Fondi&Sicav n.50 Febbraio 2013

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FONDI&SICAV

La nuova industria

Il ritorno delle fabbriche

FONDI&SICAV - FEBBRAIO 2013 -

N.

50 - LA

NUOVA INDUSTRIA

- IL

RITORNO DELLE FABBRICHE

CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO

Consensus Europa

Nella crisi qualche notizia buona Fondi azionari

C’è chi crede nella riscossa giapponese

Anno 6 - Numero 50 - Febbraio 2013



Editoriale

Che fine hanno fatto i mercati finanziari? ccupavano il primo titolo del telegiornale, l’euro sembrava sul punto di dissolversi, l’epidemia sembrava contagiosa, lo spread era entrato nel linguaggio comune. E ora? Delle crisi dei mercati finanziari sembra non parlare più nessuno. Negli ultimi giorni campagna elettorale, scandali e arresti di vario genere (questi sì attinenti purtroppo al mondo finanziario) e le improvvise dimissioni di Benedetto XVI annunciate proprio mentre scrivo, hanno conquistato la scena. Guardando dall’esterno ciò che succede, trovo interessante fare un parallelo tra il mondo degli investimenti e la campagna elettorale. Quanto alle elezioni sembra di assistere ad un film “fantastico”, dove una volta di più, se ancora fosse necessario, assistiamo al completo scollamento tra politici e cittadini, dove si promette di tutto dimenticandosi dei danni creati prima: regione Lazio, regione Lombardia e tutti gli altri scandali che hanno riempito per mesi le pagine dei giornali sono svaniti nel nulla e ci ritroveremo con gli stessi personaggi, con gli stessi problemi e

O

con un po’ di risparmi in meno a inveire contro il governo ladro, qualunque esso sia. Il vero problema sembra la memoria corta, non si ha memoria del passato e visione del futuro: ci giochiamo tutto nel presente. In tutti i campi, anche negli investimenti. È molto più semplice comprare immediatamente il miraggio del nuovo prodotto miracoloso che promette rendimenti a doppia cifra nel futuro (il futuro è domani, ma anche tra 50 anni e se si tratta di investimenti i due estremi non sono equivalenti) piuttosto che fare una seria analisi delle strategie passate, capire quanto hanno reso veramente e con quali rischi e vedere poi, in una visione di insieme, quali possano essere le potenzialità future. Troppo spesso ci dimentichiamo le semplici regole base del cosiddetto buonsenso: tutte le volte che leggiamo di un nuovo Madoff ci chiediamo come qualcuno sia potuto cadere ancora nel tranello; eppure ogni volta qualcuno abbocca. La maggior parte delle volte sarebbe utile riflettere un po’ di più, anche se costa fatica.

GIUSEPPE RICCARDI

Mattei non morì di influenza uesta livida campagna elettorale è stata costellata da scandali di ogni genere e società che avevano una loro reputazione, come Saipem, Eni, Mps o Finmeccanica, si sono trovate al centro del ciclone. Ma forse qualche distinzione va fatta. Premesso che non ho nessuna informazione in più, rispetto a quanto hanno pubblicato i giornali, e che non posso entrare nei particolari di vicende difficili e ingarbugliate, mi sembra che la vicenda Saipem meriti qualche considerazione in più e non possa essere considerata una banale storia di tangenti. In pratica, se quanto è uscito è vero, in questo caso gli amministratori non avrebbero rubato, ma avrebbero corrotto politici e funzionari pubblici algerini per ottenere una commessa. Sicuramente, se ciò è davvero accaduto, non è una bella cosa e non si può dimenticare che esiste nel codice penale un preciso reato di corruzione internazionale. Il giudice che è venuto a conoscenza di un fatto di questo genere non poteva fare altro che aprire un pro-

Q

ALESSANDRO SECCIANI

cedimento penale. Ma a questo punto va considerato un elemento: che il mercato mondiale del petrolio è questo. L’oro nero e la sua estrazione sono semplicemente forme di guerra moderne, dove le diverse società nazionali, con dietro i loro governi, sono disposte a tutto pur di accaparrarsi un contratto. Alcuni non si sono fermati neppure di fronte all’omicidio. Nello stesso tempo le classi dirigenti di molti paesi che hanno nel loro territorio giacimenti petroliferi sono ampiamente disponibili a ricevere vantaggi privati per lo sfruttamento. Questo scenario può piacere o no (a me non piace affatto), ma la realtà è questa. Quindi se si vuole concorrere su questo mercato occorre accettarne le regole, come fanno i francesi, gli inglesi, gli americani. Non ci piacciono queste regole? Va benissimo, ma dobbiamo sapere che significa rinunciare a concorrere sul mercato petrolifero internazionale, perché le buone intenzioni su quel tipo di competizione sono del tutto inutili. Del resto Mattei non è morto di influenza.

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

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Sommario Febbraio 2013 I trend del futuro

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La sanità, non è solo un costo La Commissione Europea mira al riassetto dell’healthcare, un settore che pesa al momento il 10% del Gdp continentale. «Circa 500 milioni di euro saranno stanziati per contribuire alle spese per la ricerca, ad autorità pubbliche, quali enti e università, ma anche alle imprese»

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La nuova industria

Il futuro è di chi produce La crisi ha insegnato che le imprese manifatturiere hanno un avvenire e che ad affermarsi sono proprio quei paesi che hanno puntato meno sui servizi e più sulle fabbriche. Ma i vincitori del prossimo decennio, per confermare la loro leadership o per scalzare gli attuali protagonisti, dovranno avere ben precise caratteristiche di gestione e operare nei segmenti giusti, che offrono il maggiore valore aggiunto. Secondo gli analisti non è prevedibile una rivoluzione tecnologica a breve, ma si affermeranno soprattutto quelle aziende che sapranno soddisfare le necessità del mondo emergente

Etp - I risultati del 2012

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Un altro anno da record Non si ferma la crescita degli exchange traded product in tutto il mondo: i numeri al 31 dicembre attestano ancora una volta il successo che questi strumenti riscuotono presso il pubblico degli investitori retail e tra gli istituzionali. Le preferenze si sono concentrate soprattutto sui prodotti obbligazionari, gli azionari emergenti e l'oro. L'America ancora leader incontrastata

&

PROMOTORI CONSULENTI FONDI&SICAV

PROMOTORI&CONSULENTI

Febbraio 2013

PROMOTORI&CONSULENTI Advisory

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Qui Londra, un test per tutta l’Europa Parla Nicola Ronchetti, business director di GfK Eurisko

Big bang a Londra sulla consulenza

Ma l’Europa si ribella 4

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

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Cosa vogliamo dalle società prodotto


Fondi&Sicav n. 50 Fondi azionari - Il Giappone

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La riscossa del peggiore? Tokyo negli ultimi cinque anni è stata la piazza più negativa tra i paesi sviluppati e non ha partecipato a nessuna delle riprese borsistiche che si sono succedute nel frattempo. Negli ultimi mesi, però, ci sono stati forti segni di risveglio, dovuti soprattutto alla svalutazione dello yen portata avanti dalla Banca centrale e all'attesa per le riforme strutturali promesse dal nuovo governo

Consensus - L’Europa

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Good and bad news Il quadro continentale è estremamente contraddittorio: l'Eurozona è ancora in contrazione, ma in misura minore rispetto a ottobre. La Germania dà segni di ripresa,ma resta in territorio negativo.Nello stesso tempo la Francia manifesta pesanti difficoltà.I consumi appaiono in diminuzione,ma dagli Usa e dall'Asia,che sono in miglioramento,arriva una discreta spinta.In questo contesto le quotazioni azionarie, specie dopo i primi due mesi dell'anno poco entusiasmanti,sono giudicate da saldo. Per di più c'è abbondanza di liquidità

Osservatorio previdenza - I liberi professionisti

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Un futuro incerto La legge Monti-Fornero ha imposto agli istituti di previdenza e assistenza obbligatoria privatizzati di rivedere la sostenibilità cinquantennale dei loro conti. Ciò ha comportato diversi cambiamenti per le casse di ingegneri, ragionieri, avvocati, giornalisti, medici, farmacisti, notai e altre categorie professionali, che dovranno fare i conti con versamenti più alti e trattamenti di quiescenza più ritardati

Le rubriche 3

Editoriale

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Radar finanziario

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Notizie in breve

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My life, My style

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

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Radar finanziario Regno Unito, ripresa lenta Secondo una ricerca del National institute of economic and social research (N Niesr), l’economia del Regno Unito non raggiungerà i livelli di Pil pro capite pre-crisi prima del 2018. Lo studio precisa che si tratta del periodo di ripresa più lento degli ultimi 100 anni. Anche l’inizio della discesa del debito pubblico è atteso per il 2017-2018, due anni più tardi rispetto alle aspettative del governo e un anno dopo le stime ufficiali.

Irlanda, sarà attuata la direttiva Aifmd La Ifia (Irish funds industry association) ha pubblicato il primo progetto dettagliato per l’attuazione della direttiva Aifmd (Alternative investment fund managers directive). Questo approccio includerà requisiti di capitale per i promotori e precisi limiti sulla leva. L’Irlanda è il primo paese a rendere pubblica la bozza del piano attuativo.

Canada, in calo i costi dei prodotti finanziari alternativi Secondo la quinta Global asset manager fee survey, i costi dell’industria alternativa dei fondi si sono assottigliati a causa della dinamica della domanda e dell’offerta sul mercato. Data l’abbondante offerta, il fenomeno è stato provocato dalla riduzione della domanda. A questo fatto, però, sempre secondo l’indagine, la maggior parte degli operatori ha risposto lasciando le fee sostanzialmente invariate. Le riduzioni più vistose si sono verificate nel settore azionario. Un terzo degli asset manager, invece, ha aumentato il livello dei costi. Il Canada rimane comunque la destinazione più attraente con un livello medio dello 0,3%.

Perù, a 8 miliardi l’Aum dei fondi comuni Secondo le stime di Credifondo Saf, il patrimonio amministrato dall’industria peruviana dei fondi comuni supererà gli 8 miliardi di dollari nel 2013. Nel 2012, si è fermato a poco più di 7 miliardi. Inoltre, l’offerta di strumenti d'investimento è aumentata da 55 a 64 fondi. Il 40% degli Aum risulta gestito da Credifondo Saf, mentre il restante 60% è diviso tra gli altri sei operatori attivi sul mercato peruviano.

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Svezia, diminuiscono gli investimenti sostenibili Un recente studio dell’SSpp, parte svedese del gruppo Norwegian Storebrand, ha messo in luce che i risparmiatori svedesi hanno diminuito la percentuale di risparmi convogliati in sustainable investment, passando dal 26% del 2011 al 19% nel 2012. Secondo la stessa società, il trend è riscontrabile anche in molti altri paesi occidentali. Hong Kong, piattaforma comune per fondi La Hong Kong’s securities and futures commission sta studiando la possibilità di istituire una piattaforma per fondi d’investimento cinesi e di Hong Kong. Questo sarebbe solo il primo passo, visto che il renmimbi non è ancora pienamente convertibile. Secondo la commissione, il progetto renderebbe il lancio di fondi, le autorizzazioni e la vendita degli stessi in queste giurisdizioni molto più semplice, risparmiando costi e tempo.

India, un nuovo strumento di Natixis Natixis Global Am ha annunciato il lancio di un nuovo fondo all cap indian equity, la cui gestione sarà affidata alla boutique francese Idfc Am. Esso investirà in 35-45 titoli con alto potenziale di crescita. Il team costruisce il portafoglio partendo dai segnali preliminari di macro trend che potranno trainare l’economia indiana.


I trend del futuro

La sanità non è solo un costo La Commissione Europea mira al riassetto dell’healthcare, un settore che pesa al momento il 10% del Pil continentale. «Circa 500 milioni di euro saranno erogati per contribuire alle spese per la ricerca ad autorità pubbliche, quali enti e università, ma anche alle imprese». E saranno investimenti altamente produttivi

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a salute rappresenta non solo il motore per

investment di Tendercapital, «ha ideato un piano

il progresso della società, ma è un fattore

strategico per l’adozione delle politiche comuni-

determinante per lo sviluppo economico del

tarie in ambito sanitario per un periodo valido

Vecchio continente dei prossimi decenni. Parten-

fino al 2013. L’intento è fare cooperare gli stati

do da questo presupposto, la Commissione euro-

membri per garantire una maggiore tutela della

pea ha pubblicato un libro bianco che affronta il

salute a livello europeo e globale. Il principio base

problema della sostenibilità sociale ed economica

di questa strategia è stimolare la condivisione di

nel lungo periodo. Una riflessione fondata sul pre-

conoscenze e ridurre le disuguaglianze nel setto-

supposto che il settore non deve essere conside-

re sanitario in diverse aree geografiche». Una poli-

rato solo una voce di spesa, ma un investimento

tica sanitaria condivisa è infatti necessaria per

fondamentale per un nuovo modello di sviluppo e

aumentare la produttività e la prosperità econo-

progresso che ha il suo centro nei cittadini che

mica e quelli che ora appaiono oneri reali per la

vivono in Europa e che punta a risolvere una serie

società devono essere sostituiti da investimenti

di emergenze.

legati alla prevenzione. «Poiché all’interno dell’U-

Al di là delle implicazioni filantropiche, che

nione Europea gli indici di natalità sono modesti,

hanno una rilevanza fondamentale, l’healthcare è

mentre sono in aumento gli anziani, nel breve e

destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi

medio termine le stime prevedono una maggiore

anni, diventando un tema d’investimento forte. ca-

richiesta di cure sanitarie», rimarca Esposito. «In

pace di ritagliarsi uno spazio sempre più importan-

questo quadro sono quindi favorite le nuove tec-

te nei portafogli degli asset manager più lungimi-

nologie e quelle disponibili a costi maggiormen-

ranti. È questo il caso di Tendercapital.

te competitivi, creando nel contempo servizi sani-

«Nel 2007 la Commissione delle politiche

tari sicuri e di qualità». L’invecchiamento della

europee», sottolinea Nicola Esposito, chief of

popolazione aumenta costantemente le pressioni


sui sistemi sanitari nazionali che devono diventare più dinamici e sostenibili a livello di costi e favoriranno senza dubbio le società che operano nel settore dell’healthcare .

UNA CRESCENTE COOPERAZIONE TRA GLI STATI Inoltre è attualmente in fase di discussione il terzo piano pluriennale strategico europeo in materia sanitaria denominato Salute per la crescita. Il progetto mira a ottenere una sempre crescente cooperazione tra gli stati membri allo scopo di effettuare le riforme necessarie per innovare e rendere sostenibili i sistemi sanitari nazionali. Ogni fascia sociale, secondo il piano calibrato dall’Unio-

Health at a Glance–Europe 2012 dall’Organisation

ne europea, dovrebbe potere accedere ai servizi

for Economic Co-operation and Development.

sanitari in modo più veloce e meno dispendioso. E

Lo studio rivela che all’interno dell’Ue la spe-

in tal senso le carenti risorse umane e di capitali

ranza di vita alla nascita, che rappresenta un indi-

andrebbero gestite con maggiore oculatezza,

catore concreto di analisi del settore e fornisce

adottando innovazioni tecnologiche e condivi-

una misura dello stato sociale, ambientale e sani-

dendo competenze comuni. Vanno inoltre preve-

tario in cui vive una popolazione, ha raggiunto i

nute le malattie legate ai cambiamenti climatici e

75,3 anni per gli uomini e gli 81,7 anni per le don-

a non corretti regimi alimentari. «Dal piano dell’Ue

ne, crescendo in media di oltre sei anni dal 1980 al

emerge», rimarca Esposito, «che circa 500 milioni

2010 (persistono però forti disuguaglianze nella

di euro saranno stanziati per contribuire alle spe-

speranza di vita tra gruppi socio-economici), men-

se per la ricerca, ad autorità pubbliche, quali enti

tre si è ridotta notevolmente la mortalità precoce.

e università, ma anche alle imprese. Il piano strategico mira, infatti, al riassetto di un settore che

RIORGANIZZARE IL SETTORE

pesa al momento circa il 10% del Pil europeo, e oc-

Ciò è dovuto a una qualità maggiore della vita ri-

cupa un cittadino su 10».

spetto al passato, ma anche a una migliore qualità delle cure mediche. Oggi il rapporto personale me-

UN’INCIDENZA POSITIVA SULLA PRODUTTIVITÀ

dico per abitante nell’Ue è il più alto mai registra-

Dal libro bianco dell’Ue emerge che i problemi

to e soprattutto il focus nei prossimi anni sarà di

di salute sono una delle principali cause di assen-

riorganizzare un settore che ha visto, in periodo di

teismo sul lavoro e di prepensionamento. Mante-

crisi, forti tagli nazionali e sovrannazionali. È cre-

nere quindi i cittadini sani e attivi più a lungo ha

sciuto notevolmente il numero di medici specifici a

un’incidenza positiva sulla produttività e la com-

fronte di un rallentamento del numero di sanitari

petitività. Aumentare il numero di anni di vita sa-

generici ovvero i cosiddetti medici di famiglia. «Fi-

na è una condizione indispensabile, se l’Europa

no al 2009, il costo della spesa medica europea è

vuole vincere la sfida di conseguire l’occupazione

cresciuto a un ritmo più veloce rispetto al resto

del 75% degli individui della fascia d’età compre-

dell’economia», ricorda Esposito, «con il settore sa-

sa fra i 20 e i 64 anni, e scongiurare il prepensio-

nitario che assorbe quote sempre crescenti del Pil e

namento per malattia. Inoltre, mantenere gli ultra

con la spesa pro-capite aumentata del 4,6% all’an-

sessantacinquenni sani e attivi apporterebbe note-

no in termini reali tra il 2000 e il 2009. In questo

voli risparmi in termini di bilanci sanitari.

contesto assisteremo prevedibilmente nei prossimi

A supporto della crescita del settore del-

anni a una forte razionalizzazione del settore con

l’healthcare nel lungo periodo giungono anche i

interessanti opportunità di M&A per fare fronte ai

dati pubblicati il 16 novembre del 2012 dal report

citati tagli alla spesa sanitaria».

