sintesi bilancio sociale 2010
Una donna con immaginazione, è una donna che non solo sa progettare la vita di una famiglia e quella della società, ma anche il futuro del millennio” Rigoberta Menchú Tum Premio Nobel per la Pace 1992
sintesi bilancio sociale 2010
C H I SI A M O
Dati riferiti all’anno 2010
12
paesi
42
anni
65
progetti
660.414 314.256 totale beneficiari
di cui donne
BILANCIO SOCIALE 2010
2
E L I B I N E T S O S O PP SVILU BILITà
A S N O P S E R à EQUIT ZIONE GIUSTIZIA PARTECIPA ORIZZAZIONE I nostri valori
L A V E C A P ETà DELLE CULTURE SOLIDARI E N O I S U L C N I O T A I R A N E PART NTERDIPENDENZA
I
I L O P O P I E D
ACRA (Cooperazione Rurale in Africa e in America Latina) è un’Organizzazione non governativa, senza scopo di lucro, laica e indipendente fondata nel 1968 e riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri italiano e dall’Unione Europea. Da oltre 40 anni ACRA lotta contro la povertà a fianco delle comunità rurali in diversi paesi dell’Africa (Burkina Faso, Camerun, Ciad, Senegal, Tanzania), del Centro e del Sud America (Bolivia, Ecuador, El Salvador, Honduras, Nicaragua) e dal 2010 dell’Asia (India).
In Europa e in Italia, in un’ottica di solidarietà tra i popoli, ACRA promuove una cultura di pace, dialogo e scambio interculturale attraverso campagne di educazione, informazione, comunicazione e sensibilizzazione. Dal 4 aprile 2011 ACRA si è trasformata in Fondazione di partecipazione. I nostri impegni • Trovare soluzioni alla povertà; • favorire l’“empowerment” locale; • tutelare i diritti fondamentali; • focalizzare la centralità del mondo rurale.
la pulisco la casa, a di andare a scuo im pr o , na atti m di uirò i miei studi fin Mi sveglio alle 5 l’acqua. Io proseg re de nno en pr ha a e ch do e va e le ragazz preparo il pranzo segnante. A tutte in e ar nt e ve ch di i co di rre ano hé vo all’università perc e a quelle che rifiut la uo sc a i rs ive cr i dico di ris . interrotto gli stud ventare insegnante Il mio sogno è di di o. nn ra nti pe ne se Adigro, Ciad 14 anni villaggio di Charrafia Brahim, el Naranjo, comunità di Planes lla de ua Ag de a nt Sono molto ssa della Ju rire questo ruolo. op Sono la Presidente ric a a nn do ca la. Sono l’uni comitati e che gli Municipio di Marca sulla gestione dei ne io az , rm fo la ito segu r la seconda volta orgogliosa di aver vato il mandato pe no rin o an bi ab ità comun abitanti della mia ucia in me. ere una grande fid av di o nd tra os m di cala, Honduras , Municipio di Mar os nt Sa a nz ra pe Sofia Es
Lettera del Presid
ente
Angelo Locatelli
Questi sono solo due frammenti delle numerose storie ascoltate da donne che hanno lavorato con noi nel 2010. Storie di coraggio e forza, storie di donne resilienti, capaci di attivare processi di promozione personale e sociale. Donne convinte della necessità del cambiamento, dell’importanza del loro ruolo nel processo di sviluppo umano, impegnate in prima linea nelle loro comunità rurali, nei loro territori. A loro e a tutte le donne che, a tutte le latitudini del pianeta, si impegnano, giorno dopo giorno, è dedicato il nostro bilancio sociale 2010 perché siamo profondamente convinti che vadano sostenute con forza e determinazione e perché pensiamo che in esse risiedano le speranze di un futuro più equo, più giusto.
Per una realtà come Acra che opera nelle aree rurali più marginali del pianeta, a contatto con le povertà estreme, che si misura con la complessità della sopravvivenza quotidiana, con la difficoltà di garantire i beni primari come acqua e cibo, lavorare a fianco delle donne è molto più che una scelta, è un dovere che ci siamo assunti e che vogliamo implementare sempre più. Attraverso i loro volti e le loro parole abbiamo voluto raccontare il nostro intervento e illustrare con un’attenzione particolare al genere il percorso nei paesi in cui operiamo. Declinare le nostre azioni al femminile significa per noi accendere un faro sulla realtà delle donne che sono un importante motore di sviluppo umano.
3
BILANCIO SOCIALE 2010
4
FEM LA CONDIZIONE
75%
MINILE NEL MON
DO
delle persone più povere al mondo sono donne
Fonte dati: vedi nota a pag. 6
2/3
90%
dei 774 milioni di adulti analfabeti sono donne
19%
reddito reinvestito
la rappresentanza
femminile nei parlamenti in
dalle donne a beneficio delle loro famiglie
termini di media mondiale
54%
la percentuale femminile dei 72 milioni di minori che non
frequentano la scuola
+1/2
più della metà delle persone affette da Hiv/Aids sono donne
A DEI LA LUNGA STRAD
DIRITTI DELLE DO
NNE
1948
Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo
1975 1979
Convenzione delle Nazioni Unite per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW)
Prima Conferenza Mondiale sulle donne - Mexico City
1980
Seconda Conferenza Mondiale sulle donne - Copenhagen
1985
Terza Conferenza Mondiale sulle donne - Nairobi
1993
Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne
1995
Quarta Conferenza mondiale sulle donne - Pechino
2000 2000
Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su donne e peacebuilding
Sessione Speciale dell’Assemblea generale ONU “Pechino+5”
2005 2006
Quinta Conferenza mondiale sulle donne - New York “Pechino+10”
Patto europeo per la parità di genere adottato dal Consiglio europeo
2010
Risoluzione del Parlamento europeo su Pechino+15: Piattaforma d’azione delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere
2011
Conferenza Mondiale delle Donne “di base” - Caracas 55^ Sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla Condizione Femminile (CSW) - New York
5
LA CONDIZIO
NEI PAESI IN VIA NE DELLE DONNE
DI SVILUPPO
RA
AC ratore Delegato di
ist Lettera dell’Ammin Elena Casolari
Se la condizione della donna a livello mondiale dimostra con chiarezza quanto strada ci sia ancora da compiere per riuscire a raggiungere una reale equità di genere, la condizione nei paesi in via di sviluppo dove ACRA lavora da più di 40 anni è ancora più preoccupante e grave. In molti paesi, negli ultimi anni, sono sorti molti movimenti dal basso, associazioni di difesa dei diritti e di lotta alle
Indice di Disuguaglianza di Genere
6 BILANCIO SOCIALE 2010
discriminazioni e anche i governi si sono mossi varando normative volte all’“empowerment” femminile e all’equità di genere, ma il cammino da compiere è ancora lungo e richiede l’impegno e lo sforzo congiunto di attori diversificati, compito a cui - dal nostro punto di vista - le realtà di cooperazione come la nostra non possono nè devono sottrarsi.
