Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso
Introduzione Le donne hanno un ruolo fondamentale e potenzialmente determinante per lo sviluppo rurale dei paesi del sud. Nonostante ciò si trovano costantemente di fronte a molti ostacoli e restrizioni economiche che limitano la loro inclusione. In Burkina Faso, il 95% delle donne lavorano nell’agricoltura e costituiscono il 60% della forza lavoro, e nonostante questo non beneficiano delle stesse opportunità d’accesso alle risorse e di produzione degli uomini. Fondazione ACRA e Mani Tese, nell’ambito delle loro attività in Burkina Faso nei settori della Sicurezza e sovranità alimentare e della Promozione del ruolo delle donne in ambito agricolo, hanno promosso questa pubblicazione dal titolo “Le donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso”. La pubblicazione si divide in due parti: una valutazione dell’indice WEAI nelle loro aree d’intervento in Burkina e una raccolta e valutazione delle buone pratiche burkinabé in ambito d’empowerment femminile. Questa pubblicazione è il risultato della collaborazione tra diverse organizzazioni e partenariati tecnici e finanziari: • Il progetto “Donne e sviluppo rurale inclusivo quale mezzo per il raggiungimento della sicurezza alimentare in Burkina Faso - AID10309-ACRA-HVO” è cofinanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo). Il progetto mirava a contribuire alla sicurezza alimentare tramite la promozione del ruolo della donna garantendole un accesso equo alle risorse, alle competenze e alla protezione sociale nelle zone rurali, ed è stato progettate e implementato dal 2015 al 2018 da ACRA e Mani Tese con i partner locali: Federazione degli agricoltori professionisti del Burkina Faso (FEPA/B), l’Unione Nazionale dei Produttori di Riso del Burkina (UNPR-B), Federazione Nazionale delle Donne Rurali del Burkina (FENAFERB); • Il programma Fondazioni For Africa Burkina Faso, intervento per il diritto all’alimentazione è promosso da 28 fondazioni d’origine bancaria associate ad ACRI. Questo progetto è stato programmato e implementato dal 2015 al 2018 da un consorzio di ONG e Fondazioni italiane: CISV, ACRA, LVIA, Mani Tese, Fondazione Slow Food, CeSpi, Association Ital-Watinoma;
• Il programma GIZ «Preservazione della biosfera transfrontaliera della regione WAP» ha l’obiettivo generale di migliorare ad un livello locale e nazionale le condizioni per la gestione sostenibile della riserva naturale nella regione W-Arly-Pendjari. La componente (4) di rinforzo della cogestione è implementato da Fondazione ACRA nella provincia della Tapoa a partire da Maggio 2018.
Programma Fondazioni for Africa Dal 2014, 28 fondazioni italiane d’origine bancaria associate all’ACRI si sono riunite e con l’iniziativa Fondazioni for Africa Burkina Faso, hanno raccolto una sfida importante: garantire il diritto all’alimentazione e alla sicurezza alimentare a 60.000 persone in 7 Regioni del Burkina Faso. Per realizzare ciò, le fondazioni hanno intrapreso un cammino specifico: lavorare con coloro che sono impegnati verso lo stesso obiettivo. L’intervento di Fondazioni For Africa Burkina Faso, pensato e realizzato in stretta collaborazione con 7 ONG e organizzazioni a scopo non lucrativo, 1 centro di ricerca, 27 associazioni di migranti, 15 organizzazioni contadine e 4 collettività locali italiane, lavora per il miglioramento della produttività, della qualità e della commercializzazione dei prodotti di base per l’alimentazione locale ed i loro prodotti derivati, per rafforzare il ruolo di 350 organizzazioni contadine, per dare una spinta alle startup tramite l’accesso a crediti e per promuovere un’educazione alimentare e ai valori della biodiversità. Un grande sforzo è fatto per la valorizzazione del fondamentale contributo delle donne nello sviluppo sostenibile del paese e nel coinvolgimento delle associazioni dei migranti in percorsi di co-sviluppo nel paese d’origine. www.fondazioniforafrica.org Foto: Mirko Cecchi, Valeria De Paoli, Stefania Guida, Archivio ACRA Traduzioni: Federica Coppola Revisione Testi: Valeria De Paoli (ACRA), Giovanni Sartor (Mani Tese), Matteo Cortese (FPA), Anna Ferro (CeSpi), Michele Vaglio Iori e Salimata Koudougou (CISV), Flora Tognoli (Watinoma), Typhaine Brand (Slow Food), Andrea Bessone (LVIA) Grafica: Nausica Eleonora Design
Buone Pratiche Burkinabé per l’empowerment femminile
Le Buone Pratiche sono delle testimonianze raccolte all’interno delle iniziative implementate dai svariati partner in più regioni e province del Burkina Faso, così come in Italia, al fine di promuovere persone o gruppi che si sono distinti nell’ambito dell’autonomizzazione della donna. La scelta delle buone pratiche è stata indirizzata su persone e gruppi le cui condizioni sono migliorate grazie all’autonomizzazione raggiunta attraverso i differenti supporti avuti all’interno dei progetti e programmi. La selezione è stata fatta tramite questionari, visite e incontri individuali dello staff esperto dell’asse genere selezionato da ACRA e Mani Tese. Sono state quindi selezionate 9 testimonianze: 2 donne, 5 gruppi (organizzazioni della società civile, associazioni e groupements) in Burkina Faso e 2 Associazioni della Diaspora Burkinabé in Italia (un’associazione che lavora direttamente in Burkina Faso e un’associazione che lavora in Italia). Documentare queste esperienze di miglioramento della qualità di vita ha lo scopo di fornire esempi di buoni risultati nell’ambito della parità di genere e dello sviluppo sostenibile, di stimolare la continuità delle iniziative che hanno avuto successo e di valorizzarle nel loro contesto di riferimento favorendo un dialogo con l’insieme della popolazione. Donne: • Sig.ra Bernadette Zongo, comune di Siglé, Regione del Centro Ovest, Burkina Faso • Sig.ra Mandi Lompo, villaggio di Tantiana, Provincia della Tapoa, Regione dell’Est, Burkina Faso Groupements, Unioni, Associazioni burkinabé: • Association Femmes de l’Avenir (AFA), Ouagadougou, Regione del Centro, BF • Union Wendwaoga des Groupements d’Etuveuses de Riz de Mogtedo, Provincia di Ganzourgou, Regione del Plateau-Central, BF • Association La Saisonnière, Ouagadougou, Regione del Centro, BF • Groupement Beneere Pabg Yilé de Zorgho, Provincia di Ganzourgou, Regione del Plateau-Central, BF • Union Départementale des Producteurs Agricole de Sourgou, Unione Relwende (UDPA-Sourgou), comune di Sourgou, Provincia del Boukiemdé, Regione del Centro Ovest, BF Associazioni della diaspora italo-burkinabé: • Association Ital-Watinoma e Associazione Watinoma Burkina Faso, comune di Koubri, Provincia di Kadiogo, Regione del Centro, BF • FERINKUSSI, Associazione Culturale delle donne del Burkina Faso della regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Friuli Venezia Giulia, IT
Fondazione ACRA ACRA è un’organizzazione non governativa laica e indipendente, fondata a Milano nel 1968 e impegnata da 50 anni nel contrasto delle povertà attraverso soluzioni sostenibili, innovative e partecipate. Nei diversi paesi in cui opera in Africa, Asia e America Latina, ACRA promuove progetti che mirano a garantire: la sicurezza e la sovranità alimentare; il diritto d’accesso all’acqua potabile e a servizi sanitari e di risanamento adeguati; la protezione e la tutela del territorio, delle risorse naturali e l’elettrificazione rurale; il diritto ad un’educazione di qualità per tutti e la protezione dell’infanzia. In Europa e in Italia, ACRA promuove una cultura di dialogo e integrazione, scambio interculturale e solidarietà, attraverso attività educative per le scuole, progetti di integrazione dei migranti, modelli agricoli e pratiche di consumo sostenibili, per una cittadinanza globale più attiva e consapevole. In più, ACRA è impegnata nel sostenere una crescita economica inclusiva e duratura, valorizzando le imprese sociali e i talenti delle popolazioni locali, rendendole protagoniste di uno sviluppo davvero sostenibile.
Mani Tese Mani Tese è un’organizzazione non governativa laica e indipendente fondata a Milano nel 1964. Il suo scopo statutario è condurre un’azione contro la fame nel mondo, gli squilibri fra il Nord e il Sud del pianeta e contro le cause prioritarie che li determinano, favorendo un realistico impegno verso la costruzione di una umanità unita e solidale e la piena realizzazione della persona umana. Mani Tese opera in rete con gli altri soggetti della cooperazione sociale e internazionale e collabora con associazioni e comunità dei paesi del Sud del mondo per l’implementazione di programmi e progetti per la promozione di uno sviluppo locale sostenibile e per la liberazione da soprusi, ingiustizie e ineguaglianze. In Italia realizza attività di sensibilizzazione e educazione alla cittadinanza globale sui temi dello sviluppo sostenibile e della giustizia economica, sociale e ambientale. Promuove inoltre esperienze di economia solidale, modelli di sviluppo non-competitivo e rispettoso dell’ambiente e dei rapporti sociali basati sui valori della giustizia, pace, solidarietà e sobrietà.
