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WINE&FOOD&FUN

n.3

. VERSO L’ALTO OLTREPÒ

Rivanazzano LE VALLI DEL VINO Pietra de’ Giorgi LE TERRE DEI RE il Collegio Borromeo CASTELLI E RISAIE: la Piazza Ducale di Vigevano #VINO Azienda Agricola Picchi DAL TAJADÙ la Cipolla Rossa di Breme SOSTE GOLOSE Pizzeria Santa Lucia Bierhaus UNO DI NOI il pane di Montesegale #SCOPRENDO Castello di Luzzano Cafè il Ponte

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EDITORIALE

Con la terza uscita di PV-

che tappa storico-artica:

Magazine

un

un aperitivo in piazza

viaggio enogastronomi-

Ducale a Vigevano e una

co con i fiocchi, tra il pane

nuova passeggiata sulle

di Montesegale, la cipolla

rive del fiume Ticino,

rossa di Breme, raccon-

sino ad arrivare all’Almo

tata da Valerio Bergami-

Collegio Borromeo, per

ni,

e i vini dell’Azienda

ammirare la sua impo-

Picchi degustati dal nos-

nente architettura. E se a

tro Remo Pàntano. Segu-

questo punto vi è venuta

endo quattro gli itinerari

fame, tante proposte per

pensati dall’Assessorato

soste golose. Buona let-

al Turismo della Pro-

tura e buon divertimento

vincia di Pavia visiteremo

a tutti!

faremo

il Cantinone Medievale di Pietra De’ Giorgi, e ci

Seguiteci anche su www.

rilasseremo alle Terme di

mabedo.it e sulla pagina

Rivanazzano. E poi qual-

facebook PVMagazine.

PVMagazine è realizzato con il patrocinio della Provincia di Pavia


SOMMARIO VERSO L’ALTO OLTREPÒ Rivanazzano.

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Pietra de’ Giorgi

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LE VALLI DEL VINO

LE TERRE DEI RE Humilitas: il Collegio Borromeo

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CASTELLI E RISAIE Vigevano e la piazza più bella d’Italia

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#VINO rubrica a cura di Remo Pàntano Picchi. La qualità, un dovere morale

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DAL TAJADÙ rubrica a cura di Valerio Bergamini 46

La cipolla rossa di Breme: la dolcissima

SOSTE GOLOSE 54

Pizzeria Santa Lucia

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Bierhaus

UNO DI NOI: i prodotti tipici 64

Montesegale città del pane

#SCOPRENDO 68

Sagre ed eventi in provincia

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Festa della Malvasia al Castello di Luzzano

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Festa di fine estate al Cafè Il Ponte


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avia e la sua provincia, città magica tutta da scoprire costellata di tanti piccoli paese che, tra le loro vie, tra i ciottoli delle loro strade, e dietro le finestre delle case nascondono una storia che vale la pena raccontare. Seguendo quattro itinerari che accompagnano attraverso Le Terre dei Re, Le Valli del Vino, l’Alto Oltrepò e Castelli e Risaie impariamo che qui l’arte, la storia, e la cultura del buon vino e del buon cibo si fondono tra pianura, colline e valli. Passeggiando sulle rive del fiume Ticino si possono scorgere le imponenti mura del Collegio Borromeo che ancor oggi ospita studenti preparati e volenterosi, pronti ad intraprendere la carriera universitaria. Lasciando la città, sulle sponde dello Staffora, Rivanazzano. Centro termale antichissimo si è oggi rinnovato con un’accogliente SPA, per il benessere, il relax e la cura di tutto il corpo. Salendo in collina, tra il profumo dell’uva matura in raccolta, una sosta obbligata è da farsi nel paesino di Pietra de’ Giorgi. Dal fascino medievale, con il suo castello e il Cantinone, “Petra” ospita alcune delle migliori aziende


vinicole dell’Oltrepò. E, se la fame si fa sentire, una tappa alla “città del pane”, Montesegale. Per chi volesse visitare la meravigliosa Lomellina, terra del riso, non può non soffermarsi in una delle piazze più belle d’Italia: Piazza Ducale, a Vigevano. Affreschi e stemmi dei duchi decorano tutto il porticato e chi accompagnano sino al Duomo. La provincia di Pavia è così ricca di meraviglie che non basterebbe una vita per ammirarle tutte.

