FLEETime AUTOMOTIVE NEWS FOR YOUR BUSINESS
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ELETRE S
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LOTUS Dossier LOTUS ELETRE
Intelligenza artificiale in flotta
Focus Fleetime 7 a zero emissioni
Giuseppe Donadei Elia Donadei Flavio Prada Giulia Marrone Silvio Beretta Riccardo Bellumori Barbara Davi
FLEETIME
www.fleetime.it
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ARIO AI e flotte aziendali
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Valore residuo elettriche
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Flotte e Remarketing
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Dossier Lotus
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Focus - 7 a zero emissioni Scossa all’endotermico
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Fleetime Magazine Spinoff fleetime.it
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Direzione e redazione 20097 San Donato Milanese (MI) redazione@fleetime.it
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Hanno collaborato Giulia Marrone, Elia Donadei, Flavio Prada, Silvio Beretta, Riccardo Bellumori
Giuseppe Donadei giuseppe.donadei@fleetime.it
Ottimizzazione Flotte Aziendali con l’Intelligenza Artificiale
L'intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando la gestione delle flotte aziendali, offrendo soluzioni innovative e efficienti. Ecco come potremmo applicarla:
di Redazione Fleetime Milano
Monitoraggio Predittivo
Ottimizzazione manutenzione
L'IA consente di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale per prevedere manutenzioni o guasti ai veicoli. Ciò permette di pianificare interventi preventivi, riducendo i tempi di fermo e ottimizzando la produttività.
Attraverso algoritmi predittivi, l'IA è in grado di pianificare manutenzioni preventive, suggerendo quando effettuare interventi e sostituzioni di componenti per mantenere i veicoli in condizioni ottimali.
Ottimizzazione Percorsi
Reporting Avanzato
E’ possibile analizzare dati sul traffico, sulle condizioni stradali e sulle abitudini di guida per ottimizzare i percorsi. Questo non solo riduce i tempi di viaggio ma consente anche di risparmiare carburante e ridurre le emissioni.
L'IA elabora dati dettagliati generando report avanzati sull'utilizzo dei veicoli, sui costi e sull'efficienza. Queste informazioni sono cruciali per prendere decisioni strategiche e ottimizzare le risorse.
Gestione Consumi
In conclusione
L'IA può analizzare il comportamento di guida dei veicoli e fornire suggerimenti per migliorare l'efficienza energetica. Ciò aiuta a ridurre i costi operativi e a promuovere pratiche di guida più sostenibili.
L'intelligenza artificiale rappresenta un prezioso strumento per ottimizzare le flotte aziendali, riducendo i costi operativi, migliorando l'efficienza e promuovendo una guida più sicura e sostenibile.
Sicurezza Sistemi di intelligenza artificiale possono monitorare costantemente le condizioni di guida e fornire avvisi in tempo reale per prevenire incidenti. Questi strumenti supportano la sicurezza dei conducenti e la protezione dei veicoli.
"Valutazione del Valore Residuo delle Flotte di Auto Elettriche: Fattori Chiave e Metodi di Calcolo" di Redazione Fleetime Milano
Il calcolo del valore residuo delle flotte di auto elettriche è un processo complesso che richiede un'analisi approfondita di diversi fattori cruciali. Questi elementi influenzano direttamente la valutazione finanziaria delle auto elettriche e possono determinare la redditività a lungo termine di un parco veicolare elettrico.
1. Deprezzamento: Valutare come il valore di mercato dell'auto si riduce nel tempo. L'esperienza passata con modelli simili, le innovazioni tecnologiche e l'evoluzione del mercato delle auto elettriche influenzano questo aspetto. 2. Tecnologia Batteria: Poiché la batteria è un componente costoso nelle auto elettriche, è essenziale valutarne l'invecchiamento, la capacità residua e il relativo impatto sul valore dell'auto. 3. Mercato Secondario: Considerare il mercato dell'usato per auto elettriche simili. La domanda, l'offerta e il valore di mercato di auto simili influenzano il valore residuo. 4. Manutenzione e Costi Futuri: Il costo previsto per la manutenzione e la sostituzione della batteria può influenzare il valore residuo, soprattutto considerando la tecnologia in evoluzione. 5. Leggi e Incentivi: Valutare i cambiamenti previsti nelle leggi o negli incentivi relativi alle auto elettriche che potrebbero influenzare la domanda e quindi il valore residuo. 6. Proiezioni sul Consumatore: Prevedere come i consumatori vedranno il valore dell'auto elettrica nel futuro. Ad esempio, l'evoluzione della tecnologia e l'interesse dei consumatori influenzeranno la domanda futura. Un metodo comune per stimare il valore residuo è utilizzare modelli finanziari e analisi storiche, tenendo conto delle previsioni di deprezzamento, dell'uso futuro e delle tendenze di mercato. È importante anche considerare il supporto da parte del produttore e la garanzia per la batteria, poiché questo può avere un impatto significativo sul valore residuo delle auto elettriche. Consultare esperti del settore automobilistico o valutatori specializzati può essere utile per ottenere una stima accurata del valore residuo di una flotta di auto elettriche.
