Libro 50 anni ACRA preview

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Cinquant’anni di impegno per uno sviluppo sostenibile



Cinquant’anni di impegno per uno sviluppo sostenibile


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Da una scintilla nacque la fiamma, dalla fiamma divampò l’incendio

Nel ’68 l’idea di cooperazione internazionale era ancora lontana. Erano anni di un vivace fermento culturale nutrito da una profonda aspirazione libertaria. Soprattutto fra i giovani cresceva un forte sentimento di autonomia, si sposavano le cause d’indipendenza delle nazioni e un respiro internazionale muoveva un turbinoso movimento che unificava i giovani del mondo occidentale nella speranza di rifondare la convivenza fra i popoli e fra le persone… ma di Sud del mondo, di cooperazione internazionale, di sostenibilità ancora non si parlava.

FONDAZIONE

1968 “


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FONDAZIONE

“Mentre altri andavano sulla luna, noi andavamo al villaggio” Julius Nyerere


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Si dovettero affrontare diversità di vedute

Il 23 gennaio del ’69 si firmò l’accordo

fra i membri dell’equipe. Vi furono anche

bilaterale di mutuo riconoscimento col

difficoltà e opposizioni di ordine esterno, con

governo del Ciad per un piano di sviluppo

la missione cattolica, rapporti problematici

agricolo a Borom. Si iniziò a disboscare, a

con il capo cantone e con la gente: i nostri

fare la strada, il pozzo e a prendere i primi

ideali spesso si scontravano con la realtà

contatti con la gente del villaggio. […]

della popolazione locale che in molti

Borom e Dobo furono gli unici

casi cercava di strumentalizzare il nostro

effettivamente scelti da ACRA, poiché in

intervento per i propri interessi personali.

seguito furono i villaggi a fare richiesta di intervento. È indicativo che proprio queste due prime comunità diedero più problemi

dagli appunti di Antonio Bernabei, primo capo progetto ACRA in Ciad

degli altri. […] Ciò che si voleva era impostare il lavoro in modo che in futuro la popolazione fosse in grado di portare avanti le iniziative autonomamente. Una strategia di intervento che mirava a far emergere leadership locali. Una delle prime volontarie a Borom, Giovanna Bramante, cosi scrive in quei giorni: ‹Il vostro villaggio si svilupperà se voi lo vorrete sviluppare, voi dovrete fare le scelte, prendere le decisioni, assumervi le responsabilità, affinché il vostro domani sia come voi lo volete, noi vi assicuriamo tutto l’appoggio tecnico, morale, lavorativo necessario, ma i veri protagonisti dovete essere voi›. Ciò vuol dire non imporre nulla e anche conoscere e condividere i problemi. Iniziarono quindi una serie di contatti liberi e semplici con la gente per entrare nelle loro abitudini, conoscere i costumi, il tipo di coltivazioni, la vita nella casa. Particolare attenzione si prestò al ruolo della donna, ai suoi problemi, le sue fatiche. […]

Un intervento autonomo "Non è stato facile affermare l’idea di un intervento “autonomo”. Era la prima volta che si tentava di realizzare un intervento indipendentemente dalla Missione. Si trattava di costituire un gruppo composto da donne e uomini per realizzare un progetto di sviluppo agricolo.” […] Il volontario in partenza per Borom doveva darsi da fare per avere alle spalle un gruppo d’appoggio che dava sostegno economico e costituiva una sorta di ponte ideale fra il volontario, la sua realtà africana e l’Italia. Un legame che costringeva tutti noi a studiare i problemi del sottosviluppo, della fame e della situazione politica del Paese." dagli appunti di Gigi Perego, socio fondatore e presidente di ACRA dal 1970 al 1993

Ciad

FONDAZIONE

Piano di sviluppo agricolo


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FONDAZIONE

Ciad


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rispetto

"Il rispetto nasce dalla conoscenza, e la conoscenza richiede impegno, investimento, sforzo" Tiziano Terzani


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“La pazienza. In Africa ho imparato la pazienza… e la forza di certi silenzi. Appena arrivato, li potresti interpretare come ignoranza o incapacità - ‹ma come, gli ho appena fatto una domanda e non risponde› - e riattacchi con un’altra domanda. Ma lui sta ancora riflettendo calmamente alla prima risposta che voleva darti. Questa capacità di ascoltarsi. Il distacco dalla frenesia occidentale. Questo è tipicamente africano”. da un’intervista a Sandro Filippini, coordinatore progetti ACRA in Ciad


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RISPETTO


“La beneficienza sottosviluppa, il lavoro dà frutto” Padre Gherardi

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EMPOWERMENT


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“Ça va, ça va. Ça va très bien” “È un Paese molto aperto. Tante e diverse etnie. Diverse lingue e dialetti. Ma tra i villaggi, le popolazioni sono molto aperte, accoglienti, sono persone positive, pacifiche. Ridono sempre! È vero quello che si dice di loro: se qualcuno chiede loro ‹Come va?› rispondono ‹Ça va, ça va. Ça va très bien› Sempre. Anche se sono in ospedale! E non è una convenzione sociale è proprio un approccio alla vita. Anche rispetto alle religioni sono estremamente tolleranti. Sono animisti, con tradizioni differenti nelle diverse regioni. Nel rapporto con l’Occidente, con l’Europa, sono venuti a contatto con il cattolicesimo o il protestantesimo. Poi hanno conosciuto l'Islam. Li hanno accolti, inglobati nella loro cultura, anche se in fondo sono rimasti sostanzialmente animisti."


