Oggetto “Progetto parco delle Scienze e delle Arti: Vision lo sguardo dell’uomo sul mondo” Contributo audit 8 ottobre 2014 – Laboratorio di Scienze sperimentali ore 16.00 Foligno Immaginando ciò che il progetto “vision” ci porta a immaginare, oltre ad alcuni luoghi e azioni espressamente concepiti nell’attenzione all’accessibilità (ad esempio i percorsi sensoriali) ci appare una mole esagerata di attenzione da mettere in campo perché tutto sia ugualmente accessibile a tutti. Il progetto prefigura una quantità di comunicazioni “visuali”, che andrebbero supportate da equivalenti audiodescrizioni, una quantità di comunicazioni in audio, che dovrebbero essere puntualmente “sottotitolate” ovvero disponibili in LIS per le persone sorde, una mole di informazioni, esperienze, comunicazioni che andrebbero sintetizzate e rese disponibili in CAA (comunicazione alternativa aumentativa), modellistica che dovrebbe essere tutta duplicata in piccolo formato per essere leggibile al tatto… Persino per la disabilità motoria il Vision sembra chiedere, più che accessibilità, di essere il luogo per sperimentare soluzioni nuove, o per mettere in campo il meglio delle soluzioni esistenti, un ambiente dove “gli ausili” non sono elementi “compensativi”, e quasi “medicali” ma strutturali di un ambiente che anche attraverso la loro presenza diventa inclusivo non meno che bello, gradevole e capace di attrarre e appassionare. Che tutto questo avvenga, e avvenga contestualmente alla realizzazione del tutto sarebbe un’operazione forse unica, soprattutto alla luce degli infiniti precedenti in cui la realizzazione dell’accessibilità non è integrata nel tutto (o nel migliore dei casi lo è in parte) ma piùttosto l’ultimo degli step, non di rado rimandato fino a perdersi nella memoria (intanto apriamo…). La nostra proposta (e la nostra disponibilità) per il Vision sarebbe di capovolgere questa prassi. Avviare contestualmente al cantiere le “botteghe” per la sua accessibilità. Cantieri nel cantiere per lo studio e realizzazione di audiodescrizioni, mappe tattili, modellistica in 3d, interpretariato in LIS, manifatture per la mobilità…
Partendo dalla realizzazione delle strutture del Vision lo stesso investimento, economico e culturale, potrebbe essere speso non solo per acquisire i manufatti necessari al Vision, ma per avviare sul territorio un “distretto dell’accessibilità”.