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REVOLUTIONIZING ELECTRIC VEHICLES: THE VITAL ROLE OF ARTIFICIAL INTELLIGENCE di Redazione Fleetime
"L'Equilibrio tra Intelligenza Artificiale e Consumo Energetico nelle Auto Elettriche" Nell'avventura verso auto elettriche più sofisticate, c'è una sfida cruciale: come bilanciare l'innovazione dell'intelligenza artificiale (IA) senza compromettere l'efficienza energetica? Le case automobilistiche stanno abbracciando questa sfida con un mix di creatività e impegno, cercando di perfezionare l'IA nelle auto elettriche senza gravare sull'energia. L'integrazione dell'IA offre un mondo di possibilità: guida autonoma, ottimizzazione della batteria, e tanto altro. Tuttavia, c'è un'ombra: un aumento potenziale del consumo energetico. Il segreto sta nell'equilibrio, nel sfruttare l'IA per migliorare l'efficienza, non per consumare di più. Le case automobilistiche stanno lavorando instancabilmente per affrontare questa sfida. Stanno creando sistemi che imparano dai comportamenti passati per ottimizzare la ricarica, massimizzando l'autonomia senza sprechi di energia. Ma c'è ancora un lungo cammino da percorrere. È un viaggio di innovazione e responsabilità. L'obiettivo è offrire auto elettriche intelligenti, che non solo semplificano la vita, ma anche rispettano l'ambiente. Il futuro dell'IA nelle auto elettriche sarà un equilibrio delicato, ma entusiasmante, tra tecnologia avanzata e sostenibilità.
Fonte COP28
appuntamento rimandato al 2050
Accordo Storico per l'Abbandono dei Combustibili Fossili di Redazione Fleetime Milano
La COP28, Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici, si è conclusa a Dubai con un'accoglienza senza precedenti da parte dei media globali. L'accordo raggiunto è stato definito storico e potrebbe rappresentare l'avvio di un “cambiamento epocale” nel panorama energetico mondiale. L'articolo centrale dell'accordo, il n. 28, segna un passo cruciale verso la transizione energetica. La sua dichiarazione chiave è la transizione graduale, equa ed ordinata lontano dai combustibili fossili, piuttosto che un brusco "phase-out". L'obiettivo chiaro è la riduzione delle emissioni di gas serra al netto entro il 2050, in linea con le richieste scientifiche. Nonostante l'accordo sia un inizio concreto, rimangono alcune domande sulla gestione del metano, una fonte significativa di emissioni. Le reazioni all'accordo sono state ampiamente positive, con elogi anche da parte della presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha enfatizzato l'importanza degli obiettivi europei al 2030. La triplicazione delle energie rinnovabili e il raddoppio dell'efficienza energetica entro il 2030 sono stati approvati globalmente, aprendo le porte a quella che von der Leyen definisce "l'era post-fossile". L'accordo della COP28 rappresenta quindi un punto di svolta cruciale nella lotta al cambiamento climatico, con una roadmap chiara per una transizione verso fonti energetiche più sostenibili e un futuro a basse emissioni.
