Stradella12

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“ Oltrepò

di cantina in cantina ... alla scoperta dell’eccellenza ”

Vol. 1 - Stradella

Castana - Montescano - Canneto Pavese - Santa Maria della Versa Golferenzo - Volpara - Montecalvo Versiggia- Canevino - Rovescala San Damiano al Colle - Montù Beccaria - Zenevredo - Bosnasco

LOMBARDIA

Guide

PAVIA e PROVINCIA

Mangiare Bere Dormire www.mabedo.it 2012



“ Oltrepò ...

di cantina in cantina alla scoperta dell’eccellenza ”

Vol. 1 - Stradella

Santa Maria della Versa - Golferenzo - Volpara Montecalvo - Canevino - Rovescala - San Damiano al Colle Montù Beccaria - Zenevredo - Bosnasco

LOMBARDIA

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PAVIA e PROVINCIA

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Emanuela Marchiafava Assessore al Turismo della Provincia di Pavia

L’Oltrepò Pavese è una terra di antiche torri e castelli, di vigne e boschi secolari, di chiese, abbazie e borghi medievali, di produzioni tipiche di eccellenza, di rigeneranti terme e di scorci paesaggistici davvero unici. L’Oltrepò è l’unico territorio lombardo ad includere gli Appennini: le sue cime si incuneano tra il Piemonte alessandrino e l’Emilia piacentina, mentre l’estremità meridionale dista meno di 8 chilometri dal confine ligure. lI territorio, unico nel suo genere, comprende un’ottantina di Comuni, ognuno dei quali reca con sé un patrimonio storico artistico e culturale.


L’Oltrepò pavese è una terra con poca pianura, che si bagna direttamente nelle acque del Po e viene attraversata da innumerevoli torrenti, ma soprattutto è una terra di collina e, più a sud, montagna, che raggiunge la sua massima quota – oltre millesettecento metri - con il Monte Lesima e il Monte Chiappo, in alta Valle Staffora. L’Oltrepò è un territorio vario per caratteristiche paesaggistiche, con i primi rilievi collinari dalle dolci ondulazioni coltivate e i borghi medioevali sorti attorno ai numerosi castelli, con i colli più elevati ricchi di fitti boschi di querce e castagni e dolci vallate percorse da itinerari escursionistici di grande interesse, a piedi, in bicicletta e cavallo. Infine la montagna, le sue faggete splendide, i suoi pascoli d’altura, i suoi vasti panorami, che giungono sino al mare di Liguria. In bassa collina è fiorente Ia viticoltura e la produzione del vino: la viticoltura dell’Oltrepo’ si trova già citata dagli autori classici greci e romani (tra questi Plinio il Vecchio e Strabone), e successivamente da altri nel 1000 e 1500 e, ancora, in monografie edite nel 1800. Oggi l’Oltrepo’ è la seconda area del Paese per superficie dedicata al vino, con oltre sedicimila ettari, e costituisce un irrinunciabile importante fattore economico. Nella restante parte del territorio di alta collina e degli Appennini si coltivano frutta e ortaggi (dalle mele di Soriasco alle pesche di Volpedo fino al celeberrimo peperone di Voghera con la sua mostarda) e si produce miele: in questi ultimi anni anche il miele è diventato a pieno titolo un prodotto tipico. L’Associazione Apicoltori Pavesi garantisce l’integrità del miele vergine integrale, prodotto locale naturale che non subisce trattamenti termici, estratto mediante la sola centrifugazione.


Di antica tradizione è la produzione di formaggio (celebre il Nisso di Menconìco) e si allevano bovini, ovini, e cavalli. Tutti questi prodotti genuini, a partire dai famosissimi affettati, dal salame di Varzi alle coppe e pancette, arrivano poi sulle tavole squisitamente cucinati secondo ricette antiche e ricche di tradizioni. Fra i dolci non possiamo dimenticare le ciambelle (dette anche brasadè): ogni comune ne vanta l’invenzione e l’originalità della ricetta. La torta di mandorle è una specialità dell’Oltrepo, in particolare famosa quella di Varzi, mentre la torta San è tipica di Broni, creata in onore del Santo Patrono del paese, San Contardo, pellegrino padovano morto poi nel paese locale.


Inoltre, nei boschi del territorio, tra castagni, larici, querce e pini, si trovano porcini, ovuli e poi tartufi bianchi e neri. L’Oltrepò pavese è un prezioso scrigno che conserva ricchezze ambientali di grande pregio naturalistico e di ineguagliabile bellezza estetica: strette e solitarie valli scavate nelle arenarie e ammantate da lussureggianti boschi, di querce e castagni, una terra unica che conserva un patrimonio storico-architettonico invidiabile. Grazie alle sue bellezze naturali, al ricchissimo patrimonio artistico, architettonico e culturale, ma anche e soprattutto alle produzioni enogastronomiche d’eccellenza, questa parte fondamentale della provincia di Pavia può veramente essere il “traino” della rinascita economica del territorio, attraverso un turismo responsabile e sostenibile.


Fiorenzo Detti Presidente AIS Lombardia

Oltrepò Pavese Nella realtà vitivinicola italiana, che conta oltre 650.000 ettari a vigneto, la Lombardia, con una superficie vitata di circa 23.900 ettari, è al 10° posto. Una fetta importante di questa torta vitivinicola lombarda è rappresentata dal nostro Oltrepò Pavese, zona vocata per eccellenza che vanta una storia secolare per la produzione del vino, ricoprendo oltre la metà della superficie vitata di Lombardia.


Conosciuto anche come “Vecchio Piemonte”, è un cuneo di territorio lombardo in provincia di Pavia che si insinua fra l’Emilia e il Piemonte, confinando ai due estremi con le province di Alessandria e Piacenza. L’Oltrepò Pavese per le sue caratteristiche pedologiche, territoriali e climatiche, che ben si adattano alla coltura della vite, è considerata una zona ad alta vocazione viticola, con colline più adatte alla coltivazione di certi vitigni piuttosto che altri. L’Oltrepò Pavese nacque ufficialmente nel 1164, quando l’Imperatore Federico I concesse alla città di Pavia il diritto di nominare i Consoli nelle località che, grosso modo, costituiscono l’attuale Provincia di Pavia.


Il territorio vitivinicolo si estende su 42 comuni situati nella fascia collinare, è composto essenzialmente da terreni argillosi e da rocce sedimentarie marine nella parte più bassa, mentre in alta collina il terreno è prevalentemente di origine gessosa. I vigneti mediamente non superano i 300/400 m e t r i d’altitudine, con un clima piuttosto asciutto d’inverno e ventilato in estate; le buone escursioni termiche dovute alle correnti ascensionali delle zone montane ne enfatizzano i profumi contribuendo alla qualità dell’uva. Le DOC dell’Oltrepò Pavese comprendono un numero significativo di tipologie di vini bianchi e rossi, iniziando dal tradizionale Bonarda, ottenuto dalla Croatina, vitigno autoctono e antichissimo, già citato nel 1192 con il nome di Bonarda di Rovescala; il nome della Croatina deriva da “cruata”, in dialetto oltrepadano, che significa “cravatta” - stava appunto ad indicare il vino della festa.


Altro vino storico dell’Oltrepò Pavese è il Barbera, ottenuto dal medesimo vitigno, che si presenta di un bel colore rubino intenso da giovane, virando con gli anni verso il granato acceso, freschezza e tannini sono la sua aspirina nel tempo. Il Buttafuoco è un’altra “chicca”, ottenuto solo nell’area delle “7 sorelle” una piccola e vocata zona di produzione che abbraccia i sette comuni di Broni, Stradella, Canneto Pavese, Castana, Montescano, Cigognola e Pietra de’ Giorgi. Il Buttafuoco viene ottenuto da vari vitigni dove Croatina e Barbera la fanno da padrone. Il nome pare che derivi dal dialettale “al buta me al fogh”, che significa “scalda come il fuoco”, in relazione al fatto che si tratta di un vino di carattere e corpo.


Un’altra etimologia del nome è connessa anche all’effigie adottata dal Club del Buttafuoco Storico, dove si narra che nella seconda metà dell’ ‘800, la Marina Imperiale austro-ungarica varò una nave a cui fu dato il nome di Buttafuoco in ricordo di una compagnia di marinai dislocati a Stradella per il traghettamento sul fiume Po, occupati a combattere contro l’esercito del Regno di Sardegna in Oltrepò. Vino dall’intenso colore rubino, complesso e penetrante al naso, robusto in bocca con ampie sfumature speziate, si lega elegantemente a piatti di struttura come cacciagione, carni rosse e formaggi stagionati. Un altro gioiello dell’Oltrepò Pavese è il Pinot nero, che oltre ad essere vinificato in purezza è anche alla base della produzione di molti vini spumanti. Coltivato nella zona di alta collina in terreni vocati e con buone escursioni termiche si ottengono uve e vini di elevata qualità.


Altro vino rosso molto intrigante e particolare è il Sangue di Giuda, prodotto solo nel quadrilatero dei comuni di Bosnasco, Cigognola, Montù Beccaria e Pietra de’ Giorgi, vino da meditazione o da dessert per la sua carezzevole dolcezza. E’ un vino penetrante di naso, fragrante e vinoso che sposa bene, tra gli altri, le paste frolle con confettura, delizioso se unito alle fragole o alle pesche. Concorrono alla produzione di vini Doc dell’Oltrepò Pavese anche alcuni vitigni a bacca rossa “autoctoni” utilizzati in percentuali minori, come l’Uva Rara, Ughetta (Vespolina). Non potevano mancare, come in molte altre realtà italiane, anche alcuni vitigni “alloctoni” come il Cabernet Sauvignon che rientra nella DOC Oltrepò Pavese.


In Oltrepò Pavese si producono, oltre ai rossi, anche ottimi vini bianchi come il Riesling, dove nei comuni con terreni gessosi spicca per la sua mineralità e freschezza. Contraddistinto da un bel colore paglierino con riflessi verdognoli in gioventù, accompagnati al naso da profumi mentolati e di mela renetta. E’ ideale con antipasti magri, primi piatti delicati, pesci e crostacei, carni bianche. Il Moscato, piacevolmente “salviato” al naso è un vino dolce dal bel colore giallo paglierino con sfumature dorate ottenuto dalla varietà Moscato Bianco, ottimo sui dolci a pasta lievita come pandoro e panettone, e quando non trascina troppi zuccheri, proviamolo sul salame di Varzi…ci stupirà sicuramente con piacevoli concordanze!


La Malvasia dall’aroma intenso e piacevolmente aromatico, con sentori floreali e fruttati che terminano in una elegante nota di mandorla, viene prodotta nelle versioni secca, dolce o spumante. Piacevole all’aperitivo oppure a tavola con piatti delicati, nella versione dolce accompagna dolci in genere o piccola pasticceria di credenza. Altri vitigni bianchi vengono vinificati con successo e rientrano nella DOC Oltrepò Pavese come Chardonnay, Cortese, Sauvignon e Pinot Grigio, dai quali si ottengono ottimi vini da aperitivo oppure da accostare a “tutto pasto” quando le caratteristiche del piatto permettono un “mariage d’amour” senza sovrastare il vino.


Dalla vendemmia 2007, l’Oltrepò Pavese ha ottenuto il riconoscimento della DOCG per la produzione degli spumanti “Metodo Classico” vinificati con la tradizionale rifermentazione in bottiglia nelle tipologie bianco e rosé (Cruasé) partendo dalle uve ammesse dal disciplinare di produzione che sono il Pinot Nero (minimo 70%) + Chardonnay, Pinot bianco e Pinot grigio nella misura massima del restante 30%. Vini d’aperitivo per le migliori occasioni, da servire freschi, oppure da proporre accostati a piatti delicati dove la pienezza del vino, i profumi evoluti e le piacevoli “bollicine” potranno elegantemente fondersi in un tutt’uno con le caratteristiche del piatto ricordandoci anche uno scorcio di Oltrepò Pavese.


Alla fine di questa passeggiata attraverso i vigneti del “mio” Oltrepò Pavese mi congedo con una frase di Charlie Chaplin detta nel film “Luci alla ribalta” del 1952 (una buona annata!). Charlie Chaplin nei panni di Calvero, un famoso e acclamato clown, ormai vecchio e malato, al rientro da una visita medica dice alla sua compagna Terry: “Lo sai cosa mi ha detto il medico? Che non devo bere, perché mi fa male al fegato e al cuore! Ma questo alla mente, proprio non pensa?” Chiudo con questo aforisma proprio per ricordare a tutti che il vino è storia, il vino è cultura, il vino è salute, il vino è gioia! Impariamo a berlo consapevolmente! Ma beviamolo!!! Cin Cin Fiorenzo Detti Presidente Associazione Italiana Sommelier Regione Lombardia


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Davide Di Benedetto, Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie

Il verde Oltrepò La forma triangolare dell’Oltrepò Pavese, con la punta rivolta a sud, facilita l’analisi di un territorio variegato dal punto di vista agricolo e botanico. Il lato settentrionale, che costeggia il Po, presenta la tipicità agricola della pianura adiacente al fiume, continuando fino alle vicine colline in un contorno asciutto, diverso dalla restante provincia di Pavia.


Poi vi sono i rilievi collinari, la cui immagine è la prima che viene in mente pensando a questa zona; essi fanno da padrone per la maggior parte della superficie oltrepadana. Infine, la montagna: si arriva al vertice del “triangolo” ad un’altitudine di oltre 1700m sull’Appennino Ligure ove il paesaggio e la flora circostante cambiano nuovamente, facendoci sentire molto lontani dalla costa sud del Po, mentre siamo solo a pochi chilometri di distanza, in uno spazio in cui si concentrano natura, profumi e paesaggi mozzafiato. La vegetazione è diversa a seconda dei punti in cui ci troviamo e variegata in ogni periodo dell’anno.


Nella fascia pianeggiante il territorio è molto ben coltivato sfruttando i punti di forza: troviamo perciò coltivazioni di Pioppi lungo la fascia fluviale, in grado di sopravvivere in terreni sabbiosi e di resistere alle esondazioni; poi cominciano immediatamente i seminativi che, anche se in una zona tipicamente asciutta hanno trovato spazio e successo, come ad esempio il frumento. Nel territorio si producono grani di qualità; sono quindi coltivati il frumento panificabile, quello di forza (per la produzione di farine per pane e biscotti), il grano duro, per le semole che serviranno per produrre la pasta; un altro cereale presente è il mais. Una minore superficie è pure dedicata alle coltivazioni di orzo, sorgo, barbabietola da zucchero e pomodoro da industria. Spesso tra i campi coltivati si notano distese di prati: sono coltivazioni pluriennali di erba medica, da cui si produce fieno utilizzato per l’alimentazione del bestiame locale o venduto in zone ad alta concentrazione zootecnica. Oltre alle specie coltivate, quelle che troviamo lungo i bordi delle strade o nei campi in veste di infestanti sono per la maggior parte graminacee (orzo selvatico o erba spiga, avena selvatica, coda di topo, e così via) ma non mancano erbe facilmente riconoscibili quali ad esempio la carota selvatica, l’assenzio selvatico, la fumaria, l’edera di terra, la veronica o “occhi della Madonna”, il soffione, la camomilla, il papavero…



Le colline dell’Oltrepò Pavese uniscono la pianura ai primi tratti dell’Appennino. La fortuna del territorio è dovuta alla coltivazione della vite; dalle uve si ottengono vini esportati e apprezzati in tutto il Mondo. La vegetazione primaverile, qui, sfoggia meravigliosi contrasti cromatici, come quello fra l’erba tenera e le viole, fra i “cucù” (Muscari) ed i gialli tulipani selvatici. Una curiosità è rappresentata dal fatto che l’Oltrepò è uno dei territori più ricchi di erbe selvatiche commestibili (infatti se ne contano circa 40 specie). Quest’abbondanza trova riscontro in numerose ricette locali della tradizione contadina le cui origini risalgono già alle prime civiltà mediterranee e che, attraverso la storia degli orti botanici, sono giunte fino a noi.


