N°09 - Novembre 2019
MEMORIAL La finale di Egidio Rossi al Castello di San Gaudenzio
Riserva Pianeta Verde Una degustazioe di cruditè e Champagne emergenti
NEVERLAND (FOTO DI COVER) Il Black Christmas vi attende
Ziano Piacentino Alla scoperta delle tradizioni
la REDAZIONE
di PAVIA e NON SOLO magazine
Filippo Quaglini
Direttore responsabile
Isa Maggi
Veronica Marigo
Designer e redattrice
Rubrica Sportello Donna
Lucia Tuoto
Scrittrice e fotografa
Simona Novarini
Ornella della Fiore
Micol Piazza
Piero Ventura
Ricette dall’orto
Collaboratrice
Food Blogger
Giornalista sportivo
la REDAZIONE
di PAVIA e NON SOLO magazine
L’Eleganza del Vino dal 1910
AZ. AGR. TORTI “L’ELEGANZA DEL VINO” F.ne Castelrotto 6 - Montecalvo Versiggia (PV) Tel. 0385 951000 torti@tortiwinepinotnero.com www.tortiwine.com
La parola a Filippo Quaglini: “Siamo quasi a Natale ed ognuno è libero di festeggiarlo con i colori che vuole, le forme, i gusti, i profumi... c’è chi propone menù di pesce come “Da Nanninella”, chi della tradizione, chi lo odia e trasforma il locale in un vero incubo horror come al “Neverland”... insomma questo è il variopinto territorio misterioso di Pavia, dell’Oltrepò Pavese e delle soste indimenticabili non troppo lontane. Vi suggeriamo i luoghi dove è possibile respirare l’innovazione e la creatività, in un modo semplice ma divertente: mangiare e bere bene in compagnia di giovani e “meno giovani” che hanno molto da raccontare... questi racconti vanno custoditi, scritti e divulgati per capire più a fondo cosa stiamo respirando. Perchè tutti noi abbiamo bisogno di ascoltare delle storie, soffermarci sui personaggi che da sempre custodiscono i segreti di un vasto territorio come quello della provincia di Pavia, ancora lontano dal turismo di massa... Ma noi arriviamo dappertutto, vogliamo farvi emozionare e farvi vivere i momenti migliori di eventi enogastronomici, musicali e di convivialità! Seguiteci anche fisicamente, perchè il nostro aggiornatissimo Facebook vi consiglierà dove mangiare bene, bere benissimo e divertirsi con amici, famiglia, in coppia o perchè no anche da soli... perchè dove vi mandiamo noi ci sarà sempre qualcuno simpatico ad accogliervi! Buone Feste a tutti!!”
Nella pagina a fianco dall’alto: Filippo con Loretta Marasi, con Francesca Selvatico e Sergio Daglia. Sotto: Fillippo con Marco Maggi, con Filippo Savini del White Rabbit di Stradella, Filippo al tavolo con amici all’Autunno Pavese
Salumi, prodo prod tipici e sorri
SALUMIFICIO F.LLI DATURI Strada Provinciale 201 n. 26, Canneto Pavese (PV) Tel. 0385 262415 - salumidaturi@virgilio.it www.salumificiodaturi.it
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Loc. Ponte della Becca, 1 - Linarolo (PV) Telefono +39 0382 587039 Email info@lerubiniedelpo.it www.lerubiniedelpo.it
Intro Pavia Panoramica Personaggi News e curiositĂ
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Intro
Pavia e i suoi territori Clicca sull’articolo
Isa Maggi
In movimento verso la gender equality
Pavia e non Solo Magazine vuole essere un giornale fresco,
divertente e che porti i lettori alla scoperta dei gioielli di questo territorio. Scopriremo insieme tutto ciò che la città di Pavia, L’Oltrepò, la Lomellina e il Basso Pavese hanno da offrire.
Parleremo spesso di cibo: spazieremo dal salame di Varzi
a quello d’oca di Mortara, dal peperone di Voghera alla micca di Stradella, dal riso agli agnolotti alla mostarda. Il tutto senza dimenticare, naturalmente, il buon vino. In questo territorio sono davvero tanti i vini di qualità e pian piano vi porteremo a scoprire le aziende vitivinicole e i produttori locali.
E ancora lo sport… calcio, pallavolo, basket e altri sport cosid-
detti minori troveranno spazio sulle pagine del nostro giornale. Vi terremo aggiornati sulle sagre di paese… la primavera sta arrivando e gli eventi saranno tanti e tutti davvero imperdibili. Ma soprattutto, vi porteremo a conoscere nel dettaglio tutto il territorio.
Parleremo dell’Oltrepò e dei suoi innumerevoli castelli, dei parchi e dei musei, della Lomellina e del suo riso: nella zona è diffusa, infatti, la coltura di questo prodotto, come testimoniato dalla Sala Contrattazione Merci di Mortara, la più importante in Italia per quanto riguarda la compravendita del riso. E ancora del Basso Pavese con i suoi tanti comuni. Intervisteremo i Sindaci, parleremo con personaggi illustri del
territorio e ascolteremo le persone che vogliono raccontare una storia... per fare storia! Vi porteremo con noi in questo viaggio lungo questo meraviglioso territorio e promettiamo di farvi scoprire sempre qualche bella novità, qualche aneddoto speciale, qualche curiosità ancora da portare alla luce.
OTTO MARZO TUTTO L'ANNO EDIZIONE 2019 Rubrica a cura di Isa Maggi
(Sportello Donna, Stati Generali delle Donne con il Patrocinio della Commissione Europea e della Provincia di Pavia)
A Pavia il tasso di disoccupazione femminile ha superato il 13% e quello delle inattive è ancora più alto. Ma non possiamo più lasciarci andare al pessimismo. Ritrovare fiducia nel futuro è una condizione necessaria perché senza questa spinta è difficile riuscire ad andare oltre la crisi e costruire nuovi scenari. NON CERCARE LAVORO, CREALO! CHIAMACI AL 366 2554736 PER INIZIARE PERCORSI DI ORIENTAMENTO ATTIVO AL LAVORO
Per tutto l'anno in locali disseminati a Pavia e in Provincia, in collaborazioni con professionisti/e ed associazioni, è attivo uno Sportello di Ascolto per Donne e Uomini con una serie di specialiste/i per svolgere attività di accoglienza, ascolto, assistenza in particolare a donne in fragilità economico e sociale, vittime di violenza, rifugiate e richiedenti asilo.
Per tutto l'anno svolgiamo attivitĂ di incontro fra chi offre lavoro e chi cerca lavoro. Badanti, baby-sitter referenziate (anche condivise, come le badanti di condominio), collaboratrici domestiche, segretarie on line, educatrici, operatrici sanitari, colf e assistenti sociali. Ma anche artigiane, sarte, svuota cantine, stiratrici, cuoche a domicilio,addetti all'acquisto e consegna di spesa e farmaci a domicilio. Ci sono anche pet e flower sitter, docenti di musicoterapia e arte terapia, fotoceramica, fisioterapiste, lezioni di inglese, russo, francese. Assistenza per i compiti e lezioni di latino, matematica, scienze e filosofia. Lezioni di chitarra, creazione di siti web e molto altro.
UNA RIFLESSIONE sulla violenza di genere e come cercare di uscire dalle parole a passare ai fatti. Il 25 novembre, è stata una giornata per tutte noi molto intensa, dedicata a momenti di sensibilizzazione sul fenomeno della violenza maschile di genere. Due momenti per noi degli Stati generali delle donne molto importanti. Il primo, nel pomeriggio, l’inaugurazione della #panchinarossa a Montecitorio e
per questo ringraziamo il Presidente Roberto Fico e la Vicepresidente Maria Edera Spadoni. Il secondo, l’accordo con Unioncamere e con il sistema camerale italiano che in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha voluto promuovere una serie di incontri di approfondimento in moltissime città italiane sul tema della condizione femminile, con particolare riguardo alla partecipazione al mercato del lavoro e alla creazione di impresa.
Un’opportunità che ad oggi è stata colta da numerose Camere di Commercio, che già dai giorni scorsi, e poi nelle prossime settimane sono impegnate in specifici appuntamenti per illustrare il progetto, coinvolgendo e sensibilizzando anche giovani, imprese e cittadini/e. Il progetto Panchine rosse, diffondendo le panchine sul territorio, lancia un monito contro la violenza sulle donne e si fa carico dell’urgenza di realizzare la parità di genere. Un modo, quindi, per alimentare un processo di consapevolezza nella società, dove ancora molte donne sono vittima di discriminazioni o di soprusi, ma anche per prendere coscienza e valorizzare la presenza femminile e le pari opportunità nei luoghi di lavoro e nell’impresa.
E poi #panchinerosse nei Conventi, in tantissimi Comuni, alcune per ricordare donne uccise come a Garlasco, in provincia di Pavia, per “non dimenticare” Chiara Poggi e a Napoli per ricordare Tiziana Cantone. In entrambi i luoghi erano presenti le mamme, “donne coraggio” che stanno elaborando il loro dolore aiutando tante altre donne. Ma anche in Argentina, in Messico, in Spagna le #panchinerosse sono diventate il simbolo delle azioni di contrasto verso la violenza di genere, per non dimenticare le vittime e sono diventate luogo di ascolto e di riflessione per tutta la collettività.
