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Sommario EDITORIALE
P1
UN PO’ DI STORIA
P2
TECA 1
DALLE ORIGINI ALLA FINE DEL XIII SECOLO
P3
TECA 2
DALL’OROLOGIO FISSO ALL’OROLOGIO PORTATIVO
P4
TECHE 3 - 4
L’INVENZIONE DELLA PRECISIONE
TECHE 5 - 10
L’EPOCA DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
TECHE 11 - 16
DALL’OROLOGIO MECCANICO ALL’OROLOGIO AL QUARZO
P 13 - 18
TECHE 17 - 20
L’ALTA OROLOGERIA TECNICA E PREZIOSA
P 19 - 20
P5-6 P 7 - 12
LIBRO LA CONQUISTA DEL TEMPO
P 21
MISSION DELLA FONDATION DE LA HAUTE HORLOGERIE
P 23
RINGRAZIAMENTI
P 24
LA CONQUISTA DEL TEMPO, UNA MOSTRA IN VENTI TECHE Per scoprire questa Conquista del Tempo, l’esposizione invita il visitatore a seguire un filo conduttore che si dipana lungo venti teche, organizzate per epoche e per temi, rispondendo a un ordine cronologico e facilitando dunque la corretta interpretazione delle opere in mostra. Ogni teca include una spiegazione del contesto storico e scientifico dei modelli esposti, insieme a una breve descrizione del pezzo principale. Piano Espositivo - Sala Federiciana
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D I R E Z I O N E D E L L A V I S I TA
INGRESSO
II
Editoriale FRANCO COLOGNI PRESIDENTE DEL COMITATO CULTURALE DELLA FONDATION DE LA HAUTE HORLOGERIE
Il mondo dell’alta orologeria celebra le innovazioni tecniche, artistiche e culturali che hanno cambiato la storia della misurazione del tempo con la mostra e con il libro La Conquista del Tempo. Curata dallo storico Dominique Fléchon, questa pubblicazione è alla base di un’esposizione – vera Wunderkammer di inventiva e originalità – con cui la Fondation de la Haute Horlogerie di Ginevra, tramite il proprio Comitato Culturale, ha voluto affermare un messaggio radicale: ovvero, che misurare il tempo e conquistarne il mistero è da sempre un atto culturalmente rilevante. La scelta di portare una simile visione a Milano, capitale del design e città prescelta per Expo 2015, sottolinea la volontà della Fondation de la Haute Horlogerie di porsi in dialogo con le forze più rilevanti della contemporaneità: la progettazione consapevole e la programmazione del futuro. Sotto le volte della Sala Federiciana, gli orologi selezionati per questa mostra segnano un mutamento che Expo ben tematizza e che continuamente ci interroga: il passaggio da una cultura del consumo, fatta di oggetti effimeri e momenti clonati, a una filosofia del valore, incentrato sulla celebrazione del tempo. La scelta stessa della Biblioteca Ambrosiana, cuore culturale della metropoli, inserisce La Conquista del Tempo in un percorso di progressiva riscoperta di quei valori che hanno permesso all’uomo di dialogare con le
forze misteriose e affascinanti che scorrono attraverso i minuti, le ore, i giorni. Nel capitolo xxii dei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni così parla della Veneranda Biblioteca Ambrosiana: «questa biblioteca ambrosiana che Federigo ideò con sì animosa lautezza, ed eresse, con tanto dispendio, da’ fondamenti; per fornir la quale di libri e di manoscritti, oltre il dono de’ già raccolti con grande studio e spesa da lui, spedì otto uomini, de’ più colti ed esperti che poté avere, a farne incetta (…). Così riuscì a radunarvi circa trentamila volumi stampati, e quattordicimila manoscritti». La descrizione di Manzoni si conclude con queste parole, illuminate e illuminanti: «Ma pensate che generoso, che giudizioso, che benevolo, che perseverante amatore del miglioramento umano, dovess’essere colui che volle una tal cosa, la volle in quella maniera, e l’eseguì, in mezzo a quell’ignorantaggine, a quell’inerzia, a quell’antipatia generale per ogni applicazione studiosa». Conquistare il tempo può sembrare un’affermazione ambiziosa: ma riflettere su questa conquista tra i capolavori dell’Ambrosiana serve a ricordare che il tempo stesso in realtà è un dono, un talento da far fruttare, un flusso che i nostri strumenti misurano per permetterci di crescere, di progredire, di affermarci.
Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 1
DO M IN IQUE FLÉCHON, STORICO ED ES PER TO IN ALTA OROLOGERIA G R ÉG O RY G ARDINETTI, STORICO IN ALTA OROLOGERIA
Un po’ di storia Più di 13 miliardi di anni fa, il Big Bang genera l’universo. Qualche miliardo di anni più tardi, grazie al collasso di una nebulosa, si forma il Sole, fonte di vita sulla Terra. La comparsa dell’uomo risale invece a soli 2.000.000 di anni fa. In principio insediato in Africa, popola progressivamente tutto il pianeta per rispondere alla necessità di sussistenza. La sua percezione del tempo si manifesta progressivamente, poiché l’uomo vive nell’istante presente prima di poter integrare le nozioni di passato e futuro, fondamento di qualunque vita in comunità. Cacciatore-raccoglitore agli inizi, l’ Homo Sapiens passa gradualmente da un’economia predatoria a un’economia di produzione, sinonimo di sviluppo del commercio il cui implemento richiede tanto lo scambio di beni quanto di conoscenze.
Un fatto saliente nella storia dell’umanità: verso il 2400 a.C., i mesopotamici immaginano un’unità di misura che costituisce ancora oggi la base del nostro sistema sessagesimale dei minuti. Gli orologi dell’epoca sono perciò solari, ad acqua o a fuoco, e vengono utilizzati per contare le ore e gli intervalli di tempo necessari ai calcoli degli astronomi. Presto nascono le prime macchine per tagliare gli ingranaggi, preludio all’orologeria meccanica che, tra tutte le invenzioni dell’uomo, è probabilmente quella che ha avuto maggiore influenza sul suo modo di pensare. Con la misurazione meccanica del tempo s’impone una nuova concezione, quella di un tempo lineare fatto di una successione di istanti definiti, calibrati e universali. Da agricole, le comunità diventano industriali. Nasce così l’orologeria «moderna».
LIN EA TEMPORALE AVVEN IM ENTI MONDIALI
-13'700'000'000 | Big Bang, formazione dell’Universo.
-13'700'000'000 2
- 4’567’000’000 | Formazione del Sole.
- 4’567’000’000
-200'000 | Apparizione dell’Homo Sapiens.
-200'000
-5000 | Primi siti megalitici.
-5000
-3000 | Costruzione del circolo megalitico di Stonehenge, Inghilterra.
-4500
-4000
-3500
-3000
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TECA 1
Dalle origini alla fine del xiii secolo SUL FILO DEL TEMPO
L’organizzazione sociale delle civiltà antiche non richiedeva strumenti precisi per la misurazione del tempo: tutt’al più si cercava di limitare la durata dei discorsi degli oratori troppo prolissi. All’epoca, IL TEMPO IN GRECIA E A ROMA Nella sua ricerca di riferimenti temporali, sin dalla preistoria l’uomo prende il Sole come astro di riferimento. Per interpretare correttamente il suo percorso nel cielo, i primi osservatori elaborano svariati dispositivi, all’inizio rudimentali, poi via via più evoluti di pari passo con lo sviluppo delle civiltà. Il più elementare tra questi, lo gnomone, è un’asta verticale, un palo, una colonna o un obelisco che permette di calcolare il momento della giornata in base alla lunghezza dell’ombra proiettata al suolo. Da questi primi tentativi di misurazione del tempo nasce la meridiana: un ago
i primi meccanismi a ingranaggi, già menzionati da Aristotele, avevano una vocazione essenzialmente astronomica. Il tempo era dunque una nozione soprattutto filosofica.
fisso, o stilo, che in condizioni di tempo soleggiato proietta la propria ombra su un quadrante piatto, orizzontale o verticale, e graduato per scandire con maggiore precisione lo scorrere del giorno. Presso le civiltà primordiali, questo strumento rimane a lungo l’unico artefatto che consente di strutturare progressivamente la vita sociale. L’astrolabio, frutto di un maggiore perfezionamento, inventato dai Greci e sviluppato dai popoli della Penisola arabica, è a tutt’oggi considerato come il re degli strumenti matematici dell’epoca. Forniva una rappresentazione del cielo a un dato momento: questa proiezione su un piano serviva in particolare a determinare il momento del passaggio di una stella a un’altezza definita.
