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Noleggio Intervista ANIASA
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Speciale elettrici da lavoro
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SO
MM
ARIO Intervista ANIASA
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Auto aziendali
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Dossier Maserati
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Talkingpress podcast
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Elettrificazione Flotte
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Aftermarket ANFIA
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Speciale LCV
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Hanno collaborato Giulia Marrone, Elia Donadei, Daniele Invernizzi, Vincenzo Di Bella, Riccardo Bellumori
Giuseppe Donadei giuseppe.donadei@fleetime.it
Editoriale
"La vitalità del mondo Auto, catastrofe per il mondo?
l'Auto è un fenomeno globale, ci piaccia o no; ed il consumo energetico europeo (misurato in Mtep) dipende anche dalle auto. Con la crescita mondiale - costante - di immatricolazioni tra il 2000 ed il 2008, ad esempio, anche la crescita di Mtep in UE è stata continua e frenata solo per effetto di tre shock: aviaria nel 2006, crisi dei Mutui Subprime del 2008 e crisi dei debiti sovrani del 2010. La ripresa dei consumi energetici da 2015 in poi si è fermata di nuovo durante Lockdown e crisi in corso. Visto che le catastrofi internazionali sembrano l'unica via di autolimitazione a carico soprattutto del comparto Automotive, che paga ogni volta un conto peggiore, per questo noi automobilisti dobbiamo attivarci virtuosamente per ridurre impatto ambientale e consumo energetico. Troveremo la soluzione anche stavolta, come sempre. Credeteci.
Riccardo Bellumori
Noleggio Uno dei motori della tanto auspicata transizione ecologica L'intervista a Pietro Teofilatto Direttore area Fisco ed Economia di ANIASA
3 note positive per il noleggio lungo termine: crescita noleggio auto, crescita noleggio veicoli commerciali a questo aggiungiamo l'approvazione degli incentivi
Di fronte ad un mercato automobilistico ancora in deficit rispetto a prima della pandemia (-24% sul 2019), il noleggio ha invece ripreso a crescere, posizionandosi a fine estate nientemeno che al 27% dell’immatricolato. Un risultato che conferma il progressivo passaggio dalla proprietà all’uso. Non solo per i ben noti vantaggi economici e gestionali, ma specialmente per le complessità legate alla transizione delle alimentazioni in corso. Il noleggio infatti si sta confermando il maggiore e più rapido vettore per i veicoli elettrici ed ibridi, rappresentando ben il 47% e il 30% del mercato. Alimentazioni che si stanno facendo strada anche sul versante dei veicoli commerciali a noleggio, arrivati al 36,5% del mercato, un salto di 8 punti percentuali sul 2021.
Incentivi estesi anche al noleggio, a quando la partenza?
Gli elettrici, auto e veicoli commerciali, rischiano una contrazione per il caro bollette?
ANIASA ha recentemente aderito all’Osservatorio Connected Car & Mobility curato dal Politecnico di Milano. Quali gli obiettivi?
Proprio a seguito delle decise sollecitazioni di ANIASA su questo aspetto, gli incentivi sono stati estesi con un nuovo provvedimento della Presidenza del Consiglio anche al noleggio. Seppure previsti nella misura del 50%, si tratta di un risultato di forte rilievo: finalmente è stata compresa in ambito legislativo l’importanza del settore per l’intero automotive e per le potenzialità di rinnovo del nostro vetusto parco circolante. Per la fruibilità degli incentivi bisogna attendere l’operatività della piattaforma del MISE che dovrebbe essere pronta a metà ottobre. Ma vista la situazione di stallo del mercato, era ragionevole e doveroso affrettare i tempi, il nuovo DPCM è targato addirittura 4 agosto… Prevediamo quindi una corsa alle immatricolazioni negli ultimi mesi del 2022. Gli attuali problemi sulle forniture e costi dell’energia stanno facendo riflettere tutti, PA e cittadini, sulla necessità di interventi, seri e non ideologici. Certo, dalle ultime rilevazioni si è ridotto il vantaggio della ricarica elettrica rispetto ai carburanti tradizionali, a causa del maggior conto della colonnina, sia domestica che pubblica. Ma il trend verso l’elettrico è ormai partito ed il calo verificatosi negli ultimi mesi, -20% ad agosto, è dovuto alla mancanza di incentivi per il canale auto aziendali.
Tutto l’automotive è in piena rivoluzione digitale, proiettato verso il 5G ed ANIASA ha da tempo costituito una nuova sezione per seguire in prima linea le innovazioni sul fronte della domanda di nuova mobilità. L’Osservatorio, che vede la partecipazione di importanti aziende associate, sarà un’ottima occasione di collaborazione su questa tematica con l’intera filiera interessata: case auto, i gestori autostradali, mondo della manutenzione e dei service provider, delle assicurazioni.
Auto aziendalii
di Riccardo Bellumori
Auto aziendali Più Green in Rete, ma Green Deal e Flotte aziendali
Il programma Sustainable and Smart Mobility Strategy - dell'Unione impone un rinnovamento Flotte impossibile nella crisi creata da guerra ucraina, costi energetici, mancanza di prodotti nuovi ed aumento dei tassi finanziari. Una guida a soluzioni vecchie e nuove da adottare con poche risorse: Blockchain, trasformazione, connettività e condivisione.
Il Green Deal dell'Unione segna due cifre: 2050 e zero emissioni di Gas Serra nel settore dei Trasporti. La soglia di emissioni base da abbattere però è quella del 1990 quando nella allora CEE circolavano 163 milioni di auto e non gli odierni 260, che seppure meno inquinanti rispetto a quelle di 30 anni fa contribuiscono pesantemente allo sforamento negli obbiettivi di riduzione europea del consumo di energia: da fonti Eurostat l'eccesso di consumo nel 2018 rispetto agli obbiettivi previsti è stato di circa 150 Mtep (corrispondenti circa più 1.000.000.000 di consumo in barili equivalenti di petrolio), e occorre procedere forzosamente a dei tagli. Con il Green Deal europeo le soluzioni in ottica UE sono note: decarbonizzazione attraverso Veicoli “Z.E” ed in alternativa Carburanti “Bio” e sintetici; sviluppo di Sharing e Pooling Mobility come alternativa alla proprietà esclusiva del mezzo di trasporto; riconversione “pulita” del Parco circolante di trasporto Merci e persone collettivo (Treni, Aerei, Truck&Bus), sviluppo di digitalizzazione, automazione, connettività dei mezzi, oltre che maggiore interazione “peer-to-peer” tra mezzi in circolazione. Un rapido elenco delle iniziative più importanti in corso: Programma “FLOW”: mira a sviluppare una interoperatività del “Vehicle-to-X” e “Vehicle-to- Grid”che permette lo scambio di energia tra veicoli, edifici e Reti connesse; Programmi “ADRION” e “TRIBUTE”: sostegno alla transizione Green attraverso la mobilità urbana sostenibile; Programmi dedicati all'Idrogeno: IPCEI “Hy2Tech”;“Hy2Use”; “H2Haul” dedicati alla mobilità con Idrogeno; Ricerca “Biofrac – Biofuels in EU, a Vision for 2030” per la diffusione di Biofuel e principalmente del Bioetanolo nel trasporto privato.
