SARÀ UN BELLISSIMO NUMERO

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Archivio Caetani Collana a cura di Caterina Fiorani

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Fondazione Camillo Caetani Roma


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Volume realizzato con la collaborazione scientifica della Fondazione Giorgio Bassani


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GIORGIO BASSANI MARGUERITE CAETANI

«SARÀ UN BELLISSIMO NUMERO» CARTEGGIO 1948-1959

a cura di MASSIMILIANO TORTORA

ROMA 2011 EDIZIONI DI STORIA E LETTERATURA


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Prima edizione: novembre 2011 ISBN 978-88-6372-384-7

È vietata la copia, anche parziale e con qualsiasi mezzo effettuata Ogni riproduzione che eviti l’acquisto di un libro minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza

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Indice del volume

Premessa di Caterina Fiorani..................................................................

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Introduzione.............................................................................................

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Nota al testo.............................................................................................

xxvii

Carteggio

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1948....................................................................................................

3

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1949....................................................................................................

21

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1950....................................................................................................

65

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1951....................................................................................................

101

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1952....................................................................................................

115

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1953....................................................................................................

129

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1954....................................................................................................

139

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1955....................................................................................................

147

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1956....................................................................................................

157

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1957....................................................................................................

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Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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indice

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1958....................................................................................................

189

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1959....................................................................................................

193

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Senza data..........................................................................................

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Appendice. Elenco dei luoghi emendati.................................................

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Indice dei nomi........................................................................................

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Premessa

Sono lieta di accogliere nella collana Archivio Caetani l’edizione del carteggio intercorso tra Giorgio Bassani e Marguerite Caetani. L’epistolario si snoda per oltre un decennio, tra il 1948 e il 1959, e nelle lettere che Massimiliano Tortora cura e illustra si risentono le voci dei due protagonisti che hanno dato vita e animato la rivista «Botteghe Oscure», le loro discussioni sulla scelta degli autori di volta in volta da pubblicare, i loro dibattiti sulla opportunità o meno di accogliere prosa o poesia. Sono particolarmente grata anche a Paola Bassani che ha voluto fornire all’archivio della nostra Fondazione l’intero corpus di lettere da lei custodito. L’incontro con la figlia dello scrittore ha dato il via a una serie di iniziative di comune accordo tra la Fondazione Camillo Caetani e la Fondazione Giorgio Bassani non solo per ricordare l’alto valore scientifico dello scrittore, ma anche per illustrare e valorizzare attività meno note e finora meno documentabili quale la cura redazionale di «Botteghe Oscure». Mi piace, infine, sottolineare che non poteva il presente volume essere accolto in una casa editrice più adatta: infatti il rapporto di collaborazione tra le Edizioni di Storia e Letteratura e la principessa di Bassiano inizia già negli anni Quaranta quando don Giuseppe De Luca, in una lettera di circostanza per l’approssimarsi delle feste natalizie, offre alla Caetani il suo senso di stima: «certo, da lei mi piacerebbe ascoltare tante cose, le vorrei domandare un mucchio di cose: basta per chiederle di venire una volta?». E, non solo metaforicamente, Marguerite è giunta ancora una volta presso le Edizioni di Storia e Letteratura. Caterina Fiorani Direttore dell’Archivio Caetani

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it



INTRODUZIONE

1. Bassani redattore di «Botteghe Oscure». «Botteghe Oscure» uscì dal 1948 al 1960, con scadenza semestrale, per complessivi 25 quaderni. Fu una rivista esclusivamente antologica, che pubblicò testi di autori italiani, francesi, inglesi, statunitensi e tedeschi, oltre a quelli di scrittori di altre nazionalità, sebbene in maniera saltuaria1. Ogni sezione aveva un responsabile: Char per la parte francese 2, Sulla composizione e il funzionamento di «Botteghe Oscure» si rimanda alle informazioni fornite dall’accuratissima Introduzione di Stefania Valli a La rivista «Botteghe Oscure». La corrispondenza con gli autori italiani. 1948-1960, a cura di s. valli, Roma, L’Erma di Bretschneider, 1999, pp. 1-71. 2  Curiosamente nel ricco epistolario di Marguerite Caetani non sono rimaste lettere di Char, ad eccezione di un breve biglietto, peraltro del ’61. Tuttavia la corrispondenza con altri autori francofoni permette di affermare con sicurezza che, per quanto concerne la sezione francese, Char fu il consulente maggiore. Dello stesso avviso è Jacqueline Risset, che sostiene: «Tra i consiglieri internazionali, quello cui era unita da affetto profondo e da grande stima intellettuale era René Char, che portò alla rivista molti scrittori notevoli, parecchi dei quali soltanto in seguito sarebbero diventati famosi: Bataille, Blanchot, Leiris, Caillois, e altri ancora. Ma Char, inoltre, conosce e sostiene un gran numero di giovani poeti ignoti molti dei quali, in seguito, si affermeranno in Francia, come Du Bouchet, Dupin, Pleynet, Jaccottet» (j. risset, Un’Internazionale di spiriti liberi, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 1948-1960, a cura di l. santone e p. tamassia, Roma, L’Erma di Bretschneider, 2007, p. XIX). Si ricordi per inciso, che l’autorità riconosciuta a Char provocò il malumore di Paulhan, che ai tempi di «Commerce» ebbe un ruolo di primo piano nella rivista, e dunque al fianco di Marguerite Caetani. In una lettera andata dispersa, ma il cui contenuto è ricavabile dalla risposta, Paulhan rimproverava alla Caetani di pubblicare su «Botteghe Oscure», nella sezione francese, soltanto Char e i suoi imitatori. Accesa fu la replica della Caetani: «Cher Jean, | je suis très étonnée et peinée du ton et du contenu de votre dernière lettre. Vous constatez mon admiration pour René Char et vous me donnez raison, ce qui me fait plaisir parce que je le considère le plus grand poète vivant pour dire le moins que je pense. Mais pour ce qui suit nous ne sommes plus d’accord hélas! Quand vous dites que B.O. publie presque exclusivement les disciples de Char: je ne 1

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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Citati 3, Celan, la Bachmann4 ed Enzerberger5 per quella tedesca, Moss, Ben Johnson ed Eugene Walter si occuparono dell’area anglofona6; mentre al giovane Bassani, coadiuvato in questo da Petroni7 e Silone8, spettò la

savais pas que vous, Artaud, Ponge, Bataille, Blanchot, Camus, Michaux, Limbour, Dhôtel, Garampon, Thomas, Tardieu, Devaulx, Guilloux etc. vous vous considérez les disciples de Char. Vous dites aussi que les œuvres de ses disciples (les jeunes) sont trop naïves et monotones. Je ne pense pas que vous avec votre acuité critique pouvez en réalité préférer les œuvres que vous publiez si souvent dan vos «Cahiers» de Lambrichs, Mandiargues, de Solier, Nimier, de Boissonnas, de Renéville» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 1948-1960, p. 33) 3 È Citati stesso a ricordare il suo ruolo in «Botteghe Oscure»: «Ho conosciuto Marguerite, credo, nel 1953, attraverso Elena Croce, della quale ero molto amico. Io ero giovanissimo allora, avevo ventitre anni, facevo il lettore a Monaco di Baviera e lei mi pregò di metterla in contatto con qualche scrittore tedesco disposto a collaborare con la rivista. Io le procurai tre autori: Celan, che allora aveva pubblicato soltanto il suo primo libro di poesie e che solo più tardi raggiunse la fama; Heinz Piontek, che è un buon poeta ma del quale oggi si sono un po’ perse le tracce; e Karl Krolow» (p. citati, «La più bella rivista letteraria italiana» del dopoguerra, in La rivista «Botteghe Oscure». La corrispondenza con gli autori italiani, p. 271). 4 Paul Celan e Ingeborg Bachmann si occuparono certamente della sezione tedesca del XXI quaderno di «Botteghe Oscure», uscito nella primavera del 1958, come rivela il loro carteggio, specificamente quello del periodo compreso tra il novembre del 1957 e il gennaio 1958 (cfr. i. bachmann-p. celan, Troviamo le parole. Lettere 1948-1973, Roma, Nottetempo, 2010, in particolare pp. 82-102). 5  Enzerberger fu introdotto nell’ambiente di «Botteghe Oscure» da Celan e dalla Bachmann. La sua collaborazione alla rivista è ricavata da una lettera che l’intellettuale tedesco scrisse a Florence Hammond, giovane collaboratrice di «Botteghe Oscure», il 31 luglio 1961: «Frankfurt Main, july 31, 1961 / Dear Miss Hammond, / half year ago, the issue of «Botteghe Oscure» has come out. As you will remember, I have had a chance to help you with the german contributions to this issue, inviting several authors to submit unplished manuscripts for it. Unfortunately, none of them has been paid to this day. You will perhaps realise that this puts me in a rather painful situation. Some of the authors are rather hard up and have asked me repeatedly for their fees. In case you have mislaid their adress, here they are: / 1. Nelly Sachs, […] 2. Ruth Landshoff-York, […] 3. Rainer Brambach, […] 4. Max Bense, […] 5. Rudolph Peyer, […] 6. Hilde Domin, […] 7. Manfred Günzel, […] 8. Kuno Raeber, […] 9. Helmut Heißenbüttel, […] 10. Werner Reinert […] 11. Uwe Johnson, […] 12. As well as my self. / I would appreciate it very much if you could remedy this situation, which is embarassing for me as well as for yourself, as soon as possible. / Your very truly, / Hans Magnus Enzensberger». È da dire che i dodici autori citati da Enzensberger comparvero tutti nel XXIV quaderno. 6  Cfr. valli, Introduzione, p. 40. 7 Per il ruolo di Guglielmo Petroni mi permetto di rimandare a quanto già detto in m. tortora, Nell’officina di «Botteghe Oscure»: il breve carteggio Marguerite Caetani-Aldo Palazzeschi, «L’Ellisse», IV (2009), pp. 171-180. 8  Cfr. le lettere di Silone alla Caetani, in La rivista «Botteghe Oscure». La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 250-255, da cui si apprende che lo scrittore fu consulente anche per l’area germanica.


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sezione italiana. Ricettore del lavoro e della selezione operata dai diversi responsabili, era Marguerite Caetani, ideatrice e mecenate dell’impresa, che già nel 1924, a Parigi, aveva dato vita a «Commerce». Rispetto agli altri collaboratori Bassani ebbe però un ruolo privilegiato, tanto che il suo nome è l’unico ad essere indicato nel frontespizio con la qualifica di redattore9. Giunto alla corte di Marguerite Caetani nel ’48, su suggerimento di Elena Croce10, Bassani, sin dalla sua fondazione, partecipò alla vita della rivista a tutti i livelli, da quelli più pratici a quelli più intellettuali. Non stupisce pertanto scoprire che curò tutti gli aspetti redazionali, quali la scelta della copertina o dei caratteri tipografici, fino alla correzione delle bozze; intrattenne i rapporti con la tipografia, l’editore (Ricciardi per il primo numero, poi De Luca) o la casa di distribuzione (prima Mondadori, poi Garzanti e infine, non casualmente, Feltrinelli). Al contempo diede il suo contributo vitale alla rivista, pubblicando su «Botteghe Oscure» molti degli scritti creativi composti dal ’48 al ’60: poesie, e quattro delle Cinque storie ferraresi, raccolta che si aggiudicò il premio Strega nel ’56, e diede la piena e definitiva affermazione nel panorama letterario contemporaneo allo scrittore. Ma le Storie ferraresi sono indissolubilmente legate a «Botteghe Oscure» non solo per questioni quantitative, che peraltro avrebbero potuto essere ancora più ampie se Marguerite Caetani, come si dirà anche dopo, non avesse rifiutato Gli ultimi anni di Clelia Trotti. Il fatto è che le Storie ferraresi vengono scritte proprio su sollecitazione della Caetani, e pensate, tutte, per essere pubblicate sulla sua rivista. Ricorda a tal riguardo Bassani: A rielaborare per la terza volta, durante l’inverno ’47-’48, Storia di Debora (il racconto [Lida Mantovani] all’origine si chiamava così: il titolo attuale l’avrebbe assunto non prima che fossero trascorsi altri sette anni, e cioè, come ho già detto, nel ’55),

Ufficialmente, ma anche nella realtà di fatto, la redazione di «Botteghe Oscure» non fu mai stabile, e vide l’avvicendarsi di più figure, eccetto naturalmente Bassani e la Caetani che rimasero il punto di riferimento per tutti i dodici anni di vita della rivista. La vicenda è attentamente ricostruita da Stefania Valli, che scrive: «In realtà, sfogliando i primi tre numeri del periodico, non si trova alcun cenno ai suoi responsabili e curatori, mentre nel quaderno IV appare per la prima volta l’indicazione di Bassani come redattore e, a partire dal numero V, si legge finalmente anche il nome di Marguerite Caetani. Nel quaderno XIV, Bassani viene presentato come “redattore capo” e accanto a lui figura Ben Johnson come “redattore”. Già nel quaderno XV, però, il nome di Johnson scompare e Bassani viene nuovamente retrocesso al ruolo di semplice “redattore”, che poi conserverà fino all’ultimo numero della rivista. Nei quaderni compresi tra il XVIII e il XXII, infine, i nomi di Marguerite Caetani e di Giorgio Bassani sono affiancati da quello di Eugene Walter, presentato come “segretario di redazione”» (valli, Introduzione, p. 39). 10  Cfr. ibidem, p. 19; ma, nel presente carteggio, cfr. anche doc. 1, n. 6, e doc. 16). 9


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ero stato indotto soprattutto da Marguerite Caetani di Bassiano, la signora mezzo americana, mezzo francese, e mezzo italiana, già animatrice a Parigi entre les deux guerres del celebre «Commerce», ed ora, fissatasi anche lei a Roma, intenzionata a fondare un nuova rivista internazionale. Strano, non è vero? Eppure andò proprio così. Se nel primo numero di «Botteghe Oscure», che è della primavera del ’48, mi ripresentai narratore (fra il ’42 e il ’47, gli anni in cui da Ferrara mi ero trapiantato a Roma, avevo composto quasi esclusivamente poesie), non fu tanto per obbedire al richiamo di una vocazione espressiva ineluttabile, quanto per corrispondere all’attesa, affettuosa e imperiosa insieme, di una persona amica. È la pura verità.11

Si può dunque dire che la carriera di narratore, a danno di quella di poeta, Bassani la scelga proprio per un impulso mosso da «Botteghe Oscure»; ed è naturale pertanto che in questa sede scelga di pubblicare le sue Storie ferraresi. E tuttavia non è questo il contributo maggiore che Bassani diede alla rivista. È infatti nel ruolo di responsabile della sezione italiana che l’intellettuale, critico e scrittore Giorgio Bassani esercitò la sua azione più incisiva: le sue scelte, niente affatto neutre e imparziali, furono determinanti a rendere i venticinque quaderni usciti dal ’48 al ’60, pur nella loro struttura rigidamente antologica, espressione di una determinata idea di letteratura, o se vogliamo una vera e propria proposta di canone; insomma a dettare la linea editoriale e culturale di «Botteghe Oscure». Ora, su questo ruolo di Bassani all’interno della rivista occorre effettuare delle precisazioni. La lettura dei materiali epistolari che qui presentiamo rivela come Bassani abbia progressivamente acquistato autonomia, trasformandosi, intorno alla metà degli anni Cinquanta, da redattore e consulente a vero e proprio condirettore, crescendo in forza e sicurezza. Il carteggio con la Caetani è molto fitto negli anni 1948-1950, per poi gradualmente scemare, fino a divenire esiguo nel triennio 1957-1960. Ebbene, la consultazione di questo materiale mostra come fino al ’54-’55 Bassani si riferisse alla Caetani come ad un suo superiore: di qui il rispetto assoluto dello spazio concesso alla letteratura italiana, il rinvio costante alla Caetani della parola ultima, e l’accettazione indiscussa dei suoi rifiuti (molto debole, ad esempio, è la difesa de Il taglio del bosco di Cassola, che non aveva trovato l’apprezzamento della principessa12). Più tardi invece, in concomitanza anche con un ricono11 g. bassani, Laggiù in fondo al corridoio, in id., L’odore del fieno, Mondadori, Milano 1972, ora in id., Opere, a cura di r. cotroneo, Milano, Mondadori, 20012, pp. 935-936. 12 In una lettera non datata, ma collocabile tra settembre e ottobre 1950, Marguerite Caetani, a Bassani che aveva proposto Il taglio del bosco di Cassola (cfr. doc. 52), rispondeva: «veramente non posso Cassola. Lei si ricorda che l’ultima cosa sua Lei m’ha chiesto proprio perché stava così male e triste e Lei ha detto di non chiedere mai più per lui. Non mi piace proprio niente di lui. È un genere che non mi piace» (doc. 53). A questo rifiuto,


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scimento più marcato nel mondo letterario, amplificato e accelerato dallo Strega prima, e dall’assunzione da Feltrinelli poi, Bassani si muove in piena autonomia: inserisce così nel XX quaderno le poesie di Bertolucci, Costabile e altri nonostante il divieto della Caetani, preoccupata di uno spazio eccessivo accordato alla poesia italiana13, la interpella meno per sincerarsi che gli autori invitati a collaborare siano da lei apprezzati (a dimostrazione di una sintonia ‘poetica’ ormai consolidata, e non di una prepotenza usurpatrice), e le manda i testi solo nella loro versione definitiva, evitando di sottoporle quelli da lui già scartati14. Insomma si comporta da direttore a tutti gli che non precluse comunque a Cassola la pubblicazione di altri scritti su «Botteghe Oscure», Bassani non oppose resistenza; si preoccupò piuttosto di indirizzare il testo su «ParagoneLetteratura», ove uscì nel dicembre del ’50. 13 Il 7 agosto 1957 Bassani scriveva alla Caetani: «Una sua frase mi ha agghiacciato: «Spero che non ha messo poesie per una volta!!!» Ma cara Principessa, come è possibile non mettere poesie? A parte il fatto che il numero del decennale non può essere esente da collaborazione poetica, provi a immaginarsi il racconto di Calvino, seguito immediatamente dal dramma di Dessì. Sarebbero ben 130 pagine di prosa, che allontanerebbero, di colpo, qualunque lettore. E poi: come non mettere la poesia di Bertolucci, che per giunta le è dedicata, essendo stata scritta a Ninfa? E poi: come non mettere le poesie di Vollaro, di Tobia, di Costabile, che aspettano da oltre un anno? E poi: come non mettere le poesie di Calef, il quale aspetta, anche lui, da qualcosa come quattro anni? Se non uscissero nemmeno questa volta, lo sa cosa dovrei fare? Cambiare indirizzo e girare coi baffi finti. D’altra parte io ho la memoria buona, molto buona. Nella primavera scorsa, prima di partire, lei mi dette l’autorizzazione, una volta tanto, di mettere fino a 160 pagine di italiani. Non vorrà mica, adesso che le sono lontano dagli occhi, e perciò dal cuore, tradirmi così?» (doc. 121); e dieci giorni dopo, il 18 agosto, Bassani, evidentemente incalzato dalla Caetani, tornava sull’argomento: «Per ciò che si riferisce a «Botteghe Oscure» XX mi permetto di farle osservare che: le 80 (ottanta) pagine del racconto di Italo Calvino, più le 68 (sessantotto) del dramma di Dessì, fanno, messe insieme da sole, 148 pagine di prosa. Mi deve dare atto di una cosa: che non sono stato io a voler mettere nel prossimo numero né il Dessì né il Calvino. Ci sono piovuti: il primo perché aspettava da un anno, e il secondo perché l’abbiamo supplicato quasi a ginocchi che ci mandasse un racconto. Inoltre: che cosa sono, in confronto a 148 pagine di prosa, 20 (dico venti), di poesia? A parte il fatto che mi sembrano il minimo contrappeso in carattere corsivo a tanto carattere tondo, anche dal punto di vista della spesa non rappresentano, non possono rappresentare un aggravio vero e proprio. Comunque, faccia pure quello che crede. Ho qui le bozze con me. Se proprio lo vuole, non mi ci vorrà nulla a ridurre di dieci pagine (ma ne varrebbe la pena?), la poesia italiana» (doc. 123). E dopo queste due lettere, sul XX quaderno di «Botteghe Oscure», nonostante il parere negativo della Caetani, comparvero tutti i poeti selezionati da Bassani. 14 Inoltre anche nei rapporti con gli scrittori, Bassani si mostra progressivamente più deciso, non esitando a compiere lavoro di editing, o a suggerire revisioni, anche rilevanti, agli scritti inviati. Così ad esempio si comporta con Calvino, al quale chiede di effettuare «qualche taglio» a La speculazione edilizia; purtroppo nell’archivio della Fondazione Caetani non è rimasto il dattiloscritto inviato alla redazione di «Botteghe Oscure» (ma è possibile


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effetti: «Botteghe Oscure» diviene la sua rivista, trasformandosi da luogo di apprendistato, qual era stata fino agli inizi degli anni Cinquanta, a strumento effettivo per proporre una nuova idea di letteratura. 2. Il canone letterario proposto da Bassani. Scrive Bassani nel Congedo, lo scritto con cui si annunciava ai lettori la chiusura di «Botteghe Oscure», e si stilava un bilancio dei dodici anni di attività: [«Botteghe Oscure»] accoglieva tuttavia di preferenza, per non dire in modo esclusivo, contributi di persone niente affatto famose: persone oscure, appunto, cioè scarsamente conosciute nei loro stessi Paesi, e perfino nel ristretto ambito dei cenacoli. Giovani per lo più.

*** «Botteghe Oscure» non ha mai stampato saggi critici […]. Eppure tirando le somme, non direi che la rivista si sia mai limitata ad essere una semplice antologia periodica di buoni racconti e di buone poesie. C’è un modo indiretto di fare della critica, spesso più efficace di quello regolare, il quale consiste nell’operare in determinate direzioni piuttosto che in altre. […] Ebbene per ciò che riguarda la sezione italiana della rivista (mi riferisco a questa, in particolare, per averne condiviso assiduamente le responsabilità come redattore: ma lo stesso discorso potrebbe estendersi anche alle altre sezioni, francese, angloamericana, tedesca, spagnola), ritengo che i criteri di scelta del materiale siano stati bastevoli a esercitare un’influenza critica notevolmente incisiva sul corso della letteratura italiana […]. Ciò che risalta è l’assenza di qualsiasi prodotto sperimentale, il ripudio ben precoce, a tener conto delle date, di ogni indulgenza nei confronti della cosiddetta letteratura d’avanguardia. Si puntava chiaramente sulla efficienza dei testi, insomma, sulla loro maturità e compiutezza espressiva, piuttosto che su personalità più o meno “interessanti” e promettenti. […] Per una volta tanto si dovrà pur riconoscere che lo scetticismo non era dalla nostra parte, semmai sulle rive opposte, dove continuava frattanto la noiosa commemorazione delle poetiche d’anteguerra (1936-’41), dopo la splendida fioritura delle quali – si diceva – non c’era stato che il deserto, o il caos.15

Con queste parole Bassani indicava i confini entro i quali si costituì la poetica di «Botteghe Oscure»: da un lato il superamento del lirismo rarefatto degli anni Trenta (soprattutto per quanto concerne la poesia), e dall’altro

che si trovi tra le carte di Bassani), e dunque non sappiamo se Calvino seguì l’indicazione dell’amico, o se invece il testo apparso su rivista sia identico a quello spedito dall’autore. 15 g. bassani, Congedo, «Botteghe Oscure», XXV (primavera 1960), p. 436.


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il rifiuto dei testi eccessivamente sperimentali, ovvero avanguardistici o, più precisamente ancora, della Neoavanguardia, che dalla seconda metà degli anni Cinquanta cominciano ad imporsi nel panorama italiano. La lettura degli indici di «Botteghe Oscure» non smentisce affatto le parole di Bassani: semmai le specifica, mostrando quali furono le linee seguite all’interno di quei confini. 2.1. La poesia Per quanto riguarda la poesia, il primo dato che emerge è un certo ostracismo nei confronti della componente ermetica; e del resto non è un mistero che Bassani «non amava affatto gli ermetici, li avversava idealmente»16: avversità che trova manifestazione esplicita nella scelta di pubblicare, già nel secondo numero, Fusse un poeta … di Giacomo Noventa, in cui l’«Ermetico» è messo pesantemente alla berlina17. Si potrebbe obiettare che però, nonostante tutto, nei fascicoli di «Botteghe Oscure» si incontrano comunque testi di Parronchi, di Bigongiari, di Sinisgalli, di De Libero, di Gatto e di Luzi. Ma è un’obiezione che tiene solo fino ad un certo punto. Di questi autori infatti vennero pubblicati solo testi che in qualche modo rinnegavano la precedente produzione poetica degli anni Trenta (e tale inversione di rotta all’epoca veniva percepita in maniera più netta di oggi): e infatti trovano spazio il Parronchi successivo alla «conversione»18, con testi decisamente più mossi, talora aperti a situazioni narrative, e comunque costruiti su situazioni concrete19; Romanzo 1917 di Alfonso Gatto, che è un realistico ricordo del nonno20; il Monologo di Luzi, un poemetto che rappresenta, insieme ai testi citati, «La più bella rivista letteraria italiana» del dopoguerra, p. 272. «Fusse un poeta … / Ermetico, / Parlaria de l’Eterno! / De la coscienza in mi, / E del mar che voleva e no’ voleva / (Ah, canagia d’un mar!) / Darme le só parole / / Ma son … / (Parché no’ dirlo?) / Son un poeta. / E ti ghe gèri ne la mia barca. / E le stele su nú ghe sarà stàe, / E la coscienza in nú / E le onde se sarà messe a parlar, / Ma ti ghe gèri ti ne la mia barca / (E gèra ferma i remi) / In mezo al mar», g. noventa, Fusse un poeta, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), p. 12. 18 p. p. pasolini, Parronchi e la «via dell’umano» [1957], in id., Passione e ideologia, Milano, Garzanti, 1994 [1960], p. 501. 19  Cfr. a. parronchi, Poesie [Sera, Veglia di fine anno, Viaggio a Pietramala], «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 401-405. 20  Cfr. a. gatto, Romanzo 1917, «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 194-196. È da ricordare che Gatto fu invitato da Bassani a collaborare anche una seconda volta, ma l’invito cadde nel vuoto. Scriveva infatti Bassani a Gatto, in una lettera non datata ma del 30 gennaio 1951: «Caro Gatto, | hai niente di pronto da darmi per B.O.? Sarei molto lieto di pubblicare ancora qualcosa di tuo. | Il 14 febbraio p.v. la principessa Caetani riceverà a casa sua, alle 17.30, i collaboratori di B.O. Naturalmente sei invitato anche tu. | Molto cor16 17


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di Quaderno gotico, il primo tentativo di uscire da una stagione ormai conclusa21; certi componimenti brevi di Sinisgalli in cui l’hic et nunc si fa riconoscibile («Corre oggi la brezza degli Elisi / da Largo Chigi a Ripetta»22); le poesie di De Libero23, in cui si registra un’«ostinata permanenza del soggetto (nelle sue poesie c’è sempre un io che parla […]) e […] la consistenza di un’interpretazione naturalistica dell’universo»24); l’unica eccezione è rappresentata da Bigongiari, i cui testi non fanno registrare uno scarto significativo rispetto alla produzione d’anteguerra25. Inoltre questi autori vengono accolti solo in un’occasione e con un numero estremamente limitato di componimenti; dato meramente quantitativo che però diventa di forte significato se si pensa che Bertolucci e Pasolini compaiono in ben cinque quaderni, Fortini in quattro, Caproni in tre, e gli ‘anziani’ Saba e Montale in due. A ciò si aggiunga che dopo il decimo quaderno, in cui vengono pubblicate tre brevi liriche di Parronchi, la parola degli ermetici scompare da «Botteghe Oscure». E questo atteggiamento spiega forse più di ogni altra supposizione perché Giuseppe Ungaretti, all’epoca letto soprattutto attraverso la lente del Sentimento del tempo, non abbia mai collaborato con la rivista (e l’esclusione ha un peso particolare se si pensa che Ungaretti era stato il consulente principale di «Commerce», e negli anni Cinquanta era ancora intimo amico di Marguerite Caetani 26). dialmente il tuo | Bassani» (Centro Manoscritti Università di Pavia, Fondo Gatto, ep., c. 10; nello stesso fondo è conservata anche un’altra lettera di Bassani, sempre relativa a «Botteghe Oscure», del 14 maggio 1950: «Caro Gatto, | ti sarei grato se mi mandassi a stretto giro di posta una nota bio-bibliografica (luogo e data di nascita, libri pubblicati, ‹…›) da mettere in un’Antologia di «Botteghe Oscure» di prossima edizione in America. | Grazie e scusa la fretta | Giorgio Bassani», Centro Manoscritti Università di Pavia, Fondo Gatto, ep., c. 10). 21  Luzi pubblicò il Monologo sul III numero di «Botteghe Oscure» (1949); il poemetto poi non è stato più pubblicato in forma integrale. Nel Giusto della vita, Garzanti, Milano 1960, Luzi ripropone le parti IV e V, mentre nella sezione Perse e brade all’interno de L’opera poetica (m. luzi, L’opera poetica, a cura di s. verdino, Milano, Mondadori, 1998) sono riprese le parti III, VII e IX (quest’ultima «in diversa e più ampia stesura», s. verdino, Apparato critico di Poesie Sparse, in luzi, L’opera poetica, p. 1427). 22 l. sinisgalli, Corre oggi la brezza, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), p. 405. 23  Cfr. de libero, Versi per uno spettro, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 103-106. 24 r. luperini, Il Novecento, Torino, Loescher, p. 600. 25  Cfr. p. bigongiari, Poesie [Inverno arido, Un giorno per caso la verità, Ritorno di fuoco, Perplessità], «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 390-393. 26  Di avviso diverso è Citati: «Non credo affatto che si tratti di una esclusione voluta [quella di Ungaretti]. Non mi risulta che Bassani avesse cattivi rapporti con Ungaretti: probabilmente è stato un caso»; e a Stefania Valli e a Luigi Fiorani pronti a ricordare l’avversione di Bassani «nei confronti della poesia ermetica», Citati risponde: «Sì, ma Ungaretti era un’altra cosa e Bassani lo ammirava. […] Era troppo intelligente Bassani per rifiutare poeti


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L’ermetismo in sostanza per Bassani, per Petroni e per la Caetani voleva dire il passato, una pagina chiusa della storia letteraria, un fardello culturale di cui liberarsi. Perciò attraverso le pagine di «Botteghe Oscure» si tentò un’opera di rinnovamento del panorama poetico italiano, puntando in particolare su autori molto giovani o comunque non ancora pienamente riconosciuti, e in ogni caso non compromessi con i modelli poetici degli anni Trenta. In particolare la proposta di rinnovamento si affidò a tre aree. Venne fortemente privilegiata la cosiddetta linea sabiana, ossia quella poesia con una spiccata prevalenza narrativa (ad esempio La capanna indiana di Bertolucci e La Funivia – poi inserita nelle Stanze della funicolare – di Caproni, componimenti apparsi rispettivamente sul IV e sul III numero di «Botteghe Oscure»), con un lessico che seppur ancorato al grande stile, si rivela più basso di quello della tradizione (si veda il primo quaderno della rivista con le poesie di Bertolucci, di Penna e di Antonio Rinaldi), e con un io lirico che coincidendo con l’io autobiografico, fa sì che la poesia si apra a tematiche del quotidiano e del privato e si spinga verso una dimensione diaristica (ancora il quaderno di apertura della rivista può fungere da esempio, e in modo particolare Qui sorrise … di Rinaldi, testo dedicato alla madre scomparsa). È da sottolineare poi che all’interno della linea sabiana, oltre a Saba27, e a Caproni, Bertolucci, Penna e l’eccentrico Noventa, autori che vengono pubblicati anche ripetutamente, larghissimo spazio viene riservato a

buoni, anche se erano ermetici» (citati, «La più bella rivista letteraria italiana» del dopoguerra, p. 274). Altra è invece la spiegazione di Antonio Russi: «il suo [di Ungaretti] legame con il regime fascista e il fatto stesso di essere stato accademico d’Italia rappresentarono nel dopoguerra un forte limite e questo forse può spiegare perché i suoi testi non vennero mai pubblicati su «Botteghe Oscure»» (a. russi, Per una letteratura senza confini, in La rivista «Botteghe Oscure». La corrispondenza con gli autori italiani, p. 293). Da non sottovalutare però sono le parole di disistima che lo stesso Ungaretti scrisse a Paulhan in riferimento a «Botteghe Oscure»: «C’est mal né, c’est mal inspiré, c’est mal dirigé. On y trouve de très bons textes, par hasard» (Correspondance Jean Paulhan-Giuseppe Ungaretti, 1921-1968, edition annotée par j. paulhan, l. rebay, j.ch. vegliante, Paris, Gallimard, 1989, p. 492); non siamo in grado di giudicare però se tali affermazioni potessero essere dettate da un risentimento causato appunto dall’emarginazione nei confronti del progetto di «Botteghe Oscure». 27  Umberto Saba pubblicò sul III quaderno undici liriche di Uccelli, e sull’XI Gli ebrei, un gruppo di Ricordi – Racconti introdotti da Carlo Levi. È da ricordare che nel luglio del ’51 Saba offrì alla rivista, tramite Bassani, anche trentacinque liriche di Amicizia, richiedendo però un compenso oggettivamente molto alto («L. 100.000; e queste subito, all’accettazione, cioè del dattiloscritto», lettera di Linuccia Saba a Giorgio Bassani del 12 giugno 1951, in La rivista «Botteghe Oscure». La corrispondenza con gli autori italiani, p. 243), e l’autorizzazione ad anticipare «prima tre delle poesie di Amicizia in altre Riviste», ibidem); pretese queste che indussero Bassani e la Caetani a declinare la proposta.


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quella che Pasolini ha definito la «linea parmigiana»28, cui afferiscono i fratelli Francesco e Gaetano Arcangeli (di quest’ultimo si ricordi almeno Ora il mondo è la stanza, scritta tra il ’51 e il ’53 ed edita sul XIV quaderno), Gian Carlo Artoni, Alberto Bevilacqua, Franco Giovanelli (che fa registrare uno dei pochi testi apertamente politici presentati da «Botteghe Oscure»: «E allora, Alcide [De Gasperi], va via / tu, preti, nuovi soldati / e questa folla confusa»29), Mario Lavagetto, Antonio Rinaldi, e il giovanissimo Bernardo Bertolucci che pubblica i suoi primi componimenti sul XVII quaderno, all’età di quindici anni. Sotto il forte influsso di Attilio Bertolucci, maestro e capostipite di questo gruppo di poeti, quasi certamente in gran parte giunto a «Botteghe Oscure» tramite Bassani, la «officina parmigiana» rivela «una tendenza […] a una forma di realismo […], corretta da una tendenza opposta all’otium, un po’ accademico e comunque elegante»30: si registra insomma un’attenzione agli oggetti e alla vita concreta che fa segnare uno stacco dalla precedente stagione ermetica, o meglio un suo superamento. E furono questi elementi che favorirono l’apprezzamento di Marguerite Caetani e di Giorgio Bassani, che in quanto poeta a questa corrente apparteneva. L’altro filone seguito da «Botteghe Oscure» sulla strada del rinnovamento poetico è quello sperimentale. Si allude a quel gruppo di poeti che confluiranno nel ’55 in «Officina» e che puntano sul poemetto narrativo, sul plurilinguismo e sulla tensione sociale. Vengono così pubblicati i poemetti di Volponi, di Roversi, di Pasolini e di Massimo Ferretti, la cui Croce copiativa, autobiografia in versi, testimonia l’attività dello scrittore prima della sua svolta neoavanguardista, oltre che poesie ancora di Pasolini e di Romanò (queste ultime invero con una carica sperimentale più debole di quella riscontrabile nei testi dei suoi sodales). La fiducia accordata al futuro gruppo di «Officina» non deve stupire oltremodo: la poesia officinesca fu sì sperimentale, ma mai antiletteraria, e il suo plurilinguismo (realizzato anche attraverso l’inserimento di livelli lessicali prima esclusi dalla produzione poetica) non significò mai abbassamento e degrado stilistico e linguistico: si tratta insomma di poesia con un alto tasso di letterarietà e che dunque rientrava all’interno dei criteri selettivi stabiliti dalla redazione di «Botteghe Oscure» (e questo può spiegare l’assenza di Leonetti, il meno letterario, nonché il più politico, degli autori di «Officina»).

28

p.p. pasolini,

29

f. giovanelli,

Officina parmigiana, in id., Passione e ideologia, p. 457. Satira sul ponte (Per l’inaugurazione del Ponte di Bassano), «Botteghe Oscure», XXV (primavera 1960), p. 284. 30 pasolini, Officina parmigiana, p. 458.


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Infine, negli indici di «Botteghe Oscure» si riscontra anche la presenza della cosiddetta linea del «classicismo moderno», o, per usare la definizione a cui ricorre Sereni nella Postfazione a Levania di Solmi, «paradossale classicismo»31: si tratta di una poesia fortemente ancorata ad un ideale alto della letteratura (e in questo «organica con le forme della tradizione»32), ma al tempo stesso aperta al contingente e all’hic et nunc (con ovvie incursioni verso il basso); una poesia capace di «rappresentare gli oggetti, le situazioni e i conflitti del presente conservando una dignità espressiva, un’integrità etica, un equilibrio fra espressione di sé e stile»33; una poesia di crisi e di fiducia al contempo. Quanto questo modello poetico potesse essere apprezzato da Bassani, fautore sì di un rinnovamento delle forme letterarie, ma senza rinnegare la tradizione, è facile immaginare. E significativo in tal senso è il posto d’onore accordato a Montale, che con L’anguilla apre il primo quaderno di «Botteghe Oscure» (e di Montale – quaderno IV – viene pubblicato anche So che un raggio di sole, poi ne La bufera all’interno della sesta sezione, quella di Madrigali privati). E parimenti significativo è il fatto che Fortini, sul cui classicismo formale associato ad una tensione verso il presente non occorre insistere, compaia come già detto in ben quattro fascicoli della rivista (e non soltanto con opere poetiche). Manca il terzo grande nome del classicismo moderno: Vittorio Sereni. La sua assenza tuttavia è imputabile, è possibile supporre, alla crisi d’ispirazione che colpì lo scrittore nella prima metà degli anni Cinquanta, ed è in parte bilanciata dalla presenza di Erba (già nel VI quaderno) e di Orelli (XXII), che insieme a Sereni vennero inseriti da Anceschi nell’antologia Linea lombarda34. Tirando le somme delle scelte effettuate in poesia, pare legittimo sostenere che Bassani abbia perseguito uno svecchiamento della lirica italiana, cercando soprattutto di dar voce a tutte le forze post ermetiche (ossia privilegiando composizioni poetiche aperte ad un confronto diretto con la realtà), e non puntando su una linea specifica in particolare: se ne ricava che

31 v. sereni, Postfazione a s. solmi, Levania, Milano, Mantovani, 1956, poi in id., Letture preliminari, Liviana, Padova 1973, p. 54 (ed è da sottolineare che Sereni riprende la formula dallo stesso Solmi, che a sua volta l’aveva coniata per Alain e Valery). Si usa qui la categoria critica di ‘classicismo moderno’ nell’accezione proposta da g. mazzoni, nel volume Forma e solitudine, Milano, Marcos y Marcos, 2002. 32 Ibidem, p. 19. 33 Ibidem, p. 21. 34  Nel XXV quaderno compare anche Nelo Risi, ma in qualità di traduttore; Risi aveva infatti curato insieme a Margherita Dalmati la versione italiana di alcune poesie di Kavafis (cfr. m. dalmàti, n. risi, Traduzioni da Cavafis, «Botteghe Oscure», XXV, primavera 1960, pp. 428-433).


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gli indici di «Botteghe Oscure» finiscono per essere rappresentativi della nuova poesia italiana del secondo Novecento 2.2. La narrativa. Non esattamente lo stesso si può dire per la narrativa. In quest’area, nella quale Bassani stava ricercando la giusta misura per un proprio registro, le scelte redazionali, sia pure a maglie molto larghe, appaiono sostanzialmente unidirezionali. Ancora l’elemento quantitativo può aiutare. Gli autori che comparvero maggiormente su «Botteghe Oscure», oltre Bassani, sono Carlo Cassola, Guglielmo Petroni, Giuseppe Dessì (quattro volte), Manlio Cancogni, Mario Soldati (tre), e Italo Calvino, che seppur con solo due testi, La formica argentina e La speculazione edilizia, occupa un numero non irrilevante di pagine della rivista. Si aggiunga a queste considerazioni un dato interpretativo: nel triennio ’58-’60, quando nel campo della letteratura italiana la rivista risulta meno incisiva, incapace di intercettare testi di giovani e meno giovani poi stabilmente entrati nel canone, l’unica prosa oggettivamente di valore, proveniente specificamente da Bassani più che dall’ambiente di «Botteghe Oscure», è il capitolo de Il gattopardo, uscito in anteprima. Gli autori qui citati e i loro testi possono essere ricondotti ad un minimo comune denominatore, ossia ad uno specifico modello di narrativa. A ben vedere, non si può negare che ad essere privilegiati da Bassani sono sostanzialmente i «narratori-narratori», i «romanzieri-romanzieri»35. Calvino, Soldati, Cancogni, Petroni e gli altri infatti pubblicano romanzi e racconti di impianto tradizionale, con una struttura lineare e compatta, sostanzialmente allergica alla formula dell’«opera aperta», teorizzata nei secondi anni Cinquanta, ma già messa in pratica nel primo Novecento. Era l’inamovibilità dell’oggetto-mondo di fronte al soggetto a garantire la forma chiusa e compatta a queste narrazioni; inamovibilità che finiva per 35  L’espressione è presa da un’intervista che Bassani rilasciò nel ’64 all’«Europa letteraria»: «Veramente io non respingo affatto le tendenze antinarrative di certa odierna narrativa. Ma mi accorgo che la domanda mi inoltra in un corso di pensieri di una certa complessità. Effettivamente credo che esistano all’interno del «narrare», diciamo così, narratori-narratori e narratori-antinarratori, romanzieri-romanzieri e romanzieri-antiromanzieri. In linea generale ho l’impressione che i narratori-antinarratori riflettano una sostanziale opposizione di se stessi al mondo, opposizione che si duplica anche nel senso di un’opposizione di se stessi come poeti, di se stessi in quanto artisti (Picasso, per esempio, mi viene in mente). Questa specie di artisti completamente artisti, di monadi eroiche isolate in mezzo al caos insensato del mondo, è sempre esistita, esisterà sempre. Io sono di un’altra specie» (bassani, In risposta (II), in id., Di là dal cuore, Milano, Mondadori, 1984, ora in id., Opere, p. 1211).


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collocare i narratori di «Botteghe Oscure» nel grande filone realista del secondo Novecento. I dati ci appaiono incontrovertibili: sui venticinque quaderni usciti dal ’48 al ’60 vengono accolti, per limitarci solo a quegli autori che hanno conosciuto diverse e spesso contraddittorie fasi nella propria produzione, il Petroni post-solariano (Il mondo è una prigione, La casa si muove, Noi dobbiamo parlare), il Dessì successivo alla svolta realista (Isola dell’Angelo e La frana), il Cancogni che negli anni Quaranta si apre alla vita minuta e quotidiana (Azorin e Mirò viene pubblicato sul primo fascicolo) o il Calvino che, dopo il fallimento de I giovani del Po, si apre ad una forma di «realismo speculativo»36. Eppure, siamo ovviamente al di qua di quel «mare dell’oggettività», per affidarci proprio a Calvino, che nel giro di pochi anni avrebbe inondato il panorama letterario italiano ed europeo. La lezione primonovecentesca di Proust, in particolare, e Svevo non era passata invano. L’osservazione della realtà, anche quando attenta agli aspetti sociali, è sempre filtrata da un soggetto-personaggio (di qui la scelta prevalente del narratore omodiegetico), che, per assumere forza e robustezza, ha tratti smaccatamente autobiografici: si pensi soltanto, per proporre solo due esempi, a La speculazione edilizia o a Il mondo è una prigione. Insomma la descrizione del mondo circostante non vieta l’indagine psicologica del soggetto, ma anzi ne costituisce uno dei momenti di verifica decisivi; senza che questo implichi ovviamente un’abdicazione a qualsiasi forma di mimesi o di referenzialità all’esterno37.

Cfr. c. milanini, L’utopia discontinua. Saggio su Italo Calvino, Milano, Garzanti, 1990, in particolare il terzo capitolo, Il realismo speculativo: La speculazione edilizia, La nuvola di smog, La giornata di uno scrutatore, pp. 67-98. 37  Un altro autore che potrebbe ricondursi a quest’area, ma che non ha mai pubblicato su «Botteghe Oscure», è Bilenchi. Tuttavia lo scrittore toscano fu invitato da Bassani a collaborare alla rivista, come testimonia una lettera, inedita, dell’11 dicembre 1951: «Caro Bilenchi, | l’estate scorsa, di passaggio per Firenze, ti telefonai. Ma tu eri in montagna, a quanto mi dissero al giornale. | Perché non mi mandi qualcosa per «Botteghe Oscure»? Mi avevi promesso anni fa un lungo racconto, se ben ricordi. Credo Anna e Bruno. E allora? | Non dimenticare che la rivista paga bene, e che potrai avere, oltre al resto, dei magnifici estratti. | Rispondimi subito. E credimi, intanto, il tuo | Bassani | P.S. Avrei, se credi, qualche buon articolo per il «Nuovo Corriere» da mandarti. Io non collaboro che al «Giornale» di Napoli, che, come saprai, è un foglio liberale. Paga molto poco: e così mi tornerebbe veramente comodo poter piazzare gli stessi articoli da qualche altra parte. Se tu poi tenessi assolutamente all’inedito, potrei benissimo accontentarti, giacché al «Giornale» non fanno, a questo proposito, nessuna obiezione. | Scrivi a Roma, Via Gran Sasso 16» (Centro Manoscritti Università di Pavia, Fondo Bilenchi, ep., c. 17). 36


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È questo il modello di narrativa promosso sulle pagine di «Botteghe Oscure»; un modello che non ammette, oltretutto, eccessi strutturali, tematici, ideologici. Si registra pertanto «l’assenza di qualsiasi prodotto sperimentale»38: mancano all’appello, infatti, Volponi, la neoavanguardia, il surrealismo più oltranzista. E anche le eccezioni tutto sommato risultano poche e moderate: c’è sì Gadda, ma che per Bassani rappresenta lo scrittore che ha dato l’affresco sociale più veritiero della civiltà contemporanea39; mentre il Landolfi di Cancroregina non è affatto quello della narrativa destrutturata di biere du pecheur, così come il Delfini di Racconto non finito è lontano dalla ‘scrittura automatica’ degli Automics. Al contempo, si evitano i testi che ricercano il colpo ad effetto, o la tematica pruriginosa ed accattivante. Su questo basti un esempio per tutti: nel ’51-’52 Bassani e la Caetani, incoraggiati anche da Elena Croce, rifiutano Luna di miele, sole di fiele di Moravia, autore lungamente invitato a collaborare con la rivista, proprio perché espressione di una narrativa elegante, lineare e realista; il motivo è il contenuto esplicitamente sessuale del racconto, nonché alcune implicazioni politiche. E l’esplicito impegno politico, quando assume forme palesemente ideologiche, viene bandito da «Botteghe Oscure»: così per quanto concerne la memorialistica del dopoguerra si pubblica Il mondo è una prigione di Guglielmo Petroni, ma non Bonfantini (scartato peraltro proprio da Bassani). Ma a farne le spese di questa impostazione sarà lo stesso Bassani, che nel ’54 vedrà sorprendentemente rifiutato Gli ultimi anni di Clelia Trotti. Il motivo non è perché «a Marguerite Caetani non era piaciuto. L’aveva trovato inferiore ai precedenti, “un po’ noioso”» 40, come lo scrittore sostenne nel finale de Il romanzo di Ferrara, ma per il contenuto esplicitamente politico del testo: Venendo qui un’ora fa ho preso una decisione. Di non mettere suo racconto anche se levasse quelle dure pagine. Lei si ricorda che dicevo sempre che era molto difficile che volessi prendere un racconto con questo soggetto. Non l’ho mai fatto. È bassani, Congedo, p. 436. Scrive Bassani, in una lettera del 29 agosto 1957 a Marguerite Caetani, in cui stila un bilancio dei romanzi usciti durante l’anno in corso: «Su tutti gli altri si eleva, comunque, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda (Garzanti). Si tratta di un romanzo ambientato a Roma: l’argomento, che è un fattaccio di cronaca nera, non è che un pretesto. Gadda se ne serve per darci un’immagine di Roma di una potenza straordinaria. Nessuno scrittore, dopo il Belli, era riuscito ad andare tanto oltre sul piano della trasfigurazione fantastica della realtà» (doc. 128). 40 bassani, Laggiù, in fondo al corridoio, p. 941. 38

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un soggetto che non posso pensarci, e sono sempre stata così. A Villa Romaine non ricevevo mai una persona conosciuta per questo, nemmeno Caetani. Trovo che questo racconto aprirebbe la porta ad altre proposte che non vorrei nemmeno. Bisogna seguire una linea nella vita trovo. So che Lei lo può mettere in altre riviste con grande facilità41.

Bassani accetterà la suprema decisione, pubblicando il suo racconto su «Paragone»; e continuerà, come già detto, il suo lavoro di rinnovamento della letteratura italiana attraverso «Botteghe Oscure». Un lavoro che però conoscerà il suo pieno compimento solo due anni dopo la chiusura della rivista: nel ’62 esce Il giardino dei Finzi Contini, romanzo che appartiene in tutto e per tutto al filone narrativo promosso da «Botteghe Oscure»: il vero punto di convergenza, potremmo dire, tra il Bassani critico, lo scrittore e il redattore di riviste. *** Nel mandare alle stampe questo volume desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato con consigli e incoraggiamenti. Tra gli altri intendo ricordare il prof. Bruno Toscano, presidente della Fondazione Camillo Caetani, che ha generosamente sostenuto questo progetto, Paola Bassani, presidente della Fondazione Bassani, che ha messo a disposizione le lettere di Marguerite Chapin custodite nel suo archivio, e Caterina Fiorani, direttore dell’archivio Caetani, il cui supporto scientifico è stato decisivo per l’edizione di questo carteggio. M.T.

Lettera di Marguerite Caetani a Giorgio Bassani, non datata, ma del 1954 (doc. 94).

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NOTA AL TESTO

Il presente carteggio si costituisce di centoquaranta lettere; sedici di Giorgio Bassani, custodite presso la Fondazione Camillo Caetani di Roma, e già edite in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, a cura di S. Valli, Roma, L’Erma di Bretschneider, 1999, pp. 79-112; e centoventiquattro di Marguerite Caetani, tutte inedite, e conservate da Paola Bassani nell’archivio privato dello scrittore. Nella trascrizione dei documenti si è seguito un criterio di stretta fedeltà agli originali, intervenendo soltanto in pochissimi casi, e seguendo scrupolosamente i seguenti criteri: – le parole sottolineate sono state trascritte in corsivo; – indipendentemente dall’uso degli scriventi, i titoli delle opere sono stati resi con caratteri corsivi, mentre i titoli delle riviste e dei quotidiani sono stati tutti riportati in tondo tra virgolette basse; – sono state uniformate le indicazioni relative a data e luogo di spedizione, collocandole sempre in alto a destra, e riportandole per esteso, nella lingua usata dallo scrivente; eventuali informazioni deducibili dal contesto o dal timbro postale sono state inserite tra uncinate; nella descrizione offerta in nota ad ogni lettera si sono comunque riprodotte queste informazioni nella forma annotata dal mittente; – analogamente sono stati uniformati i rientri di paragrafo e la collocazione delle dediche, delle forme di saluto e delle firme; si è sempre andato a capo dopo il saluto iniziale («Caro Giorgio», «Cara Principessa», ecc.), lasciando l’eventuale maiuscola nel seguente capoverso; – sono state sciolte le abbreviazioni non convenzionali; – le parole indecifrabili sono indicate con tre puntini di sospensione tra uncinate; – infine, soprattutto per quanto concerne le lettere di Marguerite Caetani, si è provveduto ad emendare le sviste ortografiche, le storpiature di nomi, e, nei pochissimi casi in cui il testo sarebbe risultato di difficile leggibilità, la punteggiatura: una tabella posta di seguito al carteggio (Appendice dei luoghi emendati) segnala i passi oggetto di correzione da parte del curatore. Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it



carteggio 1948-1959

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it



1948

1 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Olanda del Nord, 11 agosto 1948›

Caro Amico Sono molto senza sue notizie e ho idea che non è colpa sua ma quando si cambia così spesso indirizzo è fatale subire ritardi. Siamo in Olanda del Nord e ci piace molto. Lelia lavora1. Ma già fra tre giorni partiamo di nuovo nella direzione di Londra dove saremo il 17 e quest’in-

1. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu, senza indicazione di data e luogo. Ad ogni modo la missiva dovrebbe essere stata scritta l’11 agosto 1948, come suggerisce un riferimento interno al testo. Marguerite Caetani scrive infatti: «Siamo in Olanda del Nord e ci piace molto. […]. Ma già fra tre giorni partiamo di nuovo nella direzione di Londra dove saremo il 17». E nella lettera del 17 agosto 1948, la Caetani scrive a Bassani: «non ho avuto un momento prima per rispondere alla sua ultima lettera perché l’ho ricevuta in fin ‹…› della Olanda al momento di partire 3 giorni fa e siamo state sempre in viaggio fino a due ore fa quando siamo arrivate qui» (doc. 2). Se ne deduce che la Caetani ha lasciato l’Olanda il 14 agosto, e ha scritto a Bassani tre giorni prima, ovvero l’11. È da rilevare inoltre che questa lettera, proveniente dall’Olanda del Nord, è stata conservata all’interno della busta che custodiva anche la missiva del 17 agosto da Folkestone (doc. 2). Si ricordi infine che l’indirizzo londinese, qui riprodotto in fondo al testo, nell’originale è annotato nel margine superiore destro della prima pagina.  Lelia Caetani, figlia di Roffredo e di Marguerite, era pittrice. Sulla sua produzione pittorica cfr. almeno a. onorati, Appunti sulla pittura di Lelia Caetani Howard, in Ninfa una città, un giardino. Atti del colloquio della Fondazione Camillo Caetani, Roma, Sermoneta, Ninfa, 7-9 ottobre 1988, a cura di l. fiorani, Roma, L’Erma di Bretschneider, 1990, pp. 343346; l. bianchi, Lelia Caetani Howard, giardiniera, e b. riccio, Lelia Caetani Howard, pittri1

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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dirizzo2 sarà buono per un mese. Ho scritto a Bracco nostro amministratore3 che Le devo 20.000 lire (mese di Agosto) e l’ho detto di telefonare a Lei pregandola di passare per questo e anche per 15.000 lire per Brancati che Lei gentilmente Le manderà4. Non conosco suo indirizzo. Sono tanto impaziente di sapere quali manoscritti ha potuto avere in queste settimane, e cosa si dice di «Botteghe Oscure». Spero che Ricciardi ha finalmente consegnato tutte le 200 copie a Tombolini5. Cos’è accaduto di Flora e sua Rivista?6 Ha mai avuto notizia di lui? Se no, si potrebbe tornare all’attacco? Vorrei sapere se Elena7

ce, in Palazzo Caetani. storia arte e cultura, a cura di l. fiorani, Roma, Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, 2007, pp. 417-420 e 421-429; e infine Lelia Caetani pittrice. Nei luoghi dei Caetani. Catalogo delle opere delle Fondazioni, Roma-Latina, Fondazione Camillo Caetani-Fondazione Roffredo Caetani, 2008. 2 Si tratta dell’indirizzo londinese, qui riprodotto in fondo alla lettera, ma nell’originale scritto sul margine superiore della prima pagina. 3  Come puntualmente ricorda Stefania Valli, «Federico Bracco fu per lungo tempo impiegato presso l’amministrazione di Palazzo Caetani e, in tale veste, si occupò delle questioni economiche ed organizzative legate alla conduzione della rivista» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, 1948-1960, a cura di s. valli , Roma, L’Erma di Bretschneider, 1999, p. 95, n. 4). 4  Le 15.000 lire sono probabilmente il compenso dovuto per la pubblicazione sul II quaderno della commedia in tre atti e un prologo; cfr. v. brancati, Raffaele, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 122-190. 5  Tombolini è il nome di una celebre libreria romana, sita in via IV Novembre, a qualche centinaia di metri da via Botteghe Oscure, dove si trova Palazzo Caetani. Fino al 1951, quando poi subentrò Mondadori, la libreria si occupò anche della distribuzione di «Botteghe Oscure». 6 Il riferimento è ad «Aretusa», rivista diretta da Francesco Flora, Fausto Nicolini e Carlo Muscetta (ma tra i fondatori compare anche Elena Croce), di cui uscirono 15 fascicoli (con scadenza bimestrale e poi mensile), dal marzo-aprile 1944 al gennaio-febbraio 1946; alla rivista collaborò anche Bassani in diverse occasioni (cfr. g. bassani, Non piangere compagno, «Aretusa», I, maggio-giugno 1944, 2, p. 100; id., I borghesi di Flaubert, «Aretusa», II, aprile 1945, 8, p. 55; id., L’epidemia di Moravia, «Aretusa», II, aprile 1945, 8, p. 88; id., Mann e il mago, «Aretusa», II, giugno 1945, 10, p. 80; id., Mascherata, «Aretusa», II, ottobre 1945, 14, p. 54; id., Racconti di Benedetti, «Aretusa», II, novembre 1945, 15, p. 83; id., Poesie, «Aretusa», III, 17-18, gennaio-febbraio 1946, p. 94). Su «Aretusa» cfr. «Aretusa». Prima rivista dell’Italia liberata. Seconda serie: 1945-1946, a cura di r. cavalluzzi, Bari, Palomar, 2001, nonché i saggi interpretativi di d. della terza, Tra Napoli e Roma: «Aretusa» e «Mercurio», due riviste dell’Italia del dopoguerra, «Filologia e Critica», 2-3 (1995), pp. 559-576, e dello stesso r. cavalluzzi, «Aretusa» e la nuova letteratura, «Rivista di letteratura italiana», 3 (2004), pp. 109-113. 7  Elena Croce, figlia di Benedetto, fu tra le fondatrici di «Botteghe Oscure»; forse addirittura fu proprio lei a riaccendere «quasi incidentalmente» in Marguerite Caetani i progetti editoriali di una rivista che sapesse continuare l’esperienza di «Commerce», comunicandole che «un gruppo di giovani scrittori vagheggiava un fascicolaccio […]


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sta traducendo Kassner8. Ho richiesto varie copie di «Botteghe Oscure» per Londra e spero di fare un bel lavoro lì ma avrei bisogno di più copie. Forse 10 in più dei 12 già richieste. Lo potrebbe dire lei a Cremonese9 e dare l’indirizzo. Grazie. Se Lei crede veramente necessario di rimanere con Ricciardi per il secondo numero lo farò ma penserei sopra bene che vorrei tirare 2.000 almeno e il fatto che avremo tanti testi inglesi10. Come fare con Lui? E che deve uscire in novembre non più tardi del 15 meglio del 1°. Lei non ha ancora chiesto

per stampare i manoscritti che avevano nei cassetti» (e. croce, Nasce una rivista a Roma liberata [recensione a Botteghe Oscure reader, edited by g. garret with the assistence of k. garrison biddle , Middletown, Connecticut, Wesleyan University Press, 1974], «La Stampa», 5 gennaio 1975); ma sul ruolo avuto nella creazione di «Botteghe Oscure», cfr. quanto la stessa Croce sostiene in Due città: «Potei così darle una mano, facendole incontrare il nostro editore De Luca (fratello di un letterato eminentissimo, don Giuseppe De Luca), che era un uomo di non comune personalità e coltivava egli stesso nostalgie avanguardistiche, ma esclusivamente nel campo della pittura, in cui il gusto di Margherita era autorevolissimo. | Tolto il primo numero, nel quale comparvero principalmente scrittori con cui avevo io stessa creato i primi contatti, non avrei mai dato alcun contributo alla redazione di «Botteghe Oscure», nei cui confronti avevo a mio credito, oltre la fortunata proposta dell’editore, quella della consulenza di Giorgio Bassani, il quale possedeva tutte le doti di entusiasmo e passionalità letteraria che potevano essere congeniali a Margherita. Sia l’uno che l’altro avevano stabilito con lei un rapporto di vera simpatia e devozione, e la rivista acquistò in breve un prestigio internazionale» (id., Due città, Milano, Adelphi, 20042 [Ia ed. 1985], pp. 50-51). 8  La traduzione di Kassner da parte di Elena Croce era molto a cuore a Marguerite Caetani, che anche nelle lettere successive ritorna sull’argomento per chiedere opportuni ragguagli, o esprimere preoccupazioni; cfr. le lettere a Bassani del 17 agosto 1948 (doc. 2) e del successivo 17 settembre (doc. 7). La traduzione ad ogni modo venne consegnata per tempo, ed uscì sul II quaderno: cfr. r. kassner, Morte di Menone, «Botteghe Oscure», II (autunno 1949), pp. 221-242 (si ricordi che il nome di Kassner, già apparso su «Commerce» plurime volte, comparirà su «Botteghe Oscure» anche nel ’56 e nel ’59: cfr. id., Das Auge, «Botteghe Oscure», XVII, primavera 1956, pp. 352-377; id., Zwei Erzählungen, «Botteghe Oscure», XXIII, primavera 1959, pp. 317-324). 9 Si tratta di uno dei responsabili della Libreria Tombolini, che precedentemente si chiamava appunto Cremonese. 10 In realtà «Botteghe Oscure» affidò le sue pubblicazioni a Ricciardi solo per il primo numero (primavera 1948); poi, a causa della ingestibile lentezza dell’editore, Marguerite Caetani preferì ricorrere a De Luca, che stampò tutti gli altri ventiquattro numeri della rivista; ricorda a tal riguardo Giovanni Macchia: «Fu sicuramente Elena Croce a presentare Ricciardi, di cui era molto amica, alla principessa. Ricciardi era un grande stampatore, ma era lentissimo, faceva tante cose diverse e stampava un libro ogni sei anni. A lui poi subentrò De Luca ed Elena, ancora una volta, fece da tramite» (g. macchia, L’ambiente culturale di «Botteghe Oscure», in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 278).


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un preventivo al fratello di Don Giuseppe?11 Non so se Mattioli12 è di ritorno dell’America. Potrebbe chiedere a Raimondo13. Spero presto avere sue notizie e mi creda Sua Aff.ma Marguerite Caetani Nuovo Indirizzo Connaught Hotel Carlos Place London

2 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Folkestone, 17 agosto ‹1948›

Carissimo Amico, Ho ricevuto i 3 manoscritti e li rimanderò domani. Non ho avuto un momento prima per rispondere alla sua ultima lettera perché l’ho ricevuta in fin ‹…› della Olanda al momento di partire 3 giorni fa e siamo state sempre

11 Si tratta ovviamente di Luigi De Luca, editore della rivista a partire dal secondo numero (come ricordato nella nota precedente), e fratello di don Giuseppe De Luca. 12  Oltre ad essere finanziere ed economista, Raffaele Mattioli rivestì un ruolo centrale nella vita culturale italiana, adoperandosi per mettere in salvo i Quaderni del carcere di Gramsci (recapitati a Togliatti attraverso la preziosa mediazione di Sraffa), finanziando riviste, e ricoprendo addirittura la carica di Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, nel 1952, alla morte di Croce, di cui egli stesso era stato allievo. Nel campo dell’editoria a partire dal 1938 Mattioli entrò in società con Ricciardi, non limitandosi però al solo ruolo di finanziatore, ma dirigendone, insieme a Pancrazi e Schiaffini, la prestigiosa collezione di «Letteratura italiana. Storia e testi». 13  Raimondo Craveri era il marito di Elena Croce, e fu direttore de «Lo Spettatore Italiano»; fu anche intimo amico di Raffaele Mattioli, dal quale venne assunto, insieme ad altri intellettuali (tra cui si ricordi almeno il nome di Gadda), nella Banca Commerciale Italiana.

2. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto su tutte e quattro le facciate con inchiostro blu. L’indicazione di data e luogo, «Folkestone 17 Agosto», è in alto a destra, sulla prima pagina. L’anno di redazione è ricavato dal timbro postale («19 AUG 1948») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 17 via Egadi | Monte Sacro | Roma | Italy» (è da segnalare che nella stessa busta è stata trovata anche la lettera dell’11 agosto 1948, doc. 1).


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in viaggio fino a due ore fa quando siamo arrivate qui1. Domani saremo a Londra e le scriverò meglio fra giorni. Adesso casco dal sonno ma non posso non scriverle queste righe. Per dire la verità il solo scritto che mi piace e non saprei dire veramente perché è quello di Cassola2. Banti non mi piace. Pensiamoci un momento prima di decidere di darlo3. Lei m’ha scritto pregandomi di dire francamente se mi piaceva o no. Allora? Per le poesie di Arcangeli4 non è possibile che aspetta che noi pubblichiamo tutto un volume di poemi suoi! Suppongo che avrà mandato tanti per scegliere? Le trovo monotone e noiose. 3 o 4 al più Lei potrebbe scegliere. Forse quella dove parla di stelle?5 Ma mai più. Si ricorda che avremo tanti poemi Inglesi e non abbiamo bisogno di tanti poemi Italiani. Se Petroni potesse dare qualcuno siamo a posto6. È già un remplissage a vuoto questa poesia di Arcangeli mi pare. Proprio quello che non vogliamo. Domani scrivo a Petroni anche per mandare un rigo a Palazzeschi7 per pregarlo di tenere sua promessa. Con suo racconto siamo a posto.

Il soggetto della frase sono Marguerite Caetani e sua figlia Lelia (su cui cfr. doc. 1, n. 1). Il testo di Cassola a cui si fa riferimento non comparirà sul II quaderno, della cui progettazione Marguerite Caetani sta discutendo, ma su quello successivo: cfr. c. cassola, Due racconti, «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 161-193 (i due racconti sono La moglie del mercante e Le amiche). 3 In realtà poi del testo della Banti deve essere stato dato parere positivo: cfr. a. banti, I porci, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 194-213. 4 «A.» puntato nel testo: è possibile individuare in Arcangeli il poeta a cui Marguerite Caetani fa riferimento, grazie al rimando, poco più avanti, ad una poesia sulle stelle pubblicata sul II quaderno di «Botteghe Oscure» (cfr. n. 5). 5  Cfr. f. arcangeli, Stelle d’inverno, in id., Da Stella sola, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), p. 119. 6 Petroni non pubblicherà nessuna poesia sul II quaderno di «Botteghe Oscure». 7  Le trattative con Palazzeschi furono lunghe e infruttuose. Inizialmente Palazzeschi rifiutò l’invito a comparire sul I quaderno di «Botteghe Oscure», in quanto sprovvisto di testi pronti, se non il capitolo d’apertura de I fratelli Cuccoli (romanzo che sarebbe uscito a breve), sulla cui pubblicazione lo stesso Palazzeschi era fortemente scettico: «Forse il 1° capitolo, – rispondeva il 22 dicembre 1947 Palazzeschi a Petroni – nel quale faccio la presentazione del personaggio centrale, o protagonista per dir più chiaro. Ma che se ne frega il lettore di conoscere questo tipo che agirà per altre 500 pagine e di questa azione non c’è neppure l’inizio?» (lettera di Aldo Palazzeschi a Guglielmo Petroni del 22 dicembre 1947, in La narrativa di Guglielmo Petroni. Atti della giornata di studio. Roma, 26 ottobre 2006, a cura di m. tortora, Roma, L’Erma di Bretschneider, 2007, p. 195). A tale scetticismo diede credito Marguerite Caetani, che rimandò al II quaderno la collaborazione con Palazzeschi, al quale chiese un nuovo scritto (cfr. la lettera non datata di Marguerite Caetani ad Aldo Palazzeschi, ibidem, p. 196, n. 4). Tuttavia quando 1 2


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Faccio mandare i saluti a Magli8 subito. Si ricorda della cosa bellissima di Kassner anche. Avremo un numero stupendo e non bisogna mettere proprio niente che non sia proprio bello. Tanti pensieri affettuosi Marguerite Caetani Ho scritto di nuovo a Elena per Kassner. Sarebbe anche bene che Lei scriva un rigo dicendo che bisogna dare il più possibile presto a Ricciardi9. Vorrei sapere se veramente ne lavora.