I

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

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News

L

Egitto

a crisi politica che ha colpito l’Egit-

Con l’inizio del 2013 molti problemi, lun-

to si ripercuote sull’economia e sta

gi dall’essersi risolti, si sono ripresentati in tut-

sprofondando il paese in una grave

ta la loro drammaticità. L’annuncio del presti-

crisi valutaria e produttiva. L’8 gennaio

to da parte del primo ministro del Qatar

2013 il governo del Qatar ha annunciato un

Sheikh Hamad bin Jassim al-Thani è stato

prestito di 2,5 miliardi di dollari nei con-

effettuato nel mezzo di una tempesta valuta-

le riserve sono diminuite da 36 miliardi di dol-

fronti del Cairo, concedendo una donazio-

ria che ha portato la lira egiziana al suo mini-

lari, in cassa prima della rivolta del 2011, a 15

ne extra di 300 milioni per contenere la crisi

mo negli ultimi otto anni. Per mantenere co-

miliardi del mese di dicembre 2012.

monetaria che ha colpito la lira egiziana.

stante il valore della moneta, le autorità egi-

A complicare ulteriormente la situazione hanno contribuito inoltre le agenzie di rating:

Dalla primavera all’inverno

Standard & Poor’s ha infatti declassato il rating dei titoli di credito a lungo termine dell’Egitto da B a B-, allo stesso livello del debito

L’annuncio, effettuato nei primi giorni del

ziane hanno venduto più di 20 miliardi di dol-

della Grecia. La Banca centrale ha inoltre vie-

nuovo anno, ha evidenziato le profonde dif-

lari in divise straniere, ma ciò non ha impedi-

tato il ritiro di denaro contante superiore a 30

ficoltà economiche che il governo egiziano

to alla fine di dicembre di raggiungere un

mila dollari al giorno e ha annunciato multe e

si trova ad affrontare a causa sia dell’attua-

cambio di 6,30 lire per dollaro Usa, pericolo-

tassazioni maggiori per coloro che intendano

le congiuntura internazionale, caratterizza-

samente vicino al minimo storico del 2004 di

comprare divise straniere. I timori di una stag-

ta dalla crisi del debito dei paesi europei,

6,26. Le riserve monetarie del Cairo si sono as-

flazione non sono del tutto infondati, poiché

con i quali l’Egitto ha un importante scam-

sottigliate pericolosamente, raggiungendo,

i livelli di povertà e disoccupazione sono in

bio commerciale, sia dall’instabilità politica

secondo la definizione delle autorità bancarie

costante aumento, mentre l’economia fatica a

del paese.

del Paese, «un livello critico». Per la precisione,

ripartire.

Venezuela lla fine la svalutazione è arrivata. Il deprezzamen-

A

tualmente la moneta più sopravvalutata del mondo. L’an-

to del bolivar venezuelano, che gli esperti annun-

nuncio della svalutazione ha incluso anche l’eliminazione

ciavano come inevitabile ormai da qualche mese, è

del Sitme (Sistema di transazioni in valuta estera), l’ultimo

stato annunciato dal ministro delle Finanze, Jorge Giorda-

dei meccanismi sviluppati dal governo per rendere opera-

ni, e dal presidente della Banca centrale venezuelana, Nel-

tivo il severo regime di controllo dei cambi imposto a par-

son Merentes. Il provvedimento è stato introdotto nono-

tire dal 2002. In un paese petrolifero a vocazione impor-

stante l’assenza di Hugo Chavez, che continua la sua lotta

tatrice, la somministrazione di divisa è rimasta nelle mani

contro il cancro a Cuba. Per disposizione del governo, il tas-

dello stato, che l’ha amministrata in modo inefficiente.

so ufficiale di cambio passa da 4,3 a 6,3 bolivares per dol-

L’imbuto creatosi nell’immissione di valuta estera e il fal-

laro Usa, subendo una svalutazione di quasi il 32% che,

limento del Sitme hanno alimentato la caccia al dollaro in

tuttavia, non sembra sufficiente a compensare gli squilibri

circuiti non ufficiali, dove la quotazione della divisa nor-

fiscali e le distorsioni dell’economia del paese.

damericana si è impennata. Dal 1998, anno in cui Chavez

La prima percezione degli esperti sul provvedimento è che risulta insufficiente e tardivo. Basti pensare che il nuovo tasso di cambio rappresenta un terzo del prezzo che viene chiesto per un dollaro Usa nel mercato non ufficia-

10

Svalutazione del 32%

le. La distanza tra il cambio ufficiale e quello reale spiega

ha vinto la sua prima elezione, la divisa venezuelana ha ac-

perché la capitale venezuelana sia stata indicata dall’Eco-

cumulato una svalutazione media annua del 17%. In atte-

nomist come la nona città più cara del pianeta (a ridosso

sa del deprezzamento, i prezzi al consumo sono cresciuti del

di metropoli di paesi ricchi e industrializzati come Tokyo,

3,5% a gennaio. Il 2012 si è chiuso con un tasso d’inflazio-

Oslo e Parigi). Secondo il settimanale britannico, l’elabo-

ne vicino al 20%, nonostante il paniere alimentare basico sia

razione dell’indice Big Mac evidenzia che il bolivar è at-

regolamentato dal governo.

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News

Ghana

onostante le grandi difficoltà che ancora deve

N

affrontare, c’è un forte ottimismo sul Ghana. Lo scorso dicembre si sono svolte le elezioni politi-

che e presidenziali e non si sono verificati scontri o disordini di rilievo, come in passato, quando i conflitti tra le diverse etnie e i brogli elettorali imperversavano. Un elemento incoraggiante, dunque, anche se è peggiorata la performance fiscale del paese. Tutto sembra riconducibile all’aumento dei salari pubblici e all’indebolimento della crescita del Pil. Le aspettative del consenso per il deficit fiscale si aggirano intorno al 7,5% del Pil per il 2012. Tuttavia, il nuovo presidente, John Dramani Mahama, sembra avere un piano per ridurre il buco di bilancio, che potrebbe supportare il cedi, la valuta ghanese, il cui valore si è dimezzato gradualmente negli ultimi cinque anni

paese. Ciò significa che le finanze pubbliche (e la valuta)

contro il dollaro.

del Ghana potrebbero migliorare da questo momento. Lo scorso 10 gennaio la Bank of Ghana ha emesso

Finalmente buone notizie

obbligazioni in valuta locale a tre anni per un valore di 212 milioni di dollari. L’emissione ha rappresentato un ulteriore strumento di valutazione per misurare l’aumen-

«È il momento giusto per investire nel Ghana», affer-

to dell’appetito degli investimenti esteri nel paese afri-

mano gli esperti di Silk Invest, «dato che questo rifugio di

cano. Le obbligazioni sono state sottoscritte in eccesso

relativa stabilità politica potrebbe diventare un’importan-

e, anche se i mercati avevano previsto un pricing tra il

te nazione a livello mondiale per la produzione di petrolio

19% e il 20%, gli offerenti internazionali, che erano la

e gas». Negli ultimi anni l’apporto massiccio di investimen-

grande maggioranza dei partecipanti a questa asta,

ti diretti esteri ha accresciuto la capacità di produzione del

hanno guidato l’emissione al ribasso al 16,7%.

Malaysia l primo messaggio lanciato da Mark Mobius per il 2013

toccare il 5,5% nel 2013, superando anche le aspettative

è molto chiaro e si concentra sulle elevate potenzialità

del governo fissate al 5%. Il secondo elemento è la con-

di rivalutazione dei titoli azionari delle società della

vinzione che l’attività dell’attuale esecutivo alla guida del

I

Malaysia. A guidare le aspettative del money manager so-

paese abbia sortito effetti molto positivi.

no le prospettive di crescita economica del paese, favorito

Al contrario, per giustificare la riduzione della quota di

rispetto ai vicini competitor indiani e indonesiani. Mobius,

portafoglio destinata alle azioni indiane e indonesiane,

uno dei gestori di riferimento nel panorama internaziona-

Mobius ha spiegato che ritiene le attuali valutazioni molto

le con asset under management per 45 miliardi di euro at-

elevate e pertanto è opportuno muoversi verso listini che

traverso il Templeton Emerging Markets Group, ha comu-

offrano un rapporto rischio/rendimento decisamente più conveniente. Per esempio, l’indice indonesiano Jakarta fi-

Consigliata da Mobius

nance presenta un ratio P/E pari a 12,3, il livello più elevato da novembre. A luglio del 2012, il gestore assicurava che, in piena decelerazione delle economie mondiali, quello era

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nicato di avere aumentato la propria esposizione in azien-

un momento favorevole per accumulare azioni dei merca-

de locali operative nei seguenti settori: bancario, immobi-

ti emergenti (in particolare di aziende operanti nei settori

liare, consumi retail, salute. Come giustifica le sue racco-

delle materie prime e dei prodotti di largo consumo), con-

mandazioni? Il primo fattore a supporto della tesi di Mo-

vinto che la crescita di queste economie avrebbe superato

bius è la variazione positiva attesa per il Pil, che dovrebbe

quella dei paesi industrializzati nel lungo termine.

FONDI&SICAV/Febbraio 2013



La nuova industria Il contesto

Il futuro è di chi produce La crisi ha insegnato che le imprese manifatturiere hanno un avvenire e che ad affermarsi sono proprio quei paesi che hanno puntato meno sui servizi e più sulle fabbriche. Ma i vincitori del prossimo decennio, per confermare la loro leadership o per scalzare gli attuali protagonisti, dovranno avere ben precise caratteristiche di gestione e operare nei segmenti giusti, che offrono il maggiore valore aggiunto. Secondo gli analisti non è prevedibile una rivoluzione tecnologica a breve, ma si affermeranno soprattutto quelle aziende che sapranno soddisfare le necessità del mondo emergente li anni del boom hanno visto una rivolu-

G

14

di Boris Secciani

dimenti dei titoli di stato fra Germania e Sud Europa, che

zione industriale che ha profondamente

hanno portato de facto alla scomparsa del concetto di tas-

trasformato il mondo e ha non solo ridi-

so risk-free, sono essenzialmente un effetto collaterale di

segnato gli equilibri economici, ma ha

un fenomeno di origine industriale. Insomma gli ultimi an-

avuto anche gigantesche ripercussioni sui

ni sono stati quelli delle industrie, con lo scoppio della cri-

rendimenti offerti dai vari segmenti dei mercati dei capi-

si finanziaria che ha fatto definitivamente tramontare l'i-

tali. Da una parte si è vista ovviamente l'ascesa della Cina,

dea che interi paesi potessero vivere di servizi bancari e

dall'altra però fra i trend fondamentali possiamo anche

bolle immobiliari.

annoverare il ritorno della Germania, definita non tanti

Un elemento importante, però, è che probabilmente il

anni fa da certa stampa anglosassone con indubbia poca

futuro sarà profondamente diverso: l'entrata in una fase

lungimiranza «the sickman of Europe». Infine non va sot-

più matura dei paesi emergenti, Cina in primis, la contra-

tovalutata la rinascita manifatturiera degli Usa, favorita

zione dei consumi in Europa e il consolidamento fiscale

da una politica sapiente di reindustrializzazione e soprat-

porteranno a un'epoca, se non di vacche più magre, quan-

tutto dalle proprie enormi risorse energetiche.

to meno di maggiore selettività e competitività nel mon-

Tutto ciò ha avuto effetti enormi sulle performance di

do industriale. Non appare probabile pensare a un ulterio-

security e derivati: basti pensare al feroce mercato rialzi-

re decennio di crescita incondizionata di tutto: settore

sta nel campo dei metalli di base e all'altissima volatilità

energetico e minerario, materiali di base e beni in conto

che spesso l'ha accompagnato. Anche gli squilibri sui ren-

capitale, hardware legato all'information technology, be-

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


«

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L’industria rimane il core dell’economia mondiale,dove nuove tecnologie

vengono per la prima volta concepite,sviluppate,testate e poi applicate

ni di largo consumo e consumi discrezionali, sia nei mer-

ranzia, quanto meno un buon indizio sulle potenzialità di

cati emergenti sia in occidente, hanno di certo le carte mi-

leadership industriale anche in futuro? Quale sarà la nuo-

gliori da giocare secondo il parere di quasi tutti gli anali-

va industria del decennio che verrà, visto che il mercato sta

sti. Non è difficile pensare che ci saranno vincitori e vinti,

già compiendo selezioni molto precise? In questo caso il

con un mercato che, per quanto propenso al risk-on e

quadro che emerge è abbastanza sorprendente. Non man-

pronto a favorire i ciclici anche con un ampliamento del-

cano certo i grandi temi ciclici, che vedono la continua

le valutazioni, non è certo privo di selettività. L'industria

crescita duale di investimenti e consumi nel mondo emer-

rimane il core dell'economia mondiale, dove nuove tecno-

gente (con un ribilanciamento verso i secondi in Cina e

logie vengono per la prima volta concepite, sviluppate, te-

verso i primi in India) e l'evoluzione della rivoluzione ener-

state e poi applicate. Si tratta peraltro di un pilastro del si-

getica statunitense. Indicativa appare l'analisi di Laura So-

stema che, per sua stessa natura, presenta elementi di in-

lei, responsabile del team azionario gestioni patrimoniali

stabilità notevoli: da una parte gli investimenti da compie-

di Banca Patrimoni Sella & C.: «Riteniamo interessanti le

re sono enormi e spalmati spesso su cicli lunghi. Dall'altra

aziende il cui fatturato è dipendente da quelle aree geo-

parte i rischi di obsolescenza, anche rapida, di interi setto-

grafiche che evidenziano una crescita economica in acce-

ri sono decisamente elevati.

lerazione (la regione asiatica, Cina e India in special modo): spesso si tratta di società legate ai consumi, di fascia

CHI PUÒ ANCORA CRESCERE

alta (lusso) oppure di fascia medio-bassa (abbigliamento

A questo punto, in una fase di crisi e di difficoltà come

accessibile, elettronica di consumo, beverage). Vale la pe-

l'attuale, si pone chiaramente una prima questione: chi, in

na notare che Cina, Giappone e India recentemente han-

uno scenario privo di boom economico, è in grado di cre-

no annunciato piani di investimento importanti, volti a

scere, diventare più forte e acquistare maggiori margini di

stimolare la crescita economica. Una parte considerevole

competitività, elemento che rappresenta se non una ga-

di questi è destinata alle infrastrutture: riteniamo quindi

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

15


La nuova industria Il contesto

che le società che sono in qualche modo collegate a que-

anni, data la buona visibilità degli utili e la capacità di im-

sti progetti (cemento e costruzioni, ferrovie e trasporti,

porre il prezzo. Esempi di industriali con caratteristiche

centrali energetiche e reti distributive) possano realizzare

growth di qualità nel nostro portfolio sono: Ccr, Weg, Bha-

una crescita del fatturato superiore alla media. Infine, con-

rat Heavy, Capita, Intertek, Linde».

sideriamo interessanti quelle aziende che beneficiano di

Scarso appetito per un'elevata volatilità dei fatturati

cambiamenti strutturali in atto. Un esempio può essere il

mostra anche Sandra Crowl, membro del comitato inve-

mercato dell’energia e la rivoluzione in corso nel Nord

stimenti di Carmignac Gestion: «In uno scenario di ripre-

America circa lo sfruttamento dello shale gas. Le innova-

sa moderata, sapendo che gli industriali scambiano più o

zioni tecnologiche che hanno reso economicamente con-

meno in linea con la loro media storica, ciò che è meglio

veniente lo sfruttamento di questa forma di energia sono

avere come investitore è la visibilità del portafoglio ordi-

in grado di cambiare, nel lungo termine, gli scenari politi-

ni. Riteniamo che il comparto aerospaziale offra ciò di cui

co-economici mondiali. Le società che beneficiano degli

parliamo. Alternativamente pensiamo che costituiscano

investimenti in questo settore dovrebbero evidenziare un

una buona scelta quelle aziende industriali che hanno svi-

andamento superiore alla media».

luppato business di servizi, manutenzione e pezzi di ricambio, tutti elementi che potrebbero fare la differenza du-

«MEGLIO I SERVIZI ALLE INDUSTRIE»

rante periodi difficili».

Sarebbe però sbagliato pensare che dire industrie sia

Dunque una prima conclusione che possiamo trarre è

uguale a parlare di scommesse cicliche su grandi temi ma-

che i leader del futuro saranno quelli che sempre più sa-

cro. In realtà, la selettività appare forte, nonostante l'otti-

pranno creare e integrare, allo scopo di innalzare margini

mismo profuso dagli investitori. Questo concetto di selet-

e profitti, una serie di servizi collegati al prodotto, mante-

tività si traduce in diverse strategie: innanzitutto nella

nendo al tempo stesso un vantaggio competitivo in termi-

continua ricerca di società che operano in nicchie tecno-

ni tecnologici. Si tratta di un modello ben conosciuto nel-

logiche, che occupano fermamente. Ciò dà a questi titoli

l'It: spesso infatti gli investitori si scordano come il mon-

caratteristiche quasi difensive. Un esempio viene fornito

do industriale sia un consumatore (e produttore) enorme

da Vincent Strauss, ceo di Comgest Asset Management:

di information technology.

«Preferiamo avere esposizioni limitate agli industriali, perché a nostro avviso vi sono poche opportunità di qualità e

I TEMI RICORRENTI

crescita. In Europa preferiamo i servizi alle industrie con

Si può notare come andando ad analizzare i diversi gangli

una posizione di mercato dominante e fatturati stabili. Su-

della produzione industriale tornino diversi temi ricorren-

gli emergenti, abbiamo in portafoglio gruppi manifattu-

ti: affermazione del proprio marchio, forte capacità tecno-

rieri e di servizi alle industrie, sempre con una posizione di

logica e di generare qualità e poco impatto da parte della

mercato dominante e fatturati stabili. Questi modelli di

concorrenza. Come abbiamo visto, vengono gradite quel-

business dovrebbero sovraperformare in uno scenario di

le aziende in grado di occupare gli spazi del proprio mer-

crescita economica debole, come quelli degli ultimi due

cato, facendo acquisizioni rese possibili dal cash generato, vincenti non solo per la bontà dei propri prodotti, ma anche per la disciplina di bilancio. In pratica sembra assai probabile che i leader di domani, in un futuro prevedibile, saranno gli stessi di oggi. Certo nuove tecnologie stanno arrivando e arriveranno in futuro a cambiare il panorama competitivo e i paradigmi di sviluppo, ma ciò che sembra al momento è che i prossimi anni apparterranno a quelle aziende che hanno fatto diligentemente i compiti e hanno saputo acquisire le dimensioni adatte. Non importa più di tanto se si tratta di società basate nei paesi emergenti piuttosto che in Europa, in economie a basso indebitamento piuttosto che in fase di difficoltà.