"Non abbiamo voltato pagina sull'era dei combustibili fossili, ma questo risultato è l'inizio della fine": il Segretario esecutivo delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico alla chiusura della COP 28
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Il Segretario esecutivo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Simon Stiell, conclude la COP28 a Dubai, sottolineando i progressi e le sfide affrontate nella lotta al cambiamento climatico. La conferenza ha segnato importanti passi avanti nella promozione delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica e dell'adattamento. Tuttavia, Stiell sottolinea la necessità di trasformare gli impegni assunti in azioni concrete per affrontare la crisi climatica. Pur riconoscendo i passi avanti, il problema dei combustibili fossili rimane critico, anche se si intravede l'inizio della fine di questa era. Se da un lato si evidenziano progressi, dall'altro si afferma che non sono sufficienti e occorre accelerare ulteriormente. Stiell sottolinea i vantaggi derivanti da un'azione più coraggiosa per il clima, come la sicurezza, la crescita economica e la salute. Il futuro richiede un impegno continuo per implementare l'Accordo di Parigi, con nuovi contributi nazionali, trasparenza e misure mirate a un mondo a 1,5 gradi. Stiell esorta anche al sostegno finanziario per sostenere tali sforzi. Infine, il messaggio è rivolto a tutte le persone che si battono per il cambiamento, incoraggiandole a perseverare. Il discorso sottolinea la necessità di un impegno congiunto e costante nel perseguire un futuro più sostenibile e resiliente per il pianeta. Fonte
https://unfccc.int/news/cop28-agreement-signals-beginning-of-the-end-of-the-fossil-fuel-era
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modi di “vivere“ l’Automobile: compro, affitto, o…“trasformo”?
di Redazione Fleetime Roma
Quasi 30 anni fa, il Paese forse più legato alla proprietà “duratura” (l’Italia) inaugurava “IdeaFord”, pioniere di una trasformazione nei rapporti tra auto e guidatore. Oggi le proposte sono tante, da tarare su specifici target e utilizzi delle auto in circolazione: ma, forse, proprio le soluzioni più impensabili diventeranno “prassi”?
Fino ad inizio anni ‘90, un Rivenditore ritirava il congruo assegno di acquisto o la prima rata dell’auto dal cliente cui consegnava le chiavi; dal 1968 Eustace Wolfigton faceva lo stesso ma garantendosi di ripetere l’operazione ogni cinque anni con gli stessi clienti: era nato il ciclo di sostituzione e fidelizzazione programmato, che in Europa ed Italia avrebbe preso il nome di “Ideaford” anche se con termine di sostituzione a due o tre anni. Si aprì un nuovo modo di intendere la proprietà in cui l’età media dell’auto cominciava a calare, gradualmente, insinuando nel cliente l’attitudine a valutare anche il “Valore Futuro” del suo acquisto contemporaneo. Si arrivò in poco tempo ad una formula ancora più radicale, (la terza dopo I.F.), il “Pay per Use”. Con questo si provò ad introdurre un costo di rata proporzionale alla perdita di valore in base all’utilizzo effettivo: più si usava l’auto, più si pagava nel finanziamento. Era il prodromo del Noleggio: dapprima dedicato alle grandissime Flotte, poi alle PMI e microFleet, per diffondersi piano piano tra i Privati che pur non avendo il vantaggio fiscale delle detrazioni potevano godere di canoni mensili accettabili e di un problema di rivendita “nullo”. La fine del primo Decennio del 2000, ricordando come fu inaugurato dal 2020, porta alla ribalta i concetti di “Smart” e “Micro” Mobility, esaltati dal sistema dello Sharing esteso a qualunque tipo di veicolo a due, tre, quattro ruote. Nasce il “Rent per Use” con durate, termini e condizioni infinite e tutte “cucite” su misura per il Cliente, il quale finalmente comincia anche a reperire una discreta diffusione di punti territoriali di ricarica elettrica per i piccoli mezzi. Sembra rimanere al “palo” il “Pooling” tra i Privati, mentre comincia ad essere provato da Vettori commerciali (che sperimentano le tratte condivise tra Van e Camion per il trasporto merci e servizi) e Personale Aziendale opportunamente formato dal Mobility Manager; su questo la creazione di aree vincolate al trasporto “Green” è un grande motivo di diffusione, senza dimenticare i Vettori su gomma come “Flixbus” che con il “Pooling” ormai da anni offrono percorsi e piani di viaggio.
di Redazione Fleetime Roma
C’è un settore di mercato Auto che sta vivendo una nuova vita del tutto inaspettata grazie alle strategie di Ecomobilità della UE: è l’Usato circolante. Mai come in epoca di lotta alle emissioni si era vista una rivalutazione così prepotente di mezzi al limite della rottamazione per fine carriera. Cause e proiezioni di un fenomeno fuori controllo
La Panda usata!