DIDASCALIA TECA 1 1
QUADRANTE SOLARE IN ARGENTO FIRMATO PIERRE LEMAIRE, PARIGI, INIZI DEL XVIII SECOLO. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera Il quadrante in argento, di forma ottagonale, è provvisto di una bussola e di uno stilo triangolare pieghevole, retto da un ornamento in forma di uccello intagliato e inciso. Il becco dell’uccello indica la latitudine, che si può regolare su una scala graduata da 40° a 60°. Quattro linee incise con numeri alternati romani e arabi consentono la lettura dell’ora secondo la latitudine scelta (43°, 46°, 49° e 52°). Sul retro compaiono i nomi di diciannove città d’Europa, con le indicazioni sulla loro latitudine.
-2000 | Tavolette di argilla babilonesi provano l’esistenza della clessidra.
-2500
-2000
-1600 | Fabbricazione del disco di Nebra.
-1500
-1000
-753 | Fondazione di Roma.
-500
-450 | Introduzione del calendario mesopotamico.
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-140 | Macchina di Anticitera, il più antico meccanismo a ingranaggi superstite al mondo.
500
1000
Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 3
TECA 2
Dall’orologio fisso all’orologio portativo XIV - XVI SECOLO SUL FILO DEL TEMPO
Durante il basso medioevo, le popolazioni risiedono prevalentemente in campagna. La vita agricola e contadina è pertanto scandita dagli orologi delle
chiese, le cui campane marcano il trascorrere delle ore, di giorno come di notte. Per molti secoli gli scampanii rappresentano dunque gli unici riferimenti temporali.
L’OROLOGIO PORTATILE A MOLLA Nel xiv secolo tutte le città importanti impegnano risorse finanziarie considerevoli nella costruzione di un orologio da edificio, come simbolo di potere, di ricchezza e di modernità. Queste prime realizzazioni non potevano che stimolare gli orologiai a perseverare nel proprio lavoro, allo scopo di sensibilizzare le classi agiate riguardo ai vantaggi della misurazione del tempo. Grazie alla miniaturizzazione dei rotismi, l’orologio entra rapidamente nelle case dei più abbienti. Intorno al 1410, l’architetto italiano Filippo Brunelleschi sostituisce la molla al motore a peso di alcuni orologi a muro da interni. Quest’invenzione fondamentale permetterà d’ora in poi di appoggiarli e, soprattutto, di spostarli. È la nascita dell’orologio da tavolo: appannaggio di una élite fortunata aperta alla modernità, dipende però dalle conoscenze e dai mezzi di fabbricazione dell’epoca, condizione da cui deriva la sua imprecisione.
DIDASCALIA TECA 2 2
OROLOGIO DA TAVOLO STILE ROCAILLE, ANONIMO, GERMANIA, SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
Calvino
Tardo XIII sec. | Primo orologio con ingranaggi, pesi e regolatore.
1360 4
1390
1364 | Il padovano Giovanni Dondi costruisce il suo Astrario, un orologio astronomico.
1420
1450
1410 | Filippo Brunelleschi elimina i contrappesi e adatta la molla all’orologio, rendendolo così portatile.
1480
1510
1492 | Cristoforo Colombo scopre l’America.
1540
1556 | Sotto Calvino, il divieto di fabbricazione di gioielli spinge gli orafi di Ginevra a produrre delle casse d’orologio.
1570
1600
1630
TECA 3
L’invenzione della precisione XVI - XVIII SECOLO SUL FILO DEL TEMPO
In epoca rinascimentale, gli strumenti di misurazione del tempo sono ancora rudimentali. L’ importanza del decoro e dell’ornamento è perciò essenziale, dal momento che gli orologi vengono considerati come
segno esteriore di ricchezza. Nel xv secolo l’ invenzione della molla che consentirà, due secoli più tardi, la messa a punto del gruppo bilanciere-spirale, è un passo avanti decisivo in termini di precisione orologiaia.
OROLOGI DI «ALTA EPOCA» E LA PRECISIONE I primi orologi detti di «alta epoca» si portano al collo o appuntati sul petto, sospesi a un cordoncino o a una catena. Intorno al 1510 fanno la loro comparsa gli orologi «di fantasia». Le loro forme sono ricche, estrose e variegate, spesso geometriche o ispirate al mondo della flora e della fauna. In quest’epoca l’orologio, dotato di un’unica lancetta – quella delle ore –, soffre sempre di una notoria imprecisione. Più gioiello che autentico strumento di misurazione del tempo, si adorna di decorazioni sontuose che mascherano la scarsa capacità d’innovazione degli orologiai.
considerevolmente la precisione dei segnatempo. Sulla stessa scia, nel 1675 la sua invenzione del bilanciere a spirale riduce lo scarto degli orologi a qualche minuto al giorno, contro i quasi sessanta di prima. Questi progressi, insieme ad un miglioramento delle competenze e all’uso di apparecchiature più sofisticate, relegano la decorazione in secondo piano. La meccanica orologiaia attraversa una profonda rivoluzione: la lancetta dei minuti e successivamente quella dei secondi arrivano rapidamente a integrare quelle delle ore. Presto fanno la loro comparsa le ripetizioni a quarti, poi quelle a minuti.
Il 1657 segna una svolta decisiva, grazie alle scoperte dell’olandese Christiaan Huygens. Considerato il padre dell’orologeria di precisione, Huygens progetta un meccanismo dotato di un pendolo che accresce
1657 | Christiaan Huygens adatta il pendolo all’orologio.
1640
1650
1675 | Christiaan Huygens inventa il bilanciere a spirale per orologi.
1660
1670
DIDASCALIA TECA 3
1685 Costruzione di Place Vendôme a Parigi.
1680
3
OROLOGIO DA TASCA A LANCETTA SINGOLA CON SUONERIA DELLE ORE, GYLIS VAN GEELE, OLANDA, 1585. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
4
OROLOGIO DA TASCA OTTAGONALE A LANCETTA SINGOLA, ANONIMO, BLOIS (FRANCIA), PRIMA METÀ DEL XVII SECOLO. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
5
OROLOGIO PENDENTE A FORMA DI CROCE, IN CRISTALLO DI ROCCA, MOVIMENTO FIRMATO WILHELM PFEFFENHAUSER, AUGSBURG, 1640 CIRCA. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
6
OROLOGIO DA TASCA CON DOPPIA CASSA E RIPETIZIONE A QUARTI, DECHARME, LONDRA, 1760. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
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OROLOGIO DA TASCA CON SVEGLIA, GOSSELIN, PARIGI, 1730 CIRCA. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
Inizio XVIII secolo | L’incremento della precisione seguito alle invenzioni di Huygens permette la graduale aggiunta ai quadranti di una lancetta per i minuti.
1690
1700
1710 | Samuel Watson inventa il ripetitore a 5 minuti.
1710
Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 5
TECA 4 L’IN VEN ZION E DELLA PRECISIONE
SUL FILO DEL TEMPO
Durante il Rinascimento, i mestieri d’arte applicati all’orologeria raggiungono il culmine, che si trattasse di smaltatura, incisione, scultura o incastonatura. Al giorno d’oggi, le Maison orologiaie che promuovono
e sostengono questi antichi savoir-faire riconoscono che abbiamo ancora molto da imparare dai nostri antenati, anche se alcuni mestieri sono ormai perduti per sempre.
LO SVILUPPO DELLE DECORAZIONI A SMALTO Culla secolare dell’arte della smaltatura, Ginevra era nota per la presenza sul proprio territorio dei migliori artigiani del mestiere che avrebbero contribuito allo sviluppo di questa tecnica rappresentativa della città. Gli orologi da tasca dell’epoca, oggetti eccezionali, sono sontuosamente decorati con smalti champlevé o cloisonné. Anche gli orologi cinesi, all’inizio privi di decorazioni, si ricoprono
progressivamente di ricche pitture su smalto. Questo savoir-faire artistico, che si evolve di pari passo con le innovazione tecniche orologiere, non cesserà di perfezionarsi. Durante la seconda metà del xviii secolo comincia a imporsi lo «smalto sotto fondente» o «smalto di Ginevra», una tecnica che consiste nell’esaltare la decorazione mediante uno strato di smalto incolore e protettivo.
DIDASCALIA TECA 4 8
9
COPPIA DI OROLOGI DA TASCA REALIZZATI PER IL MERCATO CINESE, JUVET, LOUIS ET EDOUARD, FLEURIER (SVIZZERA), 1870 CIRCA. Collezione Musée L.U.CEUM - Traces du Temps, Chopard Manufacture SA, Fleurier, Svizzera
La diffusione del protestantesimo calvinista a metà del xvi secolo impone nuove regole alla corporazione degli orefici ginevrini. Data la proibizione di fabbricare gioielli, numerosi artigiani si rivolgono alla produzione di casse per orologi. Nel 1650 Ginevra annovera trecento orologiai; un secolo dopo saranno più di seicento, pari al 3% della popolazione.
