle vittime e ai loro figli. Istituire case rifugio e centri di accoglienza in numero sufficiente e apposite linee telefoniche di assistenza, operative 24 ore su 24... PERSEGUIRE GLI AUTORI Garantire che la violenza sia penalizzata e debitamente punita... COMUNICAZIONE I media hanno un ruolo fondamentale nel dare alle donne, e non solo, una maggiore consapevolezza quando contrastano quella sottocultura che legittima l’oppressione sessista...


LA SITUAZIONE Un femminicidio ogni 3 giorni. Una donna su 3 che nel corso della vita, secondo l’ISTAT, ha subito una qualche forma di violenza: fisica, psicologica, economica, sessuale,istituzionale, stalking, molestie. Esiste un problema di Gender Analysis per la raccolta dei dati. Oltre 20.000 donne che ogni anno cercano sostegno per uscire dalla violenza e ricostruire la propria vita, mentre i centri anti violenza denunciano crescenti difficoltà, mancanza di fondi, un incremento della rivittimizzazione secondaria nei tribunali, dove la violenza subita torna a essere colpa della donna che l’ha denunciata.

Le nostre richieste al Governo Noi donne degli Stati Generali chiediamo che il Governo metta subito in atto politiche attive, coerenti e coordinate per far fronte al drammatico problema della violenza maschile sulle donne, così come richiesto dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dal Governo italiano, richiamata nel Piano nazionale per contrastare la violenza. I fondi messi a disposizione dal Dipartimento Pari Opportunità sono assolutamente necessari per poter far sopravvivere i Centri antiviolenza ma crediamo che si arrivato il momento di non mettere più a bando le misure di contrasto verso la violenza. Le misure devono finalmente entrare a far parte delle misure strutturali. Ma a volte i grandi protocolli rischiano di non tener conto delle realtà specifiche

delle donne che subiscono violenze ed i tempi per attuare azioni necessarie sono troppo lunghi. Occorre rivedere il sistema di governance del sistema regionale vs la violenza. La reazione delle Istituzioni deve essere forte a tutti i livelli, dal governo alle amministrazioni regionali e locali, e deve coinvolgere anche la pubblica opinione e il sistema delle imprese utilizzando modalità innovative che in altri contesti europei hanno ottenuto risultati soddisfacenti come a Londra e a Barcellona. Dobbiamo sentirci tutte e tutti obbligati ad agire, gli uomini e non solo le donne. Un Paese democratico non può tollerare che milioni di cittadine siano vittima di violenza, sia essa psicologica, economica, fisica e/o sessuale.

Un Paese democratico deve reagire subito e con grande forza, applicare le leggi che ha e dotarsi di sempre rinnovati strumenti. Le donne sono uccise nella completa e assordante solitudine, nell’indifferenza generale perché la violenza contro le donne è considerata ancora oggi un fatto privato, la solidarietà umana non viene più coltivata, mentre si alimentano da parte di alcuni media morbosità e paura. Seguici su Facebook STATI GENERALI DELLE DONNE


Conoscere cosa è la violenza in ogni sua forma e come prevenirla. Per aderire alla Carta di Pavia e diffonderla, mandare mail a isa.maggi.statigeneralidonne@gmail.com


Scopri il Territorio Clicca sugli articoli

Locanda Bedo Mare e Oltrepò

Castello di San Gaudenzio Scopri tutti i servizi

Esperienze One Day Trip

Un calendario ricco di degustazioni in Oltrepò

Batarò in vigna

Degustazione wine&food Az. Agr. Valdamonte

Ristorante Selvatico

Apericena Gourmet del martedì sera


Pietra de’Giorgi Inaugurazione “Casa dei Melograni”

Scollinando 2019

Degustazione in passeggiata di Buttafuoco Storico

Le Ricette di Simona Una crema dal sapore d’estate

Pro Loco Rovescala Tanti giovani per tantissimi eventi

SaxBere 2019

Un borgo, vino e street food locali

Pane di Rosa

La gastronomia per eccellenza in Oltrepò


COS’È ONE DAY TRIP AND MORE? One day trip sta nascendo per una necessità di viaggiare in modo diverso, andare oltre allo stereotipo di un territorio, scoprendo la vera identità, la vera anima di un luogo. Dobbiamo ricordare che le città nascono dall’emigrazione dai campi, e quei sentieri che hanno portato a creare questi nuclei di gente, servizi e comunicaizone esistono ancora, e necessitano di essere riscoperti e raccontati!

Vogliamo raccontare i profumi, i sapori, i colori dei paesaggi e delle architetture storiche che si ergono maestosamente da secoli, ma non solo, vogliamo soprattutto

conoscere la vita vera, le storie di famiglie, piccoli imprenditori, commercianti, che da sempre collaborano per la salvaguardia dell’economia locale. Vogliamo spingere i viaggiatori a ricordare e condividere emozioni.

Seguite le nostre ESPERIENZE in Oltrepò!!


Quello in cui crediamo Sosteniamo le nuove generazioni che vogliono trasformare le vecchie tradizioni tramandate dai nonni e dai genitori in qualcosa di unico e sorprendente, i giovani hanno voglia di fare, comunicare e creare innovazione, mantenendo l’amore per la tradizioneusando prodotti locali o a km zero.

Crediamo nella TRIP THERAPY, il benessere che suscita una giornata rilassante composta da attività sportive, culturali ma soprattutto enogastronomiche, per una totale immersione in un territorio che soffre di solitudine, perchè non sempre luogo di turismo acclamato.

E NOI SIAMO QUI PER CREARE NUOVI ITINERARI ESPERIENZIALI, PER SCOPRIRE LA VERA ITALIA!

Segliete un viaggio, fuggite dalle vostre città per vivere una giornata o un weekend unici! Itinerari del gusto, per chi ama la natura e la vuole osservare lentamente prendendo una bicicletta o camminando tra i sentieri di una volta, passeggiando tra le vie meno conosciute delle città, sedendosi in ristoranti tipici, locali storici, scoprendo negozi che raccontano il vero territorio locale!

SCOPRICI: www.onedaytripandmore.com FB: One Day Trip And More e-mail: onedaytripandmore@gmail.com


WINE

EXPERIENCE ONE DAY TRIP OLTREPÒ

AZIENDA AGRICOLA MAGGI FRANCESCO

Cantina Maggi Francesco capitanata dal giovane ed intraprendente Marco, diventato Presidente del Consorzio del Buttafuoco Storico e attivo sostenitore di tutto l’Oltrepò Pavese! Scoprirete la storia di una famiglia con la passione per la viticoltura e delle tradizioni, assaggerete il frutto di lunghi processi di vinificazione degustando anche formaggi, salumi locali accompagnati con la classica fetta di miccone!

Consorzio Buttafuoco Classic Tour:

Durata tour: mezza giornata, 40€ a persona

Degustazione Buttafuoco in vigna: Durata tour: 3 ore, 30€ a persona

Degustazione Buttafuoco in cantina: Durata tour: 2 ore, 25€ a persona

Degustazione 5 vini a scelta in cantina: Durata tour: 2 ore, 20€ a persona

Canneto pavese (PV), Frazione Costiolo 87 Tel. 0385 60 233 - info@maggifrancesco.it www.maggifrancesco.it


INTRODUZIONE: Un grande interesse per il turismo lento ed esperienziale, che non porta lontano, non raggiunge mete esotiche, non promette il giro del mondo... ma di conoscere i luoghi della tradizione delle Province! Pavia e non solo Magazine vuole promuovere questo movimento partendo dal proprio territorio, creando un network tra itinerari, soste del gusto ed esperienze sensoriali che coinvolgeranno corpo e mente! Verrete catapultati nella vera vita di chi lavora nel settore agroalimentare e vinicolo, scoprendo dove nasce il prodotto che andrete a degustare!

GIORGI WINES

Entrate nel mondo della famiglia Giorgi, dalle vigne storiche alla cantina che ha reso l'Oltrepò famoso in tutt'Italia! Degustate un'ampia scelta di vini nell'elegante enoteca per essere immersi in un ambiente familiare e rilassatevi con gli amici davanti ad un selezionato tagliere di salumi e formaggi locali.

Degustazione in enoteca:

Durata esperienza: 1 ora, 15€ a persona (dal martedì alla domenica, possibilità di ingresso libero)

Visita vigna, cantina e degustazione in enoteca:

Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona (dal martedì al venerdì, per gruppi oltre le 10 persone prenotare la disponibilità anche per il weekend) Canneto Pavese (PV), Frazione Camponoce 39/A Tel. 0385 262151 - info@giorgi-wines.it www.giorgi-wines.it


AZIENDA AGRICOLA QUAQUARINI FRANCESCO

Il rispetto per la natura ed il lavoro in vigna abbracciano uno stile completamente biologico e sostenibile... degustate vini di alta qualità, buoni anche per la salute!

Degustazione in cantina:

Durata esperienza: 1 ora, 5€ a persona 2 vini che più caratterizzano l’identità dell’azienda: Bonarda, Sangue di Giuda, Spumante, Buttafuoco. (dal 2 marzo al 30 aprile, tutti i sabati e domeniche presso il punto vendita in Fraz. Beria 2/A, su prenotazione)

Degustazione con passeggiata in vigna:

Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona 4 vini che più caratterizzano l’identità dell’azienda: Bonarda, Sangue di Giuda, Spumante, Buttafuoco, in abbinamento a salumi e formaggi tipici. (10/15 persone, su prenotazione). Canneto pavese (PV), Via Casa Zambianchi 26 Tel. 0385 60152 - info@quaquarinifrancesco.it www.quaquarinifrancesco.it

FIAMBERTI VINI

Riscopri i sapori di vigne storiche e selezionate della famiglia Fiamberti, fondatori del Club Buttafuoco Storico e autentici apapssionati del mondo della viticiltura. Degusta nella cantina storica i vini che più caratterizzano l’oltrepò Pavese, in abbinamento a salumi tradizionali.

Degustazione vini Buttafuoco Storico: Durata esperienza: 2 ore, 25€ a persona DA SETTEMBRE

Degustazione 5 vini a scelta:

Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona DA SETTEMBRE Canneto Pavese (PV), Via della Chiesa, 17 Tel. 0385 88019



Degustazione vini Classic e salumi: Durata esperienza: 3 ore, 20€ a persona, OGNI DOMENICA DA APRILE A OTTOBRE

Degustazione vini Premium e salumi: Durata esperienza: 3 ore, 25€ a persona, OGNI DOMENICA DA APRILE A OTTOBRE

Da Giugno a Settembre è possibile immergersi nel verde delle colline. Durata passeggiata: 1 ora, compreso nel prezzo dell'esperienza scelta.

AZIENDA AGRICOLA IL MOLINO DI ROVESCALA

Vivi una vera esperienza enogastronomica di campagna, circondati di genuinità ed ospitalità della famiglia Passerini. Scopri e degusta i prodotti di loro produzione, ritrovando quei sapori unici di tradizione e passione!

Degustazione vini Classic:

Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona, OGNI DOMENICA DA APRILE A OTTOBRE

Degustazione vini Premium:

Durata esperienza: 2 ore, 15€ a persona, OGNI DOMENICA DA APRILE A OTTOBRE

TENUTA RICCARDI

Nel mezzo dell'Oltrepò, in cima alle dolci colline dove la vista si perde a 360°. Degustazioni di vini classici, senza solfiti, fermi o bollicine... vini che rappresentano l'azienda dal 1912!

Degustazione in cantina:

Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona

Visita vigna e degustazione in cantina: Durata esperienza: 3 ore, 15€ a persona (da maggio a settembre)

Santa Maria della Versa (PV), Loc. Casino di Soriasco 1 Tel. 0385 79319 - 338 7312195 - info@tenutariccardi.it www.tenutariccardi.com

Loc. Molino/Rovescala (PV), Cascina Molino, 2 Cell. Daniele 339 4739924, Alberto 339 6631660 info@ilmolinodirovescala.it


APPUNTAMENTI DURANTE L’ANNO:

SOCIETÀ AGRICOLA GUERCI

Tra città e prima collina, tra lavoro, degustazioni e feste della tradizione, la famiglia Guerci conduce con passione l'Azienda dal 1924. Unione, calore e solarità sono i punti di forza per riuscire a catturare l'attenzione degli amanti del gusto locale.

Degustazione in cantina:

Durata esperienza: 2/3 ore, 5€ a persona (sempre aperti, domenica pomeriggio su prenotazione)

Ultima domenica di Febbraio: LA POLENTA INCONTRA IL VINO ROSSO Maggio: CANTINE APERTE, DEGUSTAZIONE CON RISOTTATA 3 domeniche di Settembre: CANTINE APERTE IN VENDEMMIA, soprattutto per bambini 2 incontri per la Festa di S. Martino: CANTINE APERTE

Passeggiata in vigna in base alla stagione e meteo Casteggio (PV), Località Crotesi, 20 Tel. 0383 82725 - info@guercivini.it www.guercivini.it

AZIENDA AGRICOLA PARAVELLA

Prime colline dell'Oltrepò Pavese, ricche di storia e passione per il vino. La famiglia Paravella vi saprà accompagnare in questo viaggio di scoperta della loro "routine", interagendo con i sapori tradizionali di salumi e formaggi, dandovi l'opportunità di scoprire l'anima dell'azienda.

Sunday Tasting:

Una domenica al mese, da aprile a settembre, la cantina Paravella è aperta per accompagnarvi in un tour enogastronomico da dove tutto ha inizio. Passeggiata tra le vigne per poi degustare i vini in abbinamento a salumi e formaggi locali. Durata esperienza: 2/3 ore, 10€ a persona

Stradella (PV), Fraz. Cassinello Tel. 338 5318705 - paravella@libero.it www.paravellavini.com


AZIENDA AGRICOLA LUCA CIOCCHI

Tra gioventù che ha portato una ventata d’aria fresca e colore e la tradizione che afferma i gusti tipici del territorio, scoprite la degustazione in vigna con gli eccellenti vini di Rovescala, famosa per il Bonarda e i salumi di produzione dell’azienda!

Degustazione con passeggiata:

Passeggiata tra i vigneti, con degustazione dei vini dell’azienda accompagnata da taglieri di salumi Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona

Rovescala (PV), Via Giglielmo Marconi 9 Tel. 0385 241826

TENUTA BORGOLANO

Scoprite la cura per la coltivazione di vitigni autoctoni dell'Oltrepò Pavese. Punto di forza dell'azienda il Pinot Nero, ma anche la Croatina, Barbera, Riesling e Malvasia. Fatevi accogliere nell'elegante area degustazione per essere immersi in sapori di famiglia!

Degustazione tra storia e relax:

Fatevi coinvolgere dalla passione per il mondo della viticoltura e conoscenze enologiche esposte da esperti sommelier. Visitate la vigna (quando il tempo lo permette), la cantina e rilassatevi nell’ampia e luminosa area dedicata alle degustazioni di vini della Tenuta Borgolano e prodotti locali. Durata esperienza: 2/3 ore, 10€ a persona Montescano (PV), Via Pianazza 44/46, info@tenutaborgolano.it, www.tenutaborgolano.it


LA VERSA

Scoprite il gusto della tradizione La Versa, il sapore autentico dello Spumante Millesimanto, nato proprio qui, in Valle Versa. Un racconto fatto di qualità e maestria dai giovani enologi, che vi faranno immergere nel passato, dal 1905 fino ad oggi passando a scoprire le antiche mura che custodiscono il segreto dell’azienda.

Degustazione La Versa:

Visita nella cantina storica, con degustazione i n abbinamento salumi e formaggi tipici della zona. Durata esperienza: 2 ore, 15€ a persona (min 10 persone)

Santa Maria della Versa (PV), via F. Crispi, 15 Tel. 0385 7984 – info@laversa.it – www.laversa.it

AZIENDA AGRICOLA TORTI L’ELEGANZA DEL VINO

Immergetevi in una famiglia che vi conquisterà il cuore, in un'atmosfera rilassante ed avvolgente. Location uniche che fanno sognare eventi all'aperto, degustazioni eleganti, dove non può mai mancare il prestigioso vino Torti Wines!

Classic experience:

Visita guidata in barricaia e azienda con un’accurata descrizione e un coinvolgente racconto della storia della famiglia e dei propri prodotti. Degustazione 4 vini: 2 rossi, 1 vino bianco, 1 metodo Charmat; accompagnati da salumi e formaggi tipici della zona. Durata esperienza: 2 ore, 25€ a persona

Esperienza con visita nei filari:

35€ a persona (in base alla stagione e meteo)

Eventi con catering in azienda:

E’ possibile organizzare eventi privati presso le nostre location suggestive e intime. Gradita la prenotazione anticipata. Prezzo da concordare in base alle vostre richieste.

Le nostre location:

Veranda panoramica, barricaia, giardino con portico in villa immersa nei filari (solo esterno in stagione estiva).

Montecalvo Versiggia (PV) Fraz. Castelrotto 6 - Tel. 0385 951000 torti@tortiwinepinotnero.com www.tortiwinepinotnero.com


TENUTA QUVESTRA

APPUNTAMENTI:

Nel nostro podere si sublimano la vocazione vinicola del territorio, l’esperienza imprenditoriale e l’entusiasmo nel produrre vini di eccellente qualità.