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WEAI The Women’s Empowerment in Agriculture Index Burkina Faso Maggio 2018
weai Risultati per il Burkina Faso, Provincia della Tapoa (Regione Est) e del Boulkiemdé (Regione Centro-Ovest)
Introduzione Lo strumento WEAI Metodologia Zona d’intervento Soggetti Questionari Equipe e consulenza ad hoc Risultati Dati e analisi Conclusioni e Sfide Future Alcuni dati Glossario WEAI Fonti
1 2 3 4 5 5 5 6 6 11 13 15 15
Tabella 1. Grado complessivo (uomini e donne) di autonomizzazione, 13 nelle due province (Tapoa e Boulkiemdé) Tabella 2. Grado complessivo (uomini e donne) di autonomizzazione nella Tapoa 13 Tabella 3. Grado complessivo (uomini e donne) di autonomizzazione nel Boulkiemdé 13 Tabella 4. Grado di autonomizzazione della donna, nelle due province (Tapoa e Boulkiemdé) 13 Tabella 5. Grado di autonomizzazione dell’uomo, nelle due province (Tapoa e Boulkiemdé) 14 Tabella 6. Grado di autonomizzazione della donna nella Tapoa 14 Tabella 7. Grado di autonomizzazione della donna nel Boulkiemdé 14
Introduzione Lo scopo di questa valutazione è stato quello di ottenere l’indice WEAI (the Women’s Empowerment in Agriculture Index) in due Provincie del paese, Boulkiemdé e Tapoa, in modo da avere: una fotografia realistica della situazione della donna rurale e la sua autonomizzazione in quei contesti, una baseline per poter confrontare i dati raccolti con quelli di altre aree, dati e informazioni concrete per pianificare azioni volte a promuovere il protagonismo femminile garantendo equo accesso alle risorse, alle competenze e alla protezione sociale nelle aree rurali e per identificare e monitorare i futuri sviluppi. Lo strumento WEAI valuta infatti l’autonomizzazione, il grado di rappresentanza e l’inclusione della donna nel settore agricolo, nel tentativo di ottenere delle soluzioni per superare queste problematiche. Questo strumento rappresenta un’innovazione significativa in quanto ha lo scopo di aumentare la comprensione delle interconnessioni fra l’autonomizzazione della donna, la sicurezza alimentare e la crescita agricola. Nello specifico, valuta i ruoli e l’estensione del coinvolgimento delle donne nel settore agricolo in cinque dimensioni: (1) le decisioni a proposito della produzione agricola; (2) l’accesso e il potere decisionale riguardante le risorse produttive; (3) il controllo sull’utilizzo del reddito; (4) la leadership nella comunità; (5) l’utilizzo del tempo. Inoltre misura l’autonomizzazione delle donne in relazione agli uomini all’interno del nucleo familiare.
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La donna che raggiunge una percentuale minima dell’80% nel WEAI è considerata autonomizzata.
Lo strumento WEAI Il WEAI (Women’s Empowerment in Agriculture Index), istituito da IFPRI (International Food Policy Research Institute), OPHI (Oxford Poverty and Human Development Initiative) e USAID’s Feed the Future nel 2012, è il primo strumento di valutazione esaustivo e standardizzato nel settore agricolo per inquadrare direttamente l’autonomizzazione delle donne e la loro inclusione.
Si tratta di uno standard utilizzato a livello mondiale, che è stato lanciato il 28 febbraio 2012 durante la 56a sessione del Committee on the Status of Women presso le Nazioni Unite, a New York. Il progetto è iniziato come pilota fra il 2011 e il 2012 in Bangladesh, Guatemala e Uganda e successivamente è stato esteso ad altri Paesi. È stato sviluppato per documentare i cambiamenti riguardo l’autonomizzazione delle donne nel settore dell’agricoltura, valutare il loro grado di autonomizzazione e la parità di genere, permettere di individuare aree che necessitano un rafforzamento e monitorarne i progressi. L’indice WEAI è composto da due sotto indici: il primo (5DE) misura l’autonomizzazione femminile in dimensioni attraverso 10 indicatori nell’ambito agricolo, mentre il secondo (GPI) misura la parità di genere a livello di autonomia all’interno del nucleo familiare. Dal 2012, data del primo WEAI, ne sono state sviluppate differenti versioni.
2
Domain
Indicators Input in productive decisions Production decision-making Autonomy in production Ownership of assets Access to productive resources Purchase, sell or transfer of asstes Access to and decisions on credit Control over use over income Control over use of income Group member Community leadership Speaking in public Workload Time allocation Leisure
L’Abbreviated WEAI (A-WEAI) è la versione breve dell’originale, che può essere utilizzata nei questionari diretti alla popolazione per misurare l’autonomizzazione delle donne. Il Project WEAI (Pro-WEAI) è uno strumento per valutare l’autonomizzazione della donna all’interno di specifici contesti di progetto e include dei moduli facoltativi e personalizzati per programmi di allevamento, alimentazione e salute. Lo sviluppo di Pro-WEAI è stato disegnato tenendo conto dei metodi qualitativi, in modo da accrescere la comprensione riguardo all’autonomizzazione femminile in contesti culturali e sociali specifici.
Metodologia Lo scopo della valutazione è stato quello di ottenere l’indice WEAI per le due zone d’intervento della Fondazione ACRA e di Mani Tese, in modo da avere un quadro della situazione della donna rurale e del suo livello di autonomizzazione. La metodologia utilizzata rispetta rigorosamente gli standard WEAI, sia nella raccolta dei dati che nella loro rappresentazione. Analizza 3 dei 5 indici presenti, ovvero il Controllo sull’utilizzo del reddito, la Leadership nella comunità (indicatori: “membro di un gruppo” e “capacità di parlare in pubblico”) e l’Utilizzo del tempo (indicatori: “carico di lavoro” e “tempo libero”). Domain
Indicators Input in productive decisions Production decision-making Autonomy in production Ownership of assets Access to productive resources Purchase, sell or transfer of asstes Access to and decisions on credit Control over use over income Control over use of income Group member Community leadership Speaking in public Workload Time allocation Leisure
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Zona d’intervento
• l’Accesso al credito agricolo per le donne è stimato al 19%, le famiglie con capo famiglia donna sono circa il 3%, le donne possiedono solo il 6% della superficie agricola utilizzata, la rappresentatività delle donne nelle federazioni di filiera è stimata intorno al 10%.
La valutazione si è svolta in due province del Burkina Faso: la Tapoa, a Est (la zona più remota dalla capitale Ouagadougou) e il Boulkiemdé, nel Centro-Ovest.
• Il Multisectoral Continuous Survey (EMC)1 rivela che in Burkina Faso il 40,1% della popolazione è povero. Questa povertà ha un volto rurale, infatti, oltre il 92% dei poveri vive in aree rurali.
• Il Burkina Faso è un paese senza sbocco sul mare dell’Africa sub-sahariana, a basso reddito e risorse naturali limitate.
• Le regioni del Nord, Boucle du Mouhoun, Centro-Ovest, Centro-Nord e Est ospitano oltre il 60% dei poveri.
• La popolazione, che cresce ad un tasso medio annuo del 3,1%, è stimata in circa 18,6 milioni nel 2016.
• Le due provincie nelle quali il programma interviene si trovano a Est e a Centro Ovest del paese, fra le regioni più povere del Burkina Faso (vedi sopra).
• L’economia è fortemente dominata dall’agricoltura, che impiega quasi l’80% della popolazione attiva. • Le donne rappresentano il 52% della forza lavoro agricola e garantiscono più del 60% della produzione agricola. La presenza femminile in agricoltura pesa per più del 93% del totale delle donne (la media africana è del 63%).
1 Fonte: World Bank Multisectoral Continuous Survey (EMC) 2014
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Zone di intervento della fondazione ACRA e di mani tese in Burkina Faso
Soggetti Sono state intervistate 135 persone nella Provincia della Tapoa (96 donne e 39 uomini) e 135 nella Provincia del Boulkiemdé (56 donne e 79 uomini). Sono stati coinvolti 14 comuni di cui 6 nella Tapoa e 8 nel Boulkiemdé. I criteri di selezione hanno previsto per l’uomo più di 18 anni e la carica di capo famiglia (chef de ménage), mentre per le donne sempre più di 18 anni e la responsabilità della presa di decisioni sul piano economico e/o sociale all’interno della famiglia (ménage). Inoltre i soggetti intervistati non dovevano essere membri della stessa famiglia. Le interviste sono state effettuate in privato, in modo che le risposte non venissero influenzate da terzi e/o da fattori esterni e che la libertà di espressione fosse garantita il più possibile.
La preparazione dell’inchiesta è cominciata il 15 marzo 2018 e si è conclusa il 26 marzo 2018 con la formazione degli animatori e dello staff delle due ONG. Gli animatori durante la formazione hanno avuto la possibilità di effettuare esercizi pratici testando le interviste fra di loro e di contribuire con suggerimenti per migliorare i questionari. L’esecuzione delle interviste sul campo è iniziata parallelamente nelle due provincie il 27 marzo 2018 e si è conclusa il 13 aprile 2018. Il controllo qualità, l’aggregazione e l’analisi dei dati sono iniziati il 4 aprile 2018 e si sono conclusi il 21 aprile 2018, con l’ottenimento dell’indice WEAI. L’interpretazione dei dati e la redazione della documentazione si sono concluse il 14 maggio 2018. Il lavoro si è svolto in Burkina Faso nell’arco di due mesi.
Questionari I questionari sono stati costruiti basandosi su modelli “full WEAI” utilizzati in Niger, gentilmente messi a disposizione in lingua francese dalla ricercatrice Fleur Wouterse dell’IFPRI – Uganda (International Food Policy Research Institute).
Photo: Mirko Cecchi
Equipe e consulenza ad hoc I dati sono stati raccolti da 6 animatori dell’ONG Mani Tese e della Fondazione ACRA tramite interviste sul campo, con l’appoggio organizzativo dei loro coordinatori. Gli istituti di ricerca IFPRI-Dakar, CGIAR, IFPRI-Uganda, IFPRI- Washington D.C. hanno gentilmente fornito risposte metodologiche e dato suggerimenti nella fase d’impostazione della valutazione, così come nell’aggregazione dei dati. La sociologa ed esperta in genere burkinabé Judith Somda ha contribuito all’interpretazione dei dati nel contesto locale.
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Risultati Il WEAI, per i tre indici analizzati (il controllo sull’utilizzo del reddito, la leadership nella comunità e l’utilizzo del tempo) ed i relativi indicatori, è ora disponibile e confrontabile con gli indici di altre zone e/o Paesi e/o progetti. Sono state intervistate 135 persone nella Tapoa e 135 nel Boulkiemdé per un totale di 270 interviste (70 in più del numero minimo prestabilito di 200). Il supporto e la disponibilità a dare una consulenza puntuale dei ricercatori di istituti internazionali, di Judith Somda sociologa burkinabé specialista in genere e sviluppo sostenibile e l’approccio partecipativo degli animatori di Mani Tese e della Fondazione ACRA hanno favorito la raccolta dati e hanno contribuito a rendere possibile questa valutazione nei modi e nei tempi previsti.