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i nella crisi. meno soldi in Flotta Sotto questa panoramica si muovono dunque alcune esigenze anche a carico del parco auto circolante in UE, una fetta sempre più importante del quale appartiene alla mobilità aziendale : -1) Ridurre la densità del Parco usato tagliando definitivamente le auto più vecchie; -2) Aumentare la diffusione di mezzi Green e sostenere lo Sharing ed il Pooling che favoriscono la Smart&Green Mobility, e le funzionalità “peer-to-peer” tra mezzi in circolazione;
L’Europa chiede auto nuove, ma non le produce Tutto questo, beninteso, nella considerazione che Consumatori e Flotte europee non avranno risorse sufficienti per affrontare il rinnovamento massiccio del Parco Auto, ma che soprattutto sembra essere il mondo dei Costruttori europei a non poter garantire la massa critica sufficiente, e pertanto partiamo proprio da questo aspetto: il vento favorevole sta riportando Costruttori e Noleggiatori europei in Cina. Laggiù c'è “fame” di mobilità, e l'offerta interna non sostiene la domanda: con il “Comprehensive Agreement on Investment” (CAI) che dal primo Gennaio 2022 cancella l'obbligo di Joint Ventures paritarie con i Marchi interni alla Grande Muraglia i Costruttori europei possono finalmente aumentare processi produttivi e vendite in Cina, mentre il crollo delle immatricolazioni di auto nuove in Europa aumenterà la domanda di servizi Aftermarket; e che il focus della produzione industriale dei Marchi UE si concentri sulla destinazione delle catene di montaggio ai clienti extra UE, si spiega proprio con il surplus di proposte di nuovi modelli elettrici, soprattutto nel target Premium.
di Riccardo Bellumori
In Cina, Rent e Costruttori europei corrono, in Europa riparano: Ma anche il Noleggio auto probabilmente tradirà il Vecchio Continente per agganciare il boom del Renting in Cina, dato che secondo una ricerca di Boston Consulting Group ed eHi Car Service il fatturato potenziale del Noleggio laggiù può crescere di 23,5 miliardi di Dollari entro i prossimi 3 anni. Contemporaneamente sempre Boston Consulting Group ed AlixPartner segnalano che la decrescita in Europa del Renting pagherà oltre 10 milioni di auto in meno ed un calo di 180 miliardi di Euro. Prevedibile ovviamente il freno al rinnovamento di Gamma offerta dai Noleggiatori per carenza di auto nuove disponibili, con l'ipotesi non proprio impossibile che il Rent-toRent europeo possa cominciare ad aumentare l'offerta – soprattutto sull'elettrico - di auto nuove prodotte proprio da Costruttori cinesi. Nel frattempo la carenza delle materie prime e l'aumento dei tassi di interesse comporterà per Noleggio e Flotte i “soliti” problemi dei tempi di crisi: Frenata del ciclo di sostituzione programmata del Parco mezzi, invecchiamento mezzi e allungamento rapporti contrattuali in corso; Credit Default per molti Clienti e restituzione anticipata di mezzi in Flotta, o Downsizing del Parco auto. Questi gli effetti “classici” prevedibili nel breve termine, ma la crisi odierna aggiunge tre nuovi aspetti che da tempo non si verificavano.
in crisi la catena del Noleggio? I tre nuovi aspetti tipici di questa crisi sono questi : L’aumento delle risorse energetiche e le crisi internazionali stanno impattando pesantemente sulle Imprese più fortemente fornite dal mondo Fleet e Rent: compagnie di Utilities, le Società di Trasporto e Logistica, la GDO, le attività di Turismo e servizi di Business organizzato; L’esplosione dei tassi, unita alla crescita dei prezzi energetici ed all’allungamento dei piani di locazione aumenta in modo esponenziale i costi finanziari e logistici a carico della catena di servizio del Noleggio: aumento del costo passivo degli Stock in giacenza, aumento dei canoni e dei costi di manutenzione ed autoriparazione offerti nella rata; Ulteriore nuovo aspetto è che l'eccesso di domanda avuto ultimamente sulle auto usate potrebbe far esplodere una bolla legata allo “sgonfiamento” della fiammata nei trends di questo mercato: l'aumento dei prezzi medi di offerta, temporaneamente dovuto all’eccesso di domanda ha creato quotazioni superiori al valore nominale del Parco circolante ed in giacenza.
Queste quotazioni si scontrano oggi con una deflazione in corso dei prezzi, in contrasto con il rialzo dei tassi di costo del denaro : risultato, auto negoziate in Remarketing a valori eccessivi, riduzione dei prezzi delle giacenze in offerta, aumento dei tassi necessari per il finanziamento passivo degli Stock invenduti. E con la imminente scadenza di un notevole volume di contratti di NLT conclusi fino ad un attimo prima della crisi Covid-19, il Remarketing sarà ancora più difficile perché attualmente è la domanda generale – e dunque anche di auto usate - ad essere crollata in Europa. Insomma, una tempesta perfetta che soprattutto sul Noleggio colpisce la catena globale del servizio: Offerta, tariffe, Service management, Remarketing.
La scommessa del Fleet Manager: ridurre il “Carbon Footprint” senza acquisire auto nuove Come detto, Noleggiatori e Costruttori potrebbero “sostenere” un periodo di crisi in Europa spostando il proprio Business focus in Cina (oppure in India); ma le Imprese titolari di Flotte non possono così facilmente spostare il proprio Business fuori dell’UE, mentre proprio l’Europa oppone un obbligo di adesione e conversione piena ai principi della “Susteinable and Smart Mobility Strategy”, in primo luogo rispetto all’obbiettivo di abbattimento della CO2. Ecco perchè le Flotte europee - che eventualmente non riusciranno a sostituire con il nuovo una quota importante del Parco automezzi – debbono provvedere anche ad interventi sui mezzi usati che resteranno in asset, cercando di avviare anche per queste un primo processo di decarbonizzazione. Tra queste vie alternative alcune sono perfettamente attuabili da subito, ed in linea con le strategie dell'Unione Europea anche in tema di “Carbon Footprint”: Verifica della compatibilità del Parco auto alle nuove ed ormai prossime alimentazioni “E85” e “B10”: con un po’ di ambiguità l’Unione Europea sta progressivamente sostenendo la diffusione ed il consumo di Biocarburanti, la cui “digestione” è automatica solo nelle auto c.d. “FlexFuel” ma non in tutte le altre. Si potrebbero creare problemi di combustione o di meccanica su molte auto, usando “E85” e “B10”: attività necessaria per il Fleet manager è quella di verificare le compatibilità e valutare qualora possibile l’adeguamento della CPU ECU e di tutto l’impianto di alimentazione dei mezzi più critici, effettuando le necessarie azioni di salvaguardia; Trasformazione e riconversione attraverso Kit Retrofit ed Impianti a Gas per abbattere la soglia di emissioni in Flotta;
Blockchain e Connettività: la via “friendly”a Flotte sostenibili, anche usate di Riccardo Bellumori
Vie alternative che è utile conoscere e condividere sono anche quelle della convergenza alla Blockchain nell'ambito della connettività globale dei mezzi. Chiaramente rispetto all'ingresso dentro una rete di tipo “Blockchain” il Cliente Fleet non può che attendere che questa rete esista, ed in effetti una dimensione “globale” di Blockchain nel comparto Auto non esiste ancora se non a livello di iniziative proprietarie, in parole povere attraverso la creazione di Reti da parte di Costruttori, Fornitori OEM, Società finanziarie. Quello che possono fare le Aziende Fleet più grandi è effettivamente implementare proprie reti Blockchain con fornitori ed Utilizzatori; quello che possono fare i Fleet più piccoli è premiare nella propria catena funzionale (Smart e Fuel Card, Tracking, Autoriparazione, etc..) Fornitori con soluzioni attive attraverso la Blockchain. Quello che occorre ricordare è che dentro una Blockchain, cui sovrintende una Rete digitale di connettività ed una operatività di tipo “peer – to – peer”, una semplice auto può diventare: Smartphone a quattro ruote, Ufficio mobile, Smart Card, Store di merci e servizi virtualizzabili, Hotspot per dispositivi circostanti e per condivisione connettività ed energia. Vista ed utilizzata anche sotto questo ventaglio di risorse l’auto può generare nuovo valore aggiunto, contribuire alla riduzione degli sprechi, automatizzare diverse attività prioritarie, aumentare la sicurezza ed il controllo. Inoltre dal punto di vista dell'e-Payment l'auto può essere un terminale sicuro di tipo Wallet per pagamenti in valuta digitale, persino un centro di mining – legale” di Cryptocurrency : a tal proposito l’UE ha varato progetto e piattaforma per il “Digital Euro” con un Test in avvio con Amazon, Nexi, EPI e CaixaBank, nel quale si sta cercando di costruire un unico terminale di intermediazione, evitando la moltiplicazione di Carte, cellulari e PC. Su tutto questo la chiave di sicurezza dovrebbe consistere nelle Password Biometriche: molto presenti di già negli Smartphone ma con opzioni ridotte, e poco sicure sugli stessi, le password ed i sensori di rilevazione biometrica sono in pieno sviluppo nelle auto, almeno il 30% delle quali entro breve avranno sensori di rilevazione oculare, cardiaca, digitale e sonora. Perchè comunque la si possa considerare, ogni progresso ed evoluzione Cybernetica, telematica ed informatica porta con sé l’avvento di nuovi metodi di attacco. Una cosa è certa: l'ingresso di Flotte e Noleggi nella dimensione Blockchain, totale o settoriale, porta a diversi vantaggi: semplificazione e virtualizzazione operazioni, tracciabilità, riduzione di eventi fraudolenti od incontrollabili, risparmio su costi e sprechi.