Wine Tour

Si inizia tra i vigneti, per poi visitare la cantina e la barricaia. Degustazione di 5 vini accompagnati da una selezione di Salumi e formaggi locali, pane e focaccia di nostra produzione Durata: 90 min, 18€ a persona

Degustazione in botte

Si inizia tra i vigneti, per poi visitare la cantina e la barricaia. Degustazione di 3 vini accompagnati da una selezione di Salumi e formaggi locali, pane e focaccia di nostra produzione

WINE TOUR PASQUETTA DEGUSTAZIONI WINE&FOOD 25 APRILE CANTINE APERTE MAGGIO FESTA DI SAN MARTINO NOVEMBRE

Durata: 90 min, 15€ a persona

Wine Tour Gourmet

Si inizia tra i vigneti, per poi visitare la cantina e la barricaia. Degustazione di 3 vini accompagnati da una elezione di Salumi e formaggi locali, torta salata, bruschetta, frittata, pane e focaccia di nostra produzione Durata: 90 min, 20€ a persona

AZIENDA AGRICOLA E AGRITURISTICA VALDAMONTE

Scoprite i tradizionali vini dell'Oltrepò rivisitati dalla mente del giovane Alberto che non tralascia nessuna informazione tramandata dai nonni. Vivi a contatto con una nuova realtà che racconta divinamente il territorio locale.

Degustazione 3 calici, salumi e formaggi: Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona

Santa Maria della Versa (PV) Località Case Nuove, 9 Cell. 347 6014109 info@quvestra.it www.quvestra.com

DA GIUGNO A SETTEMBRE è possibile immergersi nel verde delle colline, passeggiare tra i vigneti e degustare all'aria aperta i vini dell'azienda Valdamonte. Durata passeggiata: 1 ora, compreso nel prezzo dell'esperienza scelta.

Degustazione 3 calici, salumi d’oca: Durata esperienza: 2 ore, 15€ a persona

DEGUSTAZIONE CON TAGLIERE COMPLETO: 20€ a persona Degustazione 5 calici, salumi e formaggi: Durata esperienza: 2 ore, 15€ a persona

Degustazione 5 calici, salumi d’oca: Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona

DEGUSTAZIONE CON TAGLIERE COMPLETO: 30€ a persona

Santa Maria della Versa (PV) Fraz. Valdamonte, 58 Tel. 0385 79665 - Cell: 333 8176256 (Alberto) Agriturismo: Cell. 334 7851225 (Carola) info@valdamonte.it - www.valdamonte.it


RICETTE A BASE DI LUMACHE ALLEVATE A KM ZERO,

FOCACCIA E PIZZA COTTE NEL FORNO A LEGNA, PASTE, RAVIOLI E SECONDI PIATTI DI CARNE DELLA TRADIZIONE DELLA NONNA. EVENTI, MUSICA, COMPLEANNI E TANTO ALTRO!

Via Borgo San Calogero 5 - Verrua Po - PV

Info e prenotazioni: 328 0454759


FOOD

EXPERIENCE ONE DAY TRIP OLTREPÃ’

Zuppa alla Pavese, Ristorante Bazzini, Canneto Pavese


SE SEDERVI AD UN TAVOLO A MANGIARE NON VI BASTA PIÙ, SE OGNI VOLTA CHE ORDINATE UN PIATTO VI DOMANDATE COME È STATO PREPARATO, QUALE RICETTA SEGRETA È STATA UTILIZZATA... PERCHÈ AMMETTETELO, A CASA NON VERRÀ MAI UGUALE! SCOPRITE LE AZIENDE AGRICOLE, I ROSTORANTI E GLI AGRITURISMI CHE VI SVELERANNO QUELLO CHE PER LORO È LA SOLITA ROUTINE... MA PER VOI UN’ESPERIENZA UNICA A CONTATTO CON LA NATURA E LE MATERIE PRIME GENUINE!

RISTORANTE BAZZINI

Un successo strepitoso al Ristorante Bazzini, corsi di cucina alla portata di tutti, capitanati dalla simpaticissima Food Blogger di Giallozafferano Simona Novarini. Partecipate numerosi... per saperne sempre una in più!

Corsi di cucina:

Trascorri una serata in compagnia e divertimento con amici o nuove persone con la passione per le ricette casalinghe, spiegate con un pizzico di creatività in più! Durata esperienza: 2/3 ore, 30€ a persona Prossimamente le nuove date!

Canneto Pavese (PV), Via Roma 11 Tel: 0385.88018 - info@ristorantebazzini.com www.ristorantebazzini.com Aperto pranzo e cena dal martedì alla domenica. Chiuso il lunedì


AGRITURISMO IL GUSCIO

Impara a cucinare gli ottimi piatti della tradizione della Famiglia Calvi dell'Agriturismo Il Guscio, scopri la vita di campagna e l’allevamento di lumache!

Ricette a base di lumache:

Visita all’allevamento di lumache in giardino e preparazione di 3 diverse ricette: lumache fritte, spiedini di lumache, lumache trifolate. Durata esperienza: 2 ore di preparazione + degustazione, 30€ a persona

Filetto di maialino cotto sotto brace:

impara la ricetta segreta della nonna di Maurizio, un filetto di maialino tenerissimo avvolto in un panno di cotone bagnato nella birra e cotto sotto brace. Durata esperienza: 1 ora di preparazione + degustazione, 20€ a persona

Scopri la vera pizza fatta in casa: un forno a legna

in salotto per sfornare pane, focacce e pizza ogni giorno! Impara da Lucia e dai figli come impastare e sfornare! Durata esperienza: 2 ore di preparazione + degustazione, 15€ a persona

AGRICOLA STELLA

In una cascina lontana lontana, nel mezzo della campagna rigogliosa, tra le acque dello Scrivia e del Po, esiste una ragazza speciale che ha saputo cogliere la magia della frutta e verdura ed intrappolarla in vasetti super colorati! Vivi una degustazione ricca di sapori unici e nuovi!

Degustazione prodotti:

Accoglienza in Cascina Marchesa, Claudia vi farà assaggiare le sue proposte di marmellini e sottaceti accompagnati da salumi e formaggi della zona, raccontando l’importanza del naturale e Km 0; in collaborazione con diverse cantine vinicole. Per concludere in dolcezza scoprite un nuovo modo di fare merenda con le sue marmellate! Durata esperienza: 2/3 ore, 10€ a persona Isola Sant’Antonio (AL), Cascina Monte Marchesa 16 Tel. 0131 19523558 - agristellaclaudia@gmail.com www.agricolastella.eu

Verrua Po (PV) Via Borgo San Calogero 5 Tel. 328 0454759 Aperto il venerdì, sabato e domenica per pranzo e cena


LA MONTEMARZINA

Montemarzino (AL), Fraz. Reguardia 6 Fausto: 331 2188983 - Marco: 3409320548 faustosavio71@gmail.com www.lamontemarzina.com

Dai piedi della collina, a Volpedo, si sale verso Montemarzino, la terra della frutta. Un'esperienza immersa nella natura con i giovani dell'Azienda La Montemarzina, degustazioni appetitose da assaporare all'aria aperta...

Degustazione in Azienda:

ampio buffet con degustazione frutta sciroppata e spalmabile abbinata a salumi e formaggi, con dimostrazione in laboratorio. Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona

Degustazione in tour: passeggiata tra i campi in fiore o tra gli alberi con frutta pronta da cogliere (dipende dalla stagione), visita in laboratorio dell’Azienda La Montemarzina, ultima tappa in cima alla collina di Montemarzino per una degustazione nella piazza panoramica: ampio buffet con frutta sciroppata e spalmabile in abbinamento a salumi, formaggi e vini. Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona

AZIENDA AGRICOLA SIMONE REPOSI

Scopri il gusto dei prodotti genuini di campagna, respira aria che solo lontano dalla città si trova, incontra la famiglia Reposi ed ascolta il racconto della loro quotidianità: animali, frutta e verdura! Verrai rapito dall'entusiasmo delle cose semplici!

Degustazione prodotti dell’azienda:

Una degustazione che inizia in mezzo al campo, assaporando il profumo dei fiori o della frutta che matura sugli alberi. Conserve, miele, salumi, prodotti dell’orto e del pollaio, saranno accompagnati da vini locali in partnership con l’azienda Reposi. Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona

Degustazione prodotti dell’azienda con prodotti locali: Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona Bivio Carmine (PV), via Carmine 33 Tel. 339 6512878 aziendagricolareposi@libero.it


Scollinando 2019 Veronica Marigo


Scollinando 2019 si fa attendere, ma dopo un mese, lasciando passare un maggio freddo, piovoso, grigio, quasi da farci dimenticare della presenza dell'estate... ecco che il 16 giugno è arrivato! Una grande folla ad attendere la partenza si condensa davanti all'enoteca del Club del Buttafuoco Storico, a Canneto Pavese, dove, una volta all'anno si ripete con successo questo entusiasmante evento: 10 chilometri di cammino a contatto con il vero Oltrepò! Si parte puntualissimi alle ore 9:30, le squadre sono suddivise ogni mezz'ora, il mio gruppo parte con il capitano della nave Marco Maggi, impossibile da perdere di vista! Con i suoi passi da gigante è quasi difficile stare al passo, perchè le distrazioni sono tante: foto, selfie, osservare i piccoli grappoli di uva che stanno prendendo forma, la luce del mattino che già scalda la schiena ed obbliga (noi di città) a riprendere fiato ogni tanto...

Nella Foto a lato: Marco Maggi, Presidente del Club Buttafuoco Storico, conduce il suo gruppo di Scollinando 2019



Dopo un'oretta di strada, tutti acclamiamo ad una pausa per riprendere le energie già perse... ed ecco la prima tappa, dove ci attende la prima selezione di cinque bottiglie di Buttafuoco Storico abbinate a salumi e gnocco fritto! Evvai!! La prima colazione della mia vita a base di vino e pancetta!! In un attimo si possono notare i visi più rilassati, guanciotte piene e gomiti all'insù, perchè noi italiani siamo così, ci lamentiamo ma ci basta poco per essere felici! Oggi sono presenti davvero tantissime persone, che arrivano da Pavia e provincia ma anche da Milano, Lodi e altre città limitrofe che cercano la tradizione, e dove meglio trovarla in un evento che vuole diffondere la filosofia di un grande vino rosso derivante da vitigni autoctoni, coltivati in una piccola lingua di terra circondata da due torrenti, come per creare una vera e propria isola dall'ecosistema tutto suo! Percorriamo sentieri che profumano di natura, baciati dal sole, immersi in una fitta vegetazione di alberi secolari ma anche di tante piantine e fiori selvatici di un verde alieno che abbaglia! Non si può non rimanere estasiati da così tanta bellezza, da luoghi così vicini alla frenetica vita di città fermi nel tempo, perchè a fare la guardia alle preziose viti ci sono boschi incontaminati, terreni originali, come madre natura li ha fatti, senza alcun disturbo da parte dell'uomo.


La Signora Coppa SALUMIFICIO F.LLI DATURI Strada Provinciale 201 n. 26, Canneto Pavese (PV) Tel. 0385 262415 - salumidaturi@virgilio.it www.salumificiodaturi.it


Un Signor Vino

Solo da Daturi


Ci immergiamo nell'ombra dei grandi alberi, chiediamo un riparo gratuito, le immense chiome proteggeranno sempre animali e umani dal calore del sole, la terra sarà sempre umida e profumata, ospitando vita in ogni angolo libero. Dalla natura si può imparare tanto, e la vera libertà la si ottiene nel rispetto e nella comprensione di tutto ciò che può offrirci. Da un piccolo seme siamo riusciti a scoprire un bene prezioso, un liquido pregiato che occorre studiarlo e saperlo raccontare che sa unire centinaia di persone nello stesso luogo, oggi, diverse tra loro, ma con un'unica passione: il vino!


La seconda tappa stupisce tutti,

in cima alla collina più alta risiede un grande albero che apre l'orizzonte a 360°, dove nelle giornate più limpide si possono vedere le Alpi da una parte e il Monte Lesima dell'altra, la vetta più alta del nostro appennino pavese! Ci aspettano altri tipi di Buttafuoco Storico e assaggi di formaggio, torte salare e crostini saporiti; tutti sono sdraiati all'ombra per una degustazione in pieno relax, massaggiati da un vento tranquillo e fresco che induce a chiudere gli occhi e percepire tutti i nostri sensi attivi. Infatti i riflessi dei viticoltori sono prontissimi! Una folata di vento un po' troppo esuberante per poco non faceva volare via il gazebo, Marco aiuta allungando semplicemente il braccio, gli altri invece si prendono in spalla per poter rimettere tutto al suo posto! Un gioco di squadra che parte da qui, dal gioco, dal divertimento, fino ad

arrivare ad importanti scelte di marketing, strategie internazionali che li hanno spinti per la prima volta a Milano e poi Londra, per poter raggiungere nuovi appassionati! Ma oggi è ulteriormente importante, perchè i vignaioli del Club del Buttafuoco Storico, ci hanno permesso di entrare nei loro giardini privati: le vigne custodite meticolosamente e vissute ogni giorno, cresciute con passione da generazioni.

Il Buttafuoco Storico, un vino prodotto esclusivamente sotto la guida di un rigido regolamento, una bottiglia unica, con l'altorilievo del logo, con lo scopo di uniformare l'identità di immagine, ma che al suo interno vuole comunicare l'unicità del viticoltore, sprigionando uniche note di un corpo complesso ed austero.



Ma il viaggio continua, si scende da quella collina così fresca e ventilata per immergerci nella calura della campagna, tra le viti sembra di camminare in un labirinto, io e il mio piccolo gruppo ci distanziamo dal capofila e per un attimo ci guardiamo attorno spaesati, circondati solo da filari verdi e silenziosi. Un urlo ci distare: “In mezzo alle vigne!! Proseguire dritti!!”. E con un sospiro di sollievo scherzoso, attraversiamo la vigna passo dopo passo, scansando le liane di vite ribelle e le erbe troppo cresciute, come se fosse un film girato in mezzo alla jungla. Stanchi, accaldati e assetati (di vino), ad un certo punto noto un strano comportamento umano, tutti ammassati a testa in su, cercando di afferrare dei rami... mi avvicino e noto un albero pieno zeppo di ciliegie di un rosso intenso quasi nero! Marco ovviamente ci da una mano per poter assaggiare, almeno una volta nella vita, di questo frutto mitologico: “Ohhh ma che dolci!”, “Non le ho mai mangiate così buone”, “Alla faccia del lavare la frutta! Io me le magio tutte!”... ecco, qui abbiamo perso circa mezz'ora!



L’alta qualità dei vini nasce nel vigneto e viene portata a compimento in cantina. Consapevoli di questo, Giorgi Vini ha valorizzato i vecchi vigneti di famiglia e, quindi, selezionato ed acquisito nuovi appezzamenti di terreno, badando c he l’esposizione e la composizione del terreno, sempre in alta collina, fossero ideali per ciascun tipo di vitigno.

BUTTAFUOCO STORICO O.P. Doc 2009 UVAGGIO Barbera 45% Croatina 45% Uva Rara 5% Vespolina 5% GRADAZIONE ALCOLICA 14,5% vol. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE Visive: Rosso granata con sfumature aranciate Olfattive: Netto, intenso, delicato, strutturato, con netti sentori fruttati Gustative: Asciutto, di corpo, piacevole sapidità e buona la persistenza aromatica TEMPERATURA DI SERVIZIO 18°C.


La terza tappa si fa davvero desiderare: passando per paesini sperduti, attraversando boschi e natura incontaminata, sudando l'unica maglia a disposizione e i cappellini colorati donataci dal Club; arriviamo al parco comunale di Castana dove ci attendono rifornimenti di acqua, una parete con tutte le 14 bottiglie dei viticoltori e un bel piatto di Pisarei e Fasò! Le persone sono finalmente sedute, stanche, un po' baciate dal sole, accaldate, ma non rinunciano a continuare gli assaggi di Buttafuoco Storico! Tra una degustazione e l'altra conosco Emma, la bimba di Marco Maggi (Presidente del Club), e noto che è incuriosita dalla mia macchina fotografica! Con timore le chiedo se vuole provare a fare delle foto, impacciata la afferra, le dico di stare attenta, di guardare nel mirino ed utilizzare lo zoom. Detto fatto, abbiamo una nuova fotografa!


Emma Maggi

Giulio Fiamberti

Marco Maggi

Umberto Quaquarini

Un vero talento che stupisce mamma e papĂ e anche gli amici Giulio Fiamberti ed Umberto Quaquarini, “rustici uomini di campagnaâ€?, ritratti in un nuovo splendore, immortalati quasi da sembrare dei divi di Holliwood in incognito!

Scatti di pieno relax, di conversazioni, sorrisi e dettagli che provengono da occhi curiosi e attenti, una bambina che ha saputo cogliere l'essenza dell'attimo, nell'attimo in cui ha preso tra le manine, per la prima volta, una macchina fotografica!



“Vigna Sacca del Prete”

Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete Vino fermo da invecchiamento. È un ambizioso vino rosso, unico, peculiarità di una vigna tradizionalmente vocata per esposizione, giacitura, terreno e microclima. Questo vino si pregia del marchio del Club del Buttafuoco Storico, che può essere ottenuto solo in presenza del punteggio minimo di 80 centesimi assegnato da una commissione di tecnici, in sintonia con la scheda dell’Union Internationale des Oenologues. VITIGNI Croatina (60%) Barbera (30%) Ughetta di Canneto (5%) Uva rara (5%) AFFINAMENTO 36 mesi in legno 12 mesi in bottiglia IN DEGUSTAZIONE Colore rosso rubino intenso; profumo complesso con note di frutta rossa sotto spirito, spezie, caffè e sentori balsamici; in bocca è caldo, di gran corpo e struttura. ABBINAMENTI Bene su piatti di selvaggina e carni rosse. Ottimo con bolliti, brasati e stufati, da provare anche con formaggi a media stagionatura. Da servirsi a 18 °C.



