BISP 2017 – WS 25.05.2017 Buone pratiche delle città accessibili

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BISP 2017 – WS del 25 maggio 2017 Buone pratiche delle città accessibili, esperienze e prospettive in Italia, indirizzi per un Progetto Paese SINTESI DELLA DISCUSSIONE AI TAVOLI TAVOLO A – Coordinatore, Alessandro Bruni; Facilitatore, Gabriele Ghiglioni Aggiornamento 8 luglio 2017

PARTECIPANTI N

Cognome

Nome

1

Stopaccioli

Mara

4

Turilli Bagnetti

Marco Chiara

26

Ghiglioni

29

Titolo

Luogo

Area

Ente autore del contributo

Parteipanti al WS 25.05.2017

** L'accessibilità come luogo di incontro, scoperta e conoscenza ** Accessibilità, beni comuni e partecipazione

Foligno (PG)

Umbria

Associazione Festival per le Città Accessibili

si

Terni e Narni (TN)

Umbria

Un Volo per Anna ONLUS

no

Gabriele

Torrente Tessino

Spoleto (PG)

Umbria

OFARCH, Officina d’Architettura

si

Bianconi Filippucci Bettolini Meschini Deangelis Giorgini

Fabio Marco Elisa Michela Andrea Piero

PEBA partecipati

Foligno (PG)

Umbria

Laboratorio Internazionale di Ricerca sul Paesaggio

si

Future Re-present Past – il progetto Carsulae

Terni

Umbria

Comune di Terni Dipartimento Qualità Urbana e del Paesaggio

si

46

Mattioli

Rossano

Ccar-CO2 for all

Foligno (PG)

Umbria

Istituto Tecnico Tecnologico Leonardo da Vinci

si

47

Falasca Vescovo

Vincenzo ** PEBA 2.0 Fabrizio

Foligno (PG)

Umbria

Comune di Foligno, Tavolo si di Lavoro per l'Accessibilità

49

Marucci

Beatrice

Assisi (PG) Umbria

Istituto Serafico di Assisi

si

54

Porzi

Massimo ** Progetto STAAR

Cascia, Norcia e Preci (PG)

Umbria

Centro Ausili USL Umbria 2

si

57

Massi

Daria Virginia

Foligno (PG)

Umbria

Associazione Culturale Young Jazz

no

36

Progetto Verde Vita

AlterAccessibile

** Interventi di avvio del Tavolo

1


2


CRITICITÀ Carsulae: parcheggio non accessibile, difficoltà di lavorare in area tutelata, impossibilità di accedere del parcheggio al museo, percorso in breccia e pendenze inadeguate. OfArch: integrazione dei soggetti e competenze, sicurezza problemi idraulici, manutenzione dello spazio pubblico, Torrente Tessino abbandono del contesto, degrado urbano. Staar: bassa cultura sul design for all, bassa conoscenza da parte dei committenti progettisti e installatori, progettazione legata alle norme non all’accessibilità quindi non accessibile, scarsa progettualità in fase di prevenzione eccessiva vulnerabilità per le disabilità in emergenza. PEBA 2.0: i PEBA si sarebbero dovuti realizzare per legge. Festival città accessibili: valutazione negativa sulle barriere in città. Serafico: mancanza di risorse economiche, integrazione di saperi e competenze, mancanza di ...??... delle competenze. Ccar-CO2: natura inaccessibile per disabilità motoria. PEBA partecipato: rapporto critico con le amministrazioni pubbliche, difficoltà di coordinamento. OPPORTUNITÀ Carsulae: rapporto virtuoso con la soprintendenza, teatro accessibile e museo accessibile, rifunzionalizzato il teatro e percorso accessibile nell’area archeologica, il bene non era comprensibile la ricostruzione lo ha reso comprensibile. OfArch: spazio urbano socialmente utile nel cuore della città, coinvolgimento delle comunità locali, dialogo con la popolazione, parco urbano e accessibilità e fruizione beni culturali. Staar: lavorare e qualificare le professionalità, replicabilità opportunità di lavoro se si lavorasse nelle fasi di prevenzione. PEBA 2.0: inserito in Agenda urbana, integrazione con il sistema urbano complesso, percorso ad anello e attrezzature per gli spostamenti del primo segmento, percorso parcheggio elttro-scooter, intermodalità e visita agli edifici pubblici, strumento di integrazione (Comune, commercianti, ecc). Festival città accessibili: ottimo risultato sulla sensibilizzazione delle famiglie. Serafico: possibilità di programmi didattici e abilitanti all’autonomia (autonomia nella gestione degli orti), rendere fruibile la natura significa includere, parco di orientamento per tutte le forme di disabilità. Ccar-CO2: opportunità di lavoro per disabili (motori) per consegne a domicilio, natura accessibile app per percorsi con il mezzo elettrico, mezzo fuoristrada 4 posti elettrico guide per disabili, resi accessibili siti naturalistici altrimenti inaccessibili. PEBA partecipato: tecnologia disponibile per lo studio preliminare per la costruzione del PEBA, tutti possono partecipare mediante la costruzione di mappe per l’accessibilità.

PROPOSTE PER ELIMINARE LE CRITICITÀ OfArch: accessibilità vista in un progetto complessivo sulle politiche territoriali e urbane, coinvolgimento sulle tematiche delle città. Staar: formazione professionisti amministrazione, audit agli amministratori (audit civico) (cosa avete fatto per l’applicazione dei PEBA?). PEBA 2.0: fare quello ch è prescritto per legge, se il Comune non redige il PEBA la Regione deve commissariare il Comune, fornire scadenze precise e messa in mora, rispetto delle norme esistenti, creare sinergie tra soggetti e operatori, educare alla sensibilità verso l’accessibilità, utilizzare il tavolo per l’accessibilità per aumentare le sinergie tra operatori, verifiche tecniche da parte dell’ufficio tecnico sulle 3


verifiche delle opere realizzate, azioni collettive per fare rispettare le norme esistenti, lettera di denuncia agli enti proposti e fare rispettare la legge esistente PEBA partecipato: potenziare la comunicazione.

PROPOSTE PER VALORIZZARE LE OPPORTUNITÀ Carsulae: molto utile l’incontro con le associazioni per avere accorgimenti utili oltre le norme, agenda 22 tavolo per l’accessibilità, opere pubbliche. Staar: mappatura delle disabilità nei territori a rischio sismico. PEBA 2.0: non inventare altri strumenti, convenzioni tramite il PEBA non si paga l’occupazione del suolo pubblico a fronte di opere e servizi.

SINTESI Sintesi criticità Leggi e norme esistenti disattese. Carenza di integrazione di saperi tecnici. Scarsa consapevolezza nelle classi dirigenti, negli amministratori. Scarsa progettualità nella prevenzione dei rischi rivolte alle diverse forme di disabilità. Assenza di controlli post esecuzione degli interventi (pubblici e privati). Il PEBA strumento per le politiche integrate. Appunti sintetici della sintesi del coordinatore Difficoltà a trovare un filo conduttore. PEBA strumento per politiche integrate urbane. Nuovi standard qualitativi. Diffusione di eventi, incontri, tavoli, ecc. Documento del Tavolo A indirizzato a tutti gli iscritti, informativo. Lettera amichevole per la Facoltà di Architettura di Roma3 per inserire l’accessibilità nella formazione didattica.

