Tavole per il disegno edile

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0.L'edificio di cui si vuole disegnare la pianta del piano.

COS'Ăˆ UNA PIANTA La pianta è la rappresentazione grafica della sezione orizzontale di un edificio proiettata ortogonalmente sul piano orizzontale. Il piano di sezione viene posto per convenzione a una altezza di circa 1,2 m dal piano di calpestio; a questa altezza il piano interseca sia le porte che le finestre.

1.Sezionare l'edificio con un ideale piano orizzontale posto ad 1,20 m dal livello di calpestio del piano.

2.Rimuovere la parte dell'edificio sopra il piano di sezione.

3. effettuare la proiezione ortogonale sul piano di sezione.


Nelle piante le parti sezionate sono rappresentate da linee di forte spessore (ad esempio 0,4-0,6 mm), per distinguerle dalle parti in vista non sezionate.

Le parti al di sopra del piano di sezione (ad esempio il colmo del tetto) sono rappresentate da linee miste fini (0.2 mm) tratto due punti. Le parti in vista (ad esempio porte e finestre) sono rappresentate da linee di medio spessore (0,2 mm). Le parti nascoste (ad esempio i muri sotto i l tetto) sono rappresentate da PIANTA PIANO TERRA linee tratteggiate di medio spessore (0,2 mm).

Campitura (ad esempio delle falde del tetto) sono rappresentate da colore o da retino indicante il materiale di copertura (ad esempio coppi).

Le parti in vista (ad esempio le linee del tetto) sono rappresentate da linee di medio spessore (0,2 mm).

PIANTA COPERTURA

PIANTA COPERTURA

Le sezioni verticali vanno indicate in pianta con linea tratto punto di spessore sottile 0,1 mm, che attraversa la pianta, grossa alle estremitĂ e con l'indicazione del verso della sezione e con lettere maiuscole.

In alcuni casi piĂš complessi le linee di sezione possono essere spezzate


COS'Ăˆ UNA SEZIONE La sezione è la rappresentazione grafica della sezione verticale di un edificio proiettata ortogonalmente sul piano. A'

A

1.Sezionare l'edificio con ideale piano verticale. 2.Rimuovere la parte dell'edificio davanti al piano di sezione.

SEZIONE A-A'

0.L'edificio di cui si vuole disegnare la sezione.

3.Effettuare la proiezione ortogonale sul piano di sezione.

PROSPETTO Il prospetto rappresenta la proiezione ortogonale su un piano verticale esterno all'edificio.


COS'È UN PROSPETTO Il prospetto rappresenta la proiezione ortogonale su un piano verticale esterno all'edificio.

PROSPETTO EST PROSPETTO NORD

Per denominare i prospetti si possono usare i numeri o l'orientamento (nord, est, sud, ovest).

PROSPETTO NORD

PROSPETTO OVEST

PROSPETTO SUD PROSPETTO OVEST

PROSPETTO EST

PROSPETTO SUD


SCALA 1:200

SCALA 1:50

La pianta in scala 1:200 risulta molto piccola e di conseguenza il disegno risulta essenziale. SCALA 1:100

KS

La pianta in scala 1:50 il livello di definizione è molto maggiore rispetto alla scala 1:100. La pianta in scala 1:100 aumenta il grado di dettaglio degli elementi. Le dimensioni del disegno consentono già di poter rappresentare gli elementi di arredo, i sanitari e le informazioni sugli ambienti.

Ăˆ possibile aggiungere dettagli d'uso, superfici, rapporti aeroilluminanti, altezze.


La pianta illustra schematicamente, attraverso i colori, le destinazioni d'uso dei vari ambienti dell'abitazione.

In questa tavola è bene che non compaiano quote nè scritte, ma solo la legenda.

camere da letto

bagni corridoi e disimpegni

cucina soggiorno

portico


La quotatura deve fornire tutte le misure necessarie per una definizione corretta degli spazi.

All'interno è necessario quotare la posizione delle porte rispetto alle pareti e le dimensioni delle stanze che non risultano già quotate all'esterno. All'interno non è sempre indispensabile la linea di quotatura; infatti se la quota si riferisce in modo inequivocabile a una determinata lunghezza è sufficiente apporre solo il valore della lunghezza stessa. I vani dei serramenti vanno quotati lungo il relativo asse, riportando al di sopra di esso la larghezza e al di sotto l'altezza, con riferimento al piano di calpestio.

4.88

1.60

0.90 2.10

0.90

1.20 1.50

2.75

3.23 1.35 1.90 2.10

All'esterno si quotano le lunghezze dei muri esterni, la posizione delle finestre e delle porte esterne e gli spessori dei muri interni tramite tre linee: 1.quotatura di porte e finestre; 2.quotatura degli spessori dei muri e delle larghezze dei vani; 3.quotatura lunghezza totale dei muri esterni.

1.68

0.74

1.20 2.10

2.21

4.44

0.25

3.92

0.23

2.96

16.21

2.43

0.25

5.61

7.18

0.39


SIMBOLOGIA PER LA RAPPRESENTAZIONE IN SEZIONE DEI MATERIALI DI COMUNE IMPIEGO

SIMBOLOGIA PER LA RAPPRESENTAZIONE IN PIANTA DEI MATERIALI IMPIEGATI NELLE COPERTURE Rapp. 1:100-1:200

Rapp. 1:50-1:20 tegole alla romana

terreno

legno

canali o coppi ciottoli

isolanti

malta

ghiaia

asfalto guaine

tegole alla marsigliese portoghese olandese

cemento

terrazza di piastrelle (graniglia, gres, ecc...)

intonaco, malta e sabbia

terrazza con lastre di marmo


INDICAZIONI CONTENUTE NELLA PIANTA La pianta contiene indicazioni per la verifica delle superfici e dei rapporti aeroilluminanti. In ogni vano dell'edificio devono essere sempre indicati: -la destinazione d'uso del vano (cucina, soggiorno, letto,...) -la superficie utile (espressa in m²) -il rapporto aeroilluminante.

Per superficie utile si intende la superficie di pavimento, misurata al netto dei muri perimetrali e di quelli interni, delle soglie di passaggio da un vano all'altro, degli sguinci di porte e finestre e delle scale interne.

Il rapporto aeroilluminante di ogni ambiente è composto dal rapporto aerante. In un'abitazione il rapporto aerante e il rapporto illuminante quasi coincidono.

si calcola la superficie pavimentata utile di ogni stanza. camera 11,67 m²

si prende in considerazione la finestra presente nella stanza. portico 11.67mq

letto 15.09 mq R.I. 0.23

finestra (parte vetrata) 1,80 m²

soggiorno-pranzo 33.18 mq R.I. 0.17

disimpegno 2.50 mq

ingresso 4.86 mq

bagno 6.69 mq R. I. o.18

Rapporto illuminante (R.I.): si calcola dividendo la superficie vetrata delle finestra per la superficie della stanza:

anti 1.83 mq cucina 9.23 mq R.I. 0.19

bagno 2.89 mq R.I.

letto 11.67 mq R.I. 0.154

R.I.=1,8/11,67=0,154 Il R.I. di progetto deve essre maggiore o uguale di R.I.= 81= 0.125 rapporto aerante (R.A.): si calcola dividendo la superficie apribile per la superficie della stanza: R. A. =1,8/11,67=0,154 Il R. A. di progetto deve essere maggiore o uguale di R.A.=81=0.125


ARREDI ARREDI ARREDI PER LA CUCINA PER IL PRANZO PER IL SOGGIORNO piano di lavoro piano cottura frigorifero

tavolo con sedie ARREDI PER L'INGRESSO

divano a 3 posti

divano a 2 posti

attaccapanni tavolo

tavolino ARREDI PER IL BAGNO

ARREDI PER LE CAMERE DA LETTO

lavandino doccia wc

letto comodino singolo

vasca bidet lavatrice

letto doppio armadio scrivania sedia girevole

Nella pianta arredata non compaiono generalmente quote o altre indicazioni, che renderebbero piÚ difficile la lettura del disegno. E' conveniente, invece, indicare le aperture delle finestre. La disposizione dell'arredo è utile anche al posizionamento dei terminali d'impianto (prese, interruttori, tubi di scarico,...). Gli apparecchi sanitari non sono elementi di arredo; vanno sempre riportati, anche nelle piante quotate.


CAPPE

PIANI DI COTTURA

FORNI

FRIGORIFERI

LAVABO A UNA VASCA CON RIPIANO

LAVABO A DUE VASCHE CON RIPIANO


FRIGORIFERO

PIANO DI LAVORO CASSETTI

LAVABO A 2 VASCHE

LAVABO-APPOGGIO LAVASTOVIGLIE

PIANO DI COTTURA FORNO

PIANO DI LAVORO CASSETTI

PIANO COTTURA CUCINA LINEARE Tutti gli elettrodomestici e i mobili sono allineati lungo una parete; si tratta di una soluzione compatta ed efficiente per le cucine strette.

CUCINA A L Una soluzione diffusa, ideale per condividere lo spazio senza congestionarlo. Si può facilmente integrare con la zona pranzo. Le pareti attigue impediscono il traffico di passaggio. I mobili angolari offrono tanto pratico spazio contenitivo.

LAVELLO

FRIGORIFERO Regola pratica del triangolo di lavoro la distanza complessiva tra lavello, piano cottura ,frigorifero non deve superare 6 metri.

CUCINA A U Frigorifero, piano cottura e lavello sono disponibili all'insegna della massima efficienza. Ogni cosa ĂŠ a portata di mano e il traffico viene convogliato lontano dalla zona cottura. Questa disposizione offre inoltre un grande piano di lavoro e spazio contenitivo.

CUCINA PARALLELA Grazie all'uso razionale degli spazi, tale disposizione permette di ridurre al minimo i movimenti superflui. Le due linee devono essere a una distanza minima di 120cm.