Buttafuoco Storico 2005 “Vigna Costera” Il vino ha maturato in botti di legno per 16 mesi e si affinato in bottiglia per circa 10 mesi prima della vendita che può avvenire solo dopo il conseguimento del parere positivo d ella commisione di cantina e comunque non prima dei 36 mesi dalla raccolta delle uve. COLORE Di colore rosso rubino carico,è brillante con buona viscosità PROFUMO Al naso è fine, intenso, pulito con delicati sentori di frutta rossa, ciliege e prugne nonchè di spezie e minerali SAPORE Al palato è molto strutturato, con un buon equilibrio, grande personalità e lunga persistenza GRADAZIONE: 14,5 % VOL. ACCOSTAMENTI Ottimo con i primi con sugo di carne, brasati, ma anche con bolliti non troppo grassi, carni rosse e formaggi stagionati TEMPERATURA DI SERVIZIO Va servito ad una temperatura di 18/20°C



“Vigna Pregana”

Dalla zona più tipica dell’Oltrepò ha origine il Buttafuoco. Ottenuto con uve Barbera, Croatina e Ughetta di Canneto è un vino di forte personalità: pieno, rotondo, armonico e gradevolmente maturo. Affinato in piccoli fusti di legno.

Categoria: Buttafuoco Storico DENOMINAZIONE Buttafuoco D.O.C. VITIGNO 55% Croatina, 30% Barbera, 15% Ughetta di Canneto FORMATO 75cl GRADAZIONE 14% vol TEMPERATURA DI SERVIZIO 16°C – 18°C ABBINAMENTI Perfetto con carni rosse, cacciagione e formaggi a pasta dura. CARATTERISTICHE Vino Biologico Agricoltura UE

bio

L’Azienda Agricola Quaquarini Francesco ha ottenuto il certificato di Agricoltura Biologica dall’Ente Certificatore Bios. Una scelta etica e consapevole: scegliere il biologico significa abbracciare e favorire uno stile di vita sostenibile, per sé e per gli altri, nell’ottica di un futuro migliore per tutti.



Il vino vuole il sole e il caldo da uva, il buio e il fresco da vino, e qui nella terra del Buttafuoco Storico gli diamo anche il mistero.


Agriturismo Campus Es

Loc. Cascina Tel: (+39) 038


o • Piscina •Benessere • Maneggio stivi •Alloggi • Ristorante tipico

a Fico, Varzi (Pavia) 83 545572 - e-mail: info@cadefigo.it



Troppo bella la sosta, ma abbiamo ancora due tappe davanti a noi, e un pomeriggio veramente caldo ma, l'arietta fresca ci spinge a proseguire senza troppi lamentele! Ma ovviamente il passo rallenta... “Forza gente! Che con questo passo non arriviamo più!!” urla divertito Marco, il nostro capogruppo instancabile! La quarta sosta è destinata al dolce! E come far mancare un assaggio di fresco Moscato di Volpara e Sangue di Giuda nel parco di Montescano, tornati alla prima civiltà di paese, confinante con le vigne da poco percorse ed ammirate. Il cerchio si richiude all'ultima tappa della giornata presso l'enoteca del Club, per deliziare il Chinato, un’elegante vino da meditazione risultato dell’infusione del Buttafuoco Storico “I Vignaioli del Buttafuoco Storico” con erbe officinali in cui predomina la china calissaya, genziana, rabarbaro, cardamomo, arancio amaro, arancio dolce, cannella, chiodi di garofano. Un vino aromatico da gustare tra le fresche mura antiche dell'enoteca, dalla luce calda e fioca per rilassare occhi e mente, accompagnato dalla musica dal vivo, che unisce in coro tanti nostalgici di musica cult italiana.

Tutto questo racconto è dedicato alla filosofia dei vignaioli del Club del Buttafuoco Storico, in particolare al grande condottiero Marco Maggi, e se dovessi sintetizzare il tutto in una sola parola userei: autenticità!

www.buttafuocostorico.com


Micol Piazza

Pro Loco di Rovescala Intervista ad Alessandro, detto “Tato�, Dellafiore Alessandro Dellafiore a Milano con il gruppo di Alpini di Rovescala.

Sulla scia delle ultime feste che hanno avuto una grande affluenza, oggi parliamo con Alessandro Dellafiore il giovane e sorridente presidente della Pro Loco di Rovescala. Innanzi tutto quando nasce la Pro Loco di Rovescala? La Pro Loco si costituisce nel 1968 con un direttivo di 12 persone, con lo scopo primario di promuovere il territorio e il prodotto di punta dell'agricoltura Rovescalese: il Bonarda. Oggi, a 51 anni trascorsi da allora, molte cose sono cambiate, ma non l’obiettivo.


Quali attività svolge e quali sono le iniziative che promuove la Pro Loco? Come dicevo, molte cose sono cambiate, e rispetto agli ultimi decenni, si è cercato di organizzare sempre più manifestazioni per far conoscere Rovescala e tutti i suoi prodotti. Non è semplice perché ricordo che, come per ogni Pro Loco tutti i “lavoratori” sono volontari, e quindi devono togliere tempo e spazio alla loro vita, ai loro affetti, ai loro hobby per dedicarsi a questo. Detto ciò, gli eventi con cadenza annuale sono: la PRIMAVERA DEI VINI, giornate dedicate al vino di Rovescala che si svolge tutte le domeniche del mese di Marzo dalle 10 alle 18 circa con stand di degustazione vino che contano diverse eccel-

lenza, a Maggio abbiamo la festa per la MADONNA DI CARAVAGGIO, con paella in piazza realizzata in collaborazione con il ristorante spagnolo Taberna Movida di Piacenza e musica dal vivo, l’AGOSTO IN PIAZZA conta 5 serate dedicate allo svago con orchestre da Band Live per i più giovani, si chiude a novembre con la FESTA DEL VINO NUOVO dove si degusta il vino della vendemmia appena conclusa. Inoltre la Pro Loco si occupa di aiutare, nell’organizzazione, anche le altre associazioni come AUSER ed il GRUPPO ALPINI per i loro eventi ed infine collabora anche per le serate in piazza per la raccolta fondi AGAL e per il FESTIVALBARDO, in questo modo quasi tutti i mesi sono coperti da feste.


a l a c s e Rov



In tutte le manifestazioni è sempre attivo il servizio gastronomia della Pro Loco, a tal proposito ci tengo a sottolineare che da 10 anni a questa parte, grazie soprattutto ai “cucinieri” si è deciso di investire fortemente sugli strumenti da utilizzare come forno, friggitrici, piastre, frigoriferi di un certo livello, e si è rafforzata sempre di più l’idea che per le materie prime sia necessario avere una grande qualità. Negli anni s’è visto e si vede tutt’ora il frutto di quanto seminato; la nostra cucina non è la classica cucina da sagra perché proponiamo diversi primi e diversi secondi che guardano sia alla tradizione che all’innovazione, e proprio per questo il riscontro è fortissimo. Qual'è il ruolo del presidente? Il presidente ha un ruolo fondamentale… è quello che rischia tutto!!! A parte gli scherzi, per quanto mi riguarda, nel consiglio 1 vale 1 quindi vista l’unità d’intenti e la coesione del gruppo, qualsiasi idea o richiesta viene condivisa e gestita come se fossi stato io a portarla in consiglio. Mi fido ciecamente dei consiglieri e molto spesso sono io a chiedere consiglio a loro perché più teste insieme ragionano sicuramente meglio. Quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano nell'organizzare e nello svolgere le vostre attività? Il problema che riguarda tutte le Pro Loco, la “bassa manovalanza”. Tantissime sono le cose da fare non solo durante la festa, ma anche prima, per preparare il tutto, e dopo per sistemare. Fortunatamente negli ultimi anni abbiamo visto che la generazione più giovane si è avvicinata alla Pro Loco e abbiamo quindi cercato di dar loro dei compiti che li facessero sentire parte del gruppo e del progetto. I piccolissimi sparecchiano mentre i ragazzini più grandi servono al tavolo e di questo sono molto contenti anche i commensali in quanto vedono molta partecipazione da parte di tutti.

Inaugurazione della Primavera dei Vini: Da sinistra: Lara Magoni,

Ministro Gianmarco Centinaio, Tato Dellafiore, Somellier Luigi Pirotta, Sindaco Marco Scabiosi.




A questo punto la domanda è d’obbligo… quali sono i vostri punti di forza? Il primo riguarda sicuramente i volontari, senza i quali riusciremmo a fare ben poco. Anche il gruppo dei consiglieri è indubbiamente essenziale in quanto è sempre molto attivo e pronto a investire tempo e risorse per la buona riuscita degli eventi. Siamo un gruppo giovane, coeso e con molte idee; ci piace anche poter condividere e scambiare con le pro loco limitrofe la nostra esperienza, i nostri materiali e la nostra forza lavoro per poter crescere e far crescere comunque questo territorio che sembra un po’ abbandonato a se stesso. Una buonissima intesa è nata negli ultimi anni con la Pro Loco di San Damiano; con il loro presidente Fabio abbiamo legato molto, siamo sulla stessa lunghezza d’onda e aiutarci ci rende migliori di questo ne sono convinto. Un altro punto di forza, al quale tengo molto è che il 50% delle materie prime necessarie alla cucina viene acquistato presso i commercianti di Rovescala, in modo da poterli aiutare sia economicamente che sponsorizzando i loro prodotti, di fatti da qualche anno segnaliamo nei nostri menù dove abbiamo acquistato i prodotti per dare la possibilità a chi li assaggia di comprarli direttamente in negozio. Una delle ultime novità introdotte è stato l’utilizzo di vettovaglie interamente biodegradabili… siamo stati la prima Pro Loco in zona ad attuare questa innovazione e io ne vado molto fiero perché poter contribuire anche sotto questo aspetto credo sia ormai doveroso per poterci garantire un futuro migliore.

Nel ringraziare Alessandro per la sua disponibilità vi diamo appuntamento ad agosto per festeggiare in piazza tutti insieme.


La Ricetta di Simona Novarini Food Blogger di Giallo Zafferano. Seguitela su “La Cucina di Lice”!



Ricette che parlano del territorio, che profumano di casa e di ricordi. Una cucina semplice ma raffinata come la nostra dolce Simona!


Crema di panna e yogurt alle pesche L’ESTATE ORMAI È ARRIVATA SOTTO OGNI SUA FORMA, CI SI PREPARA AI WEEKEND AL MARE, ALLA TINTARELLA, ALLE VACANZE IN GIRO PER IL MONDO... INSOMMA L’ESTATE SA DI QUALCOSA DI NUOVO, DA SCOPRIRE OGNI ANNO. MA COME POTERSI STUPIRE IN UN VASETTO DI VETRO? SEMPLICE, IL NOSRO TERRITORIO CI DONA DEI FRUTTI PRELIBATI, SCEGLIETE I KM ZERO, LE MATERIE PRIME CHE HANNO IL SAPORE DEL SOLE E COLORI NATURALI... COME LE PESCHE DI VOLPEDO! IN QUESTA RICETTA NE SERVIRÀ SOLO UNA, MA LE ATRE... COME RESISTERE A NON MORDERLE?

INGREDIENTI 250 g Panna Fresca Liquida 150 g Yogurt Greco 5 cucchiai Zucchero A Velo 1 Pesca (+ più quelle per la guarnizione) q.b. Granella Di Mandorle


Crema di panna e yogurt alle pesche PREPARAZIONE Per prima cosa lavate, sbucciate e frullate la pesca.

Mettete ora la panna in una ciotola ed iniziate a montarla con l’aiuto di una frusta elettrica dopodiché aggiungete lo zucchero a velo poco per volta.

Unite ora lo yogurt, mescolate e continuate a montare dopodiché aggiungete la pesca frullata e continuate a montare ancora un poco fino ad ottenere una crema omogenea.

Lavate, sbucciate e tagliate a tocchetti altre pesche.

Arrivati a questo punto versate la crema nelle coppette e guarnite il vostro dolce con tocchetti di pesca e granella di mandorle prima di servire.

! o t i t e p

Il vostro delizioso e fresco dessert è pronto…

Bu

p A on




Apericena Gourmet al Ristorante Selvatico

Veronica Marigo


Non so voi ma in estate quando tutto sembra più bello e rilassante, per me uscire la sera diventa un dilemma... a Pavia le zanzare non lasciano tregua, l'umidità fa sudare su se stessi anche a stare fermi, i ragazzini inondano il centro con la loro esuberanza di fine scuola... insomma ho trent'anni e sono in cerca di un posto tranquillo, fresco e chic.

Martedì sera, un giorno di inizio settimana, quando la voglia di uscire non chiama ancora ma sotto sotto, con queste bellissime serate accompagnate da tramonti coloratissimi, mi viene la tentazione di prendere l'auto e andare nel posto giusto. Mi dirigo verso Rivanazzano Terme, la più antica località della zona ai piedi delle colline Oltrepadane, dove sembra tutto più magico. Il mio tavolino è già lì che mi aspetta, varco il cancello per entrare nel mondo fatato del Ristorante Selvatico e mi accomodo sotto il gazebo invaso da gelsomino e abbracciato da una siepe di coloratissime ortensie.


Ogni dettaglio esprime cura e passione, non mancano rose fresche sui tavoli, vasi di f iori in ogni angolo che creano un'oasi delicata e rilassante per occhi e mente.


Un angolo di pace che fa dimenticare di essere in città, la gentilezza di Francesca e Sergio mettono gli ospiti a proprio agio accogliendoli nel loro giardino incantato, pronti per svelare, a poco a poco, l'apericena gourmet della serata! Il tema è “Sicilia” per enfatizzare i sapori d'estate, che ricordano la mineralità del mare e gli aromi di frutta maturata al sole, ma con un tocco leggero e raffinato, firma inconfondibile dello chef!

Le portate cominciano da un piatto apparentemente semplice, un'insalatina verde con formaggio fresco e pezzi di albicocca, prosciutto crudo e una selezione di focaccine fatte in casa; accostamenti unici e inaspettati, che esaltano la materia prima lasciata a nudo. Il secondo piatto è ancora più appetitoso: alici marinate su un letto croccante di verdure al sentore di zenzero e involtini di melanzane dal morbido e vellutato ripieno. Ogni ingrediente si parla, l'acidità della marinatura sposa la dolcezza delle carote e zucchine appena scottate e la piccantezza della melanzana va a sfumarsi nel ripieno fresco di pesce.




Ad accompagnare il tutto, ovviamente, non poteva mancare un ottimo vino bianco siciliano, uve Grillo 100% tipiche di un terreno calcareo, esprime all'olfatto note dolci come il miele d'acacia, agrumate e leggermente speziate, invece al gusto spicca elegantemente in tutta la sua mineralitĂ .

Il piatto simbolo di questa serata dai sapori siciliani sono sicuramente gli arancini, creati in un modo diverso da quelli tipici: sfere tondeggianti in crosta di semi di sesamo bianchi e neri, adagiate su una profumata crema di pomodori, ed al primo morso già si arriva al cuore morbido e fumante tradizionale. Il dolce a base di gelato allo zenzero e attorniato da fragole fresche di un rosso intenso, conclude in bellezza senza appesantire, i sapori forti e prepotenti di una cucina siciliana, stasera, rivisitata in chiave light e gourmet, a mio parere (da buona nordica) è stato molto apprezzato, ha creato una sorta di percorso degustativo raffinato e tutto da scoprire, senza avere il timore di un altro piatto in arrivo.



Un aperitivo divenuto cena e proseguito fino al profumatissimo cocktail preparato da Sergio, che con il suo fare elegante mi ha ammaliata con un capolavoro al sentore di rosa, assaporato nella penombra delle lucine del chiosco in giardino e cogliendo ogni elegante particolare di questa serata, che sicuramente dovrĂ essere ripetuta martedĂŹ prossimo... Francesca mi svela il tema e giĂ ho l'acquolina in bocca! www.albergoristoranteselvatico.com



Batarò in vigna Oltrepò e piacentino si sposano con gusto


a l o c i r g a a Aziend e t n o m a d l a V


Le terre di confine mi hanno sempre affascinata, quelle terre dove non esistono muri, dove non è vietato oltrepassare l'ostacolo, ma in tempi ormai passati, l'aggregazione sociale ha portato a differenziarsi con il “vicino di terreno”, sentendosi diversi, gli uni i migliori degli altri, portando sul palmo della mano i propri prodotti e sapendoli valorizzare, a volte anche più del dovuto. E così, queste tradizioni sono rimaste, gli animi gelosi e guardinghi si sono un po' pacati, ma ancora oggi non esiste che una ricetta piacentina sia riprodotto in Oltrepò!! E viceversa ovviamente! Ma solo le terre di confine hanno un lasciapassare silenzioso, il confinante permette ma giudica sotto i baffi senza ritegno, e questo mi diverte moltissimo, ma la questione non ha niente di buffo, perchè è la storia che si ripete, riportandoci all'origine dei prodotti locali... e va rispettata.



a l o r a C e Alberto Gli animi gentili e pacati di Alberto e Carola, una giovane coppia che ama la propria azienda agricola e agrituristica Valdamonte, che si trova tra

Santa Maria della Versa e Rovescala, ad un passo dal confine piacentino, sempre attivi in tutti gli eventi del territorio: da Casteggio a Nibbiano.