16

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

I



La nuova industria Taglio dei costi e tanti dividendi

Vince chi è efficiente La maggior parte degli analisti sembra non ha dubbi: le aziende del domani sono quelle che hanno la capacità di ridurre le spese, quando necessario, e di raggiungere livelli massimi di efficienza. Sembra non esserci più spazio per le vecchie imprese con scarso controllo di gestione e personale in abbondanza. Ed è fondamentale anche trattare bene gli investitori con un’accorta politica di cedole interessante notare che molti investitori sono par-

È

acquisizioni (Legrand, Assa Abloy) possono comportarsi

ticolarmente attenti alla gestione manageriale: alle

bene, in quanto riuscirebbero ad aumentare la propria cre-

aziende, non solo industriali, si chiede di operare

scita con processi di M&A».

della leva e un’ampia capacità di mettere a buon frutto

UN DELICATO EQUILIBRIO

il free cash flow così generato. Come dire: non è impor-

Taglio della base dei costi, efficienza del capitale e spinta

tante cosa si fa e con quale tecnologia, ma serve che sia

al consolidamento appaiono anche nel portafoglio di Greg

realizzato con la massima attenzione ai processi produt-

&G Global Growth: «Tra titoli che Aldridge, gestore di M&

tivi. Su questa linea sembra muoversi Koen Popleu, deputy

preferiamo c'è, ad esempio, il gigante europeo dell’aero-

head european equity di Dexia Asset Management:

spazio Eads, il cui prezzo azionario a dicembre è stato spin-

«Abbiamo visto che le società con alle spalle una storia

to da una serie di fattori positivi: i fondamentali della so-

di ristrutturazione (ad esempio Philips e Volvo) o quelle

cietà nel lungo termine, il suo eccellente posizionamento

con una crescita strutturale nella loro esposizione sui mer-

industriale, il robusto libro ordini e la nuova commessa con

cati (ad esempio Andritz Hydropower) si sono comporta-

una società asiatica del valore di 9 miliardi di dollari Usa.

te bene nel 2012. Pensiamo che questo trend possa con-

Inoltre il gruppo ha annunciato la riorganizzazione dell’a-

tinuare. Le aziende che sono capaci di tagliare le spese

zionariato, con una riduzione dell’influenza governativa

attraverso l'integrazione divisionale, muovendo la produ-

accompagnata da un buyback azionario del 15%. Altro

zione verso aree di costo più basse, vedranno ulteriori

esempio: il produttore di auto giapponese Toyota, che ha

miglioramenti nei loro margini, sicuramente quando il fat-

tratto vantaggio dallo yen debole a supporto dell’export

turato riprenderà ad aumentare. Ci sono alcune aree di

nipponico e dalla rinnovata classe dirigente del paese, che

chiara ripresa della crescita e migliorata visibilità degli

si è votata alla svalutazione della moneta e alle misure di

utili, come l'equipment per la cura della salute (Philips),

stimolo all’economia. Inoltre riteniamo interessante anche

l'aumento dell'automazione industriale in Cina (Abb) e

il produttore di pneumatici sud coreano Hankook Tire, di

l'immobiliare negli Usa (Assa Abloy, Legrand). Anche le

recente oggetto di spin-off con la divisione tra la holding

azioni di aziende che hanno dimostrato tendenze alle

company rinominata Hankook Tire Worldwide e la società

con un forte controllo dei costi, una rigorosa gestione

18

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


«

Meglio

società con

dividendi più deboli,ma che assicurino una

»

crescita più stabile

operativa Hankook Tire, su cui abbiamo concentrato la no-

cietà in grado di fornire dividendi elevati e sostenibili, a

stra attenzione».

nostro avviso, continuerà a essere premiato dal mercato,

Nell'uso del capitale alle aziende industriali vincenti si chiede un delicato equilibrio tra controllo feroce dei costi e della leva e capacità di espansione e remunerazione de-

soprattutto in concomitanza con una fuoriuscita di investitori dall’obbligazionario». Meno convinto appare George Nadda, gestore dell’Euro-

gli azionisti. In questo ambito un certo apprezzamento, sia

pean Value Fund di Nemesis Asset Management: «Di solito

pure non ossessivo, lo ricevono i dividendi, anche come in-

tassi di distribuzione dei dividendi troppo alti rischiano di es-

dicatore della capacità di adattamento del settore indu-

sere più un ostacolo che un indicatore di costanza delle cedo-

striale a questi tempi difficili. Tom Stubbe Olsen, gestore

le. Preferiamo società con dividendi più deboli, ma che assicu-

dell'European Value Partners di Nordea Investment

rino una crescita stabile lungo i diversi cicli economici».

Funds, afferma: «Molte società si sono adattate alla situazione economica riducendo le loro strutture dei costi e

COMPRARE CRESCITA IN UNO SCENARIO DI RIPRESA MODESTA

rendendole più flessibili. Come risultato, sono state in gra-

Un approccio di sintesi troviamo infine da parte di diversi

do di proteggere la loro profittabilità ragionevolmente be-

gestori. Fares Benouari, portfolio manager di Union Ban-

ne durante il downturn e sono ben posizionate per prospe-

caire Privée, spiega: «Le prospettive per i titoli del settore

rare quando ci sarà una ripresa economica. Non investia-

industriale in Europa sono concrete, in quanto la maggior

mo sulle società esplicitamente in base al dividendo paga-

parte delle aziende gestisce business globali e ha bilanci

to, ma un buon dividendo è sempre un di più».

solidi. Oltre che concentrarsi sulla distribuzione dei divi-

Sull'argomento non mancano comunque view più po-

dendi, privilegiamo le imprese che generano elevati flussi

larizzate tra coloro che vedono alternativamente i dividen-

di cassa e hanno una comprovata esperienza a livello di

di come un segnale della ripresa degli industriali, special-

M&A, che consente loro di comprare crescita in uno sce-

mente i ciclici impegnati nei comparti più volatili, e chi

nario di ripresa modesta (Danaher ed ABB)».

preferisce invece altri impieghi del capitale. Nel primo

Questi ragionamenti appaiono in parte sorprendenti: il

gruppo troviamo Stefano Ghiro, equity portfolio manager

mercato infatti sembrerebbe più lungimirante di quanto

di Allianz Global Investors: «La seconda parte del 2013 po-

viene comunemente ritenuto. A conquistare la posizione di

trebbe essere caratterizzata da una crescita della doman-

leadership futura sarebbero infatti quelle società indu-

da globale più vigorosa. In questo contesto anche i titoli

striali in grado di avere da una parte un’oculata e discipli-

del comparto industriale, soprattutto quelli più legati al-

nata gestione del capitale, senza però sacrificare progetti

l'export, potranno essere caratterizzati da una ripresa dei

e investimenti volti a migliorare la propria posizione com-

profitti aziendali. Un approccio basato sulla ricerca di so-

petitiva sul medio termine.

I

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

19


La nuova industria Servizi all’energia e alle miniere

Un mercato spietato Il petrolio rimasto è in gran parte sottomarino e costoso da tirare fuori. Questa semplice verità geologica fa sì che investire nelle società che provvedono all'estrazione offshore sia in qualche maniera come puntare su utility oligopolistiche, caratterizzate però da altissimo valore aggiunto. Ma la lotta in questo campo è all'ultimo sangue, come dimostra anche il recente caso della Saipem. Più complesso operare nel mining dei metalli estrema selettività nel posizionamento di mercato e nella gestione delle aziende porta a un effetto

L’

rie prime. In generale il 2012 non è stato un grande anno, con corsi delle risorse stagnanti e volatili, un ciclo del

interessante: mai come adesso è apparso difficile

capex già ai picchi e per una lunga parte dell'anno pro-

fare scommesse top-down su temi generici. Negli ultimi

spettive economiche fra il tetro e il terrificante. Dopo la

mesi i ciclici in generale, non solo industriali, sono stati

ripresa del secondo semestre, lo scenario sembra meno

in grande spolvero e tuttora un certo ottimismo pervade

notturno, anche se è palpabile un maggiore grado di fidu-

chi scommette sull'inizio di un miglioramento dell'econo-

cia nei confronti del complesso energetico, piuttosto che

mia a lungo termine. Ciò non toglie però che nello spe-

di quello minerario.

cifico delle industrie a volte i destini di segmenti appa-

Anche per quanto riguarda l'energia, però, il merca-

rentemente simili in realtà oggi presentino scenari diver-

to ha dimostrato quanto sa essere spietato, con la fortis-

sissimi. Prendiamo ad esempio i produttori di beni in conto

sima caduta di Saipem dopo l'annuncio del profit war-

capitale e i fornitori di servizi per il complesso delle mate-

ning e dei guai giudiziari. Anche qui per spuntare buoni rendimenti bisogna riuscire a investire su gruppi di qualità in nicchie non sottoposte a un eccessivo livello di competizione e spesso queste opportunità non si trovano in settori sotto la lente dei media. Ad esempio non particolarmente buone nell'immediato appaiono le prospettive dei fornitori dell'industria del gas di scisto, per il grado di incertezza, l’eccesso di offerta e altre poco desiderabili caratteristiche che questo comparto presenta. Indicativa al proposito appare l'analisi di Stefano Ghiro di Allianz Global Investors: «Anche tra i fornitori di beni e servizi al comparto energetico esistono buone oppor-

20

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


«

»

Nell’energia,essendo in corso una vera rivoluzione determinata dallo shale gas americano, è necessario ancora comprenderne a fondo il vero impatto su queste società

tunità di investimento. Tuttavia, nel settore dell'energia,

rimangono ben messi: vediamo Rotork ben esposta a que-

essendo in corso una vera rivoluzione determinata dallo

sto tema».

shale gas americano, è necessario ancora comprenderne a fondo il vero impatto su queste società».

Anche in questo caso la chiave per la leadership di domani sembra essere...la leadership al giorno d'oggi, specialmente in nicchie dove il fatto di avere acquisito un patri-

LA CHIAVE PER LA LEADERSHIP DI DOMANI

monio di tecnologie rende difficile l’ingresso. Di questo te-

In quest'ultimo ambito nell'immediato il panorama se non

ma porta un esempio Greg Aldridge di M&G Investments:

è nebbioso è senz'altro scarsamente entusiasmante per un

«Lo specialista francese in cavi d'acciaio Vallourec è una

eccesso di frammentazione competitiva. Koen Popleu, di

delle due uniche società al mondo in grado di produrre ca-

Dexia Asset Management, spiega: «Nell'energia la situa-

vi di alta qualità indispensabili per le operazioni più mo-

zione è complessa. Per quanto riguarda l'onshore statu-

derne di trivellazione offshore».

nitense il segmento dell'equipment per gas di scisto (ad

Il mercato dei beni e servizi offshore rappresenta in

esempio le pompe per il fracking) sembra caratterizzato

effetti uno dei casi più interessanti, in quanto in esso si

da un eccesso di offerta, mentre i mercati internazionali

mescolano elementi ciclici di lungo termine, con una

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

21


La nuova industria Servizi all’energia e alle miniere

realtà fatta di player consolidati e dal buon pricing power. Certamente dipendere dall'andirivieni dei capex dell'industria energetica non costituisce un forte elemento di stabilità, come dimostrano i recenti shock nel campo degli oil service, resta però un'immancabile verità: il petrolio rimasto è in gran parte sottomarino e costoso da tirare fuori. Questa semplice constatazione geologica e le caratteristiche prima enunciate, fanno sì che investire nelle società che forniscono beni e servizi all'estrazione offshore sia in qualche maniera come puntare su utility oligopolistiche, caratterizzate però da altissimo valore aggiunto. Quest'ultimo aspetto viene sottolineato da Fares Benouari di Union Bancaire Privée: «Nonostante alcune nubi, ci sono le basi per un ciclo in rialzo. A livello globale il capex mostrerà una tendenza all’aumento con una crescita del 4%, fino a un livello massimo record nel 2013, guidato dall'andamento della spesa in particolare al di fuori del Nord America e offshore. Ci aspettiamo un significativo miglioramento dei margini. Le società di perfo-

È interessante a questo punto, invece, analizzare spe-

razione dovrebbero beneficiare dal persistere di tariffe

cularmente un altro comparto, i fornitori di equipment e

giornaliere elevate per le trivellazioni in acque profonde.

servizi per l'industria mineraria. Qui il discorso si fa per

Nel mercato delle attrezzature sottomarine, gli ordini

certi versi opposto. Infatti molte risorse sono a rischio di

dovrebbero aumentare del 40%. I servizi integrati bene-

un surplus di offerta a causa di quello che è un problema

ficeranno di un migliore posizionamento nel 2013, essen-

cronico dei player minerari, l'eccesso di investimenti in

do esposti alla crescita internazionale e alla ripresa del

nuova produzione nelle fasi di rialzo. Sul lato della doman-

Nord America entro la fine dell'anno».

da, poi, non è chiaro che cosa potrà succedere se ad esempio ci trovassimo di fronte a una fase prolungata in cui la

NECESSITÀ DI NUOVE TECNOLOGIE DI ESTRAZIONE

modernizzazione dell'India proseguisse lentamente, men-

Sulla stessa lunghezza d'onda arriva anche l'analisi di

tre la Cina si sta orientando maggiormente ai consumi e ai

Sandra Crowl di Carmignac Gestion: «Vi è sempre mag-

servizi. L'impressione che per il momento l'industria mine-

giore necessità di nuove tecnologie di estrazione, spes-

raria sia in una fase di arretramento, nonostante il quan-

so messe sul tavolo da società di servizi specializzate. Si

titative easing globale abbia indotto a una ripresa dei cor-

tratta di gruppi che continuano a prosperare in aree

si dei metalli, appare palpabile, secondo Koen Popleu, di

quali la trivellazione a grande profondità, l’estrazione di

Dexia Asset Management: «Siamo cauti sul capex delle

energia non convenzionale e i servizi di gestione di piat-

aziende minerarie, dato che pensiamo che queste ultime

taforme petrolifere».

adotteranno un approccio più disciplinato quando si tratterà di investire in nuovi progetti. Per esempio, abbiamo visto il capex di Bhp e di Rio Tinto scendere del 30% nello spazio di due anni». Scarse opportunità nell'immediato vede anche Tom Stubbe Olsen di Nordea Investment Funds: «Riteniamo che nel settore minerario attualmente sia in corso un processo di aggiustamento, che potrebbe necessitare di un po' di tempo per risolversi. Alcuni progetti per aggiungere capacità mineraria che avrebbero dovuto essere messi in cantiere sono stati cancellati».

22

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

I



La nuova industria Infrastrutture

Ancora tanto lavoro da fare Anche se i paesi emergenti sembrano puntare più sui consumi che sulla realizzazione di grandi opere, ci sono tuttora faraonici programmi in corso, soprattutto in India, dove dovranno essere costruite enormi centrali elettriche. Si tratta di un settore che è strettamente dipendente dagli investimenti dello stato e la selezione geografica è quindi fondamentale n tema collegato alle materie prime è stato negli

U

menti e le esportazioni ai servizi e ai consumi interni. Que-

ultimi anni lo sviluppo infrastrutturale. Infatti

sto movimento strutturale è in corso in particolare in Ci-

gran parte dell'aumento dei consumi di risorse

na e in quest'ottica i consumi sono da preferire».

di milioni, se non miliardi, di nuovi consumatori, ma anche

VINCITORI E VINTI

al furioso processo di costruzione di nuove infrastrutture.

In realtà anche qui ritorna il leitmotiv dei vincitori e vinti,

Spesso negli ultimi anni si sono sentiti racconti su città fan-

che caratterizza altri segmenti dell'economia mondiale.

tasma e altre cattedrali nel deserto in Cina, dove questo

Infatti la crescita infrastrutturale non è una storia chiusa

processo è stato particolarmente rapido. Se si considera che

in molte parti del mondo emergente, che anzi in diversi

il paese che rappresenta la maggiore fonte di crescita infra-

campi necessitano tuttora disperatamente di un massiccio

strutturale sul pianeta difficilmente potrà ripetere le

upgrading. Da qui emerge un'altra caratteristica che dovrà

performance del passato e che il mondo sviluppato si tro-

avere l'industria di successo del futuro: la capacità di ave-

va preso nella tenaglia costituita dalla necessità di fare or-

re entrature, non solo commerciali, ma anche a livello po-

dine nei conti pubblici e dalla crescita delle spese a soste-

litico, sui mercati in via di sviluppo. Infatti nel variegato

gno di disoccupati e varie vittime della crisi, il comparto in-

mondo delle nuove potenze i governi tendono a essere

frastrutturale non sembra la scelta più immediata in que-

tendenzialmente interventisti, caratteristica che si combi-

sto particolare momento.

na con una crescente richiesta di miglioramento della qua-

non è stato solo dovuto all'arrivo sul mercato di centinaia

24

Indicativa appare l'analisi di George Nadda di Nemesis

lità della vita da parte dei propri cittadini e con un'accre-

Asset Management: «È un settore ancora interessante, ma

sciuta dotazione di risorse finanziarie. Neo-keynesiani e

lo è stato soprattutto nel passato. L’incremento degli inve-

neo-austriaci hanno visioni diametralmente opposte sul

stimenti infrastrutturali nei paesi emergenti e in partico-

fatto che questo fenomeno sia negativo o positivo, ma ap-

lare in Cina calerà progressivamente nei prossimi anni,

pare probabile che una quota crescente di fatturato indu-

man mano che queste economie diventeranno più matu-

striale deriverà dalle casse pubbliche. Un esempio di pos-

re e sposteranno il baricentro della crescita dagli investi-

sibilità di crescita appare la costruzione di centrali elettri-

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


«

Grandi

potenzialità

possono sorgere dalle industrie di un settore considerato decotto come quello

»

immobiliare

che. L'adeguata e stabile fornitura di elettricità, sia a uso

Oltre a ciò va aggiunto il fatto che il Brasile rientra fra quel-

industriale sia privato, costituisce una sfida di notevole

le neo-potenze “stataliste”, prone a usare la spesa dell'inter-

portata e un punto di svolta per un paese che aspira a pas-

vento pubblico nel campo infrastrutturale, sia come mezzo

sare dallo status di nazione in via di sviluppo a emergente.

per coprire magagne nelle strutture dell'economia locale, sia

Basti pensare al gigantesco black-out elettrico in India la

per favorire l'occupazione. A questo tema si allaccia anche

scorsa estate, che ha lasciato prive di fornitura qualcosa

quello di un'edilizia moderna a prezzi contenuti, spesso fi-

come circa 600 milioni di persone.

nanziata dalla mano pubblica, in economie che talora han-

Non a caso proprio l'India viene indicata come un mercato ad altissimo potenziale. Vincent Strauss, di Comgest

no vissuto fenomeni di bolla immobiliare equivalenti, se non peggiori, a quelli occidentali.

Asset Management, sostiene: «Energia, infrastrutture e

Anche qui si tratta di una scommessa in fondo con-

utility sono parte della nostra esposizione ai mercati emer-

trointuitiva: che grandi potenzialità possano sorgere dalle

genti. Questa scelta è di tipo contrarian e ha per noi carat-

industrie di un settore considerato decotto come quello

teristiche di lungo periodo, dal momento che vediamo una

immobiliare, puntando su un processo di maturazione di

forte spinta alla crescita della generazione di elettricità in

quest'ultimo nel mondo emergente. Questi temi sono rias-

alcune economie emergenti chiave, specialmente il merca-

sunti da Sandra Crowl di Carmignac Gestion: «In generale

to indiano che ha un sostanziale deficit elettrico ed è un'e-

i governi dei paesi emergenti hanno le disponibilità finan-

conomia che è cresciuta in media di oltre il 7% annuo nel-

ziarie per stimolare e sostenere le loro economie attraver-

l'ultimo quinquennio».

so la spesa in infrastrutture. È stato questo il caso della Cina nel triennio 2008-2010 e recentemente del Brasile. L'e-

IL CASO BRASILE

spansione è avvenuta con un mix di fondi pubblici e priva-

Un altro tema geografico sembra il Brasile, dove l'enorme

ti: pensiamo che questo processo continuerà, infatti abbia-

ricchezza generata dall'export di risorse naturali e dall'e-

mo investito in aziende legate al finanziamento dello svi-

spansione domestica dei consumi, non si è finora tradotta in

luppo immobiliare, alla costruzione di edilizia residenziale,

un equivalente miglioramento del parco infrastrutturale.

oltre che all’immobiliare commerciale e alle strade».