3 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹London, 22 agosto 1948›

Tengo assolutamente che Silone riveda traduzione Kassner1 indirizzo casella postale 355 avverto Silone. Marguerite Caetani Palazzeschi inviò il suo racconto, ossia il 12 settembre 1948, circa un mese dopo la presente missiva (cfr. la lettera di Aldo Palazzeschi a Marguerite Caetani del 12 settembre 1948, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 216), non conobbe il plauso auspicato, ma un sorprendente rifiuto («in questo nostro 2° numero – gli scriveva la Caetani – dove ci sarà un gruppo di poemi importanti Americani e Inglesi inediti, e che sarà diffuso in Inghilterra e negli Stati Uniti, non vorrei che Lei sia rappresentato da un piccolo racconto così, e per questo lo rimando sperando che Lei capirà», lettera di Marguerite Caetani ad Aldo Palazzeschi del 13 ottobre 1948, in La narrativa di Guglielmo Petroni, p. 196, n. 4). A quel punto i rapporti tra Palazzeschi e la rivista si allentarono, e a nulla valsero i tentativi di Guglielmo Petroni di ottenere dall’amico scrittore un nuovo racconto (per una descrizione più dettagliata della vicenda rimando a m. tortora, Nell’officina di «Botteghe Oscure»: Il breve carteggio Marguerite Caetani-Aldo Palazzeschi, «L’Ellisse», IV (2009), pp. 171-180). 8  Cfr. a. magli, Frammento di una lirica incompiuta, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 107-117. 9  La Caetani fa riferimento alla traduzione assegnata alla Croce della Morte di Menone di Kassner, che uscirà sul II quaderno; ma su questa vicenda cfr. doc. 1, n. 8). 3. Telegramma inviato a «Bassani 17 Via Egadi Monte-Sacro Roma», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale; del documento è anche conservata la busta dell’«Italcable Italo Radio».  Cfr. kassner, Morte di Menone.

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4 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Connaught Hotel Carlos Place London W.I., 23 agosto ‹1948›

Caro Bassani, Ecco una lettera deliziosa che fa veramente piacere! La prego di mostrarla a Petroni e di tenerla per il nostro archivio1. Ho già ieri scritto a Silone pregandolo di rivedere la traduzione di Elena. È il solo capace di fare questo e ci tengo tanto che sia meglio possibile2. Poi si può darla a Ricciardi se Lei crede che veramente bisogna fare questo 2nd numero con lui!3 Bisogna avvertirli subito che vogliamo 2000 copie. L’editore Inglese John Lehmann molto conosciuto di «New Writing»4 e di tanti libri, molti giovani poeti, s’interessa assai a «Botteghe Oscure», soprattutto di Lei e Petroni. Lui mi ha chiesto di fargli fare dentro un mese un articolo molto scritto bene di un piccolo gruppo di artisti Italiani scelto da me, sconosciuti del tutto o non conosciuti qui. Può essere una cosa molto importante perché si pubblicherebbe su «Orphans» sua bella pubblicazione dove ha già pubblicato Vespignani5,

4. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto su tutte e quattro le facciate con inchiostro blu. L’indicazione di data e luogo, «Connaught Hotel | Carlos Place | London W.I. | 23 Agosto», è in alto a destra della prima pagina. L’anno di redazione è ricavato dal timbro postale («23 AUG 1948») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Cisterna del Follo 1 | Ferrara | Italy» (ma il tutto è correzione di «Dott. Giorgio Bassani | 17 via Egadi | Monte Sacro | Roma | Italy»).  Non siamo in grado di individuare la lettera a cui Marguerite Caetani fa riferimento. Si tratta della traduzione curata da Elena Croce di Morte di Menone di Kassner (cfr. doc. 1, n. 8). 3  Come già ricordato, a partire dal secondo numero l’editore di «Botteghe Oscure» non fu Ricciardi ma De Luca (cfr. doc. 1, n. 9). 4 Il poeta inglese John Lehmann fu anche il fondatore della rivista «New Writing», su cui pubblicarono molti giovani poeti anglofoni (Graves, Moore, ecc.). Pubblicò su «Botteghe Oscure» in due occasioni: cfr. j. lehmann, The House, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 200-213, e id., No Other word, The Wind Carried Away, «Botteghe Oscure», XIII (primavera 1954), pp. 142-145. 5  Renzo Vespignani (Roma, 19 febbraio 1924 – Roma, 26 aprile 1991) fu pittore e incisore, ma anche scenografo. 1 2


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Saetti6, Della Zorza7 etc., Del Corso8 lo possiede, e se è fatto bene con garbo, Lehmann farebbe una serie di articoli su l’arte italiana. Io vorrei Muccini9, Afro10, Pirandello11, Omiccioli12, Manzù13 e Marino Marini14. Lui dice che l’articolo dovrebbe avere da due mila a quattro mila parole e 8 o 9 illustrazioni, 1 o 2 in colori probabilmente. Io l’ho detto che Afro ha assolutamente bisogno di colori anche Pirandello. Per farlo ho pensato a Libero15 o Brandi. Cosa crede Lei? Si potrebbe dare solo Muccini, Afro e Manzù questa volta, per avere più illustrazioni per ognuno, o tutti sei sopra menzionati. Come illustrazioni di Manzù vorrei una testa ritratto, un bassorilievo e un Papa o arcivescovo che sia tutti scelti molto bene. Di Muccini vorrei la riproduzione di un ritratto dipinto di una ragazza in nero e in grigio che del Corso mi ha mostrato, non voglio paesaggi di lui o si dovrebbe mandarmi parecchie riproduzioni

Bruno Saetti (Bologna 1902 – Bologna 1984) fu un pittore di paesaggi e nature morte, vicino anche per un certo periodo della sua carriera all’arte sacra. 7  Carlo Della Zorza (Venezia 1903 – Venezia 1977) può essere definito uno degli esponenti di spicco del post impressionismo veneto; è probabile che l’apprezzamento di Marguerite Caetani per Della Zorza dipendesse anche dal suo gusto e dalla sua cultura europea, non provinciale. 8 Si tratta di Gaspero Del Corso, che insieme a sua moglie Maria, maggiormente nota con lo pseudonimo di Irene Brin, poetessa e appassionata intenditrice d’arte, fondò la Galleria dell’Obelisco, a Roma, in via Sistina; amico di Marguerite Caetani, fu anche suo consulente in materia di arte contemporanea. 9  Marcello Muccini (Roma 1926 – Roma 1978) è un pittore un po’ anomalo rispetto a quelli normalmente prediletti da Marguerite Caetani, data la marcata impronta sociale della sua opera: nel 1945 infatti, insieme a Vespignani (citato in questa lettera), Dorazio, Perilli e altri artisti conosciuti presso il Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, fondò il G.A.S. (Gruppo Arte Sociale), e, qualche anno più tardi, il Gruppo di Portonaccio. Senz’altro il suo inserimento nel circuito artistico romano gli offrì l’occasione di entrare in contatto con Marguerite Caetani. 10 Si tratta naturalmente dell’astrattista Afro Basaldella (Udine 1912 – Zurigo 1976). 11 Fausto Pirandello (Roma 1899 – Roma 1975) era abbastanza inserito nel circolo della Principessa Caetani, e frequentatore di Ninfa. 12 Si tratta ovviamente di Giovanni Omiccioli (Roma 1901 – Roma 1975), la cui celebrità, soprattutto a Roma negli anni Quaranta, spiega l’attenzione di Marguerite Caetani nei suoi confronti. 13 Poco si sa dei rapporti tra Giacomo Manzù (Bergamo 1908 – Roma 1991) e la Caetani, anche perché nell’archivio della Fondazione Caetani non sono conservati scambi epistolari tra i due. 14 Si tratta dello scultore, pittore, incisore Marino Marini (Pistoia 1901 – Viareggio 1980), residente, negli anni di questa missiva, in Svizzera, ma comunque già celebre per essere conosciuto da Marguerite Caetani. 15 Potrebbe trattarsi di Libero De Libero, che peraltro comparve proprio sul numero di «Botteghe Oscure» di cui la Caetani discute in questa lettera (cfr. l. de libero, Versi per uno spettro, «Botteghe Oscure», II, autunno 1948, pp. 103-106). 6


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per scegliere. Si potrebbe riprodurre i due disegni miei se necessario. Prego scrivermi subito quello che pensa di tutto questo se può occuparsene. Spero che ha avuto i soldi che le devo e scusi tanto il ritardo. Non accadrà più! Affettuosi saluti Marguerite Caetani

5 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Villa Irene Ronchi – Apuania Venerdì ‹estate 1948›

Caro Amico aspettavo di scrivere sempre sperando nell’arrivo di «Botteghe Oscure»! Le mando questa brutta lista avendo mandato a Tombolini1 la migliore. La prego di dare a Tombolini la lista di autori con indirizzo cancellando quelli in doppio sulla lunga lista generale. Ho varie altre liste da mandare fra poco a Tombolini ma si capisce che questa è la più importante. C’è Ricciardi Napoli sul prospetto. Per «Belfagor» veramente non so cosa decidere. Penso che la migliore delle cose è di provare di vedere Russo domani e anche Calamandrei e Le telegraferò il risultato in questo momento ho rotto la mia penna! Le ho dato i poemi di Libero e La giacca verde2 prima di partire? Ero così stanca che non mi ricordo di niente.

5. Un bifolio redatto sul verso e sul recto, con penna blu fino alle metà della seconda pagina (nello specifico fino alla frase «Le telegraferò il ri‹sultato›»), e a penna nera sulle restanti due facciate e mezzo (ossia dal passo «‹il ri›sultato in questo momento ho rotto la penna»). In alto a destra della prima pagina compaiono le indicazioni di data e luogo: «Villa Irene | Ronchi – Apuania | Venerdì». La lettera è del 1948, come indicano i riferimenti a Soldati (La giacca verde) e a De Libero, entrambi apparsi sul II quaderno di «Botteghe Oscure», pubblicato nell’autunno del ’48; il fatto che la Caetani scrivesse da Ronchi induce a pensare che la lettera sia dell’estate. 1  Tombolini era la libreria presso cui si serviva Marguerite Caetani, e che si occupò della distribuzione di «Botteghe Oscure» nei primi anni di vita della rivista (cfr. anche doc. 1, n. 5). 2  Cfr. de libero, Versi per uno spettro, e m. soldati, La giacca verde, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 19-102.


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Sono così addolorata della notizia del suo padre3. Parto di qui il 15 ma scriverò ancora domani e dopodomani. Grazie di cuore di tutto Sua Marguerite Caetani Scrivo domani a Elena4. Per la lista di Librerie supplementari bisogna farla forse con Tombolini o qualcuno che Lei conosce perché io non sono competente. Anche la lista della Signora Ortiz5 si deve dare a Tombolini.

6 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Edinburgh, 9 settembre ‹1948›

Caro amico, Scrivo in questo momento anche a Bracco1 di pagare a Lei le 20.000 per Settembre con la mia profonda gratitudine. Quando ho ricevuto la sua lette Nel 1948 muore Enrico Bassani, per il quale proprio il figlio Giorgio scriverà l’epigrafe tombale: «Qui | accanto ai suoi genitori | nel cimitero che gli fu caro | riposa | Angelo Enrico Bassani | medico-chirurgo. | Liberi dalle offese e dai terrori | del mondo eppure ancora viventi | almeno finché duri la vita | di chi ci conobbe e ci amò | rendi degni anche noi | Signore | di tanta pace | 1885-1948f.» (il testo dell’epigrafe è tratto da r. cotroneo, Cronologia, in g. bassani, Opere, a cura di r. cotroneo, Milano, Mondadori, 2001 [IIa ed. aggiornata], p. LXXIV). 4 Si tratta di Elena Croce (su cui rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 1, n. 7). 5  Non siamo in grado di individuare chi sia la signora Ortiz. 6. Un bifolio e un foglio di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu, per complessive sei pagine. In alto a destra della prima sono indicati luogo e data di spedizione: «Edinburgh 9 Sett.». È possibile collocare la missiva al 1948, sia perché Marguerite Caetani discute del cambio di editore, avvenuto per il secondo numero di «Botteghe Oscure» uscito nell’autunno del ’48, sia perché gli spostamenti per Londra (fino al 22) e per Parigi (fino al 30) corrispondono a quelli compiuti da Marguerite nel settembre di quell’anno (cfr. le lettere della Caetani e di Bassani dell’agosto-settembre 1948). A fugare ogni ulteriore dubbio interviene il timbro («9 SEP | 1948») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 17 via Egadi | Monte Sacro | Rome | Italy». 3

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Si tratta dell’amministratore di casa Caetani; cfr. doc. 1, n. 3.


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ra con i prezzi di De Luca ho formalmente con telegramma risposto: pagato estratto di Ricciardi il prezzo di B.B.2 che sarebbe in circa dice lui 320.000 per 700 copie. Lei vede che è più caro di De Luca allora cade l’ultima mia ragione per rimanere con lui. Se fosse stato molto meno caro Ricciardi, non dico che forse non avrei dovuto fare del tutto per rimanere con lui ma adesso! Ho scritto tutto questo giorni fa a Mattioli3 e veramente aspettavo la sua risposta per scriverle. Ma dura troppo e quando viene la sua risposta le mando un telegramma. Io ho anche suggerito come Lei ha scritto, per questo numero, che Ricciardi potrebbe servirsene di De Luca come anche ha suggerito Russo4. Certo Ricciardi non avrebbe proprio niente da fare ma vedremo. A me anche pare un sogno di andare da De Luca. Credo anche che forse domanderebbe di meno quando si ha deciso. Così m’ha detto anche De Libero che li conosce bene che quando s’interessa fa prezzi veramente buoni. Per Dessì non si può prendere. È troppo lungo (quello che si può dire) e io direi fatto male5. Ha un’idea ma certo non è una cosa riuscita. Sarà per un’altra volta. Petroni m’ha scritto e penso che ha già il racconto di Palazzeschi in mano. Speriamo che sia bello6. Di ‹…› non ha niente? Silone m’ha scritto del loro incontro. Come mai che non lo conosceva! Ha detto che la traduzione era buona ma come andava a Perugia voleva consultare con Bruni7 che conosce perfettamente il tedesco. Adesso faremo mettere un nuovo prospetto nella «Rassegna d’Italia» di Dicembre. Spero che avrà ricevuto il Dessì8. Avremo un monografico n. 29. Sono qui in mezzo a Italiani! Tutta l’orchestra, Trio di Trieste, Gioconda di Vito, Michelangeli, Mainardi, Gui etc. 2 È possibile che si tratti di un refuso, e che l’intenzione di Marguerite Caetani fosse quella di scrivere «B.O.», abbreviazione usata frequentemente per «Botteghe Oscure». 3 Sui rapporti tra Marguerite Caetani e Raffaele Mattioli cfr. doc. 1, n. 12. 4  Marguerite Caetani incontrò Luigi Russo nell’estate del ’48 per avere alcuni suggerimenti utili per una migliore distribuzione della rivista (cfr. doc. 5). 5 Sul secondo fascicolo infatti non comparve nessun testo di Dessì. Tuttavia sul numero successivo venne pubblicato Isola dell’Angelo (cfr. n. 8), le cui venti pagine impediscono di ritenere che questo racconto fosse lo stesso «troppo lungo» rifiutato dalla Caetani in questa lettera. 6 In realtà il racconto inviato da Palazzeschi venne rifiutato; cfr. doc. 2, n. 8. 7  Non sappiamo chi sia il Bruni a cui Marguerite Caetani si riferisce. 8 Il riferimento stavolta è a Isola dell’Angelo, testo in prosa pubblicato sul III quaderno di «Botteghe Oscure» (primavera 1949) pp. 120-140. 9  La preoccupazione di Marguerite Caetani è che anche il secondo numero di «Botteghe Oscure» possa essere occupato esclusivamente, o quasi, da italiani; in realtà così non sarà, e la sezione italiana risulterà proporzionata a quella dedicata alla letteratura in lingua inglese.


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È divertente, ma ho fretta adesso a tornare a casa e il tempo è quasi sempre cattivo. Spero che sta bene anche la sua famiglia. Tanti affettuosi saluti M. C. Siamo Londra. Connaught Hotel, Carlos Place fino al 22, poi Parigi, 4 rue du Cirque VIII fino al 30. PS. Ho visto il disastro di quella idea di Ricciardi di fare un margine sotto nella copertina. Quando è stato imballato arriva ciancicata in un modo, e poi ho visti vari bibliofili in Francia e qui tutti dicono che non si fa mai così. Insomma. Lei sarebbe tanto gentile di dire a Tombolini10 di mandare sei copie con un pacco di prospetti (24) a Signora Amrein Italienische Buchhandlung Limmatquai Zurick Svizzera. Lei non m’ha mai detto come è andata la distribuzione per le librerie in Italia e se abbiamo mandato a altre librerie quelle di Ricciardi. Sarei curiosa di sapere anche quante copie rimangono.

7 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani London, 17 settembre ‹1948›

Caro Amico, Ricciardi consente a ritirarsi ma non avendo più responsabilità non può dare suo nome! Così m’ha telegrafato in questo momento Mattioli1. Trovo un grande sollievo se devo dire la verità.  La libreria romana incaricata della distribuzione di «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 1, n. 5).

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7. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto su tutte e quattro le facciate con inchiostro blu. L’indicazione di data e luogo, «Sett. 17 London», è in alto a destra della prima pagina. L’anno di redazione è ricavato dal timbro postale («20-IX | 1948») sulla busta, indirizzata a «Giorgio Bassani | 17 via Egadi | Monte Sacro | Roma | Italy». 1

Sulla figura di Raffele Mattioli e i suoi rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 1, n. 12.


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Allora la questione è chiusa e andremo senz’altro da De Luca2. Non so se vuol concludere con lui o aspettare il mio arrivo verso il 4 o 5 Ottobre? Spererei di fare prezzi ancora migliori. Ho avuto sua lettera del 6 e cartolina del 9. Lei si preoccupa troppo del prossimo numero che sarà bellissimo e abbiamo se mai troppa roba, anche senza Soldati3. Da parte mia va magnificamente la raccolta di poesie Inglesi-Americane. Io ho scritto a Elena4 che si potrebbe fare senza traduzione ma lei insiste a dire che con Rosati5, Baldini e Lei e la sorella si potrà fare prestissimo6. Anche adesso si ha tempo per respirare! Mi pare che sarebbe meglio rimettere al 3° numero la Guidacci, Nobili, Lussu(!)7. Avremo tanta poesia e bisogna mettere poesia Italiana solo di primissimo ordine. Elena sembra un po’ seccata che Lei non ha scritto di tutta l’estate! Adesso che possiamo aspettare fino al 10 o anche 15 Ottobre per consegnare i manoscritti avremo certo Soldati anche senza o con Kassner8 potrebbe

Come già ricordato, a partire dal II quaderno, «Botteghe Oscure» verrà stampata da De Luca 3 In realtà le preoccupazioni di Bassani si riveleranno infondate, perché Soldati consegnerà in tempo il romanzo breve promesso: cfr. soldati, La giacca verde. 4 Si tratta di Elena Croce (su cui rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 1, n. 7). 5 Salvatore Rosati, traduttore, anglista (si ricordi almeno la sua monografia shakespeariana: s. rosati, Il giro della ruota. Saggio sul King Lear di Shakespeare, Firenze, Le Monnier, 1958) e soprattutto americanista (cfr., tra gli altri, id., L’ombra dei padri. Studi sulla letteratura americana, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1958, e id. Narratori americani contemporanei, Torino, ERI, 1959), fu un attivo collaboratore di «Botteghe Oscure», sia in veste di consulente, che, naturalmente, di traduttore. 6  Così come auspicato da Elena Croce, al quarto quaderno di «Botteghe Oscure» venne allegata l’antologia di Poeti inglesi ed americani, che raccoglieva traduzioni italiane curate da Nina Ruffini, Antonio Saffi, Salvatore Rosati, Elsa Dallolio, Vittorio Gabrieli, Iris Origo e Nino Diana. Non comparirà invece l’anglista Gabriele Baldini, secondo marito di Natalia Ginzburg, e amico di Elena Croce sin dai tempi di «Aretusa» (cfr. doc. 1, n. 6), rivista della quale furono entrambi cofondatori. Sulle pubblicazioni, tutte antologiche, che accompagnarono alcuni dei primi numeri della rivista (fino al 1950), cfr. s. valli, Introduzione a La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 10-15. 7  Effettivamente sul III quaderno di «Botteghe Oscure» (primavera 1949) comparvero Tre racconti di joyce lussu (La matriarca, La bambina, La giubba del reduce, pp. 197-209) e tre Poesie di margherita guidacci (La dama dei gioielli, Polvere, Disse il vento, pp. 215-216). Nessun Nobili ha invece mai pubblicato su «Botteghe Oscure», né si sono rintracciati documenti o lettere riconducibili a questo personaggio: forse si tratta di guido nobili, che nel ’52 pubblicò un racconto d’ambientazione romana (Memorie lontane, con prefazione di p. pancrazi, Firenze, Le Monnier, 1952), che effettivamente poteva avere la lunghezza e il respiro per essere accolto in «Botteghe Oscure». 8  Come già ricordato, anche il testo di Kassner riuscirà ad arrivare in tempo per l’uscita del II quaderno; cfr. kassner, Morte di Menone. 2


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andare benissimo. La Banti rimanendo sempre in dubbio9. Io credo che avremo Soldati da quello che Lei scrive. Ricciardi deve avere ancora della carta nostra e anche per la copertina. Metteremo questa a posto quando torna. Vedrò Mattioli a Milano spero passando. De Luca vorrebbe tutti insieme i manoscritti o si può mandare una parte prima e più tardi altri? Sono così felice di andare da lui. Scrivo questo in tutta fretta. Spero che Bracco10 Le avrà fatto segno. Affettuosi saluti anche a sua moglie Marguerite Caetani Spero che potrà combinare l’articolo con illustrazioni per Lehmann11.

8 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹London, 21 settembre 1948›

Eccellente idea articolo Scialoia non potrebbe ella scrivere su Afro e Muccini1 ma subito2. Caetani

L’incertezza si risolverà positivamente dal momento che il racconto della Banti risulta essere stato pubblicato già sul II quaderno (cfr. banti, I porci). 10 Si tratta del ragioniere di casa Caetani; cfr. doc. 1, n. 3. 11  Dai nostri riscontri bibliografici non sono emersi articoli di Giorgio Bassani su riviste dirette da Lehmann. 9

8. Telegramma inviato a «Bassani 17 via Egadi Montesacro Roma», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale; del documento è anche conservata la busta dell’«Italcable Italo Radio». Su Afro e Muccini cfr. doc. 4, nn. 9-10.  Come già detto (cfr. doc. 7, n. 12), non è stato possibile rintracciare l’articolo di argomento artistico a cui Marguerite Caetani fa riferimento. 1 2


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9 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Parigi, 26 settembre ‹1948›

Caro Amico, mi scuserà il lapis perché sono a letto con raffreddore e mi curo per poter partire il 30 e arrivare a Roma il 5 o 6 Ottobre. Ho una così grande impazienza di essere di nuovo a casa! Sono un po’ preoccupata per la carta. Credo che Ricciardi deve avere un bel po’ rimasta, anche per la copertina. Bisogna mettere tutto questo in chiaro perché la carta dev’essere la stessa. Soprattutto che ci sarà una certa quantità disponibile. È stato fabbricato a posto della cartiera Miliani di Fabriano. Questa è certo la questione più urgente da risolvere. Invitiamo Buzzati, Landolfi Zavattini per prossimo numero? 1 Grazie di aver mandato il bell’articolo di Pancrazi2. È molto simpatico e mi fa grande piacere. L’avvenire mi pare bello adesso per il nostro lavoro insieme! Sono felice che ha poesie di Noventa3. La nostra raccolta di poesia Inglese e Americana sarà notevole4. Bisogna che Rosati5 lavora duro a fare la traduzione, anche Elena6, Baldini7. Se Petroni potesse mandare l’articolo a

9. Due fogli di colore azzurro, redatti sul recto e sul verso con lapis (ad eccezione degli indirizzi di Lehmann e Connolly scritti con inchiostro blu). Data e luogo, «Parigi 26 settembre», sono in alto a sinistra della prima pagina. L’anno, 1948, è ricavato dal timbro postale («29.9.48») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 17 via Egadi | Monte Sacro | Roma Italia».  Cfr. t. landolfi, Cancroregina, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 12-72; Buzzati e Zavattini, invece, non pubblicheranno mai su «Botteghe Oscure». 2 Si tratta della recensione a Il mondo è una prigione di Petroni, uscito sul primo numero di «Botteghe Oscure» (pp. 3-89); cfr. p. pancrazi, «Corriere della Sera», 14 settembre 1948, p. 3; poi con varianti in id., Ragguagli di Parnaso, Ricciardi, Napoli 1967, vol. III, pp. 362-365. 3  Cfr. g. noventa, Versi e poesie di Emilio Sarpi, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 9-18. 4  Cfr. Poeti inglesi e americani, allegato a «Botteghe Oscure», IV, autunno 1949. 5 Si tratta di Salvatore Rosati, l’anglista e traduttore di cui si avvalse Marguerite Caetani per le sezioni americana e inglese della rivista; cfr. doc. 7, n. 5. 6 Si tratta di Elena Croce (cfr. doc. 1, n. 7). 7  Come già ricordato nessuna traduzione di Baldini apparve in Poeti inglesi e americani allegato al IV quaderno di «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 7, n. 7). Elena Croce invece, insieme a Salvatore Rosati, tradusse testi di Babette Deutsch (Realtà, pp. 19-20), Howard Nemerov 1


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Mr. John Lehmann8 31 Egerton Crescent London S.W. 3 Mr. Cyril Connolly9 6 Selwyn House Lansdowne Terrace London W.C. I Aspetto con grande impazienza di sapere per il articolo o gli articoli per Lehmann. Affettuosi saluti Marguerite Caetani

10 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, 25 novembre 1948›

Molto sorpresa film Brancati1 prego consultare Elena2 se meglio rimpiazzarlo con Cassola3. Caetani

(Successione, pp. 30-31), David Gascoyne (Eros nascosto, Nessuna fine in vista, Attenti a Belzebù, Nascita di un principe, Notte del dopoguerra, pp. 65-68), Olivia (Il rondò degli amori di Goethe, pp. 82-85), e Lorna Reynolds (Santuario, pp. 86-87). 8 John Lehmann era il direttore di «New Writing» (cfr. doc. 4, n. 4). 9  Cyrill Connolly fondò nel 1940 «Horizon. A Review of Literature and Art», periodico letterario che esercitò un’influenza non marginale nel mondo letterario anglosassone fino al 1949, anno in cui interruppe le sue pubblicazioni.

10. Telegramma inviato a «Bassani 17 via Egadi Rome», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 1  Marguerite Caetani, alla notizia di un film di Brancati, temette che stesse per uscire in veste cinematografica il testo di Raffaele, la commedia in tre atti in corso di stampa nel secondo numero di «Botteghe Oscure». I suoi timori si riveleranno infondati (cfr. doc. 11), e la pièce di Brancati venne regolarmente pubblicata. 2 Si tratta di Elena Croce (su cui rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 1, n. 7). 3  Come già segnalato, Cassola comparve sul III quaderno di «Botteghe Oscure», con Due racconti.


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11 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, 4 rue du Cirque, 27 novembre ‹1948›

Caro Bassani, mi hanno detto che il film di Brancati è Don Giovanni in Italia. Allora tutto va bene. Mi sembrava curioso di non avere mai sentito parlare di questo1. La prego di mettere indirizzo e francobollo su questa lettera per la Signora Lucia2. Ho scoperto di non avere suo indirizzo. Io parto da qui il 4 in treno e mi fermo un giorno da Berenson arrivando a Roma il 7. Le telefonerò subito. Spero che i prospectus sono pronti e mando le liste a Tombolini3. Spero non troppo tempo è stato perduto. Spero che Rosati4 lavora duro. Io sono stata terribilmente presa dall’esposizione di Lelia5 e dagli amici. L’esposizione finisce Martedì e Lei e suo padre tornano in auto. Proviamo di non uscire troppo tardi. Sarebbe tanto peccato. Mi è mancato molto di non avere mai notizie di Lei. Tanti cordiali saluti Marguerite Caetani

11. Un foglio redatto sul recto e sul verso con inchiostro nero. L’indicazione di data e luogo, «Paris, 4 rue du Cirque | 27 nov.», è in alto a destra della prima pagina. L’anno è il 1948: lo si deduce dal riferimento al film di Brancati, di cui la Caetani chiedeva notizie nella precedente lettera del 1948 (cfr. doc. 10). 1 In questa lettera Marguerite Caetani si tranquillizza che il nuovo film di Brancati non ha nulla a che fare con Raffaele, commedia che stava per essere pubblicata sul II quaderno della rivista (cfr. anche doc. 10). 2  Non sappiamo chi sia la «Signora Lucia» citata nella lettera. 3  La libreria Tombolini si occupava della distribuzione di «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 1, n. 5). 4 Si tratta del traduttore e anglista Salvatore Rosati, per cui cfr. doc. 7, n. 5. 5  Lelia Caetani era la figlia di Marguerite (cfr. doc. 1, n. 1).



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12 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹marzo-aprile 1949›

Caro Bassani, sono 119 pagine. 50 righe a media di 10 parole. È molto vicino a 60.000 parole!1 Certo molto lungo per noi credo. Decideremo quando torno. Ricevuto in questo momento varii interessanti manoscritti da Ponge2 fra altri, Char3, Sartre e Henri Thomas4.

12. Un foglio manoscritto solo sul recto con inchiostro nero, di cui è rimasta anche la busta, non affrancata, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani». La lettera risale al marzo-aprile del 1949, quando era in preparazione il III fascicolo di «Botteghe Oscure», su cui vennero pubblicati scritti di Thomas, Char e Ponge, qui citati; sicuramente non è successiva al 29 aprile, come attesta una missiva di Ponge, in cui il poeta invita la Caetani ad una maggiore riflessione prima di rifiutare il testo proposto da Sartre (cfr. n. 4). Il testo di cui Marguerite Caetani lamenta l’eccessiva lunghezza è molto probabilmente Le ragazze di Sanfrediano di Pratolini, romanzo pubblicato sul III quaderno, che occupò quasi cento pagine del volume (pp. 18-112). 2  Cfr. f. ponge, L’araignée, «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 353-357. 3  Cfr. r. char, Poésies [Le Permissionnaire, La Vérité vous rendra libres, Dédale, Georges Braque, Conseil de la Sentinelle], «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 387-398. 4 Il testo di Sartre fu rifiutato da «Botteghe Oscure», nonostante alcune caute insistenze di Ponge, che invitava la Caetani a valutare attentamente l’opportunità di pubblicarlo: «Et maintenant, d’après votre dernière lettre, je ne sais plus si décidément vous publierez le fragment de Sartre… À ce propos, je vous en supplie, ne le faites pas à contre-coeur; ne le faites pas si c’est à contre-cœur ! Il est bien entendu (jamais je n’ai pensé autrement !) que vous êtes seule à dècider et – croyez-le – je ne me suis jamais engagé vis-à-vis de qui que ce soit ! … Et je ne le ferai, non plus, jamais à l’avenir…» (lettera di Francis Ponge a Marguerite 1

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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Affettuosi saluti

13 Marguerite Caetani Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Villa Irène Ronchi Apuania, 11 luglio ‹1949›

Carissimo Amico, Le mando oggi quell’opuscolo e La prego di lasciarlo indirizzato a Sir d’Arcy Osborne1 Palazzo Sacchetti, via Giulia, Roma da parte mia. Io scrivo oggi a proposito. La prego di mandarmi subito (per mezzo Bracco2) il manoscritto di Adamov3, e dirmi cosa ne pensa. Io sono qui fino al 18 poi manderò il mio prossimo indirizzo in Engadina. Ho paura che fa un gran caldo a Roma perché c’è anche qui e sono felice di andare prossimamente in montagna. Non faccio che scrivere in ogni angolo del mondo per «Botteghe Oscure». La prego di non rimanere troppo tempo senza darmi notizie di tutto. Mille cose affettuose alla moglie e a Lei Marguerite Caetani

Caetani del 29 aprile 1949, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 1948-1960. I. Sezione francese, a cura di l. santone e m. tamassia, direzione di j. risset, Roma, L’Erma di Bretschneider, 2007, p. 165). Per Thomas cfr. h. thomas, Poésies [“Nous passerons la mer”, Hélène, La mer du Nord, Le garçon boucher, Une clarté], «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 397-400. 13. Un foglio manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Data e luogo sono in alto a destra della prima pagina: «Villa Irène | Ronchi | Apuania | 11 Luglio». La lettera risale al 1949: è in quell’anno infatti che la Caetani passò il mese di luglio prima a Ronchi e poi a Engadina, che in questa missiva viene indicato come successivo luogo di vacanza. Francis d’Arcy Godolphin Osborne (1884-1964) era un diplomatico inglese, che rivestì incarichi importanti presso la Santa Sede. Nel dopoguerra prese residenza a Palazzo Sacchetti, in via Giulia a Roma. 2 Si tratta di Federico Bracco, amministratore di casa Caetani (cfr. doc. 1, n. 3). 3  Non sappiamo a quale manoscritto la Caetani si riferisca, dal momento che nessun testo di Adamov è stato pubblicato su «Botteghe Oscure». 1


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14 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Hotel Saratz, Pontresina Engadina, 22 luglio ‹1949›

Carissimo Amico, Non ho scritto subito per rispondere alla sua buona lettera perché l’ho ricevuta poco prima di partire da Ronchi e dopo fino al nostro arrivo qui non ho avuto un momento di pace. Alla frontiera ci hanno detto che da 3 mesi non lasciano passare cani allora abbiamo dovuto tornare in dietro fino a Varenna1 e aspettare l’arrivo dell’autista Giuseppe per portare povero Honey a Roma. Noi siamo a Sils-Maria 2 fino a Lunedì ma oggi andiamo prendere la nostra posta a Pontresina e so che c’è un pacco raccomandato che dev’essere i vari manoscritti mandati da Lei3. Leggo subito e rimando. Ho avuto una lettera così gentile da Gallo4 e quando lui ha finito il suo lavoro vorrei prima che Lei e Elsa Dallolio5 lo leggesse e poi mandarla e

14. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu. Data e luogo, «Hotel Saratz, Pontresina | Engadina | 22 Luglio», sono in alto a destra della prima pagina. L’anno, 1949, è ricavato dal timbro postale («26.VII.49») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 22 via Lago di Lesina | Roma | Italia».  Comune che si trova sul lago di Como.  Località che si trova non lontano dal Parco Nazionale dello Stelvio. 3 Sono i manoscritti dei testi da pubblicare nel IV quaderno. 4  La lettera a cui Marguerite Caetani fa qui riferimento è andata perduta, mentre nell’archivio della Fondazione Caetani sono rimaste due missive di Niccolò Gallo del 4 settembre e del 21 ottobre 1949, opportunamente pubblicate da Stefania Valli (cfr. La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 202-204). 5  Elsa Dallolio fu una fidata consulente di Marguerite Caetani. Secondo la ricostruzione di Stefania Valli, diversi elementi (tra cui uno scambio epistolare con la Caetani alquanto scostante, concentrato soprattutto in alcuni periodi) lasciano «presumere che la sua collaborazione alla rivista sia stata estremamente occasionale, legata a particolari situazioni di emergenza e mossa soprattutto dal desiderio di aiutare un’amica e di sostenere un’iniziativa in cui credeva» (valli, Introduzione, p. 47; ma sulla Dallolio cfr. pp. 46-48). In realtà i dati che emergono dai nuovi documenti del carteggio Bassani-Caetani (e che la Valli non poteva conoscere) impongono di rivedere i risultati raggiunti, ritenendo una più piena partecipazione della Dallolio a «Botteghe Oscure». Il suo contributo fu sia a livello di lavoro redazionale, che sul piano della consulenza letteraria, come provano le continue esortazioni di Marguerite Caetani rivolte a Bassani di far leggere all’amica le opere da pubblicare. E del 1 2


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me6. Se non è questa volta sono persuasa che un’altra volta potrebbe andare7. Mi fa proprio pena di leggere il racconto di tutto quello che ha fatto in questo terribile caldo di Roma. Ho proprio rimorso ma non serve a gran che! Mi pare una scelta perfetta suo amico Motta8 e Lei mi dica quello e come e quando si deve compensarlo. È peccato non poter sapere quello che hanno detto al Radio, mi avrebbe divertito un mondo. Ha visto mia recensione di reclame molto simpatica? Per il prospetto in tre lingue io penso che se non Le secca troppo sarebbe meglio se Lei fa la cosa in Italiano come dovrebbe essere come numero di parole e io la faccio tradurre in Inglese, Francese e Spagnolo. Certo credo che un giorno mi piacerebbe mettere Stefano Terra9 se questa cosa non può andare. Sarei molto contenta di avere Mazzocchi10. Per il resto vedremo. Non trovo che si può ammettere Henry Furst tra i collaboratori

resto già Iris Origo aveva ricordato che la Caetani si appoggiava alla Dallolio «per la scelta di autori giovani e finora sconosciuti, fidandosi della sua capacità di distinguere quello che era realmente un nuovo talento da quello che era spurio» (i. origo, Un’amica, Firenze, Passigli, 1988, p. 99). 6 Probabilmente il riferimento è allo scritto di anita buy fazzini, Un rimpianto terreno, pubblicato in «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 125-200. Il racconto della Buy, moglie dell’artista Pericle Fazzini, era stato affidato alla supervisione di Niccolò Gallo, che il 4 settembre 1949 scriveva a Marguerite Caetani: «mi dispiace di non poterle mandare subito, come Lei desidera, il dattiloscritto della signora Fazzini. La sistemazione è più lunga e complessa di quanto non prevedessi in un primo momento» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 202). 7  E così sarà: lo scritto di Anita Buy Fazzini, come già segnalato, venne infatti pubblicato sul V quaderno, e non sul IV come previsto. 8 Si tratta di Giuseppe Motta, incaricato di diffondere la rivista e procacciare abbonamenti, nonché di collaborare a livello redazionale attraverso la stesura delle schede biobibliografiche degli autori di «Botteghe Oscure». A tal riguardo, di Motta è rimasta una lettera a Marguerite Caetani: «Gentilissima Principessa, | La ringrazio sentitamente per l’assegno di cinquantamila, veramente cospicuo, che Lei mi ha mandato a mezzo Bassani. | Sto già lavorando alle schede bio-bibliografiche dei vari autori sinora pubblicati su «Botteghe Oscure»; e intanto seguito a promuovere e raccogliere abbonamenti alla rivista. | Grato ancora, Le porgo i miei più rispettosi ossequi» (lettera di Giuseppe Motta a Marguerite Caetani del 16 giugno 1950, ibidem, p. 215). Si ricordi inoltre che Motta nel giugno del 1949 aveva recensito il III quaderno di «Botteghe Oscure» (cfr. n. 17) e forse fu proprio grazie a questo scritto che riuscì ad entrare in contatto con Bassani e conseguentemente ad ottenere l’incarico ‘commerciale’ suddetto. 9  Testi di Stefano Terra non vennero pubblicati né sui quaderni di «Botteghe Oscure», né in alcuno dei volumi antologici promossi dalla rivista. 10  Cfr. m. mazzocchi, Da Suoni Albeniz, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 134-137.


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di «Botteghe Oscure». Solo come traduttore che fa tanto bene11. Presto le mando un pacco di poemi in Inglese e Lei sceglierà a chi darli. Credo che si può anche dare qualcosa alla Guidacci12. Si ricorda che Carlo Levi ha quasi promesso un episodio del suo libro e devo scriverlo in Agosto13. Questo mi pare d’un interesse grande per noi, molto più di Moravia che anche scrive per noi. Lì dipende tanto dalla qualità, di quello che ci darà. Più tardi Siamo andati a Pontresina e ho avuto i manoscritti rimandati da Ronchi in uno stato lamentevole. Bisogna dire a Bracco di fare il pacco molto meglio; doppia busta magari, si rischia di perdere tutto. Ho letto solo Comisso14 e penso che era inutile mandarmelo. Quando Lei è così sicuro che non può andare! Ho già avuto la recensione di Motta15

Henry Furst (New York 1893 - La Spezia 1967), il leggendario bibliotecario, docente universitario, critico letterario che visse in Italia gli ultimi trent’anni della sua vita, ebbe stretti rapporti con i più importanti intellettuali italiani (tra gli altri Montale, Croce, Cecchi), e collaborò anche con «Botteghe Oscure». A lui, tra l’altro, venne affidata la traduzione in inglese di un racconto di Soldati già apparso sulla rivista (cfr. m. soldati, La finestra, «Botteghe Oscure», V, primavera 1950, pp. 15-89), e poi edito in An Anthology of New Italian Writers, Roma, 1950 (cfr. id., The window, pp. 9-90), volume in cui furono presentati in versione inglese alcuni degli scrittori pubblicati nei primi cinque fascicoli di «Botteghe Oscure»: in particolare, nelle 477 pagine dell’antologia, vennero raccolti testi di Bassani, Landolfi, Dessì, Caproni, Bertolucci, Lussu, Fortini, Pratolini, Gatto, Rinaldi, Roversi, Petroni, oltre che naturalmente di Soldati. 12  Cfr. m. guidacci, Poesie [La dama dei gioielli, Polvere, Disse il vento], «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 215-216. Alla Guidacci, stando al senso di questa lettera, Marguerite Caetani evidentemente si affidava anche per eventuali traduzioni dall’inglese o forse, ma lo si ritiene più improbabile, per ottenere pareri di lettura. 13  Levi collaborò alla rivista in due occasioni; cfr. c. levi, Poesie dell’Orologio, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 9-14; id., Su un vecchio manoscritto di Umberto Saba, «Botteghe Oscure», XI (primavera 1953), pp. 423-426 (l’inedito che Levi presenta è u. saba, Gli ebrei, XI, primavera 1953, pp. 427-469). In realtà, in occasione della sua prima collaborazione, Levi aveva inizialmente proposto un soggetto cinematografico, che però poi non venne mai edito in «Botteghe Oscure» (ma su questo punto cfr. doc. 21). 14  Nell’archivio della Fondazione Caetani non è rimasta traccia del testo proposto da Comisso, il quale né in questa, né in altre occasioni pubblicò su «Botteghe Oscure». 15  Cfr. g. motta, recensione a «Botteghe Oscure», III, primavera 1949, in «…e chi non su’ danno», giugno 1949, p. 3. Dopo aver definito «Botteghe Oscure» «il tentativo più serio per creare in Italia un almanacco letterario di prima mano, concepito con severi intendimenti di gusto», Motta, nella parte della recensione che convinceva meno la Caetani, avanzava alcune perplessità: «Dall’altra parte, [la posizione della rivista] si presta ad essere motivo di corruzione, per moda o per altro: vale a dire, a cedere sotto pressioni non sap11


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che mi piace a metà. La parte che comincia «Dall’altra si presta ad essere motivo di corruzione» etc. mi pare molto debole e incomprensiva di quello che proviamo di fare. Anche dove parla di ponti a lanciare fra noi ed altri popoli. Come se non fosse una delle cose direi la cosa più importante per i scrittori Italiani in questo momento. Si vede che è un po’ giovane e provinciale ancora. Ho avuto una bellissima lettera di Paulhan! Piena di entusiasmo per n. III parte Italiana dicendo fra l’altro che trova la più grande difficoltà di fare un numero «Cahiers de la Pléiade», Homage à St. G. Perse per es. Claudel che risponde che non darà niente se c’è Gide, Eliot (!) o Genet. Ho risposto che le crime de Eliot per Claudel è sicuramente che ha avuto il premio Nobel. Certo sarebbe più facile nei Stati Uniti dove ha una così grande reputazione adesso16. Bisogna anche pensare a mettere insieme piccoli accenni biografici su tutti autori dei 4 numeri. Penserò io ai stranieri. Metterò il minimo ma l’essenziale. Non mi parla della moglie poveretta in questo caldo. Spero tanto che sta meglio possibile anche il pupo. Mi dia loro notizie. Tanti affettuosi saluti Marguerite Caetani

piamo di che natura per pubblicare cose prive d’importanza nella rivista (in quest’ultimo quaderno i versi della Angioletti, della Guidacci, i racconti della Lussu e della Minelli), o false (le predicatorie “liriche brevi” del Richelmy): oppure […] non si capisce ancora bene quali ponti a lanciare tra noi e altri popoli». 16  La lettera di Paulhan menzionata dalla Caetani è andata perduta, mentre è rimasta la risposta di Marguerite Caetani, in cui si legge: «Il me semble qu’au temps de «Commerce» les gens étaient plus gentils moins personnels et totalitaires. Non? Personne ne disait qu’il ne voulait pas paraître dans le numero avec quelonque. Qu’estce que Claudel a contre Eliot j’aimerais bien savoir, excepté qu’il a eu le Prix Nobel. C’est un grand crime peut-être à ses yeux. Si vous voulez faire un hommage a St. J. Perse aux Etats-Unis vous n’auriez aucune difficulté. Il a une position là si extraordinaire à present» (lettera di Marguerite Caetani a Jean Paulhan del 2 luglio 1949, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 19481960. I. Sezione francese, p. 29).


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15 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Hotel Saratz, Pontresina Engadina, 24 luglio ‹1949›

Carissimo Amico, Le scrivo così presto perché ho pensato molto a questa questione di vostri prospectus per la propaganda e i miei conclusioni sono le seguenti1. Trovo due cose importanti. In Italiano e in Inglese. Allora in queste due lingue farei come ha suggerito De Luca 3 pagine ma che si chiude dentro le altre. Fuori rimane lo stesso o con piccole modificazioni poi la storia com’è adesso e poi 4 sommari. Se non facciamo a tempo a preparare bene il IV sommario possiamo indicare i nomi principali perché varie importanti cose sono possibili, Dylan Thomas2, Tennessee Williams3, St. J. Perse4 etc. Farei così per la nostra propaganda intensiva di Ottobre in Italia e poi eventualmente per America e Inghilterra. Per il resto del mondo si manderà tale quale come l’ultimo prospectus con i 4 sommari. Trovo proprio inutile fare in Francese e Spagnolo. Si manda o il prospectus Italiano o quello dove ci sono tutti i sommari. Se non capiscono Italiano allora è inutile fare propaganda per la rivista. Al di fuori dell’Italia abbiamo grande possibilità nei Stati Uniti (ho avuto una gentilissima e entusiasta lettera di Ascoli5) poi dopo in Inghilterra e molto 15. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a destra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Hotel Saratz, Pontresina | Engadina | 24 Luglio». L’anno di redazione è ricavato dal timbro postale («25.7.49») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 22 via di Lago di Lesina | Roma | Italia». 1 In questa lettera Marguerite Caetani discute con Bassani della brochure da inserire all’interno del quarto fascicolo di «Botteghe Oscure». Come puntualmente ricorda Stefania Valli, «in tutti i quaderni della rivista, dopo la copertina fu inserito sempre un foglio bianco, seguito da un primo foglio per l’occhiello (con il nome del periodico) e da un secondo con il numero del quaderno, il luogo e l’anno di edizione e, in qualche caso, l’indirizzo della redazione o il nome dell’editore-distributore italiano; il verso di questi fogli preliminari venne utilizzato diversamente nel tempo per informazioni e avvertenze di vario tipo» (valli, Introduzione, p. 8). 2  Cfr. d. thomas, Over Sir John’s Hill, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 397-399. 3  Cfr. Tennessee Williams, The Christo of Guadalajara, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 335-337. 4  Non risulta che Saint-John Perse abbia mai pubblicato su «Botteghe Oscure». 5  Così nel manoscritto: impossibile comprendere il riferimento.


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dopo gli altri paesi. Ci arriveremo certo ma sempre in quantità minima. Io cambierei solo nel prospectus dove dice: «sono dedicati esclusivamente all’arte: poesia e prosa con esclusione di ogni commentario critico». Poi non mi piace come è detto non è vero? Non metteremo mai commentari critici. Montaigne non è commentario critico. Non si potrebbe dire qualcosa come «dedicati alla letteratura creativa», senza entrare in altri dettagli? Mi sembra che basterebbe e sarebbe anche meglio. Rimando oggi il racconto di Bigiaretti6. Non è male. Sarebbe bene per tenere in riserva se si potesse. Sono preoccupata perché i manoscritti rimandati ieri per errore non sono stati raccomandati. Mi fa sapere quando arrivano? Chiudo in fretta con saluti affettuosi Marguerite Caetani

16 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Hotel Saratz, Pontresina Engadina, 30 luglio ‹1949›

Carissimo Amico, Sono stata d’una stupidità senza paragone. Avrei dovuto dirle che Roffredo1 veniva a raggiungerci questa settimana e Lei avrebbe potuto informarsi del giorno e dargli tutto quello che aveva potuto. Ho paura che il mio telegramma di ieri mattina ha servito a poco. 6

Libero Bigiaretti non pubblicò mai su «Botteghe Oscure».

16. Un bifolio e un foglio di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a destra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Hotel Saratz, Pontresina | Engadina | 30 Luglio». L’anno è ricavato dal timbro postale («31.7.49») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via di Lago di Lesina 22 | Rome | Italy». Si tratta di Roffredo Caetani (Roma 1871-Roma 1961), marito dal 1911 di Marguerite. Figlioccio di Liszt, che per primo, o per lo meno più di altri, si accorse del suo eccezionale talento musicale, e in contatto con Brahms, nei mesi che trascorse a Berlino, Caetani fu un compositore inizialmente apprezzato soprattutto all’estero, e poi solo in un secondo momento in Italia. Tra le sue opere, occorre ricordare per quanto concerne la musica da camera Quintetto in fa maggiore op. 4 («che in seguito verrà molto apprezzato a Parigi», b. origo, Roffredo Caetani, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 16, Roma, Enciclopedia italiana, 1973, p. 224), Intermezzo sinfonico per grande orchestra (con il quale, nel 1889, presso la Sala Palestrina di Roma, venne eseguito il secondo concerto di Roffredo), Composizione per 1


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Suppongo che avrà ricevuto una altra lettera mia e due parti di manoscritti. Lei si ricorda che ho parlato di questo Gilbert che voleva fare un numero Italiano della sua rivista con noi2. È peccato che non ho potuto vederlo. Lui suo padre e sua madre sono gente di primissimo ordine. Io ho pensato di scrivergli e prego di leggere la mia lettera e poi mandarla. Sono grandi amici di ‹…›. Credo che Lei mi darà ragione in quello che ho scritto. Per Natoli se Lei si ricorda molto tempo fa quando Le ho consegnato il manoscritto, abbiamo deciso di rimandarlo pregandolo piuttosto di darci un pezzo del diario stesso? Certo è peccato avendo tenuto tutto questo tempo. Come Lei non me ne ha più parlato pensavo che era una cosa reglée. Insomma Lei faccia quello che crede meglio3. Da Elena4 non mi sorprende niente perché qualche giorno fa ho ricevuto una gentilissima lettera e ho tutto capito, anche il rôle di Mattioli5. Tutto va bene come io non ho mai rotto la pace e non ho mai fatto niente continuo come se niente fosse tout simplement. La sua grande e attiva collaborazione non capisco in che cosa può consistere né in che cosa ha mai consistito6. Ma c’è tempo di parlarne. Io sono convinta che non si può lavorare con Lei, si può avere delle relazioni piacevoli certo, ma lavorare seriamente mai. Superficialmente si può chiedere il suo consiglio qua e là ma non è una cosa seria. Questa la mia impressione sincera. Ho risposto una lettera anche gentilissima avendo fra altre cose la mia eterna gratitudine per mi aver fatto conoscere Lei! Certo spero di tutto cuore che è l’ultima volta che lei avrà di lavorare l’estate per «Botteghe Oscure»! Come ci sono tanti errori nella parte Francese io vorrei tanto poter controllare la responsabilità del tipografo.

pianoforte op. 9, mentre sono forse ancora più interessanti i libretti Hypatia (per la cui redazione il compositore fu costretto ad una serrata ricognizione della filosofia neoplatonica) e L’Isola del sole. Sulla figura di Roffredo Caetani, cfr. f. gabrieli, Gli ultimi Caetani, «Nuova Antologia», maggio 1969, pp. 48-57 (ripubblicato con il titolo Gli ultimi Caetani e Ninfa, in Ninfa una città, un giardino, pp. 325-328), l. fiorani, Roffredo Caetani (1871-1961) una vocazione per la musica, in La musica a Roma. Atti del Convegno Internazionale (Roma, 4-7 giugno 1992), a cura di b.m. antolini, a. morelli, v.v. spagnuolo, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 1994, pp. 573-579, e p. op de coul, Roffredo Caetani. L’evoluzione di un compositore tra Ottocento e Novecento, in Palazzo Caetani storia arte e cultura, pp. 407-416. 2  Non è stato possibile individuare il Gilbert a cui si fa riferimento. 3 Il testo di Natoli invece alla fine verrà pubblicato: cfr. g. natoli, Preludio all’Apocalisse, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 84-94. 4 Si tratta di Elena Croce (su cui rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 1, n. 7). 5 Si tratta di Raffaele Mattioli, il noto economista, assiduo frequentatore di Palazzo Caetani, e sovvenzionatore, spesso, di attività e iniziative culturali (cfr. doc. 1, n. 12). 6  La lettera di Elena Croce a cui qui si fa riferimento è andata dispersa, e dunque non è possibile comprendere a cosa alluda Marguerite Caetani.


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Lei avrebbe la possibilità di fare questo. Per es. due volte in L’Araignée 7 «ecrivain» est scritto «echrivain» e tante altre. Sartre, Camus, Paulhan et Char preparano un omaggio a Ponge et lui Ponge m’ha scritto che avrebbe voluto tanto qualche temoignages dall’Estero come Lei e Ungaretti. Io ho risposto che ero sicura che Lei avrebbe certo risposto ma per Ungaretti era meglio scriverle direttamente! Si deve mandare prima del 30 settembre a Monsieur Gaston Gallimard «Nouvelle Revue Française» 5 rue Sebastien Bottin Paris 7°8. Non c’è nemmeno altri che io conosco fra i migliori scrittori Italiani. Montale per es.? Saba? Se avessi saputo prima avrei potuto mandare i suoi libri un po’ in giro. Domenica più tardi Roffredo è arrivato con il pacco prezioso. Come mai ha fatto così presto? È miracoloso. Grazie tante. Pare che Elena è a Lenzerheide a 60 kilometri e forse verrà al tè oggi! Scriverò presto di nuovo. Mille saluti affettuosi Marguerite Caetani

17 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹luglio 1949›

Ho mandato una recensione molto simpatica ma la rivista «Age Nouveau»

7 8

Cfr. ponge, L’araignée. In realtà Sartre e Paulhan non riusciranno a realizzare il progettato omaggio a Ponge.

17. Lettera non datata e non firmata, manoscritta con inchiostro blu sul verso di una missiva inviata a Marguerite Caetani da Glauco Natoli, redatta con inchiostro blu su carta intestata «Université de Paris | Faculté de lettres | Institut d’études italiennes | | 5. rue de l’école de médecine vi | Paris 26 luglio 1949». Il testo della lettera di Natoli è il seguente: «Gentile Signora, | ho ricevuto il terzo numero di «Botteghe Oscure»: l’ho segnalato per il prossimo numero de l’«Age Nouveau», con la nota di cui Le mando copia. | Io feci pervenire alla Redazione, alcuni mesi fa, tramite ‹…› [il nome illeggibile non è quello di Gustave Herling], marito di Lidia Croce, alcune pagine mie che mi sarebbe piaciuto veder pubblicate in «Botteghe Oscure». Non ne ho più avuto notizia e avevo pregato la Lidia di chiedere a Bassani. Vuol aver la cortesia di scrivermi, o di farmene scrivere, Lei


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mi pare manca assolutamente di interesse. Dirò a Ponge che dovrebbero mettere una cosa simile su «Critique»1. Mi scriva un rigo subito cosa decide per Natoli che posso anche scrivere subito2.

18 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Park Hotel, Lenzerheide, Grisons, 5 agosto 1949

Carissimo Amico Speravo sempre di avere un rigo dicendomi di aver ricevuto varii manoscritti (tutti quelli mandati a Ronchi). Ho fatto miracoli di poter dare gli altri a Roffredo1. Mi piace moltissimo Delfini, è certo da pubblicare. Ma si deve mettere questa prefazione dove parla di avere già pubblicati varii capitoli? Non vedo l’interesse ma Lei deciderà2. Del resto non vedo niente interesqualcosa? | Grazie anticipate e rispettosi ossequi da | Suo | Glauco Natoli | 9 Avenue Sainte-Foy | Neuilly / Seine». È presumibile che Marguerite Caetani abbia scritto a Bassani pochi giorni dopo aver ricevuto questa lettera di Natoli, ovvero negli ultimissimi giorni del luglio 1949.  Nelle bibliografie critiche su «Botteghe Oscure» non compaiono interventi pubblicati sull’«Age Nouveau», né su «Critique». 2  La presente missiva è scritta sul retro di una lettera di Natoli (per il cui testo cfr. la descrizione dell’autografo), in cui il francesista chiedeva ragguagli su alcune sue pagine che aveva inviato a «Botteghe Oscure» per una possibile pubblicazione. Come rivela lo spoglio degli indici, lo scritto di Natoli venne pubblicato proprio nel 1949: cfr. natoli, Preludio all’Apocalisse. 1

18. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto su tutte e quattro le facciate con inchiostro blu. Sulla prima pagina in alto a sinistra sono segnati data e luogo: «Park Hotel, Lenzerheide, Grisons | 5 agosto». L’anno è ricavato dal timbro postale («6-VIII-49») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | via Lago di Lesina 22 | Roma | Italia». Nella medesima busta è conservata anche la successiva lettera del 6 agosto: dato che induce a supporre che le due missive siano state spedite insieme.  Roffredo Caetani era il marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1).  Cfr. a. delfini, Racconto non finito, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 104128 (il testo, contrariamente a quanto auspicato dalla Caetani, apparirà con una Premessa dell’autore, pp. 104-106). 1 2


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sante. Elsa3 m’ha scritto e m’ha raccontato la complicazione per Giacomo Debenedetti4. Mi pare di aver scritto un po’ dappertutto su Alfieri no? Poi c’è la complicazione, se prendiamo lui, perché non Cecchi che non vorrei mai, e Baldini e Pancrazi e Solmi etc. etc. Pensiamoci bene. Ho visto Elena5 che stava dai Terracini6. Sono venuti qui a vedermi. Lunedì andiamo noi

3 Sulla figura di Elsa Dallolio, cfr. lettera di Marguerite Caetani a Giorgio Bassani del 22 luglio 1949 (doc. 14, n. 5). 4  Giacomo Debenedetti aveva proposto a «Botteghe Oscure» un saggio di argomento alfieriano, Nascita delle tragedie secondo Stefania Valli (cfr. La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 128, n. 2), che però, come già si intuisce all’altezza di questa lettera, venne rifiutato dalla rivista; di questo contatto è rimasta la risposta di Marguerite Caetani al critico, con la quale il saggio viene rispedito al mittente: «Gentile Professore Debenedetti, | mi rincresce molto di rimandare il suo brillantissimo saggio ma non mi pare del tutto adatto a «Botteghe Oscure», visto che Lei ha scritto due altri saggi su Alfieri, uno bellissimo su «Poesia», l’altro non l’ho letto, e che prestissimo pare che tutti questi saggi usciranno in un volume. La nostra rivista era un po’ in ritardo, come molto probabile potrebbe coincidere e noi non possiamo rischiare questo. Anche l’Alfieri mi pare meno adatto di tutti grandi italiani per una rivista come il nostro che circola in vari paesi stranieri. | Ho la più grande ammirazione per i suoi saggi critici e spero un giorno di vedere uno su «Botteghe Oscure». | I miei saluti più cordiali a lei e a sua moglie. | Sinceramente sua | Marguerite Caetani» (lettera di Marguerite Caetani a Giacomo Debenedetti del 4 settembre 1949, ibidem, pp. 127-128). 5 Si tratta di Elena Croce, sui cui rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 1, n. 7. 6 I coniugi Terracini erano molto amici di Marguerite Caetani e del suo milieu. Mentre il marito seguì la carriera diplomatica divenendo console in Svizzera, dove i coniugi si trasferirono, la moglie, Jeanne, fu traduttrice e scrittrice, e collaborò in diverse occasioni con «Botteghe Oscure»: cfr. j. terracini, Marie, «Botteghe Oscure», XVIII (autunno 1956), pp. 64-84; id., L’insurrection, «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 85-97; id., Le Visiteur, «Botteghe Oscure», XXIII (primavera 1959), pp. 66-73. La Terracini inviò anche dei testi nel ’53 («petits sketches»), che però furono rifiutati dalla rivista. Nel gennaio del ’53 Silone, consulente per la sezione tedesca, scrisse infatti alla Caetani: «Non so se sia stata colpa della bronchite, ma nel rileggere i testi della Terracini li ho trovati piuttosto banali e troppo facili, di quello spirito dolciastro che hanno le cartoline a colori in cui i bambini parlano come i grandi. Mi auguro però che la mia sia una falsa impressione» (lettera di Ignazio Silone a Marguerite Caetani del 29 gennaio 1953, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 254-255). L’impressione di Silone venne invece confermata dalla redazione, se la Terracini circa un mese dopo scriveva alla Caetani, augurandosi di poter un giorno confermare la fiducia accordatale con testi letterari all’altezza della rivista: «Chère Madame, | Je vous remercie beaucoup de votre lettre et vous avez certainement raison pour mes petits sketches. Je voudrais bien qu’un jour il me soit donné de répondre à la confiance que vous me faites, mais cela n’est pas encore et je me sens bien empêtrée dans toutes sortes de problèmes» (lettera di Jeanne Terracini a Marguerite Caetani del 2 marzo 1953, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 1948-1960. I. Sezione francese, p. 193).


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a Lenzerheide dove abitano i Terracini e ci sono in visita adesso i Silone. Saremo lì fino al 13, poi andiamo a Hotel Alpina, Crans s/Sierre, Valais qualche giorno per vedere Kassner, poi dal 17 fino al 28 Hotel Beau-Rivage Duchy-Lausanne. Bisogna contare 3 giorni per la posta. Cerco di far copiare tutti miei manoscritti in Inglese e poi li mando. È molto importante quello che ho. Ieri ho ricevuto una serie di poemi di Wallace Stevens7 che scrive pochissimo pubblica quasi mai, è una cosa che farà sensazione nei Stati Uniti. Questo tale che ha fatto una traduzione di Keats non sarebbe anche uno che potrebbe aiutare con la traduzione?8 Chi è e chi è Delfini? Non metterei mai una traduzione e non una cosa mai ancora tradotta come sarebbe Hart Crane9 e John Peel Bishops10 forse. Ho scritto a Carlo Levi. Non so perché ha fatto leggere Petroni a Elsa?11 Lei mi ha detto che lo voleva fare già comporre? Darei allora a Lei quello è incerto no? M’ha scritto una lettera così gentile anche di Lei12. La prego di farmi sapere subito se si ricorda quanto abbiamo dato a Montale e anche cosa sarebbe pagare bene una traduzione in prosa la pagina. Ha mai scritto ancora a Gadda?13 Scusi di non avere mandato prima questo check. Penso sempre al caldo di Roma e sarò così felice di saperla fuori finalmente. Elena m’ha suggerito di chiedere a Solmi per Ponge allora scriverò Mattioli14.

Cfr. w. stevens, A Half Dozen Small Pieces, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 330-334. Si ricordi che il testo di Stevens confluirà anche in Poeti inglesi e americani (1949), in traduzione italiana curata da Salvatore Rosati. 8  Cfr. a. frassineti, Traduzione dell’Ode sopra un’urna greca di Keats, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 293-295; non risulta che Frassineti abbia mai iniziato una traduzione di testi di Wallace Stevens. 9  Del poeta statunitense, suicidatosi nel ’32, la Caetani non pubblicò mai nessuna lirica, né ai tempi di «Commerce», quando Crane era ancora in vita e godeva di un certo credito (The bridge, forse la sua opera più importante, è del ’30), né su «Botteghe Oscure», quando avrebbe potuto proporre qualche traduzione. 10 È probabile che Marguerite Caetani abbia storpiato il nome, poiché non è stato possibile ricondurre John Peel Bishop a personaggi che potevano interessare «Botteghe Oscure» per una pubblicazione. 11  A Elsa Dallolio evidentemente venne dato in lettura il romanzo di Petroni poi pubblicato sul quarto quaderno: cfr. g. petroni, La casa si muove, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 172-292. 12  La lettera a cui allude Marguerite Caetani è andata dispersa. 13  Gadda collaborerà qualche anno più tardi a «Botteghe Oscure»; cfr. c.e. gadda, L’egoista, «Botteghe Oscure», XIV (autunno 1953), pp. 335-350. 14  La Caetani si riferisce all’omaggio a Ponge che Sartre, Char ed altri stavano preparando e per cui avevano deciso di coinvolgere anche scrittori stranieri; su questo punto cfr. doc. 16. 7


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Rimando tutti manoscritti eccetto quello di Giacomo Debenedetti dentro oggi. Pensieri affettuosi Marguerite Caetani Ho scritto a Natoli accettando. Quante pagine sono?15

19 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani as from Lenzerheide, Park Hotel, Grisons, August 6th ‹1949›

Carissimo Amico, Le mando qui qualche pagina del Delfini scritto a mano per sicurezza1 e il manoscritto l’ho spedito insieme con i poemi di Wallace Stevens2. Lei mi deve dire subito dove devo mandare tutte le altre poesie Inglesi se Lei parte. Non sarebbe più pratico mandarle tutte da Rosati? Allora bisogna informarsi se Lui parte o no etc. Forse lui sarebbe molto contento di avere questo lavoro l’estate. Lui dovrebbe prendere tutta la roba più difficile certo, e scegliere lui quello che vuol fare, et tutto dev’essere pronto per metà Ottobre al più tardi. Alla fine di quest’altra settimana mando le due cose più lunghe di William Carlos Williams3 e Hayden Carruth4 (che ci tengo molto). Aspetto

15 Il riferimento è al testo che Natoli propose alla rivista, Preludio all’Apocalisse, e che venne pubblicato sul quarto fascicolo; su questo punto cfr. doc. 16.

19. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Sulla prima pagina in alto al centro sono segnati data e luogo: «as from Lenzerheide, Park Hotel | Aug. 6th | Grisons». L’anno è il 1949, come suggeriscono i riferimenti a Delfini, Williams e Carruth, tutti autori che pubblicarono sul IV quaderno di «Botteghe Oscure». È da ricordare poi che la missiva è stata conservata nella stessa busta (timbrata «6-VIII-49») in cui si trovava quella del 5 agosto (cfr. doc. 18): è molto probabile che le due lettere siano state spedite insieme.  Cfr. delfini, Racconto non finito.  Cfr. stevens, A Half Dozen Small Pieces. 3  Cfr. williams, Two Pendants, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 340-355. 4  Cfr. h. carruth, The Return, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 305-315. 1 2


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anche da Dylan Thomas5 e poi ho varie altre cose molto buone ma faccio tutto copiare. Io scrivo un rigo a Rosati in questo senso Sua Aff.ma Marguerite Caetani

20 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Lausanne, le 23 août ‹1949› Hotel Beau Rivage fino al 10 settembre

Carissimo Amico, Ho aspettato per rispondere alla sua ultima lettera sperando di ricevere le poesie per il prossimo numero che non conosco. Anche ho chiesto se ricorda quello che abbiamo dato a Montale1, Elena m’ha detto che debbo dare lo stesso a Bacchelli2 e vorrei fare questa cosa e non pensarci più! Non sarebbe possibile avere anche la lista del «Ponte»?3 Non sarebbe forse la migliore? La potrei forse averla io se Lei non può.