Emanuela Marchiafava Assessore al Turismo – Provincia di Pavia


Verso l’Alto oltrepò

Rivanazzano.

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ituato sull’antica via del sale, che attraversava la Valle Staffora per raggiungere Genova, il Comune di Rivanazzano Terme è oggi una delle più note località lombarde che lega il suo nome alle proprietà benefiche delle acque termali. Il Pozzo San Francesco e Pozzo Terme, scoperti solo all’inizio del XX sec., alimentano le terme con un’acqua alla temperatura di 14,5°C.

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a struttura offre ai propri ospiti diversi trattamenti per le malattie delle vie respiratorie, ginecologiche e del circolo periferico ma anche una SPA di lusso in cui vivere l’esperienza di servizi unici: piscina, cascate, idromassaggi e cromoterapia, sauna finlandese, bagno turco, doccioni acqua nebulizzata e percorso vascolare. Il visitatore oltre che trovare il giusto relax presso le strutture termali può apprezzare il Castello di Nazzano, oggi residenza privata. Il fortilizio dell’anno 1000 voluto dai Malaspina, spicca sulla sommità di una collina dominando la valle sottostante e creando un suggestivo impatto paesistico anche a chilometri di distanza. La storia della fortezza si intreccia con le vicissitudini degli opposti abitati di Ripa (Riva) e Nazzano sino al XVI secolo finché la comunità fu indicata come Ripa Nazzani.

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all’alta struttura, il castello, è situato in luogo isolato al centro del paese, presentando una torre a pianta quadrata. Gian Galeazzo Visconti riconoscendo le doti strategiche del fortilizio ne potenziò le doti ma nei secoli, il castello, perdendo lo scopo militare, si trasformò via via in residenza, passando tra le mani dei conti pavesi Mezzabarba e infine venduto nel 1712 agli attuali proprietari, i marchesi di Rovereto che ne trasformarono l’assetto come oggi è visibile. Marco Ariatta

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Le Valli del Vino

Pietra de’ Giorgi.

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etra, così è conosciuto dagli abitanti della valle del torrente Scuropasso il Comune di Pietra de’ Giorgi. Poco più di novecento anime popolano il borgo che un tempo fu della casata De Sancto Nazario la quale, intorno all’anno 1012, individuò una collina sulla quale edificare il proprio castello, un fortilizio, considerato dagli storici dell’ Oltrepò, uno dei più antichi. Nell’immaginario comune ogni castello è contornato da leggende e storie d’assedio.

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uello di Petra non fa eccezioni. Per la sua importanza militare la fortezza si trovò al centro della lotta tra guelfi e ghibellini e fu distrutta nel XV sec. La rocca oggi visibile è una più recente costruzione lontana dall’uso bellico dell’anno mille. Vanno annoverati, all’ interesse del visitatore, la Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta di Castagnara, che affonda le sue origini alla fine del XIII sec. E l’esistenza del Cantinone medioevale, parte del castello, un tempo adibita a prigioni e scuderie, il quale si offre a suggestiva cornice per mostre, ed eventi anche particolari, come “Le magie di Mago Merlino”.


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ante le manifestazioni organizzate dall’attivissima pro loco, come la Festa del Salame che si tiene in luglio. Ma sicuramente, il vanto più grande della comunità di Pietra de’Giorgi è la coltivazione di uve e la produzione di pregiato vino ricordato anche nello stemma comunale raffigurante un tralcio e quattro grappoli d’uva. Tra le aziende vinicole della zona, per rimanere in tema, Antonio Dellabianca, con il suo B&B GLI ACINI, offre ristoro a chi volesse visitare questo splendido paesino. Marco Ariatta

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Le Terre dei Re

“Humilitas” il collegio Borromeo.

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’Almo Collegio Borromero , definito dal Vasari il “Palazzo della Sapienza”, è uno dei collegi di merito, attivo ancora oggi, più antichi d’Italia ed è anche uno dei più straordinari palazzi cinquecenteschi della nostra Pavia. Commissionato dal Cardinal Borromeo nel 1561 allo scopo di permettere ai giovani studenti, dotati di talento ma con scarse risorse economiche, di poter ricevere un’adeguata formazione culturale e morale. Il progetto venne affidato all’architetto Pellegrino Pellegrini, ed il 19 giugno 1564 l’edificazione prese avvio con la posa della prima pietra.

