Anno 9 (pag 1‐5
FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA 15 gennaio 2011 .................................... Nº 136
Pane di casa nostra… COSÍ ERA MARCELLINO
Padre di Fratelli Buoni cristiani e onesti cittadini Quando Marcellino decise di fondare l’Istituto, le sue intenzioni non erano solo quelle di insegnare ai fanciulli i primi rudimenti della cultura e le verità della religione cristiana, ma anche quella di educarli. Diceva: “Se si trattasse solo di insegnare ai bambini le nozioni della scienza, l’Istituto non avrebbe ragione di esistere, perché per far questo ci sono già i maestri. Se insegnassimo solo religione ci accontenteremmo di essere catechisti, rimanendo con i ragazzi solo poche ore alla settimana. Ma quello che ci proponiamo è molto di più: vogliamo educare i giovani, cioè insegnar loro i doveri di uomini e di cristiani, ispirando loro sentimenti, abitudini e virtù religiose da un lato e onestà civica dall’altro. I nostri obiettivi sono: formare buoni cristiani e onesti cittadini. Per far questo dobbiamo metterci a loro servizio, vivere in mezzo ai ragazzi ed essi devono trascorrere molto tempo con noi”. (Fioretti Maristi, nº 166)
III Simposio dell’Istituto Teologico di Vita Religiosa sul tema dei Religiosi Fratelli oggi Dal 10 al 12 dicembre si è celebrata a Madrid, nella sede dell’Istituto Teologico di Vita Religiosa, il III Simposio dal titolo "Religiosi Fratelli Oggi" e dedicato alla figura del Religioso Fratello oggi presenza rilevante nella Chiesa. Relatori i Superiori Generali dei Fratelli Maristi, dei Fratelli di San Giovanni di Dio e dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Il Fratello Álvaro Rodríguez ha trattato con maestria il tema "L’Unzione: quando il santo si immerge in una vita di Alleanza ". Hanno partecipato all’incontro oltre 200 religiosi. Era presente l’Arcivescovo Mons. Joseph W. Tobin, nuovo Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata.
Sala del Simposio
Saluti Il saluto di José Cristo Rey García Paredes, direttore dell’Istituto di Vita Religiosa, ci ha inquadrato il titolo e la struttura del simposio. Ha sottolineato “l’oggi” della vocazione del religioso Fratello, un regalo per il nostro mondo e per la nostra Chiesa. Ha preso poi la parola il Fratello delle Scuole Cristiane Paulo Petry, presidente della CLAR. Si è rivolto all’uditorio, riconoscendo la sublime vocazione del religioso Fratello. Chiudono i saluti le parole di Elías Royón, presidente della CONFER, che ha sottolineato l’intercongregazionalità dell’avvenimento.
Prima Relazione Il P. Eusebio Hernández, agostiniano e membro della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica (VIVCSVA), ha fatto una sintesi sul processo di riflessione sull’identità del Religioso Fratello, che si svolge all’interno della Congragazione romana dalla fine del Concilio Vaticano secondo fino ai nostri giorni. Il pannello: Racconti di fraternità Con questo telone di fondo, accogliamo la vita di cinque fratelli, che nel pannello delle esperienze, condividono la loro vocazione di religioso fratello. Seconda relazione Tenuta dal Fratello Emili Turú Rofes, Superiore Generale dei Fratelli Maristi. In primo luogo si congratula con la vita relligiosa, perché è un’opportunità per riflettere in sintesi sulla nostra bella vocazione di fratelli. Tra le altre cose ci ha detto: Inviati ad ESSERE fratelli, inviati a fare “che cosa” e “perché”. Cosa significa essere fratello all’interno della Chiesa. Inviati come pellegrini della missione. [alla pagina seguente]
P.Eusebio Hernández
Fr. Emili Turú Rofes
FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA ............. Nº 136 (2) III Simposio delL’Istituto Teologico dI Vita Religiosa sul tema dei Religiosi Fratelli Oggi (seguito)
Partecipanti al Simposio: chi sorride e chi è serio...
È possibile un’altra Chiesa, l’immagine di Chiesa che giunge ai giovani non è attraente, ci vedono come una comunità passata di moda. Inviati come profeti. Ci ha parlato di inculturazione profetica e a sua volta ci ha rivolto l’interrogativo “a chi noi laviamo i piedi”? Inviati come animatori dei popoli in cammino. I ragni tessono le loro tele e noi siamo irretiti e indipendenti. È quanto sta succedendo oggi nelle nostre comunità. Dobbiamo mettere la riconciliazione come centro della nostra missione oggi. Dobbiamo essere svegli per affrontare il futuro con speranza.