Cfr. thomas, Over Sir John’s Hill.

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20. Due bifoli di colore azzurro, redatti sul recto e sul verso con inchiostro blu per complessive sette pagine. Sulla prima sono indicati data e luogo: «Hotel Beau Rivage. Lausanne | le 23 Août | fino al 10 Settembre»; mentre sull’ultima, la settima dove si trova la parte aggiunta di testo, è segnata solo la data «Settembre 1°». In entrambi i casi l’anno è il 1949, come si ricava dal contesto: nella lettera si fa infatti riferimento a Bacchelli che pubblicò solo sul IV quaderno di «Botteghe Oscure», uscito nell’autunno del 1949. Conferma questa ipotesi lo sbiadito, e dunque leggibile con difficoltà, timbro postale sulla busta (le due cifre finali della data sono quasi sicuramente «49»), indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso Bassani | via del Cestello 21 | Bologna | Italia».  Cfr. la lettera del 5 agosto 1949 (doc. 18). Il pagamento suggerito da Elena Croce si riferisce evidentemente alla pubblicazione di r. bacchelli, Sui fiumi di Babele, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 164-171. 3  Molto probabilmente si tratta di un indirizzario, a cui la redazione del «Ponte» era solito mandare l’ultimo numero della rivista. 1 2


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Ho mandato vari poemi a Rosati4 come Lei non c’è a Roma e fra tre giorni manderò gli altri quasi al completo. Per fortuna qui si può far copiare. Ho detto a Rosati che si mandava tutto a lui d’accordo con Lei. Lui sceglierà quello che vuol fare e chi potrà terminare prima di partire per Londra in Ottobre, e il resto si pregherà Furst5 di fare. Ho un poema di Dylan Thomas e spero di avere un altro molto difficile a tradurre. Forse qualcosa si può dare a Nina Ruffini6, ma non troppo difficile. Spero che ha dato i poemi di Wallace Stevens7 a Rosati. Per il nuovo prospectus Le scriverò più tardi. Credo che sarà pure necessario farlo anche in Francese. Bisogna mettere senz’altro che tutti testi di autori stranieri sono assolutamente inediti. Nessuno capisce questo, poi fare un numero limitato per le università americane con l’indirizzo di Liberma Piazza Capranica. Insomma penseremo a tutto, questa volta. Il poeta Hayden Carruth editore di «Poetry» la rivista tanto simpatica che Lei conosce m’ha scritto dicendo che vorrei in un prossimo numero mettere 3 o 4 poeti Italiani, preferibilmente giovani, con un articolo sulla poesia adesso in Italia8. Cosa si può fare? Chi suggerisce? E per l’articolo? Sarebbe molto bene farlo ma fatto molto bene. Chi ha fatto la traduzione in Italiano di Dylan Thomas?9 Sarebbe forse indicato chiedere a questa persona? Mi pare che Lei ha detto erano fatte Sul ruolo di Salvatore Rosati in «Botteghe Oscure», cfr. doc. 7, n. 5. Sulla figura di Furst, cfr. doc. 14, n. 11. 6  Nina Ruffini collaborò in più occasioni con «Botteghe Oscure», in qualità di traduttrice dall’inglese. Inoltre il suo nome si lega a quello di Giuliana Benzoni (cfr. 64, n. 3), con la quale sul finire della guerra fondò «Il Ritrovo», il circolo culturale che offrendo la presidenza a Marguerite Caetani, involontariamente le diede anche lo stimolo ad una nuova e importante impresa, dopo quella leggendaria di «Commerce»: la fondazione di «Botteghe Oscure». 7  Cfr. stevens, A Half Dozen Small Pieces. 8 Il progettato numero sulla poesia italiana però non venne mai realizzato, probabilmente perché Carruth, dopo solo un anno, fu costretto ad abbandonare la direzione della rivista. La linea editoriale da lui seguita infatti, che privilegiava la pubblicazione di testi lunghi e soprattutto di autori già affermati, cozzava con la tradizione di «Poetry», più orientata alla promozione di giovani poeti (con una formula dunque non lontana da quella che regolava «Botteghe Oscure»), e con le esigenze di bilancio della rivista. Sicché nel 1950 Karl Shapiro subentrò a Carrutth, i cui progetti vennero naturalmente accantonati. Si ricordi che però curiosamente pochi anni fa il nome di Bassani è comparso su «Poetry», sia pure con la traduzione di uno scritto minore: cfr. g. bassani, The Racial Laws, «Poetry», vol. 190 (Avril 2007), p. 46. 9 In realtà il traduttore italiano delle poesie di Thomas all’interno di Poeti inglesi e americani, volume uscito in allegato al IV quaderno di «Botteghe Oscure», fu proprio quel Salvatore Rosati, ben conosciuto dalla Caetani e peraltro citato poco sopra in questa stessa lettera. 4 5


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bene. Sarebbe prima l’autore di L’amatore di stampe e chi è un nome come “Roneron”10 che non posso capire, e perché Elsa11 parla di Arcangeli e un poema che si chiama Rachele12 e Elsa scrive se vogliamo dare Parronchi, bisogna chiedere altra cosa13. Insomma urge che Lei mi mandi tutte le poesie che Lei vorrebbe stampare. Io sono sfavorevole a Giacomo Debenedetti per le ragioni che ho già scritto e anche perché ha già scritto tanto su Alfieri e se il libro esce presto non va veramente, non per niente altro. Non so come mai Lei mi spiega tante cose su di lui che già conosco, militante antifascista etc. etc.14 Non trovo che ha niente da fare con la bellezza! Non di quello scrive. Sono belle cose ma extra, trovo. Mi rincresce di non essere d’accordo con Lei. Sono molto felice che Soldati scrive per noi15. Per i soldi non mi piace molto e trovo una cattiva abitudine dare soldi prima di ricevere un scritto e di averlo accettato. Veda Gadda16 per es. Dessì17 è un altro caso ma non vorrei mai essere legata prima di vedere il manoscritto. Lei dovrebbe scrivermi quello che si dovrebbe dare e a chi e lo farò subito. In questo caso, complice forse una pessima grafia dell’autore, la Caetani si riferisce a Poesie per l’amatore di stampe [Rachele, L’Arazzo, Pomeriggio], «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 77-83. 11 Si tratta di Elsa Dallolio, su cui cfr. doc. 14, n. 5. 12  Come segnalato nella nota 10, Rachele è un testo di Roversi. 13 Parronchi alla fine deve essere stato rifiutato, e un suo componimento comparirà in «Botteghe Oscure» solo dopo qualche anno: cfr. a. parronchi, Poesie [Sera, Veglia di fine d’anno, Viaggio a Pietramala], «Botteghe Oscure», X (1952), pp. 401-405. 14 Questa lettera di Bassani, volta a presentare a Marguerite Caetani la figura di Giacomo Debenedetti, è andata dispersa. 15  E in effetti, dopo La giacca verde, racconto apparso sul II quaderno, Soldati pubblicherà anche nel 1950 su «Botteghe Oscure» (cfr. soldati, La finestra; il racconto peraltro verrà poi tradotto e inserito in An Anthology of New Italian Writers) e, infine, nel ’53 (cfr. m. soldati, Tre componimenti in versi [Filastrocca delle cinque vocali, Treno, A Giacomo Noventa], «Botteghe Oscure», XII, autunno 1953, pp. 494-497). 16  Non sappiamo quale trattativa sia intercorsa con Gadda nel ’49: certamente l’autore del Pasticciaccio deve essere stato invitato a collaborare da Bassani, visto che a questi, il 5 agosto, la Caetani chiedeva: «Ha mai scritto ancora a Gadda?» (doc. 17). È ipotizzabile inoltre, alla luce della presente missiva, che Gadda abbia inizialmente accettato, ricevendo forse anche il compenso, senza poi riuscire a consegnare il testo promesso. 17  Anche nel caso di Dessì, molto amico di Bassani e apprezzato dalla Caetani, non sappiamo quale promessa non sia stata mantenuta. Si ricordi che il nome di Dessì, già apparso sul III quaderno, sarà presente anche negli indici di «Botteghe Oscure» del 1950, oltre che in due numeri molto tardi, del ’57 e del ’58: cfr. g. dessì, Isola dell’Angelo, «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 120-140; id., La frana, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 100-160; id., La Giustizia (Racconto drammatico in tre atti), «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 533-601; id., Il disertore, «Botteghe Oscure», XXII (autunno 1958), pp. 397-453. 10

roberto roversi,


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Intanto mando 20 per Lei altre 5 per Motta18 e 15 per Scotellaro19. 40.000 in tutto. Aspetto una comunicazione di Carlo Levi e telegraferò quando l’avrò. ‹Losanna,› 1 settembre ‹1949› Scusi tanto di aver tardato tanto con questa lettera. Speravo sempre ricevere le poesie e poter rispondere. Adesso la prego di mandarle subito. Una bella recensione sulle «Times Literary Supplement» molto importanti per noi20. Siamo qui fino al 10 settembre poi Parigi. Con grande affetto per Lei e la sua piccola famiglia Marguerite Caetani

Sulla figura di Motta, e sul suo ruolo all’interno della rivista, cfr. doc. 14, n. 9.  Rocco Scotellaro è stato uno degli scrittori italiani più apprezzati dalla Caetani, tanto che il suo nome compare in più occasioni su «Botteghe Oscure»: cfr. r. scotellaro, Poesie [Il cielo a bocca aperta, Saluto, Suonano mattutino, Per Pasqua alla promessa sposa, Il primo addio a Napoli, Alla figlia del trainante, Tu non ci fai dormire cuculo disperato, E un ritratto tutto piedi, Per una donna che se ne va, E calda così la malva, Era la cavalcata della bruna, Sempre nuova è l’alba], «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 214-220; id., Dalle carceri di Matera, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 92-93 (e forse alla pubblicazione di questo testo si riferisce il pagamento della Caetani menzionato in questa lettera); id., L’ingiustizia, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 358-360; id., La Capera, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 385-389; id., Poesie [Costiera Amalfitana, Dedica a una bambina, La Bontà, I Pezzenti, Il dolore, O fons bandusiae], «Botteghe Oscure», XI (primavera 1953), pp. 484-489. 20 anonimo, Current Periodicals [recensione a «Botteghe Oscure», II, autunno 1948, e III, primavera 1949], «Times Literary Supplement», 19 agosto 1949, p. 542. 18

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21 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Hotel Beau Rivage Lausanne, 8 settembre ‹1949› fino al 15 poi 4 rue du Cirque Paris VIII

Caro Amico Non mi piace tanto il racconto di Soldati1. Credo che Lei sia veramente un po’ accecato in suo riguardo, dalla sua grande amicizia. Non trovo molto interessante e assai rotten nel cuore. Ma insomma sarebbe peccato darlo adesso così presto dopo l’altro2. Vediamo un po’. Ho avuto una lettera così cara di Carlo Levi3 spiegando perché non può dare un pezzo del suo libro a tempo e mi manda un’altra cosa corta. Io l’ho scritto subito chiedendo se giudicava probabile poter dare un pezzo del libro per nostro numero V. Se dirà di sì è meglio non dare niente di lui adesso ma non ho visto questa cosa4. Bisogna vederla.

21. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Data e luogo sono indicati sulla prima pagina, in alto a sinistra: «Hotel Beau Rivage Lausanne | 8 Sett. fino al 15 | poi 4 rue du Cirque Paris VIII». Che l’anno di redazione sia il 1949 non ci sono dubbi, visto che è proprio nel settembre del ’49 che la Caetani si trovava a Losanna, come attestano altre lettere, in cui peraltro, al pari di questa, si discute dei possibili contributi di Carlo Levi e di Alberto Moravia (cfr. docc. 20 e 25). È da segnalare anche che la lettera è stata ritrovata all’interno di una busta, il cui timbro postale risale al 17 settembre: è escluso che la lettera sia partita così tardi, visto che tra l’8 e il 17 settembre la Caetani scrive a Bassani altre cinque volte (cfr. docc. 21-25), né è lecito supporre che questa busta appartenesse alla lettera del 16 settembre (doc. 26), perché di questa è rimasta la busta originaria, corredata di timbro postale ben leggibile. È più probabile invece che la busta datata «Lausanne | 17.IX.49» e inviata al «Dott. Giorgio Bassani | via Cisterna del Follo | Ferrara | Italia», contenesse una missiva oggi dispersa, e che in una fase di riordino dell’archivio bassaniano sia stata erroneamente associata alla presente lettera dell’8 settembre. 1  Cfr. soldati, La finestra; nonostante il giudizio limitativo della Caetani, il racconto, come già ricordato in altre note, venne inserito poi anche in Anthology of New Italian Writers (cfr. doc. 14). 2 Il riferimento è a La giacca verde, comparso sul secondo quaderno di «Botteghe Oscure». 3  La lettera a cui fa riferimento Marguerite Caetani è andata dispersa. 4  Lo scrittore poi manderà alcune Poesie dell’Orologio, che verranno pubblicate nel quinto fascicolo di «Botteghe Oscure».


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Per questo vorrei avere Moravia se fa una cosa buona per noi ma se potrebbe darla per metà ottobre5. Le ho mandato una lettera con Roffredo6 che è partito oggi per Roma ma Lei lo vedrà a Venezia sicuro. Non avevo suo indirizzo e pensando che Lei stava a Bologna ho scritto a Morra7 di ricercarlo ma non m’ha risposto! È molto seccante che De Luca non viene a Parigi. Avrei potuto combinare tante cose con lui. Adesso gli ho mandato quasi tutti testi inglesi. Si potrebbe anche dare ‹…› volendo. Aspetto una lettera sua e scriverò presto ancora. Saluti affettuosi Marguerite Caetani Che peccato questo gran caldo per Venezia!

22 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Lausanne, 9 settembre ‹1949›

Caro Amico, Le mando questa lettera che parla per sé. Certo bisogna fare un grande sforzo adesso per le sottoscrizioni, per questo Le ho chiesto se poteva avere la lista del «Ponte» che dev’essere la migliore ma Lei non m’ha

5 Il progetto di avere un testo di Moravia per il quinto fascicolo fallirà; una nuova trattativa, anch’essa fallimentare (ma stavolta perché il racconto verrà rifiutato dalla Caetani; cfr. doc. 67, n. 2), verrà avviata nel ’51, mentre sarà solo nel ’55 che il nome di Moravia comparirà negli indici di «Botteghe Oscure»: cfr. a. moravia, Beatrice Cenci (Tre atti e un prologo), «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), pp. 363-461. 6  Roffredo Caetani era il marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1). 7  Umberto Morra di Lavriano, prima di trasferirsi nel ’55 a Londra per dirigere l’Istituto Italiano di Cultura, fu intimo amico di Elsa Dallolio e di Marguerite Caetani; a quest’ultima, dopo la morte, dedicò un affettuoso e generoso ritratto: cfr. u. morra di lavriano, La Principessa Caetani, «La Nazione», 23 gennaio 1964.

22. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto sulle prime tre facciate con inchiostro blu. Data e luogo, «Lausanne | 9 Sett», sono in alto a sinistra della prima pagina. L’anno è ricavato dal timbro postale («9.IX.49») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | via del Cestello 21 | Bologna | Italia | presso Bassani».


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risposto1. Se non arriviamo così bisogna che mi appoggio più a l’estero dove hanno l’aria di apprezzarla molto di più. Insomma vedremo. Pubblichiamo certo l’Ode di Keats2. Iris Origo3 ne era entusiasta anche. Forse vedrà Calamendrei a Venezia e potrebbe parlarne delle liste. Luciano Serra4 è il giovane comunista di Milano? Prego rispondermi subito su questo punto. Non ho ancora potuto leggere le poesie5. Sono arrivate ieri sera in una condizione deplorevole. La busta tutta in pezzi e ritenuta solo dallo spago. Bisogna fare con un po’ più di cura. Mi rincresce di non essere a Venezia ma ho paura che faccia un gran caldo e masse di gente. Spero che incontrerà qualcuno di interessante. Fino al 15 qui e dopo Parigi. Mille pensieri affettuosi Marguerite Caetani

Il riferimento è all’indirizzario della rivista di Calamandrei, di cui la Caetani aveva chiesto notizie a Bassani anche nella lettera del 23 agosto 1949 (cfr. doc. 20, n. 3). 2  Cfr. frassineti, Traduzione dell’Ode sopra un’urna greca di Keats. 3 Iris Origo (1902-1988), anglofona e critica letteraria, di cui si ricordi almeno la monografia su Leopardi (cfr. i. origo, Leopardi: a biography, London, Oxford University Press, 1935), si trasferì in Italia con il marito durante gli anni Venti, rimettendo in sesto ‘La Foce’, una tenuta completamente abbandonata nei pressi di Chianciano Terme. Durante la guerra ebbe posizioni apertamente antifasciste, dando alloggio a molti alleati, a soldati in fuga e a sfollati in genere (parte delle vicende di questo periodo sono raccontate in id., Guerra in Val d’Orcia: diario 1943-44, prefazione di p. calamandrei, Firenze, Vallecchi, 1968, volume recentemente ristampato, nel 2010, da Longanesi; ma per una visione d’insieme del suo antifascismo cfr. anche id., A need to testify, London, Murray, 1984). Nel dopoguerra, preso un alloggio a Roma, presso Palazzo Orsini, partecipò alla vita culturale della città, offrendo il suo contributo, soprattutto in qualità di traduttrice, a «Botteghe Oscure». Suo peraltro è il Ritratto di Marguerite, «Tempo presente», marzo 1965, pp. 21-32, nonché una biografia dedicata a Elsa Dallolio (origo, Un’amica). 4  Molto probabilmente si tratta del critico e poeta Luciano Serra, molto legato all’ambiente bolognese (cfr. l. serra, L’estate del 1941, in Pasolini a Bologna, a cura di d. ferrari e g. scalia, Bologna, Pendragono, 1995, pp. 91-94), e dunque, possiamo credere, anche a Bassani. 5 Il riferimento dovrebbe essere ai testi poetici da pubblicare sul IV e sul V quaderno. 1


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23 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Lausanne, lunedì ‹11 settembre 1949›

Caro Amico, un rigo in fretta per mandare questi articoli1. La prego di mostrare a Silone e altri quello del «New York Times». Dovrebbe essere riprodotto in qualche giornale non trova? La prima volta che sappia che un giornale di questa importanza parla così. Farò mandare subito «Botteghe Oscure» alla Signorina che ‹l’ha›2 scritto. Scrivo una vera lettera domani. Siamo q‹ui fino›3 a Giovedì. Mille pensieri affettuosi Marguerite Caetani Ho ordinato una quantità di «Times Literary Supplement» ma bisogna pensare che l’autore che è l’editore che è giovane, simpatico e entusiasta di «Botteghe Oscure» non ha avuto il I numero. Naturalmente mettevo suo nome primo nella lista per «Poetry» 4. Vuole soli 4 o 5. Niente 23. Un foglio azzurro manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu, di cui sono stati accidentalmente strappati i due angoli del lato destro. In alto a destra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Lausanne | Lunedì». Si tratta dell’11 settembre 1949, come rivela il timbro postale sulla busta («12.IX.49», che era un martedì), indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Albergo Cavalletto | Venezia | Italia». Alla lettera sono allegati anche due ritagli di giornale: anonimo, Current periodicals [recensione a «Botteghe Oscure», II, autunno 1948 e III, primavera 1949], in «Times Literary Supplement», August 19th 1949, e f. frenaye, Modern Italian Novelists, in «The New York Times Book Reviews», August 21th 1949.  Nella lettera vengono acclusi un ritaglio di giornale del «Times Literary Supplement» del 19 agosto 1949, in cui sono recensiti il secondo e il terzo numero di «Botteghe Oscure», e un articolo di francis frenaye, Modern Italian Novelists, apparso su «The New York Times Book Reviews» il 21 agosto 1949. 2 Soluzione congetturale: il testo infatti si presenta lacunoso in quanto i due angoli del lato destro sono stati strappati. 3  Anche in questa caso si presenta una congettura, imposta dal fatto che il testo, come già detto nella nota precedente, è lacunoso. 4 I rapporti tra la Caetani e «Poetry» erano alquanto stretti, per via dell’amicizia con Carruth, autore che non a caso pubblicò in più di un’occasione su «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 30, n. 9), e che proprio nell’agosto del ’49 si era rivolto a Marguerite per chiederle consiglio su alcuni giovani poeti italiani da tradurre e pubblicare in un numero monografico della sua rivista (cfr. doc. 20). Ora non sappiamo cosa sia la «lista per «Poetry»» citata in 1


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già conosciuto e io dico no assolutamente a S‹…›5 che è intraducibile. Pecca‹to› ‹…›6.

24 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Lausanne, 14 settembre ‹1949›

Carissimo Amico, Spero che Lei troverà il tempo una volta ritornato a Ferrara di dirmi un po’ di Venezia e tutti questi scrittori rimasti insieme e l’impressione che Lei ha avuto. Vedo sempre il «Corriere della Sera» e ho letto della Riunione dell’Apertura1. Le mando qui una lettera di Elsa2. Povera Elsa è caduta e fatta molto male alla gamba. È tutta ingessata. Sta con la Marchesa Origo. Non aveva veramente bisogno di questa sciagura.

questa lettera, ma non è escluso che riguardi una cerchia di scrittori e di intellettuali da mettere in contatto con Carruth, per collaborazioni a vari livelli. 5 Il testo è lacunoso: cfr. n. 3. 6 Il testo è lacunoso: cfr. n. 3. 24. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto su tutte e quattro le facciate con inchiostro blu. Sulla prima pagina, in alto a sinistra, sono indicati data e luogo: «Lausanne | 14 Sett». L’anno è il 1949, come si ricava dal timbro postale («14.IX.49») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Cisterna Follo 1 | Ferrara | Italia». 1  Marguerite Caetani si riferisce all’apertura dei lavori del congresso del Pen Club, che nel settembre del ’49 si tenne, per la prima volta in Italia, a Venezia. Sul «Corriere della Sera» venne riportato il messaggio di apertura inviato da Croce, da poco nominato Presidente Onorario del Pen Club mondiale, e un breve resoconto della giornata, che aveva visto succedersi prima un intervento di Debenedetti, «il quale “sotto forma di autobiografia di una generazione” ha affermato la necessità di nuove vie per la critica», e poi di André Chanson, «che ha insistito sulla necessità di dare una definizione precisa e quasi cartesiana dei compiti della funzione della critica» (cfr. anonimo, I rapporti tra poesia e letteratura in un messaggio di Croce al “Pen Club”, «Corriere della Sera», 13 settembre 1949, p. 3). 2  Nel fondo Bassani non è rimasta traccia di questa lettera di Elsa Dallolio (per cfr. doc. 14, n. 5), inviata dalla Caetani allo scrittore ferrarese.


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Fra i poeti che Lei mi ha mandato metterei Franco Fortini (mi piace molto)3, Mazzocchi4, Gaetano Arcangeli5 e se Lei vuole la Maria Spaziani ma forse taglierei un po’ e sembra una stessa cosa che dice6. Anche di Arcangeli metterei solo quella scelta da Elsa mi sembra la migliore o se Lei vuole aggiungere uno o due altre. Trovo per Lui stesso vale meglio perché mettendole tutte c’è ripetizione e sempre qualcuna meno bella. Di Fortini mi piacciono tutte forse meno Sestina a Firenze ma Lei deciderà se mettere questo pezzo o no. Per Soavi e Serra7 veramente non mi piacciono trovo monotone e noiose le poesie e poi basta di poesia per questo numero. Così abbiamo Bacchelli8, 3  Cfr. f. fortini, Poesie [Per una raccolta di versi, Falso sonetto, Dichiara e scrivi, L’Officina, L’Amicizia, Alla moglie], «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 99-103. Fortini, effettivamente molto apprezzato dalla Caetani, collaborò in diverse altre occasioni alla rivista: cfr. id., Poesie [Logoi Christou, Il tarlo, Congedo], «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 91-94; id., Sere in Valdossola, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 407-439; id., Versi per R., Sestina a Firenze, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), pp. 450-454. 4  Cfr. mazzocchi, Da Suoni Albeniz. 5  Cfr. g. arcangeli, Poesie [Ai giorni, Magnolia, Un Angelo, Quando l’erba…, Mansuefatti nell’orbita serale, Non fu mai così umile], «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 95-98; Gaetano Arcangeli collaborò a «Botteghe Oscure» anche in altre due occasioni: cfr. id., Ora il mondo è la stanza, «Botteghe Oscure», XIV (autunno 1954), id., L’Appennino, «Botteghe Oscure», XXI (primavera 1958), pp. 532-537. Arcangeli venne introdotto nell’orbita letteraria di Marguerite Caetani dall’amico Giorgio Bassani, il quale in uno scritto autobiografico lo ricorda caramente insieme ad altri letterati: «La Bologna che ho frequentato io, dall’autunno del ’34 fino, diciamo, al ’43, non era soltanto la sede dell’Università, della Facoltà di Lettere alla quale mi ero iscritto, ma anche la sede di una letteratura, di una scuola letteraria. […] Del nostro gruppo facevano parte i due fratelli Arcangeli, appunto, Francesco e Gaetano, Antonio Rinaldi, Franco Giovanelli, Augusto Frassineti, e in qualche modo, sebbene un po’ più anziano e letterariamente più esperto, il parmigiano Attilio Bertolucci» (g. bassani, In riposta (V), in id., Di là dal cuore, Milano, Mondadori 1984, pp. 376-380, ora in id., Opere, pp. 1317-1318). Non può essere non notato come tutti i nomi citati da Bassani abbiano pubblicato su «Botteghe Oscure». 6  Cfr. m.l. spaziani, Poesie [Ricordo una stagione in mezzo a colli], «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 138-140. Scritti della Spaziani vennero pubblicati anche in uno degli ultimi numeri della rivista: cfr. id., Capricci boreali e altri versi, «Botteghe Oscure», XXII (autunno 1958), pp. 484-486. 7 Il nome di Luciano Serra, citato dalla Caetani anche il 9 settembre (cfr. doc 20), non comparirà mai in «Botteghe Oscure». 8  La collaborazione di Bacchelli a «Botteghe Oscure», che si limita ad una sola occasione (cfr. bacchelli, Sui fiumi di Babele), ebbe un avvio travagliato. Infatti Bacchelli, invitato a mandare suoi contributi, aveva proposto un’opera in versi (quasi di certo quella effettivamente edita), la quale però venne inizialmente rifiutata dalla Caetani, più propensa a pubblicare, dello scrittore bolognese, lavori in prosa; così si apprende da una lettera di Bacchelli del 27 aprile 1949: «ha fatto molto bene a scrivermi francamente, e di ciò La ringrazio. Ma è bene che siamo sinceri del tutto. Potrei risponderLe che adesso scrivo pochi racconti e di


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Roversi9, Bertolucci10, Montale11, Arcangeli, Fortini, Mazzocchi, Spaziani. 8 poeti con tutti quelli Inglesi e Americani! Per Scotellaro si capisce che non possiamo pubblicare questi canti che prima di tutto hanno perduto tutto il loro charme e il loro carattere12. Le rimando l’assegno perché non so come fare e vorrei per quanto sia mandarlo a lui se Lei approva. Pensavo che si potrebbe chiederlo di mandare copia degli originali e pubblicarli con qualche nota. Cosa pensa? Avremo un piccolo gruppo Svizzero. Quello che c’è di meglio Gustave Roud13 che Paulhan dichiara il più grande scrittore Svizzero. Jacottet14 giorado; e sarebbe la verità; e potrei pure aggiungere, sempre con verità, che è probabile che del Po non scriva mai più; non Le pare che ne abbia già parlato abbastanza? Ma invece voglio dirLe schiettamente che non posso ammettere, che quando propongo versi a una rivista mi si risponda chiedendomi della prosa. Spero che questa non Le apparirà stravaganza d’orgoglio, ma che anzi vi leggerà quella “umanità” a cui graziosamente e gentilmente Ella accenna nella Sua lettera, di cui Le sono grato. Un’altra volta mi è accaduto, con una delle migliori riviste; e pregai il direttore di rinunciare alla mia collaborazione. | Non impongo mai nulla di mio, ma se si vuol cose mie, ha da essere tutto o nulla. Vede che sono franco. | Ora mi permetta di aggiungere (e non interpreti, La prego, malamente quel che Le dico) che Le chiedo in ogni modo di non pubblicare la mia poesia, e di darla a Bassani o alla Signora Craveri, che me la restituiranno quando verrò a Roma. Lei intende che se venisse pubblicata adesso, io verrei ad averla imposta con una specie di amichevole ricatto, cosa di cui sono alienissimo» (lettera di Riccardo Bacchelli a Marguerite Caetani del 27 aprile 1949, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 76). Il piccolo dissidio, o equivoco, venne ad ogni modo risanato visto che, come già detto, il testo poetico di Bacchelli venne poi pubblicato sul quarto quaderno, nell’autunno del ’49. 9  Cfr. roversi, Poesie per l’armatore di stampe. 10  Cfr. a. bertolucci, Da La capanna indiana, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 129-133. È da dire che Bertolucci fu uno dei più attivi collaboratori di «Botteghe Oscure», tanto che il suo nome compare nell’indice del numero d’esordio, così come in quelli dei fascicoli apparsi nella seconda metà degli anni Cinquanta: cfr. id., Poesie [Lettera da casa, Una sera di pioggia, a Parma, A uno Storno, Da Laodamia, Antognano, Scena di strada, Uccelli di passo, Tornando a casa, I morti, Versi scritti in autunno, Estemporanea], «Botteghe Oscure», I (primavera 1948), pp. 135-141; id., A Giuseppe, in Ottobre, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), p. 9; id., Poesie [Bernardo a cinque anni, Le more, A sua madre, che aveva nome Maria, Le ore suburbane, All’improvviso ricordando, Per A. Soldati pittore di Parma], «Botteghe Oscure», XIV (autunno 1954), pp. 331-334; id., I pescatori, «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), p. 437. 11  Cfr. e. montale, Poesie [So che un raggio di sole], «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 9-11. 12 In realtà i testi di Scotellaro vennero pubblicati, anche se sul numero successivo a quello di cui si discute in questa lettera: cfr. scotellaro, Dalle carceri di Matera [Il sole viene dopo; Io sono un uccello di bosco; Carcere mio…]. 13  Cfr. g. roud, D’une quête, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 284-289. 14  Cfr. ph. jacottet, La Semaison, Ninfa, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 280-283. Jaccottet collaborò alla rivista anche in altre occasioni: cfr. id., Les Eaux et les


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vane è nel gruppo della piccola Rivista «84»15 a Parigi, e vorrebbe tradurre regolarmente delle cose di «Botteghe Oscure» per questa rivista o altre. Conosce l’Italiano e traduce meravigliosamente, poi Chappaz16 un poeta, Mathieu17 e spero Cingria18. Sarebbe bene no? L’ho detto che ho trovato il più simpatico depositaire per la Svizzera giovane e entusiasta. Nella prossima lettera le mando l’indicazione per il prospectus. Sua aff. ma Marguerite Caetani Partiremo per Parigi prima di Sabato.

forêts, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 128-129; id., La poursuite du réel, «Botteghe Oscure», XXIII (primavera 1959), pp. 21-36. Come opportunamente segnala Jaqueline Risset, fu Char ad introdurre Jacottet nella cerchia di «Botteghe Oscure»: «Char, inoltre, conosce e sostiene un gran numero di giovani poeti ignoti molti dei quali, in seguito, si affermeranno in Francia, come Du Bouchet, Dupin, Pleynet, Jacottet» (j. risset, Prefazione a La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 1948-1960. I. Sezione francese, pp. XIX). È da dire poi, che a sua volta Jacottet ebbe anche la funzione di tramite, per la rivista, con altri poeti svizzeri, quali ad esempio Roud, che il 25 febbraio 1950 scrive a Marguerite Caetani: «Non, Philippe Jaccottet n’avait pas oublié de me parler de la chose, et j’achève pour vous ces jours un poème en prose qui s’intitule Quête et que je vous enverrai à la date fixée» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 1948-1960. I. Sezione francese, p. 175). 15   «84» era diretta da Marcel Bisiaux, André Dhotel, Alfred Kern e Henri Thomas. Come «Botteghe Oscure», e come «Poetry», altra rivista citata da Marguerite Caetani nel carteggio con Bassani, e da lei molto apprezzata, «84» raccoglieva prevalentemente testi creativi, in lingua originale e in traduzione. E tra i traduttori compare anche il nome di Jacottet: cfr. ad esempio r. musil, Pêcheurs au bord de la Baltique. Inflation, traduit par ph. jacottet, «84», 7 (luglio 1949), pp. 158-160; e. montale, Cinq motets [Tu le sais: je dois te reperdre et ne peux pas, L’espoir d’encore te revoir, Le lézard, s’il se décoche, Le grenouille, étrennant la corde, Le roseau mollement], «84», traduits par ph. jacottet, l. erba, «84», 8-9 (1949), pp. 261-263. 16  Cfr. m. chappaz, Les villages descendent dans la terre, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 273-279. 17 Henry Mathieu collaborò in diverse occasioni a «Botteghe Oscure»; cfr. h. mathieu, Le Cordiloque, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 65-72; id., La jeune fille, «Botteghe Oscure», autunno 1953, pp. 80-81; id., Contre-feux, «Botteghe Oscure», XV (primavera 1955), pp. 53-54. 18  Charles Albert Cingria invece non comparirà mai negli indici di «Botteghe Oscure». Non è inutile ricordare, per ricostruire il contesto nel quale si muoveva Marguerite Caetani, che anche Cingria, come Jacottet, era vicino al gruppo di «84»: cfr. c.a. cingria, Océanide, «84», 10-11 (1949), pp. 330-333; id., Note, «84», 12 (1949), pp. 536-538.


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25 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Lausanne, venerdì ‹16 settembre 1949›

Caro Amico, Eccoci ancora ma Domenica partiamo per Parigi. Non credo che Landolfi ha mandato ancora il suo racconto1 perché tutto mi è stato rimandato qui. Non è meglio che mi mandi suo indirizzo in caso che non lo trovo all’arrivo? Sono molto curiosa di sapere cos’ha fatto per Moravia e Levi. Quest’ultimo non m’ha mandato suo Oedipus come ha proposto2. Per Moravia è molto importante per l’estero non bisogna dimenticare ma prendere solo una buona cosa sua si capisce3. Ho trovato un depositario per la Svizzera perfetto giovane e entusiasta e credo che farà tutto il possibile. Anche una proposta della libreria più grande e importante di Hollywood per essere nostro West-Coast Distributor. Naturalmente ho accettato con gioia mi diverte un mondo. Tutto questo scrivo a Tombolini con le quantitative di copie che bisogna mandare. Forse Lei m’ha scritto a Parigi? Ho anche fatto tutti i pagamenti. Trovo il premio Viareggio scandaloso4 proprio. Ho letto nel «Corriere» l’incidente del suo 25. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto su tutte e quattro le facciate con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Lausanne Venerdì». La più esatta collocazione cronologica è ricavabile dal timbro postale («16.IX.1949») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Cisterna del Follo 1 | Ferrara | Italia».  Cfr. landolfi, Cancroregina. Oedipus è un soggetto cinematografico che in realtà non venne mai pubblicato su «Botteghe Oscure»; sul quinto quaderno, invece, di Levi compariranno delle poesie: cfr. levi, Poesie dell’Orologio. 3  Come già ricordato, Moravia non pubblicherà sul V quaderno di «Botteghe Oscure». 4  Marguerite Caetani rimase molto amareggiata dei risultati del premio Viareggio (assegnato a Stato e chiesa in Italia negli ultimi cento anni di Carlo Arturo Jemolo, mentre il secondo premio fu dato ex-aequo a Banchetto di Libero De Libero, e a L’Agnese va a morire di Renata Viganò), che a suo avviso avrebbe dovuto premiare Il mondo è una prigione di Guglielmo Petroni; a lui infatti la Caetani scrisse all’indomani dei risultati: «Carissimo Amico, | non ho potuto scrivere prima perché ero così disgustata per i risultati del Premio. È veramente scandaloso» (lettera di Marguerite Caetani a Guglielmo Petroni del 7 settembre 1949, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 118). 1 2


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amico Furst5 con la Sarfatti e Darina Silone etc. Come mai che Furst e la Sarfatti erano invitati dal Pen! 6 Spero che lei s’è divertito c’era di che mi pare. Il resto di quest’articolo era assai comico. La prego di mandarmi il più presto possibile la piccola “storia” per il nuovo prospectus che farò tradurre in Francese a Parigi7. Bisogna mandarmi l’indirizzo di Frassineti8. Chi è? Sono felice di mandare qualcosa a Dessì se sarebbe gentile farlo. Mi piace tanto9. Ho dovuto mandare a Bacchelli10 presso Mattioli11. Spero che abbia ricevuto. Ho mandato Soldati a Elena12 che sta con Iris Origo13 e ho detto di mandarlo a Lei da Gallo14. Perché non so più niente da lei e la Fazzini?15 Sulla figura di Henry Furst e sui suoi rapporti con la Caetani, cfr. doc. 14, n. 11.  Come già ricordato, nel settembre del ’49 l’edizione del Pen Club si tenne per la prima volta in Italia, e nello specifico a Venezia. Un polemico resoconto di Montanelli lamenta lo scarso livello culturale delle conferenze, rilevando piuttosto il «pettegolezzo senza pause ‹che› accompagna i lavori del congresso e talvolta li sommerge». Racconta inoltre Montanelli la piccola querelle nata intorno a Furst, che, in una gita a Vicenza organizzata per i convegnisti, aveva invitato anche la scrittrice Margherita Sarfatti, notoriamente compromessa con il regime fascista: «La gita a Vicenza fu funestata anche da un altro incidente, che rientra anch’esso nella mentalità della faida provinciale cui si è ispirato tutto il congresso, e di cui gli stranieri hanno non poco strabiliato. Henry Furst volle condurre seco in quella escursione Margherita Sarfatti, che accettò l’invito. Ma qualcuno, vedendola salire sull’autobus, si avventò su Ignazio Silone, intimandogli di farla scendere. Silone, che è quella persona civile che tutti sanno, esitò. Allora intervenne sua moglie [Darina], insieme alla signorina Gobbi Belcredi, e ne seguì una scena non del tutto edificante tra le tre donne, in seguito alla quale Furst voleva mandare i padrini a Silone e aveva già designato Enrico Emanuelli per rappresentarlo» (i. montanelli, Gli ozi del Pen Club, «Corriere della Sera», 14 settembre 1949, p. 3). 7  Non è facile capire a quale progetto Marguerite Caetani alluda: molto probabilmente Bassani doveva scrivere alcune righe di presentazione della rivista, da inserire nelle brochures allegate ai volumi o da inviare ai librai e ai distributori a fini promozionali. 8  Cfr. frassineti, Traduzione dell’Ode sopra un’urna greca di Keats. 9 Quello nei confronti di Dessì è uno dei tipici aiuti a fondo perduto di Marguerite Caetani, volto principalmente a sostenere un autore verso cui si nutriva molto fiducia. Infatti il «qualcosa» che la Caetani vuole inviare allo scrittore non è la retribuzione per uno scritto, dal momento che Dessì pubblicò su «Botteghe Oscure» solo nel 1950 (cfr. dessì, La frana); a ciò si aggiunga che già in passato l’autore, dietro compenso, aveva promesso l’invio di un suo testo, non mantenendo poi l’impegno (cfr. doc. 20, n. 17). 10  Cfr. bacchelli, Sui fiumi di Babele. 11 Sulla figura di Mattioli cfr. doc. 1, n. 12. 12 Il testo di Soldati inviato ad Elena Croce (doc. 1, n. 7) è sempre La finestra, già citato nelle note precedenti. 13 Iris Origo era un’intima amica di Marguerite Caetani, e collaborò, specialmente con traduzioni, a «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 22, n. 4). 14 Si tratta di Niccolò Gallo. 15  Cfr. fazzini, Un rimpianto terreno. 5 6


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Mille pensieri affettuosi M. C. Spero tanto che si sia divagato un po’. Ho avuto una lunga lettera di Elena oggi.

26 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Lausanne, sabato ‹17 settembre 1949›

Caro Amico, Ho dimenticato di dirle ieri quanto è importante di tenermi al corrente dei numeri di pagine à fur et à mesure che De Luca riceve i scritti. Per questa ragione La prego di mandare subito a lui le poesie che Le ho rimandato e che sono da pubblicare. Lui ha in mano adesso quasi tutto il materiale in Inglese come l’ha anche Rosati1. Io ho ritenuto una copia di tutto per le ultime prove che vorrei assolutamente vedere. Ho mandato un piccolo poema una specie di scherzo di William Carlos Williams2 a Maryane Ferguson3 a tradurre perché Le è tanto piaciuto poi 3 poemi Svizzeri a Iris Origo sempre per tradurre e anche Dylan Thomas, ma non si sa se accetta di fare quest’ultimo. Se non accetta lo manderò a Rosati. Naturalmente non Le dico niente. Credo che ieri mi sono dimenticata di chiedere l’indirizzo di Furst4. Avrà visto

26. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto su tutte e quattro le facciate. L’indicazione di data e luogo, «Lausanne Sabato», è sulla prima pagina, in alto a destra. La lettera è successiva all’11 settembre 1949, quando la Caetani avvertiva Bassani della recensione apparsa sul «New York Times» (qui già data per conosciuta), e precedente al 17 settembre 1949, giorno in cui Marguerite parte da Losanna. Se ne ricava che l’unico «Sabato» che si situa tra queste due date è proprio quello del 17 settembre 1949. Si tratta di Salvatore Rosati, l’anglista e traduttore di cui si avvalse Marguerite Caetani per le sezioni americana e inglese della rivista; cfr. doc. 7, n. 5. 2  Cfr. williams, Two Pendants. 3  Non è stato possibile individuare chi sia e che ruolo abbia Maryane Ferguson. 4 Sulla figura di Furst, cfr. doc. 14, n. 11. 1


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Paulhan o non c’era? Elena5 m’ha scritto che Papà piace molto «Botteghe Oscure» anche piace a persone come Fubini6 delle massime autorità. Insomma tengo molto a sapere man, mano il numero delle pagine per rendermi conto. Aspetto sue notizie con grande impazienza e mi raccomando il prospectus. Faccio mandare i tre numeri della rivista a Mr. Frenaye del «New York Times»7. Spero tanto che la sua famiglia sta bene. Suo Aff.ma M.C. Oggi i bambini di Sermoneta tornano a casa. Pare che tutto è andato bene. Grazie a Dio è che stanno tanto meglio di prima. Non è molto complicato aver Montale e Bacchelli o no?8

27 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, 24 settembre 1949›

Grazie eccellente lettera mettiamo una scelta sua Caetani

5

Si tratta di Elena Croce, sul cui ruolo all’interno di «Botteghe Oscure», cfr. doc. 1,

n. 7.  Nonostante l’apprezzamento di cui riferisce Marguerite Caetani, né Mario Fubini, né Benedetto Croce, il «Papà» appunto di Elena, recensirono mai «Botteghe Oscure». 7 Francis Frenaye aveva recensito «Botteghe Oscure» sul «New York Times» del 21 agosto 1949; cfr. doc. 23, n. 1. 8  E in effetti non lo sarà, perché entrambi pubblicarono sul fascicolo dell’autunno del ’49; cfr. montale, Poesie: “So che un raggio di sole, e bacchelli, Sui fiumi di Babele. 6

27. Telegramma inviato a «Bassani Cisterna Follo 1 Ferrara», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale.


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28 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, September 27th ‹1949›

Carissimo Amico, Quando ho avuto la sua lettera con l’indirizzo di Landolfi ho telegrafato di mandarmi qui subito il suo racconto1 ma ancora aspetto. Se Lei lo riceve me lo manderà a Londra Hotel Connaught Carlos Palce London W.I. Ho deciso di non mettere i Svizzeri questa volta ma la prossima volta con i Francesi. Veramente non vorrei mettere il Soldati mai. Si dovrebbe mettere una cosa meglio della Giacca verde2 non molto meno bene. Le assicuro che è così. Iris Origo e Elena l’hanno letto e pensano come me3. È meglio che Lei, lo mette in un’altra rivista e non ci pensiamo più. Lei ha preso male quello che ha detto Elsa4 su Debenedetti, ma Lei non l’ha detto come pensa Lei, ma che Lei pensava che era utile per la rivista. Non avrei dovuto mandarla la lettera sua. Ho telegrafato a De Luca chiedendo il numero di pagine attuale. Iris trova il poema di Dylan Thomas5 il più bello e rimarchevole che abbiamo avuto fino adesso ma impossibile a tradurre! 28. Tre bifoli di colore azzurro, redatti sul recto e sul verso con inchiostro nero, per complessive sei pagine (cinque di lettera e una dedicata al post scriptum, vergata però per orizzontale e non per verticale). La data, «Paris, Sept. 27th», è in alto a sinistra della prima pagina. L’anno si ricava dal timbro postale («28-9-1949») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso Dott. Gallo | 6 Piazza Ungaria [sic] | Roma | Italia». Alla lettera è allegato anche un biglietto da visita della «Pickwick Bookshop | The Big Bookshop of Hollywood | 6743 Hollywood Boulevard | Hollywood 28 California | New Books - Old Books – Rare Books».  Cfr. landolfi, Cancroregina.  La Giacca verde di Soldati, come già ricordato in altri luoghi dell’epistolario, comparve sul primo numero di «Botteghe Oscure». 3  Non sappiamo quale testo di Soldati fosse stato letto da Elena Croce e Iris Origo (per il cui ruolo in «Botteghe Oscure» cfr. doc. 1, n. 7, e doc. 22, n. 4), e rifiutato da Marguerite Caetani; non è altresì escluso che si tratti de La finestra, uscito invece sul V quaderno, nella primavera del ’50 (ma cfr. anche doc. 25, n. 12). 4 Si tratta di Elsa Dallolio, su cui cfr. doc. 14, n. 5. 5  Cfr. thomas, Over Sir John’s hill. 1 2


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Io speravo che Lei, Iris, avrebbe sentito di farlo. Adesso lo manderò a Rosati6, ma è pieno di allitterazioni bellissime. Come si fa! Ecco quello che dice Carruth di «Poetry»: il saggio può essere di qualsiasi lunghezza fino a 5.000 parole, solo incirca 250 righe per la poesia in tutto, o un po’ di più. Se si dà 5 poeti avrebbero 50 righe ciascuno7. I have promised Hayden Carruth un estratto del lungo poema The Return8 e vorrei che sia fatto proprio bene, con la stessa carta e copertina della rivista. Lui ha chiesto 10 copie ma si potrebbe fare un po’ di più mi sembra 15 o 20 per es. Non avrei chiesto niente di Moravia se non che in Giugno mi ha detto che stava scrivendo un racconto per noi! Niente da Carlo Levi neppure!9 Sopra un’altra pagina metto come si deve cambiare sul prospectus per la Svizzera e aggiungere la libreria di Hollywood. La metterei subito dopo Holliday New York vuol dire secondo sulla lista U.S.A. Roffredo10 lascia Roma per raggiungerci, Domenica se Lei vuol mandarmi qualcosa Sabato sarebbe l’ultimo giorno. Scriverò molto presto. E questo simpatico cognato di De Luca che conosco che è malato? Saluti affettuosi Marguerite Caetani Pickwick Bookshop, 6743 Hollywood Bould, Hollywwod 28, California La Suisse. Depositaire. Livres Anciens Maurice Bridel. S.A. Avenue du Théâtre, Lausanne S.A. dopo il nome di Bridel vuol dire Société Anonyme e non so se è necessario metterlo. De Luca o Tombolini saprebbe. Poi bisogna mettere anche questa parte in Italiano, Inglese o Francese come il prospectus. Sto per trovare anche un depositario bravissimo qui.

E in effetti fu Salvatore Rosati (su cui cfr. doc. 7, n. 5) ad occuparsi della traduzione del testo di Thomas in Poeti inglesi e americani, uscito in allegato al IV quaderno di «Botteghe Oscure». 7  Marguerite Caetani si riferisce ad un progetto di «Poetry» di pubblicare una scelta di giovani poeti italiani; su questo punto cfr. doc. 20, n. 9. 8 The Return stava per essere pubblicato sul IV quaderno. 9  Né Moravia, né Levi manderanno il testo promesso (rispettivamente un racconto e un soggetto cinematografico); il secondo tuttavia, come già detto, comparirà sul V fascicolo con le Poesie dell’orologio. 10  Roffredo Caetani era il marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1). 6


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29 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, 29 settembre 1949›

Prego mandare direttamente Lehman1 saremo Roma domenica Caetani

30 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Connaught Hotel, Carlos Place London, 3 ottobre ‹1949›

Carissimo Amico, Prima di tutto ecco il suo piccolo chèque e poi La prego di tener conto di tutto quello che spende in posta o in altre cose per la rivista. C’è una cosa che non capisco. Ecco De Luca mi scrive oggi che le poesie Inglesi e Americane sono in tutto 23 pagine quando dovrebbero essere intorno a 50 o 601. Come mai? È mai possibile che non abbia ricevuto tutte quelle mandate! Rosati2 essendo un uomo ordinato m’ha mandato la lista di tutto quello

29. Telegramma inviato a «Bassani 17 Via Egadi Rome», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. Probabilmente la Caetani si riferisce al progetto di Lehmann, in cui era stato coinvolto anche Bassani proprio grazie all’intercessione di Marguerite, di dedicare un numero di «Orphans» all’arte italiana (cfr. doc. 4). 1

30. Un bifolio manoscritto con inchiostro blu su tutte e quattro le facciate. In alto a sinistra della prima sono indicati data e luogo: «Connaught Hotel, Carlos Place | London | 3 Ottobre». L’anno è ricavato dal timbro postale («3 OCT | 1949») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso Dott. Nicolò [sic] Gallo | 6 Piazza Ungheria | Rome | Italy». 1  Come si comprende dagli autori citati nel prosieguo della lettera, Marguerite Caetani si sta riferendo al IV quaderno di «Botteghe Oscure». 2 Si tratta dell’anglista Salvatore Rosati (cfr. doc. 7, n. 5).


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che ha ricevuto e lui ha la poesia Inglese completa fino adesso, perché non è finita. Forse Rosati non ha ricevuto ancora Dylan Thomas perché ho chiesto solo l’altro a giorno a Lui di mandarla la sua copia3. La prego di verificare subito e mandarmi tutta la lista con i nomi dei poeti Inglesi e Americani. C’è una piccolissima probabilità che possiamo pubblicare en premier The Cocktail Party di Eliot4. Si saprà fra qualche giorno. Telegrafo oggi ancora una volta a Landolfi5. È veramente noioso. Tombolini6 ha scritto che ha rice-

Il testo di Dylan Thomas riuscirà poi ad arrivare in tempo per la pubblicazione: cfr. Over Sir John’s Hill. Thomas, che era un pupillo di Marguerite Caetani, comparirà altre volte sui quaderni della rivista: cfr. id., In the White Giant’s Thigh (with a note by author), «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 335-338; id., Do Not Go Gentle Into hat Good Night, Lament, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 208-210; id., Llareggub, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 134-155; id., Three letters, «Botteghe Oscure», XIII (primavera 1954), pp. 93-102. Il rapporto tra Dylan Thomas e la Caetani fu particolarmente intenso, e travalicò da subito gli stretti ambiti professionali, per assumere spesso le forme non solo dell’amicizia, ma della protezione materna. Emblematico è quanto «Dylan Thomas, il 15 settembre 1951, le [alla Caetani] scrive: “o how many times you have saved my life now!”. E nell’ultima lettera, di novembre ’53, si coglie tutto l’abbandono e la confidenza di quella profonda amicizia: “I want, one day, to write to you a happy letter. Because I am very often happy, and not always, here by the sea, without cause”» (risset, Un’Internazionale di spiriti liberi, pp. XVI). Sui continui aiuti economici della Caetani nei confronti di Dylan Thomas ha molto insistito paul ferris, nella sua biografia Dylan Thomas. Essere un poeta e vivere di astuzia e birra, Fidenza (PR), Mattioli 1885, 20063 [trad. it. di Dylan Thomas. The biography, London, Hodder and Stoughton, 1977], in particolare pp. 272, 306, 310. 4 Il progetto non andò in porto e la commedia uscì in volume: cfr. t.s. eliot, The Cocktail Party, London, Faber&Faber, 1950; né ci furono successive collaborazioni con «Botteghe Oscure». Tuttavia non può essere dimenticato che lo scrittore, cugino peraltro di Marguerite Caetani, in passato aveva invece legato il suo nome a «Commerce»; cfr. t.s. eliot, The Hollow Men, «Commerce», III (hiver 1924), pp. 10-11; id., Perch’io non spero, «Commerce», XV (printemps 1928), pp. 6-11; id., Som de l’escalina, «Commerce», XXI (automne 1929), pp. 100-103; id., Difficulté d’un homme d’état, «Commerce», XXIX (printemps 1932), pp. 80-87. In riferimento a The Cocktail Party e all’interesse che suscitò nei membri della redazione di «Botteghe Oscure», è da ricordare che Bassani leggerà la commedia di Eliot, e forse solo per interesse personale, qualche mese più tardi, come rivela una lettera del 31 marzo 1950 a Guglielmo Petroni: «Ho letto due volte, in inglese!, The Cocktail Party, l’ultima commedia di Eliot, che mi ha fatto una grande impressione. Ci sono dei punti d’una bellezza lirica straordinaria, e insieme quanta intelligenza nella struttura, nel pensiero! Non c’è che la galera o una lunga malattia per indurti a imparare una lingua. In galera ho imparato il milanese di Porta, ora non dico di avere imparato l’inglese, ma certo ho compiuto in questi giorni dei bei progressi» (lettera di Giorgio Bassani a Guglielmo Petroni del 31 marzo 1950, in La narrativa di Guglielmo Petroni, pp. 209). 5  Anche Landolfi comparirà sul fascicolo autunnale del ’49: cfr. landolfi, Cancroregina. 6 Si tratta del noto libraio romano, già citato nella lettera a Bassani del 14 agosto 1948, a cui Marguerite Caetani si appoggiava per la distribuzione e diffusione della rivista (cfr. doc. 1, n. 5). 3

thomas,


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vuto delle poesie Americane! Prego passare vedere cosa c’è. Se sono roba nuova prego farmi mandare subito. Scrivo fra pochi giorni. Pensieri affettuosi M. Caetani Ho altre copie di tutti poemi in Inglese allora se De Luca manca qualcuno posso mandare subito: W.C. Williams7 Tennessee Williams8 Hayden Carruth9 Wallace Stevens10 Richard Hayman11 Elise Asher12 Marcia Nardi13 Howard Nemerov14 Donna Bowen15 Barbara Howes16

Il nome è evidenziato con una croce a sinistra. Williams, oltre al quarto fascicolo a cui si riferisce la presente lettera, pubblicò in diverse occasioni su «Botteghe Oscure»: cfr. w.c. williams, The Birth of Venus, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 300-302; id., The Desert Music, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 310-322; id., To Daphne and Virginia, «Botteghe Oscure», XI (primavera 1953), pp. 367-372. 8  Cfr. t. williams, The Christus of Guadalajara, The Stonecutter’s Angels, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 335-339. 9 Hayden Carruth pubblicò in più di un’occasione su «Botteghe Oscure»: cfr. h. carruth, Palinuro, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), p. 278; id., The Return; id., The Park, Only Disdain as Bare, Careless Song, «Botteghe Oscure», X (1952), pp. 319-322. 10  Cfr. stevens, A Half Dozen Small Pieces. Si segnala che sul manoscritto il nome è evidenziato con una croce a sinistra. 11  Cfr. l.r. hayman, Now is the Hour – and Where?, As Through Fog Mist and Rain Beads, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 320-321. 12  Cr. e. asher, Mountain Ash, The World Has Nine Lives, Parable for Young poets, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 296-298. 13  Marcia Nardi pubblicò più volte su «Botteghe Oscure»: cfr. m. nardi, In the Asylum, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 324-327; id., And I knew the body a Sea, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 435-440; id., Ah, But the Unloved Have Had Power, Love I Make It Because I Write It, «Botteghe Oscure», XVII (primavera 1956), pp. 300-302. 14  Cfr. h. nemerov, Succession, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 328-329. 15  Cfr. d.l. bowen, The components, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 299-304; è da segnalare che la Bowen pubblicò anche Break Space Fall Bright Sweet Sense, Landscape Without Figures, Pursuit, «Botteghe Oscure», XVII (primavera 1956), pp. 208-210. 16  La Howes fu presente in diverse occasioni nei quaderni di «Botteghe Oscure»: cfr. b. howes, The Homecoming, The Don, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 322-323; 7


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Babette Deutsch17 Dylan Thomas18 Hugh MacDiarmid19 Lorna Reynolds20 Edwin Muir21 Lista completa fino adesso.

31 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Londra, 7 ottobre ‹1949›

Caro Amico, non posso capire perché non ricevo il prospetto quando avrei dovuto riceverlo tanto tempo fa – la storia solo – per far tradurre in Francese e

id.,

Primavera, Divertissement, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 310-322; id., Chimera, For a Florentine Lady, Ballade of the Inventory: In Provence, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 358-360. 17 Babette Deutsch comparve sui quaderni di «Botteghe Oscure» in tre occasioni: cfr. b. deutsch, Reality, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 316-317; id., A Villanelle, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), p. 363; id., The Moors, «Botteghe Oscure», autunno 1956, p. 237. 18  Evidenziato con una «X» a sinistra. 19  Cfr. h. macdiarmid, Milk-Wort and Bog Cotton, In the Hidgeback, The Watergaw, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 376-377; ma lo stesso autore pubblicò anche più tardi sulla rivista: cfr. id., Once in the Cornisch Garden, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 192-199. 20  Cfr. l. reynolds, Sanctuary, The Gentle West, «Botteghe Oscure», autunno 1949, pp. 393-395. 21  Muir fu uno dei più assidui collaboratori di «Botteghe Oscure», proprio a partire dal quarto quaderno: cfr. e. muir, The days, The Animals, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 386-388; id., The Shrine, The Son, The late Wasp, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 307-310; id., From a Roman Bas-Relief, The Mediterranean Island, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 330-332; id., The killing, The Betrayer, The Choice, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 156-158; id., The Moment, The Cloud, The Difficult Land, «Botteghe Oscure», XV (primavera 1955), pp. 88-92; id., Three Tales, The Desolations, Salem, Massachusetts, The Brothers, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 300-302. 31. Un bifolio di colore azzurro e un foglio bianco, manoscritti sul recto e sul verso per complessive sei pagine. Sulla prima, in alto a sinistra, sono indicati data e luogo: «Londra


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Inglese. Una storia ridotta ma con tutto l’essenziale per poter mettere in una pagina in carattere abbastanza grande. Ieri ho ricevuto Noventa1 e Soavi 2. La busta era stata aperta e ri-incollata, ma bisogna curare più la roba che si manda all’estero altrimenti si perde tutto, e sempre raccomandare quando c’è un manoscritto. Rimando domani Bertolucci3. It is very charming! E si pubblica naturalmente. Anche rimando bozze ma non capisco qui un’altra cosa. Abbiamo già deciso e fissato col numero II tutti i dettagli di titoli firma etc. etc. per gli autori stranieri. De Luca deve avere sotto gli occhi un numero di numero II o III e cominciare bene non male come questa volta. Lo ho corretto tutto ma niente titoli firma etc. Anche quando la lirica è troppo lunga come Dylan Thomas4 abbiamo deciso una volta per sempre di fare come ho corretto. Poi i spazi di Dylan Thomas vorrei più grandi un po’. Anche la quotazione al principio del poema di W.C. Williams5 dev’essere come tutte le simili quotazioni che abbiamo già stampato come per es. al principio della Giacca Verde. Poi la linea per good bye è brutta sempre dove accade. Farla come nel manoscritto di William Carlos Williams. Aspetto con impazienza di sapere il numero di pagine con tutto il materiale Inglese-Americano. Adesso faccio copiare le altre cose che ho e le manderò fra due o tre giorni a De Luca e a Furst6. Ma mi manda subito un telegramma dicendomi che tutto è arrivato bene se non l’ha già fatto. Non possiamo avere Cocktail party. Tutti suoi publishers si oppongono ma avremo la prossima cosa che farà7. Ho avuto un telegramma di Landolfi

7 Ottobre». L’anno è ricavato dal timbro postale («8 OCT 1949») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso Dott. Nicolò [sic] Gallo | 6 Piazza Ungheria | Rome | Italy». Forse la Caetani si riferisce ad un testo in prosa, Non odiare, recapitato alla redazione, ma mai pubblicato (su questo punto cfr. doc. 32, n. 3); il testo, dopo ben tre revisioni, verrà dato alle stampe dall’autore solo dieci anni più tardi (cfr. g. noventa, Non odiare, «La Situazione», 7 (gennaio 1959), pp. 31-34, poi in id., Storia di un’eresia, Milano, Rusconi, 1971, pp. 129-142, ora in id., “Dio è con noi” e altri scritti. 1947-1960. Opere complete, vol. IV, a cura di f. manfriani, Venezia, Marsilio, 1989, pp. 341-350). 2  Cfr. g. soavi, Poesie [All’angelo custode, Figli, giovani morti, Viaggiatori, Io lascio il mondo, All’amico], «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 129-133. 3  Cfr. bertolucci, Da La capanna indiana. 4  Cfr. thomas, Over Sir John’s Hill. 5  Cfr. williams, Two Pendants. 6 Sulla figura di Henry Furst cfr. doc. 14, n. 11. 7  Come già ricordato, Eliot non pubblicherà mai su «Botteghe Oscure». 1


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che ha mandato il racconto a «Botteghe Oscure»8. Spero di averlo uno di questi giorni. Come vanno le traduzioni? Iris Origo fa i tre poemi scozzesi!9 Ho già mandato a De Luca un secondo esemplare della parte II del poema di William Carlos Williams come deve essere come testo. Speravo non avrebbe composto questa parte ancora con tanti altri poemi da comporre, come ho indicato che varie linee siano in dubbio. L’Esposizione di Lelia va bene10. Saremo qui ancora almeno fino al 20, e poi una settimana, 10 giorni a Parigi. Lavoro sempre per la rivista. Vedo spesso Eliot e molte altre persone interessanti. Scriverò ancora presto. Saluti affettuosi M. Caetani Levi non va si capisce11 nemmeno Noventa penso. Vuol scrivere un rigo a Pratolini chiedendo se possiamo mettere Le ragazze tradotto da noi in un’eventuale antologia per New Directions?12 Le scriverò fra giorni come vorrei fare questa antologia

Cfr. landolfi, Cancroregina. In Poeti inglesi e americani allegato al IV quaderno di «Botteghe Oscure», Iris Origo, insieme ad Elsa Dallolio, tradusse tre liriche di Hugh MacDiarmid (L’arcobaleno, Campanule e Bambagia e Dietro la siepe, pp. 70-71). 10  Nel 1949 Lelia Caetani espose alla Lefévre Gallery di Londra. 11  La Caetani allude al soggetto cinematografico che inizialmente Carlo Levi aveva proposto a «Botteghe Oscure», e che invece non venne mai pubblicato. 12  Cfr. v. pratolini, Le ragazze di Sanfrediano, «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), p. 18-112. Il testo poi venne riedito in lingua inglese nella raccolta – fortemente voluta da Marguerite Caetani – di giovani autori italiani apparsi su «Botteghe Oscure»: cfr. id., The girls of Sanfrediano, translated by w.f. weaver, in Anthology of New Italian Writers, pp. 201-302. Ed è proprio questa versione che la Caetani chiede di poter cedere a New Directions per «un’eventuale antologia» di narratori italiani: in realtà la nuova antologia non ci sarà, almeno a quanto risulta dalla bibliografie correnti, e New Directions si preoccuperà solo di ristampare e distribuire l’Anthology pubblicata a Roma, ma rivestita con una nuova copertina. 8 9


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32 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani London, October 17th ‹1949›

Carissimo Amico, Veramente non posso capire perché Lei non mi manda la storia solo la storia per il nuovo prospectus. Come mai? Può contare che sarò qui fino al 25 e poi Parigi per circa 10 giorni. Ma vorrei avere qui questa cosa subito. Questa settimana mando a Lei tutto il resto dei tanti Inglesi e Americani. Forse riceverà questa lettera prima di quella con il manoscritto di Landolfi1. Ecco Noventa2 e Levi lo rimanda direttamente3. Manderò questi giorni la lista dei Americani e Inglesi perché Lei sappia come ci sono parecchi sconosciuti4. Tanti cari saluti M. C.

32. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Data e luogo, «London Oct. 17th», sono in alto a sinistra, sulla prima pagina. L’anno di redazione è ricavato dal timbro postale («17 OCT 1949») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso dott. Nicolò [sic] Gallo | 6 Piazza Ungaria [sic] | Rome | Italy». 1 Si tratta del manoscritto di Cancroregina, pubblicato, come già detto, sul IV quaderno della rivista (autunno 1949). 2  Noventa pubblicò sul secondo numero di «Botteghe Oscure» (cfr. noventa, Versi e poesie di Emilo Sarpi), quindi un anno prima di questa lettera. È possibile pertanto che la Caetani si riferisca ad un testo in prosa, Non odiare, conservato tra i documenti del carteggio con Bassani, e però mai apparso sulla rivista (cfr. doc. 31, n. 1). 3  Levi avrebbe dovuto collaborare al IV quaderno di «Botteghe Oscure» con un soggetto cinematografico, che poi sostituì con le Poesie dell’Orologio, apparse però sul V quaderno; su questo punto cfr. la lettera di Marguerite Caetani a Giorgio Bassani del 22 luglio 1949 (doc. 14, n. 13). 4 In realtà il quarto quaderno di «Botteghe Oscure» ebbe una conformazione alquanto originale, dal momento che quasi due terzi del numero vennero riservati alla letteratura italiana (le pp. 9-292; ma si tenga presente che vi compariva anche il romanzo di Guglielmo Petroni, La casa si muove, che da solo occupava circa 120 pagine), e il restante spazio (pp. 296-419) alla produzione anglofona, con la mediazione, tra le due aree, di una traduzione in italiano di Keats (cfr. frassineti, Traduzione dell’Ode sopra un’urna greca di Keats). Nonostante i «parecchi sconosciuti», nella sezione anglofona del quarto quaderno sono presenti autori importanti quali, tra gli altri, Wallace Stevens, Tennessee Williams, William Carlos Williams, Dylan Thomas.


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Ho già visto l’articolo di De Robertis5. Ricevo tutto ma il numero intero era divertente. Grazie.