I
HONDURAS
Partecipazione alla forza lavoro delle donne adulte (15+ anni)
0,634
Tasso di alfabetizzazione
I
Ruolo politico delle donne
36%
18%
dei deputati
280 decessi
80,2%
Mortalità materna legata al parto (su 100.000 nascite)
NICARAGUA 0,648
EL SALVADOR 0,630
I 47%
20,7%
dei deputati
I 40%
19%
dei deputati
170 decessi
67,8%
170 decessi
79,6%
ECUADOR 0,624
I 54% 89,7%
32,3%
dei deputati
210 decessi
BOLIVIA 0,649
I 68% 80,7%
SENEGAL 25,4%
dei deputati
290 decessi
0,689
I 63%
22,7%
dei deputati
980 decessi
29,2%
FONTI RELATIVE AI DATI STATISTICI: CIA the World Factbook 2010 - UNICEF Comitato italiano, Adolescenza. Il tempo delle opportunità (Roma, 2011) UNFPA, The maternal health thematic fund. Annual report 2010 (2010) - UNDP, United Nations Development Programme, Annual report 2010 (2010) - ILO, Economically Active Population Estimates and Projections 1980-2020. 5th edition (revision 2008) - UNICEF Updated values of GII using new maternal
O UMANO 2010: PP U IL SV O LL SU ENERE RAPPORTO UAGLIANZA DI G G U IS D I D E IC D INTRODOTTO L’IN
Il Rapporto sullo Sviluppo Umano 2010 (United Nations Development Programme - UNDP) presenta tre nuove misurazioni che integrano il tradizionale Indice di Sviluppo Umano (ISU), fino a ora basato su salute, istruzione e reddito. Le nuove misurazioni sono l’ISU corretto per Disuguaglianza, l’Indice della Disuguaglianza di Genere e l’Indice Multidimensionale della Povertà.
L’Indice della Disuguaglianza di Genere misura i mancati risultati dovuti alle disparità di genere nel campo della salute riproduttiva, dell’empowerment e della partecipazione alla forza lavoro.
MO in cui LAV O R IA paesi nei donna condizione della
BURKINA FASO n.p.
n.p. 15,30%
dei deputati
I 78%
7
CIAD
700 decessi
14,30%
dei deputati
I 72%
1.500 decessi
12,8%
15,2%
INDIA 0,721
I
34%
10,8%
dei deputati
450 decessi
47,8%
I valori dell’Indice di Disuguaglianza di Genere vanno da 0 = perfetta uguaglianza a 1 = disuguaglianza totale
ZIBAR)
TANZANIA (e ZAN
CAMERUN 0,744
I 53% 59,8%
13,9%
dei deputati
1.000 decessi
n.p.
I 87%
36%
dei deputati
950 decessi
62,2%
mortality ratio estimates from 2008 ( 2010) - United Nations, World Marriage shown refer to the latest year available in the period 1990 to 2008 (2008) WHO, Maternal Mortality in 2005: Estimates prepared by WHO, UNICEF, UNFPA and the World Bank (Geneva, 2007).
I DI ACRA GLI ASSI TEMATIC FEMMINILE LA CONDIZIONE IN RELAZIONE AL
A C Q UA
L’acqua, le risorse naturali e la donna
RISORSE NATURALI
BILANCIO SOCIALE 2010
8 Le risorse naturali, l’integrità ecologica degli ecosistemi, l’ambiente pulito e non contaminato da sostanze insalubri o tossiche sono un valore assoluto e nello stesso tempo rappresentano la base della vita. L’acqua è il bene più prezioso, è per tutti, è di tutti; il suo utilizzo è un diritto universale, inalienabile e come tale, per ACRA, va promosso, difeso e garantito. L’acqua è un bene comune e per questo motivo nei progetti di ACRA viene gestita in un’ottica comunitaria e partecipativa. Ma trattandosi di un bene disponibile in quantità limitata, il suo utilizzo deve essere razionale e parsimonioso, rispettoso dell’ambiente e degli specifici ecosistemi.
Più che mai quindi gli interventi per lo sviluppo rurale che ACRA promuove si occupano in modo integrato e interdipendente di gestione dei bacini, piani per l’uso sostenibile delle risorse e del territorio, costruzione di impianti idrici e gestione dell’acqua, lotta alla desertificazione, salvaguardia e tutela degli ecosistemi, della biodiversità e delle risorse naturali, produzione di energia da fonti rinnovabili e gestione dei rifiuti. Per i temi “acqua e servizi sanitari” e “risorse naturali” le donne sono da tempo il focus dei progetti di ACRA. Sono infatti le donne a dedicare molto tempo a prendere l’acqua, ancora bambine; sono loro che perdono giorni di scuola perché
camminano per ore con le taniche sul capo; sono loro a usare l’acqua per cucinare; le adolescenti a non frequentare la scuola nei giorni di mestruazione, perché a scuola non ci sono i servizi igienici; sono le mamme che insegnano ai bambini le buone norme di igiene e la prevenzione delle malattie. Sono anche spesso le donne ad avere ruoli chiave nell’amministrazione di micro-crediti per l’avvio di progetti sulle risorse naturali; loro a essere imprenditrici nell’attuazione dei progetti; loro i membri dei comitati comunitari per la gestione delle foreste e dei bacini e loro a contribuire al lavoro comunitario per la costruzione di strutture.
Madame Marie Clemence Comunità rurale di Coubalan, regione di Ziguinchor, Senegal Progetto: Acqua potabile per le comunità rurali I vantaggi di avere i rubinetti in casa sono davvero tantissimi. Non devo più fare tanta strada per andare a prendere l’acqua e quindi io posso lavorare molto di più nei campi per raccogliere il miglio, ho più tempo per cucinare e per occuparmi dei miei figli. Ma posso anche andare al mercato per vendere il pesce e anche per comprare ciò che serve per la mia famiglia, per esempio la verdura.