OROLOGIO DA TASCA «BOUQUET DI FIORI SU FONDO COLOR MALVA», BOVET, FLEURIER (SVIZZERA), 1830 CIRCA. Collezione privata di Bovet Fleurier SA
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OROLOGIO DA TASCA SMALTATO CON LAVORAZIONE GUILLOCHÉ, ANONIMO, SVIZZERA, 1800 CIRCA. Collezione del Musée d’Horlogerie du Locle - Château des Monts, Le Locle, Svizzera
1714 | Il Parlamento Inglese 1757 | L’orologiaio offre 20.000 sterline a inglese Thomas chiunque inventi uno Mudge inventa lo scappamento strumento per calcolare con ad ancora. precisione la longitudine.
1720 6
LO SAPEVATE?
1730
1761 | Il cronometro marino N°4 di John Harrison vince la competizione lanciata dal Parlamento inglese per risolvere il problema della longitudine.
1740
1750
1770 | Antoine Lépine si avvale di ponti per creare un calibro semplificato e più sottile, noto come il calibro Lépine.
1760
1770
1776 | Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America.
1780
1789 | Rivoluzione francese.
1790
TECA 5
L’epoca della rivoluzione industriale 1790 - 1918 SUL FILO DEL TEMPO
L’orologeria è figlia dell’astronomia. È di fatto lo studio degli astri ad avere richiesto una base di calcolo temporale preciso, sia pure al semplice scopo di creare i calendari. Quello in vigore nella maggior parte dei paesi, il gregoriano, è un calen-
dario solare ideato alla fine del xvi secolo per correggere la deviazione secolare del calendario giuliano allora in uso, introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C. Il calendario gregoriano è stato adottato nel mondo intero all’inizio del xx secolo.
L’OROLOGERIA ASTRONOMICA Gli orologi astronomici venivano generalmente collocati all’interno dei grandi edifici religiosi. Quelli per uso laico, quasi sempre sprovvisti del calendario ecclesiastico, conservavano comunque funzioni come le fasi lunari, i mesi e lo zodiaco. Prima di prendere decisioni importanti, i principi, gli uomini politici e gli ecclesiastici erano soliti osservare la posizione degli astri: l’orologio astronomico è dunque uno strumento indispensabile. Verso la fine del Medioevo, ad esempio, i medici elaborano strumenti di orologeria che consultano prima di qualunque intervento chirurgico sul paziente.
LO SAPEVATE? Costruito nel xv secolo, l’orologio astronomico di Praga è dotato di due quadranti, ambedue sormontati da automi. Il quadrante in alto, astronomico, ha diametro di 3,10 metri ed è diviso in due settori da 12 ore. Indica, fra l’altro, la durata del giorno e della notte, le ore solari, babilonesi, siderali, i segni dello zodiaco, il moto apparente del Sole e della Luna. È completato nella parte inferiore da un quadrante con un calendario ecclesiastico. La leggenda vuole che al suo artefice, l’orologiaio Hanuš z Ru˚nže, siano stati cavati gli occhi per impedirgli di riprodurre altrove il suo capolavoro.
1800 | Inizio del secolo dell’industrializzazione.
1800
1801 | Abraham-Louis Breguet ottiene il brevetto per lo scappamento a tourbillon.
DIDASCALIA TECA 5 11 PENDOLO
CON PLANETARIO, FRANÇOIS DUCOMMUN, LA CHAUX-DE-FONDS, 1830. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
1801 | Alessandro Volta presenta la sua batteria elettrica.
1810 Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 7
TECA 6 L’EPOCA DELLA RIVOLUZIONE INDUS TRIALE
SUL FILO DEL TEMPO
La rivoluzione industriale ha luogo in Inghilterra intorno al 1760, prima di coinvolgere il resto dell’ Europa. Nonostante sia un paese montuoso, privo di materie prime e di sbocchi sul mare, la Svizzera compie
L’OROLOGIO SENZA CHIAVE Con l’avvento della rivoluzione industriale, la meccanizzazione permette di aumentare considerevolmente la produzione orologiaia. Ulteriore vantaggio è il processo di standardizzazione dei calibri, che porta a una intercambiabilità dei loro componenti. Nel 1839, la Maison Vacheron Constantin ingaggia Georges-Auguste Leschot, conferendogli l’incarico di modernizzare i laboratori della Manifattura. Il suo lavoro sarà coronato da successo grazie all’invenzione delle macchine utensili che, pur se riservate a Vacheron Constantin, ne hanno fatto uno dei pionieri riconosciuti dell’orologeria industriale.
DIDASCALIA TECA 6
comunque la propria industrializzazione a partire dagli anni 1800-1820. Può infatti contare sull’energia idraulica per azionare le macchine che iniziano ad essere impiegate nei laboratori, inclusi quelli di orologeria.
A sua volta, Pierre Frédéric Ingold conferisce a questo nuovo approccio di misurazione del tempo una dimensione internazionale. Totalmente ignorato dai colleghi, questo meccanico-orologiaio nato a Bienne, in Svizzera, esporta la sua perizia negli Stati Uniti, dove la messa a punto di macchine in grado di tagliare ruote, ponti e platine sfocia nella produzione industriale standardizzata. Verso il 1815, lo stesso Pierre Frédéric Ingold aveva già realizzato un sistema di carica mediante rotazione della cassa, uno dei primissimi tentativi volti a liberarsi della carica con la chiave. Un trentennio più tardi, le ricerche effettuate da Jean Antoine LeCoultre, Louis Audemars e Adrien Philippe condurranno al meccanismo di carica e di regolazione dell’ora per mezzo della corona, che da allora ha largamente preso piede.
12 OROLOGIO
DA TASCA, ELGIN, USA, XIX SECOLO. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
23 OROLOGIO
DA TASCA, WALTHAM, USA, 1880. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
14 OROLOGIO
DA TASCA, INCISIONE SULLA CUVETTE: «N° 18246, INVENTION ET EXÉCUTION PATEK, PHILIPPE & CO À GENÈVE, 1861». Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
15 CRONOMETRO
DA TASCA PER TORPEDINIERA, EDMOND JAEGER, LE SENTIER (SVIZZERA), 1895. Patrimonio Jaeger-LeCoultre
16 OROLOGIO
DA TASCA, FIRMATO A. LANGE & SÖHNE/GLASHÜTTE BEI DRESDEN, GLASHÜTTE (GERMANIA), 1875 CIRCA. Archivio A. Lange & Söhne
1816 | Louis Moinet crea un cronografo con funzione di azzeramento e capace di misurare 1/60 di secondo
1822 J.-F. Champollion svela il mistero dei geroglifici.
1820 8
1828 | Louis-Frédéric Perrelet e suo figlio ottengono un brevetto per un «contatore per la fisica e l’astronomia» rattrappante.
1830 | Sviluppo di vari sistemi
di carica al pendente negli anni ‘30 dell’Ottocento, ad opera di LeCoultre, Audemars Piguet e Adrien Philippe.
1830
TECA 7 L’EPOCA DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRI A LE
SUL FILO DEL TEMPO
Un cronografo, o cronoscopio, è uno strumento d’indicazione dell’ora che permette anche di misurare la durata di un avvenimento. Nel linguaggio comune si utilizza spesso e impropriamente il termine «cronometro» per designare il cronografo, il cui nome deriva UNO STRUMENTO FUNZIONALE: IL CRONOGRAFO I progressi scientifici che si compiono alla fine del xix secolo in ambiti come l’astronomia o l’ingegneria, così come l’aumento della gare sportive, richiedono una misurazione delle frazioni di secondo. Le risposte non tardano ad arrivare. Dopo i tentativi infruttuosi di John Arnold, l’orologiaio parigino Louis Moinet (1768-1853) immagina un apparecchio che misura i sessantesimi di secondo, definito «contatore di terzi». In astronomia questi rappresentano la terza suddivisione su base 60 dell’ora dopo il minuto e il secondo. Tale contatore fu realizzato nel 1815-1816 con la collaborazione di un orologiaio dei laboratori di Abraham-Louis Breguet. Nel 1821, Nicolas Mathieu Rieussec cronometra con l’aiuto di un apparecchio di sua invenzione una serie di
dal greco e significa «scrivere il tempo». La paternità del cronografo è stata a lungo attribuita a Nicolas Mathieu Rieussec (1781-1866), orologiaio del re; la recente scoperta di un pezzo di Louis Moinet, datato 1816, ne fa il primissimo cronografo conosciuto.