Flotte aziendali
L
di Vincenzo di Bella
Le flotte cambiano
A che punto siamo nello sviluppo delle flotte elettrificate a guerra in Ucraina, la situazione Geopolitica internazionale e la continua carenza di materie prime hanno portato uno scenario economico e operativo difficile da immaginare 3 anni fa nel mondo dell’auto e della mobilità.
Anche la recente distruzione dei Metanodotti del nord accelera confusione e aumento dei prezzi diffuso e ci porta a delle riflessioni importanti nel momento di decidere il rinovo del parco e cambiamenti della Policy.
Perché valutare le EV nella policy? Come sempre l’analisi, unite a una buona dose di calma e riflessione possono aiutarci a evitare di prendere decisioni affrettate. Ad esempio in Europa nei primi 6 mesi del 2022 le vendite delle BEV sono aumentate di quasi il 32% (ma in Italia, unico paese europeo insieme all’Austria, l’attesa degli incentivi e la loro completa assenza nel mercato delle Partite Iva ha causato una controtendenza del 17,6%) a dimostrare quanto la fiducia verso questa tecnologia sia ormai definita e radicalizzata. Tutto ciò in un clima di diffusi aumenti di listino, trasversali in maniera omogenea tra termiche, ibride, elettriche e tempi di attesa spesso molto elevati.
16 Tuttavia i tanti costruttori si sono o si stanno riorganizzando nelle produzioni (limitando gli optional o ottimizzando i modelli) e rimangono disponibili ad agevolare i rinnovi delle flotte con modelli a basso impatto ambientale. Proprio su questo argomento è importante sottolineare che ogni costruttore sta identificando delle linee guida specifiche e che non tutti mantengono idee simili. Ma questo potrebbe essere un vantaggio: il mercato vedrà costruttori specializzarsi con modelli nativi EV e altri che invece trasformeranno piattaforme nate termiche mettendo a confronto strategie e tecnologie innovative aumentando competitività e offerta minimizzando l’impatto dei tempi di produzione e dei costi vivi. In questa battaglia si aggiungerà presto un nuovo “esercito”: l’arrivo dei costruttori cinesi (Nio, Byd, Xpeng, Geely Group, Gac per citarne solo alcuni) arriveranno presto in Europa e saranno estremamente specializzati nelle vetture EV con nuove tecnologie e nuove politiche di vendita. Queste saranno rivolte soprattutto alle flotte e daranno vantaggi interessanti come: ricariche dedicate, Battery swap, servizi di sharing e consegne molto rapide.
Cosa accadrà nei prossimi anni? Dunque l’offerta non mancherà. Ma come la mettiamo con i costi delle ricariche? Proprio recentemente Enel ha portato il costo della ricarica superfast pubblica a 0,99€ kW/h. Effettivamente elevato. Ma la domanda più importante è “quanto durerà questa situazione? Difficile prevederlo ad oggi, anche ARERA ammette grande caos su questo tema ma un dato ci può dare conforto: solo in Italia abbiamo 280 GW di impianti rinnovabili in attesa di connessione alla rete elettrica e che potrebbero essere di enorme aiuto a sbloccare il prezzo dell’energia dal prezzo del metano fossile. Se il nuovo governo (anche grazie a un “aiuto” politico simile a ciò che è accaduto con il ponte Morandi di Genova, ovvero un’importante eliminazione delle procedure burocratiche inutili) riuscisse velocemente a connettere in rete tutta questa potenza rinnovabile verrebbe meno l’apporto tecnico del gas Metano russo per la produzione elettrica e avremmo un immediato ritorno a tariffe energetiche di un paio di anni fa. Assolutamente in linea con uno sviluppo economicamente sostenibile e con la conseguente elettrificazione delle nostre flotte a costi decisamente più bassi. Se dobbiamo trarre una morale da questa situazione è che dobbiamo ritornare ad essere un paese attivo che propone soluzioni senza subirle passivamente. Chiediamo a gran voce di attivare tutti gli impianti rinnovabili che servono al paese (e non solo alle aut elettriche): ne abbiamo in abbondanza e possiamo anche crescere. Sole, vento, maree, biomasse, geotermia e acqua in quota sono risorse a basso costo e abbondanti. La loro disponibilità è spesso stagionale ma compensata (ovvero quando non c’è il sole c’è spesso tanta acqua o vento e viceversa) e l’Italia (come l’Europa) è spesso leader nello sviluppo delle tecnologie e delle politiche in questo campo. Le nostre policy potrebbero beneficiare a breve di politiche che potrebbero essere attivate subito e a basso costo sociale rendendo l’Italia non solo più sostenibile ma anche indipendente da altri paesi instabili e consentendole, addirittura di esportare benessere e cultura.
Motore elettrico super veloce
Il team dell'UNSW Sydney si ispira al ponte in Corea del Sud per sviluppare un nuovo motore ad azionamento magnetico che riduce significativamente l'uso di terre rare. Fonte - University of New South Wales
Migliorate prestazioni e autonomia
Gli ingegneri dell'UNSW hanno costruito un nuovo motore ad alta velocità che ha il potenziale per aumentare l'autonomia dei veicoli elettrici. Il design del prototipo di motore di tipo IPMSM è stato ispirato dalla forma del ponte ferroviario più lungo della Corea del Sud e ha raggiunto velocità di 100.000 giri al minuto. La potenza e la velocità massime raggiunte da questo nuovo motore hanno superato e raddoppiato con successo il record esistente di alta velocità di IPMSM laminati (Motore sincrono a magneti permanenti interni), rendendolo l'IPMSM più veloce al mondo mai costruito con materiali di laminazione commercializzati. La nuova tecnologia, sviluppata da un team guidato dal Professore Associato Rukmi Dutta e dal Dr Guoyu Chu della Scuola di Ingegneria Elettrica e telecomunicazioni dell'UNSW, è un miglioramento rispetto agli IPMSM esistenti, utilizzati principalmente nella trazione dei veicoli elettrici. Un motore di tipo IPMSM ha magneti incorporati nei suoi rotori per creare una coppia elevata per un intervallo di velocità esteso. Tuttavia, gli IPMSM esistenti soffrono di una bassa resistenza meccanica a causa dei sottili ponti in ferro nei loro rotori, che ne limitano la velocità massima. Ma il team dell'UNSW ha brevettato una nuova tipologia del rotore che migliora notevolmente la robustezza, riducendo anche la quantità di terre rare per unità di produzione di energia.
di Giulia Marrone
M
come Maserati
Maserati è stata in grado di dar vita a un rin
rapidamente verso l’elettrificazione dell’inte
2020 con l’introduzione della tecnologia Mil
perfettamente a trasportare nel moderno co
connessa tutti quei valori di potenza, spo
Maserati. Gli stessi valori vengono ripropost
mondo delle flotte aziendali: la gamma Mase
status, valore residuo, gestibilità ed efficienz
inconfondibile viene interpretata da tutti i mo
Generazione ibrida
Passione e Ragione
H come hybrid
nnovamento continuo del brand, procedendo
era gamma. Questo processo è iniziato nel d Hybrid: l’Ibrido “Made in Maserati” riesce
oncetto di efficienza energetica e di mobilità rtività, lusso e distinzione tipici del brand
ti anche nell’offerta del Tridente destinata al
erati rappresenta una sicurezza in termini di
za. Questa filosofia di stile, mobilità unica ed
odelli della gamma Maserati.