Azienda Simone

Miele • Conserve • Succhi di Fr OLTREPÒ

KM Z


Agricola e Reposi

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rutta • Uova Fresche • Salumi

ZERO

RUINO



Ma oggi, per un giorno, hanno voluto unire due prodotti di due territori che, che dalla pianura si innalzano verso gli alti colli, La val Versa e la Val Trebbia: il vino ed il pane... o meglio il Batarò. Proprio come sento affermare da due fratellini, uno chiede alla mamma: “Voglio il panino schiacciato!” e l'altro gli risponde: “Qui non ci sono panini ma solo Batarò”. Ecco, benissimo, un bambino di cinque anni sa già cos'è un Batarò ed io non ho mai avuto l'occasione di vederne nemmeno l'ombra... cosa mi sarò persa? Carola e Alberto, per l'occasione ospitano una simpaticissima squadra di appassionati, che hanno creato un business locale acquistando un piccolo forno a legna montato su un Ape Car!! Sì perchè, il Batarò è il pane fatto in casa di una volta, un pane battuto, poco alto per consentire una cottura veloce... ed io assisto alla creazione del primo Batarò della mia vita: panetti che si stendono, pala che ne cattura due alla volta per essere adagiati nel forno a legna e in qualche secondo li vedo gonfiare come dei palloncini! Eccoli pronti da tagliare a metà e farcire con ottimi salumi e formaggi! Una goduria, una semplice prelibatezza degustata all'aria aperta con gli abbondanti assaggi di fresco ed aromatico Riesling 347, ma successivamente la mia scelta cade sui rossi corposi e strutturati, ottimi con i sapori rustici.


www.valdamonte.it


Una giornata di svago, persone che si riuniscono per diffondere alle nuove generazioni le prelibatezze di nicchia, giovani che hanno voglia di infrangere le regole dei confini e collaborare col “nemico”, partecipando, per la prima volta all'unione tra il vino dell'Oltrepò e il Batarò piacentino!


Nella pagina a fianco da sinistra a destra: Filippo Quaglini mentre mangia le lumache fritte del Guscio, Filippo e la pilotessa Rally Camilla Sgorbati, Laura Sterza, Valerie Riccardi, Filippo e Fabio Marazzi, Filippo e Marina Riccardi, Angelino Maggi, Filippo con Claudio Scabini Sindaco di Golferenzo, Filippo e Lorella Bagnasco.

Golferenzo


Saxbere 2019, vietato mancare! Veronica Marigo




Ancora una volta a Golferenzo si radunano centinaia e centinaia di amanti del vino, un borgo da ammirare e da gustare solo per questa notte, solo durante l'evento Saxbere che raduna tra le mura medievali la grande famiglia di produttori vinicoli dell'Oltrepò e street food di prelibatezze locali! Nella pagina a fianco da sinistra a destra: Pietro Dilernia, Filippo Quaglini, Alessio Gaiaschi e Marco Forlino, Nella pagina a fianco: Alessio Brandolini e moglie, Daniele Calatroni, i ragazzi dell’azienda Fradè, Simone e Miriam della Tenuta Quvestra, Massimo Madama dell’azienda Il Feudo Nico, i ragazzi dell’azienda Le Fiole.


Alta qualità e professionalità, ma non mancano di certo simpatia e convivialità che solo un gruppo di amici può darti. Gli espositori sono affiatati, amano i loro prodotti e seguono l'evento con grande ammirazione e stima, portando gli ospiti ad essere sempre più numerosi, anno dopo anno.

Grandi nomi affiancati a giovani emergenti che sanno quello che vogliono, hanno saputo ascoltare per imparare le basi, le radici di questa lunga tradizione enogastronomica e donargli un pizzico di innovazione in più. Esperimenti, grafiche accattivanti, sapori nuovi e tanta determinazione per diventare sempre più social. E come perdere l'occasione di un evento come questo, uno dei più affascinanti e ben costruiti dell'Oltrepò, dove le persone arrivano da ogni parte per vivere un'esperienza immersa nelle colline e inebriarsi di un tramonto di inizio estate fino a notte fonda.


E questa notte è stata magica perchè la luna piena illuminava i calici e rendeva l'oscurità delle viette in pietra ancora più suggestiva.

Miriam della Tenuta Quvestra



La scelta è ampissima, si parte da bollicine leggere per continuare con Metodi Classici, rosati, rossi spumantizzati mai assaggiati, per poi spizzicare lumache fritte, panini gourmet, risottata per poi continuare a deliziare il palato con rossi strutturati come Pinot Nero, Buttafuoco Storico e Barbera. Per concludere la serata con un assaggio di torte di ogni tipo: da quella alle gocce di cioccolato e Bonarda, alle crostate mega farcite... si potrebbe fare un altro giro di bollicine, bianchi fermi freschi o Malvasie fruttate. Quasi tutto l'Oltrepò e alcuni nomi dei colli piacentini si sono radunati qui stasera per festeggiare la tradizione, per urlare all'Italia che esistono, che le mille sfumature di colori, etichette, sapori e profumi creano la storia di una grande terra del vino.


Nella pagina a fianco: Matteo Paravella, Elisa Albertini, Gruppo Piracanta, Filippo in mezzo a Maurizio e Lucia dell’agriturismo il Guscio In questa pagina: Umberto Quaquarini, Alberto e Daniele Passerini


Veronica Marigo mentre assaggia le torte dell’agriturismo Le Tradizioni di Elide


Una terra cullata da sapienti viticoltori che da generazioni interpretano e condividono i saperi per arrivare ad una continua evoluzione e modi di comunicare. Non esiste più il cliente fidelizzato che compra litri e litri di vino in damigiane, il mercato è più vasto, la comunicazione è veloce come uno scatto di click, e quindi i nuovi produttori si stanno adeguando a questo cambiamento virtuale. Ma oggi, state pure tranquilli, che è tutto vero e tangibile, Saxbere e il borgo di Golferenzo, insieme a tutti gli espositori faranno avverare i vostri like, le vostre condivisioni di esperienze sensoriali del gusto, per poter essere voi stessi i protagonisti di invidie degli amici virtuali.

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Francesca, Chef Flavio e Milagros

www.locandabedo.com


Veronica Marigo

BEDO

la nuova locanda mare e Oltrepò



Oggi voglio farvi uscire di casa e farvi sentire come a casa, voglio farvi dimenticare lo stress del non saper cosa cucinare perchè c'è il frigo vuoto, evitare la noia di sparecchiare e finire con il lasciare i piatti sul tavolo fino l'indomani (inutile negarlo, lo faccio anch'io)... voglio portarvi nel salotto della Locanda Bedo, nel centro di Broni, in provincia di Pavia e farvi coccolare da Milagros, una spumeggiante donna dal fascino esotico che parla in dialetto pavese e assaggiare i piatti creativi di Flavio, uno chef tutto da scoprire! “Fin da piccolo, ho scoperto questa passione, nata spontaneamente, all'nizio cucinavo solamente torte, poi con la scuola alberghiera di Pavia ho scoperto il vero mondo della cucina. Ho vissuto esperienze di lavoro stagionale dal mare della Sardegna alle montagne della Valle d'Aosta, per poi fermarmi 16 anni alla Locanda Vecchia Pavia a Certosa, affiancando con onore il grande Chef Oreste Corradi”...


Flavio mi sembra un po' troppo modesto mentre racconta di sè e delle sue esperienze, cosÏ io aggiungo: una lunga esperienza che l'ha portato ad assorbire dettagli autentici, segreti che solo chi vive il mare conosce, e ricette di montagna che anche a volerle urlare, l'eco rimarrebbe incastonato tra le misteriose vette. E poi ultima e preziosa collaborazione con lo Chef Oreste della Locanda Vecchia Pavia, che vanta lo scintillio di una stella Michelin, un antico mulino quattrocentesco che sfoggia con vanto una cucina tradizionale ma creativa, considerata una delle piÚ ricercate d'Italia!


Non voglio dilungarmi troppo, ma era per far recepire l'importante bagaglio culturale e culinario che Chef Flavio si porta con sè, e lo riesce ad esprimere nei piatti della sua nuovissima cucina della

Locanda Bedo!


Aperto da febbraio 2018, ha voluto proseguire la sua carriera in un piccolo locale alle porte della tradizione Oltrepadana, in un luogo che ha sempre accolto nuove idee, come nel caso dello storico padrone delle mura, sposato con una signora altotesina, propose un menù, come si dice oggi “fusion”, portando per la prima volta i canederli sulle tavole di un ristorante dell'Oltrepò. Flavio, la compagna Milagros e la figlia Francesca, un trio pratico e sincero, che sa accogliere i propri ospiti con gentilezza e genuinità, proprio come se vi aprissero la porta dei cari amici. Le specialità tradizionali della Locanda Bedo non possono che essere i ravioli di brasato o di magro, risotto alla milanese con osso buco e taglieri di salumi e formaggi locali.

Ma Flavio mi svela in anteprima la creativa ricetta di oggi, da lui inventata: il Risotto Bedo, che prende il nome dall'antico canale che passava proprio qui fuori (ora interrato), ed ha voluto ricordarlo con sapori di acqua e di terra, proprio come si faceva un tempo, quello che si trovava nel fosso, dai pesciolini alle erbe selvatiche, lo si ritrovava nel piatto! Ma come presentarlo in una veste gourmet? Semplice: risotto mantecato con spinaci, cozze e per finire una spolverata di guanciale tostato.


Risotto Bedo


“Spero che anche nel mio caso, una cucina tradizionale con un pizzico di creatività venga apprezzata, proprio come le origini di questa locanda”. Per creare qualcosa di nuovo, bisogna aver visto, assaporato, toccato con mano, respirato l'aria autentica delle materie prime, bisogna aver vissuto a contatto con le persone di quel territorio, perchè l'Italia è ricca di segreti da scoprire che non devono mai essere copiati ma resi propri. E questo crea qualcosa di nuovo!

Bedo, una locanda super social, troverete tantissime offerte su Groupon e The Fork, oppure seguiteli su facebook e condividete i creativi piatti di Chef Flavio!



Gianmaria Testori, Sindaco di Pietra de’ Giorgi, attualmente Vice Sindaco.

Comune di Pietra de’Giorgi


Pietra de’Giorgi Inaugurazione della “Casa dei Melograni” “Natura che cura, comunità che accoglie”


Casa dei Melo grani

Nasce a Pietra de’ Giorgi la “Casa dei Melograni”, struttura di accoglienza per famiglie con bambini colpiti da malattie oncoematologiche, realizzata negli spazi dell’ex asilo parrocchiale di Castagnara che sarà gestita da AGAL – Associazione Genitori e Amici del Bambino Leucemico. L’idea progettuale nasce dietro proposta del Comune di Pietra de’ Giorgi e grazie alla disponibilità di AGAL per la successiva gestione della casa. L’edificio è stato riqualifi-

cato dal Comune di Pietra de’ Giorgi nell’ambito del Progetto Oltrepò (bio) diverso, con il fondamentale contributo del Programma Intersettoriale AttivAree di Fondazione Cariplo. Strutturato in sei mini alloggi autonomi per 24 posti letto e con aree collettive come il locale lavanderia/stireria e un’area giochi, è destinato a ospitare nuclei familiari con bambini in cura presso i centri pavesi, in particolare l'Oncoematologia Pediatrica del Policlinico San Matteo.


Nella casa spazi comuni in cui i bambini e i genitori potranno trovare momenti di serenità e relax. Intorno all’edificio un’ampia area verde con un campo sportivo e un parco giochi inclusivo per persone con ridotta mobilità. Una posizione panoramica di incredibile bellezza completa il quadro fisico in cui la “Casa dei Melograni” si inserisce. AGAL, nata a Pavia nel 1982, collabora stabilmente dal 2007 con la Clinica di Oncoematologia pediatrica del Policlinico San Matteo, supportando in reparto i piccoli malati e i loro genitori e offrendo loro alloggi completamente gratuiti per il periodo di cura. Le richieste di ospitalità da parte di famiglie che arrivano da altre regioni/Paesi sono sempre tante e per soddisfarle tutte è fondamentale la sinergia tra associazioni, istituzioni e privati. La nuova struttura, che si aggiunge alle altre gestite da AGAL come “Casa Mirabello”, offrirà un’abitazione confortevole a interi nuclei familiari.


Realizzare “Casa dei Melograni” è un’idea che ha riscosso subito il consenso dei soggetti coinvolti e che ora sta mobilitando l’intera comunità, non solo di Pietra de’ Giorgi e dei comuni limitrofi. Basti pensare che l’edificio è stato ricavato dai locali dell’ex asilo parrocchiale di Castagnara, ceduti per trent’anni al Comune dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta di Pietra de’ Giorgi con il consenso della Diocesi di Tortona. Grazie al supporto del Comune di Pietra de’ Giorgi e di AUSER Comprensoriale, e soprattutto grazie ad un gruppo di cittadini volenterosi, è nata inoltre una AUSER locale che gestisce i trasporti verso i centri di cura e potrà venire incontro alle esigenze delle famiglie e dei bambini che saranno ospitati. In questo modo, la qualità del territorio (ambiente

naturale e servizi) diviene un ulteriore strumento di cura per i bambini e le famiglie. Così sarà loro consentito di vivere in un ambiente accogliente, sereno ed esterno a quello strettamente ospedaliero. “L’Amministrazione Comunale di Pietra de’ Giorgi - interviene il Sindaco Gianmaria Testori - ritiene quest’opera di fondamentale importanza per il territorio:

è un investimento sulla solidarietà che crea un’importante opportunità per l’Oltrepò Pavese.


L’iniziativa getta le basi per la crescita solidale della popolazione: molti cittadini già da ora si stanno interessando ad aiutare AGAL nell’accoglienza di queste nuove famiglie che verranno a risiedere, anche se per periodi limitati, nel nostro Comune. L’aspetto innovativo di questo progetto è l’aver messo in ‘circolo’ la solidarietà anche in un piccolo centro come il nostro che si mette a disposizione di famiglie che si trovano in una particolare situazione di difficoltà e avvicina il nostro paese a Pavia, dove queste problematiche sono molto sentite per la presenza del Policlinico S. Matteo”.


“Siamo felici di aprire le porte della ‘Casa dei Melograni’ - sottolinea Clara Baggi, presidente di AGAL -, per accogliere piccoli pazienti che, con i loro genitori, arrivano da altre regioni o Paesi per curarsi a Pavia.

Questa nuova ‘casa’ è pensata proprio per loro e prende il nome dagli alberi che abbiamo piantato all’esterno: la melagrana è un frutto che rappresenta, con i suoi semi, l’unione di tutti nella lotta contro il cancro infantile.

L’ospitalità nel processo di cura è per noi fondamentale ed è già al centro del nostro impegno quotidiano a ‘Casa Mirabello’ e negli altri tre appartamenti. Spesso infatti, per motivi economici, molte famiglie con bambini malati non possono affrontare lunghi periodi lontano da casa.

Ringraziamo il Comune di Pietra de’ Giorgi, Fondazione Sviluppo Oltrepò Pavese e Fondazione Cariplo per aver riqualificato la struttura. E ringraziamo fin d’ora quanti vorranno sostenerci per ultimare l’arredamento di tutti gli appartamenti”.


“Questo spazio torna a essere casa dei bambini e torna come fu un tempo, quando era scuola, a rappresentare futuro e speranza per la comunità - sostiene Rita Bacchella di Fondazione Cariplo -. Il Comune di Pietra de’ Giorgi nell’ambito del Progetto AttivAree Oltrepò (bio) diverso, con azioni mirate come la costituzione dell’AUSER e la nascita della ‘Casa dei Melograni’, è promotore di risposte alle esigenze sociali di un territorio che guarda alla rinascita puntando sulle sue risorse ambientali, culturali e sociali”. “Grazie al programma AttivAree di Fondazione Cariplo possiamo fare rete - aggiunge Riccardo Fiamberti, presidente della Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese -. Con Oltrepò (bio)diverso mettiamo il Comune, AGAL, associazioni e imprese sul territorio, privati cittadini in condizione di dare una risposta concreta a un’esigenza reale e urgente. Un’esperienza che potrebbe rappresentare un modello e che ci auguriamo si possa replicare anche in altri e nuovi contesti”.


Stanno contribuendo a completare l’allestimento della “Casa dei Melograni” numerose associazioni del territorio, ma anche privati cittadini che credono nell’iniziativa e l’hanno supportata direttamente attraverso significative donazioni.

Vogliamo rammentare in particolare il supporto di Pavia Acque Scarl, Lions Club Stradella Broni Host, Lions Club Montù Beccaria Le Vigne, Rotary Club Pavia Est Terre Viscontee, Rotary Club Valle Staffora, Rotary Club Oltrepò, Edilfibro, le famiglie Rosella e Alberto Massoni, Percivate e Salvaneschi. Il progetto si inserisce inoltre nel più ampio quadro del Progetto “Oltrepò (bio)diverso” promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese e supportato da Fondazione Cariplo nell’ambito del Programma Intersettoriale AttivAree, volto alla rivitalizzazione delle aree interne.