• • •
ua potabile nno accesso all’acq ha n no e a per uso sanitari di base on rs pe la raccolta d’acqu a servizi igienico r o 886 milioni di pe ss e ce or ac di i o on nn ili ha 0m one non nsumano più di 20 2,6 miliardi di pers tutto il mondo co in e nn do le no In un solo gior domestico
9 Sono loro spesso a essere estromesse dalle decisioni. Le donne, quindi, sono le più responsabilizzate sul fronte della fornitura di acqua e di accesso ai servizi sanitari; sono i soggetti che contribuiscono maggiormente alla conservazione degli ecosistemi, che producono reddito a partire dalle risorse naturali, che partecipano al lavoro fisico per migliorare la qualità di vita delle famiglie e delle comunità, che veicolano i messaggi più importanti ai figli. Ma sono anche le meno rappresentate negli organi comunitari, motivo questo che porta ACRA a coinvolgerle il più possibile nelle attività dei progetti di sviluppo. Le donne risultano centrali nei processi di sviluppo rurale e il loro coinvolgimento nei progetti è fondamentale. L’esperienza di lavoro con le donne e sulle donne ha portato i suoi frutti: ACRA può vantare risultati di grande rilievo.
I DI ACRA GLI ASSI TEMATIC FEMMINILE LA CONDIZIONE IN RELAZIONE AL
A C Q UA RISORSE NATURALI
BILANCIO SOCIALE 2010
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Doña Ursula Sanchez, 80 anni, Municipio di Santa Elena, Honduras Progetto: Acqua e risorse naturali Per tutta la mia vita sono sempre andata a prendere l’acqua alla fonte o al pozzo. Adesso con l’acquedotto che ACRA ha costruito cambia tutto. Sono contenta e dico grazie a Dio perché finalmente abbiamo l’acqua in casa e potremo bere acqua buona.
A Zanzibar sono state approvate norme nazionali che impongono ai comitati per l’acqua dei villaggi di dedicare metà dei seggi alle donne. In Senegal le donne di un distretto sono state coinvolte in corsi sull’importanza di bere acqua potabile, di usare latrine e di lavarsi le mani con il sapone, e tutte le famiglie si sono dotate di un rubinetto d’acqua potabile e di una latrina. In Ecuador le donne sono voce fortissima nei movimenti per l’acqua e nei comitati, e conservatrici dell’ecosistema umido del páramo grazie alla sostituzione di vacche con alpache, che non compattano il suolo e producono lana da filare e tessere.
L’acqua, le risorse naturali e la donna
• • •
i re oltre 200 milion ero arrivare a esse bb tre po 50 20 l eno 50 milioni, ne o stata persa tali oggi sono alm un campo da calci vazioni agricole è lti I rifugiati ambien co lle de a tic alle dimensioni di ne ri ge pa à le sit ca er iv pi od tro bi a Il 75% della perficie di forest e distrutta una su Ogni secondo vien
dei comitati per la gestione dell’acqua spesso partecipano alle riunioni ma non prendono la parola: nelle pubblicazioni sono descritte come “seen but not heard” (viste ma non sentite). In Senegal le donne hanno imparato e insegnato ai figli le buone pratiche di igiene, ma a volte i mariti non pagano le bollette per l’acqua e i rubinetti vengono chiusi; le latrine sono a volte inutilizzate perché esiste il timore di “cadere nel buco”.
In Bolivia le donne hanno contribuito significativamente all’autocostruzione di cisterne e acquedotti. In Ciad e Camerun le donne sono diventate produttrici di sapone con estratti dell’albero di neem. Questo ha contribuito alla riforestazione della Valle del Logone tramite l’impianto di vivai. In Burkina Faso le migliori amministratrici dei fondi per attuare i piani ambientali sono donne. Ma. Ci accorgiamo che questo non basta. Il lavoro fin qui fatto con le donne e sulle donne lascia alcuni lati scoperti. A Zanzibar le donne che fanno parte
Per la vera partecipazione delle donne (non solo per la presenza) occorre educare alla cittadinanza e tenere in considerazioni aspetti culturali fortemente radicati, negli uomini e nelle donne.
In Ecuador la legge sull’acqua non riesce a essere approvata perché rimangono nodi irrisolti; le tessitrici di lana di camelide faticano a produrre capi attraenti per il mercato. In Bolivia i comitati costruiscono le proprie infrastrutture, ma sono coordinati da enti poco trasparenti. In Ciad e Camerun le donne non sono state ascoltate e insieme al vivaio non è stato finanziato il pozzo, minando il buon esito del loro lavoro. In Burkina Faso procedure nuove per i fondi a concorso richiederanno che gli amministratori ruotino di villaggio in villaggio, discriminando le donne ottime amministratrici che non possono allontanarsi dalla famiglia.
Per l’adozione di pratiche igieniche virtuose bisogna attaccare i pregiudizi ed educare anche gli uomini, che spesso gestiscono il portafoglio di famiglia. Per stendere una normativa efficace e pratica sulle risorse idriche bisogna affrontare temi cruciali in modo trasversale. Per una gestione efficiente dell’acqua e di tutte le risorse naturali è necessario trasmettere pratiche di buon governo: trasparenza, integrità, partecipazione e responsabilità, per la piena padronanza delle attività generatrici di reddito delle donne occorrono formazione ed educatori ben preparati. Per la corretta condivisione dei doveri e l’adempimento dei diritti delle donne, è necessario fare sempre più riferimento alle politiche di genere: donne, bambini, adolescenti, uomini non pensano, agiscono e desiderano allo stesso modo e i programmi sull’acqua e sulle risorse naturali devono tenerne conto.
Ben lontano da essere fallimenti, questi sono spunti utilissimi per riorientare gli interventi.
Questi punti così significativi segnano il percorso per il lavoro di ACRA dei prossimi anni.
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I DI ACRA GLI ASSI TEMATIC FEMMINILE LA CONDIZIONE IN RELAZIONE AL
CIBO
Il cibo e la donna
Angela Hernantez Sequeira Coltivatrice, Dipartimento San Juan, Nicaragua Progetto: Produrre conservando
BILANCIO SOCIALE 2010
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In quanto Diritto Umano riconosciuto dalle Nazioni Unite, l’alimentazione può e deve essere garantita equamente a tutte le persone, in ogni parte del pianeta. Tuttavia ancora oggi, per più di un miliardo di persone nel mondo affette da fame e malnutrizione, la maggior parte delle quali vivono nelle aree rurali dei Paesi in via di Sviluppo, questo traguardo è un’utopia. Negli ultimi venti anni il nostro pianeta ha vissuto un continuo ed inesorabile declino della propria agricoltura. La produttività del settore agricolo è stata penalizzata dalla mancanza di una strategia globale per l’accesso ai mezzi di produzione, l’acquisto di sementi di qualità e il rafforzamento degli attori della produzione nell’ambito delle politiche settoriali. Contemporaneamente, l’impennata dei prezzi alimentari nel 2006-2008 (e quella che stiamo registrando in questi giorni) ha aumentato la consapevolezza del mondo sull’urgenza di identificare nuove strategie volte ad assicurare la sicurezza alimentare per tutti. Assumere la prospettiva del diritto al cibo e sovranità alimentare significa per ACRA affermare il ruolo centrale delle comunità rurali quali attori fondamentali per il cammino verso un equo e sostenibile sviluppo del mondo rurale. Tale l’obiettivo non può essere raggiunto senza un forte coinvolgimento e il punto di vista delle donne. Secondo un recente rapporto della FAO, se le donne nelle zone rurali avessero lo stesso accesso degli uomini a terra, tecnologia, servizi finanziari, istruzione e mercato, sarebbe possibile alimentare 100-150 milioni di persone in più nel mondo. Oggi le donne nei paesi in via di sviluppo rappresentano il 43% della forza lavoro agricola; questa proporzione raggiunge quasi il 60% nell’Africa sub-sahariana.