Flotte & Re l’arma occidental Fa notizia l’avvio di una recente procedura UE contro la Cina per ipotesi di Dumping sulle esportazioni di più o meno 500.000 BEV Z.E. prodotti nel Paese della Grande Muraglia; questo tema segue ad una serie di nuovi dibattiti nei quali sta prendendo forma in Occidente la forma dei potenziali rischi che la concorrenza asiatica può comprendere e far prevedere. Eppure, una soluzione a portata di mano, o meglio “di mouse”, riverbera da uno dei mondi più a contatto dell’automobilista di tutti i giorni, quello delle Auto Usate. Capita che, nelle dinamiche di offerta e nelle quotazioni recenti da tre anni in qua i valori medi di acquisto di qualsiasi usato siano cresciuti in misura probabilmente inaspettata ed incontrollata anche agli occhi degli esperti di settore. Dunque, a cosa servono carte bollate, procedure di infrazione, battaglie diplomatiche, di fronte alla prepotente rivalutazione sul mercato del caro vecchio “Pandino” sotto casa? Basterebbe far presente agli Esportatori che per poter vendere una elettrica pura (eventualmente venduta persino sottocosto) occorre prima togliere all’eventuale compratore auto usate che – come la celebre “tuttofare” torinese o come migliaia o milioni di altre vecchie auto – partono da valori non inferiori a circa 1.500,00 Euro fino a tre volte tanto (a seconda di un plausibile significato storico): altro che margini negativi, sarebbe una sorta di controcampagna di Russia !!!
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marketing: le contro la Cina? Per anni, l'acquisto di auto usate è stato considerato una necessità o un colpo di fortuna, soprattutto quando si riusciva a trovare un'affare interessante. Tuttavia, oggi il mercato delle auto usate sta attraversando una fase che forse nemmeno dieci o cinque anni fa avremmo potuto immaginare. La crisi delle scorte e l'aumento dei costi produttivi hanno spinto molti acquirenti abituali di auto nuove a orientarsi verso il mercato dell'usato, dove il prezzo medio delle offerte è cresciuto notevolmente. Questo fenomeno sta venendo analizzato e frammentato da esperti, e sembra destinato a perdurare nel tempo.
Prima del famigerato “superammortamento”, l'acquisto di auto usate in Italia era riservato a un pubblico con aspettative limitate, una propensione al rischio moderata e la necessità di un utilizzo immediato. Le trattative avvenivano principalmente tra privati, mentre i concessionari si limitavano spesso a utilizzare le auto usate come parte degli scambi per l'acquisto di modelli nuovi da offrire a clienti meno propensi all'acquisto o a flotte aziendali e partite IVA che richiedevano auto fatturabili. Con l'aumento dei ritorni derivanti da finanziamenti a tre anni, leasing e noleggi, i concessionari hanno gradualmente incrementato la loro quota di mercato nel trasferimento di auto usate più recenti. Tuttavia, è stato con l'emergere delle "autoimmatricolazioni" che il mercato delle auto nuove e usate presso i concessionari ha iniziato a convergere. Questo ha portato per la prima volta a un lieve aumento sia dei prezzi di listino delle auto nuove (predilette dai clienti aziendali in quel periodo di mercato) sia dei valori medi delle auto usate disponibili. La situazione degli ultimi tre anni è diventata così paradossale che per comprenderla occorre fare riferimento a un esempio concreto: la cara, vecchia Panda sul mercato dell'usato. Acquisto per Risparmio: Km Zero non Hybrid Know How: conoscenza pluriennale del prodotto: Panda Usata 2018 per rinnovo Esigenza: Risparmio e mobilità: Panda Euro IV 2005 5 porte Nostalgia: la voglia di avere la classica Panda senza pagare cifre surreali: Bifuel 2015 Vintage: l’empatia sulla Panda classica senza svenarsi: Panda “1100” 2001 Moda: Panda Classica “I” 45 0 1000 Fire addirittura senza catalizzatore Tuning: Panda con Kit Retrofit. Forse questa scansione Vi sembrerà surreale. Invece è semplicemente l’anticipazione di quel che potrebbe avvenire qui essendo già in vigore in altri Paesi a noi vicini. E sembra uno schema che si sposa perfettamente al parco circolante “Motore endotermico Biofuel”; “Ibridi in Parallelo”; “Ibridi in Serie”; “Elettriche pure”. Vediamo in rapida scansione.