SINTESI DELLA DISCUSSIONE AL TAVOLO TAVOLO A – Coordinatore, Alessandro Bruni Le criticità emerse nella discussione Leggi e norme esistenti ma troppo disattese e da troppo tempo. I PEBA sono strumenti obbligatori da redigere da parte delle Amministrazioni comunali ed esiste lo strumento del commissariamento per i Comuni e le Province inadempienti: norma mai applicata. Siamo ricchi di conoscenza, tecnica e tecnologie per rendere gli spazi, gli ambienti, pubblici e privati, accessibili a tutti, ma siamo carenti nella formazione permanente professionale, nella attività di controllo della esecuzione delle opere; permane una lacuna grave nella formazione universitaria dove il tema dell’accessibilità, che dovrebbe essere trasversale agli insegnamenti di composizione architettonica, progettazione architettonica, urbana e urbanistica, risulta ad oggi completamente assente nei programmi e nelle attività didattiche ordinarie. Permanenza di una sostanziale carenza di integrazione tra saperi tecnici. Scarsa consapevolezza nella classe dirigente e negli Amministratori pubblici. Scarsa progettualità nella prevenzione dai rischi naturali rivolata alle diverse forme di disabilità. Assenza di controlli post esecuzione degli interventi, sia pubblici che privati, nel rispetto delle norme e delle attenzioni verso l’accessibilità per tutti. 4


Proposte e considerazioni per il futuro Il PEBA dovrebbe assumere un ruolo di strumento per le politiche integrate sia per la pianificazione strategica che per la pianificazione generale e attuativa. Il PEBA avrebbe, a differenza di altri strumenti di pianificazione, una possibilità elevata di attuazione delle previsioni di pianificazione in quanto in prima istanza agirebbe su spazi, attrezzature e immobili pubblici. Prefigurazione di nuovi standard qualitativi per una città più “bella”, più inclusiva. Diffusione di momenti e occasioni più o meno istituzionali, come Tavoli per l’accessibilità, Agenda 22, Urban center, occasioni dove si possano integrare saperi, sensibilità e conoscenze. Redazione di un documento dei Tavoli rivolto a tutti gli iscritti all’INU che possa informare tutti sul lavoro avviato e sulle considerazioni emerse. Invio di una lettera “amichevole” alla Facoltà di Architettura Roma3 che ha ospitato la BISP ma che in tema di accessibilità ha lasciato qualche tratto di perplessità.

5


BISP 2017 – WS del 25 maggio 2017 Buone pratiche delle città accessibili, esperienze e prospettive in Italia, indirizzi per un Progetto Paese SINTESI DELLA DISCUSSIONE AI TAVOLI TAVOLO B – Coordinatore, Luisa Mutti; Facilitatore, Piero Toseroni Aggiornamento 08 luglio 2017

PARTECIPANTI N

Cognome

Nome

Titolo

Luogo

Area

D'Amico

Stefano

Scuola: spazio aperto alla cultura

Italia

12

Carlutti

Stefano

Abbattimento Barriere Percettive

Udine, Friuli Pordenone Venezia e Gorizia Giulia

A.N.Fa.Mi.V.onlus, Ass. Naz. si delle Famiglie dei Minorati Visivi

14

Tisci

Roberto Danilo

Napoli

Campania

Scampia Hand Made

no

17

Rastello

Anna

Italia

Italia

La Locanda delle iDEE

si

27

Bazzano

Roberto

Italia

Italia

Bandiera Lilla Società si Cooperativa Sociale ONLUS

39

Trieste Gabrielli

Giuseppe Silvia

Italia

Italia

FIABA Onlus organizzazione si senza scopo di lucro

50

Marchiori

Alberto

Italia

Italia

Confcommercio Imprese per l’Italia

si

52

Teruzzi

Italia, Web

Italia

Associazione Culturale Artivazione

si

60 62

Raffaelli Cortese

Francesco Saverio Giorgio Caterina

Spazi senza barriere. Arte Accessibile per Luoghi Accessibili. Il Cammino di Marcella 24h/24 ** Bandiera Lilla edizione 2018/2019 ** I futuri geometri progettano l’accessibilità ** Laboratorio Sperimentale Rigenerazione urbana Museiaccessibili.it

Italia Italia

MIBACT – Direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane

Partecipanti WS 25.05.2017

2

Siamo Tutti Diversi Italia ** Housing First e Italia la città inclusiva e accessibile ** Interventi di avvio del Tavolo

Italia

Ente autore del contributo

Fio.PSD – Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora

si

si si

1


2


CRITICITÀ Manca la cultura dell’accessibilità, sinergia mancante, nessun filo conduttore. Housing, cultura del cambiamento mancante nei servizi sociali (i senza dimora sono invisibili), disponibilità di alloggi per i senza dimora. Mancanza di pazi scolastici, servono risorse per recuperarli, visione parziale della disabilità, mancanza di PEBA realizzati, sensibilizzazione tecnici. Leggi troppo stringenti, le persone non corrispondono agli standard, manca la conoscenza su cosa e su chi è disabile. Accessibilità uguale a disabilità (visione inadeguata) necessità di vedere la comunità intera. Cambiamento dei criteri urbanistici di pianificazione, formazione e informazione dei soggetti politici a tutto campo (A. Marchiori). Cultura della diversità, non abbattere, costruire, costruire una cultura senza standard. Manca la rete tra associazioni, famiglie, comuni, mancano le informazioni per comprendere se un luogo è accessibile o meno, manca la formazione. Museiaccessibili.it, criticità interne: questionario molto specifico, criticità esterne: musei silenzio, pigrizia, cultura verso il virtuale, lotta delle categorie associative, fondi economici, pressapochismo italiano. Mancanza di uno sguardo non pietistico sulle disabilità, mancanza di capacità di fare reale rete tra associazioni, enti, ecc. Mancanza di coinvolgimento nei processi decisionali da parte dei soggetti interessati (partecipazione).

OPPORTUNITÀ Mappatura zone maggiormente accessibili (Bandiera Lilla), stimolare i Comuni a ottenerla. Attività per formare un nuovo sguardo sulla disabilità e la diversità, attività di informazione sull’accessibilità di siti privati e pubblici. Museiaccessibili.it, scelta, sviluppo pubblico, sviluppo strutture museali, trattare insieme diverse disabilità, luogo d’incontro canale news, informazione. Cultura all’accessibilità, design for all, recuperare spazi inutilizzati, scuola capofila per una rete locale. Housing, attirare la comunità a farsi carico della disabilità per i senza dimora, formazione operatori sociali. La città deve potersi riadattare alle nuove necessità, alle nuove disabilità con maggiore flessibilità, cultura delle diversità da sviluppare. Utilizzo dei fondi comunitari diretti e indiretti, agenda urbana europea, A. Marchiori.

PROPOSTE PER ELIMINARE LE CRITICITÀ Formazione sull’accessibilità, recuperare risorse economiche per recuperare spazi inutilizzati (scolastici), andare dalla gente a raccontare la disabilità. Modifica di alcune norme della L. 13 e successive. Rete tra istituzioni per corsi design for all. PEBA strumento fondamentale per il territorio in sinergia con PRG, PUM. La persona al centro del progetto partecipazione come metodo. Comunicazione (link) informazioni più accessibili, web (siti specifici). Valutatore del progetto di accessibilità, nuove tecnologie e materiali, web tablet. Formazione nelle scuole sensibilizzazione, adeguare le normative e le leggi, cercare nuovi strumentive nuove metodologie. Maggiore formazione per i tecnici di architettura e urbanistica. 3


Fare azioni conoscitive e formative territorio (già avviate con Commissione Europea), ampliare seconda gamma di finanziamenti a livello europeo. Passare dai progetti alle politiche. Sinergie e contaminazione, linee guida sui servizi, diffondere conoscenza, saperi e saper fare, procedere su due fronti: migliorare l’esistente e formare sull’accessibilità globale, diffondere le iniziative. Fare rete, fare informazione, scambiare capacità, essere umani, comunicare. Creazione di un sito web che permetta interazione tra tutti gli enti/associazioni e più informazioni per i cittadini. Informazioni, sensibilizzazioni sin dalla prima infanzia.

PROPOSTE PER VALORIZZARE LE OPPORTUNITÀ Passare dalle linee guida sulle barriere architettoniche a una legge sulla disabilità (motoria, visiva, …). Scambio delle capacità e delle informazioni. Micro ricettività. Azioni e prospettive future, linee di indirizzo, coordinamento, promozione di buone pratiche, animazione territoriale. Formazione culturale prima della formazione tecnica.