Dati e analisi L’indice WEAI relativo alle due provincie mostra che le persone intervistate (donne e uomini) hanno raggiunto l’autonomizzazione (percentuale maggiore a 80%) solo per quanto riguarda l’indice Leadership nella comunità, indicatore “Membro di un gruppo” (84,81%).
Percentuale di autonomizzazione uomini e donne, Tapoa e Boulkiemdé 5. Time B) Leisure
72,59%
5. Time A) Workload
41,48%
4. Leadership B) Speaking in public
50,00%
4. Leadership A) Group member
84,81%
3. Control over use of income
61,48%
Percentuale di autonomizzazione della donna per provincia 5. Time B) Leisure 73,21% 69,79% 5. Time A) Workload 35,71% 28,13% 4. Leadership B) Speaking in public 35,71% 44,79% 4. Leadership A) Group member 94,64% 77,08% 3. Control over use of income 55,36 50,00% Boulkiemdé
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Tapoa
La percentuale di autonomizzazione delle donne e degli uomini nelle due zone target per la raccolta dei dati è del 62.07%, risultato nettamente inferiore al minimo stabilito dal WEAI (80%). La percentuale complessiva di autonomizzazione delle donne nelle due zone è del 56,04%, nella Tapoa 53,96% e nel Boulkiemdé 58,93%.
le oltre che provinciale; Diapaga (12 ore in autobus da Ouagadougou) invece è solo un capoluogo provinciale. Questi aspetti potrebbero aiutare a spiegare la maggiore autonomizzazione della donna nel Boulkiemdé, in 4 su 5 indicatori, rispetto alla donna nella Tapoa. Percentuale di autonomizzazione donna rispetto all’uomo (Tapoa e Boulkiemdé) 5. Time B) Leisure 71,05% 74,58%
In tutti e 5 gli indicatori WEAI la donna è meno autonomizzata dell’uomo.
5. Time A) Workload 30,92% 55,08% 4. Leadership B) Speaking in public 41,45% 61,02% 4. Leadership A) Group member 83,55% 86,44% 3. Control over use of income 51,97 73,73% Donne
La donna nella Tapoa è meno autonomizzata della donna nel Boulkiemdé, salvo per quanto riguarda l’indicatore Capacità di parlare in pubblico. La differenza del 9.08% può essere spiegata dal fatto che la Chiesa protestante è molto presente nella Tapoa con “gruppi di parola” dove le donne possono parlare ed esprimersi anche all’interno di un gruppo misto (composto sia da uomini che da donne). Nella provincia del Boulkiemdé vi è invece una forte presenza musulmana, perciò le donne sono separate dagli uomini anche nella moschea e non hanno la possibilità di esprimersi. Storicamente nel Boulkiemdé sono presenti più ONG che nella Tapoa. Il Boulkiemdé è anche meno distante da Ouagadougou (2 ore in autobus) e da altre città importanti ed è un capoluogo regiona-
Uomini
In Burkina Faso circa il 95% delle donne è impegnato nell’agricoltura di sussistenza o lavora nel settore informale, utilizzando tecniche molto rudimentali. Le donne trascorrono fino a 16 ore al giorno fra lavoro agricolo e faccende domestiche, compresa la lavorazione e la preparazione del cibo. L’accesso limitato all’acqua e all’energia porta a carichi supplementari di lavoro2. Nella famiglia e nella comunità, le decisioni sociali ed economiche sono generalmente prese da uomini e anziani. Se prendiamo i 5 indicatori singolarmente, possiamo elencare alcune considerazioni e ipotesi che, possono forse aiutare a capire meglio alcuni dati. 2 Fonte: FAO
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Controllo sull’utilizzo del reddito Il sistema di ripartizione quotidiana del cibo conservato nel granaio, all’interno della famiglia rurale (che può contare oltre 40 membri) si basa su delle razioni quotidiane decise dal membro più anziano. Queste razioni non sono stabilite in base al numero di persone da sfamare e/o alla loro età ma sono distribuite secondo criteri spesso non imparziali o addirittura vendute al mercato.
ze persone. In Burkina Faso (e questo vale per tutte le etnie anche se ce ne sono alcune come l’etnia gurunsi e bissa, di stampo più matriarcale) è in genere consentito alla donna allevare, ma non vendere i suoi animali al mercato. La donna non ha quindi né voce in capitolo sul prezzo di vendita né controllo su quanto effettivamente sia stato il ricavo della vendita. A volte non guadagna nulla. È molto poco frequente che la donna abbia un controllo sul proprio reddito e non lo ha praticamente mai sul reddito famigliare, neppure se è vedova.
In Burkina Faso l’uomo ha l’incarico di portare a casa i cereali (il miglio, il mais, ecc.) e la donna «les condiments» (i legumi necessari a preparare la salsa). I cereali provengono di solito dal campo familiare (coltivato da tutta la famiglia) mentre «les condiments» dal campo assegnato alla donna. Nel caso in cui il suo campo non ne produca o la donna non coltivi un campo, dovrà procurarseli a sue spese e non a spese della famiglia. I cereali invece vengono prelevati dal granaio familiare, ma se non bastano a sfamare tutti sarà ancora una volta la donna a dover provvedere utilizzando le sue risorse. Se la donna possiede degli animali (in genere le è tradizionalmente consentito allevare polli, capre, pecore e recentemente anche buoi), questi spesso vengono venduti da ter8
Membro di un gruppo Una delle poche possibilità di esprimersi per la donna è quando fa parte di un gruppo non misto, perché il più delle volte la donna non è autorizzata ad esprimersi in presenza di un uomo. Se la donna fa parte di un gruppo misto automaticamente si siederà nelle ultime file.
Capacità di parlare in pubblico Si nota una grande differenza tra le donne che hanno beneficiato di progetti di ONG o fanno parte di gruppi religiosi e quelle che non hanno invece preso parte ad iniziative potenzialmente stimolanti per la loro autostima. Le prime spesso hanno ricevuto una valorizzazione sufficiente da diventare più autonome, come ad esempio esprimersi in pubblico in presenza di un uomo.
Photo: Mirko Cecchi
Tempo libero
Photo: Mirko Cecchi
Carico di lavoro
Photo: MirKo Cecchi
Il carico di lavoro è sempre sottovalutato da parte della donna stessa, in quanto non considera il tempo passato a casa come tempo di lavoro. Occuparsi dei figli, della cucina, andare a prendere l’acqua al pozzo, curare il malato, ecc. è per lei parte del suo essere donna. Durante la stagione delle piogge, periodo in cui l’uomo lavora nel campo, il carico di lavoro aumenta ulteriormente: oltre al proprio campo, la donna coltiva anche quello della famiglia e continua ad occuparsi di tutte le altre attività che la impegnano durante il resto dell’anno.
Il tempo libero è poco, soprattutto per le donne giovani. L’inacessibilità dell’acqua che deve essere presa e portata per diversi chilometri a piedi, il macinare la farina al mulino, le strutture sanitarie difficilmente accessibili, oltre alle attività come cucinare, lavare ecc. non lasciano praticamente spazio al tempo libero. La donna ha come attività ricreative le cerimonie/avvenimenti sociali (i matrimoni, i battesimi, le uscite per le circoncisioni “sortie des circoncis” e i funerali), le conversazioni con le vicine e le visite alla famiglia d’origine. La donna non ha il tempo per coltivare delle amicizie al di là delle vicine di casa e della famiglia di origine.
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Confronti Le due provincie burkinabé a confronto A livello generale fra la Tapoa e il Boulkiemdé, se osserviamo il grado complessivo (uomini e donne) di autonomizzazione, ci sono delle differenze principalmente per quanto riguarda il far parte di un gruppo (Tapoa 77.78%, Boulkiemdé 91.85%) ed il tempo di lavoro (Tapoa 34.07%, Boulkiemdé 48.89%). Nella Tapoa il grado di autonomizzazione della donna per quanto riguarda i tempi di lavoro è molto basso (28,13%): il 78,87% delle donne lavora più di 10 ore e mezza al giorno (limite di adequacy).
In generale si constata che l’indice che più si avvicina a un livello di autonomizzazione minimo (80%) riguarda la leadership nella comunità con l’indicatore “membro di un gruppo”.
Nel Boulkiemdé questa percentuale è leggermente più alta (35,71%), ma rimane comunque nettamente lontana dal traguardo minimo dell’80%. In entrambe le province, sia uomini (86.44%) che donne (83.55%) hanno raggiunto l’autonomizzazione per quanto riguarda l’indice della Leadership nella comunità (indicatore: “membro di un gruppo”). In tutti gli altri indici l’autonomizzazione non è stata raggiunta (percentuali tutte inferiori all’80%). Per quanto riguarda il grado di autonomizzazione della donna rispetto all’uomo nelle due province, notiamo una consistente differenza: • Nell’indice del controllo sull’utilizzo del reddito la donna è meno autonomizzata del 21,76% rispetto all’uomo. • Nell’indice della leadership nella comunità (capacità di parlare in pubblico) la donna è meno autonomizzata del 19,57% rispetto all’uomo. • Anche per quanto riguarda l’utilizzo del tempo (“carico di lavoro”) la donna è meno autonomizzata del 24,16% rispetto all’uomo (che raggiunge il 55,08%, pur sempre lontano dall’80%).
Un confronto con Altri paesi Tabella 7.