Ma dopo la pubblicazione avvenuta proprio ieri dei dati Istat su cosa pensano gli italiani e le italiane del fenomeno della violenza è ancora più necessario agire e sottolineare che la violenza contro le donne non è la conseguenza di follia, raptus, separazioni, gelosie, ma è soprattutto il risultato della dipendenza relazionale, della incapacità a gestire i conflitti, della incapacità a controllare la rabbia e l’aggressività, è il risultato di atteggiamenti ostili alla parità di genere e favorevoli al dominio maschilista patriarcale.
Lo scorso 19 novembre ha avuto luogo l’audizione dell’Istituto nazionale di statistica presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere.
Nel corso dell’incontro sono emersi segnali inequivocabili di un sentire ancora troppo diffuso che fiancheggia di fatto alcune forme di violenza. Nel documento originato dall’audizione e reso pubblico leggiamo che “il 25,4% delle persone (27,3% tra gli uomini e il 23,5% tra le donne) ritengono accettabile il controllo dell’uomo delle attività della compagna o la violenza contro di lei tramite schiaffi. Inoltre, il 31,5% delle persone ritiene che le donne che non vogliono un rapporto sessuale riescono a evitarlo e il 23,9% che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire”.
L’Italia continua a non essere un Paese per donne (e dai dati emerge che anche le donne fanno la loro parte nella non comprensione del fenomeno in atto.) Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha presentato a Milano il rapporto “Questo non è amore 2019” che fa il punto sul fenomeno della violenza sulle donne. Si è passati dal 37% di femminicidi sul totale delle vittime di sesso femminile del 2018, al 49% nel periodo gennaio-agosto 2019. Dal 2012 ad oggi sono state 870 le donne uccise dal partner, da colui che dovrebbe declinare il sentimento in gesti di protezione.
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Ogni giorno in Italia 88 donne subiscono atti di violenza. Vittime italiane in altissima percentuale (l’80,2 per cento dei casi) con carnefici italiani nel 74 per cento dei casi. Ogni 15 minuti in Italia una donna subisce violenza. Nell’82 per cento dei casi chi fa violenza su una donna ha le chiavi di casa: maltrattamenti, atti di stalking, violenze sessuali e percosse sono commessi nel 60 per cento dei casi dal partner o dall’ex partner.
Gli ultimi dati ISTAT riportano che quasi 7 milioni di donne italiane dai 16 ai 70 anni hanno subito almeno una volta nella vita una forma di violenza: nel 20,2% dei casi è stata violenza fisica, nel 21% violenza sessuale e nel 5,4% violenza sessuale grave, come stupro e tentato stupro.
Un dramma, una “emergenza pubblica”, come l’ha definita il nostro Presidente Mattarella. Una notizia positiva: finalmente, il Ministro dell’Economia Gualtieri ha annunciato l’emanazione nei prossimi giorni del decreto ministeriale per attivare l’accesso alle risorse per gli orfani di femminicidio, con il conseguente sblocco dei soldi. Sul “codice rosso” le nostre perplessità si stanno rivelando concrete, le Procure sono intasate e molte donne raccontano di infiniti interrogatori, contro le raccomandazioni del divieto di rivittimizzazione cosi chiaramente espresso nella Convenzione di Istanbul. Alcune anomalie dovranno essere riviste e corrette alla luce dell’applicazione sul campo.
Rimangono aperte due questioni fondamentali: 1- il tema del lavoro, le donne vittime di violenza hanno la necessità di riacquisire la propria stima e di rigenerarsi attraverso il lavoro e la propria autonomia economica. Questa parte di accompagnamento, di formazione e di analisi non può essere il frutto di semplificazioni e di improvvisazioni, occorre affidare il servizio a strutture in grado di svolgere queste azioni con competenza. 2- la questione abitativa: non ci sono case e posti letto sufficienti, cosi come la Convenzione di Istanbul ci chiede. Secondo le Convenzioni internazionali ogni Paese dovrebbe essere dotato di un centro antiviolenza ogni 10.000 abitanti: in Italia siamo allo 0,05 ogni 10 mila residenti.
Abbiamo avuto modo, nei giorni scorsi, di scrivere che le case di accoglienza per le donne vittime di violenza e in fragilità economica e sociale sono beni comuni. Il progetto che stiamo ideando, nasce con l’obiettivo di stimolare una riflessione collettiva sul valore sociale delle donne e promuovere un cambiamento nei comportamenti per la risoluzione concreta dei problemi generati dalla violenza.
Ci siamo battute per anni per attivare sempre più case di accoglienza per donne e case rifugio, adesso il modello che vogliamo attivare, senza scartare eventuali forme usuali di contributo da parte di Regioni e di Ministeri, è un modello di gestione sostenibile delle case per le donne, dove si genera lavoro, buona occupazione di qualità e soprattutto un luogo dove potersi rigenerare personalmente e professionalmente. Saranno necessari investimenti nelle strutture che verranno messe a disposizione da realizzare con forme di “Social Capital”, diffuso e distribuito sui territori. Mobilitare gli investimenti rapidamente e su vasta scala sarà una sfida per noi donne. Occorre un grande coordinamento nazionale per la trasformazione “rosa” del sistema di accoglienza per le donne in fragilità, vittime di violenza, incentrata sulla trasformazione strutturale di edifici inusuali messi a disposizione e sul loro recupero ambientale. Si tratta di un modello significativo che determinerà la creazione di occupazione e
potrà innescare progressi sociali e di valorizzazione territoriale, una vera trasformazione produttiva “rosa”. Progetto per progetto andremo a cercare soluzioni in ogni parte d’Italia per creare un’opportunità unica di transizione verso un’economia al femminile di soluzione al dramma della violenza maschile di genere, su basi concrete. Il modello in fase di studio ha il potenziale per generare benessere per le donne e i loro bambini accolti nelle strutture e un reddito. Garantire lo spazio politico per intraprendere questo progetto sarà il prerequisito per incoraggiare le donne a credere che un cambiamento è possibile e generare azioni collettive di sostegno ai progetti. Molto resta da fare. Lo dobbiamo ad Ana Maria, uccisa tre giorni fa a Partinico dopo aver confessato al partner di essere incinta. Lo dobbiamo a tutte le vittime: Chiara, Cinzia, Rosalba, Giulia…. Lo dobbiamo a noi stesse e alla nostra dignità.
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Buttafuoco Storico in tour
Seguite l’Azienda Agricola Maggi Francesco
Memorial Egidio Rossi La finale dei risotti al Castello di San Gaudenzio
Lefiole Due sorelle con la passione dell’Oltrepò
La Versa a Merano
Debuttano i vini dell’enologo Cotarella
Veneziana Natalizia
Il Natale di Ornella Della Fiore
La Food Blogger Simona Novarini ci parla di dolci natalizi
Ruino Supper Club Un progetto per sentire la vera tradizione
Neverland
A Stradella, un locale dove è ancora possibile sognare
La terra del POVRÖMME Ore 19 è l’orario che preferisco per recarmi in vigna a controllare la maturazione della Croatina. I grappoli non sono ancora maturi, lo so bene .. il Povrömme nasce da una vendemmia tardiva, i colori del cielo di metà settembre mi fa tornare alla mente un aforismo di Fabrizio Caramagna... “Davanti a una vigna matura che te ne fai di una forma e di un nome. Lascia fuori l’ingombro dei pensieri. Entra dentro, scavalca con pochi passi gli ultimi frammenti d’estate, segui i filari e apriti ai colori rubicondi dell’autunno, come se fossi una sola cosa con loro”.
Frazione Ruino 39, Colli Verdi PV info@ruinosupperclub.net Cell. 333 1307957 www.ruinosupperclub.net
RUINO SUPPERCLUB
Ruino, un piccolo borgo rurale, tra fascino incontaminato, boschi e luoghi ricchi di storia. Un traguardo che premia l’appassionato con una vista dalle mille sfumature
Ruino, da poco compreso nel comune di Colli Verdi, é un piccolo borgo rurale che grazie alla sua posizione appartata ha mantenuto un fascino incontaminato. Aggrappato su un colle circondato da boschi e calanchi e solcato da un’unica strada che termina sul selciato della chiesa del Santo Patrono si sottrae al frettoloso andirivieni del turismo mordi e fuggi per diventare mèta, il traguardo che premia l’appassionato con una vista privilegiata sull’ Alta Val Tidone e sullo specchio d’ acqua creato dalla Diga del Molato a sud e a nord, nelle giornate più nitide, con lo spettacolo della pianura incorniciata dalle Alpi.
La limitata viabilità e la struttura impervia del suolo hanno contribuito alla rarefatta antropizzazione del territorio circostante che alterna scoscese oasi boschive di querce, noci e castagni a pratoni pianeggianti coltivati a foraggio per l’ autoconsumo della comunità locale incidendo altresì sul carattere insediamentale del borgo disseminato di antichi fienili che reggono tetti di coppi su monumentali colonne di mattoni, talora tamponati da pareti a nido d’ ape che permettevano l’ areazione del fieno proteggendolo dalle intemperie.
Le poche vigne, sottratte con caparbietà dagli antichi abitanti all’azione erosiva dei calanchi, oltre a produrre uve eccellenti regalano al paesaggio supplementari tonalità di colore a seconda della stagione. Il daino, il capriolo, la volpe e il cinghiale, sensibili alla bellezza, frequentano questi luoghi.