La terza relazione È stata tenuta dal Fratello Donatus Forkan, Superiore Generale dei Fratelli di San Giovanni di Dio. Ha toccato i seguenti argomenti: Varietà di carismi, mosaico d’amore: ci sono tanti doni come le stelle del cielo. L’insieme dei doni costituisce un mosaico d’amore. La Chiesa come comunità. La comunità è fondamentale per un rinnovamento profondo nella Chiesa, essa stessa è comunità. Ospitalità: Virtù di un mondo globalizzato. Ci sono fattori negativi: terrorismo, crisi economica, contaminazione ambientale. Sono le grandi sfide che dobbiamo affrontare ed è per questo che dobbiamo promuovere la globalizzazione della solidarietà. La dimensione missionaria della Chiesa: una delle missioni più importanti della Chiesa è evangelizzare. Noi esistiamo per la missione, non per noi stessi. Siamo spinti verso la missione al servizio della carità. La quarta relazione Di questa si è fatto carico il Fratello Álvaro Rodríguez Echeverría, Superiore Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Ha toccato vari punti: La vocazione alla fraternità, ad essere fratello, è senza dubbio una chiamata universale per ogni essere umano, non solo per la Vita Religiosa. Tutti siamo chiamati a vivere come fratelli. In un mondo globalizzato stiamo vivendo qualcosa di molto importante, siamo alla ricerca della comunione. Viviamo in un mondo che ci seduce per quanto ci offre. Viviamo in un mondo senza frontiere e dobbiamo restare aperti a Fr. Donatus Forkan tutti. Già nelle prime pagine della Bibbia troviamo che la fraternità è molto fragile e che facilmente si può trasformare in rivalità o in odio. Álvaro ci ha parlato del "fratello" come “sacramento della dimensione orizzontale” che ci impedisce di chiamare le persone padre o maestro e ci invita a chiamarli e a vivere con loro come fratelli e sorelle. Dichiarazione finale E, dulcis in fundo, il pensiero finale del Fratello Lluis Serra, marista e Segretario dell’Unuione dei religiosi di Catalogna, dal titolo: Proclamare “oggi” che la fraternità è Fr. Álvaro Rodríguez possibile. Chiusura dei lavori Ci ha rivolto la parola il nostro fratello Cristo Rey Paredes, direttore dell’Istituto della Vita Religiosa. Il suo è stato un incoraggiamento e un ringraziamento ai relatori e ai partecipanti, nonché a tutti coloro che hanno reso possibile l’incontro attraverso i multimedia. L’Eucaristia, presieduta da Mons. Joseph. W. Tobin, segretario della CIVCSVA, ha posto fine all’incontro. La consegna che ci lasciato è stata quella di vivera la vita consacrata nell’Allegria. Cronaca del Fr Antonio Marín Alba Fr. Lluis Serra
FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA ............. Nº 136 (3)
dall’INDIA
28/11/2010
Cari fratelli e amici della Famiglia Marista
È da tempo che volevo inviarvi poche righe per informarvi di come ce la passiamo qui in India. È vero che non ci sono molte novità da quando ci siamo fatti carico dell’internato della Diocesi di Asensol, affidatoci all’inizio di questo 2010. Quando ho pensato di scrivervi non sapevo più cosa raccontarvi se non quello che già sapete. Personalmente mi trovo molto bene, non solo perché più o meno mi sto adattando al clima, al vitto, al carattere delle persone e conosco un poco di più questa enorme cultura, ma anche perché la mia vita qui, come fratello marista, la sento piena, anche se consapevole delle difficoltà che esistono in una comunità di fratelli che provengono da paesi, culture e mentalità diverse... Siamo una comunità marista e quello che ci unisce, come discepoli di Gesù e come fratelli maristi è al sopra di ogni cosa. Mi sento pienamente a mio agio condividendo questo stile di vita con i ragazzi ai quali rivolgiamo le nostre attenzioni missionarie. I tre fratelli (Fr. Alex, nostro superiore di comunità, della Provincia dell’Asia del Sud, India, José María della Provincia di Compostela e il sottoscritto) formiamo la comunità che coordina questo centro. Il nostro lavoro consiste nell’accompagnare i ragazzi nei loro impegni quotidiani, dall’alzata delle 5,30 fino al riposo delle 21. Quando vanno alle loro rispettive scuole, noi abbiamo il tempo per riunioni, programmazioni, studio della lingua (il bengalí o il santali), per gli acquisti al mercato... Come ogni comunità abbiamo il nostro tempo per la preghiera del mattino proprio quando i ragazzi studiano e dopo l’Eucaristia in un centro pastorale della diocesi a circa 1 chilometro e mezzo di strada. Come sapete i ragazzi con cui lavoriamo appartengono a l’etnia Santal; vengono al centro