Grecale Modena
Ghibli
La gamma Ibrida di Maserati
Pensate per le flotte aziendali: Maserati Ghibli e Levante Executive
Gestione attenta delle risorse e dei processi produttivi
Levante
Grecale
Ghibli è stata il primo modello della gamma del Tridente ad essere offerto nella variante Mild Hybrid nell’autunno del 2020. Dopo Ghibli è stato il turno di Levante. Questo ha permesso a Maserati di fare un ulteriore passo verso il suo progetto di elettrificazione. A chiudere il cerchio, il lancio di Grecale, neonato SUV di Maserati presentato il 22 marzo 2022 e nelle concessionarie da luglio. Tutti e tre i modelli condividono il motore a 4 cilindri abbinato a una batteria a 48 volt che sviluppa 330 CV (su Grecale disponibile anche nella versione da 300 CV), garantendo sia alte prestazioni sia una riduzione dei consumi e delle emissioni rispetto alla variante benzina. Quello che rimane inalterato è l’inconfondibile sound Maserati. Con l’introduzione della motorizzazione ibrida migliora inoltre la distribuzione dei pesi e la vettura guadagna in maneggevolezza. L’allestimento più richiesto nel segmento delle flotte aziendali è stato rinnovato su Ghibli Hybrid e Levante Hybrid La versione Executive garantisce al cliente finale un vantaggio del 30% sugli opt più richiesti in questa categoria, quali il navigatore con radio DAB, i sistemi di assistenza alla guida, i sedili anteriori riscaldabili e regolabili elettricamente e la pelle estesa all’interno dell’abitacolo. In un contesto dove i tempi di produzione e di consegna delle vetture è fortemente influenzato dalla situazione economicopolitica globale, Maserati è riuscita a gestire in modo esemplare i processi di approvvigionamento e di produzione garantendo la consegna delle proprie vetture con le stesse tempistiche pre-pandemia, indipendentemente da modello, motorizzazione ed allestimento. Questo, insieme ad una gestione mirata dei piani di supporto destinati ai canali flotta, oltre all’introduzione delle motorizzazioni ibride su Ghibli e Levante, hanno consolidato la posizione di Maserati all’interno del mondo B2B.
Infotainment e Adas All’interno dell’abitacolo il driver interagisce con i comandi tramite gli schermi touch screen dotati di sistema operativo Android Auto o utilizzando i comandi vocali integrati, oppure con l’assistente personale Amazon Alexa. Il controllo delle funzioni della vettura è inoltre possibile da remoto con app via smartphone o smartwatch. L’evoluzione tecnologica coinvolge anche le funzioni degli ADAS che integrano la funzione Active Driving Assist, ovvero, la guida assistita di Livello 2 superiore, con il mantenimento di corsia e la gestione adattiva della velocità non solo in autostrada ma su tutte le strade con una segnaletica orizzontale ben delineata. Oltre all’Active Driving Assist le funzionalità ADAS offrono il sistema anticollisione durante le manovre in retromarcia, il riconoscimento della segnaletica stradale ed il monitoraggio degli angoli ciechi di tipo attivo, cioè in grado di correggere la traiettoria della vettura per evitare un incidente.
Maserati Grecale: Everyday Exceptional Il neo-nato suv Maserati Grecale, rappresenta il SUV best in class per abitabilità e comfort che va ad inaugurare un segmento inedito per il Brand del Tridente. Passione, innovazione, versatilità ed eleganza sono gli ingredienti di Grecale che sarà presto disponibile in un’ampia gamma di motorizzazioni: nella versione GT, equipaggiato con un 4 cilindri Mild Hybrid in grado di sviluppare 300 CV; nella versione Modena, con motore 4 cilindri Mild Hybrid da 330 CV e nella performante versione Trofeo con il V6 Nettuno da 530 CV. Anche per Maserati Grecale, le soluzioni ibride adottate puntano a migliorare le prestazioni, riuscendo al tempo stesso a ridurre i consumi per consentire a Grecale di essere l’auto per tutti i giorni, tenendo fede al claim “Everyday Exceptional”. Un anno dopo l’uscita delle versioni ibride, arriverà la Full Electric “Grecale Folgore” il primo SUV 100% elettrico di Maserati, in grado di garantire le prestazioni tipiche del Brand.
PODCAST
TALKINGPRESS
Giulia Marrone
FLEETIME AUTOMOTIVE NEWS FOR YOUR BUSINESS
24 Vincenzo di Bella Fleet Specialist
Il nuovo dibatitto ai microfoni della TalkingPress le auto elettriche sono sicure?
Clicca sulle immagini per ascoltare i protagonisti intervenuti ai microfoni della Talkingpress
Daniele Invernizzi eV-Now! President
di redazione TALKINGPRESS
Elettrificazione flotte in Italia più di 7 veicoli su 10 potrebbero passare all’elettrico e risparmiare, con oltre 7 tonnellate di CO₂ in meno per ogni veicolo sostituito Fonte Geotab
Secondo la nuova analisi di Geotab, in Europa il 60% delle flotte potrebbe passare ai veicoli elettrici, risparmiando in totale oltre 156.000 tonnellate di CO₂ e più di 260 milioni di Euro
Studio GEOTAB
Geotab ha presentato un nuovo studio che stima l’impatto della transizione verso l’elettrico in Europa in termini ambientali ed economici. L’analisi ha evidenziato che, tra le flotte composte da veicoli commerciali leggeri, quasi il 60% dei mezzi potrebbe essere sostituito da una versione completamente elettrica con un significativo risparmio di costi ed emissioni. I risultati sono stati calcolati grazie allo strumento Analisi Sostenibilità Veicolo Elettrico (Electric Vehicle Suitability Assessment - EVSA) di Geotab, che ha analizzato in modo anonimo gli schemi di guida di 46.000 veicoli connessi con motore a combustione interna (ICE) in 17 Paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Lo studio, il valore della sostenibilità: il potenziale dell'elettrificazione nelle flotte europee, ha preso in esame i costi operativi e l’impatto ambientale dei veicoli commerciali leggeri tradizionali a benzina e diesel (inclusi passenger car, SUV, minivan e van commerciali leggeri), confrontandoli con le corrispondenti versioni elettriche. L’analisi delle metriche relative alle prestazioni dei veicoli elettrici nel mondo reale ha permesso a Geotab di elaborare evidenze concrete sull’impatto positivo in termini di sostenibilità e di ritorno sull’investimento (ROI) che oggi il passaggio all’elettrico può generare.
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I vantaggi economici del passaggio in elettrico
Secondo i dati, i fleet manager in Europa possono aspettarsi un risparmio medio di 9.508,47 € per veicolo in un periodo di tempo di 7 anni. Una cifra che in Italia può arrivare a 12.035 €, anche senza considerare i risparmi derivanti dagli incentivi governativi. Il report mostra infatti che proprio gli incentivi governativi, come gli sconti sul prezzo iniziale d’acquisto, possono essere cruciali per consentire alle aziende di passare all’elettrico in modo conveniente. Va considerato, però, che tali iniziative possono variare molto di Paese in Paese, tanto che 10 membri dell’Unione Europea non ne prevedono. In generale, a livello europeo il 60% dei veicoli delle flotte prese in esame potrebbero sostituire i veicoli attuali con altri completamente elettrici a
un costo totale di proprietà più basso, per un risparmio complessivo pari a 261 € milioni in un periodo di sette anni. “Il passaggio verso l’elettrico è un percorso ormai avviato, ma è importante per le aziende comprenderne appieno le potenzialità: per questo, tramite la nostra ricerca abbiamo voluto quantificarne i reali benefici, illustrando come questi possano tradursi in un importante ritorno sull’investimento e contribuire al contempo a raggiungere concretamente gli obiettivi in termini di sostenibilità”, dichiara Franco Viganò, Director Strategic Channel Development di Geotab e Country Manager di Geotab Italia. “I dati hanno anche mostrato l’importante impatto positivo che gli incentivi governativi possono avere sull’elettrificazione delle flotte. L’Italia si inserisce proprio in questo contesto: nonostante il generale ritardo sul mercato dell’elettrico rispetto ad altri Paesi, come mostrato da recenti dati UNRAE, l’approvazione del cosiddetto decreto ‘Aiutibis’ che ha esteso gli ecoincentivi anche alle flotte aziendali può rappresentare un’ulteriore spinta verso l’adozione dei veicoli elettrici”.