I

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

25


La nuova industria I consumi

Per un pugno di marchi La corsa degli acquisti privati è travolgente nei paesi emergenti, ma per alcuni beni, come quelli del lusso, non sembra calare neppure nelle aree più sviluppate. I brand planetari, capaci di cogliere questo trend di crescita, indipendentemente dal settore di appartenenza, hanno ancora ottime carte da giocare sul mercato globale. E alcune aziende sono certamente da preferire olte delle fortune dell'apparato industriale

M

emergenti, che stanno crescendo insieme agli standard di

futuro si giocheranno comunque sul tema dei

vita e all'urbanizzazione dei consumatori».

ultimi rappresentano la componente più rilevante dell'e-

VINCENTI E PERDENTI

conomia, un po' perché, rappresentando il punto di arri-

Se il consumo globale è destinato a salire, ancora più che

vo del processo di produzione, spesso mostrano i margi-

in altri comparti lo farà con vincitori e vinti. Troppa infat-

ni più elevati. Come si può immaginare, i consumi si arti-

ti è la differenza nell'andamento fra produttori vincenti e

colano in una varietà enorme di tecnologie, beni, merca-

perdenti, nonché fra aree geografiche. Prendiamo ad

ti, alcuni dei quali in forte espansione mentre altri sono

esempio l'Europa: in generale i produttori di beni di con-

in brutale recessione, marchi e politiche di distribuzione.

sumo del Continente non sembrano raccogliere molti en-

Proprio sui consumi la selettività appare un principio ispi-

tusiasmi. Stefano Ghiro, di Allianz Global Investors, com-

ratore fondamentale, anche se complessivamente il filo-

menta: «In questa fase siamo tendenzialmente cauti sul

ne aurifero della crescita del benessere non pare certo in

settore dei beni di consumo discrezionali, soprattutto in

esaurimento: complessivamente non è probabile che i

Europa, dove i consumi interni risultano ancora sotto pres-

consumi smettano di crescere. Per questo non mancano

sione. Nel comparto cerchiamo di individuare società in

gli investitori che cercano di ottenere su questo tema d'in-

grado di avere pricing power e di mantenere i propri mar-

vestimento l'esposizione più vasta possibile. Ancora San-

gini di profitto inalterati». Ciò non toglie che persino nel-

dra Crowl, di Carmignac Gestion, aggiunge: «In generale

le economie più depresse del Continente, quali l'Italia, si

siamo overweight su tutti i nostri portafogli sul settore

possano trovare aziende forti.

consumi, un po' perché, Cina a parte, questi

26

globale dei consumi. Ciò include i mercati sviluppati, i

Quali sono le caratteristiche chiave? Per i produttori

beni di consumo discrezionali e in particolare il lusso che

mass-market una forte caratterizzazione in termini di

gode di tassi di crescita a doppia cifra, in particolare gra-

marchio, che permette di sfruttare la crescita dei merca-

zie alla crescita dei fatturati sul mercato cinese. Siamo

ti emergenti, difendendo al contempo le proprie quote su

inoltre interessati alle aziende automobilistiche dei paesi

quelli sviluppati. George Nadda, di Nemesis Asset Mana-

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


«

Puntiamo

su aziende con forti marche, come Adidas, Luxottica e

»

Harley Davidson

gement, continua: «Siamo piuttosto sovrappesati e posi-

mont, nonché in gruppi come Swatch. Per inciso, grazie a

tivi sui consumi delle società globali più esposte alle zone

un rialzo del 55% dei corsi del titolo nel corso dell'anno,

geografiche di crescita come gli Stati Uniti e i paesi emer-

Richemont è stato il singolo maggiore contributore alla

genti; puntiamo su aziende con forti marche come Adi-

performance del nostro fondo, che è stata ben superiore al

das, Luxottica, Harley Davidson. Per ora stiamo fuori dalle

benchmark. Richemont e Swatch hanno dimostrato che le

società più legate ai consumi europei, che sono ancora

preoccupazioni di un ulteriore rallentamento nelle vendi-

particolarmente depressi». Sulla stessa linea anche Fares

te di gioielli e orologi, specialmente in Cina, erano esage-

Benouari, di Union Bancaire Privée: «Ci concentriamo

rate. Entrambe le società hanno continuato a migliorare i

principalmente su aziende che possono contare su un soli-

margini, grazie al loro successo nello sviluppare il proprio

do franchise e una buona visibilità dell’utile per azione e

marchio e nel raggiungere economie di scala e un'elevata

del fatturato. Dato il recente andamento a singhiozzo nel

capacità di imporre il prezzo, fattori che le aiuteranno a te-

2012 e la rotazione dei settori e segmenti, preferiamo

nere forti posizioni di mercato sul lungo periodo».

pagare qualcosa in più in termini di valutazioni pur di

Un discorso non troppo diverso arriva anche da Koen

avere aziende con fondamentali solidi. Attualmente siamo

Popleu di Dexia Asset Management: «Preferiamo azioni di

leggermente sottopesati».

società di alta qualità con un forte vantaggio competitivo, in grado di generare un elevato livello di free cash flow e

MEGLIO IL LUSSO

che creino valore. Nel settore del lusso ci piace Richemont,

Dall'altra parte continua a piacere il lusso, che poco soffre

a causa del suo solido portafoglio di marchi con un elevato

della modestia della crescita economica in occidente. Non

pricing power e della sua esposizione ai mercati emergenti

sorprende che molti gestori si trovino a loro agio a dete-

e alla spesa turistica. Siamo positivi anche su Volkswagen.

nere in portafoglio un mix di marchi mass market ben po-

Oltre a una grande presenza nei mercati emergenti, l'intro-

sizionati e nomi più esclusivi. Tom Stubbe Olsen, di Nordea

duzione di una piattaforma modulare quest'anno dovrebbe

Investment Funds, conferma: «Per molto tempo abbiamo

condurre a significativi risparmi sui costi e rafforzare la po-

investito in aziende del lusso quali Cie Financière Riche-

sizione di leadership indiscussa della società».

I

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

27


Etp I risultati del 2012

Un altro anno da record Non si ferma la crescita degli exchange traded product in tutto il mondo: i numeri al 31 dicembre attestano ancora una volta il successo che questi strumenti riscuotono presso il pubblico degli investitori retail e tra gli istituzionali. Le preferenze si sono concentrate soprattutto sui prodotti obbligazionari, gli azionari emergenti e l'oro. L'America ancora leader incontrastata l 2012 è stato per l'industria degli Etp un anno da re-

l

di Dario Palladini

l'anno hanno visto notevoli flussi netti positivi di capitale,

cord: questi strumenti hanno attirato flussi netti di dariopalladini@fondionline.it in linea col trend storico dell'industria, ma diversamente capitale per 262,7 miliardi di dollari Usa (+51% cir-

da quanto accaduto, ad esempio, nel 2011. In particolare

ca rispetto al 2011), superando così il precedente re-

settembre, con 45,1 miliardi di dollari (di cui 37 circa di

cord che risale al 2008, anno in cui i tracker di tut-

azionario), e dicembre, con 38,7 miliardi (quasi tutti di

to il mondo avevano fatto registrare un flusso netto di

equity), sono stati i due mesi che hanno portato il contri-

259,7 miliardi di dollari. I principali motori di questo suc-

buto maggiore alla performance da primato dell'ultima

cesso sono stati i prodotti a reddito fisso, che hanno sta-

annualità. Anche gennaio è stato ottimo per la raccolta,

bilito il primato settoriale con un flusso netto positivo per

con un saldo positivo di 33,5 miliardi di dollari. In questi

70 miliardi di dollari, e l'azionario mercati emergenti, che

31 giorni e ancora più a maggio c'è stato l'afflusso più

a sua volta ha raggiunto la cifra record di 54,8 miliardi di

consistente sull'obbligazionario. La mensilità con la mino-

flussi netti in entrata. Complessivamente, il 2012 si è chiu-

re raccolta è stata aprile, che ha registrato flussi netti in

so con masse gestite per 1.933 miliardi di dollari, con un

attivo per soli 800 milioni di dollari. Non ci sono stati me-

incremento del 26,75% circa sull'anno precedente (erano

si col segno meno davanti.

1.525 a fine dicembre 2011 e 1.483 a fine dicembre 2010), mentre il numero di Etp ha raggiunto 4.746 unità (erano

Gen

33,5

Feb

15,6

4.311 a fine 2011 e 3.543 a fine 2010).

Mar

16,4

Apr

0,8

Mag

18,8

Giu

22,8

Lug

20,3

Ago

11,6

Set

45,1

Ott

13,2

Nov

25,7

Dic

38,7

Sia nel 2012, sia nel 2008, gli ultimi quattro mesi del-

Aum nel mondo (miliardi di dollari) al 31/12/12

al 31/12/11

al 31/12/10

1.933

1.525

1.483

(dati in miliardi di dollari Usa) Aum. N. Etp

4.746

4.311

3.543

Tutto sommato i flussi si sono mantenuti discretamente costanti, in un anno nel quale gli investitori hanno oscillato tra propensione e avversione al rischio, le ban-

28

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


«

Nel

complesso contenuta la crescita dell’azionario mercati sviluppati, con l’Europa che ha fatto segnare una

»

netta flessione

che hanno seguito politiche monetarie accomodanti, la

Prendendo in considerazione il solo comparto obbliga-

crescita economica è stata piuttosto fiacca, ci sono state

zionario, il debito societario investment grade, l'high yield

continue tensioni nell'Eurozona e alla fine sono giunte le

e i bond dei paesi emergenti hanno dominato la scena:

preoccupazioni circa il fiscal cliff statunitense. Il reddito

l'investment grade corporate da solo ha attirato flussi per

fisso è stato il principale driver della crescita, attraendo,

oltre 24,4 miliardi di dollari. Questa particolare sottocate-

come detto, 70 miliardi di dollari, quasi il 27% di tutti i flussi netti dell'anno. L'azionario mercati emergenti e i prodotti legati all'oro hanno fatto registrare numeri signi-

Flussi netti globali degli Etp per esposizione (miliardi di dollari) 2012

2011

2010

262,7

173,4

182,1

Reddito Fisso

70

49,9

40,7

Azionario Mercati Sviluppati

116

102

76,3

Azionario Nord America

76,3

53,9

47,7

Azionario Europa

9,8

15

8,8

to relativo maggiore, per tipologie di esposizione con as-

Azionario Altri Paesi

29,9

33,1

19,8

set di partenza superiori ai 15 miliardi di dollari, sia stato

Azionario Mercati Emergenti

54,8

9,7

42,2

Commodity

19,2

8,9

19,4

Altro

2,7

2,9

3,4

ficativamente superiori, in termini di raccolta netta, rispetto al 2011. Complessivamente contenuta la crescita dell'azionario mercati sviluppati, con l'Europa che ha fatto segnare una netta flessione, perdendo i favori degli investitori e passando da una raccolta netta di 15 miliardi di dollari nel 2011 a una di “soli” 9,8 nel 2012. Andando più nel dettaglio, si osserva come l'incremen-

quello degli obbligazionari paesi emergenti (+103% di as-

Totale Etp

set under management), seguito dal China equity (+80%) e dall'high yield debt (+65%).

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

29


Etp I risultati del 2012

goria di Etp con i suoi 79,6 miliardi di dollari rappresenta

Il peso dei vari mercati (miliardi di dollari)

oggi il 23% di tutto l'obbligazionario exchange traded ed

Flussi netti nel 2012

Aum al 31/12/2012

Quota di mercato

N. prodotti

Totale Etp

262,7

1933,1

100,00%

4746

Usa

187,4

1348,7

69,80%

1442

Europe

32,7

367

19,00%

2095

Canada

12

56,4

2,90%

272

America Latina

0

12,2

0,60%

35

30,6

127

6,60%

542

nd

21,9

1,10%

360

è di gran lunga il primo sottosettore della categoria reddito fisso. Nel 2005 il peso di questo comparto era solo del 17%. L'obbligazionario governativo ha sperimentato mesi di forte afflusso (maggio e novembre su tutti), ma anche periodi caratterizzati da consistenti deflussi (luglio, febbraio, settembre e dicembre). Il debito high yield ha visto le sue mensilità migliori in termini di flussi netti a gennaio, febbraio, settembre e luglio. Complessivamente, per l'obbligazionario maggio è stato il mese migliore del 2012, con flussi netti positivi per 10,9 miliardi di dollari. Altri mesi con un forte attivo per il

Asia-Pacifico Medio Oriente & Africa

fixed income sono stati gennaio (+8,9 miliardi di raccolta netta), ottobre (+7,2 miliardi) e novembre (+6,9 miliardi). Continuando l'analisi dal punto di vista dell'esposizio-

to fisso al 31 dicembre dell’anno appena trascorso sono ar-

ne, si osserva che i prodotti che hanno come sottostante

rivate a 3.38,91 miliardi di dollari (17,5% di quota di mer-

l'azionario Usa hanno raggiunto un Aum di 669,8 miliardi

cato); le commodity invece hanno raggiunto 200,40 mi-

di dollari, per una quota di mercato del 34,6%. Se com-

liardi di masse (10,4% di quota).

prendiamo anche il Canada, i dati arrivano per tutto il

Se andiamo a vedere l'importanza dei diversi mercati

Nord America a 709,44 miliardi di dollari di masse e una

mondiali per quanto riguarda gli exchange traded product,

quota di mercato del 36,7%. L'Europa a fine 2012 faceva

vediamo che gli Stati Uniti continuano a farla da padroni,

da sottostante a 141,64 miliardi di dollari di capitali inve-

nel senso che la piazza di New York pesa per il 70% circa

stiti in Etp, con una quota di mercato del 7,3%. Compren-

degli asset globali degli Etp (o anche che il 70% di tutte le

dendo anche i paesi sviluppati delle altre regioni del pia-

masse investite in Etp è a New York). Infatti, dei 1.933,1

neta (Asia soprattutto), in totale i developed market fun-

miliardi di dollari di masse totali, ben 1.348,7 sono inve-

gono da sottostante per 1.085,69 miliardi di dollari (il

stite al Nyse. Ben distanziata l'Europa, i cui segmenti di

56,2% di tutto il mercato). I prodotti che si focalizzano

borsa dedicati ai cloni contano per il 19% del mercato

sull'equity mercati emergenti a fine 2012 avevano com-

mondiale (l'Aum è di 367 miliardi di dollari). Al terzo po-

plessivamente un Aum di 275,87 miliardi di dollari (quota

sto la regione Asia-Pacifico con Etp che amministrano una

del 14,3%), portando così il totale generale dell'azionario

ricchezza di 127 miliardi di dollari (peso relativo del 6,6%).

a 1.361,56 miliardi di dollari Usa di controvalore (70,4%

Anche sui flussi netti la prevalenza del mercato a stel-

del totale dei capitali investiti in Etp). Le masse del reddi-

le e strisce è netta: nel 2012 nei tracker quotati sul listino statunitense sono finiti capitali freschi per 187,4 miliardi

Quanti soldi sull’azionario (miliardi di dollari) Aum

Quota di mercato

Azionario Nord America

709,43

36,70%

Azionario Europa

141,64

7,30%

Azionario Altri Paesi Sviluppati

234,62

12,10%

Tot. Azionario Paesi Sviluppati

1.085,69

56,10%

275,87

14,30%

1.361,56

70,40%

Azionario Paesi Emergenti Totale Azionario

30

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

di dollari (anche questo un record), mentre l'Europa e la macroregione Asia-Pacifico viaggiano praticamente appaiati: 32,7 miliardi di raccolta netta per il Vecchio continente, 30,6 per l'Asia-Pacifico, che segna l'incremento più elevato in termini percentuali anno su anno con +37% circa, mentre la seconda performance in termini relativi è del Canada con +33% circa. Passando al confronto tra fondi a gestione attiva e prodotti indicizzati, si nota che, per ciò che concerne i mercati azionari sviluppati, il 2012 ha visto deflussi dai primi per circa 192 miliardi di dollari, mentre i secondi sono stati capaci di attirare capitali per 116 miliardi. L'ob-


bligazionario, al contrario, vede la netta prevalenza del

traded, si conferma anche per il 2012 al primo posto, sia per

risparmio a gestione attiva, i cui prodotti nel corso del-

quanto riguarda i nuovi flussi, sia per ciò che concerne le

l'anno passato hanno registrato flussi in attivo per ben 417

&P 500, che ha chiuso l'anno appemasse gestite, lo Spdr S&

miliardi di dollari, contro i pur notevoli 70 miliardi dei

na trascorso con un saldo attivo nei flussi di 15,77 miliardi

tracker. Per quanto riguarda i mercati azionari emergenti,

di dollari, portando così gli asset totali a 123 miliardi di dol-

torna il predominio dei cloni sui fondi a gestione attiva: i

lari. Al secondo e al terzo posto vengono rispettivamente il

primi nel corso del 2012 hanno attirato flussi per 55 miliar-

Vanguard Msci Emerging Markets (10,59 miliardi di nuo-

di, i secondi si sono fermati a 12.

vi flussi e un Aum di 59,10 miliardi) e l'iShares Msci Emer-

È poi molto interessante osservare quali sono, dove so-

ging Markets (10,52 miliardi di nuovi flussi e 48,18 miliardi

no stati quotati e qual è il tipo di esposizione dei nuovi Etp

di Aum).

lanciati durante il 2012: ebbene, dei 15 prodotti che, indi-

I maggiori saldi negativi sono invece pertinenza dell'i-

pendentemente dalla data di partenza, hanno raccolto più

Shares Barclays 1-3 Year Treasury Bond (-3,01 miliardi),

patrimoni entro il 31 dicembre, ben nove sono stati emes-

dell'iShares Msci Eafe (-2,51 mld) e dell’Utilities Select

si da società asiatiche e quotati su listini locali; tre sono

Spdr (-1,99 miliardi).

stati collocati sul mercato statunitense e altri tre sui listi-

E’ impressionante osservare i grafici che illustrano la

ni europei. Inoltre, quasi tutti questi nuovi strumenti (14

crescita del numero dei prodotti nel corso degli anni: gli

su 15) hanno come sottostante l'azionario paesi emergen-

Etp al 31 dicembre 2000 erano 106 e amministravano pa-

ti (nove) o il reddito fisso (cinque). Come a dire: ormai i

trimoni per 79 miliardi di dollari; nel 2005 erano già 524 e

mercati asiatici emettono autonomamente prodotti che

avevano masse in gestione per 428 miliardi; nel 2010 il nu-

replicano benchmark della stessa area.

mero dei prodotti quotati aveva raggiunto 3.543 unità e il

Complessivamente nel corso dell'ultimo anno solare so-

controvalore in gestione 1.483 miliardi; fino ad arrivare ai

no stati lanciati sui mercati di tutto il mondo 618 nuovi clo-

numeri di oggi. Quando si dice una crescita esponenziale...

ni, che al 31 dicembre avevano raccolto capitali per 36,4

La classifica degli emittenti non evidenzia grandi no-

miliardi di dollari. Ci sono però stati anche 216 delisting per

vità e ai primi tre posti si confermano ancora una volta

una perdita di Aum complessiva comunque inferiore a 3,5

iShares (759,5 miliardi di Aum e una quota di mercato del

miliardi. Il tracker che ha avuto il successo maggiore è sta-

39,3%), State Street (336,6 miliardi e 17,4% di quota) e

to l'Harvest Shanghai e Shenzhen 300, che da maggio a

Vanguard (245,2 miliardi e 12,7% di quota). I dati sulla rac-

dicembre ha raggiunto asset under management per 6,52

colta netta premiano ancora iShares (87,1 miliardi di flussi

miliardi di dollari, seguito dal Pimco Total Return, che, con

netti), ma al secondo posto viene in questo caso Vanguard

due mesi in più di anzianità, è arrivato a 3,87 miliardi. Chiu-

(54,2 miliardi di flussi netti, unico tra i primi 10 operatori a

de questo ipotetico podio l'Etp denominato Huatai-Pine-

incrementare la propria quota di mercato, a testimonianza

bridge Csi 300, anch'esso lanciato a maggio dello scorso

che la politica aggressiva di riduzione dei costi ha pagato).

anno, che ha raccolto in poco più di sette mesi 3,77 miliar-

Al terzo posto, infine, State Street (38,3 miliardi di flussi

di di dollari. Globalmente, tra tutti gli strumenti exchange

nell'anno).