perché i loro genitori desiderano per essi un futuro migliore rispetto a quelli che si fermano nei villaggi per seguire i loro fratellini più piccoli, per lavorare in campagna o per accudire gli animali o semplicemente nel fare i lavori di casa … Abbiamo 52 ragazzi, il gruppo più numeroso sono quelli di quinta elementare (poiché fino alla quarta dovrebbero andare a scuola nei loro villaggi) e il resto si suddivide nei diversi corsi fino al dodicesimo ( corrisponde al 2º liceo). La nostra priorità è offrire loro un ambiente più favorevole perché possano crescere a tutti i livelli: mentale, spirituale, relazionale, fisico... Talvolta non è facile perché le risorse di cui disponiamo sono poche...tuttavia i progetti li abbiamo ben chiari nella testa, e in poco tempo siamo sicuri di migliorare le condizioni nelle quali i ragazzi studiano, acquistando nuova mobilia scolastica, libri, ventilatori e altri sussidi; vogliamo anche migliorare il tema dell’alimentazione, che a tutt’oggi è fermo al riso e ad alcuni vegetali cotti e piccanti. Al di là di tutto ci rendiamo conto di aver bisogno di più tempo per riuscire ad intendere la loro cultura, la loro mentalità. Ci domandiamo qual è la miglior forma per aiutarli... Ora tutti siamo al pianterreno, ma il mese prossimo speriamo di poter salire al primo piano, quando i dormitori dei ragazzi, la sala di studio, la cappella e le stanze dei fratelli saranno pronte. Le rifiniture sono sempre molto lente … LA COMUNITA’ Il piano terra lo riserveremo a laboratori che aiutino gli abitanti dei villaggi ad apprendere una professione per guadagnarsi da vivere. Siamo nel periodo della raccolta del riso. Abbiamo già mietuto due ettari di riso. Ora lo portiamo al centro per trebbiarlo e separarlo dalla paglia. I ragazzi danno man forte quando non sono in classe, aiutati da alcuni operai salariati. Il raccolto non è stato male: avremo riso per tre o quattro mesi. Speriamo che la pioggia ci assista e ci permetta di terminare il lavoro in settimana. I miei migliori auguri a tutti voi in questo tempo di avvento. Sia un tempo gioioso di speranza. Vostro fratello e amico,
MIETITURA DEL RISO
Fr. Paco García
TRASPORTO DEL RISO
TREBBIATURA DEL RISO
FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA ............. Nº 136 (4) …dall’8 all’11 dicembre
PISTAAA!!! …ARRIVA LA SCUOLA SULLA NEVE. Se al giorno d’oggi c’è ancora chi sostiene che la scuola debba formare ed educare le giovani generazioni soltanto all’interno delle quattro mura dell’aula scolastica, fra i banchi, i libri, i quaderni e le lavagne, be’… quel qualcuno si sbaglia di grosso. E allora, quando si avvicina la stagione invernale e le temperature fredde inducono al sonno più che allo studio, cosa c’è di meglio che interrompere per qualche giorno le lezioni e vivere un’esperienza educativa e stimolante all’aria aperta, seguendo un corso di sci in montagna, in mezzo alla neve? È proprio quello che hanno fatto 67 alunni della scuola secondaria di primo grado “Fratelli Maristi” di Cesano Maderno (MB): anima dell’iniziativa è stato fratel Roberto Moraglia, preside dell’istituto che, insieme a diversi insegnanti, per il secondo anno consecutivo ha organizzato una gita sulla neve dall’8 all’11 dicembre nella rinomata località di Aprica, in provincia di Sondrio, presso l’ “Hotel Saint Martin”. Naturalmente l’iniziativa era rivolta sia a coloro che sono già in grado di praticare lo sci sia a principianti desiderosi di avvicinarsi a questo sport affascinante ma all’inizio sicuramente impegnativo. Durante tutta la permanenza, tutte le mattine i ragazzi, suddivisi in gruppi in base ai loro livelli di preparazione, hanno avuto l’opportunità di seguire due ore di lezioni di sci, organizzate con grande competenza, pazienza e simpatia dai maestri del posto. Il pomeriggio, invece, essi potevano sciare liberamente in gruppo e cercare così di migliorare la propria tecnica mettendo in pratica i preziosi consigli e le indicazioni ricevute durante le lezioni alla mattina. Tolti gli sci e gli scarponi, prima di cena, ai ragazzi era permesso anche fare un giro per le strade e i negozi della città, in cerca di regali natalizi, o riscaldarsi dentro un bar bevendo una cioccolata calda. E alla sera, per rilassarsi dopo le fatiche delle intense e impegnative giornate sulla neve, l’animazione, curata dal corpo docente, prevedeva che i ragazzi, suddivisi in squadre, si sfidassero a colpi di gare di karaoke, di “sarabanda” e di mimo, interrotte di tanto in tanto da qualche ballo di gruppo.