Mi chiama Angela, ho 7 figli, vivo e lavoro nella comunità di Siempre Viva, nel dipartimento di San Juan in Nicaragua. Sono coltivatrice in questa piantagione, coltivo più piante: yucca, ananas, riso, mais, fagioli, cacao, quequisque e dunque posso offrire ai miei figli cibi diversi e un’alimentazione più ricca e più sana. Con i frutti della prima raccolta abbiamo comprato carne, pesce, pollo, maiale. Prima avevamo davvero poche possibilità di comprare il cibo, ora è tutto diverso. Se prima potevo comprare una “libbra” di carne, ora ne compro tre; ecco, questa è la differenza.
In quasi tutte le società rurali, sono soprattutto le donne che si prendono cura della casa, ma che al tempo stesso si fanno carico di buona parte (e a volte anche di più) del lavoro agricolo: dobbiamo loro gran parte della produzione alimentare mondiale dai paesi in via di sviluppo. Inoltre i redditi delle donne sono generalmente re-investiti nel benessere della famiglia. Lavorano più ore rispetto agli uomini e la loro attività spesso include lavori usuranti, con importanti ricadute per la loro salute e la sottrazione di tempo alla cura di se stesse e dei figli. Nonostante il fondamentale contributo delle donne ai lavori agricoli e agli altri settori dell’economia rurale, il ruolo economico delle donne rimane in gran parte misconosciuto negli studi statistici e ignorato da gran parte delle politiche pubbliche. Le donne hanno un ruolo determinante, ma non sempre riconosciuto.
• • •
ica soffre la fame cron e disabilità lazione mondiale po morti premature po do lla an de us 6 ca 1/ ni e, bi m on rs ba e pe za di an id Quasi 1 miliardo agricola lare donne in grav della forza lavoro colpisce in partico e % 43 on il izi o tr an nu nt al m se La rappre i in via di sviluppo Le donne nei paes
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Ivania Diaz Urbina, Responsabile dell’allevamento maiali, Dipartimento San Juan, Nicaragua Progetto: Produrre conservando
Disuguaglianze tra uomini e donne in agricoltura - alcuni esempi •
La dimensione media dei campi di proprietà di uomini è quasi il triplo di quelli di proprietà di donne (nel mondo).
•
Un’analisi degli strumenti di credito in cinque paesi africani ha rilevato che le donne ricevono meno di un decimo del credito di cui godono gli uomini a capo di piccole aziende agricole.
•
Nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, la tripla responsabilità delle donne che vivono in aree rurali - il lavoro agricolo, la cura della casa e la gestione economica - si tramuta spesso in giornate di lavoro di 16 ore. Nonostante questo, alle donne è ancora negato l’accesso a importanti servizi infrastrutturali e alle tecnologie che potrebbero alleviare il loro carico di lavoro. Fonti: Banca Mondiale, FAO e IFAD (2008)
Mi chiamo Ivania Diaz Urbina, ho 18 anni e vivo nella comunità El Jobo, nel dipartimento di San Juan in Nicaragua. Qui nella comunità de El Jobo, siamo un gruppo di quattro donne ad occuparci dei maiali. In poco tempo siamo diventate davvero un gruppo ben organizzato. Ora abbiamo 31 maialini, ne abbiamo già venduti i 25 e con i soldi ricavati abbiamo comprato il concentrato, il mais, per la manutenzione dei piccoli e dei grandi. Le nostre condizioni sono molto migliorate e ora abbiamo più soldi per le nostre famiglie.. Ora, abbiamo il nostro piccolo allevamento. Il nostro sogno? Avere sempre più maiali, migliorare sempre più…
I DI ACRA GLI ASSI TEMATIC FEMMINILE LA CONDIZIONE IN RELAZIONE AL
ECONOMIA
L’economia e la donna (microfinanza, social business e sviluppo economico)
BILANCIO SOCIALE 2010
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Metà della popolazione mondiale vive in condizioni di povertà, sopravvivendo con meno di 2 $ al giorno. Per incrementare lo sviluppo delle proprie comunità, la popolazione locale, in particolare le donne, spesso intraprendenti, ma con scarse competenze tecniche, necessitano, però, sia di formazione sia di risorse finanziarie da investire in attività economiche. Per permettere ai gruppi più svantaggiati, in particolare alle donne e ai giovani, di accedere ai mercati, ACRA è impegnata sul fronte della microfinanza, in particolare in Ecuador, Senegal e Nicaragua. In Senegal, ad esempio, ACRA affianca l’URMECS (Union Rurale des Mutuelles d’Epargne et de Crédit du Sénégal), un’istituzione di microfinanza rurale formata da 15 casse di villaggio che comprende 10.156 persone di cui 3694, pari al 36%, sono donne. Significativo è il fatto che le donne non siano solo clienti, ma anche coinvolte nella gestione delle stesse: nei comitati di credito e di sorveglianza si registra una presenza femminile intorno al 20%. Per tutte le casse è previsto un prodotto finanziario di promozione femminile: si tratta di un credito erogato per acquistare presse per l’estrazione dell’olio di arachidi e di altri prodotti locali, mulini per il miglio e tutto ciò che può alleggerire il lavoro manuale delle donne. Finalità prioritaria del lavoro di ACRA a fianco dell’URMECS è quella di portare l’istituzione a promuovere sino al 40% l’accesso al credito femminile (al 31 dicembre 2010 il 42% di donne hanno aperto un conto e solo il 25% ha ottenuto un finanziamento), ad ampliare la propria offerta di prodotti socialmente rilevanti come le assicurazioni agricole e sanitarie e raggiungere, entro 3 anni, una dimensione ottimale(25 casse), un numero più elevato di clienti e una conseguente sostenibilità finanziaria.