Source
Women
Men
IFPRI Bangladesh Integrated Household Survey, 2011-2012 (Non SPRING, 2015)
50,02%
25,29%
Uganda Pilot –WEAI – IFPRI Discussion Paper 01240
37,2%
32,8%
Ghana WEAI, Feed the Future Zone of Influence (ZOI)
40,8%
31,5%
Tapoa e Boulkiemdé, Burkina Faso
43,56%
29,83%
Confronto in percentuale della media di non-AUTONOMIZZAZIONE (Inadequacy) tra valutazioni effettuate in diversi paesi
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Indicator Percentage of Inadequacy
For Men
For Women
Ownership of assets
0,5%
6,5%
Access to and decisions on credit
29% 91,1%
Group membership
51,5% 13,2%
Workload
98,7% 100%
n=
371 371 Figure 9 SPRING/Bangladesh’s Farmer Nutrition Schools A Quantitative Study Group
Se guardiamo l’indicatore “Membro di un gruppo” e facciamo un confronto con i dati rilevati da “The Women’s Empowerment in Agriculture Index Results from SPRING/ Bangladesh’s Farmer Nutrition Schools A Quantitative Study Group” vediamo che in Bangladesh il 51,5% degli uomini e il 13,2% donne non sono autonomizzati. Nelle due provincie di intervento di ACRA e Mani Tese troviamo le donne con il 14,14% e gli uomini con il 13,56%. Gli uomini burkinabé sono del 37,94% più autonomizzati per l’indicatore “Membro di un gruppo” dei loro corrispettivi del Bangladesh.
Conclusioni e Sfide Future Riconoscere che queste due province del Burkina Faso si trovano ancora in una situazione critica per la componente femminile nei contesti rurali non vuole scoraggiare i lettori, bensì incentivare un reale impegno in questa direzione. Il cammino verso l’autonomizzazione della donna è ancora lungo, avere a disposizione dei dati che documentino oggettivamente la situazione reale e permettano di compararla è fondamentale per poter analizzare e identificare soluzioni utili a superare gli ostacoli che limitano le opportunità. I risultati positivi legati alla Leadership nella comunità, con l’indicatore “membro di un gruppo”, dimo-
strano che un cambiamento è possibile e rappresentano un ottimo punto di partenza per la presa di coscienza degli uomini e delle donne burkinabé e un vettore per uno sviluppo sostenibile. Per questo motivo consideriamo il WEAI un ottimo strumento, che ci permette di parlare la stessa lingua degli altri Paesi. L’indice WEAI (o una versione adattata di WEAI) è stato utilizzato in circa 50 Paesi. Fino ad oggi la Fondazione Bill & Melinda Gates con il progetto SE LEVER3 è stata l’unica organizzazione ad aver rilevato l’indice WEAI in Burkina Faso4. Tuttavia si tratta della versione Pro-WEAI, una versione che valuta l’autonomizzazione della donna all’interno di specifici contesti di progetto, con parametri adattati e quindi non sempre comparabili a quelli della versione WEAI utilizzata da Fondazione ACRA e Mani Tese e da altri Paesi, la quale si rivolge a un contesto più ampio e quindi più completo. 3 “Burkina Soutenir l’Exploitation Familiales pour Lancer l’Elevage des Volailles et Valoriser l’Economie Rurale (SELEVER)” è un programma quinquennale finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates volto a migliorare lo stato nutrizionale delle donne e dei bambini nelle zone rurali del Burkina Faso rafforzando l’emancipazione economica delle donne attraverso l’aumento della produzione di pollame. 4 Fonte: International Food Policy Research Institute (IFPRI).
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Alcuni dati Tabella 1. Tapoa and Boulkiemdé
3. Control over use of income
4. Leadership a) group member
Adequacy
166
229
Inadequacy
104
41
61,48%
84,81%
50,00%
Empowerment Total (Men and Women)
4. Leadership b) speaking in public
5. Time a) workload
5. Time b) leisure
135
112
196
135
158
74
41,48%
72,59%
270
Target
100% Grado complessivo (uomini e donne) di autonomizzazione, nelle due province (Tapoa e Boulkiemdé)
Tabella 2. Tapoa
3. Control over use of income
4. Leadership a) group member
Adequacy
84
105
70
46
97
Inadequacy
51
30
65
89
38
62,22%
77,78%
51,85%
34,07%
71,8%
Empowerment Total (Men and Women) Target
4. Leadership b) speaking in public
5. Time a) workload
5. Time b) leisure
135 100% Grado complessivo (uomini e donne) di autonomizzazione nella Tapoa
Tabella 3. Boulkiemdé
3. Control over use of income
4. Leadership a) group member
4. Leadership b) speaking in public
5. Time a) workload
5. Time b) leisure
Adequacy
82
124
65
66
99
Inadequacy
53
11
70
69
36
60,74%
91,85%
48,15%
48,89%
73,33%
Empowerment Total (Men and Women) Target
135 100% Grado complessivo (uomini e donne) di autonomizzazione nel Boulkiemdé
Tabella 4. Tapoa and Boulkiemdé
3. Control over use of income
4. Leadership a) group member
Adequacy
79
127
Inadequacy
73
25
51,97%
83,55%
41,45%
Empowerment Total (Women) Target
4. Leadership b) speaking in public
5. Time a) workload
5. Time b) leisure
63
47
108
89
105
44
30,92%
71,05%
152 100% Grado di autonomizzazione della donna, nelle due province (Tapoa e Boulkiemdé)
13
Tabella 5. Tapoa and Boulkiemdé
4. Leadership b) speaking in public
5. Time a) workload
5. Time b) leisure
102
72
65
88
16
46
53
30
86,44%
61,02%
55,08%
74,58%
3. Control over use of income
4. Leadership a) group member
Adequacy
87
Inadequacy
31 73,73%
Empowerment Total (Men) Target
118 100% Grado di autonomizzazione dell’uomo, nelle due province (Tapoa e Boulkiemdé)
Tabella 6. Tapoa
3. Control over use of income
4. Leadership a) group member
4. Leadership b) speaking in public
5. Time a) workload
5. Time b) leisure
Adequacy
48
74
43
27
67
Inadequacy
48
22
53
69
29
Empowerment
50,00%
77,08%
44,79%
28,13%
69,79%
Total (Women)
96
Target
100% Grado di autonomizzazione della donna nella Tapoa
Tabella 7. Boulkiemdé
3. Control over use of income
4. Leadership a) group member
4. Leadership b) speaking in public
5. Time a) workload
5. Time b) leisure
Adequacy
31
53
20
20
41
Inadequacy
25
3
36
36
15
Empowerment
55,36%
94,64%
35,71%
35,71%
73,21%
Total (Women)
56
Target
100% Grado di autonomizzazione della donna nel Boulkiemdé
Photo: Mirko Cecchi
14
Glossario WEAI
Fonti
5DE Score: Il 5DE score riflette l’estensione dell’autonomizzazione della donna nelle cinque dimensioni. Più alto è il punteggio, più grande è l’autonomizzazione. Adequacy: Una persona raggiunge l’Adequacy in un indicatore se ne raggiunge o supera la soglia. Disempowerment Score: Una figura che si trova sottraendo il 5DE score da 1. Più è basso il numero, più grande è l’autonomizzazione. Empowerment gap: Il deficit percentuale medio che una donna lontana dalla parità di genere vive in relazione alla principale figura maschile presente nel suo nucleo familiare. Five Domains of Empowerment: Il primo sotto indice del WEAI (5DE) valuta l’autonomizzazione della donna in relazione a: le decisioni a proposito della produzione agricola; l’accesso e il potere decisionale riguardanti le risorse produttive; il controllo sull’utilizzo del reddito; la leadership nella comunità; l’utilizzo del tempo (nel documento il termine inglese “domain” è stato tradotto in italiano “dimensione”) Gender Parity Index: Il GPI, secondo sotto indice del WEAI, misura l’autonomizzazione delle donne in relazione agli uomini comparando i profili 5DE delle donne e degli uomini nello stesso nucleo familiare. Si considera che la donna abbia raggiunto la parità di genere se i suoi risultati nelle cinque dimensioni sono tanto alti quanto (o più alti di) quelli della principale figura maschile presente nel nucleo familiare. GPI Score: riflette la disuguaglianza nel 5DE score fra la principale figura maschile del nucleo familiare e la sua controparte femminile. Più il numero è alto, più è grande la parità di genere. Income: Esclusivo o congiunto controllo sul reddito e sulle spese. Leadership: Adesione a gruppi economici o sociali e abilità di parlare in pubblico sentendosi a proprio agio. Production: Esclusiva o congiunta presa di decisioni a proposito della coltura, dell’allevamento e della pesca da rendita/sostentamento e dell’autonomia nella produzione agricola. Resources: Proprietà, accesso e potere decisionale a proposito delle risorse produttive come la terra, l’allevamento, l’attrezzatura agricola, prodotti di consumo durevole e il credito. Time: Ripartizione del tempo per le mansioni domestiche e produttive e soddisfazione della quantità di tempo libero. Women’s Empowerment in Agriculture Index: L’innovativo WEAI – sviluppato da USAID, IFPRI e Oxford Poverty & Human Development Initiative (OPHI) – misura l’estensione dell’autonomizzazione delle donne nel settore agricolo. Possiede due sotto indici: il 5DE e il GPI.
• Instructional guide on the abbreviated Women’s Empowerment in Agriculture Index (A-WEAI), 74 pagine, 2012 Hazel J. Malapit, Chiara Kovarik, Kathryn Sproule, Ruth Suseela Meinzen-Dick, Agnes R. Quisumbing. • Instructional Guide on the Women’s Empowerment in Agriculture Index, Sabina Alkire, Hazel Malapit, Ruth Meinzen Dick, Amber Peterman, Agnes Quisumbing, Greg Seymour, and Ana Vaz, March 2018. • The Women’s Empowerment in Agriculture Index (WEAI): Results from the 2011-2012 Bangladesh Integrated Household Survey. • Esha Sraboni, Agnes R. Quisumbing, Akhter U. Ahmed, 2013, 39 pagine. • The Women’s Empowerment in Agriculture Index, Sabina Alkire, Ruth Suseela Meinzen-Dick, Amber Peterman, Agnes R. Quisumbing, Greg Seymour, Ana Vaz, world development, 2013. • w ww.ifpri.org/publication/womens-empowerment-agriculture-index. • SPRING JSI Research & Training Institute, Inc. 1616 Fort Myer Drive, 16th Floor Arlington, VA 22209, USA Phone: 703-528-7474 Fax: 703-528-7480 Email: info@ spring-nutrition.org Internet: www.spring-nutrition.org • Alkire, S. and J. Foster. 2011. “Counting and Multidimensional Poverty Measurement.” Journal of Public Economics 95 (7/8): 476–487. Valutazione realizzata da: Rachele Mari-Zanoli, Esperta in genere e sviluppo sostenibile Carolina Pressi, Stagista e studentessa in Comunicazione Interculturale presso l’Università di Torino Partecipazione alla raccolta dati: Gianluca Pressi, Project manager ACRA Matteo Anaclerio, Esperto Sicurezza e sovranità alimentare Mani Tese Salfo Ouedrago, Coordinatare sul campo per la Provincia di Boulkiendé Mani Tese Coulidiaty Augustin, Coordinatare sul campo per la Provincia della Tapoa ACRA Supervisione e Coordinamento : Gianluca Pressi, Project manager ACRA Valeria De Paoli, Desk Officer e Responsabile settore Sicurezza e Sovranitá alimentare ACRA Giovanni Sartor, Responsabile Cooperazione Internazionale Mani Tese Parte della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” di ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
«Mio marito mi appoggia!» (Bernadette Zongo)
«Ringrazio l’ONG MANI TESE per il suo appoggio tecnico ed economico verso le donne dell’Unione Dipartimentale di Siglé. Ogni donna deve essere consapevole che l’autonomia tramite l’allevamento e l’agricoltura può essere una realtà».