Il Fuoco dell'Innovazione nell'Era degli Hyper-SUV
L'Eletre è la quintessenza della tradizione sportiva di Lotus, unendo l'agilità creando così un sofisticato Hyper-SUV. Le eccezionali capacità di guida, l'hand Lotus, una vera e propria icona nel settore automobilistico da oltre 75 anni. Que marchio nel segmento dei SUV elettrici accessibili. Frutto di una collaborazion ingegneria specializzati in Regno Unito, Germania e Cina, rappresentando compromessi. Dopo la presentazione mondiale a Londra nel marzo 2022, l'Eletre loro esemplare. Disponibile in tre allestimenti (Eletre, Eletre S ed Eletre R) e du settore automobilistico mondiale.
dell'Emira con la rivoluzionaria aerodinamica dell'hypercar elettrica Evija, dling, lo sterzo e l'aerodinamica sono il risultato della lunga esperienza di esto nuovo modello segna l'inizio di una nuova era per Lotus, introducendo il ne globale, il progetto Eletre è stato sviluppato congiuntamente dai team di un connubio perfetto tra innovazione tecnologica e artigianalità senza e ha già suscitato un notevole interesse: migliaia di clienti hanno prenotato il ue varianti motoristiche, questo Hyper-SUV è pronto a ridefinire i canoni del
Innovazione degli Interni e Sostenibilità alla Guida
Eletre ridefinisce gli standard degli interni con design all'avanguardia e materiali di alta qualità. Il suo ambiente tecnico e orientato alle prestazioni offre un'esperienza eccezionale, caratterizzata da un tetto panoramico che amplifica la luminosità. Ispirata ai modelli Emira ed Evija, l'abitacolo offre un comfort lussuoso con una combinazione di materiali premium e design distintivo. La filosofia di alleggerimento di Lotus è evidente nei dettagli, come la console centrale e il quadro strumenti, e semplificando l'attenzione al peso e alla funzionalità. L'interno è funzionale e pratico, con scomparti di stoccaggio intelligenti e soluzioni ergonomiche per gli occupanti. La sostenibilità è un elemento chiave: l'uso innovativo di materiali come Re-Fibre, Ultrafabric, Alcantara e Econyl non solo garantisce comfort e qualità, ma riduce l'impatto ambientale, dimostrando l'approccio di Lotus verso il lusso sostenibile e leggero.
Il Lotus Eletre, hyper-SUV, unisce tecnologia avanzata e prestazioni straordinarie grazie al suo sistema di propulsione elettrica. Batteria da 800 volt e 112 kWh, motori compatti su entrambi gli assi offrono trazione integrale. Potenze fino a 905 CV, autonomia fino a 600 km (WLTP), sistema frenante rigenerativo per maggiore efficienza. Versatile per il traino e soluzioni di trasporto, è leader nel segmento SUV.