Un esempio è la valerianella o “gallinetta” che è una ricercata primizia per insalate, il “dente di cane” meglio noto come tarassaco, la malva per i decotti, ed i germogli di luppolo. Tra le specie arboree il paesaggio mostra l’imperversante robinia, dai cui fiori si può estrarre una bevanda dissetante, ciliegi selvatici, ippocastani, aceri campestri, sambuchi, biancospini, rovi e rose selvatiche, diversi generi e specie di ginestre, ma anche piante che abbelliscono ulteriormente il paesaggio contadino quali il caprifoglio, l’edera, la vitalba ed il luppolo selvatico. L’autunno collinare dei boschi cedui e dei vigneti, porta tonalità d’oro e di rame sulle fronde degli alberi.


Salendo d’altitudine scompaiono i vigneti sostituendosi ad alberi da frutto, boschi e pascoli. Vi sono vallate famose per la frutta quali mele, pere, pesche; inoltre si incontrano molti prati di foraggere per l’alimentazione zootecnica e per i pascoli. In altitudine media, la vegetazione che balza all’occhio, oltre a essere piacevole a vedersi, è preziosissima per la biodiversità: troviamo infatti piante officinali di colore blu, il fiordaliso, l’erba cornetta e altre leguminose di colori che variano dal giallo al viola ed il papavero selvatico. Nelle vallate appenniniche si osservano formazioni boschive sempre più vaste composte per lo più da castagni, cerri, aceri, larici e querce roverelle, frassini quali l’orniello, e il carpino nero. Qui, fra le erbe del sottobosco è possibile trovare le fragoline, orchidee spontanee e felci. Salendo di quota si trovano boschi composti da pino nero e pino silvestre, larici, faggi e abeti bianchi e rossi. Questi boschi rappresentano un’altra ricchezza per l’Oltrepò, fornendo funghi di diverse forme, colori e profumi, e i famosi tartufi bianchi e neri. Di fronte a tante suggestioni, non posso che invitarvi ad esplorare, a comprendere, e naturalmente a rispettare il verde Oltrepò, un luogo ricco di piacevoli sorprese. Davide Di Benedetto, Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie



Prefazione di Mabedo La FQCommunication, dopo aver pubblicato la guida sfogliabile sulla Via Francigena e dopo il successo che questa ha riscontrato, ha intrapreso una nuova avventura, realizzando un lavoro sull’Oltrepò Pavese. Il risultato è guida in quattro volumi che permetterà al turista di spostarsi “di cantina in cantina”. In bassa collina è infatti fiorente I’attività vitivinicola; inoltre non si può non associare il nome dell’Oltrepò a quello dei suoi ottimi vini. Il viaggiatore otterrà inoltre importanti suggerimenti al fine soggiornare in strutture adeguate, gustando ottimi piatti, esplorando paesi e cittadine, sconfinando volentieri laddove i vigneti lasciano il posto all’Appennino, in luoghi altrettanto suggestivi e ricchi di risorse. L’Oltrepò che FQCommunication propone è quello dell’eccellenza: piccole e grandi attività che operano in linea con la tradizione, o con genuina originalità, nel rispetto per valori autentici e con grande amore per la propria terra. Eccellenza che si può trovare anche nei piccoli-grandi resti di un passato antico, in manifestazioni di arte e cultura contemporanee, nel dato naturale e talvolta nelle strutture approntate dai Comuni al fine di offrire al pubblico adeguata accoglienza. Rendere quella che è l’essenza dell’Oltrepò Pavese non è impresa facile, ma la FQCommunication e il suo staff hanno impiegato le proprie energie per esprimere ciò che in prima persona provano per questo territorio, che il turismo non ha ancora adeguatamente scoperto: le ragazze protagoniste di questo itinerario amano l’Oltrepò e lo hanno esplorato in lungo e in largo. È per questo che invitano tutti i lettori a fare altrettanto!



La copertina della Guida Mabedo 2012 è illustrata da Marco Lodola, artista pavese notissimo per i lavori a olio e le sculture luminose, molte delle quali sono ispirate dal mondo della musica e dal mondo della danza. Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo e recensite dai critici internazionali. Lodola ha esposto nel Padiglione Italia della 53° Biennale di Venezia, all’Expo internazionale di Shangai, ha rivisitato il logo per il traforo del MonteBianco. La poliedricità è un tratto caratteristico dell’arte di Lodola. Ha realizzato illustrazioni per copertine di numerosi romanzi e saggi, ha collaborato in campo musicale, con Max Pezzali, i Timoria e Omar Pedrini. Nel 2009 ha allestito a Milano, in piazza del Duomo, il Rock’n’Music Planet, primo museo del rock d’Europa, con 25 sculture che rappresentano altrettanti miti della musica contemporanea.


Marco Lodola ha realizzato scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi: dalle olimpiadi invernali di Torino 2006 alla facciata del Teatro Ariston per il festival di Sanremo 2008. Sono firmate Lodola la scenografia di alcune puntate di XFactor, gli ambienti del film “Ti presento un amico” di Carlo Vanzina e “Maschi contro Femmine” di Fausto Brizzi. Lo scorso anno ha realizzato l’installazione “Citroen Full Electric”, una delle sculture per i 25 anni della griffe Giuliano Fujiwara e le scenografie per la sfilata A/I 2012 uomo della stilista inglese Vivienne Westwood. Nel 2012 ha partecipato alla 54esima Biennale di Venezia con “Cà Lodola”, la magnifica installazione luminosa posta alla Cà d’Oro, un progetto curato da Vittorio Sgarbi. Il logo ideato per noi da Marco Lodola rappresenta una tipologia particolare di paesaggio pavese, le cui linee portanti sono le vie di terra, le vie d’acqua e i territori che a esse si correlano, sui quali si intrecciano e si incontrano in un cromatismo di grande efficacia.


Del nostro territorio si propone quella fruizione lenta detta turismo di scoperta, che consente di godere degli aspetti naturalistici, storicoartistici e ambientali in modo nuovo. perchè guardati con occhi nuovi. Un procedere lento che regala il gusto delle piccole cose, il piacere di momenti importanti ma anche quella poesia del cibo che passa attraverso l’attenzione ad antichi sapori legati alla tradizioni della terra. Ed è lo stesso paesaggio di un’area geografica a diventare un particolare prodotto tipico, perchè solo lì la si ritrova con i suoi caratteri inconfondibili, con i suoi colori, con le sue trasformazioni, con le sue forme modellate dall’uomo nel corso dei secoli. Una tipicità paesaggistica che Marco Lodola ha tanto ben interpretato. A piccoli, grandi passi verso qualcuno o qualcosa, mete di un viaggio ma anche obiettivi di vita da raggiungere, il camminare lento diventa espressione di quel percorso interiore che ciascnuo di noi fa nell’incessante scorrere della vita. Nel logo ideato da Marco Lodola, le gambe piegate dall’incedere, a volte anche con fatica, stanno proprio a significare che si cammina con il corpo; ma ancor più si cammina con lo spirito.



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Stradella Castana Montescano Canneto Pavese Santa Maria della Versa Golferenzo Volpara


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Montecalvo Versiggia Canevino Rovescala San Damiano al Colle Mont첫 Beccaria Zenevredo Bosnasco


Stradella La prima tappa del nostro lungo percorso nell’Oltrepò Pavese è la cittadina di Stradella. Il piccolo centro conta oggi quasi 12 mila abitanti. Appare a prima vista come divisa in due parti: una città “bassa”, nella zona di Piazzale Trieste, adibito oggi a piazza del mercato, e una città “alta”. Le due sono collegate da stradine in salita: le principali sono via Trento e Corso XXVI Aprile, quest’ultimo è una vera e propria “vasca” che gli stradellini percorrono nelle ore di punta, pieno di graziosi negozi e locali. Da qui giungiamo all’incrocio con via Cavour, in Piazza Vittorio Veneto, dove possiamo ammirare la splendida Torre Civica di Stradella (1390) e la sua cella campanaria (1837). La struttura è rimasta pressochè intatta, merlata opera di Domenico da Firenze, ma probabilmente di ispirazione filaretiana. A seguito delle continue lotte tra Pavesi e Piacentini, il Vescovo Guido Langosco fece costruire una cinta muraria; poco dopo i Visconti vollero un’ulteriore difesa della città, chiamata Rocca inferiore. La Torre Civica è l’unica testimonianza che si è conservata sino ad oggi di questa di questa ultima cinta, successivamente distrutta per costituire questa piazza, dove un tempo avvenivano gli scambi commerciali.



Sono le 11.00 e urge un caffè. Silvia e Lucia si fermano allo storico Caffè Angelini, mentre le altre si dirigono al Caffè del Teatro. Poco distante si trova l’elegante sede del Municipio di Stradella, il palazzo Isimbaldi, di epoca secentesca. Sempre nella stessa piazza andiamo a visitare la chiesa dedicata ai Santi patroni di Stradella, i Santi Nabore e Felici, martiri. La chiesa, nella struttura attuale, risale al milleseicento, con la sua facciata a tempio, bianca e lineare. Non lontano si trova il Teatro Sociale di Stradella, realtà importante e particolarmente viva della città, che offre ogni anno spettacoli di diverso genere, dalla prosa, al balletto, ai concerti, sempre di grande qualità. E’ giunta l’ora dell’aperitivo, così Sara e Silvia vanno al Bar Garibaldi dall’innovativo arredamento e dagli ottimi cocktail (fanno un americano sublime). Intanto il resto del gruppo fa tappa al Bar Golden in via Trento. Stradella è però conosciuta per una sua particolare peculiarità: è la città della fisarmonica. Infatti nel 1876 Mariano Dallapè costituì proprio qui il primo laboratorio per la costruzione di questi particolari strumenti musicali. Di tutta questa produzione oggi resta testimonianza nel Museo della Fisarmonica che andiamo ora a visitare. Il museo è situato nel bel palazzo Garibaldi (oggi centro polifunzionale e sede della Biblioteca Civica “Pietro Bazzini” e dei musei della città).



Esso testimonia un periodo di grande fermento per la città, in cui gli stessi stradellini furono coinvolti in un vortice di produzione e scambi con l’Europa musicale del tempo. Il museo è suddiviso in una sezione che presenta le testimonianze fotografiche e documentarie, e una parte dove sono esposti i curiosi strumenti nella loro evoluzione, in particolare la fisarmonica detta “liturgica”. Possiamo vedere anche alcuni degli strumenti usati per la lavorazione in bottega delle fisarmoniche. Sempre qui visitiamo il museo Naturalistico “Ferruccio Lombardi”, museo che presenta reperti ritrovati nella zona di geologia e paleontologia, tutto proposto nell’ottica didattica dell’ecologia. Incontriamo ora i proprietari dell’antica bottega dove venivano costruite le fisarmoniche tra Ottocento e Novecento. Oggi la fabbrica è chiusa, ma i signori sono sempre aperti e disponibili ad aprire questo luogo curioso e importante per la storia della tradizione locale. Prima di ripartire per il nostro viaggio nell’Oltrepo ci fermiamo a visitare un’antica chiesetta che si trova proprio alle porte di Stradella. E’ la chiesa della Versa (XVII secolo), già antico Oratorio campestre di S. Fermo, dove ammiriamo il bellissimo affresco absidale di Pietro Delfitto. Riprendiamo l’auto e ci avviamo verso Santa Maria della Versa. Ma lungo la strada la nostra attenzione viene rapita dalla splendida Rocca di Montalino, che sorge sopra il colle che sovrasta la città di Stradella. Datata X secolo, ha perso oggi i suoi caratteri bellici, ma ha mantenuto la sua solida struttura. Accanto si trova la bella Basilica di S. Marcello in Montalino, esempio eccellente di arte romanica.





Rocca di Montalino





Passando per il centro, Laura nota una bellissima boutique d’abbigliamento e decide di entrare. Si tratta di Marco Haute Couture, un bellissimo Showroom nel centro di Stradella, il regno del giovane stilista Pier Marco Emanuele, che da anni ci emoziona con le sue innovative creazioni. Marco ci racconta che la sua grande passione per la moda lo spinse, nel 1994, ad aprire questa attività a conduzione familiare, lavorando inizialmente con la sorella. In diciott’anni di seria attività Marco ha raggiunto altissimi livelli qualitativi nella sua produzione di abiti e accessori, curati nei minimi particolari e dalle perfette finiture. Il laboratorio di sartoria attiguo allo showroom confeziona capi su misura, soddisfando i clienti più esigenti. Marco e il suo staff confeziona capi alla moda, anche con inserti di volpi e visoni, catene e borchie, disegnando ogni volta abiti personalizzati, con decorazione in organza. Si offrono inoltre servizi di pulitura e messa a modello di abiti e tintura di capi vecchi. Grazie alla sua grande creatività, Pier Marco mantiene da anni strette collaborazioni con le più grandi firme dell’Alta Moda. Ha recentemente collaborato con una griffe che ha portato alla distribuzione di una delle sue linee personali di accessori in Corea e in Giappone, aprendosi a nuovi mercati.

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Castana Eccoci di nuovo sulla nostra jeep, alla volta del piccolo centro di Castana. Il nome di questo paese potrebbe aver tratto origine dai castagneti che un tempo caratterizzavano le colline circostanti. Già nel I secolo, ad opera del suddiacono Gerolamo, era stato edificato sul territorio un fortilizio. Ci sono buoni motivi per ritenere che sorgesse in corrispondenza del fondo attualmente chiamato Fighèra. Figaria è infatti il nome col quale Castana era indicata nei documenti antichi. Arrivando nel centro paese si può osservare la chiesa di Sant’Andrea detta appunto “di Figaria”. È fra le più antiche dell’Oltrepò Pavese essendo stata probabilmente edificata dai monaci di San Colombano precedentemente all’anno Mille. Tuttavia non si è conservata nel suo aspetto originario poiché fu ricostruita a seguito di gravi problemi strutturali fra il quarto e il quinto decennio del Seicento e ampliata fra il 1841 e il 1851 quando acquisì le due navate laterali. La bella facciata di gusto neoclassico, terminata ad inizio Novecento, è scandita da lesene e ornata da rilievi e statue, fra cui quelle dei Santi Andrea e Placido, collocate nelle nicchie.



I tre grandi dipinti centrali che si trovano all’interno della chiesa rappresentano la chiamata dell’apostolo Andrea, l’Assunzione di Maria Vergine al cielo e la Resurrezione di Cristo. Sopra ai confessionali in noce sono presenti due oli su tela; l’uno, risalente al XVII secolo, raffigura la Deposizione di Gesù, nell’altro, proveniente dalla chiesa milanese di San Lorenzo, è rappresentato San Giuseppe. Il castello di Castana fu quasi certamente costruito dai monaci del Monastero di San Bartolomeo in strada di Pavia nel II secolo; sarà in seguito riedificato sulle rovine di un’antica rocca medievale in forma di palazzo signorile da Giorgio Pallavicino Triulzi. A Castana trascorse buona parte della sua vita il grande pianista, compositore e direttore d’orchestra Pino Calvi, e lo stesso Comune ha dato i natali alla scrittrice e giornalista Rina Garbagna, che attualmente vi risiede. Insieme a Montescano e a Canneto Pavese forma l’Unione di Comuni Lombarda Prima Collina. L’area si distingue per la produzione di ottimi vini rossi: barbera, bonarda, buttafuoco.