33 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Londra, 18 ottobre ‹1949›

Carissimo Bassani De Luca avrà ricevuto a quest’ora copia di tutti testi Inglesi e Americani che avevo mandato per sbaglio a Tombolini! Questo l’ho spiegato a Lei, allora era inutile prendere le copie via di Rosati1 ma pazienza. Io avevo fatto preparare la cosa migliore mandando nello stesso momento copie di tutto a Rosati e a De Luca. Se non avessi fatto la cosa stupidissima di indirizzare una copia a Tombolini tutto sarebbe stato perfetto. Molto meglio che di mandarlo a Lei che non sapevo mai esattamente dov’era. Adesso non si ripeterà più perché vorrei subito preparare n. V e n. VI almeno per la parte straniera. Non ho avuto un momento di pace quest’estate. Queste copie per De Luca ormai scelte con cura per lui essendo le migliori. Adesso manderò a Lei quello che rimane fra giorni. Mando i soldi subito. Non parlo del chèque mandato a Lei. Dovrebbe sempre immaginarlo perché sembra che approvo tutto. Anche ci sarà una grande confusione perché ho levato dalle copie di De Luca certe poesie che avevo mandato a Rosati: una di Asher, A Moment in July2, e 5  Cfr. g. de robertis, Un racconto riuscito per metà [recensione a v. pratolini, Le ragazze di Sanfrediano, in «Botteghe Oscure»], «Tempo», 8-15 ottobre 1949. 33. Un bifolio e un foglio di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro nero, per complessive cinque facciate. L’indicazione di data e luogo, «Londra 18 Ott», è in alto a sinistra della prima pagina. L’anno di redazione è ricavato dal timbro postale («18 oct 1949») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso dott. Nicolò [sic] Gallo | 6 Piazza Ungaria [sic] | Rome | Italy».

Si tratta di Salvatore Rosati, l’anglista e traduttore di cui si avvalse Marguerite Caetani per le sezioni americana e inglese della rivista; cfr. doc. 7, n. 5. 2  Elise Asher pubblicherà sul quarto quaderno di «Botteghe Oscure» tre poesie, nessuna delle quali con il titolo A Moment in July (cfr. asher, Mountain Ash, The World Has Nine Lives, Parable for Young poets). 1


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quella di Nemerov3. Allora la prego di scrivere tutto questo. Prego considerare le mie correzioni dopo quelle di Rosati. Mi pare che Lei mi conosce abbastanza bene adesso per sapere che non avrei mai mandato i testi stranieri a Rosati e non a De Luca e se De Luca avesse sempre risposto un rigo alle mie lettere avrei capito subito che qualche cosa era andata male. Si potrà fare il lavoro per gli abbonamenti subito quando abbiamo il sommario? Mando a parte qualche poema. Rimarrà pochissimo a mandare. Rosati ha già avuto il poema Animals di Edwin Muir ma non l’ha mandato a De Luca per mandarlo insieme con sua altra poesia The Days4 che ho avuto più tardi. Mandi sempre le copie a Rosati. Sono molto preoccupata per la traduzione!5 È inteso che il poema di Elise Asher è da scartare quello di Nemerov solo sospendere momentaneamente6. Scriverò ancora fra uno o due giorni. Aff. ma M. C.

34 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani 4 rue du Cirque Paris VIII Lunedì ‹2 novembre 1949›

Caro Amico, Ho trovato una cartolina sua al nostro arrivo ieri. 3  Anche Nemerov pubblicò sul quarto quaderno di «Botteghe Oscure», di cui Marguerite Caetani discute in questa lettera; cfr. nemerov, Succession. 4  Cfr. muir, The Days, Animals. 5  La preoccupazione della Caetani non si riferisce tanto al IV quaderno di «Botteghe Oscure», in cui, a parte l’ode di Keats nella versione di Frassineti (di cui la principessa era entusiasta), non ci sono testi tradotti, quanto al volumetto Poeti inglesi e americani, che proprio con quel fascicolo veniva distribuito. 6 In realtà, come già detto, sul IV quaderno comparvero sia Asher (ma senza A Moment in July), che Nemerov.

34. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto con inchiostro blu su tutte e quattro le facciate. In alto a sinistra della prima sono inseriti data e luogo: «4 rue du Cirque Paris VIII | Lunedì». L’esatta collocazione cronologica è ricavata dal timbro postale («2-11-1949») sulla busta, in parte lacerata, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso Dott. Nicolò [sic] Gallo | 6 Piazza Ungaria [sic] | Roma | Italia».


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Io ho preso freddo e oggi sono a letto alla mia grande rabbia ma spero che non sarà niente. Speravo trovare altre bozze! La prego di supplicare Elsa1 di aiutarci e di darle la scelta del materiale ancora libero. Per i due racconti non potrebbe fare Desideria?2 Rosati3 non conosce nessun’altra persona che lavora al British Council che può aiutarci? Mi sembra non molto bene mettere Montale con Bacchelli. Non si potrebbe tenerle (le poesie di Montale) per il numero di Primavera? 4 Trovo che bisogna cominciare subito a comporre il n. V e il n. VI. Sarà più facile adesso, perché vorrei avere presso a poco la metà Italiana e metà Inglese-Americana e Francese e forse il tutto mischiato insieme. Vedremo tutto quanto insieme fra giorni. Per il prospetto credo forse meglio farlo insieme. Abbia pazienza ecco veramente l’ultimo pezzo. Una copia per De Luca e una per tradurre. Louis Mac Neice5 sarà a Roma dopo le feste en route per essere capo del British Institute a Atene. Ci aiuterà molto con i scrittori Irlandesi. Non capisco che non abbia avuto da molto tempo le bozze non delle ultime cose mandate ma delle altre. Non vorrei affatto fare doppio abbonamento con «Ponte» o qualsiasi altra rivista. Bisogna avere una buona lista. Scrivo oggi a Silone. Credo che sia il solo che ci aiuterà. Si tratta di Elsa Dallolio, per il cui ruolo in «Botteghe Oscure», cfr. doc. 14, n. 5.  Marguerite Caetani si riferisce a Poeti e narratori inglesi e americani, uscito in allegato al V fascicolo di «Botteghe Oscure». In quell’occasione Desideria Pasolini Dall’Onda fu incaricata di tradurre un testo di William Samson (cfr. w. sansom, Un mondo di vetro, trad. a cura di d. pasolini, in Poeti e narratori inglesi e americani, Roma, 1950, allegato a «Botteghe Oscure», V, primavera 1950). È da ricordare inoltre che la Pasolini collaborò con la rivista anche per il numero successivo: cfr. d. pasolini, Mita, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 89-95. I rapporti con i Caetani, e più in generale con il milieu di «Botteghe Oscure», non si limitarono però solo allo stretto ambito letterario: nel 1955 infatti, insieme a Hubert Howard (marito di Lelia Caetani), Elena Croce, Giorgio Bassani, Umberto Zanotti Bianco, Pietro Paolo Trompeo e Luigi Magnani, la Pasolini Dall’Onda fondò l’associazione ambientalista ‘Italia Nostra’, di cui, dal ’65 all’’80 fu presidente proprio Bassani (per una raccolta completa dei suoi scritti in qualità di membro dell’associazione, cfr. g. bassani, Italia da salvare. Scritti civile e battaglie ambientali, a cura di c. spila, Torino, Einaudi, 2005). 3 Si tratta dell’anglista Salvatore Rosati (cfr. doc. 7, n. 5). 4 I testi di Montale e di Bacchelli saranno invece entrambi pubblicati nel quarto quaderno di «Botteghe Oscure»: cfr. bacchelli, Sui fiumi di Babele, e montale, Poesie: “So che un raggio di sole. 5  Louis Mac Neice, scrittore irlandese, pubblicò in due occasioni su «Botteghe Oscure»: cfr. l. mac neice, The Crash Landing, «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 378-385, e id., Aeropagus, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 325-329. 1 2


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La questione traduttori è vitale per noi. Frassineti non farebbe certe cose molto speciali?6 Eravamo tanto meglio a Londra come confort e clima! È stato bellissimo nostro soggiorno là. Grande interesse per cose Italiane. Fra giorni scriverò di nuovo. Spero che la sua famiglia sta bene. Pensieri affettuosi M. C. Mando qui 1 copia di Mac Neice e l’altra a parte.

35 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, 8 novembre 1949

Caro Amico, Le mando qui finalmente i sommari e un chêque. Il momento che sono arrivata qui, sono stata presa d’una violenta influenza e oggi per la prima volta sono uscita per 15 minuti. Lei può immaginare come sono stata finora di questo essere 8 giorni a letto invece di fare le mille cose che avevo da fare. Lelia1 anche ha avuto qualche giorno a letto ma una forma molto mite. Volevo partire oggi ma non è possibile allora arriverò a Roma Sabato sera e la prego di telefonarmi Domenica mattina per vederci subito. Ho visto l’articolo di Maddalena De Luca2. Peccato che non ha potuto farlo in un giornale più rèpandu, non?

6  Come già segnalato in altre occasioni, Frassineti aveva pubblicato sul quarto quaderno di «Botteghe Oscure» la Traduzione dell’Ode sopra un’urna greca di Keats.

35. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto con lapis su tutte e quattro le facciate. In alto a sinistra della prima sono inseriti data e luogo: «Paris Nov. 8». L’anno è ricavato dal timbro postale («8-11-1949») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso Nicolò [sic] Gallo | Piazza Ungaria [sic] | Roma | Italia». 1 Si tratta di Lelia Caetani, figlia di Marguerite e Roffredo Caetani; sulla sua figura cfr. doc. 1, n. 1. 2  Non è possibile individuare a quale articolo di Maddalena De Luca la Caetani faccia qui riferimento.


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Ho paura che Silone non avrà avuto la mia lettera perché pare che sta qui. Spero di arrangiare qualche cosa qui per la distribuzione della rivista ma è molto più difficile che altrove. Tante care cose e arrivederci a prestissimo M. C. Ringrazi Gallo per me della sua lettera e ho mandato subito il documento alla Signora Fazzini. Naturalmente bisogna vedere e leggere prima di giudicare bene. Come la prenderà la Fazzini non lo so3. Se può dire a Peter Viereck4 che spero di trovarlo ancora a Roma.

3 Il 21 novembre 1949, Niccolò Gallo, incaricato di rivedere il romanzo di Anita Buy Fazzini, scriveva alla Caetani: «Gentilissima Principessa, | finalmente ho terminato di rivedere il dattiloscritto della signora Fazzini. Come Le scrissi un mese fa, è stato un lavoro più lungo e radicale di quanto non avessi giudicato ad una prima lettura. Circa un centinaio di pagine andrebbero sacrificate, per sopprimere le parti più scopertamente letterarie (il peggiore e più facile Lawrence), o inutili nel loro procedimento ingenuamente romanzesco. Così com’è ridotto, il racconto guadagna in coerenza e mi pare che la storia e i personaggi acquistino un senso più preciso, anche se in parte alterato. Bisognerà ora che la signora sia d’accordo e che voglia riscrivere il finale sulla linea che le suggerirò. | Le mando un résumé dei cambiamenti e delle soppressioni. Se Ella crede, può farlo avere alla signora Fazzini, perché ne sia facilitato il nostro prossimo incontro. Tra una settimana io sarò definitivamente a Roma e La informerò subito per mezzo di Bassani» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 203-204). Dopo le correzioni di Gallo il raccontò uscì sul quinto numero della rivista: cfr. fazzini, Un rimpianto terreno. 4 Il poeta americano Viereck pubblicò in più occasioni in «Botteghe Oscure»: cfr. p. viereck, Castel St. Angelo, To the Noble Dead, «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 341-342; id., Homecoming, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 407-408; id., Stanzas in Love with Life and August, VI (autunno 1950), pp. 453-456; id., The Blind Doge at 83, «Botteghe Oscure», XV (primavera 1955), pp. 267-268.


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36 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Doganella di Ninfa, 10 gennaio 1950›

Prego telefonarmi domani dopo colazione affettuosi saluti 1

M Caetani

37 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, domenica ‹12 marzo 1950›

Carissimo Amico, Speravo fino all’ultimo momento una sua telefonata. Ero così triste delle sue notizie. Che peccato che abbia fatto questo viaggio! 36. Telegramma, i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 37. Un foglio manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Ninfa Domenica». È possibile risalire all’esatta collocazione cronologica grazie al timbro postale («14-3-50», che era un martedì) sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 21 via Manfredi | Roma», poi corretto, sempre da Marguerite Caetani, in «Dott. Giorgio Bassani | 10 Piazza Ungaria [sic] | Roma», ossia presso la residenza di Niccolò Gallo. E proprio quest’ultimo, con un inchiostro diverso, ha segnato l’indirizzo definitivo, «Dott. Giorgio Bassani | presso la Sig.ra Allason | Via Borelli 5», aggiungendo poi, in alto a sinistra, il seguente messaggio: «Saluti. Sono venuto, ma non mi è stato aperto (ore 16.5 [sic]). Telefona | Niccolò». Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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Spero tanto che sta meglio. Ho visto Rosati1 e l’ho dato le bozze in Inglese che avevo le altre mi portano qui oggi e oggi stesso le rimando a Lui. Lo stesso lavoro faccio con la segretaria di Vieillefond2 per i testi Francesi. La prosa Inglese facciamo noi. Le bozze Italiane aspettano Lei. Ho telefonato a Gallo se avesse altre notizie sue e m’ha detto che dentro una settimana sarà pronto il racconto Fazzini3. Questo è magnifico. Pensavo tanto a Lei oggi! La prego scrivermi un rigo qui a Doganella di Ninfa. Non è sicuro il giorno di ritorno a Roma perché le piante dovrebbero arrivare finalmente ma le faccio sapere. Con grande affetto M. C.

38 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, giovedì ‹marzo 1950›

Caro Amico, Non le posso dire quanto sono triste e preoccupata di questo suo male. Si tratta dell’anglista Salvatore Rosati, attivissimo collaboratore di «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 7, n. 5). 2  Come ricorda Stefani Valli, «M. de Vieillefond era consigliere culturale presso l’ambasciata francese di Roma» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 87); la sua segretaria è Mme Guyon, citata anche in doc. 45. 3  Come già rilevato, a Niccolò Gallo venne affidato il lavoro di revisione del testo della Fazzini, pubblicato sul V quaderno di «Botteghe Oscure» (su questo punto cfr. doc. 14, in particolare n. 7). 1

38. Un foglio redatto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina si legge l’indicazione cronologica «Ninfa Giovedì». È possibile collocare la lettera nella prima metà del 1950, in quanto Marguerite Caetani fa riferimento all’imminente pubblicazione delle continuazioni di Feuillets d’Hypnos di Char, e allo scritto della Fazzini, entrambi apparsi sul V quaderno di «Botteghe Oscure», uscito nella primavera del 1950. Più specificamente la lettera risale al mese di marzo, quando Bassani fu bloccato a letto dai reumatismi, avvalendosi delle cure del nonno medico, menzionate anche da Marguerite Caetani nella presente missiva (cfr. n. 1). Il documento è conservato in una busta non affrancata, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Borelli 5 | Roma».


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Ma è terribile per Lei! Meno male che c’è la moglie sua ma spero, con ogni rispetto verso il nonno1, che vedrà un medico serio. Non si preoccupi in niente per le bozze Francesi e Inglesi. Rosati2 farà tutte quelle in Inglese e io con Iris e Darina3 rivedrò tutto in ultimo le Francesi con la segretaria di Vieillefond4 come Lei ha detto. Di Char c’è un testo lungo continuazioni di Feuillets d’Hypnos e poi un poema5. Vorrei che Lei decida se questo poema

Il nonno materno di Bassani, così come il padre (che però non esercitò mai), era medico. Di lui ricorda lo scrittore: «L’altro nonno, quello materno, era anche lui medico, ed è stato per quarant’anni primario dell’Arcispedale Sant’Anna. Elia Corcos, il protagonista della Passeggiata prima di cena, è in qualche modo il ritratto del mio nonno materno, Cesare Minarbi» (citazione tratta da r. cotroneo, Cronologia, in bassani, Opere, p. LXI). E fu proprio quest’ultimo a prendersi cura del nipote, costretto a fine marzo 1950 ad una lunga convalescenza a letto, a causa dei reumatismi; cfr. la lettera di Giorgio Bassani a Guglielmo Petroni del 31 marzo 1950: «Caro Memo, | sono qui a Bologna, bloccato dai miei reumatismi, e naturalmente non posso lasciare il letto. La seconda applicazione di sieri inflittami dal nonno ha rinnovato reazioni febbrili, dolori, ecc. ecc. Domattina mi faranno una prima iniezione di penicillina. Speriamo che questa affretti la guarigione» (La narrativa di Guglielmo Petroni, p. 209). 2 Si tratta dell’anglista Salvatore Rosati, per i cui rapporti con «Botteghe Oscure» cfr. doc. 7, n. 5. 3 Sia Iris Origo (cfr. doc. 22, n. 4) che Darina Silone collaborarono spesso in veste di traduttrici per «Botteghe Oscure». 4 Si tratta del consigliere culturale presso l’ambasciata francese, citato anche in doc. 37. 5  Cfr. r. char, La lune d’Hypnos, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 203-207. Come ricorda Pietro Citati, Marguerite Caetani «adorava [Char]: lo adorava in un modo un po’ infantile e lo fece pubblicare sia in lingua originale, sia in tutte le traduzioni possibili, che avvenivano sempre a sue spese» (p. citati, “La più bella rivista letteraria italiana” del dopoguerra, in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 271). E non a caso infatti il nome di Char compare in circa la metà dei venticinque quaderni di «Botteghe Oscure»: cfr. r. char, Poésies [Le Permissionnaire, La Vérité vous rendra libres, Dédale, Georges Braque, Conseil de la Sentinelle]; id., La Minutieuse, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 387-388; id., Poems, translated by Denis Devlin and Jackson Mathews [Congé au vent, La Compagne du vannier, Jeunesse, Condiute, Post-scriptum, Hymne à voix basse, Le Muguet, Marthe, A la santé du serpent, Le Météore du 13 Août, A un ferveur belliqueuse, Rougeur des Matinaux, Divergence, Conseil de la sentinelle, Pyrénées, La Permissionaire, Les Nuits justes, Pleinement, Pourquoi se rendre?], «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 128-162; id., Le Rempart de Brindilles, «Botteghe Oscure», XI (primavera 1953), pp. 11-12; id., Leaves of Hypnos, Lettera amorosa (translaction by Jackson Mathews); id., Marge d’Hypnos, «Botteghe Oscure», XIII (primavera 1954), pp. 11-13; id., Feuillets d’Hypnos, Lettera amorosa, «Botteghe Oscure», XIV (autunno 1954), pp. 58-113; id., Mon poèm est mon vœu, «Botteghe Oscure», XVII (primavera 1956), pp. 11-13; id., Which Rimbaud?, trad. a cura di d. paul, «Botteghe Oscure», XVIII (autunno 1956), pp. 85-92; id., The Man Who Walked in a Ray of Sunshine, trad. a cura di r. shattuck, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 62-74; id., A une sérénité crispée; To a tensed serenity, «Botteghe Oscure», XXII (autunno 1958), 1


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dev’essere composto in corsivo o non. Non ho dato indicazione a De Luca. Non si può sapere dall’originale perché era scritto dal suo pugno. Spero che fra 10 giorni più o meno sarà qui. Mi piace tanto il mio suo poema. Grazie di cuore6. Saremo a Roma solo Lunedì e telefonerò subito per andare Martedì a vederla. Abbiamo due poemetti di Valery7. Mi sembra tanto tempo che non l’ho visto. Lungo articolo su «Botteghe Oscure» sul «New Yorker»8. Il mio grande affetto anche per la sua moglie. Marguerite Caetani Sono così felice che il Fazzini9 è per essere terminato. Bravo per quello. pp. 75-113; id., Prompte, L’avenir non prédit, «Botteghe Oscure», XXV (primavera 1960), pp. 11-12. Ma tutto ciò è solo una minima parte dell’attività di propaganda culturale/editoriale esercitata dalla Caetani per il suo pupillo. Sfruttando la possibilità di edizioni collaterali alla rivista, Marguerite Caetani pubblicò in volume sia saggi a lui dedicati (cfr. p. guerre, RenéChar, Roma, 1952; r. ménard, Interpretative Essays on Two Poems by René Char: To a Tensed Serenity, Lettera Amorosa, translated into English by robert fitzgerald, Roma, 1954; AA.VV., René Char’s Poetry – Studies, Roma, 1956), sia sue opere in traduzione o in originale (sotto l’egida di «Botteghe Oscure» uscirono di rené char i seguenti volumi: Poems, translated by d. devlin and j. mathews, Roma, 1952; id., Leaves of Hypnos, extracts and Lettera Amorosa, translated into English by j. mathews, Roma 1954). Vale la pena ricordare, infine, che una delle traduzioni più significative dell’opera di Char in Italia, quella di Sereni e Caproni (cfr. r. char, Poesia e prosa, Milano, Feltrinelli, 1962) è stata promossa (anche da un punto di vista economico probabilmente) dalla stessa Marguerite Caetani (su questo punto rimando a quanto già detto in m. tortora, Un crocevia della letteratura internazionale. La rivista «Botteghe Oscure» di Marguerite Caetani, in Palazzo Caetani storia arte e cultura, pp. 385-386). Sui rapporti tra Marguerite Caetani e René Char, cfr. risset, Un’Internazionale di spiriti liberi, pp. XIX-XXI. 6  Cfr. g. bassani, I fiori dei campi, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), p. 161. Più difficile che si tratti di uno dei testi pubblicati nel fascicolo precedente, uscito nella primavera del ’50, perché presumibilmente già letti dalla Caetani; ad ogni modo cfr. id., Quattro poesie [L’effimera creatura di luce incoronata, Bei colori del giorno, odiarvi, ora, che vale?; L’alba ai vetri; e la musica d’un piffero e un tamburo; Ho visto in sogno mio padre: «tu qui?»], «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 90-91. 7  Cfr. p. valery, Guidé par l’image que je veux que tu aies de moi; O mes étranges personnages, - pourquois ne seriez-vous pas une poésie?, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 201-202. Il nome di Valery, strettamente legato a quello della Caetani sin dai tempi di «Commerce», era già apparso su «Botteghe Oscure» l’anno prima; cfr. id., Psaume: Une idée juste m’a perdu; Psaume: Je suis comme monté par un cavalier; Tu oublies, mais ton corps demeure; Comme au bord de la mer; L’homme de verre, «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 9-11. 8  Cfr. j. flanner, Letter from Rome, «New Yorker», 11th March, 1955, p. 55. 9  Marguerite Caetani si riferisce al lungo lavoro di editing compiuto da Niccolò Gallo sul testo di Anita Buy Fazzini, poi uscito sul V fascicolo (su questo punto cfr. doc. 14, in particolare n. 7).


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39 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, domenica ‹aprile 1950›

Carissimo Amico, Spero tanto che sta meglio et che si riposa molto1. Le mando tre poemi di Scotellaro2 che vorrei mettere se fosse possibile. Poi m’ha mandato a De Luca la lista completa dei autori, ma non trovo Richard Wilbur3 con due poemi che avrei dovuto mandarli insieme con James Agee4 e Ignatow5 e Muir6 da qui la settimana scorsa. Vorrei che faccia cercare bene, sarà una o al massimo due pagine su carta leggera, non ho fatto copia!

39. Un bifolio manoscritto con lapis sulle due facciate interne. Sulla prima, in alto a sinistra, sono riportati data e luogo: «Ninfa Domenica». È possibile collocare la lettera nei primi mesi del 1950, in quanto tutti gli autori menzionati, ossia Scotellaro, Wilbur, Ignatow, Muir, Viereck e Agee, con Two sonnets from a dream, sono stati pubblicati sul V quaderno di «Botteghe Oscure», uscito precisamente nella primavera del 1950. Inoltre il fatto che la Caetani si rallegri con Bassani delle sue condizioni di salute («Spero tanto che sta meglio et che si riposa molto»), suggerisce che la missiva sia di poco successiva al marzo del ’50, quando lo scrittore fu costretto ad un ricovero casalingo forzato, a causa dei reumatismi (cfr. doc. 38). Bassani era stato bloccato dai reumatismi verso la fine di marzo: cfr. doc. 38.  Cfr. scotellaro, Dalle carceri di Matera [Il sole viene dopo; Io sono un uccello di bosco; Carcere mio…]. 3  Cfr. r. wilbur, Parable; A Problem from Milton, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 409-410. Lo scrittore americano era molto apprezzato dalla Caetani, e pubblicò in più occasioni su «Botteghe Oscure»: cfr. id., Then when the ample season; From the Lookout, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 303-305; id., Beasts, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 249-250; id., Looking into History, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), pp. 215-217; id., Love Calls Us to the Things of This World; For the New Railway Station in Rome; Sonnet: The winter deepening, the hay all in; Piazza di Spagna, «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), pp. 244-247. 4  Cfr. j. agee, Two sonnets from a Dream [Who was that boy, I bore my bearer], «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 336-337. James Agee, inoltre, pubblicò sulla rivista anche sul numero successivo, nonché qualche anno dopo: cfr. id., The Morning Watch, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 339-409; id., A Mother’s tale, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 224-248. 5  Cfr. d. ignatow, King David, Bathsheba; Mystique; In Your Dreams, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 372-374. 6  Cfr. muir, The Shrine, The Son, The late Wasp. 1 2


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Il titolo dei due sonetti di James Agee è From a Dream, questo per De Luca. Wilbur è americano da mettere dopo Viereck. Torneremo Mercoledì mattina e telefonerò verso le 2. Mille affettuosi saluti M.C.

40 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Mardi, ‹16 mai 1950›

Carissimo Amico, Sono triste di non avere ancora notizie. Domani o dopo manderò le liste a Tombolini. È molto difficile qui fare qualcosa. Io sarò il 23 a Basilea Hotel Trois Rois e a Roma il 28 domenica. Credo che però la copertina sarebbe bene chiedere a Mirko1 di copiare il modello con le necessarie modificazioni Afro2 l’ha raccomandato. È bellissimo qui ma anche troppa gente. Spero che tutto va bene, mando tutti soldi che devo in questi giorni. Lavoro per la rivista Mille saluti affettuosi Marguerite Caetani Non capisco che non ricevo le bozze dei prospectus Americani e Inglesi! 40. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto al centro della prima pagina è indicato «Mardi». Supponendo che la lettera risalga al 1950, quando il lavoro su Afro era in conclusione (tanto che qui, come nella missiva del 30 settembre 1950 – cfr. doc. 52 – la Caetani discute della copertina), e tenendo conto che in quell’anno solo a maggio il 28 era domenica, il «Mardi» indicato dovrebbe essere il 16 maggio; non può essere invece il successivo 23, dal momento che la stessa mittente avverte Bassani che in quella data si sarebbe trasferita a Basilea.  Non è stato possibile individuare la copertina a cui Marguerite Caetani fa riferimento, né chi sia il Mirko citato in questa lettera (non è escluso che si tratti di Mirko Basaldella, fratello di Afro). 2  Molto probabilmente la Caetani allude all’articolo che Bassani doveva scrivere per la rivista «Orphans» su alcuni artisti italiani, uno dei quali era appunto Afro (cfr. docc. 4, 7 e 8). 1


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41 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, 20 maggio 1950›

Je desiderais seulement limiter tirage traductions mais les imprimer completes. 1 Caetani

42 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Roma, 25 maggio 1950

Carissima Principessa, Rosati m’ha consegnato ieri – ed io ho passato a De Luca – tutte le poesie tradotte, le sue e quelle di Saffi1; ma non la prosa in slang2, che pare 41. Telegramma inviato a «Bassani presso Allerson [sic] 5 via Borelli – Roma», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 42. Un foglio di carta intestata «Botteghe | oscure | Quaderni di Letteratura | Roma – via Botteghe Oscure 32», manoscritto solo sul recto con inchiostro nero. Data e luogo, «Roma, 25/5/1950», sono in alto a destra. Sul verso è appuntato: «Weaver | 60791» (a matita verde), e «‹…› Bery» (a lapis). Bassani sta aggiornando la Caetani sulla composizione dell’allegato al V quaderno di «Botteghe Oscure», Poeti e narratori inglesi e americani: Rosati (per cui cfr. doc. 7, n. 5) tradusse i testi di ronald bottral (Acqua nella roccia, p. 3; La maschera pp. 3-4), david gascoyne (Con una corolla di pervinca, pp. 15-17), edwuin muir (Il santuario, p. 18; Il figlio, pp. 19-20; La vespa tardiva, pp. 20-21), kathleen raine (Un volo di passero, pp. 22-26), louis zukofsky (Qualche tempo, pp. 77-81), winterset rothberg (Ultimo corso, pp. 98-104), peter viereck (Ritorno a casa, pp. 105-106), richard wilbur (Parabola, p. 107; Problema tratto da Milton, pp. 107-108); mentre Saffi firmò le versioni italiane dei testi di vernon watkins (Testimonianza, pp. 27-28), james agee (Due sonetti da un sogno, pp. 44-45), clinch calkins (Inno al solstizio d’inverno, pp. 66-67), harry duncan (Trovato in una bottiglia, pp. 68-69; O pionieri, pp. 69-70), richard eberhart (Il parolaio dell’estate, pp. 71-74), david ignatow (Re David, p. 75; Betsabea, pp. 75-76; Mistica ,p. 76; Nei tuoi sogni, p. 76). 2  Cfr. rothberg, Ultimo corso. 1


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sia difficilissima a rendersi in italiano, e per tradurre la quale il nostro amico sta convocando a casa Sua tutti gli americani di passaggio sui quali gli capita di stendere la mano. Prima di sabato questa benedetta prosa non sarà finita, e soltanto allora sarà possibile preparare in pochi giorni il fascicolo delle traduzioni. De Luca ha mandato già da una settimana le bozze di The Window a Furst3, ma ancora nessuna risposta. Ieri io ho mandato un telegramma molto energico a Recco, e speriamo che serva a qualcosa. Quanto alle bozze del prospetto anglo-americano sono, da ieri, in mio possesso: ma giudico conveniente trattenerle, dato il Suo prossimo ritorno (28 maggio). Stamattina, alle 10½, mi debbo recare a casa Silone per conferire col nostro prefatore. Faremo l’introduzione all’Antologia insieme, introduzione che io spero possa esser pronta, già tradotta in inglese, per domenica prossima4. Le accludo una lettera di Pratolini, arrivata ieri sera. Mi dica come debbo rispondere5. Affettuosi saluti dal suo Giorgio Bassani P.S. Accludo, contrariamente a quanto avevo deciso, copia del prospetto americano e del frontespizio dell’Antologia6: in viaggio potrà pensare, così, a mutamenti e aggiunte da fare!

Cfr. soldati, The window. An Anthology of New Italian Writers, uscì senza alcuna prefazione. 5  Non sappiamo a quale proposta di Pratolini Bassani faccia riferimento, perché la lettera allegata alla presente è andata dispersa. Si ricordi però che Pratolini pubblicò un suo testo inedito (frammenti di romanzo poi confluiti ne Lo scialo) sul numero primaverile del 1951: cfr. v. pratolini, L’amante di vent’anni (da un romanzo inedito), «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 328-357. 6 Si tratta sempre di An Anthology of New Italian Writers. 3 4


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43 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Doganella di Ninfa, 1 giugno 1950›

Traduttrice Natalia Murray1 101 via Piemonte sarò Roma domenica pranzo. Caetani

44 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Roma, 26 luglio 1950 Via Borelli 5, int. 9

Cara Principessa, sono tornato ieri sera da Genova, dove ho passato insieme con mia moglie e la bambina una decina di giorni. Speravo di trovare qui sue notizie: tanto più che De Luca non sa cosa fare dei piombi dell’Antologia1, e aspetta sempre sue istruzioni circa l’edizione inglese della medesima. Sarebbe davvero urgente che Lei decidesse in proposito. Le 1800 copie destinate all’America sono partite alcuni giorni fa a mezzo Gondrand2.

43. Telegramma, i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 1  Natalia Murray collaborò al volume allegato al V quaderno di «Botteghe Oscure», Poeti e narratori inglesi e americani, con la traduzione del racconto di Lord (cfr. j. lord, Una serata alla fiera, in Poeti e narratori inglesi e americani).

44. Un foglio di carta intestata «Botteghe | Oscure | Quaderni Di Letteratura | Roma – via Botteghe Oscure 32», dattiloscritto sul recto e sul verso con inchiostro nero. Sono invece manoscritti con inchiostro nero data e luogo, «Roma 26.7.1950 | Via Borelli 5 int. 9» (in alto a destra della prima pagina), e firma (in calce alla lettera). 1 Si tratta di An Anthology of New Italian Writers, uscita nel 1950 prima in edizione italiana, per De Luca, e poi inglese, per Lehmann. 2  Gondrand è il nome di un’azienda specializzata in spedizioni e traslochi.


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Durante il mio viaggio ho lavorato molto, moltissimo per «Botteghe Oscure». A Cecina, dove mi son fermato due giorni, ho letto un bellissimo romanzo inedito di Cassola. Una cosa veramente eccezionale. Potremmo stamparne due capitoli, che possono benissimo stare a sé. Cassola me li farà avere al più presto, ed io glieli manderò subito a far vedere3. Quindi, dopo la sosta a Cecina, mi sono spostato a Forte dei Marmi, ospite di Bertolucci, che è naturalmente entusiasta dell’Antologia, e le scriverà per ringraziarLa4. A Forte dei Marmi ho conosciuto Pea, il quale mi ha dato una commedia in tre atti5, perché io gliela sottoponga. Si tratta d’una cosa scritta diversi anni fa, assolutamente inedita, e di cui il Pea possiede una sola copia (si è raccomandato caldissimamente che non gliela perdiamo). A me non sembra tra le opere bellissime di questo scrittore; comunque è pur sempre una cosa di primo ordine, e dato che non è facile ottenere qualche scritto di Pea… Insomma veda Lei, e giudichi in tutta libertà. Al Forte c’era anche la Banti, che m’ha dato un suo racconto. È certo molto buono, molto forte. E la consiglierei vivamente di stamparlo6. Veniamo infine a Cancogni, che abita, come ricorderà, a Marina di Pietrasanta, e insieme col quale sono stato a fare una bellissima gita nelle montagne dell’interno. Durante il mio soggiorno ho fatto in tempo a leggere interamente il romanzo (Poveri trentenni) da lui scritto un anno e mezzo fa. In questo frattempo lo ha accorciato sensibilmente, d’un buon terzo. A me sembra una cosa genialissima, d’una grande freschezza. Vedrà che si divertirà a leggerlo. Dato che Cancogni non ha alcuna fretta di stamparlo, io credo che potremmo serbarlo vantaggiosamente per la primavera prossima7.

Il romanzo inedito che Bassani aveva avuto la possibilità di leggere, e di cui avrebbe voluto pubblicare i primi due capitoli, è Fausto e Anna, scritto di getto da Cassola alla fine del ’49: l’opera ad ogni modo non ebbe alcuna anticipazione su rivista, e venne edita direttamente nel ’52, da Vittorini, nella collana dei ‘Gettoni’. 4 Bertolucci fu infatti inserito nella raccolta di autori italiani tradotti in inglese, promossa da «Botteghe Oscure»: cfr. a. bertolucci, From “The indian hut”, in An Anthology of New Italian Writers, pp. 157-160. 5  Cfr. e. pea, Trealberi, «Botteghe Oscure», VII, (primavera 1951), pp. 134-181. 6  Cfr. a. banti, Le donne muoiono, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 60-81. 7  Nonostante l’atteggiamento fiducioso di Bassani, il testo di Cancogni (rimasto inedito secondo Stefania Valli; cfr. La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 83) non apparirà su «Botteghe Oscure». Si ricordi però che Cancogni è un autore molto apprezzato dalla rivista, tanto che il suo nome compare in ben tre quaderni, uno dei quali oltretutto è quello di apertura: cfr. m. cancogni, Azorin e Mirò, «Botteghe Oscure», I (primavera 1948), pp. 164-237; id., Cos’è l’amicizia, «Botteghe Oscure», XIV (autunno 1954), pp. 415-464; id., Parlami, dimmi qualcosa, «Botteghe Oscure», XVIII (autunno 1956), pp. 467-475. 3


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Non le parlo delle altre persone che ho visto durante la mia corsa. A Genova ho potuto pescare anche il vecchio Sbarbaro, che vive con la sorella nascosto in una casa della periferia, e che, nonostante abbia “chiuso bottega” – l’espressione è sua – ha promesso di riaprirla a posta per noi. Sarebbe un bel colpo…8 Aspetto a mandarle il pacco coi manoscritti; desidererei che Lei mi indicasse un recapito sicuro. Io resterò qui per un mesetto circa, fino al 20 di agosto. Poi mi prenderò un’altra decina di giorni di permesso. Poi ritornerò a Roma per metter su casa. Poi, il 1° ottobre, comincerò a insegnare a Napoli9. E Lei? Resterà a Parigi, o andrà anche quest’anno in Inghilterra? Qui, al solito, fa un caldo atroce. Mi ricordi a Lelia10, e mi creda con tutto l’affetto sempre il suo Bassani

45 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Hotel du Lougonstier Ile de Porquerolles, Var ‹10 agosto 1950›

Carissimo Amico, Spero che avrà avuto mia lettera mandata da De Luca. Non sapevo dove diavolo fosse! Il «bel colpo» non si realizzerà e Bassani e la Caetani dovranno aspettare sette anni prima che Sbarbaro dia loro un testo: Cfr. c. sbarbaro, Spiccioli, «Botteghe Oscure», XVII (primavera 1957), pp. 436-444. 9  Già nell’autunno del ’49 Bassani insegnava letteratura italiana all’Istituto Nautico di Napoli. Il nuovo impegno tuttavia non gli impedì di mantenere la residenza romana e dunque di non perdere i contatti lavorativi che aveva stretto nella capitale. 10  Lelia Caetani era la figlia di Marguerite (cfr. doc. 1, n. 1). 8

45. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu. Sul margine superiore della prima pagina è indicato il luogo: «Hotel du Lougonstier | Ile du Porquerolles | Var». Questa lettera dovrebbe essere stata scritta il 10 agosto 1950, un giorno prima di quella dell’11 Agosto 1950, in cui, oltre a fornire ulteriori spiegazioni su come contattare Mme Guyon, qui menzionata, Marguerite Caetani afferma: «Ho scritto oggi a Rosati come ho scritto a Lei ieri» (doc. 46).


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Come ha lavorato bene. È meraviglioso! Bravo! È meglio mandare tutto quello che debbo leggere qui dove sarò fino al 21 in ogni modo poi Lausanne poi un po’ la mer del Nord poi Parigi. John Lehmann ha preso l’Antologia e ne sono contentissima anche Lei spero1. Prego dire a De Luca che deve procedere a stampare tutti testi per mille copie (lo ho telegrafato già). E aspetto una lettera di Lehmann dove mi spiega come dev’essere modificata la prima pagina per l’Inghilterra. Rilegatura niente cambiata e per la copertina o niente dietro o forse Lehmann vorrebbe qualche cosa sua. Vediamo. Io Le mando domani altri manoscritti. Tutti quelli in versi si deve dare a Rosati 2 e pregarlo di copiare o far copiare tutte le poesie in Inglese in due copie tenere una copia per lui dare una a De Luca e rimandarmi gli originali anche questo subito e speriamo che ha già cominciato a tradurre! Un’altra cosa molto importante. La prego di metterci in contatto con Madame Guyon la segretaria dell’addetto culturale Francese Vieillefond3, che è la persona molto gentile che fa tutte le copie delle cose Francesi e la correzione per me e farle fare la prima correzione del Brecht4 per esempio e di tutte le altre cose in Francese. La prego di chiedere a Bracco5 tutto quello che lui ha in mano e quello scritto a mano lo fa copiare da Mme Guyon. Anche vorrei una lista di tutto quello che Rosati ha già in mano. In gran fretta e con affettuosi pensieri Sua M. Caetani

1  A John Lehmann (per cui cfr. doc. 4, n. 4) fu affidata l’edizione inglese di An Anthology of New Italian writers. 2 Per il ruolo di Salvatore Rosati all’interno di «Botteghe Oscure» cfr. doc. 7, n. 5. 3 Sulla figura di de Viellefond cfr. anche doc. 38. 4  Cfr. b. brecht, La Bonne Âme de Sé-Tchouan, trad. a. c. di j. stern, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 199-312. 5 Federico Bracco era l’amministratore dei Caetani (cfr. doc. 1, n. 3).


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46 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Hotel du Lougonstier Ile de Porquerolles, Var, 11 agosto ‹1950›

Caro Giorgio, Ho stupidamente dimenticato di dirle che per trovare Mme Guyon1 bisogna passare a Palazzo Farnese la mattina fino a l’una o dalle 4 in poi chiedere per la segretaria de M. Vieillefond e parlare con Lei mettersi d’accordo. Dopo un pezzo di lavoro Lei Mme Guyon può mandarmi il conto. Ho scritto oggi a Rosati 2 come ho scritto a Lei ieri. Lui m’ha già mandato la lista di quello che ha. Lui è assente di Roma fino al 16 circa. Qualunque cosa Lei mi mandi posso fidare ai Schwarzenberg3 che vengono qui fra giorni e tornano a Roma il 26. Anche una cosa molto preziosa Lei potrebbe dare a Roffredo4 che ci raggiunge in Svizzera alla fine del mese per una settimana. Affettuosamente M. C.

46. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Sul margine superiore della prima pagina sono indicati data e luogo: «Hotel du Lougonstier | Ile de Porquerolles | Var | 11 Agosto». L’anno è il 1950, quando Marguerite Caetani passò alcuni giorni all’Ile de Porquerolles, in Costa Azzurra (cfr. docc.45-47). 1  Mme Guyon è la segretaria di Mr. de Vieillefond, l’addetto culturale dell’ambasciata francese in Italia (citata anche nella lettera precedente; cfr. doc. 45). 2  Come ricordato in più occasioni, si tratta dell’anglista Salvatore Rosati (cfr. doc. 7, n. 5). 3 Il nome è riconducibile a quello di una famiglia aristocratica franco-boema; alcuni dei suoi membri erano in contatto con i Caetani. 4  Roffredo Caetani era il marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1).


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47 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ile de Porquerolles, 12 agosto ‹1950›

Caro Giorgio, Ho dimenticato altra cosa, ma forse è troppo tardi. Prima di tornare a Roma ho incontrato la Bellonci che ha suggerito che sarebbe bene portare 1 o 2 copie dell’Antologia1 a Edinburgh per il Pen Club. Si potrebbe chiedere a Morra 2 o a Silone di farlo. Vedrà se è ancora possibile. Poi vorrei se non è già stato fatto per l’Antologia partita per l’America far fare il prospectus ultimo su carta più fina per quello che si manda in Inghilterra e in generale forse è meglio. Vorrei subito vedere una proof del Prospectus su carta quasi fina. Ho telegrafato tempo fa che volevo questo per i volumi mandati in America, ma non ho avuto nessuna notizia più. Bisogna che la parte Italiana sia meno questa volta perché esce insieme con l’Antologia in America e Inghilterra e dev’essere molto importante la parte Inglese Americana e Francese perché è lancé in Autunno da una casa editrice nuova a Parigi. Vuol telefonare a Weaver3 se c’è e dirle che non posso più aspettare per la risposta del suo amico che doveva fare propaganda nei Stati Uniti. La mia sorella ha qualcuno. Lui dovrebbe scrivermi. Sua con affetto M. C.

47. Un bifolio manoscritto con inchiostro blu su tutte e quattro le facciate. Sul margine superiore della prima sono indicati data e luogo: «Ile de Porquerolles [a destra] | 12 Agosto [a sinistra]». L’anno si ricava dal timbro postale («14-8-1950») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 5 via Borelli | Roma | Italia». Si tratta, come in tutte le lettere di questi mesi, di An Anthology of New Italian Writers. 2 Si tratta di Umberto Morra di Lavriano, per cui cfr. doc. 21, n. 7. 3 William Fense Weaver aveva tradotto Caproni (The funicolar, pp. 181-187) per l’Anthology; più tardi, negli anni Settanta, diventerà anche il traduttore di Bassani (cfr. doc. 113, n. 9). 1


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48 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Dopo il 21 indirizzo Hotel Beaurivage Duchy-Lausanne Svizzera ‹Ile de Porquerolles,› 14 agosto ‹1950›

Caro Giorgio, non può dire che non scrivo! Roffredo1 m’ha scritto che Bracco2 è andato in vacanza senza dirmi per quanto tempo. La prego di scrivermi se prima di partire ha dato a Lei, in Francese la copia del piccolo libro di questo ragazzo fucilato dai Tedeschi3. Bisogna farlo comporre con gran cura. Ci tengo molto. Levare dove parla di «Cahiers d’Art» non c’entra, perché non è mai stato messo in vendita. Naturalmente si stampa com’è con la introduzione e epilogo di René Char. Poi c’era altri due poemi di Bernard Courtin4 credo e le mando con i poemi Inglesi-Americani un altro poeta francese. Avrò pure

48. Un foglio manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data di spedizione e successivo recapito: «Dopo il 21 indirizzo | Hotel Beaurivage | Duchy-Lausanne | Svizzera | 14 Agosto». L’anno è il 1950, e il luogo è Ile de Porquerolles, come si deduce dal timbro postale («Porquerolles 16-8-1950») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 5 via Borelli | Roma | Italia». Si tratta di Roffredo Caetani, marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1). Federico Bracco era l’amministratore di casa Caetani (cfr. doc. 1, n. 3). 3  Cfr. r. bernard, Ma faim noire déjà, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 162-171. Come puntualmente ricorda Stefania Valli «Roger Bernard […] era morto giovanissimo nel 1944. Con ogni probabilità, era stato René Char a segnalare a Marguerite Caetani i testi di questo autore» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 144). Di Bernard, inoltre, venne pubblicato anche il dramma in tre atti La Hauteur de la nuit, nell’autunno del 1951, sull’VIII quaderno di «Botteghe Oscure» (pp. 31-104). 4  Cfr. b. courtin, Poème [O mon amour inquiet!; Le Poète et l’oiseau], «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 219-225. Courtin pubblicò sulla rivista della Caetani in altre due occasioni: cfr. id., Le Rocher et la vallée; L’Homme qui cherche; La Terre, l’arbre, le ciel; La Loi de lumière, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 195-198; id., L’Amour et la Verité, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 128-130. 1 2


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Camus5, Limbour6, Grenier7 e spero Char8 se avrà finito in tempo quello che sta scrivendo adesso. Saremo a Lausanne almeno 10 giorni poi dopo il mio indirizzo sarà Parigi. Sempre sua aff.ma M. C.

49 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Forte dei Marmi, 14 agosto 1950

Cara Principessa, mi scuso, innanzitutto, di non poter dattiloscrivere; ma disgraziatamente non ho qui con me la macchina. Cercherò comunque di essere il più chiaro possibile. Quasi un mese fa, appena di ritorno dal mio viaggio a Genova, Le scrissi indirizzando a Aix en Provence1. Evidentemente la mia lettera non l’ha rag-

5  Cfr. a. camus, Un Homme de lettres, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 395-406. 6  Cfr. g. limbour, Domino (projet de ballet), «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 407-415. Limbour, che peraltro aveva già pubblicato su «Botteghe Oscure» sin dal secondo anno di vita della rivista, fu molto stimato da Marguerite Caetani, e venne più volte chiamato a collaborare: cfr. id., La Nuit close (Livret pour un opéra), «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 358-380; id., Visiteurs et chantiers, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 39-58; id., Le Chien blanc, «Botteghe Oscure», XIV (autunno 1954), pp. 11-19; id., Description d’un tableau, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 28-55. 7 Jean Grenier tarderà a mantenere la promessa rivolta a Marguerite Caetani: cfr. j. grenier, La Disparition de l’homme, «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 93-102. 8  Come già ricordato, Char pubblicò in molteplici occasioni su «Botteghe Oscure»: cfr. doc. 38, n. 5.

49. Un foglio di carta intestata «Botteghe | Oscure | Quaderni di Letteratura | Roma – via Botteghe Oscure 32», manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro nero. Data e luogo, «Forte dei Marmi | 14/8/’50», sono in alto a destra della prima pagina.  Cfr. doc. 44.

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giunta. Le parlavo delle persone che avevo visto durante la mia corsa: Cassola a Cecina, Capitini a Pisa, Cancogni a Marina di Pietrasanta, Bertolucci a Forte dei Marmi, Pea nello stesso posto, Sbarbaro a Genova, e qualche altro di minore importanza. Da De Luca, poi ebbi sue notizie; mi disse, De Luca, della sua promessa di scrivergli entro pochi giorni, per definire la questione dell’Antologia da destinarsi all’Inghilterra 2. Da Weaver, che vidi alcuni giorni dopo, seppi che «Poetry» avrebbe pubblicato le poesie3: e mi dispiacque di non averle potute rivedere assieme col traduttore, perché, come le altre, saranno certamente piene d’errori. Sarei molto contento se Lei mi facesse sapere dove posso mandare con sicurezza e direttamente, il seguente materiale: Prosa: Una commedia di Pea4 Un racconto di Cassola5 Un racconto della Banti6 Due racconti di Desideria Pasolini (molto buoni!)7 Poesia: Quattro poemi in prosa di Aldo Capitini8 Poesie di Romeo Giovannini9 Poesie di Luciano Erba10 Poesie di G. Caproni11

Si tratta di An Anthology of New Italian Writers, pubblicata in Inghilterra da Lehmann. 3 Stando alle parole di Bassani, sul progettato numero di «Poetry» dedicato alla poesia italiana sarebbero state pubblicate anche le traduzioni dei testi di Caproni, curate da William Fense Weaver, e già apparse in An Anthology of New Italian Writers; è più difficile invece che si tratti di poesie di Bassani stesso, poiché di queste versioni inglesi non è rimasta traccia. 4  Cfr. pea, Trealberi. 5 Il racconto di Cassola a cui si riferisce Bassani è Il taglio del bosco; il testo però venne rifiutato dalla Caetani (cfr. doc. 53) e quindi fu pubblicato su «Paragone-Letteratura», I, 12, dicembre 1950, pp. 24-80. 6  Cfr. banti, Le donne muoiono, cit 7  Della Pasolini venne invece pubblicato un solo testo: cfr. pasolini, Mita. 8  Cfr. a. capitini, La festa, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 43-53. 9  Cfr. r. giovannini, Poesie [Jole, A una cavalla che non sopportava cavalcatura, Mia sorella d’estate sul fiume Serchio, “Era un piccolo seno”, Rivedendo i posti della giovinezza], «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 82-85. 10  Cfr. l. erba, Poesie [La giacca a quadri, Tabula rasa?, Globuli rossi?, I nostri vent’anni, Don Giovanni, Caino e le spine, Le beau dimanche], «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 96-99. 11  Cfr. g. caproni, Poesie [Versi ritrovati, Su cartolina, Altra cartolina, Di notte, All’alba], «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 86-88. 2


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Poesie di Carlo Betocchi12 Questo è il materiale che occorre che lei veda; dal quale, aggiungendo il racconto di Dessì13, e le poesie di P.P. Pasolini14 in dialetto friulano, credo che si potrà trarre il necessario per il VI numero. Molto belli i poemi in prosa di Capitini, che le raccomando in modo particolare, e rappresentano secondo me il “colpo” più grosso. Lei si ricorderà, immagino, chi è Capitini. È più un filosofo che un poeta. Ma questi cori, che sono soprattutto testimonianze religiose, toccano per me la poesia. Tenga presente ad ogni modo che mai nessuna rivista letteraria ha pubblicato, di Capitini, cose di questo genere e di questa importanza. Spero di ricevere presto sue notizie. Io sono qui al Forte dei Marmi, ospite per due giorni di Bertolucci. Dopodomani sarò di nuovo a Roma, e mi ci tratterrò tutta la settimana. Molti affettuosi saluti dal suo Bassani Via Borelli 5/9, Roma

50 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Bologna, 23 agosto 1950

Cara Principessa, sono partito da Roma lunedì mattina, ed eccomi qui a Bologna per organizzare il trasloco della famiglia dall’Emilia al Lazio. La casa è pronta,

Cfr. c. betocchi, Poesie [Di sé e dell’ombra, Al termine del giorno, Requiem d’autunno, Sull’Aniene, Notturna, In Lode, All’uscita notturna del cantiere], «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 11-16. 13  Cfr. dessì, La frana. 14  Cfr. p.p. pasolini, Versi friulani [Misteri, Dansis di Narcis, Lieder, Il di’ da la me muart], «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 405-436. 12

50. Un foglio di carta intestata « Botteghe | Oscure | Quaderni di Letteratura | Roma – via Botteghe Oscure 32», manoscritto solo sul recto con inchiostro nero. Data e luogo, «Bologna 23.8.1950», sono in alto a destra della prima pagina.


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finalmente. Ora bisogna riempirla di quel po’ di mobili che ci son rimasti dope le razzie dei fascisti, molto pochi davvero, e degli altri che riusciremo a rimediare un po’ qui un po’ là1. Prima di partire, ebbi le sue cinque lettere. Disgraziatamente non potei fare molto. De Luca non era ancora tornato, e il suo ufficio, la mattina del 21 u.s., risultava ancora sbarrato. Gli lasciai comunque una lettera, trasmettendogli le sue istruzioni. Oggi ho ricevuto qui, respintami da Roma, una Sua lettera, contenente alcune poesie in inglese (Viereck 2, Marcia Nardi 3, ecc.), che mi sono affrettato a trasmettere a Rosati4. Mi dispiace di non esser riuscito, prima di partire da Roma, a mettermi in contatto con la segretaria di Mr. de Vieillefond, M.lle Guyon 5. Ho l’impressione che non si trovasse a Roma; comunque, appena tornerò a Roma, il che avverrà non dopo il 4 settembre p.v., andrò subito a cercarla. Quanto a ciò che mi dice nella sua lettera del 14 agosto, io non ho mai avuto fra le mani – se non per qualche momento, nell’inverno scorso, a casa Sua – «il piccolo libro del ragazzo fucilato dai tedeschi»6 . Se Lei me lo farà avere, m’affretterò subito a farlo comporre. Spero che avrà ricevuto i manoscritti italiani che le ho mandato a mezzo del principe7. Mancano i due racconti di Desideria8, che le spedirò appena tornato a Roma. Molti affettuosi pensieri per Lei e per Lelia9 da Giorgio B.

1 Bassani si riferisce alla casa di via Gran Sasso, a Montesacro, a Roma, presso cui si era trasferito con la famiglia nel 1950. 2  Cfr. viereck, Stanzas in Love with Life and August. 3  Cfr. m. nardi, And I Knew the body a Sea, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 435-440. 4  Allegato al VI quaderno di «Botteghe Oscure», così come era successo per il IV e per il V, uscì il fascicoletto Poeti inglesi e americani, trad. it. a cura di s. rosati e n. ruffini, Roma, 1950. 5  Mr. de Viellefond era l’addetto culturale dell’ambasciata francese in Italia e la Guyon la sua segretaria (cfr. docc. 37 e 45). 6  Cfr. bernard, Ma faim noire déjà. 7 Si tratta di Roffredo Caetani, marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1). 8  Come già ricordato, della Pasolini venne pubblicato sul VI fascicolo un solo racconto, Mita. 9  Lelia Caetani era la figlia di Marguerite (cfr. doc. 1, n. 1).


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51 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, 29 settembre 1950›

Decide publier Brecht1 maintenant ecris affection Caetani

52 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris,› sabato ‹30 settembre 1950›

Gentilissimo Giorgio, Ecco il solito check. Prego non mandarmi bozze del maledetto Brecht1 (che mi ha procurato tante di quelle noie che è troppo lungo spiegarle ma dopo si parlerà). Certo trovo molto poca cosa il racconto di Desideria Pasolini2 ma l’altro proprio niente! Vorrei mettere da parte le due poesie di Richard Eber­hart3 e 51. Telegramma, i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. Il testo è firmato «Cartanis» (cfr. Appendice: elenco dei luoghi emendati), ma evidenziato come «mal ecrit» dall’ufficio di trasmissione.  Cfr. brecht, La Bonne Âme de Sé-Tchouan.

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52. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto con inchiostro blu su tutte e quattro le facciate. In alto a sinistra della prima si legge l’indicazione «Sabato». Luogo e data precisa sono ricavati dal timbro postale («Paris | 30-9-1950») sulla busta «Via Air Mail | Par Avion», indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 12 [sic] | Monte Sacro | Roma | Italia». Il post scriptum è annotato in verticale sul margine sinistro della prima pagina.  Marguerite Caetani si riferisce alla pubblicazione de La Bonne Âme de Sé-Tchouan, citata anche nella lettera precedente. 2  Cfr. pasolini, Mita; sulla figura di Desideria Pasolini in relazione a «Botteghe Oscure», cfr. doc. 34, n. 2. 3  Cfr. r. eberhart, War and Poetry, Phoenixes Again, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 336-339. Si ricordi che l’americano fu un costante collaboratore di «Botteghe 1


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Husband 4 poesie4. Eberhart sicuro e probabilmente Husband. Per il n. VII allora va comporre o tradurle. Ho detto a De Luca che Le mandavo il racconto di Desideria e altre due poesie francesi. Anche un lungo importante racconto di James Agee5 che avrò ricopiato Lunedì. È stato compare6 da un grande critico al Story [sic] of the Artist as a Young Man of Joyce! Sono molto seccata con De Luca che senza avvisarmi ha scomposto l’Antologia7 quando si deve sempre tenere ogni libro 6 mesi almeno nella speranza di fare un’altra edizione il solo modo di ripagarmi un po’ di queste grandi spese per me. È lui che mi avrebbe consigliato questo invece anche la rivista si dovrebbe tenere adesso per vari mesi con la probabilità di espansione negli Stati Uniti e qui. Sono seccatissima di questa storia dell’Antologia. Se i poemi Francesi sono troppo difficili a leggere prego farle copiare di Mme Guyon8 e quando tutto è finito con la roba Francese pregarla di mandarmi un conto. Ci sarà Char9, Camus10 e Bataille11 in ogni modo e presto. Sono

Oscure»: cfr. id., Bright Hour of Europe, Seascape with Parable, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 282-284; id., The Verbalist of Summer, «Botteghe Oscure», V (primavera 1949), pp. 367-371; id., Soul, The Day-Bed, «Botteghe Oscure», XV (primavera 1955), pp. 203-208; id., Three Lyrics [“The tears of the ancients”; Request; Ospreys in Cry], «Botteghe Oscure», XXII (autunno 1958), pp. 255-257. 4  Cfr. j.d. husband, Deep Delta, Novitiate, Epithalamion, In Divers Seasons, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 359-362; Husband pubblicherà sulla rivista di Marguerite Caetani anche molti anni dopo: cfr. id., Tide Marsh, The Ways we came, «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 386-387. 5  Cfr. agee, The Morning Watch. 6 Qui Marguerite Caetani italianizza il verbo inglese ‘to compare’ (paragonare, mettere a confronto). 7  Cfr. An Anthology of New Italian Writers. 8 Si tratta della segretaria di Mr. de Viellefond, l’addetto culturale dell’ambasciata francese in Italia (cfr. docc. 38 e 45). 9  Cfr. char, La minutieuse. 10  Cfr. camus, Un Homme de lettres. 11 In realtà il contributo di Bataille giungerà solo per il numero successivo a quello in cui comparvero Char e Camus: cfr. g. bataille, L’Amour d’un être mortel, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 105-115. Bataille è un altro di quegli autori molto apprezzati da Marguerite Caetani, come rivelano gli indici della rivista: cfr. id., Lettre a René Char sur les incompatibilités de l’écrivain, «Botteghe Oscure», autunno 1950, pp. 172-187; id., Le Souverain, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 23-38; id., Le Non Savoir, «Botteghe Oscure», XI (primavera 1953), pp. 18-30; id., L’Être indifferencié n’est rien, «Botteghe Oscure», XIII (primavera 1954), pp. 14-16; id., Les Larmes et les Rois, «Botteghe Oscure», XVIII (autunno 1955), pp. 35-55; id., Le pur Bonheur, «Botteghe Oscure», XXI (primavera 1958), pp. 20-30. Di Bataille sono anche conservate cinque lettere a Marguerite Caetani, ora pubblicate in La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 1948-1960. I. Sezione francese, pp. 43-48.


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preoccupata come al solito per le traduzioni! E Elsa12 dov’è? Non mi risponde. Da Morra13 Lei potrebbe sapere. Per les signes du Zodiaque di Gascoyne14 preferirei riprodurre sue signes si non è ridiculemment troppo caro altrimenti si mette i nomi ogni volta. Afro torna il 6 ottobre e può scrivere quello deve riempire il dietro della copertina15. Scriverò presto di nuovo e mi scriva! Con affetto M. C. Prego di mandarmi invece gli altri Francesi

53 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani as from 4rue du Cirque Paris 8e, ‹settembre-ottobre 1950›

Carissimo Amico, sono tristissima di quello che mi dice dell’assegno di Agosto. Lei si muoSi tratta di Elsa Dallolio, per il cui ruolo all’interno di «Botteghe Oscure», cfr. doc. 14, n. 5. 13 Si tratta di Umberto Morra di Lavriano, per cui cfr. doc. 21, n. 7. 14  Cfr. d. gascoyne, After Twenty Springs, A Little Zodiak, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 313-319. Gascoyne pubblicò anche in diverse altre occasioni sulla rivista di Marguerite Caetani: cfr. id., Poems [Absconded Eros, No end in sight, The Unfulfilled, Beware Beelzebub, Birth of a Prince, The Post-War night], «Botteghe Oscure», IV (autunno 1949), pp. 371-374; id., With a Cornet of Winkles, «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 304-306; id., Elegiac Improvisation on the Death of Paul Eluard, «Botteghe Oscure», XIII (primavera 1954), pp. 118-121; id., Night Thoughts, «Botteghe Oscure», XVII (primavera 1956), pp. 110-117. 15  Molto probabilmente la Caetani allude all’articolo che Bassani doveva scrivere per la rivista «Orphans» su alcuni artisti italiani, uno dei quali era appunto Afro (cfr. docc. 4, 7 e 8). 12

53. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicato il luogo: «as from 4 rue du Cirque | Paris 8e». Sebbene non sia possibile una datazione precisa, il documento può essere collocato tra settembre (ma diversi giorni dopo il 10, visto che la Caetani si rammarica che Tucci non ha ancora consegnato un racconto promesso per quella data) e ottobre del ’50, quando era in preparazione già il sesto quaderno di «Botteghe Oscure»: su questo numero infatti sono stati pubblicati tutti gli autori citati nella lettera, come ad esempio Capote, Banti, Agee, Caproni (mentre il testo della Fazzini, che aveva già ottenuto l’apprezzamento di Pancrazi, era apparso sul V fascicolo).


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veva tanto che pensavo di essere più sicura che lo avrebbe ricevuto prima. Forse non si ricorda ma m’ha scritto pochissimo quest’estate! Insomma sarebbe stato così naturale e semplice dirmi che non ha avuto il solito, no! Sono veramente desolata. Cedo su tutto o quasi. La Banti non crede che si potrebbe suggerire di alleggerire un po’ è così pesante, scritto male trovo ma se non si può pazienza, mettiamolo lo stesso1. Caproni non trova che si può stampare un’intera Funicolare? Se lui ha trovato le Stanze abbastanza buona per l’Antologia trovo che bisogna insistere per stamparla questa volta nella Rivista con una nota dicendo che è la seconda parte etc.2 Non pensa Lei così? Di Desideria3 Le faccio sapere subito, accetto anche Erba4 ma veramente non posso Cassola. Lei si ricorda che l’ultima cosa sua Lei m’ha chiesto proprio5 perché stava così male e triste e Lei ha detto di non chiedere mai più per lui. Non mi piace proprio niente di lui. È un genere che non mi piace6.

Cfr. banti, Le donne muoiono. Si ricordi che anche in occasione della prima pubblicazione della Banti su «Botteghe Oscure» (I porci, apparso sul secondo quaderno), la Caetani aveva espresso delle riserve (cfr. docc. 2 e 7); ciononostante questo non impedirà alla scrittrice di presentare sul penultimo quaderno, prima della definitiva chiusura della rivista, la versione teatrale della sua opera certamente più significativa, e maggiormente apprezzata dalla critica: cfr. id., Artemisia, «Botteghe Oscure», XXIV (autunno 1959), pp. 296-361. 2 In An Anthology of New Italian Writers, Caproni pubblicherà The funicolar (pp. 181-187, trad. a cura di w.f. weaver), mentre su rivista, nel quaderno autunnale del ’50, appariranno Versi ritrovati, Su cartolina, Altra cartolina, Di notte, All’alba (a parte il primo, già apparso in Finzioni, con il titolo Giro del fullo e qualche minima variante, gli altri testi, rispettivamente con i titoli A Tullio, A Rosario e Notte, verranno raccolti ne Il passaggio d’Enea): cfr. caproni, Poesie. Caproni fu un poeta molto considerato da Marguerite Caetani, come dimostrano le altre sue pubblicazioni sulla rivista: cfr. id., La funivia [Prime stanze, Due altre stanze], «Botteghe Oscure», III (primavera 1949), pp. 141-144 (sono queste le liriche che poi confluiranno nell’Anthology), e id., All Alone, «Botteghe Oscure», XIV (autunno 1954), pp. 411-414. Inoltre, come già ricordato, fu proprio a Caproni che la Caetani si rivolse per la traduzione presso Feltrinelli del suo poeta forse più amato, Char (cfr. char, Poesia e prosa). 3 Si riferisce a Desideria Pasolini, e ad una sua eventuale collaborazione, in qualità di traduttrice, per l’allegato del V quaderno (cfr. doc. 35, n. 2). 4  Cfr. erba, Poesie. 5 Il passo da «posso Cassola» a «chiesto proprio» è marcatamente sottolineato con la matita blu. 6 Il testo di Cassola rifiutato da «Botteghe Oscure» è Il taglio del bosco. Tuttavia il giudizio negativo della Caetani (in contraddizione con quanto lei stessa sosteneva nel novembre del ’48 quando era in preparazione il III quaderno: «Per dire la verità il solo scritto che mi piace e non saprei dire veramente perché è quello di Cassola [Due racconti]», doc. 2) è smentito dalla successive pubblicazioni di Cassola sulla rivista: cfr. c. cassola, La casa di via Valadier, «Botteghe Oscure», XV (primavera 1955), pp. 451-493; id., Rosa Gagliardi, 1


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Lei sa che Pancrazi era entusiasta di Fazzini e ha parlato a Mondadori?7 Sono così felice. Capote spera di mandare un altro racconto e saprò subito8. Spero di avere un bel racconto di J. Agee di cui 2 sonetti in n. V che sarebbe sensazionale9. La prego di tener d’occhio Rosati!!10 L’avevo pregato di far copiare tutto, tenere una copia, mandare una a De Luca e rimandarmi gli originali. Spero che si rivedrà tutta l’Antologia11. Mi rincresce che l’Inglese sarà tanto meglio dell’Edizione Americana. In America la rivista sta prendendo un grande posto. Adesso ho un giovane amico della mia sorella che comincerà la drive per le librerie delle Università. Spero molto in uno scritto di Niccolò Tucci promesso il 10 Settembre!12 Sono così felice di avere sue notizie finalmente. Mi sentivo sperduta non sapendo suo indirizzo nemmeno. Come fa per Napoli? Rimarrà quanti giorni della settimana?13 Credo che si potrebbe dare la prosa Inglese a Rosati o a un altro per le prime bozze e dopo a me. Anche lo stesso per i Francesi. Scriverò presto. Affettuosi saluti M. C.