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“Sette a Zero(Emission)” Il Derby europeo sulla Eco-mobilità che dura da 30 anni
Il Catalizzatore compie 30 anni, il sorpasso storico del Diesel sulle vendite di Benzina ne fa 20; mezzo secolo fa la prima grave crisi energetica globale, mentre ci avviciniamo al decennale del fatidico Dieselgate. Cosa è avvenuto durante questi anni e come si gioca la partita verso la Carbon Neutrality in Europa? FT prova a descriverlo in sette passaggi chiave dedicati non solo alle Flotte ma all’automobilista in generale. Tutto questo mentre l’Armageddon “Euro 7” slitta di due anni. di Redazione Fleetime Roma
Lotta alla
26 Di questo passo, in chiave Automotive a Bruxelles tra poco avranno bisogno di un “Commissario alle Scadenze Comuni”, vista la marea di date perentorie e discriminanti che si affollano all’Agenda politica dei nostri governanti Comunitari nei prossimi anni
La Norvegia, nonostante sia un paese "periferico" nell'Unione Europea, si distingue per una scadenza cruciale nel mondo automobilistico: il divieto di vendita e circolazione di auto endotermiche "pure" dal 2025. Con il suo parco automobilistico nazionale, per la maggior parte "green" (circa 3 milioni di veicoli), la transizione appare agevole verso questa svolta ecologica entro un anno, considerando le 80.000 nuove immatricolazioni mensili. Questa scadenza trae origine dal rigoroso calendario anti-DieselGate, che ha posto un divieto progressivo su auto a combustione interna in diversi paesi. La Germania si dirige verso il 2030, la Francia verso il 2040 e il Regno Unito in una direzione simile. Prima dell'inasprirsi delle restrizioni, gli avvertimenti e gli incentivi a favore delle auto elettriche sembravano comuni, insieme ai limiti sulle emissioni. Tuttavia, persino nel 2003, Carlo Rubbia aveva sollevato dubbi sulla legislazione "Euro IV" come standard avanzato, anticipando la situazione attuale. Il "Dieselgate" ha confermato queste preoccupazioni, coinvolgendo gran parte dell'industria automobilistica. Questo scandalo ha smascherato l'illusione di equilibrare l'aumento di potenza, dimensioni e peso con la riduzione dichiarata dei consumi ed emissioni. Nonostante il "Dieselgate" avesse smentito i limiti "Euro V", l'UE non ha rivisto la normativa, ma ha introdotto ulteriori revisioni per lo standard "Euro VI". È evidente che gli sviluppi verso una mobilità ecocompatibile sono stati più guidati da emergenze esterne che da una pianificazione normativa.
DAL 2018 La Cina si trova ad affrontare le criticità dello "Shadow Banking", mentre il mercato automobilistico registra valori negativi per la prima volta in due decenni. La crisi di "Evergrande", precedente al Lockdown del 2020, ha messo in luce la dipendenza significativa della catena di approvvigionamento industriale dall'economia cinese. La strategia dell'Unione Europea nel settore automobilistico è apparsa ambigua, con tappe fissate e poi soggette a revisioni, slittando ad esempio dal 2026 al 2035 fino ad arrivare al 2050. Questi ritardi hanno impedito politiche attive di transizione dalle auto a combustione interna, che, in Europa, hanno invece visto un aumento considerevole di valore nell'usato negli ultimi tre anni. È curioso notare come, durante l'accentuato impegno europeo contro le auto tradizionali, il valore delle auto usate abbia conosciuto un aumento significativo, una dinamica influenzata dalle politiche comunitarie. Questo scenario mette in evidenza la vulnerabilità dell'UE rispetto a potenze come gli Stati Uniti, la Cina, l'Asia e l'India nel contesto dell'industria automobilistica. Recentemente, nel dibattito sullo standard "Euro 7", alcuni leader dell'industria automobilistica hanno sollevato critiche riguardo ai continui ritardi nella sua introduzione. Nonostante le discussioni, il Parlamento ha deciso di posticipare l'introduzione di "Euro 7" al 2025, preceduta da una fase di "riflessione" richiesta dai costruttori tedeschi. La proibizione delle auto a combustione interna, inizialmente prevista per il 2035, è stata spostata al 2050. “Deus Ex Machina” di questo step dovrebbe essere la influenza che sul percorso di decarbonizzazione avranno i cosiddetti “E-fuel” a base di Idrogeno ritenuti (o meglio ammessi dalla UE) come carburante di origine sintetica a emissioni zero, poiché ottenuti mediante la combinazione chimica di idrogeno e anidride carbonica. Nel frattempo, con pressante richiesta ma stavolta dei Paesi mediterranei, anche i “Biocarburanti” sono stati ricompresi solo ultimamente nel ristretto Club dei Carburanti ad emissioni Zero. Queste sono le informazioni che non vengono divulgate sufficientemente per coprire una illusoria “tenzone“ tra endotermico ed elettrico: mentre il prossimo 2026 sarà il palcoscenico per capire come ben SETTE soluzioni di alimentazione possono interagire verso l’obbiettivo della De- carbonizzazione. Proviamo a capirne di più.
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Sette “Menù” per sfamare la mobilità Flotte&Energia Green
Europa 1973, la crisi energetica tocca il suo picco di criticità e di prezzo alla pompa della benzina che tocca e supera gli odierni due Euro al litro. La prima alimentazione monopolista al mondo, la Benzina, deve cedere il passo al Gasolio con motori dapprima espiantati da macchine agricole o da furgoni che garantiscono un pieno a meno della metà del costo di un litro di Gasolio.