Castana - Vigneti



Chiesa Parrocchiale Sant’Andrea



Proprio per apprezzare la produzione di vini di Castana, Federica e Silvia fanno tappa all’Azienda vitivinicola Barbieri Bruno. L’attività si trova nel comune di Castana, in Frazione Rocchetta, nel cuore dell’Oltrepò Pavese. Il Signor Bruno Barbieri ha ereditato la grande e profonda passione per la viticoltura dai genitori ed ogni giorno egli s’impegna in prima persona nella produzione di vini d’alta qualità. Bruno si avvale dell’aiuto di manodopera specializzata per ogni fase della produzione, dalla raccolta, all’affinamento in barriques, all’imbottigliatura. L’azienda lavora nel pieno rispetto dell’ambiente, per una coltivazione a basso impatto ecologico. la raccolta avviene, infatti, in modo completamente manuale, non arrecando nessun danno o alterazione alcuna alla natura. La produzione dell’Azienda vitivinicola Barbieri Bruno comprende vini da tavola di varia natura, dal bianco al rosè. Vera specialità della produzione è, però, il Buttafuoco Storico D.O.C., prodotto nella Vigna Casa Buca, che rappresenta, con la sua qualità, la filosofia dell’Azienda stessa, dedita alla ricerca della qualità come espressione di una verace passione per la vite ed il vino. Azienda Vitivinicola Barbieri Bruno Frazione Rocchetta 27040 Castana (PV) Telefono: 0385 82172



Nel frattempo le altre amiche fanno visita all’azienda vitivinicola l’Azienda Colombi Davide, che si trova sulle colline della Valle Versa, il cui microclima e la favorevole composizione del terreno permettono ottime produzioni di vini. In questo contesto l’Azienda Colombi Davide produce vini pregiati, seguendo la tradizione, ma ha saputo aggiornarsi negli anni all’enologia più evoluta, raggiungendo alti livelli di qualità. L’azienda è situata nella zona denominata “di Prima Collina” ed è associata al Consorzio Tutela Vini DOC dell’Oltrepò Pavese. La storia di questa attività ha origini molto antiche, risalgono al XIX secolo, in particolare dal 1905, quando la famiglia ha iniziato a coltivare i fertili terreni collinari. Inizialmente si combinava, come tradizione, la produzione di vino con la coltivazione di cereali, l’allevamento e la produzione di formaggi e salumi.


Dopo il processo di industrializzazione seguiti alla seconda guerra mondiale e il conseguente sviluppo economico, l’azienda ha accolto le più attente innovazioni tecnologiche, per restando nella tradizione. Oggi l’Azienda di Colombi Davide, titolare dell’Azienda, e appartenente alla quarta generazione di coltivatori della vite, si distingue per l’alto livello qualitativo dei suoi prodotti, che contiene ancora tutti gli elementi tipici della tradizione artigianale.

Azienda Colombi Davide

Fraz Casa Ilario N° 1 Castana 27040 - Pavia Telefono : 0385 241764 E-Mail : info@colombivini.com www.colombivini.it



A Belgioioso, a 15 km da Pavia e 35 da Milano, Casa Mary offre agli ospiti la scelta fra tre residenze, circondate da un ampio giardino. Le stanze sono luminose, dotate di televisore e ogni comfort. L’ambiente è sereno, tranquillo, caloroso e famigliare. Ogni giorno fitness, attività ricreative, progetti di gruppo, informatica e multimedialità.

Casa Mary Comunity via XXV Aprile 29 - 27011 Belgioioso tel e fax 0382 973869 cell. 333 402188 e-mail casamary@alice.it associazione@casamarygroup.it www.casamarygroup.it casamarybelgioioso.blogspot.com


Montescano Ripartiamo alla volta di Montescano. Il centro sorse nella valle del rio Monzone, affluente del torrente Versa. La zona attirò forse i celti, e lo fece probabilmente grazie all’abbondanza delle sue sorgenti, che per quel popolo rappresentavano importanti luoghi di culto. Numerosi sono i pozzi, alcuni dei quali risalgono ad alcuni secoli fa e conservano in tutto o parzialmente la struttura originaria. Sul territorio comunale esiste una località, di nome Pozzolo, già citata nell’anno 870; è la parte più antica del paese, e ciò è dimostrato dalle caratteristiche di alcune costruzioni affacciate sui cortili interni. Qui si trova la recente chiesa parrocchiale della Madonna di Caravaggio. Di origini medievali è anche la località Pradello (o Pradere), di cui è attestata l’esistenza nel 974. A Montescano sorgeva un castello, menzionato in un documento del 1445, sulla cui ubicazione esatta non si hanno tuttavia certezze, e di cui rimarrebbe traccia nel nome di via Castellazzo e nella medesima denominazione attribuita ad alcuni appezzamenti di terreno. La struttura che attualmente ospita la clinica della Fondazione Maugeri è Villa Olevano; fu edificata al principio del XVIII secolo dall’omonima famiglia.


Al suo interno si conserva l’oratorio (in origine cappella privata) dedicato a San Luigi Gonzaga. Orgoglio di Montescano è il ricercatore di fossili Antonio Zucconi, attivo sul territorio. Gli importantissimi reperti da lui ritrovati sono esposti nella “Sala della Memoria e della Cultura”. A Montescano, già nel XV secolo, vi erano cave di pietra. Assieme a Canneto Pavese e a Castana, Montescano forma l’Unione di Comuni Lombarda Prima Collina.



Montescano - Municipio


Tra le aziende agricole della zona Lucia e Laura decidono di fermarsi a Villa Fiorita, del Signor Giancarlo Colombi. L’Azienda Agricola Villa Fiorita si trova tra le colline di Montescano, ed è stata fondata nel 1950 da Scarabelli Antonio Bruno. Oggi prosegue la sua conduzione familiare con l’attuale proprietario, il Signor Giancarlo Colombi. L’azienda vanta la produzione di una serie di prodotti vinicoli pregiati e di nicchia, come Bonarda, Pinot nero, Pinot grigio, Barbera, Buttafuoco e una serie di spumanti. Di particolare importanza è la grossa vendita del vino in damigiana, che riprende una vecchia tradizione locale che si stava perdendo. Quasi nessuna delle aziende locali, infatti, propone questo tipo di vendita, che permette, invece, di mantenere tutto il sapore originale del vino appena sfuso. Azienda Agricola Villa Fiorita di Colombi Giancarlo Via Montescano,53 Montescano 27040 - Pavia Telefono: 0385 60470



Federica, Sara e Silvia continuano invece il tour per le cantine della zona all’Azienda Agricola di Sclavi Davide. Questa è una piccola azienda di carattere familiare inserito nel cuore dell’Oltrepò Pavese ha un’esperienza centenaria nell’ambito della viticoltura. Il bisnonno di Davide, il signor Giuseppe, coltivava alcuni vigneti già alla fine dell’ottocento; Successivamente il nonno di Davide, Ernesto Rinzieri, tornato dalla prima guerra mondiale con due cavalli in premio, iniziò a vinificare parte delle uve iniziando a farsi conoscere. L’azienda passò, alla fine degli anni sessanta, nelle mani del padre di Davide, Angelo, il quale avviò il processo di meccanizzazione dei lavori in vigna, ampliando la vendita dei propri vini al milanese e al lodigiano. Dal 1995 l’azienda subì un incremento significativo, poiché una parte dell’azienda dello zio di Davide, Renzo Riccardi, passò all’Azienda Sclavi. Ad oggi sotto la direzione di Davide l’azienda produce vini (D.O.C.) che imbottiglia con il proprio marchio. Tra le produzioni troviamo Riesling Italico, Bonarda, Barbera e Buttafuoco. Azienda Agricola Sclavi Davide Via Roncole 20 Montescano 27040 - Pavia Telefoni: 0385.60574 - 0385.60329 - 388.1686506 - 338.7564319 E-mail: info@vinisclavi.it www.vinisclavi.it



Appagate dalle degustazioni dell’ottimo vino delle cantine visitate, noi ragazze ci fermiamo a dormire alla Locanda Montescano. La Locanda Montescano si compone di Hotel, Bar e Ristorante. Il complesso ricettivo si presenta moderno e accogliente. L’hotel ha 22 camere, tutte fornite di ogni comfort (aria condizionata, riscaldamento autonomo, televisore, cassaforte, frigobar e internet wireless). Il bar accoglie i suoi clienti nella bella veranda annessa, che propone anche servizio di tavola fredda. Vengono inoltre organizzati tours enogastronomici con visite a cantine e produttori di specialità tradizionali della zona. A disposizione degli ospiti ci sono l’ampia hall e un ampio parcheggio privato. Il ristorante propone una cucina delicata, atta a rivalutare i sapori del territorio, opera dell’esperto chef Giuseppe Terno.Tra le sue specialità ci sono risotti, malfatti, agnolotti, bolliti e anatra, ad esempio l’anatra, all’aceto balsamico e menta o la tartare di fassone battuta a coltello con cerfoglio, acetosella profumata su zoccola di patate. Il locale è ideale anche per l’organizzazione di matrimoni e banchetti. E’ presente inoltre una sala riunioni per lo svolgimento di meeting, convegni e riunioni aziendali. La cantina è fornitissima di vini locali dell’Oltrepò ed una selezione di vini nazionali. La Locanda Montescano è il luogo ideale per un soggiorno all’insegna del relax e della tradizione storica ed enogastronomica. Locanda Montescano Via Montescano, 61 Montescano 27040 - Pavia Telefono: 0385 61344 E-mail:info@locandamontescano.com www.locandamontescano.com





A Montescano segnaliamo l’Azienda Agricola Le Robinie, tenuta di Aldo e Franca Coppola, grande tenuta con allevamenti di bovini, ovini e cavalli.



Canneto Pavese Il giorno dopo le ragazze si spostano verso Canneto Pavese. Il Comune di Canneto Pavese si è generato dall’unione di diverse comunità che in passato erano entità amministrative fra loro distinte: Montù de Gabbi (Montuè), Beria, Vigalone, Canneto e Monteveneroso. Verso la fine del Settecento, essendo ritenute incapaci di reggersi da sole, furono unite a Montù de Gabbi. Nel 1885, durante una seduta del Consiglio Comunale, si decise di proporre al Governo di modificare il nome del paese in quello attuale. Fu addotta la motivazione che segue: “L’unico prodotto delle nostre terre è il vino; esso si consuma nella Lombardia ed è delizia dei Lombardi che lo chiamano per vino de’ Caneto. Questo nome per i suoi vini generosi e spumanti è conosciuto non solo in Lombardia ma in parecchie città d’Italia e nell’America. Il nome di Montù de Gabbi non è conosciuto qual produttore di vini generosi e prelibati”. A Montù de Gabbi si trovano le rovine di un castello a pianta quadrata risalente al XII secolo. Si narra che fosse dotato di 365 finestre, tante quante i giorni dell’anno. La chiesa di Canneto, che si eleva appunto in via della Chiesa, è dedicata a Santi Marcellino, Pietro ed Erasmo; la sua costruzione risale al 1742.


All’interno vi è la cappella della Madonna del Carmine, patrona del paese. Degni di nota sono l’altare maggiore, per la qualità dell’intarsio, e l’antico organo realizzato dai fratelli Lingiardi. In località Malaspina si trova l’antichissimo Pozzo di Sant’Antonio; nel 1511 un membro della famiglia Arrigoni pose su di esso una lapide, trafugata negli anni Settanta, in memoria di Beata Guarisca Arrigoni. Canneto si sviluppa sia nella vallata che nella parte collinare.


Canneto Pavese



Pozzo di S. Antonio Abate





Nella vallata ci fermiamo tutti per un buon aperitivo all’elegante enoteca di Giorgi, una costruzione ottagonale in legno con ampie vetrate, situata davanti alla sede direzionale dell’azienda. Il giusto mix tra qualità e immagine fanno della Azienda Giorgi un’eccellenza dell’Oltrepò Pavese. L’alta qualità dei vini nasce nel vigneto e viene portata a compimento cantina. Nasce nel 1875 e ha conosciuto tre generazioni di viticultori, da allora ha sempre migliorato e perfezionato la sua produzione, portandosi ormai ai vertici nel settore vitivinicolo. Dotata di tre grosse cantine separate per la lavorazione, il confezionamento e il deposito dei vini, sono tutte attrezzate con macchinari moderni e sofisticati. La prima, situata nella frazione Casa Chizzoli ha una capienza di circa 20.000 quintali di vino e al suo interno troviamo gli impianti di vinificazione delle uve bianche e rosse. Il prodotto qui ottenuto viene trasportato, tramite cisterne, nella seconda cantina, collocata nella frazione Camponoce di Canneto Pavese, ed è proprio qui che noi ci troviamo, dove vi hanno sede gli uffici amministrativi. La terza cantina è ubicata nella frazione Vigalone. Hanno anche una quarta cantina, interrata, che gode di una temperatura ideale per la presa di spuma dello spumante e per l’invecchiamento dei pregiati vini rossi. Incontriamo Fabiano Giorni presso la sua elegante enoteca situata proprio a pochi metri dalla sede principale. L’azienda riceve ogni anno numerosi riconoscimenti, tra i quali menzioniamo”Vini d’Italia tre bicchieri”.





Fabiano ci racconta con orgoglio che le sue esportazioni si spingono fino alla Cina e al Giappone dove il Buttafuoco storico e il Metodo Classico 1870 sono i preferiti, oltre che a tutti gli Stati Uniti con Sangue di Giuda, Malvasia e Moscato. I paesi nel mondo per l’esportazione sono ben 57. Quindi oltre a questi sopra elencati, abbiamo la Spagna dove da ben quindici anni viene richiesto il Sangue di Giuda, per poi passare ai paesi dell’est come la Russia, l’Albania… Giorgi arriva anche in Africa, dove in Nigeria deposita un container contenente il loro pregiatissimo vino! Ora però è arrivato il momento di degustare e Fabiano ci vuole far assaggiare i nuovi arrivati nella famiglia Giorgi: Lady Ginevra che è uno Chardonay e il suo nome è ripreso da quello della piccola Ginevra, e l’Oltray a, che possiamo trovare come Barbera, Pinot Nero e Chianti. Nell’enoteca possiamo trovare tutti i vini dell’Azienda Giorgi, il mix tra qualità e immagine lo troviamo ben rappresentato anche qui. Ringraziamo Fabiano per averci accolte e per averci portate nel mondo Giorgi a 360 gradi. GIORGI

Frazione Camponoce 39/a Canneto Pavese 27044 - Pavia. Tel.: 0385/262151 E-mail: info@giorgi-wines.it Sito: www.giorgi-wines.it





Laura fa intanto visita al Salumificio Daturi, che ha fatto della qualità e della freschezza il suo punto forte. Il salumificio Fratelli Daturi è il risultato della vita del suo fondatore: Daturi Giancarlo, cha ha condotto una vita piena di sacrifici, passione, spirito d’iniziativa, tenacia, volontà, amore per la tradizione e per il proprio lavoro. A soli 12 anni infatti, abbandonò la famiglia e la campagna per raggiungere una grande città: Milano e imparare il mestiere del norcino. Crescendo, decise di tornare a casa nel suo Oltrepò e mettersi in proprio, prima con alcuni negozi, poi con un piccolo laboratorio sotto casa dove produceva fino a tarda notte i salumi da vendere personalmente sui mercati rionali. Sempre affiancato dall’instancabile moglie Gisella e dai figli Andrea e Floriana ai quali ha trasmesso questa passione e ha tramandato tutta la sua esperienza.