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l progetto architettonico riprende l’impianto a corte centrale con pianta quadrata. L’influenza manieristica dell’architetto emerge senza alcun dubbio dall’imponente facciata del collegio, che da sulla piazza dove lo stemma gentilizio della famiglia Borromeo è ben inserito nel rigore delle diverse campate decorate con le nicchie e con le cornici delle finestre che si alternano con tipi diversi di frontoni.

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’interno del collegio, al contrario, affascina per l’atmosfera pacata ma rassicurante allo stesso tempo, idealizzata infatti come luogo per modellare lo spirito e l’intelletto delle giovani menti. Il silenzio e la tranquillità del cortile sono racchiuse in un doppio loggione scandito da ampie arcate a tutto sesto rette da ottantotto colonne binate tuscaniche e ioniche. L’interno dell’edificio è suddiviso in piani: “Mezzanino” (piano ammezzato), “Nobile” (piano nobile), “Paradiso” (secondo ammezzato) e “Iperuranio” (mansarda). Sono presenti due sale degne di nota, una posta al piano Nobile, la Sala Bianca, adibita a concerti vocali e strumentali; l’altra, invece, è la sala della Affreschi, concepita come sala di rappresentanza e per elezioni universitarie. I bellissimi affreschi vennero realizzati da Cesare Nebbia e DA Federico Zuccari. L’eleganza e l’austerità del collegio, emerge nel cromatismo del cortile ottenuto dall’alternarsi di pareti bianche d’intonaco e i diversi materiali usati, come il cotto a vista. L’edificio fu dotato nel 1579 di una cappella a pianta rettangolare, dedicata a Santa Giustina patrona della famiglia Borromeo. Il bellissimo giardino si sviluppa sul retro del collegio, confinato da un muro mistilineo, è perfettamente collegato all’edificio con due scaloni monumentali. Francesco Maria Richini all’inizio del seicento completa la parte orientale con due bassi avancorpi di portico e con una fontana, terminata nel 1629, il nicchione che la comprende viene ripreso nel linguaggio barocco i motivi del portale “pellegriniano”. Valentina Nardecchia


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Castelli e Risaie

Vigevano e la piazza piÚ bella d’Italia.

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mmerso nei boschi del Parco del Ticino, Vigevano accoglie i suoi visitatori con l’armonia e la bellezza della nota Piazza Ducale. Grazie a Ludovico Sforza, detto il Moro, si realizzò la costruzione di un ingresso “trionfale” per il Castello e nel 1492 si trasformò in Piazza Ducale. Due importanti figure presero parte al progetto della piazza, Donato Bramante, con la realizzazione della “Torre Bramantesca” e Leonardo da Vinci da cui si ispirò per alcuni suoi disegni della “ città ideale”. Nel 1680 il vescovo Juan Caramuel y Lobkowitz decise di rivoluzionare la piazza…trasformandola da -ingresso trionfale per il castello a -trionfale sagrato della chiesa, venne eliminato lo scalone che portava al castello permettendo di includere in modo armonioso la facciata della cattedrale di Sant’Ambrogio, eretta sul lato sud della piazza.

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a “Ducale” si estende per 136 metri di lunghezza, è edificata su tre lati, dove si sviluppano eleganti portici sostenuti da colonne e capitelli in serizzo. Sopra i portici vi sono edifici con bellissime pareti ricoperte da affreschi e da disegni realizzati nel 1903 da Casimiro Ottone di ispirazione rinascimentali. La pavimentazione è realizzata in pietra naturale, con ciottoli a spina di pesce e lastre di serizzo che indicano gli sbocchi della piazza sulle diverse strade, attraverso queste strade si po’ accedere all’incantevole piazza, ricca di comfort con numerosi negozi, bar e ristoranti adatta a concedersi momenti di relax nel bel “salotto d’Italia” immersi in una suggestiva atmosfera dal sapore rinascimentale. Rappresenta infatti una delle più famose e più belle piazze d’Italia , centro e cuore della città di Vigevano , definita “una sinfonia su quattro lati” dal maestro Arturo Toscanini ricalca il modello di “forum” romano descritto dall’architetto e scrittore romano Vitruvio. Valentina Nardecchia

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#VINO

Picchi. La qualitĂ , un dovere morale!