AGAL (Associazione Genitori e Amici del Bambino Leucemico) nasce a Pavia nel giugno 1982 dal desiderio di un gruppo di genitori di bambini colpiti da malattie oncoematologiche di offrire ad altre famiglie un aiuto concreto per affrontare meglio la dura esperienza della malattia. L’associazione ha sede presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia, uno dei centri italiani più all’avanguardia per questo tipo di patologie, con cui opera in completa sinergia. Qui ogni anno vengono eseguiti circa un quarto di tutti i trapianti allogenici (necessari per sostituire un "midollo malato" con uno sano prelevato da un donatore) realizzati in Italia in età pediatrica, su pazienti provenienti da tutta la penisola e da diverse parti del mondo.

AGAL supporta i piccoli malati e i loro familiari durante il lungo e difficile periodo delle cure, operando su diversi fronti per cercare di “alleggerire” il più possibile il dramma della malattia di un bambino. Per farlo può contare anche sul supporto di 50 volontari. ACCOGLIENZA - L’associazione offre alloggio completamente gratuito ai bambini che con i loro familiari arrivano da lontano per sottoporsi a cure e trattamenti presso la Clinica e che per motivi economici non possono permettersi una soluzione abitativa per i lunghi periodi di degenza. Nel 2018 AGAL ha accolto nelle sue case a Pavia, a poca distanza dall’ospedale, 161 persone. I luoghi dell’ospitalità sono Casa Mirabello, grande edificio di 500 mq composto da 10 camere con bagno (23 posti letto), cucina e sala da pranzo comuni, ludoteca, lavanderia e spazio verde esterno attrezzato con giochi, e 3 appartamenti indipendenti completamente attrezzati (12 posti letto). Nel maggio 2019 è stata inoltre inaugurata Casa dei Melograni, nuova struttura di accoglienza a Pietra de’ Giorgi, nell’Oltrepo Pavese, che sarà operativa nei prossimi mesi. Strutturata in sei mini alloggi autonomi per 24 posti letto, è dotata di aree comuni come il locale lavanderia e stireria e un’area giochi, ed è circondata da un’ampia area verde con un campo sportivo e un parco giochi inclusivo per persone con ridotta mobilità. INTEGRAZIONE - AGAL assicura ai piccoli pazienti assistiti e ai loro familiari il trasporto quotidiano per le cure in day-hospital e per la frequenza della scuola in ospedale e la possibilità di ricevere assistenza psicologica. L’associazione organizza inoltre attività ludico-ricreative per i bambini malati e aiuta economicamente le famiglie in difficoltà contribuendo alle spese per cibo, trasporti, farmaci, vestiti e materiale per la pulizia e l’igiene personale. CURA - AGAL contribuisce al miglioramento dell’assistenza e delle terapie in ospedale, finanziando interventi strutturali nei reparti, supportando la ricerca scientifica e promuovendo l’aggiornamento e la collaborazione tra operatori sanitari.


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castello di san gaudenzio un autentico castello del XIV secolo con oasi verde immersa nel cuore dell’Oltrepò Pavese. Un resort accogliente ed un ristorante raffinato, per celebrare i vostri momenti speciali e far diventare realtà un sogno! scoprite di più: www.hcsg.it



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IL PANE DI ROSA ENOGASTRONOMIA

Questa è la nostra colazione in Oltrepò


La nostra storia nasce nel 1981, grazie all'ispirazione di Rosa e Giampiero nell'aprire una piccola panetteria in centro a Casteggio. Oggi, dopo trent'anni, siamo cresciuti insieme a Voi... Non tutti hanno la fortuna di vivere in un territorio ricco di cose buone come l’Oltrepò; il pendolare è vittima della fretta e della colazione lampo, o addirittura è costretto al digiuno o alle barrette volanti che si trovano in fondo alla borsetta... Ma la colazione è davvero importante? G l i studi ci rivelano che la parola “colazione” ha origini francesi e latine ed indicavavano il pasto veloce che riuniva alla conversazione. Una pausa, un inizio alle faccende lavorative della gironata, un modo per salutare chi ci sta attorno, risvegliandosi insieme e condividere il momento. E chi meglio di Pane di Rosa, storica gastronimia situata in Oltrepò, dove i ritmi frenetici sono ancora poco sentiti, è riuscito a far diventare la colazione un rito di gusto, morbidezze ed aromi da capogiro? Qui troverete dolcezze di stagione e tipiche della zona, brioche farcite di creme di tutti i tipi, frutta freschissima, baci di dama da inzuppare nel tè, e tantissime proposte di piccola pasticceria per un pensiero romantico o per celebrare i vostri eventi!

CONTATTI: Via Emilia, 100 - Casteggio (PV) losirosa@ilpanedirosa.191.it www.ilpanedirosa.com


GenuinitĂ di prodotti fatti a mano con materie prime del territorio. Profumo di dolci e pane, per una colazione sfiziosa, per cominciare la giornata con piĂš gusto!


Spettacolo

Letteratura eMusica Arte Clicca sugli articoli

FestivalBardo

Rovescala, sempre al centro ad eventi a scopo benefico


Tecnica Sanguigna Come disegnare con la tecnica che accarezza il foglio

Oltrepò Summer

Festival

Il nuovo concerto itinerante che unisce gli amanti del vino a quelli della musica



Sabato 8 giugno a Rovescala è andata in scena per il secondo anno consecutivo la serata benefica “FestivalBardo” organizzata da “Gli Amici di Roby” in ricordo dell’amico che ci ha lasciati nell’ottobre 2017. Micol Piazza

Il primo obiettivo del Gruppo è quello di tenere sempre vivo il ricordo di Roberto, detto anche Bardo da qui il nome dell’evento. Un secondo scopo, sin dalla prima edizione, è stato quello di raccogliere fondi in sua memoria in per creare un suo ricordo tangibile, a lui dedicato, che possa durare nel tempo. Approfittando della volontà del Comune di Rovescala di riqualificare il vecchio parco giochi presente all’interno del cen-

tro sportivo del paese, si è deciso quindi di destinare l’intero ricavato delle due edizioni, e di quelle future, a questo progetto che è partito coi primi lavori proprio in questo periodo. Fondamentale per gli ideatori è poter contribuire annualmente, in modo da poter provvedere al mantenimento dell’opera negli anni futuri ed eventualmente provvedere, per quanto possibile, ad altre esigenze di Rovescala.


AGRITURISMO LE TRADIZIONI DI ELIDE

Frazione Cà Nicelli 6 – Rovescala (Pv) Telefono 0385.75480 335.6136818 339.5374884 Email tradizionielide@gmail.com

www.tradizionidielide.com



Il gruppo ha deciso di investire le risorse proprio qui anche perché la zona del campo sportivo, che conta anche un campo da basket e uno da calcio, era un luogo frequentato spesso da Roberto in quanto è stato scenario di molteplici tornei e dell’annuale e storica partita di calcio “Rovescala vs Frazioni” che fino a qualche anno fa si svolgeva anche al femminile e che ha sempre avuto una grande partecipazione da parte dei cittadini che si presentavano a tifare con tamburi improvvisati con pentole, e cori da stadio.

Con la scomparsa di Roby, la “rivalità” è stata messa da parte e dal 2018, complice anche la perdita del caro Alessandro, si è lasciato spazio alla partita benefica “Amici di Roby VS Amici di Number” in ricordo di due personaggi cari all’intero paese; la manifestazione manterrà data e luogo di sempre anche per quest’anno, impossibile quindi mancare il 26/08 h 18.


Allestita nella Piazza principale del Paese, chiusa al traffico per l’occasione, la serata benefica si apre alle ore 19 con gli aperitivi del Thomas, in seguito alle 20 la cucina propone il suo menù da degustare sotto le stelle; la cena è allietata dalla musica dei tanti artisti, amici di Roberto, che si sono susseguiti sul palco con l’unico scopo di aiutarne la realizzazione e di unirsi nel ricordo attraverso il testo di una canzone, un aneddoto, un immagine.

Gruppo Piracanta


CittĂ del Vino e del B


Bonarda

ROVESCALA Scoprite l’Oltrepò Pavese



L’affluenza è tanta, arriva gente a tutte le ore; adulti e bambini che si intrattengono insieme nell’umiltà e nella coesione del momento scaldano il cuore. La serata si è chiusa in modo positivo e un primo grazie va di certo al gruppo “gli amici di Roby” che hanno organizzato il tutto, ma da ringraziare sono anche i molteplici sponsor che hanno omaggiato cibo,bevande e servizi e tutte le persone presenti che hanno partecipato sostenendo il progetto e lo spirito dell’evento. Rovescala è sempre una garanzia… anche quando si affrontano temi difficili e delicati, il paese risponde positivamente e questa è davvero una bella sensazione.

La serata è terminata alle 2 di notte! Siete tutti invitati alla prossima edizione! Saluti di commiato e fine del cinema (Cit.) #BAFFUT



Tecnica Sanguigna Il Dipingiatore

Cos’è per me la Sanguigna Il disegno a sanguigna è per me sinonimo di vita e di passione, ora cercherò di spiegare il perchè. Il colore è la prima componente, ed è quella che colpisce subito chi guarda l’opera. Il rosso è il colore della passione e sinonimo di vita pulsante, segno evidente del sangue che scorre nelle vene e da vita. Se osserviamo una persona dal vivo, se ha un viso con dei bei lineamenti ed un colore roseo e con le gote accese, ci trasmette vitalità e emozioni positive. L’istinto è di avvicinarsi ad attaccar bottone. Lo stesso viso con gli stessi lineamenti, ma con un colore spento, oserei “freddo”, ci trasmette disagio e malore. Il rosso della sanguigna pone lo spettatore davanti all’incarnato di un volto stimolante. Lo stesso ritratto eseguito a carboncino, risulta comunque un opera attraente per la tridimensionalità delle sfumature, ma manca la vitalità intrinseca del rosso. Con l’aiuto della seconda matita, la sanguigna medics, si possono creare le stesse profondità di sfumatura che si ottengono con il carboncino ma senza “raffreddare” il ritratto. La sanguigna medics è una senguigna di tonalità più scura che conserva ugualmente un colore caldo. Attenzione, da usare solo sovrapposta alla sanguigna classica, altrimenti il distacco tra le due matite sarebbe troppo netto e risulterebbe fastidioso nella totalità dell’opera. La sanguigna medics è il vero trucco per far risaltare le ciglia, le labbra e il contorno del viso. Usata con parsimonia fa “uscire dal foglio” il ritratto. Assolutamente da evitare o da ridurre ai soli occhi, nel caso si esegua il ritratto di un infante; a meno che non si tratti di un bebè dai colori scuri (carnagione e/o capelli)


Solo in casi eccezzionali si può utilizzare anche la matita seppia per dare ulteriore profondità alle ombre. Personalmente non la uso quasi mai, perchè la trovo una tonalità troppo fredda e tende a incatenare le vitalità del rosso. Se si vuole proprio usare questa terza matita, la si può impiegare in ritratti maschili dai toni molto scuri e duri. Nel ritratto di un vecchio lupo di mare è quasi obbligatoria (nella foto). Andando oltre al colore arriviamo al materiale di cui è fatta la sanguinga che, essendo una creta, la rende molto duttile e facilmente lavorabile. Le crete di per sè sono un materiale non friabile come la grafite o il gesso ma neanche pastose come la cera. La creta è un’ottima via di mezzo. Per la sua consistenza dà abbastanza libertà all’artista che può permettersi di aggiungere o togliere colore quasi senza difficoltà...ovviamente non si può stravolgere la luce.



Se si esegue un ritratto partendo con la mano leggera e andando man mano a calcare sempre più dove serve più intensità, si ottengono ottimi risultati senza mostrare evidenti cancellature o senza impastare il disegno. Inoltre se grattata su un pezzo di carta vetrata fine si ottiene una polverina rossa che se usata con il cotone da intensità al volto senza appesantire il quadro perchè essendo molto fine penetra nelle micropieghe del foglio e crea una base incarnata dalla quale partire. Ritornando brevemente al colore, un’astuzia è usare la sanguigna su fogli colorati e non bianchi, così da avere una luce più calda. Se poi si vuole stupire con luci molto intense basta aggiungere un tocco di matita bianca ed il gioco è fatto. Ma quello che rende unica la sanguigna è la passionalità del suo impiego. Un ritratto a sanguigna è completamente eseguito con le dita. I polpastrelli scorrono sul foglio, accarezzano il volto in ogni sua parte dando forma e risalto all’emotività. Ogni angolo delle dita e della mano è coinvolto nel disegno: la punta del mignolo per le parti più minute, i polpastrelli di indice medio ed anulare per le rarti più ampie, il palmo per eliminare la gomma in eccesso o la nocca del mignolo per ammorbidire e rifinire le sfumature. Ovviamente anche l’altra mano è coinvolta in un incessante manipolazione della gomma pane, per ammorbidirla e plasmarla secondo le esigenze. Mentre si esegue un ritratto pensare di accarezzarne i lineamenti facilita molto la stesura di luci e ombre. Accarezzare un viso da una guancia all’altra passando sul naso è innaturale e non istintivo, ed è anche il primo errore da evitare in un ritratto. Provate ad accarezzare il vostro volto e ad immaginare di poterlo colorare...ecco, sono gli stessi movimenti da eseguire per fare un ottimo ritratto.



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Provate ad accarezzare il vostro volto e ad immaginare di poterlo colorare... ecco, sono gli stessi movimenti da eseguire per fare un ottimo ritratto.


Personalmente seguo molto questa passionalità nell’accarezzare il ritratto e penso che questo mio legame con il soggetto si possa trovare nel risultato finale. L’emozione che mi trasmette la parsona, se l’ho conosciuta; o l’idea che mi sono fatto dalla sua foto, inevitabilmente influisce sulle carezze e l’attenzione che posso dedicare al suo ritratto. La mia idea, ovviamente opinabile, del soggetto traspare dal suo sguardo e dalla sua pelle. Il mio non vuol essere un modo per giudicare, ma la trasposizione di centinaia di emozioni non catalogate che rendono unico ognuno di noi; cerco di portare sul foglio quell’insieme di emozioni-passione-vita che si può chiamare solo con il nome proprio di persona.

! ! ! ! ! i t t u t a o n g e s i d Buon



Promuovere il territorio a ritmo di jazz, blues, latino-americano e pop unite a danze di sapori e profumi deliziosi.


SABATO 6 LUGLIO 2019 ore 21.15, Cantina Frecciarossa, Casteggio (PV)

Diego Borotti Jazz Trio plus Monica Fabbrini In “MONI’S MOOD”


Oltrepò Summer Festival

è un festival musicale diffuso che avrà luogo fra giugno e luglio 2019 e che si snoderà, nella sua prima edizione, in quattro appuntamenti che si svolgeranno in caratteristici borghi e in alcune delle più storiche cantine vinicole della zona di Pavia. Obiettivo principe del festival è contribuire alla rivalutazione e alla promozione del territorio dell’Oltrepò pavese e del suo tessuto produttivo in un’ottica prettamente culturale e turistica. Protagonisti saranno infatti la musica jazz suonata da artisti di fama internazionale e i prodotti eno-gastronomici tipici del territorio, con particolare attenzione al vino.


ore 21.15, Cantina Montelio (PV)

Francesca Tandoi è la voce jazz italiana che gira il mondo con la musica. Nel 2009 si trasferisce in Olanda per studiare e nel giro di pochissimi anni riceve moltissimi premi internazionali di critica e pubblico.

VENERDĂŒ 5 LUGLIO 2019


Antonella Ruggiero e Mark Harris aprono il Festival il 22 giugno nella Piazza del Municipio di Zavattarello (PV) alle 21.15, in un concerto che ripercorre le tappe principali della carriera da solista della cantante, indimenticabile voce dei Matia Bazar, accompagnata dal celeberrimo tastierista statunitense. Un incontro fra due personalitĂ artistiche mature e complementari; una serata in cui si viaggerĂ fra le note del jazz e della musica italiana.

A luglio Oltrepò Summer Festival cambia completamente format e location: concerti jazz in cantine vinicole con degustazione di vini, il tutto fruibile a donazione libera.

SABATO 27 LUGLIO 2019 Castello di Montesegale, ore 21:15 Tiziana Cappellino Quintet


VENERDÌ 5 LUGLIO

L’Amedeo Ariano Trio si esibisce alla Tenuta Montelio di Codevilla. Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Francesca Tandoi al pianoforte e voce. Il cuore del concerto è Triplets, l’album prodotto dall’etichetta nipponicaAlbóre Jazz, distribuito in UK, USA, Australia e Taiwan. Un trio che fonde la ventennale sinergia del duo artistico Ariano/Bulgarelli con la preziosa vocalità della pianista romana, olandese d’adozione, Francesca Tandoi, riconosciuta dalla critica come uno dei più interessanti giovani talenti della scena jazz internazionale.

SABATO 6 LUGLIO

E’ la volta di Diego Borotti e Monica Fabbrini, in concerto alla Tenuta Frecciarossa di Casteggio: Monica Fabbrini (voce), Diego Borotti (sassofono), Alberto Marsico (organo Hammond) e Alessandro Minetto (batteria). Il progetto musicale “MONI’S MOOD” mutua in parte il proprio lavoro da grandi artiste jazz e soul, integrandolo con standard o ever green molto popolari (Summertime, Route 66, At Last,Georgia on mymind…). Completano il repertorio i brani originali a firma del direttore, alternati a brani di cantautori italiani (C.Consoli, F. Concato, U. Bindi).