competizioni ippiche organizzate sul Campo di Marte a Parigi. Lo stesso anno l’apparecchio viene presentato all’Académie Royale des Sciences come «segnatempo o contatore del cammino percorso», denominato nel verbale «cronografo a secondi». Brevettato nel 1822, l’apparecchio deposita un punto d’inchiostro su un quadrante in smalto all’inizio e alla fine di ogni misurazione. L’abbandono della marcatura a inchiostro porterà al cronoscopio, prima da tasca e poi da polso. I costruttori lavorano incessantemente al perfezionamento dei cronografi, prima semplici, poi rattrappanti e poi con funzione ritorno a zero. Con l’impiego di un’energia sempre meglio calibrata, i cronografi saranno poi in grado di misurare tempi via via più lunghi, totalizzati su contatori prima di dodici, poi di ventiquattro ore. DIDASCALIA TECA 7 17 CRONOGRAFO
DA TASCA CON SCALA PULSOMETRICA E RATTRAPPANTE, ZENITH, LE LOCLE (SVIZZERA), 1901. Collezione storica Zenith, Branch of LVMH Swiss Manufactures SA
18 CRONOGRAFO
DA TASCA CON SCALA PULSOMETRICA, VACHERON CONSTANTIN, 1926. Patrimonio Vacheron Constantin
19 CRONOGRAFO
DA TASCA CON RATTRAPPANTE E FOUDROYANTE A UN QUARTO DI SECONDO, LÉOPOLD HUGUENIN, LE LOCLE (SVIZZERA), 1880 CIRCA. Collezione del Musée d’Horlogerie du Locle - Château des Monts, Le Locle, Svizzera
20 REPLICA
CONTEMPORANEA DEL CRONOGRAFO A INCHIOSTRO DI NICOLAS MATHIEU RIEUSSEC DEL 1821. Collezione storica Montblanc
1822 | Nicolas Mathieu Rieussec ottiene il brevetto per un «misuratore del tempo o contatore della distanza percorsa», definito dal suo inventore «un cronografo a secondi». 1839 | Vacheron & Constantin iniziano ad usare il pantografo di Georges-Auguste Leschot.
1840
1844 | Samuel Morse invia il primo telegramma.
1851 | Grande Esposizione Universale di Londra.
1850 Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 9
TECA 8 L’EPOCA DELLA RIVOLUZIONE INDUS TRIALE
SUL FILO DEL TEMPO
Durante il decennio 1760-1770, Jean-Antoine Lépine mette a punto un meccanismo semplificato a ponti piatti, il calibro Lépine, battezzato con il nome del suo inventore. Questo calibro consente di diminuire lo spessore delle casse degli orologi e
di rispondere più adeguatamente alla moda dell’epoca che imponeva abiti di taglio aderente. Sono gli albori dell’epopea degli orologi ultrapiatti, tipologia che ancora oggi occupa buona parte della produzione di diverse Maison.
OROLOGI ULTRAPIATTI E OROLOGI MINIATURA A metà del xix secolo l’interesse si concentra sugli orologi ultrapiatti. Philippe Samuel Meylan sviluppa un calibro detto «Bagnolet» o «calibro rovesciato», in cui il movimento ha uno spessore di 1,18 mm! Così miniaturizzato, il meccanismo può agevolmente stare all’interno di una moneta, che si trasforma per l’occa-
sione in orologio da sera. Tre secoli prima, in rari casi, gli orologiai erano riusciti ad alloggiare un orologio in un anello. Per quanto di volume estremamente ridotto, i meccanismi di questi segnatempo in miniatura non raggiungevano il livello di perfezione ottenuto alla metà del xix secolo.
DIDASCALIA TECA 8 21 OROLOGIO
DA TASCA ULTRAPIATTO CON QUADRANTE A 24 ORE, CARTIER, 1913. Collezione Cartier
22 OROLOGIO-ANELLO,
ANONIMO, GINEVRA, 1800. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
23 OROLOGIO
ULTRAPIATTO SMALTATO E INCISO, TEROND ET RAVIER, GINEVRA, 1840. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
24 OROLOGIO
DA TASCA ULTRAPIATTO, VACHERON CONSTANTIN, 1938. Patrimonio Vacheron Constantin
25 OROLOGIO-MONETA,
PIAGET, 1964.
Patrimonio Piaget
26 OROLOGIO
DA TASCA ULTRAPIATTO, LECOULTRE, 1895. Patrimonio Jaeger-LeCoultre
1859 | Il Big Ben viene messo in funzione.
1860 10
1875 | Nemitz scopre la luminescenza del solfato di calcio, prima sostanza impiegata per illuminare numeri e lancette.
LO SAPEVATE? Nel 1851, all’Esposizione Universale di Londra, Patek Philippe presenta un segnatempo del diametro di 9 mm che rimarrà per molti anni l’orologio con lo scappamento a cilindro più piccolo al mondo. Sarà soppiantato da un esemplare di forma semisferica presentato dal costruttore Paul Ditisheim all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900: dotato di un movimento di 6,75 mm e munito di uno scappamento a cilindro alloggiato sopra la platina, l’oggetto pesa solo 0,95 grammi.
1876 | L’Esposizione Universale di Filadelfia è una vetrina per l’industria di orologi americana, di cui gli orologiai svizzeri apprezzano la qualità.
1870
1877 | Thomas Edison deposita il brevetto per il primo fonografo.
1878 | Orologi-bracciali prodotti in piccole quantità compaiono per la prima volta a Vienna.
1880
TECA 9 L’EPOCA DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRI A LE
SUL FILO DEL TEMPO
Da un punto di vista storico, si può affermare che le complicazioni orologiaie sono tanto antiche quanto l’orologeria stessa, poiché le funzioni astronomiche hanno fatto parte del calcolo del tempo sin dalle sue origini. Una complicazione è una funzione aggiuntiva alla visualizzazione dell’ora, dei minuti e dei
secondi. Queste funzioni possono essere astronomiche (fasi lunari, equazione del tempo, calendario perpetuo...), pratiche (cronografo, grande suoneria, ripetizione di minuti...), tecniche (data istantanea, stop secondi...) o destinate alla precisione di marcia (tourbillon, carrousel…).
LE COMPLICAZIONI Le funzioni dei meccanismi orologiai si moltiplicano per rispondere alle necessità della vita quotidiana. Sveglia, calendario semplice con o senza fasi lunari, cronografo e fusi orari possono, a seconda dell’importanza della richiesta, essere fabbricati in maniera semindustriale, quando non industriale. A queste complicazioni utili
se ne aggiungono altre che richiedono comunque conoscenze specifiche e una perizia d’eccezione. Tra queste funzioni figurano calendari annuali o perpetui, cronografi rattrappanti, tourbillon, ripetizioni, grandi e piccole suonerie, presenti individualmente o raggruppate in modelli chiamati ultracomplicati.
1728 componenti DIDASCALIA TECA 9 27 OROLOGIO
DA TASCA GRANDE COMPLICATION, AUDEMARS PIGUET, 1895. Musée Audemars Piguet
LO SAPEVATE?
28 OROLOGIO
Il Calibro 89, orologio considerato il più complicato al mondo, è stato creato da Patek Philippe nel 1989 dopo nove anni di ricerche. Autentico tour de force tecnico, raccoglie 1728 componenti e offre 33 funzioni, che sintetizzano l’insieme delle conoscenze orologiaie acquisite a partire dal xvi secolo. È in grado, ad esempio, di fornire la data del giorno senza aggiustamenti fino al xxviii secolo... Realizzato in quattro esemplari, è poco probabile che finisca in tasca di qualche appassionato, dato che pesa 1,1 chili!
1880 | L’orologiaio ginevrino François Borgel fabbrica la prima cassa resistente all’acqua con chiusura a vite.
1884 | Gli Stati Uniti e il Canada adottano il Tempo Universale. La Terra è divisa in 24 fusi orari identici, misurati a partire dal 1° meridiano di Greenwich.
1890
DA TASCA A SUONERIA, FIRMATO BREGUET & FILS, PARIGI, 1820 CIRCA. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
29 OROLOGIO
DA TASCA CON INDICAZIONI ASTRONOMICHE, ANONIMO, 1820 CIRCA. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
30 OROLOGIO
DA TASCA GRANDE COMPLICATION, JAEGER LECOULTRE, 1905. Patrimonio Jaeger-LeCoultre
31 OROLOGIO
DA TASCA GRANDE COMPLICATION, PATEK PHILIPPE GENÈVE BEYER SWISS, 1985. Collezione del Musée d’Horlogerie du Locle Château des Monts, Le Locle, Svizzera
1892 | Orologio da polso 1898 | Pierre e Marie con ripetizione a minuti Curie scoprono il prodotto da Audemars polonio e il radio. Piguet e Louis Brandt.