Nei bagni degli edifici residenziali sono presenti i seguenti apparecchi sanitari: wc (water closet ), bidet, lavandino, vasca e/o doccia. Nella disposizione degli apparecchi sanitari si devono prendere in considerazione gli ingombri e gli spazi minimi per l'uso dei diversi elementi. In commercio sono presenti sanitari di forme e dimensioni (ingombri) diversi. Gli spazi per l'uso tengono conto degli spazi effettivamente necessari per l'utilizzo da parte dell'uomo.

38

38 40

40

125-135

65

50 BIDET

10

LAVANDINO

170

DOCCIA

10

130

70

60

70

80

70

90

BIDET

70

WATER CLOSET

WC

75

90

90

50

60

45

VASCA (lunga)

VASCA (corta)

10


180

200

170

10

130

190

70

200

130

BAGNI CON APPARECCHI SU PIU' PARETI 130 70 70 80 70

BAGNI CON APPARECCHI AD ANGOLO

70 130

170

60

60

140

200

70

60

200

170

130

75

BAGNI SU UNA SOLA PARETE 60

70

140

170

130

60

70

130

140

130

60 7

170

70


80 60

80 60

60

60

80 60

60

80

60

60

200

200

TAVOLO 8 POSTI 80x180 300

TAVOLO 6 POSTI 80x140 260

TAVOLO 4 POSTI

200

TAVOLO 4 POSTI

130

TAVOLO A PANCA FISSA

TAVOLO TONDO 6 POSTI diametro 125 cm

TAVOLO 8 POSTI 80X240 360

40

125

200

130

170

40

335

70 60

240

60


DIVANO A DUE

83

55

83

25

150

150

75

40

50

TELEVISORE PLASMA 272

79

75

TAVOLINO

67

DIVANO ATRE 200

250

95

80

80

80

80

200

LIBRERIA


100

COMODINO

245

60

Le ante possono essere rappresentate in diversi modi. Le ante aperte forniscono l'indicazione dello spazio necessario per l'apertura dell'armadio.

ARMADIO a due ante scorrevoli

ARMADIO a due ante con grucce 60

60

60

LETTO a una piazza e mezzo

120-140

LETTO SINGOLO a una piazza

80-90

L'altezza dei letti varia a seconda dei modelli.

60

40

40

130

con grucce

con ripiani

35

LETTO MATRIMONIALE a due piazze

180

ARMADIO AD 1 ANTA

SCARPIERA


Le stanze più grandi, oltre i 20 m2, consentono anche soluzioni d'arredo particolari, per esempio con il letto posizionato ad angolo o al centro del locale.

La camera da letto deve essere studiata in modo da offrire almeno gli spazi sufficienti agli spostamenti e alle manovre di utilizzo degli arredi.

440 La camera di solito ha una superficie minima di 14 m . La disposizione più razionale è quella che prevede il letto con la testata contro una parete e l'armadio posizionato sulla parete opposta. Si garantisce così uno spazio di accostamento da un lato del letto di 120 cm (accessibile anche a una carrozzina per disabili), il passaggio ai piedi del letto e all'altro lato del letto (90 cm) e l'accessibilità all'armadio (con uno spazio in profondità di 120 cm) 370

Il letto al centro della stanza permette di articolare lo spazio in diverse aree funzionali: dietro il letto si può ricavare una zona per lo studio o per il relax, un guardaroba o uno spazio da attrezzare a palestra. 450

390

380

zona studio

430

90

120

450

2

zona studio 2

m >16,00 500

m2 14,00

Se la camera ha una superficie maggiore, attorno ai 16 m2, è possibile inserire al suo interno anche un angolo studio o adottare un'utile testiera attrezzata, che si sviluppa ai lati e dietro il letto, che a sua volta andrà scostato dalla parete di circa 40 cm

zona studio o relax


320 300

300

300

300

300

300

300

300

La camera singola di solito ha una superficie di 9 mq. Nella camera si prevedono normalmente il letto,un comodino,l'armadio,un tavolo con la sedia e una libreria.La zona studio deve essere prevista vicino alla finestra per poter sfruttare la luce naturale durante il giorno. 285

300 320

Se il letto viene addossato a una parete è preferibile che questa non sia una parete perimetrale.

300 320

320 320


La cabina armadio consente di riporre in un unico ambiente tutto l'abbigliamento (biancheria, abiti, scarpe) che normalmente è negli armadi e nelle scarpiere, liberando cosÏ la stanza da letto. In base alla grandezza e alla forma del locale, la cabina armadio si realizza in modi differenti.


libreria

tavolo

poltrona

tavolino

divano

poltrona da tavolo

cassettiera

Lo spazio studio in un'abitazione risponde alle esigenze dui chi lavora a casa, ma non solo; può essere destinato a zona relax per gli hobbies, la scrittura, la letteratura, l'uso del pc, il disegno, la musica, ecc.

Gli elementi possono essere diversi in funzione di specifiche esigenze; da prevedere sempre un tavolo, una cassettiera, una libreria, una poltrona.

La zona studio può essere prevista nel soggiorno o comunque nella zona giorno, magari accanto alla libreria. E' preferibile posizionarla vicino a una finestra, fonte di luce naturale, importante per l'illuminazione del piano di lavoro durante il giorno. L'angolo studio può essere poi posizionato in camera da letto. E' obbligo nella cameretta dei ragazzi, in quanto possono studiare e divertirsi nello stesso luogo. In alternativa l'angolo studio potrebbe anche essere inserito in un corridoio di passaggio o nell'ingresso, se abbastanza ampio.


Nella progettazione di una casa è bene pretendere uno spazio ad uso lavanderia. Questo spazio si può trovare in un locale apposito, la lavanderia, oppure bagno, in cucina o in uno sgabuzzino. Gli elementi da prevedere nello spazio lavanderia sono il lavabo, gli elettrodomestici, la lavatrice e la asciugatrice, l'asse da stiro, lo stendibiancheria. Detersivi, saponi, ferro da stiro, acqua e amido trovano collocazione dentro ai mobili o su apposite mensole. per la biancheria sporca e la biancheria da stirare si devono prevedere più cesti.

CESTI

LAVABO

MOBILE

MOBILE LAVABO WC

LAVATRICE ASSE PER STIRO

ASCIUGATRICE

MOBILE MENSOLE LAVATRICE

MOBILE

BAGNO DI SERVIZIO LAVANDERIA


GLI ELEMENTI EDILIZI Ogni edificio è costituito da un insieme organizzato di elementi edilizi: · le pareti perimetrali e gli infissi dividono lo spazio interi dall'ambiente esterno e lo proteggono, · il tetto ripara dagli agenti pioggia e neve, · le scale collegano i vari livelli dell'edificio, · le pareti interne dividono le varie stanze, · le finiture conferiscono l'aspetto finale delle superfici, · gli impianti forniscono acqua, calore, energia elettrica, ...

copertura

solaio

murature interne

pilastro pavimento solaio controterra

finestra murature esterne porta esterna fondazioni


1.SCAVO DI SBANCAMENTO DEL TERRENO

2.SCAVO DEL TERRENO PER REALIZZAZIONE FONDAZIONI

5. REALIZZAZIONE STRUTTURA PORTANTE ORIZZONTALE, SCALE E CHIUSURE

6. REALIZZAZIONE COPERTURA e PARTIZIONI all'interno

Gli elementi edilizi che costituiscono il "rustico", cioè l'edificio senza finiture e impianti, sono: · la struttura portante · le chiusure · le partizioni 3.REALIZZAZIONE FONDAZIONI

4.REALIZZAZIONE STRUTTURA PORTANTE VERTICALE

La struttura portante (verticale e orizzontale) ha la funzione di sorreggere i vari piani, le scale e la copertura, scaricando i pesi propri e i carichi di esercizio sul terreno attraverso le fondazioni. Le chiusure costituiscono l'involucro dell'edificio e hanno la funzione di separare e proteggere l'ambiente interno da quello esterno. Le partizioni hanno la funzione di suddividere lo spazio interno in ambienti differenti destinazioni d'uso.


N

N

E

O Sole

N-O

E

O

S L'edificio si sviluppa longitudinalmente sull'asse est-ovest

Sole

Sole

S-E

S

Un edificio dovrebbe essere orientato in modo tale da raccogliere più sole possibile d'inverno ed evitare di raccogliere troppo in estate. Nell'emisfero settentrionale, risulta vantaggiosa la disposizione dell'edificio longitudinale sull'asse est-ovest; in questa situazione la parete più lunga a sud: · in inverno resterà esposta per raccogliere la radiazione solare disponibile,perché il sole è basso sull'orizzonte, · in estate non risulterà eccessivamente colpita dal sole, perché il sole è più in alto nel cielo e quindi la radiazione sulla parete è obliqua e ridotta. La disposizione ottimale si ha ruotando la pianta dell'edificio in modo che la facciata principale orientata a sud sia rivolta leggermente verso est di circa 15°

mezzogiorno

traiettoria del Sole in estate

mezzogiorno

traiettoria del Sole in estate

traiettoria del Sole in inverno

Con questo orientamento: in inverno la parete sud più lunga aumenta l'effetto positivo del Sole mezzogiorno(basso sull'orizzonte) · in estate la parete ovest più corta riduce l'effetto del Sole serale

·

L'edificio si sviluppa longitudinalmente sull'asse sud-estnord-ovest

s-o

con questo orientamento l'edificio avrà la facciata est-ovest con poco Sole in inverno e molto sole in estate

sull'asse nord-estsud-ovest

N

E

O

L'edificio si sviluppa

S longitudinalmente

Sole

E

O

S

S

mezzogiorno

traiettoria del Sole in inverno

E

N

traiettoria del Sole in estate

N-E

O

E

O

L'edificio si sviluppa longitudinalmente sull'asse nord-sud

S

N

N

disposizione ottimale

mezzogiorno

traiettoria del Sole in estate

traiettoria del Sole in inverno

con questo orientamento l'edificio avrà la facciata sud-ovest con molto Sole e la facciata nord-est con poco Sole

traiettoria del Sole in inverno

con questo orientamento l'edificio avrà la facciata nord-ovest con poco Sole in inverno