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Il Paese degli uomini integri Faso (Paese). Questo il significato. Belli e fieri, i burkinabé. E non si può parlare di Burkina senza citare Sankara, il presidente che decise quel nome, sostituendolo alla definizione coloniale di Alto Volta. Una figura importantissima per tutta l’Africa subsahariana, il "Che africano". Alcune sue politiche ambientaliste per la difesa e il buon utilizzo delle risorse, sul sistema di riforestazione o sull’apertura del Paese… sono sopravvissute al colpo di Stato in cui cadde nell’87 e hanno reso il Burkina, un Paese per molti aspetti all’avanguardia nell’Africa dell'Ovest”. da un’intervista a Valeria De Paoli

Burkina Faso

EMPOWERMENT

Burkina (uomini integri)

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La natura in Burkina Faso è grandiosa. La politica di protezione ambientale è molto dura, ma ha funzionato. E nonostante questo sia un Paese del Sahel, le risorse naturali sono state preservate. La Tapoa è una provincia molto estesa e varia: va dalla regione saheliana pura più a nord a una sudanese, dove le piogge sono molto più abbondanti e la vegetazione molto più densa. Ciononostante, anche a nord nel Sahel, non s'incontra il deserto vero e proprio, ma piuttosto una savana arborea. A poche decine di chilometri verso Est, lungo la strada che scende per Diapaga, c'è il Niger. E lì è come se ci fosse una riga tracciata sulla terra, il paesaggio cambia: di qui ci sono gli alberi, di là non ci sono. Anche in Senegal, per esempio, ci sono pochissimi alberi - a parte i baobab che sono sacri - mentre in Burkina la metà degli alberi sono sacri!


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Giocare con la sabbia

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“scienza” araba che ha millenni di storia ed è penetrata in

a causa dell’isolamento territoriale ha conservato molto più

Burkina fino alla zona Gourmantché. Per questo, nel resto

di altri, la cultura e i costumi tradizionali. Fra le altre cose,

del Paese sono tacciati di essere dei magiciens, dei maghi.

praticano la geomanzia attraverso la lettura della sabbia

Ma nella sabbia, dicono loro, sta scritto il passato, il presente

e non fanno niente senza, come dicono loro "giocare la

e l’immediato futuro, non quello lontano che dipende dalle

sabbia". Si tratta di una pratica divinatoria molto antica, una

scelte individuali che la geomanzia ti può aiutare a operare.

Burkina Faso

EMPOWERMENT

Nella Tapoa vivono i Gourmantché, un’etnia minoritaria che


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EMPOWERMENT

Dal Centro Africa al Centro America Guayamango e Jujutla sono due villaggi di poche migliaia di abitanti nella regione di Ahuachapán, una zona montana, rurale e remota ai confini di El Salvador con Honduras e Guatemala. Difficile lì, per i giovani, inventarsi un futuro! Forte l’isolamento. Inadeguata la formazione. Poche le opportunità lavorative. Per chi ha voglia e talento, l’unica soluzione è cercare altrove, migrare.

Giovane e donna, la presidente dell’associazione Fra il 2008 e il 2011 abbiamo organizzato, insieme all’università di San Salvador, corsi di formazione tecnica specifici per le diverse professioni e appoggiato lo sviluppo di attività economiche. Circa 40 giovani fra i 25 e i 30 anni hanno avviato imprese agricole, di allevamento di polli, di maiali, produzione di ortaggi, ma anche microimprese più “urbane”: serigrafia, riparazione di televisioni, negozi… Soprattutto si è formato un movimento giovanile, la cui presidente è una giovane donna, che si è dato una sua struttura legale. Così, con la collaborazione delle autorità locali, si sono aperti spazi di coordinamento inter-istituzionale per capitalizzare e divulgare l'esperienza di Guayamango e promuovere politiche per i giovani anche attraverso la partecipazione della cittadinanza.

