Vita: un boat camp per non affondare nel social business

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FORMAZIONE

Un boat camp per non affondare nel social business

Si terrà dal 28 al 31 maggio sulla rotta Civitavecchia-Barcellona-Civitavecchia il primo boat camp internazionale itinerante rivolto a imprenditori sociali e giovani innovatori che vogliono avvicinarsi all’economia sociale. Unico nel suo genere, Il Social Enterprise Boat Camp proporrà in uno “setting“ insolito – il mare aperto – un’intensa attività di formazione e cocreazione con la presenza di mentors e speakers di credibilità e spessore mondiale. A bordo della M/n Cruise Roma di Grimaldi Lines sarà un’occasione per disegnare e consolidare ventures imprenditoriali ad alto impatto sociale.

L’evento nasce dalla condivisa volontà delle due realtà organizzatrici, Fondazione Acra e Gruppo Cooperativo Cgm, di scommettere sulle nuove generazioni, su nuovi talenti in grado di rinnovare il tessuto dell’economia sociale nel nostro Paese e a livello internazionale. Fra gli altri porteranno la loro esperienza Lorna Rutto di Ecopost; Crispin Munria Ceo di Copia Holding; Harish Hande, fondatore di Selco; Vincenzo Linarello, del Consorzio Goel e Fabio De Pascale, fondatore di Davergy. Info: www.boatcamp2016.org; info@boatcamp2016.org

BUONE PRATICHE

Eco-ostello, là dove c’era una masseria ora c'è un'impresa sociale

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Il progetto Trazzere avviato nel ragusano trazzere.it

Valorizzare e rendere fruibile un bene pubblico messo a disposizione dalla Provincia di Ragusa e nel farlo creare occupazione, in particolar modo giovanile. In estrema sintesi è questo l’obiettivo alla base del progetto Trazzere che ha nell’ex masseria Tumino il suo cuore pulsante. «Nel nostro piano imprenditoriale questo posto dovrà diventare un polo di ecoturismo all’avanguardia», sintetizza Aurelio Guccione, presidente del consorzio La Città Solidale (Gruppo Cgm), uno dei partner dell’Ats (associazione temporanea di scopo) insieme all’associazione Terra e Popoli onlus, AlterEgo consulting e alla Provincia. Il progetto è finanziato nell’ambito dell’avviso "Gioventù per la valorizzazione dei beni pubblici" dal dipartimento della Gioventù e del servizio civile con 180mila euro. «La masseria dopo il restauro è rimasta chiusa per dieci anni. Era quasi tutto a posto, noi abbiamo dovuto fare solo dei lavori di manutenzione, arredare la cucina e ora è completamente fruibile» continua Guccione che considerata un punto di forza del progetto il fatto che i giovani del territorio (dai 14 ai 35 anni) non sono solo i destinatari, ma anche i protagonisti del gruppo di lavoro. Il consorzio La Città solidale è ti-

tolare a Ragusa dell’agenzia di Mestieri, lo strumento della rete Cgm che lavora sulle politiche attive del lavoro. Nel primo anno del progetto sono stati coinvolti in attività di orientamento e formazione 120 giovani, si è realizzato un orto coltivato con il metodo della permacultura, è stata riattivata la cucina e si sono avviati i lavori per il giardino botanico. «Ora siamo entrati nella fase operativa quella che prevede anche la preparazione dei giovani che saranno i veri protagonisti dell’autoimprenditorialità» aggiunge Guccione. «Dal loro impegno nascerà almeno un cooperativa che curerà le attività della Masseria e che sarà occasione di occupazione nella prima fase per una quindicina di giovani, dopo di che potranno nascere anche startup, consulenze e tanto altro: la masseria sarà un luogo di produzione e di pensiero, una sorte di hub del lavoro giovanile». Magari «con annesso un coworking» confida Guccione. Per scaldare i motori per il mese di marzo gli animatori hanno organizzato alcuni campi di lavoro volontari per ragazzi che alloggeranno negli ambienti del futuro eco-ostello. «Sarà un vero e proprio banco di prova per quello che dovrà essere il core-business della futura impresa sociale che gestirà la struttura», spiegano. Sostenibilità ambientale,

Imprenditori. L'attività sarà avviata da 15 giovani

recupero delle tradizioni agricole e gastronomiche, senza dimenticare la produzione culturale (la masseria è dotata anche di un anfiteatro-teatro): sono tanti gli ambiti di sviluppo futuro del progetto. «E tutto questo» conclude Guccione, «nell'ottica di generare buona occupazione. Lo ripeto, al termine della formazione e orientamento all’imprenditorialità noi speriamo di avere più giovani con un vero lavoro». —Antonietta Nembri febbraio 2016 — VITA


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