«Botteghe Oscure», XVIII (autunno 1956), pp. 420-450; id., Angela, «Botteghe Oscure», primavera 1958, pp. 477-528. 7  Cfr. fazzini, Un rimpianto terreno. Nonostante l’interessamento di Pancrazi, Anita Buy Fazzini non approderà mai a Mondadori, e solo dopo diversi anni vedrà pubblicato il suo primo romanzo: cfr. id., Ritorno in pianura, Milano, Ceschina, 1958. 8  Cfr. t. capote, The House of Flowers, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 414-429; l’autore comparirà peraltro anche nel numero successivo: cfr. id., The Grass Harp, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 246-265. 9  Cfr. j. agee, Two sonnets from a Dream, e id., The Morning Watch. 10  Rosati (per cui cfr. doc. 7, n. 5), insieme a Nina Ruffini, curò le traduzioni italiane pubblicate nel volumetto Poeti inglesi e americani, allegato al VI quaderno di «Botteghe Oscure». 11 Il riferimento è a An Anthology of New Italian Writers. 12  Niccolò Tucci, madrelingua italiano nato in Svizzera, e stabilitosi giovanissimo negli Stati Uniti, alternò nei suoi testi narrativi l’italiano all’inglese. Marguerite Caetani doveva essere molto legata alla sua produzione, se lo invitò in più occasioni a collaborare con la rivista, o, come attesta il presente carteggio, chiese frequentemente a Bassani notizie e informazioni su di lui. In questo caso il testo promesso «il 10 Settembre!» non arriverà; tuttavia, negli anni successivi, Tucci pubblicò in più occasioni su «Botteghe Oscure»: cfr. n. tucci, Morte di Scarandogi, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), pp. 411-449; id., Those long shadows, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 288-305; id., Il segreto, «Botteghe Oscure», XV (primavera 1955), pp. 365-409; id., This particular Rich Lay, «Botteghe Oscure», XXIV (autunno 1959), pp. 120-164. 13  Come già ricordato (cfr. doc. 44, n. 8), nell’autunno del ’49 Bassani aveva preso la cattedra di letteratura italiana all’Istituto Nautico di Napoli.


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54 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Parigi, lunedì ‹settembre-ottobre 1950›

Caro Giorgio, Ricevo in questo momento sua lettera con il poema I Girasoli che mi piace molto e metterei senz’altro1. Per l’impaginazione degli Italiani vorrei che Lei faccia come pare meglio. Penso Bartolini2 e Lei poi forse Capitini3 e Silone4 e dopo come vuole Lei. Vorrei sempre mandare tutto a Lei ma quan54. Due bifoli redatti con inchiostro blu sul recto e sul verso per complessive otto facciate. In alto a sinistra della prima pagina sono riportati luogo e data: «Parigi Lunedì». Tutti gli autori citati nella lettera compaiono nel VI quaderno di «Botteghe Oscure», uscito nell’autunno del 1950, ad eccezione di Bartolini (evidentemente slittato al numero seguente per problemi redazionali), e di Husband, Eberhart, Camus e Char, di cui comunque si avverte il loro inserimento nel successivo fascicolo di primavera. Se ne ricava pertanto che la missiva risale alla seconda metà del ’50; e più nello specifico al settembre-ottobre del ’50 dal momento che la Caetani si lamenta con Bassani della sua assenza dal «1° settembre», si rallegra della sua permanenza a Roma ad ottobre («Sono moltissimo contenta che Lei rimane a Roma per Ottobre»), e preme perché il quaderno sia licenziato, anche senza le traduzioni, per la fine di quel mese.  Cfr. g. bassani, I girasoli, in id., Storie di poveri amanti (e altri versi), Astrolabio, Roma 1945, pp. 15. Il testo non verrà riedito, mentre sul VI quaderno di «Botteghe Oscure» Bassani pubblicherà I fiori dei campi. Rispetto all’edizione definitiva di In rima e senza (Mondadori, Milano 1982, p. 100), la versione del ’50 presenta alcune significative varianti, già a partire dal titolo: I fiori dei campi, «Botteghe Oscure», I fiori in volume; «dolce -» (v. 1), poi «dolce,» in volume; «grazie più inutile -» (v. 2) poi «grazie più umile»; «immenso, | se non dai fiori: - oh bocche miti! » (vv. 2-3) poi «immenso | del vostro, o fiori. Oh bocche miti!»; «unanimi -» (v. 4) poi «unanimi»; «Va’ dunque, e perditi -» (v. 5) poi «Va’ dunque, e perditi»; «sera -» (v. 6) poi «sera»; «erba – calda d’amanti:» (v. 7) poi «erba calda d’amanti,»; «l’aria -» (v. 8) poi «l’aria»; «vecchio -» (v. 9) poi «vecchio,»; «assonna -» (v. 10) poi «assonna,»; «bacio -» (v. 11) poi «bacio». 2 In realtà poi lo scritto non verrà pubblicato nel secondo fascicolo del 1950 come previsto, ma in quello successivo: cfr. l. bartolini, L’eremo dei frati bianchi, Ospite, non ti posso più accogliere, Lido di Roma, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 53-64. 3  Cfr. capitini, La festa. 4  Cfr. i. silone, Una manciata di more, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 10-44. Si ricordi che Silone oltre a pubblicare sulla rivista una seconda volta (cfr. id., Una sera di luglio a Sant’Andrea (da un romanzo inedito), «Botteghe Oscure», IX, primavera 1952, pp. 336342), fu un prezioso consulente di Marguerite Caetani per quanto concerneva i rapporti con l’area culturale svizzera e germanofona in generale. Il 25 ottobre del 1948 scriveva ad esempio alla Caetani: «I lavori di Brecht sono stai presi da Einaudi; ma cerco di procurare qualcos’al1


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do non lo faccio è semplicemente perché non so dove sia o che sia assente come dal 1° Settembre. Io le ho mandato Bernard 5 molto tempo fa a Bologna per finire con lui presto e poter giusto mandare le bozze a Char e solo adesso me le mandi! Come mai? È così terribilmente tardi. Poi trovo che dovrebbe consultare con Rosati6 più spesso perché io ho mandato molte cose a lui presto nella speranza, vana ho paura, che faccia subito queste traduzioni. Due volte ho scritto a lui che Evans7 non avrebbe dovuto mai essere mandato a lui e due volte ho dato a lui il nome dell’ignoto autore Charles Tomlinson8. Questo avrebbe dovuto bastare. Quando ho detto a Lei che penso a mandare copie a Rosati è perché avevo in mano queste copie e Rosati le avrà già ricevute altrimenti non le avrei detto così. Io non faccio più traduzioni. È veramente troppo noioso e se non sono tutte pronte per fine Ottobre con la rivista non mi fa niente, la rivista partirà per l’estero subito pronta. Devo avere qui una 25 copie i primissimi giorni di Novembre. Eberhart9 e Husband10 si rimette a Primavera. Per Capote ho telegrafato a De Luca qualche giorno fa dopo averlo mandato un mese fa il manoscritto che non si stampava più. Cosa bisogna fare di più? Lei non c’era e naturalmente era stato composto in un lampo invece di tante altre cose11. È sempre così. Nessuno m’ha mai risposto se le 200 copertine che ho ordinato con telegramma a De Luca sono state mandate a New Directions o no. Non so se tutto è stato indagato per l’invio in Inghilterra dell’Antologia12 e quando si farà questo invio. 25 copie tro della nuova Germania» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 251); oppure, qualche anno più tardi, il 18 gennaio 1952: «Le mando anche i fascicoli col primo racconto della Signora Ceresa [cfr. a. ceresa, Sabina e il fantasma, «Botteghe Oscure», IX (primavera 1952), pp. 394-404]. In quanto al breve testo La ragazza e il cane [in realtà mai pubblicato su «Botteghe Oscure»], già in suo possesso, ne abbiamo discusso assieme e l’autore è d’accordo di apportarvi un paio d’importanti aggiunte. Potrà farlo in bozza o deve mandarle subito il manoscritto corretto?» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 252-253). 5  Cfr. bernard, Ma faim noire déjà. 6 Salvatore Rosati curò molte delle traduzioni uscite per «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 7, n. 5). 7  Nessun testo con questo titolo, né alcun autore con questo nome compaiono negli indici di «Botteghe Oscure». 8  Cfr. c. tomlinson, Poem [Wakening with the window, The light and the dark], «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 333-334. Nel manoscritto il nome di Charles Tomlison è sottolineato. 9  Cfr. eberhart, War and Poetry, Phoenixes Again. 10  Cfr. husband, Deep Delta, Novitiate, Epithalamion, In Divers Seasons. 11  Cfr. capote, The House of Flowers. 12 An Anthology of New Italian Writers venne distribuita negli U.S.A. dalla casa editrice New Directions, e in Inghilterra da John Lehmann (cfr. doc. 45).


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vorrei mandare prima per ‹…›13 in parte e in parte per il ministero. Orlandini è partito ma credo si può chiedere a de la Tour che stava con Orlandini nello stesso ufficio a Palazzo di Firenze14. O forse si può anche mandarle per lo stesso modo, Gondrand15 suppongo, che la grande quantità, 800 in tutto. Dopo gli Italiani vengono i Francesi poi Brecht16 poi Inglesi e Americani. La nota di Dylan Thomas17 va dopo il poema. Non credo possibile tradurre né lui né Roethke18, e sono le più interessanti sicuramente. Camus ha promesso per la primavera che non era pronto19 anche Char stesso avrà dei poemi bellissimi per n. VII20. Si vous croyez que c’est plus opportune di mettere Silone prima?21 Lei decida. Spero di ricevere presto queste bozze. Sono moltissimo contenta che Lei rimane a Roma per Ottobre. Come ha fatto? Domani in giornata manderò il modello del nuovo prospectus e prego di avere le bozze di quello in Inglese e quello in Francese subito. Lei sa che vorrei assolutamente che una copia del prospectus Inglese sia messo in ogni esemplare dell’Antologia per l’Inghilterra prima di spedirle quello Inglese tale quale sarà per l’Inghilterra e U.S.A. Quello in Francese per Francia e Svizzera. Domani invio di nuovo. Pensavo di aver detto non approvavo di mettere ancora Caproni anche perché è già le stesse cose nell’Antologia22. È troppo trovo! no? Ma faccia come vuole.  Un nome illeggibile, forse «Grundees».  Non è stato possibile individuare chi sono Orlandini e de la Tour (quest’ultimo oltretutto sottolineato nel manoscritto). 15  Gondrand è il nome di uno spedizioniere, a cui la Caetani si rivolgeva per gli invii di grandi quantità di volumi. 16  Cfr. brecht, La Bonne Âme de Sé-Tchouan. 17  Cfr. thomas, In the White Giant’s Thigh. 18  Cfr. t. roethke, Give Way Ye Gates, «Botteghe Oscure», VI (autunno 1950), pp. 443449. L’autore americano pubblicò in più occasioni su «Botteghe Oscure»: cfr. id., Praise to the End!, «Botteghe Oscure», II (autunno 1948), pp. 288-291; id., Song [This fair parcel], «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 282-283; id., The Changeling, «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 239-241; id., Words for the Wind, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), pp. 211-214; id., Poems [The Shimmer of Evil, Love’s Progress, Elegy], «Botteghe Oscure», XIV (autunno 1954), pp. 224-226; id., The Other, «Botteghe Oscure», XVIII (autunno 1956), pp. 235-236; id., Third Meditation, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 207-210: id., Her becoming, «Botteghe Oscure», XXI (primavera 1958), pp. 183-186. 19  Cfr. camus, Un Homme de lettres. 20  Cfr. char, La Minutieuse. 21  Cfr. silone, Una manciata di more. 22  Caproni, nonostante le titubanze di Marguerite Caetani, comparirà sul VI quaderno di «Botteghe Oscure»: cfr. caproni, Poesie. Mentre, come già ricordato, sull’Anthology of New Italian Writers Caproni aveva pubblicato The funicolar. 13 14


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In fondo mi piace lui tanto. Credo Lei dovrebbe far sapere a Soldati che Furst23 traduce molto male in Inglese. Tutti sono colpiti dalla volgarità del suo stile24. È peccato! Tanti saluti affettuosi M. C. Credo che forse adesso Elsa25 sarebbe felice di vederla. Ho avuto una cara lettera ieri.

55 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, 10 ottobre ‹1950›

Caro Amico, Ho mandato una lettera a De Luca con uno scritto di Georges Bataille1 e due altri poemi Francesi e un poema di Dylan Thomas2. Adesso qui le mando 23 In Anthology of New Italian Writers, La finestra di Soldati era stato tradotto appunto da Furst. 24 Sulle scarse qualità di Furst come traduttore, e particolarmente in relazione a quelle dei testi di Soldati, la Caetani torna anche in un’altra lettera del 31 agosto 1952: «Quando penso che io ho pagato per la traduzione de La finestra e de La giacca verde. Non è vero, fatte malissimo dal suo amico Furst, rifatta da Lehmann e pare rifatta di nuovo da Mrs. Knopf» (doc. 78). È da dire però che solo un anno prima, ossia nel luglio del ’49, il giudizio su Furst traduttore da parte di Marguerite Caetani era inverso: «Per il resto non credo che si può ammettere Henry Furst tra i collaboratori di «Botteghe Oscure», solo come traduttore che fa tanto bene» (doc. 14). 25 Si tratta di Elsa Dallolio, per i cui rapporti con «Botteghe Oscure» cfr. doc. 14, n. 5.

55. Due fogli di colore azzurro, redatti sul recto e sul verso con inchiostro blu per complessive tre pagine. In alto a sinistra della prima sono segnati data e luogo: «Paris 10 Ottobre» (e a fianco una mano diversa ha aggiunto, a matita, «50?»). Sul verso del secondo foglio, ancora una mano diversa da quella di Marguerite Caetani ha annotato «Lettera in partenza | 14.10.50 | n. 824» (a penna blu) e, in senso rovesciato, «J. Heath-Stubbs | T. Good» (a lapis, cui segue una linea di separazione tracciata sempre con il lapis) e poi, ancora sotto, «Brecht | Capote» (a penna blu). Tutti gli autori appena citati, così come quelli menzionati nella lettera (Bataille e Thomas), comparvero nel VI quaderno di «Botteghe Oscure», pubblicato nell’autunno del 1950, data che coincide con quella segnata sul verso della seconda carta, che abbiamo appena descritto.  Cfr. bataille, Lettre à René Char sur les incompatibilités de l’écrivain.  Cfr. thomas, In the White Giant’s Thigh (with a note by author).

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gli ultimi 2 poemi Inglesi. Mando a parte altre copie a Rosati3 così la parte inglese è chiusa. Le mando pure una nota che forse deve seguire il poema di Dylan Thomas che ho mandato anche in questa lettera a De Luca perché questa lettera l’ho data a Del Corso4 che parte oggi per l’Italia e doveva vedere subito De Luca. Per il suo racconto e le poesie non possiamo mettere niente più Italiano in questo volume. Il suo racconto mi piace ma non so se vorrà aspettare la Primavera!5 Ne parleremo a Roma. La signora Bulgara mi pare interessante e proprio quello che a Lei piace, gli altri meno ma si può vedere. Cosa è accaduto della Elsa Morante? In ogni modo è troppo tardi6. Domani Le mando i prospectus finalmente e bisognerebbe mandarmi le bozze il più presto possibile. Non capisco perché non ricevo le bozze Francesi e Inglesi per aereo. Ha ricevuto il check? Ecco finalmente la lettera del «World Reviews»7. Cosa sarà il suo programma per Napoli? Come dividerà il suo tempo?8 Ho scritto a Dylan Thomas per chiedere se vuol pubblicare la nota ma credo di sì e quando risponde le telegraferò. Dopo il 16 comunicherò sempre con De Luca e Le rimando direttamente le bozze. Non è vero? Spero presto avere sue notizie ma m’immagino come dev’essere occupato! Con grande affetto M. Caetani Io credo che non si può tradurre Dylan Thomas! 3 Si tratta di Salvatore Rosati, l’anglista che collaborò in più occasioni, in veste di traduttore, con «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 7, n. 5). 4  Gaspare Del Corso, marito di Irene Brin, era un gallerista molto amico di Marguerite Caetani (ma sulla sua figura cfr. doc. 4, n. 8). 5  Cfr. g. bassani, La passeggiata prima di cena, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 17-52. È da ricordare che a quest’altezza la Caetani non aveva potuto ancora leggere il testo definitivo, licenziato solo nel gennaio del ’51 (cfr. doc. 61). È possibile dunque che il suo apprezzamento si riferisca al progetto, riferitole da Bassani a voce, o forse ad una versione incompleta, che lo scrittore aveva mandato in lettura per un primo parere. 6  E in effetti la Morante pubblicherà su «Botteghe Oscure» solo nella primavera dell’anno successivo: cfr. e. morante, L’avventura, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 123-126 (e non fu l’unico contributo della Morante alla rivista: cfr. id., Lo scialle Andaluso, «Botteghe Oscure», XI (primavera 1953), pp. 493-496). 7  Non è stato possibile comprendere a cosa si riferisca Marguerite Caetani. 8  Marguerite Caetani, qui come in altri luoghi del carteggio, si mostra preoccupata che l’insegnamento presso l’Istituto Nautico di Napoli possa distogliere Bassani da «Botteghe Oscure»: le apprensioni si riveleranno però eccessive, in quanto l’apporto dato da Bassani alla rivista non sarà affatto minore di quello offerto nel periodo precedente l’insegnamento (ma su questo punto cfr. anche doc. 47, n. 13).


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56 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, 23 ottobre ‹1950›

Caro Giorgio, Per fortuna Silone fa la gentilezza di portarmi queste bozze a Roma. Vorrei tirare sua attenzione su pagine 346, 360, 363 delle bozze di Agee1, ma bisogna rivedere bene bene le ultime bozze. La divisione delle parole is the great stumbles blast! Silone mi porta suo racconto2 allora non è necessario mandarmelo più. Io non voglio vedere più questi scritti. Mi fido di Lei. Siamo talmente in ritardo. Io ho chiesto varie volte di sapere quando l’Antologia3 sarà pronta. Niente risposta. Spero questi giorni avere le bozze dei due prospectus perché questo deve andare in ogni volume dell’Antologia. Anche la rivista quando prevede che possa avere 25 copie qui e poi presto per l’America e l’Inghilterra? Tanti pensieri affettuosi M. C. P.S. Char è finalmente venuto e ha corretto il Bernard4. Spero che sia chiaro tutto. Vorrei spiegare una cosa molto importante. Ci sono tre divisioni. La seconda comincia con «Quelques chances» allora bisogna uno spazio doppio di quello fra le poesie di una divisione. La terza divisione comincia con «Nuit de la Terre» allora anche grande spazio prima di questa divisione. Poi un’altra cosa vorrei che la divisione «Quelques chances» comincia una pagina, anche «Nuit de la Terre». Preferisco avere le bozze nuove di questo solo. Se sono bene telegraferò. Se non le rimando il giorno stesso, sempre tutto per aerea. M.C. 56. Un foglio di colore azzurro, redatto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Paris 23 Ottobre». L’anno è il 1950 come si ricava facilmente dai continui riferimenti alla preparazione del VI quaderno di «Botteghe Oscure», pubblicato appunto nell’autunno del 1950. Le due firme, a fine missiva e dopo il post scriptum, sono sottolineate.  Cfr. agee,, The Morning Watch.  Cfr. silone, Una manciata di more. 3 Si tratta di An Anthology of New Italian Writers. 4  Cfr. bernard, Ma faim noire déjà. 1 2


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57 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani 29 ottobre ‹1950›

Caro Giorgio, Ecco le bozze ultime. Non so perché mi hanno mandato due copie di Silone1 come era solo da leggere allora non le rimando. Dylan Thomas2, vorrei la nota in tondo più grande componendo al corsivo del poema. Bataille3 sono molto fatte male. Bisogna ricomporre con gran cura dove hanno saltato 10 linee e messo più avanti pagine 4 5 8. La prego di rivedere queste pagine con cura. Ho paura che ho indicato molto male, ma Lei vedrà subito paragonando coll’originale. Poi vorrei Lettre a René Char etc. composti come i nostri titoli. Poi George Bataille o G.B. se preferisse alla fine. Ho sognato che era possibile dopo tutto stampare. Truman Capote4 è credo che sarebbe importante per noi. Lelia5 oggi è tornata dall’ospedale dove è stata 3 giorni per un dente di giudizio cattivo che si doveva levare. Questo ci ritarderà di nuovo perché dev’essere seguito non si sa ancora per 2 settimane o che. È molto noioso, ma oggi sta meglio. Mi dica quali giorni sta a Napoli e come combina la cosa. Mille saluti affettuosi M. C.

57. Un bifolio manoscritto su tutte e quattro le facciate con inchiostro blu. Sulla prima pagina in alto a sinistra è indicata la data «29 Ottobre». L’anno è il 1950, come si ricava dal contesto della lettera: vengono infatti citati i testi di Bataille (Lettre a René Char), Dylan Thomas, Truman Capote e Ignazio Silone, tutti pubblicati sul VI quaderno di «Botteghe Oscure», uscito nell’autunno del 1950; nello stesso anno, peraltro, viene pubblicata An Anthology of New Italian Writers, anch’essa menzionata nella lettera.  Cfr. silone, Una manciata di more.  Cfr. thomas, In the White Giant’s Thigh (with a note by author). 3  Cfr. bataille, Lettre à René Char sur les incompatibilités de l’écrivain. 4  Cfr. capote, The House of Flowers. 5  Lelia Caetani era la figlia di Marguerite (cfr. doc. 1, n. 1). 1 2


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In questo momento arriva sua lettera del 27. Grazie. Quando Lei è a Napoli per quasi tutta la settimana bisogna per forza che comunico con De Luca! Ho chiesto mille volte quando sarà pronta l’Antologia6 e se tutto è in ordine per mandarla via niente risposta. Poi vorrei sapere quando si può avere delle copie della rivista. Bisogna mandare qui il più presto possibile e in America circa 100 altrimenti si manca il Natale!

58 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Mercoledì ‹autunno 1950›

Caro Giorgio, Ho calcolato che col nuovo modello che le rimando del prospectus il sommario del n° VI verrà alla pagina 7 e se finisce alla pagina 8 non fa niente. Ho indicato a parte quello che si deve cambiare – France e U.S.A. – anche piccoli cambiamenti ho fatto sul vecchio prospectus. Per il prospectus Francese che mando il testo su carta rosa, dopo il sommario del n° VI, bisogna aggiungere (solo per i prospectus Francesi): dans le numero vii (avril ’51) il y aura parmi les ecrivains français Rene Char, Albert Camus, Georges Limbour, Francis Ponge, Yves Battistini etc.1 Niente dev’essere cambiato nei caratteri dei prospectus forse un po’ più di spazio dove abbiamo indicato, prima delle differenti città nell’elenco dei Librai nei Stati Uniti.

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Si tratta, come più volte ricordato, di An Anthology of New Italian Writers.

58. Un foglio di colore azzurro, redatto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicato «Mercoledì». È possibile collocare il testo nella seconda metà del 1950, e più specificamente nell’autunno di quell’anno, dal momento che, come rivelano plurimi passaggi della lettera, Marguerite Caetani dà a Giorgio Bassani indicazioni per la preparazione del VI quaderno di «Botteghe Oscure», pubblicato appunto nell’autunno del ’50.  Degli autori citati, solo Battistini non comparirà sul settimo fascicolo. I suoi lavori troveranno spazio sulla rivista solo alcuni anni più tardi: cfr. empedcle d’agrigente, De la nature, traduit du grec par y. battistini, «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 11-31, e y. battistini, Poèmes [Temps nul; Dans le champs indigo; Les Platoniciens; L’eau chimerique], «Botteghe Oscure», XXII (autunno 1958), pp. 41-44. 1


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Spero che tutto questo è chiaro. Niente bozze. Sono disperata. Non sono state mandate per aerea? Si perde tanto tempo! Per il sommario fare come abbiamo già fatto: se c’è 1 poema o 2 dello stesso autore mettere i titoli, se più di 2 solo Poesie o in Francese Trois ou quatre poèmes, in Inglese Poems. Credo che fa sempre meglio il numero di poemi, no? Il più urgente è di fare comporre i prospectus Francese e l’Inglese e correggerò subito sulle bozze. Quando ci sono le bozze dirò il numero necessario di ognuno, ma parecchio ci vorrà. Come ha potuto non andare a Napoli! E quando ci va sarà per quanti giorni? Affettuosi saluti M. C. Brecht2 si metterà dopo i Francesi.

59 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Mercoledì ‹autunno 1950›

Carissimo Amico, Ricevo in questo momento sua lettera. Primo mettiamo Brecht in questo numero, non Capote1. Tutto questo ho già scritto o telegrafato a De Luca! In copertina è bene così bianco dietro senza scritta. Se non l’ha già fatto non mandarmi Silone2 si perde troppo tempo. Meglio farlo stampare subito e

Cfr. brecht, La bonne Âme de Sé-Tchouan.

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59. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicato «Mercoledì». La lettera può essere collocata nella seconda metà del 1950, e più specificamente nell’autunno, quando venne pubblicato il VI quaderno di «Botteghe Oscure», di cui Marguerite Caetani qui discute con Bassani (cfr. i riferimenti a Brecht, Capote, Silone, Bernard). 1  Cfr. brecht, La bonne Âme de Sé-Tchouan. Effettivamente la commedia brechtiana nell’indice compare, insieme agli altri scritti in lingua francese, prima di Capote: cfr. capote, The House of flower. 2  Cfr. silone, Una manciata di more, in «Botteghe Oscure».


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mandarmi una copia delle bozze. Per Elsa Morante giudica Lei se metterla o no. Se le sembra male si può dire che è troppo tardi e lo metteremo la prossima volta!3 C’è ancora Bataille4 e forse Camus5 ma in ogni caso siamo bene dentro il nostro limite di pagine. Come mai che Bernard6 viene così poche pagine? Non era meglio mandarmi subito le bozze di questo come ho chiesto? In ogni modo vorrei subito tutte le bozze Francesi al più presto escluso Brecht perché Char viene in questi giorni e rivedrà tutto lui, anche Bataille, le prime bozze. Lei farà molta attenzione al Brecht. Grazie oggi più tardi mando i prospectus. Grazie tanto tanto di tutto Sua aff.ma M.C.

60 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Martedì ‹1950?›

Caro Bassani, Sono molto sorpresa di non ricevere le bozze1 e aspetto con ansia sua

3  E in effetti lo scritto della Morante, L’avventura, venne pubblicato sul settimo quaderno, anche se non è possibile sapere se per un giudizio riduttivo espresso da Bassani, o per i consueti problemi di tempo e di spazio. 4  Cfr. bataille, Lettre à René Char sur les incompatibilités de l’écrivain. 5 In realtà lo scritto di Camus comparirà solo sul fascicolo successivo: cfr. camus, Un homme de lettres. 6  Cfr. bernard, Ma faim noire déjà.

60. Un foglio manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu, e conservato in una busta non affrancata indirizzata a: «Dott. Giorgio Bassani | Via | presso la Signora Barbara Allason» (i dati del destinatario sono vergati con inchiostro nero). La lettera non è datata, e riporta solo in alto al centro della prima pagina l’indicazione «Martedi». È possibile, ma è solo una congettura ipotetica, che sia stata composta nella primavera del ’50; in quel periodo infatti Bassani alloggiava presso la signora Allason (cfr. docc. 37 e 41), mentre è solo nella lettera del 16 maggio 1950 che compare il nome di «Mirko», menzionato dalla Caetani in questa missiva.  Marguerite Caetani potrebbe riferirsi alle bozze del V o del VI quaderno di «Botteghe Oscure». 1


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lettera. La prego tenere Bracco2 al corrente e dirle di mandarle subito qui a Ninfa. Ho scoperto che lei deve mettere associate-editor, e non dimenticare un esemplare del prospectus Francese o Svizzero. Spero che andrà bene oggi con Mirko3 e mi rincresce di darle questo disturbo in più. Includo un chêque. Con tanti ringraziamenti sempre. Aff.ma Marguerite Caetani

Federico Bracco era l’amministratore dei Caetani (cfr. doc. 1, n. 3).  Non è stato possibile identificare chi sia il «Mirko» citato in questa lettera, nonché in quella del 16 maggio 1950 (cfr. doc. 40): forse si tratta di Mirko Basaldella, fratello di Afro. 2 3



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61 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Doganella di Ninfa, 17 gennaio 1951›

Felicissima avere racconto per prossimo numero1 trovo eccellente saluti affettuosi M Caetani

61. Telegramma inviato a «Giorgio Bassani Istituto Nautivo via Tarsia Napoli», su cui è posta la segnalazione «ritardato per guasto linea». Data e luogo di spedizione sono ricavati dal timbro postale di arrivo.  Cfr. g. bassani, La passeggiata prima di cena. L’arrivo di questo telegramma è raccontato da Bassani nel testo conclusivo de L’odore del fieno: «Prima che ce la facessi a terminare la Passeggiata dovettero passare molti altri mesi: l’intero ’50, parte del ’51; e il finale, come in seguito si sarebbe verificato non poche volte, era sopraggiunto improvviso, inaspettato. Una mattina, a scuola, stavo facendo lezione. D’un tratto la porta dell’aula si schiuse. Era il bidello con un telegramma. che gioia, a leggerlo! A telegrafarmi era Marguerite Caetani. Mi diceva che la Passeggiata le era piaciuta, e che contava di pubblicarla nel prossimo numero della rivista» (id., L’odore del fieno, Milano, Mondadori, 1972, poi, in edizione definitiva, in id., Il romanzo di Ferrara, Milano, Mondadori, 1980, ora in id., Opere, p. 938). 1

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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62 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Roma, 16 marzo 1951›

Impossibile riceverla Ninfa domani lascio messaggi Elsa1 M Caetani

63 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Venerdì ‹aprile-giugno 1951›

Caro Giorgio, Grazie del telegramma! e della lettera rimandata da Parigi! È certo molto noiosa la questione distribuzione e bisogna chiarirla. Certo se è questione del prezzo stampato sulla rivista, mi pare che Lei avrebbe dovuto occuparsene e farlo come il n. VII. Anche non mandarla ai critici prima di sapere quando sarà distribuita, ma parleremo di tutto questo. Ho scritto a Mondadori dicendole che speravo di vederle presto a Roma per parlarle di

62. Telegramma inviato a «Geogio [sic] Bassani via Chiatamone 55 napoli», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 1

Si tratta di Elsa Dallolio, sul cui ruolo all’interno di «Botteghe Oscure», cfr. doc. 14,

n. 5. 63. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicata la data: «Venerdì». Della missiva è conservata anche la busta, non affrancata, indirizzata a «Sig. Giorgio Bassani | via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma». La lettera risale alla primavera, inizio estate del ’51, come rivelano due elementi interni al testo: innanzitutto il riferimento al VII quaderno (primavera 1951), già uscito e che avrebbe dovuto fungere da modello per il successivo, evidentemente in preparazione; e poi le trattative con Mondadori, che a partire dall’aprile del ’51 si infittirono, fino a giungere all’accordo per la distribuzione, siglato il 4 luglio 1951 (cfr. doc. 65, n. 10); data, quest’ultima, che si impone come sicuro termine ante quem di datazione.


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tante cose. Lui è così gentile con me e vuole fare tutto personalmente che credo si può sempre arrivare ai nostri fini1. A prestissimo. Mi vuol telefonare tardi pomeriggio di 2? Affezione Marguerite Caetani

64 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Hotel Beau-Rivage Duchy-Lausanne, Svizzera, 10 luglio ‹1951›

Caro Giorgio, Per sbaglio ho portato via con me queste poesie ma forse non è uno sbaglio. Io metterei il primo, secondo è I Indiani1 e trovo sufficiente ma se Lei vuole assolutamente un altro allora n° 3, ma mi pare che 3 poesie bastano, no? Elsa2 ha un gruppo di poesie di un giovane amico di Giuliana3 che a me

L’accordo con Mondadori per la distribuzione andò a buon fine, e l’editore si fece carico della rivista per il biennio 1951-1952 (ma su questo punto cfr. doc. 65, n. 10). 1

64. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. L’indicazione di data e luogo, «Hotel Beau Rivage | Duchy-Lausanne | Svizzera | 10 Luglio», è in alto a sinistra della prima pagina. L’anno è ricavabile dal contesto: la Caetani riferisce delle sue trattative con Mondadori, che proprio nel luglio del ’51 trovarono la loro definitiva soluzione.  Né sul VII, né sull’VIII quaderno, entrambi del 1951, è pubblicata una poesia con questo titolo: pertanto non è possibile indicare a quale autore Marguerite Caetani faccia riferimento. 2 Si tratta di Elsa Dallolio, sui cui rapporti con «Botteghe Oscure», cfr. doc. 14, n. 5. 3  La marchesa Giuliana Benzoni, attiva antifascista durante la guerra, e disposta a sfruttare al meglio la sua posizione e la sua rete di conoscenze per fini cospirativi, fondò insieme a Nina Ruffini «Il Ritrovo» – un circolo letterario che organizzava incontri, dibattiti, conferenze –, offrendone la presidenza a Marguerite Caetani (su «Il Ritrovo», cfr. e. croce, Un punto di ritrovo, «Il Mondo», 21 gennaio 1964). E come ricorda Stefania Valli, «dopo la cessazione delle attività del circolo, riunioni e incontri informali proseguirono nelle case dei Caetani e quasi naturalmente prese corpo il progetto della rivista» (valli, Introduzione, p. 16). Utili per comprendere il rapporto tra la Benzoni e Marguerite Caetani, sono anche le parole di colei che fece da tramite tra le due, ossia Elena Croce: «Appena tornata a Roma, 1


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piacciono di più e sono molto contenta di avere Pedio4, mi pare sia il nome. C’è più sostanza e sicurezza per l’avvenire credo. Elsa Le mostrerà. Viaggio passato bene. Visto Mattioli 5 e Mondadori molto gentile e vuol occuparsi prossimamente di «Botteghe Oscure» in tutto6. Abbiamo anche mancato di avrei dovuto collaborare alla costituzione di un circolo di cultura [“Il Ritrovo”], perché era indecoroso [secondo Giuliana Benzoni] che in una città come Roma non solo non si fosse offerto il minimo segno di ospitalità, ma non si ricambiasse minimamente quella che veniva offerta dai suoi liberatori. […] Il progetto di Giuliana Benzoni sembrava di attuazione improbabile, ma il mio compito si riduceva per il momento ad una sola operazione, che però si supponeva difficile: dovevo ottenere l’adesione della principessa di Bassiano, che abitava a due passi da me, circostanza, in quei tempi di guerra in cui si faceva la cosiddetta vita di quartiere, non trascurabile. La principessa aveva in effetti requisiti quasi unici per presiedere quella iniziativa, poiché era cognata di Biddle, personalità di grande levatura, che era stato Attorney General e membro del Tribunale militare a Norimberga; ma era soprattutto notissima a Parigi come mecenate e promotrice della letteratura più nuova e di più alta qualità con l’ormai leggendaria «Commerce»: era, infine, italiana in quanto moglie di uno dei rari rappresentati della aristocrazia romana che avevano mantenuto un atteggiamento contrario al fascismo» (croce, Due città, pp. 37-38; ma sulla Benzoni cfr. anche pp. 35-36). Da tenere presenti però sono anche le pagine autobiografiche della Benzoni, in cui l’esperienza del ‘Ritrovo’ viene adeguatamente rammemorata: «Decidemmo con Margaret [Marguerite Caetani], Iris Origo ed altre bilingue quasi tutte aristocratiche – era inevitabile che conoscesse l’inglese solo chi aveva avuto le governanti – di facilitare incontri e contatti con gli alleati. Sarebbero stati utili ad entrambi, a quei soldati-amministratori che ci trattavano come inquilini morosi di una proprietà che si vuole recuperare e avevano l’atteggiamento di volerci buttare fuori a calci, a noi che rischiavamo il senso di inutilità. Fummo gentili precettrici. A un certo momento, fondammo a Palazzo Del Drago, che la buona Caetani ci aveva generosamente offerto, “Il Ritrovo”, in cui ospitavamo gli atletici yankees, smarriti nelle piazze romane peggio che in una palude. | Si mescolarono nelle grandi sale del palazzo i più diversi interpreti della politica di quegli anni. C’era di tutto, dai monarchici agli azionisti, Mario Berlinguer e il filomonarchico liberale Manlio Lupinacci. Leopoldo Piccardi dominava il gruppo di tecnici di varia estrazione. Si faceva musica, ma c’erano anche contraddittori e dibattiti. Certo, l’esclusivismo e la civetteria erano il limite dell’iniziativa che, però, ebbe il pratico effetto di stabilire dei rapporti privilegiati. In questa élite politico-mondana gli alleati saggiavano un paese che non era quello reale, ma lì, se non altro, non eravamo più estranei, sconosciuti o maltrattati» (g. benzoni, La vita ribelle: memorie di un’aristocratica italiana tra belle époque e repubblica, raccolte da v. tedesco, Bologna, Il Mulino, 1985, pp. 209-210). Si ricordi infine che anche Iris Origo, citata peraltro dalla stessa Benzoni, ha dedicato alcune pagine alla figura della singolare marchesa e al suo impegno per il circolo del ‘Ritrovo’: cfr. origo, Un’amica, pp. 41-44. 4 In realtà il nome di Pedìo comparirà solo sull’ultimo numero della rivista: cfr. r. pedìo, Yorick, «Botteghe Oscure», XXV (primavera 1960), pp. 359-360. 5 Sulla figura di Mattioli e sui suoi rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 1, n. 12. 6 Proprio in quei giorni l’accordo con Mondadori per la distribuzione della rivista, frutto di non facili trattative iniziate in primavera, venne raggiunto,: le condizioni erano regolate da un contratto datato 4 luglio 1951, che evidentemente, stando almeno a quanto


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un giorno un ciclone! Qui scrivo, scrivo, scrivo e mi riposo che ero stanca morta arrivando. Affettuosi saluti Marguerite Caetani

65 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Hotel Beau-Rivage, Lausanne, 30 luglio ‹1951›

Caro Giorgio, mi scuserà di non aver scritto prima ma sono stata a Parigi e ho avuto tanto, tanto da scrivere per «Botteghe Oscure». Elsa1 è qui con noi e non è stata bene ma adesso sta meglio e domani si alza non so quando torna ma credo fra una quindicina. Ho riportato da Parigi delle belle cose per noi e Guilloux ci manderà un racconto anche2. Sarà molto bene la parte Francese. Inglese anche bellissima e anche Americana. Molta poesia è importantissima. Presto manderò tutta la lista. Tucci m’ha mandato un bel racconto ma in Inglese e deciderà pubblicare da noi primo in Inglese3. Allora bisognerebbe fare in modo di avere un pezzo bello di Pratolini4. Io non ho l’indirizzo. Me lo mandi?

sostiene Marguerite Caetani in questa lettera, venne sottoscritto dalle controparti qualche giorno dopo (ma su questo punto cfr. doc. 65, n. 10). 65. Un bifolio di colore azzurro, manoscritto con inchiostro blu su tutte e quattro le facciate. In alto a sinistra della prima pagina sono riportati data e luogo: «Hotel Beau Rivage, Lausanne | 30 Luglio». L’anno, 1951, è ricavabile dal timbro postale sulla busta («2-VIII-1951»), indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via del Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma | Italia». Si tratta di Elsa Dallolio, sul cui ruolo all’interno di «Botteghe Oscure», cfr. 14, n. 5.  Cfr. l. guilloux, Le Muet mélodieux, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 134-156. È da ricordare che Guilloux collaborerà anche in altre occasioni con la rivista di Marguerite Caetani: cfr. id., Le Chercheur et la servante, «Botteghe Oscure», XI (primavera 1952), pp. 31-39, e id., Hameau, «Botteghe Oscure», XVIII (autunno 1956), pp. 43-63. 3  Cfr. tucci, Those long shadows. 4  L’auspiscio di Marguerite Caetani sarà ripagato, dal momento che nel numero autunnale comparve un importante inedito di Pratolini: cfr. v. pratolini, L’amante di vent’anni (da un romanzo inedito) (il romanzo in cui confluiranno queste pagine è Lo scialo). 1 2


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Intanto può Lei chiedere a Bracco5 di mandare una somma 30.000? a Lui6. Scriverò domani a Bracco anche per Lei. Vorrei sapere al più presto quante pagine fanno i Italiani come stanno. Tra una settimana andiamo a Mégève, Haute Savoie et il 24 Agosto a Parigi fino all’8 Settembre, poi Londra. Per 15 giorni mi può scrivere qui perché rimanderanno la lettera. Dopo scrivo io di nuovo. Sarà un bellissimo numero. Per Saba era incerto e se non vuole non mi fa proprio niente per nove poemi7. Spero che non soffre troppo del caldo e che può lavorare per sé.

Si tratta dell’amministratore dei Caetani, per cui cfr. doc. 1, n. 13. In risposta a tale compenso, Pratolini scrisse alla Caetani il 14 novembre 1951: «Gentilissima Principessa, | sono io contento che quel frammento le sia piaciuto, e di pubblicare su «Botteghe Oscure». In quanto al compenso va benissimo, è molto generoso e La ringrazio» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 223). 7  La trattativa fallì, e Saba, dopo aver già pubblicato nel ’49 (cfr. u. saba, Uccelli, «Botteghe Oscure», III, primavera 1949, pp. 12-17), comparve su «Botteghe Oscure» solo nel ’53 (cfr. id., Gli Ebrei, «Botteghe Oscure», XI, primavera 1953, pp. 427-469). Invero le vicende legate ad una possibile collaborazione di Saba al numero autunnale del ’51 apparvero subito molto complicate, sebbene fosse stato proprio Saba a rivolgersi a «Botteghe Oscure», proponendogli l’edizione di 35 poesie (Amicizia). Tuttavia, attraverso una lettera della figlia Linuccia, inviata a Bassani il 12 giugno 1951, il poeta dettava delle condizioni che la Caetani difficilmente avrebbe potuto accettare: «1) Papà deve essere assicurato di ricevere a tempo, e per un’ultima revisione, le bozze già corrette. Possono essergli sfuggiti degli errori di macchina; può fare, nel frattempo, qualche ritocco a qualche verso, ecc. E di tutto desidera poi assicurarsi sul testo definitivo. | 2) Le 35 poesie devono essere pubblicate tutte, e tutte nell’ordine che ha dato loro mio padre. Devono iniziare, spazialmente, il numero della Rivista (vale a dire che questo deve incominciare con Amicizia) ed essere pubblicate senza ritardi nel numero prossimo (credo – salvo errore – l’VIII). Questo perché papà intenderebbe pubblicare entro l’anno un volume con Uccelli ed Amicizia che ne sono un po’ (sebbene nati in un’atmosfera diversa) la continuazione. | 3) La Rivista versa a mio padre (o a me per lui) l’importo di L. 100.000; e queste subito, all’accettazione, cioè del dattiloscritto. | 4) Papà spera che la signora Principessa non abbia nulla in contrario che egli pubblichi prima tre delle poesie di Amicizia in altre Riviste, e precisamente Quasi una moralità – Sorpresa – Morte di un pettirosso. Dette poesie sono state scelte da lui non già seguendo un criterio di “bellezza”, ma perché sono quelle che meno soffrono ad essere pubblicate separatamente. Però queste poesie dovrebbero apparire ugualmente in «Botteghe Oscure», dato che Amicizia forma un gruppo di poesie inscindibile. […] Mio padre aggiungerà forse una nota di poche righe, come chiarimento all’ultima poesie di Amicizia (Al lettore) […] Per quanto riguarda poi il compenso chiesto, papà non lo crede affatto esagerato» (ibidem, p. 243). Certamente il progetto di pubblicare tre liriche anche in altra rivista, una nota dello scrittore, e una richiesta di 100.000 lire devono aver scoraggiato Marguerite Caetani e Giorgio Bassani. È vero anche però che stando a questa lettera del 30 luglio, in cui si parla di «nove poemi», la ricerca di un accordo tra le esigenze di Saba e quelle della rivista deve esserci stata, sebbene senza significativi risultati. 5 6


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Elena8 m’ha scritto che Raimondo9 scrive che Roma è fresca deliziosa! L’ho detto che tutto è andato tanto bene con Mondadori, e che mi farà tutto lui personalmente per la rivista10. Molti affettuosi saluti Marguerite Caetani Credo che non si può dire assolutamente sì a Bacchelli prima di vedere11. In principio sì.

Si tratta di Elena Croce, per il cui ruolo in «Botteghe Oscure», cfr. doc. 1, n. 7.  Raimondo Craveri era il marito di Elena Croce (cfr. doc. 1, n. 13). 10 Il 4 luglio 1951 Marguerite Caetani siglò un contratto con la Arnoldo Mondadori Editore, la quale si impegnava a distribuire la rivista negli anni ’51 e ’52 e, «nei limiti economici consentiti dall’accordo, […] di fare la migliore propaganda e pubblicità alla rivista «Botteghe Oscure»» (ibidem, p. 207). Scaduto il biennio contrattuale però la Mondadori decise di desistere dall’impresa, a causa di «complicazioni e difficoltà circa il prezzo, la politica degli abbonamenti, le date di lavorazione, i tempi e le modalità della distribuzione» (g.c. ferretti, Alla sinistra del padre, in a. mondadori, Lettere di una vita. 1922-1975, a cura di g.c. ferretti, Milano, Mondadori, 1996, p. LXVI). Gli ostacoli di cui parla Ferretti sono di natura prevalentemente economica, e risiedono in seno all’organizzazione della casa editrice, che pagava i propri agenti in percentuale alle vendite eseguite: «particolare, questo, – scriveva Arnoldo Mondadori a Enzo Pagliara, responsabile della sede romana, il 23 aprile 1951 proprio in relazione a «Botteghe Oscure» – che sembra lì per lì di scarsa importanza e che invece è di portata enorme» (ibidem, p. 383). 11  La proposta avanzata da Bacchelli non portò ad alcun risultato, dal momento che né nell’VIII quaderno, né in quelli successivi, vennero pubblicati suoi scritti (mentre, come già detto, Bacchelli comparve nel IV quaderno con le liriche Sui fiumi di Babele). 8 9


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66 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Lausanne, 3 agosto 1951›

Niente piu posto per Pratolini1 chiedere per primavera ho telegrafato Moravia2 scrivo Caetani

66. Telegramma inviato a «Bassani 16 via Gransasso [sic] Rome», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. In realtà poi il «posto per Pratolini» verrà trovato, complice forse l’insistenza di Bassani, sempre attento a difendere lo spazio concesso agli italiani, e soprattutto a non rimandare la stampa degli scritti già arrivati da tempo, e a cui era stata garantita la pubblicazione. 2  Moravia era stato invitato a collaborare al numero autunnale di «Botteghe Oscure», e assolse il suo compito inviando alla Caetani la novella Luna di miele, sole di fiele (poi in a. moravia, Racconti romani, Milano, Bompiani, 1952, pp. 759-789): «Stamani – scriveva Moravia a Marguerite nel settembre del ’51 – ho finito la novella che avevo incominciato a Roma, al mio ritorno da Capri. | Si intitola Viaggio di nozze o qualchecosa di simile. Ci sono, è vero, alcune crudezze, ma strettamente necessarie e più caste che sia possibile. L’argomento, come vedrà, non è solito e forse non è mai stato trattato prima» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 214). Le «crudezze», e «tutto il tono che era spiacevolissimo e triviale e privo di valori artistici» (come scrive la Dallolio alla Caetani il 4 ottobre 1951, ibidem, p. 157), porteranno la Caetani a rifiutare la novella, probabilmente con l’accordo dello stesso Bassani («Bassani non gli ha detto nulla, poiché tu gli scrivevi. Del resto, credo si sia accorto egli pure che non era una cosa molto adatta a «Botteghe Oscure» e aveva proposto di togliere quella volgarità finale, che dopo tutto era se mai contro il “partito”», ibidem). 1


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67 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Indirizzo fino al 24 Agosto Hotel du Mont d’Arbois, Megève, Haute Savoie, France, ‹8 agosto 1951›

Caro Giorgio, Credo che Lei esagera un po’ riguardo di Pedio1. Insomma quando si riapre la Bottega di De Luca Lei vedrà insieme con Elsa che sarà di ritorno a quel momento. Non mi pare che c’era questa fretta di far comporre gli Italiani bastava fine Agosto quando ci sarà tutto o quasi. Questi 10 copie per Char sono state respinte perché spedite male. Adesso non fa niente. Avrebbe dovuto mandare ognuna separata. Insomma tutto questo sarà fatto in un modo differente la prossima volta, tutte con etichette fatte dalla signorina nostra. Niente risposta di Moravia ma il telegramma non respinto. Potrebbe Lei forse sapere dove sta?2 Così avremo tempo di vedere finito il libro di Pratolini e scegliere bene3. Caro Giorgio tutto va sempre meglio per «Botteghe Oscure». Vedrà questa volta sul piano internazionale. Scriverò molto presto. Affettuosi saluti M. Caetani

67. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con lapis. In alto a destra della prima pagina è indicato il luogo: «Indirizzo fino al 24 Agosto | Hotel du Mont d’Arbois | Megève | Haute Savoie | France». La data è ricavabile dal timbro postale («8-8-51») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Presso Farneti Putti | (Bologna) Vidiciatico» (ma il tutto è correzione di «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso | Monte Sacro | Roma | Italia». 1 Si tratta dello scrittore triestino Pedìo, citato anche in una lettera del 10 luglio 1951 (cfr. doc. 64, n. 4). 2  Moravia risponderà a settembre, inviando alla Caetani la novella promessa (cfr. doc. 66, n. 2). 3 Il libro di Pratolini dovrebbe essere Lo scialo, al quale lo scrittore stava lavorando proprio in quel periodo, e da cui infatti estrasse due passi per «Botteghe Oscure». In realtà la stesura del romanzo venne interrotta e ripresa qualche anno più tardi, fino al 1960, anno della pubblicazione.


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68 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, 25 settembre 1951›

Prie envoyer Moravia express et telegrapher votre opinion ecris1. M. Caetani

69 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, 29 settembre 1951›

Bravo amico prenderò Pratolini con gioia telefonerò Elsa martedì ore dieci non dire niente prima a Moravia1. M Caetani

68. Telegramma inviato a «Bassani presso Porcellin‹…›, i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. In questo telegramma la Caetani esorta Bassani a scrivere la sua opinione sul racconto di Moravia. Il giudizio non deve essere stato lusinghiero, se quattro giorni dopo la Caetani decise senza riserve di rifiutare il testo (cfr. doc. 69). 1

69. Telegramma inviato «Bassani 16 via Gran Sasso Rome», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 1  Lo scritto di Pratolini, L’amante di vent’anni (da un romanzo inedito), edito sull’VIII quaderno di «Botteghe Oscure», sarebbe dovuto slittare sul successivo numero primaverile del ’52; venne invece pubblicato nel ’51 grazie allo spazio lasciato libero dalla novella di Moravia, rifiutata da Bassani e dalla Caetani (cfr. doc. 66).


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70 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani 14 ottobre ‹1951›

Caro Giorgio, Finalmente mi metto a scriverla. Lei mi deve credere molto ingrata, ma veramente non lo sono, ma non ho mai mai avuto in vita mia tante cose da scrivere ogni giorno, ogni volta che passa quel benedetto o piuttosto maledetto postino. Generalmente cose da fare con «Botteghe Oscure» ma anche altre cose d’affari miei in U.S.A., lettere per il matrimonio di Lelia etc. etc.1 Poi ogni giorno ricevo almeno 5 o 6 manoscritti di qui, Inghilterra o U.S.A. che debbo leggere e rispondere guai se gli lascio accumulare. Ho delle cose veramente interessanti per il n° IX. Spero di avere Petroni dopo tanto tempo e forse Cassola2. Non c’è male Pratolini ma ho un po’ abbastanza di queste Ragazze di S. Frediano [sic] non trova anche Lei?3 Certo è molte volte preferibile a Moravia. L’ho scritto. Chi lo sa come prenderà la cosa?4

70. Tre fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu, per complessive cinque facciate. Sulla prima, in alto a sinistra, è indicata la data: «14 Ottobre». L’anno è il 1951, come si desume dai riferimenti all’ultimo testo di Pratolini, uscito sull’VIII quaderno dell’autunno del ’51 (mentre sul III era apparso Le ragazze di Sanfrediano), al matrimonio di Lelia Caetani, e alla preparazione del IX fascicolo, stampato nella primavera del ’52. Hubert Howard e Lelia Caetani si sposarono il 17 settembre 1951.  Né Petroni, né Cassola compariranno nei fascicoli del ’52, ma solo qualche anno più tardi: il primo dando alle stampe il suo terzo romanzo, nel ’54 (cfr. g. petroni, Noi dobbiamo parlare, «Botteghe Oscure», XIII, primavera 1954, pp. 352-462; e si tenga presente che Petroni aveva pubblicato sulla rivista anche i suoi due precedenti romanzi: cfr. id,. Il mondo è una prigione, «Botteghe Oscure», I, primavera 1948, pp. 3-89, e id. La casa si muove, «Botteghe Oscure», IV, autunno 1949, pp. 172-292; mentre in uno degli ultimi numeri della rivista anticiperà alcuni suoi racconti: cfr. id., Le macchie di Donato, «Botteghe Oscure», XXIII, primavera 1959, pp. 362-378), mentre l’altro pubblicando tre suoi racconti lunghi, La casa di via Valadier, Rosa Gagliardi, Angela [poi riedito con il titolo La maestra, in c. cassola, Storia di Ada, Torino, Einaudi, 1967, pp. 69-174], rispettivamente nel ’55, nel ’56, e nel ’58. 3  La Caetani si riferisce agli stralci de Lo scialo, pubblicati con il titolo de L’amante di vent’anni (da un romanzo inedito) sull’VIII quaderno di «Botteghe Oscure». 4  La Caetani avverte Bassani di aver comunicato a Moravia la notizia circa il rifiuto del racconto inviato a «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 66, n. 2). 1 2


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Lei sarà in una biblioteca quest’inverno? Prego di mandarmi subito tutti nomi con indirizzi di quelli a cui debbo ancora soldi e quanto. Trovo molto bella la poesia di Manfredi5. Spero che avrò fra giorni chiuso per il distributore Americano e il numero di copie che vorrà. In Inghilterra va molto bene e qui anche. Manderò in questi giorni le liste a Bracco6 anche quelle che spettano a De Luca. La mia sorella è qui. È una grande gioia per me. Notizie molto buone di Lelia. Sarò a Roma verso il 15 novembre credo. Spero tanto che Lei sta bene et tutta la famiglia sua. Elsa7 m’ha detto che come ho suggerito si farà una brochure Italiana con le critiche. Vorrei che si rifaccia la stessa come l’ultima volta per la Francia e in Inglese anche la stessa, solo si può aspettare alcuni giorni ancora per la risposta definitiva del distributore americano. Se tarda troppo faremo senza. Questa volta non vorrei che nemmeno un volume sia mandato via senza contenere una brochure. Per les bandes credo che si può mettere tutti Francesi e Italiani e scriverò quali Americani e Inglesi si deve mettere. Tanti pensieri affettuosi Marguerite Caetani

5  Cfr. a. manfredi, “È la voce azzurra del mare”, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 401-402. 6 Bracco era l’amministratore di casa Caetani (cfr. doc. 1, n. 3). 7 Si tratta di Elsa Dallolio, per i cui rapporti con «Botteghe Oscure» cfr. doc. 14, n. 5.


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71 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Domenica ‹1951›

Caro Amico, Ecco l’assegno con molto affetto. Spero quest’altra settimana di vederla. Peccato che non è qui oggi. Sua M. C. Tutti saranno pagati questa settimana. Non ho l’indirizzo di Betocchi1.

71. Un foglio di colore azzurro, manoscritto solo sul recto con inchiostro blu. In alto al centro è indicato il giorno di spedizione: «Domenica». Del presente documento è conservata la busta, non affrancata, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | A mano urgente». Il biglietto risale quasi certamente al 1951, anno in cui per la prima volta Betocchi pubblicò su «Botteghe Oscure». È più difficile invece che la missiva risalga al 1957 (seconda e ultima apparizione di Betocchi sulla rivista), in quanto in quell’anno, nella lettera del 27 giugno 1957 (cfr. doc. 114), Bassani comunicò alla Caetani i collaboratori del XIX quaderno che ancora attendevano di essere pagati: tra questi figurava anche Betocchi, di cui però Bassani fornì da subito anche l’indirizzo, che invece qui la Caetani dichiara di non conoscere.  Carlo Betocchi pubblicò su «Botteghe Oscure» in due occasioni: cfr. betocchi, Poesie [Di sé e dell’ombra, Al termine del giorno, Requiem d’autunno, Sull’Aniene, Notturna, In Lode, All’uscita notturna del cantiere]; id., Poesie inedite vecchie e nuove (D’Aprile, Treno notturno, Mattina, Dai tetti, Lettera d’autunno), «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 558-562. 1



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72 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Doganella di Ninfa, 22 febbraio 1952›

Molto preoccupata e infelice che sta ancora male prego notizie con grande affetto. Marguerite Caetani

73 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Roma, 21 marzo 1952›

Caro Giorgio, Spero che ha questi scritti! 1

72. Telegramma inviato a «Bassani via Gran Sasso 16 Monte di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale.

sacro

M. C.

Roma», i cui estremi

73. L’annotazione di Marguerite Caetani, in inchiostro blu, si trova sul fondo di un biglietto, vergato a penna nera, di Giovanni P‹…›lli – il nome non è perfettamente leggibile e, in ogni caso, non sembra riconducibile a nessuno scrittore che ha pubblicato su «Botteghe Oscure» – il quale chiedeva nuovamente alla Principessa la restituzione dei suoi manoscritti: «Roma 13/3/52 Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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74 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani 4 rue du Cirque, Paris (8e) 20 luglio ‹1952›

Carissimo Giorgio, Sono così felice che ha combinato con Roditi1. Lui era charmé di Lei. Che uomo curioso no? Molto intelligente ma! Speravo di vederlo qui per varie ragioni, ma non ha telefonato o se quando ero fuori di casa. Torna qui i primi Settembre pare. Spero che Lei potrà finire il suo racconto. Che noia il caldo a Roma! Qui fa massimo 21 celsius! La prego di scrivermi per la parte Italiana che Elsa2 non mi dice niente. Come stanno le cose adesso per Lei, Petroni e Carlo Levi? Bisogna sempre | Cara Principessa, | penso che la mia lettera del 25/2 sia andata smarrita. Unisco qui copia della medesima e lascio il tutto alla sua portineria.. | La prego vivamente di non lasciarmi senza notizie. | Molti cordiali saluti | Giovanni P‹…›lli». La lettera allegata, dattiloscritta con inchiostro nero su un foglio di piccole dimensioni disposto in orizzontale, riporta il seguente testo: «Roma, Via del Corso 504, tel. 682327 | 25 febbraio 1952 | Cara Principessa, | avrei urgente bisogno di riavere i dattiloscritti di quei miei racconti che, tramite Giorgio Bassani, Le feci avere circa un anno fa. | Per mia imprevidenza non ne avevo battute che due copie, una delle quali, per la distrazione di un amico poeta, sembra essere andata definitivamente smarrita. Non resta perciò che la copia inviata a «Botteghe Oscure». | Non me ne sarei preoccupato grandemente se la pubblicazione di uno dei racconti non avesse destato un tantino di interesse e la richiesta da parte di alcuni di mandare in lettura qualcos’altro di quel periodo. Di qui la mia ansia di riavere i dattiloscritti in Suo possesso. | Voglia essere tanto cortese di farmeli mandare. O, se crede, mi faccia avvisare telefonicamente perché io venga a prenderli. | Mi scusi per il disturbo che Le arreco. | Con i più deferenti saluti». Della missiva e del suo allegato è conservata anche la busta indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma», dalla quale, attraverso il timbro postale («21-III | 1952»), è possibile ricavare il giorno di spedizione. 74. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono riportati data e luogo: «4 rue du Cirque, Paris (8e) | 20 Luglio». L’anno è il 1952, come suggerisce il riferimento a Roditi, menzionato anche nelle successive lettere del 20 e del 27 agosto 1952, rispettivamente di Bassani e della Caetani.  Non è chiaro quale tipo di accordo ci fosse con Edouard Roditi: molto probabilmente questi aveva invitato Giorgio Bassani a collaborare a qualche rivista francofona (cfr. doc. 76). Ad ogni modo, il progetto, qualunque esso fosse, fallì, tanto che la Caetani il 27 agosto scriveva a Bassani: «È veramente peccato per Roditi. A me non fa niente ma per Lei era comodo!» (doc. 77). 2 Si tratta di Elsa Dallolio, che collaborò attivamente con «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 14, n. 5). 1


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chiederlo se ha qualcosa per noi e poi a un certo momento basta. Ma Petroni, ci tengo assolutamente. Così con Lui con Lei e il resto come si stanno come quantità? Ho detto a Elsa di dirle quanto mi piace il racconto del ragazzo morto3. Prego scrivermi presto tutto questo perché ho bisogno di mandare in U.S.A. il sommario al più presto anche se non proprio sicuro tutto. Lì le cose vanno molto bene. Poi vorrei sapere se veramente le biblioteche prendono 100 copie o se non quante. Anche lì devo sapere quante serie posso mandare in U.S.A. e questo presto. Se Lei può comunicare con Bracco4 e dirle di scrivermi quante copie rimangono adesso, dopo date alle Biblioteche? Grazie tante. Ieri s’è deciso un articolo nel «New Yorker». Avremo «Harper Bazar», «American Vague» + «New Yorker» al principio di autunno5. Tanti saluti affettuosi Marguerite Caetani

75 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani August 13th ‹1952›

Caro Giorgio, Aspettavo con tanta impazienza suo racconto1 e una lettera con la lista degli Italiani per il sommario che mi chiedono da tutte le parti. Come mai non ricevo né l’uno né l’altra?  Cfr. bernard, Ma faim noire déjà. Federico Bracco era l’amministratore di casa Caetani (cfr. doc. 1, n. 3). 5 Stando alle nostre ricerche, non tutte le recensioni auspicate da Marguerite Caetani arrivarono; fece eccezione il «New Yorker» che si occupò di «Botteghe Oscure» in ben due occasioni nell’arco di un anno: cfr. genêt, Letter from Paris, «The New Yorker», 10 January 1953, e l. bogan, Verse, «The New Yorker», 19 September 1953. 3 4

75. Un foglio manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro nero, e datato, in alto a destra della prima pagina, «Aug. 13th». I riferimenti al racconto di Bassani, evidentemente promesso ma non ancora inviato, al mancato invio della «lista degli Italiani», e alle poesie di Pasolini si ritrovano anche nella successiva lettera della Caetani del 27 agosto: convergenze che inducono ad affiancare le due missive, e dunque a collocare la presente al 1952.  Cfr. g. bassani, Una lapide in via Mazzini, «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 444-479. 1


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Ho mandato le poesie di Pasolini a Elsa2 e lei sarà in questi giorni a Roma. Sono belle ma forse con qualche parola cambiata?3 Certo le metterei. La prego di scrivermi e mandarmi il racconto. Con grande affetto M.C

76 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Livorno, 20 agosto 1952

Cara Principessa, ricevo qui la sua lettera del 13. È molto tempo che io le ho mandato l’elenco delle cose stampate; mi affrettai a mandarglielo non appena lei me lo richiese, più d’un mese fa. Forse non ha ricevuto la mia lettera? Ma non credo … perché ad essa era acclusa la poesia di Pasolini. Comunque ecco di nuovo l’elenco: Italo Calvino: La formica argentina p. 351 Elsa Morante: Lo scialle andaluso p. 462

Si tratta di Elsa Dallolio, per i cui rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 14, n. 5. In realtà il nome di Pasolini non comparirà nel X quaderno, per questioni di spazio (cfr. doc. 75), ma solo nel XII (cfr. p.p. pasolini, Picasso, «Botteghe Oscure», XII, autunno 1953, pp. 402-410). 2 3

76. Una cartolina della «R epubblica italiana», redatta su entrambi i lati con inchiostro blu. Sul lato destro del recto sono riportati gli estremi del destinatario: «Ill.ma Signora Principessa | Marguerite Caetani di Sermoneta | Paris | Rue du Cirque 4». 1  Cfr. i. calvino, La formica argentina, «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 406441. In riferimento a questo testo, Calvino scriveva a Michele Rago il 7 giugno 1952: «È un periodo che lavoro abbastanza: ho scritto un racconto piuttosto abile ma un po’ gratuito, perciò non ne sono molto contento: uscirà su «Botteghe Oscure»» (id., Lettere 1940-1985, Milano, Mondadori, 2000, p. 343). 2 In realtà il testo della Morante venne pubblicato sul numero successivo a quello preventivato: cfr. e. morante, Lo scialle andaluso.


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Silvio D’Arzo: Casa d’altri p. 483 Francesco Arcangeli: Prose p. 264 Alessandro Parronchi: Viaggio a Pietramala (poesie) p. 25 Giuliano Gramigna: Poesie p. 26 Come vede, sono già 159 pagine. Restano il mio racconto7 che, come le dicevo nella mia ultima lettera, ho finito il 14 u.s., e debbo ricopiare. E la poesia di Pasolini8. Fra tutti e due fanno almeno 50 pagine (40 pagine il racconto, e dieci la poesia). Come facciamo? Comunque vedrà Lei quello che converrà. Il racconto glielo manderò ricopiato entro il 31 agosto. Domenica prossima sarò a San Candido, da Valeria9, e in pochi giorni mi sbrigherò della cosa. Mi è dispiaciuto di aver deluso Roditi10. Ma dovevo finire il racconto: e non è stato possibile, per me, occuparmi d’altro. Speravo fino all’ultimo di potercela fare! Mi scriva a San Candido (Bolzano), via Versciaco 1. Ci sarò dal 24 al 3 o 4 settembre. Con tutto l’affetto, Suo Giorgio P.S.: Credo che nella poesia di Pasolini possano essere cambiate some words. Ma è peccato!

Cfr. s. d’arzo, Casa d’altri, «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 352-400; testi di D’Arzo compariranno anche due anni più tardi: cfr. id., Due poesie [Rimpianto, Purgatorio di A. Nerared, Professore (1897…)], «Botteghe Oscure», XI, primavera 1953, pp. 477-478. 4 Il riferimento è incomprensibile dal momento che il nome di Francesco Arcangeli compare solo nel secondo quaderno: cfr. arcangeli, Da Stella Sola. 5  Cfr. parronchi, Poesie. 6  Cfr. g. gramigna, Poesie [Messaggio da Piazza San Babila, Su un vecchio foglio], «Botteghe Oscure», X (autunno 1950), p. 442-443. 7 Si tratta di Una lapide in via Mazzini. 8  Come già ricordato Pasolini non comparirà sul X quaderno, ma solo sul XII; cfr. pasolini, Picasso. 9  Valeria Sinigallia era la moglie di Bassani. I due si conobbero nel 1940, e si sposarono il 4 agosto 1942, pochi giorni dopo la scarcerazione dello scrittore. Ebbero due figli: Paola ed Enrico. 10 Scrive a tal riguardo Stefania Valli: «Non sappiamo a quale promessa fosse venuto meno Bassani, né identificare con certezza la persona che egli aveva deluso. Possiamo ipotizzare, comunque, che egli si riferisse a Edouard Roditi, nato in Francia ma cittadino americano e scrittore in lingua inglese, che in precedenza aveva già collaborato con «Botteghe Oscure» e del quale sono conservate due lettere nell’Archivio della Fondazione» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 88, n. 6). Né le due missive a cui fa riferimento la Valli (del 12 dicembre 1950 e del 31 marzo 1951), né ulteriori ricerche hanno permesso di sciogliere il piccolo enigma. 3


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77 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, August 27th ‹1952›

Carissimo Giorgio, sono molto esasperata di non aver ancora avuto suo racconto. Solo con sua cartolina ho saputo i nomi tutti degli Italiani. La sua lettera non l’ho mai avuta, ma devo dire che varie lettere sono andate perdute quest’estate. Insomma, non possiamo avere più di 150 pagine di Italiani al gran massimo e Lei sa quanto tempo al suo racconto. Allora niente Pasolini per questa volta e solo Lei, Morante, Calvino, D’Arzo1. Taglio via una 50 di pagine degli Americani o il più possibile, e lì dobbiamo fare un grande sforzo questa volta, anche qui dove si cambia di distributore. Speravo tanto vedere De Luca qui e poter parlare di tante piccole cose non sarà possibile che sia venuto e non mi abbia fatto segno? Sarebbe troppo veramente. Spero che si riposa un po’ e che non fa caldo almeno dove sta adesso. Non mi ricordo se ho detto che Hamilton2 ha rifiutato la Banti, forse cambierà idea adesso3. Peccato che la moglie è così di cattivo gusto o piuttosto

77. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu, e datato, in alto a destra della prima pagina, «Paris Aug. 27th». L’anno è il 1952, dal momento che nella lettera la Caetani discute della preparazione del X quaderno, uscito appunto nell’autunno del ’52. 1  Dai nomi citati e anche da un riferimento diretto più avanti nella lettera («quello che non mettiamo questa volta metteremo nel n.° XI»), si comprende che la Caetani sta discutendo della preparazione del X quaderno, sul quale, però, non comparvero esattamente tutti e solo i nomi da lei indicati, ma più propriamente: d’arzo, Casa d’altri, parronchi, Poesie, calvino, La formica argentina; gramigna, Poesie; bassani, Una lapide in via Mazzini. Elsa Morante invece slittò al numero successivo (cfr. morante, Lo scialle andaluso), mentre Pasolini addirittura a un anno dopo (cfr. pasolini, Picasso, cit). 2 Si tratta del noto editore londinese, che Marguerite Caetani elesse come suo consulente per la letteratura contemporanea inglese, e al quale spesso si rivolgeva per tentare la diffusione di autori italiani all’estero. 3  Non sappiamo quale romanzo di Anna Banti, Hamilton abbia rifiutato: molto probabilmente Artemisia (Firenze, Sansoni, 1947). Tuttavia nel ’52, con la raccolta di racconti Le donne muoiono (Milano, Mondadori, 1951), il cui racconto eponimo comparve nel VI quaderno di «Botteghe Oscure» (pp. 60-81), la scrittrice vinse il Premio Viareggio (premio speciale per la narrativa): e questo sarebbe il motivo per cui, secondo Marguerite Caetani, Hamilton avrebbe dovuto ricredersi del suo rifiuto.