NORD NORD-OVEST LOCALI PREFERIBILI: scale, pianerottolo, ripostiglio

IN INVERNO: niente sole, vento freddo

NORD-EST LOCALI PREFERIBILI: bagno, ingresso, guardaroba, cucina, stenditoio

LOCALI PREFERIBILI: guardaroba, solarium, bagno

LOCALI PREFERIBILI: lavanderia, stireria

LOCALI PREFERIBILI: studio e atelier, camera da letto

LOCALI PREFERIBILI: stenditoio

OVEST Lato esposto alle intemperie, fortemente soleggiato il pomeriggio

Lato soleggiato di mattina, freddo in inverno

LOCALI PREFERIBILI: liberia, sala giochi, anticamera, hall

SUD-OVEST

LOCALI PREFERIBILI: bagno, guardaroba, solarium

LOCALI PREFERIBILI: sala da pranzo, soggiorno, terrazzo, giardino IN INVERNO: soleggiato IN ESTATE: sole allo zenit

SUD

SUD-EST

EST


copertura

copertura

solaio

CARICHI dovuti alla COPERTURA peso proprio,neve CARICHI dovuti al SOLAIO peso proprio del solaio e delle finiture, persone, mobili,... CARICHI sui PILASTRI provenienti dalle strutture superiori PESO PROPRIO dei PILASTRI e dei PRESSIONE PLINTI DEL TERRENO

solaio

pilastri

solaio plinti

pilastri plinti solaio travi di collegamento plinti

terreno


Le fondazioni dirette sono distinte in: fondazioni continue (travi 路 rovesce e platee); fondazioni discontinue (plinti).

Le fondazioni sono parti della struttura dell'edificio. Esse trasmettono i carichi al terreno, in modo da evitare all'edificio cedimenti differenziati e fessurazioni.

Le fondazioni possono essere classificate in: 路 fondazioni dirette: poggiano su strati di terreno "superficiali", raggiungibili con le operazioni di scavo; 路 fondazioni indirette: poggiano su pali, che raggiungono strati profondi del terreno.


Fondazione a plinti pilastro plinto

magrone PLINTO su pali PLINTO (parallelepipedo) pilastro plinto pilastro plinto

pali

magrone Fondazione a travi rovesce PLINTO (tronco di piramide)

PLINTO su pali


solaio

muro di tamponamento

solaio

murature divisorie (tramezze) ORDITURA DEI SOLAI

Ăˆ la direzione dei travetti del solaio. Ogni solaio deve poggiare su due o su una trave su una trave su pilastri portanti. L'orditura si rappresenta piĂš semplicemente con una freccia.

solaio

solaio

solaio

trave

trave

muro portante

pilastro

muro di tamponamento

MURATURE E PILASTRI Le strutture portanti verticali (murature o pilastri) hanno la funzione di sostenere i solai dei vari piani dell'edificio e della copertura. Le murature, a differenza dei pilastri, suddividono gli spazi interni e separano l'ambiente interno dell'esterno. Le murature portanti possono essere perimetralio o interne, a seconda della posizione che occupano nella pianta dell'edificio. Le murature di tamponamento hanno funzioni soltanto di chiusura esterna. Le tramezzature hanno funzioni soltanto di partizione interna.


DOPPIO UNI 12 X 25 X 12

UNI 12 X 25 X 5.5

DISPOSIZIONE DEI MATTONI

piatto,faccia

fascia,costa

testa

1/2 1/2

parti del mattone

1/2 1/2

di piatto verticale

di coltello

di costa

in chiave o di testa

mezzo lungo 1/2 1/2

1/2 1/2

di piatto orizzontale

mezzo 1/4

1/4

3/4

3/4

GIUNTI VERTICALI SFALSATI

tre quarti 3/4 1/4

3/4

bernardino o quartino

1/4

spessore del giunto: 5-15 mm

a spina o in diagonale GIUNTI VERTICALI ALLINEATI (disposizione a sorelle)

di fascia

TIPI DI GIUNTI

a sguincio

rasato

ad angolo

rotondo


MURATURA IN CHIAVE A UNA TESTA

12

MURATURA IN CHIAVE A DUE TESTE

5.5

5.5

25

25

12

12

12 25

12

MURATURA IN FOGLIO A UNA TESTA

MURATURA A CROCE A DUE TESTE

MURATURA A DUE TESTE (GOTICA)

pianta dei ricorsi 12 12

pianta dei ricorsi

5.5

25

25 12 12

25

12

5.5

25

5.5

25

25 12

5.5

12 12

pianta dei ricorsi

pianta dei ricorsi 12

MURATURA A BLOCCO A DUE TESTE

12 25

a c a b a

5.5

pianta dei ricorsi 12 12 c 12 25 12 b 12 25 25

a

25


ARCHITRAVE in cemento armato con rivestimento in listelli di laterizio

ARCHITRAVE in cemento armato faccia a vista

PIATTABANDA ALLA FRANCESE

PIATTABANDA ALLA ROMANA


Il solaio è una struttura portante orizzontale posta in corrispondenza dei vari piani dell'edificio. Ha il compito di portare il proprio peso, oltre al peso dei pavimenti e delle pareti interne e i carichi di servizio. Il solaio deve realizzare un piano continuo fruibile. Appoggia su strutture poranti verticali (murature).

2. Il solaio può essere realizzato disponendo più elementi rettilinei ad una certa distanza tra loro. Ad esempio travetti di legno, in acciaio, in cemento armato.

murature luce del solaio

1.

Il solaio può essere realizzato accostando più elementi rettilinei fino a realizzare un piano continuo. Ad esempio: travetti di legno.

3. Tra un elemento e l'altro deve essere disposto un altro elemento fino a realizzare un piano continuo.


I solai possono essere realizzati con materiali e tecniche costruttive diverse: Solai di laterocemento · · Solai di legno Solai di profilati di acciaio · Solai di calcestruzzo armato. ·

SOLAI DI LATEROCEMENTO

travetti

soletta blocco di laterizio travetti muri

SOLAI DI LEGNO

soletta assiso travetti SOLAI DI CALCESTUZZO ARMATO

SOLAI DI ACCIAIO

soletta tavelloni travetti muri

I solai in c.a. sono realizzati con un unico getto di calcestruzzo armato con reti elettrosaldate. Sono strutture più pesanti di tutti i solai misti.


getto di completamento in opera blocchi di laterizio travetti gettati in opera

In questi solai lo schema è sempre lo stesso: -travetti -piano orizzontale continuo (soletta, sui travetti). travetti soletta Il blocco di laterizio consente di formare un piano orizzontale inferiore, con un materiale piÚ leggero del calcestruzzo. SOLAIO GETTATO IN OPERA

getto di completamento in opera blocchi di laterizio travetti precompressi

In questo solaio i travetti si ottengono con il getto di calcestruzzo nello spazio che si forma tra i blocchi di laterizio. Le ali laterali dei blocchi di laterizio servono da casseratura per il getto. i laterizi devono poggiare su un piano di sostegno, che viene rimosso a solaio finito. SOLAIO A TRAVETTI PRECOMPRESSI

getto di completamento in opera blocchi di laterizio travetti prefabbricati tipo Bausta

In questo solaio i travetti sono in calcestruzzo precompresso con sezione a T rovescio I blocchi di laterizio si appoggiano direttamente sui travetti. SOLAIO CON TRAVETTI TRALICCIATI Sono costituiti da un traliccio elettrosaldato inglobato in un getto di calcestruzzo in un fondello di laterizio con sezione a C. In fase di montaggio devono essere sostenuti da puntelli, che verranno successivamente rimossi.


SOLAIO CON TRAVETTI DI LEGNO

getto di completamento in opera tavolato di legno travetto di legno

Questi solai sono costituiti da travetti di legno, disposti parallelamente (distanti tra loro 50÷100 cm) , sui quali è disposto un assito di tavole. Questa soluzione è adatta per coprire ambienti la cui dimensione minore non superi i 3÷4 m.

L'assito è disposto trasversalmente sui travetti; in altri solai in legno costituiti da travetti a interasse di circa 25 cm, l'assito viene disposto longitudinalmente per evitare la caduta di polvere o sabbia dagli interstizi delle tavole. Al posto dell'assito è possibile utilizzare laterizi (lambrecchie). tavolato di legno travetto di legno

getto di completamento in opera tavolato di legno travetto di legno

Per dimensioni maggiori si ricorre a solai realizzati disponendo anche alcune travi principali (interessi minori di 4 m) che costituiscono l'appoggio per i travetti. trave in legno


getto di calcestruzzo lamiera grecata travetto metallico a I

polistirolo getto in calcestruzzo rete elettrosaldata travetto metallico a I tavellone

SOLAIO CON TRAVETTI METALLICI E LAMIERA GRECATA In questo solaio sulle ali superiori dei travetti si realizza un piano orizzontale utilizzando una lamiera grecata su cui si esegue un getto di calcestruzzo. SOLAIO CON TRAVETTI METALLICI

pavimento massetto in calcestruzzo calcestruzzo alleggerito travetto metallico a I tavellone

In questo solaio i travetti sono in acciaio e hanno una sezione a I. i blocchi in laterizio (tavelloni) si appoggiano sulle ali inferiori dei travetti, realizzando un piano inferiore orizzontale. Per realizzare il piano orizzontale continuo superiore si utilizzano blocchi di polistirolo e un getto di calcestruzzo armato. SOLAIO CON TRAVETTI METALLICI In questo solaio i travetti sono in acciaio e hanno una sezione a I. I blocchi di laterizio (tavelloni) si appoggiano sulle ali inferiori dei travetti realizzando un piano inferiore orizzontale. Per realizzare il piano orizzontale continuo superiore si utilizzano calcestruzzo alleggerito e un getto di calcestruzzo armato.