Grazie ai buoni raccolti derivati da una continua e sapiente semina, e al contributo del genero Christian, il laboratorio sotto casa diventò piccolo. Ed ecco la nascita del salumificio dove i ragazzi, sempre avvallati dall’esperienza di Giancarlo continuano il loro lavoro affiancando la tecnologia e l’innovazione alla tradizione. Il negozio con annesso laboratorio si trova sulla via principale della Valle Versa, a Canneto Pavese. I Fratelli Daturi si considerano ancora piccoli artigiani ed operano come tali, secondo la tradizione. Qui è possibile acquistare salumi prodotti esclusivamente con carni italiane, come salami, cacciatorini, pancette, prosciutti cotti, cotechini (la vera specialità), zamponi, salami di fegato, salame di testa.


Il nostro FIORE ALL’OCCHIELLO è sicuramente il COTECHINO, che potrete trovare anche già cotto, in comode confezioni solo da scaldare. Ci teniamo a precisare che a Settembre 2011 nell’ambito della manifestazione Vinuva di Stradella, ci è stato riconosciuto il GUINNESS WORLD RECORD ufficiale per aver insaccato e cucinato il cotechino più lungo del mondo: m.16,09. Altro vanto del salumificio è sicuramente la PANCETTA con cotenna. Facciamo parte dell’ORDINE DELLA PANCETTA CON COTENNA DELL’OLTREPO’ PAVESE. Per poter essere così chiamate, queste delizie, devono seguire determinate regole a partire dal peso del maiale, della pancetta stessa, dalle modalità di lavorazione e di legatura, e sicuramente dalla stagionatura che non può essere inferiore a 18 mesi. Non mancano le carni fresche, esclusivamente suine, e il pane. Presso il Salumificio Daturi si può trovare anche una fornitissima enoteca con vini e grappe della Valle Versa e una scelta di formaggi dell’Oltrepo Pavese.


Tutti i sabato e domenica i clienti del salumificio avranno la possibilitĂ di degustare i prodotti e il vino, e di chiacchierare di cultura enogastronomica con i produttori e con un esperto sommelier.

SALUMIFICIO F.LLI DATURI Fraz. Camponoce Sp. 45 26 Canneto Pavese 27044 - Pavia Telefono: 0385 262415 Fax. 0385 260621 E-mail: flosani@yahoo.it www.salumificiodaturi.it


A tutte le ragazze è venuta fame. Il gruppo si divide. Federica e Sara si dirigono in frazione Vigalone, dove si trova la sede del Club del Buttafuoco Storico, presso l’enoteca La Casa del Buttafuoco. Composto da 14 soci, è nato nel 1996 per produrre e promuovere questo vino storico. La produzione riguarda principalmente i Comuni di Canneto, Montescano e Castana, ma anche Stradella, Broni, Pietra de’ Giorgi, Cigognola, e avviene in un’area rigorosamente delimitata negli anni Sessanta e compresa fra la Valle Scuropasso e la Valversa. Le vigne, in base alle caratteristiche del terreno sul quale si trovano, si dividono in tre classi: le ghiaie, le arenarie, le argille (www.buttafuocostorico.com). Canneto, con Castana e Montescano, realtà assieme alle quali forma l’Unione Comuni Lombarda Prima Collina, propone una serie di suggestivi itinerari da fare a piedi o in mountain bike attraverso la natura, alla scoperta di monumenti, vini e prodotti tipici.





Proprio davanti alla sede del Club del Buttafuoco Storico, si trova il Ristorante Fuoco di Brace, dove le due ragazze di fermano per pranzo. Nella calda e accogliente cucina del ristorante regnano Donatella ed Ernesta che, con l’aiuto in sala di Eva e Valeria, propongono ai palati dei clienti una cucina rigorosamente casalinga. Tra le proposte della cucina, il Fuoco di Brace propone i ravioli con ripieno di stracotto tritato a coltello, amalgamato sapientemente con spezie e aromi di un’antica ricetta della nonna; le tagliatelle ai funghi o al ragÚ. Vi sono poi salumi, tra cui spicca il salame di Varzi, ravioli ripieni di stufato tritato a mano, brasato di asinella e grigliate miste; passando poi per i sapori della lomellina con piatti a base di rane e lumache.


In questo angolo di Oltrepo si può inoltre trovare un pezzo di Toscana, poiché il ristorante propone salumi, formaggi e olio del senese. Anche le carni, altra punta d’orgoglio, sono mi alta qualità, come la classica fiorentina della Val di Chiana, la costata di angus irlandese, gli arrosti o il brasato. Il ristorante propone infine anche un’ampia scelta di formaggi. Da non perdere i dolci della mamma. Il ristorante rimane chiuso il lunedì sera ed il martedì. Al mezzogiorno tranne la domenica si serve anche menù fisso. RISTORANTE FUOCO DI BRACE Fr. Vigalone 22 Canneto Pavese 27044 - Pavia Telefono:0385262248 Fax: 03852628298 www.ristorantefuocodibrace.com


Nel frattempo le altre ragazze risalgono nella parte alta di Canneto, percorrendo una suggestiva strada panoramica. Qui prima di pranzo si fermano a conoscere i signori Maria Teresa e Francesco dell’Azienda Agricola Quaquarini. L’Azienda ha sempre dedicato molto impegno nel migliorare la qualità dei suoi vini attraverso un’attenta pianificazione di programmi di ricerca che coprono tutti gli aspetti della produzione, valorizzando sia la tradizione viticola che il rinnovamento delle tecniche produttive per l’esaltazione della qualità. Il successo di questi programmi ha permesso all’Azienda di produrre una gamma di vini di qualità provenienti dalle zone più vocate dell’Oltrepo Pavese.


Il controllo della produzione inizia dalla coltivazione della vite, prosegue nella delicata fase della vendemmia e fermentazione, sino alla messa in bottiglia. Nella fase di coltivazione, l’obiettivo principale è quello di valorizzare le varietà autoctone, coltivandole con tecniche all’avanguardia, ma nel rispetto dell’ambiente e di conseguenza dell’uomo; i nostri prodotti sono ottenuti da Agricoltura Biologica, controllati e certificati. Azienda Agricola Quaquarini Francesco Via Casa Zambianchi n°26 27044 Canneto Pavese - Pavia Telefono: 0385.60152 Fax: 0385.262056 E-mail: info@quaquarinifrancesco.it www.quaquarinifrancesco.it


Le ragazze decidono di fermarsi qui in città alta, per un buon pranzo al Ristorante del signor Bazzini. I l Ristorante Bazzini, decretato Negozio Storico, esiste dal 1938 e si trova di fronte alla chiesa, imerso nel verde. Il locale è stato anche insignito del marchio Ospitalità italiana. Ben tre generazioni della famiglia Bazzini si sono succedute nel locale, dai nonni ai genitori Angelina e Livio, fino ai due figli Giorgio e Bruno, che ora lo gestiscono. La tradizione familiare continua anche nella proposta dei piatti tipici del territorio. La capacità di rielaborare i cibi della tradizione, come agnolotti, raspa, tagliata con rucola e gallina ripiena, a seconda della stagionalità. Seguono bolliti, cacciagione e ruspanti da cortile; non mancano prodotti tipici pavesi, come asparagi, funghi, riso Carnaroli delle nostre risaie e le Offelle di Parona.


Hanno una cantina con un assortimento di 26 etichette DOC dell’Oltrepò Pavese e i salumi di loro produzione. Sono possibili sia menu alla carta sia pranzi e cene preventivamente accordati. Il ristorante ha un grande salone e due salette più piccole, oltre alla terrazza panoramica (aperta da maggio a settembre) da cui si può godere del fresco nelle lunghe sere l’estate. E’ presente anche un angolo giochi per i clienti più piccoli. Sono chiusi il martedì. L’atmosfera familiare, elegante e piacevole, rende le serate trascorse al Ristorante Bazzini uniche.

Ristorante Bazzini

Via Roma Canneto Pavese 27044 - Pavia Telefono: 038588018 Fax: 0385885956 E-mail: b. bazzini@virgilio.it Turno di chiusura “ il Martedì “ Coord.G.P.S. Lomg.4503 . Lat. 0916 Terrazza Panoramico - Ampie Saloni - Giardino - Tutte le “Carte Visa “


Lucia, prima di ripartire, si ferma anche presso l’Azienda Agricola Compagnoni Mauro. Essa nasce nelle colline della Pianura Padana,nella zona del’Oltrepo’ Pavese. L’Azienda è stata fondata negli anni cinquanta dal nonno Compagnoni Eugenio. Questa attività a conduzione familiare con i suoi circa 6 ettari di terreno produce numerosi vini molto noti nella zona Tra i vini rossi ci sono Buttafuoco, Bonarda, Barbera e Sangue di Giuda; tra i bianchi, Pinot bianco, Riesling, Spumante Brut e Pinot rosè; e l’ultimo nato nel 2010 il Rebecca (un Buttafuoco fermo che è stato prodotto in occasione della nascita della primogenita del titolare). Sono tutti vini di ottima qualità in quanto seguiti con cura dalla coltivazione della vite, proseguendo nella fase della vendemmia e fermentazione sino all’imbottigliamento. Si possono trovare vini fermi o frizzanti a seconda dei propri gusti. Presso l’Azienda Agricola è possibile acquistare e degustare i vini, il tutto accompagnato da salumi tipici della zona. Lo staff è inoltre a disposizione per consegne a domicilio di bottiglie, bottiglioni e damigiane. Tutti i prodotti sono di origine controllata e ad indicazione geografica tipica. COMPAGNONI MAURO DI COMPAGNONI MAURO Via Casa Bazzini, 18 Canneto Pavese 27044 - Pavia Telefono: 0385/88044



Santa Maria della Versa Ci ritroviamo tutte insieme nel primo pomeriggio, per spostarci nella vicina Santa Maria della Versa. Il paese ha origini trecentesche, un tempo completamente incolto, in aperta campagna. Qui sorgeva allora solo una piccola cappelletta dedicata alla “Madonna Val Versa”, così chiamata dagli abitanti della zona e considerata miracolosa, dove c’era una piccola Madonnina dipinta su tavola (ancora oggi conservata nella chiesa parrocchiale). Attorno a questa piccola chiesetta sorse un borgo, dove si svolgeva il mercato. Nell’800 esisteva un antico capoluogo, Soriasco, un borgo incastellato che si trovava più a nord rispetto all’odierna Santa Maria, dall’alto della sua torre, l’unico elemento del castello che sopravvive. Ma Santa Maria, disponendo di più spazi e di maggiori prerogative di sviluppo economico, strappò a Soriasco l’antico primato. Al centro del paese vediamo la bella e sobria chiesa parrocchiale secentesca, bianca e dalle linee eleganti, sorta laddove sorgeva la vecchia cappellina.



Oggi Santa Maria e’ un delizioso paese di fondovalle, ordinato e tranquillo; ma dietro tanta apparente pacatezza si possono apprezzare il lavoro e i prodotti delle colline, la fatica della vendemmia che viticoltori e gran parte contadini da generazioni, ricavano dalla terra con sapiente fatica non per nulla Santa Maria, terra di vini, e’ denominata “capitale del pinot” o “dello spumante”. A tenere alto il nome dei vini di Santa Maria della Versa è la Versa, cantina che esiste da più di cento anni e che è rimasta fedele all’idea originaria del suo fondatore, Cesare Gustavo Faravelli, che nel 1905 decise, con i primi soci, di produrre vino di ottima qualità, simbolo della sua zona d’origine. La filosofia di questa public company impara dal passato e guarda al futuro: qui, nel regno del Pinot Noir, vogliamo che i vini La Versa raccontino la storia di una valle, nel cuore dell’Oltrepò pavese, dove arriva chi vuole godere di piaceri intensi, custoditi in un bicchiere di succo d’uva.



Santa Maria della Versa





Arrivati al centro del paese ci fermiamo per un aperitivo al Caffè del Centro. Il proprietario, Federico, ha rilanciato il locale storico di santa Maria della Versa sito nella piazza principale, di fronte al Monumento ai Caduti della Prima e Seconda guerra mondiale. Egli ha voluto creare un ambiente trandy e alla moda, organizzando serate, feste ed happy hour con tanta musica e ricchi bouffet. I drink proposti da Fede sono rari in quanto preparati a regola d’arte utilizzando la tecnica denominata MIXOLOGY, che comporta l’utilizzo di spezie che normalmente vengono usate in cucina. Federico ci racconta che ha più di 20 tipi di mojto, ad esempio con fragole ed aceto balsamico, ananas e chiodi di garofano o menta e zafferano. Vera specialità sono anche cocktails, analcolici con mela e zenzero o cetriolo e tabasco. Tutte le domeniche dalle 18:00 happyhour con ricco bouffet composto da torte salate, pasta fredda, pizze, panini, etc. E per ogni cocktail c’è l’esibizione di “flair”....che cos’è ? Sono le acrobazie del barman che lancia le bottiglie e le fa girare in aria...un vero spettacolo!

Caffè Centro

Via Vittorio Emanuele II 27047 Santa Maria della versa Tel: 0385/278285



Caffè del Centro



Passando per il centro ci fermiamo anche alla Macelleria di Bersani Aldo. Il signor Aldo offre alla sua clientela le migliori carni bovine di macellazione propria di bovini, e allevate in Italia. Inoltre si possono trovare prodotti di gastronomia in buste monoporzione, da riscaldare nel forno a microonde oppure in acqua calda. Su ordinazione si possono avere polli, conigli, faraone, capponi, disossati e ripieni. Vi sono inoltre prodotti di carne bovina, carne di manzo, carne di vitello, anatra e suino. Si offrono inoltre servizi di macellazione. Tra i marchi trattati: ARIOSTO, CANNAMELA, FINDUS, MARE PRONTO, OROGEL-CABER.

MACELLERIA ALDO BERSANI

P. VITTORIO EMANUELE II 8 SANTA MARIA DELLA VERSA - Pavia Telefono: 0385 79678 E-mail: aldobersani@libero.it www.macelleriabersanialdo.it



Laura e Federica si fermano per un bicchiere di vino all’Azienda Agricola Uva D’Oro. Nel cuore dell’Oltrepò, immersa nei vigneti si trova l’azienda dei f.lli Scarabelli, una delle aziende “storiche” del comune di Santa Maria della Versa. L’azienda si estende per cira 15 ettari in una delle valli cosidette “supreme” di questa zona e attraverso i suoi 150 anni di storia è passata di generazione in generazione. Gli attuali eredi sono Luca, Daniele e Massimiliano. Essi, grazie alle nuove tecniche di coltura e le nuove tecnologie, producono vini di altissima qualità, mantenendo sempre un occhio di riguardo nei confronti della tradizione centenaria contadina. I flli Scarabelli vi aspettano per una visita all’azienda, immersa in una valle incantevole, per una degustazione di vini, in un arcobaleno di sapori e profumi, una terra da esplorare, trascorrendo momenti piacevoli.

Uva d’Oro dei F.lli Scarabelli Via Soriasco, 78 Santa Maria della Versa (PV) Tel. 0385 79279 Fax 0385 278945 E-mail: uvadoro@interfree.it www.scarabellivini.it



Intanto Sara e le altre ragazze vanno ad assaggiare gli ottimi vini di della Tenuta Riccardi, di Riccardi Mariano. Questa importante azienda produce e imbottiglia vini di qualità a D.O.C. e IGT dell’Oltrepo Pavese. La coltura della vite nell’Oltrepò risale a tempi antichissimi, preistorici: come dimostra il ritrovamento di un tronco di vite-fossile, a testimonianza della presenza della vite, coltivata o spontanea, da molti millenni. Ubicata a Casino di Soriasco, piccola frazione del comune di Santa Maria della Versa, rinomato per la qualità dei suoi vini, la tenuta gode di una posizione panoramica davvero suggestiva, a pochi passi dall’antico borgo Medievale di Soriasco.


