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2. PREMESSA METODOLOGICA E GUIDA ALLA LETTURA Pag

Capitolo 2. 1.Premessa metodologica e guida alla lettura

Nei capitoli che seguono trovano spazio le linee guida di cui alle premesse del Capitolo 1 Premessa

La premessa metodologica ha lo scopo di indicare i tratti salienti della metodologia adottata nella stesura delle stesse ed è funzionale alla corretta lettura del documento.

È importante sottolineare che le presenti linee guida sono espressione della riflessione interna alla rete del paesaggio e che altre linee guida, facenti capo alle altre reti, vanno a definire il quadro di riferimento complessivo per il piano di gestione del Bene.

Le linee guida sono intese come strumento per la creazione di una conoscenza di base condivisa all’interno dei diversi siti che compongono il Bene Dolomiti Unesco e che appartengono a differenti regioni e province, che sono dotate di strumenti pianificatori propri riguardanti la tutela del paesaggio e dell’ambiente (rif.cap 7). La conoscenza condivisa è condizione di base per la gestione e la valorizzazione del Bene Dolomiti patrimonio dell’Umanità. Le presenti linee guida riguardano la definizione di differenti aspetti che sono strettamente collegati tra di loro e che contribuiscono a comporre una piattaforma per il sistema conoscitivo di riferimento. Volutamente le diverse linee guida sono strutturate secondo uno schema comune come di seguito riportato:

 riflessioni preliminari,

 obiettivi,

 questioni metodologiche,

 sequenza delle attività,

 allegati.

Le linee guida si propongono di essere:

 rappresentative di tutto il territorio considerato (il WHS Unesco nel suo complesso ma anche nella sua articolazione in nove componenti);

 applicabili (caratterizzate quindi da operatività);

 flessibili (con considerazione alla variabilità di attori, contesto, …);  relative alle aree core e buffer (nell’elaborazione sono state considerate anche le aree esterne in quanto funzionali alle dinamiche di trasformazione interne).

Sistema della conoscenza condivisa

Fig. 1: Le relazioni delle linee guida.

Lo schema sopra riportato intende esemplificare le relazioni cui sono soggette le linee guida. Esse fanno riferimento ai due criteri di riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio dell’Umanità definiti nella “DraftDecision: 33 COM 8B.6” dell’11 Maggio 2009 (ossia l’aspetto estetico e geomorfologico) e agli obiettivi di gestione, conservazione e valorizzazione indicati dalla Fondazione Dolimiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis Unesco relativamente al paesaggio: la conservazione. Le linee guida tengono inoltre in considerazione la Convenzione Europea del Paesaggio, che pur non essendo un riferimento per i beni Unesco rappresenta l’approccio al paesaggio più attuale e riconosciuto a livello internazionale e il riferimento per la legislazione nazionale (codice dei beni culturali)

L’approccio adottato implica la considerazione delle componenti naturali ed antropiche come elementi che evolvendo generano un sistema leggibile attraverso fattori quali STRUTTURA, FUNZIONI, VALORI (OECD, 2001):

- STRUTTURA include le interazioni e relazioni fra i diversi elementi ambientali (come flora fauna e habitat), il pattern e la distribuzione dell'uso del suolo e gli elementi antropici;

- FUNZIONI attengono alle attività umane, ai beni e servizi, anche ambientali che un'area fornisce;

- VALORI sono riferiti al significato attribuito ad un'area area da parte della comunità (globale/locale); possono essere di tipo strettamente economico (produzioni agro-forestali, turistiche) o storico-culturali (attività storiche, vedute), ricreativo (spiritualità, frequentazione turistica), ambientale.