SINTESI Criticità Formazione, informazioni e comunicazioni assente. Mancanza di una cultura sulla diversità, accessibilità, disabilità. Mancanza di sensibilizzazione.

Opportunità Come l’accessibilità può creare nuove opportunità. Rigenerazione urbana, sociale ed economica. Occasione di valorizzazione dello spazio pubblico e prendersi cura dello stesso. Sviluppo turistico. Benessere diffuso, inserimento nel mondo del lavoro, indipendenza economica, maggiore offerta turistica, valorizzazione musei, città, luoghi, cultura, …

Proposte per eliminare le criticità Formazione a tutti i livelli (scuole d’infanzia, università: tesi/master, borse di studio, design for all corso universitario). Portare la persona al centro, design for all. Sviluppare nuove tecnologie (partecipazione). Capacità di fare rete, condividere buone pratiche e le informazioni necessarie alla conoscenza dei luoghi accessibili (dove posso andare?). Adeguare leggi e normative, PEBA, fare chiarezza sulle procedure pubbliche del codice degli appalti. Utilizzare nuove tecnologie (web, tablet, …).

4


Proposte per valorizzare le opportunità Tavoli intersettoriali e transdisciplinari. Passare dai progetti alle politiche. Soluzioni: case accessibili, reddito minimo, accompagnamento sociale. Micro ricettività. Linee guida sulle barriere architettoniche. Reperire risorse, proposte: coglie le opportunità di finanziamenti nazionali ed europei, PON inclusione, fondi FSR per la ristrutturazione. PO FEAD.

Appunti sintetici della sintesi del coordinatore Formazione tecnica/scolastica. Per l’accessibilità rigenerazione urbana, economica e qualità. Sviluppo turismo. Tavoli partecipativi e interdisciplinari. Senza fissa dimora. Informazione. Nuove metodologie di partecipazione. Studiare attentamente le buone pratiche. Fare chiarezza sulle nuove procedure degli ppalti pubblici. Utilizzo nuove tecnologie. Informazione sui finanziamenti europei.

SINTESI DELLA DISCUSSIONE AL TAVOLO TAVOLO B – Coordinatrice, Luisa Mutti Il filo conduttore delle proposte pervenute dai partecipanti riuniti intorno al “Tavolo B” è sintetizzabile nella nota frase di Gladys Rovini: “La vera disabilità è quella dell'anima che non comprende, quella dell'occhio che non vede i sentimenti, quella dell'orecchio che non sente le richieste d'aiuto. Solitamente, il vero disabile è colui che, additando gli altri, ignora di esserlo.” La frase ben rappresenta il paradigma di alcuni comportamenti che gli individui della società contemporanea mettono in atto, per lo più ascrivibili alla mancanza di “cultura sociale”. E’ poco diffusa l’attitudine ad un comportamento “umano”, che implica la conoscenza e la comprensione della diversità in quanto parte integrante della collettività in cui viviamo. La diversità non è “staticità” è “mutamento” delle forme e delle condizioni nelle quali un essere umano si può trovare a vivere nella città. La giornata di laboratorio ha fatto emergere la generalizzata mancanza di cultura progettuale, di incoscienza delle problematiche esistenti, che necessitano di dinamismo amministrativo all’interno di città mutevoli. Si è registrata la necessità di ottenere risposte in modo elastico alle molteplici richieste ed esigenze, valutando come strumento lo stimolo alla “coscienza” e alla “conoscenza”. Sono auspicabili percorsi di formazione e informazione ai cittadini, a partire dalla scuola dell’infanzia fino ad arrivare alla conoscenza dei principi generali che ogni professionista deve assorbire per svolgere al meglio il ruolo di progettista e autore delle trasformazioni urbane. I cardini della rigenerazione urbana si basano su indicatori specifici che misurano le trasformazioni su temi come: la mobilità, l’inclusione sociale, l’accessibilità. Questi indicatori non sono solo parte integrante di una visione di insieme, ma devono essere generatori della coesione di piccoli e grandi progetti, a partire dall’applicazione più puntuale e continuativa degli attuali strumenti urbanistici (ad esempio i P.E.B.A.). L’obiettivo è il raggiungimento di un rivisitato impianto normativo, che non si basi esclusivamente sulla 5


rispondenza agli “standard”, ma che possa rispondere alle esigenze che scaturiscono dai continui mutamenti della società. Tutto questo si potrà attuare con un “gioco di squadra”, ad oggi non molto diffuso. Le esperienze presentate durante i workshop hanno evidenziato una limitata attitudine a lavorare in “rete” tra i vari operatori del settore, sia a livello istituzionale che associativo. Per il futuro è dunque necessario attivare percorsi che incentivino la circuitazione delle informazioni attraverso più moderni strumenti. Il valore aggiunto sarebbe proprio la messa in rete delle varie iniziative proposte e promosse da Comuni, Associazioni, Enti, a partire dallo stesso territorio fino alla veicolazione a livello nazionale. Una volta condivise le informazioni si potranno evidenziare gli eventuali punti di convergenza e utilizzare le best practice affinché la collettività possa riceverne i migliori risultati. Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo. (Henry Ford)

6


BISP 2017 – WS del 25 maggio 2017 Buone pratiche delle città accessibili, esperienze e prospettive in Italia, indirizzi per un Progetto Paese SINTESI DELLA DISCUSSIONE AI TAVOLI TAVOLO C – Coordinatrice, Piera Nobili; Facilitatore, Valeria Silvi Aggiornamento 08 luglio 2017 PARTECIPANTI N

Cognome

Nome

Titolo Insuperabile Catania Noleggio bicicletta Aspasso

Ente autore del contributo

Catania

Sicilia

Partecipanti WS 25.05.2017 si

Imperia

Liguria

si

Luogo

Area

5

Manuele

Gaetano

6

Aloigi

Michela

15

Mennucci

Elisabetta

Mobilità sostenibile Toscana nelle aree interne: trasporto pubblico e servizi condivisi

Toscana

Università degli studi di Firenze | DIDA Dipartimento di architettura di Firenze

si

18

Badalini Terenzoni Corsini

Juri Stefania Daniela

Riqualificazione di via Enrico Ferri

San Benedetto Po (MN)

Lombardia

Comune di San Benedetto Po (Mn), Settore Tecnico

si

22

Fasolino Di Ruocco Grimaldi Rocco

Isidoro Giacomo Michele Rossella

L’approccio sistemico alla formazione dei PEBA

Gragnano (NA)

Campania

Università di Salerno, Dipartimento di Ingegneria Civile

si

40

Del Re

Nicole

** Parco giochi inclusivo a Monterotondo

Monteroton Lazio do (Roma)

44

Galli

Massimo

Una città a misura di tutti

45

Marino

Fiorenzo

70

Sosio

Egidio

72

Olivieri

Giorgia

Sapienza si Università di Roma, Dipartimento PDTA

San Emilia Giovanni in Romagna Marignano (RN) ** PEBA e…. molto Imperia Liguria di più... ** Disability Bologna Emilia Manager Romagna

Associazione Luca no Coscioni

Comune di Bologna

no

** Aspasso, Bologna bicicletta inclusiva e sostenibile per disabili ** Interventi di avvio del Tavolo

Protec Ambiente

si

Emilia Romagna

Comune di Imperia si

1


2


CRITICITÀ Noleggio bicicletta Aspasso: le famiglie non dispongono di fondi. Insuperabile Catania: creare credibilità nei confronti del progetto, distacco comunità – amministrazione, sordità dell’amministrazione. Parco giochi Tana Liberatutti: territorio senza spazi utili e servizi, normativa di riferimento per la progettazione, mancanza di finanziamenti. Università di Salerno redazione PEBA: mancanza di fondi, scarsa integrazione tra strumenti di pianificazione. Aspasso G. Olivieri: il mezzo ha un costo. Università di Firenze Garfagnana accessibilità territoriale: reperimento dati freddi e caldi come si muovono le persone? Disponibilità delle persone ad attivare processi partecipativi, dare valore alle persone che si spendono per realizzare il progetto. Riqualificazione Via Ferri: dislivelli tra marciapiedi-portici marciapiedi-strade, approccio rigido al progetto. Comune di Imperia PEBA: materia accessibilità poco conosciuta (PEBA), scarse risorse finanziarie, mancanza di figure professionali competenti, criticità nella programmazione (attività, risorse finanziarie, progetti), ribassi di gara negli appalti non sono utilizzabili, rapporto soprintendenza negli interventi su beni culturali.