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ui dolci rilievi collinari a ovest di Casteggio, da dove si volge lo sguardo verso la pianura padana, in posizione ottimale per coltivare la vite, come dimostra l’antica storia di questi luoghi. In località Sgarbina, è ubicata l’Azienda Vitivinicola della famiglia Picchi che da cinquant’anni si dedica alla produzione delle pregiate uve tipiche dell’Oltrepò Pavese. Dallo “storico” vigneto di nonno Remo oggi l’Azienda si estende su tredici ettari. Tutta l’uva prodotta è vinificata direttamente, per assicurarsi il massimo della qualità, secondo i dettami di una fondamentale regola che diventa un valore morale nei confronti del consumatore.

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vigneti sono tutti “allevati” con il sistema di potatura denominata “guyot” e “cordone speronato”, la produzione verte su diverse tipologie di uva, Barbera, Croatina, Pinot nero e Riesling. La particolare cura del vigneto, la potatura e l’attenta gestione del suolo permettono di produrre uve qualitativamente molto interessanti che sono raccolte a mano e trasportate in cassetta. La cantina modernamente attrezzata, nel rispetto della migliore tradizione, è dotata di piccoli serbatoi che offrono la possibilità di compiere fermentazioni su piccole quantità in funzione della produzione dei singoli appezzamenti, così da ottenere vini di estrema finezza e particolarità. È veramente consigliabile fare una gita in questi luoghi, a conoscere la famiglia Picchi, per la loro cordialità oltre all’ospitalità assicurata dal confortevole Agriturismo “Circe” dove si possono assaggiare gli eccellenti vini con le migliori specialità locali. Remo Pàntano

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I vini dell’azienda Elisabet sono: Pinot Nero Oltrepo Pavese DOC Barbera Oltrepo Pavese DOC “Swing” Pinot Nero vinificato in bianco Oltrepo Pavese DOC “Iris” Riesling italico Oltrepo Pavese DOC “Uva Rara” Rosato IGT Provincia di Pavia “Circe” Bonarda Oltrepo Pavese DOC “Doga” Barbera Oltrepo Pavese DOC Pinot nero Spumante Brut Metodo Martinotti Pinot nero Spumante Brut Oltrepo Pavese DOCG Metodo Classico

Azienda vitivinicola “Picchi” di Picchi Gabriele & C. s.s. Soc. Agricola Via Sgarbina 69 - 27045 - Casteggio (PV) www.picchivini.it info@picchivini.it Tel. 0383-805381


MenĂš del 20-21 settembre Aperitivo della casa Coppa, pancetta e salame Crostino con lardo Sott’olio Insalata russa Rotolino di tacchinella farcita in salsa tonnata Crostone di polenta con funghi porcini Tortino di sfoglia con ricotta e verdure Salamino cotto con spinaci al burro Risotto allo zafferano e salsiccia Tagliolini al tartufo Gnocchetti verdi di semola Gratinati Punta di vitello al forno con patate aromatiche Faraona nostrana al cartoccio con insalata Dessert Caffè e digestivo Vini Montini

Agriturismo Corte Montini Via Edoardo Montini 1, Fraz. Manzo Santa Giuletta (Pv) Tel. 0383/899382 - Fax 0383/899837


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DAL TAJADĂ™

La cipolla rossa di Breme: la dolcissima.

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ino a pochi decenni fa le verdure le trovavi , nel pieno della loro freschezza ,sui banchi dei mercati ortofrutticoli . Mi viene in mente quello di Milano , detto del Verziere , popolato da ortolane dai facili costumi come la Ninetta del Verzee immortalata dal Porta. Oggi i Verzieri sono quasi del tutto spariti e quindi per procurarsi una verdura degna di questo nome , la cosa migliore sarebbe quella di andare nell’orto e scavare la patata da sottoterra ,sradicare la carota o cogliere il peperone e affrettarsi a portarli in cucina cosĂŹ da salvaguardare la loro freschezza. Non sempre è possibile ma , talvolta , molte verdure, a chilometro zero , le possiamo trovare nelle bancarelle dei mercati rionali. In Italia, nonostante l’indiscriminata cementificazione e la proliferazione di agglomerati urbani con vocazione quasi esclusivamente industriale , la tradizione contadina assicura ancora una cospicua produzione di ortaggi.