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senza gusto. Devlin sta finendo, avrà già finito (è passato qui due giorni fa per rivedere Char) una scelta importante di poesie di Char che metto in questo n.°4. Sarà la prima volta che la più grande figura in Francia oggi passerà la Manica e l’Atlantico. Fino adesso solo con piccole cose mal scelte e mal tradotte. Anche avremo una bellissima nuova traduzione di Poesie della Natura di Empedocle5. È veramente peccato per Roditi6. A me non fa niente ma per Lei era comodo! Si capisce che quello che non mettiamo questa volta metteremo nel n.° XI. Con grande affetto M.C

78 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani August 31st ‹1952›

Caro Giorgio, John Lehmann1 l’editore è qui e m’ha detto che quel porchissimo di Soldati l’ha chiesto $ 100 per la traduzione di Cena col Commendatore2. Quando penso che io ho pagato per la traduzione de La finestra e de La

4  Cfr. char, Poems, translated by Denis Devlin and Jackson Mathews (della traduzione venne anche stampato un estratto, con una tiratura di 350 copie) 5  Cfr. empédocle d’agrigente, De la Nature. 6 Si tratta dello scrittore franco-americano, già citato sia da Marguerite Caetani che da Bassani nelle lettere immediatamente precedenti (cfr. doc. 74, e 76).

78. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu, per un totale di tre pagine. In alto a destra della prima è indicata la data « Aug. 31st». La lettera risale al 1952, dal momento che è proprio nel luglio-agosto di quell’anno che, per la prima e unica volta, Bassani tardò a consegnare il testo da pubblicare, facendo addirittura «esasperare» Marguerite Caetani (cfr. docc. 74, 75, 77). La firma in fondo è sottolineata. 1 John Lehmann, poeta e direttore di «New Writing», fu molto amico di Marguerite Caetani, e, seguendo i suoi suggerimenti, si incaricò in più occasioni di divulgare la letteratura italiana in Inghilterra. 2  Cfr. m. soldati, The commander comes to diner, London, John Lehmann, 1952.


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giacca verde. Non è vero, fatte malissimo dal suo amico Furst3, rifatta da Lehmann e pare rifatta di nuovo da Mrs. Knopf4. Prego dirmi esattamente come stanno le cose perché Lehmann possa essere informato. Mi ricordo di aver dato ogni volta qualche cosa come 40.000 a Furst sapendo che anche Soldati lo pagava, ma davanti a Lehmann questo non conta. Io ho detto già da tempo a Lehmann che le traduzioni le regalavo a lui per questi due racconti. Che cosa poco simpatica di avere da fare con gente così. Com’è che non arriva suo racconto aspettato con così grande impazienza!5 Grande affetto a loro tutti M. C.

79 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, settembre 1952›

J’aime beaucoup recit1 entendez vous avec Elsa2 pour composition italiens affection M Caetani

3

Sulla figura di Henry Furst e sui suoi rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 14,

n. 11. Blanche Knopf era la moglie dell’editore di Alfred Knopf. A lei, Marguerite Caetani si rivolse frequentemente per proporle la pubblicazione di alcuni autori italiani, e in special modo Bassani e Petroni. 5 Il racconto che la Caetani attende con «grande impazienza» e che ha più volte reclamato nei mesi di luglio e di agosto è Una lapide in via Mazzini. 4

79. Telegramma inviato a «Giorgio Bassani viale Gran Sasso 16 Monte Sacro Rome», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 1  Cfr. bassani, Una lapide in via Mazzini. 2 Si tratta di Elsa Dallolio, per i cui rapporti con «Botteghe Oscure» cfr. doc. 14, n. 5.


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80 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani November 14th ‹1952›

Carissimo Giorgio. Sarebbe bello se fosse possibile distribuire a Roma prima come dice Lei, ma bisogna mettersi d’accordo con Mondadori naturalmente1. In questo caso sì, sì, sì! Conto su di lei. È urgente mandare qui subito almeno 200 brochures Francesi e non distruggere i piombi nemmeno quelli della rivista e dell’estratto di Char2. Spero che o De Luca o Bracco3 mi manderà 2 copie della rivista per posta aerea e poi 12 copie separate come fa Bracco sempre. Lei sarebbe gentile di farlo sapere. Sarò certo a Roma per la fine del mese. Ne ho molta nostalgia adesso. Certo metteremo la Morante in Aprile4. Speravo solo che il libro sarebbe uscito prima! Avremo adesso articoli in «Time»5, «Harper’s Bazaar»6, «The New Yorker7» per l’arrivo di questo numero. 80. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu, e datato «Nov. 14th». L’anno è certamente il 1952, come si deduce sia da alcuni riferimenti interni al testo (Mondadori diventa distributore di «Botteghe Oscure» solo nel luglio del ’51, data che diventa sicuro termine post quem, mentre l’unico lavoro della Morante pubblicato durante il periodo mondadoriano è Lo scialle andaluso, stampato nella primavera del ’53), sia dalla successiva lettera del 21 novembre 1952 (doc. 82), in cui Bassani risponde inequivocabilmente alla presente (afferma infatti di vedere «molto volentieri Laughlin»). 1  Come da accordi sottoscritti il 4 luglio 1951, Mondadori si occupò, fino al 1953, della distribuzione di «Botteghe Oscure». 2  Marguerite Caetani si riferisce a char, Poems, translated by Denis Devlin and Jackson Mathews, volumetto uscito nell’autunno del ’52. 3 Si tratta del ragioniere di casa Caetani; cfr. doc. 1, n. 3. 4  Cfr. morante, Lo scialle andaluso, pubblicato nel numero primaverile del ’53. Non è possibile invece che si riferisca a L’avventura (primavera 1951), sia perché fu oggetto di discussione all’interno della rivista, in seguito alla quale si decise comunque per la pubblicazione (cfr. doc. 59), sia, soprattutto, perché all’epoca «Botteghe Oscure» non era distribuito ancora da Mondadori. 5  Difficile comprendere a quale rivista Marguerite Caetani si riferisca con «Time»: l’ipotesi più probabile è che si tratti di «The Times», su cui, il 7 febbraio 1953, uscì un articolo non firmato, Promise and Performance, che interessava «Botteghe Oscure». 6  Nelle bibliografie correnti non risultano articoli su «Botteghe Oscure», usciti su «Harper’s Bazaar». 7  Cfr. genêt, Letter from Paris.


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Suppongo che Elsa8 sta per tornare. Tante, tante care cose spero che sta bene. Laughlin9 sarà a Roma fine mese e se non sono arrivata bisogna che Lei lo veda assolutamente. Sua M. C. Ho una lettera di un giovane agente letterario Inglese molto entusiasta di «Botteghe Oscure» e dice di dire a tutti nostri giovani scrittori di lui. Se Hamilton10 non sa decidere per Lei si potrebbe provarlo.

8 Si tratta di Elsa Dallolio, per la cui collaborazione con «Botteghe Oscure» cfr. doc. 14, n. 5. 9  Osserva puntualmente Stefania Valli: «James Laughlin era il responsabile editoriale della New Directions, la casa editrice americana che aveva distribuito negli U.S.A. An Anthology of New Italian Writers, e possiamo ipotizzare, sia pure con riserva, che la principessa volesse sondare il terreno con lui in vista di un possibile ulteriore cambiamento delle modalità di distribuzione di «Botteghe Oscure» negli Stati Uniti. In effetti, nei suoi primi anni di vita, la rivista non aveva avuto negli U.S.A. un editore principale di riferimento, e la sua distribuzione era sempre stata affidata a diverse librerie, variamente dislocate sul territorio federale, mentre a partire dal numero X (uscito nell’ottobre 1952) Marguerite era riuscita a ridurre sensibilmente il numero dei distributori negli U.S.A., accordandosi con due soli agenti di New York, rispettivamente con l’editore Farrar, Straus&Young per la vendita all’ingrosso e con la libreria Gothman Book Mart per gli abbonamenti e la vendita al dettaglio. Si può ipotizzare, però, che l’obiettivo di Marguerite fosse comunque quello di appoggiarsi ad un solo editore e che, anche subito dopo aver raggiunto l’accordo con i due agenti newyorkesi, ella avesse continuato a cercare altre strade: in ogni caso, a partire dal numero XVII, «Botteghe Oscure» riuscì finalmente ad avere anche negli Stati Uniti un solo distributore: The Noonday Press fino al numero XXIII e The Wesleyan University Press per gli ultimi due quaderni della rivista» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 91). 10 Si tratta del noto editore londinese, con il quale Marguerite Caetani ebbe stretti contatti (cfr. doc. 77, n. 2).


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81 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, sabato ‹novembre 1952›

Caro Giorgio, Sono assai sorpresa dal tono della sua lettera. Mi rincresce molto che abbia aspettato giù, pensavo che sarebbe rimasto nel salone grande semplicemente. Trovo davvero una assoluta mancanza di savoir vivre per dire la cosa poliment da parte di Soldati, quando sa benissimo che non lo voglio vedere dopo la sua villania verso di me, di venire tranquillamente in casa nostra1. È molto leggero da parte sua di non l’aver impedito. Lui davvero ha la pelle di rinoceronte. Solo l’altro giorno quando si parlava di un suo ultimo racconto ho detto che se fosse molto bello avrei potuto pubblicarlo ma mai vederlo, e Roffredo l’avrebbe cacciato di casa che sarebbe stato peggio ma giusto. Mi rincresce che Lei non veda il mio punto di vista ma è troppo amico con lui per questo. In tutta la mia vita non ho mai avuto un incidente simile a LonganesiSoldati, e tutti e due mi disgustano. Quest’ultimo incidente era facile evitare e così inutile. Sua Marguerite Caetani

81. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso. In alto a sinistra della prima pagina è indicato «Ninfa Sabato». La redazione della lettera risale al novembre del 1952, quando si consumò l’incidente con Soldati, di cui qui discute Marguerite Caetani (cfr. anche doc. 82). 1  Non è possibile comprendere a quale «villania» si faccia riferimento, e dunque quali sono i motivi che portarono alla rottura tra la Caetani e Soldati; sullo stesso evento peraltro la Caetani ritorna anche nella successiva lettera del 21 novembre 1952 (cfr. doc. 82).


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82 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, venerdì ‹21 novembre 1952›

Caro Giorgio, Oui n’en parlons plus de ce fâcheux incident1 che ha guastato in gran parte nostra piccola festa che altrimenti sarebbe stata così simpatica. Spero che sta bene in questo bel tempo e anche finalmente tutta la famiglia. Io sarò a Roma Lunedì e penso di andare da Elsa2 verso le 4.30 o le 5. Dobbiamo vedere il racconto di Moravia il più presto possibile3. Tanto dipende da questo e anche di quello che può dare Petroni4. Ho mandato a Elsa Fortini5 e Cassola6. Devo dire che P.7 m’ha delusa ma ne parleremo insieme anche del Fortini. Pare che Scotellaro ha altri racconti buoni8. Poi c’è anche Carlo Levi

82. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicato «Ninfa Venerdì». Si tratta del 21 novembre 1952, come si ricava dal timbro postale (sabato «22-11-1952») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma».  La Caetani si riferisce ad una lite avuta con Mario Soldati, con il quale, da un punto personale-affettivo, ma non professionale, volle rompere i rapporti. Ciononostante Soldati si presentò comunque ad un ricevimento tenuto da Roffredo e Marguerite, e Bassani, secondo quanto sostiene la Caetani, non fece nulla per evitare che questo avvenisse (cfr. doc. 81). 2 Si tratta di Elsa Dallolio, che collaborò attivamente, a livello redazionale, con «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 14, n. 5). 3  Non sappiamo a quale testo Marguerite Caetani si riferisca: certamente non a quello inviato da Moravia un anno prima, che la redazione di «Botteghe Oscure», nelle persone della Caetani, della Dallolio, e con il beneplacito di Bassani, aveva già rifiutato (cfr. doc. 66, n. 2). 4 Petroni poi consegnerà a Marguerite Caetani il suo terzo romanzo, che verrà integralmente pubblicato: cfr. petroni, Noi dobbiamo parlare. 5  Cfr. f. fortini, Versi per R.; Sestina a Firenze. 6  Anche in questo caso, come per Moravia, non è possibile indicare a quale testo si faccia riferimento, dal momento che Cassola, dopo essere apparso sul III quaderno con Due racconti, pubblicò su «Botteghe Oscure» solo nel ’55 (nello specifico La casa di via Valadier). 7 In questo caso l’abbreviazione non viene sciolta perché poco chiara: è probabile comunque che si tratti di Pasolini, che sul XII quaderno (autunno 1952) aveva pubblicato Picasso (pp. 402-410). 8 In realtà dopo il ’52, nell’unica occasione in cui poté ripubblicare su «Botteghe Oscure» (quaderno XI), Scotellaro licenziò delle poesie e non dei racconti: cfr. id., Poesie [Costiera Amalfitana, Dedica a una bambina, La Bontà, I Pezzenti, Il dolore, O fons bandusiae]. 1


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che forse avrebbe qualcosa e si deve saperlo sì o no subito9. Ho chiesto alla Manzini che era così gentile!!10 Il mio grande e sincero affetto Marguerite Caetani Fitzgerald ha fatto tradurre suo racconto senza avvertire noi. È stupido e ridicolo la Bottrall è furiosa11.

83 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Domenica ‹1950-1952?›

Caro Giorgio, Bisogna andare un po’ piano per i critici Italiani perché devo mandare tante copie in altri paesi! Non so l’indirizzo di Brignetti1 se lo può trovare mi farebbe un favore anche perché vorrei dirgli di venire a casa Venerdì alle 2.30 con Lei e Petroni e Elsa Morante come ho spiegato a Raimondo2.

9  Carlo Levi ricomparirà su «Botteghe Oscure» nel ’53, ma non con uno scritto creativo, bensì con una presentazione di un inedito di Saba: cfr. levi, Su un vecchio manoscritto di Umberto Saba. 10  Gianna Manzini non pubblicò mai su «Botteghe Oscure». 11  Non siamo in grado di indicare quale racconto Simon Fitzgerald abbia fatto tradurre, né il motivo per cui proprio Margaret Bottral si sia arrabbiata.

83. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Della missiva è conservata anche la busta, non affrancata, indirizzata a «Dr. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | a mano» (nella stessa busta, su cui compaiono tra l’altro dei calcoli matematici, probabilmente di ordine economico, era conservata anche la lettera 84). È difficile datare il documento: potrebbe risalire al 1950 o 1951, quando Raffaele Brignetti, menzionato nella missiva, pubblicò su «Botteghe Oscure», o al 1952, quando la Caetani attendeva una recensione su «Harper Bazar». 1 Il nome di Brignetti compare due volte sugli indici della rivista: cfr. r. brignetti, Due racconti [Sott’acqua, Vent’anni], «Botteghe Oscure», V (primavera 1950), pp. 104-119; id., Destino, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 100-122. 2 Si tratta di Raimondo Craveri, marito di Elena Croce (cfr. doc. 1, n. 13).


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Potrebbe Lei fare questi inviti per un articolo in «Harper Bazar» con fotografia?3 La rivista è bellissima. Con affezione M. C.

84 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Lunedì ‹1950-1952?›

Caro Giorgio, Vorrei fare tutto il possibile per questo Anthony Mazzola e sposa! Specialmente perché Mr. Luiscott of Random Home publishers possono essere molto utile per noi1. Vorrei se Lei potesse vederli di parte mia e mostrarli dei pittori non so. Se volessero venire qui mercoledì per colazione o nel pomeriggio possono telegrafarmi domani. Io le mando a parte una lettera dicendo tutto questo e che Lei telefonerà. Grazie e spero a Venerdì M. C.

3  Non siamo riusciti ad individuare l’articolo su «Harper Bazar», di cui la Caetani preannuncia la pubblicazione anche il 14 novembre 1952.

84. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. La lettera è conservata nella medesima busta di doc. 83 (e per la descrizione dell’involucro alla nota di quest’ultimo si rimanda), molto probabilmente perché spediti insieme; e del resto il riferimento all’incontro di «venerdì», presente in entrambe le lettere, non smentisce tale ricostruzione. Se ne ricava che anche questa missiva, per i motivi esposti riguardo a doc. 83, potrebbe essere stata redatta negli anni 1950-1952. 1  Nell’archivio Caetani non sono rimaste lettere di Anthony Mazzola e di Mr. Luiscott della Random House: dunque non è possibile comprendere quale tipo di aiuto venne richiesto a Marguerite Caetani.


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85 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Sabato ‹14 marzo 1953›

Caro Giorgio, Mi ha detto la segretaria di Bracco1 che la Signora Santucci2 era un po’ disorientata specialmente non sapendo come mandare i volumi per abbonati etc. etc. Spero tanto che Lei ha già l’affare per il conto corrente? E che la S.3 può fare adesso tutta la lista di De Luca per abbonati. Una cosa non capisco. De Luca distribuisce, «Letteratura», la rivista del fratello e adesso la rivista di Moravia. Come mai che non può fare noi. Dovrebbe essere i volumi separati mandati esattamente come quella di Moravia per l’Italia. E questo dev’essere fatto da una macchina che evidentemente deve averla De Luca. Lei l’ha invitato a colazione Giovedì? Sono disperata per i manoscritti ma sono sicura di averli lasciati a Roma per Lei con il suo nome scritto sopra! Con grandissimo affetto M. C. 85. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è riportata l’indicazione: «Sabato». Si tratta del «14-III-1953», come si deduce dal timbro postale sulla busta (il luogo non è leggibile), indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via del Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma». Bracco era l’amministratore di casa Caetani (cfr. doc. 1, n. 3).  Non siamo in grado di individuare chi sia «la Signora Santucci» menzionata da Marguerite Caetani: forse qualche impiegata di De Luca, incaricata della distribuzione e della gestione commerciale della rivista. 3 Probabilmente la Santucci. 1 2

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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86 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Domenica ‹primavera 1953›

Caro Giorgio, Veramente sono molto seccata di questo nuovo ritardo per la questione della fascia Francese. Di avere solo oggi le bozze e con littérature scritto con un T e senza contemporaine – «Revue internationale de Littérature Contemporaine» – autrement cela n’a pas de sens. Giovedì Lei avrebbe potuto telefonare o vedere Elsa1 e fissare la cosa. Venerdì avrebbero dovuto partire per la Francia. Quello che è più seccante è che sulla brochure Francese questa frase è scritta bene. Veramente che io all’XI volume devo occuparmi di questi dettagli è troppo e se De Luca avesse tenuto dei files di «Botteghe Oscure» non potrebbe accadere. L’articolo è bene certo ma questa ridicola foto!!2 Scrivo oggi al direttore. Devo telegrafare a De Luca per aggiungere la parola Contemporaine che con Elsa non ho pensato Aff.ma M. C.

86. Un foglio di colore azzurro, redatto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Sulla prima pagina, in alto a sinistra, è indicato «Domenica». È possibile collocare questa missiva alla primavera del ’53, per il riferimento all’imminente uscita dell’XI quaderno di «Botteghe Oscure», pubblicato proprio in quel periodo. Si tratta di Elsa Dallolio, su cui rapporti con Marguerite Caetani cfr. doc. 14, n. 5.  Non siamo in grado di identificare l’articolo a cui Marguerite Caetani fa riferimento.

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87 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris,› 28 luglio ‹1953›

Carissimo Giorgio, Non ho mandato tutto a Lei perché non ero sicura che Lei non dovrebbe partire, e sapevo che se era a Roma Lei passa quasi ogni giorno da De Luca. Adesso manderò tutto a Lei e domando tanto, tanto che qualcuno mi manda due righe con i nomi di autori di tutti manoscritti ogni volta che mando. Lei si dà tanta pena e Le sono tanto riconoscente. Scriverò subito a Hamish Hamilton1. Non capisco tutto il tempo quasi un mese per mandarmi queste poche bozze, quando con De Luca abbiamo detto di provare di avere le 2nde bozze prima della sua chiusura per dare a Miss Hughes2 tutto il tempo di correggerle bene e avere tutto pronto per tirare al suo ritorno. Adesso sarà difficile ma facciamo tutto per uscire i primi di Ottobre. Ci sono 4 o 5 manoscritti già in prime bozze dall’ultimo numero. La prossima volta che scrivo Le manderò una lista con le pagine. Spero tanto che sta bene adesso. Molto affetto M.C. P.S.: De Luca m’ha scritto che Lei stava riprendendo poco a poco. Questo m’ha molto preoccupato. Un terribile sbaglio nell’indice. La data di nascita di Paulhan dovrebbe essere 1884!! Anche Marseille senza s. Jean Hughes3 non ha mai ricevuto le 200 copie dell’indice che ho ordinato prima di partire. Credo che non sono mai stati spediti. In quel caso sarebbe

87. Due fogli manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicata la data «28 luglio». Luogo e anno di redazione si ricavano dal timbro postale («Paris 28-7-1953») sulla busta, indirizzata a «Egregio Sig. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma». Il secondo post scriptum è annotato sul margine superiore della prima pagina. Si tratta di una casa editrice inglese, con cui la Caetani ebbe stretti rapporti (cfr. doc. 77, n. 2). 2  Deve trattarsi di una collaboratrice della rivista, come suggerisce il prosieguo della lettera. 3 Jean Hughes è l’agente letterario per la Francia, subentrato dal X quaderno alle Éditions du Coudrier; di Hughes si possono leggere quattro lettere a Marguerite Caetani in 1


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meglio mandare i suoi 200 corretti. È qui soprattutto che è importante – ma è sempre meglio corrette. Grazie ancora caro amico. Qui tanta gente che non so dove mettermi e scrivo, scrivo, scrivo. Deve decidere Lei per gli italiani altrimenti perdiamo troppo tempo. P.P.S.: Prego mandarmi indirizzo di Miss Hughes in Inghilterra!

88 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, lunedì ‹1953›

Carissimo Giorgio, Torneremo domani o mercoledì. Con questo tempo glorioso sarà piuttosto mercoledì. Le mando questo racconto di Tucci1 che non mi piace et soprattutto trovo il doppio troppo lungo. Che pasticcio per noi!! Il vostro ambiguo amico non va per me. Niente. Non ne vedo niente interessante veramente, al contrario. Spero che le traduzioni marchent! Faccio segno subito al mio ritorno. Tanto affetto M. C.

La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori stranieri, 1948-1960. I. Sezione francese, pp. 223-226. 88. Un foglio di colore azzurro, redatto sul recto e sul verso con inchiostro blu. L’indicazione di data e luogo, «Ninfa Lunedì», è in alto a sinistra della prima pagina. L’anno quasi certamente è il 1953, quando Tucci pubblicò su «Botteghe Oscure» Morte di Scarandogi, novella che la Caetani accettò con qualche esitazione, come rivela anche la successiva lettera del 4 agosto 1953 (cfr. doc. 89). In realtà il testo verrà poi pubblicato (cfr. tucci, Morte di Scarandogi), sia pure con qualche rammarico, espresso peraltro anche nella lettera successiva a questa (cfr. doc. 89). 1


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89 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani 4 agosto ‹1953›

Povero caro Giorgio, Quanta fatica e pena si dà. Ne sono veramente afflitta. Sembra ben difficile per gli Italiani questa volta e quale disillusione per Tucci! Non avrei mai pensato. Io che insistevo che scriva in Italiano pensando che sarebbe molto meglio!1 Grazie tanto, tanto di tutto il lavoro che fa per la cosa di Auden2. Sarà una grande réclame per noi. L’ultimo volume sta avendo un immenso successo specialmente negli Stati Uniti. Le mando qui quasi le ultime cose. Rimane Robert Graves3 che partirà domani e un testo francese: un racconto con prefazione di Malraux4 che non sarà pronta prima della fine del mese, poi ci sono in circa 4 o 5 scritti in prime bozze. 2 in mano di

89. Due fogli (uno dei quali tagliato a metà, su cui è scritto solo il P.S.: «Quando […] Hughes.») di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu, per complessive tre pagine. La data, «4 agosto», è in alto a sinistra della prima. L’anno di redazione è ricavato dal contesto: tutti gli autori citati nella lettera (Tucci, Malraux, Graves, Auden) sono stati pubblicati sul quaderno XII, uscito nell’autunno del 1953. 1 Sulla «disillusione per Tucci» cfr. anche la precedente lettera non datata, in cui la Caetani si rammarica per lo scarso livello del racconto ricevuto; racconto che però venne comunque pubblicato: cfr. n. tucci, Morte di Scarandogi. Mentre per quanto concerne la situazione «difficile per gli Italiani questa volta», Marguerite Caetani sembra lamentare un livello qualitativo non pari a quello raggiunto nei precedenti volumi della rivista. E in effetti nel fascicolo autunnale del ’53 (XII quaderno) sembra esserci un numero più ristretto di voci affermate, o che comunque hanno saputo poi imporsi nel canone letterario; questo l’indice della sezione italiana: p.p. pasolini, Picasso (pp. 402-410), n. tucci, Morte di Scarandogi (pp. 411-449), f. fortini, Versi per R. (pp. 450-453), Sestina a Firenze (pp. 453-454), g. raimondi, Una notte con la luna (pp. 455-466), g. spagnoletti, Versi d’occasione (pp. 467-469), t. scialoia, Memorie insufficienti (pp. 470-476), a. barolini, Visite all’abbadessa (pp. 477-493), m. soldati, Tre componimenti in versi (pp. 494-497), a. richelmy, Vignula (pp. 498-529). 2  Come dimostra la lettera a Marguerite Caetani dell’8 settembre 1953 (doc. 91), Bassani, in fase di bozze, diede un contributo importante a Auden e Kallman per la revisione del loro libretto d’opera, pubblicato poi su «Botteghe Oscure» nel quaderno XII; cfr. w.h. auden-c. kallman, Delia or A Masque of Night, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), pp. 164-210. 3  Cfr. r. graves, The Devil is a Protestant, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), pp. 114-123. 4  Cfr. a. malraux, Sur Le pays d’origine, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), pp. 11-19; come avverte una nota redazionale, si tratta di un «fragment de la Préface à l’édition


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Miss Hughes5 e gli altri mando a Lei a Roma ad aspettare il suo arrivo. Spero che Lei (come ho scritto oggi) arriverà prima della sua partenza che possa essere messa al corrente di tutto per il ritorno di De Luca. Lei non parla mai della sua salute. La prego di farmi sapere come sta. Ho paura del caldo! Povera Mrs. Best6 che ha rotto la spalla! La prego di decidere Lei per gli Italiani e non perdere tempo mandandomi roba si non vuole assolutamente. E la Ceresa?7 Tanti pensieri affettuosi M.C. Spero che la piccola sta proprio bene! P.S. Quando rimando i manoscritti prego metterli al sicuro in qualche posto per la Hughes.

90 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, 11 agosto ‹1953›

Caro Giorgio. Che guai questo sciopero. Tutto è stato pronto a mandare da 5, 6 giorni, anche ho scritto lettere a Lei in ogni pacco. È proprio quello che non ci voleva. Ho scritto anche a Miss Hughes1, ma non so se avrà mai ricevuto la française de l’ouvrage» pubblicata immediatamente dopo: cfr. e. du peron, Le pays d’origine, «Botteghe Oscure», XII (autunno 1953), pp. 20-42. 5  Miss Hughes era una collaboratrice della rivista; cfr. doc. 87. 6  Non è stato possibile individuare chi sia Mrs. Best. 7  Come apprendiamo da una lettera di Silone del 18 gennaio 1952, già citata peraltro (cfr. doc. 54, n. 4), la Ceresa aveva proposto a «Botteghe Oscure» oltre Sabina e il fantasma, uscito nel ’51 nel IX quaderno, anche un breve scritto, La ragazza e il cane, al quale doveva apportare alcune modifiche e aggiunte. È probabile che la Caetani si riferisca a questo testo, che però, forse perché mai ritoccato dall’autrice, non venne pubblicato su «Botteghe Oscure». 90. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Data e luogo, «Paris 11 Agosto», sono in alto a sinistra della prima pagina. L’anno è ricavato dal timbro postale («18-VIII-1953») sulla busta, indirizzata a «Egregio Sig. Giorgio Bassani | Via Nazionale Presso Palmira Pagonia | (Belluno) Tai di Cadore» (ma il tutto è correzione di «Egregio Sig. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma | Italia». 1

Si tratta di una collaboratrice della rivista: cfr. doc. 87.


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mia lettera. Adesso manderò tutto da Miss Hughes in caso che Lei è partito. Anche questo. Speravo tanto che Lei vedesse Miss Hughes prima di partire per metterla al corrente di tutto. Vorrei anche vedere bozze di Auden per curiosità solo2. (Ho deciso dopotutto di mandare bozze, manoscritti etc. a Bracco3 e lui li manderà subito a Lei o a Miss Hughes). Vorrei tanto sapere se ha potuto pescare qualche Italiano intanto. Questo è un po’ nerve-wracking. Le ho scritto a lungo di questo in uno dei miei pacchi. Chi lo sa quando l’avrà! I miei nervi non tengono più. Grande grandissimo affetto M.C.

91 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani ‹Roma,› 8 settembre 1953

Cara principessa, sono stato ad Ischia, da Auden. È stato un viaggio un po’ sfortunato. A Roma ho perso il treno; ho dovuto perciò pernottare a Napoli; e a Napoli, in circostanze che le racconterò a voce, mi hanno rubato la penna stilografica (una bella Parker, ahimè!). Ho visto Auden e Kallman1 nella specie di antro dell’orco nel quale vivono insieme. Abbiamo a lungo discusso sulle bozze. Ed ecco, in sunto, ciò che desidera Auden: 1) Tutto il testo deve essere composto nello stesso carattere, le parti to be sung come le altre. Lui dice di averLe scritto tempo fa 2 a questo proposito; e si meraviglia come Lei non mi abbia avvertito di ciò.  Cfr. auden-kallman, Delia or A Masque of Night. Federico Bracco era l’amministratore della famiglia Caetani; cfr. doc. 1, n. 3. 91. Un foglio di carta intestata «Istituto Grafico Tiberino | Editore in Roma | Uffici: Roma, Via Gaeta 14 – Tel. 487-324 | Stabilimento: Tivoli, Via Aniene, 4, - Telef. 31-22», dattiloscritto solo sul recto con inchiostro nero, e datato in alto a destra «8/9/53». Il luogo di spedizione è desunto dall’intestazione del foglio. La firma è manoscritta con inchiostro nero. 2 3

1  L’incontro era dettato dall’imminente pubblicazione di un loro scritto, di cui Bassani e la Caetani discutono in tutte le precedenti lettere dell’estate 1953: cfr. auden- kallman, Delia or A Masque of Night. 2 Questa lettera a cui fa riferimento Bassani non è conservata nell’archivio Caetani.


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2) Il carattere più adatto, secondo Auden (e secondo me!), è il corpo 8 tondo, quello cioè nel quale sono attualmente composti i pezzi to be sung. È molto chiaro: ed è l’unico che ci consenta di allineare su una medesima riga due strofette. Riassumendo: tutto il testo dovrebbe venir composto in corpo tondo 8, le didascalie in corpo corsivo 8. Ci lasci far così. Vedrà che ne sarà contenta. Tra due o tre giorni le manderò l’elenco definitivo degli italiani. Le pagine le sa: 120 circa. Ma spero un po’ meno. Con moltissimo affetto, suo Giorgio

92 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris,› martedì ‹1 settembre 1953›

Caro Giorgio, mi rincresce tanto ma ho già mostrato le bozze di Auden1 a tre persone competenti e tutti dicono come me che è un non senso mettere in grande direzione indicazioni di scena e in piccolo i poemi (canti); non resta che vedere con Auden. Vorrei tenermi ai numeri di pagine del Vol. X più o meno e non posso levare più di quello che ho indicato a Miss Hughes2. Si può se necessario mettere il racconto di Alfred Chester in piccoli caratteri3. Mando solo il racconto Olandese in Francese domani con introduzione di Malraux4, niente di più. La prego tenermi al corrente di Auden. Scrivo questo rigo in gran fretta. 92. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicato «Martedì». Data e luogo sono ricavati dal timbro postale («1-9-1953») sulla busta, indirizzata a «Egregio Sig. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma | Italia».  Cfr. auden-kallman, Delia or A Masque of Night. Si tratta di una collaboratrice della rivista; cfr. doc. 87. 3  Nonostante la riduzione di carattere per il testo di Chester, e nonostante quanto auspicato da Marguerite Caetani, il quaderno XII ebbe una consistenza maggiore di quella del X (529 pagine, contro le 479 del volume uscito un anno prima), e più simile invece a quella del quaderno XI (che uscì con 539 pagine). 4  Cfr. malraux, Sur Le pays d’origine, e du peron, Le pays d’origine. 1 2


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Tanti pensieri affettuosi M.C. Ma De Luca verrà qui sicuramente, molto importante che lo sappia.

93 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris,› domenica ‹27 settembre 1953›

Cher Giorgio, Ieri ho ricevuto finalmente notizie dei Italiani! Non so perché non m’ha mandato sempre le bozze per leggere semplicemente. Lei può immaginare come ero curiosa, specialmente per Tucci1. Lei non m’ha mai dato suo indirizzo. Vorrei mandare subito i soldi. Veda bene quante pagine ci sono prima di aggiungere Richelmy2 o quell’altro. Manderò a Miss Hughes3 in questi giorni tutto il materiale per la nota sopra i nuovi contribuenti e vorrei mettere un po’ di più di solo nascita – posto di nascita come vedrà. Qualcuno mancano ancora, spero che verranno. Anche dirò prestissimo quanto bisogna stampare se già per l’America ci vuole 1500 per Straus e 100 per Liberma4 senza autori e omaggi. Per l’Italia bisogna decidere con De Luca. Francia e Inghilterra le dirò tra giorni. Adesso si tenterà la Germania dove si dice che dovremo avere buon successo. E lo credo. Giorgio. Grazie di tutto cuore sua M.C.

93. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a destra della prima pagina è indicato «Domenica». Data e luogo sono ricavati dal timbro postale sulla busta («28-8-1953», che era un lunedì), indirizzata a «Egregio Sig. Giorgio Bassani | via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma | Italia». Sull’interesse della Caetani per Tucci, cfr. la lettera del 4 agosto 1953 (doc. 89).  Cfr. richelmy, Vignula. 3  Miss Hughes era una collaboratrice della rivista, incaricata di rivedere le bozze; cfr. doc. 87. 4 Straus era il distributore americano di «Botteghe Oscure» (cfr. anche doc. 97), mentre Liberma è il nome di una libreria romana. 1 2



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94 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, Friday ‹1954›

Caro Giorgio, Venendo qui un’ora fa ho preso una decisione. Di non mettere suo racconto anche se levasse quelle dure pagine. Lei si ricorda che dicevo sempre che era molto difficile che volessi prendere un racconto con questo soggetto. Non l’ho mai fatto. È un soggetto che non posso pensarci, e sono sempre stata così. A Villa Romaine non ricevevo mai una persona conosciuta per questo, nemmeno Caetani1.

94. Due fogli di colore azzurro, redatti sul recto e sul verso per complessive tre pagine. In alto a sinistra della prima compare l’indicazione «Ninfa Friday». La missiva risale certamente agli inizi del 1954, quando Marguerite Caetani, per la prima e unica volta, rifiutò di pubblicare un testo di Bassani (Gli ultimi anni di Clelia Trotti). Del documento è conservata anche la busta, non affrancata, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro». 1 Il racconto rifiutato è Gli ultimi anni di Clelia Trotti, poi apparso in «Paragone », V (aprile 1954), 52, pp. 43-79, prima di essere pubblicato in volume singolo (cfr. g. bassani, Gli ultimi anni di Clelia Trotti, Pisa, Nistri Lischi, 1955), e di confluire poi nelle Storie ferraresi. Bassani, con una versione leggermente diversa da quella che si ricava in questa lettera, ricorda il sorprendente rifiuto in Laggiù in fondo al corridoio, la prosa che chiude L’odore del fieno e l’intero ciclo de Il romanzo di Ferrara: «Contrariamente ad ogni mia aspettativa, Gli ultimi anni di Clelia Trotti a Marguerite Caetani non era piaciuto. L’aveva trovato inferiore ai precedenti, “un po’ noioso”. Vero è che nel frattempo ero stato invitato da Roberto Longhi, maestro e amico di tutta la vita, a entrare nella redazione di «Paragone», dove in fondo mi sentivo non meno di casa. Ma fu soltanto l’inatteso, un tantino misterioso rifiuto di Marguerite a indurmi a chiedere ospitalità altrove» (id., L’odore del fieno, p. 941). È da

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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Trovo che questo racconto aprirebbe la porta ad altre proposte che non vorrei nemmeno. Bisogna seguire una linea nella vita trovo. So che Lei lo può mettere in altre riviste con grande facilità. Questa decisione è irrevocabile e non ho nessuna voglia di discutere su quel soggetto come abbiamo detto. Sono così felice che la musica di Roffredo2 Le ha piaciuto. L’apparecchio era così mediocre quello che mi stupisce. La sentiremo meglio nel Broadcast. Vorrei vedere il racconto di Dessì. Scrivono dal B.B.C. che la pièce è molto bello come soggetto ma troppo lungo. Non è sempre così lui?3 Soldati non ha niente per noi dopo tante promesse?4 Con sincero affetto Marguerite

dire tuttavia che già in fase di stesura, Bassani aveva manifestato qualche scetticismo circa l’opportunità di pubblicare il racconto in «Botteghe Oscure», come testimonia una lettera ad Aldo Camerino del 23 gennaio 1954: « Caro Camerino, | […] Non ti ho risposto prima perché tutto immerso nella stesura del racconto (I funerali di Clelia Trotti) che m’ero proposto, come sai, di finire entro l’anno. Ci sono quasi riuscito, dato che ho terminato il lavoro il 13 gennaio u.s.: ma a prezzo di un notevole esaurimento nervoso, dal quale sto riprendendomi con una certa fatica. Il racconto mi sembra buono. È venuto una cinquantina di pagine – più lungo, quindi, degli altri –, e appena ne avrò una copia disponibile te lo manderò. Sono incerto se stamparlo su «Botteghe Oscure», dove, però, non vedrebbe la luce che nel prossimo autunno (!), giacché il n. XIII sarà completamente occupato, sezione italiana, da un romanzo di Petroni; oppure su «Paragone», che lo pubblicherebbe invece in primavera. Vedremo» (Centro Manoscritti Università di Pavia, Fondo Camerino, ep., c. 12). 2  Roffredo Caetani, compositore, era il marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1). 3  Difficile comprendere il riferimento a Dessì, il quale aveva pubblicato su «Botteghe Oscure» due racconti, L’Isola dell’Angelo e La frana, diversi anni prima – rispettivamente nel ’49 e nel ’50 –, mentre la pièce teatrale La giustizia apparirà sulla rivista solo nel ’57, sul XX quaderno. 4 Soldati, dopo la pubblicazione di Tre componimenti in versi nel ’53, non pubblicherà più su «Botteghe Oscure». Non è escluso che abbia pesato in quest’assenza l’incidente occorso tra lui e la Caetani, riferito nella lettera del novembre del 1952 (doc. 81).


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95 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, martedì ‹23 marzo 1954›

Caro Giorgio, Spero che sta bene et je me réjouis di vederla qui Domenica. Come Lei ha tutto il materiale non posso fare il sommario per me quello che urge. Lo potrebbe farlo per me e mandarlo per la posta, Doganella di Ninfa (Latina)? Sarebbe un angelo. Forse l’ha ridato a Ben Johnson?1 In ogni caso come devo scriverle adesso Le dico la stessa cosa in caso che l’avesse. Spero che tutto andrà molto presto questa settimana e che io avrò presto i 3 Francesi: Char2, Cazalles3 e Cayrol4. Domani Roffredo5 va a Roma per la giornata, se potesse riportarmele. Se non ha ridato tutti i manoscritti a Ben Johnson le manderà ogni volta con le bozze in ogni caso. Può contare che viene domenica qui. Saluti affettuosi M. C.

95. Un foglio di colore azzurro, redatto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Sulla prima pagina, in alto a sinistra, è indicato «Ninfa Martedì». Si tratta del «23-III-1954», come si ricava dal timbro postale sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma». Ben Johnson fu un collaboratore di «Botteghe Oscure», e uno dei pochi, sia pure per un solo numero (il XIV), a figurare in quarta di copertina in qualità di «redattore», accanto a Bassani, elevato per l’occasione a «redattore capo». 2  Cfr. char, Marge d’Hypnos. 3  Cfr. r. cazalles, Poèmes [Prologue, La Justice véritable, Aurore des jours tristes, Icibas, La plus grande dimension, A même le sol], «Botteghe Oscure», XIII (primavera 1954), pp. 22-25. Cazelles aveva già pubblicato sulla rivista di Marguerite Caetani, e il suo nome ricomparirà in «Botteghe Oscure» anche nella seconda metà degli anni Cinquanta: cfr. id., Poèmes [Chant de l’espoir, L’Étroite moisson de nos champs est en fleur, Trêve], «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 89-90; id., Poèmes [L’An nouveau, Le Grand Âge, La voix inconnue], «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), pp. 25-27; id., Poèmes [Une fois, Ne plus vivre humilié, Les Mémoires du pauvre, A qui je crois], «Botteghe Oscure», XXIII (primavera 1959), pp. 18-20. 4  Cfr. j. cayrol, Le Miroir de la misère, «Botteghe Oscure», XIII (primavera 1954), p. 17. Ma di Cayrol cfr. anche id., Les Debuts, «Botteghe Oscure», XXII (autunno 1958), pp. 34-40. 5  Come già ricordato, Roffredo Caetani era il marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1). 1


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96 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Doganella di Ninfa, 15 maggio 1954›

Prego mandare ultime bozze in ogni modo francese e note biografiche. Caetani

97 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, sabato ‹31 luglio 1954›

Carissimo amico Giorgio, se solamente si potrebbe parlare insieme una mezz’ora!! È terribile di aver pensato a questo cambiamento all’ultimo minuto. Ho avuto le sue lettere 27 e 29 Luglio in questo momento insieme! Io trovo orribile questa gente che vuol essere quello che non sono. Non può essere scritto editore quando non lo è, e mi causa mille noie come ha fatto Mondadori. È impossibile. Deve essere sulla pagina 6 con gli altri principali distributori. Spero che Lei capisce questo. È impossibile. Se lo facessi per un distributore, lo farei per Straus1, che mi compra 1500 in assoluto e aumenterà moltissimo (c’è adesso qui Stanley Young il suo socio che vuol spingere molto adesso in U.S.A. e anche farmi avere un aiuto, ha chiesto di Lei) ma lui non l’ha mai proposto. Carocci2 pensava che avrebbe accettato di comprare 1000 in assoluto. Ma se Lei crede 96. Un telegramma inviato a «Bassani via Gran sasso 16 Roma»; data e luogo sono ricavati dal timbro postale. 97. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu per complessive tre pagine. In alto a destra della prima sono segnati data e luogo: «Paris Sabato». Si tratta del «31-7-1954», come si ricava dal timbro postale sulla busta, indirizzata a «Egreggio [sic] Sig. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma | Italia». Straus era il distributore di «Botteghe Oscure» in U.S.A. Potrebbe essere Alberto Carocci, che proprio l’anno prima aveva fondato «Nuovi Argomenti». Si ricordi comunque che anche il fratello Giampiero era in contatto con 1 2


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accetterei 600 anche 45% e anche 25% per gli abbonamenti. Forse intorno al 12 Agosto andrò raggiungere Lelia3 in Svizzera per una 10 di giorni. Spero di ricevere le ultime bozze prima. Non mi sorprendo se ha trovato sbagli nei Francesi, ma per Char ha fatto adesso lui e Jakson Mathews4 è qualche piccoli cambiamenti. È veramente bene adesso. Spero che consulta anche con Bracco5, che capisce bene la cosa anche. Garzanti non può dettarci condizioni così. Spero tanto che Lei mi capisce. Spero avere presto sua lettera6. Spero di interessare Young in Lei. È moltissimo simpatico. Molto affettuosamente e Grazie M. C.

98 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris,› sabato ‹11 settembre 1954›

Caro Giorgio, Ricevo sua lettera. Non so veramente quello che vuol dire che ho corretto Marguerite Caetani e Giorgio Bassani, avendo pubblicato su «Botteghe Oscure»: cfr. g. carocci, Memorie di prigionia, III, primavera 1949, pp. 217-339. 3  La pittrice Lelia Caetani era la figlia di Marguerite (cfr. doc. 1, n. 1). 4  Cfr. char, Leaves of Hypnos, extracts and Lettera Amorosa, translated into English by j. mathews. 5 Federico Bracco era l’amministratore di casa Caetani: cfr. doc. 1, n. 3. 6  Evidentemente Garzanti aveva chiesto, ma forse senza troppa insistenza, di apparire nel frontespizio in qualità di editore. Tuttavia, dopo essere stato contattato da Bassani all’inizio di agosto (dunque poco dopo questa lettera di Marguerite Caetani), l’editore non insistette nella sua richiesta, acconsentendo a mettere il suo nome, benché in posizione incipitale, nella lista dei distributori. Scriveva infatti Livio Garzanti a Bassani il 31 agosto 1954: «Caro Bassani | trovo ora la tua lettera sul mio tavolo. Tu mi chiedevi una risposta pronta ed io ti rispondo con più di 20 giorni di ritardo, ma mi pare che si sia ancora in tempo. | Concordo con quanto mi scrivi. Mandami il fascicolo quando credi più opportuno. | Basterà, per il nome, che figuri il nostro in testa a quelli degli editori distributori (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 204). 98. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu; in alto a sinistra della prima pagina è indicato «Sabato». Data e luogo sono ricavati dal timbro postale («PARIS 11-9-54») sulla busta, indirizzata a «Egreggio [sic] Sig. Giorgio Bassani | presso Stamperia De Luca | Via Gaeta 14 | Roma | Italia».


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il sommario già corretto da Lei. Ma quello che m’ha mandato De Luca era un orrore tale che certo nessuno l’ha mai corretto e anche c’erano tanto da correggere che non si poteva più scrivere niente allora non mi sorprendo che sono rimasti altri errori. Come ho detto a De Luca un’altra volta non mi muovo fino che tutto non è a posto è troppo nerve-wracking. Lelia e Hubert1 sono a New York fino alla fine di Ottobre e adesso pare che c’è un nuovo uragano che viene direttamente sopra New York. Sono tanto angosciata come può immaginare. Aspetto la risposta definitiva per l’Antologia2 e non posso far niente più. Non sono del tutto persuasa di tutti questi cambiamenti di D’Arzo3. Speriamo che viene bene come prima che ne dubito. Per Garzanti tutto deve rimanere sospeso fino al mio ritorno. Non ho moltissima fiducia in lui ci sono altri. Non ho mai chiesto 1500 in assoluto, ma 1000 quello che anche Carocci ha detto che si deve avere4. Non posso più scrivere caro Giorgio sono troppo infelice. Tanti affettuosi saluti M.C. Ho mandato un espresso a De Luca Giovedì sera.

Lelia Caetani (cfr. doc. 1, n. 1) era figlia di Roffredo e Marguerite Caetani, e moglie di Hubert Howard. 2  Non è stato possibile individuare a quale Antologia Marguerite Caetani faccia riferimento. 3  Lo scrittore pubblicò in due occasioni sulla rivista di Maguerite Caetani, e specificamente nel ’52 e nel ’53: cfr. d’arzo, Casa d’altri, e id., Due poesie [Rimpianto, Purgatorio di A. Nerared, Professore (1897…)]. Non è dunque possibile comprendere a quali «cambiamenti» alluda Marguerite Caetani nella presente missiva. 4  Come già ricordato la trattativa invece andò a buon fine, e Garzanti si occupò della distribuzione di «Botteghe Oscure» dal ’55 al ’57. 1


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99 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, October 1st ‹1954›

Dear Giorgio. Grazie del giornale col bell’articolo di Cecchi1. L’ho mandata a questa gente dell’Antologia2 che mi fanno impazzire. Hanno tolto Lei allora io ho protestato violentemente subito. Ero per mandare tutto in aria perché mi hanno stancato tanto tanto non volendo che nomi, gente conosciuti etc. ma adesso ho provato di fare un compromesso con loro. Vedremo. Mai ho avuto tante seccature per «Botteghe Oscure» e soprattutto Lelia3 che è operata a New York oggi. Può immaginare il mio stato d’animo. Non so perché né Lei né De Luca mi scrive niente di quello che accade. Ho chiesto tante cose a De Luca pregandolo di rispondere. Vorrei avere le ultime bozze della parte Francese corrette da me quelle sulla carta leggera verde e vorrei sapere chi ha preparato il sommario. Come devo far tradurre Limbour4 vorrei avere il manoscritto suo subito per quella linea incomprensibile pagina 16 linea 15 da sopra «et couvrant d’une cule» questa parola non esiste5. Prego darmi notizie dei estratti. Il titolo del pamphlet di René Ménard est Essais d’interpretation de deux oeuvres de René Char A une Serenité Crispée – Lettera Amorosa6 99. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu, e datato «Paris Oct. 1st». L’anno di redazione è ricavato dal contesto della lettera: vengono citati infatti il volume di Ménard (Interpretative Essays on Two poems by René Char) e il componimento di Limbour (Le Chien blanc), pubblicati entrambi nel 1954. La missiva è custodita in una busta non affrancata, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | urgente». 1  Cfr. e. cecchi, Passeggiata prima di cena [recensione a g. bassani, La passeggiata prima di cena, Firenze, Sansoni, 1954], «Corriere della Sera», 17 settembre 1954. 2  Come già detto (cfr. doc. 98, n. 2), non è stato possibile comprendere a quale Antologia la Caetani alluda, né, pertanto, se il progetto ha avuto effettiva realizzazione. 3  Lelia Caetani era la figlia di Marguerite (cfr. doc. 1, n. 1). 4  Cfr. limbour, Le Chien blanc (che si tratti di questo testo lo si ricava dalla citazione riportata dalla Caetani poco dopo nella lettera). 5  Nonostante l’obiezione di Marguerite Caetani, il testo venne pubblicato con questa lezione. 6 Il titolo definitivo sarà r. ménard, Interpretative Essays on Two poems by René Char (to a Tensed Serenity, Lettera Amorosa), trad. by r. fitzgerald, Roma 1954.


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non so se l’avevo dato già. Spero che tutto va bene con Lei. Dov’è Tucci e cos’accade di tutti i suoi progetti per «Botteghe Oscure»? Non so il suo indirizzo. Tanti saluti affettuosi Marguerite Caetani Suppongo che il libriccino di Ménard deve avere doppio titolo in Francese e Inglese?


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100 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Sermoneta, primavera 1955›

Bravo bellissimo mi piace moltissimo1. Marguerite Caetani

100. Telegramma indirizzato a «Giorgio Bassani via Gran Sasso 16 – Roma», i cui estremi di spedizione – data e luogo – non sono del tutto ricavabili, in quanto il documento riporta, sotto la casella “Giorno e mese”, le cifre «14» e «31». L’anno invece è prestampato direttamente sul modulo. Questo fa sì che il giudizio della Caetani su un testo di Bassani, destinato quasi certamente a «Botteghe Oscure», sia da riferirsi a Una notte del ’43, racconto pubblicato sul fascicolo primaverile del ’55: elemento che pertanto si impone come un pressoché certo termine ante quem. Il riferimento dovrebbe essere a g. bassani, Una notte del ’43, «Botteghe Oscure», XV (primavera 1955), pp. 410-450. 1

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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101 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Doganella di Ninfa, 21 maggio 1955› Bracco1 viene qui domattina presto prego informarlo se bozze che dite esistano.

Caetani

102 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani 16 giugno ‹1955›

Carissimo Giorgio, Sono così triste che ha avuto sì forte questo terribile male, febbre da fieno! Quanto mi rincresce. Per Garzanti scriverò io domani e vedremo se posso stuzzicarlo un po’1. È proprio ridicolo e malissimo di condursi così. Ho telegrafato a la Bowen ancora e spero di avere il racconto in questi giorni2. Le manderò subito esprès e così siamo a posto. Mi farà mandare sempre un jeu d’épreuve di tutto quello che non ho visto? Sono così felice che ha un così bel successo in questo momento. Knopf non vuol prendere «Botteghe Oscure», né Viking adesso provo Scribner, dove spero molto. Si può

101. Un telegramma inviato a «Bassani via Gran Sasso 16 Roma», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 1

Federico Bracco era l’amministratore della famiglia Caetani; cfr. doc. 1, n. 3.

102. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu per complessive tre pagine. In alto a sinistra della prima è segnata la data «16 giugno»: l’anno è il 1955, come si ricava dal timbro postale («17-6-1955») sulla busta, indirizzata a «Egregio Sig. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma | Italie» (in alto a sinistra si legge l’indicazione «par avion») 1  Garzanti era all’epoca (ossia dal ’55 al ’57) il distributore italiano di «Botteghe Oscure» (ma su questo cfr. doc. 97, n. 7). 2  Cfr. e. bowen, A Day in the Dark, «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), p. 85-94.


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sempre avere Noonday Press3 un giovane che ha un buonissimo nome ma… Vedremo. Grandissimo affetto M . C. P.S. Prego dirmi chi è Giuseppe Bonetti che scrive a Char di San Remo che scrive su di lui. Vuole libri etc. etc.4 Grazie

103 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Roma, 17 ‹giugno 1955›

Cara Principessa, sono pronte le seconde bozze. Ho già spedito le poesie francesi a Ménard, spedito le seconde bozze del suo scritto a Michaux1, mandato le seconde Knopf, Viking, Scribner e Noonday sono quattro editori statunitensi. Secondo una ricostruzione che avemmo modo di presentare in altra sede, Giuseppe Bonetti, insegnante di materie letterarie presso l’Istituto magistrale di Verolanuova in provincia di Brescia, strinse una «cordiale e sincera amicizia […] con Sibilla Aleramo tra la fine degli anni Venti e la seconda metà degli anni Trenta. […] Nello stesso periodo infine il bresciano si impegnò anche in un saggio critico sull’intera produzione dell’Aleramo, senza però mai portarlo a compimento» (m. tortora, Quattro lettere inedite di Svevo, «Filologia Italiana», I, 2004, pp. 214-215). Appassionato di teatro, scrisse invece una pièce, di cui non è rimasta traccia, ispirata all’opera di Giuseppe Bonaspetti, un ormai ignoto drammaturgo che tuttavia negli anni Dieci godette di qualche successo. Tuttavia la caratteristica principale di Bonetti era quella di procacciarsi autografi, da rivendere, probabilmente, nel mercato antiquario: in molti archivi italiani, infatti, sono state trovate sue lettere a corrispondenti illustri, in cui, sempre con le stesse formule, Bonetti chiede all’autore che interpella dei libri e una fotografia, utili o addirittura indispensabili alla redazione di un saggio critico di prossima pubblicazione. Naturalmente nessuno di questi saggi annunciati è stato mai pubblicato. 3 4

103. Un foglio di carta intestata «Istituto Grafico Tiberino | Editore in Roma | Uffici: | Roma: Via Gaeta 14 – Tel. 487-324 | Stabilimento: | Tivoli, Via Aniene, 4, - Telef. 31-22», dattiloscritto solo sul recto con inchiostro nero, e datato in alto a destra «Roma 17». La data esatta è desunta dalla successiva lettera di Marguerite Caetani (cfr. doc. 104), la quale il 19 giugno 1953 trascrive la missiva richiestale da Bassani; il luogo di spedizione è invece ricavato dall’intestazione del foglio. La firma, in fondo al testo, è manoscritta con inchiostro nero.  Cfr. h. michaux, Vacances, «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), pp. 11-21. Michaux fu un poeta molto stimato da Marguerite Caetani, come dimostrano le sue continue 1


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bozze spagnole a De Mesa2, quelle inglesi e americani a Moss3, che ora è a Sermoneta. Ora la prego di mandarmi la seguente lettera, perché io la possa mandare a mia volta a Bonfantini: “Caro Giorgio, Riguardo a Bonfantini, mi dispiace immensamente, ma il prossimo numero sarà impossibile stamparlo. È vero che in un primo momento avevo deciso di stamparlo, e mi dispiace che Lei si sia impegnato. Ma adesso le cose stanno in modo che non è possibile riservare per la parte Italiana più di centosessanta pagine. La rivista avrà nel prossimo numero oltre 500 pagine, come è possibile? Penso anche alla spesa4. Cerchi di spiegare a Bonfantini che io sono disposta a stampare il suo scritto, per quanto queste cose della guerra non mi interessino più molto, ma non ad ogni modo nel prossimo numero. Se vuole, posso scrivergli io. Ma anche lui deve capire che la nostra rivista non è come tutte le altre, non può impegnarsi tassativamente numero per numero. Mi duole di dire a Lei di no, malgrado le sue insistenze in contrario, a favore del Suo amico. Ma proprio non è possibile. Affezionatissima sua M. C.”

collaborazioni alla rivista: cfr. id., Lorenza reçoit une dernière visite, «Botteghe Oscure», VII (primavera 1951), pp. 391-394; id., L’étranger parle, «Botteghe Oscure», X (autunno 1952), pp. 32-38; id., The Thin Man, «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 22-24; id., Portes donnant sur feu, «Botteghe Oscure», XXV (primavera 1960), pp. 13-14. 2  Cfr. d. de mesa y gallardo, Pasifae (fragmento), «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), pp. 207-211. 3 Stanley Moss nei primi mesi del 1955, almeno fino al marzo del 1956, fece parte in maniera stabile della redazione di «Botteghe Oscure»; è per questo motivo che nelle Note bio-bibliografiche con cui venivano presentati gli autori nel XVII quaderno (primavera 1956), di lui (che pubblicò sulla rivista solo in quell’occasione) si dice che «he lives in Rome and works for «Botteghe Oscure»». In ogni caso, del lavoro di Moss la Caetani fu decisamente e da subito insoddisfatta, se già in una lettera del 27 luglio 1955 Elsa Dallolio scriveva all’amica Marguerite: «Mi dispiace che tu abbia tanti fastidi per «Botteghe Oscure» e vorrei tanto che trovassi un vero aiuto, non come sembra si presenti Moss» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 184; ma sulla collaborazione di Moss, cfr. valli, Introduzione, pp. 39-40). 4 Su questo punto della lettera sostiene Stefania Valli: «Non è stato possibile stabilire a quale testo di Mario Bonfantini ci si riferisca, anche se l’affermazione successiva che si tratta di ‘cose della guerra’ fa presumere che lo scrittore avesse inviato alla rivista un brano del romanzo autobiografico Salto nel buio (che pubblicò nel 1959 e con il quale vinse il Premio Bagutta opera prima) oppure uno dei racconti che sarebbero poi confluiti nella raccolta La svolta (1965), dal momento che entrambe le opere narrative traggono ispirazione dalle vicende della Resistenza e della lotta partigiana» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 94).


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Grazie, cara Principessa, e mi scusi. Ma non c’è altro modo, per me, per cavarmi da questo spaventoso impiccio. Aspetto il Suo espresso5. Sono quasi guarito dal raffreddore. È stato terribile, quest’anno. Credo che il mare mi farà proprio bene. Lelia e Hubert6 partono oggi. Ci siamo salutati poco fa al telefono. Molti saluti affettuosi dal Suo Giorgio

104 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani1 Paris, 19 ‹giugno 1955›

Caro Giorgio, Riguardo a Bonfantini, mi dispiace immensamente, ma il prossimo numero sarà impossibile stamparlo. È vero che in un primo momento avevo deciso di stamparlo, e mi dispiace che Lei si sia impegnato. Ma adesso le cose stanno in modo che non è possibile riservare per la parte Italiana più di centoquaranta pagine. La rivista avrà nel prossimo numero oltre 500 pagine, come è possibile? Penso anche alla spesa. Cerchi di spiegare a Bonfantini che io sono disposta a stampare il suo scritto, per quanto queste cose della guerra non mi interessino più molto, ma non ad ogni modo nel prossimo numero. Se vuole, posso

Marguerite, così come richiesto da Bassani, trascriverà la lettera (cfr. doc. 104).  Lelia Caetani e Hubert Howard erano rispettivamente figlia e genero di Marguerite Caetani (cfr. doc. 1, n. 1, e doc. 70, n. 1). 5 6

104. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu; la seconda pagina è numerata «2», nell’angolo in alto a sinistra. Sul margine superiore sinistro della prima facciata è riportata la data «Paris 19». Si tratta del 19 giugno 1955, essendo questa missiva la trascrizione pressoché fedele della lettera che Bassani chiese alla Caetani due giorni prima (il 17; cfr. doc. 103), così da poterla poi mostrare a Bonfantini, e conseguentemente giustificarsi del rifiuto a pubblicare il suo scritto. 1  La lettera, in questa forma a parte alcune trascurabili varianti, era stata redatta da Bassani, il quale chiese a Marguerite Caetani di trascriverla e di inviargliela, così da poterla mostrare a Mario Bonfantini (cfr. doc. 103).


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scrivergli io. Ma anche lui deve capire che la nostra rivista non è come tutte le altre, non può impegnarsi tassativamente numero per numero2. Mi duole di dire a Lei di no, malgrado le sue insistenze in contrario, a favore del suo amico. Ma proprio non è possibile. Affezionatissima sua M. C.

105 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Parigi, 31 agosto ‹1955› just forward Ninfa’s letter

Dear Giorgio. Ero ‹…› di finalmente vedere suo nome in fine d’un telegramma! Spero avere una lettera presto. Andate prima con Moss1. Tutto è indeciso per lui dipenderà in gran parte di quello che si troverà nel prossimo «Botteghe Oscure». Ho chiesto a Bracco2 di mandare subito uno a Elsa3. Le scriverò oggi. I Spagnoli avrebbero dovuto essere dopo gli Americani, mai separando Inglesi e Americani. Come era fatto con i Dutch4. È peccato. Non ho mai verificato. Sapevo di averlo detto con Lei. Come sta? Vorrei molto avere sue notizie. Io sono stata poco bene 15 giorni a letto. Sto meglio adesso. È stato

La parte qui resa in corsivo, sull’autografo è sottolineata con la matita rossa.

2

105. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu; il verso è numerato «2» nell’angolo in alto a sinistra. Data e luogo, «Parigi 31 Agosto», sono in alto a sinistra della prima pagina (cui segue, sul margine destro, l’appunto «just forward Ninfa’s letter»). L’anno è ricavato dal contesto: è solo nell’agosto del 1955 infatti che Moss fu redattore di «Botteghe Oscure». Sul ruolo di Stanley Moss in «Botteghe Oscure» cfr. doc. 103, n. 3. Si tratta del ragioniere di casa Caetani; cfr. doc. 1, n. 3. 3 Sulla figura di Elsa Dallolio, cfr. doc. 14, n. 5. 4  Cfr. j.s. holmes, An Anthology of modern Dutch Poetry, «Botteghe Oscure», XV (primavera 1955), pp. 346-364 (l’antologia conteneva testi di Nijhoff, Van Ostaijen, Marsman, du Peron, Slauerhoff, Achterberg, Vasalis, Lodeizen, Lucebert, Andreus). 1 2


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molto seccante. Il suo film?5 Com’è andato? Tucci m’ha scritto e non trovo più la lettera con un messaggio per Lei. Credo che aveva persuaso Pelizzari6 a advertize in «Botteghe Oscure» ma è meglio scriverle Lei, prego. Ha scritto a Bracco istruzioni per le altre 400 copie? È una cosa che può essere molto interessante. Affet.ma M.C.

106 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, sabato ‹estate-autunno 1955›

Caro Giorgio, Mi rincresce tanto di seccarla, ma come sempre dimentico vari dettagli. Fra le poesie di James Wright1 vorrei levare del tutto una*. Vorrei sapere quante linee in James Broughton2 e Bernard3**.

Per quasi tutto il mese di luglio, fino ai primi di agosto, Bassani si recò a Ortisei, con Pasolini, per lavorare alla sceneggiatura del film di Luis Trenker La prigioniera della montagna. 6  Non siamo stati in grado di individuare questo personaggio. 5

106. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicato «Ninfa Sabato». È possibile collocare questa lettera all’altezza dell’estate-autunno 1955: vengono infatti citati i lavori, di imminente pubblicazione, di James Wright, James Broughton e Oliver Bernard, i quali pubblicarono tutti sul XVI quaderno, uscito proprio nell’autunno del 1955. 1  Cfr. j. wright, Poems [Autumnal Poem, The Quail], «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), pp. 283-286. 2  Cfr. j. broughton, True & False Unicorn, «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), pp. 251-263. 3  Cfr. o. bernard, Poems [Invocation 1954, The reprieve, Funeste Maquillage 1954], «Botteghe Oscure», XVI (autunno 1955), pp. 163-166. Si segnala che sotto i due nomi di Broughton e di Bernard sono aggiunte a matita le seguenti indicazioni, riferite al numero dei versi dei loro componimenti: «350» e «94 vv.».


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Non posso trovare l’indirizzo della signora Inglese amica della Knopfs4 per mandare la «Fiera»!! Non si dovrebbe mandare alla Knopf? Grazie tante caro Giorgio. Se non la vedo la prossima settimana sicuro il principio dell’altra. Se fa bello forse non mi muovo. Molta affezione M. C. * Dovrebbero rimanere 3 poesie. ** Anche i nomi dei poemi.

107 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani sabato ‹1955›

Cara Principessa, le scrivo da Via Botteghe Oscure, dalla nuova sede della rivista. È magnifica! Fuori, attaccato alla porta, fa bella mostra di sé un cartello che dice: Botteghe Oscure rivista letteraria. Dentro, solenni scaffali, dignitosi tavoli, austere sedie di legno (ahi un po’ dure!): luogo ideale per intimidire qualunque visitatore, ma anche per rassicurarlo, in un certo senso. Manca ancora qualcosa: un telefono, una macchina da scrivere, un tavolo poco più

4  La signora Knopf è la moglie dell’editore americano Alfred Knopf, e a lei Marguerite Caetani si rivolgeva per avanzare proposte di traduzioni di testi italiani da lanciare nel mercato statunitense. La sua amica inglese è invece l’agente letterario Miss Bradley (cfr. doc. 125, n. 3).

