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Capitolo 1 La comunità educante
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1.1 Comunità come custode dei valori
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1.2 La parlata nuova e la famiglia felice
1.3 Strutture di unità e vita di gruppo 1.4 Il tempo dell’anno
«Eccomi», «Del mio meglio». Le coccinelle ci insegnano a buttarci nel Gioco, i lupetti come starci dentro.
La comunità educante è costituita sia dai bambini sia dagli adulti ed è soggetto che educa perché in maniera creativa cresce e cambia grazie all’apporto di ogni singolo componente (bambino e adulto) che trova in essa un confronto continuo e grazie a questo definisce e orienta il proprio personale percorso di crescita. È esperienza di incontro amorevole con gli altri e, attraverso gli altri, con Dio.
art. 20 L/C art. 12
[ 16 ] Parte 1 - La stanza dei giochi
TRASVERSALITÀ DELLA COMUNITÀ. All’interno della comunità i rapporti si instaurano su molteplici piani: un’immagine che descrive con chiarezza la pluralità delle relazioni vissute da una comunità è quella della rete, fatta di tanti nodi e connessioni quanti sono gli scambi all’interno dei branchi e dei cerchi. Soltanto in alcuni casi questi sono tra adulto e bambino, molto più numerosi saranno quelli tra bambini e tra bambino e comunità. Il capo, perciò, non può considerarsi né al centro della rete né unico motore delle esperienze che la comunità e ciascuno dei suoi componenti vivono: partecipa come promotore, portatore di pensiero e garante dei valori, in base a un rapporto che riconosce a tutti uguale dignità e potere ed è differente solo per la responsabilità che rimane in capo all’adulto.
DIMENSIONE POLITICA DELLA COMUNITÀ. La comunità narra la propria storia e segna la propria traccia nel tempo e nel luogo ove è inserita: prende posizione, raccontando di sé e compiendo gesti concreti. È un soggetto politico di cambiamento verso l’esterno e consente esperimenti concreti di democrazia, anche come luogo di conflitto, oltre allo sviluppo del senso di appartenenza e di cura del bene comune.
DIMENSIONE SIMBOLICA DELLA COMUNITÀ. La comunità sa fare memoria della propria storia; per questo ha rituali propri e un proprio linguaggio fatto di gerghi, oggetti, simboli; ha un proprio stile, secondo lo spirito della famiglia felice, che offre a ciascuno un luogo e delle occasioni in cui sentirsi a proprio agio nell’espressione di sé, per scoprire e definire la propria identità. Offre la possibilità di fare sintesi delle esperienze, anche di quelle vissute al suo esterno, di rileggerle e dare a esse significato mediante un contesto simbo-
Capitolo 1 – La comunità educante [ 17 ]
lico e alla luce di valori condivisi. È palestra “per” e “di” altre esperienze di comunità, perché rappresentativa dell’ambiente reale, ma allo stesso tempo ambiente “protetto” dove potersi sperimentare senza il rischio di fratture irreversibili.