PARAPETTO IN MATTONI

PARAPETTO CON FIORIERA

muro

soglia in pietra

PARAPETTO METALLICO

ALTRE TIPOLOGIE DI PARAPETTO

tubo di scarico in lamiera massetto e pavimento manto impermeabile

parapetto in mattoni faccia a vista

parapetto e corrimano in ferro

BALCONE CON PARAPETTO IN MATTONI E CORRIMANO

parapetto in mattoni faccia a vista parapetto e corrimano in ferro

I parapetti devono impedire la caduta nel vuoto di persone o di oggetti dai balconi. Possono essere realizzati in materiali diversi.


pro s ov petto es t

pro sp no etto rd

o ett sp pro est

o ett sp pro sud

pro no spe rd tto

pro s ov petto es t

o ett sp p r o e st

o ett sp pro sud

pro no spe rd tto

pro s ov petto es t

o ett sp pro est

o ett sp pro sud

PROSPETTO PROSPETTO NORD OVEST

PROSPETTO PROSPETTO SUD EST

PROSPETTO PROSPETTO OVEST NORD

COPERTURA CURVA

PROSPETTO PROSPETTO SUD EST

PROSPETTO PROSPETTO OVEST NORD

COPERTURA PIANA

COPERTURA A FALDE

PROSPETTO PROSPETTO SUD EST


linea di colmo

linea di displuvio

linea di gronda

linea di gronda

linea di displuvio linea di gronda

linea di colmo Per costruire un tetto a padiglione si tracciano le bisettrici degli angoli sul perimetro. Applicando il metodo delle bisettrici, le falde avranno la stessa pendenza.

ELEMENTI DELLA COPERTURA falda: è la superficie di copertura inclinata; · linea di colmo: linea orizzontale di · intersezione di due falde con pendenza divergente; linea di compluvio: linea di intersezione di · due falde con pendenza convergente. Nel compluvio l'acqua confluisce naturalmente; linea di displuvio: linea inclinata · d'intersezione di due falde contigue divergenti; linea di gronda: linea perimetrale inferiore · delle falde; cartella: zona a superficie verticale disposta · tra due falde; sporto: è la parte di copertura che sporge · rispetto le pareti perimetrali dell'edificio.


PENDENZA DELLA FALDA La pendenza p di una falda è data dal rapporto tra: il dislivello h tra le linee di gronda e del colmo; · · la distanza d tra le linee di gronda e del colmo in proiezione orizzontale, misurata secondo la retta di massima pendenza.

A una stessa rappresentazione in pianta della copertura possono corrispondere coperture diverse tra loro.

p=h/d ·100

La pendenza viene espressa in percentuale. distanza in proiezione orizzontale, misurata secondo la retta di massima pendenza d

dislivello tra le linee di gronda e di colmo

h

Per la rappresentazione e la quotatura della falda è possibile utilizzare anche l'angolo corrispondente alla pendenza.

La rappresentazione in pianta di coperture diverse può infatti risultare uguale. Le coperture possono avere pendenze di falda o linee di gronda diverse.

TETTO A CAPANNA con falde di · pendenza diversa · stessa linea di gronda

TETTO A CAPANNA con falde di · uguale pendenza stessa linea · di gronda

TETTO A CAPANNA · con falde di uguale pendenza · diversa linea di gronda


Le coperture a falde hanno normalmente una pendenza costante. sono preferibili i tipi di coperture che conducono l'acqua meteorica verso il perimetro della costruzione. Le linee di gronda possono interessare l'intero perimetro dell'edificio (tipologie a padiglione) o solo alcuni lati (tipologie a falda unica, a due falde, curva, a mansarda).

linea di colmo

TETTO A DUE FALDE con compluvio centrale: l'acqua meteorica va verso la parte interna della costruzione.

la freccia nella falda indica il verso dell'acqua meteorica

TETTO A FALDA UNICA

TETTO A CAPANNA l'acqua meteorica va verso il perimetro delle costruzione

linea di gronda

linea di gronda linea di gronda

linea di colmo linea di gronda

linea di colmo linea di gronda

linea di gronda

linea di gronda perimetro della costruzione

perimetro della costruzione

linea di gronda

TETTO A CAPANNA

linea di gronda

linea di gronda linea di gronda

TETTO A PADIGLIONE pianta rettangolare

linea di gronda

TETTO A PADIGLIONE pianta quadrata


Per coprire un edificio a pianta poligonale con angoli retti mediante tetti a due falde di pendenza costante, occorre stabilire se mantenere a quota costante la linea di colmo e quella di gronda.

Tetto a due falde a colmo costante e a gronda variabile

linea di gronda

Tetto a due falde a colmo costante e a gronda costante

linea di colmo

linea di colmo

linea di colmo

linea di gronda

linea di gronda linea di gronda

linea di gronda

linea di gronda

linea di gronda

linea di colmo

linea di colmo linea di gronda

linea di gronda

linea di gronda

linea di colmo

linea di gronda

linea di gronda


guaina impermeabilizzante solaio in laterizio armato

manto in marsigliesi

canale di gronda

coppi in laterizio listello sottotegola isolamento barriera al vapore listelli di fissaggio canale di gronda

isolante termico solaio in laterocemento intonaco interno

sporto in c.a. intonaco esterno muratura

canale di gronda e tiranti

FALDA IN LATEROCEMENTO CON SPORTO SEMPLICE

lastre in pietra listello di ancoraggio

FALDA IN LATEROCEMENTO CON SPORTO SAGOMATO

perlinatura grappa di ancoraggio

FALDA CON STRUTTURA IN LEGNO CON SPORTO TRADIZIONALE

COLMO DI TETTO A FALDA CON STRUTTURA IN LEGNO E SPORTO TRADIZIONALE


murature portanti longitudinali

murature portanti trasversali travi

pilastri

TETTO su murature portanti longitudinali e trasversali

TETTO su travi e pilastri


murature portanti longitudinali

murature portanti travi trasversali

pilastri

TETTO su murature portanti longitudinali e trasversali

TETTO su travi e pilastri


Lo strato delle pendenze ha la funzione di convogliare le acque meteoriche verso i punti di raccolta e di smaltimento. La pendenza varia dallo 0,5% al 5%. Lo strato è realizzato con calcestruzzo alleggerito e costituisce il supporto dello strato di impermeabilizzazione.

I tetti piani sono caratterizzati da una pendenza molto contenuta (minore del 5%), strettamente necessaria per assicurare l'allontanamento dell'acqua verso gli scarichi.

tetto piano strato portante struttura portante verticale

non sono accessibili alle persone se non per operazioni di manutenzione.

tetto piano non praticabile

muretto di bordo

Lo strato portante è costituito, generalmente, da un solaio misto di latero-cemento; deve resistere ai carichi di esercizio della copertura e al peso proprio dei suoi strati.

Le coperture a tetto piano possono essere costituite dai seguenti strati principali: · strato di impermeabilizzazione; · strato di pendenza; · strato di separazione; strato di isolamento termico; · · barriera al vapore; · strato portante.

sono accessibili alle persone, perché sono dotati di pavimentazione e protetti con parapetti che garantiscono dal rischio di cadute.

parapetto

pavimentazione

tetto piano praticabile


murature portanti longitudinali

TETTO su murature portanti longitudinali e trasversali

murature portanti trasversali

travi

TETTO su travi e pilastri

COPERTURE PIANE: STRUTTURE PORTANTI VERTICALI

pilastri


COPERTURE NON PRATICABILI

COPERTURE PRATICABILI piastrelle sottofondo feltro di scorrimento impermeabilizzazione isolamento barriera al vapore strato dele pendenze

scossalina metallica

impermeabilizzazione autoprotetta strato di separazione strato delle pendenze solaio intonaco

solaio intonaco

copertina

quadrotti di cemento distanziatore isolamento impermeabilizzazione strato di separazione strato delle pendenze solaio intonaco

ghiaia impermeabilizzazione isolamento barriera al vapore strato delle pendenze solaio intonaco

Lostrato di isolamento deve garantire l'isolamento termico, la resistenza ai carichi di esercizio e ai pesi propri previsti sulla copertura. Lo strato di impermeabilizzazione protegge le coperture dall'acqua; deve esssere protetto dall'azione dei carichi e dei raggi ultravioletti. Lo strato di separazione evita i danni prodotti da eventuali movimenti relativi tra il supporto e lo srato impermeabilizzante. La barrera al vapore ha la funzione di impedire la condensazione del vapore all'interno degli strati della copertura e di proteggere lo strato isolante dall'umiditĂ .