1900 Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 11
TECA 10 L’EPOCA DELLA RIVOLUZIONE INDUS TRIALE
SUL FILO DEL TEMPO
In una lettera del 1488, Jacopo Trotti, ambasciatore alla corte degli Sforza, scrive che Ludovico Sforza ha commissionato tre abiti in seta ornati con orologi a suoneria. Meno di un secolo più tardi, nel 1571 o 1572, il conte di Leicester, favorito e cavalleL’OROLOGIO ALL’INIZIO DEL XX SECOLO L’orologio da polso, i cui primi esemplari risalgono al xvi secolo, come già attesta il modello ricevuto in dono da Elisabetta I d’Inghilterra, conosce la sua autentica fioritura a partire dai primi anni del Novecento. Nei decenni precedenti avevano fatto la loro timida apparizione gli orologi con bracciale in tessuto asportabile, che potevano quindi essere indossati anche come ciondolo. Ma è alla fine del secolo che alcuni orologiai cominciano a scommettere su questa nuova moda, sino ad allora riservata alle donne. Hans Wilsdorf, il fondatore di Rolex, fa chiaramente parte di quel novero.
rizzo maggiore di Elisabetta I d’ Inghilterra, fa dono alla regina di un orologio rotondo con diamanti incastonati e sospeso a un armlet (bracciale). Gli storici vedono in questo gioiello l’antenato dell’orologio da polso.
il Tank del 1919, entrambi di Cartier. Lo stile di vita dell’epoca, in cui la guida dell’automobile e la pratica di sport diventano attività correnti, impone la versione maschile dell’orologio da polso a partire dalla fine della prima guerra mondiale. Tanto più che molti soldati, per evidenti motivi pratici, durante il conflitto avevano preso l’abitudine di portare il segnatempo al polso invece che in tasca.
I gioiellieri entrano assai rapidamente nella partita, creando modelli rimasti emblematici come il Santos, disegnato per l’aviatore Santos Dumont nel 1904, e
DIDASCALIA TECA 10 32
OROLOGIO DA POLSO SANTOS, CARTIER, MODELLO COMMERCIALIZZATO NEL 1911 (MODELLO ESPOSTO: 1916). Collezione Cartier
33
OROLOGIO DA POLSO TANK, CARTIER, MODELLO COMMERCIALIZZATO NEL 1919 (MODELLO ESPOSTO: 1921). Collezione Cartier
34
OROLOGIO DA POLSO TRASFORMABILE, WALTHAM, USA, DOPO IL 1915. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-deFonds, Svizzera
35
OROLOGIO DA POLSO PRIMITIVO, ANONIMO, SVIZZERA, 1920 CIRCA. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
1904 | Gli orologi da polso giocano un ruolo essenziale nella guerra boera.
1911 | Parigi accetta di utilizzare il meridiano di Greenwich per definire la propria ora legale.
1910 12
1914 | Creazione del simbolo dei Cerchi Olimpici.
1920
TECA 11
Dall’orologio meccanico all’orologio al quarzo 1920 - 2000 SUL FILO DEL TEMPO
In materia di solidità, gli orologi da polso militari hanno fatto da apripista. Il primissimo esemplare progettato esclusivamente per l’esercito, ma anche il primo segnatempo prodotto in serie, è stato l’orologio Girard-Perregaux; nel 1880 ne furono inviati 2000 esemplari all’imperatore Guglielmo II, desti-
nati agli ufficiali della Marina nazionale. L’orologio era protetto da una griglia metallica, un’idea geniale presto replicata sui modelli di Waltham, sul Trench o il Soldier di Movado e sul Midget di Ingersoll. Nel 1914 anche Rolex produce un orologio Trench, destinato però a una clientela civile. IL DISPOSITIVO ANTICHOC Nel periodo tra le due guerre si compiono importanti sviluppi tecnici, tra i quali l’impermeabilità e la carica automatica degli orologi. Allo scopo di proteggere il vetro dei segnatempo, allora particolarmente fragile, nel 1931 Jaeger-LeCoultre crea il Reverso, un orologio dalla cassa ribaltabile ideato in origine per i giocatori di polo. Lo stesso anno compaiono il vetro minerale temperato e il vetro zaffiro sintetico, praticamente antiscalfittura e infrangibili. Un’altra innovazione importante è la protezione del meccanismo dagli urti grazie al sistema svizzero noto come Incabloc®, risalente al 1933.
LO SAPEVATE? «Quel diavolo di Breguet non riesce a porre limiti alla perfezione!», esclama Charles Maurice de Talleyrand davanti ad un exploit di AbrahamLouis Breguet nel corso di un ricevimento. L’orologiaio svizzero decide di mettere alla prova il suo sistema di ammortizzamento degli urti chiamato «paracadute» di cui aveva precedentemente descritto i principi: dopo aver preso l’orologio e averlo gettato a terra, il maestro chiede a uno dei presenti di raccoglierlo e di passarlo agli altri ospiti: tutti devono ammettere che l’orologio funziona alla perfezione, nonostante l’urto subito.
DIDASCALIA TECA 11 36 OROLOGIO
DA POLSO CON GRIGLIA RIMOVIBILE «US SIGNAL CORPS», ZENITH, LE LOCLE (SVIZZERA), 1919. Collezione storica Zenith, Branch of LVMH Swiss Manufactures SA
37 OROLOGIO
DA POLSO CON COPERCHIO, CARTIER, 1926. Collezione Cartier
38 OROLOGIO
DA POLSO CON DOPPIA FINESTRELLA, AUDEMARS PIGUET, 1928. Musée Audemars Piguet
39 OROLOGIO
DA POLSO QUADRATO CON PERSIANE A STECCHE, VACHERON CONSTANTIN, 1930. Patrimonio Vacheron Constantin
40 OROLOGIO
DA BORSA ERMETO, HERMÈS, 1928 CIRCA. Conservatoire des Créations Hermès
41 OROLOGIO
DA POLSO REVERSO, JAEGER-LECOULTRE, 1933. Patrimonio Jaeger-LeCoultre
1924 | John Harwood ottiene il primo brevetto svizzero per un orologio da polso automatico con massa centrale oscillante.
1925 | Servendosi di un movimento per orologio a pendente, Patek Philippe crea il primo orologio da polso con calendario perpetuo conosciuto.
1926 | L’ingegnere scozzese John Logie Baird presenta il suo sistema per ricevere immagini attraverso un tubo a raggi catodici, che definisce «televisore».
1930 Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 13
TECA 12 DALL’OROLOGIO MECCANICO ALL’OROLOG IO AL QUARZO
SUL FILO DEL TEMPO
Uno dei primi brevetti svizzeri per un orologio impermeabile viene depositato il 2 giugno 1893 dal messinese Achille Cella. La cassa dell’orologio è resa resistente alla polvere e all’umidità mediante due anelli in caucciù collocati nella carrure e da un tubicino dello
stesso materiale disposto attorno all’albero di carica. A partire da questa data vengono depositati numerosi brevetti, prova dell’importanza del problema da risolvere. Essi permetteranno, passo dopo passo, di tendere verso un’impermeabilità assoluta.
IMPERMEABILITÀ E UNIVERSO SPORTIVO L’Oyster di Rolex è il primissimo orologio di serie con cassa e corona di carica impermeabili. A queste significative proprietà è dato il giusto risalto durante la traversata della Manica a nuoto fatta da Mercedes Gleitze nel 1927, impresa riportata da numerosi giornali dell’epoca. Nuovo passo avanti, quattro anni dopo: l’Oyster viene dotato di
un movimento di carica automatico. Dopo la seconda guerra mondiale, i progressi dell’aviazione, sinonimo di una democratizzazione dei viaggi, e lo sviluppo dell’immersione, preludio all’esplorazione subacquea, richiedono dei segnatempo adeguati. La risposta sarà la creazione di orologi specifici.