I ragazzi hanno imparato a sciare, ma la vera sorpresa è stata la loro tenacia e capacità di superare le difficoltà: allacciarsi a grande fatica gli scarponi nonostante il freddo pungente, rialzarsi dopo le inevitabili cadute, imparare a salire e a scendere dalla seggiovia o dagli skilift, vincere le proprie paure, saper gestire le inevitabili nostalgie per chi si trovava alle prime esperienze lontano da casa, percorrere i 700 metri che ci separavano dalle piste nonostante la stanchezza e i piedi intrappolati in scarponi così pesanti e poco maneggevoli… e tutto questo senza lamentele e con la voglia di mettersi continuamente in gioco. In un mondo che spesso ci prospetta l’inganno del successo facile e senza sforzo, Aprica 2010 invece ci insegna che le cose belle spesso costano fatica, costanza e sacrificio e che insegnare non fa rima soltanto con studiare, ma significa incoraggiare e sostenere i ragazzi ad osare per poter “volare”.
Elisa, Teresa, Daniele.
FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA ............. Nº 136 (5)
Semplicemente una Famiglia in Festa "Festa del Gruppo Famiglia Marista Champagnat di Cesano Maderno" Il 27 novembre 2010 abbiamo vissuto, come ogni anno, la nostra "Festa del Gruppo Famiglia Marista Champagnat di Cesano Maderno". Proposta concreta con la quale , grazie all’entusiasmo dei ragazzi, alla disponibilità delle famiglie e degli insegnanti e alla generosità di tutti si è potuto “costruire insieme”, come dice lo slogan della scuola di quest’anno, non solo un pomeriggio speciale ma le basi nei cuori per un mondo migliore. Parlare di un avvenimento a distanza di una settimana non è poi una cosa negativa perché ripresa in ritardo, anzi, consente di richiamare e di riflettere su degli aspetti che vanno al di là del semplice momento di festa. La condivisione, la disponibilità, l'essere con gli altri e per gli altri infatti , hanno inizio molto prima, in un posto dove nessuno li vede: nel nostro cuore. E' come quando una coppia di sposi attende un bimbo e cominciano a creargli uno spazio, prima ancora che in casa, nella loro mente, nel loro cuore. Così avviene ed è avvenuto, anche quest'anno per il nostro gruppo: il ritrovarci insieme con adeguato anticipo per organizzare la Lotteria, per scegliere e preparare i doni più originali da mettere in vendita al Mercatino, senza parlare dell'impegno di chi fra noi, abile nell'arte della cucina, ha preparato con cura quanto di meglio si possa trovare nei dintorni. Uno dei particolari più belli è la collaborazione diversificata: ciascuno fa la sua parte, riesce a ritagliare, fra i tanti impegni personali, quello spazio necessario che gli consente di dare il suo contributo, che non è mai né affrettato né superficiale. Anche il preparare la sala può diventare un momento di crescita: due ingredienti indispensabili sono un pizzico di gioia e una piccola dose di buona volontà, il lievito del "farlo insieme" fa il resto. Quando arriva finalmente il giorno tanto atteso, ciascuno è al suo posto e riscopre ogni volta quanto è bello e arricchente stare in mezzo ai ragazzi: vedere sui loro volti la gioia di vivere, una speranza per il futuro; sorridere per la loro ansia e le loro emozioni prima dello spettacolo, ridere delle loro battute e dei divertentissimi "fuori programma". E' simpatico anche approfittare dell'occasione per un incontro amichevole con i genitori: anche gli adulti, in queste circostanze , sembrano diversi, più rilassati, meno presi dalla fretta delle tante cose da fare. E, come sempre, alla fine ci si accorge di aver avuto in dono molto più di quanto si è messo a disposizione. Inoltre le famiglie da noi assistite come gruppo, avranno un altro piccolo aiuto, avranno un futuro anche grazie a questi momenti di condivisione, di impegno, di gioia…. Poi, inevitabilmente, il salone si svuota, si pulisce, si riordina… ma potete scommetterci che c'è già chi pensa a qualche nuova idea per l'anno prossimo. E cosa c'è di meglio, per far decantare i progetti futuri, di una pizzata finale in compagnia? Ecco come ci piace essere definiti: semplicemente, una famiglia in festa!
Gruppo Famiglia Marista Champagnat Cesano Maderno
† IN MEMORIA DEI NOSTRI DEFUNTI
H. Beniamino Barga López
Fr. Mario Iori
Benalmádena 15 dicembre 2010
Carmagnola 5 gennaio 2010
Segretería Provinciale: Centro Marista / Costa Bella, 70 (Apdo. 45) / 03140 GUARDAMAR (Spagna) E-mail: secretarioprovincial@fmsmediterranea.net