Nata nel 1912, dalla passione del nonno per la tradizione e per i prodotti genuini, passa al figlio che, con passione e competenza, prima agrocolturale e poi enologica, guida oggi questa azienda vinicola, punto d’incontro per gli amanti del buon bere e della buona tavola, sempre sostenendo il motto: “Il vino buono si fa solo con l’uva buona“. Ogni vigneto è stato meticolosamente progettato scegliendo la composizione del terreno, la densità d’impianto, le forme di allevamento (rigorosamente senza l’utilizzo di concimi e pesticidi chimici) e la migliore selezione di viti; viene seguito, fino alla piena maturazione del grappolo mentre la vendemmia e le prime fasi della vinificazione vengono effettuate con il dovuto rispetto della natura ma anche con l’ausilio di tecnologie d’avanguardia che preservino la genuinità del prodotto finale ga¬rantendone la massima qualità organolettica. La vendita al pubblico dei vini della Tenuta Riccardi, sia in bottiglie che damigiane, avviene direttamente nella cantina della tenuta o con servizio a domicilio del cliente. Aperto tutti i giorni (solo su prenotazione). Al Sabato e alla domenica, dalle 9:00 alle 16:00, degustazione con salumi, formaggi, dolci e altri prodotti tipici della Valversa (sempre su prenotazione). Az. Agricola Tenuta Riccardi di Riccardi Mariano Fraz. Casino di Soriasco, 1 27047 Santa Maria della Versa PV Tel 038579319 email info@tenutariccardi.com www.tenutariccardi.com


Tenuta Riccardi



Soriasco



Via Bramante, 175 Pavia - tel 0382 032173


Arredo Bagno Pavimenti Rivestimenti Progettazione interni Complementi arredo

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Golferenzo Da qui, seguendo una piccola stradina completamente immersa nel verde, giungiamo a Golferenzo. Golferenzo, come molte delle terre vicine, ha probabilmente origini celtiche e durante il Medioevo soffrì del conflitto che storicamente oppose pavesi e piacentini per la supremazia sul territorio, in particolare durante gli anni della presenza di Federico Barbarossa. Le origini del nome del paese sono diverse. Alcuni sostengono che derivi dall’unione dei due vocaboli celtici “goro” (che avrebbe significato “terra”) e “frin” (che avrebbe indicato il “monte”). Un’altra ipotesi, invece, fa provenire il nome Golferenzo da un nome longobardo “Wulfari”, latinizzato poi in “Gulfarius”. Durante il XIV secolo, insieme a Volpara e a Montecalvo Versiggia, Golferenzo fu posseduto dalla famiglia dei Beccaria sino alla loro estinzione, nel 1529; passò poi ai Dal Pozzo. Dal 1690 Golferenzo fu signoria della famiglia dei Belcredi, che possedeva molte terre della zona. Tale feudo venne elevato a marchesato e i Belcredi sono ricordati come i marchesi del luogo. Oltre ad essere stati uomini d’armi, essi furono uomini di pensiero: tra i quali è giusto ricordare Giuseppe Gaspare, professore di diritto feudale, e donatori alla biblioteca Ambrosiana di Milano per l’acquisto di libri e manoscritti.



Il feudo di Montecalvo con Volpara e Golferenzo durò fino al 1797, quando il feudalesimo fu abolito. In realtà sino alla seconda guerra mondiale i Belcredi ebbero grande potere su Golferenzo, impiegandone la manovalanza contadina per la coltivazione delle loro terre. Il piccolo paesino di Golferenzo è davvero ricco di storia. Visitiamo il Castello, la cui struttura originaria risaliva al duecento, ma che completaente distrutto nel 1216 dall’attacco delle truppe piacentine. Il castello fu così ricostruito e nel 1691 fu venduto a Barbara Belcredi con il bene placido del Re di Spagna Carlo II, Duca di Milano, e poi al Marchese Antonio Belcredi all’inizio del settecento. Ciò che oggi resta del castello è la torre, inserita in uno stabile vicino alla chiesa. Le vestigia sono in pietra locale a masselli; la torre è decorata da una finestra strombata con un’antica inferriata. Secondo tradizione locale la torre servì a lungo da prigione e all’interno della torre furono rinvenuti alcuni resti degli strumenti di tortura. Al centro di Golferenzo apprezziamo la Chiesa Parrocchiale di San Nicolò, appartenuta anticamente alla Diocesi di Piacenza e poi assoggettata, nel 1817, a quella di Tortona. L’elegante chiesa si innalza sulla piazza ed è circondata tutta attorno da un muro di cinta, che influisce a migliorare l’aspetto del luogo ed a dare maggiore risalto dell’edificio.




Chiesa Parrocchiale San Nicolò



Vista da Golferenzo


Agriturismo Crevani



Dopo aver visitato il comune di Golferenzo, ci rendiamo conto che è ora di pranzo e tre di noi si fermano all’Agriturismo Crevani. Prima di sederci a tavola, però, chiediamo a Matteo e Davide se ci possono far vedere i loro allevamenti, Sara non vede l’ora di vedere l’allevamento di bovini, Federica si guarda intorno e si rilassa in mezzo al prato verde, intanto Lucia scatta tantissime foto a tutti questi animali, ma soprattutto agli asini e ai cavalli!Dopo questa piccola parentesi naturalistica tra le proprietà Crevani, torniamo in agriturismo dove ci aspetta la Signora Antonella che è la mamma di Davide e Matteo, papà Donato continua il lavoro nelle stalle e nell’orto. I prodotti genuini, l’ambiente familiare e amichevole lo rendono il luogo ideale per passare ore in tranquillità, gustando il buon cibo. La struttura si affaccia sulla vallata, la sala interna, curata in ogni particolare è semplice e accogliente. La famiglia Crevani porta in tavola piatti genuini e preparati con cura da Antonella, che derivano dagli orti, dalle vigne e dai campi. Dalla buonissima insalata russa all’ottimo vino passando per i ravioli di pasta fresca, arrosto, l’ottimo coniglio con i pinoli contornato dal bagnetto di verdure, infine il gustosissimo tiramisù, una delizia! Sbirciamo in cucina e vediamo la signora Antonella che prepara i pisarei che poi porterà in tavola! Scattiamo qualche foto anche qui, e con la pancia piena, salutiamo e ringraziamo la simpaticissima Antonella e ringraziamo Davide e Matteo per averci fatto passare dei momenti indimenticabili tra le colline di Golferenzo. Agriturismo Crevani Via Provinciale – Golferenzo, Pavia Tel.: 0385/99093 – 333/4181776 E-mail: info@agriturismocrevani.it Sito: www.agriturismocrevani.it



Agriturismo Crevani - I pascoli



Laura e Silvia vanno al ristorante pizzeria dell’Olmo Napoleonico, mentre le altre tre si sono fermate all’agriturismo Crevani. All’interno si è accolti in una sala arredata con gusto antico dal sapore rustico, in pietra a vista, mentre nei mesi e nelle serate più calde si può pranzare o cenare in veranda o sul patio. In cucina, la signora Lina prepara i piatti tipici dell’Oltrepò Pavese, scegliendo le materie prime secondo stagione e secondo quel che la fantasia suggerisce: le specialità della casa sono i famosi ravioli con brasato, i tipici piacentini “pisarei e faso”, le paste fresche fatte in casa, i tortelli di magro con ricotta e spinaci e le crespelle alle verdure. Nei secondi trionfano le carni, con brasati, lessi, grigliate e selvaggina. Nel periodo venatorio non mancano il cinghiale e la lepre in salmì con polenta. La cantina è ottima e accuratamente selezionata: i vini provengono dalle migliori cantine del territorio, bianchi e rossi, e si sposano perfettamente con i piatti. Per una cena più veloce, non mancano le pizze, tutte cotte in forno a legna e realizzate con materie prime di ottima qualità e preparate dal bravissimo pizzaiolo Domenico, torneremo tutte e cinque a mangiare la pizza! Salutiamo la signora Giovanna e la signora Lina e raggiungiamo le altre ragazze! Olmo Napoleonico Via Circonvallazione, 7 – Golferenzo, Pavia Tel.: 0385/99778 Chiuso il lunedì e il martedì



L’Oltrepò Pavese visto da Golferenzo



Volpara Ci rimettiamo presto in marcia, alla volta di Volpara. Il paesino, con i suoi 129 volparesi, ci appare molto suggestivo e pittoresco. Ci apprestiamo ora a visitare le bellezze storico-artistiche di Volpare, come il suo Castello, datato XI secolo. L’edificio sorge all’interno del tipico insediamento medievale collinare, cioè sopraelevato e dominante sulla vallata. La struttura del castello è particolarmente complessa, composta da iù corpi di fabbrica, con un muro di sostegno che serviva da bastione lungo il lato ovest. A nord sono ancora riconoscibili parti della cinta muraria. Dalle testimonianze archeologiche il castello ha subito nel tempo diverse trasformazioni. Ammiriamo poi la chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano, consacrata nel 1659, come attestato nella prima pagina del “Liber Defunctorum 1623 - 1753” conservato presso la canonica. Entriamo e vediamo che la chieda ha una navata unica e presenta un bel presbiterio affrescato negli anni della dittatura fasciasta, con scene della vita di Gesù.



Sul lato sud è raffigurata la guarigione del cieco di Gerico: nel personaggio togato alle spalle del cieco si riconosce la fisionomia di Roberto Farinacci, ras di Cremona e segretario del Partito Nazionale Fascista dal 1925 al 1926. L’omaggio è spiegato con il fatto che l’allora parroco di Volpara, don Bartolomeo Diana, è stato padrino del Farinacci la cui famiglia, originaria di Isernia, visse ad inizio ‘900 a Tortona, città dove il futuro gerarca ricevette i sacramenti della comunione e della cresima. Visitiamo ancora il Tempio di Moscato (ex Oratorio), del XVII secolo, anch’esso ad aula unica. Oggi l’edificio è adibito all’attività d promozione turistica dei Volpara. Lucia nota due grandi murales, e ne chiede informazioni ad un passante. Egli ci spiega che nei primi anni 2000 il Comune di Volpara ha commisionato al pittore milanese Tindaro Calia l’esecuzione di questi murales da eseguire sulle pareti nord ed ovest della sede comunale. Come soggetto si è scelto di replicare due fotografie degli anni ‘10 - ‘20 del Novecento, ritenute dall’Amministrazione Comunale adatte a esemplificare lo stile di vita degli allora abitanti del paese.



Comune di Voplara



Affamate come sempre, dopo la nostra visita ci fermiamo a pranzo alla Trattoria ll Ceppo di Volpara. La trattoria si presenta nella semplicità dei suoi arredi e della sua cucina, dove troviamo menù di cucina casalinga e piatti tipici dell’Oltrepò, fortemente influenzati da quelli piacentini, per la vicinanza geografica. Tra le proposte “tipiche” de Il Ceppo, abbiamo ravioli di brasato, tortelli di magro, i pisarei e fasò, i tanti gustosi salumi e le carni, come lo stufato di manzo e gli arrosti. Il menu completo, dall’antipasto al dolce, comprende anche i vini della cantina, come Barbera, Bonarda e Moscato. Il menu completo ha un costo medio di 25 euro. Pr scoprire gli antichi sapori della trattoria Il Ceppo ricordate sempre di prenotare! Lo staff è inoltre a disposizione per l’organizzazione di eventi preventivamente concordati nelle sale del locale.

BAR RISTORANTE IL CEPPO di SCABINI SIMONA Via roma 34 27047 Volpara - Pavia Telefono: 0385 99319 E-mail: il.ceppo@tiscali.it www.trattoriailceppo.it




Viale Campari, 74 27100 Pavia 340.5081741 www.74cafe.com


Montecalvo Versiggia Dopo pranzo riprendiamo la marcia e in pochissimo tempo giungiamo a Montecalvo Versiggia. Il paese si sviluppa attorno ad un piccolo centro, circondato da diverse località, che appaiono sparse sul territorio e piuttosto distanziate fra di loro. Molte sono qui le attrattive. In località Casella si trova la chiesa parrocchiale novecentesca di San Giuseppe. Immersa nella natura sta poi l’antica Pieve della Madonna dell’uva risalente al XII secolo. In Piazza Chiesa, ai piedi del castello, si trova la parrocchiale di Sant’Alessandro i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1559 per terminare probabilmente nel secondo decennio del Settecento. All’interno si possono osservare gli affreschi della cupola raffiguranti l’Assunta e il martirio di San Tarcisio, realizzati dall’artista contemporaneo torinese Carlo Morgari. L’altare maggiore settecentesco è sovrastato da un grande olio su tela, raffigurante Sant’Alessandro Martire, risalente anch’esso al XVIII secolo. Dal sagrato si accede al Museo del Cavatappi (primo museo in Italia realizzato e gestito da un ente pubblico), omaggio alla vocazione vinicola della zona, nota soprattutto per la produzione di Pinot Nero.



Visitandolo si dispiega davanti ai nostri occhi una magnifica collezione di esemplari, messi in mostra attraverso un allestimento moderno e d’impatto, prodotti in Italia e all’estero in diverse epoche, fra i quali ne notiamo alcuni particolarmente eleganti, originali e curiosi (Tel. 0385 951008 o 0385 99712). Lungo la strada che abbiamo percorso per arrivare qui e nell’area circostante la chiesa, esistono alcuni punti panoramici dotati di una segnaletica tanto utile quanto originale: grazie alla presenza di fotografie del paesaggio, sulle quali sono indicati i nomi dei luoghi che da determinati punti di osservazione si scorgono in lontananza, sappiamo esattamente cosa vediamo! Sulla sommità della collina, a poca distanza, si trova l’imponente Castello del XII secolo, ricostruito nel Duecento e rimaneggiato nel Quattrocento. Un tempo era un elemento importante del sistema difensivo della Valle Versa. Attualmente è residenza privata; non è visitabile. Di recente realizzazione è il centro sportivo, una struttura moderna dotata di bocciodromo, campo da tennis, da basket, da calcetto e da pallavolo. Sul territorio comunale è possibile fare delle belle passeggiate seguendo percorsi che vi condurranno attraverso le zone più suggestive dal punto di vista naturalistico e storico-artistico Montecalvo, assieme a Golferenzo e a Volpara, forma l’Unione dei Comuni Alta Valle Versa.. Montecalvo Versiggia è il maggior produttore di Pinot di tutto l’Oltrepò Pavese.



Montecalvo Versiggia



Uno degli esponenti principali di questa importante produzione è l’Azienda Agricola Faravelli Gabriele, in Località Poggiolo. La storica azienda venne fondata nell’immediato dopoguerra e da ben tre generazioni si dedica con passione alla coltivazione e alla vinificazione delle uve, mantenendo inalterata la tradizione, la qualità e la genuinità che ha sempre contraddistinto questa azienda. Essa si estende su una superficie di 20 ettari, di cui 16 e vigneto e i restanti a riposo e boschivi. Qui vengono coltivate le uve classiche dell’Oltrepò Pavese, tra cui Pinot Nero, Croatina, Barbera, Moscato, Riesling Italico e Renano). Tra le varie produzioni segnaliamo la Dolce Martina, ottenuto da una croatina, vitificato in rosso con breve macerazione delle bucce; è un vino fragrante e dal profumo intenso di mosto, con lieve sentore di rosa e frutti di bosco. Il suo sapore è dolce e persistente, ottimo se accompagnato da crostate alla frutta, biscotti secchi e formaggi piccanti.