DIDASCALIA TECA 12 42 CRONOGRAFO
DA POLSO EL PRIMERO, ZENITH, 1969-1970. Collezione storica Zenith, Branch of LVMH Swiss Manufactures SA
43 CRONOGRAFO
DA POLSO NAVITIMER, BREITLING, 1960. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
44 OROLOGIO
DA POLSO IMPERMEABILE, WALTHAM DÉPOLLIER, CIRCA 1920. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
45 OROLOGIO
DA POLSO IMPERMEABILE BATHYSCAPHE, ROLEX, 1960. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
46 CRONOGRAFO
DA POLSO MONACO, HEUER, 1969. Musée TAG Heuer 360
47 OROLOGIO
DA POLSO DA IMMERSIONE LUMINOR MARINA MILITARE, OFFICINE PANERAI, 1950 CIRCA. Archivi storici Officine Panerai
48 CRONOGRAFO
DA POLSO SPEEDMASTER PROFESSIONAL, OMEGA, DAL 1968. Collezione del Musée d’Horlogerie du Locle Château des Monts, Le Locle, Svizzera
1946 | Presentazione del primo computer.
1940 14
1947 | Omega produce il suo Calibre 30I, il primo movimento tourbillon per orologio da polso.
1948 | L’americano Harold Lyons inventa l’orologio atomico, un maser a fascio molecolare di ammoniaca.
1950
TECA 13 DALL’OROLOGIO MECCANICO ALL’OROLOGIO AL QUARZO
SUL FILO DEL TEMPO
L’aneddoto è celebre, ma non per questo meno rappresentativo. Nel 1903, informato del progetto di Edmond Jaeger, che vuole produrre orologi ultrapiatti, Jacques-David LeCoultre decide di raccogliere la sfida. Per chiamare Parigi, inforca la bicicletta e percorre la ventina di chilometri che separano il villaggio di Le Sentier (Svizzera),
in cui abita, dal primo telefono disponibile. Da questa collaborazione, e poi dall’amicizia tra i due uomini, nasce la Maison Jaeger-LeCoultre, fondata ufficialmente nel 1937, e, soprattutto, una serie di creazioni di primo piano nella storia dell’orologeria, in particolare nel segmento degli orologi ultrapiatti.
LE EVOLUZIONI STILISTICHE DEL DOPOGUERRA E L’OROLOGIO ULTRAPIATTO A partire dalla fine degli anni quaranta, le forme si fanno più leggere e più morbide. Rotondo o quadrato, integrato o meno nel bracciale, l’orologio femminile vive una stagione di fioritura. La parte estetica predomina a tal punto che alcuni bracciali diventano icone, come il modello marquise, chiamato anche bracciale «alla schiava», autentico oggetto
del desiderio in questo periodo postbellico. L’orologio femminile diventa gioiello. A partire dagli anni cinquanta gli orologi funzionali si distinguono per il rigore, mentre i modelli ultrapiatti detengono il monopolio dell’eleganza. I maestri indiscussi del genere sono Audemars Piguet, Jaeger-LeCoultre, Piaget e Vacheron Constantin.
DIDASCALIA TECA 13 49 OROLOGIO
DA POLSO CON COPERCHIO SCORREVOLE, CARTIER, 1954. Collezione Cartier
50 OROLOGIO
DA POLSO GALAXY, BAUME & MERCIER, 1973. Patrimonio Baume & Mercier
51 OROLOGIO
DA POLSO A SCOMPARSA, VAN CLEEF & ARPELS, 1953. Collezione Van Cleef & Arpels
52 OROLOGIO
DA POLSO ULTRAPIATTO, AUDEMARS PIGUET, 1960. Musée Audemars Piguet
53 OROLOGIO
DA POLSO ULTRAPIATTO, VACHERON CONSTANTIN, 1954. Patrimonio Vacheron Constantin
54 OROLOGIO
DA POLSO ULTRAPIATTO, PIAGET, 1969. Patrimonio Piaget
1956 | Il secondo viene calcolato come la frazione di 1/31 556 925,947 dell’anno solare.
1961 | Jurij Gagarin diventa il primo uomo a volare nello spazio.
1960 Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 15
TECA 14 DALL’OROLOGIO MECCANICO ALL’OROLOG IO AL QUARZO
SUL FILO DEL TEMPO
Nell’agosto del 2013, i fisici americani del National Institute of Standard and Technology rendono noti gli esiti degli studi relativi a un orologio atomico sperimentale, il più preciso al mondo. Con una variazione di meno di un secondo in 13,8 miliardi di anni, la
longevità attribuita all’universo in quel momento, il pendolo funziona con una regolarità di battito dieci volte superiore a quella dei migliori orologi atomici conosciuti; rispetto agli orologi al quarzo, vanta una precisione dieci miliardi di volte maggiore.
L’OROLOGIO ATOMICO, MISURAZIONE ULTIMA DEL TEMPO Grazie alle ricerche di Louis Essen, nel 1955 entra in funzione il primo orologio atomico al cesio. È sempre questo metallo alcalino, d’altra parte, ad assicurare il funzionamento più preciso e stabile di questi strumenti. Le attuali prestazioni degli orologi atomici corrispondono
a uno scarto di circa un secondo ogni tre milioni di anni. In diverse parti del mondo sono però allo studio altri corpi atomici capaci di sostituire il cesio, con lo scopo di moltiplicare per dieci la precisione della misurazione ultima del tempo.
DIDASCALIA TECA 14 55 OROLOGIO
ATOMICO AL RUBIDIO, TEMEX NEUCHÂTEL TIME SA, 1995. Collezione del Musée d’Horlogerie du Locle Château des Monts, Le Locle, Svizzera
1966 | Il primo prototipo di orologio da polso al quarzo, chiamato Beta 1.
1967 | Il secondo è definito come durata di 9 192 631 770 periodi della radiazione corrispondente alla transizione tra 2 livelli iperfini dello stato fondamentale dell’atomo di cesio-133.
1970 16
1969 | Primo uomo sulla Luna.
1970 | Alla fine degli anni ‘70, il dominio del quarzo nella meccanica degli orologi da polso trascina nella crisi gli orologiai svizzeri.
TECA 15 DALL’OROLOGIO MECCANICO ALL’OROLOGIO AL QUARZO
SUL FILO DEL TEMPO
Negli anni sessanta, allorché si annuncia la rivoluzione del quarzo, Girard-Perregaux decide di attuare un proprio programma di ricerca. Diversamente dagli altri orologiai svizzeri, che uniscono le forze nell’ambito del Centre Electronique Horloger (CEH), la Manifattura di La Chaux-deFonds desidera conservare per intero la propria indipendenza e disporre di un calibro esclusivo. Nel 1966 crea il Dipartimento di ricerca elettroLA NASCITA DELL’OROLOGIO AL QUARZO Grazie alle ricerche dei francesi Huguenard et Bonneuil, nel 1924 fa la sua comparsa il primo orologio elettrico. Tuttavia, rimane privo di seguito sino alla fine degli anni quaranta poiché le dimensioni imponenti della pila non ne consentono l’alloggiamento nella cassa. Solo una miniaturizzazione della batteria avrebbe permesso l’evoluzione in questo ambito. Nel 1953, Max Hetzel, ingegnere presso Bulova, deposita una domanda di brevetto per un orologio da polso il cui diapason sostituisce il classico gruppo bilanciere-spirale, a vantaggio di una maggiore precisione. L’orologio sarà messo in commercio e fabbricato industrialmente nel 1960 con il nome di Accutron.
nica, la cui missione è costruire un orologio madre, una pendoletta e un orologio da polso al quarzo. Quest’ultimo, battezzato Elcron, è presentato al Salone di Basilea dal 1970, contemporaneamente a quelli del CEH, equipaggiati con il Beta 21. Un anno più tardi, Girard-Perregaux lancia un nuovo modello, munito di un quarzo oscillante a 32’768 Hz, una frequenza in seguito divenuta standard e tuttora in uso. Questa prima realizzazione ne porterà altre: il Centre Electronique Horloger (CEH) di Neuchâtel (Svizzera) appronta diversi prototipi di orologi da polso al quarzo e un primo calibro viene commercializzato nel 1970. A questa data, però, l’orologio elettronico svizzero è già in ritardo, largamente superato dai modelli asiatici. Fino all’avvento dello Swatch! Simbiosi di plastica ed elettronica, questo celebre orologio, lanciato in Europa nel 1983, si imporrà così rapidamente da diventare un fenomeno sociale.
DIDASCALIA TECA 15 56
LO SAPEVATE?
57 OROLOGIO
I fratelli Pierre e Jacques Curie scoprono le proprietà piezoelettriche del quarzo già nel 1880. Otto anni dopo, il chimico austriaco Friedrich Reinitzer, isola il comportamento atipico di certi cristalli, battezzati «cristalli liquidi» dal fisico tedesco Otto Lehmann. Il loro effetto elettro-ottico viene individuato nel 1908. A partire dal 1972, essi si sostituiscono al visualizzatore analogico degli orologi.
1979 | Lancio di Delirium, l’orologio più sottile al mondo (1,95 mm). Per la prima volta un orologio da polso utilizza il fondello come piastra di base, un principio poi ripreso dall’orologio Swatch.
