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Il Gremio dei Contadini
THE HISTORICAL DEPOSITARY GUILDS OF THE SARTIGLIA I GREMI, DEPOSITARI STORICI DELLA SARTIGLIA
Le Città Regie del Regno di Sardegna di età spagnola, ovvero le sette città non infeudate di Cagliari, Sassari, Oristano, Alghero, Iglesias, Castelsardo e Bosa, godevano di prerogative speciali, e tra queste vi era la possibilità di istituzione dei gremi. Tali sodalizi, che riunivano in corporazioni religiose soci che esercitavano un medesimo mestiere, in origine erano chiamate con il nome di maestranza, oppure offici o confraria o anche germanidad e solo a partire dal XVIII secolo sono attestate con il nome gremio derivante dall’espressione “in gremio”, che indica il mettersi “in grembo”, ossia A partire dal sotto la protezione di uno o più santi patroni. È innegabile
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XVI secolo, nella che i gremi sardi siano nati ad Sardegna spagnola imitazione di quelli catalani nascono i dei quali rispecchiano le gremi , antiche caratteristiche fondamentali adattate alla realtà locale. corporazioni di La corporazione governava mestiere l’attività dell’intera maestranThe Royal Cities of the Kingdom of Sardinia, i.e. the seven not enfeoffed cities of Cagliari, Sassari, Oristano, Alghero, Iglesias, Castelsardo and Bosa, enjoyed some special prerogatives, such as the possibility to found guilds. Such associations, which gathered in religious corporations members practising the same profession, were originally called craftsmanships, offices, brotherhoods or even germanidad. Only since the 18th century they appeared with the name guild (in Italian gremio), which comes from the expression in gremio, meaning “in the womb” (“in grembo” in modern Italian), i.e. under the protection of one or more patron saints. It is undeniable that Sardinian guilds were inspired by the Catalans ones, as they mirror their main features, adapted to the local reality. The corporation ruled the activity of the whole craftsmanship, regulating the entry of new members, the apprenticeship of the novices and the exam allowing the passage from the status of apprentice to Master of Arts and legislating on quality and prices of handmade products.
Il corteo della Sartiglia 1957, con il Componidori del Gremio dei Contadini, Antonio Sanna In basso, l’altare nella Chiesa di San Giovanni
La statua di San Giovanni
za, regolamentando l’ingresso dei nuovi soci, l’apprendistato dei novizi, l’esame per il passaggio da apprendisti a maestri d’arte, legiferando inoltre in materia di qualità dei prodotti e prezzi dei manufatti. Il mutuo soccorso fra i soci, l’assistenza ai soci indigenti, l’accompagnamento funebre dei soci defunti e la partecipazione alle feste solenni del calendario religioso nonché alle principali feste del sodalizio, erano rigorosamente regolamentati e rispettati dai soci, pena multe ed espulsioni dalla maestranza. In città solo gli appartenenti alla corporazione potevano aprire bottega ed esercitare l’arte. In età sabauda tale vincolo risultò ormai troppo restrittivo per le limitazioni del mercato e del lavoro e, nel maggio del 1864, un’apposita legge, decretò disciolte tali istituzioni.
Il nome gremio deriva A partire da quel momento alcuni gremi si trasformarono in “società” che, abbandonati dall’espressione i doveri relativi al mestiere, in gremio, che continuarono a perpetuare indica il mettersi culti e feste in onore del santo in grembo, sotto protezione patrono, altre confluirono nelle nascenti Società di Mutuo Soccorso basate sul mutualismo fra i soci operai. Nella città di Oristano fino alla prima metà del XIX secolo, operarono ben sette gremi: muratori, calzolai, fabbri, falegnami, figoli, sarti e contadini. Ancora oggi operano in città il gremio dei muratori di Santa Lucia, quello dei falegnami di San Giuseppe e quello dei contadini di San Giovanni Battista. A questi ultimi due è affidato il compito di perpetuare, quali depositari storici, la corsa della Sartiglia che si corre l’ultima domenica e martedì di carnevale. I documenti a oggi conosciuti, fanno supporre che nella seconda metà del settecento sia stata istituzionalizzata la Sartiglia di carnevale The mutual aid between the partners, the support given to the indigent ones, the funeral marches for the dead members, the participation in the solemn celebrations of the religious calendar and in the most important memorials organized by the association were strictly regulated by the members; transgressors would be fined and expelled from the craftsmanship. In town, only those belonging to the corporation were allowed to open a workshop and to practise the Art. Under the Duchy of Savoy, this restraint was considered due to its restrictions on work and trade and, in May 1864, a special law abolished such institutions. From that moment on, some Guilds became “societies”, where, having abandoned their duties towards the trade, kept on perpetuating cults and festivities in honour of the patron saint; others joined the emerging Società di Mutuo Soccorso, benefit societies based on mutual aid between labourers. Until the first half of the 19th century, there were seven guilds in