I tetti piani praticabili si distinguono in: terrazze: sono fruibili per il soggiorno e le · attività delle persone; tetti a giardino pensile: sono dotati di uno strato · di terra superficiale per le colture; tetti carabili: sono percorribili da veicoli. ·

GIARDINO PENSILE

parapetto metallico lastra di marmo

terreno vegetale

solaio pavimentazione

strato drenante impermeabilizzatore isolamento

TERRAZZA

barriera al vapore solaio

pavimentazione in CLS impermeabilizzazione isolamento barrera al vapore strato delle pendenze

solaio

TETTO CARRABILE


freccia Indica il verso di salita della scala rampa di scala Successione di gradini, con sviluppo massimo di 15 gradini, contenuta entro una determinata lunghezza. anima della scala (tromba, pozzo della scala) è lo spazio che resta tra le rampe e i ripiani di una scala

vano scala

È lo spazio contornato da pareti contenente rampe, pianerottoli, ripiani, e anima della scala.

pedata

mostra alzata

pianerottolo intermedio o di sosta tra due rampe e due piani successivi. Il pianerottolo di sosta deve avere una lunghezza non inferiore a 120 ÷

130 cm e,comunque, non inferiore alla larghezza delle rampe.

pedata di un giardino La pedata è l'elemento orizzontale del gradino di appoggio del piede. La pedata è dotata di una lievissima pendenza verso il basso, detta acquatura, per impedire il ristagno dei liquidi. L'eventuale sporgenza della lastra della pedata si chiama mostra.

ringhiera e corrimano La ringhiera (o parapetto) è l'elemento di protezione laterale che impedisce la caduta delle rampe. Il corrimano (o mancorrente) è un elemento di appoggio continuo per tutta la lunghezza delle rampe e dei pianerottoli; deve avere una sezione adatta a essere facilmente afferrato con la mano.

pianerottolo di arrivo al piano Il pianerottolo è la superficie orizzontale posta all'altezza di ciascun piano, su cui si aprono le porte di accesso agli ambienti ed eventualmente quella dell'ascensore. I pianerottoli devono consentire il passaggio delle persone e agevolare il trasporto di mobili e oggetti ingombranti. Il pianerottolo di arrivo deve avere una lunghezza tale da facilitare l'ingresso agli alloggi e nel caso sia necessario consentire l'accessibilità alle persone su sedia a rotelle.


SCALA a una rampa rettilinea

SCALA a due rampe parallele

Le scale a una rampa sono costituite da una successione continua di gradini (in genere non più di 15) e possono essere a rampe rettilinee o a rampe curvate.

È la tipologia più utilizzata. Le due rampe hanno lo stesso numero di gradini.

SCALA a due rampe parallele e pianerottolo curvo

La larghezza del percorso si mantiene costante anche in corrispondenza del pianerottolo.

SCALA a una rampa rettilinea SCALA a due rampe parallele

SCALA a due rampe parallele

SCALA a una rampa con invito

Il primo gradino è quello di invito

È disposto in modo da favorire l'accesso alla scala in funzione della sua disposizione. A volte questo gradino ha una forma diversa rispetto agli altri.

SCALA a L (a due rampe perpendicolari)

Prevede alcuni gradini tra le due rampe consente di ridurre la lunghezza del vano scala, aumentandone però la profondità.

Consente di ottenere lo spazio necessario all'inserimento dell'ascensore.

L'organizzazione delle rampe è una scelta progettuale. Nel caso di interventi su edifici esistenti è condizionata dagli spazi disponibili e dalla struttura portante.


La struttura portante di una scala può essere realizzata in diversi modi, riconducibili ai seguenti tipi: SCALA con gradini incastrati su travi al ginocchio

SCALA con gradini incastrati su travi al ginocchio

SCALE: STRUTTURE PORTANTI


PIASTRELLE (ceramica, cotto, gres)

LINOLEUM (legno) piastrelle malta

linoleum strato fonoisolante cartonfeltro assito in legno malta

solaio o sottofondo

solaio o gretonato

LISTELLI IN LEGNO

GOMMA su cemento listelli chiodi profili in legno annegati nel sottofondo

gomma boiacca di cemento malta massetto di cemento solaio o sottofondo

PAVIMENTAZIONE ESTERNA stilatura con malta di cemento mattoni sabbia

DISPOSIZIONE DEI LISTELLI

5 Pavimenti e rivestimenti

DISPOSIZIONE DELLE PIASTRELLE

PAVIMENTAZIONE

5.1


RIVESTIMENTI ESTERNI Hanno funzione di elementi di protezione e di "finitura" dell'involucro degli edifici. I rivestimenti esterni possono essere distinti in: intonaci · · lastre di materiale lapideo · rivestimenti metallici · rivestimenti di legno · rivestimenti in piastrelle.

RIVESTIMENTI INTERNI Hanno funzione di conferire alle superfici delle pareti interne la finitura richiesta e un grado di igiene accettabile. I rivestimenti interni sono frequentemente soggetti ad aggressioni chimiche derivanti dal contatto con sostanze di uso domestico utilizzate per la pulizia. I rivestimenti interni si dividono in: intonaci · · rivestimenti di materiali lapidei · rivestimenti ceramici · rivestimenti in legno.

intercapedine

piastrelle intonaco tinteggiatura

profilo metallico fissato alla parete appoggio della lastra profilo metallico fissato alla lastra

RIVESTIMENTO MATERIALE Esistono diverse finiture LAPIDEO superficiali dei materiali lapidei e diverse modalità di posa.

5 Pavimenti e rivestimenti

malta strato di rinzaffo

MURI INTERNI

RIVESTIMENTO A INTONACO L'intonaco è il rivestimento interno più comune per le pareti in laterizio. Può essere realizzato con malte diverse e con vari tipi di finitura: finitura a scagliola · finitura lisciata a frattazzo · (intonaco civile) finitura spazzolata. ·

RIVESTIMENTI

RIVESTIMENTO CERAMICO La posa dei rivestimenti ceramici può avvenire con malta cementizia e con collante. La posa con malta cementizia richiede uno strato di rinzaffo di 0,5

÷ 1 cm sulla parete e successivamente uno di malta circa 1 cm mentre quella a colla viene eseguita con una spatola dentata che distribuisce la colla sul fondo.

5.2


A

APERTURA vetro

B

B maniglia telaio apribile montante cerniera

altezza stanza

80 210

altezza della A finestra dal PROSPETTO piano del esterno interno lo spessore dipende pavimento SEZ. A-A dal tipo di muro altezza larghezza utile utile Gli schemi hanno la funzione di limitare o impedire la visuale tra interno ed esterno, il montante soleggiamento, telaio apribile l'illuminazione. maniglia Possono essere vetro persiane, avvolgibili, cerniera scuri,... SEZ. B-B

modalitĂ di apertura

montaggio sulla muratura in luce montaggio in luce con sguincio


100 100

FINESTRA BASSA

FINESTRA NORMALE

FINESTRA ALTA

FINESTRA BASSA con frangisole

FINESTRA NORMALE con frangisole

FINESTRA ALTA con frangisole

DIMENSIONI FINESTRA: L: larghezza h: altezza di cui a: zona in luce b: sona in ombra

SUPERFICIE FINESTRATA UTILE, ai fini della illuminazione naturale interna: SFU = L (b+a/3)

zona in ombra zona in luce


100 interno

esterno

Barra di protezine

Ingombro di apertura tradizionale

100 interno

L'altezza minima della finestra dal piano di calpestio (pavimento) deve essere di 100 cm. Se l'altezza del parapetto è inferiore, è necessario prevedere una barra di protezione a 1 metro dal pavimento.

esterno

Ingombro di apertura ad esempio a wasistdas

100

interno

esterno

In alcuni casi si prevedono finestre poste a una altezza maggiore. Questo consente di evitare la visuale all'interno.


muro foro finestra controtelaio bancale

telaio telaio


Le diverse tipologie di finestre presentano differenti caratteristiche in termini di: controllo della ventilazione, protezione contro il vento e la pioggia, pulizia, possibilitĂ di utilizzo dei davanzali, uso di tenaggi.

apertura a visiera estrena

apertura all'inglese

apertura a visiera interna

apertura alla francese

apertura scorrevole

apertura a wasistdas estrena

apertura girevole

apertura saliscendi

apertura a wasistdas interna

un battente apribile e uno fisso

ante a due battenti

apertura a bilico


PERSIANA A LAMELLE

PERSIANA A LAMELLE SCORREVOLE

PERSIANA A PANNELLI SCURETTI

PERSIANA A LAMELLE SCORREVOLE

TAPPARELLA AVVOLGIBILE

PERSIANA A LAMELLE con sportellino alla genovese

sportellino apribile

PERSIANA A LAMELLE, PIEGHEVOLE


La disposizione planimetrica delle aperture sulle pareti condiziona la distribuzione dei moti d'aria all'interno delle stanze e dell'edificio favorevole (se la disposizione è corretta) il raffrescamento naturale.

PIANTA

Una sola apertura non genera ventilazione all'interno dell'ambiente.

PIANTA Aperture decentrate rispetto all'interno generano un moto vorticoso nello spazio interno.

PIANTA

Aperture poste sullo stesso lato non determinano una ventilazione apprezzabile all'interno dell'ambiente.

PIANTA Un'apertura di entrata uguale a quella di uscita consente una buona ventilazione interna.

PIANTA Due aperture asimmetriche su pareti opposte generano una buona circolazione d'aria all'interno,favorendo il raffrescamento naturale.

PIANTA Aperture poste su lati in depressione non consentono una ventilazione apprezzabile all'interno dell'ambiente.


stanza

altezza della A

telaio apribile montante cerniera

finestra dal PROSPETTO piano del esterno interno lo spessore dipende pavimento SEZ. A-A dal tipo di muro altezza larghezza utile utile Gli schemi hanno la funzione di limitare o impedire la visuale tra interno ed esterno, il montante soleggiamento, telaio apribile l'illuminazione. maniglia Possono essere vetro persiane, avvolgibili, cerniera scuri,... SEZ. B-B montaggio sulla muratura in luce

modalità di apertura

montaggio in luce con sguincio

FINESTRA CON APERTURA A BILICO VERTICALE la circolazione d'aria interessa tutto il volume della stanza

FINESTRA CON APERTURA A WASISTDAS le ante deviano, con la loro apertura, il flusso d'aria, limitandola ventilazione nelle zone laterali della stanza. Non investe direttamente chi è all'interno della stanza

il sistema di apertura delle finestre è un fattore, assieme alle dimensioni e alla disposizione planimetrica, che condiziona il movimento d'aria all'interno delle stanze e dell'edificio

FINESTRA CON APERTURA A BATTENTE su asse verticale (finestra tradizionale): le ante deviano, con la loro apertura, il flusso d'aria, limitandola ventilazione nelle zone laterali della stanza

FINESTRA CON APERTURA A BILICO VERSO L'ALTO il flusso d'aria è diretto nella parte alta della stanza e non interessa gli spazi inferiori

CAPITOLO 7

100 interno

esterno

FINESTRA BASSA

FINESTRA BASSA con frangisole

100 interno

esterno

FINESTRA ALTA

FINESTRA ALTA con frangisole

SFU = L (b+a/3)

100

esempio a wasistdas

interno

esterno

zona in ombra zona in luce

In alcuni casi si prevedono finestre poste a una altezza maggiore. Questo consente di evitare la visuale all'interno.