Contatto: Sig.ra Bernadette Zongo, Telefono: +226 72 19 47 58
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
Sig.ra Bernadette Zongo Buone pratiche
I risultati raggiunti da Bernadette:
I beneficiari:
• Ha raggiunto il suo obiettivo in un anno, aumentando notevolmente la quantità di bestiame.
• Lei stessa.
• Ha iniziato con due capre ed oggi è proprietaria di una cinquantina di animali (capre e pecore).
I fattori che contribuiscono al successo dell’attività: • Il micro credito: ha ricevuto 100.000 FCFA per un anno e in due rate. Grazie alla prima ha potuto comprare le capre, la seconda le ha permesso di comprare delle pecore. • La formazione offerta dal servizio veterinario Statale grazie alla quale ha imparato le buone pratiche di allevamento.
Sig.ra Bernadette Zongo Buone pratiche La signora Bernadette Zongo è una contadina che abita nel comune di Siglé, provincia del Boulkiémde e regione del centro-ovest in Burkina Faso. Ha 50 anni, è sposata ed ha 7 figli, abita nella casa di famiglia dove in tutto abitano in 30. Suo marito è allevatore di buoi. Parla francese ed è alfabetizzata. Il suo obiettivo era quello di ottenere un numero sufficiente di capre e di pecore per diventare autonoma e non aver più bisogno di essere aiutata. Dal 2015 è entrata in contatto con l’ONG Mani Tese nell’ambito del progetto “Donne e sviluppo rurale inclusivo come mezzo per raggiungere la sicurezza alimentare in Burkina Faso”, cofinanziato dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo). Bernadette è stata quindi formata nell’ambito del CEF (Conseil de l’Exploitation
Familière), metodologia implementata dalla FEPAB (Federazione dei Professionisti Agricoli del Burkina Faso) ed è stata accompagnata in materia di leadership, tecniche agro ecologiche, allevamento e warrantage. Ha anche beneficiato di un accompagnamento per le sue attività e della possibilità di accedere a crediti che le hanno permesso di aumentare il numero di capi di bestiame. Nel 2017 ha creato un’associazione di donne chiamata “Association des femmes rurales engagées pour le développement – Afred Tiglre” che ad oggi conta 100 persone, tutte donne, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei suoi membri. La sua attività principale consiste nella vendita di bestiame vivo perché, una volta macellato, la carne ha problemi di conservazione. Nonostante ciò, compra raramente carne per consumo personale.
• L’appoggio di Mani Tese e della FEPAB con la formazione CEF, il micro credito, il sostegno organizzativo ed amministrativo. • Il sostegno della famiglia e la sua personalità determinata.
• La sua famiglia: stanno costruendo una nuova camera nella loro casa. • La salute dei figli: ora può occuparsi di loro e comprare loro le medicine. • I membri dell’associazione Femmes Rurales Engagées pour le Développement. • Altre donne della comunità, che hanno ricevuto la stessa formazione.
I miglioramenti in termini di empowerment femminile: • Reddito più alto. • Dopo la creazione dell’associazione Femmes Rurales Engagées pour le Développement ha guadagnato un nuovo ruolo decisionale nella famiglia e nel villaggio. • Più considerazione all’interno della famiglia. • Miglior qualità della vita. • Più conoscenze sulla salute. • I soldi guadagnati le hanno permesso di iscrivere a scuola cinque bambini, di cui uno orfano che lei stessa ha accolto in casa. • Più partecipazione alla vita comunitaria attraverso la vendita del bestiame al mercato e le attività dell’associazione.
«La donna eredita sempre delle terre cattive e quando riesce a farle rivivere, il proprietario riprende i suoi campi e affida alla stessa donna un’altra terra cattiva».
Contatto: Sg.ra Mandi Lompo, Telefono: +226 63 43 49 06
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
Sig.ra Mandi Lompo Buone pratiche
Sig.ra Mandi Lompo Buone pratiche
I risultati raggiunti da Mandi grazie al sostegno delle attività:
È residente nel villaggio di Tantiana, nel comune di Botou, provincia della Tapoa nell’Est del Burkina Faso.
• È diventata leader del groupement (gruppo) agro ecologico di Tantiana. I membri del groupement coltivano mais, rizo, miglio e riso applicando le tecniche agro-ecologiche e riducendo al minimo le perdite post-raccolta tramite il warrantage implementato da lei stessa.
È vedova, ha 50 anni, è alfabetizzata in lingua gourmantché (lingua locale della regione dell’Est del Burkina Faso) e non parla francese.
• Ha potuto fertilizzare i suoi campi grazie alle dighette e al compost.
Quando il marito è deceduto, Mandi è rimasta nella famiglia del marito per occuparsi dei suoi 8 figli, senza risposare uno dei fratelli del marito come vorrebbe la tradizione. Coltiva 0.25 ettari di mais, miglio cereale, arachidi, riso e grazie al fertilizzante agro ecologico ha potuto incrementare la sua produzione di più del 10%.
• La produzione del suo campo è aumentata in quantità (10%).
La Sig.ra Mandi Lompo è una contadina beneficiaria delle attività del progetto implementato da Fondazione ACRA e dai suoi partner.
Come altre 240 donne nella Tapoa, è stata formata nell’ambito del CEF (Conseil de l’Exploitation Familière, Consiglio della gestione famigliare), un’approccio iniziato dalla FEPAB, e dal 2015 è stata accompagnata nei temi di leadership e tecniche agroecologiche. Ha anche beneficiato di un accompagnamento su tutte le attività che implementa.
• La situazione nutrizionale dei bambini è migliorata in termini di quantità. • Miglioramento dei processi di trasformazione del riso (étuvage). • Una parte della sua produzione è stata depositata in un magazzino di warrantage, permettendole di accedere al credito per creare delle attività generatrici di reddito. • Perennità e sostenibilità della sua attività.
I fattori che contribuiscono al successo della sua attività: • Mandi ha una forte personalità, è dinamica ed aperta al dialogo. • È capace di prendere delle decisioni in modo autonomo e non si lascia scoraggiare né influenzare. Ha ad esempio deciso di non risposarsi dopo il decesso di suo marito e di non ritornare nella sua famiglia, per il bene dei suoi figli (non sarebbe potuta partire con i bambini in quanto è considerato inammissibile dai costumi locali), cosa che, in un contesto fortemente comunitario e con molte leggi e divieti, è molto difficile. • Il progetto ha adottato un percorso partecipativo che ha permesso a Mandi d’identificare l’attività da intraprendere e di appropriarsene. • Ha beneficiato di tre moduli di formazione CEF, di un kit di materiali per l’agro-ecologia (attrezzi per i campi) e per la trasformazione del riso.
• L’accesso al warrantage per beneficiare del credito ha fortemente motivato Mandi. • Ha beneficiato di un supporto tecnico a domicilio per l’accompagnamento nell’ambito del CEF.
I beneficiari: • Mandi ed i suoi figli. • Famiglia del marito (50 persone: cognate e cognati, ed altri). • Villaggio del marito. • Groupement d’origine (ha formato le donne di un groupement creato da lei stessa). • Membri di un gruppo agro ecologico del villaggio del marito.
I miglioramenti in termini di empowerment femminile: • Più potere decisionale nella famiglia del marito e nella comunità. • Reddito più elevato. • Qualità di vita migliorata. • Più tempo per i bambini. • Più conoscenze sulla produzione agricola. • Più partecipazione alla vita comunitaria. • Miglioramento della salute (riesce a pagare le cure). • Miglioramento della possibilità educativa («Quando un bambino mangia bene, allora può andare a scuola» cit. Mandi).
L’Association Femmes de l’Avenir (AFA) è una comunità del cibo che fa parte della rete Slow Food in Burkina Faso. Slow Food è un’associazione internazionale no-profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Slow Food è presente in Burkina già dal 2010, con una rete di persone che difende la biodiversità attraverso il Progetto degli orti, la mappatura dei prodotti locali burkinabè, i Presìdi e le Comunità del cibo.
«Incoraggiare una donne equivale ad un’attività di presa in carico» «Una donna di 50 anni membro dell’AFA ha ricevuto il suo certificato di scuola elementare» (Sig.ra Franceline Tarnagda Wubda, Fondatrice dell’Association Femmes de l’Avenir)
Contatto: Sig.ra Franceline Tarnagda Wubda, Fondatrice dell’Association Femmes de l’Avenir, Telefono: +226 70 39 24 12
sede: 06 BP 9052 Ouagadougou 06, Quartiere Katre-Yaare https://sites.google.com/site/ coopecafa/
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
Association Femmes de l’Avenir Buone pratiche
I risultati d’AFA:
I beneficiari:
• Le donne di AFA riescono a pagare la scolarizzazione dei loro figli.
• Le circa 50 donne appartenenti all’associazione (20 attive e 30 coinvolte saltuariamente) di età compresa tra i 25 e i 50 anni.