Eva ed io ci siamo innamorati di Ruino a prima vista. Per più di dieci anni abbiamo condotto un’azienda agricola in una riserva naturale a cavallo tra Umbria e Toscana coltivando l’olivo, la vite e un grande orto, allevando pecore e maiali. Nei mesi estivi allargavamo l’attività aprendo la struttura agrituristica per condividere con i nostri ospiti la bellezza dei luoghi e i frutti del nostro lavoro, cucinati con amore da Eva. Poi il desiderio di una maggiore convivialità ha preso il sopravvento e, grazie al consiglio di amici fidati, abbiamo scoperto Ruino, al riparo della natura ma in posizione tale da poter praticare in tutti i mesi dell’anno quello che ci piace e sappiamo fare: promuovere le eccellenze del territorio. La fortuna ci é venuta incontro: al centro del borgo era disponibile un complesso di edifici vocati all’ accoglienza, parte della struttura era infatti di proprietà della diocesi che l’aveva adibita ad oratorio con
Abbiamo scoperto Ruino, tra la natura selvaggia e la vita agricola. Il perfetto connubio per fare quello che ci piace: promuovere le eccellenze del territorio
tanto di calciobalilla, mescita analcolica, piccola biblioteca e la prima televisione del circondario che i paesani venivano ad ammirare sotto l’ occhio vigile di Don Pallini, pronto a cambiare canale qualora sullo schermo comparissero le gemelle Kessler, ambasciatrici di sessualità eterodossa. “Andiamo nella televisione “ dicevano i Ruinesi riferendosi al locale che oggi ospita la sede della nostra associazione culturale. Dall’altra parte della strada c’é una piccola corte circondata su tre lati da edifici con i muri in pietra, il lato aperto, rivolto a sud, affaccia sullo specchio d’acqua contenuto dalla diga del Molato. La corte, che gode dell’ombra di un vecchio noce, é stata il primo oggetto delle
nostre attenzioni con la piantumazione di erbe aromatiche e di arbusti ornamentali organici alla flora locale. Dal cortile, sullo stesso piano, si accede a quella che in tempi più recenti era un’anticantina, cioè il luogo dove stagionavano i formaggi davanti al grande camino e fermentava il mosto fino al momento di riporli a riposare nella cantina vera e propria scavata in un locale sottostante. Prima ancora, ci hanno detto Maria e Giuseppino, i più anziani abitanti del borgo, in quello stanzone e nel cortile si ballava durante le veglie che seguivano le attività della semina o del raccolto e si consumavano banchetti in occasione di battesimi, matrimoni, feste religiose.
In omaggio al genius loci abbiamo dunque deciso di convertire questo spazio in Supper Club a disposizione dei nostri soci per momenti di convivialità tra amici e in famiglia. La nostra scommessa, in qualità di promotori, consiste nel valorizzare le eccellenze dei produttori locali: vignaioli che coltivano e vinificano nel rispetto della natura circostante, agricoltori che osservano le direttive del biologico, allevatori che privilegiano i regimi di semi-brado o di stato brado degli animali. Qualche eccezione ogni tanto ma solo per confermare la regola. Il nostro orto e i prodotti spontanei del bosco arricchiscono le nuances delle ricette che proponiamo.
È nato così il Ruino Supper Club
che, su prenotazione o nostra proposta di menù a tema, dall’estate scorsa raccoglie sempre più adesioni, dapprima in àmbito locale e ora anche a largo raggio. Le strutture del Ruino Supper Club sono disponibili, previa iscrizione all’associazione Cult Rurale, a chiunque ricerchi esperienze enogastronomiche legate al territorio e alla stagionalità in un’ambiente unico per la sua storia e l’originalità degli ambienti dove allestire pranzi, cene, merende e degustazioni. Questo il presente. Per il futuro stiamo lavorando alla ristrutturazione conservativa degli altri locali del rustico ad ospitare mostre, workshop, presentazioni, istallazioni audiovisive da integrare in percorsi e escursioni sul territorio in collaborazione con soci e enti locali. E visto il riscontro che ci proviene dall’extra moenia tra non molto inaugureremo una piccola struttura ricettiva per l’accoglienza di quanti, per censo o lignaggio, non possono godere quotidianamente delle bellezze dell’Oltrepò. Per adesioni, collaborazioni e proposte il nostro indirizzo email é: info@ruinosupperclub.net oppure federico 333 1307957 www.ruinosupperclub.net
AZ. AGR. PIAGGI ENZO Casa Peroni,1 27040 Montalto Pavese (PV) ELISA PIAGGI +39 320.49.16.743 SILVIA PIAGGI +39 339.42.67.567 info@lefiole.com www.lefiole.com
Silvia ed Elisa Piaggi
Veronica Marigo
LEFIOLE
Due sorelle con la passione dell’Oltrepò
Elisa e Silvia Piaggi hanno fondato insieme “Lefiole”, una nuovissima cantina, dove nel 2017 hanno potuto raccogliere i frutti della loro prima vendemmia. Nate a Montalto Pavese, ma lontane dal territorio da oltre 15 anni tra studio e lavoro, mantenendo sempre un forte legame con la famiglia, qualcosa le ha attirate nuovamente all’origine, l’amore per la loro terra ha risvegliato la passione, quando, mi racconta Elisa, restaurando la vecchia cantina del nonno, le due sorelle hanno ritrovato due bottiglie delle loro date di nascita. Complice è stato anche un corso di avvicinamento al mondo del vino svolto a Milano... dopo aver raccontato la loro appassionante storia, dopo essere diventate sommelier, l’incontro con l’enologo ha fatto scattare una scintilla e sono partite con due nuove bottiglie: un Pinot Grigio e un Pinot Nero.
“Abbiamo capito che era la persona giusta per poter esprimere al meglio la nostra idea di fare vino”. Elisa Lefiole, un termine italianizzato del dialetto pavese che per Elisa e Silvia significa attaccamento al territorio, famiglia e anche femminilità. Anche i nomi dei vini esprimono famiglia e unione: Elivià, l’insieme tra i nomi delle due sorelle ed Alené simboleggia i nomi dei genitori, Angela ed Enzo che sanno da molto più tempo di loro cosa vuol dire lavorare il vigneto.
Brand disegnato, etichette stampate, bottiglie pronte!... e adesso? Come fare a lanciarsi sul mondo del mercato?
“Abbiamo cominciato a partecipare a parecchie fiere ed eventi, soprattutto perchè crediamo nel nostro territorio ricco di grande storia contenente aziende più che centenarie, e anche se noi siamo nuove e con una piccola produzione vogliamo rappresentare l’alta qualità. Nei nostri terreni sono presenti vigneti nuovissimi appena impiantati che si abbracciano con quelli storici di oltre 40 anni, puntando l’attenzione al principe dell’Oltrepò, il Pinot Nero. Ci vogliamo far conoscere bene prima in casa, ci presentiamo a ristoranti ed enoteche dell’Oltrepò, vogliamo conoscere bene chi sta dietro al bancone oppure chi consiglia la lista dei vini, perchè secondo noi, solamente chi ha davvero la passione per questo mondo riesce ad interpretare e raccontare la nostra storia, proponendo le nostre nuove etichette, in modo tale da diffondere il piacere di provare un’azienda emergente”.
Le sfide non sono finite, gli obiettivi puntano verso l’ampliamento delle etichette e la creazione di una linea di non oltre 500 bottiglie di Pinot Nero Riserva, ma dall’anno prossimo stanno mettendo in serbo una novità assoluta, la bollicina Metodo Classico... non tante bottiglie ma sarà la nascita di un nuovo prodotto, per vedere Lefiole più spumeggianti che mai! A tutti gli appassionati lettori del Pavia e Non Solo Magazine, vi invitiamo a scoprire le nuove aziende che nascono, i giovani hanno tanta voglia di esprimere se stessi, magari all’inizio hanno voluto cambiare strada, si sono allontanati dalla solita vita di campagna dei genitori, hanno intrapreso studi economici, di marketing e chissà quali altre facoltà per avvicinarsi sempre di più al mondo del business mondiale... Ma sappiate che quando i giovani hanno la vocazione e tornano, state pur certi che ci saranno grandi cambiamenti!
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ai lettori di Pavia e Non Solo Magazine sull’acquisto dei nostri vini, citando il codice coupon: nonsoloLefiole
Scoprite i doni che il nostro territorio ci regala...
Per regalare doni che hanno una storia da raccontare.
Ed è proprio dei giovani, delle donne, di nuove idee, di menti creative, di occhi che hanno viaggiato e catturato, di palati che hanno degustato e provato nuovi sapori, inalando anche profumi mai sentiti... che abbiamo bisogno per riuscire a far emergere il nostro amato territorio dell’Oltrepò Pavese.
Scoprite l’azienda Lefiole in versione Natale! “Per quest’anno per far conoscere il nostro territorio che tanto amiamo abbiamo deciso di realizzare, oltre alle nostre confezioni da una e due bottiglie in versione natalizia, anche dei cesti che contengono le bontà realizzate dagli artigiani di Montalto: Caffè dello Zar di Alessandro Giribaldi, il sciur Garo “pane, pizza e fantasia”, Apicoltura Carlo Perotti di Paola Fiocchi, oltre ai nostri due esclusivi vini”.