I

Aum al 31/12/2012

Quota di mercato

Flussi netti nel 2012

N. Etp

Variaz. Aum

Variaz. quota di mercato

iShares

759,5

39,30%

87,1

621

153,9

-0,40%

State Street

336,6

17,40%

38,3

173

66,3

-0,30%

Vanguard

245,2

12,70%

54,2

88

74,5

1,50%

PowerShares

73,5

3,80%

6,8

204

14,1

-0,10%

db x-trackers

51,2

2,60%

1,3

299

7

-0,30%

Lyxor/SG

42,5

2,20%

0,5

205

3,8

-0,30%

Provider

(i dati assoluti sono espressi in miliardi di Usd)

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

31



&

PROMOTORI CONSULENTI FONDI&SICAV

PROMOTORI&CONSULENTI

Big bang a Londra sulla consulenza

Ma l’Europa si ribella

Febbraio 2013


Promotori&Consulenti Advisory

Da Londra una rivoluzione contestata da molti a cura di Massimiliano D’Amico

me il panorama europeo della consulenza ha accolto questa novità e se

review in Gran Bretagna, che

I

sono in cantiere nei diversi paesi

rivoluzione destinata a cambiare

to alcuni rappresentanti del mondo

forse il destino della consulenza fi-

dell’advisory del Vecchio Continente.

favorisce solo rapporti fee-only, è

nanziaria europea. La Retail distribu-

E, per sintetizzare, non sembra emer-

tion review ha imposto a tutti gli in-

gere un grande ottimismo, perché il

termediari britannici di specificare ai

rischio che la parcella rappresenti

della consulenza in tutto il Vecchio

clienti, in via preventiva, se operano

uno scoglio insormontabile per la

come advisor indipendenti, e in que-

maggioranza dei clienti, specie retail,

continente. La schiera dei

sto caso è prevista la remunerazione

viene giudicato reale.

con la parcella, o se possono offrire

Senza dimenticare che la Rdr rap-

sostenitori di questa riforma è

solo una consulenza ristretta, conti-

presenta una sorta di banco di prova

nuando a incassare i rebate delle ca-

per l’advisory di tutto il continente,

se prodotto. La nuova normativa vo-

in particolare in vista della revisione

molto agguerriti. Diversi

luta fortemente dalla Financial servi-

della Mifid, che l’Unione Europea ha

ces authority, che sancisce, di fatto, il

da tempo messo in agenda e tante

intervistati sottolineano il rischio

trionfo della filosofia fee-only, sta ob-

discussioni sta generando. Da una

bligando molte società inglesi a tra-

parte il commissario europeo Michel

sformare il proprio business model,

Barnier che vorrebbe vietare gli

scoglio insormontabile per la

secondo la logica del «cambiare o pe-

incentivi per i consulenti, e dall’altra

rire». Ovviamente, una rivoluzione di

l’eurodeputato Markus Ferber soste-

maggioranza dei risparmiatori.

questa portata non è destinata a re-

nuto dalle associazioni degli advisor.

«La nuova norma è stata creata

stare confinata nell’isola oltre la Ma-

Lo scontro è tra le grandi banche,

nica, ma rischia di influenzare gli al-

che negli ultimi anni hanno perso

tri paesi europei che da sempre guar-

molti clienti e sono ben decise a

dano la Gran Bretagna come un vero

intercettarli di nuovo, e le struttu-

monopolio dei player più

e proprio benchmark di riferimento

re che hanno conquistato questi

per tutto quanto riguarda il mondo

risparmiatori, ovvero le reti di con-

importanti»

finanziario. Per cercare di capire co-

sulenza finanziaria.

L’avvio della Retail distribution

destinato a cambiare il panorama

consistente, ma gli oppositori sono

che la parcella rappresenti uno

dall’Fsa per proteggere il

34

Febbraio 2013

l primo gennaio scorso è partita in Gran Bretagna una vera e propria

riforme simili, Fondi&Sicav ha senti-

I


«

»

La Rdr rappresenta una sorta di banco di prova per l’advisory di tutto il continente, in particolare in vista della revisione della Mifid

Jean-François Bay, membro del direttivo della Chambre nationale des conseillers en investissements financiers

Il principio è corretto, ma non mancano i problemi ean-François Bay, membro del

J

commercialista, per esempio. È diffi-

vizi di consulenza per i clienti di

direttivo della Chambre Natio-

cile dunque opporsi alle proposte che

minori dimensioni. Queste nuove

nale des Conseillers en Investis-

vanno in questa direzione, tenuto

regole probabilmente aumenteran-

sements Financiers, spiega che in

conto che il principio è corretto. La

no i costi dell’advisory, il che farà sì

Francia i regulator stanno saggiando

più grande debolezza della Rdr, tut-

che molti investitori non potranno

il terreno per arrivare a una soluzio-

tavia, potrebbe essere di non rispon-

permettersi un professionista indi-

ne simile alla Rdr. Non mancano, tut-

dere a entrambe le istanze. Se si cerca

pendente. I costi, sia economici, sia di

tavia, i dubbi sulla norma avviata in

infatti di spiegare agli investitori che

tempo, infatti sono destinati a

Gran Bretagna.

esiste una differenza tra i servizi di

impennarsi a causa di diversi fattori.

ricerca e consulenza che offriamo

I consulenti dovranno superare più

Come giudica l’arrivo della Rdr?

(con un alto valore per questo lavo-

esami per migliorare le proprie cono-

«Gli investitori dovrebbero capire

ro) e l’esecuzione, il rischio è che alla

scenze professionali, dovranno iscri-

che la consulenza sugli investimenti

fine il cliente scelga solo l’esecuzio-

versi ad associazioni di categoria e

non è gratis, ma è un servizio ad alto

ne, senza pagare la consulenza.

alcuni saranno costretti a rivedere il

valore aggiunto, come quello di un

Un’altra debolezza è l’accesso ai ser-

loro modello di business e ad aggior-

Febbraio 2013

35


Promotori&Consulenti Advisory

nare le risorse (personale, dati,

Ma il fatto stesso che ci si ponga

software, sito web…). Infine, l’aspetto

questo problema suggerisce che c’è

fiscale e legale: il cliente dovrà paga-

aria di cambiamenti. Nel breve le

re l’Iva sui servizi di consulenza».

modifiche saranno leggere e per nulla rapide, ma porteranno a un

Secondo lei come era possibile elimi-

mutamento storico».

nare le criticità connesse alla prestazione dei servizi di consulenza senza rivoluzionare il sistema?

Le istituzioni francesi stanno lavoranJEAN-FRANÇOIS BAY

«La via più semplice sarebbe spiega-

do in questa direzione? «I legislatori stanno solo cercando di

re preliminarmente ai clienti tutti i

dent financial advisor nel Regno

saggiare il terreno.Le associazioni pro-

costi. La seconda idea potrebbe esse-

Unito (con 50 mila consulenti) e il

fessionali e i regulator si confrontano

re, invece, trovare un accordo tra gli

mercato regolato degli Ifa in Europa

quasi quotidianamente. Sono impa-

independent financial advisor e i

(6 mila in Francia full time e in

ziente di vedere come il resto dell’Euro-

provider, le società di investimento e

modo molto professionale). Detto

pa si muoverà in merito alla Rdr, men-

le piattaforme di strumenti d’investi-

ciò, la Commissione europea e il Par-

tre mi aspetto che la questione venga

mento. L’obiettivo è fare sì che ai

lamento sembrano avere trovato un

risolta con una proposta di legge con-

clienti venga specificato che una cer-

accordo tra il punto di vista del

creta, attesa per il marzo 2013. Vietare

ta proporzione delle commissioni è

Regno Unito e quello dell’Europa

le retrocessioni solo per gli advisor in-

destinata al pagamento dei servizi di

continentale: le retrocessioni sono

dipendenti potrebbe essere tuttavia

ricerca e di consulenza».

fattibili, ma solo a determinate con-

fatale per questo segmento e potrebbe

dizioni. Dunque, a mio parere, que-

ridurre la lista dei consulenti disponi-

In Francia c’è spazio per la Rdr?

sta norma non verrà adottata così

bili. Se venisse adottata la Rdr, il setto-

«In primo luogo c’è un’enorme diffe-

com’è nel Regno Unito nel resto del-

re dovrebbe ripensare totalmente il

renza tra il mercato degli indepen-

l’Europa e in particolare in Francia.

proprio modello di business».

I

David Charlet, presidente dell’Association nationale des conseils financiers

Tra il 40 e il 70% delle società francesi rischia di chiudere

36

eguire l’esempio britannico po-

S

britannico. Qual è la sua esperienza?

basato sulle fee, derivava in parte an-

trebbe rivelarsi molto pericolo-

«Gestivo una società di independent

che dalle commissioni. A quanto mi

so. Almeno questa è l’opinione

financial advisor nel Regno Unito, ma

risulta, stando ai libri e ai miei inse-

di David Charlet, presidente dell’As-

con la nuova normativa non avevo al-

gnanti, nessuna impresa può soprav-

sociation Nationale des Conseils Fi-

tra scelta che chiuderla. La ragione

vivere senza profitti. In Francia stia-

nanciers, che spiega le dinamiche

principale non sta tanto nell’ulteriore

mo aspettando la trasposizione della

che stanno guidando il settore della

training necessario per adeguarsi alla

normativa Mifid e non sono certo che,

consulenza finanziaria francese.

norma, ma risiede nei nuovi test da

per quanto concerne l’Imd, la legisla-

superare per potere offrire il servizio

zione sarà equivalente. Al momento,

L’arrivo della Rdr ha impattato pesan-

di consulenza. Infine, il nostro reddi-

la normativa Mifid riguarda le fee nel

temente sugli operatori del mercato

to, malgrado fosse principalmente

caso di una consulenza indipendente,

Febbraio 2013


ma non c’è nessun riferimento a un indipendent advisor. Abbiamo davvero bisogno di sapere che cosa sarà definito a livello locale su questo particolare problema. La mia opinione,sulla proposta così com’è, è che il brokeraggio tradizionale degli asset finanziari non sarà particolarmente coinvolto». Quali sono secondo lei le criticità e i punti deboli della Retail distribution review?

trebbe evitare la concorrenza sleale.

sioni, ma a una normativa per rego-

«Il problema principale è l’inadegua-

Per ora nessuno ha scelto questa stra-

larle maggiormente. Questo nuovo

tezza tra la soluzione finanziaria e la

da, ma, per quanto riguarda la legi-

sistema entrerà probabilmente in vi-

situazione del cliente. Un altro punto

slazione francese, c’è una domanda

gore nei prossimi tre mesi. I problemi

d’interesse è il costo. Gli studi mo-

ancora aperta: la normativa Mifid

principali sono il conflitto d’interessi,

strano che gli intermediari e gli advi-

potrà creare norme che rispettino la

la consulenza di qualità e l’informa-

sor pesano solo per il 40% dei costi

legislazione locale sulla concorrenza

zione al cliente. Le leggi francesi sono

totali, quando si parla di una inter-

sleale?».

molto chiare su questi temi, a partire

mediazione indipendente delle Ucits.

dal 2003 per quanto riguarda la fi-

I nostri professionisti vogliono ridur-

C’è la possibilità concreta che arrivi

nanza e dal 2007 per quanto concer-

re questa inadeguatezza. Farla spari-

anche in Francia una norma simile al-

ne le assicurazioni vita. Non credo

re completamente ovviamente non è

la Rdr?

che nel resto dell’Europa ci siano nor-

possibile senza cambiare il sistema

«Non penso, almeno per quanto ci ri-

me altrettanto rigide e controllate».

degli intermediari, ma la trasparenza

guarda, ma ciò dipenderà soprattut-

è la soluzione migliore e meno peri-

to dalla versione finale che verrà pub-

colosa. Secondo me, ci sono anche al-

blicata. Le direttive Ue sono certa-

tre due possibili soluzioni. Innanzi-

mente da tenere in massima conside-

tutto, i legislatori avrebbero potuto

razione. Un problema è che il testo

pubblicare una lista di prezzi o di co-

della direttiva dà alla Commissione

sti medi divisi per classi di asset, tipi

europea il potere di completarla ag-

di servizi e operazioni. I consulenti e

giungendo ulteriori norme. Barnier

gli intermediari dovrebbero poi esse-

sembra chiaramente favorevole a un

re obbligati a spiegare ai clienti le dif-

modello fee-only, non solo per quan-

ferenze, se esistono, tra il loro prezzo

to riguarda la consulenza indipen-

e il benchmark di riferimento. Un’al-

dente, mentre è nettamente contra-

tra opzione sarebbe seguire, in parte,

rio alle commissioni».

la soluzione del Canada: un prezzo minimo stabilito per la distribuzione

Le istituzioni francesi stanno lavoran-

normale dei prodotti e un costo ridot-

do a un sistema di regole simili alla

to quando è un consulente indipen-

Rdr?

dente a fare l’intermediazione. In

«In Francia, le autorità non stanno la-

questo modo, le commissioni potreb-

vorando a un modello fee-only che

bero essere sostituite dalle fee e si po-

escluda completamente le commis-

DAVID CHARLET

Febbraio 2013

37


Promotori&Consulenti Advisory

Anche nel suo paese l’adozione della

1.400 compagnie e secondo altri due

se fosse stabilito un divieto totale sulle

Rdr potrebbe significare l’abbandono

report, ciò provocherebbe inevitabil-

commissioni. Ciò implicherebbe la per-

del mercato da parte di molte società

mente un collasso di parte della nostra

dita immediata di più di 30 mila posti

e professionisti?

economia nazionale. Siamo spaventati

di lavoro e un rischio per ulteriori 45 mi-

«Sarebbe una trasposizione stupida.

dai risultati, che mostrano che dal 40%

la. Questa sarebbe protezione dei con-

Secondo un nostro studio interno su

al 70% delle società dovrebbe chiudere

sumatori? Io non ne sono sicuro».

I

Eric Helderlé, general director di Carmignac, e Antonio Bottillo amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management

I dubbi delle società prodotto

L’

Management, secondo cui «la strut-

terà solo sull’attività dei consu-

ri è sempre stata accessibile ai rispar-

lenza rimarrà invariato, ma pagato

lenti finanziari, ma avrà importanti ri-

miatori, ma il pagamento delle con-

direttamente dall’investitore al con-

percussioni anche sul mondo dell’asset

sulenze dirette fa sì che sia ancora

sulente piuttosto che in termini di re-

management, specie sui player che

più chiaro per che cosa stanno pa-

trocessione sul capitale investito».

hanno una presenza globale.

avvio della Retail distribution

della consulenza per via dei costi. In

review,ovviamente,non impat-

tura delle commissioni dei promoto-

realtà, il costo effettivo della consu-

gando». La Rdr può essere dunque

«È positivo e comprensibile», ri-

«L’avvio della Retail distribution

considerata, complessivamente, se-

batte Helderlé, «che i regulator bri-

review», esordisce Eric Helderlé, ge-

condo il manager, uno sviluppo posi-

tannici abbiano adottato misure per

neral director di Carmignac Gestion,

tivo per l’industria.

cercare di annullare i possibili conflit-

«è finalizzata a favorire la concorren-

Non arrivano, tuttavia, solo com-

ti di interesse che possono sorgere

za e una maggiore trasparenza, faci-

plimenti. La nuova norma introdotta

nella distribuzione degli strumenti

litando le relazioni, orientate allo svi-

in Gran Bretagna sembra presentare

d’investimento». Il manager rimarca,

luppo di una comunicazione più co-

infatti anche diverse criticità. «Esi-

tuttavia, che, per quanto lodevole,

struttiva, tra gli intermediari e i pro-

stono», sottolinea Bottillo, «alcune

questo principio innescherà un rim-

pri clienti, eliminando in modo natu-

preoccupazioni riguardo al fatto che

pasto delle gamme di fondi favoren-

rale gli eccessi mostrati dal mercato

si possa formare un gap consulenzia-

do soluzioni globali. «Il successo di

in questi anni». Finalmente, secondo

le con alcuni investitori impossibili-

Carmignac, come di altri asset mana-

il manager, i clienti avranno la reale

tati o non intenzionati ad avvalersi

ger», rileva Helderlé, «non è in alcun

possibilità di rendersi conto se un

modo legato alle retrocessioni offerte

prodotto inserito in portafoglio è

agli intermediari, che in ogni caso si

troppo caro o non risponde alle loro

posizionano in un range medio ri-

esigenze. Fattori che, secondo Hel-

spetto ai competitor, ma è da attri-

derlé, favoriranno l’auto-regolamen-

buire esclusivamente alla qualità de-

tazione del sistema e porteranno ine-

gli strumenti d’investimento propo-

vitabilmente fuori dal mercato, in

sti ai consulenti finanziari».

una sorta di selezione naturale, gli

«Non è un segreto», aggiunge

strumenti meno efficienti e costosi e

Helderlé, «che benché i promotori

le case prodotto incapaci di adattarsi

possano inizialmente tendere a privi-

rapidamente alla nuova realtà.

legiare gli strumenti remunerativi

È simile l’approccio di Antonio

che presentano i migliori benefici ri-

Bottillo, amministratore delegato

schio/rendimento sul medio e lungo

per l’Italia di Natixis Global Asset

38

Febbraio 2013

ERIC HELDERLÉ

termine per i propri clienti: sono le


caratteristiche e le performance del

con le piattaforme elettroniche, non

prodotto a fidelizzare realmente nel

sempre retrocedevano ai clienti i re-

medio e lungo periodo i clienti. I pro-

bate ricevuti. Come riusciranno ora a

motori non lasceranno che i propri

resistere sul mercato senza incassare

assistiti investano i loro risparmi in

le retrocessioni delle case prodotto?».

soluzioni scadenti. È pura logica».