OPPORTUNITÀ Noleggio bicicletta Aspasso: gli utenti possono sperimentare nuove emozioni. Insuperabile Catania: coinvolgimento di molte associazioni locali, l’amministrazione può sposare dei progetti e realizzarli. Parco giochi Tana Liberatutti: interesse delle persone singole e associate al progetto, crowdfunding. Università di Salerno redazione PEBA: riconoscere che i cittadini sono abbastanza sensibili al tema. Aspasso G. Olivieri: operazione culturale dare possibilità a tutti di andare in bici, fondazioni erogano finanziamenti. Università di Firenze Garfagnana accessibilità territoriale: creazione di un modello di mobilità sostenibile dal punto di vista economico e sociale, utilizzare la linea ferroviaria con sistema social dal basso, rete di trasporti dove serve e quando serve, modello flessibile di trasporti. Riqualificazione Via Ferri: pensare a vari tipi di disabilità superamento percettive e fisiche, barriere. Comune di Imperia PEBA: fare conoscere ai cittadini il PEBA, applicazione leggi utilizzo 10% degli oneri per le opere, trasmettere ai cittadini la fiducia (discutere sul tema).

PROPOSTE PER ELIMINARE LE CRITICITÀ Insuperabile Catania: geolocalizzazione delle segnalazioni dei cittadini. Parco giochi Tana Liberatutti: formazione, attrarre attori territoriali industriali ecc. Università di Salerno redazione PEBA: utilizzo appalto integrato, individuare priorità per gli interventi, in fase di pianificazione si possono ordinare e implementare i dati disponibili. Aspasso G. Olivieri: fare conoscere al cittadino la disabilità, formazione, sensibilizzazione delle persone, flessibilità delle pubbliche amministrazioni. Università di Firenze Garfagnana accessibilità territoriale: auto sostenibilità degli interventi delle linee ferroviarie bus a chiamata, gratificazione delle persone collaborative (bonus fiscali, sgravi). Riqualificazione Via Ferri: formare sulla presenza di enti che fanno consulenze sul tema accessibilità, formazione delle amministrazioni e dei tecnici sull’esecuzione dei lavori e in generale sul tema accessibilità. Comune di Imperia PEBA: applicazione legge 89 utilizzo accantonamenti, commissione permanente accessibilità diritti per persone con disabilità, adozione convenzione ONU diritti persone disabili. 3


PROPOSTE PER VALORIZZARE LE OPPORTUNITÀ Insuperabile Catania: utilizzare canali diversi per la fruizione delle attività realizzate, fare una pubblicazione del report del progetto. Parco giochi Tana Liberatutti: mobilitazione e coinvolgimento sempre maggiore di cittadini, pensare a sviluppi futuri per spazi pubblici del Comune, promozione della cultura dell’inclusione per tutti. Università di Salerno redazione PEBA: favorire accessibilità ai dati investendo su progetti a attenzioni servizi ai disabili, sfruttamento necessità commerciali per realizzare interventi mirati, assistere le amministrazioni nella pianificazione. Aspasso G. Olivieri: studiare pacchetti da fare conoscere ai privati affinché si possano implementare gli investimenti, studiare le necessità per trasformarle in business. Università di Firenze Garfagnana accessibilità territoriale: legare mobilità di comunità al turismo, esperienza turistica crea un vantaggio economico, risorse per la sostenibilità del sistema. Comune di Imperia PEBA: sezione sito web trasparenza PEBA, creazione mail dedicata, trasformare processi in forma social, utilizzo figura disability manager. Moltiplicare i tavoli di confronto tra operatori dei vari livelli.

SINTESI La migliore inclusione è la trasparenza. Rispetto normative esistenti. Qualità del progetto, l’intervento fatto bene è invisibile. Creazione di modelli replicabili. Accessibilità tema trasversale da riportare in molti interventi. Condivisione buone pratiche-scambio di informazioni. Programmazione attività e interventi. Stimolare il coinvolgimento dei cittadini per innescare forme di finanziamento e aumentare la forza delle azioni. Comunicazione e promozione del processo che conduce alla realizzazione, buona pratica.

Appunti sintetici della sintesi del coordinatore Criticità trasversalità. Ignoranza progettazione inclusiva, immobilismo. Difficoltà reperimento dei dati sulla popolazione per creare priorità di intervento, persone fragili. Madri figli disabili, cittadinanza attiva, associazioni, … costituiscono strumenti di sollecitazione importanti. Essere nei nodi d’incrocio dei diversi interessi fa da volano. Un ufficio comune a più Comuni. Un monitoraggio. Finanziamenti, crowdfunding, fonadazioni, legge 89. Appalti integrati utilizzando il ribasso d’asta. Attrarre imprese per scelte condivise, turismo, uso spazi pubblici. Integrazione tra trasporto pubblico e privato per maggiore accessibilità. Accessibilità ai dati e con nuovi parametri di raccolta. Premialità a chi presta servizi. Stimolare dal basso. Soluzioni credibili. Raccolta bune pratiche sul processo, piattaforme e incontri vis a vis. 4


SINTESI DELLA DISCUSSIONE AL TAVOLO TAVOLO C – Coordinatrice, Piera Nobili, Vicepresidente CERPA Onlus La maggioranza dei lavori presenti al tavolo riguardavano la mobilità nello spazio pubblico, in particolare rilevazione dei luoghi, pianificazione e servizi, ad eccezione di un parco giochi inclusivo e del dono di una bicicletta adattata al trasporto di persone su carrozzina; quest’ultime hanno trovato consonanza con le altre esperienze soprattutto per il processo d’ideazione e sviluppo (partenza dal basso, partecipazione, ricerca di finanziamenti). Hanno confermato le criticità che da anni affliggono il tema della città inclusiva (e non solo), per prima la non progettazione-programmazione degli interventi riguardanti l’accessibilità ed usabilità dello spazio/tempo urbano, che ha la sua radice più profonda nell’ignorare, o voler ignorare, la multiforme società che abita con diversi bisogni e desideri. Tale disinteresse, oltre ad una inveterata abitudine alla parcellizzazione degli ambiti programmatori, porta a non integrare le politiche urbane, dimenticando che la città è di per se stessa un sistema e come tale andrebbe governata. Pensarla e praticarla come un sistema porterebbe a massimizzare la qualità dei differenti risultati attesi, e a destinare finanziamenti congrui alla realizzazione di opere indispensabili a sostenere e promuovere la vita indipendente (per ognuno/a), oltre che al godimento di diritti sanciti (per tutti/e). Il non prendere atto delle diversità che popolano lo spazio pubblico e la sottovalutazione degli intrecci della quotidiana vita attiva, inoltre, conducono a non interrogare ed indagare la reale composizione della cittadinanza e la reale conformazione delle singole parti della città (fino al particolare), con conseguente carenza di dati indispensabili alla contestualizzazione di qualsivoglia intervento. Da queste considerazioni, riportate sinteticamente, si è sviluppato un dibattito che aveva la finalità di sviluppare proposte per il superamento delle criticità e per la valorizzazione delle opportunità. La formazione rivolta a tecnici, amministratori e politici, coinvolgendo anche le scuole, è stato il suggerimento maggiormente condiviso, considerando l’accessibilità (ovvero l’inclusione) un tema trasversale ai diversi ambiti programmatori e progettuali a qualunque scala. La formazione diffusa favorirebbe, come minimo, un’applicazione corretta della normativa cogente e, soprattutto, una migliore qualità progettuale delle soluzioni che non sarebbero più “speciali”, bensì usuali e “trasparenti”, cioè invisibili, con, a ricaduta, una maggiore probabilità di attrarre attori economici interessati agli interventi (dal cittadino all’investitore privato). Il nodo dell’assenza di risorse è stato affrontato proponendo un miglior uso degli oneri di urbanizzazione, dell’appalto integrato, dei fondi messi a disposizione dalle Fondazioni e dall’Europa. Anche la contaminazione delle differenti esperienze è stato un tema lungamente discusso. Le parole chiave multi-interdisciplinare, integrazione e scambi sono state ripensate in termini di creazione di modelli replicabili, se pur con le dovute revisioni di scala e di luogo, in particolare per quanto attiene più al processo che conduce alla realizzazione che non all’esito del progetto medesimo. “Come si fa”, è la domanda di fondo che ha accompagnato la tensione verso una concreta ricaduta sui luoghi, contro il continuo confronto teorico sulla carta. Infine, un’ultima riflessione condivisa al tavolo. La partecipazione, che ha caratterizzato tutti i lavori presentati, si può intendere come metodo operativo per avere una conoscenza precisa di chi abita e dell’uso dei luoghi, come un’assunzione di responsabilità nel passaggio dallo “io” individuale e soggettivo al “noi” della comunità, come un atto politico dal basso (darsi parola), ma può essere intesa anche come dono, alla stessa stregua della bicicletta adattata regalata ad Imperia. Il dono, in questi casi, non è gratuito né per chi lo fa né, soprattutto, per chi lo riceve; obbliga l’altro ad interrogarsi, in quanto presuppone sempre un cambiamento di prospettiva, di abitudini, di politiche, in pratica, una corrispondenza.