• Alfabetizzazione per le donne: nel 2017, 7 donne analfabete hanno potuto essere scolarizzate (una donna di 50 anni ha ottenuto il suo certificato di scuola elementare). • La produzione ed il consumo di nuovi tipi di cibo (biscotti, attieké, etc.) a base d’igname d’Arbollé (patate). • La disponibilità di forza lavoro qualificata per la produzione di piatti locali su ordinazione. • Il lavoro di AFA è stato riconosciuto e premiato più volte a livello nazionale.
Association Femmes de l’Avenir Buone pratiche L’obiettivo dell’Association Femmes de l’Avenir (AFA), nata nel 1997, è la promozione socioeconomica delle donne tramite la creazione di attività generatrici di reddito, la produzione e valorizzazione di prodotti locali e la sensibilizzazione su temi come l’igiene alimentare, l’acqua potabile e gli aspetti legati alla salute riproduttiva. AFA è un’associazione composta da una cinquantina di donne membri (20 attive e 30 coinvolte saltuariamente) di cui l’età è compresa tra i 25 e 50 anni. Sono donne che lavorano insieme e per le loro famiglie e comunità del quartiere Katre-Yaare di Ouagadougou. Da febbraio 2009, una delle attività faro dell’AFA si basa sulla Coopérative d’Epargne et de Crédit de l’Association Femmes de l’Avenir (COOPEC-AFA). Questa cooperativa ha lo scopo di lottare contro la povertà delle donne e conta più di 1.000 membri. AFA è membro della rete Slow Food dal 2016. Grazie alla rete Slow Food, AFA è in
contatto e collabora con altre associazioni socie come quelle della Sentinelle de l’igname d’Arbollé. L’associazione si era inizialmente unita alla rete Slow Food nell’ambito del programma Fondation Pour l’Afrique Burkina Faso ed ha contribuito alla realizzazione del libretto “Dalla terra al tavolo, Piatti e prodotti tradizionali del Burkina Faso”. Date le loro competenze culinarie, svariati membri dell’associazione si sono impegnati nella rete Slow Food in Burkina Faso per condividere le loro ricette di piatti locali e le loro conoscenze per la valorizzazione di cibi locali di qualità: un incontro di scambio e di formazione è stato organizzato nei locali dell’AFA con le donne d’Arbollé per la trasformazione della Sentinelle de l’igname (patate) in prodotti finiti e consumabili, come patatine, macedonie, couscous e attiéké. Le donne dell’AFA partecipano alla valorizzazione dei prodotti locali in Burkina (miglio, manioca, patate d’Arbollé, riso rosso, datteri, alcune varietà di fagioli e biscotti di baobab) durante numerosi eventi locali, e molte di loro fanno parte della rete di cuochi Slow Food in Burkina Faso.
• Sensibilizzazione al risparmio con la creazione di una cooperativa di risparmio e di credito. • Le donne coinvolte nelle attività dell’associazione hanno guadagnato sempre più indipendenza.
I fattori che contribuiscono al successo dell’AFA: • La rete esistente per la valorizzazione dei prodotti locali. • La scolarizzazione delle donne. • Il coinvolgimento delle donne nella gestione dell’associazione (forte appropriazione, si sono ascoltate e consultate nel processo di decisione). • La remunerazione è fatta in funzione delle cariche di lavoro e delle opportunità presenti. • C’è una valutazione caso per caso nell’allocazione del budget. • I consigli, l’ascolto e le attenzioni date alle preoccupazioni delle donne da parte della Presidente dell’AFA.
• Le famiglie (bambini, congiunti, genitori). • Indirettamente: i 1.000 aderenti alla cooperativa COOPEC-AFA (cooperativa che è un’iniziativa connessa all’AFA e che ha creato un micro credito per accompagnare le donne tramite la concessione di prestiti per permettere loro di creare delle Attività Generatrici di Reddito indipendentemente dalle attività dell’associazione). • Gli abitanti del quartiere (Attività socioculturali ed altre, sensibilizzazione, cinema, rimboschimenti, etc.).
I miglioramenti in termini di empowerment femminile: • Più potere decisionale nella coppia anche in seguito alla formazione ricevuta sugli aspetti di genere. • Reddito più elevato. • Qualità di vita migliorata. • Più tempo per i bambini in quanto ora le donne lavorano in modo più strutturato. • Più conoscenze sulla salute. • Più partecipazione alla vita comunitaria.
L’UGERM-W è supportata e finanziata da CISV (Comunità Impegno Servizio Volontariato) dal 2011 nell’ambito di un finanziamento della Bureau de la Cooperazione Svizzera, e dal 2014 nell’ambito del programma FPA (Fondations Pour l’Afrique Burkina Faso, finanziato dalle Fondazioni italiane di origine bancaria). L’obiettivo dell’appoggio del CISV è quello di migliorare le capacità d’organizzazione, di infrastrutture e istituzionali dell’Unione, di migliorare la qualità del riso trattato così come la situazione socioeconomica delle donne che producono riso parboiled (étuveuses).
«Nel cuore del Burkina Faso, in particolar modo nella pianura centrale della provincia di Ganzourgou, esiste un’Unione dei Groupements d’étuveuses du Riz che si distingue dalle altre unioni …»
Contatto: Sig.ra Salimata Yaro Koudougou Coordinatrice del progetto FPA e rappresentante CISV in Burkina Faso Telefono ufficio: +226 25 36 91 45 Cellulare: +226 70 31 19 20 E-mail: cisv.bf@gmail.com
sede: Ufficio CISV a Ouagadougou: Rue 29-28, porta 132, settore 29, quartiere Wemtenga 09 BP 1164 Ouagadougou 09 CISV in Italia Corso Chieri 121/6 - 10123 Torino segreteria@cisvto.org www.cisvto.org
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
Union des Groupements d’Etuveuses de Riz de Mogtedo Wendwaoga (UGERM-W) Buone pratiche
Esiste un regolamento UGERM-W di gestione del centro, elaborato ed approvato dalle donne stesse. Questo regolamento è stato creato con l’appoggio dell’associazione nazionale delle donne étuveuses (UNERIZ-B). Il centro contribuisce ad aumentare il reddito delle donne étuveuses e offre loro anche un servizio di commercializzazione comprando la loro produzione in caso di un ordine importante. Il centro permette anche di rafforzare in modo continuo le capacità delle donne étuveuses (formazione delle donne, valorizzazione del sapere).
I fattori che contribuiscono al successo dell’attività: • Il bisogno di un centro funzionale è nato dalle donne stesse (hanno espresso il desiderio di andare a Bama, dove c’è una grande distesa risicola e un’organizzazione del settore risicolo performante, per vedere un esempio di centro «che funziona bene»).
Union des Groupements d’Etuveuses de Riz de Mogtedo Wendwaoga (UGERM-W) Buone pratiche L’obiettivo dell’Union Wendwaoga des Groupements d’Etuveuses de Riz de Mogtedo (UGERM-W) è quello di migliorare la qualità del riso trasformato (etuvé) così come la situazione socioeconomica delle donne socie. L’Unione, creata il 16 Ottobre 2010 e riconosciuta ufficialmente il 9 Novembre 2010, è attualmente composta da 193 donne trasformatrici (étuveuses) ripartite in due gruppi legalmente riconosciuti: il groupement Nabonswende di Mogtedo e il groupement Zemstaaba del settore 2 di Mogtedo. UGERM-W è membro fondatore dell’Unione Nazione delle Etuveuses di Riso in Burkina Faso (UNERIZ-B). Inizialmente l’organizzazione di donne era poco funzionale perché il trattamento del
riso si faceva individualmente a seconda delle capacità economiche di ogni donna. Nel 2011 l’UGERM-W ha dato il via ad una collaborazione con CISV che ha lavorato, in particolar modo grazie a due progetti, per rafforzare la gestione, la funzionalità e la realizzazione di un centro di trattamento (infrastrutture, attrezzature) a disposizione e di proprietà dell’UGERM-W stessa. A partire dal 2014, l’Unione ha implementato numerose attività: rafforzamento delle capacità dei membri, formazioni tecniche, istituzione di un fondo di garanzia e di un fondo di gestione, nuove attrezzature, promozione e commercializzazione del riso. Ad oggi, le 193 donne quando lavorano al centro sono organizzate in sotto-gruppi di 10 persone, ed ogni sotto-gruppo lavora 3 giorni al centro, con un ciclo di lavorazione di 6 mesi. Nel tempo restante fuori dal centro, continuano a trasformare il riso individualmente a casa, in particolar modo per l’autoconsumo in famiglia e la vendita nei loro villaggi.
• Dal 2011 CISV si è impegnata nella comprensione del bisogno e nell’identificazione di possibili soluzioni. C’è una forte appropriazione del modello attualmente seguito dalle donne étuveuses. • Un dialogo constante con i finanziatori. • Dalla crisi del 2008 il governo ha spinto la produzione del riso, creato un’associazione nazionale di étuveuses e l’étuvage del riso è diventato «di moda». • La Presidente dell’Unione è una donna leader, dinamica ed interessata alle innovazioni. • La conoscenza tecnica del settore dei partner dell’Unione, soprattutto del CISV. • Un’assistenza tecnica di prossimità, il rafforzamento delle capacità, la creazione di strumenti. • L’istituzione di un fondo di garanzia per facilitare l’accesso dell’Unione a un credito. • L’uguaglianza sulla quantità di lavoro è garantita in quanto la remunerazione è fissata in funzione del numero di sacchi e del tempo di presenza di ogni donna.
I beneficiari: • Le 193 donne étuveuses (la maggior parte sono donne anziane). • Le famiglie delle étuveuses (i figli, i congiunti, i genitori). • Indirettamente: gli abitanti del villaggio, il comune e la regione.
I miglioramenti in termini di empowerment femminile: • Più potere decisionale nella coppia. • Reddito più elevato e quindi autonomia più elevata. • Qualità della vita migliorata. • Più conoscenze sulla salute, le donne hanno ricevuto delle formazioni sull’igiene.
La Saisonnière è una comunità del cibo che fa parte della rete di Slow Food in Burkina Faso, è tra le prime a realizzare un orto agroecologico nell’ambito del progetto 10.000 orti in Africa. Slow Food è un’associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. La Saisonnière è sostenuta dal programma Fondation Pour l’Afrique Burkina Faso, dall’UE, da ACRA tramite i fondi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il Comune di Milano e la FAO.