107. Un foglio dattiloscritto solo sul recto con inchiostro nero. In alto a destra della prima pagina è indicato «sabato». La lettera risale alla seconda metà del 1955, come indicano diversi elementi interni al testo: innanzitutto la menzione a Garzanti, distributore della rivista dal ’55 al ’57, permette di restringere significativamente l’arco cronologico in cui collocare il documento; in secondo luogo le parole di Bassani sulla nuova fascetta, di cui erano corredati i volumi di «Botteghe Oscure», dovrebbero quasi certamente riferirsi al XVI quaderno – quello, uscito nell’autunno del ’55 –, che inaugurò la nuova veste editoriale; infine il suggerimento di pubblicare Maria Teresa Nessi (che appunto apparve nel quaderno XVII, primavera 1956), rivelatasi «quest’anno» al Premio Leggeri, vieta di congetturare datazioni diverse da quelle che conducono al 1955, poiché è proprio in quell’anno che la scrittrice lariana ottenne il prestigioso riconoscimento.


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basso di quello attuale (io, che non sono piccolissimo, quasi ci passeggio sotto) una poltrona. Ma Bracco1, al quale ho fatto i miei complimenti, dice che tutto questo verrà in seguito. Ha visto la bella fascetta che De Luca ha fatto per l’edizione italiana?2 Io ho veduto alcuni giorni fa il fascicolo a Firenze, esposto da Seeber3: e le garantisco che fa una bellissima figura. De Luca si è un po’ arrabbiato con me, perché gli è risultato che sono stato io a dire a Lei la faccenda degli abbonamenti. Ma d’altra parte, che cosa potevo fare? Erano cinque mesi a dir poco, che supplicavo De Luca di spedire il pacco a Garzanti4. E non riuscivo a nulla. Un’altra volta però bisognerebbe che Lei non mi scoprisse… Spero di vederLa presto qui a Roma. Io sto lavorando molto: al libro per Einaudi5, e a un nuovo lungo racconto6. A proposito: il premio Leggeri, istituito da «Paragone», ha rivelato quest’anno una giovane scrittrice completamente inedita, certa Maria Teresa Nessi di Como. Peccato che il suo racconto sia forse troppo lungo: altrimenti sarebbe stato magnifico poterlo stampare. Mi sembra una cosa deliziosa, letteralmente7. Vedrà. Molti affettuosi saluti dal Suo Giorgio

Federico Bracco era l’amministratore di casa Caetani (cfr. doc. 1, n. 3).  Come rileva Stefania Valli, con la consueta precisione, «a partire dal numero VII e fino al numero XVI, ogni copia di «Botteghe Oscure» venne avvolta da una fascetta rossa […]. Si può ipotizzare che Bassani si riferisce qui alla fascetta realizzata da De Luca per il numero XVI (uscito nel settembre 1955): essa, infatti, rappresentava una novità rispetto a quelle impiegate nei numeri precedenti, sia perché i lembi non erano più incollati, a chiudere completamente il volume, ma semplicemente ripiegati all’interno con risvolti sui due lati, sia perché conteneva solo la dicitura “in questo numero: Beatrice Cenci | Tragedia di | Alberto Moravia”, in luogo della lista degli autori presenti nel quaderno» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 95-96). 3  La Seeber era una libreria e casa editrice, che aveva sede a Firenze. 4  Come già ricordato in altre occasioni, Garzanti si occupò della distribuzione di «Botteghe Oscure» dal ’55 al ’57. 5 Si tratta del volume Cinque storie ferraresi, uscito per Einaudi nel ’56. 6 Il «nuovo lungo racconto» a cui Bassani dichiara di stare lavorando potrebbe essere Gli occhiali d’oro. 7  Maria Teresa Nessi si aggiudicò il premio Leggeri nel 1955. Non sappiamo se fu proprio il racconto premiato, o un altro, che trovò spazio nel numero successivo di primavera di «Botteghe Oscure»; certo è che, su segnalazione di Bassani, l’autrice venne promossa dalla rivista: cfr. m.t. nessi, Sabato sera, «Botteghe Oscure», XVII (primavera 1956), pp. 449-534; e si tenga presente che poi il testo venne riedito in volume, non a caso da Garzanti, sempre nel ’56. 1 2


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108 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, Xmas Day ‹1955›

Caro Giorgio, Questo rigo per mandare a Lei e i suoi tanti, tanti affettuosi auguri per l’anno nuovo. Io sono rimasta un giorno a Roma poi sono venuta qui Domenica con Roffredo. Lelia e Hubert1 vengono oggi, e tornano solo il 2 Gennaio. Ero stanca morta ma può immaginare. Se avessi avuto il telefono certo l’avrei veduto ma anche Elena2 senza telefono non l’ho vista. Le scrivo adesso. Scrivo ancora per fissare quando posso vederla. Ho visto Elsa3 un momento. Ancora tanti auguri e a presto. Marguerite Caetani Ho sentito parlare del suo film4, dove ha avuto gran successo. Sono così felice. Posso vederlo?

108 Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Xmas Day Ninfa». Si tratta del ’55, anno in cui uscì nelle sale cinematografiche La prigioniera della montagna di Trenker, film al quale Bassani lavorò come sceneggiatore. 1  Roffredo, Lelia e Hubert erano rispettivamente marito, figlia e genero di Marguerite Caetani (cfr. doc. 1, n. 1, e doc. 16, n.1). 2 Si tratta di Elena Croce, per il cui ruolo in «Botteghe Oscure», cfr. doc. 1, n. 7. 3 Si tratta di Elsa Dallolio, che collaborò attivamente con la redazione di «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 14, n. 5). 4  Dovrebbe essere La prigioniera della montagna di Trenker, a cui Bassani lavorò nel ’55.


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109 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, July 20th ‹1956›

Carissimo Giorgio, mi scuserà di non aver scritto prima mia grande gioia nel suo successo, e anche come ho capito, la sua angoscia per la bambina. Ma sono così felice che tutto è andato così bene. Capisco anche per Petroni suo imbarazzo!!1 Ma caro Giorgio è finita come dovrebbe e sono felicissima per Lei e la parte che «Botteghe Oscure» ha potuto giocare. Ho fatto il più presto possibile per i Francesi e il momento che questi tre ultimi sono stampati si possono fare la mise en page e le piccole correzioni sulle 2nde Bozze.

109. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu, per complessive tre pagine. Sulla prima sono indicati data e luogo: «Paris July 20th». L’anno è il 1956, come si ricava dai riferimenti al premio Strega vinto da Bassani, all’articolo su Marguerite Caetani apparso su «L’Illustrazione Italiana», e alla recente pubblicazione di Sbarbaro. Non smentisce tale congettura la menzione di Eugene Walter, «segretario di redazione» di «Botteghe Oscure» proprio a partire dal 1956. 1  Nel 1956 Bassani vinse il Premio Strega con Cinque storie ferraresi, raccolta pubblicata da Einaudi proprio in quell’anno; tra i libri in concorso compariva anche Noi dobbiamo parlare (Milano, Mondadori, 1955), di Guglielmo Petroni, al quale Bassani era legato da una sincera amicizia; si ricordi peraltro che è proprio di Bassani, e per di più scritto nel ’55, uno dei ritratti critici più acuti dedicati alla narrativa di Petroni: cfr. g. bassani, I libri di Guglielmo Petroni, «Lo Spettatore italiano», VIII (aprile 1955), 4 (poi in id., Le parole preparate e altri scritti di letteratura, Torino, Einaudi, 1966, pp. 165-170, riedito in id. Di là dal cuore, pp. 184-190, ora in id., Opere, pp. 1124-1130).

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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Così si va ancora bene non è vero? Prego farmi sapere quanti mesi Le devo e manderò subito un check. Sono molto delusa della fotografia nell’«Illustrazione Italiana»2. C’erano varie bellissime in colori e hanno messo bruttissima e niente caratteristico di Ninfa né Castello e lago, né Norma dal giardino, né muri né torri. C’era una bella di Lelia nella rocheré che non hanno messo. E perché Eugene3? Si deve fare tutto da sé sempre. Le manderò altre da me che sono bene non prese dalla Spagna. Peccato insomma che non ho nemmeno letto l’articolo ancora ero così disgustata dall’insieme. Sbarbaro ha scritto che l’ultima volta abbiamo dato 30.000 allora Lo manderò 10.000 in più. Poveretto4. Tanti affettuosi pensieri a Lei e a Valeria5 e alla bimba Marguerite C. Ho scelto una copertina bella trovo. Spero che Le piacerà! Jamie Hamilton6 mi ha scritto che il pen era male organizzato e fatto moltissimo meglio l’ultima volta in Italia e il congresso di Editore a Firenze. Meglio che non siamo andati!

110 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Paris, 4 agosto 1956›

Lascio decisione a lei affettuosi pensieri 1

mc

2  Cfr. e. quaranta, La signora di Ninfa, «L’Illustrazione Italiana», anno 83, n. 7 (4064), luglio 1956, pp. 63-66. 3 Si tratta di Eugene Walter, che dal XVIII al XXII quaderno venne indicato nel frontespizio di «Botteghe Oscure» come «segretario di redazione» (cfr. doc. 116, n. 4). 4  Cfr. c. sbarbaro, Spiccioli. Si tratta però dell’unica pubblicazione di Sbarbaro sulla rivista, e dunque non sappiamo a cosa si riferisca il precedente contributo di L. 30.000 a cui fa qui riferimento la Caetani. 5  Valeria Sinigallia era la moglie di Bassani. 6 Si tratta dell’editore inglese, più volte citato dalla Caetani nel suo epistolario (cfr. doc. 77, n. 2).

110. Telegramma inviato «Bassani via Gran Sasso 16 Rome», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale.


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111 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, August 8th ‹1956›

Dearest Giorgio, Questo in gran fretta. Grazie del giornale e della fotografia così simpatica1. Vorrei prego subito l’indirizzo di Petroni. Vorrei fare tradurre suo libro2. Cosa mi consiglia? Il suo traduttore, quando avrà finito il suo libro?3 Potrebbe parlarne? Forse conosco un editore Inglese che lo farebbe. Cosa pensa di Bernard Wall?4 Il suo inglese è così bello… Spero che farà visita a Umberto5. Perché non? Allora ci vediamo. Sarebbe bene per Lei anche per il libro. Notizie di Knopf?6 Le ho mandato il libro di Char. Mandami un rigo. Spero che tutto va bene con loro. Tante care cose M. C.

111. Un foglio di colore azzurro, manoscritto solo sul recto con inchiostro blu. In alto a sinistra sono segnati data e luogo: «Paris Aug. 8th». L’anno è il 1956, quando la Caetani si preoccupò di far tradurre in inglese Noi dobbiamo parlare di Guglielmo Petroni; ad ogni modo conferma tale datazione la successiva missiva del 18 agosto 1956 (doc. 112), in cui la Caetani, riferendosi evidentemente a quanto sostenuto in questa sede, chiede a Bassani: «Nella mia altra lettera ho detto che volevo far tradurre il libro di Petroni e chi mi consiglia. Non l’ha ricevuta?». 1  Cfr. e. walter, The Busy Princess & The Thick Review, «Intro Bulletin», OctoberNovember 1956, p. 2. 2 Il libro di Petroni che la Caetani intende far tradurre in inglese è Noi dobbiamo parlare: l’incarico sarà affidato a Dale McAdoo (cfr. doc. 117, n. 2). 3 Probabilmente si tratta delle Cinque storie ferraresi, che comunque furono pubblicate in Inghilterra solo nel ’62 (cfr. doc. 113, n. 8). 4 Bernard Wall era un traduttore molto apprezzato da Marguerite Caetani, e a lui, ad esempio, si rivolse anche per la versione inglese di Casa d’altri di D’Arzo (cfr. doc. 128, n. 1). 5 Si tratta di Umberto Morra di Lavriano, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra (cfr. doc. 21, n. 7). 6  La Caetani allude a Blanche Knopk, moglie del noto editore, e sua intima amica.


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112 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Parigi, 18 Agosto ‹1956›

Caro Giorgio, Spero che ha avuto la mia indirizzata a Palazzo Caetani perché non so dov’è. Credo che m’ha scritto ma non trovo la lettera. Ecco questa brutta lettera1 e ho risposto come può immaginare. Cosa vuol fare? È veramente scoraggiante. Forse la vedrò qui ma in ogni modo in novembre in Roma. Nella mia altra lettera ho detto che volevo far tradurre il libro di Petroni e chi mi consiglia. Non l’ha ricevuta?2 Spero tanto che stanno bene tutti e che la bambina non risente niente di quei brutti giorni. Trovo curioso di non aver ricevuto bozze della parte Italiana. Spero che non ci fa aspettare. È l’ultimo momento. È la prima

112. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Parigi 18 Agosto». L’anno è il 1956, come si ricava dalla lettera di Blanche Knopf, allegata alla presente da Marguerite Caetani, così da tenere aggiornato Bassani sulle trattative con gli editori stranieri per le sue opere: «August 2, 1956 | Dear Marchesa Caetani, | Thank you so much for sending me Bassani’s book of short stories which I think are excellent, beautiful writing and in every way shows what he is capable of. I dont’t think we can publish these short stories now and what Bassani should do and I hope will is write a novel which I would be very surprised if we did not want to publish. And once he’s made his reputation with this we can take up the question of the short stories which are extremely difficult to sell in this country. I realize that short stories both in France and in Italy are much more acceptable than here, but on this side short stories are immediately against any possible sale and would only hurt the novel when it comes out. Therefore, I suggest and I hope you will show this letter to Bassani, that he go [sic] ahead with his book. | I will probably be in Italy (Rome) sometime in early November and hope to see you and him then. But I would hate to see him sell this book of short stories elsewhere now. It would only hurt him. Again I repeat not because of the quality which is fine but because they are short stories | Will you let me hear from you? I am leaving on Monday for the South of France but only for three weeks and any letter that you send to this office will either be forwarded to me or be taken care of. I’m holding the book here in the meantime. | With all my good wishes and thanks and looking forward very much to our meeting in the autumn and to hearing that Bassani is willing to do this, | Yours always, | Blanche W. Knopf». 1 Si tratta di una lettera di Blanche Knopk (moglie dell’editore americano Alfred Knopf), nella quale si declinava la proposta avanzata da Marguerite Caetani di pubblicare una traduzione delle novelle di Bassani (il testo di questa è riprodotto nella nota al testo). 2  Cfr. doc. 111.


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volta che non ho avuto. Per rendermi conto. E come potevo decidere delle pagine senza avere in mano l’insieme. Troppo abbiamo tagliato gli Americani. Mai più. Debbono sempre predominare altrimenti guai a me. Mille care cose Marguerite C.

113 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, September 8th ‹1956›

Carissimo Giorgio, Grazie della bella lettera con le buone notizie del libro1. Sarebbe bello di darlo a un altro eguale buono editore in U.S.A. Sarei incantata. Intanto avrei voluto provare qui e in Inghilterra. Vorrei 3 copie ma voglio comprarle. Dite a Tombolini di mandarle prego. Non va più in Inghilterra da Morra?2 Lui sarà qui dal 10 per una settimana per un congresso. Vedrò anche con lui per l’Inghilterra. Sto facendo un librettino di vari essais su Char3 in Francese e soprattutto per le U.S.A. Jack Mathews non aveva presentato la sua poesia come avrebbe dovuto fare4. Quando penso che Malraux ha messo 30 pagine per presentare un libro di Faulkner5. 113. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto al centro della prima pagina sono indicati data e luogo: «Paris Sept. 8th». L’anno si ricava dal timbro postale («PARIS 9-9-1956») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso Editore Luigi de [sic] Luca | Via Gaeta 14 | Roma | Italia». 1  Cfr. g. bassani, Cinque storie ferraresi, Torino, Einaudi, 1956; con questo libro Bassani vinse il premio Strega del ’56. 2  Umberto Morra di Lavriano dirigeva dal 1955 l’Istituto Italiano di Cultura a Londra (cfr. doc. 21, n. 7). 3  Cfr. AA.VV. René Char’s Poetry. Studies, Roma, 1956 (il volume contiene interventi di Blanchot, Bounure, Camus, Mounin, Picon, Ménard, Wright). 4 Probabilmente Marguerite Caetani si riferisce alla traduzione inglese di alcuni componimenti di Char (cfr. char, Leaves of Hypnos, extracts and Lettera Amorosa), pubblicata da Mathews sul XIV quaderno di «Botteghe Oscure», ma senza alcuna introduzione. 5  Cfr. w. faulkner, Sanctuaire, tr. par r.-n. raimbault et h. delgove; préf. d’a. malraux, Gallimard, Paris 1949 [Ia ed. 1933].


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Non posso arrivare a avere l’indirizzo di Tucci. Potrebbe vedere da De Luca. Chiaromonte6 non può averlo. È molto urgente per me. Spero che torna qui. Se fosse possibile avere qualche copia dell’indice il più presto possibile, come ha fatto qualche volta De Luca e sarebbe bene sempre fare. È molto utile per me. Tante cose affettuose a Valeria7 e a Lei e fammi sapere subito se il libro è preso d’un altro editore Americano8. Sua M. C. È bella la traduzione di Rosenthal?9

Si tratta di Nicola Chiaromonte, che proprio nel ’56 aveva fondato insieme a Silone, altro intimo amico di Marguerite Caetani, la rivista «Tempo presente» (e proprio su «Tempo presente», nel marzo del ’65, esce il Ritratto di Marguerite di Iris Origo). 7  Valeria Sinigallia era la moglie di Bassani. 8  Le Cinque storie ferraresi furono prima tradotte per il mercato inglese, e solo all’inizio degli anni Settanta arrivarono in quello statunitense: cfr. g. bassani, A prospect of Ferrara, translated by i. quiegly, London, Faber&Faber, 1962, e id., Five stories of Ferrara, translated by w. weaver, New York, Harcourt, 1971. 9  Enigmatico il riferimento a Rosenthal, che oltretutto ritorna, legato al nome di Blanche Knopf, e dunque all’editoria statunitense, in una lettera di Bassani a Marguerite Caetani del 5 luglio 1957 (cfr. doc. 116). Proprio nel commentare quella lettera, e specificamente il passo che interessa Rosenthal e la Knopf, Stefania Valli sosteneva: «Bassani si augurava evidentemente che la signora Knopf fosse interessata a pubblicare in America qualche suo libro e il riscontro delle date autorizza a pensare che si trattasse di Cinque storie ferraresi, vincitore del Premio Strega nel 1956. Non risulta però che una traduzione inglese del romanzo di Bassani sia stata stampata prima del 1971 […]: il riferimento a Rosenthal desta pertanto qualche perplessità, anche se non possiamo escludere che quella prima traduzione non avesse convinto gli editori interpellati e che molti anni più tardi Bassani avesse deciso di affidare il lavoro a Weaver [che lo pubblicò appunto nel ’71] prima di proporlo ad altre case editrici» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 100). 6


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114 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani ‹Roma,› giovedì 27 giugno 1957

Cara Principessa, eccole l’elenco dei collaboratori: Paolo Volponi: Il cuore dei due fiumi1. L. 12.000 Hotel Dora, Ivrea (Torino) P.M. Pasinetti: Morte della signora Elisabetta Canal2. L. 30.000 Via di Villa Massimo 24, Roma Antonio Barolini: Elegie di Croton3. L. 12.0000 50 Sunset Av. Croton on Hudson, N.Y., U.S.A. Giovanni Carocci: Nora4. L. 15.000 Via degli Orsini 34 Roma

114. Un foglio di carta intestata «Botteghe Oscure | Quaderni di letteratura | via Botteghe Oscure 32 | Roma», dattiloscritto solo sul recto con inchiostro nero, e datato in alto a destra «Giovedì 27 giugno 1957». Il luogo è ricavato dall’intestazione della carta. La firma, in fondo alla lettera, è manoscritta con inchiostro nero. 1  Cfr. p. volponi, Il cuore dei due fiumi, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 490-499. 2  Cfr. p.m. pasinetti, Morte della Signora Elisabetta Canal Ved. Partibon, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 500-528. 3  Cfr. a. barolini, Elegie di Croton [Il polline, La casa, Il villaggio, Primavera, Preghiera], «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 529-532. 4  Cfr. g. carocci, Nora, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 533-545.

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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Brunello Rondi: Preghiera per il giorno d’Ognissanti5. L. 8.000 Via Taramelli 15 Roma Brianna Carafa: La porta di carta – Il sordo6. L. 10.000 Carlo Betocchi: Poesie inedite vecchie e nuove 7. L. 20.000 Borgo Pinti 61 Firenze Mario La Cava: Il lungo cammino8. L.30.000 Bovalino (Reggio Calabria) Le ho fatto l’elenco completo, sebbene creda che lei abbia già pagato alcuni di questi collaboratori. Le raccomando, comunque, di mandare subito il compenso a Betocchi, che proprio ieri mi scriveva una patetica cartolina di S.O.S. Ha letto il libro di Calvino, Il barone rampante? Dopo le prime ottanta pagine, molto promettenti, comincia la delusione. È una novella, tirata in lungo a romanzo, ma senza intima necessità. Un vero peccato… di presunzione letteraria. Speriamo che il nostro racconto9 sia meglio! Ha fatto buon viaggio? Qui, al caldo spaventoso dei giorni ultimi, è sottentrato di colpo un fresco delizioso. Ieri sera in via Veneto faceva quasi freddo. Molti saluti affettuosi dal suo Giorgio

Cfr. b. rondi, Preghiera per il giorno d’Ognissanti, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 546-548. 6  Cfr. b. carafa, Due racconti [La porta di carta, Il sordo], «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 549-557. 7  Cfr. betocchi, Poesie inedite vecchie e nuove. 8  Cfr. m. la cava, Il lungo cammino, «Botteghe Oscure», XIX (primavera 1957), pp. 563-590. 9 Si tratta de La speculazione edilizia, racconto pubblicato sul XX quaderno di «Botteghe Oscure», nell’autunno 1957 (sulla vicenda editoriale relativa alla pubblicazione del racconto cfr. doc. 115, n. 5). 5


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115 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, July 5th ‹1957›

Carissimo Giorgio, Ecco Pasinetti1. Gli altri ho mandato o direttamente o attraverso Bracco2. Se Lei potesse ordinarmi il libro di Calvino3 da ‹…›4 e pregarlo di mandarmi il suo conto. Grazie tanto. Mi secca molto che Calvino non ha mandato ancora suo racconto5 e neanche Tucci che avrebbe dovuto da tempo. Non voglio essere messa in ritardo questa volta. 115. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Paris July 5». L’anno è il 1957, come si ricava dal riferimento all’anniversario (era in preparazione il XX quaderno con cui si chiudeva il decimo anno), e dal rammarico della Caetani per i continui ritardi di Calvino, che effettivamente consegnò La speculazione edilizia, apparsa appunto nel XX fascicolo uscito nell’autunno del ’57, solo dopo molte pressioni di Bassani.  Cfr. pasinetti, Morte della Signora Elisabetta Canal Ved. Partibon. Federico Bracco era l’amministratore di casa Caetani (cfr. doc. 1, n. 3). 3 Si tratta de Il barone rampante, di cui Bassani aveva parlato nella precedente lettera del 27 giugno 1957 (cfr. doc. 114). 4  Nel manoscritto tra «da» e «e pregarlo» viene lasciato uno spazio vuoto. In genere Marguerite Caetani era solita ordinare i libri dalla libreria Tombolini, sita in via Quattro Novembre a Roma. 5  Cfr. i. calvino, La speculazione edilizia, «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 438517. Calvino aveva scritto alla Caetani il 17 gennaio 1957, impegnandosi a consegnare un lungo racconto, a cui aveva già iniziato a lavorare, per il XIX o il XX quaderno: «Ho un racconto cominciato che darò a «Botteghe Oscure». Certo, se non per il XIX volume, sarà per il XX. Glielo voglio promettere» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 133). E sebbene ancora a maggio vi lavorasse, come desumiamo da una lettera di Calvino a Citati del 24 maggio 1957 («Ora sto scrivendo La speculazione edilizia, tutto introspettivo e psicologico. Molto difficile, accidenti!», id. Lettere 1940-1985, p. 486), all’inizio dell’estate il testo non era ancora stato consegnato. Bassani fu molto pressante con l’amico affinché stringesse i tempi, e inviasse il racconto al più presto, e il 5 luglio, ossia lo stesso giorno in cui Marguerite Caetani gli scriveva, la rassicurava che Calvino avrebbe finito il testo «entro il 10 luglio» (doc. 116). Nel frattempo l’epistolario di Calvino ci informa che proprio nel mese di luglio La speculazione edilizia fu il primo impegno dello scrittore. Sono diversi i corrispondenti a cui Calvino comunica i progressi del suo lavoro: ad Aldo Camerino l’8 luglio 1957 («Adesso scrivo – per sgranchirmi le gambe dopo il soggiorno arboricolo – un racconto psicologico-saggistico contemporaneo, La speculazione edilizia, per «Botteghe Oscure». Ma fa caldo, si stava meglio sui rami», ibidem, p. 496), a Geno Pampaloni, sempre l’8 luglio («Ora 1 2


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Bellissimo editorial écrit per l’editore stesso nel «Times Literary Supplement» del 21 giugno6. Curioso che non c’è mai niente in Italia per il nostro anniversario7. Terribile caldo qui. Con grande affetto M. C.

116 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani ‹Roma,› 5 luglio 1957

Cara principessa, sono in contatto continuo con Calvino, per il suo racconto1. Promette di finirlo entro il 10 luglio, e credo che ce la farà. Ieri sera ci siamo visti. Gli ho prospettato la situazione, sottolineando la sua responsabilità. L’ho trovato perfettamente consapevole di tutto.

sto scrivendo un lungo racconto, La speculazione edilizia in cui mi avventuro in territori non miei e non so dove andrò a parare; se Henry James, Silvio Guarnieri, Thomas Mann, Cassola, oppure anche Conrad, Camus, Moravia o le poesie di Pasolini. L’ho promesso per il «Botteghe Oscure» di autunno ma non l’ho ancora finito», ibidem, p. 497), a Michele Rago, a cui il 22 luglio riferisce di aver terminato la stesura del testo («Ora ho finito un racconto lungo d’un centinaio di pagine, La speculazione edilizia che mi pare valga qualcosa, anche se può parere una nuova variazione del tema “sconfitta dell’intellettuale”; ma c’è tutto un mondo e un’epoca che ci si muove e persone vere, e una via di mezzo tra autobiografismo e realismo oggettivo», ibidem, p. 499), e a Silvio Guarnieri, il 31 luglio 1957, a cui promette l’invio del testo, ormai già finito da giorni («Ho anch’io da farti leggere qualcosa: ho scritto un racconto (d’un centinaio di pagine) “alla Silvio Guarnieri”: La speculazione edilizia», ibidem, p. 501). 6  Cfr. anonimo, «Botteghe Oscure», «The Times Literary Supplement», 21 june 1957. 7  Effettivamente il decennale della rivista (1948-1957) non destò particolare attenzione in Italia; non fu così nel resto dell’Europa, dove molte testate giornalistiche diedero spazio all’evento, con articoli volti a stilare un bilancio dei venti quaderni di «Botteghe Oscure». 116. Un foglio di carta intestata « Botteghe Oscure | Quaderni di letteratura | via Botteghe Oscure 32 | Roma», dattiloscritto sul recto e sul verso con inchiostro nero. La data è segnata in alto a destra; il luogo è ricavato dall’intestazione della carta. La firma, in calce alla lettera, è manoscritta con inchiostro blu. Si tratta de La speculazione edilizia (sulle vicissitudini editoriali e redazionali del racconto, cfr. doc. 115, n. 5). 1


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Ieri sera c’è stato il Premio Strega, vinto, come era da prevedersi, dalla Morante2. La gara è risultata meno emozionante dell’anno scorso, ma la festa, nonostante il caldo spaventoso, tropicale, è riuscita ugulamente benissimo. Debbo ora chiederle un favore. Ricorda quel Soggetto per un film di ambiente ferrerese, del mio amico Claudio Savonuzzi3, che le detti tempo fa da leggere? Sarebbe possibile, per me, recuperarlo? Ricordo che lo portò a Ninfa per leggerlo, donde, forse, di nuovo a Roma. Non sarà forse, ora, in camera sua? O magari, non lo deterrà Eugene?4 Mi dica se posso fare qualcosa per riaverlo. Sto lavorando alla traduzione di Char. È più difficile di quanto pensavo. Come spesso accade con la prosa francese, la versione italiana corrispondente rischia di continuo la banalità5. In fondo è più facile tradurre dall’inglese. Trovo la traduzione di Mathews molto bella, e spesso illuminante6. Il romanzo è fermo da una settimana7. Il caldo terribile di questi giorni mi ha tolto l’energia nervosa necessaria per lavorare con successo. Alla fine di luglio andrò un poco al mare, dove mi auguro di riprendere lena.  Nel 1957 la Morante vinse il premio Strega con L’isola d’Arturo. Il giornalista Claudio Savonuzzi, amico di Bassani, collaborò in campo cinematografico con diversi registi, tra cui Fellini; non sappiamo quale sia il soggetto sottoposto alla Caetani. 4 Si tratta dello scrittore statunitense Eugenie Walter, che soprattutto nella seconda metà degli anni Cinquanta collaborò attivamente a «Botteghe Oscure», sia come consulente, che con proprie pubblicazioni, tanto da meritare, a partire dal XVIII quaderno del ’56, la nomina di «segretario di redazione». I suoi contributi alla rivista ad ogni modo sono anche precedenti questa data: cfr. e. walter, Poems [The Southern Boy’s Song; South], «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 306-309; id., In the Orchard (Excerpt from a novel), «Botteghe Oscure», X (autunno 1951), pp. 279-288; id., Poems [Seven Panels for a Grande Singerie; Fanfarade, The Nightwatchman]; Old Images (Excerpt from the novel The Untidy Pilgrim), «Botteghe Oscure», XII (autunno 1952), pp. 306-321; id., Poems [A Simple Love Song; The Ancorite, From the Mouth of His Cave; Green; Green Grove], «Botteghe Oscure», XV (primavera 1954), pp. 293-300; id., I Love you Batty Sisters, «Botteghe Oscure», XVII (primavera 1955), pp. 226-237; id., The Blockade-Runners (Excerpt from a novel), «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 225-248. 5  Le traduzioni di Char, da parte di Bassani, non apparvero però su «Botteghe Oscure», ma su «Paragone»: cfr. r. char, Perché una foresta…, La verità vi renderà liberi, Frammento di poesia, Sul libro di un albergo, Jacques parla di sé, Inventori, trad. a cura di g. bassani, «Paragone-Letteratura», VIII (ottobre 1957), 94, pp. 56-59, poi, ad eccezione di Inventori, in bassani, In rima e senza, pp. 119-124. 6  Cfr. The selected Poems of René Char, a cura di j. mathews, New York, Random House, 1956. 7 Si tratta de Gli occhiali d’oro, uscito per la prima volta su «Paragone-Letteratura», IX, 98, febbraio 1958, pp. 6-75, e poi, lo stesso anno, per Einaudi. È meno probabile, invece, che si riferisca a Il giardino dei Finzi Contini, nonostante il romanzo sia stato concepito addirittura nel ’55, come ha già rilevato Stefania Valli (cfr. La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 100). 2 3


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Mi ha scritto da Parigi Blanche Knopf, immagino per suo suggerimento. Grazie di cuore. L’importante signora sarà qui l’11, e ci resterà fino al 17. L’attendo a piè fermo, con la traduzione di Rosenthal in mano8. Molti saluti affettuosi dal suo Giorgio

117 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Sabato ‹6 luglio 1957›

Caro Giorgio, Ho ricevuto in questo momento una lettera di Blanche Knopf1 del 1 Luglio da Parigi! Ho telefonato subito e poi ho mandato il telegramma a Lei. Lei vuol vederla subito e conta su Lei per tutte le notizie Romane e Italiane. Peccato che non poteva venire prima vuol tanto andare a Ninfa ma non ci sarà nessuno! Io faccio colazione con Lei qui al suo ritorno e saprò tutto. Spero che Lei potrà lavorarla bene. Ho dato la traduzione di Noi dobbiamo parlare di Dale Mac Adoo2 a Eugene3 per guardare ma avrei voluto offrirla a la Knopf. Ho 8  Difficile comprendere il riferimento a Rosenthal. Come già sottolineato (cfr. doc. 113, n. 9), l’ipotesi più probabile è che Marguerite Caetani abbia fatto tradurre le Storie ferraresi da Rosenthal, per poi suggerire a Bassani il nome di Knopf (passando attraverso la moglie Blanche) come possibile editore. Il progetto, però, non andò in porto, e della misteriosa traduzione di Rosenthal non è rimasta traccia.

117. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu, per complessive tre pagine. In alto a sinistra della prima si legge l’indicazione «Sabato». Si tratta del 6 luglio 1957, come si ricava dal timbro postale («6-7-1957») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma | Italia» Blanche Knopf, come già ricordato, era la moglie dell’editore americano Alfred Knopf, estremamente attiva all’interno della casa editrice. 2  Dale Mc Adoo, tra il maggio del ’55 e l’estate del ’57, tradusse Noi dobbiamo parlare di Guglielmo Petroni, in una versione che però non è mai stata pubblicata (su questo punto mi permetto di rimandare a m. tortora, Dall’«uomo ermetico» alla contaminazione. La figura dell’intellettuale ne La casa si muove, in Noi dobbiamo parlare, e ne Il colore della terra, in La narrativa di Guglielmo Petroni, pp. 53-54, n. 33). 3 Si tratta dello scrittore statunitense Eugenie Walter, redattore di «Botteghe Oscure» nella seconda metà degli anni Cinquanta (cfr. doc. 116, n. 4). 1


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parlato anche di Calvino e di Lei sembrava sapere del suo romanzo. Pensavo di suggerire Quarantotti Gambini no? Lei pensava ad altri. Certo questa signora s’interessa moltissimo a Lei. Qui si muore dal caldo. Speriamo che finisca presto. Dove sarà Lei? Affezione M. C. Bisogna portarle il n. XIX. Vorrei sapere quando è settled con Feltrinelli4. Il più presto è meglio.

118 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, sabato ‹13 luglio 1957›

Caro Giorgio, Le avevo mandato un telegramma per avvertirla dell’arrivo della Knopf1 ma ho ricevuto un avviso che Lei era assente.  Come si ricava dalla risposta di Bassani del 15 luglio, qui la Caetani si riferiva alla traduzione di Char, che lei stessa aveva commissionato, e che, curata da Sereni e da Caproni, uscirà per Feltrinelli solo nel ’62. 4

118. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Il verso è numerato «2» nell’angolo superiore sinistro; la firma è sottolineata. In alto a sinistra della prima pagina è indicato «Paris Sabato». La lettera è del 13 luglio del 1957 come indicano due elementi interni al testo. In primo luogo, nell’incipit la Caetani ribadisce quanto dichiarato sabato 6 luglio, ovvero di aver telegrafato a Bassani per avvisarlo dell’imminente arrivo di Blanche Knopf (cfr. doc. 117): questo dato impedisce di collocare la missiva nei giorni successivi a lunedì 15 luglio, poiché è in quella data che lo scrittore comunicò di aver incontrato a Roma la Knopf (cfr. doc. 119); se ne deduce che il sabato indicato dal mittente è allora il 13 luglio. In secondo luogo questa lettera risponde prontamente a quella del 5 luglio (doc. 116), in cui Bassani chiedeva di poter riavere indietro il manoscritto di Claudio Savonuzzi: qui infatti la Caetani invita l’amico a cercare nei suoi appartamenti, o a chiedere a Eugene Walter di farlo; e nel caso in cui il fascicolo smarrito non venga ritrovato, lo autorizza ad accedere agli appartamenti di Ninfa. A tal fine allega alla missiva un biglietto (delle stesse dimensioni del foglio, e manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu), su cui si legge: «Prego lasciare entrare il Professore Giorgio Bassani, in casa cercare delle carte. | Duchessa Caetani | di Sermoneta»; sull’altra facciata sono indicati i nomi dei destinatari: «Per Giovanni | o | per Maria» (sono evidentemente i custodi della residenza di Ninfa).  Marguerite Caetani aveva avvisato Bassani dell’imminente arrivo di Blanche Knopf anche nella precedente lettera del 1 luglio 1957 (cfr. doc. 117). 1


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Non fa niente credo. Ho scritto a Eugene2 che lui deve cercare nella mia camera (come deve cercare altra roba) per qualunque manoscritto in Italiano per Lei o anche se Lei vuol cercare. Se non lo trova lì ecco un rigo per Ninfa che Le lascino cercare in casa3. Prego chiedere a Eugene come sembra Noi dobbiamo parlare in traduzione4. Forse l’ha già fatto; e mostrarla alla Knopf. O Bracco5 la può mandarla qui. Sono così ansiosa di sapere come è andato per Lei. Mi dica subito prego. Sembrava tanto bene disposta verso di Lei. Spero che Calvino ha finalmente finito e che il racconto è bello6. Spero che tutto va bene con loro. Affectionate Greetings M. C.

119 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani ‹Roma,› 15 luglio 1957

Cara principessa, buone notizie. Calvino mi telegrafa in questo momento annunciandomi di aver finito il racconto1. Sarà molto lungo (una sessantina di pagine della rivista), ma la cosa era scontata, mi pare. Intanto ho telefonato a Tombolini

2 Si tratta dello scrittore Eugene Walter, anche redattore, nella seconda metà degli anni Cinquanta, di «Botteghe Oscure» (cfr. doc. 116, n. 4). 3  La nota scritta da Marguerite Caetani affinché fosse concesso a Bassani di introdursi negli appartamenti privati di Ninfa è riportata nella nota al testo. 4  La traduzione di Noi dobbiamo parlare di Petroni, preparata da Dale McAdoo, è citata anche nella precedente lettera del 6 luglio (cfr. doc. 117, n. 2). 5 Federico Bracco era l’amministratore di casa Caetani (cfr. doc. 1, n. 3). 6  Cfr. calvino, La speculazione edilizia.

119. Un foglio di carta intestata « Botteghe Oscure | Quaderni di letteratura | via Botteghe Oscure 32 | Roma», dattiloscritto sul recto e sul verso con inchiostro nero. La data è segnata in alto a destra; il luogo è ricavato dall’intestazione della carta. La firma è manoscritta con inchiostro nero. Si tratta de La speculazione edilizia, di cui Bassani e la Caetani discutono in più occasioni nelle lettere di questo periodo (su questo punto cfr. doc. 115, n. 5). 1


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perché le mandino il conto e i due ultimi libri di Calvino: Il visconte dimezzato e Il barone rampante2. Ho passato a Pasinetti3 il suo assegno di trentamila lire. Pasinetti in questo momento si trova a Venezia; ho dato la lettera a sua cognata, che gliela porterà. Incontrata finalmente la signora Knopf4, e la sua amica-accompagnatrice signora Bradley5. La mattina di venerdì fummo insieme a mangiare a Tor Carbone; la sera, con Rosenthal, Moravia, la Morante, Pasolini, Zolla, e non ricordo chi altro, alla trattoria del Bolognese, in piazza del Popolo. Avevo combinato una gita a Ninfa, per il pomeriggio del giorno successivo, ma poi, per impegni sopraggiunti, la signora Knopf fu costretta a rinunciare. Forse ci andremo, tuttavia, prima della sua partenza di qui, che avverrà giovedì prossimo. Dimenticavo: nel pomeriggio di venerdì ho convocato al Grand Hotel, dove la signora alloggia, anche Petroni. Credo che l’incontro sia andato molto bene: la signora Knopf, ogni tanto, mi bisbigliava all’orecchio: «mi sembra serio… sincero… mi interessa molto». Ho consegnato alla signora Bradley, che la leggerà subito, la traduzione del mio libro fatta da Rosenthal6. Tanto la Bradley che Knopf mi sembrano molto ben disposte nei miei riguardi. Speriamo bene. Ho fatto per loro una lista molto ben nutrita di scrittori italiani delle ultime leve. Quanto al numero XIX di «Botteghe Oscure» (a proposito ho visto l’articolo veramente magnifico del «Literary Supplement» del «Times»7) lo hanno ambedue ammirato moltissimo. Non mi muoverò da Roma fino ai primi di agosto. In agosto, raggiungerò i miei a Livorno, e verso la fine dello stesso mese farò una breve

Nella lettera del 27 giugno 1957 (doc. 114) Bassani aveva invitato la Caetani a leggere Il barone rampante di Calvino. 3  Cfr. pasinetti, Morte della Signora Elisabetta Canal Ved. Partibon. 4 Si tratta di Blanche Knopf, moglie di Alfred, il noto editore inglese. 5  Mrs Bradley era un’agente letteraria, particolarmente attiva nei mercati anglofoni e francesi; a lei fu legata da una sincera amicizia anche Marguerite Caetani (cfr. doc. 125, n. 3). 6 Sulla traduzione di Rosenthal cfr. doc. 113, n. 9, e doc. 116, n. 8. 7  Nell’annata 1957 non compaiono recensioni a «Botteghe Oscure» sul «Literary Supplement»; è probabile che Bassani si riferisca a quella dedicata al XVII quaderno, uscita il 7 dicembre 1956, in cui sono spese parole molto generose per la rivista: ««Botteghe Oscure» – si legge già nell’incipt – is surely the most remarkable example of cultural patronage that exists today. Twice a year Princess Caetani offers, at an entirely uneconomic price, more than 500 large, finely printed pages of the work of French, Italian, German, American and English witers. Her own taste governs her choice and she is unconcerned with “names”. Though celebrated writers appear in «Botteghe Oscure» it is the policy of the magazine to discover new talent and merely to print those writers who have already been discovered by editors in their own countries» (Anonimo, Current periodicals, «Times Literary Supplement», December 7th, 1956). 2


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puntata a Venezia. Comunque, Lei mi scriva sempre al mio indirizzo di Roma, via Gran Sasso 16. In ogni caso, la posta mi verrà immediatamente recapitata. Molti affettuosi dal suo Giorgio P.S. Stanno uscendo molti libri interessanti, tutti nostri. Eccone un piccolo elenco: Calvino: Il barone rampante. Einaudi. Cassola: Un matrimonio del dopoguerra. Einaudi. Ginzburg: Valentino. Einaudi8. Cancogni: L’odontotecnico. Einaudi. P.P. Pasolini: Le ceneri di Gramsci. Garzanti. C.E. Gadda: Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. Garzanti. A questi aggiunga il libro della Morante9, e la Ciociara di Moravia, e poi dica che la letteratura italiana non è produttiva! II° P.S. Le saprò dire quanto prima di Feltrinelli e di Sereni10. 120 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Roma, 27 luglio 1957

Cara Principessa, le mando, qui acclusa, una lettera della E.D.A., riferentesi alla distribuzione

8 Questo racconto era già stato pubblicato sulla rivista: cfr. n. ginzburg, Valentino, «Botteghe Oscure», VIII (autunno 1951), pp. 442-481. 9  Cfr. e. morante, L’isola di Arturo, Torino, Einaudi, 1957. 10 Quasi certamente Bassani si riferisce alla traduzione delle opere di Char, che uscì nel ’61 da Feltrinelli a cura di Sereni e di Caproni.

120. Un foglio di carta intestata «Giangiacomo Feltrinelli Editore s.i.a.s | Milano – via Fatebenefratelli 15- tel. 667994/5», dattiloscritto solo sul recto con inchiostro blu. In alto a destra sono indicati data, luogo ed estremi del destinatario: «Roma 27 luglio 1957 | Principessa Marguerite Caetani | 4, Rue du Cirque | Paris 8^». Il post scriptum e la firma sono manoscritti con inchiostro blu.


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di «Botteghe Oscure»1. La legga attentamente, e mi sappia dire se posso accettare. A me sembrano condizioni senz’altro buone. Dal colloquio che ho avuto a Milano con questo dott. Osenga2, ho avuto l’impressione che sia persona onesta e capace. È arrivato il racconto di Calvino3, che ho già consegnato a De Luca. A me pare molto bello; con qualche taglio, che ho consigliato per lettera a Calvino, credo che verrà ancora meglio. Prenderà almeno 80 pagine tuttavia. De Luca chiuderà gli stabilimenti il 12 agosto e li riaprirà il 27. Prima del 12 avremo composto e sistemato ogni cosa. Sono a contatto continuo con Eugene4. Nei giorni prossimi le scriverò ancora. Se ha occasione, intanto, di vedere a Parigi la signora Knopf, cerchi di sondare le sue effettive intenzioni nei miei riguardi, please. In caso negativo, ci terrei molto a recuperare, al più presto, il prezioso dattiloscritto. Mi servirà per un altro editore5. Molti affettuosi saluti dal suo Giorgio P.S. Mi rimandi la lettera dell’E.D.A., mi raccomando.

1  Non c’è traccia nell’archivio della Fondazione Caetani di questa lettera. Si ricordi che dopo gli accordi con Mondadori (’51-’52) e Garzanti (’55-’57), la distribuzione di «Botteghe Oscure» venne affidata a Feltrinelli; la E.D.A. (Editori Distributori Associati) era la società di distribuzione fondata da Giangiacomo Feltrinelli nel 1952 2 Franco Osenga, insieme ad Adolfo Occhetto, era il direttore della E.D.A. 3 Si tratta de La speculazione edilizia, uscito sul XX quaderno di «Botteghe Oscure» (sulle vicissitudini editoriali del racconto cfr. doc. 115, n. 5). 4  Eugene Walter fu redattore di «Botteghe Oscure» nella seconda metà degli anni Cinquanta (cfr. doc. 116, n. 4). 5 Bassani si riferisce alla possibilità di pubblicare la traduzione inglese delle Storie ferraresi, curata da Rosenthal, presso la casa editrice di Alfred Knopf e di sua moglie Blanche.


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121 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Roma, 7 agosto 1957

Cara Principessa, ricevo in questo momento la sua lettera. Scriverò subito a Milano confermando che accettiamo l’impegno per la distribuzione. Io ritengo che le condizioni siano ottime, e che tutto andrà per il meglio1. Una sua frase mi ha agghiacciato: «Spero che non ha messo poesie per una volta!!!» Ma cara Principessa, come è possibile non mettere poesie? A parte il fatto che il numero del decennale non può essere esente da collaborazione poetica, provi a immaginarsi il racconto di Calvino2, seguito immediatamente dal dramma di Dessì3. Sarebbero ben 130 pagine di prosa, che allontanerebbero, di colpo, qualunque lettore. E poi: come non mettere la poesia di Bertolucci4, che per giunta le è dedicata, essendo stata scritta a Ninfa? E poi: come non mettere le poesie di Vollaro5, di Tobia6, di Costabile7, che aspettano da oltre un anno? E poi: come non mettere le poesie di Calef8, il quale aspetta, anche lui, da qualcosa come quattro anni? Se non uscissero nemmeno questa volta, lo sa cosa dovrei fare? Cambiare indirizzo e girare coi baffi finti. D’altra parte io ho la memoria buona, molto buona. Nella primavera scorsa, prima di partire, lei mi dette l’autorizzazione, una volta 121. Lettera mutila, costituita da un foglio di carta intestata «Giangiacomo Feltrinelli Editore | Milano – via Fatebenefratelli 15- tel. 667994/5», dattiloscritto solo sul recto con inchiostro blu. In alto a destra sono indicati data, luogo ed estremi del destinatario: «Roma 7 agosto 1957 | Principessa Marguerite Caetani | 4, Rue du Cirque | Paris 8^»; sotto l’intestazione del foglio è specificato «Roma – Via Arenula, 21». Manca naturalmente la firma. 1  Dal ’57 al’60, ossia fino all’ultimo quaderno della rivista, «Botteghe Oscure» venne distribuita da Feltrinelli. 2  Cfr. calvino, La speculazione edilizia. 3  Cfr. dessì, La Giustizia (Racconto drammatico in tre atti). 4  Cfr. a. bertolucci, I pescatori, «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), p. 437. 5  Cfr. s. vollaro, Poesie [Matrimonio d’estate; E aspettava; Sul prato; Previsioni del tempo; Oggetti di mare; L’incredibile guerra], «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 526-529. 6  Cfr. e. tobia, Poesie [La strage degli innocenti; Nel profondo di te], «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 379-380. 7  Cfr. f. costabile, Poesie [Giro in paese; Supercortemaggiore; Calabria, rosa nel bicchiere; Rosa], «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 518-525. 8  Cfr. v. calef, Poesie varie (I-XVI), «Botteghe Oscure», XX (autunno 1957), pp. 604-611.


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tanto, di mettere fino a 160 pagine di italiani. Non vorrà mica, adesso che le sono lontano dagli occhi, e perciò dal cuore, tradirmi così? Come le dicevo qualche giorno fa, preferirei mandarle il racconto di Calvino, dopo che l’autore abbia corretto le bozze e fatto i tagli che ha promesso di fare. Le aspetto da un’ora all’altra.

122 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, 8 agosto ‹1957›

Carissimo Giorgio, Aspettiamo con ansia la risposta di Linder1. Intanto ho saputo una cosa moltissimo interessante di suprema importanza. Tutto un libro di Pasternak che è stato comprato da Feltrinelli e i diritti francesi venduti a Gallimard2. Pare che il libro è bellissimo. Ho avuto questa notizia d’un amico Russo che ha letto il libro. Bisognerebbe vedere subito se non possiamo avere qualche cosa. Pare che la fine è tutto poesie. Niente potrebbe darmi più piacere se Lei può fare qualcosa qui per noi. Si potrebbe pubblicarlo in Italiano o in Inglese per la primavera. Che bello sarebbe. Lo comprerei se fosse necessario. È un così magnifica figura, Pasternak. Con gran fretta e moltissimo affetto sua M. C.

122. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso per complessive tre pagine. Sulla prima, in alto a sinistra, sono indicati data e luogo: «Paris 8 Agosto». L’anno è il 1957, come si ricava dalla successiva risposta di Bassani, del 18 agosto 1957, nonché dal riferimento a Pasternak, pubblicato proprio in quell’anno. Si tratta di Erich Linder, direttore dell’Agenzia Letteraria Internazionale, una delle più decisive dell’editoria letteraria europea del secondo Novecento; a lui Bassani si era rivolto probabilmente per la vendita dei diritti di Cinque storie ferraresi. Sulla sua figura cfr. d. biagi, Il dio di carta: vita di Erich Linder, Roma, Avagliano, 2007. 2 Si tratta naturalmente de Il dottor Zivago, pubblicato infatti nel ’57 da Feltrinelli. 1


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123 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Livorno, 18 agosto 1957

Cara Principessa, sono qui ad Antignano da lunedì scorso, giorno in cui De Luca ha chiuso bottega. Ho ricevuto le sue due lettere, alle quali rispondo nell’ordine. 1) Temo che non ci sia niente da fare per il Pasternak di Feltrinelli1. La traduzione, affidata a certo Zveteremich, risultò pessima. Venne allora passata a Gallo, il mio amico Niccolò Gallo, perché la rivedesse da lato stile e lingua. Il lavoro di revisione di Gallo dovrebbe ormai essere finito, ormai, dato che era intenzione di Feltrinelli di far uscire il libro nell’autunno prossimo. Nel qual caso, come potremmo servircene noi? Credo che nella primavera prossima, il volume sarà già stato pubblicato da un pezzo2. 2) Per ciò che si riferisce a «Botteghe Oscure» XX mi permetto di farle osservare che: le 80 (ottanta) pagine del racconto di Italo Calvino, più le 68 (sessantotto) del dramma di Dessì, fanno, messe insieme da sole, 148 pagine di prosa. Mi deve dare atto di una cosa: che non sono stato io a voler mettere nel prossimo numero né il Dessì né il Calvino3. Ci sono piovuti: il primo perché aspettava da un anno, e il secondo perché l’abbiamo supplicato quasi a ginocchi che ci mandasse un racconto. Inoltre: che cosa sono, in confronto a 148 pagine di prosa, 20 (dico venti), di poesia? A parte il fatto che mi sembrano il minimo contrappeso in carattere corsivo a tanto carattere tondo, anche dal punto di vista della spesa non rappresentano, non possono rappresentare un aggravio vero e proprio. Comunque, faccia pure quello che crede.

123. Un foglio di carta intestata «Botteghe Oscure | Quaderni di letteratura | via Botteghe Oscure 32 | Roma», dattiloscritto sul recto e sul verso con inchiostro nero. Data e luogo sono indicati in alto a destra della prima pagina. La firma è manoscritta, e sottolineata, con inchiostro nero. 1  Nella lettera dell’8 agosto 1957, Marguerite Caetani aveva chiesto a Bassani di informarsi circa la possibilità di stampare in anteprima un capitolo de Il dottor Živago, in uscita presso Feltrinelli. 2  La prima edizione italiana, del ’57, uscì con traduzione di Zveteremich, mentre l’anno successivo uscì una nuova versione, sempre per Feltrinelli, firmata da Gallo. 3  Cfr. dessì, La giustizia (racconto drammatico in tre atti), e calvino, La speculazione edilizia.


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Ho qui le bozze con me. Se proprio lo vuole, non mi ci vorrà nulla a ridurre di dieci pagine (ma ne varrebbe la pena?), la poesia italiana4. 3) Non è vero che gli italiani sono in ritardo. Tutto è pronto, tutto è composto di già. L’unica colpa è di Calvino, il quale mi ha mandato il racconto lungamente invocato e lungamente atteso soltanto il 30 luglio ultimo scorso. Ma si può incolpare seriamente Calvino di non essere riuscito a finire un racconto di quella lunghezza e di quell’impegno altro che in extremis? 4) Non siamo in ritardo. Il 27 prossimo, De Luca riapre i battenti, e per quel giorno riceverà le bozze perfettamente corrette, anche quelle di Calvino, che ancora aspetto. Lei può calcolare di avere i numeri per l’America entro il 10 di settembre. 5) Ho scritto, per il mio libro, al signor Erich Linder5. Si dice disposto a cedere i diritti alla signora Bradley6, ma soltanto per la Francia. Gli riscriverò, cercando di persuaderlo a mollarmi completamente, e la terrò informata del proseguimento delle trattative. Molti affettuosi saluti dal suo Giorgio

Nel XX quaderno non ci fu alcuna riduzione rispetto al progetto iniziale (cfr. doc. 121), a dimostrazione dell’autonomia redazionale di cui godeva Giorgio Bassani, all’interno di «Botteghe Oscure», per quanto concerne la sezione italiana. 5  Erich Linder era il direttore dell’Agenzia Letteraria Internazionale (cfr. doc. 122, n. 1). 6  Anche la Bradley era un’agente letteraria, con cui Bassani avviò le trattative per pubblicare la traduzione inglese delle Storie ferraresi (cfr. doc. 119). 4


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124 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani from Hotel Beau Rivage Duchy-Lausanne Suisse ‹agosto 1957›

Caro Giorgio, Eugene1 mi scrive che De Luca e Lei hanno fatto miracoli con le bozze! Bravo. Lei potrebbe scrivere per me a rough sketch dei principali scrittori Italiani poeti e romanzieri. Ho promesso di fare per il «New York Times» una specie di résumé di quello che accade in Italia d’interessante in questo momento2. Se potrebbe metterci 2 o 3 righe per ogni scrittore con le caratteristiche che lo fanno differente degli altri o pressa a poco? È molto chiedere. Vorrei tanto interessare l’editore, che fa una tale differenza per noi. Se parlasse di noi ogni volta per esempio!! sarò 2 settimane via di qui con Roffredo3. Pare che è sempre caldo? Ieri era come novembre qui. Un po’ esagerato.

124. Lettera mutila, costituita da un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Manca naturalmente la firma. Sul margine superiore della prima pagina sono indicati gli estremi del luogo di spedizione: «from Hotel Beau Rivage | DuchyLausanne | Suisse». La data è desunta dalla risposta di Bassani del 29 agosto 1957, in cui lo scrittore fornisce alla Caetani il panorama generale sulla letteratura italiana contemporanea, avvertendo però: «Per ciò che si riferisce alla sua richiesta di résumé, non le nascondo il mio imbarazzo. Può dire, ad ogni modo, che il 1957 si presenta come un anno particolarmente ricco di buoni libri, in Italia» (doc. 127). Si tratta di Eugene Walter, redattore di «Botteghe Oscure» nella seconda metà degli anni Cinquanta (cfr. doc. 115, n. 4). 2 Stando alle nostre ricerche non risulta che Marguerite Caetani abbia mai scritto un intervento sulla letteratura italiana contemporanea per il «New York Times». 3  Roffredo Caetani era il marito di Marguerite (cfr. doc. 16, n. 1). 1


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125 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Zürich,› 27 agosto ‹1957›

Caro Giorgio, Sono qui con Roffredo1 per una settimana e poi di nuovo Parigi. Molto felice della sua lettera. Faccia Lei per levare o non queste 10 linee2. Forse cambia troppe cose adesso e che non vale la pena. Qui oggi tempo freddo e pioggia. Spero che Loro hanno meglio; lo suppongo. Vedo subito la Bradley3 al mio ritorno. Chi lo sa cosa cambia con Linder!4 Certo per l’Inghilterra credo che Bradley vale di più, credo.

125. Un foglio di carta intestata «Klinik Hirslanden Zürich 8/32 | Telephon 32 70 80 Postcheck Viii 20 134 | Tramhalt “Balgrist” Tramlinie 11 Witellikerstrasse 40», manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto al centro della prima pagina è segnata la data «27 Agosto». L’anno è il 1957, quando nel fascicolo autunnale (XX quaderno) venne pubblicato il lungo racconto La speculazione edilizia di Italo Calvino, le cui bozze sono attese dalla Caetani. Non può trattarsi invece de La formica argentina, uscita nel ’52 (X quaderno), poiché il 27 agosto di quell’anno Marguerite Caetani si trovava a Parigi (cfr. 77). Contribuisce a confermare ulteriormente la datazione qui proposta la successiva lettera del 28 agosto, proveniente anch’essa da Zurigo. Si tratta del marito Roffredo Caetani (cfr. doc. 16, n. 1). Qui Marguerite Caetani intende pagine. Il 18 agosto 1957, in risposta alle preoccupazioni riguardo ad un’eccessiva presenza di testi italiani, Bassani aveva scritto: «Se proprio lo vuole, non mi ci vorrà nulla a ridurre di dieci pagine (ma ne varrebbe la pena?), la poesia italiana» (doc. 124). E a queste parole di Bassani, la Caetani fa qui riferimento. 3  Mrs. Bradley era un’agente letterario, presente sui mercati francese, inglese e statunitense. A lei si rivolse Marguerite Caetani per perorare la causa di Guglielmo Petroni; il 22 settembre 1957 scrisse infatti allo scrittore lucchese: «Caro Petroni, | C’è qui Mrs. Bradley, l’agente litterario più importante qui che era a Roma con Mrs. Knopf, alla quale ho dato Noi dobbiamo parlare nella traduzione in Inglese fatta da Dale McAdoo e gli piace moltissimo e vorrebbe farla prendere qui, in Inghilterra e in America. Lei La prega di scrivere subito a me, meglio forse in Francese, ma questo è un dettaglio senza importanza, dicendo che Lei non ha un agente litterario già, e che nessuno si occupa di Lei in questi tre paese. Spero che riceverà questo presto e che mi risponderà subito» (lettera di Marguerite Caetani a Gugliemo Petroni del 22 settembre 1957, in La narrativa di Guglielmo Petroni, p. 223). 4 Si tratta del direttore dell’Agenzia Letteraria Internazionale, a cui Bassani si era probabilmente rivolto per la vendita dei diritti di Cinque storie ferraresi (cfr. doc. 122, n. 1). 1 2


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Lelia5 viene a Parigi il 6 per pochi giorni en route per Roma. Lausanne è stata molto piacevole. Tanti saluti affettuosi M. C. Spero di ricevere le bozze di Calvino!!6.

126 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Zürick, August 28th ‹1957›

Caro Giorgio, un altro rigo per Pasternak, prima di provare Gallimard. Non c’è proprio niente da fare. Pare che c’è poesie alla fine. Comprare qualcosa di queste? Vorrei tanto tanto mais peut-être Gallimard sera più facile. Proverò quando ritorno a Parigi martedì prossimo1. Lelia viene a stare qualche giorno con me e Hubert 2 viene a prenderla colla macchina. Ho dimenticato tutto il mio cattivo Italiano! Non capisco perché m’ha fatto leggere I contadini!?3 Lo rimanderò da Parigi. Spero che tutti loro stanno bene e anche il suo libro! Con molto affetto M. C.  Lelia Caetani era la figlia di Marguerite (cfr. doc. 1, n. 1).  Cfr. calvino, La speculazione edilizia.

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126. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Zürick | Aug. 28th». L’anno è il 1957, come si ricava dal timbro postale («31-VIII-1957») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | presso Sinigallia | via Toscana | n. 60 | Bologna | Italia» (ma il tutto corregge «Dott. Giorgio Bassani | via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma | Italia». 1  Anche il progetto di accaparrarsi le poesie di Pasternak fallì; si ricordi per inciso che proprio il Pasternak poeta aveva pubblicato su «Commerce»: cfr. b. pasternak, Poèmes [Nuit accablante; Départ], traduits du russe par h. iswolsky, «Commerce», VI (hiver 1925), pp. 189-192. 2  Lelia Caetani e Hubert Howard sono rispettivamente figlia e genero di Marguerite e Roffredo Caetani (cfr. doc. 1, n. 1, e doc. 70, n. 1). 3 Probabilmente si tratta di un errore e la Caetani si riferisce a bertolucci, I pescatori.


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127 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, Saturday ‹August 24th 1957›

Carissimo Giorgio, Aspetto con impazienza che mi dica cosa pensa del racconto di Calvino1. Prego scrivermi subito. Che orrore questa vecchia 2. Faccio colazione con Lei e la Bradley3 martedì e Le dico quello che penso ma non mi illudo che avrà un effetto. Scriva, scriva scriva e io scriverò subito dopo la colazione martedì. Spero che tutto va bene con loro. Qui un tempo pazzo ma piacevole. Ho visto i Citati peccato che non era con loro! Grandissimo affetto M. C.

127. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina sono indicati data e luogo: «Paris Saturday». Si tratta del 24 agosto 1957. Nella lettera del 2 settembre 1957 infatti, che era lunedì, la Caetani scriverà a Bassani di aver visto la «vecchia witch Mrs Knopf» (doc. 129). Poiché sappiamo che le due donne, insieme alla Bradley, si incontrarono di martedì (ovvero il 27 agosto), possiamo collocare con sufficiente attendibilità questo documento al 24 agosto. Non smentisce tale ricostruzione la lettera del 29 agosto 1957, in cui Bassani riferisce alla Caetani il suo giudizio positivo sul racconto di Calvino («a me è sembrato molto buono», doc. 127).  Cfr. calvino, La speculazione edilizia. Si tratta di Mrs. Knopf, moglie dell’editore, che si era interessata alla pubblicazione delle Storie ferraresi di Bassani, incontrato peraltro a Roma durante l’estate (cfr. doc. 119). Lo stesso Bassani, da Livorno, domanda a Marguerite Caetani di informarsi circa la possibilità che il progetto si realizzi (cfr. doc. 121): come già ricordato, le speranze andranno deluse, e Bassani dovrà aspettare il 1971 per vedere i suoi racconti pubblicati in U.S.A. 3  Mrs. Bradley era un’agente letteraria, alla quale la Caetani in più occasioni si rivolse per cercare di diffondere gli autori italiani all’estero (cfr. doc. 122, n. 2). 1 2


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128 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Antignano (Livorno) Pensione Aurora 29 agosto 1957

Cara Principessa, ricevo qui ad Antignano le sue due ultime lettere. Per ciò che si riferisce alla novella di D’Arzo, mi pare che la cosa migliore da farsi sia questa. Dato che la madre di D’Arzo ha bisogno di soldi, e ce li chiede continuamente, Lei potrebbe cedere alla Modern Library i diritti di usare della traduzione di Wall al modest fee che crederà; e quindi trasferire tale modest fee alla predetta signora D’Arzo1. Per ora, dunque, io penso che Lei debba scrivere a Jess Stein2, proponendo una cifra. Più tardi, quando l’avrà ottenuta, scriverà all’avvocato Giannino Degani, curatore degli interessi letterari del povero D’Arzo, affinché provveda a trasmettere l’assegno della signora D’Arzo, a titolo di sanatoria generale. Che cosa pensa della mia idea? Comunque le rimetto tutto l’incartamento, in modo che Lei possa orientarsi. L’avvocato Giannino Degani vive a Reggio Emilia. Può scrivergli direttamente, senza bisogno di specificare il nome della via. Per ciò che si riferisce alla sua richiesta di résumé, non le nascondo il mio imbarazzo. Può dire, ad ogni modo, che il 1957 si presenta come un anno particolarmente ricco di buoni libri, in Italia. È uscita La ciociara, di Moravia

128. Due fogli dattiloscritti con inchiostro nero sul recto e sul verso, per complessive tre facciate. In alto a sinistra della prima, vergati a penna nera, sono indicati data e luogo: «Antignano (Livorno) | Pensione Aurora | 29 agosto 1957»; con la stessa penna è stato aggiunto il secondo post scriptum in fondo alla lettera, nonché la firma del mittente. Sostiene a tal riguardo Stefania Valli: «dalle parole di Bassani si intuisce che Marguerite aveva fatto tradurre l’opera a sue spese, affidando l’incarico a Bernard Wall: non risulta che tale traduzione fosse già stata pubblicata all’estero da qualche editore prima di questa richiesta della Modern Library, ma va segnalato che in una lettera della casa editrice americana Grove Press, spedita a Marguerite in data 27-10-1953, si accennava all’ipotesi di far tradurre e pubblicare Casa d’altri» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 108-109). 2 Jess Stein (1914-1981) collaborò, probabilmente in veste di consulente, con la Random House-Modern Library; nel 1967 pubblicò The Random House dictionnary of the English Language, New York, Random House, 1967. 1


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(Bompiani), un romanzo di buon livello nella produzione di questo scrittore: tentativo abbastanza riuscito di dilatare in una trama più vasta i temi dei Racconti romani. È uscita L’isola di Arturo (Einaudi), di Elsa Morante, un ottimo romanzo ambientato a Procida, un’isoletta del Golfo di Napoli: un libro che sviluppa e perfeziona poeticamente i doni di narratrice già annunciati dall’autrice nel suo precedente romanzo, Menzogna e sortilegio. Mario Soldati ha pubblicato un piccolo romanzo, Il vero Silvestri (Garzanti), bello quasi come la Giacca verde o La finestra3. Natalia Ginzburg ha raccolto in volume tre racconti: Valentino4, La madre e Sagittario nei quali trova realizzazione quasi perfetta il suo particolare temperamento lirico. Italo Calvino, col Barone rampante (Einaudi), ha tentato con successo il romanzo allegorico, con chiare allusioni politiche e moralistiche: secondo la linea di un precedente felice racconto, stampato qualche anno fa sempre da Einaudi, e cioè Il visconte dimezzato. Carlo Cassola ha pubblicato un altro breve romanzo: Un matrimonio del dopoguerra (Einaudi), assai bello, ma inferiore, forse, a Il soldato, un suo meraviglioso lungo racconto uscito nella primavera scorsa su «Nuovi Argomenti»5. Su tutti gli altri si eleva, comunque, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda (Garzanti). Si tratta di un romanzo ambientato a Roma: l’argomento, che è un fattaccio di cronaca nera, non è che un pretesto. Gadda se ne serve per darci un’immagine di Roma di una potenza straordinaria. Nessuno scrittore, dopo il Belli, era riuscito ad andare tanto oltre sul piano della trasfigurazione fantastica della realtà. Annata importante anche nel campo della poesia. Sono uscite negli ultimi mesi le Poesie di Sandro Penna (Garzanti), un grosso volume che raccoglie il lavoro trentennale di questo poeta, discutibile, senza dubbio, ma dotato di una innegabile grazia, di una delicatezza di tocco veramente autentica. Sempre Garzanti ha pubblicato Le ceneri di Gramsci di P.P. Pasolini, il già noto autore di un bel romanzo: Ragazzi di vita, uscito due anni fa. Il Pasolini è senz’altro una delle rivelazioni letterarie più notevoli di questo dopoguerra. La sua poesia è piena di impeto, fortemente engagée, “impura”. Almeno apparentemente lontana dal grigiore e dalla “purezza” della lirica ermetica dell’anteguerra. Anche Mario Luzi, con Onore del vero (Neri Pozza ed. Venezia) ha dato un importante libro di versi. Gli intenditori, i nostalgici della poesia 3  La Giacca verde e La finestra erano stati pubblicati su «Botteghe Oscure » rispettivamente sul II e sul V quaderno; il secondo era poi confluito anche in An Anthology of New Italian Writers. 4 Questo racconto era stato pubblicato sull’VIII quaderno di «Botteghe Oscure». 5  Cfr. c. cassola, Il soldato, «Nuovi Argomenti», 26 (maggio-giugno 1957), pp. 68-122 (poi riedito in volume, nel ’58, nella collana ‘Biblioteca di letteratura. I contemporanei’ diretta da Giorgio Bassani per Feltrinelli).