5


BISP 2017 – WS del 25 maggio 2017 Buone pratiche delle città accessibili, esperienze e prospettive in Italia, indirizzi per un Progetto Paese SINTESI DELLA DISCUSSIONE AI TAVOLI TAVOLO D – Coordinatore, Claudio Centanni; Facilitatore, Marco Cintioli Aggiornamento 08 luglio 2017

PARTECIPANTI N

Cognome

Nome

Titolo

Luogo Vietri sul Mare (SA)

Area Campania

Ente autore del contributo Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di Salerno

Presenza al WS 25.05.2017 Si

8

Pane

Andrea

Il territorio storico di Vietri sul Mare. Conoscenza e strategie di valorizzazione.

11

Domenichini

Barbara

** Stare di casa nella Ravenna città: donne con disabilità

Emilia Romagna

Casa delle donne Ravenna aps Liberedonne

Si

19

Bastianelli

Nicola

** Parco giochi per tutti i bimbi "tutti a bordo!".

Rimini

Emilia Romagna

Si

20

Vessella Romagnoli

Luigi Mirko

L’accessibilità del patrimonio architettonico

Firenze

Toscana

21

Ferrucci

Fabio

Smart Cultural Heritage 4All

Campobasso Molise

32

Magrini

Marco

Destinazione “for all friendly”

Sicilia

Sicilia

37

Cetorelli

Italia

Italia

63

Gortan

Gabriella ** Accessibilità al patrimonio culturale statale Michele Rigenerazione dello spazio urbano

Comune di Rimini, U.O. Qualità Urbana e Verde Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Firenze Università degli Studi del Molise, Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione F.A.C.T.A. Federazione per l'Accessibilità di Cultura Turismo e Ambiente MIBACT, Direzione Generale Musei CFAP - Centro Friulano Arti Plastiche

Si

67

Schiavone

Elisabett a

** Emergenza e fragilità

San Daniele Friuli Venezia del Friuli Giulia (UD) San Marche Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno

Ordine degli Architetti P.P.C. Ascoli Piceno Comando Prov. VVF Ascoli Piceno

Si

69

Modonesi Bertoncelli

Aldo Fausto

Ufficio Benessere Ambientale – dalle Norme allo Universal Design

Ferrara

Comune di Ferrara – Assessorato ai Lavori Pubblici, Mobilità, Sicurezza Urbana, Palio e Traffico

Si

Emilia Romagna

Si Si

Si

Si

** Interventi di avvio del Tavolo

1


2


CRITICITÀ Mancanza nelle città di aree giochi inclusive. Carenza di un quadro normativo per la progettazione. La disabilità non è solo motoria ma anche di tipo cognitivo e sensoriale. Accessibilità alle diverse scale. Città poco sicure. Città non accessibili. Scarsa integrazione della mobilità pubblica, non ci sono nodi di scambio. Scarse risorse per affrontare il problema dell’accessibilità. Città inaccessibili non solo dal punto di vista delle barriere architettoniche. In caso di emergenza siamo tutti fragili. Accessibilità in caso di emergenza insuperabile. Conflitto tra norme di salvaguardia del patrimonio culturale e la valorizzazione e l’accessibilità dello stesso. Uso eccessivo della mobilità privata. Mancanza di formazione tra i tecnici in merito alla cultura dell’accessibilità, patrimonio culturale poco inclusivo e accessibile. Mancanza di comunicazione. Orografia complessa del territorio nazionale. Difficoltà di confronto con le pubbliche amministrazioni.

OPPORTUNITÀ Progettazione condivisa. Capacità dell’amministrazione di coordinare le attività di esecuzione del progetto. L’accessibilità è attrattiva. Metodo partecipativo da parte delle amministrazioni. Nuove possibilità occupazionali con le nuove tecnologie. Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche, sensoriali, cognitive. Nuove opportunità occupazionali legate al trasporto pubblico. Strategie nazionale delle aree interne. Progettare pensando al funzionamento dell’opera in fase di emergenza. Realizzati progetti pilota attraverso la progettazione partecipata. Il turismo accessibile è una risorsa economica. Riqualificazione di spazi pubblici con la partecipazione delle suole. Nuove tecnologie per garantire l’accessibilità a tutti i livelli. Tecnologia per favorire l’accessibilità alle persone anziane.

PROPOSTE PER ELIMINARE LE CRITICITÀ Corsi di formazione per i tecnici. Necessità di formazione. Maggiore formazione o informazione per cittadini e volontari. Nuovi sistemi di mobilità. Migliorare il trasporto pubblico e la mobilità dolce. Percorsi tematici per una facile fruizione della città. Pensare l’accessibilità in fase di emergenza. Diverso approccio nel progetto dello spazio pubblico. 3


Maggiore risorse per migliorare l’accessibilità.

PROPOSTE PER VALORIZZARE LE OPPORTUNITÀ Semplificare le informazioni. Progettazione multidisciplinare inclusiva. Pensare l’accessibilità alle diverse scale. Progetti di accessibilità totale del patrimonio culturale. L’accessibilità nella pianificazione strategica. La tecnologia come strumento per migliorare l’accessibilità. Ripensare lo spazio pubblico e l’arredo urbano. Progettazione partecipata per coinvolgere la collettività e le amministrazioni. L’accessibilità deve avere un approccio di sistema.

SINTESI Appunti sintetici della sintesi del coordinatore Accessibilità e cultura. Accessibilità come attrazione della città. Accessibilità e emergenza. Non si può prescindere da partecipazione e condivisione. Approccio multidisciplinare. Accessibilità puntuale nella visione multi scalare per esempio urbana. Museo di Cagliari, buona pratica di accessibilità totale.