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Veronica Marigo
MEMORIAL EGIDIO ROSSI La finale dei risotti al castello di San Gaudenzio
Nella pagina a fianco: i ragazzi della scuola alberghiara ENAIP di Voghera
Il Castello di San Gaudenzio, una location di grande fascino, di grande storicità e bellezza architettonica. Una struttura imponente ed austera, un giardino impeccabile che accoglie i visitatori, da far immaginare il giardiniere in frac e una carrozza con stupendi cavalli bianchi pronti ad attraversare il sentiero che conduce all’antico portone in legno. Ma non fatevi ingannare dall’atmosfera buia e tetra di una serata uggiosa di metà novembre, entrate e sarete accolti da un lussuoso benvenuto, fino a scoprire la genuinità dell’evento di questa sera.
Memorial Egidio Rossi, dopo tantissimi scontri tra gli chef del territorio pavese e i loro esclusivi risotti è arrivato in finale! Mai dimenticare i grandi chef e mai dimenticarsi della sana competizione a contatto con i prodotti locali e tantissimi ospiti che non attendono altro di assaggiare risotti mai provati e giudicare con il cuore! Non è mancata la commozione per gli amici più stretti del grande chef Egidio Rossi, proiettando filmati mai visti raccolti negli anni, ringraziamenti e una sala che frizza di tantissimi ragazzi della scuola alberghiera Santa Chiara di Voghera: ragazzi svegli, eleganti e premurosi ci coccoleranno per tutta la serata!
Filippo Quaglini con Maurizio Marcone ed Eleonora Federici
Un paese che non si ferma mai, giovani instancabili che hanno voglia di mettersi in gioco, pensando anche alle generazioni future.
Mario Becciolini, ex presidente dell’associazione cuochi Pavia, annuncia la serata e le regole del voto: 5 risotti in sfida con ingredienti in comune ed alcuni a scelta, con la possibilità di votare da 1 a 10! I concorrenti in gara sono 5 chef appassionatissimi, amanti delle tradizioni culinarie ma capaci di osare per rendere unica la propria creatività in cucina cominciando dall’unica donna arrivata in finale lady Chef Laura Chierico, per poi passare agli affermati Chef Aldo Becciolini, Edoardo Verri, Giampiero Boscolo, per arrivare al giovane Chef emergente Jacopo Grazioli. Personalità spiccate, uniche, sagge, che
rispettano il territorio sapendolo interpretare nei propri piatti. Sta per essere servito il primo risotto dall’identità sconosciuta, un profumo di funghi invade la sala, al gusto è cremoso con un ottimo contrasto tra sapidità e dolcezza data dai pezzettoni di castagna, un retrogusti di casa invade il palato lasciando una ottima persistenza per aumentare il ricordo... molto utile per il voto! Il secondo invece si presenta piÚ scuro, rustico con la presenza di sapori molto autunnali come la verza, salsiccia, funghi e castagne amalgamati insieme da una cottura ottima e una mantecatura cremosa. Il sapore del sottobosco oltrepadano in un piatto!
Il terzo risotto ci stupisce con ingredienti mai provati, un accostamento tra pera, trota salmonata affumicata, verza e burro alla citronella a dare un sentore di freschezza. Chiudo gli occhi e immagino un caldo camino di un rustico del territorio della bassa pavese accanto ad un bellissimo paesaggio lacustre. Ottima creazione dai sapori inaspettati. Il quarto risotto si contraddistingue con la presenza dei fagioli dall’occhio e la mantecatura al Bonarda, riduzione al basilico e pasta di salame creano una ricetta dai sapori terreni, rustici ma al tempo stesso ricercati. Il quinto risotto viene contraddistinto da un sapore molto dolce dato dalla pera caramellata in contrasto con la trota affumicata e la verza che spegne e riequilibra i due sapori molto diversi. Un’unione coraggiosa, unica, che stupisce mente e palato in una danza di sapori che non si amalgamano ma compaiono e scompaiono ad ogni assaggio.
Insomma, come si fa a votare? Come si fa a decidere chi è meglio o peggio? Qui si vota per far emergere l’idea vincente, più originale oppure valorizzare la tradizione? Ne abbiamo per tutti i gusti, palati e filosofie! Quindi via al voto e tra poco scopriremo il vincitore!!
Ed ecco che, dopo alcuni interventi, premi e ringraziamenti, si arriva alla votazione! Terzo classificato Giampiero Boscolo con il suo risotto rustico (il secondo in degustazione). Secondo classificato Jacopo Grazioli, il giovane chef che ha voglia di farsi scoprire con il suo risotto inaspettato (terzo in degustazione). Primo classificato Chef Aldo Becciolini con un risotto della tradizione ma con un ingrediente che non viene spesso utilizzato: i fagioli dall’occhio (quarto in degustazione). Grazie anche a Laura Chierico ed Edoardo Verri che non vincono la competizione ma ottengono premi apprezzati, come un piatto decorato a mano come ricordo del Memorial Egidio Rossi, una sfida che, a parere mio, vincono tutti, perchè è stata una serata capace di scaldare i cuori, risvegliare le tradizione e far scoprire nuove soste del gusto che da anni inseguono la filosofia di far emergere un territorio affascinante e bisognoso di essere valorizzato! W gli chef di Pavia e tutta la provincia!
Mario Becciolini
Gli Chef in finale: Laura Chierico, Jacopo Grazioli, Edoardo Verri, Aldo Becciolini e Giampiero Boscolo.
FESTEGGIA, REGALE E REGALATI MANTOVANI WINE BONARDA E RIESLING DELL’OLTREPÒ PAVESE BUONE FESTE!
Via P. Bianchi, 2, Stradella PV Tel. 339 4361003 Facebook e instagram @neverlandstradella
Veronica Marigo
NEVERLAND A Stradella esiste un luogo dove è ancora possibile sognare.
Filippo Savini e Melissa
Quando le serate si accorciano, arriva il freddo e la notte diventa più buia... c’è un posto che è ancora più buio ma ricco di vita e calore umano, creatività e passione. Sto parlando del Neverland di Stradella, un locale stradellino affascinante, giovane ma che piace anche ai più grandi e... ai bambini! La mente criminale che ha pensato a questa tana tra il fantasy e l’horror è Melissa, con il benestare dell’eterno fanciullo Filippo Savini, titolare anche del White Rabbit (clicca qui per leggere l’articolo). Perchè decidere se fare un locale, un pub, un bar, una sala giochi... quando tutto può armonicamente vivere insieme? La storia delle mura continuano sotto la veste di un locale notturno, dove ci si diverte in compagnia, si beve divertente e si assaggiano panini creativi...abbracciati da un’atmosfera da far invidia a un set cinematografico! Neverland, il paese fantastico che ognuno di noi si crea nella propria mente, che si materializza a stradella, un fantasy pub che diverte e stupisce i clienti affezionati e nuovi.
Può un locale stupire continuamente, combiare forma, colore e atmosfera?
“Bisogna distinguersi dagli altri, ma i nostri eventi sono unici!” Melissa Luneverland eventi musicali, october fest, halloween e natale... “Il Natale... per vari motivi lo odio, ed ogni anno ci ispiriamo ad una storia horror per creare un Black Christmas... quest’anno abbiamo scelto Hansel e Gretel... un natale pieno di dolci, ma un po’ particolari.” Melissa Non mancano i travestimenti, le creazioni in cartapesta e materiali vari che creano dei personaggi fantastici e soprattutto lo stravolgimento del locale disorientando (positivamente) il cliente che entra! La gente è abituata ma non riesce ad immaginare cosa succederà, creando alte aspettative e curiosità. Mesi e mesi per pensare, creare l’evento, scolpire le istallazioni, un passatempo che per Melissa è una passione da voler condividere con il suo locale, amici ed ospiti. Sdrammatizzare il Natale non vuol dire viverlo in maniera triste ma teatralmente tetra, basta lucine e far finta che tutti siamo più buoni, al Nelerland sembrerà di vivere un’esperienza unica, inaspettata, dimenticando quel clima natalizio un po’ costruito, perchè è d’obbligo divertirsi... per davvero!
Ragazzini, famiglie con bambini, ma anche persone più “attempate”, come scherza Melissa, sono attratte a vivere un’esperienza senza tempo e senza limiti di creatività si a dell’arredo in continua evoluzione e anche nel food: un menù di ingredienti sfusi dove è possibile crearsi il proprio panino, dove è possibile mettere di tutto e di più. Una lista di cocktail creati nel tempo, uno in particolare pensato per complicare la vita dei baristi: cocco, cacao bianco, ace ed altri ingredienti che si dividono in un arcobaleno di colori e contrasti di sapore, sovrastato da una scultura soffice di zucchero filato, difficile da comporre ma amato da tutti!... Per i tradizionalisti (che apprezzano la varietà) la birra non manca, 8 alla spina e più di 50 referenze in bottiglia! Insomma... se già sapete di comparire nella lista dei bambini cattivi di Babbo Natale, sapete chi vi aprirà la porta! Il Neverland di Stradella ci stupirà ancora una volta, e non vediamo l’ora di scoprirlo!
Non c’è limite alla creatività e non esiste fatica per la passione. Un evento pensato e preparato in un anno? Vivete il Natale al Neverland e capirete.
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Buttafuoco Storico
alla Trattoria Ressi Il grande vino rosso dell’azienda agricola Maggi Francesco
Il Buttafuoco Storico arriva a Pavia, incontrando le ricette della tradizione della trattoria Ressi...