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nzi , in molte regioni , grazie all’impegno di coltivatori lungimiranti , numerosi prodotti ortofrutticoli si sono guadagnati il marchio DOP, IGP e DeC.o. Denominazione Comunale di Origine) , salvaguardando un patrimonio nazionale che colloca il nostro Paese ai primi posti in Europa per la produzione di ortaglie. È il caso della Cipolla Rossa di Breme (Pv) detta la ” Dolcissima “. È una particolare varietà di cipolla, di grosse dimensioni , ( ci sono esemplari record che superano anche i due chili di peso) , che viene coltivata esclusivamente nelle campagne che circondano l’abitato di Breme , in una zona ben precisa indicata in una mappa comunale. I coltivatori , in questo borgo della bassa Lomellina, sono meno di una ventina in tutto e producono oltre 400 quintali di cipolle all’anno , destinati ad aumentare dopo il riconoscimento ufficiale di questa tipicità con la DeC.o. ottenuta nel 2014 , fortemente voluto dai produttori capitanati dal sindaco Francesco Berzero.

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l sapore della Dolcissima è persistente ma delicato e assolutamente unico. È così amabile che non ci sono controindicazioni alitose , post alimentari. E’ dolce e buona .E basta! Per questa sua peculiare caratteristica, oltre ad essere consumata nei modi più tradizionali , si presta ad accostamenti azzardati ma azzeccati, come la mostarda , la marmellata,il gelato , la pizza e persino la torta dolce. Essendo un prodotto di nicchia, si può trovare in molti mercati di paese o rionali ma non nella grande distribuzione.

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iccome le verdure, come è noto , perdono parte delle loro proprietà nutritive con la cottura , consiglio di usare la Cipolla Rossa, nuda e cruda. Sposandola magari ad una ricotta o a un trancio di tonno. La Dolcissima esalterà il sapore di entrambi , esaltandosi! (A Breme è famosa anche la Cipolla Bionda, ma questa è un’altra storia!) Valerio Bergamini

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corso Garibaldi, 11/c 27100 - Pavia Tel. 328 638 3021 www.bottegaorigini.com


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Soste Golose

Pizzeria Santa Lucia.

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l forno è a legna, la pizza non è ne light ne ipocalorica, è semplicemente buona; buona perché preparata e farcita con prodotti genuini di prima qualità. Questa è la miglior pizzeria di Pavia: pizzeria Santa Lucia. A Bastida Pancarana, sulla via per l’Oltrepò, questo locale diventa luogo di sosta obbligata per famiglie e compagnie di amici che amano mangiar bene.

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er ogni occasione, una specialità, è la pizza gigante: con le sue 4 farciture, è così deliziosa che sa soddisfare tutti i palati. Siete solo in due? Non importa, potete scegliere dal menù alla carta una tra le numerose pizze, o grigliate di carne o pesce. Vittorio, il proprietario, e tutto il cordialissimo staff, vi presenteranno piatti abbondanti da gustare fino a quando non sarete sazi. E se avanzate qualcosa, tranquilli, sarà subito pronta una doggy-bag che, una volta a casa, sicuramente consumerete voi. Federica Giorgia Ferrari

Pizzeria Santa Lucia

via del canale, 18 Bastida Pancarana – Pavia Tel. 0383 855083 Chiuso il lunedì

Pizzeria Santa Lucia aderisce al circuito MaBeDo Card

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Soste Golose

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Bierhaus. La Bavaria nel cuore di Pavia.


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egno, nastri e bandiere biancoazzurre, spillatori di birra, e la calorosa accoglienza dei proprietari Giampy e Halyna ci fanno fare un viaggio in Bavaria. Ma qui siamo al Bierhaus, nel cuore della bella Pavia, con questo ampio e splendido locale pronto a offrirci piatti tipici come canederli, cotolette di maiale, polletto alla diavola, stinco, costine e grigliate tutti i giorni della settimana.