Oggi i veicoli elettrici sono in grado di soddisfare la maggior parte dei requisiti in termini di autonomia.
Gli schemi di guida regionali possono influire sulla redditività dei veicoli elettrici.
Anche un piccolo sconto può fare una grande differenza.
Nei Paesi europei presi in considerazione dall’analisi, infatti, l’86% dei veicoli è in grado di garantire l’autonomia in almeno il 98% dei viaggi effettuati. Questo dimostra come l’ansia da autonomia, a lungo vista come elemento a sfavore dell’adozione dei veicoli elettrici, oggi rappresenti una preoccupazione molto minore per la gestione delle flotte di veicoli commerciali leggeri.
Il Regno Unito vanta la più alta percentuale di mezzi in grado di garantire l’autonomia (89%), seguito da Spagna (85%), Paesi Bassi (85%), Italia (78%), Germania (77%) e Francia (63%). Tuttavia, in termini di redditività è l’Europa continentale a distinguersi: lo studio ha infatti riscontrato sia buone performance di autonomia, sia vantaggi economici per il 71% dei veicoli elettrici in Italia, con numeri simili in Spagna (70%) e Germania (69%). Nel Regno Unito, invece, la percentuale si attesta solo al 55%.
Con un incentivo pari a uno sconto medio di 6.500 €, la redditività per i veicoli elettrici in Europa aumenterebbe di 9 punti percentuali.
Gli utenti potranno sfruttare Geotab EVSA, che si basa sui pattern reali di utilizzo dei veicoli secondo dati raccolti sul campo e attraverso le analisi uniche che Geotab ha condotto sul comportamento delle flotte, per indirizzare il business e rispondere a domande chiave in termini di elettrificazione.
Grazie all’analisi degli schemi di guida e di utilizzo, EVSA identifica infatti quali veicoli esistenti sono adatti a passare all’elettrico, suggerisce i modelli migliori con cui sostituirli e quantifica il risparmio per l’azienda in termini sia di costi che di potenziale riduzione delle emissioni di carbonio.
“Il processo di elettrificazione resta graduale ma, sulla base di questo studio, è importante per le aziende riconoscere che profitti e sostenibilità vanno di pari passo. La sostenibilità sta diventando parte integrante della mission di un numero sempre maggiore di aziende, e in tale contesto i trasporti sono una componente fondamentale. Questo è un ottimo momento per iniziare a testare implementazioni di veicoli elettrici su parte della propria flotta prima di scalare”, continua Viganò. “I dati forniti dalla telematica saranno cruciali per le aziende, indipendentemente dal loro livello di adozione dei veicoli elettrici, perché le aiuterà a gestire le proprie flotte nel modo più efficiente e sostenibile”.
Nota metodologica Lo studio di Geotab ha utilizzato lo strumento EVSA per un’analisi aggregata e anonima dei modelli di guida dei veicoli delle flotte dal 30 dicembre 2020 al 30 dicembre 2021 in 17 Paesi europei. Lo studio ha ipotizzato che i veicoli sostitutivi siano utilizzati per sette anni e che siano di proprietà, quindi non affittati. Sulla base dei dati delle prestazioni dei veicoli elettrici nel mondo reale, EVSA identifica i veicoli delle flotte per cui la batteria, tra quelli attualmente disponibili, potrebbe soddisfare le esigenze quotidiane in termini di autonomia, risultando in un costo totale di proprietà uguale o più basso a quello previsto per un nuovo veicolo a combustione interna (ICE). Il costo totale di proprietà è composto dal costo locale per l’acquisto e la manutenzione, così come dai costi per l’energia e il carburante aggiornati a novembre 2021. Il costo capitale dell’infrastruttura non è stato preso in considerazione. I calcoli delle emissioni si basano sul fattore di emissione di 2,29 kg di CO₂ per litro di carburante. Per Paesi con un numero di veicoli analizzati superiore a 900 sono stati forniti approfondimenti a livello nazionale. I dati forniti in questo report rispettano le policy di aggregazione e anonimato di Geotab, che riguardano in egual misura, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, i limiti di dati analizzati, l'arco temporale e il cliente. Per confrontare la riduzione aggregata di 156.377 tonnellate di CO₂ per tutti i veicoli con la quantità equivalente di carbonio sequestrato dagli alberi è stato utilizzato il calcolatore online EPA degli Stati Uniti disponibile qui.
fonte ANFIA
Nel primo semestre 2022 cresce del 13,6%
AFTERMARKET In crescita tutte e cinque le famiglie prodotto che fanno parte del Barometro Aftermarket ANFIA, nonostante le difficoltà dell’attuale congiuntura. E’ probabile che, nel secondo semestre, anche il mercato dei ricambi auto accusi gli effetti del tasso inflattivo in rialzo, destinato ad incidere sulle capacità di spesa degli italiani
Secondo i dati del Barometro Aftermarket – rilevazione statistica interna al Gruppo Componenti ANFIA che fornisce un trend indicativo dell'andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie prodotto – il fatturato aftermarket, inteso come fatturato della filiera IAM, ovvero dei produttori di componenti verso il mondo della distribuzione IAM, registra un incremento a doppia cifra, +13,6%, nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, che, complice il confronto con la prima metà dell’anno della pandemia, aveva chiuso in forte rialzo, a +42,2%, rispetto a gennaio-giugno 2020. Ad un primo trimestre 2022 in aumento del 18,5%, fa seguito un rialzo più contenuto nel secondo trimestre: +8,6%.
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Guardando all’andamento delle singole famiglie prodotto, tutte e cinque presentano una variazione positiva. Gli incrementi più rilevanti sono quelli dei componenti motore (+20,8%), dopo un primo semestre 2021 a +58,3% e una chiusura d’anno a +31,6%, e dei componenti undercar (+17,2%), che nel primo semestre 2021 avevano chiuso a +58,2%, concludendo poi l’anno a +26,1%. Seguono i componenti di carrozzeria e abitacolo (+12,9%), che avevano riportato un aumento del 24,5% nel primo semestre 2021 e del 15,6% nell’intero anno, e i componenti elettrici ed elettronici (+12,4%), dopo il +29,6% di gennaio-giugno 2021 e la chiusura d’anno a +19,3%. Infine, registrano una performance positiva, con una variazione percentuale più contenuta, anche i materiali di consumo (+8,9%), che avevano chiuso a +34,2% il primo semestre 2021 e a +18,3% l’intero anno.
Connettività totale delle auto:
di Riccardo Bellumori
anche in aftermarket ma occhio alla policy di sicurezza Come già detto, certi argomenti non avrebbero minimamente senso in una prospettiva di sostituzione integrale e pianificata del parco auto usato nella Flotta. Ma poiché ci troviamo di fronte ad uno scenario europeo dove per la prima volta il Parco auto invecchia, deve necessariamente essere adeguato a limiti sempre maggiori e per di più deve cominciare a restituire e creare valore per gli asset aziendali, almeno per i titolari di Flotte private (e dunque ad esclusione dei Noleggiatori) può essere interessante affrontare l’ultima parte di questa analisi tendenziale sul futuro prossimo: quella che riguarda l’implementazione di auto usate mediante strumenti di connettività, ADAS e Kit di trasformazione e conversione Aftermarket per rendere anche le auto già presenti in Flotta connesse con l’ambiente circostante. Certamente su questo tema le considerazioni da fare sono tante e dunque quello che è bene suggerire al management è la scelta di policy di sicurezza concrete per evitare il rischio di violazioni della Privacy e di dati importanti oltrechè il rischio di compromissione – atraverso malware – della funzionalità di accessori e servizi importanti dell’auto connessa. Talvolta, soprattutto in ambito di micro e minifleet, il Titolare segue spesso i consigli ed il supporto di tecnici ed installatori aftermarket di supporti Bluetooth, ADAS, e di geolocalizzazione di tipo “canbus” senza però definire a priori una strategia ed una attività di controllo e di gestione dei rischi inerenti la Cybersicurity. Questo comporta rischi sempre maggiori di attacco alla vulnerabilità dei mezzi. Ultimo ambito di azione per ottenere obbiettivi di mobilità sostenibile è ovviamente quello dello Sharing, sul quale le Flotte stanno già approcciando in modo sostanziale; mentre ci sembra corretto cominciare ad affermare che l’unica via per diffondere finalmente il Car Pooling su valori importanti è quella per le istituzioni di definire un pacchetto chiaro e fruibile di agevolazioni fiscali su acquisto e utilizzo in Pooling dei mezzi, oltrechè migliorare l’intermodalità necessaria tra mezzi privati e trasporto collettivo per facilitare lo scambio necessario tra queste due soluzioni di spostamento.