Citiamo anche La Spinola, vino rosso ottenuto dalla croatina, vinificato secondo l’antica tradizione di macerazione; il sapore è asciutto, aromatico e leggermente tannico. Perfetto se accompagnato ad arrosti e selvagina. Il sistema di allevamento del vigneto è il guyot classico. I sesti di impianto fitti e le potature corte esaltano le proprietà organoelettriche delle uve. Azienda Agricola Faravelli Gabriele

Frazione Cerchiara n.19 27047 MONTECALVO VERSIGGIA (PV) - Italy Telefono: 0385.99233 Cellulare: 339.5732947 E-mail: info@faravellivini.it www.faravellivini.it


Continuiamo il nostro tour per le eccellenze delle cantine visitando la Tenuta Gazzotti, che sorge al centro dell’ area vini D.O.C. in Oltrepo’ pavese, nella famosa Valle Versa. La filosofia dell’azienda mira alla qualità più che alla quantità. L’alta qualità dei vini nasce nel vigneto e viene portata a compimento in cantina. Nei vigneti si pratica la potatura castigata; la concimazione è realizzata esclusivamente con prodotti naturali e la produzione del ceppo e’ tenuta volontariamente inferiore alla norma. La raccolta delle uve, sempre selezionate, avviene nel preciso momento della maturazione; la pigiatura e la fermentazione sono rigorosamente controllate in modo da esaltare i profumi e le caratteristiche delle varietà. L’azienda nasce nel 1930 come azienda agricola grazie a nonno Pietro. Nel 1997 l’Azienda ha affittato un piccolo podere sul piacentino e da questo momento la produzione si è suddivisa su tre linee: linea ”La Casotta” nella quale rientrano i vini piacentini prodotti in quantità limitata; linea “Selezione” della quale fanno parte vini fermi pregiati, di cuii più celebri sono Lo Sceicco Rosso (Syrah) e il Cabernet Sauvignon; la linea “Gazzotti” di cui fanno parte vini autentici e caratteristici con un ottimo rapporto qualità/prezzo.


Il figlio Giovanni poi, lascia in eredità l’attività al figlio Maurizio che ci accoglie nella sua cantina insieme alla sorella Piera e qui degustiamo alcuni tra i vini più buoni della zona! La cantina è aperta al pubblico dal lunedì al sabato tutto il giorno e la domenica sino alle ore 12,00, dove si può gustare un vino rispettoso delle tradizioni, dei sapori, della storia e della cultura.

Azienda vitivinicola Gazzotti Giovanni s.n.c. Fraz. Canerone, 7 Montecalvo Versiggia 27047 - Pavia Tel.: 0385 – 99722 E-mail: info@vinigazzotti.com


Tenuta Gazzotti



Dopo l’ottima degustazione, le ragazze si dividono e Lucia, Laura e Sara si fermano per la la cena al Ristorante Prato Gaio, luogo della naturalità dei sapori tipici oltrepadani, caratterizzati dalla semplicità di preparazione che fu arte sublime della cucina contadina. È un tesoro, quest’ultima, mai abbastanza esplorato, dal quale ogni giorno si può rievocare qualcosa, magari soltanto un’idea, un suggerimento che ne faccia rivivere lo spirito. Il ristorante nasce nel lontano 1890; oggi propone piatti tradizionali e una vasta scelta di vini di prima qualità della propria cantina.



I vitigni coltivati sono quelli tipici adottati in Oltrepò Pavese: Riesling, Pinot Nero, Pinot Grigio, Moscato, Croatina, Barbera, Uva Rara. Tutti questi vengono mantenuti in coltura agro-ambientale con forma di allevamento a cortina libera.

Silvia e Federica, invece, si fermano al Calice dei Cherubini, presso l’Azienda Agricola Calatroni. Essa nasce nei primi anni settanta tra le colline della Valle Versa, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, ad un’altezza di 150 m.s.l.m. Immersa nei suoi vigneti che si estendono per una superficie di 15 ha tutti vitati. I terreni aziendali sono principalmente di composizione calcarea con presenza di vene carboniose, garantendo così la produzione di ottime uve sia per freschi vini bianchi che per rossi di ottima struttura.


La conduzione è totalmente familiare, infatti nella gestione aziendale troviamo il signor Fausto con la moglie Marisa ed i figli Cristian e Stefano. Tutti loro provvedono a gestire il territorio e la vinificazione grazie proprio all’esperienza tramandata loro dalle generazioni passate e alle nozioni eno-agronomiche apprese durante gli studi dai figli (enologo, perito agrario) L’Azienda Agricola Calatroni dispone di un agriturismo dove, su prenotazione, si organizzano pranzi, degustazioni, cerimonie con successiva visita dell’azienda. La sala, rustica ed accogliente, può ospitare fino a 50 persone alle quali vengono proposte le specialità gastronomiche locali e piacentine, abbinate con i vini prodotti. Tutte le pietanze derivano dalla cura e dalla passione della famiglia Calatroni che si prefigge di accontentare anche il cliente più esigente.


L’agriturismo vi offre la possibilità di gustare le sue pietanze durante tutte le domeniche del mese. La prenotazione è obbligatoria (con 24 h di preavviso). Per comitive di almeno 10/15 persone è possibile venirci a trovare anche durante i giorni infrasettimanali con la facoltà di scegliere il menù di preferenza. I piatti proposti variano in base al periodo dell’anno, proponendo pietanze a tema secondo la stagione corrente. Si possono trovare, ad esempio, salumi nostrani, frittatine ai sapori d’orto, involtini di pasta sfoglia, insalata di gallina e finocchi, nervetti e torte fredde alle verdure.


Tra i primi piatti ci sono pisarei e fasò, malfatti, tagliatelle alla farina di castagne, maltagliati all’uovo e i vari tipi di risotti (risotto pere e gorgonzola, risotto ai funghi, risotto alla salsiccia, risotto alla Bonarda, risotto alle erbe aromatiche, risotto di zucca, risotto agli asparagi, risotto alle verdure di stagione). Il riso utilizzato dal cuoco viene direttamente dalla zona della Lomellina, famosa proprio per la produzione di risi pregiati in tutta Italia. Per le comitive l’azienda offre, previa prenotazione, la possibilità di visitare ciò che le colline oltrepadane offrono, mostrando i luoghi più caratteristici e pittoreschi che si trovano nella nostra zona.

Azienda Agricola Calatroni Loc. Casa Grande 27040 Montecalvo Versiggia - Pavia Tel. e Fax 0385.99013 Email: info@calatronivini.it www.calatronivini.it


Prima di riprendere il viaggio in jeep, il gruppo fa un’ultima tappa presso l’Azienda Agricola “TENIMENTI CASTELROTTO” di Dino Torti. L’Azienda Torti, a conduzione familiare, è situata a Montecalvo Versiggia in una posizione ottimale ed un clima mite a 300m, nel cuore dell’Oltrepò Pavese e produce con amore e tradizione Vini & Spumanti di Qualità per offrire momenti indimenticabili. Sin dal principio del secolo scorso la famiglia Torti possedeva vigneti situati in collina dove la viticultura era particolarmente favorita per la produzione di vini, in particolare Pinot Nero e Bonarda. Ad oggi la coltivazione dei vigneti e la produzione dei vini sono affidate alle “sapienti mani di Dino” e di tutta la famiglia, che dedicano passione ed attenzione alla produzione di Vini e Spumanti Doc e Docg. Vini come la Barbera, il Pinot Nero Vinificato in Bianco ed il Pinot Nero Affinato in Barrique, hanno ricevuto menzioni e riconoscimenti e si confermano prodotti importanti nell’enologia italiana ed internazionale. Lo Spumante Casaleggio Brut metodo Martinotti (meglio conosciuto come metodo Charmat), è ottenuto da uve Pinot Nero coltivate sulla collina denominata Casaleggio. Il 70% dei Vini prodotti è distribuito nei mercati esteri, mentre in Italia i Vini Torti sono presenti nel settore Ho.Re.Ca (Ristoranti ed Enoteche), Duty Free Italiani ed alcuni esteri. “Gioiello” e “Cavallo di Battaglia” dell’Azienda, è il Pinot Nero affinato in Barrique che nasce da un appezzamento denominato “Borgogna”.


L’ultima grande soddisfazione per l’Azienda Torti è l’attestato di Licenziatari Ufficiali per la produzione di Vini e Spumanti a Marchio F.C. Internazionale Spa & Sanrio per la produzione di Vini e Spumanti a Marchio Hello Kitty. Con i Vini Torti potete brindare anche nell’affascinante Dubai nell’Hotel a 7* “Al Burj al Arab”. Per meglio conoscerci, Vi invitiamo a visitare i nostri web: www.tortiwinepinotnero.com www.tortifashionwine.com www.pokerdivino.com

Torti “Tenimenti Castelrotto” F.ne Castelrotto, 6 27047 Montecalvo Versiggia (PV) Tel. (+39) 0385 951000 Fax (+39) 0385 951002 e-mail: torti@tortiwinepinotnero.com web: www.tortiwinepinotnero.com www.tortifashionwine.com www.pokerdivino.com


Torti “Tenimenti Castelrotto”



Tramonto a Montecalvo Versiggia



Canevino Dopo un breve tratto in auto, arriviamo nel piccolo centro di Canevino, che si trova in cima a un’alta collina; più in basso è Caseo, sede comunale. Canevino, antico borgo rurale che sorge su un colle isolato e boscoso, è storicamente ricordato dal 929, quando fu scenario del transito da Bobbio a Pavia della Reliquia di San Colombano, poiché tutta la zona apparteneva al monastero bobbiese. Secondo la tradizione durante il tragitto delle Sacre spoglie avvennero diversi miracoli sul percorso che il corteo seguiva. In particolare a Canevino si racconta che un ragazzo muto dalla nascita improvvisamente parlò, annunciando al padre che il corteo con il corpo del Santo stava sopraggiungendo. Sul colle di Canevino possiamo vedere la statua del monaco irlandese, che indica il cammino ai fedeli. Nel 1164 il paese passò con molta probabilità sotto il dominio pavese e vi regnarono i Sannazzaro, signori di valle Scuropasso e le suddivisioni varie della famiglia. Il feudo di Canevino subì nei secoli varie altre dominazioni, dai Beccaria, ai Visconti Scaramuzza, ai D’Adda, dal XVIII secolo e infine ai Barbiano Belgioioso. Nel 1936 il comune fu soppresso, e aggregato a Ruino, che prese il nome di Pometo; nel 1947 fu ricostituito.



Qui a Canevino visitiamo la bellissima Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora Assunta (sec. XV) che, secondo gli studi storici e da quanto indica l’epigrafe di una lapide funeraria scolpita in pietra e ritrovata all’esterno, ha origine romana; è di sicuro una delle chiese cristiane più antiche della zona. La dedicazione della chiesa all’Assunta risale al 1692; essa si raggiunge dopo una bella e salutare scalinata (di recente costruzione) di 133 gradini, che riprende il tragitto compiuto dalle spoglie di San Colombano.



Canevino



Dopo aver visitato Canevino ci spostiamo di qualche chilometro e raggiungiamo l’agriturismo”Il Fienile”. L’ agriturismo nasce dalla volontà della famiglia Monfredini di trasferirsi dalla Brianza all’Oltrepo’ Pavese alla fine degli anni ’90 e intraprende l’attività agrituristica nel 2001. L’attività è a conduzione familiare. Mamma Carmen ha dato il via alla passione culinaria, le figlie Ilaria e Maria Novella curano la sala e tutto ciò che riguarda l’organizzazione degli eventi oltre che all’attenzione e cura nella preparazione dei prodotti inseriti nel menù e dei deliziosi dolci. L’azienda oltre ad aver realizzato l’agriturismo, si occupa di agricoltura, viticoltura e giardinaggio. Cucina stagionale in quanto i piatti vengono preparati tutti con i prodotti dell’orto. Bovini, suini, capre e animali da corte dai quali derivano salumi prelibati. Conserve e marmellate sono realizzate con amore. Il vino è di produzione propria e deriva dall’uva dei vigneti circostanti. Il menù offre tante varianti, partendo dagli antipasti con le pere all’aceto, zucchine sott’olio, rotolino di spinaci, cruditè di zucchina e frittata del contadino, questi sono solo alcuni dei prodotti appartenenti ai sette tipi di antipasti a base di verdura.



Agriturismo Il Fienile



Tra i primi piatti abbiamo le tagliatelle del contadino e il risotto di zucchine con sopra le fettine di zucchine croccanti saltate in padella. Alcuni secondi proposti sono la coppa di maiale con le patate al forno e l’arrosto di manzo con salsa di funghi porcini. I dolci come la millefoglie con crema pasticcera, il tiramisù realizzato con il pan di spagna e non con i savoiardi e le torte, sono realizzate da Ilaria, le torte sono personalizzabili. Il Fienile personalizza il menù e la sala per riceventi come matrimoni, anniversari, cresime, comunioni, battesimi e qualsiasi evento importante da festeggiare insieme! La famiglia Monfredini vi aspetta nella loro “oasi naturalistica” tra le colline in mezzo al verde, ai cavalli e per godere del meraviglioso panorama circostante! Siamo state davvero bene qui e ci ritorneremo!

IL FIENILE

Costa de Piaggi,3 – 27040 Canevino ( PV ) E-mail: fienile2007@libero.it Tel.: 0385/99384 – 338/2958534 Sito: www.agriturismo-ilfienile.it



Agriturismo Il Fienile - Ristorante



Nella Valle Versa, tra vigneti, boschi e colline, si trova l’agriturismo “La Primula”. Leopoldo e Donata vi accolgono nell’agriturismo ricavato da una vecchia cascina ristrutturata. La giovane coppia ha intrapreso questa avventura allontanandosi da una caotica città come Milano, per trasferirsi nel week end a Canevino. L’amore per la natura, gli animali e il mangiar bene li hanno spinti a creare un’ angolo di pace dove cavalli, pony, caprette, vitelli, cinghiali e conigli possono scorrazzare liberamente e dove i bambini e i loro genitori possono avvicinarsi ed essere a stretto contatto con loro. La cucina è stagionale, i prodotti dell’orto di Leopoldo, gli insaccati sono ricavati dagli animali che vivono all’interno della proprietà tra le verdi colline! Il menù spazia dagli antipasti con gnocco fritto e salumi e le verdure grigliate, passiamo a primi con cestino di ravioli agli spinaci e pappardelle al ragù, secondi di carne con patate novelle. Per concludere cestino di frutta fresca e dolce del giorno preparato in casa come tutto il resto del menù! Il vino arriva direttamente dai produttori locali! Non ci resta che rilassarci e goderci la natura e tutti gli animali presenti a La Primula! La Primula

Costa de Piaggi,4 – Canevino, Pavia Tel.: 328 8152065 - 347 8702824 E-mail: leopoldo@agriturismolaprimula.it Sito: www.agriturismolaprimula.it Aperto sabato e domenica su prenotazione.





Rovescala Riprendiamo la nostra jeep e ritorniamo sulla strada che porta a Santa Maria della Versa, e da qui risaliamo per la graziosa Rovescala. Il territorio di Rovescala è una delle ultime aree comunali della provincia di Pavia confinanti col piacentino. L’aria salubre dei boschi, la storia, l’arte, le tradizioni, la bellezza della natura che la circonda, fanno di Rovescala la località ideale per trascorrere un piacevole soggiorno ed una vacanza serena in ogni stagione dell’ anno. Rovescala sorge sulle colline dell’Oltrepò Pavese, il paese conta circa 850 abitanti ed è dotato di strutture sportive ed agrituristiche. L’attività prevalente è la viticoltura, con 156 aziende che producono il noto vino Bonarda D.O.C. (non a caso Rovescala è chiamata “La città del Bonarda”), di antiche origini, dato che se ne trova traccia in documenti che risalgono all’ inizio del millennio. Su queste colline si coltiva la vite sin dall’epoca romana; esistono, infatti, documenti storici risalemìnti al 1192 che testimoniano di un debito del Conte di Rovescala dovuto a nobili feudatari, a saldo del quale non era stato chiesto denaro, bensì del pregiato vino locale.