Non si lascia dimenticare facilmente il Buttafuoco Storico Vigna Costera dell’azienda agricola Maggi Francesco, capitanata dal giovane Marco, che segue le orme del papà e del nonno, mancato da pochi giorni e prima generazione dell’azienda. E così in questo momento di commozione ma anche di grande orgoglio e attaccamento alla famiglia, è ora di intraprendere nuove avventure, il Grande Rosso dell’Oltrepò Pavese ha bisogno di farsi notare, in tutto il suo calore e splendore. Nel cuore del territorio del Buttafuoco Storico, a Canneto Pavese, 16 aziende si sono unite per far conoscere questo prodotto di nicchia e di grande rilievo. Una base di Croatina del 55%, Barbera al 25% donando la giusta acidità e corpo, Uva Rara al 15% che gestisce il connubio tra le due importanti uve, Ughetta Vespolina al 5% molto speziata, che dona al vino sentori aromatici di pepe, arricchendo il riposo dei 16 mesi nel legno.
Una bottiglia che raffigura il brand in un affascinante bassorielievo, vetro importante e scurissimo che racchiude il mistero di un liquido prezioso, vellutato e infinitamente rosso. I sentori di frutta matura, marmellate di ciliegie e prugna si uniscono in un vento d’estate che riscalda i rami della pianta di rosmarino, quel sentore aromatico legnoso, tendente alla radice di liquirizia ammalia il naso, per poi perdersi in un amabile gusto vellutato dove la Croatina diventa una regina oscura e misteriosa, in attesa di incontrare il re Barbera.
Buttafuoco Storico 2005 “Vigna Costera” Il vino ha maturato in botti di legno per 16 mesi e si affinato in bottiglia per circa 10 mesi prima della vendita che può avvenire solo dopo il conseguimento del parere positivo d ella commisione di cantina e comunque non prima dei 36 mesi dalla raccolta delle uve. COLORE Di colore rosso rubino carico,è brillante con buona viscosità PROFUMO Al naso è fine, intenso, pulito con delicati sentori di frutta rossa, ciliege e prugne nonchè di spezie e minerali SAPORE Al palato è molto strutturato, con un buon equilibrio, grande personalità e lunga persistenza GRADAZIONE: 14,5 % VOL. ACCOSTAMENTI Ottimo con i primi con sugo di carne, brasati, ma anche con bolliti non troppo grassi, carni rosse e formaggi stagionati TEMPERATURA DI SERVIZIO Va servito ad una temperatura di 18/20°C
L’equilibrio della danza aromatica tra le due grandi uve viene stuzzicata dalle note speziate che fanno attendere un piatto dai sapori forti e persistenti, come le chicche di patate al ragù di Lepre e successivamente carne di anatra con zucca e olive marinate. Ricette della tradizione invernale che ha proposto questa sera la Trattoria Ressi, nel cuore della vecchia Pavia, ma con una nuovissima e giovane gestione!
Largo ai giovani che vogliono interpretare, conoscere e studiare la tradizione del territorio, partendo da Marco Maggi che sta facendo crescere l’immagine del Buttafuoco Storico, un prodotto che rappresenta l’alta qualità dell’Oltrepò Pavese, ed ha bisogno di essere conosciuto da Pavia e provincia fino ad arrivare all’estero!
Piatti della tradizione? Innovativi? Creativi? Cosa si può abbinare a questo grande vino così strutturato, potente e persistente? Seguite le serate dedicate al Buttafuoco Storico Vigna Costera, scoprite cosa propongono le varie soste del gusto del territorio pavese e non solo!
Prossimo appuntamento, 6 Dicembre alla Vecchia Osteria (Brembio, LO)
bio
L’Azienda Agricola Quaquarini Francesco ha ottenuto il certificato di Agricoltura Biologica dall’Ente Certificatore Bios. Una scelta etica e consapevole: scegliere il biologico significa abbracciare e favorire uno stile di vita sostenibile, per sé e per gli altri, nell’ottica di un futuro migliore per tutti.
“Vigna Pregana”
Dalla zona più tipica dell’Oltrepò ha origine il Buttafuoco. Ottenuto con uve Barbera, Croatina e Ughetta di Canneto è un vino di forte personalità: pieno, rotondo, armonico e gradevolmente maturo. Affinato in piccoli fusti di legno.
Categoria: Buttafuoco Storico DENOMINAZIONE Buttafuoco D.O.C. VITIGNO 55% Croatina, 30% Barbera, 15% Ughetta di Canneto FORMATO 75cl GRADAZIONE 14% vol TEMPERATURA DI SERVIZIO 16°C – 18°C ABBINAMENTI Perfetto con carni rosse, cacciagione e formaggi a pasta dura. CARATTERISTICHE Vino Biologico Agricoltura UE
L’alta qualità dei vini nasce nel vigneto e viene portata a compimento in cantina. Consapevoli di questo, Giorgi Vini ha valorizzato i vecchi vigneti di famiglia e, quindi, selezionato ed acquisito nuovi appezzamenti di terreno, badando che l’esposizione e la composizione del terreno, sempre in alta collina, fossero ideali per ciascun tipo di vitigno.
BUTTAFUOCO STORICO O.P. Doc 2009 UVAGGIO Barbera 45% Croatina 45% Uva Rara 5% Vespolina 5% GRADAZIONE ALCOLICA 14,5% vol. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE Visive: Rosso granata con sfumature aranciate Olfattive: Netto, intenso, delicato, strutturato, con netti sentori fruttati Gustative: Asciutto, di corpo, piacevole sapidità e buona la persistenza aromatica TEMPERATURA DI SERVIZIO 18°C.
“Vigna Sacca del Prete”
Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete Vino fermo da invecchiamento. È un ambizioso vino rosso, unico, peculiarità di una vigna tradizionalmente vocata per esposizione, giacitura, terreno e microclima. Questo vino si pregia del marchio del Club del Buttafuoco Storico, che può essere ottenuto solo in presenza del punteggio minimo di 80 centesimi assegnato da una commissione di tecnici, in sintonia con la scheda dell’Union Internationale des Oenologues. VITIGNI Croatina (60%) Barbera (30%) Ughetta di Canneto (5%) Uva rara (5%) AFFINAMENTO 36 mesi in legno 12 mesi in bottiglia IN DEGUSTAZIONE Colore rosso rubino intenso; profumo complesso con note di frutta rossa sotto spirito, spezie, caffè e sentori balsamici; in bocca è caldo, di gran corpo e struttura. ABBINAMENTI Bene su piatti di selvaggina e carni rosse. Ottimo con bolliti, brasati e stufati, da provare anche con formaggi a media stagionatura. Da servirsi a 18 °C.
AGRITURISMO LE TRADIZIONI DI ELIDE
Frazione Cà Nicelli 6 – Rovescala (Pv) Telefono 0385.75480 335.6136818 339.5374884 Email tradizionielide@gmail.com
www.tradizionidielide.com
Via F. Crispi, 15 Santa Maria della Versa PV Tel. 0385 798411 www.laversa.it
LA VERSA A MERANO Debuttano i vini dell’enologo Cotarella
Riccardo Cotarella e Andrea Giorgi
In passerella un Pinot Nero rosso, il Riesling Renano ed il Collezione 2007 Il Presidente Giorgi: “Un ulteriore passo per il cambio di marcia che il marchio ha bisogno”. SANTA MARIA DELLA VERSA (PV) - Il Progetto Qualità di Riccardo Cotarella sbarca a Merano. Al prestigioso Merano Wine festival, il salone del vino giunto quest’anno alla sua 28esima edizione. Lo storico brand La Versa che dal prossimo anno rappresenterà il marchio top di gamma di Terre d’Oltrepò sarà tra i protagonisti al festival altoatesino da venerdì 8 e lunedì 11 novembre prossimi. Diversi gli appuntamenti che vedranno coinvolto il marchio oltrepadano che negli anni ha rappresentato la spumantistica italiana di qualità.
“Merano rappresenta un passo fondamentale che ci porterà in breve tempo a concretizzare il nostro obiettivo iniziale, potenziare la qualità dei nostri prodotti – spiega il presidente di La Versa, Andrea Giorgi – Per questo abbiamo chiesto la stretta collaborazione dell’enologo Cotarella. Questo accordo è veramente importante per noi: Cotarella rappresenta la persona giusta per il cambio di marcia di questa azienda. In questi mesi ha lavorato in concerto con il nostro qualificato staff di enologi e agronomi mettendo a disposizione la sua grande professionalità. Abbiamo già individuato alcune priorità e soprattutto abbiamo definito dei progetti che puntano a migliorare la qualità, già ottima, dei nostri prodotti. La sua esperienza, messa al servizio della nostra cantina, sta fornendo il valore aggiunto alla parte produttiva perché ormai siamo convinti, oggi più che
mai, che anche una grande cantina cooperativa possa fare qualità”. La Versa sarà presente, con etichette nuove e rinnovate nella grafica, all’evento “I vini dell’Italia e del Mondo seguiti da Riccardo Cotarella” che si terrà venerdì 8, dalle 13 alle 18, presso la Czerny Saal del Kurhaus, il cuore pulsante del festival.