4


BISP 2017 – WS del 25 maggio 2017 Buone pratiche delle città accessibili, esperienze e prospettive in Italia, indirizzi per un Progetto Paese SINTESI DELLA DISCUSSIONE AI TAVOLI TAVOLO E – Coordinatore, Francesco Alberti Aggiornamento 08 luglio 2017 PARTECIPANTI N

Cognome

Nome

Titolo

Luogo

Area

Ente autore del contributo Politecnico di Milano, Lab. di progettazione urbanistica Boatti, Rossi e Zambellini EPSUS-MUSA srl

Presenza al WS 25.05.2017

9

Giurdanella Francipane

Egidio Marianna

Accessibilità è partecipazione

Milano

Lombardia

16

Landini

Franco

Cecina (LI)

Toscana

23

Nardone

Giulio

Italia

Italia

Associazione Disabili Visivi ONLUS

si

24

Berardi

Marialba

Villaggio scolastico, rigenerazione urbana e città inclusiva Linguaggio tattilo vocale LVE e Linee Guida ** L’etica dell'accessibilità

Puglia

Puglia

si

38

Valdrè

Andrea

Toscana

Toscana

42

Esposito

Luigi

** ADA, Adattamento Domestico per l'Autonomia Personale Video guide LIS Parco delle Chiese rupestri del Materano

ArchiEtica - Lab. progettazione etica architettura & paesaggio Regione Toscana, Centro Regionale per l'Accessibilità

Matera

Basilicata

si

51

Pogliani Di Franco

Laura Andrea

Milano

Lombardia

55

Lo Bianco

Bernadette

Siracusa

Sicilia

Peraboni

Claudio

Cerea (VR)

Veneto

Associazione Sicilia Turismo per Tutti Politecnico di Milano, Polo di Mantova, Amministrazione Comunale di Cerea

si

61

L’architettura del carcere: da spazio di detenzione a luogo di relazione ** Siracusa Città per tutti Luoghi senza limiti

Ente di Gestione del Parco archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri del Materano Politecnico di Milano, DASTU

64

Cecconi Dei

Lapo Armando

Kinoa srl

si

** Kimap – Firenze Ecosistema digitale a supporto della mobilità dei disabili ** Interventi di avvio del Tavolo

Toscana

si

si

si

si

si

1


2


CRITICITÀ Archietica: scarsità di risorse. Regione Toscana: le azioni pilota, che contano su finanziamenti dedicati “una tantum”, non possono dare risposte a tutti i potenziali destinatari. Siracusa: criticità economiche; l’impatto di norme e vincoli su iniziative che riguardano l’accessibilità ai beni culturali; il mondo stesso delle soprintendenze si dimostra talvolta poco sensibile ai problemi dell’utenza svantaggiata. Kinoa: dato di partenza: la diffusione delle barriere architettoniche nei contesti urbani; difficoltà – comune a tutte le start-up - nell’avviare un’iniziativa imprenditoriale (nello specifico diretta a fornire un servizio alle persone con difficoltà motorie). Matera audio guide: inaccessibilità intrinseca delle aree di maggior interesse turistico nel contesto di Matera; il successo dell’iniziativa dimostra che c’è un grande potenziale ma ci sono difficoltà ad estenderla (è il problema dei progetti pilota che una volta esauriti non riescono a diventare prassi corrente). Polimi - luoghi senza limiti: negli studi di architettura sono in pochi a conoscere e ad applicare le norme sul superamento delle barriere architettoniche; le stesse strutture tecniche dei Comuni sono poco consapevoli e molto blande nell’applicazione delle norme; il paradosso poi è che anche quando gli edifici sono accessibili non lo sono gli spazi pubblici “al contorno”. Polimi – laboratorio di progettazione: scarsa conoscenza delle reali condizioni di accessibilità del territorio, pieno di luoghi non comunicanti fra loro; difficile interazione fra Università e Comune su questo come su altri temi (scarsa sensibilità del Comune ai problemi reali). Ass. disabili visivi: le norme per particolari disabilità (v. disabilità visive) sono estremamente frammentarie e comunque sono ancora più disattese e meno conosciute di altre (il linguaggio corrente riguardante le barriere è tutto improntato sulle disabilità motorie); i comuni che hanno adottato i codici di comunicazione tattile per disabili visivi sono ancora poche. Polimi – progetto carceri: le carceri sono luoghi urbani che incarnano il tema dell’inaccessibilità e delle distanze “psicologiche” che si creano fra cittadini “normali” e fasce deboli; la configurazione degli spazi urbani spesso amplifica queste distanze e difficoltà. Epsus: per le amministrazioni pubbliche è molto difficile governare la complessità; quando si riesce a costruire una visione è poi molto difficile “mantenerla” nel corso del tempo, attraverso i vari passaggi che portano alla realizzazione dei progetti.

OPPORTUNITÀ Archietica: fare rete, promuovendo l’interdisciplinarietà non solo fra architetti; uso dei social per promuovere le iniziative e far avanzare la consapevolezza; gli spazi urbani residuali possono rappresentare delle opportunità. Regione Toscana: interazione tra architetti, sanitari ed esperti di domotica; le azioni mirate (es. i progetti pilota) hanno anche un valore come veicolo culturale. Siracusa: il turismo è un veicolo importante di inclusione; allargare il bacino di utenza (comprese i soggetti con disabilità sensoriali aumentando la gamma delle esperienze offerte dalla città apre nuove opportunità di promozione urbana. Kinoa: la tecnologia offre grandi opportunità per accrescere l’autonomia delle persone disabili; la condivisione di esperienze, nell’ambito di community di utenti, può accentuare il vantaggio competitivo dei luoghi accessibili. Matera audio guide: il turismo accessibile è senz’altro una grande opportunità di sviluppo economico (possibile un incremento fino al 20%), capace di generare a catena a vantaggio di tutta la città e del territorio; gli eventi (es. Matera Capitale della cultura) possono essere momenti d’avvio per progetti di più lungo respiro. 3


Polimi - luoghi senza limiti: per rendere applicabili i PEBA, il ruolo dell’università può essere quello di supportare e coordinare altri soggetti nell’individuazione di dove intervenire in modo prioritario. Polimi – laboratorio di progettazione: i luoghi marginali possono costituire delle risorse per rigenerare la città in chiave di accessibilità. Ass. disabili visivi: nel 2013 le associazioni dei disabili visivi si sono accordate per un sistema unico di comunicazione tattile; ne è scaturito un manuale, recentemente aggiornato a includer anche la segnaletica acustica; sempre più enti (dalle Ferrovie a ENAC) stanno aderendo a questo codice unificato. Polimi – progetto carceri: agire per punti può generare effetti a scala più ampia; anche in un campo tabù come quello delle carceri si possono percepire segnali di innovazione da raccogliere e sostenere. Epsus: gli interventi di rigenerazione urbana della città pubblica possono costituire – in un’ottica di la pianificazione e progettazione integrata - un forte veicolo di accessibilità; nel quadro della rigenerazione, finanziamenti con provenienze e finalità diverse (ad es. per l’adeguamento delle infrastrutture a rete) possono concorrere, se opportunamente utilizzati, ad aumentare il livello di accessibilità degli ambiti urbani. PROPOSTE PER ELIMINARE LE CRITICITÀ E VALORIZZARE LE OPPORTUNITÀ L’accessibilità non può essere un tema “esterno” rispetto al del governo del territorio: il PEBA deve quindi diventare un elemento tematico del piano generale. L’accessibilità deve essere un aspetto integrato nei progetti (non semplicemente uno “standard” normativo da osservare per rendere un progetto “a norma”). Valorizzare il ruolo delle associazioni e fare leva sugli eventi speciali per fare crescere la consapevolezza del territorio sui temi dell’accessibilità. Creare/rafforzare le interazioni tra università e amministrazioni comunali sul tema dell’accessibilità per tutti. Ruolo fondamentale della formazione e dell’aggiornamento nella divulgazione delle norme; grande utilità delle linee guida per migliorare la qualità della progettazione; servano corsi ad hoc per amministratori e professionisti; la formazione universitaria e professionale sono inoltre fondamentali per affermare una più avanzata cultura dell’accessibilità. Far diventare l’accessibilità universale un tema di sviluppo aziendale, produttore di valore; far passare l’idea che esiste un valore economico dell’accessibilità. Costruire visioni integrate: progetti di rigenerazione che incorporano i temi dell’accessibilità. Al fine di indirizzare le politiche pubbliche occorre definire degli indicatori di priorità (a partire dai bisogni reali); ricorso a percorsi partecipativi per individuare tali priorità; prima di inventare nuovi strumenti, bisogna usare (al meglio e in modo più consapevoli) i dispositivi normativi che ci sono. Occorre favorire la diffusione di tecniche a basso costo per abbattere le barriere architettoniche, adattabili ai vari contesti. Usare i progetti di rigenerazione urbana come strumenti per rendere le città più accessibili. Mettere a regime le esperienze positive (ad esempio l’iniziativa pilota portata avanti dalla regione Toscana, che mette insieme progettisti, esperti di accessibilità e assistenti sociali). Mettere a punto regole, codici, linee guida capaci di orientare gli interventi ordinari, senza dover ricorrere a piani ad hoc (ruolo che può essere svolto dagli enti di ricerca). Occorre distinguere nettamente fra le politiche sociali (di sostegno alla persona con disabilità) dalle politiche di governo del territorio, che devono introiettare l’obiettivo di rendere le città più accessibili per tutti. Moltiplicare le occasioni di contatto fra soggetti e competenze diverse: la conoscenza di punti di vista diversi aumenta il senso di responsabilità collettiva e accorcia le distanze. Occorre raggiungere una “massa critica” affinché le tematiche dell’accessibilità diventino centrali. Coinvolgere le categorie/gruppi di anziani in quanto soggetti sensibili al tema. Occorre qualificare l’operato delle amministrazioni pubbliche, per metterle in grado sostenere nel tempo una visione strategica integrata. 4