Bosch di Redazione
I veicoli commerciali rappresentano il cuore della movimentazione merci in ambito urbano. Alimentati elettricamente, non producono emissioni, contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria e riducono l’inquinamento acustico per i residenti. Bosch sta avviando la produzione in serie di un nuovo modulo electric drive per i veicoli commerciali leggeri, composto da un motore elettrico e da un inverter integrato.
Più efficienza per i veicoli commerciali leggeri Gli ingegneri Bosch hanno progettato il motore elettrico e l’inverter sulla base della tecnologia utilizzata nel segmento delle auto. In questo modo, hanno accelerato notevolmente la fase di sviluppo e contribuito a ridurre i costi. Integrando la trazione elettrica nel circuito di raffreddamento ad acqua già esistente nei veicoli, non è più necessario un circuito di raffreddamento a olio. Inoltre, grazie all’elevata velocità di rotazione del motore elettrico è sufficiente una trasmissione a una sola velocità per soddisfare tutti i requisiti. Le dimensioni ridotte del nuovo modulo elettrico consentono di utilizzare una batteria composta da un unico pezzo. I nuovi microcontrollori sono dotati di una potenza di calcolo di gran lunga superiore e sono quindi in grado di elaborare i complessi algoritmi di controllo del motore elettrico in pochi millisecondi. Il software è in gran parte responsabile del comportamento della trazione elettrica e può essere adattato alle esigenze specifiche dei clienti. Il modulo sarà prodotto a Hildesheim, in Germania, dove si trova lo stabilimento principale di Bosch per i motori elettrici. Questa novità farà il suo debutto con Daimler Truck, con un DC/DC converter e una centralina di controllo Bosch per la trasmissione integrati. La potenza massima dell’unità è di 129 kW, mentre la potenza continua è di 100 kW. La macchina sincrona a magneti permanenti può generare una coppia di picco di 430 Nm, garantendo prestazioni di guida superiori in ogni situazione, anche con veicoli di 8,5 tonnellate e in città collinari come Tokyo, Roma o San Francisco.
Fleetime automotive news for your business
Gli elettrici da lavoro
Speciale LCV
eSprinter
di Giulia Marrone
Mercedes eVan
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L'ecosistema a zero emissioni
La
gamma di veicoli commerciali elettrici di Mercedes Benz si basa su un’esperienza completamente nuova di guida e di lavoro, al passo con il cambiamento che si sta facendo largo nella società e in ambito professionale. Oltre ai vantaggi legati alla mobilità a zero emissioni, i prodotti della Casa della Stella assicurano la qualità e l’affidabilità identificativi del marchio che sono alla base dell’ecosistema eVan. Un ecosistema che ha come solidi pilastri autonomia, ricarica, costi, agevolazioni e servizio assistenza e che mira a scardinare i pregiudizi che insistono sui mezzi elettrificati. Calcolando ad esempio il Total Cost Ownership, cioè i costi totali nell’intero ciclo di vita del mezzo, si verifica come l’affermazione che il veicolo elettrico sia più caro non è condivisibile. Il maggiore costo d’acquisto iniziale non è gravato da un oneroso TCO. L’eSprinter è pensato per chi ne fa un utilizzo prevalentemente urbano ed è in grado di garantire fino a 158 km di autonomia. Il propulsore elettrico da 85 kW (116 CV) si combina con la batteria ad alto voltaggio da 35 kWh o da 47 kWh, ed entrambe le soluzioni non intaccano la capacità di carico che è di 1.040 kg, nel primo caso, e di 900 kg nel secondo. La ricarica è resa semplice e possibile in ogni situazione grazie al set flessibile e alle diverse soluzioni: può essere effettuata sia con corrente alternata con una potenza massima di 7,4 kW, oppure con corrente continua e potenza massima di 80 kW. Occorrono venti minuti per ricaricare dal 10 fino all'80% la batteria di serie se si opta per una stazione a ricarica rapida con potenza di ricarica CC massima da 80 kW. Sul fronte sicurezza, il livello offerto è altissimo e adeguato alla nuova trazione. Un telaio dedicato protegge la catena cinematica, la batteria e i cavi ad alto voltaggio (isolati con una apposita soluzione); una piastra scherma il sistema di batterie per evitare danni dal basso; in caso di incidente grave rilevato dai sensori di crash, l’eSprinter viene automaticamente privato della tensione.
Urban move
? eSprinter
La praticità?
eVito
Furgone
Funzionalità, sicurezza e confort tipici del Vito Mercedes-Benz più zero emissioni e possibilità di muoversi ovunque, anche nelle zone sottoposte a restrizioni: questo l’eVito Furgone, spinto dal propulsore elettrico capace di una potenza massima pari a 85 kW (116 CV) e coppia massima di 295 Nm. Grazie ai 314 km di autonomia, garantisce percorsi lunghi anche su tratti extra urbani. In circa 50 minuti si può ricaricare la batteria, dal 10 all’80%, presso una stazione fast. Qualora si avesse a disposizione una ricarica a corrente alternata di massimo 11 kW, si farebbe il pieno di energia in meno di 6,5 ore.
Tourer
Sull’eVito si ottimizza l’utilizzo dell’energia e l’autonomia grazie a 3 programmi di marcia E+, E e C e 5 livelli di recupero D–, D, D+, D++ e “D Auto La praticità è la caratteristica che contraddistingue questo mezzo, sul quale l’ampia capacità di carico convive con l’altezza di due metri che permette l’ingresso ovunque, anche in autorimesse, autosilo o garage sotterranei che impongono limiti in termini di dimensioni. La versione Tourer di eVito offre una autonomia di 421 km. Sul Tourer PRO con omologazione come autovettura, dal momento che le batterie sono posizionate nel sottoscocca del veicolo, il vano passeggeri è ampio e spazioso proprio come sul Vito Tourer con motore a combustione interna.
.EQV è il van elettrico fedele nelle linee e nel design alla famiglia EQ. Ideale per il trasporto persone, garantisce 363 km di autonomia nella versione 300 e 236 km su EQV 250. Anche in questo caso il sistema di ricarica flessibile permette di eseguire l’operazione in ogni situazione, sia usufruendo della rete domestica tramite la Mercedes-Benz Wallbox o in viaggio con le stazioni pubbliche. In quest’ultimo caso, nelle stazioni rapide con potenza fino a 110 kW, il tempo di ricarica (CC) è di circa 40 minuti, per passare dal 10 all’80%. Per garantire la massima sicurezza, EQV è dotato di diversi dispositivi come ad esempio il retrovisore interno digitale, per una migliore visuale posteriore, il sistema antisbandamento attivo che contribuisce a mantenere la traiettoria di marcia, il Blind Spot Assist per una maggiore sicurezza nei cambi di corsia
People?
EQV
Dubbi sull'elettrico? Risponde la App EQ Ready La App EQ Ready è lo strumento alla portata di tutti, accessibile e semplice, per verificare se il passaggio a un mezzo elettrico o ibrido possa essere compatibile con le proprie necessità e il proprio stile di vita. Grazie ad una analisi attenta sotto il profilo della mobilità, offre risposte e opportunità.