ANTONIO BOTTILLO

E questo interrogativo rappresen-

Se la nuova norma è dunque de-

ta, senza dubbio, uno dei punti focali

cetto di servizio piuttosto che di pro-

stinata a favorire la competizione tra

della questione Rdr. «Inoltre, in paesi

dotto, in cui l’investitore riveste un

gli asset manager, secondo l’esperto

come l’Italia, la Francia e la Spagna»,

ruolo centrale».

la soppressione delle commissioni le-

aggiunge Bottillo, «rimangono siste-

La grande sfida degli intermedia-

gate alla distribuzione dei prodotti

mi prevalentemente fondati sul mec-

ri sarà dunque dimostrare il valore

potrebbe, invece, rivelarsi un clamo-

canismo della retrocessione, dove la

aggiunto del loro servizio che va di

roso autogol, capace addirittura di

consulenza indipendente fatica ad

pari passo con la professionalità e in-

mettere a rischio la sopravvivenza

affermarsi».

dipendenza, in modo da fare capire al

dell’architettura aperta: «In assenza

Più nel dettaglio, il manager ri-

cliente che la consulenza non è gra-

di un qualsivoglia sistema di retro-

marca che il modello italiano è at-

tuita. «Un modello che Natixis Global

cessioni, piuttosto che diversificare i

tualmente caratterizzato dalla cen-

Asset Management», rimarca Bottil-

portafogli dei clienti investendo nei

tralità dei gruppi bancari, con l’inte-

lo, «ha sempre sposato, sia nella co-

fondi dei principali asset manager, i

grazione di distribuzione e produzio-

struzione della propria organizzazio-

professionisti tenderanno quasi au-

ne e strutture d’intermediazione che

ne basata su una molteplicità di ge-

tomaticamente a vendere i prodotti

agiscono con accordi di collocamento

stori, sia nell’offerta dei propri servizi

calibrati dalla sgr di casa». Non solo.

con le case prodotto, un sistema

alla clientela». L’arrivo della Rdr, in

Smentendo l’opinione di molti osser-

quindi completamente diverso dal

ogni caso, è destinato a cambiare an-

vatori e degli stessi regulator, Hel-

mercato inglese basato maggior-

che le strategie degli asset manager.

derlé prevede che presumibilmente i

mente sulla figura degli independent

«Alcune società», spiega Bottillo,

più penalizzati del mercato saranno

financial advisor.

«potrebbero pensare all’introduzio-

proprio i professionisti che operano

«In Italia», aggiunge Bottillo, «po-

ne di prodotti ad hoc, quali ad esem-

sotto l’insegna dell’indipendenza. «È

trebbero vedere la luce modelli distri-

pio i fondi dedicati agli advisor fee-

bene ricordare», conclude il general

butivi alternativi e coesistenti, che

only. La Rdr potrebbe anche favorire

director di Carmignac Gestion, «che

già si affacciano sul mercato, come

canali no captive per le società di ge-

in realtà gli advisor indipendenti bri-

strutture fee-only o realtà con offerte

stione di qualità».

tannici, specie quelli che lavorano

di advisory integrate, basate sul con-

I

Matthias Leidt, responsabile delle pubbliche relazioni di Votum-Verband Unabhängiger Finanzdienstleistungs-Unternehmen

Davvero nella direzione giusta?

M

atthias Leidt, responsa-

di forza e di debolezza della Rdr.

bile delle pubbliche relazioni di Votum-Verband

una normativa come quella recentemente adottata nel Regno Unito. In-

La Rdr può rappresentare la soluzione

negabilmente, come risultato della

ideale per offrire una consulenza a

crisi finanziaria, l’establishment poli-

stungs-Unternehmen, l’associazione

reale valore aggiunto?

tico deve riuscire a mettere in campo

che raggruppa le società finanziarie

«Mi lasci distinguere tra i vari aspetti

cambiamenti evidenti e la trasparen-

tedesche indipendenti, spiega i punti

che entrano in gioco nel giudicare

za è una delle parole più in voga in

Unabhängiger

Finanzdienstlei-

Febbraio 2013

39


Promotori&Consulenti Advisory

questo periodo. Ciononostante,siamo

trebbe spingere i clienti a prendere

davvero consapevoli di tutte, ma pro-

decisioni affrettate sui prodotti, a

prio tutte le conseguenze che potreb-

causa della pressione finanziaria di

be avere l’introduzione di normative

una tariffa oraria richiesta per la con-

di questo genere? In linea generale,

sulenza. A un primo sguardo, que-

Londra sembra un passo avanti rispet-

st’ultima argomentazione potrebbe

to al resto dell’Europa, ma bisogna ca-

sembrare artefatta, ma io credo che

pire se sta andando nella direzione

un’ovvia conseguenza della consu-

giusta. Dobbiamo fare fronte al fatto

lenza fee-only stabilita dalla Rdr sia

che ora, grazie ad alcuni banchieri avi-

l’effetto deterrente sui gruppi sociali

sentano punti cruciali che non do-

di responsabili della crisi, l’intero set-

più vulnerabili, che potrebbe portare

vrebbero essere trascurati. In questi

tore finanziario dovrà portare il peso

all’esclusione dei meno privilegiati.

giorni c’è molta confusione. Dobbia-

di regolamentazioni eccessive che in

Un fenomeno che la nostra società

mo stare davvero attenti perché que-

teoria sostengono di volere protegge-

dovrebbe assolutamente evitare».

ste questioni hanno portato a una

re gli investitori privati. Ciò porta a

bizzarra coalizione tra i conservatori

chiedersi chi ne uscirebbe vincente. I

C’erano altri sistemi meno invasivi

britannici e i verdi tedeschi. Anche in

consumatori ci guadagnano davvero?

per cambiare il sistema dell’interme-

Germania, in ogni caso, esistono mo-

La mia idea è che invece vedremo la fi-

diazione?

vimenti in questa direzione e, a se-

ne della consulenza finanziaria per la

«Sarebbe da testardi continuare a di-

conda del risultato delle elezioni te-

gente comune, che cerca solo consigli

re che il sistema degli intermediari

desche fissate alla fine di settembre,

su come risparmiare meno di 250 ster-

non ha bisogno di essere moderniz-

vedremo che cosa accadrà».

line al mese. Mentre vedremo i big

zato. Ma la modernizzazione implica

player affollarsi sui clienti che hanno

la proibizione delle commissioni?».

almeno 50 mila sterline da investire. E

ai margini del mercato parecchi pro-

chi potrebbe dare loro torto? È davve-

Qualcosa in tal senso sta avvenendo

fessionisti. È d’accordo con questa pre-

ro questa la protezione del consuma-

anche in Germania?

visione?

tore che Londra aveva in mente quan-

«Se si guarda a Bruxelles e si osserva-

«Gli indipendent financial advisor

do è stata creata la Rdr?».

no le bozze recenti del Mifid 2 e del-

sono destinati ad affrontare una

l’Imd 2, che avranno alla fine impor-

sempre maggiore competizione, dato

Quali sono dunque i punti di forza e

tanti impatti sulla remunerazione, è

che il numero dei clienti sul mercato

di debolezza della rivoluzione avviata

evidente che le due norme rappre-

diminuirà. Dovranno combattere, in

in Gran Bretagna?

particolare, per accaparrarsi gli inve-

«E bene ricordare che le pecore nere

stitori che hanno la disponibilità fi-

troveranno altri modi di approfittare

nanziaria per pagare il servizio di

dei loro clienti. In altre parole, secon-

consulenza. Creare mercati sostenibi-

do il mio parere, il sistema di remu-

li e ordinare una serie di norme che

nerazione non assicura la qualità del-

impediscano atteggiamenti scorretti

la consulenza. Se non si è sicuri del-

sono nostre responsabilità. Cionono-

l’advisory ricevuta, in un mondo ba-

stante, dobbiamo considerare le con-

sato sulle commissioni, è facile soste-

seguenze ed evitare di rendere que-

nere la propria decisione chiedendo

sta professione poco attraente, indu-

una seconda opinione, perché non

cendo le persone, ad esempio, a non

bisogna pagare finché non si acqui-

affrontare il tema del gap pensioni-

sta un prodotto. Al contrario, la con-

stico mediante i piani previdenziali

sulenza basata sulle tariffe fisse po-

40

Le nuove norme potrebbero spingere

Febbraio 2013

MATTHIAS LEIDT

privati».

I


Rainer Juretzek, presidente della Deutsche Gesellschaft für Finanzplanung

Molti lasceranno

A

nche in Germania qualcosa si

in altri paesi europei», prevede

sta muovendo. Rainer Juret-

Juretzek.

zek, presidente della Deut-

L’esperto sottolinea, comunque,

sche Gesellschaft für Finanzpla-

che dal 1° gennaio scorso sono entra-

nung, associazione che partecipa al

te in vigore in Germania nuove nor-

tavolo di lavoro organizzato dal Mini-

mative legali per gli independent

stero delle finanze e dal Ministero

financial advisor specie sui processi

della protezione dei consumatori, che

di consulenza finanziaria, l’auditing

stanno preparando il piano di riforma

e le regole sulla documentazione,

della consulenza finanziaria in Ger-

che avranno un forte impatto sul

mania, spiega le iniziative in cantiere.

mercato dei servizi finanziari. «Per

«Nei paesi del nord Europa»,sotto-

tutte queste ragioni, ritengo che in

linea Juretzek, «il modello fee-only è

RAINER JURETZEK

già attivo». In Germania al momento

Germania, a causa di queste nuove norme, una parte significativa dei

si sta lavorando a una legge che regoli

«Quindi c’è una possibilità che

consulenti finanziari a parcella e dei

le vendite di investimenti basate sulle

una norma simile alla Rdr arrivi in

distributori professionali lascerà il

tariffe (fee-based investment sales).

Germania ed entri in vigore anche

mercato», conclude Juretzek.

I

Johannes Muschik, presidente della Verband der österreichischen Finanz und Versicherungsprofessionisten

Una norma che rovina i professionisti

J

ohannes Muschik, presidente

ma avviata in Uk, che ha rivelato che

te le commissioni sarà che sempre

della Verband der österreichi-

il 54% degli intervistati non è dispo-

meno clienti acquisteranno stru-

schen Finanz und Versiche-

sto a pagare alcuna fee di consulen-

menti per pianificare il proprio piano

sottolinea

za. Il risultato della proibizione di tut-

pensionistico

rungsprofessionisten,

o

sottoscriveranno

che esistono soluzioni, al di là della

un’assicurazione sulla vita, fattori

Rdr, per riuscire a trattare i clienti in

che incideranno pesantemente sul

modo corretto, trasparente, senza

bilancio dei servizi sociali britannici,

conflitti d’interesse.

specie nel lungo termine. Un altro effetto della Rdr è che le maggiori ban-

Quali conseguenze comporterà l’ado-

che Uk, ad esempio Lloyds, dal 2013 ri-

zione della Rdr in Gran Bretagna?

fiuteranno ogni consulenza ai clienti

«La Rdr segnerà la fine della maggior

che investiranno meno di 100 mila

parte dei consulenti finanziari indi-

sterline. Alla stragrande maggioran-

pendenti nel Regno Unito, dato che

za dei consumatori medi viene offer-

molti clienti non vorranno pagare

ta solo una manciata di prodotti re-

una parcella per questo servizio.

tail standard, senza assistenza perso-

Questo è evidenziato da una ricerca

nalizzata. In ogni caso, le vendite di

recente svolta da Deloitte sulla nor-

JOHANNES MUSCHIK

piani pensionistici sono destinate a

Febbraio 2013

41


Promotori&Consulenti Advisory

scendere. Se si continuasse su questa linea, l’intero settore finanziario potrebbe cercare opportunità di investimento in altre regioni del mondo. Le maggiori compagnie assicurative e i fondi domiciliati in Uk stanno già spostando gran parte del loro busi-

mente trasparenti e presentati ai po-

un peso finanziario maggiore per i

ness nell’Europa continentale e in

tenziali clienti attraverso un docu-

servizi sociali degli stati membri. Non

Asia. Come se non bastasse, alcuni

mento scritto, chiaro e semplice da

bisogna stupirsi che molti politici au-

politici credono seriamente che la

capire. Non c’è motivo, dunque, d’i-

striaci abbiano già rifiutato la Rdr co-

Rdr debba essere un modello per tut-

dentificare quale parte (intermedia-

me modello, così come i loro colleghi

ti gli stati membri dell’Ue. Non riesco

rio, assicuratore o asset manager) ri-

in Germania, in Italia e in altri grandi

a vedere nessun beneficio nell’espor-

ceve la porzione dei costi totali. Il

paesi europei».

tazione di questo modello».

cliente deve essere in grado di mettere a confronto i livelli di servizio e i co-

Cosa accadrebbe in Austria se adotta-

Il quadro, dunque, è tutto nero?

sti con altre proposte, quindi un do-

ste la Rdr?

«È inaccettabile che la legislazione

cumento uniforme come il Kiid sa-

«Senza gli independent financial ad-

ponga limiti a un’attività remunera-

rebbe una buona soluzione».

visor i sei gruppi finanziari principa-

tiva, quando l’obiettivo del legislato-

42

li finirebbero presto per dominare

re è prevenire il conflitto d’interessi.

C’è il rischio che in Austria si arrivi

l’intero mercato. Questo scenario

L’unico modo efficiente per evitarlo,

una soluzione in stile Rdr?

chiaramente non è positivo per nes-

secondo il mio parere, è che gli inter-

«Ci sono molte buone ragioni per tro-

suno. Di certo i politici e le associazio-

mediari siano obbligati a dichiarare

vare un’altra soluzione per l’Europa

ni di consumatori austriaci sanno

al cliente il tipo di compenso che per-

continentale. Non dimentichiamo

perfettamente che gli intermediari

cepiscono dal fornitore dei prodotti o

inoltre che l’Unione Europea ha come

offriranno i loro servizi solo se po-

dei servizi. Secondo la nuova norma-

obiettivo la crescita economica, così

tranno gestire le attività in modo

tiva, inoltre, la consulenza indipen-

come la possibilità di operare tra di-

praticabile e con profitto. Queste ci-

dente sugli investimenti è accessibile

versi paesi. Le piccole e medie impre-

fre spiegano meglio la situazione di

solo a quei clienti che possono e vo-

se come le società di intermediazione

mille parole: nel quarto trimestre del

gliono pagare una tariffa. In partico-

non offrono solo servizi di grande va-

2012, prima che la Rdr entrasse in vi-

lare, mi attendo che i risparmiatori

lore per i consumatori, ma danno an-

gore, nel Regno Unito più di 4 mila in-

delle fasce di reddito medio-basse sa-

che lavoro a varie centinaia di mi-

termediari si sono ritirati dal merca-

ranno esclusi dalla consulenza indi-

gliaia di cittadini dell’Unione. Un di-

to. Non vedendo più la possibilità di

pendente».

vieto sulle commissioni, in aggiunta

gestire la propria attività in modo

a una regolamentazione che compor-

redditizio, hanno deciso di abbando-

Lei come avrebbe affrontato la que-

ta ulteriori costi e oneri dal punto di

nare. Dall’inizio dell’anno molti altri

stione?

vista amministrativo, nell’attuale cli-

hanno seguito il loro esempio. Que-

«Credo che ci siano soluzioni che con-

ma economico difficile servirebbe so-

sto stesso processo si è verificato in

sentano di trattare i clienti in modo

lo a ridurre il numero delle società di

Finlandia dopo la proibizione delle

corretto, trasparente, senza conflitti

intermediazione indipendenti, cau-

commissioni nel 2005. Da allora, più

d’interesse, senza necessariamente

sando la perdita di molti posti di la-

del 50% dei consulenti indipendenti

fare ricorso a una normativa che

voro e lasciando i consumatori senza

è scomparso dal mercato. Quante vol-

strangola e manda in rovina gli inter-

protezione specie sul fronte dei ri-

te deve andare male questo esperi-

mediari. I costi di un prodotto o di un

sparmi per la pensione. In ultima

mento prima che le autorità se ne

servizio dovrebbero essere completa-

istanza, questa decisione comporterà

rendano conto?».

Febbraio 2013

I


Josep Soler, presidente dell’European financial planning association

La selezione naturale della consulenza

J

osep Soler, presidente dell’Euro-

drà la luce la Mifid III, ed è prevedibi-

pean financial planning associa-

le che contenga norme simili a quelle

tion è convinto che la Rdr renderà

contenute nella Retail distribution

più trasparenti i servizi legati alla con-

review».

sulenza finanziaria e rappresenti un buon punto di partenza. Permane,

A Madrid stanno lavorando a una

invece,qualche dubbio sulla diffusione

riforma simile a quella adottata in

di questo modello nel resto d’Europa.

Gran Bretagna? «In Spagna,siamo ancora a uno stadio

Qual è la sua opinione sull’arrivo del-

iniziale per quanto riguarda la consu-

la Retail distribution review?

lenza finanziaria. Non prevediamo

«Certamente il mercato inglese è

un’evoluzione rapida verso un siste-

pronto per questa rivoluzione. Non

ma di norme sul modello della Rdr».

sono convinto, tuttavia, che anche il resto dell’Europa, con un mercato

JOSEP SOLER

della consulenza meno sviluppato, lo

Molti osservatori temono che l’adozione nei loro paesi di una soluzione

sia. Una normativa simile potrebbe

servizio di consulenza finanziaria. Se

in stile Rdr possa spingere fuori dal

influenzare negativamente la com-

ha punti deboli, credo li vedremo do-

mercato molti professionisti. È d’ac-

petitività e la disponibilità dei servizi

po un paio d’anni dall’entrata in vi-

cordo?

di consulenza negli altri paesi».

gore. Per ora, l’enfasi è sulle tariffe e

«Certamente. Potrebbe anche darsi

sui requisiti minimi per i professioni-

che ciò migliori lo stato del mercato.

Crede che la normativa vada real-

sti qualificati e certificati. In linea ge-

Anche nel Regno Unito ci sono stati sia

mente nella direzione di una maggio-

nerale ritengo che il sistema dell’in-

consulenti individuali sia compagnie

re trasparenza?

termediazione europeo necessitasse

che hanno lasciato il mercato; acca-

«La Rdr è una regolamentazione am-

di alcuni cambiamenti. Prima o poi,

drebbe lo stesso in Spagna.Questo è si-

biziosa che renderà più trasparente il

dopo la discussione sulla Mifid II, ve-

curamente un processo sano».

I

Vania Franceschelli, componente del comitato esecutivo Anasf e componente del consultive board del Fecif

Prosegue la battaglia sulla Mifid review ltre alla Rdr, c’è un’altra rivo-

O

esecutivo Anasf con delega per l’area

quella italiana. L’attività di consulen-

luzione che potrebbe defini-

estero e componente del consultati-

za fee-only è infatti una realtà conso-

tivamente cambiare le pro-

ve board del Fecif.

lidata nei paesi anglosassoni, mentre

del Vecchio continente. Stiamo ovvia-

Qual è il suo parere sulla Rdr?

piuttosto recente, tenuto conto che

mente parlando della cosiddetta

«Chiunque si occupi professional-

l’Albo di categoria è al momento solo

Mifid review. Su questi e altri temi è

mente di pianificazione finanziaria

un’ipotesi e non se ne intravede l’ar-

interessante il parere di Vania Fran-

sa bene che la situazione nel Regno

rivo, almeno nel breve periodo. Al di

ceschelli, componente del comitato

unito è profondamente diversa da

là di questa doverosa precisazione,

spettive e la stessa vita degli advisor

in Italia questo modello di servizio è

Febbraio 2013

43


Promotori&Consulenti Advisory

sono convinta che sul mercato ci sia

della precedente presidenza cipriota,

spazio per tutte le professionalità

riguarda la Mifid review, ferma da al-

capaci di portare un reale valore

cuni mesi. Ci è stato assicurato che il

aggiunto ai clienti. In una fase di

dossier verrà riaperto quanto prima

mercato caratterizzata da una forte

per giungere prevedibilmente a una

complessità ritengo, al contrario, che

decisione definitiva entro il giugno

il vero fattore distintivo in grado di fare la differenza tra una buona e una

prossimo. In questa fase si susseguoVANIA FRANCESCHELLI

cattiva advisory risieda nella traspa-

rappresentanti dei diversi paesi e gli

renza. È infatti fondamentale, a mio

poi ricordare che questa è ormai una

incontri triangolari tra il Consiglio eu-

avviso, che il consulente finanziario, al

figura ben riconosciuta dal mercato,

ropeo, la Commissione e il Parlamen-

di là dell’etichetta utilizzata per pre-

regolata dalla normativa italiana e

to. Nelle prossime settimane la task

stare i suoi servizi, fornisca ai rispar-

sottoposta al minuzioso controllo

force formata da Anasf e Fecif prose-

miatori non solo tutte le informazio-

della Consob, oltre che dall’audit in-

guirà gli incontri istituzionali iniziati

ni sugli investimenti in modo sempli-

terno di ogni struttura. Non casual-

parecchi mesi fa con i rappresentanti

ce e chiaro, illustrando i rischi e le

mente, dunque, il numero dei profes-

al parlamento europeo per spiegare le

opportunità, ma debba specificare

sionisti sanzionati ogni anno è

caratteristiche della professione e le

preliminarmente i costi della consu-

straordinariamente basso e non rag-

ragioni a supporto dei promotori fi-

lenza offerta e il sistema di remune-

giunge lo 0,2%».

nanziari. Le prime impressioni lascia-

razione adottato, agevolandoli nel

no spazio all’ottimismo; auspichiamo

confronto tra i diversi modelli presen-

E il tema del conflitto d’interessi?

che vengano sostenute le nostre istan-

ti sul mercato».

«L’architettura aperta rappresenta

ze e che sia condivisa la proposta di

una realtà consolidata della consu-

Markus Ferber, che respinge la norma

Quali sono gli altri plus dei promotori?

lenza finanziaria e la maggior parte

presentata dalla Commissione Euro-

«Oltre a rispettare i principi di tra-

delle strutture adotta, da tempo,

pea che vieta le retrocessioni agli in-

sparenza e correttezza, ritengo che i

uno schema provvigionale che non

termediari e punta, piuttosto, a ga-

promotori svolgano un eccellente la-

fa alcuna differenza tra i prodotti di

rantire ai risparmiatori europei una

voro che ha il suo punto nodale nel-

casa e quelli delle case terze. Quindi

maggiore trasparenza sul tipo di con-

l’analisi periodica del portafoglio co-

il problema del conflitto d’interessi

sulenza ricevuta».

struito con il cliente. Perché una cosa

viene, in pratica, annullato a monte.

è compilare il modulo sulla profilatu-

Poi non si può non considerare la

Da chi sono composti i due opposti

ra dei clienti per dovere, abbando-

dimensione etica dei professionisti.

schieramenti?

nandolo subito in un angolo, altro è

È difficile, se non impossibile,

«In linea generale i maggiori sosteni-

invece seguire passo passo il cliente,

instaurare con i clienti un rapporto

tori della proposta Ferber sono i rap-

verificando, grazie alle frequenti visi-

duraturo, se poi si agisce contro i

presentanti di quei paesi, come l’Ita-

te, che il percorso intrapreso sia cor-

loro interessi».

lia, la Germania, la Francia e la Spa-

retto e rispetti gli obiettivi fissati in-

44

no comunque le consultazioni con i

gna, dove la consulenza finanziaria è

sieme, identificando al contempo le

A Bruxelles si sta discutendo sulla pro-

già molto sviluppata e regolamenta-

nuove opportunità con la tranquil-

posta Barnier che punta a vietare gli

ta, e dove i business model sono ab-

lità di una consulenza continua. La

incentivi nella prestazione dei servizi

bastanza simili. Sul fronte opposto,

stabilità del rapporto con i clienti, in-

di consulenza. Come andrà a finire?

come era facile attendersi, ci sono i

sieme alla totale aderenza ai principi

«L’Irlanda ha iniziato il suo semestre

rappresentanti delle associazioni di

ispiratori della Mifid, rappresenta la

alla guida del Consiglio dell’Unione

consulenti fee-only e i rappresentan-

garanzia di qualità dei promotori fi-

Europea il primo gennaio scorso e una

ti dei paesi dove questo modello si è

nanziari. In linea generale, mi piace

delle tematiche già sul tavolo, eredità

già affermato».

Febbraio 2013

I


Vincent J. Derudder, presidente della Federazione europea dei consulenti finanziari e degli intermediari finanziari

Facile prendersela con i più piccoli

C

A livello europeo le istituzioni stanno

Europea dei consulenti finanziari e

stribution review?

ome consuetudine il punto di vista di Vincent J. Derudder,

iniziando a lavorare per creare un si-

presidente della Federazione

stema di norme simile alla Retail di-

degli intermediari finanziari, è

«Sì, perché tutti gli stati membri del-

tranchant. Ma il rappresentante del-

l’Ue stanno affrontando le stesse dif-

l’organizzazione basata a Bruxelles

ficoltà e hanno bisogno di assicurarsi

che raccoglie gli advisor appartenen-

il supporto delle grandi banche che

ti ai 27 paesi dell’Unione Europea, ol-

in tal modo possono continuare a fi-

tre a Svizzera e Norvegia, non può fa-

nanziare il loro debito abissale. Il

re altro, visto che l’arrivo della Rdr, così come la Mifid review, potrebbe

compromesso raggiunto sugli accorVINCENT J. DERUDDER

spingere 250 mila professionisti della

di di Basilea III è un’ulteriore conferma di quanto ho affermato».

consulenza finanziaria europea fuori

Guillaume Prache, il rappresentan-

dal mercato.

te dei consumatori».

Secondo alcuni intervistati, se la Retail distribution review arrivasse an-

Qual è la sua opinione sulla Rdr?

Secondo lei è possibile raggiungere gli

che in altri paesi, costringerebbe mol-

«È uno scherzo! Il compito della Retail

stessi obiettivi senza rivoluzionare il

te società e molti professionisti a usci-

distribution review dovrebbe essere,

sistema dell’intermediazione?

re definitivamente dal mercato. Che

in teoria, proteggere i consumatori

«Certo, attraverso la vera trasparen-

cosa accadrà secondo lei?

dai potenziali conflitti d’interesse

za, un concetto che ai politici non pia-

«Questa nuova normativa è poco

che gli intermediari finanziari po-

ce. Dichiarare in modo chiaro chi fa

pratica e irrealistica: la sua unica fun-

trebbero incontrare nella loro atti-

che cosa dovrebbe essere sufficiente

zione è distruggere i servizi finanzia-

vità, ma in realtà la nuova norma è

a prevenire efficacemente i possibili

ri dell’Ue, senza contare che i consu-

stata creata dall’Fsa per protegge-

conflitti d’interesse».

matori non sono interessati a queste

re il monopolio dei “too big to fail”,

norme: vogliono più lavoro e meno

come è stato spiegato chiaramente

Negli ultimi mesi si è assistito alla que-

tasse! In sintesi tra 200 mila e 250 mi-

da Sharon Bowles, presidente della

relle tra lei e Barnier. Oggetto del con-

la advisor a livello europeo potrebbe-

Commissione europea per gli affa-

tendere sono, ancora una volta, le com-

ro lasciare il mercato. Questo è quel-

ri economici e monetari. La Rdr e

missioni sui prodotti distribuiti dai pro-

lo che Barnier chiama favorire lo svi-

tutto il copia-incolla inventato da

fessionisti dell’advisory finanziaria e i

luppo delle piccole e medie imprese

Michel Barnier, commissario euro-

requisiti per potersi fregiare del titolo di

del Vecchio continente».

peo per il mercato interno e i servi-

consulenti indipendenti. Secondo lei co-

zi, e dal suo team prendono di mi-

me si concluderà l’iter della riforma eu-

ra solo gli intermediari finanziari

ropea sulla consulenza finanziaria?

più piccoli, lasciando che le grandi

«Non avrà nessun risultato, perché lo

banche continuino la loro attività

tsunami delle nuove normative è so-

come sempre. È una legislazione

lo una cortina di fumo per nasconde-

ingiusta e sbilanciata, che è stata

re al pubblico i veri problemi, che so-

molto criticata dal Parlamento eu-

no causati esclusivamente dai deficit

ropeo, come ha già denunciato

degli stati membri».

I

Febbraio 2013

45


Promotori&Consulenti Parla Nicola Ronchetti, business director di GfK Eurisko

Cosa vogliamo dalle società prodotto Dalla ricerca condotta tra 1.900

a cura di Massimiliano D’Amico

professionisti delle principali reti, in-

I

n questi anni il numero degli

tervistati tra il giugno e il luglio scor-

strumenti

a

so, emerge che se la filosofia multi-

d’investimento

disposizione dei promotori finan-

brand sembra ormai fare parte del

ziari è cresciuto esponenzialmente.

bagaglio dei promotori, per quanto

Per effetto delle dinamiche del mul-

riguarda l’offerta forse è giunto il

tibrand, alla fine del terzo trimestre

momento del “meno è meglio”. «Da

2012 la valorizzazione dei prodotti

diversi anni», sottolinea Nicola Ron-

delle case terze distribuite dalle

chetti, business director GfK Eurisko,

società iscritte ad Assoreti ammon-

«monitoriamo il mondo della promo-

tava a 49,4 miliardi, con un’inciden-

zione finanziaria e uno degli aspetti

za sul portafoglio dei promotori pari

più importanti delle nostre analisi ri-

al 27,2%, in forte crescita rispetto al

guarda il numero delle società pro-

multibrand sembra ormai fare

16,4% registrato nel 2006. Basti pen-

dotto che i professionisti vorrebbero

sare che in Italia i professionisti della

avere in portafoglio. Ebbene, dopo

parte del bagaglio dei promotori,

consulenza finanziaria possono fare

anni in cui questo numero è andato

Da una ricerca condotta tra 1.900 professionisti delle principali reti emerge che, se la filosofia

per quanto riguarda l’offerta forse è giunto il momento del “meno è

affidamento

13.033

prodotti

(fonte Lipper, fine 2011), mentre in Europa si contano 35.364 strumenti emessi da oltre 2.700 asset manager. L’innovazione di prodotto, sostenuta dalla

meglio”. Nel 2012 è sceso infatti il

su

concorrenza, ha

generato

un’offerta ricca, completa, ma forse in eccesso rispetto alla domanda? A

numero ideale delle sgr con cui gli

questo e ad altri interrogativi cerca

advisor vogliono collaborare. Anche

Giunto alla XI edizione, il report

le performance degli strumenti hanno visto scendere clamorosamente il proprio appeal 46

Febbraio 2013

di rispondere il Pf Monitor 2012. annuale realizzato da GfK Eurisko, monitora e fornisce interessanti indicazioni sul posizionamento dei principali player della consulenza finanziaria, analizzando nel dettaglio il rapporto tra i promotori e le società

NICOLA RONCHETTI, BUSINESS DIRECTOR

di gestione.

GFK EURISCO


«

»

Il consulente finanziario italiano è principalmente un gestore della relazione con il cliente e il fatto che ci siano molte,a volte troppe,case prodotto tende a complicargli la vita

via via crescendo, per la prima volta

non sono rimasti per nulla sorpresi di

mente i pacchetti costruiti e utilizza-

nel 2012 si è assistito a una chiara in-

questo trend. Le ragioni avanzate per

ti dai propri promotori finanziari e

versione di tendenza. Se nel 2009 i

spiegare la contrazione del numero

per questo motivo tendono a ridurre

promotori finanziari testimoniavano

delle società prodotto che i promoto-

il numero degli strumenti a loro di-

la volontà di operare con quattro-cin-

ri vogliono avere in portafoglio, sono

sposizione. Oltre a questi due fattori,

que case prodotto (4,4 nel dettaglio),

essenzialmente due».

inoltre, va considerata la variabile

nel 2010», conferma Ronchetti, «que-

La prima è che i promotori finan-

tempo. «Il lavoro dei promotori», sot-

sta cifra è quasi raddoppiata (7,8), per

ziari italiani non sono propriamente

tolinea Ronchetti, «è oggi sempre più

toccare l’anno seguente, quando si è

asset manager o lo sono in misura mi-

dinamico e richiede costanza, impe-

registrato il balzo più grande in avan-

nore rispetto ai loro omologhi anglo-

gno e disponibilità. Secondo una ri-

ti, quota 12. Nel 2012, invece, si è assi-

sassoni, forse più avvezzi a lavorare

cerca condotta da GfK Eurisko, la

stito a una frenata e il numero ideale

con le grandi case prodotto interna-

giornata tipo del professionista si di-

delle sgr con cui i professionisti vor-

zionali. «Il consulente finanziario ita-

vide tra la gestione dei clienti acqui-

rebbero collaborare è sceso a 11».

liano», chiarisce Ronchetti, «è princi-

siti, cui dedica il 44% del suo tempo,

«Il dato mi ha un po’ sorpreso»,

palmente un gestore della relazione

la ricerca dei nuovi clienti (19%), la ge-

ammette Ronchetti. «Mi sarei aspet-

con il cliente e il fatto che ci siano mol-

stione delle questioni operative e bu-

tato che il numero sarebbe tenden-

te, a volte troppe, case prodotto più

rocratiche con la mandante (18%) e

zialmente cresciuto fino ad arrivare a

che a favorirlo tende a complicargli la

l’attività di formazione (18%)».

circa 25 società prodotto, per poi sce-

vita».

Per potere essere realmente effi-

mare leggermente nel tempo. Que-

L’altro elemento utile a interpre-

cienti i promotori devono, dunque,

st’anno per la prima volta, invece,

tare il perché di questo calo riguarda

sapere gestire l’agenda, dosando sa-

questo trend si è interrotto». I motivi?

le strategie adottate dalle reti. In que-

pientemente i tempi e le priorità del

«Quando ho condiviso il risultato del-

sta fase, specialmente le più grandi

proprio lavoro. E trovare all’interno di

la nostra analisi con le reti, i manager

preferiscono monitorare maggior-

una giornata lavorativa, che spesso

Febbraio 2013

47


Promotori&Consulenti Parla Nicola Ronchetti, business director GfK Eurisko

48

non termina con l’arrivo a casa, il

28%. In questi 12 mesi la performance

prevedibilmente destinati a uscire

tempo per leggere le factsheet di un

dei prodotti ha visto dunque scende-

dal portafoglio dei promotori, la-

nuovo asset manager diventa parti-

re clamorosamente il proprio appeal.

sciando spazio alle società che prima

colarmente complicato. «È evidente»,

«Nel Pf monitor del 2011 la percentua-

venivano considerate satellite».

chiarisce Ronchetti, «che i promotori

le dei professionisti che considerava il

In linea generale, secondo l’esper-

finanziari italiani idealmente hanno

rendimento un fattore molto impor-

to, esistono due ordini di variabili in

un numero fisiologico, in questo mo-

tante era infatti pari al 74%». È chiaro,

grado di aumentare l’appeal delle

mento 11, di asset manager con cui

secondo Ronchetti, che la performan-

sgr. «Un primo livello», chiarisce Ron-

preferiscono lavorare. Tendenzial-

ce di prodotto rappresenta comun-

chetti, «è costituito dalle cosiddette

mente scelgono una casa leader in

que il fattore centrale nelle scelte dei

variabili hard, come ad esempio, la

un singolo prodotto, settore o area

promotori, però in questa fase conta

qualità dei gestori, i rendimenti otte-

geografica, evitando di avere in por-

più la credibilità e la qualità della

nuti, la capillarità della distribuzio-

tafoglio doppioni, ovvero strumenti

consulenza di chi propone il prodotto.

ne (quanto più sei distribuito, mag-

con strategia e performance simili».

Un altro concetto molto semplice, ma

giormente sei conosciuto), la pene-

Quali sono tuttavia i fattori che i

illuminante, che emerge dall’analisi

trazione nel mercato. Poi, esiste

professionisti considerano nel sele-

condotta da GfK Eurisko, è che le so-

idealmente un secondo livello di fat-

zionare gli asset manager da inserire

cietà capaci di conquistarsi posizioni

tori di successo legati alla forza del

in portafoglio? Diversamente da

dominanti nelle scelte dei promotori

brand, all’affidabilità, alla credibilità,

quanto si possa credere, la perfor-

non possono, tuttavia, contare su ren-

alla capacità d’innovazione. Tutte

mance dei prodotti non è in cima ai

dite di posizione o dormire sonni

caratteristiche che non dipendono,

desideri dei promotori. Il 70% circa

tranquilli.

certo, dalle filiali locali o dal country

degli intervistati, infatti, ritiene mol-

Perché se la società top nella per-

head presente in Italia, ma dalle stra-

to importante la qualità dell’offerta,

cezione dei professionisti non è più in

tegie adottate dalla casa madre»,

ovvero la disponibilità del servizio e

grado di esaudire le loro richieste,il ri-

rileva l’esperto.

del supporto offerto dalle case pro-

schio di uscire da questo club ristret-

Trovano poi spazio, nell’analisi di

dotto, mentre assegna alla perfor-

to, formato, come abbiamo visto, da

Ronchetti, alcune variabili soft, che ri-

mance, all’esclusività e alla specializ-

appena 11 membri, è concreto e im-

guardano principalmente la qualità

zazione dei prodotti e al ritorno eco-

mediato. Senza tralasciare che per

del personale che si interfaccia con i

nomico una predilezione minore pa-

ognuna delle società in uscita ce ne

promotori, il materiale marketing

ri, rispettivamente, al 61%, al 40% e al

sono almeno cinque pronte a suben-

utilizzato dalle sgr, il loro sito, i road-

trare. Un po’ come un gioco che si fa-

show organizzati sul territorio per

ceva da ragazzi. Si mettono al centro

aiutare i professionisti nella loro ope-

della stanza alcune sedie, una in me-

ratività quotidiana, i gadget distri-

no rispetto ai giocatori, si accende lo

buiti agli eventi. «Avere dall’altra

stereo e inizia la musica. Quando s’in-

parte un interlocutore preparato

terrompe, tutti si devono sedere. Chi

rappresenta per i promotori un im-

rimane in piedi esce dal gioco. «Nel

portante plus, così come lo sono la

caso delle sgr, manca il fattore sorpre-

consulenza e la formazione offerta

sa rappresentato dalla musica», sot-

dall’asset manager. «In un mercato

tolinea Ronchetti, «ma vanno consi-

complesso come l’attuale», conclude

derate altre variabili più importanti

Ronchetti, «le sgr dovrebbero cercare

come il track record e la credibilità. Al

di rimanere il più possibile impresse

primo storno del mercato gli asset

nelle menti dei promotori, rendendo-

manager core che hanno sbagliato le

si riconoscibili nel mare magnum

previsioni o l’asset allocation sono

rappresentato dall’offerta».