In Ecuador, Senegal e Italia ACRA sta esplorando inoltre soluzioni per valorizzare le rimesse dei migranti e i loro investimenti in iniziative produttive e di sviluppo rurale, attraverso istituzioni di microfinanza locale. Nel 2010 particolare impegno è stato messo nel facilitare la conoscenza delle istituzioni di microfinanza rurali al sistema bancario italiano per permettere a questi enti di lavorare insieme. Lavorare in ambito economico per ACRA significa anche promuovere l’idea di impresa sociale1 quale soluzione di mercato efficace nel dare una risposta ai problemi sociali più urgenti che le persone vulnerabili e marginalizzate affrontano ogni giorno. In questo ambito ACRA si posiziona tra le prime realtà italiane a promuovere questo tipo di approccio. Nel nord del Camerun ACRA ha lavorato con le comunità locali e con le associazioni di donne per la creazione di un’impresa sociale, LogONE, per la produzione di olio di Neem attraverso un processo ad alta tecnologia (tecnologia supercritica).
1. L’impresa sociale è caratterizzata da un’attività economica gestita con sistemi e strategie che sono proprie di un’attività imprenditoriale commerciale, ma si differenzia dalle altre in quanto la sua mission sociale è il suo obiettivo primario. Per permettere a queste imprese di funzionare ACRA vuole coinvolgere investitori non solo filantropici ma anche investitori commerciali.
• • •
ecarietà si aggira in condizioni di pr
oltre il 50%, il 53%
quella
donne occupate percentuale delle a livello mondiale A livello globale la tutte le proprietà di % si l’1 io no agli uomini ch do ris ie ri ss vo in meno rispetto l mondo e po % 30 de impiegata in la il ito e dd 10 re il l de tra % te nano il 10 pagate mediamen Le donne guadag tiva, le donne sono ra vo la ne zio ta es A parità di pr
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Elisa Barahona, Direttore della Red de Mujeres, con focus su commercializzazione - Ecuador Progetto: Le comunità migranti protagoniste dello sviluppo
In Tanzania ACRA, in collaborazione con partner locali e con il partner strategico Fundaciòn Paraguaya, si è impegnata a creare un’impresa sociale per la gestione di una scuola tecnica agricola autosostenibile. In India invece, con il partner FEM (Associazione che lavora nell’ambito dell’empowerment femminile e nel social businnes), ACRA è impegnata in un intervento di scouting, cioè di ricerca di imprese sociali d’eccellenza che operano nel campo dell’elettrificazione rurale, la costruzione di case ecologiche a basso costo, la gestione dei rifiuti, le microassicurazioni sanitarie e la purificazione dell’acqua.
La rete ad oggi conta 350 socie, organizzate in 17 comitati suddivisi per 7 juntas parroquiales (ossia circoscrizioni territoriali), ha 700-1000 clienti a settimana, con un fatturato di 35.000 dollari mensili. La rete è una unione di donne accomunate da un interesse condiviso che promuove alternative di organizzazione sociale contro qualsiasi forma piramidale, patriarcale, machista e di falsa rappresentatività di poteri e gerarchie. All’inizio della storia della rete, i mariti impedivano alle donne di iscriversi all’organizzazione dicendo che le socie erano delle donne ribelli. Man mano che alcune donne hanno iniziato ad aderire, per conoscere i propri diritti, chiedere credito per attività produttive e migliorare la propria condizione economica, vi è stata una sempre maggiore partecipazione. Il fatto che i mariti fossero contrari significava che la rete stava lavorando bene. La rete è socia fondatrice della cooperativa Jardin Azuayo, nata nel 1997, una delle principali cooperative di credito e risparmio dell’Ecuador.
EDUCAZIONE
BILANCIO SOCIALE 2010
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I DI ACRA GLI ASSI TEMATIC FEMMINILE LA CONDIZIONE IN RELAZIONE AL
L’educazione e la donna
ACRA si sta impegnando nella costruzione delle linee guida inerenti all’educazione e ai diritti dei bambine/i e giovani utilizzando una metodologia partecipativa, nella consapevolezza che queste categorie insieme alle donne sono soggetti sociali determinanti nella costruzione di strategie di superamento della povertà e di ogni forma di discriminazione. L’educazione è inoltre componente trasversale in tutti i progetti promossi da ACRA: dall’alfabetizzazione di base, all’educazione ambientale, fino alla formazione tecnica e professionale e all’educazione informale rivolta agli adulti, con particolare attenzione alle donne. Secondo le stime più recenti dell’Unicef sono 69 milioni i bambini che non frequentano la scuola primaria e 2/3 sono bambine. Inoltre sono 71 milioni gli/le adolescenti che non frequentano il ciclo successivo. I passi in avanti compiuti verso il raggiungimento del secondo Obiettivo del Millennio, l’istruzione primaria universale (meta ancora lontana per molti paesi) evidenziano l’esistenza di una sostanziale discriminazione nei confronti delle bambine ostacolando così il raggiungimento entro il 2015 del Terzo Obiettivo sulla promozione della parità di genere e l’empowerment delle donne. Inoltre il miglioramento dell’accesso alla scuola primaria è ridotto dall’allarmante divario che ancora si registra tra alunni e alunne. Nei paesi poveri le bambine e le ragazze portano a termine più difficilmente la scuola primaria e questa discriminazione si accentua nella scuola secondaria e all’università. Un esempio di impegno a favore dell’educazione femminile è la campagna 2011-12 lanciata in Ciad per promuovere il diritto allo studio che intende agire per aumentare il tasso di iscrizione alla scuola primaria di bambini e bambine e per ridurre la dispersione scolastica soprattutto delle bambine.
Wilfredo Fuentes, 23 anni, e María de la Paz García Morales, 22 anni, presidente e vicepresidente della Red Juvenil Torogoz riconosciuta a livello nazionale - El Salvador Progetto: Giovani e cittadinanza attiva La Red Torogoz ha potuto crescere e rafforzarsi, avviando iniziative impensabili:alcuni giovani hanno dato vita a piccole imprese cooperative. Ma la Red Torogoz ha pensato anche al divertimento e alla formazione, perché è questo che i ragazzi amano: stare insieme, conoscersi, imparare, divertirsi... in una parola, crescere. E allora via a corsi di musica, arte e danza.Abbiamo creato un circolo virtuoso di cittadinanza attiva, autostima e identità che rappresenta un patrimonio indispensabile per il futuro del nostro paese.
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ne no donne il 54% sono bambi beti nel mondo so fa al an ti ul ad o UNESCO, 2010) di i at (d on ili la m uo 4 sc 77 la i de no 2/3 quenta ri pericolosi) mbini che non fre 15 sfruttati in lavo (1 ri to Dei 72 milioni di ba ra vo la ni bi ori sono bam 215 milioni di min
Koumte Heleine, 16 anni, CM2, villaggio Sido - Ciad Progetto: Garantire l’educazione e ridurre la disparità di genere Tutti i membri della mia famiglia non erano d’accordo di mandarmi a scuola. Dopo la morte dei miei genitori, sono stata adottata da uno dei miei zii paterni che non avevano soldi per mandarmi a scuola e dunque mi ‘usavano’ solo per lavorare nei campi. Io mi sono battuta per iscrivermi a scuola e nel 2005, grazie a piccoli commerci che ho fatto, ce l’ho fatta, anche se questo è stato motivo di grande disaccordo tra me e mio zio.