SABATO 27 LUGLIO

Tiziana Cappellino Quintet al Castello di Montesegale con Omaggio a Caterina Valente chiude invece questa prima edizione di Oltrepò Summer Festival. Lo spettacolo è interamente dedicato ad una grandissima artista italiana conosciuta e amata in tutto il mondo, Caterina Valente: cantante, chitarrista, ballerina e attrice. Il repertorio, basato suibrani che hanno influenzato maggiormente la carriera della Valente, è molto variegato. Siva dal suo primo grande successo Istanbul (N. Simon), allo swing brillante, al mondo latino, senza tralasciare alcuni cavalli di battaglia (Malaguena e The breeze and I). Gli arrangiamenti per quintetto jazz sono curati dalla stessa Tiziana Cappellino, pianoforte e voce, accompagnata da Gianni Virone al sassofono, Fulvio Chiara alla tromba, Davide Liberti al contrabbasso e Paolo Franciscone alla batteria. Durante lo spettacolo, il pubblico viene accompagnato alla scoperta dell’artista grazie ad una presentazione scritta e curata da Lorenza Cattadori.


Per Info: Monica Aranzi monica.aranzi@gmail.com

www.oltreposummerfestival.it


Gite fuori porta e

Free time Clicca sugli articoli

Lucia Tuoto Sii grato...


RUBRICA Ziano Piacentino Gita fuori porta tra natura, cultura e soste del gusto

Rally 4 Stagioni Quando il Rally era in bianco e nero


Intervista al Sindaco

Manuel Ghilardelli racconta i progetti di Ziano

Mossi 1558

Un’azienda storica che punta verso il futuro

Antica Trattoria del Tempio Musica e allegria

Agriturismo la Volpe e l’Uva Tortelli Tricolore

Torre Fornello

Un vino dedicato a Donna Luigia


Agriturismo Casa Galli Matrimoni fuori dal Comune

Agriturismo Bacchanalis

Gusti della tradizione con influenze liguri ed etniche

Mangium in pĂŤ

7 luglio a Montalbo, un evento food&wine in contrada

Locanda San Lupo Sapori di pesce fresco tra le colline piacentine

B&B CucutĂŹ

Una bomboniera immersa nei fiori



Manuel Ghilardelli, Sindaco di Ziano Piacentino, si racconta... Veronica Marigo


I progetti di Ziano Manuel Ghilardelli, un giovane Sindaco che sembra conoscere ogni angolo nascosto di Ziano Piacentino; lo immagino da ragazzino che tranquillamente cresceva e giocava tra le vie del paese, esplorando sempre più in là, ondeggiando tra le sette colline del comune di Ziano, fino a rendere noto il suo volto e anche la sua sensibilità verso il cambiamento. Da quando aveva diciotto anni, mi racconta, è sempre stato all'interno del Consiglio Comunale, ben venticinque anni parte attiva in progetti per migliorare l'aspetto turistico, fino ad arrivare ai giorni di oggi, rieletto Sindaco a pieni voti! “Ci sono sempre stati posti magnifici, ma un tempo non venivano valorizzati, la prima cosa che un'amministrazione deve fare è investire sulla parte funzionale delle strutture, partendo dalle strade, rendere fruibile un territorio dal punto di vista delle vie di comunicazione è indispensabile”.

Sono anche state fatte opere di ristrutturazioni importanti al Palazzo Comunale, un bene storico del '500 è stato liberato, ridonato al popolo per diventare una struttura polifunzionale, centro di feste e convegni, un palazzo che rappresenti i prodotti del territorio. Un progetto molto ambizioso è quello di rendere agibile la parte sotterranea del palazzo, creando una vera e propria enoteca, con il progetto di farla diventare la succursale dell'Enoteca Regionale Piacentina, ora risiedente nel castello di Dozza, a 200 km da Ziano, una collaborazione che vedrebbe molte cantine locali in competizione con altissimi livelli, molto importante per questi territori e agricoltori che hanno bisogno di stimoli.


Ziano



Un altro progetto in via di sviluppo è la valorizzazione dei percorsi cicloturistici con possibilità di noleggio biciclette, che vede diversi stakeholder come: cantine, agricoltori, ristoranti, agriturismi ma anche associazioni culturali e naturalistiche a condividere un progetto per incrementare il business locale ma anche creare delle esperienze che coinvolgano un pubblico sempre piÚ vario, dalle famiglie con bambini, alle coppie sportive ai gruppi di amici che vogliono sperimentare percorsi enogastronomici...


Montalbo

Ziano Vicobarone

Montalbo


Per molti turisti è stato, e continua ad essere sconveniente un tour per le chiese e castelli, i quali, purtroppo, sono chiusi al pubblico oppure hanno aperture che rispettano un rigido calendario. L'amministrazione sta infatti collaborando con parroci e tenutare di castelli per renderli accessibili ai visitatori, perchè è impensabile, come dice Manuel, che una chiesa come quella di Ziano (Chiesa Parrocchiale di San Paolo Apostolo) custodisca due dipinti di Ulisse Sartini, unico artista vivente che abbia mai fatto opere di questo livello, considerato il ritrattista dei Papi.


Comune di Ziano


Promozione del territorio

Vedo che di lavoro ce n'è tanto, molto è stato raggiunto ma ancora bisogna impegnare corpo e mente coinvolgendo la grande famiglia dei sette colli del Comune di Ziano Piacentino, e per concludere Manuel dichiara:

“Investire sulla promozione è essenziale, i miei obiettivi e speranze sono a favore del rilancio delle produzioni tipiche attraverso un nuovo canale di comunicazione: Pavia e Non Solo Magazine, un portale attivissimo sui social, capace di lanciare un messaggio popolare che deve

arrivare anche al di fuori della provincia; per tutti coloro che vogliono trascorrere una giornata, un weekend o una settimana da queste parti, verranno sicuramente accolti da un territorio che offre i massimi piaceri e luoghi in cui spesso tornare e risentirsi a casa”.



&B tì B cu Cu B&B Cucutì Veronica Marigo


C ’era una volta...

... in un paese lontano lontano, un luogo in cui il tempo era sospeso, i fiori crescevano anche d'inverno e il pane profumava di torta candita. A custodire questa raffinata dimora c'era Barbara, una fatina simpatica, sempre spintonata dal suo cagnolone scodinzolante dal ruggito di una tigre ma buono come un agnellino e osservata dal suo attento gatto con gli occhi gialli...


Barbara Bocedi

Questo potrebbe essere l'inizio di un'incredibile racconto fantasy, ma fortunatamente è tutto reale! Ci troviamo a Ziano Piacentino, nel bellissimo e raffinatissimo B&B Cucutì di Barbara Bocedi. Tour leader per quasi vent'anni in giro per il mondo, dai safari in Tanzania e Kenia, poi in Sud America, Stati Uniti, Asia... Mentre Barbara era via, la casa dei nonni restava sempre in vendita, perchè aveva sempre sognato di andare a vivere in Africa o di non smettere mai di viaggiare. Ma per diversi problemi di scontri politici in Medio Oriente, guerriglie diffuse in gran parte del mondo, è stata l'occasione giusta per rientrare in Italia, e togliere definitivamente il cartello “vendesi” dalla porta di quella casa colma di ricordi d'infanzia.


La ristrutturazione è partita senza un'idea precisa, ma grazie ai tanti consigli di amici cari, Barbara, è riuscita a creare una piccola bomboniera a sua misura, un luogo dove la passione per la cucina e l'accoglienza si potessero notare in ogni angolo.

Sapori di Provenza e raffinata Inghilterra, quando l'opulenza era alta classe, quando i colori erano pastello e i pizzi fatti a mano.


“Materiali di recupero in stile Vintage, mobili che ho scovato nei mercatini dell'usato, per donare una nuova vita a tutto, anche a questa casa. Una demolizione importante per far sparire quei blocchi di cemento come il garage, la cantina ed il portico, per far tornare il verde, i fiori e gli alberi... un sogno per me è stato poter riascoltare il cinguettio degli uccellini, proprio qui, fuori dalla mia finestraâ€?.



Good Morning


Una casa che è anche un B&B inglobato da gelsomino e rose rampicanti, il giardino d'inverno è stato creato per le colazioni e aperitivi, sempre a disposizione degli ospiti che vogliono rilassarsi a leggere un libro o ascoltare musica, perchè oltre alla suite con letto a baldacchino e l'ampia sala da bagno, possono usufruire di tutti i piccoli spazi a tema, proprio come se fossero a casa loro!


Una sola piccola e confortevole suite apprezzata soprattutto da giovani coppie in cerca di coccole, parigini affezionati tornano ogni anno dopo i loro tour in Italia, una location dove i matrimoni trovano il loro habitat naturale: le spose arrivano, trascorrono mezza giornata a prepararsi tra vestizione, trucco e parrucco... vanno finalmente a sposarsi e poi tornano per la notte e la prima colazione. Colazione che si crea insieme alla coppia, perchè Barbara prepara in casa focacce e torte, succhi freschi e marmellate con prodotti a km zero! E la bella tavola creata con gusto piace ancor prima dell'assaggio... fiori freschi, vecchie posate d'argento, porcellane, ceramiche... una rara coccola per l'ospite che non si aspetta tutto questo!


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Per Barbara è molto importante l'accoglienza: “Non basta dire qui c'è la suite e arrivederci, secondo me bisogna interagire con le persone e farle sentire a casa loro; offro sempre un ricco aperitivo con leccornie preparate da me, vino o bevande fresche, mi piace conoscere gli ospiti ed instaurare un'amicizia che può durare negli anni, perchè qui voglio trasmettere il senso di accoglienza e di casa”.

The end



Veronica Marigo

Agriturismo Casa Galli

i r o u f i n o m i r t a M omune! dal C



Avete mai sentito parlare dei Matrimoni Fuori dal Comune? Un po' tutte le coppie che stanno progettando il proprio matrimonio lo vorrebbe fuori dal comune, memorabile, pazzesco, bellissimo, elegante... un giorno dove sposo e sposa (soprattutto la sposa) sono al centro dell'attenzione! Nessuno osi giudicare la cerimonia, la location, il servizio, il buffet... perchè (parlo da donna) voi non sapete cosa vuol dire progettare un matrimonio con centinaia di invitati, mesi e mesi prima e dirigere il tutto con uno sguardo fulmineo.

Penso che questo bellissimo giorno debba essere piĂš rilassante, piĂš sincero, piĂš easy!



Il Comune di Ziano Piacentino, infatti ha voluto promuovere un nuovo evento diffuso per le attività che hanno a disposizione un ampio spazio che racconti l'autenticità del luogo e un servizio impeccabile! Scopro che l'agriturismo Casa Galli di Albareto, ha aderito a questa iniziativa, spopolando soprattutto nella stagione estiva! Alberto mi racconta che è così semplice sposarsi, il Sindaco si reca direttamente qui in guardino, gli invitati sono già tutti seduti sotto gli alberi con vista colli piacentini, gli sposi arrivano in carrozza (per le coppie più romantiche) e... a matrimonio finito bastano due passi per raggiungere il buffet ricco di leccornie!!



E non è finito qui, un altro portico raffinatamente allestito per il pranzo o la cena attende gli ospiti per un servizio senza sosta, proponendo un menĂš che “sposiâ€? le richieste della nuova coppia ma con la propria firma tradizionale! Tutto fila liscio come il velo della sposa, cibo rustico, squisito e abbondante che rende felici tutti gli invitati, torte casalinghe coloratissime di frutta fresca, un'atmosfera famigliare e genuina che crea unione e divertimento.

Finalmente gli sposi, a fine serata, arriveranno a casa rilassati, sereni e soddisfatti!!



Antica Trattoria del Tempio a i v l i e d n e r p e t a t s e ’ D o t i u g n i r i h C a d o m un rit Veronica Marigo



Se mai vi capiterà di giungere alla Trattoria del Tempio (Vicobarone, Ziano Piacentino), prima del servizio di pranzo o cena, potrete usufruire del tantissimo spazio in guardino per rilassarvi, bere un buon Malvasia spizzicando salumi locali e se siete bambini ancora meglio! Qui il gioco non è vietato! Moreno infatti, ha riservato per voi un campetto da calcio, scivolo con vista mozzafiato, altalene e tappeti elastici!


Katia è già in cucina, i primi ospiti stanno per sedersi sotto il rustico portico circondato da verde e fiori, un riparo dal sole estivo che vanta un’atmosfera quasi esotica. Tavolini, piano bar, bevande fresche... ma al posto dei ritmi caraibici, qui al Tempio non può mancare la melodia della fisarmonica! Moreno dove sei? In cucina hanno bisogno di te! Dopo i lavoro di carico e scarico merce, ecco che lo trovo ad allenarsi alla sbarra in giardino, intento a fare le trazioni con nessuna fatica. Ma quanta energia ha quest’uomo? Corre a cambiarsi, esce dalla cucina dopo qualche istante ed ecco che fluttua tra i tavoli con un invitante antipasto per gli ospiti!

Lo immortalo mentre coglie qualche foglia di basilico fresco che servirà per aggiungere quel sapore casalingo alle sue ricette creative e super gustose!

Moreno


Un ambiente rustico dei colli piacentini che d’estate si trasforma in un chiringuito profumato di basilico!




Questo non è un ristorante, e nemmeno un agriturismo, questo luogo è la casa di Moreno e Katia che vi ospiteranno con amicizia e simpatia, perchè voi non sarete mai degli estranei ma degli ospiti che entreranno a far parte del magico mondo del Tempio!




Veronica Marigo

Agriturismo Bacchanalis Tradizione in chiave moderna


La promozione del territorio di Ziano Piacentino continua con successo, una nuova rubrica è nata all'interno del Pavia e Non Solo Magazine, che racconterà le innumerevoli gite fuori porta a contatto con l'enogastronomia locale ma anche tanti luoghi culturali e naturalistici. Mi cattura l'attenzione un'insegna mai notata prima, dove, ai piedi delle colline, a “due passi” da Pavia, Piacenza e volendo anche da Milano, sorge una nuova struttura. La curiosità è tanta perchè fin ora ho conosciuto aziende che hanno segnato la storia, personaggi “autoctoni” del territorio, che sanno rappresentare a pieno la cucina tipica, interpretare i vini della tradizione e tramandare le radici vissute con l'esperienza professionale ma soprattutto personale.


Leggo agriturismo Bacchanalis e Tenuta Rita Solari,

percorro il lungo sentiero sterrato che parte dalla strada principale fino a giungere ad un'imponente struttura, ad accogliermi è un giovane dall'accento leggermente diverso da quello piacentino, ed intuisco che non è di queste parti, l'odore di vernice fresca è ancora percepibile, nel giardino sul retro c'è grande trambusto per i lavori in corso: il trattore scava e il cagnolino impedisce le manovre! Ma è tutto calcolato, perchè siamo in aperta campagna ed ognuno deve avere i suoi spazi! Paolo La Fauci, originario di Genova, mi racconta che tutto ciò è nato per caso, due anni fa, quando è stato attratto da un'asta per l'acquisto di terreni a Ziano Piacentino. “All'inizio nemmeno sapevo dove fosse questo posto, i terreni erano abbandonati e bisognosi di essere rimessi in sesto, e così mi sono buttato in questo mondo agricolo da me ancora totalmente sconosciuto”.


Successivamente, l'azienda vinicola necessitava di una sede, di un capannone dove riporre macchinari e attrezzi, così “giusto per complicarsi la vita” ha trovato quello che ora, da pochi mesi è l'agriturismo Bacchanalis, riproponendo la cucina tipica piacentina in una versione moderna.

Piatti a base di pasta fatta in casa sarà un must, perchè dall'anno prossimo parte dei terreni acquistati all'asta saranno destinati alla coltivazione di grano, che andrà a produrre le farine a km zero utilizzate in cucina; pisarei, tortelli, agnolini, fettuccine, tagliolini, per poi inserire nel menù le verdure dell'orto, e carni di vitello e maiale.

“Pur essendo genovese ho voluto parlare del territorio locale, ma presto porterò anche dei profumi della mia terra...”





Un vasto terreno è nelle mani di Paolo, che ha voluto realizzare la sua missione convertendo le coltivazioni al biologico e ad accogliere gli ospiti sarà uno spazio verde e fiorito che andrà a circondare delicatamente l'agriturismo e l'azienda vinicola. Un luogo fornito anche di accoglienza per il pernottamento, dove la visuale dalle camere si affaccia verso l'alba che sorge dai colli piacentini e verso il tramonto che termina sui campi di grano.



Mi racconta che la prima vendemmia è stata effettuata a settembre del 2018, producendo il suo primo Malvasia Fermo e il grande classico Gutturnio frizzante e fermo, confidandomi che una parte l'ha voluta conservare per poter sperimentare un invecchiato e un nuovo taglio con l'aggiunta di Pinot Nero.


Paolo è un giovane uomo all'inizio di una nuova sfida, una nuova esperienza, ha saputo inventarsi un lavoro, perchè da legale e collaboratore nell'azienda di abbigliamento di famiglia è andato a cercare qualcosa di totalmente diverso e lontano dalla sua terra...

I progetti sono tanti e le idee non mancano, ancora molto c'è da raccontare e scoprire, soprattutto i piatti dagli aromi fusion della Chef Pamela originaria delle Mauritius!!

www.bacchanalis.it



Veronica Marigo

Agriturismo La Volpe e l’Uva i Tortelli Tricolore

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Dopo un bellissimo servizio fotografico alla Cantina Savini e all’agriturismo La Volpe e l’Uva, passa qualche giorno e mi chiama Antonio, gestore dell’agriturismo, dicendomi che non posso perdermi i tortelli tricolore da lui inventati. Mi domando di cosa si tratta e perchè tutta questa fretta... scopro che le donne in cucina eseguono questa ricetta solo un paio di volte all’anno solo ed esclusivamente per eventi speciali!