In degustazione ci saranno un elegante Pinot Nero rosso, espressione del territorio, un “moderno” e profunato Riesling Renano ed il Metodo Classico Collezione 2007. “Siamo orgogliosi di questo invito – spiega il direttore, Massimo Sala – perché ci permette di valorizzare un percorso commerciale che abbiamo intrapreso in questi mesi e che riporterà il marchio La Versa ed essere il brand identificativo dell’Oltrepò. Non solo con la spumantistica per cui è già conosciuto, ma anche con altri vini cosiddetti di prima fascia”. La presenza di La Versa in Alto Adige verterà anche su altri appuntamenti. L’Oltrepò del vino vivrà all’interno della Gourmet Arena, dall’8 all’11 novembre prossimi, con uno spazio espositivo animato per il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese da undici aziende eccellenze del territorio, tra cui ci sarà anche il marchio di Santa Maria della Versa. Altro momento cruciale sarà, dalle 10 alle 11 di sabato 9 novembre, presso l’area “Fuorisalone” dedicata al Consorzio: durante la mattinata il presidente Giorgi e il direttore Sala guideranno una degustazione di prodotti La Versa ed in particolare è fissato un tasting del blasonato Metodo Classico Testarossa 2015 e del Collezione 2007.
Riccardo Cotarella
“Oggi la nostra realtà - spiega Giorgi - ha bisogno di un passo diverso e per questo abbiamo voluto investire su due persone di alto profilo come Cotarella che firmerà la linea premium e come il direttore Sala che sta mettendo al servizio della cantina la sua trentennale esperienza per rilanciare il brand La Versa. Non è certo un lavoro facile, ma abbiamo le idee chiare su come farlo e per riuscirci chiediamo la collaborazione dei nostri soci e del territorio. Ma soprattutto dei winelovers che avremo il piacere di incontrare a Merano. Un evento su cui crediamo molto e che ci permetterà di avvicinare un pubblico di appassionati a cui spiegheremo orgogliosamente il nostro progetto qualità”.
IL NATALE DI ORNELLA DELLA FIORE
Adoro avere ospiti a cena, che siano amici di lunga data oppure nuove amicizie nate in un lampo, io sono così, la mia solarità e la mia voglia di condividere piatti di mia creazione mi ha trasformato la casa in un perfetto ristorante per pochi (ma buoni!).
La vigilia di natale è sempre stata una sera molto importante per la mia famiglia, infatti riunivano gli amici più cari e con loro condividevamo l’attesa di babbo natale, cenando rigorosamente con il pesce...
Cestini exotic sea
Oggi propongo piccoli cestini di pasta brise’, con salmone marinato nell’aneto e nell’olio evo con il cuore di frutto della passione, che conferisce al salmone quel gusto fresco e croccante Come piatto unico linguine al pesto di rucola, stracciatella di bufala e scampetti grigliati...
Pasta al pesto al sapore di mare Ho preparato il pesto frullando 100 gr di ruchetta, 20 gr di basilico, uno spicchio d’aglio privato dell’anima, una manciata di noci, pecorino, olio, sale grosso.
Ho quindi impattato le linguine ponendole sul pesto di ruchetta, ho guarnito con quelelle di stracciatella e adagiato gli scampetti.
Ho frullato sino ad ottenere una consistenza morbida. Ho soffritto l’olio, uno spicchio d’aglio, che ho poi tolto, un pizzico di peperoncino e gli scampetti, ho sfumato con vino bianco e allungato con l’acqua di cottura della pasta, linguine che ho cotto molto al dente. Ho terminato la cottura della pasta in padella formando una deliziosa crema.
Nella mia cucina un profumo delizioso... sempre!
www.cantinavicobarone.com
La Ricetta di Simona Novarini Food Blogger di Giallo Zafferano. Seguitela su “La Cucina di Lice”!
Ricette che parlano del territorio, che profumano di casa e di ricordi. Una cucina semplice ma raffinata come la nostra dolce Simona!
La Veneziana CIAO A TUTTI OGGI VI PROPONGO QUESTA MERAVIGLIA DELIZIOSA, PROFUMATA E SOFFICISSIMA… LA VENEZIANA!! LA MIA AMICA LEYLA DEL BLOG DULCISSS IN FORNO POCHI GIORNI FA HA POSTATO SU FACEBOOK LA SUA RICETTA DELLA VENEZIANA E QUANDO L’HO VISTA, ME NE SONO SUBITO INNAMORATA E MI SONO DETTA: “QUESTA LA DEVO PROPRIO PREPARARE”! LA SUA MORBIDEZZA E IL SUO SAPORE DELICATO VI CONQUISTERANNO!! QUESTO QUANTITATIVO È PER UNO STAMPO BASSO DA PANETTONE DA 1 KG. ORA PASSIAMO ALLA RICETTA…
INGREDIENTI PER IL PREIMPASTO: 100 g Farina con forza 350 W 10 g Lievito di birra fresco 55 ml Acqua
NGREDIENTI PER L’IMPASTO: 400 ml Farina con forza 350 W 100 g Zucchero 10 g Miele 150 g Tuorli (9 tuorli circa) 75 ml Latte intero 200 g Burro morbido 1 Bacca di vaniglia 9 g Sale 5 g Scorza di limone grattugiata 2 gocce Essenza di arancia
PER LA GLASSA ALLE MANDORLE 32 g Farina di mandorle 10 g Farina di nocciole 75 g Zucchero 32 g Albumi 8 g Fecola di patate 2 gocce Estratto di mandorla
PER LA GUARNIZIONE q.b. Granella di zucchero qualche Mandorla intera q.b. Zucchero a velo
PER PRIMA COSA ESTRAETE GLI INGREDIENTI DAL FRIGO E PORTATELI A TEMPERATURA AMBIENTE. La preparazione non è difficoltosa e come consiglia la mia amica Leyla per avere una buona organizzazione nel preparare la veneziana dolce è meglio iniziare nel pomeriggio del giorno prima perchè l’impasto deve riposare una notte in frigo. Ricordatevi di tenere da parte gli albumi che serviranno per preparare la GLASSA. Quindi procediamo con il PREIMPASTO… Versate nella planetaria la farina, il lievito sbriciolato e l’acqua a temperatura ambiente, poi azionate la macchina e lavorate il tutto con lo strumento K fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Ora formate una palla e ponetela all’interno di una ciotola leggermente oliata, copritela con della pellicola e lasciatela lievitare un’ora nel forno spento. Nel frattempo preparate il burro aromatico. Mettete il burro ammorbidito in una ciotola ed unite i semi di 1 bacca di vaniglia, il sale, la scorza di limone, le gocce di essenza di arancia ed amalgamate il tutto fino ad ottenere un composto ben amalgamato. Sentirete che profumo!! …lasciatelo a temperatura ambiente. Trascorsa l’ora di lievitazione del preimpasto siamo pronti per la preparazione dell’IMPASTO. Versate nella planetaria lo zucchero, il miele, il latte a temperatura ambiente e lavorate con la frusta per circa 10 minuti. Da questo momento in avanti dovrete utilizzare lo strumento a gancio (per impastare), quindi sostituitelo. Aggiungete ora la farina poco alla volta alternandola con i tuorli incorporandoli uno alla volta. Impostate la planetaria sulla velocità medio-bassa e aggiungete sia tuorli che farina con molta calma. Quando tutto si sarà incorporato aggiungete il PREIMPASTO e continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto unico. Ora aggiungete, sempre impastando e poco alla volta, il burro aromatico preparato prima. Continuate ad impastare con una velocità medio-bassa fino a che il burro non si sarà incorporato bene ed il composto sarà liscio, omogeneo e ben incordato. Impastate per altri 10 minuti. Quando l’impasto della vostra veneziana dolce sarà pronto mettetelo in una ciotola capiente leggermente oliata, ricoprite con della pellicola trasparente dopodiché lasciatela lievitare per 2 ore nel forno spento.
Trascorso il tempo necessario trasferite la ciotola in frigorifero e lasciate a riposare lì per almeno 12 ore. Dopo le 12 ore, estraete la ciotola da frigo e lasciatela a temperatura ambiente per circa 30 minuti. Per un pirottino da un 1 Kg dovrete pesare l’impasto e tenerne solo 900 g altrimenti rischiate che fuoriesca durante la cottura. Con l’impasto che “scarterete” potete preparare delle mini veneziane. Ottenuti 900 g dovrete creare una bella palla dopodichè dovrete pirlarla su un piano di lavoro ben imburrato con le mani imburrate. Ora adagiate la palla all’interno del pirottino dopodiché mettetelo sulla leccarda del forno con a fianco un pentolino di acqua bollente, che andrete a cambiare ogni ora, per tenere un buon livello di umidità. Arrivati a questo punto lasciate lievitare la vostra veneziana dolce per circa 6 ore, fino a che l’impasto non sarà arrivato a 1 cm dal bordo dello stampo. Nel frattempo preparate la GLASSA. In una ciotola versate la farina di mandorle, la farina di nocciole, lo zucchero, gli albumi, la fecola di patate, 2 gocce di estratto di mandorla e mescolate fino a quando non avrete amalgamato bene il tutto. Coprite e mettete in frigorifero. Trascorso il tempo di lievitazione estraete lo stampo, accendete il forno portandolo a 170 °C. Lasciate la veneziana dolce all’aria per circa 15 minuti dopodiché mettete la glassa in una sac à poche e versatela a spirale sulla superficie partendo dal centro poi ultimate cospargendola di zucherini, mandorle e zucchero a velo. Quando il forno avrà raggiunto la temperatura giusta inserite la veneziana dolce (direttamente sulla leccarda) nella parte più bassa del forno e fatela cuocere per circa 50/55 minuti. Ultimata la cottura infilate il vostro dolce con gli appositi stecchi o con dei ferri da maglia sottili a 2 cm dalla base poi capovolgetela a testa in giù e lasciatela raffreddare (potete metterla tra due pentole, la cosa importante è che non tocchi mai il fondo. Lasciatela così per circa 24 ore. La vostra veneziana dolce è pronta per essere tagliata… Buone Feste!!