Amarjit Kaur e Parvinder Kaur Formatrici di gruppi di mutuo aiuto a Dhinghi, villaggio nella municipalità di Nabha nel Punjab - India Progetto: Educazione e sviluppo economico Secondo l’Unicef, in Ciad il tasso netto di iscrizione alla scuola primaria è del 41% per i bambini e del 31% per le bambine, mentre nella scuola secondaria è del 13% per i maschi e del 5% per le femmine. Nell’ambito dei progetti educativi di ACRA viene riposta molta attenzione anche all’assunzione di personale femminile nei vari ruoli in quanto presenze fondamentali per il lavoro di contatto con le donne, viene inoltre promossa la formazione delle AME (Associazioni delle Mamme degli Allievi) con l’obiettivo di coinvolgerle direttamente a vari livelli: alfabetizzazione delle stesse mamme, promozione di attività generatrici di reddito finalizzate ai bisogni della scuola, ruolo attivo all’interno della famiglie e della comunità per mandare le bambine a scuola.
Amarjit e Parvinder, che non erano mai uscite dalle loro case nè tanto meno dal loro villaggio, hanno avuto il coraggio di comunicare ai loro mariti il desiderio di poter contribuire al sostentamento economico della famiglia. Le due donne sono state incoraggiate ad occuparsi della formazione di gruppi di mutuo aiuto nel loro villaggio, aiutando le loro amiche e vicine di casa a riunirsi per formare nuovi gruppi e sperimentando così, in prima persona, quello che motivazione e forza di volontà possono dare. Da allora, grazie alla confidenza acquisita, lavorano con The Nabha Foundation nella formazione di gruppi di mutuo aiuto negli altri villaggi nella municipalità di Nabha inseriti nel Progetto. Attraverso il loro sforzo congiunto, The Nabha Foundation ha formato più di 40 gruppi negli ultimi 10 mesi. Oggi, Amarjit e Parvinder possono aprire conti correnti e aiutare le altre donne a lavorare insieme nella realizzazione di ricami della tradizione punjabi.
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I DI ACRA GLI ASSI TEMATIC FEMMINILE LA CONDIZIONE IN RELAZIONE AL
SALUTE
La salute e la donna
BILANCIO SOCIALE 2010
18
Le maternità precoci, la mortalità legata al parto, la diffusione del virus e della malattia dell’HIV/AIDS, che colpisce statisticamente le donne 4 volte più degli uomini, costituiscono ulteriori ostacoli al miglioramento delle condizioni sociali, economiche, educative e sanitarie delle donne. L’accesso ai servizi sanitari, oltre ad essere un diritto dell’uomo, si configura anche come un forte fattore di equità di genere, di sviluppo economico e di lotta alla povertà.
Da tempo immemorabile si è riconosciuto che le donne, soprattutto le donne in gravidanza e allattamento, costituiscono uno dei segmenti più vulnerabili della popolazione dal punto di vista nutrizionale. Numerosi studi hanno dimostrato che, nelle donne cronicamente denutrite, l’assunzione di una dieta invariata durante la gravidanza e l’allattamento, ha un effetto negativo sullo stato nutrizionale materno e sulla salute dei neonati.
L’eliminazione della fame e della povertà passa attraverso la promozione della parità tra uomo e donna con il conseguente miglioramento delle gestanti, riduzione della mortalità infantile e la scolarizzazione primaria per bambini e bambine. L’impegno per il diritto alla salute racchiude quindi per ACRA un concetto ampio e universale, che comprende fenomeni legati alla vita in una prospettiva olistica, integrale, di benessere degli individui e delle collettività nel loro insieme.
te alla gravidanza
lega • Le complicazioni e i 19 anni
• •
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ali di morte a livel
lo mondiale per le
sono donne adolescenti tra i 15 ette da Hiv/Aids, aff e on rs pe ze fisiche lle de i sessuali o violen us Più della metà ab to bi su ha , l mondo Una donna su 3, ne
Marthe Tchafene, Dipendente, Fondazione Bethleem di Mouda - Camerun Progetto: Nessuna barriera al futuro Mi chiamo, Marthe Tchafene, ho avuto quattro figli. Sono arrivata alla Fondazione nel 1999 da Mouda con mia figlia Clarisse che era handicappata. La Fondazione ci ha accolto e io ho iniziato a rendermi utile in qualche modo. Tenevo in ordine, facevo i mestieri e ogni tanto aiutavo i nuovi arrivati a farsi capire perché, molti qui non sanno il francese. Quando mia figlia è morta nel 2000 ho deciso di restare e continuare a dare una mano. Sono molto orgogliosa del mio lavoro. La mia famiglia è rimasta a Mouda e grazie al mio lavoro i miei bambini possono andare a scuola. La fondazione ha fatto molto per i bambini handicappati. Quando sono arrivata c’erano solo tre bebé e un ragazzo più grande. Ora qui è pieno di bambini che altrimenti sarebbero abbandonati a loro stessi, senza cure. Mia figlia era troppo debole per resistere, ma molti invece ce la fanno.