Ruolo del governo del territorio per garantire il diritto alla città a tutte le categorie di utenti. Alzare il livello di diffusione delle tecnologie abilitanti, così da abbatterne i costi: sollevare l’attenzione su questo settore tecnologico al fine di attrarre sempre più risorse private. Divulgare e incentivare le buone pratiche. Sollecitare una competizione positiva e forme di premialità/promozione (es. “bandiere blu”) a chi rende le città più accessibili Fare ricorso a finanziamenti europei, indirizzare meglio le risorse disponibili, ottimizzare l’uso di risorse destinate a settori diversi per migliorare l’accessibilità. Sapere trovare risorse (esempio infrastrutture a rete), convogliare risorse settoriali opere di urbanizzazione a scomputo. Ruolo del turismo come motore per azioni orientate all’accessibilità “for all”, a partire dall’individuazione di ambiti d’intervento prioritari in cui far convergere interventi pubblici e privati. SINTESI Appunti sintetici della sintesi del coordinatore Oppurtunità della tecnologia. Dare valore economico desottarializzando l’accessibilità. Il PEBA dentro i piani generali. Accessibilità parte integrante dei capitolati d’appalto. Presidio, informazione, formazione … INU Regionali.

SINTESI DELLA DISCUSSIONE AL TAVOLO TAVOLO E – Coordinatore, Francesco Alberti, Presidente INU Toscana A fronte degli evidenti problemi di contesto è opinione condivisa che tali criticità siano dovute più a una perdurante mancanza di sensibilità al tema “accessibilità” e all’uso poco razionale delle risorse disponibili, che alla mancanza di norme e di risorse tout cour. Anzi: è proprio a causa della mancanza d’una cultura diffusa dell’accessibilità - per cui il tema il più delle volte viene affrontato su base volontaristica in “progetti speciali” grazie all’iniziativa di soggetti solitamente esterni alle amministrazioni pubbliche - che il tema delle risorse diventa pressante, sia nell’avvio dei progetti, sia, ancor di più, nel dare loro un seguito, trasformando l’azione una tantum in una prassi. Tale difficoltà riguarda anche i “progetti pilota” portati avanti dalle amministrazioni pubbliche utilizzando stanziamenti ad hoc, che il più delle volte si esauriscono con il venir meno dei finanziamenti. La formazione, l’aggiornamento, la condivisione di esperienze, conoscenze e buone pratiche sono fondamentali per raggiungere una maggiore e più diffusa consapevolezza sui bisogni, sulle norme e sugli strumenti esistenti, nonché sulla necessità di un avanzamento culturale sul tema dell’accessibilità. In questo senso l’INU – sia a livello nazionale attraverso il progetto “Città accessibili a tutti”, sia attraverso iniziative delle singole sezioni regionali – può svolgere un ruolo molto importante. Utili sinergie possono essere attivate fra università, associazioni e enti pubblici; il ricorso a pratiche partecipative è un passaggio necessario per l’individuazione degli ambiti d’intervento prioritari per rendere le città più accessibili. Occorre “desettorializzare” il tema dell’accessibilità: in questo senso anche il PEBA va riportato all’interno della pianificazione generale. Piani e progetti dovrebbero assumere il tema dell’accessibilità come un input e un requisito prestazionale, al pari di altri requisiti già assimilati nelle prassi ordinarie (requisiti tecnici, funzionali, parametri dimensionali, ecc.). Occorre distinguere nettamente fra politiche sociali (di sostegno alla persona con disabilità) dalle politiche di governo del territorio, che devono introiettare l’obiettivo di rendere le città più accessibili per tutti. Le risorse destinate a interventi di rigenerazione urbana, ma anche all’adeguamento di reti e servizi, se opportunamente utilizzate, possono contribuire in modo sostanziale a “ridisegnare” gli spazi urbani in modo da renderli più accessibili a tutti. 5


L’accessibilità si porta dietro un potenziale economico ad oggi misconosciuto che va fatto emergere e “reso interessante” sia al settore pubblico (vantaggio competitivo delle città più accessibili, tanto più in un contesto, come il nostro, caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione), sia al settore privato. Turismo accessibile da un lato (con eventuali certificazioni di qualità come avviene per le spiagge) e sviluppo di tecnologie abilitanti in chiave “smart city” dall’altro sono due campi d’azione importanti per l’attivazione di nuove economie che facciano leva sul tema dell’accessibilità.

6


BISP 2017 – WS del 25 maggio 2017 Buone pratiche delle città accessibili, esperienze e prospettive in Italia, indirizzi per un Progetto Paese SINTESI DELLA DISCUSSIONE AI TAVOLI TAVOLO F – Coordinatore, Iginio Rossi Aggiornamento 08 luglio 2017

PARTECIPANTI N 13

Cognome Sferrazza

Nome Claudia

Titolo ** Facciamoci Vedere: dall’intuizione all’inclusione.

Luogo Milano

Area Lombardia

25

Franceschetto

Jari

Accessibilità culturale e fisica

Orani (NU)

Sardegna

33

Gazzarri

Franco

Il paradosso Venezia

Venezia

Veneto

34

Macciò Malaspina

Cinzia Andrea

** Progettare per tutti

Genova

Liguria

Comune di Genova Consulta per la tutela dei diritti delle persone con disabilità

si

53

Nadia Valentina Elena Cristina

Guidabile, il tempo libero Sicilia, accessibile a tutti Web

Sicilia

Urban Works SRLS

si

56

Trovato Amico Savatta Amenta

MateraMare destinazioni Matera e itinerari accessibili

Basilicata

C-FARA Associazione Culturale

si

58

Modesti

Marco

Legami Milecolari

Milano

Lombardia

Bonomelli Cellini

Sergio Lorenzo

** A ciascuno il suo passo

Politecnico di Milano, Lab. si progettazione urbanistica Boatti, Rossi e Zambellini Comunità Montana di Valle si Camonica

68

Penna

Luca

** Pn4All una città per tutti

71

Bruchi

Mauro

** Progetto AUT AUT – Autonomia Autismo

Valle Lombardia Camonica (BS) Pordenone Friuli Venezia Camera di Commercio di Giulia Pordenone-Azienda Speciale ConCentro La Spezia Liguria Fondazione Carispezia

