LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA
Danni neurologici e molte altre patologie possono determinare gravi impedimenti all’uso del linguaggio orale, creando imponenti difficoltà nelle relazioni interpersonali e nella partecipazione alle più comuni interazioni sociali. Se talora la impossibilità di espressione attraverso la parola può essere compensata dalla mimica o dal gesto, solo in qualche caso queste modalità appaiono sufficienti ad assicurare scambi efficaci con l’ambiente. Particolarmente delicata è la situazione di bambini nei quali la disabilità nella comunicazione crea condizioni molto sfavorevoli per lo sviluppo cognitivo e affettivo. Per affrontare questo tipo di difficoltà, a partire dagli anni ‘70, si è sviluppato un settore della riabilitazione denominato Comunicazione Aumentativa Alternativa che ha raccolto conoscenze, tecniche, metodi e tecnologie con lo scopo di facilitare la comunicazione a persone che presentano una carenza o la assenza della comunicazione verbale. Il campo è molto vasto e coinvolge aspetti non solo strumentali, ma anche di intervento sull’ambiente, di guida nei confronti dei partner comunicativi abituali della persona disabile, di sostegno allo sviluppo globale nel caso del bambino. Alle molte tecniche e tecnologie della Comunicazione Aumentativa Alternativa si è affiancato, nel corso degli ultimi anni, anche l’uso di ausili elettronici con particolari caratteristiche quali la portatilità e la uscita in voce dei messaggi (da cui il nome V.O.C.A. ovvero Voice Output Communication Aids). Alcuni di questi ausili utilizzano la scrittura come modalità di comunicazione alternativa, altri supportano invece sistemi grafici attraverso i quali ad una immagine viene fatta corrispondere una parola o una frase. La simbologia grafica viene impiegata nel caso in cui la capacità di scrivere non sia ancora stata appresa o quando sia andata perduta a causa del danno neurologico. In questa sezione vengono presentati numerosi materiali, strumenti e ausili per favorire la comunicazione di persone disabili o per sostenerne lo sviluppo se si tratta di bambini.
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