SUPERFICIE FINESTRATA UTILE, ai fini della illuminazione naturale interna:

FINESTRA NORMALE con frangisole

FINESTRA NORMALE

L'altezza minima della finestra dal piano di calpestio (pavimento) deve essere di 100 cm. Se l'altezza del parapetto è inferiore, è necessario prevedere una barra di protezione a 1 metro dal pavimento.

Barra di protezine

DIMENSIONI FINESTRA: L: larghezza h: altezza di cui a: zona in luce b: sona in ombra

verso ingombro di apert ura

maniglia chiusura

A

PROSPETTO

PIANTA

cerniera

anta apribile telaio fisso coprigiunto

telaio

controtelaio

telaio

APERTURA

controtelaio

cerniera coprigiunto

PARTI COMPONENTI

anta apribile telaio fisso coprigiunto

SEZIONE

telaio fisso

bancale

foro finestra

COME SI RAPPRESENTA UNA PORTA in scala 1:100

COME SI RAPPRESENTA UNA PORTA in scala 1:50

80 210

80 210

80 210


A cerniera COME SI RAPPRESENTA UNA PORTA in scala 1:100

anta apribile telaio fisso coprigiunto

80 210

maniglia chiusura

anta apribile telaio fisso coprigiunto

PROSPETTO

APERTURA

SEZIONE

PARTI COMPONENTI

COME SI RAPPRESENTA UNA PORTA in scala 1:50

cerniera coprigiunto 80 210

verso ingombro di apertura

l uce netta

telaio fisso controtelaio

PIANTA

80 210

l uce va no murario



30

Disposizione della porte con apertura sconsigliata

radiatore

Distanza minima tra porta e parete con radiatore interposto

Disposizione della porte con apertura consigliata

armadio

60

Distanza minima tra porta e parete: 10cm

Distanza minima tra porta e parete con armadio interposto


PORTA A UN BATTENTE un' anta cieca

un'anta a vetri

un'anta con oblò

un'anta con sopraluce

scorrevole

scorrevole esterno muro

scorrevole interno muro

PORTA A DUE BATTENTI con sopraluce semplice

a ventola

PORTA A QUATTRO BATTENTI PIEGHEVOLI

PORTA PIEGHEVOLE


alla genovese

PORTA A UN BATTENTE un' anta cieca

un'anta a vetri

un'anta con oblò

un'anta con sopraluce

Le porte esterne possono assumere forme con dimensioni e decori molto diversi anche in funzione delle finiture esterne dell'edificio. In alcune possono essere inseriti anche vetri trasparenti o opachi. Nelle porte di sicurezza è sempre presente all'interno un maniglione che consente di aprire la porta con una sola spinta.

scorrevole

scorrevole esterno muro

scorrevole interno muro

PORTA A DUE BATTENTI con sopraluce semplice

a ventola

PORTA A QUATTRO BATTENTI PIEGHEVOLI

PORTA PIEGHEVOLE

I materiali isolanti possono presentarsi sotto forme diverse (pannelli, materiali sciolti, schiumati) e per questo possono essere utilizzati preferibilmente in una parte o nell'altra dell'edificio.

10 cm 13 cm 37 cm 60 cm 103 cm

MATERIALI ISOLATI PER PARETI, SOLAI E COPERTURE Materiali in pannelli: fibra di vetro · fibra di roccia · polistirene · polistirene estruso · sughero · A poliuretano · UR polistirene RT polivinile · PE resine fenoliche · CO sughero o legno truciolare fibra di legno · vetro cellulare · legno di conifera SOLAIO mattone forato porizzato mattone

PARETE

MATERIALI ISOLATI PER INTERCAPEDINE Materiali sfusi: argilla espansa · vermiculite · perlite · polistirene · sughero · fibre di cellulosa · noduli fibre di vetro · noduli fibre di roccia ·

Materiali schiumati: resine ureiche espanse · poliuretano espanso · A parità di presentazione di isolamento termico alcuni materiali devono avere spessori maggiori di


I materiali impermeabilizzanti vengono utilizzati in tutti i casi in cui è necessaria la protezione dalle acque meteoriche oppure da quelle provenienti dal terreno. A seconda delle tecniche e dei prodotti impiegati, l'impermeabilizzazione può essere realizzata con strati di impermeabilizzazione a caldo, a freddo o con membrane.

impermeabilizzazione della copertura a falde neve in appoggio sulla falda

Lo strato impermeabilizzante deve essere protetto dall'azione dei carichi che possono gravare su di esso e da quella dei raggi ultravioletti, che possono danneggiare l'integritĂ del materiale.

acqua meteorica

impermeabilizzazione di balconi e terrazze (coperture piane) i parapetti in muratura devono essere protetti contro le infiltrazioni con copertine metalliche, in pietra,... l'impermeabilizzazione deve essere sempre risvoltata sulle parti verticali per impedire l'infiltrazione dell'acqua.

impermeabilizzazione delle pareti controterra

impermeabilizzazione di solai controterra

impermeabilizzazione delle fondazioni acqua dal terreno


Il calore si può disperdere attraverso l'involucro di un edificio per: 1. conduzione: dispersione attraverso muri, copertura, pavimento e finestre; 2. convenzione: dispersione per ventilazione degli ambienti.

dispersione mediante i fumi di combustione (calore non recuperato) dispersione attraverso la copertura: 20%

dispersione attraverso la copertura (non isolata adeguatamente)

dispersione attraverso le pareti: 22% dispersione attraverso la ventilazione degli ambienti: 20%

dispersione dai muri esterni (non isolati adeguatamente)

dispersione attraverso le finestre: 25%

dispersione attraverso i serramenti (scarsi tenuta) dispersione attraverso la ventilazione degli ambienti

dispersione a terra: 13% dispersione a terra


SOTTOTETTO NON PRATICABILE Se il sottotetto è usato come locale di sgombero conviene realizzare l'isolamento a pavimento;isolare la falda porterebbe solo a riscaldare inutilmente il volume del sottotetto con il calore che sale dagli ambienti sottostanti.

Per ridurre le dispersioni termiche degli edifici è necessario intervenire sui diversi elementi edilizi (pareti, coperture, solai, serramenti). SERRAMENTI Vetri e cassonetto delle tapparelle, possono provocare dispersioni di calore se non correttamente installati. Per non causare muffe e condense è necessaria un'adeguata ventilazione. PARETI ESTERNE L'isolamento dei muri può essere realizzato nei seguenti modi: dall'esterno: è la soluzione più efficace, diventa conveniente quando è previsto un rifacimento della facciata; dall'interno: provoca, però, una leggera diminuzione dello spazio abitabile e può comportare lo spostamento dei termosifoni, delle prese e degli interruttori elettrici; nell'intercapedine riempita con opportuni materiali isolati. SOLAIO CONTROTERRA I locali riscaldati su solai controterra disperdono il loro calore anche attraverso il pavimento, che deve essere pertanto opportunamente isolato.

sottotetto

LOCALE NON RISCALDATO

SOTTOTETTO PRATICABILE In questo caso si deve fissare l'isolante alla parte interna della falda così da ottenere un ambiente abitabile. SOLAIO ULTIMO PIANO Si deve posare, dall'interno, l'isolante sul soffitto dell'ambiente dell'ultimo piano. SOLAI SU LOCALI NON RISCALDATI I locali riscaldati che si trovano sopra porticati,cantine e garage, disperdono il loro calore attraverso il pavimento. Per evitare questi inconvenienti basta isolare il soffitto dei locali non riscaldati e dei porticati o il pavimento dei locali riscaldati. COPERTURA PIANA Necessita di un'accurata impermeabilizzante e, se il tetto è praticabile, di un'adeguata pavimentazione.


I materiali isolanti possono presentarsi sotto forme diverse (pannelli, materiali sciolti, schiumati) e per questo possono essere utilizzati preferibilmente in una parte o nell'altra dell'edificio.

10 cm 13 cm 37 cm 60 cm 103 cm

MATERIALI ISOLATI PER PARETI, SOLAI E COPERTURE Materiali in pannelli: fibra di vetro · fibra di roccia · · polistirene polistirene estruso · · sughero A poliuretano · UR polistirene T · polivinile ER P resine fenoliche · CO sughero o legno truciolare fibra di legno · vetro cellulare · legno di conifera SOLAIO mattone forato porizzato mattone forato

PARETE

MATERIALI ISOLATI PER INTERCAPEDINE Materiali sfusi: · argilla espansa · vermiculite · perlite polistirene · · sughero fibre di cellulosa · noduli fibre di vetro · noduli fibre di roccia ·

Materiali schiumati: resine ureiche espanse · poliuretano espanso · A parità di presentazione di isolamento termico alcuni materiali devono avere spessori maggiori di altri. cemento armato

600 cm pietra a malta 600 cm


ALLOGGIAMENTO DEGLI IMPIANTI NELLE MURATURE CON TUBAZIONI VERTICALI

Posizionamento di canalizzazioni verticali e canne fumarie all'esterno della muratura

in posizione intermedia

in posizione d'angolo pavimento massetto strato passaggio impianti solaio

Posizionamento di canalizzazioni verticali e canne fumarie all'interno della muratura

Il passaggio degli impianti dei frutti (dispositivi di comando dell'impianto elettrico, prese a spina) richiede la realizzazione di incavi nella muratura. Si parla di tasche (se eseguiti nella fase di costruzione della muratura) a di tracce (se eseguiti nella muratura costruita). per la posa degli impianti sotto la traccia si devono: definire i percorsi degli · impianti realizzare le tracce con · martello e scalpello fissare le parti dell'impianto · con la malta ripristinare la muratura · · intonacare.