Honduras El Salvador


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“Mi vergogno di fronte alla terra; mi vergogno di fronte ai cieli; mi vergogno di fronte all’alba; mi vergogno di fronte al crepuscolo; mi vergogno di fronte al cielo azzurro; mi vergogno di fronte alle tenebre; mi vergogno di fronte al sole. Una di queste cose mi sta sempre guardando. Non sono mai al di fuori del loro sguardo� Canto Navaho


sostenibilitĂ ambientale


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“Il futuro dipende da quello che facciamo nel presente� Mahatma Gandhi


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SOSTENIBILITÃ AMBIENTALE

Nicaragua


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Quinoa, l’oro delle Ande Sono oltre cento le varietà esistenti di quinoa. Di queste tre sono da qualche anno grandemente richieste sui mercati occidentali dove si è improvvisamente riscoperto l’alto valore nutrizionale di questo antico alimento che, in passato, insieme alla carne di lama, costituiva la base dell’alimentazione delle popolazioni andine. Nel tempo, le pratiche di coltivazione e allevamento avevano generato

Coltivazioni sostenibili

un complesso sistema integrato tra

Nel dipartimento di Potosi, dal

società, cultura, ambiente ed economia

dicembre 2013 al 2015, abbiamo

basato su un’attenta gestione delle

lavorato per Identificare un modello

risorse locali. Ma, l’introduzione di stili

produttivo sostenibile a partire

di alimentazione diversi e di pratiche

dalla tradizione, per diffondere

di produzione intensiva avevano rotto

e implementare le conoscenze

quell'equilibrio.

tradizionali, le tecniche migliorate

Il boom commerciale della quinoa aveva

e le norme internazionali per una

spinto ad un avanzamento frenetico

coltivazione sostenibile e, infine, per

delle frontiere agricole, senza alcuna

trasferire alle popolazioni locali queste

attenzione alla sostenibilità ambientale,

conoscenze produttive, ma anche

con conseguente degrado di vaste

imprenditoriali.

aree perché il terreno, privato della

Abbiamo definito consuetudini

vegetazione nativa e dell’importante

comunitarie per l’uso corretto delle

ruolo di fertilizzazione rivestito dai

risorse produttive del territorio

camelidi, diventava rapidamente

coinvolgendo 4.000 persone di cui

improduttivo e veniva abbandonato.

la metà donne. E in Italia abbiamo sviluppato percorsi didattici per 2.000 studenti delle scuole milanesi, incontri pubblici di divulgazione delle qualità nutrizionali della quinoa e percorsi commerciali per la diffusione di questo prezioso vegetale.


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VALORIZZAZIONE DELLE CULTURE LOCALI

Bolivia


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“Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio. Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra. Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede.â€? Lao Tse


UN IMPEGNO A LUNGO TERMINE


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Con l'impegno di tutti “Come spesso accade per le infrastrutture, noi facciamo la direzione lavori, ma chiediamo sempre la partecipazione delle comunità alla loro realizzazione. Questo è un elemento chiave per la riuscita del progetto, che si tratti di un acquedotto, una scuola, un magazzino o una diga. La partecipazione non è detto che sia economicamente significativa o che si debba esprimere in denaro, l’importante è che ci sia la percezione che quello che viene realizzato appartiene al villaggio. Se c’è stato uno sforzo qualsiasi, anche solo il portare della sabbia, l’acqua, il cibo per chi lavora alla costruzione… allora ognuno nel villaggio sentirà quell’opera come propria: ‹anch’io ho fatto qualcosa per averla!› Solo così, una volta chiuso il progetto, allontanatasi la ONG, quell’opera continuerà a funzionare, sarà mantenuta e correttamente gestita”. da un’intervista a Nicola Morganti, attuale presidente ACRA


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UN IMPEGNO A LUNGO TERMINE

Senegal


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Dalla nuova Costituzione Ecuadoriana Art 12 - Il diritto umano all'acqua è fondamentale e irrinunciabile. L'acqua costituisce un patrimonio nazionale strategico di uso pubblico, inalienabile, imprescrittibile ed essenziale per la vita. Art. 318 - L'acqua è un patrimonio nazionale strategico di uso pubblico, dominio inalienabile e imprescrittibile dello Stato e costituisce un elemento vitale per la natura e per l'esistenza

Acqua, un diritto inalienabile

degli essere umani.

L’Ecuador è il primo Paese che in

Si proibisce qualsiasi forma di

Costituzione riconosce l’accesso

privatizzazione dell'acqua.

all’acqua come diritto umano fondamentale e formalizza il divieto di ogni forma di privatizzazione. Alcune parole in questa Costituzione sono frutto dell’impegno di ACRA che ha finanziato studi, organizzato dibattiti, favorito la partecipazione fra tutti gli attori del territorio e promosso la collaborazione tra il Foro delle Risorse Idriche e il Movimento per un Contratto Mondiale sull’Acqua.

(diritti


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UN IMPEGNO A LUNGO TERMINE

Ecuador


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UN IMPEGNO A LUNGO TERMINE


Via Lazzaretto 3, 20124 Milano, Italia Tel. +39 02 27000291 - Fax +39 02 2552270 CF 97020740151 www.acra.it


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