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“pura”, lo considerano, anzi, il prodotto più significativo della stagione: tanto più perché il Luzi, pur restando fedele alla sua poetica, che è quella dell’ermetismo, dimostra di sentire il “vero”, il “reale”. Esce anche lui, insomma, dalla torre d’avorio fiorentina della sua prima giovinezza letteraria. Queste le notizie principali: può aggiungere che se la Morante ha vinto il Premio Strega, Calvino e la Ginzburg (insieme con Penna e Pasolini) il Premio Viareggio: quasi certamente Gadda e Luzi otterranno il Premio Marzotto. Ho già spedito a De Luca le bozze che Calvino mi aveva mandato qui ad Antignano6. Tra qualche giorno, dunque, le avrà anche lei, corrette. Vedrà il racconto di Calvino: a me è sembrato molto buono. Molti saluti affettuosi dal suo Giorgio P.S. Noi partiremo di qui domani, 30 agosto. Faremo una breve gita in montagna, poi io andrò per qualche giorno a Venezia, donde le scriverò. Sono in continuo contatto con De Luca. P.S. Ha visto il numero del 16 agosto del «Supplemento Letterario» del «Times», con quell’articolo sull’Italia? Chi l’ha fatto? Paolo Milano per caso?

129 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani 2 settembre ‹1957›

Caro Giorgio, Ho scritto una volta a Palazzo Caetani, una volta da De Luca sempre senza risposta! Sono andata vedere questa vecchia witch Mrs Knopf1. Lei dice

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Si tratta delle bozze de La speculazione edilizia.

129. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicata la data «2 Settembre». L’anno è il 1957 quando, soprattutto nei mesi estivi, Bassani e Marguerite Caetani ebbero rapporti con Mrs. Knopf per una possibile edizione inglese delle Storie ferraresi. Conferma tale congettura il fatto che nel 1957, nel mese di settembre, Marguerite Caetani si trovava a Parigi.  Mrs. Knopf era moglie dell’editore, e amica di Marguerite Caetani (cfr. doc. 127, n. 2). 1


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che Lei Giorgio è quello che c’è di meglio in Italia oggi ne è convinta. Ma ha detto che non ha avuto tutti racconti! Io ho promesso che Lei li avrà e che forse, forse se trova molta unità potrebbe etc. Ma La prega di scrivere un libro il più presto possibile e allora è sicura che tutto andrà bene. Non sono tutti tradotti? Perché ci sarebbe in Inghilterra dove si può presentarli. Mi manda l’indirizzo di Petroni? Spero che tutti sono in buona salute. Non mi fa niente le bozze adesso è troppo tardi. Spero che si tira la rivista. Siamo un po’ tardi. Aspetto sue notizie con impazienza. Con grande affetto 2 M. C.

130 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Paris, 22 settembre ‹1957›

Caro Giorgio, mi scuserà di non aver mandato più presto questo chêque. Grazie dell’ultima lettera con un accenno alla letteratura Italiana di oggi.

130. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu, e datato, in alto a destra della prima pagina, «Paris 22 Settembre». L’anno è ricavato dal timbro postale («23-IX-1957») sulla busta, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | via Cisterna del Follo 1 | Ferrara | (Italia)» (ma il tutto è correzione di «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma», poi sostituito con «Dott. Giorgio Bassani | presso Sinigallia | Via Toscana 60 | Bologna | (Italia)». La versione definitiva dell’indirizzo è di mano di Valeria Bassani, che girò la missiva al marito Giorgio, accompagnandola con la seguente nota: «27-9-957 | Caro Giorgio, | ti spedisco questa lettera della Caetani, arrivata ieri, perché respingendola, non vorrei andasse perduta, non essendo chiaro l’indirizzo. | Spero domani starai meglio, ma non muoverti se non ti senti a posto. Penso sarai ricorso al Bi-Valeas. A Enrico, per le sue tonsilliti, è molto più efficace la ‹…› (sempre in supposte) e anche Rodolfo gliel’ha data a Paola, quest’estate. Nel caso, informati però, se si può adoperare anche senza febbre. Anche noi (io, la mamma e Enrico) siamo stati raffreddati: regalo di Paola! | Eventualmente tardassi ancora la tua partenza per Bologna, ti ricordo la rata dell’assicurazione che dobbiamo pagare dentro il 30 corr. e cioè, lunedì prossimo. | Spero comunque, domani tu stia meglio e vederti qui. | Ti abbraccio | tua Valeria».


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Faccio un po’ qualche cosa e poi Le manderò ma credo che bisogna farlo insieme. Mi rincresce di non aver visto ancora il racconto di Calvino!!1 Non mi può mandare subito? Spero che tutto va bene con Lei anche fuori di «Botteghe Oscure». Mrs. Bradley2 m’ha detto che Linder3 ha scritto una lunga lettera dicendo che c’è qualcuno qui e credo a Londra molto bravo che si occupa di Lei!! Tanti pensieri affettuosi M.C.

131 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹autunno 1957›

Lei1 dice che Lei Giorgio deve subito mettere in chiaro con Einaudi che questo Linder2 non ha fatto niente con o per Lei e che Lei vuol essere libero di avere l’agente che vuole. La Bradley non può far niente se questa questione non è chiarita e subito. Lui Linder ha detto a Lei a Milano che la Bradley non può lavorare con Lei. Allora La prego di fare subito questo con Einaudi et scrivere alla Bradley. Lei farebbe prima Inghilterra e qui e poi U.S.A.

Cfr. calvino, La speculazione edilizia.  Mrs. Bradley era un’agente letterario, molto attiva in Francia, Inghilterra e Stati Uniti (cfr. doc. 125 n. 3). 3 Si tratta del direttore dell’Agenzia Letteraria Internazionale, a cui Bassani si era rivolto probabilmente per la cessione dei diritti delle Cinque storie ferraresi (cfr. doc. 122, n. 1). 1 2

131. Lettera acefala, costituita di un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu; la prima pagina, nell’angolo in alto a sinistra, è numerata «3». La lettera risale all’autunno del 1957, come indicano alcuni elementi interni al testo: le trattative con Linder, di cui, con parole ben più positive e speranzose, i due corrispondenti discutono nelle precedenti lettere estive (cfr. docc. 122, 125 e 130), e il riferimento alla traduzione di Noi dobbiamo parlare di Petroni, curata da Mac Adoo, che proprio nella seconda metà del ’57 la Caetani cerca di far pubblicare in Inghilterra o in U.S.A.  Dovrebbe trattarsi di Mrs. Bradley (cfr. doc. 125, n. 3), citata più avanti nella lettera.  Ad Erich Linder, direttore dell’Agenzia Letteraria Internazionale, Bassani si affidò per cercare di essere introdotto nel mercato anglofono. 1 2


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È molto decisa. Le piace molto il libro di Petroni e la traduzione di Mc Adoo3. Tante care cose M. C.

3 È proprio nell’estate-autunno del ’57 che la Caetani concentra i suoi sforzi per trovare un editore alla traduzione di Noi dobbiamo parlare, curata da Dale MacAdoo; sforzi che però, come già detto, si riveleranno inutili.



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132 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani ‹Doganella di Ninfa, 2 maggio 1958›

Bravo Botteghe Oscure molto urgente pagamento Feltrinelli nella Banca commerciale affezione 1 Margherita

133 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani le 13 juillet ‹1958›

Caro Giorgio, Così felice di sue buone notizie. Siamo stati ritardati un po’ dai Francesi ma non molto e sarà molto meglio.

132. Un telegramma inviato a «Bassani via Gran Sasso 16 Roma», i cui estremi di spedizione – data e luogo – sono ricavati dal timbro postale. 133. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. In alto a sinistra della prima pagina è indicata la data: «le 13 Juillet». L’anno dovrebbe essere il 1958, quando la Caetani contattò Caproni, qui citato, per proporgli la traduzione delle poesie di Char. Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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Io scrivo al «Resto del Carlino» per copie se possibile di articoli su Char1 e dirò di mandare anche a Lei. Char è rincresciuto che Montale non traduce niente di lui. Dopo sembrava di interessarsi tanto non crede che si potrebbe persuaderlo? Farebbe molto bene mi sembra. Spero che presto Char vedrà qualche traduzione. Le rincresce che Lei non fa niente m’ha detto, di aver visto in una piccola rivista 2. Cos’è questo? Spero che sta bene e che non mi lascerà senza notizie. Scrivo a Caproni adesso. Tante care cose a Valeria3 e a Lei. Affettuosissima Marguerite

134 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Ronchi, 8 agosto 1958

Cara Marguerite, ricevo qui a Ronchi la sua lettera con l’assegno, del quale la ringrazio molto. Non è tutto quanto contavo di ricevere (4 mesi di stipendio corrispondono a circa 200 dollari), ma sta bene ugualmente: quando le farà comodo, mi darà poi il resto. Mi dispiace per la faccenda di Caproni. Ma non abbia alcun timore che la cosa non marci. Caproni era un po’ seccato che Feltrinelli non gli avesse ancora mandato il contratto: so però con sicurezza che adesso, forse nello

1  Nonostante lo spoglio effettuato, non è stato possibile rintracciare l’articolo su Char pubblicato sul «Resto del Carlino». 2 Il riferimento è alle traduzioni di Bassani apparse su «Paragone-Letteratura»; cfr. r. char, Perché una foresta…, La verità vi renderà liberi, Frammento di poesia, Sul libro di un albergo, Jacques parla di sé, Inventori, trad. a cura di bassani. 3  Valeria Sinigallia era la moglie di Bassani.

134. Un foglio di carta intestata «Giangiacomo Feltrinelli Editore | Roma - via A renula 21 - tel. 551784», dattiloscritto sul recto e sul verso con inchiostro nero. Data e luogo, «Ronchi, 8 agosto | 1958», sono in alto a destra della prima pagina; la firma è manoscritta con inchiostro blu.


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stesso momento che le scrivo, lo avrà già ricevuto1. Lei deve avere pazienza, con Caproni. Ha un carattere non facile; inoltre, essendo un maestro di scuola, le sue condizioni finanziarie sono sempre pessime. È tuttavia laboriosissimo e scrupolosissimo, per cui, ne sono certo, farà un lavoro egregio. (Mi pare inutile ricordarle, riguardo alla qualità, che Caproni è considerato, oggi, uno dei tre o quattro migliori poeti italiani). Credo che non farà nessuna difficoltà a ricevere da Lei soltanto 25.000 lire, per ora. Da Feltrinelli, insieme col contratto, dovrebbe aver ricevuto un anticipo di 80.000 lire. Prima di partire da Roma ho fatto il riscontro delle seconde bozze del numero. Non solo di quelle italiane, ma anche delle altre. De Luca si diceva piuttosto scettico sulla possibilità di riuscire a stampare il volume entro venerdì 8, cioè oggi, data di chiusura degli stabilimenti; e questo perché aveva ricevuto testi francesi da comporre fino a tre giorni prima, vale a dire fino al 30 luglio. Speriamo che ce l’abbia fatta ugualmente. Mi dispiace che Lei mi rimproveri sempre per aver messo troppi italiani. Dieci o quindici pagine di versi non sono nulla, mi creda. Se mi sono permesso di passarne in tipografia qualcuno di più del preventivato, ad ogni modo, l’ho fatto non certo per nazionalismo letterario (Dio liberi!), ma soltanto perché mi sembra veramente disumano far attendere in anticamera della gente per tre o quattro anni. Se costringiamo questi poor people a simili attese, abbiamo voglia di cercarli giovani! Ce li ritroveremo, una qualche volta, con tanto di barba bianca e di bastone… Abbia pazienza, e perdoni me e loro. Con tutto l’affetto, suo Giorgio 1 In realtà Caproni dovette aspettare ancora diverse settimane per ricevere il contratto di Feltrinelli, tanto che il 30 ottobre 1958 scrisse alla Caetani che a causa di questo ritardo, che gli aveva impedito di iniziare a lavorare, si vedeva costretto a rinunciare all’incarico: «Non vorrei darLe la notizia che sono costretto a darLe: ormai non posso più tradurre Char. L’editore Feltrinelli mi ha mandato il contratto soltanto un mese fa (mi occorreva almeno sei mesi prima, quando lo chiesi), e io purtroppo ho dovuto prendere altri impegni che non mi lasceranno alcun tempo libero. Per di più sono cominciate anche le scuole, che riducono a metà tutte le mie giornate. | Sono davvero spiacente, ma la colpa non è mia. Se l’Editore avesse mandato subito il contratto, a quest’ora il mio lavoro sarebbe finito, tantopiù che avrei potuto approfittare delle vacanze estive.| Bassani, che ha fatto tutto il possibile perché il contratto mi giungesse in tempo, è più addolorato di me, mi creda. | Perché non prova a rivolgersi a Franco Fortini? È un ottimo traduttore e potrebbe far bene. | Per tradurre bene un libro come quello di Char occorrerebbe almeno un anno filato, e senza troppe distrazioni» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, pp. 134-135).


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P.S. Le raccomando di non perdere la mia lettera precedente, dove è la lista dei contributors del numero passato. Quanto al racconto di Renzo Rosso2, cosa ha deciso di farne? Il suo telegramma, in proposito, era indecifrabile.

2  Cfr. r. rosso, Una lontana estate, «Botteghe Oscure», XXIII (primavera 1959), pp. 381-418; dello stesso autore era già stato pubblicato Breve viaggio nel cuore della Germania, «Botteghe Oscure », XVIII (autunno 1956), pp. 500-524.


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135 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Ninfa, 1 mars ‹1959›

Caro Giorgio, Ho dimenticato che l’altro giorno ho telefonato a Caproni per sue notizie et m’ha detto che non ha mai avuto il benestare da Feltrinelli-Gallimard. Mais Char m’a écrit que la chose a été ‹…› entre Gallimard et Feltrinelli1. Sono sicura che Lei avrà visto che tutto è in ordine. Sono molto grata per sua amicizia vera in questi brutti giorni per me. Spero di vederla prima della sua partenza. Ho fatto tutto per avere «Commerce» subito e per «Botteghe Oscure» è semplice. Un problema è Petroni, perché è stampato suo nome sul coperchio! Come fare se vogliono tenere questi!! Dovrebbe sostituirlo Lei, ma come fare? Forse troverà un modo. In ogni modo deve essere come redattori somewhere. Con gratitudine e affetto Marguerite

135. Due fogli di colore azzurro, manoscritti sul recto e sul verso con inchiostro blu, per complessive tre pagine. Sulla prima, in alto a sinistra, sono indicati data e luogo: «Ninfa 1e Mars». L’anno è ricavabile dal timbro («3-III-1959») sulla busta, indirizzata a «Prof. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16 | Monte Sacro | Roma».  Caproni aveva già riferito alla Caetani, lamentandosene, che Feltrinelli non gli aveva inviato alcun contratto scritto circa il lavoro di traduzione di Char (cfr. doc. 134, n. 1). 1

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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136 Giorgio Bassani a Marguerite Caetani Roma, 19 settembre 1959

Cara Principessa, ieri sera, da De Luca, ho fatto gli ultimi riscontri, e licenziato alla stampa la rivista. Tutto bene. Non mi fidavo di lasciar fare questo lavoro ad altri, ed ho avuto ragione di non fidarmi. Soltanto io potevo rendermi conto di certi errorucci annidati qua e là tra le righe, di certe imperfezioni minime. Il giorno prima avevo visto Flossie e Shaun1. Flossie è molto più ubbidiente e tranquilla, adesso. Mi ha chiesto se poteva far mettere il suo nome e quello di Shaun come segretari di redazione. Io ho risposto di sì. Però, ripensandoci, non sarebbe meglio rimandare questo al prossimo numero? In tutti i giornali e riviste che si rispettano è costume dare ai nuovi redattori un periodo di prova. Io credo che sarebbe molto più opportuno pubblicare i nomi dei nuovi segretari di redazione (ma saranno poi sempre due? Non bisognerà scegliere, durante l’inverno, tra l’uno e l’altro?) a cominciare dalla prossima primavera 2. Scriva, in proposito, direttamente a De Luca. Io parto, oggi, per Ferrara, e non sarò di ritorno prima della fine del mese.

136. Un foglio di carta intestata «Giangiacomo Feltrinelli Editore | Roma - via Arenula 21 tel. 551784», dattiloscritto sul recto e sul verso con inchiostro nero. Data e luogo, «Roma, 19 9 59» sono in alto a destra della prima pagina; la firma è manoscritta con inchiostro blu. Sull’identità di Flossie e Shaun le nostre ricerche non hanno ottenuto risultati più precisi di quelli già perseguiti da Stefania Valli, che sosteneva: «Si tratta verosimilmente di due giovani collaboratori stranieri che, come si intuisce dalle parole di Bassani, svolsero lavoro di segreteria presso la redazione della rivista, almeno durante la preparazione del quaderno XXIV. Quanto alla identificazione dei due collaboratori, è assai probabile che con il primo nome Bassani si riferisse all’americana Flossie Hammond, della quale nell’Archivio della Fondazione è conservata una lettera ricca di significativi indizi: la missiva, infatti, è scritta su carta intestata «Botteghe Oscure» e analizza una serie di problemi relativi alla prossima pubblicazione del quaderno XXIV. Più problematica l’identificazione dell’altro assistente di redazione, dal momento che l’unico Shaun di cui sono conservate lettere nell’Archivio è lo scozzese Shaun Fitzsimon, del quale furono pubblicati numerosi testi poetici» (La rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani. La corrispondenza con gli autori italiani, p. 112). 2 I nomi dei due redattori non comparvero né sul XXIV quaderno, in corso di stampa, né in quello successivo, con cui «Botteghe Oscure» terminò le sue pubblicazioni. 1


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Nel corso dell’estate ho potuto lavorare abbastanza. Ho finito la prima parte del romanzo, e ne sono discretamente contento3. Vedrà. Spero che stia bene. Mi mandi qualche notizia. Suo aff.mo Giorgio

Dovrebbe trattarsi de Il giardino dei Finzi Contini, uscito per Einaudi nel 1962.

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Senza data

137 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Con i più affettuosi auguri e infinita riconoscenza.1

138 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Sabato

Caro Giorgio, Ho paura che siamo già tanti per colazione ma se potrà venire dopo con Petroni e Bertolucci mi farebbe un immenso piacere. Lowell1 pensava a stamattina non domani che è impossibile per lui. 137. Un biglietto da visita intestato a «Margherita Caetani di Sermoneta | 32 Botteghe Oscure», redatto solo sul recto con inchiostro nero. Il documento è conservato in una busta, non affrancata, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | 17 via Egadi | Monte Sacro»; qui lo scrittore risiedette dall’agosto del ’46 al maggio del ’49. 138. Un foglio di colore azzurro, manoscritto solo sul recto con inchiostro blu. Della missiva è conservata anche la busta, non affrancata, indirizzata a «Dott. Giorgio Bassani | Via Gran Sasso 16». Dato, questo, che permette di individuare nel 1951, anno in cui i Bassani si trasferirono a Monte Sacro, un attendibile termine post quem. 1 Il poeta e traduttore Robert Lowell era amico di Marguerite Caetani; sua peraltro è la versione inglese de L’anguilla di Montale, testo apparso sul I quaderno di «Botteghe Oscure» (The Eel). Sul rapporto tra Lowell e la Caetani cfr. h. barolini, Their other side: six American women and the lure of Italy, New York, Fordham, University Press, 2006, pp. 177-231.

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


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Domanda scusa! Aff.ma M. C.

139 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Caro Giorgio, Sono molto disappointed di non vederla oggi per tante ragioni. Ma quando torno Martedì. E non potrebbe venire giù a Ninfa Domenica a colazione con Gallo1 per esempio? o un altro? Noi partiamo domani alle 11 di mattina. Con affezione Marguerite C.

140 Marguerite Caetani a Giorgio Bassani Xmas Day

Dearest Giorgio, I do hope you are feeling better. Ecco quello che devo. Spiegherò a Valeria1 per il pudding! Tanti tanti affettuosi auguri per l’anno che viene Marguerite C.

139. Un foglio di colore azzurro, manoscritto sul recto e sul verso con inchiostro blu. Della missiva è conservata anche la busta, non affrancata, indirizzata a «Prof. Giorgio Bassani». 1 Si tratta di Niccolò Gallo, che collaborò con «Botteghe Oscure», in veste di lettore e di editor.

140. Un foglio di colore azzurro, manoscritto solo sul recto con inchiostro blu. In alto a sinistra si legge l’indicazione «Xmas Day».  Valeria Sinigallia era la moglie di Bassani.

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Appendice ELENCO DEI LUOGHI EMENDATI

Nella seguente appendice sono segnalati tutti i passi emendati dal curatore; vengono riportate le lezioni corrette, e, dopo la parentesi quadra, la versione che si legge negli autografi. Gli interventi sono elencati e raccolti sotto al numero della lettera a cui fanno riferimento. 1 non è colpa] non e colpa è fatale] e fatale quali manoscritti] quale manoscritti Se no,] Se non all’attacco] al’attacco penserei sopra] pensieri sopra Come fare con Lui?] Come fare con Lui. Mattioli è di ritorno] Mattioli e di ritorno 2 È già] E già è quello] e quello Lei m’ha scritto] Lei ma scritto Se Petroni potesse] Se Petroni potessi siamo a posto] siamo apposto È già un remplissage] E già un remplisage a Palazzeschi] a Pallazzischi 3 traduzione] traduzzione 4 soprattutto] sopra tutto È il solo] E il solo Vespignani, Saetti,] Vespignano, Saetta,

se è fatto bene] se e fatto bene in grigio] in griggio

5 nell’arrivo] nel arrivo brutta lista] bruta lista questa è la più.] questa e la più. C’è Ricciardi] C’è Riccardi è di provare] e di provare partire?] partire. addolorata] addollorata

6 risposto:] risposto è più caro di De Luca] e più caro di de Luca mia ragione] mia raggione meno caro Ricciardi,] meno caro, Ricciardi per scriverle] per scriverla scritto, per] scritto per, De Luca] de Luca De Luca] de Luca De Libero] de Libero È troppo] E troppo un’idea ma certo non è] un idea ma certo non e un’altra volta.] un altra volta. È divertente] E divertente


200

Appendice

il tempo è] il tempo e Quando è stato] Quando e stato vari bibliofili] varie bibliofili Insomma.] In somma. come è] come e 7 grande sollievo] grande solievo la questione è chiusa] la questione e chiusa De Luca] de Luca 8 Scialoia non potrebbe ella scrivere] Scialola lon potrebbe e la scrivera e Muccini] emuscini ma subito.] masubio. Caetani] Caentani 9 Ottobre] Otobre Soprattutto] Sopra tutto È stato fabbricato] E stato fabricato è certo] e certo bell’articolo] bel articolo È molto] E molto 10 Cassola] Casola 11 è stato perduto.] e stato perduto. Mi è mancato] Mi e mancato 12

c’è anche] c’e anche 14 dell’autista] del autista c’è un pacco] c’e un pacco non è questa] non e questa un’altra volta] un altra volta È peccato] E peccato a chi darli] a qui darli Lei è così] Lei e così è sicuramente] e sicuramente ha avuto] a avuto anche il pupo.] anche il puppo. 15 allora è inutile] allora e inutile Al di fuori dell’Italia] Aldifuori dell’Italia come è detto non è vero?] come e detto non e vero? Montaigne non è] Montaigne non e altri dettagli?] altri detagli? Non è male] Non e male 16 È peccato] E peccato mi darà ragione] mi darà raggione pregandolo piuttosto] pregandolo piutosto Certo è peccato] Certo e peccato Insomma Lei] In somma Lei non è mai] non e mai è l’ultima] e l’ultima dall’Estero] dal Estero Non c’è] Non c’e Roffredo è] Roffredo e così presto?] così presto. È miracoloso.] E miracoloso Elena è Lenzerheide] Elena e Lenze Heide

È molto] E molto 18 13 quell’opuscolo] quel opuscolo Palazzo Sacchetti] Palazzo Sachetti a proposito] aproposito

è certo da] e certo da Poi c’è] Poi c’e abitano] habitano È molto] E molto


201

ELENCO DEI LUOGHI EMENDATI

è una cosa] e una cosa chi è Delfini?] chi e Delfini? è incerto] e incerto

19

è caduta] e caduta È tutta ingessata.] E tutta ingessata. c’è ripetizione] c’e ripetizone loro carattere] loro caratte scrittore Svizzero.] scrittore Svizzero è nel gruppo] e nel gruppo

certo] cirto 25 20 Bacchelli] Bachelli Lei non c’è] Lei non c’e numero limitato] numero limitati Insomma] In somma preferibilmente giovani,] preferibilmente giovane, sarebbe prima] sarebbe Prima Insomma] In somma una cattiva] un cattiva Dessì è] Dessì e Una bella recensione] Una bella recenzione

21 un po’ accecato] un po’ acciecato Ma insomma] Ma in somma un’altra] un altra è meglio] e meglio è partito] e partito È molto seccante] E molto seccante De Luca] de Luca

mi è stato] mi e stato Non è meglio] Non e meglio all’arrivo?] al arrivo? è molto] e molto entusiasta] enthusiasta s’è divertito] s’e divertito s’è divagato] s’e divagato 26 è importante] e importante De Luca] de Luca questa ragione] questa raggione Le è tanto] Le e tanto Insomma] In somma Mr. Frenaye] Miss Frenaye tutto è andato] tutto e andato ciò è che stanno] ciò e che stanno 27 lettera] letterea sua | Caetani] suavi Gaetani

22 Insomma] In somma delle liste] delle per le liste è il giovane] e il giovane

23 non trova?] non trova. è giovane,] e giovane,

28 È meglio] E meglio un’altra rivista] un altra rivista De Luca] de Luca è pieno] e pieno un’altra pagina] un altra pagina De Luca] de Luca che è malato?] che e malato? se è necessario] se e necessario 29

24 a Ferrara] a Fera

Caetani] Gaetani


202

Appendice

30 C’è una cosa] C’e una cosa De Luca] de Luca Come mai?] Come mai. È mai possibile] E mai possibile m’ha mandato] m’a mandato non è finita] non e finita C’è una piccolissima] C’e una piccolissima È veramente noioso.] E veramente noioso. cosa c’è.] cosa c’e. De Luca] de Luca subito:] subito adesso.] adesso

nessun’altra] nessun altra Una copia per De Luca] Una coppia per de Luca scrittori] scritori abbonamento] abonamento è vitale] e vitale È stato] E stato

35 non è possibile] non e possibile è molto] è molto arrivederci] arivederci

31 all’estero] al estero c’è un manoscritto] c’e un manoscritto un’altra cosa] un altra cosa i dettagli] i detagli è troppo lunga] e troppo lunga è brutta] e brutta De Luca] de Luca tutto è arrivato] tutto e arrivato De Luca] de Luca secondo esemplare] secondo essemplare un’eventuale antologia] un eventuale antologia 32 De Robertis] de Robertis 33 preparare] prepare De Luca] de Luca indirizzare] indirizza De Luca] de Luca De Luca e se De Luca] de Luca e se de Luca gli abbonamenti] gli abonamenti De Luca] de Luca con sua altra poesia] col suo altro poesia è da scartare] e da scartare

36 prego] preo

37 una sua telefonata] un suo telefonata la segretaria] la secretaria qui a Doganella] qui Doganella Non è] Non e

38 è terribile] e terribile c’è la moglie] c’e la moglie c’è un testo] c’e un testo De Luca] de Luca dall’originale] dal originale è per essere] e per essere

39 De Luca] de Luca De Luca] de Luca Agee è] Agee e Wilbur è americano] Wilbur e americano

40 34 del materiale] nel materiale

È molto] E molto È bellissimo] E bellissimo


203

ELENCO DEI LUOGHI EMENDATI

41 Caetani] Cactani 40 Antologia] antologia a posta] apposta

È stato] E stato De Luca] de Luca almeno] al meno È lui] E lui invece] in vece vari] varii espansione] espanzione è finito] e finito non è] non e

45 De Luca] de Luca È meraviglioso!] E meraviglioso! È meglio] E meglio De Luca] de Luca (lo ho telegrafato già).] (lo ho telegrafato) già. De Luca] de Luca Un’altra cosa] Un altra cosa segretaria dell’addetto] secretaria del adetto è la persona] e la persona lo fa copiare] lo far copiare 46 la segretaria] la secretaria Lui è assente] Lui e assente

53 dell’assegno] del assegno di alleggerire] di aleggerire è così] e così abbastanza] abastanza è la seconda] e la seconda È un genere] E un genere 2 sonetti] 2 sonnetti De Luca] de Luca delle Università] degli Università Niccolò Tucci] Nicolò Tucci nemmeno.] nemeno. per Napoli?] per Napoli. 54

47 è troppo] e troppo tornare a ] tornare dell’Antologia] del Antologia è ancora] e ancora non è già] non e già è meglio] e meglio 48 è andato] è andato non è mai] non e mai 51 Caetani] Cartanis 52 è troppo] e troppo De Luca] de Luca

è semplicemente] e semplicemente È così] E così dell’ignoto] del ignoto Rosati è] Rosati e È veramente] E veramente niente,] niente de Luca] De Luca invece] in vece È sempre così.] E sempre così. de Luca] De Luca tutto è stato] tutto e stato dell’Antologia] del Antologia è partito] e partito vengono] vingono del nuovo] dell nuovo del prospectus] de prospectus dell’Antologia] del Antologia è già] e già nell’Antologia] nel Antologia È troppo] E troppo


204

Appendice

È peccato!] E peccato!

i Francesi.] i Francesi 59

55 De Luca] de Luca è chiusa] e chiusa de Luca] De Luca de Luca] De Luca Cosa è accaduto] Cosa accaduto è troppo] e troppo De Luca] de Luca Non è vero?] Non e vero? occupato!] ocupato!

56 non è necessario] non e necessario dell’Antologia.] del Antologia. l’America e l’Inghilterra?] l’America e l’Inghilterra Char è] Char e ha corretto] a corretto un’altra cosa] un altra cosa

57 linee] linie coll’originale] col’originale Capote è] Capote e è tornata dall’ospedale dove è stata] e tornata dal’ospedale dove e stata È molto] E molto è a Napoli] e a Napoli De Luca!] de Luca! è in ordine] e in ordine

58 Francesi):] Francesi) (avril ’51)] (avril ’51,) Yves Battistini] Ives Battistini nei caratteri] nei i caratteri nell’elenco] nel’elenco questo è chiaro.] questo e chiaro. già fatto:] già fatto urgente è di fare] urgente e di fare

De Luca!] de Luca! è bene] e bene è troppo ] e troppo lui, anche Bataille,] lui, anche Bataille Brecht.] Brecht 60 andrà] anderà 63 È certo] E certo chiarirla.] sciarirla. se è questione] se e questione Lui è così] Lui e così 64 non è uno] non e uno secondo è I Indiani] secondo e I Indiani C’è più] C’e più avvenire] avenire ciclone] cyclone 65 Elsa è qui] Elsa e qui non è stata ] non e stata all’8 settembre] al 8 settembre è importantissima.] e importantissima. all’8 Settembre,] al 8 Settembre, Roma è fresca ] Roma e fresca è andato] e andato 67 Pedio. Insomma ] Pedio in somma De Luca] de Luca Insomma] In somma etichette] etiquette respinto.] rispinto.


205

ELENCO DEI LUOGHI EMENDATI

68

Com’è] Comè

express] expresse telegrapher] telegraphier 69 telefonerò Elsa] telefoneròElsa

80 È urgente] E urgente dell’estratto] del estratto «Harper’s Bazaar»] «Harpers Bazar» entusiasta] enthusiasta

70 piuttosto] piutosto almeno] al meno Cassola] Casola è molte] e molte a cui] a qui De Luca] de Luca è qui. È una] e qui. E una

81 villania] vilania tranquillamente] tranquilamente È molto] E molto racconto] raconto è troppo] e troppo 82

71 non è qui] non e qui 74 ragioni,] raggioni, 77 racconto. Solo] racconto Solo Insomma] In somma un grande sforzo] una grande sforza De Luca] de Luca la moglie è] la moglie e piuttosto] piutosto (è passato] (e passato la più grande figura] il più grande figura la Manica e l’Atlantico.] la manica e l’atlantico. traduzione] traduzzione È veramente] E veramente Si capisce che] Si capisce que

m’ha delusa] m’a delusa racconti] raconti c’è anche] c’e anche racconto] raconto È stupido] E stupido è furiosa] e furiosa 83 è bellissima] e bellissima 84 colazione] colazioni 85 segretaria] secretaria De Luca] de Luca De Luca] de Luca esattamente] essattamente macchina] machina De Luca] de Luca

78 è qui] e qui Non è vero,] Non e verro, esattamente] essattamente

86 Quello che è più seccante è che] Quello che e più seccante e che


206

Appendice

è scritta] e scritta all’XI volume] al XI volume dettagli è troppo] detagli e troppo De Luca] de Luca De Luca] de Luca L’articolo è bene] L’articolo e bene 87 De Luca] de Luca riconoscente] riconosciente De Luca] de Luca correggerle] corregerle e avere] et avere dall’ultimo] dal ultimo De Luca] de Luca nell’indice.] nel indice. dell’indice] del indice È qui che è importante – ma è sempre] E qui che e importante – ma e sempre 88

direzione] dirizione (canti);] (canti) De Luca] de Luca 93 immaginare] imaginare quell’altro.] quel altro. verranno.] veranno. De Luca] de Luca 94 un’ora] un ora È un soggetto] E un sogetto aprirebbe] apprirebbe nemmeno] nemeno è irrevocabile] e irrevocabile quel soggetto] quel sogetto la pièce è] la pièce e come soggetto] come sogetto Non è] Non e

piuttosto] piutosto 95 89

Lei ha] Lei a andrà] anderà

francese: un racconto] francese raconto De Luca] de Luca 97 90 è stato] e stato È proprio] E proprio Lei è partito.] Lei e partito. intanto] in tanto Questo è] Questo e Hughes).] Hughes) Chi lo sa] Qui lo sa

una mezz’ora!!] un mezz’ora!! È terribile] E terribile all’ultimo] al ultimo È impossibile.] E impossibile. È impossibile.] E impossibile. suo socio] suo soccio è qualche] e qualche È veramente] E veramente È moltissimo simpatico.] E moltissimo simpatico.

91 Kallman] Kalman

98

che è un] che e un

m’ha mandato De Luca] m’a mandato de Luca c’erano] c’eranno De Luca un’altra volta] de Luca un altra volta

92


ELENCO DEI LUOGHI EMENDATI

non è a posto è troppo] non e a posto e troppo c’è un] c’e un D’Arzo] d’Arzo ci sono] c’è sono De Luca] de Luca 99 bell’articolo] bel articolo dell’Antologia] del Antologia soprattutto] sopra tutto è operata] e operata De Luca] de Luca De Luca] de Luca linea incomprensibile] ligna incomprensibile linea 15] ligna 15 Dov’è] Dove «Botteghe Oscure»?] «Botteghe Oscure» 100 Marguerite] Margherite 101

è meglio] e meglio È una cosa] E una cosa Affet.ma] Affet.mi 106 vari dettagli.] varie detaglie. linee] linie dell’altra.] del’altra. affezione] affezzione Dovrebbero] dovrebbero 108 immaginare] imaginare 109 è andato] e andato è finita] e finita correzioni] correzzioni non è vero?] non e vero? bruttissima] brutissima caratteristico] caracteristico Spagna] Spragna insomma] in somma nemmeno] nemeno

che dite] chedit 102 febbre] fibbre È proprio] E proprio Scribner] Scribners chi è Giuseppe] qui è Giuseppe

112 m’ha scritto] m’a scritto brutta lettera] bruta lettera immaginare.] imaginare. È veramente] E veramente chi mi consiglia.] qui mi consiglia. È l’ultimo] E l’ultimo È la prima] E la prima

104 non è] non e del suo] de suo Affezionatissima] Affezinatissima 105 è indeciso] e indeciso È peccato.] E peccato. È stato] E stato Com’è andato?] Come andato?

113 incantata.] incantanta. Intanto] In tanto un librettino] una librettino soprattutto] sopra tutto De Luca] de Luca È molto] E molto dell’indice] del indice De Luca] de Luca È molto] E molto

207


208

Appendice

è preso] e preso È bella] E bella

résumé] resumé È molto] E molto è sempre] e sempre 114

Barolini:] Barolini N.Y., U.S.A.] N.Y. U.S.A. Nora.] Nora d’Ognissanti.] d’Ognissanti Il sordo.] Il sordo La Cava:] La Cava cammino.] cammino

125 linee] ligne è stata] e stata 126 Non c’è] Non c’e c’è poesie] c’e poesie

115 attraverso] a traverso non c’è] non c’e

128 Premio Viareggio] premio Viareggio résumé] resumé

117 da Parigi!] Parigi! Affezione] Affezzione è settled] e settles è meglio] e meglio 118 dell’arrivo] del arrivo cercare] chercare è andato] e andato è bello.] è bello. 122 ansia] anzia è stato] e stato è bellissimo.] e bellissimo. è tutto] e tutto È un così] E un così

129 De Luca] de Luca è quello che c’è] e quello che c’e è convinta.] e convinta. è sicura] e sicura andrà] anderà è troppo] e troppo 130 c’è qualcuno] c’e qualcuno 131 non ha fatto] non a fatto non è chiarita] non e chiarita È molto decisa] E molto decisa 132

123

commerciale] commerciali

Zveteremich] Zveteremic 124 De Luca] de Luca

133 Char è rincresciuto] Char e rincresciuto Cos’è questo?] Cos’e questo?


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ELENCO DEI LUOGHI EMENDATI

134 P.S. Le raccomando] P.S. LE RACCOMANDO 135 m’ha detto] m’a detto benestare] ben estare m’a écrit] m’ha écrit è in ordine] e in ordine è semplice.] e semplice.

Un problema è Petroni, perché è stampato] Un problema e Petroni, perché e stampato

138 è impossibile] e impossibile

139 ragioni.] raggioni.



Indice dei nomi

Achterberg Gerrit, 152 Adamov, 22 e n Afro (pseudonimo di Afro Libio Basaldella), 10 e n, 16 e n, 70 e n, 86 e n, 99n Agee James, 69 e n, 70, 71n, 85 e n, 86n, 88 e n, 94 e n Aleramo Sibilla (pseudonimo di Rita Faccio), 149n Alfieri Vittorio, 32 e n, 37 Allason Barbara, 65n, 71n, 98n Amrein (Signora), 14 Anceschi Luciano, xxi Andreus Hans, 152 Angioletti Giannina, 26n Antolini Bianca Maria, 29n Arcangeli Francesco, xx, 7 e n, 44n, 119 e n Arcangeli Gaetano, xx, 37, 44 e n, 45 Artaud Antonin, xiin Artoni Carlo, xx Ascoli, 27 Asher Elise, 55 e n, 60 e n, 61 e n Auden Wystan Hugh, 133 e n, 135 e n, 136 e n Bacchelli Riccardo, 35 e n, 44 e n, 45n, 48 e n, 50 e n, 62 e n, 107 e n Bachmann Ingeborg, xii e n Baldini Antonio, 32 Baldini Gabriele, 15 e n, 17 e n Banti Anni (pseudonimo di Lucia Lopresti), 7 e n, 16 e n, 74 e n, 81 e n, 86n, 87 e n, 120 e n

Barolini Antonio, 133n, 163 e n Barolini Helen, 197n Bartolini Luigi, 89 e n Basaldella Mirko, 70 e n, 98n, 99 e n Bassani Enrico (padre di Giorgio), 12 en Bassani Enrico (figlio di Giorgio), 119n, 185n Bassani Paola, ix, xxv, xxvii, 119n, 185n Bataille, xin, xiin, 85 e n, 92 e n, 95 e n, 98 e n Battistini Yves, 96 e n Belli Giuseppe Gioachino, xxivn Bellonci Maria, 78 Benedetti Arrigo, 4n Bense Max, xiin Benzoni Giuliana, 36n, 103 e n, 104n Berenson Bernard, 19 Berlinguer Mário, 104n Bernard Olivier, 153 e n Bernard Roger, 79 e n, 83 e n, 90 e n, 94 e n, 97n, 98 e n, 117 e n Bertolucci Attilio, xiv, xvn, xviii, xix, 25n, 44n, 45 e n, 57 e n, 74 e n, 81, 82,174 e n, 180n, 197 Bertolucci Bernardo, xx Best (Mrs.), 134 e n Betocchi Carlo, 82 e n, 113 e n, 164 e n Bevilacqua Alberto, xx Bianchi Luigi, 3n Biddle Francis, 104n Biagi Dário, 175n Bigiaretti Libero, 28 e n

Giorgio Bassani – Marguerite Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011. ISBN (stampa) 978-88-6372-384-7 – www.storiaeletteratura.it


212

indice dei nomi

Bigongiari Piero, xvii, xviii e n Bilenchi Romano, xxiiin Bisiaux Marcel, 46n Blanchot Maurice, xin, xiin, 161n Bogan Louise, 117n Boissonnas Edith, xiin Bonaspetti Giuseppe, 149n Bonfantini Mario, 150 e n, 151 e n Bonetti Giuseppe, 149 e n Bonfantini Mario, xxiv Bottral Margaret, 127 e n Bottral Ronald, 71n Bounure Gabriel, 161n Bowen Donna L., 55 e n Bowen Elizabeth, 148 e n Bracco Federico, 4 e n, 12 e n, 16 e n, 22 e n, 25, 76 e n, 79 e n, 99 e n, 106 e n, 112 e n, 117 e n, 123 e n, 129 e n, 135 e n, 143 e n, 148 e n, 152 e n, 153, 155 e n, 165 e n, 170 e n Bradley (Mrs.), 154 e n, 171 e n, 177 e n, 179 e n, 181 e n, 186 e n Brahms Johannes, 28n Bramach Rainer, xiin Brancati Vitaliano, 4 e n, 18 e n, 19 e n Brandi Cesare, 10 Braque George, 67n Brecht Bertolt, 76 e n, 84 e n, 89n, 91 e n, 92n, 97 e n, 98 Brignetti Raffaele, 127 e n Brin Irene (pseudonimo di Maria Vittoria Rossi), 10n, 93 e n Broughton James, 153 e n Bruni, 13 e n Buzzati Dino, 17 e n Caetani Lelia, 3 e n, 4n, 7n, 19 e n, 58 e n, 62n, 63 e n, 75 e n, 83 e n, 95 e n, 111 e n, 112, 143 e n, 144 e n, 145 e n, 151 e n, 156 e n, 157, 180 e n Caetani Roffredo, 3n, 19, 28 e n, 29n, 30, 31 e n, 40 e n, 52 e n, 63n, 77 e n, 79 e n, 83 e n, 125, 126n, 140 e n, 141 e n, 156 e n, 178 e n, 179 e n, 180n

Caillois Roger, xin Calamandrei Piero, 11, 41 e n Calef Vittorio, xvn,174 e n Calkins Clinch, 71n Calvino Ítalo, xvn, xvin, xxii, xxiiie n, 118 e n, 120 e n, 164, 165 e n, 166, 169, 170 e n, 171 e n, 172, 173,174 e n,175,176 e n, 177, 179n, 180 e n, 181 e n, 183, 184, 186 e n Camerino Aldo, 140, 165n Camus Albert, xiin, 30, 80 e n, 85 e n, 89n, 91 e n, 96, 98 e n, 161n, 166n Cancogni Manlio, xxii, xxiii, 74 e n, 81, 172 Capitini Aldo, 81 e n, 82, 89 e n Capote Truman, 86n, 88 e n, 90 e n, 92n, 95 e n, 97 e n Caproni Giorgio, xviii, xix, 25n, 68n, 78n, 81 e n, 86n, 87 e n, 91 e n, 169n, 172n, 189n, 190, 191 e n, 193 e n Carafa Brianna, 164 e n Carocci Alberto, 142 e n, 144 Carocci Giampiero, 142n, 143n Carocci Giovanni, 163 e n Carruth Hayden, 34 e n, 36 e n, 42n, 43n, 52, 55 e n Cassola Carlo, xiv e n, xvn, xxii, 7 e n, 18 e n, 74 e n, 81 e n, 87 e n, 88n, 111 e n, 126 e n, 166n, 172, 183 e n Cavalluzzi Raffaele, 4n Cayrol Jean, 141 e n Cazalles René, 141 e n Cecchi Emílio, 25n, 32, 145 e n Celan Paul, xii e n Ceresa Alice, 90n, 134 e n Chanson André, 43n Chappaz Maurice, 46 e n Char René xi e n, 30, 33n, 46n, 66n, 67 e n, 68n, 79 e n, 80 e n, 85 e n, 87n, 89n, 90, 91 e n, 92n, 94, 95 e n, 96, 98 e n, 109, 121 e n, 123 e n, 141 e n, 143 e n, 145 e n, 149, 159, 161 e n, 167 e n, 169n, 172n, 189n, 190 e n, 191n


indice dei nomi

Chester Alfred, 136 e n Chiaromonte Nicola, 162 e n Cingria Charles Albert, 46 e n Citati Pietro, xii e n, xvii, xviiin, xixn, 67n, 181 Claudel Paul, 26 e n Comisso Giovanni, 25 e n Conrad Joseph, 166n Connolly Cyril, 17n, 18 e n Costabile Franco, xiv, xvn,174 e n Cotroneo Roberto, xivn, 12n, 67n Courtin Bernard, 79 e n Crane Hart, 33 e n Craveri Raimondo, 6 e n, 107 e n, 127 en Cremonese, 5 e n Croce Benedetto, 4n, 6n, 25n, 43n, 50 en Croce Elena, xiin, xiii, xxiv, 4 e n, 5n, 6n, 8 e n, 9 e n, 12 e n, 15 e n, 17 e n, 18 e n, 29 e n, 30, 32 e n, 33, 35 e n, 45n, 48 e n, 49, 50 e n, 51 e n, 62n, 103n, 104n, 107 e n, 156 e n Croce Lídia, 30n Dallolio Elsa, 15n, 23n, 24n, 32 e n, 33 e n, 37 e n, 40n, 41n, 43 e n, 44, 51 e n, 58n, 62 e n, 86 e n, 92 e n, 102 e n, 103 e n, 104, 105 e n, 108n, 109, 110, 112 e n, 116 e n, 117, 118 e n, 122 e n, 124 e n, 126 e n, 130 e n, 150n, 152 e n, 156 e n Dalmàti Margherita, xxin d’Arcy Godolphin Osborne Francis, 22 e n D’Arzo Sílvio, 119 e n, 120 e n, 144 e n, 182 Debenedetti Giacomo, 32 e n, 34, 37 e n, 43n, 51 Degani Giannino, 182 De Gasperi Alcide, xx de la Tour, 91 e n Del Corso Gaspero, 10 e n, 93 e n Delfini Antonio, xxiv, 31 e n, 33, 34 e n

213

Delgove Henri, 161n De Libero Libero, xvii, xviii e n, 10 e n, 11 e n, 47n Della Terza Dante, 4n Della Zorza Carlo, 10 e n De Luca Giuseppe, don ix, 5n, 6 e n, 194 De Luca Luigi, xiii, 5n, 6 e n, 9n, 13, 15 e n, 16, 27, 40, 49, 51, 52, 53, 57, 58, 60, 61, 62, 68, 69, 70, 71, 72, 73 e n, 75n, 76, 81, 83, 85 e n, 88, 90, 92, 93, 96, 97, 109n, 112 e n, 120, 123, 129 e n, 130, 131, 134, 136, 144, 145, 155 e n, 161n, 162, 173, 176, 177, 178, 184, 191 De Luca Maddalena, 63 e n De Mesa y Gallardo Diego, 150 e n De Robertis Giuseppe, 60 e n Dessì Giuseppe, xvn, xxii, xxiii, 13, 25n, 37 e n, 48 e n, 82 e n, 140 e n,174 e n,176 e n Deutsch Babette, 17n, 56 e n Devaulx Nöel, xiin Devlin Denis, 67n, 68n, 121 e n, 123n Dhôtel André, xiin, 46n Diana Nino, 15n Domin Hilde, xiin7 Dorazio Piero, 10n Du Bouchet André, xin, 46n Duncan Harry, 71n Dupin Jacques, xin, 46n Eberhart Richard, 71n, 84 e n, 85 e n, 89n, 90 e n Eliot Thomas Stearns, 26 e n, 54 e n, 57n, 58 Eluard Paul, 86n Emanuelli Enriço, 48n Empedocle, 96, 121 e n Enzerberger Hans Magnus, xii e n Erba Luciano, xxi, 46n, 81 e n, 87 e n Farneti Putti, 109n Faulkner William, 161 e n


214

indice dei nomi

Fazzini Buy Anita, 24n, 48 e n, 64 e n, 66 e n, 68 e n, 86n Fazzini Pericle, 24n Feltrinelli Giangiacomo, 169, 172 e n, 173n, 174n, 175,176, 189, 190 e n, 191 e n, 193 e n, 194n Ferguson Maryane, 49 e n Ferrari Davide, 41n Ferretti Gian Carlo, 107n Ferretti Massimo, xx Ferris Paul, 54n Fiorani Caterina, ix, xxv Fiorani Luigi, xviiin, 3n, 4n, 29n Fitzgerald Robert, 68n, 145n Fitzgerald Simon, 127 e n Fitzsimon Shaun, 194 e n Flanner Janet, vedi Genêt Flaubert Gustave, 4n Flora Francesco, 4 e n Fortini Franco (pseudonimo di Franco Lattes), xviii, xxi, 25n, 44 e n, 45, 126 e n, 133n, 191n Frassineti Augusto, 33n, 41n, 44n, 48 e n, 59n, 63 e n Frenaye Francis, 42, 50 e n Fubini Mário, 50 e n Furst Henry, 24, 25n, 36 e n, 48 e n, 49 e n, 57 e n, 72, 92 e n, 122 e n Gabrieli Francesco, 29n Gabrieli Vittorio, 15n Gadda Carlo Emílio, xxiv e n, 6n, 33 e n, 37 e n, 172, 183, 184 Gallimard Gaston, 30, 175, 180, 193 Gallo Niccolò, 23 e n, 24n, 48 e n, 51n, 53n, 57n, 59n, 60n, 61n, 63n, 64 e n, 65n, 66 e n, 68n, 176 e n, 198 e n Gatto Alfonso, 25n Garampon Georges, xiin Garret George, 5n Garrison Biddle Katherine, 5n Garzanti Lívio, 143 e n, 144 e n, 148 e n, 154n, 155 e n, 173n Gascoyne David, 18n, 71n, 86 e n

Gatto Alfonso, xvii e n, xviiin Genêt (pseudonimo di Janet Flanner), 68n, 117n, 123n Genet Jean, 26 Gide André, 26 Gilbert, 29 e n Ginzburg Natália, 15n, 172 e n, 183, 184 Giovannelli Franco, xx e n, 44n Giovanni (custode di Ninfa), 169n Giovannini Romeo, 81 e n Giuseppe autista, 23 Gobbi Belcredi, 48n Good Thomas, 92n Gramigna Giuliano, 119 e n, 120n Gramsci Antonio, 6n Graves Robert von Ranke, 9n, 133 e n Grenier Jean, 80 e n Guarnieri Silvio, 166n Guerre Pierre, 68n Gui Vittorio, 13 Guidacci Margherita, 15 e n, 25n, 26n Guilloux Louis, xiin, 105 e n Guyon (segretaria di M. de Viellefond), 66 e n, 67, 75n, 76, 77 e n, 83 e n, 85 e n Günzel Manfred, xiin Hamilton Amish, 120 e n, 124 e n, 131 en Hamilton Jamie, 158 e n Hammond Flossie (Florence), xiin, 194 en Hayman Lee Richard, 55 e n Heath-Stubbs John, 92n Heißenbüttel Helmuth, xiin Herling Gustave, 30n Holmes James S., 152n Howard Hubert, 62n, 111n, 144 e n, 151 e n, 156 e n, 180 e n Howes Barbara, 55 e n, 56n Hughes Jean, 131 e n Hughes (Miss) , 131 e n, 132, 133n, 134 e n, 135, 136 e n, 137 e n


indice dei nomi

Husband John Dillon, 85 e n, 89n, 90 en Ignatow David, 69 e n, 71n Iswolsky Hélène, 180n Jaccottet Philippe, xin, 45 e n, 46n James Henry, 166n Jemolo Carlo Arturo, 47n Johnson Ben, xii, xiiin, 141 e n Johnson Uwe, xiin Joyce James, 85 Kallman Chester, 133n, 135 e n Kassner Rudolph, 5 e n, 8 e n, 9n, 15 e n, 33 Kavafis Konstatinos, xxin Keats John, 33 e n, 41 e n, 59n, 63n Kern Alfred, 46n Knopf Alfred, 122n, 148, 154n, 160n, 168n, 171n, 173n Knopf Blanche, 92, 122 e n, 154 e n, 159 e n, 160n, 162n, 168 e n, 169 e n, 171 e n, 173 e n, 179n, 181 e n, 184 e n Krolow Karl, xiin La Cava Mario, 164 e n Lambrichs Louise, xiin Landolfi Tommaso, xxiv, 17 e n, 25n, 47 e n, 51 e n, 54 e n, 57, 58n, 59 Landshoff-York Ruth, xiin Laughlin James, 123n, 124 e n Lavagetto Mário, xx Lawrence David Herbert, 64n Lehmann John, 9 e n, 10, 16 e n, 17n, 18 e n, 53 e n, 73n, 76 e n, 81n, 90n, 92n, 121 e n, 122 e Leiris Michel, xin Leonetti Francesco, xx Leopardi Giacomo, 41n Levi Carlo, xixn, 25 e n, 33, 38, 39 e n, 47 e n, 52 e n, 58 e n, 59 e n, 116, 126, 127n

215

Limbour Georges, xiin, 80 e n, 96, 145 en Linder Erich, 175 e n, 177 e n, 179 e n, 186 e n Liszt Franz, 28n Lodeizen Hans, 152 Longanesi Leo, 125 Longhi Roberto, 139n Lord James, 73n Lowell Robert, 197 e n Lucebert (pseudonimo di Lubertus Swaaswijk), 152 Lucia (signora), 19 e n Luiscott (Random House Publisher), 128 e n Luperini Romano, xviiin Lupinacci Manlio, 104n Lussu Joyce, 15 e n, 25n, 26n Luzi Mario, xvii, xviiin, 183, 184 Macchia Giovanni, 5n MacDiarmid Hugh, 56 e n, 58n MacNeice Louis, 62 e n, 63 Magli Adriano, 8 e n Magnani Luigi, 62n Mainardi Enriço, 13 Malraux André, 133 e n, 136 e n, 161 en Mandiargues André Paul Édouard Pieyre de, xiin Manfredi António, 112 e n Mann Thomas, 4n, 166n Manzini Gianna, 127 e n Manzù Giacomo (pseudonimo di Giacomo Manzoni), 10 e n Maria (custode di Ninfa), 169n Marini Marino, 10 e n Marsman Hendrik, 152 Mathews Jackson, 67n, 68n, 121n, 123n, 143 e n, 161 e n, 167 e n Mathieu Henry, 46 e n Mattioli Raffaele, 6 e n, 13 e n, 14 e n, 16, 29 e n, 33, 48 e n, 104 e n Mazzocchi Muzio, 24 e n, 44 e n, 45


216

indice dei nomi

Mazzola Anthony, 128 e n Mazzoni Guido, xxin Mc Adoo Dale, 167 e n, 170n, 179n, 186n, 187 e n Ménard René, 68n, 145 e n,146, 149, 161n Michaux Henri, xiin, 149 e n, 150n Michelangeli Arturo Benedetti, 13 Milanini Claudio, xxiiin Milano Paolo, 184 Minarbi Cesare, 66n, 67 e n Minelli Loredana, 26n Mondadori Arnoldo, 102 e n, 103n, 104 e n, 107 e n, 123 e n, 142, 173n Montaigne Michel Eyquem de, 28 Montale Eugénio, xviii, xxi, 25n, 30, 33, 35, 45 e n, 46n, 50 e n, 62 e n, 190, 197n Montanelli Indro, 48n Moore Nicholas, 9n Morante Elsa, 93 e n, 98 e n, 118 e n, 120 e n, 123 e n, 127, 167 e n, 172 e n, 183, 184 Moravia Alberto (pseudonimo di Alberto Pincherle), xxiv, 4n, 25, 39n, 40 e n, 47 e n, 52 e n, 108 e n, 109 e n, 110 e n, 126 e n, 129, 155n, 166n, 171, 172, 182 Morelli Arnaldo, 29n Morra di Lavriano Umberto, 40 e n, 78 e n, 86 e n, 159 e n, 161 e n Moss Stanley, xii, 150 e n, 152 e n Motta Giuseppe, 24 e n, 25 e n, 38 e n Mounin Georges, 161n Muccini Marcello, 10 e n, 16 e n Muir Edwin, 56 e n, 61 e n, 69 e n, 71n Murray Natália, 73 e n Muscetta Carlo, 4n Musil Robert, 46n Nardi Márcia, 55 e n, 83 e n Natoli Glauco, 29 e n, 30n, 31 e n, 34 en Nessi Maria Teresa, 154n, 155 e n

Nemerov Howard, 17n, 55 e n, 61 e n, Nicolini Fausto, 4n Nimier Roger, xiin Nijhoff Martinus, 152 Nobili Guido, 15 e n Noventa Giacomo (pseudonimo di Giacomo Ca’ Zorzi), xvii e n,, xix, 17 e n, 57 e n, 58, 59 e n Occhetto Adolfo, 173n Omiccioli Giovanni, 10 e n Onorati Alessandro, 3n Op De Coul Paul, 29n Orelli Giorgio, xxi Orlandini, 91 e n Origo B., 28n Origo Íris, 15n, 24n, 41 e n, 43, 48 e n, 49, 51 e n, 52, 58 e n, 67 e n, 104n, 162n Ortiz signora, 12 e n Osnega Franco, 173 e n Pagliara Enzo, 107n Palazzeschi Aldo (pseudonimo di Aldo Giurlani), xiin, 7 e n, 8n, 13 e n Pampaloni Geno, 165n Pancrazi Pietro, 6n, 15n, 17 e n, 32, 86n, 88 e n Parronchi Alessandro, xvii e n, xviii, 37 e n, 119 e n, 120n Pasinetti Pier Maria, 163 e n, 165 e n, 171 e n Pasolini Pier Paolo, xviin, xviii, xx e n, 82 e n, 117n, 118 e n, 120 e n, 126n, 133n, 153n, 166n, 171, 172, 183, 184 Pasolini dell’Onda Desideria, 62 e n, 81 e n, 83 e n, 84 e n, 87 e n Pasternak Boris, 175 e n, 176, 180 e n Paul David, 67n Paulhan Jacqueline, xixn Paulhan Jean, xin, xixn, 26 e n, 30 e n, 45, 50, 131 Pea Enriço, 74 e n, 81 e n Pedìo Renato, 104 e n, 109 e n


indice dei nomi

217

Peel Bishop John, 33 e n Pelizzari, 153 Penna Sandro, xix, 183, 184 Perilli Achille, 10n Peron du Charles Edgar, 134n, 136n, 152 Petroni Guglielmo, xii e n, xix, xxii, xxiii, xxiv, 7 e n, 8n, 9, 13, 17 e n, 25n, 33 e n, 47n, 54n, 59n, 67n, 111 e n, 116, 117, 122n, 126 e n, 127, 140n, 157 e n, 159 e n, 160, 168n, 170n, 171, 179 e n, 185, 186n, 187, 193, 197 Peyer Rudolph, xiin Picasso Pablo, xxiin Piccardi Leopoldo, 104n Picon Gaetan, 161n Piontek Heinz, xiin Pirandello Fausto, 10 e n Pleynet, xin, 46n Ponge Francis, xiin, 21 e n, 22n, 30 e n, 31, 33 e n, 96 Pratolini Vasco, 21n, 25n, 58 e n, 60n, 72 e n, 105 e n, 106n, 108 e n, 109 e n, 110 e n, 111 e n Proust Marcel, xxiii

Rimbaud Arthur, 67n Risi Nelo, xxin Risset Jacqueline, xin, 22n, 46n, 54n, 68n Roditi Edouard, 116 e n, 119 e n, 121 e n Rodolfo (medico di casa Bassani), 185n Roethke Theodore, 91 e n Rolland de Renéville André, xiin Romanò Angelo, xx Rondi Brunello, 164 e n Rosati Salvatore, 15 e n, 17 e n, 19 e n, 33n, 34, 35, 36 e n, 49 e n, 52 e n, 53 e n, 54, 60 e n, 61, 62 e n, 66 e n, 67 e n, 71 e n, 75n, 76 e n, 77 e n, 83 e n, 88 e n, 90 e n, 93 e n Rosenthal, 162 e n, 168 e n, 171 e n, 173n Rosso Renzo, 192 e n Rothberg Winterset, 71n Roud Gustave, 45 e n, 46n Roversi Roberto, xx, 25n, 37n, 45 e n Ruffini Nina, 15n, 36 e n, 83n, 88n,103n Russi Antonio, xixn Russo Luigi, 11, 13 e n

Quaranta E., 158n Quarantotti Gambini Pier Antonio, 169 Quiegly Isabel, 162n

Saba Linuccia, xixn, 106n Saba Umberto, xviii, xix e n, 25n, 30, 106 e n Sachs Nelly, xiin Saetti Bruno, 10 e n Saffi António, 15n, 71 e n Saint-John Perse (pseudonimo di Alexis Leger), 26 e n, 27 e n Samson William, 62n Santone Laura, xin, 22n Santucci (signora), 129 e n Sarfatti Margherita, 48 e n Sartre Jean Paul, 21 e n, 30 e n, 33n Savonuzzi Cláudio, 167 e n, 169n Sbarbaro Camillo, 75 e n, 81, 157n, 158 e n Scalia Gianni, 41n Schiaffini Alfredo, 6n

Raeber Kuno, xiin Rago Michele, 118n, 166n Raimbault René-Noël, 161n Raimondi Giuseppe, 133n Raine Kathleen, 71n Rebay Luciano, xixn Reinert Werner, xiin Reynold Lorna, 18n, 56 e n Ricciardi Riccardo, xiii, 4, 5 e n, 8, 9 e n, 11, 13, 14, 16, 17 Rinaldi Antonio, xix, xx, 25n, 44n Riccio Bianca, 3n Richelmy Agostino, 26n, 133n, 137 e n


218

indice dei nomi

Schwarzenberg (famiglia), 77 e n Scialoja Toti, 16, 133n Scotellaro Rocco, 38 e n, 45 e n, 69 e n, 126 e n Sereni Vittorio, xxi e n, 68n, 169n, 172 en Serra Luciano, 41 e n, 44 e n Shapiro Karl, 36n Shattuck R., 67n Silone Darina, 48 e n, 67 e n Silone Ignazio (pseudonimo di Secondo Tranquilli), xii e n, 8, 9, 13, 32n, 48n, 62, 64, 89 e n, 91 e n, 94 e n, 95 e n, 97 e n, 134n, 162n Sinigallia Valeria, 119 e n, 158 e n, 162 e n, 185n, 190 e n, 198 e n Sinisgalli Leonardo, xvii, xviii e n Slauerhoff Jacob, 152 Soavi Giorgio, 44, 57 e n Soldati Mário, xxii, 11n, 15 e n, 16, 25n, 37 e n, 39 e n, 48 e n, 51 e n, 72n, 92 e n, 121 e n, 122, 125 e n, 126n, 133n, 140 e n, 183 e n Solier René de, xiin Solmi Sergio, xxi e n, 32, 33 Spagnoletti Giacinto, 133n Spagnuolo Vera Vita, 29n Spaziani Maria Luisa, 44 e n, 45 Spila Cristiano, 62n Sraffa Piero, 6n Stein Jess, 182 e n Stevens Wallace, 33 e n, 34 e n, 36, 55 e n, 59n Svevo Italo (pseudonimo di Ettore Schmitz), xxiii, 149n Tamassia Paolo, xin, 22n Tardieu Jean, xiin Tedesco Viva, 104n Terra Stefano, 24 e n Terracini Jeanne, 32n Thomas Dylan, 27 e n, 35 e n, 36 e n, 49, 51 e n, 52n, 54 e n, 56, 57 e n, 59n, 91 e n, 92 e n, 93, 95 e n

Thomas Henry, xiin, 21 e n, 22n, 46n Tobia Enriço, xvn,174 e n Togliatti Palmiro, 6n Tombolini (libraio), 4 e n, 5n, 11 e n, 12, 14 e n, 19 e n, 47, 52, 54, 60, 70, 161, 165n, 170 Tomlinson Charles, 90 e n Tortora Massimiliano, ix, xiin, 7n, 8n, 68n, 149n, 168n Toscano Bruno, xxv Trenker Luís, 153n, 156n Trompeo Pietro Paolo, 62n Tucci Niccolò, 86n, 88 e n, 105 e n, 132 e n, 133 e n, 137 e n, 146, 162, 165 Ungaretti Giuseppe, xviii e n, xixn, 30 Valery Paul, xxin, 68 e n Valli Stefania, xin, xiin, xiiin, xviiin, xvii, 4n, 15n, 23n, 27n, 32n, 74n, 79n, 103n, 124n, 150n, 155n, 162n, 167 Van Ostaijen Paul, 152 Vasalis Maria, 152 Vegliante Jean-Charles, xix Verdino Stefano, xviiin Vespignani Renzo, 9 e n, 10n Vieillefond de, 66 e n, 67 e n, 76 e n, 77 e n, 83 e n, 85n Viereck Peter, 64 e n, 69n, 70, 71n, 83 en Viganò Renata, 47n Vittorini Elio, 74n Vollaro Saverio, xvn,174 e n Volponi Paolo, xx, xxiv, 163 e n Wall Bernard, 159 e n, 182 e n Walter Eugene, xii, xiiin, 157n, 158 e n, 159n, 167 e n, 168 e n, 169n, 170 e n, 173 e n, 178 e n Watkins Vernon, 71n Weaver William Fense, 58n, 78 e n, 81 e n, 87n, 162n


indice dei nomi

Wilbur Richard, 69 e n, 70, 71n Williams Carlos William, 34 e n, 49 e n, 55 e n, 57 e n, 58, 59n Williams Tennessee (pseudonimo di Thomas Lanier Williams), 27 e n, 55 e n, 59n Wright James, 153 e n, 161n

Young Stanley, 142, 143 Zanotti Bianco Umberto, 62n Zavattini Cesare, 17 e n Zolla Elémire, 171 Zukofsky Louis, 71n Zveteremich Pietro, 176 e n

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