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Secondo “Menù”: la marcia del Diesel
In meno di dieci anni (tra il 1973 ed il 1983) da solo sette modelli di auto in commercio sul mercato italiano tra quattro Marchi (Mercedes, Opel, Peugeot, Alfa Romeo) si passa fino al 30 % in media delle auto in Gamma alimentate a Gasolio nel 1983 : ai due fattori chiave per il successo di questo motore (la affidabilità ed il risparmio a lungo chilometraggio) si aggiunge che sempre più le Ammiraglie e le berline di rappresentanza abbandonano la benzina per il Gasolio. E si susseguono in solo venti anni - fino al 2005 – processi di aggiornamento (come Turbo, Catalizzatore e Common Rail) che portano la quota del Diesel a superare nelle immatricolazioni europee la Benzina. Appena prima del Dieselgate, tuttavia, un’altra alimentazione aveva avuto un improvviso risveglio: il Gas.
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Terzo “Menu’”: Ogni tanto ritorna l’amore…..per il Gas
Per anni è stato incatenato da pregiudizi o disavventure di chi avendo un Impianto ha subito l’usura eccessiva del motore o le mancate partenze ed il malfunzionamento a freddo: il progresso tecnico e la diffusione di veri e propri Network ha certamente aiutato una ripresa del Gas che tuttavia si è affermato con un improvviso balzo in avanti a metà degli anni duemila; è stato il periodo della esplosione del “Bifuel” per molti Costruttori e la affermazione del nuovo fenomeno Chevrolet in Italia come paladina del GPL. In effetti, dalla metà degli anni ’90 alla fine degli anni 2000, in circa quindici anni, la quota di mercato delle GPL/Metano è cresciuta in certe stagioni fino ad oltre il 15% dell’immatricolato, con un forte acquisto persino da Flotte e P.A. da allora ad oggi il Gas continua con trend altalenanti e improvvise fiammate a tenere quote dignitose.
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Quarto “Menu’”: con il “Flexi” l’alcool in auto non fa male
Nel 2006 come molti ricorderanno l’Unione Europea investì in un programma di ricerca legato ai “Flexi Fuel”, in questo ben anticipata dal Governo brasiliano che con una azione politica in vigore dal 1974 aveva portato oltre il 75% la quota di auto circolanti nel Paese con “E95” (tasso di Etanolo al 95% del litro di carburante). Le “flexy Fuel” soprattutto di Ford, Audi, Fiat e pochi altri furono persino inserite in listino per qualche anno, per poi diventare più che una Gamma un adattamento su motori ed ECU in grado di tollerare l’alimentazione con gli attuali carburanti già addizionati di Etanolo. Il futuro è già scritto ed abbastanza prossimo con l’”E85” in dirittura di arrivo.
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Quinto “Menu’”: “Hybri-cadabra”, con l’Ibrido rinasce l’endotermico?
Quel che si è visto finora, nella Gamma dei Costruttori generici è ancora oggi una quota omeopatica di “full electric” ed una esplosione di modelli “Hybrid” che essendo imprescindibili dalla attività del caro vecchio motore endotermico sono tutto tranne che una rivoluzione elettrica, nei fatti; mentre nel frattempo l’elettrico puro, ad oltre 15 anni dalla esplosione del fenomeno Tesla non ha mai toccato o superato in tutta Europa un immatricolato annuo vicino al 10%.
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Sesto Menu’: l’elettrico puro ha il “Mal..d’Hybrid”???
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Neppure la girandola degli incentivi e delle politiche di promozione europea (mentre il Governo Federale di Angela Merkel si fa notare per la pioggia di miliardi di Euro stanziati e dedicati alla creazione di infrastrutture e viabilità specifiche per la mobilità elettrica) riesce a ribaltare la situazione. L’Ibrido esplode e l’elettrico puro va avanti a piccoli passi. Le incognite che perplimono il consumatore riguardo alle “full electric” sono sempre le stesse: e dunque, possiamo dire, finche’ i trend rimarranno tali, l’elettrico puro continuerà a soffire il …..”Mal d’Hybrid”…………???