Proprio all’inizio del paese, circondato da splendidi abeti, sorge la chiesetta della Madonna di Caravaggio, della fine del secolo scorso. Sulla piazza principale, invece, ammiriamo la chiesa dedicata alla Beata Vergine Maria, che risale al seicento e ci appare in tutto lo sfarzo del suo stile rinascimentale-barocco; all’interno da notare l’organo, un “Cavalli” del settecento e il campanile alto circa 45 metri. Dalla piazza la strada prosegue con un ampio viale alberato di ippocastani secolari che termina nel punto più alto della collina su sui sorge Rovescala. Il paese posto sul crinale di colline dalle dolci pendenze, ha un bellissimo Castello di epoca medievale che sovrasta il centro abitato. Oggi il castello è visibile solo dall’sterno, poiché si tratta di una residenza privata, ma al suo interno racchiude degli affreschi meravigliosi di fine seicento, dell’artista Gian Angelo Borroni, che lavorò anche a Piacenza e a Cremona. I soffitti delle stanze sono decorati, ad esempio, con le rappresentazioni mitologiche di Adone e Diana, o con l’Aurora (o Primavera). Meritevole la cosiddetta “Stanza di Bacco”, con la raffigurazione del Dio cui viene offerto un bicchiere di Bonarda da un paffuto putto. Nel giardino del castello è presente un cedro Deodara (dato da dio), una tipologia molto particolare, ospite del castello da più di 70 anni e che è diventato il simbolo di Rovescala. Sempre nel giardino vi sono statue di insigni studiosi e la famosa statua della “mosca cieca”.


Segnaliamo che in collezioni private sempre a Rovescala vi sono opere di Pierangelo Tronconi, Guffanti, Renzo Via, pittore pavese e collezioni di porcellane primo novecentesche. Silvia e Federica, trovando la biblioteca comunale aperta, in Viale Frascati, si fermano a curiosare e fanno la conoscenza dell’esperto bibliotecario Gustavo Del Monico.


Chiesa di Rovescala





Anche qui a Rovescala ci fermiamo per un approfondimento… enogastronomico! Sara e Federica vanno a trovare l’Azienda Agricola “La Pieve” dei Fratelli Rossi. La storia dell’azienda “La Pieve” è la storia della famiglia Rossi e la tradizione di un territorio, l’Oltrepò Pavese, e in particolare la collina di Rovescala, dove la coltivazione della vite ha origini millenarie. L’origine dell’Azienda risale agli inizi dell’800 ed era tutta ubicata nel comune di Rovescala; la produzione era quasi completamente venduta in vendemmia come uva e poca era la percentuale vinificata. Questa conduzione s’è protratta per tre/ quattro generazioni fino agli anni sessanta, quando i proprietari di allora, i fratelli Mario e Piero Rossi, iniziarono ad attrezzare una piccola cantina e cominciarono la vendita di bottiglie e damigiane sul mercato milanese e lodigiano. Nel 1980 nasce il marchio “La Pieve”, la direzione dell’azienda passa nelle mani dei figli di Mario, Andrea e Fabrizio, che cominciano ad organizzare le vendite ampliando le aree di mercato e costruendo una nuova cantina. Mossi dalla volontà di espandersi, all’inizio del duemila l’azienda acquista un’azienda agricola nel comune di Canneto Pavese, la collina ritenuta migliore per la produzione di Buttafuoco, e Sangue di Giuda. Di lì a breve viene acquistata l’azienda agricola “Cascina Mosca” posta a cavallo dei comuni di Rovescala e Santa Maria della Versa dove si coltivano ottimi Pinot Nero, Pinot Grigio, Chardonnay, Moscato, Malvasia e Riesling.



La diversificazione della produzione è in una situazione ottimale. Nel 2001 nasce la linea “Le Stille” che comprende tutti i vini invecchiati e le selezioni più curate. Dal 2003 inizia anche la produzione di grappe e vini chinati fatti in azienda utilizzando un particolare procedimento a freddo che li rende unici per questo tipo di produzione. L’azienda ora conta una superficie di 60 ettari interamente a vigneto, che nel rispetto dell’antica tradizione del territorio, e utilizzando le moderne conoscenze e tecnologie, spinta da una grande passione, è in grado di rappresentare e proporre sul mercato i prodotti tipici dell’Oltrepò Pavese con la migliore qualità. L’azienda ha inoltre una nuova e moderna Sala di degustazione, che aspetta gli appassionati di vino e non per gustare i suoi prodotti.



Azienda “La Pieve”



Intanto Silvia incontra proprio nella piazza del paesino Giorgio, suo vecchio compagno di di scuola di Milano. Sorpresa di vederlo nel piccolo centro di Rovescala, Giorgio spiega di aver abbandonato la città e di vivere oggi felicemente a stretto contatto con la natura producendo vino insieme al fratello Marco, ormai dedito anch’egli alla vita agreste. I due giovani hanno così fondato l’Azienda vitivinicola Perego & Perego, che si estende su una superficie di 10 ettari, tutti ubicati nel territorio comunale di Rovescala. I vigneti godono su queste colline di un terreno ottimale e la loro gestione avviene nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. “Il vino si fa in campagna, non in cantina”, sostuene Giorgio, ecco perché la cura del vino dal vigneto è elemento fondamentale, portata avanti attraverso colture naturali, senza diserbanti e pesticidi, nel completo rispetto della natura. Potature contenute, gestione fogliare oculata, diradamento dei grappoli ed attenta raccolta manuale concorrono col rispetto del disciplinare di lotta integrata alla buona riuscita del raccolto. L’azienda ha recentemente ristrutturato la cantina all’interno di una casa storica di Rovescala appartenuta ad una delle più eminenti famiglie del paese, i Brega. La nuova cantina è stata costituita a fianco alla vecchia settecentesca, mantenendone la struttura.



Poiché l’azienda lavora all’insegna del risparmio energetico, i flli Perego hanno scelto di dotare la cantina di una caldaia a cippato di legno, dove anche le vinacce vengono usate come combustibile. Ciò permette di trasformare l’energia termica in energia elettrica; si tratta di una soluzione usata solitamente da aziende molto grandi, mentre i Perego sono stati i primi ad adottarla per la loro piccola-media azienda. Il vitigno maggiormente presente è il Croatina nelle sue varietà autoctone, denominato in loco Bonarda. I vini rossi strutturati e complessi vengono affinati in botti di legno di rovere nella cantina secolare. Tra le produzioni vi sono il Myrtò, leggermente frizzante, vivace e amabile, il Rosato di Bonarda, di colore rosa, scarico di colore, è il fiore dell’uva; particolare è il Barocco, vino rosso ottenuto dalla vinificazione in purezza dell’uva Croatina,evolutoper circa 18 mesi in botti di rovere. Infine il Giubilo Rosso, di aspetto limpido, colore rosso rubino marcato con unghia chiaramente violacea. I fratelli Perego sono lieti di accompagnarvi alla scoperta dei loro prodotti con visite guidate in azienda. PEREGO E PEREGO

Via Roma 72 ROVESCALA - 27040 - PAVIA Tel.+39 0385 75091Fax.+39 0385 75091Cell.+39 329 7039272 E.mail: peregoemilio@virgilio.it www.peregoeperego.it



Intanto Laura si ferma all’Azienda Agricola di Ferrara Giuseppe e Daniela. L’origine di questa azienda è molto antica, infatti fu fondata dal signor Pietro Ferrara nei primi anni del novecento, ancor prima della Grande guerra. In tutti questi anni essa è sempre passata di padre in figlio. Oggi l’azienda è ancora a conduzione familiare, e se occupa l’erede, Daniela ferrara con il marito. Di particolare importanza è qui, neanche a dirlo, la produzione di vino. La vinificazione avviene in maniera naturale, con le uve proprie tipiche della zona, come la Croatina, Barbera, Riesling Italico e Pinot. Il fiore all’occhiello, e vino tipico di Rovescala, è però il Bonarda o croatina, in quanto dalla croatina si produce il vino Bonarda in diverse versioni. Per visitare l’azienda è consigliata la prenotazione (chiamare ore pasti). Qui si vendono sia vini sfusi che in bottiglia. Azienda Agricola di Ferrara Giuseppe e Daniela via Cerredo 40/A Rovescala, PV 27040 Tel: 39 038575585



Azienda Agricola di Ferrara Giuseppe e Daniela



Federica passa nel frattempo all’Azienda Agricola Portinari. L’attività ubicata a Rovescala produce ottimi vini, Bonarda in primis, seguendo la tradizione delle colture di vitigni, favoriti da microclima e l’altitudine delle colline. Tra le maggiori produzioni abbiamo qui il Bonarda Oltrepò Pavese, il Barbera Oltrepò Pavese, il Rosso da tavola, il Riesling Italico, il Malvasia secco (dal colore giallo paglierino e dal sapore aromatico intenso; è un piacevole aperitivo che accompagna antipasti e primi piatti con sughi leggeri) e il Malvasia Dolce (brillante, con riflessi dorati, accompagna frutta secca, dessert e piatti dolci in genere). L’Azienda Portinari vi aspetta per gustare il suo meraviglioso vino!

Azienda Agricola Portinari Andrea Luca Fraz. Pieve 32/a Rovescala - Pavia Telefono e Fax: 0385 75178



Lucia passa poi all’Azienda Franco Rossi di Rovescala, che si occupa principalmente di vini. Franco Rossi e la sua famiglia rappresentano la quarta generazione di vignaioli e oggi Franco ha passato il testimone nella gestione dell’azienda al figlio Alessandro, che ci accoglie al nostro arrivo. L’ a t t i v i tà viticola si espande per 16 ettari in proprietà suddivise in cinque appezzamenti disseminati sul territorio comunale di Rovescala. L’altitudine dei medesimi va dai 250 ai 350 metri slm, con esposizioni sud-est, sud, sud-ovest. Tutte le pratiche colturali rientrano nel pacchetto della viticoltura integrata.


Le varietà di uva prodotte sono, tra i bianchi, Malvasia aromatica di Candia e Riesling Renano; tra i rossi, Barbera ferma, Bonarda ferma, frizzante e invecchiata in legno, Croatina dolce e Pinot nero. Il vino di punta dell’azienda è “Il Rovo”, ottenuto dalla vinificazione in purezza di uva Croatina diradata in vigna e selezionata alla raccolta. Questo vino si presenta rosso granato intenso con riflessi violacei, dal gusto morbido, equilibrato e persistente, ottimo se abbinato a piatti di carni rosse, formaggi stagionati, piacevole a fine pasto. La domenica pomeriggio vengono effettuate su prenotazione degustazioni all’interno dell’azienda, a base di vini e prodotti del territorio. Azienda Agricola ROSSI FRANCO Fraz. Pieve, 39/1 Rovescala 27040 - Pavia Telefono e Fax: 0385 75424 E-mail: info-francorossi@libero.it


Silvia si ferma anche presso l’Azienda Agricola Ferrara Bruno. Qui c’è il signor Bruno ad accoglierla, ed è lui a spiegarle ce Rovescala e le sue terre hanno sa secoli un legame indissolubile con la coltivazione dell’uva Croatina. In questa zona, grazie alle eccellenti qualità organo elettriche date dal terreno e dall’ideale microclima, si ottiene il più pregiato vino Bonarda.


L’attuale titolare dell’azienda ormai plurisecolare, Bruno Ferrara, attua un processo di raccolta e vitificazione secondo la tradizione di famiglia, migliorandosi via via, da generazione a generazione, sempre nel rispettodell’ambiente e della genuinità. Questo Bonarda, ideale per momenti di tranquillità, risveglia all’assaggio sensazioni antiche dimenticate e crea emozioni . La corposità, la struttura e la persistenza ne fanno un eccellente compagno per piatti ed occasioni importanti.

Azienda Agricola Ferrara Bruno Via Lazzaretto, 30 Rovescala - Pavia Telefono:0385 75383 www.ferrarabrunovini.it


Sara passa, infine, Azienda Pietro & F. Vercesi. Il capostipite della famiglia, Alessandro Vercesi, a fine ottocento fondò l’azienda che oggi si compone di circa 40 ettari tutti a vigneto. All’inizio il bisnonno non vinificava, ma vendeva l’uva che allora era tutta Bonarda. Col tempo ha creato una piccola cantina con poche botti e soffitti a volta in mattoni. Da qui iniziò a produrre vino proprio e, caricate le botticelle sul carro, iniziava in viaggio di consegne del vino “di là da Po”, nelle osterie della bassa. Passavano gli anni, e una vendemmia andata bene consentì al nonno Giuseppe e allo zio Aurelio di acquistare nuovi terreni: “Sopra casa” e “Il campo”. Nella cantina le botti, tutte in legno di rovere, aumentarono e cominciarono ad arrivare i primi macchinari. Quando toccò a Pietro prendere le redini dell’azienda, fece la sua comparsa la giardinetta di legno (la calessina bianca del nonno fu messa in soffitta), e tutta l’attività agricola fu rivolta ai vigneti.


Arriviamo così ai tempi nostri: oggi è Bruno che, con il suo entusiasmo e grande impegno, ha dato una svolta decisiva all’azienda. Egli ha acquistato ottimi terreni della zona per esposizione. Arrivano il “Gabetto”, “Cà 13” (detto così perche il primo padrone di casa aveva tredici figli!). Oggi la cantina ha subito cambiamenti radicali: macchinari moderni affiancano ora le rinnovate botticelle di rovere che producono un raffinato Bonarda (per intenditori). E’ sparita anche la giardinetta, sostituita da due camion, che quasi giornalmente consegnano nel Biellese, Varesotto, Comasco, Milanese, Emilia Romagna, Genovesato e Riviere. La gamma dei vini è ricca, dai più pregiati DOC ai caratteristici IGT. Altra importante personalità dell’azienda è la signora Giusi, che insieme a tutta la famiglia vi aspetta ogni domenica per degustare un buon calice di vino, seduti sul vecchio carro del bisnonno Alessandro. Azienda Pietro & F. Vercesi fraz. Croce 18 27040 Rovescala (PV) Tel: 348 5157576, 0385 75096 Fax: 0385 282900



Dopo tanto peregrinar per vigne, Federica e Sara si ritrovano per cena al ristorante Vecchia Trattoria del centro, per confrontarsi sulle varie “eccellenze� conosciute nella giornata e per gustare il buon risotto della signora Bruna.


Le altre fanno visita per un’ottima cena all’Agriturismo le Tradizione di Elide, dove la cucina non solo è un piacere, ma una filosofia! All’interno dell’affascinante casolare, arredato ancora con stile contadino, la signora Elide vi attende con tutta la sua verve e la sua simpatia per offrirvi i piatti più gustosi della nostra tradizione enogastronomia, troppo spesso dimenticati. Vi sentirete davvero come a casa vostra, tra amicizia, cordialità e curiosi aneddoti del passato. Tutto è fatto in casa, dalle paste ai ravioli, con ingredienti di prima qualità per la maggior parte provenienti dall’agriturismo, nel rispetto delle stagioni e nel segno della freschezza. Fra gli antipasti potrete trovare i salumi nostrani e verdure, mentre fra i primi trionfano i ravioli di carne e di zucca, il risotto alla pasta di salame o i tipici piacentini pisarei e fasò. Tra i secondi trionfano le carni: brasati di manzo, bollito misto e arrosti e. su prenotazione, l’introvabile costata d’asino.