59

Ente autore del contributo Ufficio fundraising della si Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS Studio AJF/ design si si

si si

** Interventi di avvio del Tavolo

1


2


CRITICITÀ Gudabile: difficoltà di relazione con associazioni, territorio povero di qualsiasi risorsa, carenza di informazione sui luoghi bene vivibili, fruitori spesso non hanno dimestichezza con metodi informatici e in più in età avanzata, progettare vincolati alla normativa. Materamare: preconcetto sull’accessibilità dei siti, fare capire ai materani potenzialità del sito, separare connettere accessibilità disabilità (settore turistico) imprenditori non si misurano con progettazione inclusiva e non si adeguano alle leggi, accessibilità per tutti, fruibilità e conoscenza del sito (esplorare siti e conoscenza), ambito turistico fare capire importanza accessibilità, tutti elementi in sinergia per essere accessibili. Politecnico: esclusione zone periferiche, mancanza collegamenti, linea ferroviaria, centro città molto chiuso. Fondazione Carispe: fatica per trovare esperti per realizzare il progetto, mancanza di progettisti preparati ed esperti e strutture specifiche, mancanza di manuali per realizzare il progetto sull’autismo, come rendere bambini autistici adulti autonomi? Museo Nivola: luogo fisico infrastrutture configurazione geografica, struttura museo pavimentazioni preesistenti vincolate e opere non diversamente collocabili. Venezia: barriere architettoniche di Venezia, problemi trasporti pubblici e ponti (per esempio Calatrava), ignoranza professionale sull’accessibilità. UIC: problema uso per mancanza scuole, mancanza comunicazione ed editoria scolastica, differenza tra accessibilità e fruibilità (accessibile ma non fruibile), de materializzazione pubblica amministrazione (esempio firma digitale), poca applicazione delle leggi (registro elettronico non accessibile). Comune di Genova: resistenza del sistema, 2015 realizzazione di una scuola non accessibile discriminante per presa coscienza, mancanza fondi, spazi gratuiti dove fare corsi di formazione che siano accessibili, formazione dei formatori. Val Camonica: otto parchi non accessibili per disabili motori, barriere architettoniche anche per non vedenti, sentieri scoscesi dirupi pannelli esplicativi non accessibili (verticali, non in braile). Pordenone: lavorare con imprese, omogeneità nel rispetto delle restrizioni legislative non applicate su tutta la struttura, mappatura luoghi accessibili, piccole imprese difficoltà dialogo corretto, mondo associazionismo disabile molto chiuso, difficoltà di dialogo con circuito turismo accessibile, mancanza di luoghi unificati.

OPPORTUNITÀ Gudabile: luoghi accoglienti e facili da fruire, mappatura luoghi sicuri e accessibili, segnalare luoghi adatti a tutti, eventi gioco creando format coinvolgenti i tecnici e le associazioni di categoria, coinvolgimento studenti senso civico e di gruppo. Materamare: accessibilità turistica itinerario accessibile del sito, piattaforma open source con inserimento e consultazione dati semplice, misurazione con imprese, miglioramento standard qualitativi, licenza aperta per inclusione. Politecnico: scali ferroviari, strutture entità esistenti per accedere ai poli. Fondazione Carispe: riunire esperienze, formazione per rendere i ragazzi autonomi in strutture appositamente studiate, confronto con ASL e organizzazioni, accoglienza dei ragazzi nella città. Museo Nivola: restituzione al territorio di un luogo storico, rendere spazio utilizzabile da tutti, utilizzo di materiali locali, vivere lo sazio etsreno osservando le sculture e il luogo. Venezia: articolazione politiche (interventi diversi), interventi puntuali accessibilità ponti, momenti di discussione comuni tra tecnici pubblici e liberi professionisti, corsi di formazione e di aggiornamento, valore aggiunto della progettazione per benessere universale. UIC: bastoni bianchi che localizzano gli ostacoli, corsi di formazione in cui gli insegnanti possono aggiornarsi. 3


Comune di Genova: corso di formazione accessibile (stenotipia, ciò che viene proiettato, induzione magnetica), prova pratica di ridotta abilità (ciechi, daltonici, …). Val Camonica: microprogettualità partecipata tra associazioni e architetti, rendere accessibili i parchi dall’arrivo alla stazione ferroviaria, visibilità cinque parchi principali almeno in parte. Pordenone: dialogo con le imprese, eventi culturali festival del libro accessibile, creazione pacchetti turistici accessibili, creare sensibilità, interesse molto alto, armonizzare segnaletica accessibile (anche ai turisti stranieri).

PROPOSTE PER ELIMINARE LE CRITICITÀ Gudabile: formazione, creare una guida per tutti di idee abili e progetti, piattaforma informatica per proporre idee e fare parte della comunità. Materamare: formazione deve avvenire durante il corso di studi, il tema dell’accessibilità deve rivolgersi anche al turismo, approccio critico-creativo e scientifico al tema dell’accessibilità, fare venire fuori la bellezza nell’architettura accessibile. Politecnico: accensione dei poli, fitta rete di attività di interesse, potenziare zone non accessibili attraverso tre assi progettuali, accessibilità socioeconomica non solo fisico-motoria. Fondazione Carispe: migliorare la pianificazione territoriale, trovare accordi con esperti del settore nella comunicazione formazione partecipazione. Museo Nivola: potenziare le infrastrutture per abbattere zone non accessibili, andare a potenziare il contesto gli spazi intorno alle architetture emergenti, Venezia: formazione e aggiornamento professionale a scala nazionale e comunale, affrontare le problematiche a livello comunale in modo da dare risposte e soluzioni globali, creare un vocabolario unico di idee. UIC: collaborazione con persone disabili, inglobare dispositivi di sostegno per persone con disabilità visiva, progettazione di servizi, corsi per i non vedenti e non solo per fare vedere come la collaborazione aiuta a inglobare i soggetti della città. Comune di Genova: dare ai professionisti la possibilità di capire che i luoghi non accessibili possono mutare e diventare accessibili, fondi dagli oneri di urbanizzazione, rendere accessibili i luoghi pubblici esistenti quindi potenziare i luoghi presenti nel territorio, fare capire nelle scuole il tema dell’accessibilità. Val Camonica: andare a migliorare gli aspetti di territorio esistenti, ricercare materiali adatti a rendere i luoghi accessibili, superfici keller per velocizzare lo scioglimento della neve, fare scelte costruttive in relazione ai caratteri del territorio in cui si agisce (no standard). Pordenone: da parte dell’architettura un design che non differenzi le zone di un edificio, l’architettura non deve avere caratteri differenti per zone accessibili e zone non accessibili.

PROPOSTE PER VALORIZZARE LE OPPORTUNITÀ Gudabile: guida per buone pratiche e buoni progetti, applicazione e adeguamento community per scambio, applicazione in store nuove abilità sensibilizzazione. Materamare: approccio scientifico all’accessibilit, proposte. Politecnico: sostenibilità socioeconomica, mancanze possono diventare potenzialità. Fondazione Carispe: cooperare enti e città, collaborazione. Museo Nivola: collaborazione tra musei, internet per conoscenza preliminare. Venezia: formazione professionisti con collaborazione, qualità del progetto, vocabolario condiviso (accessibilità fruizione) per un diverso approccio a questi temi. UIC: corsi per non vedenti e vedenti, seminari convegni dialogo associazioni, disabilità non come tema a sé sia pubblico che privato. Comune di Genova: luogo accessibile è opportunità economica, collegamento internet segni, comunica accessibilità per tutti a partire dai giovani, eventi formativi e di promozione 4


Val Camonica: luogo accessibile e innovativo, adeguamento percorsi con materiali, accessibilità della valle anche ospitalità, sito web per conoscenza ed esplorazione. Pordenone: possibilità mappare tutti i tipi di accessibilità, uniformità immagine città accessibile a tutti.

SINTESI Formazione congiunta. Progettazione universale dentro scuole e università. Dialogo amministrazioni e continuità progetti con collaudo civico. Programma generale. Esperienze da circuitare. Abaco buone pratiche in condivisione (sito). Vocabolario condiviso. Barriere della burocrazia.

5


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