Il modello sanitario che ACRA promuove e sostiene attraverso gli ospedali del Buon Samaritano di Goundi e N’Djamena in Ciad o attraverso la collaborazione con la Fondazione Bethlem in Camerun, si colloca all’interno delle politiche sanitarie dei paesi che stanno realizzando un sistema di assistenza sanitaria ispirato al modello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basato sulle cure di salute primaria tendente a rafforzare e migliorare i servizi periferici di assistenza e prevenzione di base (Primary Health Care - PHC) e a rendere i sistemi sanitari sostenibili ed accessibili a tutti. In questi contesti e in collaborazione con altre associazioni o enti ospeda-
lieri, ACRA sostiene programmi di vaccinazione e di sanità materna e infantile e si impegna per la salute della madre e del bambino, la prevenzione di malattie a trasmissione sessuale, compreso l’HIV e AIDS e il sostegno alle donne attraverso servizi di Conselling psico-sociale. Il progetto del distretto sanitario di Goundi con i suoi centri sanitari diffusi sul territorio che da oltre 20 anni ACRA sostiene rappresenta un modello esemplare di come si può garantire la salute delle donne e dell’età evolutiva. L’azione di ACRA in campo sanitario consiste non solo nell’appoggiare le iniziative sostenute dai partner attraverso la selezione e l’invio di personale medico chirurgico qualificato
in grado di apportare le competenze necessarie al miglioramento delle cure e alla formazione del personale medico e infermieristico locale, ma anche nell’investire energie e competenze per la valorizzazione delle medicine tradizionali in stretta collaborazione con le comunità e con i guaritori che in esse operano, come ben mostrano i progetti realizzati in Senegal e Mali. Attenzione particolare viene data anche alla lotta alla malnutrizione attraverso la valorizzazione delle risorse naturali disponibili a livello locale. Progetti questi che sono gestiti interamente dalle donne. Crediamo però che, per essere veramente efficaci, i nostri interventi non si possano limitare a realizzare infrastrutture e a garantire ed estendere l’accesso ai servizi di assistenza medica, ma debbano comprendere gli altri fattori che direttamente condizionano lo stato di salute quali: la presenza di fognature, l’accesso all’acqua potabile, l’igiene personale, la tutela ambientale, la valorizzazione dell’agrobiodiversità, l’uso di prodotti locali a scopo terapeutico, la sicurezza alimentare, l’educazione e l’informazione. Proprio per questo, nostro principio guida è la valorizzazione delle risorse umane locali: aumento delle competenze professionali, delle capacità gestionali, della trasmissione del sapere e rafforzamento dei sistemi in termini di sostenibilità, senza perdere di vista le interazioni con le dinamiche generali del contesto sanitario mondiale e valorizzando il confronto tra i differenti sistemi di cura.
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SALUTE 7,7% ACQUA 18,1% ECONOMIA 15,6%
MO C O M E LAV O R IA area tematica Impiego risorse 20
10 per
AMBIENTE 26,5%
EDUCAZIONE 16,1% CIBO 16%
9 ITALIA INDIA 2
BILANCIO SOCIALE 2010
20
HONDURAS 2
3 EL SALVADOR
NICARAGUA 7
CIAD 9
11 SENEGAL 3 BURKINA FASO
CAMERUN 4
3 ECUADOR
TANZANIA (e ZANZIBAR) 6
6 BOLIVIA
HONDURAS
SENEGAL
INDIA
EL SALVADOR
BURKINA FASO
ITALIA
NICARAGUA
CIAD Totale 65 progetti 2010 classificati per area tematica 15
Acqua
ECUADOR
CAMERUN
12
Ambiente
10
Cibo
9
Economia
BOLIVIA
TANZANIA (e ZANZIBAR)
13
Educazione Salute
6
le ultime ta p p e
Nel mese di novembre 2009 ACRA ha ottenuto un importante riconoscimento, l’Oscar di Bilancio 2009 nella categoria “Organizzazioni Non Erogative Nonprofit”. Il prestigioso riconoscimento è assegnato da FERPI - Federazione Relazioni Pubbliche Italiana alle organizzazioni che - nel corso del 2008 - hanno attuato “la migliore rendicontazione economica, sociale ed ambientale e una comunicazione continuativa, efficace, innovativa verso tutti i pubblici di riferimento”.
A livello italiano ACRA è membro dell’Associazione delle ONG Lombarde (CoLomba). In quanto socia di questa organizzazione di secondo livello, ACRA partecipa al dibattito portando un contributo sui suoi temi di interesse, supporta le iniziative di coordinamento tra le diverse Ong impegnate sui territori (tanto in Italia che nei PVS) e sostiene le iniziative comuni di advocacy indirizzate verso le istituzioni.
A livello internazionale ACRA è membro delle reti IUCN International (International Union for Conservation of Nature) e WIN (Water Integrity Network) con cui definisce linee di intervento nei paesi in cui opera a favore della trasparenza e della lotta contro la corruzione nei processi di accesso e gestione della risorsa idrica.
Da dicembre 2010 ACRA fa parte delle Organizzazioni Socie Aderenti dell’Istituto della Donazione, le quali sottoscrivono la Carta della Donazione, rispettano nella loro azione quotidiana gli standard di gestione più elevati ed adottano prassi operative che garantiscono al massimo una credibilità verificata e oggettiva. Esse si ispirano, nello svolgimento delle loro attività, a concetti quali la trasparenza, l’efficacia ed efficienza, la coerenza e correttezza.
Dal mese di aprile 2011 ACRA si è trasformata in fondazione di partecipazione, una veste giuridica più trasparente e rigorosa rispetto a quella dell’associazione. Con tale forma legale ACRA intende tutelare con maggiori garanzie tutti gli stakeholders che gravitano attorno all’organizzazione, a questo riguardo si è irrobustito il collegio dei revisori e si è costituito il collegio dei probiviri quale organo di garanzia.
21
N C IO SC H E M I D I B IL A 2010 al 31 dicembre
Questa selezione di indicatori contiene una rappresentazione immediata degli aspetti focali su cui si sono concentrati l’attenzione e l’impegno di ACRA, e che danno informazioni importanti sulla strategia implementata dall’associazione.
Fonti di finanziamento progetti 2010
BILANCIO SOCIALE 2010
22
Min. Affari Esteri
€ 2.720.719
28%
Unione Europea
€ 3.426.852
36%
Reg. Lombardia
€ 68.617
1%
Raccolta altri enti e finanziatori
€ 1.698.290
18%
Finanziamenti raccolti all'estero
€ 251.801
3%
Raccolta da privati
€ 1.378.050
14%
Totale
€ 9.544.329
100%
TI RACCOLTA DA PRIVA 14%
FINANZIAMENTI O RACCOLTI ALL’ESTER 3%
UNIONE EUROPEA 36%
Impiego risorse 2010 per area geografica
Comparazione tra l’impiego dei fondi ACRA 2010 e il benchmark di riferimento per il non profit (Un-Guru per il Sole 24 ore).