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La libertà di scegliere e la consapevolezza di un alleato per il proprio business
Dentro e fuori la città
Robustezza, capacità di carico e versatilità che incontrano la sostenibilità senza compromessi. È questo l’E-Transit, il primo furgone 100% elettrico proposto da Ford, che va ben oltre la semplice evoluzione elettrificata del Transit T2. Adatto a qualsiasi tipo di business, è un mezzo capace di soddisfare ogni necessità, sia grazie alla disponibilità in due varianti di altezze e tre lunghezze e la possibilità di configurarlo in 25 modi diversi, sia perché essendo a zero emissioni può entrare anche nelle ZTL e garantire la massima libertà di movimento. Tutto in un rigoroso silenzio.
Ed è propio l’opportunità di scegliere uno dei punti di forza del mezzo: furgone semplice, con doppia cabina e chassis a seconda della mansione da svolgere. A spingere l’E-Transit è la batteria da 400 volt e 68 kWh di potenza, che si trova sotto il pianale di carico e non incide dunque sullo spazio a disposizione. Rimane invariata la trazione posteriore e confermata la maneggevolezza nonostante il volume. Caratteristiche queste che, affiancate ad una autonomia di 317 km, con una sola ricarica, e potenze da 135 e 198 kW con coppia massima di 430 Nm, permettono al veicolo di essere il supporto ideale sia in città sia su tracciati extra urbani.
La tecnologia fa la differenza L’E-Transit vanta tecnologie di nuova generazione che, all’interno, saltano subito all’occhio, a partire dallo schermo touch screen da 12’’. Come sistema di comunicazione e intrattenimento è presente il SYNC 4 connesso al cloud, che permette il riconoscimento vocale avanzato e la navigazione in tempo reale. È dotato di telecamera a 360°e sistema di frenata assistita in retromarcia.
A tutta energia Per sfruttare pienamente la corrente delle batterie, è stata pensata la funzione ProPower Onboard. Grazie e tre prese standard da 230 Volt nell’abitacolo e nell’area di carico è possibile alimentare tutti quegli strumenti e attrezzi necessari durante il lavoro.
Meno costi, massima resa I costi di gestione aziendali si riducono. La spesa per la ricarica di energia, ad esempio, è inferiore rispetto al carburante tradizionale, soprattutto se si sfruttano le ricariche a casa o al lavoro. Sempre in ottica di risparmio dei costi di gestione, si può risparmiare fino al 40% sui costi legati al servizio. I furgoni elettrici hanno meno parti soggette ad usura, ciò significa meno tempo impiegato per interventi di manutenzione e dunque una maggiore produttività. ETransit, inoltre, ha una garanzia di base di tre anni/100.000 km, le batterie godono di una garanzia di 8 anni/160.000 km ed è disponibile una garanzia di 12 anni sulla corrosione perforante.
La Casa dell’Ovale Blu è da sempre accanto ai propri clienti, nel settore dei veicoli commerciali e questa filosofia si traduce nel contribuire all’ottimizzazione della produttività e del business dei possessori. La carta vincente si chiama Ford Pro™ Service e consiste nella sfida di ridurre al minimo i tempi di sosta dei veicoli stessi, le spese e i tutti i disagi legati alla inattività. L’assistenza presso i Transit Centre assicurano la competenza di tecnici formati da Ford, la qualità dei ricambi originali e la tecnologia delle attrezzature e degli strumenti specifici utilizzati per le operazioni di manutenzione e riparazione dei veicoli commerciali. Infine, il modem di serie è in grado di garantire la massima connettività consentendo al Fleet Manager, attraverso il gestionale Ford E- Telematics, il controllo in tempo reale della posizione, dello stato di salute e di tutti i parametri legati alla ricarica dei veicoli.
In 8 mesi persi 15.000 veicoli
Soffrono gli endotermici
Da sette mesi consecutivi il mercato nazionale dei veicoli commerciali (fino a 3,5 t di peso totale a terra) segna una riduzione costante delle immatricolazioni. Un nuovo pesante calo a doppia cifra ha riguardato infatti anche i mesi estivi, con 12.755 unità registrate a luglio (-19,5% rispetto alle 15.838 unità di luglio 2021) e 8.100 veicoli ad agosto (-12,2% sugli 9.228 di agosto 2021). Il Centro Studi e Statistiche UNRAE evidenzia per i primi otto mesi un totale di 108.045 veicoli immatricolati, con una contrazione del 12,3% e oltre 15.000 unità in meno rispetto allo stesso periodo 2021. Un modesto effetto stanno avendo gli incentivi all’acquisto di nuovi veicoli, che sono praticamente fermi per carenza di richieste a causa dell’esclusione dal beneficio di quelli a combustione tradizionale con obbligo di rottamazione, categoria che rappresenta il 98% del mercato. fonte UNRAE
Continua la progressione positiva dei veicoli commerciali leggeri a batteria: ad agosto 2022 i full electric fanno segnare 2.203 veicoli immatricolati da inizio anno, con una market share del 2,18% e una crescita del +49,56% rispetto allo stesso periodo del 2021 (in cui erano stati immatricolati 1.473 veicoli). Tutto questo in un momento in cui il mercato totale continua nella contrazione, che scende ancora di più raggiungendo questo mese il -12,03% (con 100.900 veicoli immatricolati nel 2022, a fronte dei 114.701 del 2021, da inizio anno).
Elettrici da lavoro
2023 fonte case auto
Nuovo Traffic Van E-Tech Electric Renault presenta Trafic Van E-Tech Electric, prima versione elettrificata del best seller Renault Trafic Van. Come per gli altri modelli commerciali, la versione elettrica non fa compromessi rispetto alla versione termica e propone la stessa diversità e lo stesso livello di prestazioni e adattabilità alle esigenze dei clienti
Dotato di motore da 90 kW (120 cv) con una capacità di traino di 750 kg e una capacità di carico di 1,1 tonnellate. La batteria avrà una capacità di 52 kW con un’autonomia di 240 km WLTP. Il volume di carico varierà tra 5,8 m3 a 8,9 m3, mentre la lunghezza di carico arriva fino aa 4,15 m (nella versione L2 più lunga). Nuovo Kangoo Van E-Tech Electric è dotato di un motore da 90 kW (120 CV). La coppia di 245 Nm, immediatamente disponibile, garantisce una guida fluida e confortevole in ogni circostanza. L’ECO mode, che limita la potenza e la velocità massima del veicolo, ottimizza l’autonomia; il suo utilizzo è consigliato con il veicolo poco carico.
Nuovo Kangoo Van E-Tech Electric
La nuova generazione della mobilità è qui: completamente riprogettato, multifunzionale e pienamente connesso, l’innovativo ID. Buzz è il primo van totalmente elettrico di Volkswagen. Un van elettrico pensato per le sfide di tutti i giorni, anche nei vicoli delle grandi città. Sperimenta un nuovo concetto di spazio, con un abitacolo in parte realizzato con materiali riciclati.
Nuovo Volkswagen ID. Buzz Cargo L'abitacolo è stato totalmente ridisegnato così da poter dare accesso ad un ampio spazio ottimizzato per riporre oggetti e ricaricare dispositivi. Le prime versioni di ID. Buzz Cargo arriveranno sul mercato a fine 2022 con una batteria agli ioni di litio da 82 kWh montata nel pianale del veicolo. Un sistema a 12 moduli che alimenta un motore elettrico da 201 CV (150 kW) e che aziona l'asse posteriore. La coppia massima è di circa 310 Nm e la velocità massima è limitata elettronicamente a 145 km/h.
Volkswagen 2023 ID. Buzz Cargo ti consente di percorrere fino a 410 chilometri senza doverti fermare per ricaricarlo. In futuro la tecnologia Plug & Charge renderà più semplice la procedura di ricarica durante i tragitti. Massimo spazio di carico a fronte di un ingombro ridotto: l’area di carico può alloggiare due euro-pallet in posizione trasversale, questo grazie ad una capacità di carico che può arrivare fino a 3,9 metri cubi. Non poteva mancare la tecnologia a bordo che grazie alla funzione AppConnect ti da la possibilità di accedere a tecnologie d'avanguardia.