«Prima era il papà ad iscrivere suo figlio a scuola, ora anche la mamma iscrive sua figlia e paga l’iscrizione». (Madame Sedgho, Presidente e Fondatrice de La Saisonnière)
Contatto: Madame Sophie Sedgho / Hema Presidente e Fondatrice de La Saisonnière Telefono: +226 70 26 84 17 E-mail: saisonniere@gmail.com Facebook associationlasaisonniere Bendogo; Secteur 42; Ouagadougou, 10 BP 13724, Burkina Faso
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
Associazione La Saisonnière Buone pratiche
Associazione La Saisonnière Buone pratiche L’Associazione La Saisonnière ha dato il via alle sue attività nel 2003 creando dei groupement femminili a Bendogo, un quartiere periferico situato nella parte Est di Ouagadougou, e conduce le sue attività in un terreno di un ettaro. Nel 2006, è diventata un’associazione. L’obiettivo dell’associazione è l’empowerment delle donne e la sua visione consiste nel fare sparire il termine “vulnerabilità delle donne”. È un’associazione apolitica e laica. Con un approccio integrato che considera il successo sul piano economico come fortemente influenzato dalla qualità delle condizioni di vita sociale delle donne. La Saisonnière lavora nei seguenti settori: promozione di Attività Generatrici di Reddito, valorizzazione dei prodotti locali, diritto socio-economico delle donne, alfabetizzazione, salvaguardia dell’ambiente tramite distribuzione di piante forestali di varie specie, sensibilizzazione sulle buone pratiche d’igiene e di salute sessuale e riproduttiva.
I risultati dell’associazione La Saisonnière: • Centro di orticoltura, produzione di prodotti orticoli. • Centro di formazione sulla coltivazione orticola su tavole «Micro-Jardin», per la promozione dell’agricoltura biologica fuori suolo accessibile a tutti e promozione dell’agricoltura famigliare. • Vivai di specie forestali (Adansonia digitata ed altri). • Ristorazione con prodotti a km 0.
L’Associazione è composta di 80 donne attive nell’orticoltura e all’incirca 100 bambine e 2 bambini che sono tutt’ora in formazione.
• Centri d’apprendimento (atelier di tessitura, di cucito, di falegnameria e altro).
La Saisonnière è membro della rete Slow Food, che le permette di essere in contatto e di collaborare con altre associazioni della rete nel campo della promozione dell’agro-ecologia.
• Il 9 Ottobre 2017, l’associazione ha ricevuto la Certificazione Bio SPG, che garantisce la conformità della produzione alle norme burkinabé in materia di agricoltura biologica.
Nel 2017, La Saisonnière ha creato il primo centro del Burkina Faso dedicato alla formazione sulla coltivazione orticola su tavole, con la tecnica dei Micro-Jardin, (tecnica promossa dalla FAO, da Fondazione ACRA e dal comune di Milano (IT)).
• Alfabetizzazione su vari temi (ambiente, buone pratiche d’igiene, salute sessuale e riproduttiva, etc.).
I fattori che contribuiscono al successo dell’attività: • La forte motivazione personale della Sig.ra Sedgho (la Presidente e fondatrice dell’associazione) che è andata incontro ai bisogni della popolazione target (le donne vulnerabili del quartiere) “al momento giusto”.
I beneficiari: • I membri dell’associazione di cui 80 donne attive nell’orticoltura (Micro-Jardin) e 100 bambine e 2 bambini che sono in formazione (2018). • Le famiglie (bambini, coniugi, genitori). • Gli abitanti del quartiere (Alfabetizzazione, sensibilizzazione, ristorazione con prodotti bio e km 0, etc.).
I miglioramenti in termini di empowerment femminile:
• La forte motivazione dei beneficiari.
• Aumento del potere decisionale nella coppia.
• Il supporto degli amici, delle autorità e del comune.
• Più reddito.
• La Presidente delega e autonomizza i suoi colleghi/colleghe, permettendo continuità.
• Più tempo per i figli.
• La presenza attiva di persone e risorse esterne. • Il coinvolgimento dei leader religiosi che danno il loro consenso.
• Qualità della vita migliorata. • Più conoscenze sulla salute. • Più partecipazione alla vita comunitaria (le donne ora votano). • Diritto di parola e di negoziazione.
«Ora abbiamo scoperto che la soia è un alimento ricco, non solo per gli animali, ma anche per noi ed i nostri figli!»
Contatto: Sig. Joachim Kaboré Telefono: +226 78 83 09 9 E-mail: joachimkabore@yahoo.fr
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
Groupement Beneere Pabg Yilé di Zorgho Buone pratiche
I risultati del groupment Beneere Pabg Yilé di Zorgho: • La creazione e l’equipaggiamento di un’unità di trasformazione a beneficio di 45 donne di ogni età, con un accento particolare sulle donne vedove. • L’autogestione dell’unità da parte delle donne del groupement con il sostegno di un assistente tecnico nella gestione amministrativa, per gli aspetti economici e nella messa in relazione per la ricerca di mercati.
Groupement Beneere Pabg Yilé di Zorgho Buone pratiche Il Groupement Beneere Pabg Yilé di Zorgho fondato nel 2016 si trova nella provincia di Ganzourgou, nella regione del Plateau Centrale a 120km da Ouagadougou ed è composto da 45 donne. L’obiettivo del groupement (gruppo) è la trasformazione e la commercializzazione
di prodotti agroalimentari come la soia, il mais ed il néré, e il miglioramento della situazione socioeconomica delle donne. Il groupement ha iniziato una collaborazione con l’Association Song Koaadba (ASK) e l’ONG italiana LVIA che hanno potuto sostenerlo tramite una partecipazione economica, un accompagnamento, un supporto in gestione amministrativa e tecniche contabili, un’assistenza amministrativa ed economica così come un rafforzamento delle capacità tramite formazioni.
• Formazioni a beneficio delle donne membri sono state tenute in igiene alimentare, gestione aziendale, tecniche di trasformazione dei prodotti locali, utilizzo dei mulini così come sulla vita associativa e la gestione cooperativa.
I beneficiari: • Le 45 donne che fanno parte del groupement. • Le famiglie dei membri del groupement (i figli/figlie, i congiunti e i genitori).
I fattori che contribuiscono al successo dell’attività:
• Indirettamente: gli abitanti del comune di Zorgho.
• L’impegno delle donne.
I miglioramenti in termini di empowerment femminile:
• La conoscenza tecnica della filiera da parte dei partner del groupement: Association Song Koaadba (ASK) e LVIA. • Un’assistenza tecnica di prossimità, il rafforzamento delle capacità, la messa a disposizione di strumenti.
• Più potere decisionale nella coppia. • Più affermazione di sé stesse. • Reddito più elevato. • Miglioramento della qualità di vita.
• La qualità dei prodotti processati.
• Più tempo per i figli/figlie.
• Delle formazioni che mirano a coprire i bisogni specifici delle donne.
• Più conoscenze sulla produzione agricola. • Più partecipazione alla vita comunitaria.
L’Unione Relwende socia dell’UPPA del Boulkiemdé, è stata accompagnata in ambito tecnico ed economico dall’ONG italiana Mani Tese nell’ambito del progetto: “Donne e sviluppo rurale inclusivo come mezzo per raggiungere la sicurezza alimentare in Burkina Faso” cofinanziato dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
«Grazie alla creazione del perimetro orticolo di Sourgou le nostre donne, attraverso la vendita degli ortaggi prodotti, hanno la possibilità di rispondere ai bisogni della famiglia e in particolare dei bambini (salute, scolarizzazione, alimentazione, ecc...)»
Contatto: Sig.re Birba Issaka Presidente dell’Unione RELWENDE Telefono: +226 78 19 14 48 Comune di Sourgou, Provincia di Boulkiemndé
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
Unione Relwende Buone pratiche
I risultati dell’Unione Relwende:
I beneficiari:
• Acquisizione di nuove attrezzature quali motopompe.
• I 107 membri dell’unione.
• Aumento della profondità dei pozzi d’acqua.
• Indirettamente: la popolazione di Sourgou.
• Rinforzo delle recinzioni intorno ai campi.
• I consumatori locali, provinciali, regionali così come al livello nazionale sono interessati ai prodotti delle loro culture.
• Risposta ai bisogni alimentari delle famiglie dei membri. • Reddito che permette ai membri di pagare l’iscrizione scolastica ai loro figli e nipoti.
Unione Relwende Buone pratiche L’Unione Dipartimentale dei Professionnisti agricoli di Sourgou (UDPA-Sourgou), anche chiamata Unione Relwende, è stata fondata nel 2015 ed ha sede nel comune di Sourgou, nella località della provincia del Boukiemdé nella regione del Centre-Ouest del Burkina Faso, a 103 kilometri dalla città di Ouagadougou.
L’Unione Relwende, composta soprattutto da donne (75), ma anche da uomini (32), sostiene la produzione, la conservazione e la commercializzazione di prodotti orticoli. In più, favorisce una maggiore autonomia dei suoi membri, in particolar modo delle donne, ed un miglioramento della dieta alimentare degli abitanti del comune. Le attività dell’Unione comprendono formazioni sulle tecniche di produzione orticola agroecologica, di conservazione e commercializzazione dei prodotti, l’accesso al credito e la trasformazione del riso.
• Le famiglie dei membri.
I miglioramenti in termini di empowerment femminile:
• Acquisizione di materiale per il lavoro da parte di alcuni membri.
• Qualità della vita.
• La creazione di una cassa solidale per accompagnare le iniziative comunitarie dell’unione.
• Una migliore comprensione delle problematiche legate alla salute e di conseguenza una maggiore protezione e prevenzione dei membri della famiglia e di sé stesse.
I fattori che contribuiscono al successo dell’attività:
• Un reddito più elevato che consente la scolarizzazione dei figli.
• Una gestione interna efficace ed una vera coesione tra i membri.
• La possibilità per le donne di realizzare attività generatrici di reddito (vendita di riso, acquisto di bestiame…).