ALLOGGIAMENTO DEGLI IMPIANTI NEI SOLAI CON TUBAZIONI ORIZZONTALI Le tubazioni vengono posizionate sul solaio portante e fissate con malta grassa; si procede poi al getto dello strato per il passaggio degli impianti e alla realizzazione degli strati successivi.


muretto di recinzione

L'impianto è di competenza dell'azienda erogatrice fino al contatore; dal contatore è a carico dell'utente che utilizza il gas.

La turbazione che fornisce gas metano all'edificio si allaccia in un punto (punto di allaccio) della rete stradale per arrivare al contatore. Il contatore è un misuratore del gas consumato dall'utenza. E' posto all'esterno del fabbricato. Dal contatore la turbazione raggiunge i punti di fornitura del gas (fornelli, caldaie,...) all'interno dell'edificio.

turbazione

contatore esterno

fornello a gas caldaia a gas


Nell'impianto la caldaia riscalda l'acqua fredda proveniente dalla rete e la invia ai radiatori presenti nelle diverse stanze. Il radiatore riscalda l'aria e l'acqua, che perde calore, torna alla caldaia in altre tubazioni per essere nuovamente riscaldata e rimessa in circolo. l'impianto di riscaldamento può essere autonomo (ogni unità immobiliare dispone di una propria caldaia) o centralizzato (una caldaia serve piÚ unità immobiliari). contatore

tubazione dalla rete stradale

radiatore

radiatore

caldaia

radiatore


Si definiscono acque bianche le acque piovane ( meteoriche) che cadono sulle coperture, sui balconi, sui terrazzi, nelle aree cortilive dei fabbricati. Queste acque possono essere raccolte e semplicemente o recuperate per usi diversi (irrigazione,...) In ogni edificio deve essere realizzato un sistema di raccolta e smaltimento gronda delle acque meteoriche. L'acqua piovana viene raccolta dalla fissaggi gronda da cui, attraverso i pluviali (colonne di scarico), raggiunge i pluviale collettori di scarico delle acque bianche. Tra il pluviale e il collettore è posizionato un pozzetto di ispezione.

terminale in ghisa

alla fogna pianta

pozzetto di ispezione

Il pluviale, in alcuni casi, può scaricare l'acqua direttamente sul terreno.


radiatore in ghisa

I RADIATORI I radiatori sono l'elemento scaldante tradizionale dell'impianto di riscaldamento. Possono essere in ghisa, in acciaio e in alluminio. Sono composti da piĂš elementi uguali, cavi, che vengono attraversati dall'acqua calda, dalla quale trattengono calore che poi trasmettono all'ambiente. I radiatori in ghisa sono molto robusti, hanno una notevole inerzia termica e una durata illimitata. I radiatori in alluminio hanno un'elevato potere radiante (per cui le dimensioni possono essere piĂš contenute rispetto a quelle in ghisa), sono molto leggeri, ma hanno una bassa inerzia termica. COLLOCAZIONE DEI RADIATORI I radiatori possono essere montati nello spessore (nicchia), o all'esterno del muro; la presenza del radiatore in esterno interferisce con l'arredo. La nicchia deve essere di dimensioni tali da consentire la normale manutenzione. Per il montaggio si utilizzano piĂš zanche per ogni radiatore, fissate nel muro; sulle zanche vengono poi appoggiati gli elementi.

radiatore in alluminio

zanca per l'appoggio dei radiatori

radiatore in esterno

radiatore in ghisa

radiatore in nicchia


L'impianto elettrico fornisce all'edificio energia elettrica per i punti luce (lampade, prese, interruttori) e per il funzionamento degli elettrodomestici. L'allacciamento alla rete esterna avviene in corrispondenza del contatore che misura la potenza assorbita dall'impianto dell'edificio. Dal contatore l'impianto arriva a un quadrato elettrico generale da cui si ramifica raggiungendo prima i diversi piani dell'edificio e poi i singoli vani di ogni piano.

punti luce

quadro elettrico con interruttore automatico (salvavita) contatore

presa di terra dalla rete stradale


ę?Ž

M

interruttore a parete

tubo fluorescente da 18 watt, su plafoniera a soffitto

deviatore a parete

tubo fluorescente da 36 watt, su plafoniera a soffitto

commutatore a parete

tubo fluorescente da 36 watt, su plafoniera stagna a parete (h=200cm)

invertitore a parete

tubo fluor:da 36 watt, su plafoniera stagna a soffitto

pulsantiera a parete a due posti per comando circuiti luce intensa chiara-luce tenue e chiara pulsantiera da tavolo con tre tasti segnaletici: avanti-attendere-occupato presa di sicurezza da dieci A con terra da incasso bipolare+terra h=0,30 m presa di sicurezza da incasso da 16 A con polo di terra (f.m.) con protezione singola di max. corrente da 10 A. h=0,30 m

tubo fluor:da 58 watt, su plafoniera stagna a soffitto

presa di sicurezza da incasso, da 10 A bipolare+terra h=1,70m presa di sicurezza da incasso, da 10 A bipolare+terra h=2,20m

elettrospiratore a tenuta di luce

lampada d'emergenza

richiesta udienza fuori porta, con pulsante unipolare in chiusura

circolina fluorescente da 18 watt su plafoniera a soffitto

avvisatore acustico

plafoniera con lampada incandescenza

microfono per chiamata paziente in sala d'attesa e targa illuminabile con segnalatore: avanti-attendere-occupato

presa a torretta

citofono per comunicare con paziente in sala raggi

quadro prese protette sotto trasformatore d'isolamento

autoparlante

indicatore luminoso pericolo radiazioni, a parete, tipo "e-grafic"

presa telefonica

segnale luminoso sviluppo in camera oscura, a parete

tubo fluorescente da 58 watt, su plafoniera a soffitto

TP

SI tratta dei simboli CEI da utilizzare per il disegno e la progettazione di impianti elettrici civili. I simboli si suddividono nelle seguenti tipologie: comandi, prese di energia e TV, prese telefono, rivelazione e regolazione, segnalazione, sistema antitrusione, controllo accessi,diffusione sonora, apparecchi di illuminazione, lampade segnapasso, centralini, quadri, scatole da incasso e da parete, alimentatori, elettrovalvole , dispersione terra, ecc, I simboli vengono riportati nei disegni (piante,..) nella posizione in cui devono essere posizionati gli elementi corrispondenti.


L'impianto idraulico fornisce all'edificio acqua per uso alimentare (in cucina) e per uso sanitario (in bagno). Le tubazioni forniscono acqua fredda nei diversi locali (cucina,bagno, lavanderia,...). Dalla presa stradale, attraverso il contatore, l'acqua raggiunge i vari piani dell'edificio attraverso tubazioni orizzontali (diramazioni) che forniscono l'acqua fredda alle singole utenze o ai singoli elementi. Per la produzione d'acqua calda una tubazione deve fornire acqua fredda alla caldaia. Le colonne dell'impianto sono normalmente incassate nel muro. Le diramazioni sono in apposite tracce nei muri per le parti verticali, inglobate nel sottofondo del pavimento per le parti orizzontali.


Si definiscono acque nere le acque provenienti dai servizi igienici, acque grigie quelle provenienti da lavandini, docce,... Sia le acque nere sia le acque grigie confluiscono nella stessa rete. A ogni punto in cui viene portata la tubazione di acqua calda e/o fredda corrisponde sempre a una tubazione di scarico: le acque di scarico confluiscono nella colonna di scarico discendente e successivamente nella rete fognaria. Alla base della colonna viene collocato un pozzetto di ispezione che permette l'ispezione e la pulizia della colonna. Ogni scarico deve essere provvisto di sifone, per evitare odori sgradevoli nell'alloggio. La colonna di scarico necessita di un tronco di esalazione (o di ventilazione) che serve a ventilare la colonna e a impedire lo svuotamento dei sifoni. Il cappellotto deve essere distante da porte e finestre per evitare che entrino cattivi odori nei locali abitati. Il degrassatore è un pozzetto in cui confluiscono gli scarichi delle acque grigie, cioè provenienti da cucine, lavanderie, docce e servizi. La sua funzione principale è quella di separare i grassi, i saponi e i rifiuti alimentari contenuti nelle acque reflue domestiche, limitando i problemi di intasamento nelle tubazioni di adduzione delle acque reflue alle fognature.


Il sifone è un elemento realizzato con una tubazione curva a forma di U. Ha DOCCIA la funzione di creare un ostacolo, per la presenza di acqua residua, al passaggio dei cattivi odori. Il sifone trattiene anche piccoli oggetti che dovessero inavvertitamente cadere sifone nello scarico, permettendone il recupero. nei lavandini e nei bidet i sifoni sono ispezionabili, mentre nelle vasche da bagno e piatti doccia i sifoni oltre ad avere una forma differente, sono murati all'interno della struttura e quindi non ispezionabili. colonna di ventilazione muro

BIDET

WC

troppo pieno sifone

colonna di scarico BIDET LAVABO acqua acqua fredda WC acqua fredda e calda fredda e calda

VASCA acqua fredda e calda

LAVABO troppo pieno sifone sifone

Nel lavandino, nel bidet e nella vasca sono presenti due fori: uno è il foro di scarico e l'altro à il foro comunemente conosciuto con il nome di "troppo pieno". Questo foro si trova all'estremità del bordo ed è collegato internamente allo scarico del lavandino. Ha la funzione di non fare fuoriuscire l'acqua nel caso si lasciasse aperto il rubinetto con il tappo dello scarico chiuso. Il foro del troppo pieno non è presente nel piatto doccia. solaio

braga è il collettore di scarico dei liquami del wc, inserito nel solaio. Alla braga possono prevenire anche degli scarichi di lavabo, bagno e bidet. La pendenza del raccordo dello scarico del wc deve essere almeno del 2 o 3%, per consentire ai liquami di scendere nello scarico.