Toyota
2023 Nuovo Toyota Proace City Electric
Toyota Proace City da pochissimo entrato nella gamma della divisione Toyota Pro e che come per gli altri modelli Proace, elettrici e non, sfrutta la prolifica sinergia con la ex-PSA. Toyota riesce sempre a dare un tocco di personalità alle sue varianti con il caratteristico frontale a V, mentre per il resto sfrutta le dimensioni compatte e i pregi della piattaforma. Sul nuovo Proace City Electric troviamo 100 kW (136 CV) di potenza massima e la coppia di 260 Nm, con un'autonomia di circa 250 km nell'uso reale. Saranno tre le modalità di guida, Power, Normal ed Eco. La ricarica sarà a corrente alternata, con caricatore di bordo da 11 kW può impiegare meno di 6 ore (7 e 30' se la sorgente è limitata a 7,4 kW), mentre la fast in corrente continua può ricevere fino a 100 kW di potenza e passare dal 20% all'80% in appena mezz'ora.
Entrando nel tema del carico, Proace City Electric nella sua configurazione più piccola offre 3.3 metri cubi di spazio di carico che diventano 3,9 nell’allestimento long. In entrambi I casi è possibile caricare due europallet, ma la portata effettiva risente della presenza delle batterie, e arriva a un massimo di 700 kg. All'interno troviamo praticità e tecnologia essenziale, con un l display touch da 8 pollici con all'interno Apple CarPlay e Android auto. In opzione, navigatore con mappe 3d e comandi vocali, info sul traffico, pianificazione dell’itinerario, previsioni meteo, indicazione delle stazioni di ricarica e disponibilità di parcheggio.
Mercedes 2023
Nuovo Mercedes eSprinter
La prossima generazione del Mercedes eSprinter avrà più del doppio dell'autonomia del modello attuale. L'inizio della produzione è stata programmata per la seconda metà del 2023
Il nuovo eSprinter è stato ben messo alla prova, conducendo i test in Svezia , dove la temperatura si aggira intorno ai -30°, questo per capire come i vari componenti del furgone tra cui, ricarica e propulsore, reagiscono alla condizioni climatiche esterne. Purtroppo per quanto riguarda il lato tecnico si sa ancora ben poco, l'unica certezza è che l'autonomia sarà quasi il doppio quindi passerà dai 160km di autonomia attuali ai 300km della nuova generazione che debutterà. Il nuovo eSprinter verrà proposto in tre varianti in base alle esigenze del cliente, possibilità di scelta dal tipico furgonato al tipico cabinato con possibilità di allestimenti per attività ed usi specifici.
La produzione del nuovo Merceds eSprinter inizierà verso la metà del 2023 negli Stati Uniti e successivamente verrà avviata la produzione in Germania. In futuro Mercedes svilupperà una nuova piattaforma per veicoli commerciali elettrici di terza generazione che sfrutteranno la nuova architettura VAN.EA, che vedrà il suo debutto sul mercato intorno al 2025
Ford 2023 Il nuovissimo E-Transit Custom, la versione completamente elettrica del furgone più venduto in Europa, è stato progettato da zero per offrire nuovi livelli di produttività ai clienti del segmento dei furgoni da una tonnellata.
Nuovo Ford E-Transit Custom Il nuovo E-Transit Custom è stato progettato principalmente per i clienti delle piccole-medie imprese, la tecnologia avanzata dei veicoli elettrici con l'ecosistema digitale di software e servizi Ford Pro per aiutare le aziende a ridurre i costi di proprietà, a lavorare in modo più efficace e a semplificare il passaggio ai veicoli elettrici. La batteria di E-Transit Custom, da 400 volt e 74 kWh, utilizza celle avanzate da 82 Ah condivise con il Ford F-150 Lightning per offrire una densità energetica superiore del 12% rispetto a E-Transit. La batteria consente un'autonomia mirata fino a 380 km. I clienti possono scegliere tra le potenze del motore da 100 kW o 160 kW (135 PS o 217 PS) in base alle loro esigenze, ciascuna delle quali offre una coppia di 415 Nm. E-Transit Custom supporta anche la ricarica rapida in corrente continua fino a 125 kW per una ricarica del 15-80% in 41 minuti. Un nuovo profilo di carica innesca in anticipo l'energia per consentire ricariche rapide e utili; nei test di laboratorio, il sistema ha fornito quasi 38 km di autonomia in soli 5 minuti utilizzando un caricatore da 125 kW. E-Transit Custom è il primo veicolo elettrico in assoluto a utilizzare la tecnologia della pompa di calore a iniezione di vapore per riscaldare e raffreddare la cabina, montata di serie su tutti i veicoli. Questo nuovo sistema è stato progettato per garantire una migliore efficienza energetica e un'autonomia di guida ottimale. I volumi di carico varieranno da 5,8 a 9,0 m3 , con un carico utile fino a 1.100 kg 3 e una lunghezza massima di carico di 3.450 mm.
Arrival Van 2023 Arrival Van è un progetto nuovo creato da zero da una startup inglese che vede protagonista un furgone totalmente elettrico pensato principalmente per agevolare i corrieri nell'accesso alle aree urbane sempre più elitarie in termini di permessi legati all'inquinamento locale.
Nuovo Arrival Van La vera differenza sta nel costo di produzione e manutenzione, le micro fabbriche (micro-factories) sono definite da Arrival esse stesse un prodotto e all'interno della tech company inglese ci sono le divisioni dedicate a materiali, software, guida autonoma e via dicendo. Un'ottima alternativa per i fleet manager che sono sempre alla ricerca della ottimizzazione dei costi. Abbandonare le lamiere classiche, da verniciare e trattare, permette di sostituire facilmente uno dei componenti esterni in caso di urto o danneggiamento. Questo riduce i costi, riduce i tempi questo grazie ai pannelli che possono essere completamente riciclati. Modulare non solo nella manutenzione e nei materiali ma anche nell'allestimento, dove in base alla scelta si può arrivare ad una volumetria che va da 10 17 metri cubi. Variano anche le dimensioni, 2,7 metri, 2,4 metri per la versione intermedia e meno di due metri per chi deve accedere in aree con restrizioni di altezza. La lunghezza arriva fino a 5,8 metri. Le batterie vanno dai 67 kWh per i modelli più compatti e cittadini, ai 111 kWh per quelle flotte che necessitano di maggiore autonomia o hanno a disposizione tempi di fermo per la ricarica inferiori, magari perché lavorano su più turni con uno stesso veicolo. Nel mezzo è disponibile anche la versione da 89 kWh. Con 111 kWh si raggiungono 300 km di autonomia dichiarata per la carica al 100% e con la versione d'ingresso si parte da 180 km. In merito alla ricarica, in corrente continua la potenza supportata è di 120 kW mentre in AC il caricatore trifase da 11 kW è di serie. Per tutte la velocità massima è limitata a 120 km/h
Incentivi 2022-2024
Sono complessivamente pari a 650 milioni di euro le risorse disponibili per l’acquisto di veicoli non inquinanti per ciascuna delle annualità dal 2022 al 2024. Ma quali sono le caratteristiche delle agevolazioni e quali sono i requisiti per poterne beneficiare? Hanno accesso alle agevolazioni le piccole e medie imprese esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi. Per incentivare l’acquisto di veicoli non inquinanti (Ecobonus), lo scorso 6 aprile, è stato emanato un apposito DPCM (pubblicato nella G.U. del 16 maggio 2022); successivamente, il 16 maggio scorso, il MISE ha emanato una circolare esplicitiva.
Quali sono le agevolazioni? Le categorie che potranno beneficiare di questi incentivi sono le piccole e medie imprese, ma come potranno usufruirne? acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 (destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t) e N2 (veicoli con massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t) nuovi di fabbrica (cioè quando la prima immatricolazione risulta a nome dell’acquirente indicato nella prenotazione del contributo), iscritti nei registri della Motorizzazione civile e acquistati in Italia Veicoli commerciali esclusivamente elettrici Possibilità di rottamazione di un veicolo omologato in una classe fino a Euro 3.
Quanto si risparmia? € 4.000 per l’acquisto di veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate; € 6.000 per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,5 tonnellate; € 12.000 per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate; € 14.000 per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate.