FONDI&SICAV
La nuova industria
Il ritorno delle fabbriche
FONDI&SICAV - FEBBRAIO 2013 -
N.
50 - LA
NUOVA INDUSTRIA
- IL
RITORNO DELLE FABBRICHE
CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO
Consensus Europa
Nella crisi qualche notizia buona Fondi azionari
C’è chi crede nella riscossa giapponese
Anno 6 - Numero 50 - Febbraio 2013
Editoriale
Che fine hanno fatto i mercati finanziari? ccupavano il primo titolo del telegiornale, l’euro sembrava sul punto di dissolversi, l’epidemia sembrava contagiosa, lo spread era entrato nel linguaggio comune. E ora? Delle crisi dei mercati finanziari sembra non parlare più nessuno. Negli ultimi giorni campagna elettorale, scandali e arresti di vario genere (questi sì attinenti purtroppo al mondo finanziario) e le improvvise dimissioni di Benedetto XVI annunciate proprio mentre scrivo, hanno conquistato la scena. Guardando dall’esterno ciò che succede, trovo interessante fare un parallelo tra il mondo degli investimenti e la campagna elettorale. Quanto alle elezioni sembra di assistere ad un film “fantastico”, dove una volta di più, se ancora fosse necessario, assistiamo al completo scollamento tra politici e cittadini, dove si promette di tutto dimenticandosi dei danni creati prima: regione Lazio, regione Lombardia e tutti gli altri scandali che hanno riempito per mesi le pagine dei giornali sono svaniti nel nulla e ci ritroveremo con gli stessi personaggi, con gli stessi problemi e
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con un po’ di risparmi in meno a inveire contro il governo ladro, qualunque esso sia. Il vero problema sembra la memoria corta, non si ha memoria del passato e visione del futuro: ci giochiamo tutto nel presente. In tutti i campi, anche negli investimenti. È molto più semplice comprare immediatamente il miraggio del nuovo prodotto miracoloso che promette rendimenti a doppia cifra nel futuro (il futuro è domani, ma anche tra 50 anni e se si tratta di investimenti i due estremi non sono equivalenti) piuttosto che fare una seria analisi delle strategie passate, capire quanto hanno reso veramente e con quali rischi e vedere poi, in una visione di insieme, quali possano essere le potenzialità future. Troppo spesso ci dimentichiamo le semplici regole base del cosiddetto buonsenso: tutte le volte che leggiamo di un nuovo Madoff ci chiediamo come qualcuno sia potuto cadere ancora nel tranello; eppure ogni volta qualcuno abbocca. La maggior parte delle volte sarebbe utile riflettere un po’ di più, anche se costa fatica.
GIUSEPPE RICCARDI
Mattei non morì di influenza uesta livida campagna elettorale è stata costellata da scandali di ogni genere e società che avevano una loro reputazione, come Saipem, Eni, Mps o Finmeccanica, si sono trovate al centro del ciclone. Ma forse qualche distinzione va fatta. Premesso che non ho nessuna informazione in più, rispetto a quanto hanno pubblicato i giornali, e che non posso entrare nei particolari di vicende difficili e ingarbugliate, mi sembra che la vicenda Saipem meriti qualche considerazione in più e non possa essere considerata una banale storia di tangenti. In pratica, se quanto è uscito è vero, in questo caso gli amministratori non avrebbero rubato, ma avrebbero corrotto politici e funzionari pubblici algerini per ottenere una commessa. Sicuramente, se ciò è davvero accaduto, non è una bella cosa e non si può dimenticare che esiste nel codice penale un preciso reato di corruzione internazionale. Il giudice che è venuto a conoscenza di un fatto di questo genere non poteva fare altro che aprire un pro-
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ALESSANDRO SECCIANI
cedimento penale. Ma a questo punto va considerato un elemento: che il mercato mondiale del petrolio è questo. L’oro nero e la sua estrazione sono semplicemente forme di guerra moderne, dove le diverse società nazionali, con dietro i loro governi, sono disposte a tutto pur di accaparrarsi un contratto. Alcuni non si sono fermati neppure di fronte all’omicidio. Nello stesso tempo le classi dirigenti di molti paesi che hanno nel loro territorio giacimenti petroliferi sono ampiamente disponibili a ricevere vantaggi privati per lo sfruttamento. Questo scenario può piacere o no (a me non piace affatto), ma la realtà è questa. Quindi se si vuole concorrere su questo mercato occorre accettarne le regole, come fanno i francesi, gli inglesi, gli americani. Non ci piacciono queste regole? Va benissimo, ma dobbiamo sapere che significa rinunciare a concorrere sul mercato petrolifero internazionale, perché le buone intenzioni su quel tipo di competizione sono del tutto inutili. Del resto Mattei non è morto di influenza.
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
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Sommario Febbraio 2013 I trend del futuro
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La sanità, non è solo un costo La Commissione Europea mira al riassetto dell’healthcare, un settore che pesa al momento il 10% del Gdp continentale. «Circa 500 milioni di euro saranno stanziati per contribuire alle spese per la ricerca, ad autorità pubbliche, quali enti e università, ma anche alle imprese»
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La nuova industria
Il futuro è di chi produce La crisi ha insegnato che le imprese manifatturiere hanno un avvenire e che ad affermarsi sono proprio quei paesi che hanno puntato meno sui servizi e più sulle fabbriche. Ma i vincitori del prossimo decennio, per confermare la loro leadership o per scalzare gli attuali protagonisti, dovranno avere ben precise caratteristiche di gestione e operare nei segmenti giusti, che offrono il maggiore valore aggiunto. Secondo gli analisti non è prevedibile una rivoluzione tecnologica a breve, ma si affermeranno soprattutto quelle aziende che sapranno soddisfare le necessità del mondo emergente
Etp - I risultati del 2012
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Un altro anno da record Non si ferma la crescita degli exchange traded product in tutto il mondo: i numeri al 31 dicembre attestano ancora una volta il successo che questi strumenti riscuotono presso il pubblico degli investitori retail e tra gli istituzionali. Le preferenze si sono concentrate soprattutto sui prodotti obbligazionari, gli azionari emergenti e l'oro. L'America ancora leader incontrastata
&
PROMOTORI CONSULENTI FONDI&SICAV
PROMOTORI&CONSULENTI
Febbraio 2013
PROMOTORI&CONSULENTI Advisory
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Qui Londra, un test per tutta l’Europa Parla Nicola Ronchetti, business director di GfK Eurisko
Big bang a Londra sulla consulenza
Ma l’Europa si ribella 4
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
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Cosa vogliamo dalle società prodotto
Fondi&Sicav n. 50 Fondi azionari - Il Giappone
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La riscossa del peggiore? Tokyo negli ultimi cinque anni è stata la piazza più negativa tra i paesi sviluppati e non ha partecipato a nessuna delle riprese borsistiche che si sono succedute nel frattempo. Negli ultimi mesi, però, ci sono stati forti segni di risveglio, dovuti soprattutto alla svalutazione dello yen portata avanti dalla Banca centrale e all'attesa per le riforme strutturali promesse dal nuovo governo
Consensus - L’Europa
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Good and bad news Il quadro continentale è estremamente contraddittorio: l'Eurozona è ancora in contrazione, ma in misura minore rispetto a ottobre. La Germania dà segni di ripresa,ma resta in territorio negativo.Nello stesso tempo la Francia manifesta pesanti difficoltà.I consumi appaiono in diminuzione,ma dagli Usa e dall'Asia,che sono in miglioramento,arriva una discreta spinta.In questo contesto le quotazioni azionarie, specie dopo i primi due mesi dell'anno poco entusiasmanti,sono giudicate da saldo. Per di più c'è abbondanza di liquidità
Osservatorio previdenza - I liberi professionisti
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Un futuro incerto La legge Monti-Fornero ha imposto agli istituti di previdenza e assistenza obbligatoria privatizzati di rivedere la sostenibilità cinquantennale dei loro conti. Ciò ha comportato diversi cambiamenti per le casse di ingegneri, ragionieri, avvocati, giornalisti, medici, farmacisti, notai e altre categorie professionali, che dovranno fare i conti con versamenti più alti e trattamenti di quiescenza più ritardati
Le rubriche 3
Editoriale
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Radar finanziario
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Notizie in breve
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My life, My style
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
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Radar finanziario Regno Unito, ripresa lenta Secondo una ricerca del National institute of economic and social research (N Niesr), l’economia del Regno Unito non raggiungerà i livelli di Pil pro capite pre-crisi prima del 2018. Lo studio precisa che si tratta del periodo di ripresa più lento degli ultimi 100 anni. Anche l’inizio della discesa del debito pubblico è atteso per il 2017-2018, due anni più tardi rispetto alle aspettative del governo e un anno dopo le stime ufficiali.
Irlanda, sarà attuata la direttiva Aifmd La Ifia (Irish funds industry association) ha pubblicato il primo progetto dettagliato per l’attuazione della direttiva Aifmd (Alternative investment fund managers directive). Questo approccio includerà requisiti di capitale per i promotori e precisi limiti sulla leva. L’Irlanda è il primo paese a rendere pubblica la bozza del piano attuativo.
Canada, in calo i costi dei prodotti finanziari alternativi Secondo la quinta Global asset manager fee survey, i costi dell’industria alternativa dei fondi si sono assottigliati a causa della dinamica della domanda e dell’offerta sul mercato. Data l’abbondante offerta, il fenomeno è stato provocato dalla riduzione della domanda. A questo fatto, però, sempre secondo l’indagine, la maggior parte degli operatori ha risposto lasciando le fee sostanzialmente invariate. Le riduzioni più vistose si sono verificate nel settore azionario. Un terzo degli asset manager, invece, ha aumentato il livello dei costi. Il Canada rimane comunque la destinazione più attraente con un livello medio dello 0,3%.
Perù, a 8 miliardi l’Aum dei fondi comuni Secondo le stime di Credifondo Saf, il patrimonio amministrato dall’industria peruviana dei fondi comuni supererà gli 8 miliardi di dollari nel 2013. Nel 2012, si è fermato a poco più di 7 miliardi. Inoltre, l’offerta di strumenti d'investimento è aumentata da 55 a 64 fondi. Il 40% degli Aum risulta gestito da Credifondo Saf, mentre il restante 60% è diviso tra gli altri sei operatori attivi sul mercato peruviano.
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Svezia, diminuiscono gli investimenti sostenibili Un recente studio dell’SSpp, parte svedese del gruppo Norwegian Storebrand, ha messo in luce che i risparmiatori svedesi hanno diminuito la percentuale di risparmi convogliati in sustainable investment, passando dal 26% del 2011 al 19% nel 2012. Secondo la stessa società, il trend è riscontrabile anche in molti altri paesi occidentali. Hong Kong, piattaforma comune per fondi La Hong Kong’s securities and futures commission sta studiando la possibilità di istituire una piattaforma per fondi d’investimento cinesi e di Hong Kong. Questo sarebbe solo il primo passo, visto che il renmimbi non è ancora pienamente convertibile. Secondo la commissione, il progetto renderebbe il lancio di fondi, le autorizzazioni e la vendita degli stessi in queste giurisdizioni molto più semplice, risparmiando costi e tempo.
India, un nuovo strumento di Natixis Natixis Global Am ha annunciato il lancio di un nuovo fondo all cap indian equity, la cui gestione sarà affidata alla boutique francese Idfc Am. Esso investirà in 35-45 titoli con alto potenziale di crescita. Il team costruisce il portafoglio partendo dai segnali preliminari di macro trend che potranno trainare l’economia indiana.
I trend del futuro
La sanità non è solo un costo La Commissione Europea mira al riassetto dell’healthcare, un settore che pesa al momento il 10% del Pil continentale. «Circa 500 milioni di euro saranno erogati per contribuire alle spese per la ricerca ad autorità pubbliche, quali enti e università, ma anche alle imprese». E saranno investimenti altamente produttivi
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FONDI&SICAV/Febbraio 2013
a salute rappresenta non solo il motore per
investment di Tendercapital, «ha ideato un piano
il progresso della società, ma è un fattore
strategico per l’adozione delle politiche comuni-
determinante per lo sviluppo economico del
tarie in ambito sanitario per un periodo valido
Vecchio continente dei prossimi decenni. Parten-
fino al 2013. L’intento è fare cooperare gli stati
do da questo presupposto, la Commissione euro-
membri per garantire una maggiore tutela della
pea ha pubblicato un libro bianco che affronta il
salute a livello europeo e globale. Il principio base
problema della sostenibilità sociale ed economica
di questa strategia è stimolare la condivisione di
nel lungo periodo. Una riflessione fondata sul pre-
conoscenze e ridurre le disuguaglianze nel setto-
supposto che il settore non deve essere conside-
re sanitario in diverse aree geografiche». Una poli-
rato solo una voce di spesa, ma un investimento
tica sanitaria condivisa è infatti necessaria per
fondamentale per un nuovo modello di sviluppo e
aumentare la produttività e la prosperità econo-
progresso che ha il suo centro nei cittadini che
mica e quelli che ora appaiono oneri reali per la
vivono in Europa e che punta a risolvere una serie
società devono essere sostituiti da investimenti
di emergenze.
legati alla prevenzione. «Poiché all’interno dell’U-
Al di là delle implicazioni filantropiche, che
nione Europea gli indici di natalità sono modesti,
hanno una rilevanza fondamentale, l’healthcare è
mentre sono in aumento gli anziani, nel breve e
destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi
medio termine le stime prevedono una maggiore
anni, diventando un tema d’investimento forte. ca-
richiesta di cure sanitarie», rimarca Esposito. «In
pace di ritagliarsi uno spazio sempre più importan-
questo quadro sono quindi favorite le nuove tec-
te nei portafogli degli asset manager più lungimi-
nologie e quelle disponibili a costi maggiormen-
ranti. È questo il caso di Tendercapital.
te competitivi, creando nel contempo servizi sani-
«Nel 2007 la Commissione delle politiche
tari sicuri e di qualità». L’invecchiamento della
europee», sottolinea Nicola Esposito, chief of
popolazione aumenta costantemente le pressioni
sui sistemi sanitari nazionali che devono diventare più dinamici e sostenibili a livello di costi e favoriranno senza dubbio le società che operano nel settore dell’healthcare .
UNA CRESCENTE COOPERAZIONE TRA GLI STATI Inoltre è attualmente in fase di discussione il terzo piano pluriennale strategico europeo in materia sanitaria denominato Salute per la crescita. Il progetto mira a ottenere una sempre crescente cooperazione tra gli stati membri allo scopo di effettuare le riforme necessarie per innovare e rendere sostenibili i sistemi sanitari nazionali. Ogni fascia sociale, secondo il piano calibrato dall’Unio-
Health at a Glance–Europe 2012 dall’Organisation
ne europea, dovrebbe potere accedere ai servizi
for Economic Co-operation and Development.
sanitari in modo più veloce e meno dispendioso. E
Lo studio rivela che all’interno dell’Ue la spe-
in tal senso le carenti risorse umane e di capitali
ranza di vita alla nascita, che rappresenta un indi-
andrebbero gestite con maggiore oculatezza,
catore concreto di analisi del settore e fornisce
adottando innovazioni tecnologiche e condivi-
una misura dello stato sociale, ambientale e sani-
dendo competenze comuni. Vanno inoltre preve-
tario in cui vive una popolazione, ha raggiunto i
nute le malattie legate ai cambiamenti climatici e
75,3 anni per gli uomini e gli 81,7 anni per le don-
a non corretti regimi alimentari. «Dal piano dell’Ue
ne, crescendo in media di oltre sei anni dal 1980 al
emerge», rimarca Esposito, «che circa 500 milioni
2010 (persistono però forti disuguaglianze nella
di euro saranno stanziati per contribuire alle spe-
speranza di vita tra gruppi socio-economici), men-
se per la ricerca, ad autorità pubbliche, quali enti
tre si è ridotta notevolmente la mortalità precoce.
e università, ma anche alle imprese. Il piano strategico mira, infatti, al riassetto di un settore che
RIORGANIZZARE IL SETTORE
pesa al momento circa il 10% del Pil europeo, e oc-
Ciò è dovuto a una qualità maggiore della vita ri-
cupa un cittadino su 10».
spetto al passato, ma anche a una migliore qualità delle cure mediche. Oggi il rapporto personale me-
UN’INCIDENZA POSITIVA SULLA PRODUTTIVITÀ
dico per abitante nell’Ue è il più alto mai registra-
Dal libro bianco dell’Ue emerge che i problemi
to e soprattutto il focus nei prossimi anni sarà di
di salute sono una delle principali cause di assen-
riorganizzare un settore che ha visto, in periodo di
teismo sul lavoro e di prepensionamento. Mante-
crisi, forti tagli nazionali e sovrannazionali. È cre-
nere quindi i cittadini sani e attivi più a lungo ha
sciuto notevolmente il numero di medici specifici a
un’incidenza positiva sulla produttività e la com-
fronte di un rallentamento del numero di sanitari
petitività. Aumentare il numero di anni di vita sa-
generici ovvero i cosiddetti medici di famiglia. «Fi-
na è una condizione indispensabile, se l’Europa
no al 2009, il costo della spesa medica europea è
vuole vincere la sfida di conseguire l’occupazione
cresciuto a un ritmo più veloce rispetto al resto
del 75% degli individui della fascia d’età compre-
dell’economia», ricorda Esposito, «con il settore sa-
sa fra i 20 e i 64 anni, e scongiurare il prepensio-
nitario che assorbe quote sempre crescenti del Pil e
namento per malattia. Inoltre, mantenere gli ultra
con la spesa pro-capite aumentata del 4,6% all’an-
sessantacinquenni sani e attivi apporterebbe note-
no in termini reali tra il 2000 e il 2009. In questo
voli risparmi in termini di bilanci sanitari.
contesto assisteremo prevedibilmente nei prossimi
A supporto della crescita del settore del-
anni a una forte razionalizzazione del settore con
l’healthcare nel lungo periodo giungono anche i
interessanti opportunità di M&A per fare fronte ai
dati pubblicati il 16 novembre del 2012 dal report
citati tagli alla spesa sanitaria».
I
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
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News
L
Egitto
a crisi politica che ha colpito l’Egit-
Con l’inizio del 2013 molti problemi, lun-
to si ripercuote sull’economia e sta
gi dall’essersi risolti, si sono ripresentati in tut-
sprofondando il paese in una grave
ta la loro drammaticità. L’annuncio del presti-
crisi valutaria e produttiva. L’8 gennaio
to da parte del primo ministro del Qatar
2013 il governo del Qatar ha annunciato un
Sheikh Hamad bin Jassim al-Thani è stato
prestito di 2,5 miliardi di dollari nei con-
effettuato nel mezzo di una tempesta valuta-
le riserve sono diminuite da 36 miliardi di dol-
fronti del Cairo, concedendo una donazio-
ria che ha portato la lira egiziana al suo mini-
lari, in cassa prima della rivolta del 2011, a 15
ne extra di 300 milioni per contenere la crisi
mo negli ultimi otto anni. Per mantenere co-
miliardi del mese di dicembre 2012.
monetaria che ha colpito la lira egiziana.
stante il valore della moneta, le autorità egi-
A complicare ulteriormente la situazione hanno contribuito inoltre le agenzie di rating:
Dalla primavera all’inverno
Standard & Poor’s ha infatti declassato il rating dei titoli di credito a lungo termine dell’Egitto da B a B-, allo stesso livello del debito
L’annuncio, effettuato nei primi giorni del
ziane hanno venduto più di 20 miliardi di dol-
della Grecia. La Banca centrale ha inoltre vie-
nuovo anno, ha evidenziato le profonde dif-
lari in divise straniere, ma ciò non ha impedi-
tato il ritiro di denaro contante superiore a 30
ficoltà economiche che il governo egiziano
to alla fine di dicembre di raggiungere un
mila dollari al giorno e ha annunciato multe e
si trova ad affrontare a causa sia dell’attua-
cambio di 6,30 lire per dollaro Usa, pericolo-
tassazioni maggiori per coloro che intendano
le congiuntura internazionale, caratterizza-
samente vicino al minimo storico del 2004 di
comprare divise straniere. I timori di una stag-
ta dalla crisi del debito dei paesi europei,
6,26. Le riserve monetarie del Cairo si sono as-
flazione non sono del tutto infondati, poiché
con i quali l’Egitto ha un importante scam-
sottigliate pericolosamente, raggiungendo,
i livelli di povertà e disoccupazione sono in
bio commerciale, sia dall’instabilità politica
secondo la definizione delle autorità bancarie
costante aumento, mentre l’economia fatica a
del paese.
del Paese, «un livello critico». Per la precisione,
ripartire.
Venezuela lla fine la svalutazione è arrivata. Il deprezzamen-
A
tualmente la moneta più sopravvalutata del mondo. L’an-
to del bolivar venezuelano, che gli esperti annun-
nuncio della svalutazione ha incluso anche l’eliminazione
ciavano come inevitabile ormai da qualche mese, è
del Sitme (Sistema di transazioni in valuta estera), l’ultimo
stato annunciato dal ministro delle Finanze, Jorge Giorda-
dei meccanismi sviluppati dal governo per rendere opera-
ni, e dal presidente della Banca centrale venezuelana, Nel-
tivo il severo regime di controllo dei cambi imposto a par-
son Merentes. Il provvedimento è stato introdotto nono-
tire dal 2002. In un paese petrolifero a vocazione impor-
stante l’assenza di Hugo Chavez, che continua la sua lotta
tatrice, la somministrazione di divisa è rimasta nelle mani
contro il cancro a Cuba. Per disposizione del governo, il tas-
dello stato, che l’ha amministrata in modo inefficiente.
so ufficiale di cambio passa da 4,3 a 6,3 bolivares per dol-
L’imbuto creatosi nell’immissione di valuta estera e il fal-
laro Usa, subendo una svalutazione di quasi il 32% che,
limento del Sitme hanno alimentato la caccia al dollaro in
tuttavia, non sembra sufficiente a compensare gli squilibri
circuiti non ufficiali, dove la quotazione della divisa nor-
fiscali e le distorsioni dell’economia del paese.
damericana si è impennata. Dal 1998, anno in cui Chavez
La prima percezione degli esperti sul provvedimento è che risulta insufficiente e tardivo. Basti pensare che il nuovo tasso di cambio rappresenta un terzo del prezzo che viene chiesto per un dollaro Usa nel mercato non ufficia-
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Svalutazione del 32%
le. La distanza tra il cambio ufficiale e quello reale spiega
ha vinto la sua prima elezione, la divisa venezuelana ha ac-
perché la capitale venezuelana sia stata indicata dall’Eco-
cumulato una svalutazione media annua del 17%. In atte-
nomist come la nona città più cara del pianeta (a ridosso
sa del deprezzamento, i prezzi al consumo sono cresciuti del
di metropoli di paesi ricchi e industrializzati come Tokyo,
3,5% a gennaio. Il 2012 si è chiuso con un tasso d’inflazio-
Oslo e Parigi). Secondo il settimanale britannico, l’elabo-
ne vicino al 20%, nonostante il paniere alimentare basico sia
razione dell’indice Big Mac evidenzia che il bolivar è at-
regolamentato dal governo.
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
News
Ghana
onostante le grandi difficoltà che ancora deve
N
affrontare, c’è un forte ottimismo sul Ghana. Lo scorso dicembre si sono svolte le elezioni politi-
che e presidenziali e non si sono verificati scontri o disordini di rilievo, come in passato, quando i conflitti tra le diverse etnie e i brogli elettorali imperversavano. Un elemento incoraggiante, dunque, anche se è peggiorata la performance fiscale del paese. Tutto sembra riconducibile all’aumento dei salari pubblici e all’indebolimento della crescita del Pil. Le aspettative del consenso per il deficit fiscale si aggirano intorno al 7,5% del Pil per il 2012. Tuttavia, il nuovo presidente, John Dramani Mahama, sembra avere un piano per ridurre il buco di bilancio, che potrebbe supportare il cedi, la valuta ghanese, il cui valore si è dimezzato gradualmente negli ultimi cinque anni
paese. Ciò significa che le finanze pubbliche (e la valuta)
contro il dollaro.
del Ghana potrebbero migliorare da questo momento. Lo scorso 10 gennaio la Bank of Ghana ha emesso
Finalmente buone notizie
obbligazioni in valuta locale a tre anni per un valore di 212 milioni di dollari. L’emissione ha rappresentato un ulteriore strumento di valutazione per misurare l’aumen-
«È il momento giusto per investire nel Ghana», affer-
to dell’appetito degli investimenti esteri nel paese afri-
mano gli esperti di Silk Invest, «dato che questo rifugio di
cano. Le obbligazioni sono state sottoscritte in eccesso
relativa stabilità politica potrebbe diventare un’importan-
e, anche se i mercati avevano previsto un pricing tra il
te nazione a livello mondiale per la produzione di petrolio
19% e il 20%, gli offerenti internazionali, che erano la
e gas». Negli ultimi anni l’apporto massiccio di investimen-
grande maggioranza dei partecipanti a questa asta,
ti diretti esteri ha accresciuto la capacità di produzione del
hanno guidato l’emissione al ribasso al 16,7%.
Malaysia l primo messaggio lanciato da Mark Mobius per il 2013
toccare il 5,5% nel 2013, superando anche le aspettative
è molto chiaro e si concentra sulle elevate potenzialità
del governo fissate al 5%. Il secondo elemento è la con-
di rivalutazione dei titoli azionari delle società della
vinzione che l’attività dell’attuale esecutivo alla guida del
I
Malaysia. A guidare le aspettative del money manager so-
paese abbia sortito effetti molto positivi.
no le prospettive di crescita economica del paese, favorito
Al contrario, per giustificare la riduzione della quota di
rispetto ai vicini competitor indiani e indonesiani. Mobius,
portafoglio destinata alle azioni indiane e indonesiane,
uno dei gestori di riferimento nel panorama internaziona-
Mobius ha spiegato che ritiene le attuali valutazioni molto
le con asset under management per 45 miliardi di euro at-
elevate e pertanto è opportuno muoversi verso listini che
traverso il Templeton Emerging Markets Group, ha comu-
offrano un rapporto rischio/rendimento decisamente più conveniente. Per esempio, l’indice indonesiano Jakarta fi-
Consigliata da Mobius
nance presenta un ratio P/E pari a 12,3, il livello più elevato da novembre. A luglio del 2012, il gestore assicurava che, in piena decelerazione delle economie mondiali, quello era
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nicato di avere aumentato la propria esposizione in azien-
un momento favorevole per accumulare azioni dei merca-
de locali operative nei seguenti settori: bancario, immobi-
ti emergenti (in particolare di aziende operanti nei settori
liare, consumi retail, salute. Come giustifica le sue racco-
delle materie prime e dei prodotti di largo consumo), con-
mandazioni? Il primo fattore a supporto della tesi di Mo-
vinto che la crescita di queste economie avrebbe superato
bius è la variazione positiva attesa per il Pil, che dovrebbe
quella dei paesi industrializzati nel lungo termine.
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
La nuova industria Il contesto
Il futuro è di chi produce La crisi ha insegnato che le imprese manifatturiere hanno un avvenire e che ad affermarsi sono proprio quei paesi che hanno puntato meno sui servizi e più sulle fabbriche. Ma i vincitori del prossimo decennio, per confermare la loro leadership o per scalzare gli attuali protagonisti, dovranno avere ben precise caratteristiche di gestione e operare nei segmenti giusti, che offrono il maggiore valore aggiunto. Secondo gli analisti non è prevedibile una rivoluzione tecnologica a breve, ma si affermeranno soprattutto quelle aziende che sapranno soddisfare le necessità del mondo emergente li anni del boom hanno visto una rivolu-
G
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di Boris Secciani
dimenti dei titoli di stato fra Germania e Sud Europa, che
zione industriale che ha profondamente
hanno portato de facto alla scomparsa del concetto di tas-
trasformato il mondo e ha non solo ridi-
so risk-free, sono essenzialmente un effetto collaterale di
segnato gli equilibri economici, ma ha
un fenomeno di origine industriale. Insomma gli ultimi an-
avuto anche gigantesche ripercussioni sui
ni sono stati quelli delle industrie, con lo scoppio della cri-
rendimenti offerti dai vari segmenti dei mercati dei capi-
si finanziaria che ha fatto definitivamente tramontare l'i-
tali. Da una parte si è vista ovviamente l'ascesa della Cina,
dea che interi paesi potessero vivere di servizi bancari e
dall'altra però fra i trend fondamentali possiamo anche
bolle immobiliari.
annoverare il ritorno della Germania, definita non tanti
Un elemento importante, però, è che probabilmente il
anni fa da certa stampa anglosassone con indubbia poca
futuro sarà profondamente diverso: l'entrata in una fase
lungimiranza «the sickman of Europe». Infine non va sot-
più matura dei paesi emergenti, Cina in primis, la contra-
tovalutata la rinascita manifatturiera degli Usa, favorita
zione dei consumi in Europa e il consolidamento fiscale
da una politica sapiente di reindustrializzazione e soprat-
porteranno a un'epoca, se non di vacche più magre, quan-
tutto dalle proprie enormi risorse energetiche.
to meno di maggiore selettività e competitività nel mon-
Tutto ciò ha avuto effetti enormi sulle performance di
do industriale. Non appare probabile pensare a un ulterio-
security e derivati: basti pensare al feroce mercato rialzi-
re decennio di crescita incondizionata di tutto: settore
sta nel campo dei metalli di base e all'altissima volatilità
energetico e minerario, materiali di base e beni in conto
che spesso l'ha accompagnato. Anche gli squilibri sui ren-
capitale, hardware legato all'information technology, be-
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
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L’industria rimane il core dell’economia mondiale,dove nuove tecnologie
vengono per la prima volta concepite,sviluppate,testate e poi applicate
ni di largo consumo e consumi discrezionali, sia nei mer-
ranzia, quanto meno un buon indizio sulle potenzialità di
cati emergenti sia in occidente, hanno di certo le carte mi-
leadership industriale anche in futuro? Quale sarà la nuo-
gliori da giocare secondo il parere di quasi tutti gli anali-
va industria del decennio che verrà, visto che il mercato sta
sti. Non è difficile pensare che ci saranno vincitori e vinti,
già compiendo selezioni molto precise? In questo caso il
con un mercato che, per quanto propenso al risk-on e
quadro che emerge è abbastanza sorprendente. Non man-
pronto a favorire i ciclici anche con un ampliamento del-
cano certo i grandi temi ciclici, che vedono la continua
le valutazioni, non è certo privo di selettività. L'industria
crescita duale di investimenti e consumi nel mondo emer-
rimane il core dell'economia mondiale, dove nuove tecno-
gente (con un ribilanciamento verso i secondi in Cina e
logie vengono per la prima volta concepite, sviluppate, te-
verso i primi in India) e l'evoluzione della rivoluzione ener-
state e poi applicate. Si tratta peraltro di un pilastro del si-
getica statunitense. Indicativa appare l'analisi di Laura So-
stema che, per sua stessa natura, presenta elementi di in-
lei, responsabile del team azionario gestioni patrimoniali
stabilità notevoli: da una parte gli investimenti da compie-
di Banca Patrimoni Sella & C.: «Riteniamo interessanti le
re sono enormi e spalmati spesso su cicli lunghi. Dall'altra
aziende il cui fatturato è dipendente da quelle aree geo-
parte i rischi di obsolescenza, anche rapida, di interi setto-
grafiche che evidenziano una crescita economica in acce-
ri sono decisamente elevati.
lerazione (la regione asiatica, Cina e India in special modo): spesso si tratta di società legate ai consumi, di fascia
CHI PUÒ ANCORA CRESCERE
alta (lusso) oppure di fascia medio-bassa (abbigliamento
A questo punto, in una fase di crisi e di difficoltà come
accessibile, elettronica di consumo, beverage). Vale la pe-
l'attuale, si pone chiaramente una prima questione: chi, in
na notare che Cina, Giappone e India recentemente han-
uno scenario privo di boom economico, è in grado di cre-
no annunciato piani di investimento importanti, volti a
scere, diventare più forte e acquistare maggiori margini di
stimolare la crescita economica. Una parte considerevole
competitività, elemento che rappresenta se non una ga-
di questi è destinata alle infrastrutture: riteniamo quindi
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
15
La nuova industria Il contesto
che le società che sono in qualche modo collegate a que-
anni, data la buona visibilità degli utili e la capacità di im-
sti progetti (cemento e costruzioni, ferrovie e trasporti,
porre il prezzo. Esempi di industriali con caratteristiche
centrali energetiche e reti distributive) possano realizzare
growth di qualità nel nostro portfolio sono: Ccr, Weg, Bha-
una crescita del fatturato superiore alla media. Infine, con-
rat Heavy, Capita, Intertek, Linde».
sideriamo interessanti quelle aziende che beneficiano di
Scarso appetito per un'elevata volatilità dei fatturati
cambiamenti strutturali in atto. Un esempio può essere il
mostra anche Sandra Crowl, membro del comitato inve-
mercato dell’energia e la rivoluzione in corso nel Nord
stimenti di Carmignac Gestion: «In uno scenario di ripre-
America circa lo sfruttamento dello shale gas. Le innova-
sa moderata, sapendo che gli industriali scambiano più o
zioni tecnologiche che hanno reso economicamente con-
meno in linea con la loro media storica, ciò che è meglio
veniente lo sfruttamento di questa forma di energia sono
avere come investitore è la visibilità del portafoglio ordi-
in grado di cambiare, nel lungo termine, gli scenari politi-
ni. Riteniamo che il comparto aerospaziale offra ciò di cui
co-economici mondiali. Le società che beneficiano degli
parliamo. Alternativamente pensiamo che costituiscano
investimenti in questo settore dovrebbero evidenziare un
una buona scelta quelle aziende industriali che hanno svi-
andamento superiore alla media».
luppato business di servizi, manutenzione e pezzi di ricambio, tutti elementi che potrebbero fare la differenza du-
«MEGLIO I SERVIZI ALLE INDUSTRIE»
rante periodi difficili».
Sarebbe però sbagliato pensare che dire industrie sia
Dunque una prima conclusione che possiamo trarre è
uguale a parlare di scommesse cicliche su grandi temi ma-
che i leader del futuro saranno quelli che sempre più sa-
cro. In realtà, la selettività appare forte, nonostante l'otti-
pranno creare e integrare, allo scopo di innalzare margini
mismo profuso dagli investitori. Questo concetto di selet-
e profitti, una serie di servizi collegati al prodotto, mante-
tività si traduce in diverse strategie: innanzitutto nella
nendo al tempo stesso un vantaggio competitivo in termi-
continua ricerca di società che operano in nicchie tecno-
ni tecnologici. Si tratta di un modello ben conosciuto nel-
logiche, che occupano fermamente. Ciò dà a questi titoli
l'It: spesso infatti gli investitori si scordano come il mon-
caratteristiche quasi difensive. Un esempio viene fornito
do industriale sia un consumatore (e produttore) enorme
da Vincent Strauss, ceo di Comgest Asset Management:
di information technology.
«Preferiamo avere esposizioni limitate agli industriali, perché a nostro avviso vi sono poche opportunità di qualità e
I TEMI RICORRENTI
crescita. In Europa preferiamo i servizi alle industrie con
Si può notare come andando ad analizzare i diversi gangli
una posizione di mercato dominante e fatturati stabili. Su-
della produzione industriale tornino diversi temi ricorren-
gli emergenti, abbiamo in portafoglio gruppi manifattu-
ti: affermazione del proprio marchio, forte capacità tecno-
rieri e di servizi alle industrie, sempre con una posizione di
logica e di generare qualità e poco impatto da parte della
mercato dominante e fatturati stabili. Questi modelli di
concorrenza. Come abbiamo visto, vengono gradite quel-
business dovrebbero sovraperformare in uno scenario di
le aziende in grado di occupare gli spazi del proprio mer-
crescita economica debole, come quelli degli ultimi due
cato, facendo acquisizioni rese possibili dal cash generato, vincenti non solo per la bontà dei propri prodotti, ma anche per la disciplina di bilancio. In pratica sembra assai probabile che i leader di domani, in un futuro prevedibile, saranno gli stessi di oggi. Certo nuove tecnologie stanno arrivando e arriveranno in futuro a cambiare il panorama competitivo e i paradigmi di sviluppo, ma ciò che sembra al momento è che i prossimi anni apparterranno a quelle aziende che hanno fatto diligentemente i compiti e hanno saputo acquisire le dimensioni adatte. Non importa più di tanto se si tratta di società basate nei paesi emergenti piuttosto che in Europa, in economie a basso indebitamento piuttosto che in fase di difficoltà.
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FONDI&SICAV/Febbraio 2013
I
La nuova industria Taglio dei costi e tanti dividendi
Vince chi è efficiente La maggior parte degli analisti sembra non ha dubbi: le aziende del domani sono quelle che hanno la capacità di ridurre le spese, quando necessario, e di raggiungere livelli massimi di efficienza. Sembra non esserci più spazio per le vecchie imprese con scarso controllo di gestione e personale in abbondanza. Ed è fondamentale anche trattare bene gli investitori con un’accorta politica di cedole interessante notare che molti investitori sono par-
È
acquisizioni (Legrand, Assa Abloy) possono comportarsi
ticolarmente attenti alla gestione manageriale: alle
bene, in quanto riuscirebbero ad aumentare la propria cre-
aziende, non solo industriali, si chiede di operare
scita con processi di M&A».
della leva e un’ampia capacità di mettere a buon frutto
UN DELICATO EQUILIBRIO
il free cash flow così generato. Come dire: non è impor-
Taglio della base dei costi, efficienza del capitale e spinta
tante cosa si fa e con quale tecnologia, ma serve che sia
al consolidamento appaiono anche nel portafoglio di Greg
realizzato con la massima attenzione ai processi produt-
&G Global Growth: «Tra titoli che Aldridge, gestore di M&
tivi. Su questa linea sembra muoversi Koen Popleu, deputy
preferiamo c'è, ad esempio, il gigante europeo dell’aero-
head european equity di Dexia Asset Management:
spazio Eads, il cui prezzo azionario a dicembre è stato spin-
«Abbiamo visto che le società con alle spalle una storia
to da una serie di fattori positivi: i fondamentali della so-
di ristrutturazione (ad esempio Philips e Volvo) o quelle
cietà nel lungo termine, il suo eccellente posizionamento
con una crescita strutturale nella loro esposizione sui mer-
industriale, il robusto libro ordini e la nuova commessa con
cati (ad esempio Andritz Hydropower) si sono comporta-
una società asiatica del valore di 9 miliardi di dollari Usa.
te bene nel 2012. Pensiamo che questo trend possa con-
Inoltre il gruppo ha annunciato la riorganizzazione dell’a-
tinuare. Le aziende che sono capaci di tagliare le spese
zionariato, con una riduzione dell’influenza governativa
attraverso l'integrazione divisionale, muovendo la produ-
accompagnata da un buyback azionario del 15%. Altro
zione verso aree di costo più basse, vedranno ulteriori
esempio: il produttore di auto giapponese Toyota, che ha
miglioramenti nei loro margini, sicuramente quando il fat-
tratto vantaggio dallo yen debole a supporto dell’export
turato riprenderà ad aumentare. Ci sono alcune aree di
nipponico e dalla rinnovata classe dirigente del paese, che
chiara ripresa della crescita e migliorata visibilità degli
si è votata alla svalutazione della moneta e alle misure di
utili, come l'equipment per la cura della salute (Philips),
stimolo all’economia. Inoltre riteniamo interessante anche
l'aumento dell'automazione industriale in Cina (Abb) e
il produttore di pneumatici sud coreano Hankook Tire, di
l'immobiliare negli Usa (Assa Abloy, Legrand). Anche le
recente oggetto di spin-off con la divisione tra la holding
azioni di aziende che hanno dimostrato tendenze alle
company rinominata Hankook Tire Worldwide e la società
con un forte controllo dei costi, una rigorosa gestione
18
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
«
Meglio
società con
dividendi più deboli,ma che assicurino una
»
crescita più stabile
operativa Hankook Tire, su cui abbiamo concentrato la no-
cietà in grado di fornire dividendi elevati e sostenibili, a
stra attenzione».
nostro avviso, continuerà a essere premiato dal mercato,
Nell'uso del capitale alle aziende industriali vincenti si chiede un delicato equilibrio tra controllo feroce dei costi e della leva e capacità di espansione e remunerazione de-
soprattutto in concomitanza con una fuoriuscita di investitori dall’obbligazionario». Meno convinto appare George Nadda, gestore dell’Euro-
gli azionisti. In questo ambito un certo apprezzamento, sia
pean Value Fund di Nemesis Asset Management: «Di solito
pure non ossessivo, lo ricevono i dividendi, anche come in-
tassi di distribuzione dei dividendi troppo alti rischiano di es-
dicatore della capacità di adattamento del settore indu-
sere più un ostacolo che un indicatore di costanza delle cedo-
striale a questi tempi difficili. Tom Stubbe Olsen, gestore
le. Preferiamo società con dividendi più deboli, ma che assicu-
dell'European Value Partners di Nordea Investment
rino una crescita stabile lungo i diversi cicli economici».
Funds, afferma: «Molte società si sono adattate alla situazione economica riducendo le loro strutture dei costi e
COMPRARE CRESCITA IN UNO SCENARIO DI RIPRESA MODESTA
rendendole più flessibili. Come risultato, sono state in gra-
Un approccio di sintesi troviamo infine da parte di diversi
do di proteggere la loro profittabilità ragionevolmente be-
gestori. Fares Benouari, portfolio manager di Union Ban-
ne durante il downturn e sono ben posizionate per prospe-
caire Privée, spiega: «Le prospettive per i titoli del settore
rare quando ci sarà una ripresa economica. Non investia-
industriale in Europa sono concrete, in quanto la maggior
mo sulle società esplicitamente in base al dividendo paga-
parte delle aziende gestisce business globali e ha bilanci
to, ma un buon dividendo è sempre un di più».
solidi. Oltre che concentrarsi sulla distribuzione dei divi-
Sull'argomento non mancano comunque view più po-
dendi, privilegiamo le imprese che generano elevati flussi
larizzate tra coloro che vedono alternativamente i dividen-
di cassa e hanno una comprovata esperienza a livello di
di come un segnale della ripresa degli industriali, special-
M&A, che consente loro di comprare crescita in uno sce-
mente i ciclici impegnati nei comparti più volatili, e chi
nario di ripresa modesta (Danaher ed ABB)».
preferisce invece altri impieghi del capitale. Nel primo
Questi ragionamenti appaiono in parte sorprendenti: il
gruppo troviamo Stefano Ghiro, equity portfolio manager
mercato infatti sembrerebbe più lungimirante di quanto
di Allianz Global Investors: «La seconda parte del 2013 po-
viene comunemente ritenuto. A conquistare la posizione di
trebbe essere caratterizzata da una crescita della doman-
leadership futura sarebbero infatti quelle società indu-
da globale più vigorosa. In questo contesto anche i titoli
striali in grado di avere da una parte un’oculata e discipli-
del comparto industriale, soprattutto quelli più legati al-
nata gestione del capitale, senza però sacrificare progetti
l'export, potranno essere caratterizzati da una ripresa dei
e investimenti volti a migliorare la propria posizione com-
profitti aziendali. Un approccio basato sulla ricerca di so-
petitiva sul medio termine.
I
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
19
La nuova industria Servizi all’energia e alle miniere
Un mercato spietato Il petrolio rimasto è in gran parte sottomarino e costoso da tirare fuori. Questa semplice verità geologica fa sì che investire nelle società che provvedono all'estrazione offshore sia in qualche maniera come puntare su utility oligopolistiche, caratterizzate però da altissimo valore aggiunto. Ma la lotta in questo campo è all'ultimo sangue, come dimostra anche il recente caso della Saipem. Più complesso operare nel mining dei metalli estrema selettività nel posizionamento di mercato e nella gestione delle aziende porta a un effetto
L’
rie prime. In generale il 2012 non è stato un grande anno, con corsi delle risorse stagnanti e volatili, un ciclo del
interessante: mai come adesso è apparso difficile
capex già ai picchi e per una lunga parte dell'anno pro-
fare scommesse top-down su temi generici. Negli ultimi
spettive economiche fra il tetro e il terrificante. Dopo la
mesi i ciclici in generale, non solo industriali, sono stati
ripresa del secondo semestre, lo scenario sembra meno
in grande spolvero e tuttora un certo ottimismo pervade
notturno, anche se è palpabile un maggiore grado di fidu-
chi scommette sull'inizio di un miglioramento dell'econo-
cia nei confronti del complesso energetico, piuttosto che
mia a lungo termine. Ciò non toglie però che nello spe-
di quello minerario.
cifico delle industrie a volte i destini di segmenti appa-
Anche per quanto riguarda l'energia, però, il merca-
rentemente simili in realtà oggi presentino scenari diver-
to ha dimostrato quanto sa essere spietato, con la fortis-
sissimi. Prendiamo ad esempio i produttori di beni in conto
sima caduta di Saipem dopo l'annuncio del profit war-
capitale e i fornitori di servizi per il complesso delle mate-
ning e dei guai giudiziari. Anche qui per spuntare buoni rendimenti bisogna riuscire a investire su gruppi di qualità in nicchie non sottoposte a un eccessivo livello di competizione e spesso queste opportunità non si trovano in settori sotto la lente dei media. Ad esempio non particolarmente buone nell'immediato appaiono le prospettive dei fornitori dell'industria del gas di scisto, per il grado di incertezza, l’eccesso di offerta e altre poco desiderabili caratteristiche che questo comparto presenta. Indicativa al proposito appare l'analisi di Stefano Ghiro di Allianz Global Investors: «Anche tra i fornitori di beni e servizi al comparto energetico esistono buone oppor-
20
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
«
»
Nell’energia,essendo in corso una vera rivoluzione determinata dallo shale gas americano, è necessario ancora comprenderne a fondo il vero impatto su queste società
tunità di investimento. Tuttavia, nel settore dell'energia,
rimangono ben messi: vediamo Rotork ben esposta a que-
essendo in corso una vera rivoluzione determinata dallo
sto tema».
shale gas americano, è necessario ancora comprenderne a fondo il vero impatto su queste società».
Anche in questo caso la chiave per la leadership di domani sembra essere...la leadership al giorno d'oggi, specialmente in nicchie dove il fatto di avere acquisito un patri-
LA CHIAVE PER LA LEADERSHIP DI DOMANI
monio di tecnologie rende difficile l’ingresso. Di questo te-
In quest'ultimo ambito nell'immediato il panorama se non
ma porta un esempio Greg Aldridge di M&G Investments:
è nebbioso è senz'altro scarsamente entusiasmante per un
«Lo specialista francese in cavi d'acciaio Vallourec è una
eccesso di frammentazione competitiva. Koen Popleu, di
delle due uniche società al mondo in grado di produrre ca-
Dexia Asset Management, spiega: «Nell'energia la situa-
vi di alta qualità indispensabili per le operazioni più mo-
zione è complessa. Per quanto riguarda l'onshore statu-
derne di trivellazione offshore».
nitense il segmento dell'equipment per gas di scisto (ad
Il mercato dei beni e servizi offshore rappresenta in
esempio le pompe per il fracking) sembra caratterizzato
effetti uno dei casi più interessanti, in quanto in esso si
da un eccesso di offerta, mentre i mercati internazionali
mescolano elementi ciclici di lungo termine, con una
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
21
La nuova industria Servizi all’energia e alle miniere
realtà fatta di player consolidati e dal buon pricing power. Certamente dipendere dall'andirivieni dei capex dell'industria energetica non costituisce un forte elemento di stabilità, come dimostrano i recenti shock nel campo degli oil service, resta però un'immancabile verità: il petrolio rimasto è in gran parte sottomarino e costoso da tirare fuori. Questa semplice constatazione geologica e le caratteristiche prima enunciate, fanno sì che investire nelle società che forniscono beni e servizi all'estrazione offshore sia in qualche maniera come puntare su utility oligopolistiche, caratterizzate però da altissimo valore aggiunto. Quest'ultimo aspetto viene sottolineato da Fares Benouari di Union Bancaire Privée: «Nonostante alcune nubi, ci sono le basi per un ciclo in rialzo. A livello globale il capex mostrerà una tendenza all’aumento con una crescita del 4%, fino a un livello massimo record nel 2013, guidato dall'andamento della spesa in particolare al di fuori del Nord America e offshore. Ci aspettiamo un significativo miglioramento dei margini. Le società di perfo-
È interessante a questo punto, invece, analizzare spe-
razione dovrebbero beneficiare dal persistere di tariffe
cularmente un altro comparto, i fornitori di equipment e
giornaliere elevate per le trivellazioni in acque profonde.
servizi per l'industria mineraria. Qui il discorso si fa per
Nel mercato delle attrezzature sottomarine, gli ordini
certi versi opposto. Infatti molte risorse sono a rischio di
dovrebbero aumentare del 40%. I servizi integrati bene-
un surplus di offerta a causa di quello che è un problema
ficeranno di un migliore posizionamento nel 2013, essen-
cronico dei player minerari, l'eccesso di investimenti in
do esposti alla crescita internazionale e alla ripresa del
nuova produzione nelle fasi di rialzo. Sul lato della doman-
Nord America entro la fine dell'anno».
da, poi, non è chiaro che cosa potrà succedere se ad esempio ci trovassimo di fronte a una fase prolungata in cui la
NECESSITÀ DI NUOVE TECNOLOGIE DI ESTRAZIONE
modernizzazione dell'India proseguisse lentamente, men-
Sulla stessa lunghezza d'onda arriva anche l'analisi di
tre la Cina si sta orientando maggiormente ai consumi e ai
Sandra Crowl di Carmignac Gestion: «Vi è sempre mag-
servizi. L'impressione che per il momento l'industria mine-
giore necessità di nuove tecnologie di estrazione, spes-
raria sia in una fase di arretramento, nonostante il quan-
so messe sul tavolo da società di servizi specializzate. Si
titative easing globale abbia indotto a una ripresa dei cor-
tratta di gruppi che continuano a prosperare in aree
si dei metalli, appare palpabile, secondo Koen Popleu, di
quali la trivellazione a grande profondità, l’estrazione di
Dexia Asset Management: «Siamo cauti sul capex delle
energia non convenzionale e i servizi di gestione di piat-
aziende minerarie, dato che pensiamo che queste ultime
taforme petrolifere».
adotteranno un approccio più disciplinato quando si tratterà di investire in nuovi progetti. Per esempio, abbiamo visto il capex di Bhp e di Rio Tinto scendere del 30% nello spazio di due anni». Scarse opportunità nell'immediato vede anche Tom Stubbe Olsen di Nordea Investment Funds: «Riteniamo che nel settore minerario attualmente sia in corso un processo di aggiustamento, che potrebbe necessitare di un po' di tempo per risolversi. Alcuni progetti per aggiungere capacità mineraria che avrebbero dovuto essere messi in cantiere sono stati cancellati».
22
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
I
La nuova industria Infrastrutture
Ancora tanto lavoro da fare Anche se i paesi emergenti sembrano puntare più sui consumi che sulla realizzazione di grandi opere, ci sono tuttora faraonici programmi in corso, soprattutto in India, dove dovranno essere costruite enormi centrali elettriche. Si tratta di un settore che è strettamente dipendente dagli investimenti dello stato e la selezione geografica è quindi fondamentale n tema collegato alle materie prime è stato negli
U
menti e le esportazioni ai servizi e ai consumi interni. Que-
ultimi anni lo sviluppo infrastrutturale. Infatti
sto movimento strutturale è in corso in particolare in Ci-
gran parte dell'aumento dei consumi di risorse
na e in quest'ottica i consumi sono da preferire».
di milioni, se non miliardi, di nuovi consumatori, ma anche
VINCITORI E VINTI
al furioso processo di costruzione di nuove infrastrutture.
In realtà anche qui ritorna il leitmotiv dei vincitori e vinti,
Spesso negli ultimi anni si sono sentiti racconti su città fan-
che caratterizza altri segmenti dell'economia mondiale.
tasma e altre cattedrali nel deserto in Cina, dove questo
Infatti la crescita infrastrutturale non è una storia chiusa
processo è stato particolarmente rapido. Se si considera che
in molte parti del mondo emergente, che anzi in diversi
il paese che rappresenta la maggiore fonte di crescita infra-
campi necessitano tuttora disperatamente di un massiccio
strutturale sul pianeta difficilmente potrà ripetere le
upgrading. Da qui emerge un'altra caratteristica che dovrà
performance del passato e che il mondo sviluppato si tro-
avere l'industria di successo del futuro: la capacità di ave-
va preso nella tenaglia costituita dalla necessità di fare or-
re entrature, non solo commerciali, ma anche a livello po-
dine nei conti pubblici e dalla crescita delle spese a soste-
litico, sui mercati in via di sviluppo. Infatti nel variegato
gno di disoccupati e varie vittime della crisi, il comparto in-
mondo delle nuove potenze i governi tendono a essere
frastrutturale non sembra la scelta più immediata in que-
tendenzialmente interventisti, caratteristica che si combi-
sto particolare momento.
na con una crescente richiesta di miglioramento della qua-
non è stato solo dovuto all'arrivo sul mercato di centinaia
24
Indicativa appare l'analisi di George Nadda di Nemesis
lità della vita da parte dei propri cittadini e con un'accre-
Asset Management: «È un settore ancora interessante, ma
sciuta dotazione di risorse finanziarie. Neo-keynesiani e
lo è stato soprattutto nel passato. L’incremento degli inve-
neo-austriaci hanno visioni diametralmente opposte sul
stimenti infrastrutturali nei paesi emergenti e in partico-
fatto che questo fenomeno sia negativo o positivo, ma ap-
lare in Cina calerà progressivamente nei prossimi anni,
pare probabile che una quota crescente di fatturato indu-
man mano che queste economie diventeranno più matu-
striale deriverà dalle casse pubbliche. Un esempio di pos-
re e sposteranno il baricentro della crescita dagli investi-
sibilità di crescita appare la costruzione di centrali elettri-
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
«
Grandi
potenzialità
possono sorgere dalle industrie di un settore considerato decotto come quello
»
immobiliare
che. L'adeguata e stabile fornitura di elettricità, sia a uso
Oltre a ciò va aggiunto il fatto che il Brasile rientra fra quel-
industriale sia privato, costituisce una sfida di notevole
le neo-potenze “stataliste”, prone a usare la spesa dell'inter-
portata e un punto di svolta per un paese che aspira a pas-
vento pubblico nel campo infrastrutturale, sia come mezzo
sare dallo status di nazione in via di sviluppo a emergente.
per coprire magagne nelle strutture dell'economia locale, sia
Basti pensare al gigantesco black-out elettrico in India la
per favorire l'occupazione. A questo tema si allaccia anche
scorsa estate, che ha lasciato prive di fornitura qualcosa
quello di un'edilizia moderna a prezzi contenuti, spesso fi-
come circa 600 milioni di persone.
nanziata dalla mano pubblica, in economie che talora han-
Non a caso proprio l'India viene indicata come un mercato ad altissimo potenziale. Vincent Strauss, di Comgest
no vissuto fenomeni di bolla immobiliare equivalenti, se non peggiori, a quelli occidentali.
Asset Management, sostiene: «Energia, infrastrutture e
Anche qui si tratta di una scommessa in fondo con-
utility sono parte della nostra esposizione ai mercati emer-
trointuitiva: che grandi potenzialità possano sorgere dalle
genti. Questa scelta è di tipo contrarian e ha per noi carat-
industrie di un settore considerato decotto come quello
teristiche di lungo periodo, dal momento che vediamo una
immobiliare, puntando su un processo di maturazione di
forte spinta alla crescita della generazione di elettricità in
quest'ultimo nel mondo emergente. Questi temi sono rias-
alcune economie emergenti chiave, specialmente il merca-
sunti da Sandra Crowl di Carmignac Gestion: «In generale
to indiano che ha un sostanziale deficit elettrico ed è un'e-
i governi dei paesi emergenti hanno le disponibilità finan-
conomia che è cresciuta in media di oltre il 7% annuo nel-
ziarie per stimolare e sostenere le loro economie attraver-
l'ultimo quinquennio».
so la spesa in infrastrutture. È stato questo il caso della Cina nel triennio 2008-2010 e recentemente del Brasile. L'e-
IL CASO BRASILE
spansione è avvenuta con un mix di fondi pubblici e priva-
Un altro tema geografico sembra il Brasile, dove l'enorme
ti: pensiamo che questo processo continuerà, infatti abbia-
ricchezza generata dall'export di risorse naturali e dall'e-
mo investito in aziende legate al finanziamento dello svi-
spansione domestica dei consumi, non si è finora tradotta in
luppo immobiliare, alla costruzione di edilizia residenziale,
un equivalente miglioramento del parco infrastrutturale.
oltre che all’immobiliare commerciale e alle strade».
I
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
25
La nuova industria I consumi
Per un pugno di marchi La corsa degli acquisti privati è travolgente nei paesi emergenti, ma per alcuni beni, come quelli del lusso, non sembra calare neppure nelle aree più sviluppate. I brand planetari, capaci di cogliere questo trend di crescita, indipendentemente dal settore di appartenenza, hanno ancora ottime carte da giocare sul mercato globale. E alcune aziende sono certamente da preferire olte delle fortune dell'apparato industriale
M
emergenti, che stanno crescendo insieme agli standard di
futuro si giocheranno comunque sul tema dei
vita e all'urbanizzazione dei consumatori».
ultimi rappresentano la componente più rilevante dell'e-
VINCENTI E PERDENTI
conomia, un po' perché, rappresentando il punto di arri-
Se il consumo globale è destinato a salire, ancora più che
vo del processo di produzione, spesso mostrano i margi-
in altri comparti lo farà con vincitori e vinti. Troppa infat-
ni più elevati. Come si può immaginare, i consumi si arti-
ti è la differenza nell'andamento fra produttori vincenti e
colano in una varietà enorme di tecnologie, beni, merca-
perdenti, nonché fra aree geografiche. Prendiamo ad
ti, alcuni dei quali in forte espansione mentre altri sono
esempio l'Europa: in generale i produttori di beni di con-
in brutale recessione, marchi e politiche di distribuzione.
sumo del Continente non sembrano raccogliere molti en-
Proprio sui consumi la selettività appare un principio ispi-
tusiasmi. Stefano Ghiro, di Allianz Global Investors, com-
ratore fondamentale, anche se complessivamente il filo-
menta: «In questa fase siamo tendenzialmente cauti sul
ne aurifero della crescita del benessere non pare certo in
settore dei beni di consumo discrezionali, soprattutto in
esaurimento: complessivamente non è probabile che i
Europa, dove i consumi interni risultano ancora sotto pres-
consumi smettano di crescere. Per questo non mancano
sione. Nel comparto cerchiamo di individuare società in
gli investitori che cercano di ottenere su questo tema d'in-
grado di avere pricing power e di mantenere i propri mar-
vestimento l'esposizione più vasta possibile. Ancora San-
gini di profitto inalterati». Ciò non toglie che persino nel-
dra Crowl, di Carmignac Gestion, aggiunge: «In generale
le economie più depresse del Continente, quali l'Italia, si
siamo overweight su tutti i nostri portafogli sul settore
possano trovare aziende forti.
consumi, un po' perché, Cina a parte, questi
26
globale dei consumi. Ciò include i mercati sviluppati, i
Quali sono le caratteristiche chiave? Per i produttori
beni di consumo discrezionali e in particolare il lusso che
mass-market una forte caratterizzazione in termini di
gode di tassi di crescita a doppia cifra, in particolare gra-
marchio, che permette di sfruttare la crescita dei merca-
zie alla crescita dei fatturati sul mercato cinese. Siamo
ti emergenti, difendendo al contempo le proprie quote su
inoltre interessati alle aziende automobilistiche dei paesi
quelli sviluppati. George Nadda, di Nemesis Asset Mana-
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
«
Puntiamo
su aziende con forti marche, come Adidas, Luxottica e
»
Harley Davidson
gement, continua: «Siamo piuttosto sovrappesati e posi-
mont, nonché in gruppi come Swatch. Per inciso, grazie a
tivi sui consumi delle società globali più esposte alle zone
un rialzo del 55% dei corsi del titolo nel corso dell'anno,
geografiche di crescita come gli Stati Uniti e i paesi emer-
Richemont è stato il singolo maggiore contributore alla
genti; puntiamo su aziende con forti marche come Adi-
performance del nostro fondo, che è stata ben superiore al
das, Luxottica, Harley Davidson. Per ora stiamo fuori dalle
benchmark. Richemont e Swatch hanno dimostrato che le
società più legate ai consumi europei, che sono ancora
preoccupazioni di un ulteriore rallentamento nelle vendi-
particolarmente depressi». Sulla stessa linea anche Fares
te di gioielli e orologi, specialmente in Cina, erano esage-
Benouari, di Union Bancaire Privée: «Ci concentriamo
rate. Entrambe le società hanno continuato a migliorare i
principalmente su aziende che possono contare su un soli-
margini, grazie al loro successo nello sviluppare il proprio
do franchise e una buona visibilità dell’utile per azione e
marchio e nel raggiungere economie di scala e un'elevata
del fatturato. Dato il recente andamento a singhiozzo nel
capacità di imporre il prezzo, fattori che le aiuteranno a te-
2012 e la rotazione dei settori e segmenti, preferiamo
nere forti posizioni di mercato sul lungo periodo».
pagare qualcosa in più in termini di valutazioni pur di
Un discorso non troppo diverso arriva anche da Koen
avere aziende con fondamentali solidi. Attualmente siamo
Popleu di Dexia Asset Management: «Preferiamo azioni di
leggermente sottopesati».
società di alta qualità con un forte vantaggio competitivo, in grado di generare un elevato livello di free cash flow e
MEGLIO IL LUSSO
che creino valore. Nel settore del lusso ci piace Richemont,
Dall'altra parte continua a piacere il lusso, che poco soffre
a causa del suo solido portafoglio di marchi con un elevato
della modestia della crescita economica in occidente. Non
pricing power e della sua esposizione ai mercati emergenti
sorprende che molti gestori si trovino a loro agio a dete-
e alla spesa turistica. Siamo positivi anche su Volkswagen.
nere in portafoglio un mix di marchi mass market ben po-
Oltre a una grande presenza nei mercati emergenti, l'intro-
sizionati e nomi più esclusivi. Tom Stubbe Olsen, di Nordea
duzione di una piattaforma modulare quest'anno dovrebbe
Investment Funds, conferma: «Per molto tempo abbiamo
condurre a significativi risparmi sui costi e rafforzare la po-
investito in aziende del lusso quali Cie Financière Riche-
sizione di leadership indiscussa della società».
I
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
27
Etp I risultati del 2012
Un altro anno da record Non si ferma la crescita degli exchange traded product in tutto il mondo: i numeri al 31 dicembre attestano ancora una volta il successo che questi strumenti riscuotono presso il pubblico degli investitori retail e tra gli istituzionali. Le preferenze si sono concentrate soprattutto sui prodotti obbligazionari, gli azionari emergenti e l'oro. L'America ancora leader incontrastata l 2012 è stato per l'industria degli Etp un anno da re-
l
di Dario Palladini
l'anno hanno visto notevoli flussi netti positivi di capitale,
cord: questi strumenti hanno attirato flussi netti di dariopalladini@fondionline.it in linea col trend storico dell'industria, ma diversamente capitale per 262,7 miliardi di dollari Usa (+51% cir-
da quanto accaduto, ad esempio, nel 2011. In particolare
ca rispetto al 2011), superando così il precedente re-
settembre, con 45,1 miliardi di dollari (di cui 37 circa di
cord che risale al 2008, anno in cui i tracker di tut-
azionario), e dicembre, con 38,7 miliardi (quasi tutti di
to il mondo avevano fatto registrare un flusso netto di
equity), sono stati i due mesi che hanno portato il contri-
259,7 miliardi di dollari. I principali motori di questo suc-
buto maggiore alla performance da primato dell'ultima
cesso sono stati i prodotti a reddito fisso, che hanno sta-
annualità. Anche gennaio è stato ottimo per la raccolta,
bilito il primato settoriale con un flusso netto positivo per
con un saldo positivo di 33,5 miliardi di dollari. In questi
70 miliardi di dollari, e l'azionario mercati emergenti, che
31 giorni e ancora più a maggio c'è stato l'afflusso più
a sua volta ha raggiunto la cifra record di 54,8 miliardi di
consistente sull'obbligazionario. La mensilità con la mino-
flussi netti in entrata. Complessivamente, il 2012 si è chiu-
re raccolta è stata aprile, che ha registrato flussi netti in
so con masse gestite per 1.933 miliardi di dollari, con un
attivo per soli 800 milioni di dollari. Non ci sono stati me-
incremento del 26,75% circa sull'anno precedente (erano
si col segno meno davanti.
1.525 a fine dicembre 2011 e 1.483 a fine dicembre 2010), mentre il numero di Etp ha raggiunto 4.746 unità (erano
Gen
33,5
Feb
15,6
4.311 a fine 2011 e 3.543 a fine 2010).
Mar
16,4
Apr
0,8
Mag
18,8
Giu
22,8
Lug
20,3
Ago
11,6
Set
45,1
Ott
13,2
Nov
25,7
Dic
38,7
Sia nel 2012, sia nel 2008, gli ultimi quattro mesi del-
Aum nel mondo (miliardi di dollari) al 31/12/12
al 31/12/11
al 31/12/10
1.933
1.525
1.483
(dati in miliardi di dollari Usa) Aum. N. Etp
4.746
4.311
3.543
Tutto sommato i flussi si sono mantenuti discretamente costanti, in un anno nel quale gli investitori hanno oscillato tra propensione e avversione al rischio, le ban-
28
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
«
Nel
complesso contenuta la crescita dell’azionario mercati sviluppati, con l’Europa che ha fatto segnare una
»
netta flessione
che hanno seguito politiche monetarie accomodanti, la
Prendendo in considerazione il solo comparto obbliga-
crescita economica è stata piuttosto fiacca, ci sono state
zionario, il debito societario investment grade, l'high yield
continue tensioni nell'Eurozona e alla fine sono giunte le
e i bond dei paesi emergenti hanno dominato la scena:
preoccupazioni circa il fiscal cliff statunitense. Il reddito
l'investment grade corporate da solo ha attirato flussi per
fisso è stato il principale driver della crescita, attraendo,
oltre 24,4 miliardi di dollari. Questa particolare sottocate-
come detto, 70 miliardi di dollari, quasi il 27% di tutti i flussi netti dell'anno. L'azionario mercati emergenti e i prodotti legati all'oro hanno fatto registrare numeri signi-
Flussi netti globali degli Etp per esposizione (miliardi di dollari) 2012
2011
2010
262,7
173,4
182,1
Reddito Fisso
70
49,9
40,7
Azionario Mercati Sviluppati
116
102
76,3
Azionario Nord America
76,3
53,9
47,7
Azionario Europa
9,8
15
8,8
to relativo maggiore, per tipologie di esposizione con as-
Azionario Altri Paesi
29,9
33,1
19,8
set di partenza superiori ai 15 miliardi di dollari, sia stato
Azionario Mercati Emergenti
54,8
9,7
42,2
Commodity
19,2
8,9
19,4
Altro
2,7
2,9
3,4
ficativamente superiori, in termini di raccolta netta, rispetto al 2011. Complessivamente contenuta la crescita dell'azionario mercati sviluppati, con l'Europa che ha fatto segnare una netta flessione, perdendo i favori degli investitori e passando da una raccolta netta di 15 miliardi di dollari nel 2011 a una di “soli” 9,8 nel 2012. Andando più nel dettaglio, si osserva come l'incremen-
quello degli obbligazionari paesi emergenti (+103% di as-
Totale Etp
set under management), seguito dal China equity (+80%) e dall'high yield debt (+65%).
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
29
Etp I risultati del 2012
goria di Etp con i suoi 79,6 miliardi di dollari rappresenta
Il peso dei vari mercati (miliardi di dollari)
oggi il 23% di tutto l'obbligazionario exchange traded ed
Flussi netti nel 2012
Aum al 31/12/2012
Quota di mercato
N. prodotti
Totale Etp
262,7
1933,1
100,00%
4746
Usa
187,4
1348,7
69,80%
1442
Europe
32,7
367
19,00%
2095
Canada
12
56,4
2,90%
272
America Latina
0
12,2
0,60%
35
30,6
127
6,60%
542
nd
21,9
1,10%
360
è di gran lunga il primo sottosettore della categoria reddito fisso. Nel 2005 il peso di questo comparto era solo del 17%. L'obbligazionario governativo ha sperimentato mesi di forte afflusso (maggio e novembre su tutti), ma anche periodi caratterizzati da consistenti deflussi (luglio, febbraio, settembre e dicembre). Il debito high yield ha visto le sue mensilità migliori in termini di flussi netti a gennaio, febbraio, settembre e luglio. Complessivamente, per l'obbligazionario maggio è stato il mese migliore del 2012, con flussi netti positivi per 10,9 miliardi di dollari. Altri mesi con un forte attivo per il
Asia-Pacifico Medio Oriente & Africa
fixed income sono stati gennaio (+8,9 miliardi di raccolta netta), ottobre (+7,2 miliardi) e novembre (+6,9 miliardi). Continuando l'analisi dal punto di vista dell'esposizio-
to fisso al 31 dicembre dell’anno appena trascorso sono ar-
ne, si osserva che i prodotti che hanno come sottostante
rivate a 3.38,91 miliardi di dollari (17,5% di quota di mer-
l'azionario Usa hanno raggiunto un Aum di 669,8 miliardi
cato); le commodity invece hanno raggiunto 200,40 mi-
di dollari, per una quota di mercato del 34,6%. Se com-
liardi di masse (10,4% di quota).
prendiamo anche il Canada, i dati arrivano per tutto il
Se andiamo a vedere l'importanza dei diversi mercati
Nord America a 709,44 miliardi di dollari di masse e una
mondiali per quanto riguarda gli exchange traded product,
quota di mercato del 36,7%. L'Europa a fine 2012 faceva
vediamo che gli Stati Uniti continuano a farla da padroni,
da sottostante a 141,64 miliardi di dollari di capitali inve-
nel senso che la piazza di New York pesa per il 70% circa
stiti in Etp, con una quota di mercato del 7,3%. Compren-
degli asset globali degli Etp (o anche che il 70% di tutte le
dendo anche i paesi sviluppati delle altre regioni del pia-
masse investite in Etp è a New York). Infatti, dei 1.933,1
neta (Asia soprattutto), in totale i developed market fun-
miliardi di dollari di masse totali, ben 1.348,7 sono inve-
gono da sottostante per 1.085,69 miliardi di dollari (il
stite al Nyse. Ben distanziata l'Europa, i cui segmenti di
56,2% di tutto il mercato). I prodotti che si focalizzano
borsa dedicati ai cloni contano per il 19% del mercato
sull'equity mercati emergenti a fine 2012 avevano com-
mondiale (l'Aum è di 367 miliardi di dollari). Al terzo po-
plessivamente un Aum di 275,87 miliardi di dollari (quota
sto la regione Asia-Pacifico con Etp che amministrano una
del 14,3%), portando così il totale generale dell'azionario
ricchezza di 127 miliardi di dollari (peso relativo del 6,6%).
a 1.361,56 miliardi di dollari Usa di controvalore (70,4%
Anche sui flussi netti la prevalenza del mercato a stel-
del totale dei capitali investiti in Etp). Le masse del reddi-
le e strisce è netta: nel 2012 nei tracker quotati sul listino statunitense sono finiti capitali freschi per 187,4 miliardi
Quanti soldi sull’azionario (miliardi di dollari) Aum
Quota di mercato
Azionario Nord America
709,43
36,70%
Azionario Europa
141,64
7,30%
Azionario Altri Paesi Sviluppati
234,62
12,10%
Tot. Azionario Paesi Sviluppati
1.085,69
56,10%
275,87
14,30%
1.361,56
70,40%
Azionario Paesi Emergenti Totale Azionario
30
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
di dollari (anche questo un record), mentre l'Europa e la macroregione Asia-Pacifico viaggiano praticamente appaiati: 32,7 miliardi di raccolta netta per il Vecchio continente, 30,6 per l'Asia-Pacifico, che segna l'incremento più elevato in termini percentuali anno su anno con +37% circa, mentre la seconda performance in termini relativi è del Canada con +33% circa. Passando al confronto tra fondi a gestione attiva e prodotti indicizzati, si nota che, per ciò che concerne i mercati azionari sviluppati, il 2012 ha visto deflussi dai primi per circa 192 miliardi di dollari, mentre i secondi sono stati capaci di attirare capitali per 116 miliardi. L'ob-
bligazionario, al contrario, vede la netta prevalenza del
traded, si conferma anche per il 2012 al primo posto, sia per
risparmio a gestione attiva, i cui prodotti nel corso del-
quanto riguarda i nuovi flussi, sia per ciò che concerne le
l'anno passato hanno registrato flussi in attivo per ben 417
&P 500, che ha chiuso l'anno appemasse gestite, lo Spdr S&
miliardi di dollari, contro i pur notevoli 70 miliardi dei
na trascorso con un saldo attivo nei flussi di 15,77 miliardi
tracker. Per quanto riguarda i mercati azionari emergenti,
di dollari, portando così gli asset totali a 123 miliardi di dol-
torna il predominio dei cloni sui fondi a gestione attiva: i
lari. Al secondo e al terzo posto vengono rispettivamente il
primi nel corso del 2012 hanno attirato flussi per 55 miliar-
Vanguard Msci Emerging Markets (10,59 miliardi di nuo-
di, i secondi si sono fermati a 12.
vi flussi e un Aum di 59,10 miliardi) e l'iShares Msci Emer-
È poi molto interessante osservare quali sono, dove so-
ging Markets (10,52 miliardi di nuovi flussi e 48,18 miliardi
no stati quotati e qual è il tipo di esposizione dei nuovi Etp
di Aum).
lanciati durante il 2012: ebbene, dei 15 prodotti che, indi-
I maggiori saldi negativi sono invece pertinenza dell'i-
pendentemente dalla data di partenza, hanno raccolto più
Shares Barclays 1-3 Year Treasury Bond (-3,01 miliardi),
patrimoni entro il 31 dicembre, ben nove sono stati emes-
dell'iShares Msci Eafe (-2,51 mld) e dell’Utilities Select
si da società asiatiche e quotati su listini locali; tre sono
Spdr (-1,99 miliardi).
stati collocati sul mercato statunitense e altri tre sui listi-
E’ impressionante osservare i grafici che illustrano la
ni europei. Inoltre, quasi tutti questi nuovi strumenti (14
crescita del numero dei prodotti nel corso degli anni: gli
su 15) hanno come sottostante l'azionario paesi emergen-
Etp al 31 dicembre 2000 erano 106 e amministravano pa-
ti (nove) o il reddito fisso (cinque). Come a dire: ormai i
trimoni per 79 miliardi di dollari; nel 2005 erano già 524 e
mercati asiatici emettono autonomamente prodotti che
avevano masse in gestione per 428 miliardi; nel 2010 il nu-
replicano benchmark della stessa area.
mero dei prodotti quotati aveva raggiunto 3.543 unità e il
Complessivamente nel corso dell'ultimo anno solare so-
controvalore in gestione 1.483 miliardi; fino ad arrivare ai
no stati lanciati sui mercati di tutto il mondo 618 nuovi clo-
numeri di oggi. Quando si dice una crescita esponenziale...
ni, che al 31 dicembre avevano raccolto capitali per 36,4
La classifica degli emittenti non evidenzia grandi no-
miliardi di dollari. Ci sono però stati anche 216 delisting per
vità e ai primi tre posti si confermano ancora una volta
una perdita di Aum complessiva comunque inferiore a 3,5
iShares (759,5 miliardi di Aum e una quota di mercato del
miliardi. Il tracker che ha avuto il successo maggiore è sta-
39,3%), State Street (336,6 miliardi e 17,4% di quota) e
to l'Harvest Shanghai e Shenzhen 300, che da maggio a
Vanguard (245,2 miliardi e 12,7% di quota). I dati sulla rac-
dicembre ha raggiunto asset under management per 6,52
colta netta premiano ancora iShares (87,1 miliardi di flussi
miliardi di dollari, seguito dal Pimco Total Return, che, con
netti), ma al secondo posto viene in questo caso Vanguard
due mesi in più di anzianità, è arrivato a 3,87 miliardi. Chiu-
(54,2 miliardi di flussi netti, unico tra i primi 10 operatori a
de questo ipotetico podio l'Etp denominato Huatai-Pine-
incrementare la propria quota di mercato, a testimonianza
bridge Csi 300, anch'esso lanciato a maggio dello scorso
che la politica aggressiva di riduzione dei costi ha pagato).
anno, che ha raccolto in poco più di sette mesi 3,77 miliar-
Al terzo posto, infine, State Street (38,3 miliardi di flussi
di di dollari. Globalmente, tra tutti gli strumenti exchange
nell'anno).
I
Aum al 31/12/2012
Quota di mercato
Flussi netti nel 2012
N. Etp
Variaz. Aum
Variaz. quota di mercato
iShares
759,5
39,30%
87,1
621
153,9
-0,40%
State Street
336,6
17,40%
38,3
173
66,3
-0,30%
Vanguard
245,2
12,70%
54,2
88
74,5
1,50%
PowerShares
73,5
3,80%
6,8
204
14,1
-0,10%
db x-trackers
51,2
2,60%
1,3
299
7
-0,30%
Lyxor/SG
42,5
2,20%
0,5
205
3,8
-0,30%
Provider
(i dati assoluti sono espressi in miliardi di Usd)
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
31
&
PROMOTORI CONSULENTI FONDI&SICAV
PROMOTORI&CONSULENTI
Big bang a Londra sulla consulenza
Ma l’Europa si ribella
Febbraio 2013
Promotori&Consulenti Advisory
Da Londra una rivoluzione contestata da molti a cura di Massimiliano D’Amico
me il panorama europeo della consulenza ha accolto questa novità e se
review in Gran Bretagna, che
I
sono in cantiere nei diversi paesi
rivoluzione destinata a cambiare
to alcuni rappresentanti del mondo
forse il destino della consulenza fi-
dell’advisory del Vecchio Continente.
favorisce solo rapporti fee-only, è
nanziaria europea. La Retail distribu-
E, per sintetizzare, non sembra emer-
tion review ha imposto a tutti gli in-
gere un grande ottimismo, perché il
termediari britannici di specificare ai
rischio che la parcella rappresenti
della consulenza in tutto il Vecchio
clienti, in via preventiva, se operano
uno scoglio insormontabile per la
come advisor indipendenti, e in que-
maggioranza dei clienti, specie retail,
continente. La schiera dei
sto caso è prevista la remunerazione
viene giudicato reale.
con la parcella, o se possono offrire
Senza dimenticare che la Rdr rap-
sostenitori di questa riforma è
solo una consulenza ristretta, conti-
presenta una sorta di banco di prova
nuando a incassare i rebate delle ca-
per l’advisory di tutto il continente,
se prodotto. La nuova normativa vo-
in particolare in vista della revisione
molto agguerriti. Diversi
luta fortemente dalla Financial servi-
della Mifid, che l’Unione Europea ha
ces authority, che sancisce, di fatto, il
da tempo messo in agenda e tante
intervistati sottolineano il rischio
trionfo della filosofia fee-only, sta ob-
discussioni sta generando. Da una
bligando molte società inglesi a tra-
parte il commissario europeo Michel
sformare il proprio business model,
Barnier che vorrebbe vietare gli
scoglio insormontabile per la
secondo la logica del «cambiare o pe-
incentivi per i consulenti, e dall’altra
rire». Ovviamente, una rivoluzione di
l’eurodeputato Markus Ferber soste-
maggioranza dei risparmiatori.
questa portata non è destinata a re-
nuto dalle associazioni degli advisor.
«La nuova norma è stata creata
stare confinata nell’isola oltre la Ma-
Lo scontro è tra le grandi banche,
nica, ma rischia di influenzare gli al-
che negli ultimi anni hanno perso
tri paesi europei che da sempre guar-
molti clienti e sono ben decise a
dano la Gran Bretagna come un vero
intercettarli di nuovo, e le struttu-
monopolio dei player più
e proprio benchmark di riferimento
re che hanno conquistato questi
per tutto quanto riguarda il mondo
risparmiatori, ovvero le reti di con-
importanti»
finanziario. Per cercare di capire co-
sulenza finanziaria.
L’avvio della Retail distribution
destinato a cambiare il panorama
consistente, ma gli oppositori sono
che la parcella rappresenti uno
dall’Fsa per proteggere il
34
Febbraio 2013
l primo gennaio scorso è partita in Gran Bretagna una vera e propria
riforme simili, Fondi&Sicav ha senti-
I
«
»
La Rdr rappresenta una sorta di banco di prova per l’advisory di tutto il continente, in particolare in vista della revisione della Mifid
Jean-François Bay, membro del direttivo della Chambre nationale des conseillers en investissements financiers
Il principio è corretto, ma non mancano i problemi ean-François Bay, membro del
J
commercialista, per esempio. È diffi-
vizi di consulenza per i clienti di
direttivo della Chambre Natio-
cile dunque opporsi alle proposte che
minori dimensioni. Queste nuove
nale des Conseillers en Investis-
vanno in questa direzione, tenuto
regole probabilmente aumenteran-
sements Financiers, spiega che in
conto che il principio è corretto. La
no i costi dell’advisory, il che farà sì
Francia i regulator stanno saggiando
più grande debolezza della Rdr, tut-
che molti investitori non potranno
il terreno per arrivare a una soluzio-
tavia, potrebbe essere di non rispon-
permettersi un professionista indi-
ne simile alla Rdr. Non mancano, tut-
dere a entrambe le istanze. Se si cerca
pendente. I costi, sia economici, sia di
tavia, i dubbi sulla norma avviata in
infatti di spiegare agli investitori che
tempo, infatti sono destinati a
Gran Bretagna.
esiste una differenza tra i servizi di
impennarsi a causa di diversi fattori.
ricerca e consulenza che offriamo
I consulenti dovranno superare più
Come giudica l’arrivo della Rdr?
(con un alto valore per questo lavo-
esami per migliorare le proprie cono-
«Gli investitori dovrebbero capire
ro) e l’esecuzione, il rischio è che alla
scenze professionali, dovranno iscri-
che la consulenza sugli investimenti
fine il cliente scelga solo l’esecuzio-
versi ad associazioni di categoria e
non è gratis, ma è un servizio ad alto
ne, senza pagare la consulenza.
alcuni saranno costretti a rivedere il
valore aggiunto, come quello di un
Un’altra debolezza è l’accesso ai ser-
loro modello di business e ad aggior-
Febbraio 2013
35
Promotori&Consulenti Advisory
nare le risorse (personale, dati,
Ma il fatto stesso che ci si ponga
software, sito web…). Infine, l’aspetto
questo problema suggerisce che c’è
fiscale e legale: il cliente dovrà paga-
aria di cambiamenti. Nel breve le
re l’Iva sui servizi di consulenza».
modifiche saranno leggere e per nulla rapide, ma porteranno a un
Secondo lei come era possibile elimi-
mutamento storico».
nare le criticità connesse alla prestazione dei servizi di consulenza senza rivoluzionare il sistema?
Le istituzioni francesi stanno lavoranJEAN-FRANÇOIS BAY
«La via più semplice sarebbe spiega-
do in questa direzione? «I legislatori stanno solo cercando di
re preliminarmente ai clienti tutti i
dent financial advisor nel Regno
saggiare il terreno.Le associazioni pro-
costi. La seconda idea potrebbe esse-
Unito (con 50 mila consulenti) e il
fessionali e i regulator si confrontano
re, invece, trovare un accordo tra gli
mercato regolato degli Ifa in Europa
quasi quotidianamente. Sono impa-
independent financial advisor e i
(6 mila in Francia full time e in
ziente di vedere come il resto dell’Euro-
provider, le società di investimento e
modo molto professionale). Detto
pa si muoverà in merito alla Rdr, men-
le piattaforme di strumenti d’investi-
ciò, la Commissione europea e il Par-
tre mi aspetto che la questione venga
mento. L’obiettivo è fare sì che ai
lamento sembrano avere trovato un
risolta con una proposta di legge con-
clienti venga specificato che una cer-
accordo tra il punto di vista del
creta, attesa per il marzo 2013. Vietare
ta proporzione delle commissioni è
Regno Unito e quello dell’Europa
le retrocessioni solo per gli advisor in-
destinata al pagamento dei servizi di
continentale: le retrocessioni sono
dipendenti potrebbe essere tuttavia
ricerca e di consulenza».
fattibili, ma solo a determinate con-
fatale per questo segmento e potrebbe
dizioni. Dunque, a mio parere, que-
ridurre la lista dei consulenti disponi-
In Francia c’è spazio per la Rdr?
sta norma non verrà adottata così
bili. Se venisse adottata la Rdr, il setto-
«In primo luogo c’è un’enorme diffe-
com’è nel Regno Unito nel resto del-
re dovrebbe ripensare totalmente il
renza tra il mercato degli indepen-
l’Europa e in particolare in Francia.
proprio modello di business».
I
David Charlet, presidente dell’Association nationale des conseils financiers
Tra il 40 e il 70% delle società francesi rischia di chiudere
36
eguire l’esempio britannico po-
S
britannico. Qual è la sua esperienza?
basato sulle fee, derivava in parte an-
trebbe rivelarsi molto pericolo-
«Gestivo una società di independent
che dalle commissioni. A quanto mi
so. Almeno questa è l’opinione
financial advisor nel Regno Unito, ma
risulta, stando ai libri e ai miei inse-
di David Charlet, presidente dell’As-
con la nuova normativa non avevo al-
gnanti, nessuna impresa può soprav-
sociation Nationale des Conseils Fi-
tra scelta che chiuderla. La ragione
vivere senza profitti. In Francia stia-
nanciers, che spiega le dinamiche
principale non sta tanto nell’ulteriore
mo aspettando la trasposizione della
che stanno guidando il settore della
training necessario per adeguarsi alla
normativa Mifid e non sono certo che,
consulenza finanziaria francese.
norma, ma risiede nei nuovi test da
per quanto concerne l’Imd, la legisla-
superare per potere offrire il servizio
zione sarà equivalente. Al momento,
L’arrivo della Rdr ha impattato pesan-
di consulenza. Infine, il nostro reddi-
la normativa Mifid riguarda le fee nel
temente sugli operatori del mercato
to, malgrado fosse principalmente
caso di una consulenza indipendente,
Febbraio 2013
ma non c’è nessun riferimento a un indipendent advisor. Abbiamo davvero bisogno di sapere che cosa sarà definito a livello locale su questo particolare problema. La mia opinione,sulla proposta così com’è, è che il brokeraggio tradizionale degli asset finanziari non sarà particolarmente coinvolto». Quali sono secondo lei le criticità e i punti deboli della Retail distribution review?
trebbe evitare la concorrenza sleale.
sioni, ma a una normativa per rego-
«Il problema principale è l’inadegua-
Per ora nessuno ha scelto questa stra-
larle maggiormente. Questo nuovo
tezza tra la soluzione finanziaria e la
da, ma, per quanto riguarda la legi-
sistema entrerà probabilmente in vi-
situazione del cliente. Un altro punto
slazione francese, c’è una domanda
gore nei prossimi tre mesi. I problemi
d’interesse è il costo. Gli studi mo-
ancora aperta: la normativa Mifid
principali sono il conflitto d’interessi,
strano che gli intermediari e gli advi-
potrà creare norme che rispettino la
la consulenza di qualità e l’informa-
sor pesano solo per il 40% dei costi
legislazione locale sulla concorrenza
zione al cliente. Le leggi francesi sono
totali, quando si parla di una inter-
sleale?».
molto chiare su questi temi, a partire
mediazione indipendente delle Ucits.
dal 2003 per quanto riguarda la fi-
I nostri professionisti vogliono ridur-
C’è la possibilità concreta che arrivi
nanza e dal 2007 per quanto concer-
re questa inadeguatezza. Farla spari-
anche in Francia una norma simile al-
ne le assicurazioni vita. Non credo
re completamente ovviamente non è
la Rdr?
che nel resto dell’Europa ci siano nor-
possibile senza cambiare il sistema
«Non penso, almeno per quanto ci ri-
me altrettanto rigide e controllate».
degli intermediari, ma la trasparenza
guarda, ma ciò dipenderà soprattut-
è la soluzione migliore e meno peri-
to dalla versione finale che verrà pub-
colosa. Secondo me, ci sono anche al-
blicata. Le direttive Ue sono certa-
tre due possibili soluzioni. Innanzi-
mente da tenere in massima conside-
tutto, i legislatori avrebbero potuto
razione. Un problema è che il testo
pubblicare una lista di prezzi o di co-
della direttiva dà alla Commissione
sti medi divisi per classi di asset, tipi
europea il potere di completarla ag-
di servizi e operazioni. I consulenti e
giungendo ulteriori norme. Barnier
gli intermediari dovrebbero poi esse-
sembra chiaramente favorevole a un
re obbligati a spiegare ai clienti le dif-
modello fee-only, non solo per quan-
ferenze, se esistono, tra il loro prezzo
to riguarda la consulenza indipen-
e il benchmark di riferimento. Un’al-
dente, mentre è nettamente contra-
tra opzione sarebbe seguire, in parte,
rio alle commissioni».
la soluzione del Canada: un prezzo minimo stabilito per la distribuzione
Le istituzioni francesi stanno lavoran-
normale dei prodotti e un costo ridot-
do a un sistema di regole simili alla
to quando è un consulente indipen-
Rdr?
dente a fare l’intermediazione. In
«In Francia, le autorità non stanno la-
questo modo, le commissioni potreb-
vorando a un modello fee-only che
bero essere sostituite dalle fee e si po-
escluda completamente le commis-
DAVID CHARLET
Febbraio 2013
37
Promotori&Consulenti Advisory
Anche nel suo paese l’adozione della
1.400 compagnie e secondo altri due
se fosse stabilito un divieto totale sulle
Rdr potrebbe significare l’abbandono
report, ciò provocherebbe inevitabil-
commissioni. Ciò implicherebbe la per-
del mercato da parte di molte società
mente un collasso di parte della nostra
dita immediata di più di 30 mila posti
e professionisti?
economia nazionale. Siamo spaventati
di lavoro e un rischio per ulteriori 45 mi-
«Sarebbe una trasposizione stupida.
dai risultati, che mostrano che dal 40%
la. Questa sarebbe protezione dei con-
Secondo un nostro studio interno su
al 70% delle società dovrebbe chiudere
sumatori? Io non ne sono sicuro».
I
Eric Helderlé, general director di Carmignac, e Antonio Bottillo amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management
I dubbi delle società prodotto
L’
Management, secondo cui «la strut-
terà solo sull’attività dei consu-
ri è sempre stata accessibile ai rispar-
lenza rimarrà invariato, ma pagato
lenti finanziari, ma avrà importanti ri-
miatori, ma il pagamento delle con-
direttamente dall’investitore al con-
percussioni anche sul mondo dell’asset
sulenze dirette fa sì che sia ancora
sulente piuttosto che in termini di re-
management, specie sui player che
più chiaro per che cosa stanno pa-
trocessione sul capitale investito».
hanno una presenza globale.
avvio della Retail distribution
della consulenza per via dei costi. In
review,ovviamente,non impat-
tura delle commissioni dei promoto-
realtà, il costo effettivo della consu-
gando». La Rdr può essere dunque
«È positivo e comprensibile», ri-
«L’avvio della Retail distribution
considerata, complessivamente, se-
batte Helderlé, «che i regulator bri-
review», esordisce Eric Helderlé, ge-
condo il manager, uno sviluppo posi-
tannici abbiano adottato misure per
neral director di Carmignac Gestion,
tivo per l’industria.
cercare di annullare i possibili conflit-
«è finalizzata a favorire la concorren-
Non arrivano, tuttavia, solo com-
ti di interesse che possono sorgere
za e una maggiore trasparenza, faci-
plimenti. La nuova norma introdotta
nella distribuzione degli strumenti
litando le relazioni, orientate allo svi-
in Gran Bretagna sembra presentare
d’investimento». Il manager rimarca,
luppo di una comunicazione più co-
infatti anche diverse criticità. «Esi-
tuttavia, che, per quanto lodevole,
struttiva, tra gli intermediari e i pro-
stono», sottolinea Bottillo, «alcune
questo principio innescherà un rim-
pri clienti, eliminando in modo natu-
preoccupazioni riguardo al fatto che
pasto delle gamme di fondi favoren-
rale gli eccessi mostrati dal mercato
si possa formare un gap consulenzia-
do soluzioni globali. «Il successo di
in questi anni». Finalmente, secondo
le con alcuni investitori impossibili-
Carmignac, come di altri asset mana-
il manager, i clienti avranno la reale
tati o non intenzionati ad avvalersi
ger», rileva Helderlé, «non è in alcun
possibilità di rendersi conto se un
modo legato alle retrocessioni offerte
prodotto inserito in portafoglio è
agli intermediari, che in ogni caso si
troppo caro o non risponde alle loro
posizionano in un range medio ri-
esigenze. Fattori che, secondo Hel-
spetto ai competitor, ma è da attri-
derlé, favoriranno l’auto-regolamen-
buire esclusivamente alla qualità de-
tazione del sistema e porteranno ine-
gli strumenti d’investimento propo-
vitabilmente fuori dal mercato, in
sti ai consulenti finanziari».
una sorta di selezione naturale, gli
«Non è un segreto», aggiunge
strumenti meno efficienti e costosi e
Helderlé, «che benché i promotori
le case prodotto incapaci di adattarsi
possano inizialmente tendere a privi-
rapidamente alla nuova realtà.
legiare gli strumenti remunerativi
È simile l’approccio di Antonio
che presentano i migliori benefici ri-
Bottillo, amministratore delegato
schio/rendimento sul medio e lungo
per l’Italia di Natixis Global Asset
38
Febbraio 2013
ERIC HELDERLÉ
termine per i propri clienti: sono le
caratteristiche e le performance del
con le piattaforme elettroniche, non
prodotto a fidelizzare realmente nel
sempre retrocedevano ai clienti i re-
medio e lungo periodo i clienti. I pro-
bate ricevuti. Come riusciranno ora a
motori non lasceranno che i propri
resistere sul mercato senza incassare
assistiti investano i loro risparmi in
le retrocessioni delle case prodotto?».
soluzioni scadenti. È pura logica».
ANTONIO BOTTILLO
E questo interrogativo rappresen-
Se la nuova norma è dunque de-
ta, senza dubbio, uno dei punti focali
cetto di servizio piuttosto che di pro-
stinata a favorire la competizione tra
della questione Rdr. «Inoltre, in paesi
dotto, in cui l’investitore riveste un
gli asset manager, secondo l’esperto
come l’Italia, la Francia e la Spagna»,
ruolo centrale».
la soppressione delle commissioni le-
aggiunge Bottillo, «rimangono siste-
La grande sfida degli intermedia-
gate alla distribuzione dei prodotti
mi prevalentemente fondati sul mec-
ri sarà dunque dimostrare il valore
potrebbe, invece, rivelarsi un clamo-
canismo della retrocessione, dove la
aggiunto del loro servizio che va di
roso autogol, capace addirittura di
consulenza indipendente fatica ad
pari passo con la professionalità e in-
mettere a rischio la sopravvivenza
affermarsi».
dipendenza, in modo da fare capire al
dell’architettura aperta: «In assenza
Più nel dettaglio, il manager ri-
cliente che la consulenza non è gra-
di un qualsivoglia sistema di retro-
marca che il modello italiano è at-
tuita. «Un modello che Natixis Global
cessioni, piuttosto che diversificare i
tualmente caratterizzato dalla cen-
Asset Management», rimarca Bottil-
portafogli dei clienti investendo nei
tralità dei gruppi bancari, con l’inte-
lo, «ha sempre sposato, sia nella co-
fondi dei principali asset manager, i
grazione di distribuzione e produzio-
struzione della propria organizzazio-
professionisti tenderanno quasi au-
ne e strutture d’intermediazione che
ne basata su una molteplicità di ge-
tomaticamente a vendere i prodotti
agiscono con accordi di collocamento
stori, sia nell’offerta dei propri servizi
calibrati dalla sgr di casa». Non solo.
con le case prodotto, un sistema
alla clientela». L’arrivo della Rdr, in
Smentendo l’opinione di molti osser-
quindi completamente diverso dal
ogni caso, è destinato a cambiare an-
vatori e degli stessi regulator, Hel-
mercato inglese basato maggior-
che le strategie degli asset manager.
derlé prevede che presumibilmente i
mente sulla figura degli independent
«Alcune società», spiega Bottillo,
più penalizzati del mercato saranno
financial advisor.
«potrebbero pensare all’introduzio-
proprio i professionisti che operano
«In Italia», aggiunge Bottillo, «po-
ne di prodotti ad hoc, quali ad esem-
sotto l’insegna dell’indipendenza. «È
trebbero vedere la luce modelli distri-
pio i fondi dedicati agli advisor fee-
bene ricordare», conclude il general
butivi alternativi e coesistenti, che
only. La Rdr potrebbe anche favorire
director di Carmignac Gestion, «che
già si affacciano sul mercato, come
canali no captive per le società di ge-
in realtà gli advisor indipendenti bri-
strutture fee-only o realtà con offerte
stione di qualità».
tannici, specie quelli che lavorano
di advisory integrate, basate sul con-
I
Matthias Leidt, responsabile delle pubbliche relazioni di Votum-Verband Unabhängiger Finanzdienstleistungs-Unternehmen
Davvero nella direzione giusta?
M
atthias Leidt, responsa-
di forza e di debolezza della Rdr.
bile delle pubbliche relazioni di Votum-Verband
una normativa come quella recentemente adottata nel Regno Unito. In-
La Rdr può rappresentare la soluzione
negabilmente, come risultato della
ideale per offrire una consulenza a
crisi finanziaria, l’establishment poli-
stungs-Unternehmen, l’associazione
reale valore aggiunto?
tico deve riuscire a mettere in campo
che raggruppa le società finanziarie
«Mi lasci distinguere tra i vari aspetti
cambiamenti evidenti e la trasparen-
tedesche indipendenti, spiega i punti
che entrano in gioco nel giudicare
za è una delle parole più in voga in
Unabhängiger
Finanzdienstlei-
Febbraio 2013
39
Promotori&Consulenti Advisory
questo periodo. Ciononostante,siamo
trebbe spingere i clienti a prendere
davvero consapevoli di tutte, ma pro-
decisioni affrettate sui prodotti, a
prio tutte le conseguenze che potreb-
causa della pressione finanziaria di
be avere l’introduzione di normative
una tariffa oraria richiesta per la con-
di questo genere? In linea generale,
sulenza. A un primo sguardo, que-
Londra sembra un passo avanti rispet-
st’ultima argomentazione potrebbe
to al resto dell’Europa, ma bisogna ca-
sembrare artefatta, ma io credo che
pire se sta andando nella direzione
un’ovvia conseguenza della consu-
giusta. Dobbiamo fare fronte al fatto
lenza fee-only stabilita dalla Rdr sia
che ora, grazie ad alcuni banchieri avi-
l’effetto deterrente sui gruppi sociali
sentano punti cruciali che non do-
di responsabili della crisi, l’intero set-
più vulnerabili, che potrebbe portare
vrebbero essere trascurati. In questi
tore finanziario dovrà portare il peso
all’esclusione dei meno privilegiati.
giorni c’è molta confusione. Dobbia-
di regolamentazioni eccessive che in
Un fenomeno che la nostra società
mo stare davvero attenti perché que-
teoria sostengono di volere protegge-
dovrebbe assolutamente evitare».
ste questioni hanno portato a una
re gli investitori privati. Ciò porta a
bizzarra coalizione tra i conservatori
chiedersi chi ne uscirebbe vincente. I
C’erano altri sistemi meno invasivi
britannici e i verdi tedeschi. Anche in
consumatori ci guadagnano davvero?
per cambiare il sistema dell’interme-
Germania, in ogni caso, esistono mo-
La mia idea è che invece vedremo la fi-
diazione?
vimenti in questa direzione e, a se-
ne della consulenza finanziaria per la
«Sarebbe da testardi continuare a di-
conda del risultato delle elezioni te-
gente comune, che cerca solo consigli
re che il sistema degli intermediari
desche fissate alla fine di settembre,
su come risparmiare meno di 250 ster-
non ha bisogno di essere moderniz-
vedremo che cosa accadrà».
line al mese. Mentre vedremo i big
zato. Ma la modernizzazione implica
player affollarsi sui clienti che hanno
la proibizione delle commissioni?».
almeno 50 mila sterline da investire. E
ai margini del mercato parecchi pro-
chi potrebbe dare loro torto? È davve-
Qualcosa in tal senso sta avvenendo
fessionisti. È d’accordo con questa pre-
ro questa la protezione del consuma-
anche in Germania?
visione?
tore che Londra aveva in mente quan-
«Se si guarda a Bruxelles e si osserva-
«Gli indipendent financial advisor
do è stata creata la Rdr?».
no le bozze recenti del Mifid 2 e del-
sono destinati ad affrontare una
l’Imd 2, che avranno alla fine impor-
sempre maggiore competizione, dato
Quali sono dunque i punti di forza e
tanti impatti sulla remunerazione, è
che il numero dei clienti sul mercato
di debolezza della rivoluzione avviata
evidente che le due norme rappre-
diminuirà. Dovranno combattere, in
in Gran Bretagna?
particolare, per accaparrarsi gli inve-
«E bene ricordare che le pecore nere
stitori che hanno la disponibilità fi-
troveranno altri modi di approfittare
nanziaria per pagare il servizio di
dei loro clienti. In altre parole, secon-
consulenza. Creare mercati sostenibi-
do il mio parere, il sistema di remu-
li e ordinare una serie di norme che
nerazione non assicura la qualità del-
impediscano atteggiamenti scorretti
la consulenza. Se non si è sicuri del-
sono nostre responsabilità. Cionono-
l’advisory ricevuta, in un mondo ba-
stante, dobbiamo considerare le con-
sato sulle commissioni, è facile soste-
seguenze ed evitare di rendere que-
nere la propria decisione chiedendo
sta professione poco attraente, indu-
una seconda opinione, perché non
cendo le persone, ad esempio, a non
bisogna pagare finché non si acqui-
affrontare il tema del gap pensioni-
sta un prodotto. Al contrario, la con-
stico mediante i piani previdenziali
sulenza basata sulle tariffe fisse po-
40
Le nuove norme potrebbero spingere
Febbraio 2013
MATTHIAS LEIDT
privati».
I
Rainer Juretzek, presidente della Deutsche Gesellschaft für Finanzplanung
Molti lasceranno
A
nche in Germania qualcosa si
in altri paesi europei», prevede
sta muovendo. Rainer Juret-
Juretzek.
zek, presidente della Deut-
L’esperto sottolinea, comunque,
sche Gesellschaft für Finanzpla-
che dal 1° gennaio scorso sono entra-
nung, associazione che partecipa al
te in vigore in Germania nuove nor-
tavolo di lavoro organizzato dal Mini-
mative legali per gli independent
stero delle finanze e dal Ministero
financial advisor specie sui processi
della protezione dei consumatori, che
di consulenza finanziaria, l’auditing
stanno preparando il piano di riforma
e le regole sulla documentazione,
della consulenza finanziaria in Ger-
che avranno un forte impatto sul
mania, spiega le iniziative in cantiere.
mercato dei servizi finanziari. «Per
«Nei paesi del nord Europa»,sotto-
tutte queste ragioni, ritengo che in
linea Juretzek, «il modello fee-only è
RAINER JURETZEK
già attivo». In Germania al momento
Germania, a causa di queste nuove norme, una parte significativa dei
si sta lavorando a una legge che regoli
«Quindi c’è una possibilità che
consulenti finanziari a parcella e dei
le vendite di investimenti basate sulle
una norma simile alla Rdr arrivi in
distributori professionali lascerà il
tariffe (fee-based investment sales).
Germania ed entri in vigore anche
mercato», conclude Juretzek.
I
Johannes Muschik, presidente della Verband der österreichischen Finanz und Versicherungsprofessionisten
Una norma che rovina i professionisti
J
ohannes Muschik, presidente
ma avviata in Uk, che ha rivelato che
te le commissioni sarà che sempre
della Verband der österreichi-
il 54% degli intervistati non è dispo-
meno clienti acquisteranno stru-
schen Finanz und Versiche-
sto a pagare alcuna fee di consulen-
menti per pianificare il proprio piano
sottolinea
za. Il risultato della proibizione di tut-
pensionistico
rungsprofessionisten,
o
sottoscriveranno
che esistono soluzioni, al di là della
un’assicurazione sulla vita, fattori
Rdr, per riuscire a trattare i clienti in
che incideranno pesantemente sul
modo corretto, trasparente, senza
bilancio dei servizi sociali britannici,
conflitti d’interesse.
specie nel lungo termine. Un altro effetto della Rdr è che le maggiori ban-
Quali conseguenze comporterà l’ado-
che Uk, ad esempio Lloyds, dal 2013 ri-
zione della Rdr in Gran Bretagna?
fiuteranno ogni consulenza ai clienti
«La Rdr segnerà la fine della maggior
che investiranno meno di 100 mila
parte dei consulenti finanziari indi-
sterline. Alla stragrande maggioran-
pendenti nel Regno Unito, dato che
za dei consumatori medi viene offer-
molti clienti non vorranno pagare
ta solo una manciata di prodotti re-
una parcella per questo servizio.
tail standard, senza assistenza perso-
Questo è evidenziato da una ricerca
nalizzata. In ogni caso, le vendite di
recente svolta da Deloitte sulla nor-
JOHANNES MUSCHIK
piani pensionistici sono destinate a
Febbraio 2013
41
Promotori&Consulenti Advisory
scendere. Se si continuasse su questa linea, l’intero settore finanziario potrebbe cercare opportunità di investimento in altre regioni del mondo. Le maggiori compagnie assicurative e i fondi domiciliati in Uk stanno già spostando gran parte del loro busi-
mente trasparenti e presentati ai po-
un peso finanziario maggiore per i
ness nell’Europa continentale e in
tenziali clienti attraverso un docu-
servizi sociali degli stati membri. Non
Asia. Come se non bastasse, alcuni
mento scritto, chiaro e semplice da
bisogna stupirsi che molti politici au-
politici credono seriamente che la
capire. Non c’è motivo, dunque, d’i-
striaci abbiano già rifiutato la Rdr co-
Rdr debba essere un modello per tut-
dentificare quale parte (intermedia-
me modello, così come i loro colleghi
ti gli stati membri dell’Ue. Non riesco
rio, assicuratore o asset manager) ri-
in Germania, in Italia e in altri grandi
a vedere nessun beneficio nell’espor-
ceve la porzione dei costi totali. Il
paesi europei».
tazione di questo modello».
cliente deve essere in grado di mettere a confronto i livelli di servizio e i co-
Cosa accadrebbe in Austria se adotta-
Il quadro, dunque, è tutto nero?
sti con altre proposte, quindi un do-
ste la Rdr?
«È inaccettabile che la legislazione
cumento uniforme come il Kiid sa-
«Senza gli independent financial ad-
ponga limiti a un’attività remunera-
rebbe una buona soluzione».
visor i sei gruppi finanziari principa-
tiva, quando l’obiettivo del legislato-
42
li finirebbero presto per dominare
re è prevenire il conflitto d’interessi.
C’è il rischio che in Austria si arrivi
l’intero mercato. Questo scenario
L’unico modo efficiente per evitarlo,
una soluzione in stile Rdr?
chiaramente non è positivo per nes-
secondo il mio parere, è che gli inter-
«Ci sono molte buone ragioni per tro-
suno. Di certo i politici e le associazio-
mediari siano obbligati a dichiarare
vare un’altra soluzione per l’Europa
ni di consumatori austriaci sanno
al cliente il tipo di compenso che per-
continentale. Non dimentichiamo
perfettamente che gli intermediari
cepiscono dal fornitore dei prodotti o
inoltre che l’Unione Europea ha come
offriranno i loro servizi solo se po-
dei servizi. Secondo la nuova norma-
obiettivo la crescita economica, così
tranno gestire le attività in modo
tiva, inoltre, la consulenza indipen-
come la possibilità di operare tra di-
praticabile e con profitto. Queste ci-
dente sugli investimenti è accessibile
versi paesi. Le piccole e medie impre-
fre spiegano meglio la situazione di
solo a quei clienti che possono e vo-
se come le società di intermediazione
mille parole: nel quarto trimestre del
gliono pagare una tariffa. In partico-
non offrono solo servizi di grande va-
2012, prima che la Rdr entrasse in vi-
lare, mi attendo che i risparmiatori
lore per i consumatori, ma danno an-
gore, nel Regno Unito più di 4 mila in-
delle fasce di reddito medio-basse sa-
che lavoro a varie centinaia di mi-
termediari si sono ritirati dal merca-
ranno esclusi dalla consulenza indi-
gliaia di cittadini dell’Unione. Un di-
to. Non vedendo più la possibilità di
pendente».
vieto sulle commissioni, in aggiunta
gestire la propria attività in modo
a una regolamentazione che compor-
redditizio, hanno deciso di abbando-
Lei come avrebbe affrontato la que-
ta ulteriori costi e oneri dal punto di
nare. Dall’inizio dell’anno molti altri
stione?
vista amministrativo, nell’attuale cli-
hanno seguito il loro esempio. Que-
«Credo che ci siano soluzioni che con-
ma economico difficile servirebbe so-
sto stesso processo si è verificato in
sentano di trattare i clienti in modo
lo a ridurre il numero delle società di
Finlandia dopo la proibizione delle
corretto, trasparente, senza conflitti
intermediazione indipendenti, cau-
commissioni nel 2005. Da allora, più
d’interesse, senza necessariamente
sando la perdita di molti posti di la-
del 50% dei consulenti indipendenti
fare ricorso a una normativa che
voro e lasciando i consumatori senza
è scomparso dal mercato. Quante vol-
strangola e manda in rovina gli inter-
protezione specie sul fronte dei ri-
te deve andare male questo esperi-
mediari. I costi di un prodotto o di un
sparmi per la pensione. In ultima
mento prima che le autorità se ne
servizio dovrebbero essere completa-
istanza, questa decisione comporterà
rendano conto?».
Febbraio 2013
I
Josep Soler, presidente dell’European financial planning association
La selezione naturale della consulenza
J
osep Soler, presidente dell’Euro-
drà la luce la Mifid III, ed è prevedibi-
pean financial planning associa-
le che contenga norme simili a quelle
tion è convinto che la Rdr renderà
contenute nella Retail distribution
più trasparenti i servizi legati alla con-
review».
sulenza finanziaria e rappresenti un buon punto di partenza. Permane,
A Madrid stanno lavorando a una
invece,qualche dubbio sulla diffusione
riforma simile a quella adottata in
di questo modello nel resto d’Europa.
Gran Bretagna? «In Spagna,siamo ancora a uno stadio
Qual è la sua opinione sull’arrivo del-
iniziale per quanto riguarda la consu-
la Retail distribution review?
lenza finanziaria. Non prevediamo
«Certamente il mercato inglese è
un’evoluzione rapida verso un siste-
pronto per questa rivoluzione. Non
ma di norme sul modello della Rdr».
sono convinto, tuttavia, che anche il resto dell’Europa, con un mercato
JOSEP SOLER
della consulenza meno sviluppato, lo
Molti osservatori temono che l’adozione nei loro paesi di una soluzione
sia. Una normativa simile potrebbe
servizio di consulenza finanziaria. Se
in stile Rdr possa spingere fuori dal
influenzare negativamente la com-
ha punti deboli, credo li vedremo do-
mercato molti professionisti. È d’ac-
petitività e la disponibilità dei servizi
po un paio d’anni dall’entrata in vi-
cordo?
di consulenza negli altri paesi».
gore. Per ora, l’enfasi è sulle tariffe e
«Certamente. Potrebbe anche darsi
sui requisiti minimi per i professioni-
che ciò migliori lo stato del mercato.
Crede che la normativa vada real-
sti qualificati e certificati. In linea ge-
Anche nel Regno Unito ci sono stati sia
mente nella direzione di una maggio-
nerale ritengo che il sistema dell’in-
consulenti individuali sia compagnie
re trasparenza?
termediazione europeo necessitasse
che hanno lasciato il mercato; acca-
«La Rdr è una regolamentazione am-
di alcuni cambiamenti. Prima o poi,
drebbe lo stesso in Spagna.Questo è si-
biziosa che renderà più trasparente il
dopo la discussione sulla Mifid II, ve-
curamente un processo sano».
I
Vania Franceschelli, componente del comitato esecutivo Anasf e componente del consultive board del Fecif
Prosegue la battaglia sulla Mifid review ltre alla Rdr, c’è un’altra rivo-
O
esecutivo Anasf con delega per l’area
quella italiana. L’attività di consulen-
luzione che potrebbe defini-
estero e componente del consultati-
za fee-only è infatti una realtà conso-
tivamente cambiare le pro-
ve board del Fecif.
lidata nei paesi anglosassoni, mentre
del Vecchio continente. Stiamo ovvia-
Qual è il suo parere sulla Rdr?
piuttosto recente, tenuto conto che
mente parlando della cosiddetta
«Chiunque si occupi professional-
l’Albo di categoria è al momento solo
Mifid review. Su questi e altri temi è
mente di pianificazione finanziaria
un’ipotesi e non se ne intravede l’ar-
interessante il parere di Vania Fran-
sa bene che la situazione nel Regno
rivo, almeno nel breve periodo. Al di
ceschelli, componente del comitato
unito è profondamente diversa da
là di questa doverosa precisazione,
spettive e la stessa vita degli advisor
in Italia questo modello di servizio è
Febbraio 2013
43
Promotori&Consulenti Advisory
sono convinta che sul mercato ci sia
della precedente presidenza cipriota,
spazio per tutte le professionalità
riguarda la Mifid review, ferma da al-
capaci di portare un reale valore
cuni mesi. Ci è stato assicurato che il
aggiunto ai clienti. In una fase di
dossier verrà riaperto quanto prima
mercato caratterizzata da una forte
per giungere prevedibilmente a una
complessità ritengo, al contrario, che
decisione definitiva entro il giugno
il vero fattore distintivo in grado di fare la differenza tra una buona e una
prossimo. In questa fase si susseguoVANIA FRANCESCHELLI
cattiva advisory risieda nella traspa-
rappresentanti dei diversi paesi e gli
renza. È infatti fondamentale, a mio
poi ricordare che questa è ormai una
incontri triangolari tra il Consiglio eu-
avviso, che il consulente finanziario, al
figura ben riconosciuta dal mercato,
ropeo, la Commissione e il Parlamen-
di là dell’etichetta utilizzata per pre-
regolata dalla normativa italiana e
to. Nelle prossime settimane la task
stare i suoi servizi, fornisca ai rispar-
sottoposta al minuzioso controllo
force formata da Anasf e Fecif prose-
miatori non solo tutte le informazio-
della Consob, oltre che dall’audit in-
guirà gli incontri istituzionali iniziati
ni sugli investimenti in modo sempli-
terno di ogni struttura. Non casual-
parecchi mesi fa con i rappresentanti
ce e chiaro, illustrando i rischi e le
mente, dunque, il numero dei profes-
al parlamento europeo per spiegare le
opportunità, ma debba specificare
sionisti sanzionati ogni anno è
caratteristiche della professione e le
preliminarmente i costi della consu-
straordinariamente basso e non rag-
ragioni a supporto dei promotori fi-
lenza offerta e il sistema di remune-
giunge lo 0,2%».
nanziari. Le prime impressioni lascia-
razione adottato, agevolandoli nel
no spazio all’ottimismo; auspichiamo
confronto tra i diversi modelli presen-
E il tema del conflitto d’interessi?
che vengano sostenute le nostre istan-
ti sul mercato».
«L’architettura aperta rappresenta
ze e che sia condivisa la proposta di
una realtà consolidata della consu-
Markus Ferber, che respinge la norma
Quali sono gli altri plus dei promotori?
lenza finanziaria e la maggior parte
presentata dalla Commissione Euro-
«Oltre a rispettare i principi di tra-
delle strutture adotta, da tempo,
pea che vieta le retrocessioni agli in-
sparenza e correttezza, ritengo che i
uno schema provvigionale che non
termediari e punta, piuttosto, a ga-
promotori svolgano un eccellente la-
fa alcuna differenza tra i prodotti di
rantire ai risparmiatori europei una
voro che ha il suo punto nodale nel-
casa e quelli delle case terze. Quindi
maggiore trasparenza sul tipo di con-
l’analisi periodica del portafoglio co-
il problema del conflitto d’interessi
sulenza ricevuta».
struito con il cliente. Perché una cosa
viene, in pratica, annullato a monte.
è compilare il modulo sulla profilatu-
Poi non si può non considerare la
Da chi sono composti i due opposti
ra dei clienti per dovere, abbando-
dimensione etica dei professionisti.
schieramenti?
nandolo subito in un angolo, altro è
È difficile, se non impossibile,
«In linea generale i maggiori sosteni-
invece seguire passo passo il cliente,
instaurare con i clienti un rapporto
tori della proposta Ferber sono i rap-
verificando, grazie alle frequenti visi-
duraturo, se poi si agisce contro i
presentanti di quei paesi, come l’Ita-
te, che il percorso intrapreso sia cor-
loro interessi».
lia, la Germania, la Francia e la Spa-
retto e rispetti gli obiettivi fissati in-
44
no comunque le consultazioni con i
gna, dove la consulenza finanziaria è
sieme, identificando al contempo le
A Bruxelles si sta discutendo sulla pro-
già molto sviluppata e regolamenta-
nuove opportunità con la tranquil-
posta Barnier che punta a vietare gli
ta, e dove i business model sono ab-
lità di una consulenza continua. La
incentivi nella prestazione dei servizi
bastanza simili. Sul fronte opposto,
stabilità del rapporto con i clienti, in-
di consulenza. Come andrà a finire?
come era facile attendersi, ci sono i
sieme alla totale aderenza ai principi
«L’Irlanda ha iniziato il suo semestre
rappresentanti delle associazioni di
ispiratori della Mifid, rappresenta la
alla guida del Consiglio dell’Unione
consulenti fee-only e i rappresentan-
garanzia di qualità dei promotori fi-
Europea il primo gennaio scorso e una
ti dei paesi dove questo modello si è
nanziari. In linea generale, mi piace
delle tematiche già sul tavolo, eredità
già affermato».
Febbraio 2013
I
Vincent J. Derudder, presidente della Federazione europea dei consulenti finanziari e degli intermediari finanziari
Facile prendersela con i più piccoli
C
A livello europeo le istituzioni stanno
Europea dei consulenti finanziari e
stribution review?
ome consuetudine il punto di vista di Vincent J. Derudder,
iniziando a lavorare per creare un si-
presidente della Federazione
stema di norme simile alla Retail di-
degli intermediari finanziari, è
«Sì, perché tutti gli stati membri del-
tranchant. Ma il rappresentante del-
l’Ue stanno affrontando le stesse dif-
l’organizzazione basata a Bruxelles
ficoltà e hanno bisogno di assicurarsi
che raccoglie gli advisor appartenen-
il supporto delle grandi banche che
ti ai 27 paesi dell’Unione Europea, ol-
in tal modo possono continuare a fi-
tre a Svizzera e Norvegia, non può fa-
nanziare il loro debito abissale. Il
re altro, visto che l’arrivo della Rdr, così come la Mifid review, potrebbe
compromesso raggiunto sugli accorVINCENT J. DERUDDER
spingere 250 mila professionisti della
di di Basilea III è un’ulteriore conferma di quanto ho affermato».
consulenza finanziaria europea fuori
Guillaume Prache, il rappresentan-
dal mercato.
te dei consumatori».
Secondo alcuni intervistati, se la Retail distribution review arrivasse an-
Qual è la sua opinione sulla Rdr?
Secondo lei è possibile raggiungere gli
che in altri paesi, costringerebbe mol-
«È uno scherzo! Il compito della Retail
stessi obiettivi senza rivoluzionare il
te società e molti professionisti a usci-
distribution review dovrebbe essere,
sistema dell’intermediazione?
re definitivamente dal mercato. Che
in teoria, proteggere i consumatori
«Certo, attraverso la vera trasparen-
cosa accadrà secondo lei?
dai potenziali conflitti d’interesse
za, un concetto che ai politici non pia-
«Questa nuova normativa è poco
che gli intermediari finanziari po-
ce. Dichiarare in modo chiaro chi fa
pratica e irrealistica: la sua unica fun-
trebbero incontrare nella loro atti-
che cosa dovrebbe essere sufficiente
zione è distruggere i servizi finanzia-
vità, ma in realtà la nuova norma è
a prevenire efficacemente i possibili
ri dell’Ue, senza contare che i consu-
stata creata dall’Fsa per protegge-
conflitti d’interesse».
matori non sono interessati a queste
re il monopolio dei “too big to fail”,
norme: vogliono più lavoro e meno
come è stato spiegato chiaramente
Negli ultimi mesi si è assistito alla que-
tasse! In sintesi tra 200 mila e 250 mi-
da Sharon Bowles, presidente della
relle tra lei e Barnier. Oggetto del con-
la advisor a livello europeo potrebbe-
Commissione europea per gli affa-
tendere sono, ancora una volta, le com-
ro lasciare il mercato. Questo è quel-
ri economici e monetari. La Rdr e
missioni sui prodotti distribuiti dai pro-
lo che Barnier chiama favorire lo svi-
tutto il copia-incolla inventato da
fessionisti dell’advisory finanziaria e i
luppo delle piccole e medie imprese
Michel Barnier, commissario euro-
requisiti per potersi fregiare del titolo di
del Vecchio continente».
peo per il mercato interno e i servi-
consulenti indipendenti. Secondo lei co-
zi, e dal suo team prendono di mi-
me si concluderà l’iter della riforma eu-
ra solo gli intermediari finanziari
ropea sulla consulenza finanziaria?
più piccoli, lasciando che le grandi
«Non avrà nessun risultato, perché lo
banche continuino la loro attività
tsunami delle nuove normative è so-
come sempre. È una legislazione
lo una cortina di fumo per nasconde-
ingiusta e sbilanciata, che è stata
re al pubblico i veri problemi, che so-
molto criticata dal Parlamento eu-
no causati esclusivamente dai deficit
ropeo, come ha già denunciato
degli stati membri».
I
Febbraio 2013
45
Promotori&Consulenti Parla Nicola Ronchetti, business director di GfK Eurisko
Cosa vogliamo dalle società prodotto Dalla ricerca condotta tra 1.900
a cura di Massimiliano D’Amico
professionisti delle principali reti, in-
I
n questi anni il numero degli
tervistati tra il giugno e il luglio scor-
strumenti
a
so, emerge che se la filosofia multi-
d’investimento
disposizione dei promotori finan-
brand sembra ormai fare parte del
ziari è cresciuto esponenzialmente.
bagaglio dei promotori, per quanto
Per effetto delle dinamiche del mul-
riguarda l’offerta forse è giunto il
tibrand, alla fine del terzo trimestre
momento del “meno è meglio”. «Da
2012 la valorizzazione dei prodotti
diversi anni», sottolinea Nicola Ron-
delle case terze distribuite dalle
chetti, business director GfK Eurisko,
società iscritte ad Assoreti ammon-
«monitoriamo il mondo della promo-
tava a 49,4 miliardi, con un’inciden-
zione finanziaria e uno degli aspetti
za sul portafoglio dei promotori pari
più importanti delle nostre analisi ri-
al 27,2%, in forte crescita rispetto al
guarda il numero delle società pro-
multibrand sembra ormai fare
16,4% registrato nel 2006. Basti pen-
dotto che i professionisti vorrebbero
sare che in Italia i professionisti della
avere in portafoglio. Ebbene, dopo
parte del bagaglio dei promotori,
consulenza finanziaria possono fare
anni in cui questo numero è andato
Da una ricerca condotta tra 1.900 professionisti delle principali reti emerge che, se la filosofia
per quanto riguarda l’offerta forse è giunto il momento del “meno è
affidamento
13.033
prodotti
(fonte Lipper, fine 2011), mentre in Europa si contano 35.364 strumenti emessi da oltre 2.700 asset manager. L’innovazione di prodotto, sostenuta dalla
meglio”. Nel 2012 è sceso infatti il
su
concorrenza, ha
generato
un’offerta ricca, completa, ma forse in eccesso rispetto alla domanda? A
numero ideale delle sgr con cui gli
questo e ad altri interrogativi cerca
advisor vogliono collaborare. Anche
Giunto alla XI edizione, il report
le performance degli strumenti hanno visto scendere clamorosamente il proprio appeal 46
Febbraio 2013
di rispondere il Pf Monitor 2012. annuale realizzato da GfK Eurisko, monitora e fornisce interessanti indicazioni sul posizionamento dei principali player della consulenza finanziaria, analizzando nel dettaglio il rapporto tra i promotori e le società
NICOLA RONCHETTI, BUSINESS DIRECTOR
di gestione.
GFK EURISCO
«
»
Il consulente finanziario italiano è principalmente un gestore della relazione con il cliente e il fatto che ci siano molte,a volte troppe,case prodotto tende a complicargli la vita
via via crescendo, per la prima volta
non sono rimasti per nulla sorpresi di
mente i pacchetti costruiti e utilizza-
nel 2012 si è assistito a una chiara in-
questo trend. Le ragioni avanzate per
ti dai propri promotori finanziari e
versione di tendenza. Se nel 2009 i
spiegare la contrazione del numero
per questo motivo tendono a ridurre
promotori finanziari testimoniavano
delle società prodotto che i promoto-
il numero degli strumenti a loro di-
la volontà di operare con quattro-cin-
ri vogliono avere in portafoglio, sono
sposizione. Oltre a questi due fattori,
que case prodotto (4,4 nel dettaglio),
essenzialmente due».
inoltre, va considerata la variabile
nel 2010», conferma Ronchetti, «que-
La prima è che i promotori finan-
tempo. «Il lavoro dei promotori», sot-
sta cifra è quasi raddoppiata (7,8), per
ziari italiani non sono propriamente
tolinea Ronchetti, «è oggi sempre più
toccare l’anno seguente, quando si è
asset manager o lo sono in misura mi-
dinamico e richiede costanza, impe-
registrato il balzo più grande in avan-
nore rispetto ai loro omologhi anglo-
gno e disponibilità. Secondo una ri-
ti, quota 12. Nel 2012, invece, si è assi-
sassoni, forse più avvezzi a lavorare
cerca condotta da GfK Eurisko, la
stito a una frenata e il numero ideale
con le grandi case prodotto interna-
giornata tipo del professionista si di-
delle sgr con cui i professionisti vor-
zionali. «Il consulente finanziario ita-
vide tra la gestione dei clienti acqui-
rebbero collaborare è sceso a 11».
liano», chiarisce Ronchetti, «è princi-
siti, cui dedica il 44% del suo tempo,
«Il dato mi ha un po’ sorpreso»,
palmente un gestore della relazione
la ricerca dei nuovi clienti (19%), la ge-
ammette Ronchetti. «Mi sarei aspet-
con il cliente e il fatto che ci siano mol-
stione delle questioni operative e bu-
tato che il numero sarebbe tenden-
te, a volte troppe, case prodotto più
rocratiche con la mandante (18%) e
zialmente cresciuto fino ad arrivare a
che a favorirlo tende a complicargli la
l’attività di formazione (18%)».
circa 25 società prodotto, per poi sce-
vita».
Per potere essere realmente effi-
mare leggermente nel tempo. Que-
L’altro elemento utile a interpre-
cienti i promotori devono, dunque,
st’anno per la prima volta, invece,
tare il perché di questo calo riguarda
sapere gestire l’agenda, dosando sa-
questo trend si è interrotto». I motivi?
le strategie adottate dalle reti. In que-
pientemente i tempi e le priorità del
«Quando ho condiviso il risultato del-
sta fase, specialmente le più grandi
proprio lavoro. E trovare all’interno di
la nostra analisi con le reti, i manager
preferiscono monitorare maggior-
una giornata lavorativa, che spesso
Febbraio 2013
47
Promotori&Consulenti Parla Nicola Ronchetti, business director GfK Eurisko
48
non termina con l’arrivo a casa, il
28%. In questi 12 mesi la performance
prevedibilmente destinati a uscire
tempo per leggere le factsheet di un
dei prodotti ha visto dunque scende-
dal portafoglio dei promotori, la-
nuovo asset manager diventa parti-
re clamorosamente il proprio appeal.
sciando spazio alle società che prima
colarmente complicato. «È evidente»,
«Nel Pf monitor del 2011 la percentua-
venivano considerate satellite».
chiarisce Ronchetti, «che i promotori
le dei professionisti che considerava il
In linea generale, secondo l’esper-
finanziari italiani idealmente hanno
rendimento un fattore molto impor-
to, esistono due ordini di variabili in
un numero fisiologico, in questo mo-
tante era infatti pari al 74%». È chiaro,
grado di aumentare l’appeal delle
mento 11, di asset manager con cui
secondo Ronchetti, che la performan-
sgr. «Un primo livello», chiarisce Ron-
preferiscono lavorare. Tendenzial-
ce di prodotto rappresenta comun-
chetti, «è costituito dalle cosiddette
mente scelgono una casa leader in
que il fattore centrale nelle scelte dei
variabili hard, come ad esempio, la
un singolo prodotto, settore o area
promotori, però in questa fase conta
qualità dei gestori, i rendimenti otte-
geografica, evitando di avere in por-
più la credibilità e la qualità della
nuti, la capillarità della distribuzio-
tafoglio doppioni, ovvero strumenti
consulenza di chi propone il prodotto.
ne (quanto più sei distribuito, mag-
con strategia e performance simili».
Un altro concetto molto semplice, ma
giormente sei conosciuto), la pene-
Quali sono tuttavia i fattori che i
illuminante, che emerge dall’analisi
trazione nel mercato. Poi, esiste
professionisti considerano nel sele-
condotta da GfK Eurisko, è che le so-
idealmente un secondo livello di fat-
zionare gli asset manager da inserire
cietà capaci di conquistarsi posizioni
tori di successo legati alla forza del
in portafoglio? Diversamente da
dominanti nelle scelte dei promotori
brand, all’affidabilità, alla credibilità,
quanto si possa credere, la perfor-
non possono, tuttavia, contare su ren-
alla capacità d’innovazione. Tutte
mance dei prodotti non è in cima ai
dite di posizione o dormire sonni
caratteristiche che non dipendono,
desideri dei promotori. Il 70% circa
tranquilli.
certo, dalle filiali locali o dal country
degli intervistati, infatti, ritiene mol-
Perché se la società top nella per-
head presente in Italia, ma dalle stra-
to importante la qualità dell’offerta,
cezione dei professionisti non è più in
tegie adottate dalla casa madre»,
ovvero la disponibilità del servizio e
grado di esaudire le loro richieste,il ri-
rileva l’esperto.
del supporto offerto dalle case pro-
schio di uscire da questo club ristret-
Trovano poi spazio, nell’analisi di
dotto, mentre assegna alla perfor-
to, formato, come abbiamo visto, da
Ronchetti, alcune variabili soft, che ri-
mance, all’esclusività e alla specializ-
appena 11 membri, è concreto e im-
guardano principalmente la qualità
zazione dei prodotti e al ritorno eco-
mediato. Senza tralasciare che per
del personale che si interfaccia con i
nomico una predilezione minore pa-
ognuna delle società in uscita ce ne
promotori, il materiale marketing
ri, rispettivamente, al 61%, al 40% e al
sono almeno cinque pronte a suben-
utilizzato dalle sgr, il loro sito, i road-
trare. Un po’ come un gioco che si fa-
show organizzati sul territorio per
ceva da ragazzi. Si mettono al centro
aiutare i professionisti nella loro ope-
della stanza alcune sedie, una in me-
ratività quotidiana, i gadget distri-
no rispetto ai giocatori, si accende lo
buiti agli eventi. «Avere dall’altra
stereo e inizia la musica. Quando s’in-
parte un interlocutore preparato
terrompe, tutti si devono sedere. Chi
rappresenta per i promotori un im-
rimane in piedi esce dal gioco. «Nel
portante plus, così come lo sono la
caso delle sgr, manca il fattore sorpre-
consulenza e la formazione offerta
sa rappresentato dalla musica», sot-
dall’asset manager. «In un mercato
tolinea Ronchetti, «ma vanno consi-
complesso come l’attuale», conclude
derate altre variabili più importanti
Ronchetti, «le sgr dovrebbero cercare
come il track record e la credibilità. Al
di rimanere il più possibile impresse
primo storno del mercato gli asset
nelle menti dei promotori, rendendo-
manager core che hanno sbagliato le
si riconoscibili nel mare magnum
previsioni o l’asset allocation sono
rappresentato dall’offerta».
Febbraio 2013
I
Fondi azionari Il Giappone
La riscossa del peggiore? Tokyo negli ultimi cinque anni è stata lapiazza più negativa tra i paesi sviluppati e non ha partecipato a nessuna delle riprese borsistiche che si sono succedute nel frattempo. Negli ultimi mesi, però, ci sono stati forti segni di risveglio, dovuti soprattutto alla svalutazione dello yen portata avanti dalla Banca centrale e all'attesa per le riforme strutturali promesse dal nuovo governo l mercato azionario giapponese è stato uno dei peg-
I
50
di Rocki Gialanella
IL NUOVO RUOLO DELLA BOJ
giori listini degli ultimi cinque anni, con un calo del
L’economia giapponese non è ancora riuscita a lasciarsi al-
45% rispetto al picco raggiunto nel 2007. Il listino ha
le spalle la profonda crisi finanziaria, iniziata nei primi an-
sottoperformato tutti i principali indici negli ultimi
ni ‘90, che ha trascinato il paese in una spirale deflazioni-
cinque anni e, mentre i listini dei paesi sviluppati e la
sta. Il neopremier Shinzo Abe, già primo ministro tra il
maggior parte di quelli emergenti hanno recuperato posi-
2006 e il 2007, ha presentato un piano di riforme econo-
zioni rispetto alla crisi del 2008, il Topix è ancora sotto del
miche che include una revisione del ruolo ricoperto della
45% in yen rispetto ai massimi del novembre 2007. Il Giap-
Banca centrale del Giappone. Tra i punti più discussi della
pone non ha partecipato ai rally azionari successivi alla cri-
proposta di Abe troviamo l’introduzione di alcune limita-
si, come quelli del 2009, 2010 o 2012. Inoltre, mentre le
zioni all’indipendenza dell’istituto responsabile della poli-
borse hanno accolto positivamente il Qe3 a settembre,
tica monetaria nazionale.
quella di Tokyo ha continuato a ristagnare, nonostante al-
Nei fatti, Abe punta a fissare un obiettivo d’inflazione al
cune misure di quantitative easing introdotte dalla Bank of
2% e a dare vita a un accordo che miri al rafforzamento
Japan (Boj). Negli ultimi tre anni il paese è stato ulterior-
della cooperazione tra l’esecutivo e la Boj, mediante la re-
mente penalizzato da alcuni problemi: la forza della divisa,
visione delle leggi che regolano l’operato di quest’ultima.
una serie di catastrofi naturali e lo stallo politico.
L’altra proposta d’urto della formazione politica guidata da
Di conseguenza, dopo un paio di false partenze, gli inve-
Abe (il Pld) si basa sull’indebolimento pilotato della divisa
stitori sembrano avere rinunciato al Giappone, di gran lunga
locale attraverso la creazione di un fondo pubblico-priva-
il listino meno amato e più sottopesato. Nonostante ciò, al-
to da utilizzare per l’acquisto di valuta estera.
cuni segnali di ottimismo si sono materializzati durante la
Diversi accademici che studiano da tempo la politica
settimana del 16 novembre, dopo l’annuncio delle elezioni
della Boj hanno espresso un parere favorevole a questo
anticipate in dicembre. Il cambio politico imposto dal risul-
progetto, perché l’istituto ha collezionato una tale serie di
tato elettorale, la svalutazione dello yen e le aspettative per
fallimenti da indurre a pensare che sia più opportuno ri-
le mosse del nuovo esecutivo, stanno supportando da qual-
portare il suo operato sotto il controllo del ministero del-
che settimana la performance del listino azionario locale.
le finanze. In altre parole, il tema dell’indipendenza della
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
«
Il costo del
denaro da molti anni ai minimi storici e il quantitative
easing non sono riusciti a fare ripartire l’economia e a
»
bloccare la deflazione
Boj appare giustificato dal fatto che l’operato indipenden-
naro allo 0,1%). Nel terzo trimestre, l’economia giappone-
te non ha offerto risultati tangibili negli ultimi lustri.
se è ricaduta in recessione, la seconda in quattro anni, con
Fino a poco tempo fa, l’indipendenza delle banche
una contrazione del Pil del 3,5% rispetto al trimestre pre-
centrali è stata difesa come uno degli assiomi intoccabili a
cedente e la variazione dei prezzi al consumo registrata in
tutela degli equilibri interni dei paesi industrializzati ed
ottobre è stata negativa (-0,4%).
evoluti. Una conferma dell’importanza di questo assioma
L’operazione target inflation non è esente da rischi. Nel
era arrivata l’anno scorso, quando l’Unione Europea e il
caso in cui la banca centrale dovesse iniettare liquidità nel
Fondo Monetario Internazionale hanno optato per la so-
sistema per innescare una crescita dell’inflazione, come
spensione delle negoziazioni con il governo ungherese su
proposto da Abe, si potrebbe verificare una débacle del
un programma di aiuti finanziari da concedere in cambio
mercato dei bond, un evento molto grave per un paese che
dell’abbandono di variazioni normative che avrebbero
ha un ratio debito/Pil del 200%.
messo a rischio l’autonomia della banca centrale. Tuttavia, la durata e l’intensità dell’attuale crisi sembrano avere
ANCORA TASSI PROSSIMI ALLO ZERO?
messo in discussione anche l’ortodossia della politica mo-
Il costo del denaro, da molti anni ai minimi storici, e il
netaria. L’inflazione non è più un tabù e sono sempre più
quantitative easing non sono riusciti a fare ripartire l'eco-
numerosi i banchieri centrali che si dicono disposti a con-
nomia e a bloccare la deflazione. Dal 1953 al 1973, un
sentire variazioni più marcate dei prezzi al consumo e a
Giappone ancora da ricostruire registrò un tasso di cresci-
cercare alternative al tasso d’inflazione per fissare i tassi di
ta medio annuo del 9%. Dal 1974 al 1990, la crescita me-
riferimento.
dia annua del prodotto interno lordo si ridimensionò al
In seno alla Boj, il dibattito sulla revisione al rialzo del target inflation è già in corso. Nella riunione di ottobre,
4,2%. Dal 1991 ai giorni nostri, l’incremento medio è stato di appena lo 0,5%.
due consiglieri hanno espresso la necessità di adottare una
Che cosa è andato male? Perché una nazione che è riu-
politica monetaria più aggressiva. In questa fase, la Boj è
scita a creare dal nulla diverse aziende leader a livello pla-
l’unica banca di un paese industrializzato ad avere tassi
netario, provvista di una forza lavoro tra le più qualificate
d’interesse reali positivi (pur mantenendo il costo del de-
e propensa a operare in maniera disciplinata e rispettosa
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
51
Fondi azionari Il Giappone
delle regole ha intrapreso il sentiero del declino? Il punto più alto del lungo trend di crescita è stato toccato nel 1989, quando le quotazioni degli immobili hanno raggiunto livelli da record e l’indice principale della borsa di Tokyo raggiunse il suo massimo storico a quota 39.000. Nel 2007, il listino azionario domestico ha messo a segno un progresso che lo ha portato a recuperare quota 18.000 punti, ma, dopo avere toccato questo livello, ha nuovamente cominciato a perdere terreno fino a circa 9.000 del periodo pre-elettorale. Da quando, più di 20 anni fa, è scoppiata la bolla immobiliare, i politici hanno continuamente fallito nella ricerca di soluzioni basate quasi esclusivamente sulla leva monetaria e fiscale. Nel frattempo, il cambio dello yen si è apprezzato da quota 227 sul dollaro del 1983 a circa 78. Molti esperti sostengono che un cross adeguato dovrebbe attestarsi a 130 yen per dollaro. La rivalutazione della moneta ha aiutato ben poco a ridurre il cronico surplus di bilancia dei pagamenti accumulato dal paese. Basti pensare che il Giappone resta il più grande possessore di Treasury bond, i titoli di stato statunitensi. Nel frattempo, la rivalutazione della divisa è stata accompagnata da una brutale deflazione. La caduta dei
Bernanke, allora docente a Princeton, scriveva che la poli-
prezzi ha avuto pesanti ripercussioni in termini di distru-
tica monetaria nipponica sembrava paralizzata e che que-
zione della ricchezza. Gli stimoli monetari adottati se-
sta paralisi era in parte autoindotta.
guendo la modalità stop and go hanno rappresentato so-
Secondo alcuni economisti, l’inefficacia delle misure di
lo un leggero palliativo. I prezzi al consumo si sono con-
politica monetaria (tassi prossimi allo zero) è dovuta al
tratti in sei degli ultimi dieci anni.
persistere di una situazione in cui le imprese e le famiglie
Non è chiaro il percorso che ha portato il paese a ca-
non desiderano indebitarsi. Questi esperti sostengono che
dere nella trappola della deflazione. I governi che si sono
una spinta per l’economia del paese potrebbe arrivare so-
succeduti alla guida della nazione hanno cercato con ri-
lo da massicci stimoli fiscali tali da fissare un floor al calo
sultati deludenti di liberare il paese dalle sabbie mobili del-
della domanda aggregata. Tuttavia, i detrattori di questa
la deflazione attraverso stimoli monetari, inclusa una lun-
view ricordano che, in passato, questo comportamento ha
ga fase di tassi zero e di quantitative easing. Nel 1999, Ben
fatto impennare il rapporto debito/Pil fino al 200%.
I
Parla Chern-Yeh Kwok, head of Japanese equities e gestore dell'Aberdeen Japanese Equity Fund
Ennesima falsa partenza?
52
I
titoli azionari giapponesi appaiono convenienti, ma agli
conomia, come il debito lordo pari al 200% del Pil, non
investitori si consiglia prudenza. Perché?
sembrano affatto vicini a una soluzione. Il paese sta viven-
«In Giappone, gli investitori hanno assistito a innumere-
do la quinta recessione in 15 anni, chiudendo in contra-
voli false partenze nel corso degli ultimi 20 anni. I pro-
zione addirittura in tre degli ultimi quattro anni, ed è
blemi fondamentali di lungo termine che affliggono l'e-
quindi naturale che il clima sia costantemente pesante. Il
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
I primi 20 fondi azionari Giappone ordinati secondo le performance decrescenti Ytd Fondo
Società
Valuta
% Ytd
%a 1 anno
%a 3 anni
%a 5 anni
Commissione annua di gestione
Japanese Smaller Companies Hedged
Aberdeen Global Sicav
Eur
9,66
32,99
nd
nd
1,5
Japanese Equity Hedged
Schroder International Selection Funds
Eur
9,55
25,02
15,74
-22,16
1,09(Ter)
Japanese Equity Hedged
Vitruvius Sicav
Eur
9,4
22,58
10,59
-21,82
2,5
Japanese Equity Selection
Pictet AM
Eur
9,07
24,43
7,02
-35,25
1,2
Japanese Equity Hedged
Pioneer AM
Eur
8,86
23,42
nd
nd
1,5
Japanese Value Equity Hedged
Invesco AM
Eur
8,72
20,29
nd
nd
1,4
Japanese Equity Hedged
Aberdeeen Global Sicav
Eur
7,49
31,71
25,47
-17,65
1,5
Invest Japanese Smal & Mid Cap
Ing Sicav
Jpy
1,25
2,64
36,76
21,68
2
Japanese Equity
T. Rowe Price Funds Sicav
Eur
1,03
4,84
15,64
-9,31
1
Japanese Equity
Vitruvius Sicav
Eur
0,88
1,11
13,62
1,81
2,5
Japanese Equity Opportunities
Pictet AM
Jpy
0,87
3,95
21,21
8,41
1,2
Horizon Japanese Equity
Henderson Horizon Funds Sicav
Usd
0,75
-1,4
12,81
-1,67
1,2
Japanese Small & Mid Cpas
Lombard Odier Funds Sicav
Jpy
0,55
2,24
3,84
-0,89
1,5
Horizon Japanese Smaller Companies
Henderson Horizon Funds Sicav
Usd
0,27
8,3
38,06
60,28
1,2
Japanese Equity Core
Invesco AM
Usd
0,15
4,081
nd
nd
1,5
Japanese Equity
Morgan Stanley Investments Fund Sicav
Jpy
-0,61
-1,69
nd
nd
2,2
Japanese Equity
Aviva Investor Sicav
Jpy
-1,04
0,98
9,67
-5,97
1
Japanese Equity
Vontobel Fund Sicav
Jpy
-1,14
-2,17
3,4
-12,84
1,25
Japanese Equity
BG Sicav
Eur
-1,16
2,33
-3,59
-19,77
1,9
Japanese Equity
HSBC Global Investment Fund Sicav
Jpy
-1,29
-2,39
3,61
-21,04
2
Fonte: www.fondionline.it
Performance
Meno peggio del previsto Nel complesso, visto il mercato con cui hanno dovuto operare i
resta anche sui tre anni, con un guadagno del 15,74%, mentre
money manager, non è andata così male a coloro che hanno
sui cinque anni, con un borsa che nel frattempo ha dimezzato il
puntato sull’azionario giapponese attraverso un fondo comune
suo valore, la perdita è stata del 22,16%. Ad avere aiutato i
aperto. Il migliore, Japanese Smaller Companies, di Aberdeen
gestori sono stati due elementi: da una parte la forte ripresa
Global Sicav, ha messo a segno una performance del 32,99%
degli ultimi mesi e dall’altra la costante e continua
negli ultimi 12 mesi e del 9,66% dall’inizio dell’anno. Il fondo
rivalutazione dello yen, che ha molto favorito gli investitori
però è abbastanza recente e non ha risultati su un periodo più
stranieri.
lungo. Se si sceglie un prodotto con una storia meno breve e
In ogni caso i prodotti che si sono saputi difendere sono stati
soprattutto meno specializzato, rispetto a uno strumento
diversi e ben sette di essi sono andati sopra il 20% di guadagno
dedicato alle piccole imprese, si trova Japanese equity hedged,
nel corso degli ultimi 12 mesi. Sui cinque anni le perdite sono
di Schroders International Selection Funds, che ha realizzato
state generalizzate, a parte alcuni strumenti che investono sulle
+25,2% a 12 mesi e +9,55% dall’inizio dell’anno. Il segno più
small cap che hanno dato ritorni di buon livello.
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
53
Fondi azionari Il Giappone
Nikkei rimane ostinatamente nel range 8.000-10.000
ampio con società di alto profilo, molte delle quali riscuo-
punti, che rappresenta solo un quarto del suo massimo
tono grande successo nel proprio settore a livello globale.
storico. Detto ciò, però, le società giapponesi hanno con-
Inoltre, il Giappone è un paese che si presta particolarmen-
tinuato a investire, nonostante l'aumento del costo reale
te bene al nostro processo d'investimento, incentrato su
del denaro, l'apprezzamento dello yen e i disastri natura-
un orizzonte di lungo termine e basato su ricerche ap-
li. La disciplina di bilancio è andata progressivamente
profondite sulle singole società».
sostituendo l'eccesso di investimenti e le imprese dispongono oggi di una maggiore liquidità, che in molti casi si CHERN-YEH KWOK, HEAD OF
Quali sono i settori più interessanti secondo voi?
traduce in un aumento dei dividendi. Il mercato giappo-
JAPANESE EQUITIES E GESTORE
«In linea generale, ravvisiamo grandi opportunità nel set-
nese, se analizzato caso per caso, offre opportunità di
DELL'ABERDEEN JAPANESE
tore dei beni di consumo, dove infatti deteniamo una po-
buoni investimenti. È tuttavia azzardato supporre che
EQUITY FUND
sizione di sovrappeso. Tra i titoli in portafoglio, si annove-
dalle elezioni esca una spinta alla crescita».
rano la primaria società produttrice di pannolini Unicharm e le case automobilistiche Toyota Motor e Honda Motor.
Quali aspetti vengono presi in considerazione nella valu-
Crediamo inoltre in Japan Tobacco, che ha una quota do-
tazione degli investimenti in Giappone?
minante nel mercato interno ed è ben posizionata per
«Molto spesso gli investitori disdegnano il Giappone a cau-
trarre vantaggio dall'esposizione ai mercati emergenti.
sa di fattori demografici sfavorevoli e dello stato di males-
Siamo in sovrappeso anche sul comparto sanitario, dove
sere in cui versa l'economia nipponica. La crescita anemi-
non mancano le imprese di alta qualità che vantano posi-
ca, di fatto, non regge il confronto con altri paesi asiatici
zioni di leadership globale. Tra queste figurano Astellas
in forte sviluppo. Da parte nostra, non possiamo che con-
Pharma e Chugai Pharmaceutical, che sono fra le nostre
cordare. La nostra visione delle prospettive macroecono-
partecipazioni maggiori. Infine, abbiamo una predilezione
miche giapponesi non è ottimista. Tuttavia, per chi come
per società del settore tecnologico quali Canon.
noi investe selezionando singolarmente i titoli, il paese vanta alcune prerogative invidiabili: ha una forza lavoro altamente qualificata, know-how tecnico e un mercato
Come hanno influito sulla sua strategia i recenti avvenimenti politici in Giappone? «Dato che abbiamo una strategia buy-and-hold incentrata sulla selezione dei titoli, tendenzialmente non diamo grande peso a notizie e temi top-down, quando si tratta di decidere gli investimenti. Piuttosto, tutta la nostra attenzione è sempre concentrata sui fondamentali societari. Le ponderazioni dei titoli in portafoglio sono specchio della fiducia che nutriamo nelle singole società e nel loro potenziale di lungo periodo. Proprio perché investiamo a lungo termine, il turnover è in genere basso».
Che cosa pensa del target di inflazione proposto dal nuovo governo? «Abe è sotto pressione e vuole dare un incentivo all'economia prima delle elezioni per la camera alta a luglio, considerate da più parti una sorta di test per la nuova amministrazione. I suoi piani per rivitalizzare l'economia hanno indubbiamente galvanizzato i mercati azionari, ma tanto ottimismo potrebbe essere mal riposto. Alcuni personaggi influenti del partito intralceranno il cammino della coali-
54
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
zione verso riforme decise e audaci. Oltretutto, è ancora da stabilire quanto Abe sia effettivamente in grado di fare. Era già stato premier oltre cinque anni fa per una legislatura terminata prematuramente e la sua leadership non aveva lasciato tracce significative».
I
A colloquio con Shogo Maeda, head of japanese equities di Schroders
L’internazionalizzazione è il punto di forza Q
uali fattori ritenete che possano avere un ruolo di
me sul tasso di cambio yen/dollaro. Il mercato del Sol le-
supporto al mercato azionario nipponico?
vante beneficerà dell'intesa raggiunta dai politici america-
«Le aziende giapponesi stanno crescendo a livello globale.
ni sul fiscal cliff. Il graduale calo della crescita della Cina
L'attività di fusioni e acquisizioni (M&A) nel paese ha toc-
nel 2012 ha influenzato negativamente il Giappone, dato
cato livelli record. Le aziende giapponesi hanno un vantag-
che questo paese è il principale fornitore estero di beni
gio competitivo e sono maggiormente esposte ai mercati
della Cina. Il 2013 tuttavia appare più positivo grazie ai se-
internazionali. Questi fattori potrebbero generare un'in-
gnali di ripresa ciclica. Gli investimenti in infrastrutture so-
versione di tendenza nel 2013. Malgrado l'apatia degli in-
no cresciuti. L'aumento degli impieghi di capitale favorirà
vestitori, il mercato giapponese presenta un buon valore
la ripresa dell'economia cinese. Inoltre la recente disputa
intrinseco. Le aziende sono molto più solide, rispetto a
sulle isole del Mar della Cina orientale tra la Cina e il Giap-
quanto immaginato dagli investitori globali. Nel 2004 cir-
pone ha raffreddato i rapporti commerciali tra i due pae-
ca il 70% dei profitti operativi delle società giapponesi de-
si. Tuttavia con i nuovi governi e la nuova leadership in en-
rivava dalle aziende nazionali. Ora le imprese realizzano
trambi i paesi, il rapporto tra le due potenze asiatiche mi-
più della metà dei loro profitti all'estero. Un buon numero
gliorerà nei prossimi mesi».
di società rivela un valore considerevole grazie alle operazioni estere di M&A. Inoltre le company nipponiche hanno
Come valutate l’operato della Boj?
ridotto fortemente il debito nei bilanci nel corso degli ul-
«Il programma di acquisto degli asset da parte della Bank
timi 20 anni. Grazie al buon stato dei sistemi bancari in
of Japan, ovvero il quantitative easing giapponese, è di-
Giappone, soprattutto rispetto all'Europa, la capacità di fi-
ventato molto più accomodante nel 2012. L'impatto sui
nanziare l'attività di M&A tramite il debito è maggiore, da-
mercati tuttavia è stato debole. L'economia del Sol levan-
to che favorisce la redditività del capitale proprio».
te necessita di uno stimolo politico che potrebbe arrivare dal nuovo esecutivo, forte di una vittoria netta. La porta-
Come si spiega l’apatia degli investitori internazionali
ta del Qe, rispetto alla banche centrali occidentali, ha avu-
con le valutazioni, apparentemente convenienti, del mer-
to un impatto minore perché gli asset acquistati erano so-
cato di Tokyo?
prattutto obbligazioni a scadenza breve. La situazione po-
«Lo slancio economico globale è debole e questo fatto ge-
trebbe migliorare nel 2013, dato che l'incarico del gover-
nera una forte preoccupazione per gli investitori sul mer-
natore della Bank of Japan, Shirakawa, oppositore del
cato giapponese. Esternamente il maggiore elemento d'in-
quantitative easing, termina la prossima primavera e la Boj
SHOGO MAEDA,
fluenza rimane la crescita economica americana, che im-
nominerà membri propensi a una politica monetaria più
JAPANESE EQUITIES DI
patta sulla produzione manifatturiera nipponica, così co-
espansiva nel corso dei prossimi 12 mesi».
I
HEAD OF
SCHRODERS
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
55
Consensus L’Europa
Good and bad news Il quadro continentale è estremamente contraddittorio: l'Eurozona è ancora in contrazione, ma in misura minore rispetto a ottobre. La Germania dà segni di ripresa, ma resta in territorio negativo. Nello stesso tempo la Francia manifesta pesanti difficoltà. I consumi appaiono in diminuzione, ma dagli Usa e dall'Asia, che sono in miglioramento, arriva una discreta spinta. In questo contesto le quotazioni azionarie, specie dopo i primi due mesi dell'anno poco entusiasmanti, sono giudicate da saldo. Per di più c'è abbondanza di liquidità Europa oggi è una completa incognita. Dati,
di Boris Secciani
49,8, un valore comunque in netta ascesa rispetto a 46 re-
umori, financo l'andamento dei mercati sono
e David Tonello
gistrato a dicembre.
L’
56
contraddittori. Se esaminiamo i recentissimi
Nello stesso tempo, però, la Francia sembra precipita-
dati economici, vediamo che il quadro è
ta nella recessione fonda, con il peggiore deterioramento
variegato: ad esempio il Pmi di Markit su
a gennaio degli ultimi quattro anni: è calata a un ritmo
gennaio ha mostrato che l'Eurozona è ancora in contra-
ben superiore rispetto a Spagna e Italia. Poche news in ro-
zione. Questa recessione, però, è risultata in netto rallen-
sa sembrano arrivare anche dai consumi, con le vendite al
tamento rispetto ai minimi degli ultimi quattro mesi regi-
dettaglio dell'Eurozona che a dicembre sono scese del
strati nell'ottobre del 2012. Infatti il valore complessivo
3,6% su base annuale.
è risultato pari a 48,6 (50 è la soglia che separa contra-
L'Europa, comunque, seppure in maniera contradditto-
zione ed espansione), in rialzo rispetto alla prima lettura,
ria, non è sfuggita all'ottimismo generale: mentre Obama
che vedeva quest'aggregato a 48,2. All'interno del dato
si preparava a un secondo mandato, nominando Jack Lew
generale si nota che il comparto dei servizi tedesco ha
nuovo ministro del Tesoro, probabilmente destinato a non
ripreso una forte espansione, crescendo ai valori massimi
essere meno importante dell'uscente Tim Geithner, i mer-
degli ultimi 19 mesi.
cati europei partecipavano al rally planetario, favorito an-
Senza dubbio si è fatto sentire l'effetto dell'abbondan-
che da un nuovo vigore asiatico. Questo processo sembra
te liquidità che si è riversata sul sistema bancario teutoni-
essersi interrotto nella prima settimana di febbraio, quan-
co, a causa della quasi disintegrazione dei mercati dei ca-
do gli indici di Francia e Germania hanno perso di fatto tut-
pitali della periferia europea. Allo stesso tempo il fonda-
ti i guadagni del 2013.
mentale comparto manifatturiero tedesco, per quanto in
A rinnovare il nervosismo vi sono state le pessime no-
miglioramento, rimane in territorio lievemente negativo, a
tizie provenienti ancora una volta dalla periferia. Gli scan-
FONDI&SICAV/Novembre 2012
«
Il panorama
economico
e finanziario europeo è tuttora un campo minato ben lontano dall’essere stato
»
messo in sicurezza
dali politici in Spagna e la seria possibilità di un nulla di
Allo stesso tempo probabilmente notizie come que-
fatto come risultato delle elezioni italiane si sono som-
ste non sono in grado da sole da mettere in discussione
mati ai casi Monte Paschi, Saipem e Finmeccanica nel
l'appetito per il rischio da parte degli investitori interna-
nostro paese. Questi avvenimenti hanno all'improvviso
zionali, vogliosi di occasioni value con elevato premio al
fatto ricordare agli investitori che il panorama economi-
rischio. In questo ambito i listini equity europei sembra-
co e finanziario europeo è tuttora un campo minato, ben
no quasi una scelta obbligata, visto il grado di sottova-
lontano dall'essere stato messo in sicurezza. Non sor-
lutazione che spesso presentano.
prende che lo spread fra Btp decennali e Bund si sia riaffacciato sopra la soglia di 300.
Non sorprende dunque quanto riportato da Maria Paola Toschi, market strategist di Jp Morgan Asset
Il panel dei gestori e degli analisti Gerhard Aigner, managing director gestione fondi di Raiffeisen Capital Management; Davide Albani, responsabile fondo Gestnord Azioni Europa di Sella Gestioni; Francis Ellison, european equities investment specialist di Threadneedle Investments; Stefano Ghiro, equity portfolio manager di Allianz Global Investors; Michel Leblanc, portfolio manager di Lo Funds Eurozone Small & Mid Caps di Lombard Odier Investment Managers; Philippe Lecoq, deputy director e co-head of european equities di Edmond de Rothschild Asset Management; Patrick Moonen, senior equity strategist di Ing Investment Management; Herbert Perus, head of global equities di Raiffeisen Capital Management; Pierre Puybasset, portavoce di Financière de l’Echiquier; Raj Tanna, equity strategist Emea di Jp Morgan Private Bank; Team di analisti di Barclays Capital; Team di global research del private banking di Credit Suisse; Gilles Guibout, gestore del fondo Axa Wf Framlington Eurozone di Axa Investment Managers; Maria Paola Toschi, market strategist di Jp Morgan Asset Management; Britta Weidenbach, gestore azionario Europa di Dws investments.
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
57
Consensus L’Europa
Management: «In questo contesto i titoli europei
Non molto diversa anche la risposta del team di ana-
potrebbero essere favoriti, perché i mercati azionari del
listi di Barclays Capital: «Le valutazioni sono più interes-
Vecchio continente sono stati abbandonati negli anni
santi nell'Eurozona, rispetto agli Usa; peraltro i rischi im-
scorsi e le loro azioni sono sottopesate nei portafogli
mediati, a livello politico e di risultati aziendali, appaio-
dei gestori globali. Ci sono già i primi segnali di ripo-
no più elevati in America».
sizionamento dei flussi verso queste piazze equity. Se
I prossimi mesi serviranno a dirci se l'Europa è oggi
la fase di fiducia persiste, ci aspettiamo che questo
uno scrigno di gemme a prezzi da occasionissima o se
movimento possa proseguire in maniera ancora più
raggiungere il tesoro risulterà ancora impossibile, per via
decisa».
delle bombe disseminate qua e là.
I
Quale livello di valutazione presentano le azioni europee (Stoxx 600)? Sottovalutate, fair value o sopravvalutate?
Una sanguigna positività opo le considerazioni iniziali, non sorprende che
D
sulle valutazioni del listino europeo ci sia una sanguigna positività: le azioni sono decisamente
poco costose, sia rispetto alla loro media storica, calcolata con vari indicatori, sia a confronto con altre piazze in giro per il pianeta. Indicativa la sintesi di Stefano Ghiro, equity portfolio manager di Allianz Global Investors: «Con un multiplo prezzo/utili atteso di poco superiore a 12, il mercato europeo non appare sopravvalutato sia rispetto alla propria media storica sia in rapporto alle valutazioni di altri mercati, quali quello americano, che attualmente viene pagato poco meno di 14 volte gli utili. Inoltre, il listino azionario europeo, includendo un dividend yield atteso del 3,6%, risulta assai attraente, anche se comparato alla media dei rendimenti obbligazionari». Non troppo diversa appare l'analisi di Pierre Puybasset, portavoce di Financière de l’Echiquier: «Secondo noi, le azioni europee rimangono sottovalutate. Gli indici sono al momento più bassi rispetto all’inizio del 2008 (-20 % sullo Stoxx600), mentre i loro equivalenti Usa so-
A fair value
50%
no in rialzo (+2% sull'S&P500). Peraltro, il premio al ri-
qualche voce di prudenza si fa sentire. Fra costoro
schio sulle azioni, che è sempre stato a livelli record du-
Gerhard Aigner, managing director della gestione fondi
rante la crisi della zona euro, comincia a malapena a
di Raiffeisen Capital Management: «In una prospetti-
scendere. Questo movimento dovrebbe permettere ai
va di medio-lungo termine, riteniamo che i livelli attua-
mercati europei di crescere senza avere la necessità di un
li di valutazione siano ancora attraenti. Hanno un signi-
miglioramento dello scenario economico».
ficativo potenziale di rialzo, se comparati al resto del
Se è vero che un forte miglioramento dell'economia 50%
Sottovalutate
58
europea non è per il momento necessario per permet-
mondo, soprattutto se gli utili societari ritorneranno a crescere nella zona euro».
tere all'equity continentale di chiudere, almeno parzial-
Più esplicito da questo punto di vista appare Davide
mente, il gap di valutazioni con quello statunitense,
Albani, responsabile fondo Gestnord Azioni Europa di
molto però dipenderà dall'andamento degli utili. Qui
Sella Gestioni: «In termini di price/earning, l’azionario
FONDI&SICAV/Novembre 2012
europeo è ancora sottovalutato, rispetto alle media sto-
tanto prevediamo una nuova espansione dei multipli di
rica degli ultimi 20 anni (quota circa 12 volte gli utili at-
valutazione, in quanto il price-to-book è sotto la media
tesi per fine anno, contro una media di oltre 14), anche
storica, mentre, con un P/E intorno a 11x, il potenziale
se parte di questo sconto è giustificato dal fatto che sarà
per rimettersi in pari è molto ampio. Ad ogni modo, af-
difficile replicare la performance a due cifre (oltre il 10%
finché ciò avvenga, bisognerà che si rispettino determi-
di crescita degli utili aggregati) del passato, in un conte-
nate condizioni. Innanzitutto sarà necessaria una dimi-
sto di deleveraging del mondo occidentale dopo gli ec-
nuzione del premio al rischio, processo che è già iniziato
cessi sul debito dell’ultimo decennio».
la scorsa estate. In secondo luogo le operazioni di finan-
Affinché questo processo di normalizzazione dei cor-
za straordinaria stanno riprendendo vigore: pensiamo in-
si delle azioni europee possa dispiegarsi, alcuni elementi
fatti che vi sia la seria possibilità di un ritorno del M&A.
dovranno allinearsi. Interessante al proposito il ragiona-
Grazie a bilanci ricchi di liquidità, le aziende probabil-
mento di Philippe Lecoq, deputy director e co-head of
mente si concentreranno più sulla crescita esterna che su
european equities di Edmond de Rothschild Asset Ma-
quella di tipo organico, che è ancora bloccata. I margini
nagement: «In Europa, la situazione si sta gradualmente
operativi sono già ai massimi, pertanto è necessario cer-
normalizzando e, dopo una prima fase, ad esempio in
care nuove sinergie. Inoltre il processo di deleveraging
Italia, è iniziato adesso il secondo round, con un fattore
pesa sul Roe, il che rappresenta un buon incentivo per
decisivo: una rinnovata attenzione ai fondamentali. Per-
creare valore con le acquisizioni».
I
Quale livello di miglioramento degli utili prevedete per il 2013?
Crescita a due cifre? onostante da questo punto di vista le news non
Come spesso accade quando si cerca di fare previ-
siano incredibilmente splendenti, tutto som-
sioni sull'andamento dei corsi europei, molto dipende
N
mato un certo ottimismo sembra prevalere.
dalle sorprese che il settore finanziario può riservare.
L'opinione diffusa è che la prima metà del 2013 sarà al-
Di ciò appare ben cosciente Stefano Ghiro di Allianz
quanto difficile, con una sostanziale ripresa nella secon-
Global Investors: «Quest’anno gli utili aziendali potreb-
da parte dell'anno. Non mancano comunque divergen-
bero crescere a doppia cifra, oltre il 10%. Molto dipen-
ze sulla crescita complessiva dell'Eps dello Stoxx 600: al-
derà anche dall’andamento degli earning delle banche,
cuni investitori, infatti, non escludono incrementi a
che nel corso del 2013 dovrebbero recuperare in
doppia cifra. Su questa lunghezza d'onda, ad esempio,
maniera significativa».
troviamo Herbert Perus, head of global equities di Raif-
Parole di ottimismo sulle banche sembra spendere
feisen Capital Management: «Ci attendiamo una cre-
Davide Albani di Sella Gestioni: «Prevediamo una cresci-
scita degli utili intorno al 10-15%». Le difficoltà per la
ta aggregata degli utili lievemente inferiore a quella sti-
prima metà dell'anno vengono ricordate da Philippe Le-
mata dal consensus per il 2013 (+10%), diciamo in un
coq di Edmond de Rothschild Asset Management: «An-
range tra il 5% e il 10%. Lo sviluppo sarà trainato in par-
che se ci aspettiamo un nuovo round di revisioni al ri-
ticolare dal settore finanziario (oltre il 20% di incremen-
basso per le stime degli utili 2013, questo trend dovreb-
to atteso) e da alcuni segmenti ciclici e sarà favorito an-
be stabilizzarsi prima o poi durante l'anno. La bassa cre-
che dalla buona esposizione che alcune società europee
scita non è in conflitto con una performance positiva
hanno verso l’area dei paesi emergenti».
del mercato azionario europeo. Crediamo nel rerating in
Infine crescita robusta vede anche Michel Leblanc,
corso e in una forte persistenza dei dividendi. L'attività
portfolio manager di Lo Funds Eurozone Small & Mid
di M&A dovrebbe essere anch'essa di supporto all'equity.
Caps di Lombard Odier Investment Managers: «Le sti-
Tutto considerato, una performance positiva a due cifre
me di mercato indicano una crescita degli Eps tra l'8% e
è raggiungibile nel 2013».
il 12% per il 2013 e noi stimiamo il 9%. Crediamo che il
Utili stabili o in lieve calo 34%
33%
Crescita a doppia cifra
33%
Crescita a una cifra
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
59
Consensus L’Europa
2013 possa ben vedere il ritorno a situazioni migliori per
mo anche che l’incremento acceleri ulteriormente nel
le società finanziarie, così come per qualche nome decisa-
2014 sulla base di un continuo miglioramento della situa-
mente ciclico. In termini di comparazioni anno su anno, ci
zione macroeconomica globale».
aspettiamo una prima metà in qualche modo difficile, pri-
Infine una certa stagnazione dei profitti per l'anno in corso si aspetta Patrick Moonen, senior equity strategist
ma di un migliore secondo semestre». Non manca comunque chi vede aumenti meno robu-
di Ing Investment Management, anche in questo caso
sti all'orizzonte. Britta Weidenbach, gestore azionario Eu-
però accompagnata da un previsione di successivo miglio-
ropa di Dws Investments, sottolinea: «Una crescita degli
ramento: «In Europa ci attendiamo una crescita degli utili
utili di 6-8 punti percentuali mi sembra ragionevole». E Raj
molto modesta, intorno al 2%. Comunque, ciò implica una
Tanna, equity strategist Emea di Jp Morgan Private Bank,
chiara svolta nella prima metà dell'anno con un'accelera-
fa previsioni similari per il 2013, non difettando però di ot-
zione nella seconda parte. Questo cambiamento sarà gui-
timismo per l'anno successivo: «La nostra aspettativa è una
dato da una crescita globale più sostenuta e da margini
crescita degli utili tra il 5% e il 7% nel 2013. Ci attendia-
operativi stabili».
I
Dove vedete le migliori occasioni?
Ciclici e, a sorpresa, credito ur nella diversità di opinioni e sfumature, sembra prevalere una discreta positività per quanto riguar-
premesse per un passaggio molto consistente del senti-
P
rialzo significativo, siamo dell’idea che sussisterebbero le
da i settori più ciclici dei mercati europei, il che fa
ment a favore delle azioni. Manteniamo pertanto la nostra
da contrasto con le tiepide aspettative riguardanti lo sce-
propensione ciclica a favore dell’equity e prediligiamo set-
nario macroeconomico. Indicativo il parere del team di
tori come i titoli industriali e l’energia, rispetto alle più di-
global research del private banking di Credit Suisse: «A
fensive telecom e utility».
questo proposito, a fronte dello “spending cliff” e con le
La ricca liquidità aziendale piace comunque anche in
elezioni italiane all’orizzonte, potrebbe essere ragionevole
termini di potenziale di dividendi. Maria Paola Toschi di
assistere a un consolidamento del rally nel breve termine.
Jp Morgan Asset Management, sostiene: «I rendimenti dei
Tuttavia, laddove il ciclo economico dovesse continuare a
dividendi sono molto elevati e ciò è un fattore molto posi-
riprendersi almeno negli Usa e in Asia, e, fattore importan-
tivo, soprattutto perché si confronta con livelli di rendi-
te, gli investimenti delle società (considerando le spese in
mento dei Bund (asset privi di rischio) ancora molto con-
conto capitale e le fusioni/acquisizioni) registrassero un
tenuti». In generale la forza finanziaria dei bilanci aziendali è un tema che sembra piacere molto in un contesto comunque destinato a diventare più selettivo, dopo la ripresa
70
generale degli ultimi mesi. Così la pensa Gilles Guibout,
60
gestore del fondo Axa Wf Framlington Eurozone: «Gli 50
investitori non ricercano più un’esposizione azionaria,
40
nonostante le valutazioni basse, ma le alternative sono poche e spesso non liquide. Essere azionista di una com-
30 20
pagnia globale con un bilancio forte e un dividend yield 33%
60%
50%
50%
superiore al tasso pagato per obbligazioni a 7–10 anni, pertanto con una duration più lunga, sembra la scelta più
10
sicura. Di conseguenza, penso che prima o poi gli inve-
0 Finanziari
Ciclici
Value
Altro
stitori dovrebbero privilegiare questi titoli liquidi e di elevata qualità».
60
FONDI&SICAV/Novembre 2012
Un certo interesse sembra suscitare anche l'insieme dei servizi finanziari europei, che, come abbiamo accennato in precedenza, appare a molti in fase di miglioramento, nonostante i recenti scricchiolii italiani. Britta Weidenbach, di Dws Investments, è categorica: «Alcuni finanziari, su una base di forte selettività, appaiono interessanti». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Patrick Moonen, di Ing Investment Management: «Dal punto di vista dei settori, ci piacciono i ciclici e i finanziari». Come detto i ciclici piacciono, anche con una marcata caratterizzazione growth, a patto però che si tratti di aziende che siano, oltre che solide, sganciate dall'andamento dell'economia europea. Su questo tema del decoupling sembra puntare Francis Ellison, european, equities investment specialist di Threadneedle Investments: «Vediamo le opportunità migliori fra quelle aziende che presentano solidi modelli di business, che forniscono loro vantaggi competitivi e un'elevata capacità di imporre i propri prezzi. Spesso queste società sono competitive in tutto il mondo: la loro esposizione al di fuori dei mercati europei le porta a essere in qualche
società sia impegnata in una fase di ristrutturazione e
maniera protette, rispetto allo scadente quadro econo-
ripresa (Clariant, Amer Sports), sia che sia soggetta ad
mico prevalente nella maggior parte del continente».
attività di M&A (Ansaldo), o sia stata trascurata dal mer-
Un'analisi non eccessivamente diversa arriva anche da
cato. Inoltre cerchiamo i titoli che beneficeranno di
Michel Leblanc di Lombard Odier Investment Managers:
migliori condizioni di mercato complessive (Vallourec,
«Non vogliamo scommettere su una forte ripresa euro-
CGG Veritas). Infine una menzione per le società espo-
pea: continuiamo a preferire quelle industrie che forni-
ste agli Usa (Arkema, Kerry, Coloplast, Ebro Foods) che
scono elevati tassi di crescita, grazie al sostegno di trend
potrebbero sovraperformare, ma non vanno dimentica-
di lungo periodo. Inoltre cerchiamo aziende dall'interes-
ti nemmeno i nomi esposti agli emergenti (Fuchs, Dksh,
sante profilo di rischio/rendimento. Questo sia che la
Seb, Ipsos, Bic)».
I
Quale potrebbe essere una sorpresa positiva per il 2013?
Magari ci fosse la ripresa! n generale non sorprende constatare come vi sia su
I
te a rischio di venire trascinata verso la periferia europea:
questo argomento la velata speranza che alla fine la
«Una possibile sorpresa positiva sarebbe il verificarsi di
crescita europea possa sorprendere al rialzo. Sicura-
una migliore crescita nella periferia e una Francia che si
mente per tutto il continente sarebbe una forte spinta,
muove più velocemente nel ristrutturare il mercato del
se qualche bagliore di sviluppo potesse arrivare dalla pe-
lavoro». Patrick Moonen, di Ing Investment Management,
riferia europea. Non sorprende pertanto che Stefano
si concentra su un ritorno della crescita creditizia, un ele-
Ghiro, di Allianz Global Investors, si concentri sull'Italia:
mento a dir poco fondamentale, se si vuole sperare di ve-
«Spero in un ritorno di fiducia e di flussi sul mercato ita-
dere prima o poi lo sviluppo riemergere nelle economie
liano». Britta Weidenbach, di Dws Investments, allarga lo
più problematiche del Vecchio continente: «Una sorpre-
spettro e inserisce nel discorso anche la Francia, di recen-
sa positiva sarebbe una ripresa economica ad ampio rag-
Ripresa dell'Eurozona
50%
50%
Forte crescita globale
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
61
Consensus L’Europa
gio in Europa, in cui gli squilibri nella periferia scompaia-
na, difficoltà nel miglioramento dei margini, accumulo
no e la crescita creditizia torni di nuovo positiva».
di liquidità)».
Non manca un contingente di investitori che si con-
Non manca anche chi si affida al ciclo globale per ave-
centrano anche su altri aspetti, derivanti da una norma-
re sorprese al rialzo. Pierre Puybasset, di Financière de l’E-
lizzazione europea. Philippe Lecoq, di Edmond de Roth-
chiquier, afferma: «Una ripresa anticipata potrebbe avve-
schild Asset Management, risponde: «Ci aspettiamo
nire grazie alla buona tenuta della crescita americana e di
un'accelerazione dell'attività di M&A in Europa quest'an-
quella cinese. Peraltro, alcuni paesi della zona euro potreb-
no, dopo un 2012 alquanto scadente. Sarebbe la conse-
bero cominciare a trarre profitto dai loro sforzi di produt-
guenza della normalizzazione della situazione in Euro-
tività». Sulla stessa lunghezza d'onda infine anche Francis
pa con un minore rischio politico e un miglioramento
Ellison, di Threadneedle Investments: «Arriveranno van-
dello scenario macro in qualche momento del 2013. Allo
taggi dall'esposizione ai mercati emergenti e a quello Usa,
stesso tempo sarà positiva qualsiasi azione da parte delle
in cui un miglioramento della situazione economica e del-
aziende ad accettare molte sfide (scarsa crescita inter-
le prospettive è più plausibile».
I
Quale potrebbe essere invece una sorpresa negativa?
Rischio Eurozona pecularmente, in maniera non molto sorprendente, le preoccupazioni circa la tenuta dell'Eurozona sono
S
ritorno alla crisi causato da un rinnovato rallentamento economico, che provocherebbe tensioni nell'Eurozona,
gimento della Francia e una situazione sociale e politica che
ancora presenti nel sistema, con il possibile coinvol-
pressione sulle banche e ritardi nelle riforme strutturali». Altri investitori sembrano invece concentrati sugli
potrebbe di nuovo peggiorare all'improvviso. Francis Ellison,
effetti sui mercati di un possibile ritorno dell'instabilità,
di Threadneedle Investments, è chiaro: «Sorprese negative
che probabilmente azzopperebbe la rinnovata (e di recen-
potrebbero venire da un peggioramento della situazione
te di nuovo un po' scricchiolante) propensione al rischio
economica della periferia, con un coinvolgimento della
da parte degli investitori. Pierre Puybasset, di Financière
Francia e di altri paesi. Ciò darebbe il via a una maggiore in-
de l’Echiquier, commenta: «La brutta sorpresa sarebbe un
stabilità sociale e politica e potrebbe esacerbare le tensioni
ritorno dello stress sulla zona euro. Porterebbe a una fuga
tra i politici fautori della linea dura, ad esempio in Germa-
dei capitali, che stanno appena cominciando a tornare
nia e Finlandia, e i populisti nella periferia sofferente».
sulle azioni».
Patrick Moonen, di Ing Investment Management, si
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Michel Leblanc di
concentra anch'esso sull'impasse politico: «Ho paura di un
Lombard Odier Investment Managers, che vede il rischio che si creino difficoltà sui mercati obbligazionari con la
70
conseguenza di danneggiare le asset class più rischiose: «Il
60
pericolo maggiore è il ritorno di stress sul mercato del debito, specialmente se gli investitori che si stanno rivolgen-
50
do ad asset meno sicure, quali l'azionario, saranno delusi dalla performance del mercato nella prima metà del 2013.
40
Crediamo che gli afflussi di liquidità dal reddito fisso all'a-
30
zionario abbiano fornito energia alla performance del 20
mercato e noi speriamo che nulla rompa questo trend». In50%
30%
40%
30%
Rischio di collasso politico
Inflazione
Rischi da politica monetaria
Rischi esogeni
10
fine interessante anche l'analisi di Britta Weidenbach, di Dws Investments, circa i rischi delle attuali tensioni valu-
0
62
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
tarie: «Sono temibili una crescita mondiale più bassa e il fatto che l'euro diventi una valuta troppo forte».
I
Osservatorio previdenza I liberi professionisti
Un futuro incerto La legge Monti-Fornero ha imposto agli istituti di previdenza e assistenza obbligatoria privatizzati di rivedere la sostenibilità cinquantennale dei loro conti. Ciò ha comportato diversi cambiamenti per le casse di ingegneri, ragionieri, avvocati, giornalisti, medici, farmacisti, notai e altre categorie professionali, che dovranno fare i conti con versamenti più alti e trattamenti di quiescenza più ritardati a cura di Epheso Ia
profonda revisione dei meccanismi di calcolo della pensione, per non incorrere, se non ci fosse stata l’a-
64
FONDI&SICAV/Gennaio 2013
li istituti di previdenza e assistenza obbliga-
G
deguatezza richiesta, nella penalizzazione del con-
toria privatizzati (ex D. Lgs n. 509 del 30
tributivo pro rata dal 2012 e nel contributo di soli-
giugno 1994), che si occupano della previ-
darietà a carico di coloro che già sono in pensione.
denza e assistenza di tutte le attività professionali
Per dimostrare l'equilibrio del saldo previden-
svolte in Italia (si veda il quadro di sintesi riportato a
ziale con i meccanismi molto rigidi definiti poc'an-
pagina 65) sono stati obbligati a rivedere più o me-
zi, molte casse hanno dovuto rivedere requisiti di
no pesantemente i propri sistemi di previdenza ob-
pensionamento, aliquote contributive, base di cal-
bligatoria, entro la fine dell’anno appena trascorso.
colo delle prestazioni. Ad esempio Inarcassa ha fat-
Il motivo? La riforma Monti-Fornero ha imposto lo-
to la riforma più radicale, scegliendo il passaggio al
ro la verifica di sostenibilità cinquantennale dell’e-
metodo contributivo: una decisione che risponde
quilibrio finanziario delle gestioni (ai sensi dell’arti-
non solo all'esigenza di garantire la sostenibilità, ma
colo 24, comma 24 del Dl n. 201/ 2011, convertito
anche di assicurare l'equità tra giovani e anziani. Un
dalla legge n. 214/2011). Molto si è discusso a riguar-
caso particolare è costituito dai ragionieri: la cassa
do, sia in merito alla profondità richiesta (50 anni
da tempo ha un livello di nuovi iscritti sempre più
sono stati considerati eccessivi), sia per la metodo-
decrescente. Il fattore demografico mette a rischio
logia di calcolo scelta che, forse troppo prudente-
l'equilibrio dei conti, al di là del metodo contributi-
mente, impone di non considerare nei conti il patri-
vo per il calcolo delle prestazioni introdotto nell’or-
monio accumulato, ma solamente il rapporto tra i
mai lontano 2004. Per questo è stata approvata una
flussi di cassa in entrata e uscita. Ciò ha evidente-
riforma sostanziale che innalza gradualmente i re-
mente imposto una rigorosa, rigida e alquanto
quisiti anagrafici e contributivi per la pensione, au-
menta fino al 15% l'aliquota contributiva (entro il 2018) e introduce un contributo di solidarietà per i pensionati. Con questo intervento il saldo previdenziale, già in negativo per molti anni, tornerà positivo verso la fine del periodo considerato. Le casse dei medici hanno intrapreso la strada verso una semplificazione del sistema, che oggi prevede diverse gestioni: una generale e tre speciali. L'Enpam ha già avviato con le riforme in corso un allineamento delle diverse gestioni omogeneizzando i percorsi e tendendo ad arrivare a un'unica forma gestionale. Un profondo e sensibile intervento, di cui abbiamo portato qualche significativo esempio, che in questo articolo cercheremo di sintetizzare per sommi capi, ma che successivamente approfondiremo più in dettaglio, fondo per
15% nel 2021 in coincidenza con l'entrata a regime
fondo.
dell'età pensionabile a 70 anni associata a un mini-
Ecco di seguito una sintesi delle novità.
mo di 35 anni di contributi. Anche il contributivo pro rata entrerà a regime dal 2021: fino ad allora si
RAGIONIERI
andrà avanti con un sistema retributivo misto, cal-
Per gli iscritti alla Cnpr, è prevista una progressiva
colato sull’intera vita lavorativa e con aliquota uni-
elevazione dei requisiti di età e di contribuzione per
ca di rendimento che viene modificata nel tempo in
la pensione di vecchiaia; l’età pensionabile scatta
base alla variazione della speranza di vita attesa.
dopo i 68 anni e 40 anni di contributi versati. Il contributo soggettivo è del 15% e l’assegno è calcola-
NOTAI
to con il sistema contributivo. Dal loro sito web uf-
Per i notai è previsto il pensionamento a 75 anni,
ficiale (www.cassaragionieri.it ) non si evince anco-
67 in caso di pensione di anzianità con 30 anni di
ra esplicitamente questa tipologia di intervento,
esercizio effettivo della professione. Il loro contri-
comunque già in fase attuativa a quanto ci risulta.
buto soggettivo ha recentemente subito un'elevazione dal 33% al 40% del repertorio notarile (fat-
INGEGNERI E ARCHITETTI
turato dello studio, in volgare, comprensivo anche
Viene modificato il sistema di calcolo con il pas-
delle tasse girate all’amministrazione pubblica) e
saggio definitivo al contributivo pro-rata. I requi-
l’ammontare della pensione rimarrà proporzionale
siti per il pensionamento vengono innalzati fino a
agli anni di esercizio.
raggiungere i 66 anni e con opzione di posticipo fino a 70 anni e 35 anni contributivi minimi (a par-
COMMERCIALISTI
tire dal 2013). Il contributo soggettivo è rimasto al
Per i dottori commercialisti la disposizione previ-
14,5%, mentre è stato introdotto il contributo vo-
denziale già da tempo in vigore riconosce l’età
lontario facoltativo e il riconoscimento ai fini del
pensionabile per anzianità a 61 anni con 38 anni
calcolo contributivo di una quota fino al 50% del
di contributi, oppure 40 anni di contributi a pre-
contributo integrativo (calcolato sul volume d’af-
scindere dall’età. Per vecchiaia i requisiti sono in-
fari ai fini Iva) con l’aliquota del 4%.
vece 68 anni di età e 33 di contributi oppure 70 anni di età e 25 di contributi. Per il calcolo della
AVVOCATI
pensione è previsto un sistema misto. Per gli iscrit-
Per gli iscritti alla Cassa forense è prevista l’eleva-
ti successivamente al 2004 il limite anagrafico vie-
zione del contributo soggettivo che raggiungerà il
ne fissato a 62 anni di età, con almeno cinque an-
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
65
Osservatorio previdenza ni di contributi minimi con l’applicazione del siste-
GIORNALISTI
ma di calcolo interamente contributivo.
I giornalisti dipendenti vanno in pensione a 65 anni, con un progressivo allineamento, che ter-
CONSULENTI DEL LAVORO
minerà nel 2018 per l’equiparazione dell’età tra
Per i consulenti del lavoro l’età pensionabile è ele-
uomini e donne. Permane l’anzianità con 62 anni
vata a 70 anni con cinque anni di contributi mini-
di età e 35 di contributi. Sempre i dipendenti
mi. Il requisito si riduce a 60 in caso di pensione
andranno in pensione con un sistema di calco-
anticipata in presenza di un minimo di 40 annua-
lo retributivo a periodi transitori e un contribu-
lità contributive. Il contributo soggettivo previsto
to soggettivo del 24,04%; i professionisti con un
è quello del 12% nel range di reddito tra 17 mila e
sistema di calcolo interamente contributivo, un
95 mila euro con l’aggiunta dei 3/4 della contribu-
contributo del 10% più il 2% integrativo. Per
zione integrativa (4% del volume d’affari Iva) va-
questi ultimi l’età di pensionamento è fissata in
levole ai fini pensionistici. E’ prevista inoltre la pos-
66 anni di età e 20 anni di contributi oppure 70
sibilità di aggiungere la contribuzione soggettiva,
anni di età e cinque anni di contributi. Anche in
funzionante con il sistema contributivo, assimila-
questo caso sussiste un periodo transitorio per
bile a un fondo pensione di categoria. Il calcolo
elevare ed equiparare l’età pensionabile delle
dell’assegno prevede il sistema contributivo pro ra-
donne a quella degli uomini che si concluderà
ta a partire dal 2013.
nel 2018.
I professionisti in numeri Farmacisti 80.942
Dottori comercialisti È il numero dei farmacisti iscritti all'Enpaf, oltre 2mila in
56.611
più dell'anno precedente (78.768) – anno 2011. 25.694
È il numero dei farmacisti titolari di pensione dall'Enpaf,
assoluto con 9.289 nuovi iscritti nel quinquennio. 5.971
cifra quasi invariata rispetto al 2010. Geometri 95.419
contro i 5.683 dell'anno precedente. 601.423
di geometri è in Lombardia con 14.543. È il numero dei pensionati. In Lombardia sono 4.894, la
e cinque i fondi che fanno capo all’Enpam. 26.727
È i il numero dei giornalisti che riscuotono una pensione
6.071
dall’Inpgi. Notai
162.820
5.779
Sono i professionisti iscritti alla Cassa del notariato.
Escludendo questi ultimi, sono 150.475.
All'organico attualmente previsto per i notai si
I pensionati. Rispetto al 2010 l'incremento è stato di 102
aggiungeranno 500 unità previste dal decreto
unità.
liberalizzazioni.
Consulenti del lavoro
Ragionieri
26.742
Gli iscritti alla cassa dei consulenti del lavoro a fine 2011.
23.174
7.948
I pensionati. Nel 2011 i pensionati sono aumentati del dell'1,29%.
FONDI&SICAV Gennaio 2013
È il numero di ragionieri iscritti alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei ragionieri e periti
4,69%, mentre gli iscritti sono calati complessivamente
66
È il numero di veterinari che percepiscono una pensione dall'Enpav (erano 6.021 nel 2010).
Cassa forense Gli iscritti totali, che comprendono anche i pensionati.
È il numero dei veterinari iscritti all'Enpav a fine 2011, in leggero rialzo rispetto allo scorso anno.
34.335 i giornalisti iscritti alla gestione separata Inpgi 2.
12.345
I pensionati. Questo numero riguarda i pensionati di tutti
Veterinari È il numero complessivo degli iscritti all'Inpgi. Sono
7.303
Gli iscritti. Comprende medici e dentisti iscritti all'ente di previdenza nel 2011.
162.430
cifra più alta. Giornalisti 52.386
I pensionati. In leggero aumento i pensionati nel 2011,
Medici È il numero degli iscritti a fine 2011. La quantità più alta
27.102
Gli iscritti. Dal 2007 si registra un incremento in valore
commerciali. 7.150
Pensionati. Circa 4 mila di questi soggetti sono attivi.
Istituti di previdenza e assistenza obbligatoria privatizzati (ex D.Lgs n. 509 del 30 giugno 1994)
FARMACISTI
Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense
Dal 1° gennaio 2013 per gli iscritti all’Enpaf, la
Via Ennio Quirino Visconti, 8 - 00193 Roma
pensione di vecchiaia spetta agli assicurati che ab-
Istituto nazionale di previdenza ed assistenza dei giornalisti italiani “Giovanni
biano compiuto il 68° anno di età con un contri-
Amendola” (Inpgi – Gestione principale)
buto soggettivo di 4.150 euro e 30 anni contribu-
Via Nizza, 35 - 00198 Roma
tivi minimi. Dal gennaio 2016 è previsto l’innalza-
Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari (Enpav)
mento dell’età di pensione correlata alla speranza
Via Castelfidardo, 41 - 00185 Roma
di vita attesa dell’individuo. Per la pensione di an-
Ente nazionale di previdenza ed assistenza medici e degli odontoiatri (Enpam)
zianità occorrono, dal 2013, 42 anni di contribu-
Via Torino, 38 - 00184 Roma
zione (istituto, quello di anzianità, comunque sop-
Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi
presso dal gennaio 2016).
professionisti (Inarcassa) Via Salaria, 229 - 00199 Roma
GEOMETRI
Ente nazionale di previdenza e di assistenza farmacisti (Enpaf)
Anche per i geometri è previsto, a partire dal 1° gen-
Viale Pasteur, 49 - 00144 Roma
naio 2013, l’innalzamento dei requisiti che passeran-
Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i consulenti del lavoro (Enpacl)
no da 67 anni a 70 per la pensione di vecchiaia retri-
Viale del Caravaggio, 78 - 00147 Roma
butiva; questo processo è previsto con gradualità dal
Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei dottori commercialisti
2014 al 2019. Rimane ferma la possibilità di accesso
Via Mantova, 1 - 00198 Roma
alla vecchiaia con calcolo misto a 67 anni. Per quan-
Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionisti
to concerne il contributo obbligatorio di base, che è
Lungotevere Arnaldo da Brescia, 4 - 00196 Roma
quantificato in misura percentuale sul reddito pro-
Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali
fessionale Irpef prodotto nell’anno precedente, si
Via Pinciana, 35 - 00198 Roma
eleverà dall’attuale 11,50% al 15% entro l’anno
Cassa nazionale del notariato
2017. Esiste poi il contributo integrativo, che è
Via Flaminia, 160 - 00196 Roma
quantificato nella misura del 4% sul volume d’affari
Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (Onaosi)
ai fini Iva (prodotto nell’anno precedente) con un
Via Ruggero d’Andreotto, 8/18 - 06124 Perugia
minimo comunque dovuto indipendentemente dal-
Ente nazionale di assistenza degli agenti e rappresentanti di commercio (Fondazione
la produzione di volume d’affari. Dal 2015 la percen-
Enasarco)
tuale aumenterà al 5%, fatta eccezione per i geome-
Via Antoniotto Usodimare, 53 - 00154 Roma
tri iscritti al Cipag, che prestano attività professiona-
Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura (Enpaia –
le in favore delle pubbliche amministrazioni, per i
gestione principale)
quali la misura del contributo resterà fissata al 4%.
Viale Beethoven, 48 - 00144 Roma
MEDICI
Via Tommaso Gulli, 39 - 20147 Milano
Fondo agenti spedizionieri e corrieri (Fasc) Medici e odontoiatri, a partire dal 2018, andranno in pensione a 68 anni, con un contributo soggettivo che varia tra il 19,5% e il 33 %. I contribu-
dranno in pensione di vecchiaia a 68 anni, o a 62
ti minimi sono di 35 anni (30 dopo la laurea) con
anni con la pensione di anzianità e con un contri-
62 anni di età. Non è previsto alcun limite di età
buto soggettivo del 22% (sottoposto dal 2013 a un
con 42 anni di contributi. Il calcolo della pensione
incremento graduale di mezzo punto percentuale
avviene con il sistema contributivo indiretto, ovve-
all’anno) e 35 annualità contributive minime. Il
ro con la prestazione determinata in base ai com-
calcolo avviene con sistema retributivo basato sul-
pensi rivalutati comunque ricostruiti a partire dal-
la media dei migliori 35 anni di redditi professio-
la contribuzione versata.
nali. Appuntamento ai prossimi numeri, per meglio ap-
VETERINARI
profondire le tematiche emerse e riformate da ogni
I veterinari iscritti all’Enpav, a partire dal 2033, an-
singolo ordinamento previdenziale.
I
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
67
My life, My Style Viaggi
Il dio Serpente di Iguazù L
a leggenda guaraní racconta dell’arrogante dio Serpente, che pretendeva di sposare Naipù, così bella che quando si specchiava nel fiume Iguazù («Yg»,
acqua, e «Açù», grande) le acque si fermavano. Ma lei non voleva saperne, preferiva il giovane e atletico Caroba al rettile che, se pur dio, aveva lingua biforcuta e sangue freddo e crudele. I due scapparono in canoa, allora, ma il Serpente, che non sapeva perdere, si incavolò di brutto e con il potere che spesso gli dei usano a sproposito, modificò il corso del fiume e squarciò la terra, creando così le cascate, nelta. Brasile e Argentina si contendono la palma di lato miglio-
le quali i due giovani amanti precipitarono, Naipù si trasformò in roccia e Caroba in albero proteso
re per la visita delle cascate (il Paraguay l’hanno fregato da
sul fiume, a guardarsi in eterno, senza potersi raggiungere.
tempo): il versante brasiliano regala forse il panorama più
Oltre al danno, la beffa. Ma, perlomeno, la vendicativa e rab-
impressionante sull’anfiteatro delle cascate, ma la maggior
biosa gelosia del Serpente ci ha regalato uno dei grandi spet-
parte dei circuiti si trova sul lato argentino.
tacoli naturali del nostro pianeta. Cataratas del Iguazú per gli
Comode passerelle in legno portano ai numerosissimi
argentini, Cataratas do Iguaçu per i brasiliani, un anfiteatro
punti di osservazione, ognuno una vista e un’emozione nuove: nel Circuito superiore a strapiombo sulla Garganta
roccioso di quasi tre chilometri immerso nella foresta subtro-
68
picale, 275 cascate, un salto di circa 70 metri, una massa
Testo e fotografie di
del Diablo o sugli altri salti, nel Circuito inferiore sotto le
d’acqua che può raggiungere 12.750 metri cubici al secon-
Gaetano Pappuini
cascate. In molti consigliano di dedicare un giorno per ogni
do, nuvole di vapore che si percepiscono a chilometri di di-
versante, o addirittura due giorni per il parco argentino. Chi
stanza. «Poor Niagara Falls!», disse Eleanor Roosevelt in visi-
scrive resta un pelino perplesso: Iguazù è davvero un gran-
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
de spettacolo, che è però necessario condividere forzatamente con folle di migliaia di turisti di ogni forma ed età, con il consistente rischio di rimanere all’improvviso intrappolati su una stretta passerella sopra una cascata in una comitiva di giapponesi o di grasse signore americane di terza età, con i capelli azzurri e le tute rosa (peraltro, vorrei arrivarci io così in forma a quell’età, e con così tanta voglia di girare il mondo); i percorsi si snodano nella giungla, ma gli unici animali che probabilmente vedrete, primati evoluti a parte spesso della specie di cui sopra, sono i giganteschi pesci gatto e i quasi addomesticati e aggressivi coati che predano i cheeseburger nei vari punti di ristoro; la tanto pubblicizzata e costosissima Grande Avventura è un giro in camion su una pista rossa in mezzo a palme e bamboo, che del safari non ha proprio neanche l’ombra, seguita dalla folle escursione in gommone letteralmente sotto le cascate, una doccia gigante che lascia tanto fradici quanto basiti, a domandarsi se eravamo davvero noi, veri navigati viaggiatori, a urlare “otra! otra!”, per chiedere un’ulteriore assurda doccia, insieme a decine di sconosciuti, al ritmo scandito dal vice-capitano del gommone, sorta di gigantesco e primitivo animatore turistico della giungla. Le cascate di Iguazù meritano la visita, ma il consiglio è pianificare il viaggio adeguatamente: godersi lo spettacolo, magari cercare angoli e orari nascosti. Poi però scappare dai torpedoni, andare a zonzo verso i luoghi più veri della provincia di Misiones, viaggiare sulle strade secondarie tra le missioni gesuite e le terre rosse rurali, magari fino a spingersi al remoto Esteros de Iberà, il cosiddetto Pantanal argentino, davvero selvaggio. Pronti a partire, lasciare il nord-est, viaggiare tutta la notte in pullman e attraversare il continente sudamericano per raggiungere le magiche province andine. Sperando che il dio Serpente non se la prenda troppo.
I
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
69
My life, My Style Ristoranti
Da Serenella capace di ascoltare A
Genova oggi l’appassionato gourmet, ma anche il cliente esigente, ha una discreta scelta di ristoranti interessanti verso cui orientarsi. Insomma, a
Genova si mangia bene. C’è Baldin, su cui brilla la stella da tempo e ci regala costantemente una buona e interessante cucina. Ci sono il neo-stellato The Cook, di cui abbiamo parlato poco tempo fa, e Panero a Eataly, forse il cuoco più talentuoso e tecnico del gruppo. E poi ci sono due giovani, bravi, volonterosi cuochi che già oggi regalano al pubblico genovese una cucina moderna, scintillante, in costante crescita e movimento. Davide Cannavino, della Voglia mat-
a cura di Alberto Cauzzi
ta, e la fantastica Serenella Mendone, nomen omen non di-
www.passionegourmet.com
menticatelo. Cuoca autodidatta, per passione, e si vede, ma che
gustavano fragranti e intriganti panini, oltre ai dolci, già
guarda al mondo della ristorazione con curiosa, umile e vi-
allora di grande livello. Eh sì, Serenella, passione per i dol-
vace intelligenza. E per questo sta facendo e farà, glielo e
ci, ma non solo. Passione per l’ascolto. Dei clienti, dei col-
ce lo auguriamo, passi da gigante.
leghi più blasonati. Serenella ascolta tutti. E fa tesoro di
In questo fu pub dove i ben informati autoctoni rac-
critiche, consigli, e ci lavora, si impegna. E come per incan-
contano che già un tempo si bevevano buone birre e si de-
to (ovviamente è un eufemismo) la sua cucina cresce alla velocità della luce. La nostra valutazione è che tanta caparbietà e tanta attenzione si traducano nel raggiungimento di traguardi anche importanti. Perché, se ci fossero più piatti come quelle tagliatelle di estratto di erbette e gamberi, beh, saremmo di fronte a una nuova e interessante scoperta. Senso delle proporzioni, del gusto, dosaggio calibrato (e infinitesimale aggiungo io) del sale, anche e soprattutto rispetto del contesto in RISTORANTE
cui opera. Mai dimenticato, e senza voli troppo pindarici,
AMERICAN BAR
che spaventerebbero la ancora troppo risicata clientela af-
AL SOLITO POSTO, CHEF SERENELLA MEDONE, BOGLIASCO (GE)
70
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
fezionata. Altri interessanti proposte sono state l’Ostrica, cipolla e patate, un omaggio al grande Mauro Uliassi (ma rivisto
LA SCHEDA da una ricetta personale) di Senigallia. Così come il perfet-
Il pregio: una cucina scintillante, volonterosa e molto interessante.
to e goloso Nasello, fragrante fiore di zucchina fritto, cre-
il difetto: forse qualche sofferenza nel servizio a locale pieno.
ma di zucchine trombetta e il conturbante Ciupin (la zuppa di pesce tradizionale dei pescatori liguri) in pasta mista
Al solito Posto
fatta a mano (callosa al punto giusto) e spatola.
Via Mazzini 228
Aiutiamo Serenella, andiamo a trovarla e regaliamoci
Bogliasco (GE)
interminabili menù degustazione. Perché con la materia
Te. 010.3461040
prima qui non si scherza, così come la buona tecnica, che
www.alsolitoposto.net
già non manca. E non scordatevi di chiederle, per gli
Chiuso il lunedì
amanti del genere, un flusso infinito di dolcezze che, com-
Menù degustazione da 35 e 50 euro, alla carta sui 50 euro.
plice l’amicizia con la pluri-rinomata pasticcera Loretta
Visitato nel mese di settembre 2012.
Fanella, vi farà sobbalzare sulla sedia a fine pasto. Ma ricordatevi che è tutto merito suo, della sua caparbietà, della sua intelligenza, della sua perseveranza.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.passionegourmet.com
I
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
71
My life, My Style Vino
Un grande Asinone a Montepulciano ull’incrocio di strade consolari romane, prospiciente
S
il Lago Trasimeno e la città di Cortona, Montepulciano ha una struttura tipica difensiva medioevale,
arroccata su un colle. Destino di altre famose patrie vinicole regionali… Ma è notevole l’apertura a un territorio ricco, fertile e dolce di clima. Una storia di passaggi, ricchezze e
Luca Giovanelli
dominazioni, che genera un carattere fiero e identitario Il Cavatappi, Club in Milano nella sua popolazione: niente di più semplice che questi caratteri filtrino anche nel vino! L’azienda di Carletti è una bandiera del territorio e della Docg. Una storia familiare di equilibrio difficile fra Il vino Nobile di Montepulciano “Vigna Asinone Riser-
identità del territorio e apertura al mondo esterno del
va” nasce 30 anni fa (nel 1983 con 2.400 bottiglie). Otte-
mercato. Una sintesi riuscita e di grande valore.
nuto da Prugnolo Gentile (sangiovese grosso) con piccole
Il Vigneto Asinone, il cui nome deriva dalla caratteri-
aggiunte di Colorino e Merlot, secondo l’annata.
stica forma a curvatura, si estende per 14 ettari, sorge ad altitudine 380/400 metri sul livello del mare, esposto com-
Le uve fermentano in tini troncoconici inox di piccole
pletamente a ovest. Caratterizzato da un terreno molto
dimensioni (80 hl), con controllo della temperatura: folla-
declive (evoluto di origine pliocenica, franco-argilloso,
ture, delestage e rimontaggi, a seconda delle caratteristi-
frammisto a zone tufacee, con scheletro di pietrisco ros-
che dell’annata e quindi degli obiettivi estrattivi. La tem-
so), è tendenzialmente magro e di scarsa dotazione idrica.
peratura di fermentazione viene mantenuta intorno a un
Il vigneto ha una densità di 3 mila ceppi/ha sui vecchi im-
massimo di 30°C e la durata della macerazione è medio-
pianti (1961) e 5 mila ceppi/ha sui nuovi (1993). Il sistema
lunga, 20-25 giorni. L’affinamento avviene per circa 18 mesi in barrique e
di allevamento è quello del cordone speronato.
in tonneaux di rovere francese, dove effettua anche la fermentazione malolattica, cui segue un periodo di affinamento in bottiglia non inferiore a 12 mesi. Può invecchiare oltre 15 anni.
ADESSO SCATENIAMO L’EMOZIONE L’occhio è rubino, intenso e concentrato, compatto fino ai bordi dell'unghia. Un colore vivo, dai riverberi ammiccanASINONE VINO NOBILE DI
72
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
ti, lucido come inchiostro, carico di promesse di un doma-
MONTEPULCIANO
ni migliore, che riflette il nostro volto sulla superficie qua-
DOCG 2001
si metallica del vino.
AZ. AGR. POLIZIANO,
Il naso esprime splendide sfumature fruttate di mora,
MONTEPULCIANO (SI)
cassis, mirtillo e marasca sotto spirito, accompagnate da
tonalità minerali e di sottobosco (funghi, humus e terra bagnata), tabacco, cuoio e i tostati del caffè (in prospetti-
Ma siamo liberi di sentirci migliori e con i confini che sapremo darci.
va anche cacao amaro) su un fondo appena vanigliato e re-
Abbinamenti: servitelo con i migliori piatti della tradi-
sinoso. Poi si notano le spezie, scure, pepe nero e chiodi di
zione toscana, quella dai colori scuri, meglio se a base di
garofano. Echi di cantina arrivano da lontano, riverberati
cacciagione. Servire la prima volta a 16° gradi e poi aspetta-
dai legni d’Oltralpe e ondeggianti sulla vinosità potente del
re che prenda temperatura sui bicchieri successivi. Bicchieri
sangiovese, che si dilata come narici sotto sforzo. Eppure
ampi.
I
tutto avviene nel silenzio più assoluto, con la compostezza dei forti di spirito, eleganti nel portamento di nobiltà, quella vera. La bocca manifesta trama vellutata dei tannini, corpo forte eppure elegante, ricco di una grazia gentile, equilibrata. Lunga la persistenza gustativa, come un amico carissimo che non vogliamo fare andare via in una sera d’inverno. I racconti di vita possono continuare e svolgersi più lontani nel tempo e nello spazio: utilizziamo ogni senso per prolungare il contatto, sapendo che «del domani…» Il classico percorso occhio-naso-bocca si chiude con un sorriso e con occhi che cercano l’infinito dentro di noi, chiudendosi sulla ricerca dei rimpianti che ci accompagnano sempre.
FONDI&SICAV/Febbraio 2013
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FONDI&SICAV CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO
Anno 6 - Numero 50 - Febbraio 2013
La nuova industria
Il ritornodelle fabbriche Consensus Europa
Nella crisi qualche notizia buona Fondi azionari
C’è chi crede nella riscossa giapponese
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