La linea telefonica viene fornita alla base dell'edificio dalla rete esterna . Il cavo della rete esterna viene portato a un armadietto, ispezionabile, alloggiato in una nicchia all'interno dell'edificio. Nel caso di un edificio plurifamiliare è opportuno che l'armadietto sia collocato in parti comuni. Dall'armadietto partono piÚ cavi, inseriti in tubazioni poste sottotraccia, che raggiungono ai diversi piani le scatole di derivazione (poste nella parte bassa della parete). Dalle scatole di derivazione partono i cavi che servono i punti telefono (le scatole incassate nel muro per il collegamento della presa del telefono).

scatola di derivazione

telefono

telefono internet

armadietto marciapiede linea telefonica

telefono

recinzione

tubazione pozzetto ispezionabile


ASCENSORE ELETTRICO La cabina è movimentata da funi in acciaio e scorre su travi in acciaio (guide) fissate alla struttura del vano corsa. Il contrappeso equilibria il peso della cabina. cabina

contrappeso

locale macchine

ASCENSORE OLEODINAMICO La cabina dell'ascensore è sollevata da un pistone che riceve energia dall'olio messo in pressione da una pompa azionata azionata da un motore elettrico. La discesa della cabina avviene a motore disinserito. La centralina di comando del sistema idraulico è installata in un locale non necessariamente adiacente al vano ascensore. aerazione vano scala

aerazione vano scala

funi

cabina

Il locale macchine è il vano in cui sono collocati i comandi elettromeccanici dell'impianto. È posto sopra al vano corsa. Le dimensioni devono permettere l'ispezione e la manuntezione dei componenti.

vano ascensore fossa TERRAPIENO

LOCALE CENTRALINA

TERRAPIENO


posti auto a pettine

posteggi a 60°

posteggi a 30°

posteggi a spina di pesce

posteggi in linea


UNITÀ MINIMA PER EDIFICI PUBBLICI

wc e bidet preferibilmente del tipo sospeso gli assi degli apparecchi devono distare 40cm dalla parete laterale i bordi anteriori devono distare 75÷85cm ·

· ·

PIANTA

·

UNITÀ COMPLETA PER

ABITAZIONE BAGNO VASCA

dalla parte posteriore il piano superiore deve essere posto a 45÷50cm dal calpestio campanello elettrico pulsante acqua wc

lavabo piano del lavabo a 80 cm dal pavimento · preferibilmente senza colonna · rubinetto con comando a leva ·

corrimano nei servizi di locali aperti al pubblico è necessario prevedere un corrimano di diametro 3-4cm in prossimità del wc all'altezza di 80cm da pavimento maniglione

SEZIONE SEZIONE

canna verticale di sostegno corrimano campanello elettrico pulsante acqua water water di tipo sospeso

ACCOSTAMENTO AGLI APPARECCHI · 100cm dall'asse del wc accostamento laterale al bidet 100cm dall' asse · del bidet accostamento frontale al lavabo · 80cm dal bordo anteriore accostamento laterale alla vasca 140cm lungo la · vasca per una profondità pari a 80cm


IL SERVOSCALA Il servoscala è un'apparecchiatura per la salita e discesa di persone, vincolata a una guida posta su un lato della scala, azionata da un motore elettrico. Il servoscala si distinguono nelle seguenti categorie: a) pedana servoscala, per il trasporto di persona in piedi; b) sedile servoscala, per il trasporto di persona seduta; c) pedana servoscala a sedile ribaltabile, per il trasporto di persona in piedi o seduta; d) piattaforma servoscala a piattaforma ribaltabile, per il trasporto di persona su sedia a ruote; e) piattaforma servoscala a piattaforma e sedile ribaltabile, per il trasporto di persona su sedia a ruote o persona seduta. I servoscala possono essere installati al posto di ascensori per superare differenze di quota non superiori a 4 m. LE SCALE Le scale devono presentare un andamento regolare e omogeneo per tutto il loro sviluppo. Le rampe di scale che costituiscono parte comune o siano di uso pubblico devono avere una larghezza minima di 1,20 m. Un segnale al pavimento (fascia di materiale diverso o comunque percepibile anche da parte dei non vedenti), situato almeno a 30 cm dal primo e dall'ultimo scalino, deve indicare l'inizio e la fine della rampa. Il parapetto che costituisce la difesa verso il vuoto deve avere un'altezza minima di 1,00 m; in corrispondenza delle interruzioni del corrimano, questo deve essere posto ad un'altezza compresa tra 0.90/1 metro. Nel caso in cui è opportuno prevedere un secondo corrimano, questo deve essere posto a un'altezza di 0.75 m.

guida

sedia a ruote

servoscala

pedana

SERVOSCALA corrimano e parapetto

corrimano

segnale al pavimento


La larghezza minima di una rampa deve essere: di 0,90 m per consentire il transito di ¡ una persona su sedia a ruota; di 1,50 m per consentire l'incrocio di ¡ due persone.

corrimano doppio

Ogni 10 m di lunghezza e in presenza di interruzioni mediante porte, la rampa deve prevedere un riparo orizzontale di dimensioni minime pari a 1,50 X 1,50 m, ovvero 1,40 X 1,70 m in senso traversale e 1,70 m in senso longitudinale al verso di marcia, oltre l'ingombro di apertura di eventuali porte. Qualora a lato della rampa sia presente un parapetto non piano, la rampa deve un cordolo di almeno 10 cm di altezza.

cordolo di almeno 10cm di altezza

corrimano doppio

6° La pendenza delle rampe non deve superare l'8% sono ammesse pendenze superiori, nei casi di adeguamento, rapportate allo sviluppo lineare effettivo della rampa.


All'interno della cabina un citofono, campanello d'allarme un segnale luminoso che confermi l'avvenuta recezione all'esterno della chiamata di allarme, una luce di emergenza

Deve essere prevista la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e un dispositivo luminoso per segnalare ogni eventuale stato di allarme.

80 min.

150

L'ascensore deve avere una cabina di dimensioni minime tali da permettere l'uso da parte di una persona su sedia a ruote. Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo automatico e di dimensioni tali da permettere l'accesso alla sedia a ruote.

Spazio di manovra davanti alla porta dell'ascensore. Manovra consentita: rotazione 360°

Negli edifici di nuova edificazione residenziali l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche cabina di dimensioni minime di 1.30 m di profondità e 0.95 m di ¡ larghezza porta con luce netta minima di 0.80 m posta sul lato corto ¡ piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della ¡ cabina di 1.50X1.50 m. Nell'interno della cabina, oltre il campanello di allarme, deve essere posto un citofono ad altezza compresa tra i 1.10 m e 1.30 m e una luce d'emergenza con autonomia minima di 3 ore. La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere i bottoni a un'altezza massima compresa tra i 1.10 e 1.40 m: la bottoniera interna deve essere posta su una parete laterale ad almeno 35 cm dalla porta della cabina.


PLANIMETRIA In questa planimetria mostriamo la collocazione del lotto di terreno su cui si sta progettando l'edificio

PLANIMETRIA In questa planimetria mettiamo in evidenzia le sistemazioni esterne: ingressi pedonali e carrabili, parcheggi, aree pavimentate, aree a verde, alberature, illuminazione, recinzione, ecc...

PLANIMETRIA In questa planimetria si mettono in evidenzia le distanze dai confini di proprietĂ e dagli altri edifici.



CAMERA 18,40 m²

CAMERA 21,7 m²

R.I.

R.I. 0,125

0,16

105 140 120 220

105 140

BAGNO 7.6 m²

R.I. 0,27

90 205

90 205

90 205

ANTIBAGNO 5,7 m²

DISIMPEGNO 4 m²

90 205

120 220

CAMERA 17 m²

R.I. 0,2



ingresso

camere da letto

bagni

cucina

soggiorno




lavatrice

tv faretti specchio

cappa rivestimento in ceramica

microonde

frigorifero fornelli

forno

lavello wc






PARETE 12

PIANO TERRA

PIANO PRIMO

I plastici sono una riproduzione tridimensionale, in scala, di un edificio. Per creare un plastico possiamo utilizzare diversi materiali, tuttavia i più utilizzati sono balsa, compensato e Polipat (cartone pressato). I materiali per la lavorazione sono: taglierino a lama larga e affilata, o un tagliabalsa per lavorare la balsa · squadre e righe per misurare i vari pezzi · colla vinilica; se utilizziamo il legno anche la colla a caldo. · carta vetrata per creare smussi ed effetti arrotondati · nastro adesivo di carta. · Una volta tagliati tutti i pezzi è possibile passare all'incollaggio; per tenere attaccate 2 parti in attesa che l'incollaggio asciughi possiamo utilizzare il nastro adesivo di carta, molto resistente ma facile da togliere senza rovinare le parti. Una volta assemblato tutto l'edificio, lo si può colorare utilizzando qualsiasi tipo di colore. Nel caso in cui si utilizzi il Polipat, si deve ricorrere ai colori acrilici. Non si devono comunque utilizzare i colori con solventi che scioglierebbero il materiale.

PARETE 13

PARETE 11

PARETE 14


FACCIATA NORD

FACCIATA SUD

PARETE 2

PARETE 9

PARETE 7

PARETE 8

PARETE 1

PARETE 3

PARETE 4

PARETE 5

PARETE 6


FACCIATA OVEST

FACCIATA EST

FALDA N°2


BASE

SOLAIO

PARETE 01


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