Le linee guida vengono presentate nel seguente ordine:

i) individuazione delle Unità di Paesaggio;

ii) catalogazione delle singolarità paesaggistiche;

iii) monitoraggio della Landscape diversity;

iv) catalogazione delle strutture obsolete ed inutilizzate;

v) armonizzazione con gli strumenti per il controllo delle infrastrutture, degli insediamenti e dell’edificato esistente nel WHS (World Heritage Site). Le linee guida per l’individuazione delle Unità di Paesaggio si articolano in due fondamentali fasi dettate dalla necessità di recepire il concetto di unità di paesaggio contenute nel documento di candidatura. La prima fase prevede l’identificazione cartografica delle aree con copertura del suolo mentre la seconda fase prevede la caratterizzazione delle Unità di Paesaggio in relazione ai processi di dinamica del paesaggio ed alle strutture di supporto ad attività antropiche.

Le linee guida per la catalogazione delle singolarità paesaggistiche hanno come obiettivo della catalogazione la puntuale conoscenza delle caratteristiche del paesaggio dolomitico nei suoi elementi di eccezionalità; l’individuazione dei siti che devono essere oggetto di particolari progetti, che possono essere di sola conservazione oppure anche di valorizzazione e di fruizione turistica.

Le linee guida per il monitoraggio della landscape diversity hanno come scopo la definizione di un quadro di riferimento per l’organizzazione delle attività concernenti la verifica costante della landscape diversity. Sulla base della definizione data a quest’ultima, tali attività dovranno condurre al rilievo dei cambiamenti negli eccezionali valori naturali tutelati e degli scenari di paesaggio che li accolgono ed alla valutazione della loro bellezza ed importanza estetica.

Le linee guida riguardanti le strutture obsolete hanno come finalità la definizione dei criteri per la catalogazione di tali strutture nell’ottica di mantenere l’integrità del paesaggio. Infine le linee guida per l’armonizzazione degli strumenti di controllo delle infrastrutture, degli insediamenti e dell’edificato presenti nel Sito Dolomiti Unesco hanno come obiettivo la condivisione delle strategie di conservazione dei valori universali delle Dolomiti.

Le linee guida sono presentate come capitoli separati, tuttavia come già sottolineato i temi sono fortemente legati tra di loro. A questo proposito le UP potrebbero svolgere un ruolo peculiare. Queste infatti, pur avendo specifiche linee guida per la loro costruzione, si presentano sia come strumento di caratterizzazione del territorio ed individuazione di specifiche problematiche gestionali da sviluppare in sede progettuale, sia come unità territoriale di riferimento per il quadro

conoscitivo complessivo, nel quale confluiscono tutti gli aspetti ritenuti necessari alla gestione (strutture obsolete, singolarità paesaggistiche, landscape diversity) . Alla luce di questo ruolo la lettura del documento parte dalle linee guida relative alle Unità di Paesaggio. Inoltre, le Unità di Paesaggio sono elemento che integra considerazioni che altri gruppi di lavoro nell’ambito Dolomiti Unesco hanno elaborato: la rete della geologia, la rete del turismo e la rete della educazione.

L’Unità di Paesaggio è l’elemento che consente di fare sintesi e di leggere il paesaggio come un insieme (Zanon B, Franceschini A, 2009) coerente delle componenti naturalistiche quali habitat, geologia (come indicato nel documento di candidatura), delle funzioni legate al rapporto con le popolazioni (rappresentate da usi e strutture rif.cap. 3),della memoria e dell’identità collettiva (come luoghi e strutture obsolete e non obsolete rif.cap 6) della percezione visiva dei caratteri dominanti, definiti come singolarità paesaggistiche che vanno a caratterizzare e dare unicità al luogo, connotandolo con attributi quali non banalità, rarità, unicità, esclusività, tipicità e rappresentatività (rif.cap 4).

Non solo la conservazione degli specifici valori tutelati ma l’equilibrio del mosaico di elementi che costituiscono la struttura del paesaggio che li contiene è garanzia di conservazione del Bene e il monitoraggio di questo equilibrio (rif.cap 5) consente di evidenziare le evoluzioni in atto che possono rappresentare un pericolo per la integrità del sistema. Le linee guida dunque, anche se vengono presentate in maniera separata, trovano coerenza in una lettura in cui il paesaggio se da un lato viene analizzato come insieme di elementi distinti (natura, emergenze, strutture) dall’altro trova unitarietà a livello territoriale nelle unità di paesaggio.

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