ASIA 0,3%
Costi di gestione e promozione
>70%
EUROPA 6,8%
AMERICA LATINA 34%
<30% 91,6%
MINISTERO AFFARI ESTERI 28%
TI RACCOLTA ALTRI EN E FINANZIATORI 18%
ACRA rispetto al benchmark
Attività istituzionale
DIA REGIONE LOMBAR 1%
8,4%
AFRICA 58,8%
Valori benchmark ACRA 2010
Costi di struttura 12,0% 10,0%
10,0%
9,8%
9,4%
8,0%
8,6%
8,4%
6,9%
6,0% 4,0% 2,0% 0,0%
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Stato patrimoniale
ATT IVO
PA SS IVO
al 31 Dicembre 20
10
2010
2009
126.317 2.546 103.544 20.227 17.305.781 8.059 15.789.613 9.437.573 2.590.995 3.366.426 320.373 12.730 61.516 1.508.109 17.432.099 4.107.522 238.821
130.006 5.017 104.762 20.227 22.247.939 11.403 19.395.885 13.127.661 1.972.066 3.893.091 340.393 5.611 57.063 2.840.651 18.000 22.395.945 4.134.439 469.488
332.994 4.090 271.958 56.946
327.730 56.721 170.784 100.226
79.944 18.427 16.807.301 16.105.566 399.339 144.273 158.123 193.433 17.432.099
45.770 6.597 22.007.138 21.501.391 385.087 120.660 8.710 22.395.945
Proventi per progetti e campagne Da Enti Governativi italiani Da Unione Europea Da finanziatori esteri Da altri finanziatori Da privati Proventi da campagne Ricavi dei coordinamenti nei paesi di intervento Proventi diversi TOTALE RICAVI
9.544.328 2.789.335 3.426.852 251.801 1.698.290 1.378.050 88.134 884.003 10.516.465
8.332.426 2.013.685 3.633.921 374.281 1.106.805 1.193.362 10.371 49.902 846.406 9.228.733
Costi per realizzazione progetti e campagne Progetti Enti Governativi italiani Progetti Unione Europea Progetti finanziatori esteri Progetti altri finanziatori Costi per campagne Costi dei coordinamenti nei paesi di intervento Oneri diversi TOTALE COSTI Utile/perdita d’esercizio
9.544.328 3.017.986 4.556.890 251.801 1.717.651 87.175 880.872 10.512.375 4.090
8.332.426 2.473.049 4.358.385 374.281 1.116.341 10.371 50.039 789.547 9.172.012 56.721
Immobilizzazioni Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Attivo circolante Rimanenze di magazzino Crediti Crediti per progetti da enti istituzionali Crediti per progetti da enti privati Quote ACRA da raccogliere Crediti verso controparti per quote da ricevere Crediti verso clienti Crediti Diversi Disponibilità liquide Ratei e risconti attivi TOTALE ATTIVO Impegni per progetti con contratti già sottoscritti Totale impegni per fideiussioni
Patrimonio netto Utile/perdita d'esercizio Altre riserve Fondo dotazione Organismo Fondi per rischi e oneri Trattamento di fine rapporto lavoro subordinato Debiti Fondi realizzazione progetti Debiti verso banche Debiti verso fornitori Altri debiti Ratei e risconti passivi TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Conto Economico
R IC AV I
C O ST I
al 31 Dicembre 20
10
Certificazione PKF
23
BILANCIO SOCIALE 2010
24
come sostenerci Conto corrente postale: CCP n° 14268205 Conto corrente bancario: Banca Popolare di Milano IBAN: IT78 S055 84017 0600 0000 0081 83 Carta di credito sul sito: www.acra.it Deducibilità fiscale delle donazioni Il vostro contributo ad ACRA è fiscalmente deducibile. Non è richiesta nessuna particolare modalità per dedurre il versamento, è sufficiente conservare la ricevuta dei versamenti ai fini fiscali. L’articolo 14 del Decreto Legge 35/2005 (decreto legge sulla competitività) ha modificato le regole per usufruire dei benefici fiscali a fronte di liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche e da enti soggetti all’imposta sulle società a favore di ONLUS. In particolare sono deducibili dal reddito fino al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di euro 70.000 all’anno.
5 X 1000 a favore di ACRA Anche nel 2011 è possibile sostenere i progetti di ACRA devolvendole il 5x1000 delle tasse. Lo stesso speriamo che sia confermato anche per gli anni futuri. A tale fine è necessario firmare nel riquadro dedicato alle Onlus e scrivendo sotto la firma del contribuente il codice fiscale di ACRA: 97020740151. I modelli di dichiarazione utilizzabili sono: • Modello integrativo CUD dell’anno in corso per i redditi dell’anno precedente. Il modello va richiesto al proprio datore di lavoro o ente pensionistico. • Modello 730/1-bis dell’anno in corso per i redditi dell’anno precedente. • Modello Unico dell’anno in corso per i redditi dell’anno precedente. Ricordiamo che la devoluzione del 5X1000 alle Onlus non costituisce un costo per chi effettua la dichiarazione dei redditi, ma rappresenta la destinazione di una piccola parte delle imposte.
mondo Sedi A C R A nel
ACRA Italia Via E. Breda 54, 20126 Milano Tel. +39 02 27000291/27000826 Fax +39 02 2552270 Web: www.acra.it E-mail: info@acra.it
ACRA El Salvador Avenida. Los Cedros 1019 Urbanización Universitaria San Salvador, El Salvador tel/fax +503 22254588 email: acraes@gmail.com
ACRA Bolivia Pasaje Subteniente Aramayo 1008 Esquina Jaimes Freire Sopocachi - La Paz, Bolivia tel. +591 2 2410708 fax + 591 2 2424467 e-mail: carlokrusich@acra.it
ACRA Honduras Entrada Principal de Marcala Ciudad Nueva, Honduras tel. +504 96945042 email: acracore@ibw.com.ni
ACRA Burkina Faso 06 BP 9288 Ouagadougou 06 Burkina Faso tel. +226 5045 2699 Ufficio Diapaga: tel. +226 73491279 ACRA Camerun Ufficio di Yaoundé: Nouvelle Route Omnisport Yaoudé, Camerun tel. +237 2211551 fax +237 2211144 Ufficio Maroua: BP 115 Maroua, Camerun tel. +237 229 1871 e-mail: acracam@braouz.net ACRA Ciad BP 1099 - N’Djamena, Ciad tel. +235 2251 9223 e-mail: acratchad@acra.it ACRA Ecuador Calle Alemania 616 y Mariana de Jesús Quito, Ecuador tel/fax +593 2 2529692 / +593 2 2546023 e-mail: acra.ecuador@andinanet.net
ACRA Nicaragua Calle Carmen Casa No.523, Reparto S. Juan, de la UNIVAL 1/2 Cuadra al Sur Calle el Carmen 523, Managua, Nicaragua tel. +505 2277 4888 fax +505 2277 4676 e-mail: acracore@ibw.com.ni ACRA Senegal Ufficio di Dakar: Sacré Cœur II Villa n. 8613 E, Senegal tel. +221 33 827 6413 fax +221 33 867 1910 e-mail: acradk@orange.sn Ufficio di Ziguinchor: 41, HLM Boudody, Senegal tel. +221 33 991 3526 e-mail: acrazig@orange.sn ACRA Tanzania Ufficio Dar Es Salaam: Plot no. 1260/C, Mikocheni “B” Dar es Salaam, Tanzania Ufficio di Njombe: c/o Nazareth Center P.O. BOX 807, Njombe Iringa Region, Tanzania tel: + 255 753 168 065 fax. +255 782 776 7952 Ufficio di Zanzibar: PO Box 3067, Shangani Stone Town, Zanzibar tel. +225 773 152107 e-mail: tanzania@acra.it
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