• Una volontà notevole che le attività si realizzino per poter generare un reddito. • L’insieme dei membri che partecipa al processo decisionale (approccio partecipativo) permette ad ognuno/a di esprimere la propria opinione e di sentirsi preso/a in considerazione. • La conoscenza tecnica del settore dei partner dell’unione, in particolar modo dell’ONG Mani Tese. • Un’assistenza tecnica di prossimità, il rafforzamento delle capacità.
• Più considerazione all’interno della famiglia e nella comunità per le donne, grazie al fatto che contribuiscono alle spese di famiglia. • Una più grande partecipazione alla vita comunitaria.
«Preparazione di uno spettacolo sull’Associazione Watinoma di loro iniziativa: le donne hanno recitato tutti i ruoli, maschili e femminili»
Contatto: Sig. Ima Hado Telefono:+226 76598824 Supervisore generale Sig. Ima Hadbila Telefono:+226 76706810 Coordinatore delle attività nei campi Sig. Sokondou Bassirou Coordinatore della mensa e dell’orto scolastico
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
BIO pour TOUS Watinoma Buone pratiche
I risultati di BIO pour TOUS: • Il Groupement (gruppo) Femminile Watinoma, composto da una trentina di donne, ha dato il via a una produzione biologica su un terreno di due ettari dell’Associazione. La produzione è usata per l’autoconsumo (miglioramento della nutrizione), per la vendita (fonte di reddito) e per la mensa scolastica. • Diffusione della coltivazione biologica: la formazione di 50 coltivatori/trici (soprattutto donne) alla produzione agroecologica ha favorito una presa di coscienza sull’alimentazione sana e prodotta naturalmente.
BIO pour TOUS Watinoma Buone pratiche BIO pour TOUS sostiene il diritto ad un’alimentazione di qualità, sana e giusta, attraverso l’agro-ecologia, la ricerca di sistemi agricoli sostenibili che ottimizzino e stabilizzino i rendimenti, che rispettino l’ambiente e sostengano la biodiversità. In più, promuove la giustizia sociale, sostiene l’identità culturale e rafforza la sostenibilità economica delle zone rurali.
Il progetto BIO pour TOUS è nato nel 2015 a Koubri, una località della provincia di Kadiogo nella regione centrale del Burkina Faso, a una ventina di chilometri da Ouagadougou. Il campo di BIO pour TOUS fa parte della rete degli orti di Slow Food ed è stato certificato come Biologico dal CNABIO (Consiglio Nazionale dell’Agricoltura Biologica in Burkina Faso). Il progetto BIO pour TOUS nasce dall’iniziativa dell’Association Ital Watinoma (un’associazione della diaspora Burkinabé in Italia) ed è appoggiato localmente dall’Association Watinoma Burkina Faso. È sostenuto anche dal programma Fondazioni per l’Africa Burkina Faso (FPA). Tra le attività del progetto troviamo: formazione di produttori e produttrici alla produzione agroecologica, produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti alimentari biologici, organizzazione di eventi per la valorizzazione dei prodotti locali (incontri, feste, film, proiezioni-dibattiti) e azioni di sensibilizzazione sul tema della sovranità alimentare (formazioni, teatro forum).
• Partecipazione ai mercati locali e vendita diretta dal produttore al consumatore. Il Groupement femminile Watinoma ha venduto in un anno circa 4.000 kg di legumi con entrate di quasi 2.000.000 di franchi CFA (3.050 euro).
I fattori che contribuiscono al successo dell’attività: • Forte appropriazione del progetto e sostenibilità garantita: si tratta di un progetto autogestito. • Conoscenza del contesto: le persone che si occupano della gestione pratica del progetto vivono nella zona. • Gestione partecipativa. • Accompagnamento tecnico e pratico costante e non solo formazioni ricorrenti. • Sostenibilità: le persone impegnate nel progetto aiutano a diffondere le loro conoscenze e le loro buone pratiche in ambito di agro-ecologia nella comunità.
I beneficiari: • Le donne che fanno parte del progetto (le più attive che lavorano nei campi sono una trentina, ma tutta la famiglia ne beneficia).
• Organizzazione di eventi per valorizzare i prodotti locali: da 3 anni l’Associazione Watinoma Burkina Faso organizza la Festa del Raccolto con degustazione di prodotti bio e ricette locali, proiezione dei film del Festival Alimenterre. Dal 2008 l’associazione si è impegnata ad organizzare il Festival Lune du Sahel, creato per valorizzare le espressioni artistiche e culturali di diversi gruppi etnici presenti nella regione a cui hanno partecipato migliaia di spettatori.
• La comunità, le famiglie e i bambini del villaggio di Koubri.
• Vendita diretta dei prodotti del giardino Bio pour TOUS (legumi, cereali e frutta) attraverso un piccolo negozio e la vendita in strada con un moto-triciclo.
• Qualità di vita migliorata.
• Nella scuola elementare Watinoma de Koubri 170 studenti possono consumare gratuitamente dei pasti completi cucinati anche con gli alimenti prodotti dal progetto e prendere parte alla realizzazione di un orto scolastico.
• 170 bambini della scuola di Watinoma che mangiano pasti sani alla mensa (i prodotti del giardino BIO pour TOUS). • I partecipanti agli eventi organizzati dall’Associazione Watinoma come la Fête de la Récolte ed il Festival Lune du Sahel.
I miglioramenti in termini di empowerment femminile: • Più conoscenze sulla salute: formazioni sull’igiene, gestione delle mense scolastiche, riconoscimento dei segnali di malnutrizione, agricoltura biologica, diminuzione dell’utilizzo di brodi industriali. • Reddito più elevato a livello familiare. • Più partecipazione alla vita comunitaria.
Ferinkussi è stata finanziata dal progetto Fondazioni For Africa Burkina Faso e sostenuta da CeSPI.
«Il nome “ferinkussi” significa “aiutiamo": un aiuto solidale tra donne, per le donne, siano esse in Burkina Faso o in Italia»
Contatto: Bance Compaorè Adisa, Presidente Maimouna Songne e Cecile Ouedrago, Vice-presidenti Via Ramuscellutto 82, Sesto al Reghena (PN), Italia Telefono: +39 347 982 6554 (Cecile) +39 333 937 9130 (Maimouna) +39 377 287 8794 E-mail: cecile.ouedraogo@gmail.com ass.donneburkinafriuli@gmail.com
Buona pratica selezionata nell’ambito della pubblicazione “Donne protagoniste per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” da ACRA e Mani Tese, grazie al contributo della GIZ (Deutshe Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit) e dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).
Associazione Culturale delle donne del Burkina Faso della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (FERINKUSSI) Buone pratiche
I risultati di Ferinkussi in Burkina Faso: • In Burkina Faso è stata sostenuta un’associazione di donne nella provincia di Boulgou che lotta contro la pratica dell’infibulazione femminile.
I fattori che contribuiscono al successo delle attività: • L’associazione raccoglie donne burkinabé in Italia che sono legate da profondi legami di solidarietà, motivazione, ottimismo e resilienza.
I risultati di Ferinkussi in Italia:
Associazione Culturale delle donne del Burkina Faso della regione autonoma Friuli Venezia Giulia (FERINKUSSI) Buone pratiche Ferinkussi è un’associazione femminile, fondata da un gruppo di donne burkinabé residenti in Friuli Venezia Giulia, che si adopera per promuovere e garantire diritti e benessere dei bambini e della donna (in Italia e in Africa), lottando contro analfabetismo e infibulazione e stimolando la mobilitazione di cittadini italiani e stranieri verso l’incontro fra culture.
L’Associazione vuole contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne in Burkina Faso anche trasferendo – tramite le proprie relazioni e contatti - informazioni, conoscenze e competenze apprese all’estero, aiutandole a comprendere i propri diritti come individui, donne e lavoratrici. In Italia Ferinkussi vuole inoltre aiutare nella promozione della conoscenza delle attività di donne e gruppi in Burkina Faso, mobilitandosi per il loro sostegno attraverso eventi pubblici, raccolte fondi e creazione di partenariati strategici.
• Sensibilizzazione sulla pratica dell’infibulazione dei genitali femminili e raccolta fondi per lo sviluppo dei progetti in Burkina Faso: utilizzo della festa della donna come momento di scambio, riflessione e raccolta fondi; partecipazione allo spettacolo teatrale di Pordenone, Immigrant Song con l’Arlecchino Errante, per raccontare la storia del presidente Thomas Sankara e presentare le attività dell’associazione ai cittadini. • Migliore integrazione delle donne nel tessuto culturale e sociale del territorio. Molte donne immigrate, spesso sole e in difficoltà, hanno trovato un luogo di scambio grazie al quale sono riuscite a sviluppare maggiormente le proprie conoscenze e competenze: spesso con il progetto dell’Ospedale Burlo Garofalo di Trieste per la salute delle donne e del bambino, le donne burkinabé hanno potuto incontrare il personale medico dal quale hanno ricevuto informazioni e sostegno; con Coop Alleanza 3.0, Fondazioni For Africa Burkina Faso e CeSPI, 20 donne burkinabé hanno partecipato alla formazione sul tema del consumo responsabile, con attestato HACCP; con l’associazione Africa Ci Sei di Pordenone, ogni anno ad ottobre partecipano ad una manifestazione indossando abiti e offrendo cibo tradizionale per costruire un multiculturalismo cittadino e promuovere i diritti delle donne.
• Ferinkussi è una delle poche organizzazioni burkinabé formalmente registrate in Italia, completamente al femminile e diretta alle problematiche delle donne africane. • In Friuli Venezia Giulia è stata creata una ampia rete di partners e sostenitori che appoggiano Ferinkussi (ad esempio: la scuola di Teatro Arlecchino Errante, Coop Alleanza 3.0, Africa Ci Sei, Rotary Club, etc).
I beneficiari: • In Italia: donne burkinabè che vivono nel Friuli Venezia Giulia ed esprimono bisogni di sostegno al processo di integrazione (linguistico, lavorativo, sociale, culturale) • In Burkina Faso: donne che potrebbero diventare oggetto di mutilazione dei genitali femminili oppure potrebbero sostenere questa pratica (donne: madri, figlie, nonne, studentesse e uomini/famiglie/comunità/ associazioni di villaggio).