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pranzo, dal lunedĂŹ al venerdĂŹ un ricco buffet e portate squisite, e la sera, dal martedĂŹ alla domenica cene a tema con i piatti della tradizione bavarese. Naturalmente cibi cosĂŹ gustosi, presentati al tavolo con uno stile allegro e originale, non possono non essere accompagnati da buona birra. Birre speciali prodotte da maestri birrai che con passione e devozione creano sapori unici. Federica Giorgia Ferrari

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Bierhaus

Via San Giovannino, 9 - Pavia Telefono: 0382.468654 | 0382.468654 E-mail: online@bierhaus-pv.it www.bierhaus-pv.it

Bierhaus aderisce al circuito MaBeDo Card

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Uno di noi: i prodotti tipici

Montesegale cittĂ del pane.

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ontesegale è un comune della provincia di Pavia, sorge nelle alture collinari dell’Oltrepò Pavese ed è socio fondatore insieme ad altri 21 comuni distribuiti in tutta Italia, dell’Associazione Nazionale Città del Pane, costituitasi nell’ottobre del 2002. La nota “Città del Pane” vanta un’antica tradizione artigianale portata avanti nei secoli, che con il suo carattere prettamente agricolo è riuscita con successo a tutelare uno dei prodotti tipici alla base della cultura e della cucina mediterranea, il #pane. Il Pane di Montesegale rientra infatti nella cerchia dei migliori prodotti a marchio De. C.O. della nostra provincia.

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l “Pansegale” è un pane che ancora oggi viene preparato partendo dall’impasto di farina di segale e comune farina di frumento, con l’aggiunta di uva sultanina, fichi e noci. La lievitazione si ottiene esclusivamente con l’utilizzo del lievito madre, senza l’utilizzo di sostanze addizionate!!! Come da tradizione, il Pansegale viene realizzato completamente a mano, ed è grazie all’esperienza dei fornai che questo pane dal colore bruno, dalla crosta irregolare e croccante non mancherà mai sulle nostre tavole! Valentina Nardecchia

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#Scoprendo Sagre ed eventi in provincia.

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#Scoprendo

Festa della Malvasia al Castello di Luzzano. 70


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nella stupenda cornice del castello di Luzzano che si svolge un raduno di auto d’epoca, circa una cinquantina,dalle eleganti Jaguar alle raffinate Mercedes fino alle numerose Porsche tra cui spiccavano due bellissime Porsche 356 SC cabriolet. E poi le spider Triumph MG, Austin Healey e due Balilla spider e berlina. Quale migliore occasione per degustare la malvasia combinata in cocktail stile moito accompagnata da stuzzichini vari!!

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razie alla gentilezza e alla curata organizzazione della proprietaria dottoressa Giovannella Fugazza, di Corinne Gazzola e di tutto il suo staff una calorosa accoglienza avvolge tutti gli ospiti e si crea subito un’atmosfera conviviale ed allegra.In questa calda domenica di fine estate

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il castello di Luzzano appare in tutta il suo fascino e ci auguriamo di poterne godere ancora per il futuro in tante altre occasioni. Graziella Dezza

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#Scoprendo

Festa di fine estate al Cafè Il Ponte. 74


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i festeggia la fine dell’estate al Cafè Il Ponte di Casteggio, una serata in musica con la splendida Katia e la sua Rondoband e il mitico Ermanno Calatroni. Il gestore Alberto e tutto il suo staff hanno servito coctails, bollicine e stuzzicherie in questa notte che ha regalato allo staff MaBeDo temperature ancora gradevoli e un bel cielo stellato.

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uel che non sapevamo è che ci attendeva una piacevole sorpresa: la famiglia Boatti! Sempre pronti a far festa, hanno deciso di stappare ed offrirci una delle loro bottiglie migliori, un Monsupello Nature. Non mancava davvero nulla, nemmeno, purtroppo, la nostalgia per un’estate ormai al termine. Federica Giorgia Ferrari

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Agriturismo le Tradizioni di Elide Frazione Ca’ Nicelli 27040 ROVESCALA (PV) Tel. Tel 0385 75480



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