Da non perdere le torte, tutte fatte in casa e guarnite con ottime marmellate e confetture prodotte ancora secondo l’antica ricetta dalla signora Elide, che vi aspetta anche per condividere i suoi piccoli segreti di cucina: dubbi su ricette o su un prodotto? Lei li risolverà tutti! Disponibile anche per cerimonie, pranzi e cene aziendali e ricorrenze, studierà per voi un menu personalizzato con cui stupire e soddisfare tutti i commensali. Presso l’agriturismo potrete acquistare tutti i prodotti dell’azienda, per portare a casa un ricordo di bontà o per confezionare ricchi cesti natalizi. Brava Elide!

Agriturismo Le Tradizioni di Elide Fraz. Ca’ Nicelli Rovescala - Pavia Telefono: 0385 75480 E-mail: tradizionielide@gmail.com www.tradizionidielide.it


Le Tradizioni di Elide - La collina e i suoi ricordi



San Damiano al Colle Il giorno dopo siamo tutte belle fresche, pronte per visitare gli ultimi paesi della Val Versa. Il primo che incontriamo è San Damiano al Colle. Qui ammiriamo il Castello trecentesco, oggi privato, che si trova sul dosso che domina l’abitato. L’impianto della costruzione è a corte, con corpi di fabbrica sui tre lati. La torre quadrata difende l’ingresso Vediamo anche la Rocchetta, una seconda grande fortificazione oltre al castello, detta anche “Corte dei Gatti”. Essa risale al XV secolo, ma il suo stato di conservazione non è ottimale. L’edificio presenta una pianta rettangolare, la struttura è in muratura Visitiamo poi la Chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano (sec XVI).



San Damiano




San Damiano - Scorci


Montù Beccaria Da San Damiano ci spostiamo a Montù Beccaria, che deve parte del suo toponimo alla famiglia dei Beccaria, che presero potere al paese verso la fine del duecento. Nel 1412 il ramo di Pieve del Cairo dei Beccaria ne ricevette regolare infeudazione. Nel 1591 il ramo della famiglia si estinse e l’ultimo rappresentante lasciò il feudo in eredità ai padri Barnabiti. Successivamente passò, nel seicento, ai Salimbene, poi ai Bellone e, nel settecento, Martiri, che lo tennero sino al 1797, anno dell’abolizione del feudalesimo. Qui a Montù Beccaria ammiriamo il Castellazzo, solo visibile dall’esterno, di proprietà privata, e al chiesa parrocchiale di San Michele, ricostruita nel 1817, ma di ben più antica costruzione. La chiesa fu originariamente eretta parrocchia sotto il titolo di San Michele Arcangelo nel 1303 da Bonifacio VIII, per volontà del conte Manfredi Beccaria.




Passeggiando a Mont첫



Teatro Dardano


A Montù Beccaria facciamo tappa per pranzo alla Locanda dei Beccaria, ospitato in uno degli edifici storici della Valle Versa, cioè l’edificio che fu la prima Cantina Sociale di tutto l’Oltrepò. La passione per la buona cucina e per il vino hanno spinto i signori Franco e Lucia Casella ad aprire questa rinomata locanda, coronando il loro sogno. Tra i piatti più rinomati proposti dalla cucina vi sono le uova di quaglia con asparagi e raspadura, lasagnette di radicchio con crema di gorgonzola e maialino al forno con purea di toponambur. La vasta scelta dei piatti prosegue nel menu alla carta, dove sono annoverati tra gli antiparti sfogliatella di verza con fonduta leggera di taleggio e cotechino, salumi scelti tipici dell’Oltrepò con sottoli della casa, culatello di zibello con cipolline al balsamico, terrina di foie gras d’anatra alle amarene. Tra i primi piatti abbiamo, ad esempio, stracci di verdure e burro alle erbe o ravioli di pere con fonduta di taleggio e aceto balsamico, cui si aggiungono una grande varietà di risotti e una vasta scelta di portate a base di carne... una vera prelibatezza! E’ inoltre possibile gustare vini pregiati sia locali, che provenienti praticamente dal resto del mondo; i vini sono l’altra grande passione dei due padroni di casa che vi sapranno consigliare al meglio. Il locale, caldo ed accogliente, vi ospiterà nelle sue sale caratteristiche: la sala del camino, la sala delle botti e la saletta privata. La Locanda dei Beccaria viale Marconi al civico N° 10 Montù Beccaria - Pavia Telefono: 0385 262310 Cellulare: 338 9365351 o 331 9902055 E-mail: info@lalocandadeibeccaria.it www.lalocandadeibeccaria.it



Ci spostiamo poi all’Azienda vitivinicola Ernesto Rovati. L’azienda ad oggi coltiva quattro ettari di terreno, si occupa della coltivazione e della trasformazione delle proprie uve seguendo le ricette della tradizione. L’attività è a conduzione familiare e offre una vasta gamma di vini tipici della zona con un ottimo rapporto qualità – prezzo. La bella cantina permette di degustare i prodotti IGT dell’azienda. Le vaste vigne producono in massima parte uva croatina, che viene proposta in quattro tipologie di vino: Riesling, Rosso IGT, Barbera e Croatina.

Azienda Agricola Ernesto Rovati Piazza Umberto I, 18 Montù Beccaria - Pavia Tel. 038561027 E-mail: ernestodimontu@libero.it



Decidiamo di fermarci a dormire all’Azienda vitivinicola Andi Fausto, che gestisce anche un delizioso agriturismo, un ambiente davvero ospitale, dove organizza anche visite didattiche. Qui la cucina offre piatti stagionali creati usando prodotti freschi e di qualità ; le camere arredate deliziosamente in legno, sono dotate di ogni comfort.



Zenevredo L’indomani andiamo a Zenevredo, posto sulle colline sopra Stradella. Il piccolo ma suggestivo paesino di Zenevredo ha una chiesetta molto carina dedicata a San Vincenzo; poco più in basso il Monumento ai Caduti. Zenevredo è ricordato i particolare perché paese d’origine del letterato Carlo Alberto Pisani Dossi (Zenevredo 1849 – Cardina, 1910), esponente del movimento della Scapigliatura milanese. Il Dossi scrisse articoli sui periodici locali e realizzò opere come L’Altrjeri - nero su bianco, Vita di Carlo Alberto Pisani, Integrali Note azzurre, Ritratti umani - dal calamajo di un medico.



A Zenevredo Silvia e Sara si fermano per un buon bicchiere di vino prima di pranzo all’Azienda Agricola Cordini Enrico, che da oltre settant’anni (è nata nel 1932), dai tempi del nonno Domenico, lavora nel solco della tradizione. Inizialmente si vendeva solo vino sfuso proveniente dai propri vigneti; dagli anni sessanta viene aiutato dal genero Carlo, e col suo aiuto iniziarono la lavorazione e la vendita del vino in bottiglia, e vendendolo in tutta Italia. Situata sulle prime colline sopra Stradella oggi l’azienda del signor Enrico, attualmente titolare dell’azienda, è immersa nell’ambiente naturale, nella tranquillità dei vigneti, tra colori suggestivi, gusti e sapori della tradizione. La superficie vitata di sette ettari produce ottima uva Croatina, Barbera, Pinot Nero e Moscato. La coltivazione segue alcune regole fondamentali come l’inerbimento del terreno, l’eliminazione totale di pesticidi dai trattamenti e la bassa resa per ettaro atti a migliorare la qualità del prodotto. Su prenotazione c’è la possibilità di fare visite guidate nell’azienda. Si effettuano pranzi e merende fino a un massimo di 15 persone.

Azienda Agricola Cordini Enrico Località Case Nuove, 10 27049 Zenevredo (Pavia) Italia Tel. / Fax +39 0385 241991 e-mail: info@vinicordini.it www.vinicordini.it



Laura e Lucia si fermano invece all’Azienda Agricola Miotti Marco, che si trova a pochi chilometri da Stradella, in Frazione Poalone, nel comune di Zenevredo. L’azienda ha origine agli inizi del 1950 e da tre generazioni tramanda la passione e le tradizioni di famiglia. I terreni hanno un’estensione di oltre 10 ettari e sono posti ad un’ altitudine che va da 250 a 300 m, in zone particolarmente esposte e soleggiate. I vigneti sono coltivati con il tradizionale sistema Guyot, che richiede accurate e molteplici lavorazioni manuali ma che garantisce un’ottima qualità delle uve.


Attraverso la potatura si cerca di limitare la resa di uva per ettaro, sempre per migliorarne la qualità . La vendemmia viene effettuata interamente a mano, secondo le vecchie tradizioni per ottenere una attenta selezione delle uve. L’Azienda Agricola Miotti produce le uve, Croatina, Barbera, Pinot Nero, Cabernet, Souvignon, Malvasia e Moscato. La vasta scelta dei vini spazia da quelli rossi (Bonarda e Barbera d’In Arc), bianchi (Pinot Nero fermo e frizzante, Malvasia), vini rossi in Barriques (Il Bricco, La Mora, Pinot nero), vini da dessert (Moscato e Nettare di Giuda), Spumanti (Pinot Brut). Azienda Agricola Miotti Marco Fraz. Poalone 8/B Zenevredo 270409 - Pavia Telefono e Fax: 0385-49842 Cellulare: 339 3815554 E-mail: winemiotti@tiscali.it www.winemiotti.it


A cena le ragazze si fermano per una degustazione all’Azienda Agricola Eredi Cerutti Stocco, di proprietà della famiglia sin dai primi anni del novecento. Ad oggi vanta un’estensione di dieci ettari. I terreni della proprietà si trovano nella prima fascia collinare, in una zona da sempre ottimale per le colture dei vitigni grazie alla composizione del terreno e al microclima. Dal 1948 si coltivano uve a bacca rossa come Croatina, Barbera, Uva Rara, Cabernet Sauvignon, Pinot nero; une a bacca bianca come Riesling Italico, Moscato, Trebbiano e Chardonnay. Le uve vengono raccolte a mano e vinificate nella cantina annessa secondo metodi artigianali, in un territorio di grande tradizione vitivinicola ed enologica. Dal 2009 è stato ristrutturato il vecchio cascinale, realizzando ampi locali destinati alla degustazione dei vini. Durante le diverse fasi della lavorazione del vino, l’azienda organizza su richiesta visite guidate ai vigneti e alla cantina con libera degustazione di tutta la produzione. L’Azienda Agricola Eredi Cerutti Stocco accoglie gruppi di bambini accompagnati da famiglie e scuole. Azienda Agricola Cerutti Stocco

Fraz. Casa Nuova, 4 27049 Zenevredo (PV) Telefono: 0385.49984 \ 339.4323355 Fax: 0385.49984 (prima chiamare) E-mail: davide@vinicerutti-stocco.it www.vinicerutti-stocco.it




Azienda Cerutti Stocco


La Casa dei Nonni



Grazie alla passione e all’amore per la vita contadina, nasce”La casa dei nonni”. Il coraggio e la determinazione di Amedeo, Elena e Dario, hanno fatto il modo di proporre e di tramandare le tradizioni enogastronomiche di nonna Alice e di nonno Giovanni che di fatto erano i proprietari della casa e del podere dove oggi troviamo l’Azienda Agrituristica. In questo luogo sembra che il tempo si sia fermato, e noi possiamo solo apprezzare e rilassarci. L’odore di pulito, il profumo del pane fresco, il gallo che canta, l’odore acre del mosto, insieme a quella povertà dignitosa della gente contadina non si inventano né si possono comprare, perché “contadini si nasce”! Questa è la filosofia dell’Agriturismo e questa è proprio la loro ricchezza e il loro punto di forza! Ci accomodiamo in sala per cenare, le ricette sono quelle di una volta, tramandate e mai dimenticate. Iniziamo con gli antipasti della casa con salumi misti dell’azienda agricola, passiamo ai primi e sicuramente non possiamo perderci il risotto con radicchio rosso e scamorza affumicata, Federica e Silvia preferiscono quello con porcini freschi trifolati. Tra i secondi proposti, lasciano il segno la lonza fredda con salsa al tonno e salsa al peperone dolce con carote e fagiolini in insalata, Lucia e Laura invece preferiscono la coppa di maiale arrosto al profumo di timo con patate al forno. Ora il momento che sempre attendiamo noi golose, il dolce!



Tutto il menù è accompagnato dai vini dell’Azienda vitivinicola di Amedeo. L’Azienda Agricola Quaroni Amedeo è interamente a conduzione familiare e produce vini a denominazione di origine controllata e da tavola ad indicazione geografica. Le uve sono accuratamente selezionate e provengono esclusivamente da vigneti di proprietà che sono situati nei comuni di Montù beccaria, Zenevredo e Stradella. All’Agriturismo “La casa dei nonni” è anche possibile pernottare dato che possiede camere. Semplici ma confortevoli, sono ricavate nell’appartamento che fu dei nonni, posto ideale per staccare la spina e allontanarsi dagli stressanti ritmi della grande città per rilassarsi in un luogo dove tranquillità e pace sono le parole che dominano il luogo.

La casa dei nonni Frazione Paolone, 6 – Zenevredo, Pavia Tel.: 0385/49852 E-mail: info@agriturismolacasadeinonni.it Sito: www.agriturismolacasadeinonni.it Chiuso domenica sera e lunedì

Azienda Agricola Quaroni Amedeo Sito: www.quaroniamedeo.it



Da segnalare qui a Zenevredo anche la Tenuta Il Bosco, che si trova sulle stesse colline che un tempo erano di proprietà del Monastero benedettino di Santa Maria in Teodote a Zenevredo. La tenuta copre 152 ettari di vigneto in produzione, ed è la seconda azienda viticola dell’Oltrepò Pavese.



Bosnasco Ripartiamo per l’ultima tappa del giro della Val Versa... Eccoci a Bosnasco!!!! Arriviamo tutte e cinque con la nostra jeep, passando per stradine che ci aprono a meravigliosi paesaggi, al confine con la provincia di Piacenza. Il sole sta tramontando e le vallate si coprono del colore rosso della sera; scorgiamo il campanile della chiesa parrocchiale di San Lorenzo Mrtire del XVI secolo.



A Bosnasco incontriamo la proprietaria della Tenuta Scarpa Colombi, che ci invita nella sua azienda, un vero e proprio gioiello tra le colline dell’Oltrepò. All’interno della tenuta si trova il Palazzo Scarpa Colombi, sorto sulle rovine di un antico castello che aveva funzione di bastione tra le province di Pavia e Piacenza. Oggi è il frutto di un rifacimento di fine settecento. All’interno del palazzo la Signora ci mostra gli splendidi affreschi settecenteschi e il suggestivo cortile interno porticato sostenuto da colonnine. Tutto intorno la villa è circondata dalla splendida tenuta ricca di vigneti, nella luminosa cornice collinare. All’interno della Tenuta si organizzano meravigliosi matrimoni all’insegna dell’eleganza e della raffinatezza. Ci si può fermare per una notte nella magica nella tenuta nell’accogliente b&b.



Sempre a Bosnasco entriamo al Ristorante La Buta, per sedare i nostri appetiti. Marito e maglie ci accolgono nel bel locale con la cucina a vista, che prepara piatti tradizionali. Ottimi i salumi, i risotti e la carne.



Importante sul territorio anche l’Azienda Agricola Montenato Griffini, con gli undici ettari di vigneto, sono da sempre dedicati alla vite. Tra le maggiori produzioni di vino abbiamo Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC, Puntofermo - Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC, Puntofermo affinato in legno di rovere - Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC e Rosso Riserva Oltrepò Pavese DOC.

Azienda Agricola Montenato Griffinini via Sparano 13/14 27040 Bosnasco (Pv) Tel. e fax 0385/272904 E-mail: info@montenatogriffini.it www.montenatogriffini.it





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di cantina in cantina alla scoperta dell’eccellenza ”

Vol. 1 - Stradella

Santa Maria della Versa - Golferenzo - Volpara Montecalvo - Canevino - Rovescala - San Damiano al Colle Montù Beccaria - Zenevredo - Bosnasco

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