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Settimo “Menu’”: su Idrogeno, “Fuel Cell”, BioFuel avremo sorprese?
Perché nel frattempo a dominare la scena dei dibattiti futuri sempre essere la data chiesta dai Costruttori tedeschi alla UE – per il 2026 – con la verifica dell’impatto dei “Biocarburanti”: e qui si apre un filone di cui pochi hanno notizia. L’ E-Fuel a base di Idrogeno ha tre peculiarità: una, di essere compatibile con l’endotermico; tuttavia sarà prevedibilmente reperibile in quantità molto inferiori al consumo medio odierno di carburanti fossili ed avrà costi altissimi (si prevede tra quattro e sette euro al litro nelle ultime proiezioni). Limiti, questi ultimi, che rendono difficile pensare ad un utilizzo massivo ed esclusivo su motori endotermici senza l’alternanza con soluzioni alternative: la più interessante delle quali sembra essere l’unione tra un piccolo motore endotermico e la trazione elettrica negli Ibridi in serie. Questo porterebbe il motore endotermico ad intervenire “on demand” senza consumare oltre misura, potendo contare sulla riserva elettrica; per contro non avremmo un vero mezzo “Z.E.” ma di certo le emissioni complessive di un parco circolante di Ibride in serie taglierebbe di molto quelle delle auto classiche. Ultimo vantaggio, il motore endotermico di ricarica potrebbe integrare con poche modifiche le auto già dotate di Kit Retrofit. Non è una cosa da trascurare. L’Idrogeno tuttavia rimane in campo anche nelle architetture “Fuel Cell” dove tuttavia i numeri attuali e la programmazione delle Case non è tale da proiettare scenari importanti.
All’endotermico le “scosse” fanno
Il mondo dell'automobile si trova in uno stato di transizione e diversificazione senza prec
affermazioni che hanno messo in luce un'ottica "elettrica" esclusiva, emergono nuove pr
associato alle motorizzazioni tradizionali, l'endotermico rivela una sorprendente capacità
all'E100, così come al Biofuel, tuttavia, queste opzioni sono limitate a prezzi elevati e dispo
con maggiore difficoltà, possono adottare il biodiesel. L'usato può essere trasformato at
caso di sviluppi normativi una nuova fase di evoluzione vede le ibride in parallelo accogl
Volt. Questa transizione pone l'attenzione sull'ibrido in serie e sui Range Extender, con uno elettriche (BEV Z.E.) di un sistema endotermico miniaturizzato per affrontare eventua
una realtà. Questi Range Extender endotermici potrebbero alimentarsi con biocarburanti,
potrebbe aprire la strada a carburanti alternativi come il bioetanolo e il metanolo. Quest
come LCV, moto e veicoli agricoli. Nel panorama delle auto elettriche, si delineano tre cat
dai mezzi di micromobilità alle vetture di lusso e supersportive. Queste riflessioni, tutt
tecnologiche che caratterizzano il settore dell'automotive. Solo il tempo potrà dimostrare la
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bene: Proiezioni e ipotesi al 2026
cedenti, sfidando le narrazioni consolidate sull'evoluzione del settore. Contrariamente alle
rospettive e opzioni per il futuro dell'endotermico. Lontano dall'essere esclusivamente
à di adattamento e innovazione. Le vetture a benzina aprono le porte all'E85 e persino
onibilità ristrette, destinate a un'elite di automobilisti. Allo stesso modo, le vetture diesel,
ttraverso kit retrofit, con la possibilità che questi kit si estendano anche all'ibridazione in
liere le prime ibridazioni in serie, una tappa successiva al fallimento delle GM Ampera e
o sforzo significativo di ricerca e sviluppo. La sorpresa? L'ipotesi di dotare le vecchie auto
li limitazioni delle batterie o shock economici sulle materie prime potrebbe diventare
, aprendo scenari alternativi. Nel frattempo, la ricerca continua sulle Fuel Cell ad idrogeno
te prospettive non si limitano solo ai veicoli tradizionali, ma coinvolgono anche altri mezzi
tegorie: livello "Basic", "Urban" e "Premium", ciascuna con caratteristiche e utilizzi distinti,
tavia, rimangono ipotetiche, aperte alle mutevoli dinamiche del mercato e alle evoluzioni
a direzione effettiva che prenderà l'evoluzione del settore.