1980
1982 | Lancio dei primi prototipi di orologi Swatch negli Stati Uniti.
OROLOGIO DA POLSO BETA 21, FAR, SVIZZERA, 1969 CIRCA. Collezione del Musée d’Horlogerie du Locle - Château des Monts, Le Locle, Svizzera DA POLSO VENTURA, HAMILTON, USA, 1962. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
58 OROLOGIO
DA POLSO AL QUARZO, GIRARD-PERREGAUX, 1970. Collection Musée Girard-Perregaux, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
59 OROLOGIO
DA POLSO AL QUARZO, POP SWATCH, 1990 CIRCA. Collection du Musée d’Horlogerie du Locle - Château des Monts, Le Locle, Svizzera
60 OROLOG
IO DA POLSO KINETIC, SEIKO, GIAPPONE, 1996. Musée International d’Horlogerie, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
1983 | Sviluppo e rilancio della produzione di orologi meccanici. Primi orologi da polso con complicazioni.
1990 Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 17
TECA 16 DALL’OROLOGIO MECCANICO ALL’OROLOG IO AL QUARZO
SUL FILO DEL TEMPO
Tra gli orologi complicati di riferimento figura indiscutibilmente l’ Henry Grave realizzato da Patek Philippe agli inizi degli anni trenta per l’omonimo banchiere americano e recentemente battuto all’asta per 19 milioni di euro, un record assoluto. La Manifattura impiega otto anni per
produrlo, tre per la ricerca e sviluppo e cinque per la realizzazione. Venduto all’epoca per 60.000 franchi svizzeri, questo orologio, in cui sono riuniti più di 900 componenti che animano 24 complicazioni orologiere, è rimasto per 56 anni l’orologio più complicato del mondo.
L’OROLOGIO MECCANICO RESISTE Anche al massimo delle loro potenzialità tecniche, i segnatempo meccanici non hanno quasi mai potuto sostenere il paragone con la precisione del quarzo. Tuttavia, se l’orologeria tradizionale si è vista costretta a cedere lo scettro della precisione ai modelli elettronici, è stato per meglio riaprirsi all’universo delle complicazioni, che avevano meravigliosamente animato gli orologi da tasca del xix secolo. Complicazioni di rado sviluppate per gli orologi da polso. L’orologio meccanico si riappropria
così di cronografi rattrappanti, calendari completi a fasi lunari, semplici o perpetui, tourbillon e ripetizioni minuti. Tali funzioni, unite alle dimensioni della cassa e ad altre particolarità tecniche, trasformano l’orologio in autentico status symbol. Oggi, i modelli a grandi complicazioni, fine ultimo di qualunque maestro orologiaio, incarnano competenze ancestrali eppure in costante evoluzione. Un patrimonio che riunisce collezionisti e amatori attorno alla medesima passione.
DIDASCALIA TECA 16 61
OROLOGIO DA POLSO ROYAL OAK, AUDEMARS PIGUET, 1972. Musée Audemars Piguet, Svizzera
62 OROLOGIO
DA POLSO STAR WHEEL, AUDEMARS PIGUET, 1991. Musée Audemars Piguet, Svizzera
63 OROLOGIO
DA POLSO HAPPY DIAMONDS, CHOPARD, 1976. Collection Musée Chopard & Cie SA, Ginevra, Svizzera
64 OROLOGIO
DA POLSO GRANDE COMPLICATION, IL DESTRIERO SCAFUSIA, IWC, 1993. IWC Museum
65 CRONOGRAFO
DA POLSO RATTRAPPANTE PER FERRARI S.F FOUDROYANTE, GIRARD-PERREGAUX, 1999. Collezione Musée Girard-Perregaux, La Chaux-de-Fonds, Svizzera
1999 | L’Unione economica e monetaria dell’Unione Europa adotta l’Euro come valuta unica.
2000 18
TECHE 17 - 18
L’alta orologeria tecnica e preziosa
DAL 2000 AI GIORNI NOSTRI SUL FILO DEL TEMPO
L’industria orologiaia svizzera ha conosciuto una notevole ripresa, dopo la crisi che l’aveva portata sull’orlo del collasso negli anni settanta. Grazie a un riposizionamento mirato dell’alto di gamma (in particolare gli orologi meccanici), il settore ha tratto un forte vantaggio dal boom della domanda mondiale di prodotti di lusso iniziata a metà degli anni novanta. La crescita annuale media delle esportazioni (7,2%) si è rivelata nettamente più dinamica di quella del resto dell’industria esportatrice svizzera nei dieci anni scorsi. Particolarmente degno di nota è stato il biennio 2010-2012, con un tasso di crescita a due cifre. Agli inizi degli anni ottanta una serie di fattori contribuisce alla rinascita della cultura orologiaia: dalle prime vendite all’asta di orologi da polso alla pubblicazione di nuove opere di consultazione, passando per la nascita di riviste specializzate e per l’apertura di musei privati, l’orologeria meccanica conosce un entusiasmo che testimonia un
ritrovato dinamismo. L’orologeria tecnica e l’orologeria preziosa si evolvono progressivamente per combinare due universi complementari, nei quali lo stilista ricorre ormai al tecnico mentre il gioielliere si trasforma in orologiaio. È da questo avvicinamento che proviene il concetto di «Alta Orologeria tecnica e preziosa», una nozione definita nel 2005 dalla Fondation de la Haute Horlogerie a Ginevra, associazione che riunisce marchi storici e giovani talenti attorno ai medesimi valori. Da allora, l’approccio all’orologio è diventato globale affinché cassa, meccanismo e bracciale formino un insieme coerente. Questa concezione, nella quale l’estetica gioca a pari merito con la meccanica, genera nuovi campi di espressione e rivaluta i mestieri d’arte, accantonati a vantaggio dell’elettronica negli anni settanta. Proprio l’elettronica, che aveva reso obsoleto ogni segnatempo meccanico di quegli anni, assume un ruolo nuovo: facilitare la messa a punto delle complicazioni per l’orologeria tradizionale.
DIDASCALIA TECA 17
DIDASCALIA TECA 18
66 A.
72
CHOPARD - L.U.C 8HF POWER CONTROL Ore, minuti, piccoli secondi, indicazione della data mediante finestrella, indicatore della riserva di carica. Certificato COSC. Movimento a carica automatica.
67 AUDEMARS
73
CHRISTOPHE CLARET - DUALTOW Indicazione di ore e minuti su cinghie, piccoli secondi sul tourbillon a ore 6. Cronografo monopulsante. Suoneria meccanica a ogni cambiamento di funzione (start, stop, reset). Indicatori dello stato di funzionamento del cronografo e della riserva di carica. Movimento a carica manuale.
74
DE BETHUNE - DB28ST Ore, minuti, secondi saltanti al centro, tourbillon con indicazione dei 30 secondi, indicatore della riserva di carica. Movimento a carica manuale.
75
GIRARD-PERREGAUX ÉCHAPPEMENT CONSTANT L.M. Ore, minuti, secondi, riserva di carica lineare, scappamento Constant. Movimento a carica manuale.
76
GREUBEL FORSEY - DOUBLE TOURBILLON 30° TECHNIQUE BLACK Ore, minuti, piccoli secondi, doppio tourbillon 30°, indicatore della riserva di carica. Movimento a carica manuale.
77
HERMÈS - ARCEAU LE TEMPS SUSPENDU Ore, minuti, data retrograda. Il meccanismo permette di fermare a piacimento il corso del tempo e di tornare immediatamente all’ora esatta. Movimento a carica automatica.
78
IWC - PORTUGIESER CALENDRIER ANNUEL Ore, minuti, calendario annuale con indicazione di mese, data e giorno mediante finestrelle. Piccoli secondi con sistema d’arresto, indicatore della riserva di carica. Movimento a carica automatica.
LANGE & SÖHNE - LANGE 1 Ore, minuti, piccoli secondi con stop dei secondi, gran data a salto istantaneo, indicatore della riserva di carica. Movimento a carica manuale. PIGUET - MILLENARY CARBON ONE Ore, minuti, cronografo, tourbillon, indicatore della riserva di carica. Platina in materiale isotropo costituito da nanofibre di carbonio che assicura stabilità meccanica, fisica e chimica. Movimento a carica manuale.
68 BAUME
& MERCIER - CLIFTON 10060 Ore, minuti, piccoli secondi. Movimento a carica manuale.
69 BOVET
1822 - AMADEO FLEURIER MONSIEUR BOVET Ore, minuti, doppi secondi coassiali, lancette invertite, indicatore della riserva di carica. Trasformabile in orologio da tavolo, da tasca o in orologio da polso reversibile. Movimento a carica manuale.