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Phil Sublim
Alla Riserva Pianeta Verde una degustazione... sublime!
Dove la terra tocca il cielo In Oltrepò si vola!
RUBRICA Ziano Piacentino Gita fuori porta tra natura, cultura e soste del gusto
Borghi e Presepi Sutrio, un percorso alla scoperta degli angoli piĂš belli del borgo friulano
Agriturismo Ca’ dei Marasi Una serata polenta e cinghiale
B&B Cucutì
Il Natale di un piccolo nido d’amore
Loc. Albareto 89/A Ziano Piacentino (PC) Tel: 0523 860256 Cell: 347 5970608 347 7156605 info@badenchini.com www.badenchini.com
La nuova generazione che ci farĂ scoprire il passato.
Veronica Marigo
Agriturismo Ca’ dei Marasi La seconda serata di polenta e cinghiale per questo nuovissimo agriturismo... dalle mura settecentesche. Loc. Vicomarino, 142/b Ziano Piacentino (PC) Cell. +39 349-5632981 Cell. +39 333-6908971 cantinemarasi@libero.it www.cantinemarasi.it
L’amore per la propria terra e della propria famiglia, porta a valorizzare i sacrifici dei nonni...
Quante volte un territorio riesce a stupire? Una piccola lingua di terra che oscilla tra le dolci colline di Ziano Piacentino, luoghi ricchi di passato, cultura e attaccamento alle tradizioni. Ma non è tutto, l’amore per la propria terra e della propria famiglia, porta a valorizzare i sacrifici dei nonni, che da pochi ettari di terreno, ora vediamo aziende agricole che esportano in tutto il mondo! Aziende che vogliono restare famigliari, di nicchia e con pochi numeri perchè la filosofia è concentrarsi sulla qualità della materia prima. E questo pensiero lo condivide anche la famiglia Marasi di Vicomarino (Ziano Piacentino), che mi racconta la sua lunga storia.
Una storia che comincia dai bisnonni quando si dedicavano all’allevamento di bestiame e produzioni di uve da tavola, con tanto di premi, ma sempre rimasti in un mercato di amici e parenti. Una piccola produzione di famiglia, con l’idea di voler ampliare le coltivazioni di uva, abbandonando le piantagioni di pomodori e allevamento di bestiame. Da poco più di un ettaro a 30 ettari a vigneto che dalla damigiana del privato si è arrivati ad una vasta collezione di 12 vini in bottiglia delle migliori Doc Piacentine. La filosofia principale è quella di mantenere la fidelizzazione dei privati offrendo qualità e autenticità ma anche ricerca ed innovazione. Vini tipici come Barbera, Bonarda, Gitturnio, Ortrugo, Malvasia, Pinot Grigio e Cabernet Souvignon ma anche novità come “Armando 33” una riserva del 2016 composta da Croatina e uve locali senza solfiti ed “Unico” un Ortrugo dolce fuori dal disciplinare.
Massimiliano Sacchi
Capire il territorio, usare ingredienti innovativi, immaginare sapori e colori che danzano... Libero sfogo alla creatività in cucina!
Una nuova cantina a partire dal 1990 con annessa una casa del ‘700, prima solamente abitazione ma da pochissimi mesi, la vecchia cantina è stata completamente trasformata, mantenendo il calore dei mattoni a vista e un ampio spazio abbracciato dalle volte certificate belle arti: l’avventura dell’agriturismo Ca’ dei Marasi abbia inizio! Questa serala famiglia Marasi propone un piatto della tradizione: polenta macinata a pietra del mulino di Nibbiano e cinghiale cucinato in un modo particolare dal creativo chef: una cottura lenta che inizia alle 13, cubetti di carne che cuociono in una grande teglia coperta e che sprigiona profumi appetitosi e saporiti, capace di scaldare ancora di più l’atmosfera. Alla fine della cottura la carne si sfilaccia per catturare i sapori del sughetto ed
amalgamarsi meglio nella polenta. Come spiegano chef e titolari, questa ricetta segreta fa perdere il gusto pungente e pesante di selvatico del cinghiale, consentendo un po’ a tutti di apprezzare questo piatto tipico ed invernale. Verso le 20 la sala si riempie, la nebbia fitta non ha scoraggiato gli animi allegri delle compagnie di giovani con bambini, coppie che vengono da lontano, amici di sempre e la mitica signora 96enne che parla in dialetto stretto piacentino! Insomma un pot-pourri di ospiti che vogliono unirsi nell’assaggio di un piatto semplice ma molto elaborato, che richiede ore ed ore di preparazione e lenta osservazione. Un inizio abbondante di tortelli piacentini dalla pasta sottilissima ed un ripieno di magro saporito e morbido in abbinamento ai vini della cantina Marasi rigorosamente rossi. Fermo? Mosso? Dolce? Secco? Ce n’è per tutti i gusti.
Ma tutta la sala attende impaziente l’arrivo della polenta con cinghiale, serviti in rustici tegamini in terracotta. L’aspetto ed il profumo trionfano al primo assaggio in una danza di sapori autentici e raffinati, la granella di polenta non disturba e rimane vellutata e cremosa amalgamandosi perfettamente alla carne di cinghiale finemente sfilacciata ed intrisa nella suo sughetto. Non può mancare la crostata con un cuore morbido di cioccolato e noci in abbinamento ad un Malvasia di Candia Aromatica frizzantino e dolce che ricorda gli acini di uva fresca. Loretta e Daniele, due fratelli che stanno procedendo verso qualcosa di nuovo, mantenendo intatta da tradizione locale, anzi della propria famiglia! Figli che studiano agraria e continueranno su queste impronte e sicuramente rielaboreranno a loro volta qualcosa di sorprendente!
Non fatevi sfuggire questo incantevole luogo, dove vi sentirete parte di una famiglia che vi accoglie con passione ed allegria tra le proprie mura... del ‘700!
Via Casa Pallaroni, 10 29010 Vicobarone (Ziano Piacentino) Tel. 0523-1798029 Cell. 327-0451321 info@cucuti.it www.cucuti.it
Cucutì
B&B Charming Suite Un piccolo luogo dove la fretta non è di casa. La semplicità con un soffio di charme…
Christmas Carol at B&B Cucutì Il privilegio di un’unica suite di charme ad uso esclusivo per sole due persone. Un ambiente raffinato e di stile. Lo shabby ed il brocante si respirano ovunque… Mura che racchiudono un passato carico di romantici ricordi…
Un luminoso giardino d’inverno, un rifugio accogliente quando le giornate si accorciano ed i primi freddi fanno capolino… la luce soffusa delle candele, musica di sottofondo…. Il tempo di assaporare un calice di vino al crepuscolo ed una tranquilla e voluttuosa colazione lasciandovi avvolgere dal sapore dei prodotti da forno che arrivano direttamente dalla mia cucina.
o n r e v n I ’ d o n i d r a i G
Un mare di colori e di sapori
Loc. Albareto, Strada Comunale Lupo,101 Ziano Piacentino (PC) Tel. 3917426466 E-mail: locandasanlupo@gmail.com www.locandasanlupo.it
Ristorante Locanda San Lupo
Veronica Marigo
BORGHI E PRESEPI Sutrio, un percorso per scoprire il borgo friulano.
Una fiaba a cielo aperto, un borgo che diventa presepe e centro di cultura e passione.
Dal 22 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 in Carnia. Borghi e Presepi a Sutrio, un percorso alla scoperta degli angoli piÚ belli del borgo friulano, scandito da decine di presepi e da alberi di Natale di legno di riciclo. Anche quest’anno Sutrio, incantevole borgo della Carnia ai piedi dello Zoncolan (il principale polo sciistico del Friuli Venezia Giulia), nel periodo natalizio si anima con una straordinaria rassegna di presepi. Borghi e Presepi prende il via il 22 dicembre e fino al 6 gennaio 2020 mette in mostra decine di straordinari presepi allestiti nei cortili delle sue case piÚ antiche e lungo le strade
del centro storico, in un piacevole e curioso percorso che porta a scoprire anche gli angoli piĂš belli del paese, addobbati con grandi alberi di Natale in legno da riciclo, realizzati dagli artigiani del paese.
A realizzare i presepi esposti sono non solo gli artigiani di Sutrio e dei paesi della Carnia, ma anche di altre regioni italiane (quali Alto Adige e Veneto) e straniere, ad iniziare da Slovenia e Carinzia. Molti anche quelli creati dagli abitanti di Sutrio, che ne espongono di varie fogge e dimensioni sui davanzali, sui balconi, sotto i portici delle loro case. A fare da cornice alla rassegna sono in programma un caratteristico Mercatino dell’artigianato, scene di Presepe vivente con rappresen-
tazioni dei vari momenti della Natività, degustazione di specialità tradizionali, musica e molto altro ancora (programma su www.albergodiffuso.org).
