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Fondazione Edmund Mach

Per risollevare le sorti dellʼagricoltura dellʼallora Tirolo meridionale, il 12 gennaio 1874 la Dieta tirolese di Innsbruck deliberò di attivare presso il monastero agostiniano di San Michele allʼAdige una scuola agraria. Lʼattività iniziò quello stesso autunno secondo lʼimpostazione data dal primo direttore, Edmund Mach: capace organizzatore, egli sin dagli albori sostenne con convinzione il progetto di qualificare lʼistituto come una struttura innovativa in cui didattica e ricerca potessero sinergicamente contribuire allo sviluppo agricolo del territorio.

Dopo la Prima Guerra Mondiale lʼIstituto Agrario di San Michele (IASMA) passò sotto lʼegida del governo italiano che a sua volta lo fece rientrare nelle competenze della Provincia autonoma di Trento.

Nel 1990 la Legge Provinciale n. 28 formalizzò la trasformazione di IASMA in ente funzionale della Provincia autonoma di Trento, integrando anche le attività di servizio al territorio nel preesistente impianto basato su formazione e ricerca.

LaDal 1°gennaio 2008 le strutture e le attività dellʼIstituto sono transitate nel nuovo soggetto giuridico rappresentato dalla Fondazione Edmund Mach (FEM): un ente di interesse pubblico con personalità giuridica di diritto privato previsto dalla legge di riordino della ricerca (L.P. 2 agosto 2005, n.14). Nella FEM i 3 centri ereditati da IASMA sono stati caratterizzati da una struttura organizzativa più flessibile e funzionale agli specifici obiettivi di Istruzione e Formazione, di Ricerca e Innovazione e di Trasferimento Tecnologico che, oltre a qualificarne le nuove denominazioni, rappresentano gli aspetti più salienti delle rispettive mission.

Dal 1°gennaio 2009 il Centro Sperimentale FEM si è dotato di una nuova struttura organizzativa ed ha cambiato il proprio nome in Centro Ricerca e Innovazione (CRI). Le attività dei preesistenti Dipartimenti e del Centro di Ecologia Alpina sono conseguentemente confluite in Aree di ricerca specializzate negli ambiti di Area Genomica e Biologia Vegetale, Area Qualità Alimentare e Nutrizione, e Area Ambiente e Risorse Naturali.

Nello specifico lʼArea Genomica e Biologia Vegetale, si prefigge di offrire un contributo al miglioramento genetico delle specie ed alla costituzione di nuove varietà di interesse commerciale, attraverso ricerche che si estendono dalla genomica funzionale alla genetica molecolare applicata ed allo studio delle interazioni pianta/patogeno.

LʼArea Qualità Alimentare e Nutrizione si concentra sulla valorizzazione qualitativa, tecnologica e nutrizionale dei prodotti agroalimentari, attraverso lo studio delle potenzialità inespresse di piante di interesse agrario per la salute umana, lʼapprofondimento dei meccanismi sensoriali di percezione degli alimenti e lo sviluppo di modelli innovativi per la tracciabilità degli alimenti.

Attraverso ricerche di base ed applicazioni pratiche, lʼArea Ambiente e Risorse Naturali affronta questioni di estrema attualità come il cambiamento climatico e il mantenimento della biodiversità, integrando lʼelaborazione di modelli teorici con azioni di monitoraggio territoriale.

Ogni Area al suo interno si articola in Programmi di attività basati su progetti di ricerca e piattaforme tecnologiche innovative nei campi della biologia computazionale, metabolomica, genomica funzionale, analisi isotopiche, analisi climatiche, GIS e remote sensing.

Strutture allʼavanguardia, un ambiente giovane e dinamico, la presenza di ricercatori di provenienza estera, le collaborazioni con università ed istituti di tutto il mondo, lʼavvio di iniziative di formazione specialistica di alto livello collocano il Centro in un contesto globale, favorendo lo scambio di idee e lo sviluppo di innovazione, con risultati riconosciuti a livello internazionale.

Forte di queste caratteristiche il CRI si pone come un riferimento autorevole nella produzione di conoscenza, nella promozione di innovazione e di concrete ricadute per il territorio. Requisiti, questi, indispensabili per incentivare lo sviluppo di una economia sempre più basata sulla conoscenza e per sostenere una crescita socio-economica duratura e di qualità.

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