Ma cosa avranno mai di speciale questi tortelli piacentini tricolore? Qui a fianco: Paolo Savini, titolare dell’Agriturismo La Volpe e L’uva e la Cantina Savini Loc. Montalbo, Ziano Piacentino.



Voglio seguire le cuoche passo dopo passo, partendo dalla creazione dei tre impasti colorati da materie prime naturali come: uova, carote e spinaci. Una semplice macchina per il tiraggio e la pasta si fa sempre più sottile, viene tagliata e unita insieme creando una vera e propria bandiera italiana! Da qui in poi il procedimento è il classico: le strisce di pasta sottilissima si tagliano a quadratini, si farcisce con il ripieno di ricotta e spinaci e abilmente si cuce il tortello con le dita creando la famosa treccina! Sei mani che non smettono nemmeno per un attimo, una tira la pasta, l’altra taglia e l’altra ancora spalma il ripieno. Affascinante è vedere tutte e tre all’opera a chiudere i tortelli, movimenti rapidissime che nemmeno con la modalità sport della mia reflex riesco ad immortalare, così gentilmente chiedo di rallentare... So che in questo momento vorrebbero che sparissi, ma lo spettacolo è troppo bello e necessita di essere raccontato per far capire quanto lavoro c’è dietro un semplice tortello.



A mezzogiorno Antonio mi fa accomodare al tavolo, e senza nemmeno chiederlo mi porta un vino rosato della Cantina Savini, di un colore scintillante, dai sapori freschi e fruttati, accompagnato da un tagliere di ottimi salumi piacentini. Cotti e impattati, i tortelli tricolore acquistano un fascino festoso, allegro, invitante. Il gusto non cambia, ma per l’occhio è arte allo stato puro. Sto per assaggiare la tradizione, un prodotto di alta professionalitĂ e abilitĂ manuale unico nel suo genere!


c i o v E e r a t o n e pr


a ? e t a t t cosa aspe ! e r o l o c i r T i l l e t r o iT


Ristorante


Locanda San Lupo Dove i sogni diventano realtĂ Veronica Marigo



Se amate il mare, il surf ed i tramonti, ho il locale che fa per voi. Prendete l'onda giusta che da Seminò porta alla Locanda San Lupo (Loc. Albareto, Ziano Piacentino), per immergervi in un ambiente surreale, ricco di sapori e colori.

Conosco Annamaria, originaria di Potenza, che mi racconta la sua incredibile storia: “Ho studiato Architettura a Firenze, per poi spostarmi a Milano, dove un ritmo lavorativo frenetico mi perseguitava tutti i giorni. Amavo Milano ma con gli anni ho iniziato ad accusare la stanchezza di vivere in una grande città. Una sera, una mia cara amica mi portò qui, tra i colli di Ziano Piacentino per una pizza... e me ne sono innamorata; le colline, il profumo degli alberi, dell'erba appena tagliata... a soli 60 km da Milano mi sembrato un sogno, così decisi di comprare delle case con una piccola tenuta, mai abitate, ma solo ristrutturate. Il pensiero di avere un rifugio dove poter staccare era già un passo verso la libertà; vivevo qui poche settimane l'anno, ma col tempo i giorni aumentavano, e dopo la sfida di trascorrere il primo inverno sulle coline non me ne sono più andata!”


Con l'occasione di poter cominciare un'attività di ristorazione, la vita di Annamaria è cambiata, ha dovuto ricominciare da zero, seguire i lavori passo dopo passo e andare contro alle malelingue degli amici, che la consideravano una matta! Già me li immagino: “Ma come? Da Milano ad una piccola località di collina?”, “Studi di architettura buttati” ,“Una brillante carriera avviata ed ora devi ricominciare tutto da capo, ma chi te lo fa fare!”.

L'animo di Annamaria è pacifico, la mente è attenta ad ogni dettaglio e il carattere è forte, determinato e consapevole, ma con la giusta dose di ribellione: “Sapete quali sono le tre regole fondamentali per un'attività? Pubblicità, Prodotto, Prezzo, Personale, Posizione. Le cinque “P”, ed io sono andata contro queste regole, non ho mai fatto pubblicità, perchè se il cliente vive una bella esperienza avrà modo di tornare e magari con altri amici. La posizione parla da sola, colline a perdita d'occhio e un vigneto a disposizione per i pranzi e le cene all'aperto. Per la scelta del personale ho voluto imparare da chi ne sapeva più di me, da come si impiatta a come si piegano i tovaglioli...”



Il pesce tra i vigneti?

Quello che lo chef inizia a pulire si mette in tavola, proprio come accade nelle locande di mare, il pesce del giorno appena pescato è lo stesso... e le onde ci sono anche qui, solamente sono di un altro colore e hanno un altro profumo.


Un'impronta di alta conoscenza delle materie prime la sta condividendo anche Angelo, lo chef, quindici anni a contatto con il mercato ittico a Milano, ed oggi nessuno gli volta le spalle. Se il pesce che desidera non c'è, nessun problema, una telefonata ai clienti per avvisarli che oggi si rimane chiusi, Annamaria mi svela il modo in cui è nata la sua filosofia, perchè ai suoi clienti non vuole minimamente pensare di offrire una linea secondaria.



Solo materie prime di stagione del luogo, l'investimento nei prodotti di altissima qualitĂ come l'olio extravergine di oliva, le farine e soprattutto il pesce, ha portato la Locanda San Lupo a poter esprimere tutti i sapori originali anche a crudo.

Una cucina mediterranea gustosa ma autentica, le verdure vengono leggermente sbollentate per mantenere un'anima croccante, i crudi vengono preparati al momento e presentati senza salse o condimento, ma solo accostati a materie prime come avocado o mozzarella di bufala che non vanno a coprire gli aromi naturali del pesce. Piatti puliti e minimal, con un contorno di genuinitĂ e precisione; l'atmosfera calda della Locanda San Lupo vi conquisterĂ e per immaginare di essere in riva al mare, basta chiudere gli occhi e sognare.

www.locandasanlupo.it


Azienda vitivinicola Mossi 1558, proiettata verso il futuro. Veronica Marigo


Il viaggio verso la scoperta del territorio di Ziano Piacentino (Piacenza) prosegue e ci fa incontrare l'azienda vitivinicola Mossi 1558, in Località Albareto dove tutti sono gentili e simpatici, famiglie che fin da subito hanno accolto a braccia aperte il nostro lavoro per far conoscere i luoghi autentici del territorio. Da Pavia ci spostiamo non troppo lontano, ma abbastanza per varcare il confine verso i colli piacentini, un mondo nuovo, da scoprire e con tantissime storie che necessitano di essere raccontate. Incontro Silvia e Marco, i padroni di casa, che mi accolgono con quei sorrisi completi, dove non solo le labbra tendono all'insù, ma tutto il viso segue quel riflesso naturale e spontaneo. Mi fanno accomodare nella sala riunioni, all'interno di questo edificio storico, dove lo spessore delle mura fortunatamente non lascia passare il caldo rovente di inizio estate. Mentre mi accomodo noto la grande organizzazione di Silvia nel dividersi il racconto tra lei e il marito... “Allora, tu inizi con la storia, poi continuo con la descrizione dei vini...”

Nella pagina a fianco: Silvia Mandini e Marco Profumo dell’Azienda Mossi 1558.



Ma non è possibile fermare l’entusiasmo di Silvia, spinta da una passione irrefrenabile e tangibile, iniziando lei a raccontare come è nata quest’azienda: “Già nel lontano 1558, prima data del censimento Farnese, è stata certificata la presenza della famiglia Mossi, proprio qui, in Località Albareto; nel documento storico erano dichiarati i possedimenti terrieri finalizzati all'allevamento e i vigneti destinati alla produzione di uva da tavola e da vino”. 460 anni quindi, che hanno visto il susseguirsi delle generazioni della famiglia Mossi, fino al 2014 quando Silvia e Marco hanno deciso di prendere in mano la storia del signor Luigi. La giovane coppia ha lasciato Milano per immergersi totalmente in un ambiente ancora sconosciuto, e, come afferma Silvia: “Ci ha ridato una nuova linfa, una passione inaspettata che ci coinvolge tutto il giorno, tutti i giorni”. Grazie alla loro determinazione sono riusciti in pochi anni a far conoscere il marchio nel mondo.

“Una scelta dovuta è stata continuare la produzione dei vini ereditati dal signor Luigi Mossi, vini tradizionali, ed essendo un’azienda storica dobbiamo valorizzare il territorio scegliendo di coltivare varietà locali, tipiche delle nostre colline”. -Silvia-



Il vino, per Silvia e Marco, prima del 2014, era solo un simbolo che univa la famiglia nei momenti di festa e questo significa che hanno dovuto imparare un nuovo mestiere riuscendo però a trasferire le conoscenze precedenti. Marco, una mente brillante e scientifica, ha sposato perfettamente le esigenze della cantina, dove la chimica la fa da padrona. Più delicata e complessa è la gestione della vigna, ma grazie ai preziosi consigli di Luigi, l’esperienza del Responsabile di Produzione (Mattia Biffi) e le indicazioni dell’Agronomo (Fabio Bernizzoni) la gestione è sempre stata puntuale e metodica, riuscendo ad ottenere grappoli sani e al meglio delle condizioni stagionali. La pluriennale esperienza nel settore marketing di Silvia ha permesso uno studio approfondito della strategia aziendale partendo da una nuova identità, allo scopo di creare una forte personalità per ogni prodotto.

Marco mi racconta che la valorizzazione dell'Ortrugo è molto importante per l'azienda perché, ai tempi, Luigi volle dare a questa varietà di uva una seconda opportunità, un esperimento di nuova concezione per l’epoca, vinificandolo in purezza in versione frizzante. Piacque talmente tanto da diventare una DOC! “Noi crediamo nei vitigni autoctoni. Luigi ci ha seguito in due vendemmie dopo le sue sessantaquattro, un uomo dal grande sapere, soprattutto è stato per noi un importante supporto nel lavoro in campagna, una fase che va vissuta giorno per giorno, compresa, per poter dare un'impronta autentica alla nostra produzione...” -Marco-


Circa tre anni di investimenti per poter dare alla luce una cantina tutta nuova, per poter sentire “loro” i vini prodotti, e finalmente mi svelano di essere soddisfatti di tutto questo enorme lavoro svolto: dalla realizzazione delle nuove etichette al posizionamento sul mercato fino al conferimento di circa una trentina di medaglie e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale!

Marco, da gennaio 2019, è inoltre Presidente del Consorzio Tutela Vini DOC Colli Piacentini; accettando la nomina si è fatto carico di una grande responsabilità in quanto crede fortemente in questo territorio che si trova al centro tra Milano, Genova e Bologna, ancora bisognoso di essere riconosciuto in Italia e all’estero. Mi spiega che un passo molto importante è portare le persone a conoscenza delle bellezze dei colli piacentini, proponendo esperienze a contatto con professionisti che sanno trasmettere la cultura enogastronomica locale, ma anche portando un marchio e una filosofia che crede nella valorizzazione del prodotto all'estero. L'azienda Mossi 1558 infatti non manca mai negli eventi internazionali che li impegnano a viaggiare in tutto mondo!


“Luigi ci ha lasciato un vigneto sperimentale con oltre ventiquattro varietà sia conservative che sperimentali, permettendoci di continuare un'importante collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, per cercare di capire se alcune di queste possono essere utilizzate all'interno di progetti mirati a prevenire i problemi dovuti al cambiamento climatico o per migliorare alcuni prodotti”. Marco

Insomma, un vero e proprio paradiso terrestre in 60 ettari di terreno, coltivati in lotta integrata per produrre vini unici e rappresentativi dello storico brand, ma anche destinati a ricerche per il futuro del mondo: una “piccola” ambizione che Silvia e Marco hanno assolutamente a cuore.



Ma ora parliamo di un prodotto innovativo, nato per desiderio di Silvia e realizzato grazie alla forte complicità della coppia, un vino aromatico ed elegante come una Lady, prodotto con una varietà rara coltivata in meno di un ettaro di terreno.

Così nasce Semi Croma, Spumante Rosé extra-dry, 100% Malvasia Rosa, un Metodo Martinotti affinato sui lieviti per tre mesi che esalta tutti gli aromi varietali del frutto, dallo splendido colore rosa antico. Silvia, con un'espressione soddisfatta dice: “Ora questa Malvasia Rosa può parlare, esprimere la sua raffinata personalità, un'idea vincente che ci ha aperto tante porte”. Come non portare alle stelle anche Lui, l'Ortrugo, un vitigno autoctono dalla forte personalità, capace di essere apprezzato alle fiere internazionali e di essere ricordato dai buyers, avendo la possibilità di volare fino in America nella bottiglia del Contro Tempo, Metodo Martinotti lungo (6 mesi di affinamento) spesso confuso con un Metodo Classico, a testimonianza che quest’uva, vinificata con cura e metodo, può dare vini capaci di invecchiare, così come i rossi fermi, andando contro la tradizione che da sempre afferma una consumazione giovane. Come anche il Gutturnio DOC Classico Riserva Congedo, 70% Barbera e 30% Croatina, che si è aggiudicato medaglie nella stessa categoria di Barolo e Chianti. “Il nostro territorio ha tutti i requisiti per arrivare molto in alto, dove nemmeno alcuni produttori locali pensano!” -SilviaFortunatamente le nuove generazioni dei produttori piacentini stanno lavorando molto per alzare il livello qualitativo dei vini, anche perché oggi si devono confrontare con il mercato internazionale; come sostiene Silvia: oggi il mercato è il mondo!



Alla mia domanda conclusiva sul significato dei nomi dei vini, si apre un altro immenso mondo di ricerca, cultura e attenzione per i dettagli che esprime a pieno l'energia e la passione di Silvia e Marco per questo nuovo lavoro.

Sono state create tre famiglie che raggruppano tipologie di vino differenti: “Vini della credenza”, “Vini nella vetrinetta” e “Vini sotto chiave”. I nomi dei vini e la grafica delle etichette rimandando ad un'ideologia vintage, più precisamente agli anni '20 del boom industriale e artistico perché anche il packaging è uno strumento per raccontare una storia.

Per i “Vini della credenza” sono stati scelti degli aggettivi “futuristi”: Fulgido: Ortrugo frizzante secco, interpreta il lampo di genio di Luigi Mossi che negli anni '70 decise di vinificare quest’uva in purezza. Travolgente: Malvasia frizzante secco, un nome che gli calza a pennello, soprattutto durante le sue esibizioni “travolgenti” durante la stappatura. Indomita: Bonarda frizzante amabile, stuzzica elegantemente il palato. Impetuoso: Gutturnio Classico Superiore, racchiude dentro sé un'anima di un giovane in tumulto, che sa donare al naso sentori freschi e fruttati. Sfacciato: Bonarda fermo, vezzoso, malizioso, come una donna consapevole del suo morbido fascino, capace di sedurre al primo sguardo (o assaggio, in questo caso). Ruggente: Bonarda frizzante secco, un vino potente, corposo, che ruggisce come il motore di un’auto d’epoca.

Ai “Vini nella vetrinetta” sono stati assegnati nomi ispirati alla musica delle ballate tradizionali: Contro Tempo: quando la musica cambia il ritmo per identificare la bollicina di Metodo Martinotti 100% Ortrugo. Semi Croma: una nota ma anche un “semi colore”, la via di mezzo rappresentata dalla Malvasia Rosa in versione spumante Metodo Martinotti. Fox Trot: il Gutturnio frizzante ideato da Silvia e Marco, corposo e potente, pieno, un vero e proprio ballo a due, veloce e dinamico, tra Barbera e Croatina. Per i fermi invece sono stati scelti Baciamano e Congedo, ovvero i gesti che aprono e chiudono le danze.



I “Vini sotto chiave” sono quei vini che potete trovare solo nella Cantina Mossi 1558, una produzione esclusiva. Per queste bottiglie Silvia e Marco hanno scelto di mantenere i nomi che già Luigi Mossi gli aveva dato e che si riferiscono a zone particolari dell'azienda: Ca' del Morino: è l’edificio che ospita gli uffici, il negozio, il museo, la vinsantaia e, nel prossimo futuro, anche un agriturismo con camere. Il vino che porta questo nome è un Metodo Classico, 70% Ortrugo e 30% Chardonnay e Pinot nero. Infernotto: nome derivato dal termine infernòt del dialetto piemontese che indica una “cantina nella cantina”, ovvero un locale sotterraneo dove il proprietario custodisce gelosamente le sue bottiglie migliori; è un vino rosso riserva, intenso, dalle note di liquirizia, spezie e tabacco. Rosamata: a memoria dell’usanza di piantare le rose all'inizio dei filari per monitorare lo stato di salute delle viti, come preavviso di qualche malattia. In bottiglia una vendemmia tardiva 100% Malvasia Rosa. Le Solane: il solaio che oggi ospita il museo e la vinsantaia dove riposa da più di 10 anni, in botti di rovere, il Colli Piacentini DOC Vin Santo 100% Malvasia di Candia Aromatica.