Cuore di Borghi e Presepi è il Presepio di Teno, un vero e proprio capolavoro di sapienza artigianale e minuziosa pazienza, realizzato nel corso di ben 30 anni di lavoro da Gaudenzio Straulino (19051988), maestro artigiano di Sutrio. Esposto in un’antica casa del paese, riproduce in miniatura gli usi e i costumi tradizionali di Sutrio, che vengono animati grazie ad una serie di perfetti ingranaggi meccanici, con l’alternarsi del giorno con la notte, le figure in movimento, l’acqua che scorre nei ruscelli. Più che un presepio nel senso tradizionale del termine, quello di Teno è uno straordinario spaccato et-
nografico sulle tradizioni, la vita, i lavori, le usanze della montagna carnica. La fienagione in montagna ed il trasporto del fieno a valle su gerle e slitte, le donne che filano e tessono, il lavoro al mulino e quello alla segheria, il trasporto del corredo nuziale nella nuova casa della sposa, la festa dei coscritti che attraversano il paese sul carro infiocchettato...: decine e decine di scene, realizzate con minuzia filologica, descrivono la vita e i ritmi di un tempo e lasciano incantati grandi e piccoli. Per vivere a pieno l’atmosfera natalizia, si può alloggiare nelle accoglienti stanze (o meglio mini appartamenti con cucina arredati di tutto punto) dell’Albergo Diffuso Sutrio Zoncolan ricavate dalla ristrutturazione di antiche case del paese e delle sue frazioni (www.albergodiffuso.org).
Un capolavoro tra bellezze naturali, attrazioni sportive e presepi opere d’arte...
PER INFORMAZIONI: Visit Zoncolan Tel. 043377892 www.visitzoncolan.com info@visitzoncolan.com Albergo Diffuso Sutrio Zoncolan Tel: 0433778921 www.albergodiffuso.org info@albergodiffuso.org Pro Loco Sutrio Tel: 0433778921 www.prolocosutrio.com prolocosutrio@libero.it Ufficio Stampa: AGORĂ di Marina Tagliaferri Tel: +39 0481.62385 www.studio-agora.it agora@studio-agora.
Veronica Marigo
PHIL SUBLIM Alla Riserva Pianeta Verde una speciale degustazione di Champagne emergenti
Via Buccinasco, 45 - Milano Telefono: 02.8139323 Cellulare: 338.3515196 info@riservapianetaverde.org
Phil Sublim, una piccola maison nel sud della regione Champagne che non vuole competere con i grandi nomi.
Questo assaggio di autunno non è il più facile da mandare giù, pesante, piovoso da fare danni un po’ in tutt’Italia, in Oltrepò nevica e Pavia è mezza allagata. Il grigiore sembra dilagare anche negli animi dei cittadini un po’ come il nulla de “La storia infinita” cattura i sogni dei bambini. Ma fortunatamente c’è un luogo dove è ancora possibile sognare, dove tra l’asfalto e le grandi aziende di cemento e vetro sorge un laghetto cristallino, dove al rumore del traffico c’è solo spazio per il canto degli uccellini, dove anche nelle giornate più fredde e buie, all’interno della casetta in legno c’è calore di stufa e una luce chic da far immaginare serate gioiose. Una serata molto speciale sta per avere inizio alla Riserva Pianeta Verde, un inno all’augurio di nascita e crescita, di sacrifici e cambiamenti... vi introduco così il mio primo incontro con Hakim, un affascinante giovane uomo metà francese e metà marocchino, alto e dal portamento elegante che vuole raccontarmi la sua storia:
“La mia famiglia fa vino da sempre, fin dal 1630 coltivava uve e da oltre 60 anni produce Champagne e perchè no, dopo 13 anni a Milano occupandomi di tutt’altro, appoggiare il progetto di creare un nuovo marchio Phil Sublim, in onore del mio bimbo di 3 settimane, Filippo, ma anche ricordando la parola inglese Feel, sentirsi sublime...”. Hakim dopo 13 anni a Milano nel settore commerciale e la compagna Deborah nel marketing stanno realizzando un ottimo lavoro per ridare luce e valore ad un prodotto elegante e con una lunga storia, rispettando la lavorazione manuale e le tradizioni di famiglia. Una piccola maison nel sud della regione Champagne che non vuole competere con i grandi nomi “vicini di casa” ma che vuole dedicarsi a poche migliaia di bottiglie, evitando i passaggi industriali, ed accompagnare personalmente ogni step di lancio di questo Phil Sublim.
Hakim Mazili
Tra le note di pianoforte, assaggi di cruditè gourmet... si vienne actturati dai profumi esotici e agrumati dello Champagne. In alto: Antonietta Incardona
Ed è così che Hakim è qui stasera, per farci degustare questo prodotto nuovissimo e mai assaggiato prima, uno Champagne che va oltre al canone standard ormai divenuto troppo commerciale, uno Champagne dove si notano gialli intensi perchè inizia ad avere i suoi anni, dal 2017 si possono trovare bottiglie anche del 2008. Tra le note di pianoforte della bravissima musicista Antonietta Incardona, partiamo con l’assaggio del Brut, 75% dell’uva più nobile di Champagne, il Pinot Noir, e 25% di Chardonnay, invade piacevolmentecon profumi secchi ed esotici come il cocco per alleggerirsi in un vento agrumato e floreale per poi avvicinarci all’elegantissimo Blanc de Blanc, puro perché è frutto di una cuvée 100% Chardonnay, sofisticato per via delle sue uve, provenienti dai vigneti dei terroir tra i più famosi e storici al mondo.
Il risultato non poteva che essere una miscela esclusiva dotata di mineralità e rotondità, che esprime tutta la sua complessità mantenendo sempre un respiro di freschezza. La sua complessità seduce il palato e svela aromi di albicocca secca e mandorle tostate. In collezione si trovano anche il Rosè e il Millesimè, ancora tutti da scoprire, immaginando e sperando in un nuovo evento magari tra le note primaverili in riva al lago della Riserva Pianeta Verde. L’eleganza nel piatto non manca, gli chef Cristina e Flavio hanno lavorato in squadra per firmare ogni ricetta con innovazione e creatività cromatica e contrasti di sapore. Finger food cruditè sono disposti deliziosamente su piattini e decorati con dettagli di frutta stagionale come fettine di arancia e granelli di melograno, per poi passare a
sapori caldi di cacciagione come l’insalata croccante con straccetti di faraona e salumi rustici di cinghiale e anatra. Sapori eleganti che risaltano la purezza e la sapidità dello Champagne Phil Sublim con un contorno di cortesia, professionalità e passione per il proprio lavoro svolto di tutto lo staff. Da Pianeta Verde sembra di essere in famiglia anche grazie anche a Cristiano, gestore della riserva, che crede nei giovani e fa di tutto per collaborare con loro, come l’organizzare bellissimi eventi a scopo benefico indirizzati ai bimbi, il nostro futuro, fino a credere nelle attività di business emergenti. Quelle attività nate dal sentimento, dal cuore e dalla passione che insieme a giovani menti creative e dinamiche possono rivoluzionare... anche se non tutto, ma almeno un piccolo angolo di pianeta!
www.philsublim.com
Agriturismo
La Volpe e l’Uva
LA QUALITÀ PIACENTINA FATTA A MANO
LOCALITÀ MONTALBO 1, ZIANO PIACENTINO (PC) - TEL. 0523 868460
Lucia Tuoto
DOVE LA TERRA TOCCA IL CIELO Ca’ del Monte, Cecima
Avete mai sognato di volare? Quell’emozione così forte e sconosciuta... fino a che non accade!
“I sogni si realizzano, non si lasciano nel cassetto”. Le Poiane d’Oltrepò avevano un sogno: permettere a più persone possibili di avvicinarsi al mondo del volo libero, di respirarne l’aria, di provare a volare, di vivere l’emozione più forte e sconosciuta all’uomo: fino a che non accade.
Quest’anno siamo giunti alla terza edizione ed è stato un enorme successo, un crescendo dalla prima edizione fino a quest’ultima.
Un sogno che ci portiamo dentro fin da piccoli, ed oggi... famiglie, nonni, bambini stanno per realizzarlo!
Una giornata di sole, di vento “giusto” (eh si, noi piloti abbiamo una meteorologia dettagliata), e di gioia. L’infinita meraviglia di assistere ad una famiglia che gioca serena insieme, di una giovane coppia che guarda il cielo sognante e lo stesso sguardo che ritrovi nel nonno e la nonna del bambino che ha appena fatto volare l’aquilone; nel gruppo di amici che si trova per decollare insieme, uno per volta, con il pilota biposto, nello sguardo di chi ha sempre sognato di “volare”, ma la vita è stata ingiusta, e le sue “ali” valgono doppio una volta in volo.
L’armonia e la pace che si respira durante la festa è qualcosa di veramente raro. I consiglieri ed i soci del Club possono ritenersi soddisfatti e con il cuore gonfio dall’emozione grazie alla giornata trascorsa.
Il duro lavoro è stato ripagato con la gioia ed i ringraziamenti di tutti i partecipanti. E…solo quando più persone si mettono insieme e lavorano per un unico obiettivo… realizzano lo straordinario.
Vi aspettiamo il prossimo anno DOMENICA 04 OTTOBRE 2020, e durante l’anno a Ca’ del Monte.
Sono pilota, consigliera e responsabile della comunicazione del Club. Qui i miei recapiti per informazioni relative al club ed ai voli: Lucia 3276854788.
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