70 CARTIER
- OROLOGIO ROTONDE DE CARTIER ASTROTOURBILLON CRISTAL DE CARBONE Ore, minuti, secondi sul tourbillon. Scappamento in cristallo di carbonio che non necessita di regolazione né di lubrificazione. Movimento a carica manuale.
71 CHANEL
- J12 RÉTROGRADE MYSTÉRIEUSE Ore, minuti. Cassa e bracciale in ceramica HighTech, tourbillon a ore 9. Corona di carica estraibile integrata al quadrante a ore 3. Minuti retrogradi dall’undicesimo al diciannovesimo, periodo durante il quale l’indicazione dei minuti si legge attraverso una finestrella a ore 6. Movimento a carica manuale.
Veneranda Biblioteca Ambrosiana - La Conquista del Tempo - 19
TECHE 19 - 20 L’ALTA OROLOGERIA TECNICA E PREZ IOS A
SUL FILO DEL TEMPO
Le 33 funzioni del Calibro 89 di Patek Philippe ne sono un esempio. Da quel momento, l’alta tecnologia fa il suo ingresso in dipartimenti di ricerca creati appositamente per risolvere problemi rimasti sino ad allora senza soluzione. Ciò genera creazioni totalmente innovative che rivaleggiano per ingegnosità, nella giustapposizione di funzioni in movimenti talora scheletrati, se non ultrapiatti. L’associazione di più complicazioni all’ interno dello stesso meccanismo non è comunque esente da inconvenienti, in particolare a livello energetico, a causa dei molti punti di frizione, la cui lubrificazione pone un problema. Queste tematiche aprirono la strada a una vera e propria avventura umana che coinvolge non solo i maestri orologiai, ma anche ingegneri, matematici, informatici, metalmeccanici, imprese specializzate, università e istituti di ricerca attivi nel settore aerospaziale, aeronautico e automobilistico. I risultati non tardano ad arrivare. Nel corso del decennio duemila, l’ impiego di materiali non tradizionali per l’orologeria, l’esplorazione di scappamenti inediti, l’ invenzione di
Puntando sui valori dell’esclusività e delle alte prestazioni, l’orologio da polso diventa al contempo simbolo di successo sociale e di conseguimento personale. Sportivo, a complicazioni astronomiche o sonore, a tourbillon o a ore universali, traduce in codici precisi la personalità del suo proprietario, uomo o donna che sia. Il fascino di un bell’orologio e di ciò che racchiude non ha mai smesso di sedurre, e per una ragione del facilmente comprensibile: di tutte le invenzioni, l’orologeria meccanica è quella che più ha plasmato il comportamento umano e influenzato la storia delle scienze. Il suo sviluppo ha accompagnato e sostenuto il progresso durante i secoli, per meglio beneficiarne. Se l’orologio tradizionale ha saputo riconquistare il proprio posto di fronte alla precisione dei modelli elettronici, è perché ha saputo coniugare magnificamente estetica e tecnologia, i due volti dell’Alta Orologeria tecnica e preziosa.
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79 JAEGER-LECOULTRE
85 RALPH
- DUOMÈTRE À QUANTIÈME LUNAIRE Ore, minuti, secondi, lancetta dei secondi foudroyante con funzione «stop secondi» e azzeramento, calendario, fasi ed età della Luna per i due emisferi, indicatori della riserva di carica. Movimento a carica manuale.
80 LOUIS
VUITTON - TAMBOUR SPIN TIME Indicazione dell’ora su 24 ore attraverso la rotazione simultanea di due assi su cui sono innestati dei cubi. A ogni ora piena, il cubo che indica l’ora passata diviene neutro e il cubo seguente indica l’ora in corso sul lato visibile. Minuti indicati sulle lancette, secondo fuso sulla lancetta centrale, calendario in una finestrella. Movimento a carica automatica.
81 MONTBLANC
- HERITAGE SPIRIT PERPETUAL CALENDAR Ore, minuti, calendario perpetuo, fasi lunari. Movimento a carica automatica.
82 OFFICINE
PANERAI - LUMINOR 1950 8 DAYS GMT Ore, minuti, piccoli secondi, datario, secondo fuso orario su 24 ore, indicatore lineare di riserva di carica, azzeramento dei secondi. Movimento a carica manuale.
83 PARMIGIANI
FLEURIER - TONDA HÉMISPHÈRES Ore, minuti, piccoli secondi, datario, indicatore giorno/notte, secondo fuso orario con indicatore giorno/notte. Movimento a carica automatica.
84 PIAGET
- ALTIPLANO 38 MM 900P Quadrante delle ore e dei minuti decentrato. Movimento ultrapiatto a carica manuale.
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tecniche di taglio rivoluzionarie e le ricerche relative alle alte frequenze migliorano l’affidabilità degli orologi in modo spettacolare.
LAUREN - AUTOMOTIVE SQUELETTE Ore, minuti, piccoli secondi. Movimento a carica manuale.
86 RICHARD
MILLE - RM 033 Ore, minuti. Movimento a carica automatica.
87 ROGER
DUBUIS - EXCALIBUR DOUBLE TOURBILLON SQUELETTE Ore, minuti, doppio tourbillon con differenziale. Certificato Poinçon de Genève. Movimento a carica manuale.
88 TAG
HEUER - MONACO V4 Ore, minuti, piccoli secondi su cinghie di trasmissione. Movimento a carica automatica lineare.
89 VACHERON
CONSTANTIN MALTE TOURBILLON SQUELETTE Ore, minuti, piccoli secondi sul tourbillon, data, indicatore della riserva di carica. Certificato Poinçon de Genève. Movimento a carica manuale.
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CLEEF & ARPELS - LADY ARPELS FÉERIE Ore e minuti retrogradi. Movimento a carica manuale.
Libro La Conquista del Tempo Se l’orologeria è un’arte che richiede pazienza, per descriverne l’evoluzione ne occorre almeno altrettanta! Dopo diversi anni di ricerche e di studi, Dominique Fléchon porta a compimento La Conquista del Tempo, un’importante opera che ripercorre la storia della misurazione del tempo dalle origini ai giorni nostri. Più che offrire un semplice resoconto cronologico, il testo analizza le ragioni alla base dello sviluppo di questi strumenti e il contesto che ha stimolato ogni nuova invenzione in questo ambito.
In vendita presso la Biblioteca Ambrosiana e in libreria.
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Mission della Fondation de la Haute Horlogerie La Fondation de la Haute Horlogerie è stata creata nel 2005 a Ginevra con l’obiettivo primario di sostenere e diffondere i valori dell’Alta Orologeria tecnica e preziosa quali il savoir-faire e l’innovazione. Le molteplici iniziative promosse dalla FHH in Svizzera e nel mondo sono finalizzate a far conoscere quest’af-
fascinante universo ricco di creatività, di cultura e di tradizione. Grazie al sostegno dei ventisei marchi partner e solidamente affermata sui mercati internazionali, la Fondazione si profila ormai come il «Think Tank» del settore con una mission d’informazione, di formazione e di lotta anticontraffazione.
THE FOUNDATION’S PARTNERS | A. LANGE & SÖHNE | AUDEMARS PIGUET | BAUME & MERCIER | BOVET 1822 CARTIER | CHANEL | CHOPARD | CHRISTOPHE CLARET | DE BETHUNE | GIRARD-PERREGAUX | GREUBEL FORSEY HARRY WINSTON | HERMÈS | IWC | JAEGER-LECOULTRE | LOUIS VUITTON | MONTBLANC | OFFICINE PANERAI PARMIGIANI FLEURIER | PIAGET | RALPH LAUREN | RICHARD MILLE | ROGER DUBUIS | TAG HEUER VACHERON CONSTANTIN | VAN CLEEF & ARPELS
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Ringraziamenti: Desideriamo esprimere i nostri più vivi ringraziamenti alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, alla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e ai marchi partner della Fondation de la Haute Horlogerie che hanno partecipato a questa iniziativa. Ringraziamo in particolare il Musée international d’horlogerie di La Chaux-de-Fonds (Svizzera) e il Musée d’horlogerie du Locle - Château des Monts di Le Locle (Svizzera) per aver generosamente prestato i pezzi della loro collezione. Siamo ugualmente riconoscenti verso tutti coloro la cui enorme esperienza si è rivelata preziosa per l’ideazione e la preparazione della mostra. Nota: Le date e i fatti riportati in questa pubblicazione sono quelli generalmente accettati in base alle ricerche e alle conoscenze attuali. Foto: Dominique Cohas Stampa: Grafiche Antiga
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