Tutto calza a pennello, nessun nome, nessuna azione è lasciata al caso, i premi non sono un vanto ma una conferma che queste due straordinarie persone, Silvia e Marco, sono riuscite a rivoluzionare un'azienda bisognosa di identità , di un nuovo splendore, mantenendo viva la storia di Luigi Mossi, ultimo discendente che in soli due anni è riuscito a tramandare tanto sapere a due persone sconosciute, che hanno saputo ascoltare e reinterpretare una nuova filosofia fondata su delle importantissime promesse, oltre a mantenere intatti i vitigni storici. E tutto questo non lo stanno facendo solo per il bene dell'azienda ma anche per l'amore, il rispetto e la fede che hanno nei confronti di questo ricco territorio nel cuore della Val Tidone!

www.mossi1558.com




Torre Fornello Un vino dedicato a Donna Luigia Veronica Marigo



Donna Luigia, vissuta nella prima metà del 1800, proprietaria dell’azienda e discendente da nobili famiglie, lasciò un particolare testamento da far invidia ad un’enciclopedia, partendo dai suoi semi dai, alle posate fino a calcolare una serie di casistiche di eredi di eredi... una donna da una grande personalità così come il vino che Enrico Sgorbati , attuale produttore dell’azienda Torre Fornello, che ha voluto dedicarle un Malvasia di Candia aromatica.

Un vino che esprime un mistero antico per le sue note ambrate e dai suoi profumi mutevoli, note da leggere man mano che si apre al naso, percependo intensi sentori di menta, anice stellato e frutto della passione. Il sapore si presenta persistente, aromatico, complesso, rotondo e piacevolmente fresco.


Assaporato all’interno delle mura di questo edificio storico, autentico, dal fascino emblematico, perchè alcune sale vuote suscitano austerità e un richiamo ai tempi passati, invece durante gli eventi sembra che tutto riprenda a splendere di un’opulenza quasi divina, moderna e di alta classe. Infatti Enrico Sgorbati, nel susseguirsi degli anni, delle esperienze e con l’intenzione di voler condividere questa bellissima location per eventi indimenticabili, ha creato un vero e proprio business nell’organizzare matrimoni con un team ormai consolidato, che parte da un catering di altissimo livello, organizzatori, fotografi e ovviamente, per chi si vuole tuffare nella mente di Enrico, sceglierà senza ombra di dubbio i vini dell’azienda.



www.torrefornello.it


DONNA LUIGIA 100% Malvasia di Candia Aromatica Tipologia: Fermo, secco, affinato il 20%in barriques per 6/9 mesi e l’80% in acciaio. Sapori intensi, abbinamenti con piatti a base di carni bianche, decisi e corposi, paste al radicchio rosso, pesto, accostamenti con funghi, pesci di lago, baccalà, salmone e carni affumicate, fois gràs, formaggi e risotto al tartufo.


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giorno

7

mese

7

ore

7pm



C'era una volta e c'è ancora un paesino disteso su una collina. Questo paesino dal quale si domina tutta la pianura padana fino alle alpi si chiama Montalbo. Non tanti lo conoscono anche se è al centro di una splendida zona, La Val Tidone, crocevia di diverse strade. Poi c'è un agriturismo proprio al centro del paese (L'oca d'oro) dove vivono e lavorano persone che han sempre un po' voglia di fare festa, che amano la tradizione ma che si divertono un po' a stravolgerla. Il caso vuole che queste persone ne conoscano altre che come loro sono ristoratori (Il Viandante, Civardi Racemus, Circolo Arci gli amici del Po, Trattoria Chiarone) e cantine (Eredi Ferri, Fratelli Piacentini, Primogenita, Sandro Oddi, Scotti Nicola, Rossi Terre di Cuccagna, Vitivinicola Valla), che han sempre tutti un gran da fare ma che gli piace anche aver gente intorno e fare apprezzare a tutti i prodotti del loro amato territorio.

Ed ecco che la storia ha inizio. Domenica 7 luglio dalle ore 19 nella via principale di Montalbo, tutte queste aziende divise in otto stand vi faranno gustare otto piatti tipici della zona in accostamento ad una selezione di otto vini locali. Una sorta di menĂš da comporre in base ai gusti e alle voglie, dall'antipasto al dolce, preparato dalle sapienti mani dei ristoratori e perfettamente abbinato alle migliori produzioni delle suddette cantine del territorio.



MANGIUM IN PË nasce dalla voglia dell’agriturismo “L’oca d’oro” di Montalbo (Ziano Piacentino) di riunire un gruppo di giovani imprenditori della Val Tidone con la volontà di trovarsi, di stare insieme, divertendosi, unendo le proprie capacità professionali. Proprio questo punto diventa immediatamente il motto dominante del gruppo Valtidonese, pronti a collaborare attivamente nella promozione del proprio territorio, attraverso il prodotto. Quindi quale migliore occasione se non mettendo in mostra le proprie capacità all’interno dell’ambiente enogastronomico?

Un percorso degustativo di prodotti tipici selezionati, preparati a regola d’arte e abbinati al meglio a vini autoctoni DOC, offrendo così una proposta qualitativamente completa, un “aiuto” agli avventori per godere nel modo più adeguato le caratteristiche di ogni piatto e ogni vino. Ma dove? Quale miglior luogo dove ospitare in buon numero di

persone se non la strada, o meglio la contrada principale che porta all’antico castello di un piccolo borgo collinare, Montalbo, comune di Ziano Piacentino, dal quale si gode una splendida vista panoramica, sovrastando la pianura da un lato, e dall’altro godendo di un incredibile scorcio sulle pendici dell’alta Val Tidone che guardano verso la Liguria, l’Oltrepò Pavese e il Piemonte.



La Val Tidone si può raggiungere velocemente da molte città come Milano per esempio, ma anche Lodi, Cremona, Pavia, Alessandria, senza dimenticare che è a “un tiro di sguardo” da Piacenza. Una volta giunti in questa vallata ci sono ben tre diverse strade panoramiche che in dieci minuti portano a Montalbo. In questo fantomatico paesello c’è la via principale che arriva alle porte di un placido castello che guarda tutti dall’alto verso il basso.

DURANTE LA SERATA SI POTRANNO GUSTARE I MIGLIORI PIATTI DELLA NOSTRA TRADIZIONE PARTENDO DALL’ANTIPASTO ARRIVANDO FINO AL DOLCE IN UN PERFETTO ABBINAMENTO CON IL VINO PIÙ ADATTO. Ingresso a persona 2,50 €, che comprende una tasca porta calice, un bicchiere e la prima degustazione (per i minori di 18 anni ingresso gratuito) Ogni piatto 5,00 € Ogni calice 2,50 €


Lucia Tuoto

SII GRATO Questa mattina mi è capitata una cosa spiacevole. Ho assistito ad una scena tra due persone; una signora ha chiesto ad un uomo, che era appoggiato ad una transenna, di spostarsi perché doveva fare una foto. E voi direte: “e quindi?”


E quindi, gliel’ha chiesto proprio così: ”signore, devo fare una foto può spostarsi?” Credo sia importante il COME ed il COSA si dice quando ci si rivolge a qualcuno, e qui non è stato usato né il garbo, né l’educazione (che spesso e volentieri vanno di pari passo).

Un GRAZIE avrebbe reso il mondo più bello! Lo pensate anche voi? Quante volte dite grazie nella vostra quotidianità? Quante volte dite grazie per la bellezza che ci circonda? Essere grati per l’aria che respiriamo, per “esserci” in questo Mondo.

Qui a destra: Lucia Tuoto, fotografa e amante del volo.



Quando sono in decollo, e ancor di più quando sono in volo, mi commuovo. Mi emoziona la bellezza, l’incredibile semplicità con cui la NATURA E’. PUNTO. Proviamo a fare un esercizio: conta quante volte, in un giorno, ringrazi.

CONTATTI: Cell. 327 6854788 e-mail: luciatuotophoto@gmail.com Instagram: @LUCEGIUSTA

www.luciatuoto.com


4 REGIONI Piero Ventura

4R - 1971, Enrica Vistarini


Quando il Rally era in bianco e nero

Nella pagina a fianco: 4R - 1972, Rinaldo Brambilla e Ettore Masnata


4R 1973 Piero Ventura e Fulvio Negrini


1972 Munari prende il via da Piazza Vittoria in Pavia

“E’ primavera é tempo di partire. Dopo la terra della Sardegna ecco le veloci strade del 4 Regioni” si scriveva un tempo sui giornali specializzati, quando terminato l’impegno in terra sarda, l’intera carovana del rally si trasferiva in Oltrepo e i protagonisti della gara che in questi ultimi anni puntualmente si va a rievocare, portavano nomi altisonanti quali: Munari, Ballestrieri, Paganelli, Darniche, Beguin, Andruet, Bettega e Biasion, tanto per citarne alcuni. I tempi cambiano, i regolamenti pure e i romantici devono purtroppo rassegnarsi. Sono ormai lontanissimi infatti gli anni in cui al Rally 4 Regioni, la vittoria come obbiettivo finale era solo un valore aggiunto. Anzitutto bisognava riuscire a terminare la gara, sconfiggere le condizioni ambientali, le lunghe prove in terra zeppe di sassi e bu-

che, guadi e fango immondi sotto la pioggia, piene di polvere nelle giornate secche anzi, nelle nottate, perché i rally si correvano principalmente di notte con la sera o l’alba a fare da cornice. In questo 2019, piaccia o no, il rally si é presentato sotto una nuova veste che lo ha visto farsi in due per soddisfare i palati più raffinati con un evento in cui si amalgama passato e presente, vetture storiche e moderne all’insegna dello sport e dello spettacolo. Ma perché si parla tanto di questa gara? Per chi non lo sapesse, il 4 Regioni non è un rally, ma un viaggio nel tempo lungo mezzo secolo, vissuto attraverso gestazione, nascita, crescita, addii e i ritorni a nuova vita.



VIA TURATI, 32 27028 SAN MARTINO SICCOMARIO - PV TEL. 0382 498817 - FAX 0382 558364 VIA GAZZANIGA, 2 27043 BRONI - PV TEL. 0382 56080 - FAX 0385 250341 broni@cometpavia.it LARGO 1° MAGGIO, 38 27026 GARLASCO - PV TEL./FAX 0382 810684 garlasco@cometpavia.it


Nato nel 1971 dall’evoluzione dell’allora gara di regolarità denominata “Giro della Provincia di Pavia” divenuta poi rally, esattamente 50 anni fa, nel 1969, per volere di Benedetto Pelliccioni e Siropietro Quaroni, il Rally 4 Regioni, già dalla sua prima edizione, entrò a far parte di quell’indimenticabile periodo storico dell’automobilismo sportivo su strada che tutti ricordano come “i rally dell'epoca d’oro” - come qualcuno definì quelle gare fino alla metà agli anni ’80, (dopo una pausa di 5 lustri é stato fatto rinascere nel 2011 sotto forma di rally storico).

Ebbene, quei rally erano soprattutto: “…poetiche avventure”. Inizialmente era bellissimo vedere correre automobili in tutto e per tutto simili alle macchine di tutti i giorni, uguali a quelle, che i più grandi di noi o i nostri genitori, usavano per andare al lavoro o in gita alla domenica, impegnate ad arrampicarsi su strade impervie, ad attraversare guadi come fossero mezzi anfibi, impegnarsi in evoluzioni che sfidavano le leggi della fisica e che strappavano applausi ed urla di gioia agli appassionati assiepati lungo la strada. I primi anni settanta, invece, erano gli anni in cui ci si inventava piloti e preparatori.

1973 Alberti-Gobbi



4R 76 Piero Ventura


Anni in cui, Piazza della Vittoria in Pavia pullulava di gente... Si rubavano ore al sonno per approntare un’automobile, acquistata con grandi sacrifici, che ci avrebbe accompagnato sui percorsi dei rally più importanti, perché in quegli anni esistevano solo gare di un certo rilievo. Erano gli anni delle piccole Fiat 600 rese “cattive” dalla trasformazione tramite il kit Abarth, delle Fiat 850, nelle varie versioni: berlina, spider o coupé, delle Fiat 128 berlina, coupé o in versione Rally, delle 124 berlina, delle 125S e delle 124 spider Sport, erano gli anni delle simpatiche Mini, delle Nsu TT e TTS, delle Renault R8 Gordini, gli anni delle Simca, delle curiose Skoda, delle Fulvia 2C e coupé, delle Porsche 911, delle Saab, delle veloci Bmw 2002 Ti, delle Peugeot 404 e 504, delle Volkswagen Maggiolino 1300 preparate in Austria, delle Volvo, delle Daf 55, la cui caratteristica maggiormente rimarchevoli era la presenza del cambio automatico “Variomativ” funzionante grazie a cinghie e pulegge, delle Ford Cortina ed Escort, delle Opel, delle Alfa Romeo Giulietta, Giulia e GT, delle rare e mastodontiche Citroen DS ecc.

I rally dell’epoca erano più che altro improvvisazione; piloti che si inventavano curve e traiettorie impossibili pur di far camminare a più non posso macchine scarse di cavalleria e che dopo pochi chilometri avevano i freni inservibili; e magari dovevano percorrere ancora molta strada su tracciati che erano poco più che mulattiere. Erano anni in cui, Piazza della Vittoria in Pavia pullulava di gente per vedere partire le prime edizioni e sulla scena rallystica apparivano i primi piloti pavesi; i vari: Brambilla, Masnata, Noé, Vistarini, Spalla, Ventura, Codognelli, Alberti, Musti, Ghezzi, Bossi, Malfatto, Torlaschi, Negrini, Vai, Panzarasa, Ferrari, Botto, Ramari, Renati, Baudini, Callegari, Bozzini, Albertazzi, Rancati, Pasotti ecc che andavano ad amalgamarsi con grandi specialisti già citati quali: Paganelli, Ballestrieri, Munari, Barbasio, Verini, Cambiaghi ecc.


Quei piloti erano personaggi molto particolari; persone abituate ad inventarsi la strada man mano che la percorrevano. Gente che buttava il cuore oltre il tornante; gente che aveva un gran piede ma anche un cervello fino, capace di trarsi d'impaccio nei momenti piÚ disperati. Molti di loro era gente che amava la buona vita; durante le ricognizioni li potevi trovare ai bar di paese e metterti a parlare con loro. Era gente di compagnia e molto cordiale, gente vera e sanguigna che quando montava in macchina, magari dopo una lauta cena fra amici, si trasformava in maghi della guida di traverso e delle velocità impossibili. I rally degli anni settanta erano gli odori delle benzine ricinate, delle frizioni bruciate, dei ferodi surriscaldati, dell’olio combusto, delle salsicce arrosto e del vino. Erano i rally, dei differenziali meccanici e degli autobloccanti che spaccavano le braccia.

I rally degli anni settanta erano i rally della musica: si poteva sentire il canto del quattro cilindri Abarth che spingeva sia le Fiat 124 che le Fiat 131; l'urlo sguaiato del sei cilindri Ferrari che muoveva la fantastica Lancia Stratos dalla notevole potenza - per il tempo - di 240 cavalli; il sommesso borbottio del sei cilindri di Stoccarda che era il cuore pulsante delle Porsche in tutte le loro evoluzioni e modelli in mezzo ai quali non stonava il sibilo del Fiat che muoveva le piccole e velocissime 127 preparate a Rivalta da Piero Lavazza.


4R 1976 Albertazzi-Bariani

4R ‘78 Antonio Codognelli


1979 4R - Bossi-Ventura (Fiat 128 Coupè)


I Rally degli anni settanta Ma i rally degli anni settanta erano soprattutto lunghe gite dal sapore zingaresco, passate dagli appassionati e dagli uomini delle assistenze nel rincorrere i piloti da una prova speciale all'altra, (allora non esistevano Parchi assistenza, ne gazebi, tanto meno, Motorhome) in zone fuori mano, con l'unico ausilio di una cartina spesso imprecisa che ti faceva attraversare posti fantastici, dove, se non fosse stato per la corsa, mai nessuno sarebbe andato. Luoghi in cui, rallysti, pubblico e uomini delle assistenze sarebbero poi tornati con le famiglie, con le fidanzate, dando così il via al progresso in quei territori. I rally degli anni settanta, per il pubblico, erano salsicciate, vino, pane e salame attorno a un falò improvvisato per scaldarsi dal freddo pungente delle notti trascorse ad attendere il passaggio dei propri beniamini. Si! Cari miei, i rally in quel periodo erano soprattutto di notte e nessuno si scandalizzava o storceva il naso di correre o veder correre al chiarore dei Cibié o dei Carello Megalux, che tagliavano il buio con le loro sciabolate luminose. Nessuno si turbava se un’improvvisa nevicata ti sorprendeva sul Giovà con montate le gomme slick. Nessuno si preoccupava se all’interno della stessa prova trovavi chilometri di asfalto, altrettanti di sterrato, guadi, dossi e ancora asfalto, poi, nuovamente terra. I rally degli anni settanta erano una pagina o al massimo due, sulla rivista del momento, accompagnate da due o tre istantanee, in bianco e nero. Ma erano soprattutto i rally dove uno che aveva piede e cervello, con una buona macchina, poteva sbaragliare il campo e mettere in crisi i piloti ufficiali.

Oggi, ciò che é importante é di far sì che la storia di queste manifestazione non vada dimenticata. Perché come ha detto il campione olimpionico Antonio Spallino: “Qualsiasi organismo è mutilato se non possiede o non custodisce la memoria delle proprie origini”.


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