Febbraio 2013

I



Fondi azionari Il Giappone

La riscossa del peggiore? Tokyo negli ultimi cinque anni è stata lapiazza più negativa tra i paesi sviluppati e non ha partecipato a nessuna delle riprese borsistiche che si sono succedute nel frattempo. Negli ultimi mesi, però, ci sono stati forti segni di risveglio, dovuti soprattutto alla svalutazione dello yen portata avanti dalla Banca centrale e all'attesa per le riforme strutturali promesse dal nuovo governo l mercato azionario giapponese è stato uno dei peg-

I

50

di Rocki Gialanella

IL NUOVO RUOLO DELLA BOJ

giori listini degli ultimi cinque anni, con un calo del

L’economia giapponese non è ancora riuscita a lasciarsi al-

45% rispetto al picco raggiunto nel 2007. Il listino ha

le spalle la profonda crisi finanziaria, iniziata nei primi an-

sottoperformato tutti i principali indici negli ultimi

ni ‘90, che ha trascinato il paese in una spirale deflazioni-

cinque anni e, mentre i listini dei paesi sviluppati e la

sta. Il neopremier Shinzo Abe, già primo ministro tra il

maggior parte di quelli emergenti hanno recuperato posi-

2006 e il 2007, ha presentato un piano di riforme econo-

zioni rispetto alla crisi del 2008, il Topix è ancora sotto del

miche che include una revisione del ruolo ricoperto della

45% in yen rispetto ai massimi del novembre 2007. Il Giap-

Banca centrale del Giappone. Tra i punti più discussi della

pone non ha partecipato ai rally azionari successivi alla cri-

proposta di Abe troviamo l’introduzione di alcune limita-

si, come quelli del 2009, 2010 o 2012. Inoltre, mentre le

zioni all’indipendenza dell’istituto responsabile della poli-

borse hanno accolto positivamente il Qe3 a settembre,

tica monetaria nazionale.

quella di Tokyo ha continuato a ristagnare, nonostante al-

Nei fatti, Abe punta a fissare un obiettivo d’inflazione al

cune misure di quantitative easing introdotte dalla Bank of

2% e a dare vita a un accordo che miri al rafforzamento

Japan (Boj). Negli ultimi tre anni il paese è stato ulterior-

della cooperazione tra l’esecutivo e la Boj, mediante la re-

mente penalizzato da alcuni problemi: la forza della divisa,

visione delle leggi che regolano l’operato di quest’ultima.

una serie di catastrofi naturali e lo stallo politico.

L’altra proposta d’urto della formazione politica guidata da

Di conseguenza, dopo un paio di false partenze, gli inve-

Abe (il Pld) si basa sull’indebolimento pilotato della divisa

stitori sembrano avere rinunciato al Giappone, di gran lunga

locale attraverso la creazione di un fondo pubblico-priva-

il listino meno amato e più sottopesato. Nonostante ciò, al-

to da utilizzare per l’acquisto di valuta estera.

cuni segnali di ottimismo si sono materializzati durante la

Diversi accademici che studiano da tempo la politica

settimana del 16 novembre, dopo l’annuncio delle elezioni

della Boj hanno espresso un parere favorevole a questo

anticipate in dicembre. Il cambio politico imposto dal risul-

progetto, perché l’istituto ha collezionato una tale serie di

tato elettorale, la svalutazione dello yen e le aspettative per

fallimenti da indurre a pensare che sia più opportuno ri-

le mosse del nuovo esecutivo, stanno supportando da qual-

portare il suo operato sotto il controllo del ministero del-

che settimana la performance del listino azionario locale.

le finanze. In altre parole, il tema dell’indipendenza della

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


«

Il costo del

denaro da molti anni ai minimi storici e il quantitative

easing non sono riusciti a fare ripartire l’economia e a

»

bloccare la deflazione

Boj appare giustificato dal fatto che l’operato indipenden-

naro allo 0,1%). Nel terzo trimestre, l’economia giappone-

te non ha offerto risultati tangibili negli ultimi lustri.

se è ricaduta in recessione, la seconda in quattro anni, con

Fino a poco tempo fa, l’indipendenza delle banche

una contrazione del Pil del 3,5% rispetto al trimestre pre-

centrali è stata difesa come uno degli assiomi intoccabili a

cedente e la variazione dei prezzi al consumo registrata in

tutela degli equilibri interni dei paesi industrializzati ed

ottobre è stata negativa (-0,4%).

evoluti. Una conferma dell’importanza di questo assioma

L’operazione target inflation non è esente da rischi. Nel

era arrivata l’anno scorso, quando l’Unione Europea e il

caso in cui la banca centrale dovesse iniettare liquidità nel

Fondo Monetario Internazionale hanno optato per la so-

sistema per innescare una crescita dell’inflazione, come

spensione delle negoziazioni con il governo ungherese su

proposto da Abe, si potrebbe verificare una débacle del

un programma di aiuti finanziari da concedere in cambio

mercato dei bond, un evento molto grave per un paese che

dell’abbandono di variazioni normative che avrebbero

ha un ratio debito/Pil del 200%.

messo a rischio l’autonomia della banca centrale. Tuttavia, la durata e l’intensità dell’attuale crisi sembrano avere

ANCORA TASSI PROSSIMI ALLO ZERO?

messo in discussione anche l’ortodossia della politica mo-

Il costo del denaro, da molti anni ai minimi storici, e il

netaria. L’inflazione non è più un tabù e sono sempre più

quantitative easing non sono riusciti a fare ripartire l'eco-

numerosi i banchieri centrali che si dicono disposti a con-

nomia e a bloccare la deflazione. Dal 1953 al 1973, un

sentire variazioni più marcate dei prezzi al consumo e a

Giappone ancora da ricostruire registrò un tasso di cresci-

cercare alternative al tasso d’inflazione per fissare i tassi di

ta medio annuo del 9%. Dal 1974 al 1990, la crescita me-

riferimento.

dia annua del prodotto interno lordo si ridimensionò al

In seno alla Boj, il dibattito sulla revisione al rialzo del target inflation è già in corso. Nella riunione di ottobre,

4,2%. Dal 1991 ai giorni nostri, l’incremento medio è stato di appena lo 0,5%.

due consiglieri hanno espresso la necessità di adottare una

Che cosa è andato male? Perché una nazione che è riu-

politica monetaria più aggressiva. In questa fase, la Boj è

scita a creare dal nulla diverse aziende leader a livello pla-

l’unica banca di un paese industrializzato ad avere tassi

netario, provvista di una forza lavoro tra le più qualificate

d’interesse reali positivi (pur mantenendo il costo del de-

e propensa a operare in maniera disciplinata e rispettosa

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

51


Fondi azionari Il Giappone

delle regole ha intrapreso il sentiero del declino? Il punto più alto del lungo trend di crescita è stato toccato nel 1989, quando le quotazioni degli immobili hanno raggiunto livelli da record e l’indice principale della borsa di Tokyo raggiunse il suo massimo storico a quota 39.000. Nel 2007, il listino azionario domestico ha messo a segno un progresso che lo ha portato a recuperare quota 18.000 punti, ma, dopo avere toccato questo livello, ha nuovamente cominciato a perdere terreno fino a circa 9.000 del periodo pre-elettorale. Da quando, più di 20 anni fa, è scoppiata la bolla immobiliare, i politici hanno continuamente fallito nella ricerca di soluzioni basate quasi esclusivamente sulla leva monetaria e fiscale. Nel frattempo, il cambio dello yen si è apprezzato da quota 227 sul dollaro del 1983 a circa 78. Molti esperti sostengono che un cross adeguato dovrebbe attestarsi a 130 yen per dollaro. La rivalutazione della moneta ha aiutato ben poco a ridurre il cronico surplus di bilancia dei pagamenti accumulato dal paese. Basti pensare che il Giappone resta il più grande possessore di Treasury bond, i titoli di stato statunitensi. Nel frattempo, la rivalutazione della divisa è stata accompagnata da una brutale deflazione. La caduta dei

Bernanke, allora docente a Princeton, scriveva che la poli-

prezzi ha avuto pesanti ripercussioni in termini di distru-

tica monetaria nipponica sembrava paralizzata e che que-

zione della ricchezza. Gli stimoli monetari adottati se-

sta paralisi era in parte autoindotta.

guendo la modalità stop and go hanno rappresentato so-

Secondo alcuni economisti, l’inefficacia delle misure di

lo un leggero palliativo. I prezzi al consumo si sono con-

politica monetaria (tassi prossimi allo zero) è dovuta al

tratti in sei degli ultimi dieci anni.

persistere di una situazione in cui le imprese e le famiglie

Non è chiaro il percorso che ha portato il paese a ca-

non desiderano indebitarsi. Questi esperti sostengono che

dere nella trappola della deflazione. I governi che si sono

una spinta per l’economia del paese potrebbe arrivare so-

succeduti alla guida della nazione hanno cercato con ri-

lo da massicci stimoli fiscali tali da fissare un floor al calo

sultati deludenti di liberare il paese dalle sabbie mobili del-

della domanda aggregata. Tuttavia, i detrattori di questa

la deflazione attraverso stimoli monetari, inclusa una lun-

view ricordano che, in passato, questo comportamento ha

ga fase di tassi zero e di quantitative easing. Nel 1999, Ben

fatto impennare il rapporto debito/Pil fino al 200%.

I

Parla Chern-Yeh Kwok, head of Japanese equities e gestore dell'Aberdeen Japanese Equity Fund

Ennesima falsa partenza?

52

I

titoli azionari giapponesi appaiono convenienti, ma agli

conomia, come il debito lordo pari al 200% del Pil, non

investitori si consiglia prudenza. Perché?

sembrano affatto vicini a una soluzione. Il paese sta viven-

«In Giappone, gli investitori hanno assistito a innumere-

do la quinta recessione in 15 anni, chiudendo in contra-

voli false partenze nel corso degli ultimi 20 anni. I pro-

zione addirittura in tre degli ultimi quattro anni, ed è

blemi fondamentali di lungo termine che affliggono l'e-

quindi naturale che il clima sia costantemente pesante. Il

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


I primi 20 fondi azionari Giappone ordinati secondo le performance decrescenti Ytd Fondo

Società

Valuta

% Ytd

%a 1 anno

%a 3 anni

%a 5 anni

Commissione annua di gestione

Japanese Smaller Companies Hedged

Aberdeen Global Sicav

Eur

9,66

32,99

nd

nd

1,5

Japanese Equity Hedged

Schroder International Selection Funds

Eur

9,55

25,02

15,74

-22,16

1,09(Ter)

Japanese Equity Hedged

Vitruvius Sicav

Eur

9,4

22,58

10,59

-21,82

2,5

Japanese Equity Selection

Pictet AM

Eur

9,07

24,43

7,02

-35,25

1,2

Japanese Equity Hedged

Pioneer AM

Eur

8,86

23,42

nd

nd

1,5

Japanese Value Equity Hedged

Invesco AM

Eur

8,72

20,29

nd

nd

1,4

Japanese Equity Hedged

Aberdeeen Global Sicav

Eur

7,49

31,71

25,47

-17,65

1,5

Invest Japanese Smal & Mid Cap

Ing Sicav

Jpy

1,25

2,64

36,76

21,68

2

Japanese Equity

T. Rowe Price Funds Sicav

Eur

1,03

4,84

15,64

-9,31

1

Japanese Equity

Vitruvius Sicav

Eur

0,88

1,11

13,62

1,81

2,5

Japanese Equity Opportunities

Pictet AM

Jpy

0,87

3,95

21,21

8,41

1,2

Horizon Japanese Equity

Henderson Horizon Funds Sicav

Usd

0,75

-1,4

12,81

-1,67

1,2

Japanese Small & Mid Cpas

Lombard Odier Funds Sicav

Jpy

0,55

2,24

3,84

-0,89

1,5

Horizon Japanese Smaller Companies

Henderson Horizon Funds Sicav

Usd

0,27

8,3

38,06

60,28

1,2

Japanese Equity Core

Invesco AM

Usd

0,15

4,081

nd

nd

1,5

Japanese Equity

Morgan Stanley Investments Fund Sicav

Jpy

-0,61

-1,69

nd

nd

2,2

Japanese Equity

Aviva Investor Sicav

Jpy

-1,04

0,98

9,67

-5,97

1

Japanese Equity

Vontobel Fund Sicav

Jpy

-1,14

-2,17

3,4

-12,84

1,25

Japanese Equity

BG Sicav

Eur

-1,16

2,33

-3,59

-19,77

1,9

Japanese Equity

HSBC Global Investment Fund Sicav

Jpy

-1,29

-2,39

3,61

-21,04

2

Fonte: www.fondionline.it

Performance

Meno peggio del previsto Nel complesso, visto il mercato con cui hanno dovuto operare i

resta anche sui tre anni, con un guadagno del 15,74%, mentre

money manager, non è andata così male a coloro che hanno

sui cinque anni, con un borsa che nel frattempo ha dimezzato il

puntato sull’azionario giapponese attraverso un fondo comune

suo valore, la perdita è stata del 22,16%. Ad avere aiutato i

aperto. Il migliore, Japanese Smaller Companies, di Aberdeen

gestori sono stati due elementi: da una parte la forte ripresa

Global Sicav, ha messo a segno una performance del 32,99%

degli ultimi mesi e dall’altra la costante e continua

negli ultimi 12 mesi e del 9,66% dall’inizio dell’anno. Il fondo

rivalutazione dello yen, che ha molto favorito gli investitori

però è abbastanza recente e non ha risultati su un periodo più

stranieri.

lungo. Se si sceglie un prodotto con una storia meno breve e

In ogni caso i prodotti che si sono saputi difendere sono stati

soprattutto meno specializzato, rispetto a uno strumento

diversi e ben sette di essi sono andati sopra il 20% di guadagno

dedicato alle piccole imprese, si trova Japanese equity hedged,

nel corso degli ultimi 12 mesi. Sui cinque anni le perdite sono

di Schroders International Selection Funds, che ha realizzato

state generalizzate, a parte alcuni strumenti che investono sulle

+25,2% a 12 mesi e +9,55% dall’inizio dell’anno. Il segno più

small cap che hanno dato ritorni di buon livello.

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

53


Fondi azionari Il Giappone

Nikkei rimane ostinatamente nel range 8.000-10.000

ampio con società di alto profilo, molte delle quali riscuo-

punti, che rappresenta solo un quarto del suo massimo

tono grande successo nel proprio settore a livello globale.

storico. Detto ciò, però, le società giapponesi hanno con-

Inoltre, il Giappone è un paese che si presta particolarmen-

tinuato a investire, nonostante l'aumento del costo reale

te bene al nostro processo d'investimento, incentrato su

del denaro, l'apprezzamento dello yen e i disastri natura-

un orizzonte di lungo termine e basato su ricerche ap-

li. La disciplina di bilancio è andata progressivamente

profondite sulle singole società».

sostituendo l'eccesso di investimenti e le imprese dispongono oggi di una maggiore liquidità, che in molti casi si CHERN-YEH KWOK, HEAD OF

Quali sono i settori più interessanti secondo voi?

traduce in un aumento dei dividendi. Il mercato giappo-

JAPANESE EQUITIES E GESTORE

«In linea generale, ravvisiamo grandi opportunità nel set-

nese, se analizzato caso per caso, offre opportunità di

DELL'ABERDEEN JAPANESE

tore dei beni di consumo, dove infatti deteniamo una po-

buoni investimenti. È tuttavia azzardato supporre che

EQUITY FUND

sizione di sovrappeso. Tra i titoli in portafoglio, si annove-

dalle elezioni esca una spinta alla crescita».

rano la primaria società produttrice di pannolini Unicharm e le case automobilistiche Toyota Motor e Honda Motor.

Quali aspetti vengono presi in considerazione nella valu-

Crediamo inoltre in Japan Tobacco, che ha una quota do-

tazione degli investimenti in Giappone?

minante nel mercato interno ed è ben posizionata per

«Molto spesso gli investitori disdegnano il Giappone a cau-

trarre vantaggio dall'esposizione ai mercati emergenti.

sa di fattori demografici sfavorevoli e dello stato di males-

Siamo in sovrappeso anche sul comparto sanitario, dove

sere in cui versa l'economia nipponica. La crescita anemi-

non mancano le imprese di alta qualità che vantano posi-

ca, di fatto, non regge il confronto con altri paesi asiatici

zioni di leadership globale. Tra queste figurano Astellas

in forte sviluppo. Da parte nostra, non possiamo che con-

Pharma e Chugai Pharmaceutical, che sono fra le nostre

cordare. La nostra visione delle prospettive macroecono-

partecipazioni maggiori. Infine, abbiamo una predilezione

miche giapponesi non è ottimista. Tuttavia, per chi come

per società del settore tecnologico quali Canon.

noi investe selezionando singolarmente i titoli, il paese vanta alcune prerogative invidiabili: ha una forza lavoro altamente qualificata, know-how tecnico e un mercato

Come hanno influito sulla sua strategia i recenti avvenimenti politici in Giappone? «Dato che abbiamo una strategia buy-and-hold incentrata sulla selezione dei titoli, tendenzialmente non diamo grande peso a notizie e temi top-down, quando si tratta di decidere gli investimenti. Piuttosto, tutta la nostra attenzione è sempre concentrata sui fondamentali societari. Le ponderazioni dei titoli in portafoglio sono specchio della fiducia che nutriamo nelle singole società e nel loro potenziale di lungo periodo. Proprio perché investiamo a lungo termine, il turnover è in genere basso».

Che cosa pensa del target di inflazione proposto dal nuovo governo? «Abe è sotto pressione e vuole dare un incentivo all'economia prima delle elezioni per la camera alta a luglio, considerate da più parti una sorta di test per la nuova amministrazione. I suoi piani per rivitalizzare l'economia hanno indubbiamente galvanizzato i mercati azionari, ma tanto ottimismo potrebbe essere mal riposto. Alcuni personaggi influenti del partito intralceranno il cammino della coali-

54

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


zione verso riforme decise e audaci. Oltretutto, è ancora da stabilire quanto Abe sia effettivamente in grado di fare. Era già stato premier oltre cinque anni fa per una legislatura terminata prematuramente e la sua leadership non aveva lasciato tracce significative».

I

A colloquio con Shogo Maeda, head of japanese equities di Schroders

L’internazionalizzazione è il punto di forza Q

uali fattori ritenete che possano avere un ruolo di

me sul tasso di cambio yen/dollaro. Il mercato del Sol le-

supporto al mercato azionario nipponico?

vante beneficerà dell'intesa raggiunta dai politici america-

«Le aziende giapponesi stanno crescendo a livello globale.

ni sul fiscal cliff. Il graduale calo della crescita della Cina

L'attività di fusioni e acquisizioni (M&A) nel paese ha toc-

nel 2012 ha influenzato negativamente il Giappone, dato

cato livelli record. Le aziende giapponesi hanno un vantag-

che questo paese è il principale fornitore estero di beni

gio competitivo e sono maggiormente esposte ai mercati

della Cina. Il 2013 tuttavia appare più positivo grazie ai se-

internazionali. Questi fattori potrebbero generare un'in-

gnali di ripresa ciclica. Gli investimenti in infrastrutture so-

versione di tendenza nel 2013. Malgrado l'apatia degli in-

no cresciuti. L'aumento degli impieghi di capitale favorirà

vestitori, il mercato giapponese presenta un buon valore

la ripresa dell'economia cinese. Inoltre la recente disputa

intrinseco. Le aziende sono molto più solide, rispetto a

sulle isole del Mar della Cina orientale tra la Cina e il Giap-

quanto immaginato dagli investitori globali. Nel 2004 cir-

pone ha raffreddato i rapporti commerciali tra i due pae-

ca il 70% dei profitti operativi delle società giapponesi de-

si. Tuttavia con i nuovi governi e la nuova leadership in en-

rivava dalle aziende nazionali. Ora le imprese realizzano

trambi i paesi, il rapporto tra le due potenze asiatiche mi-

più della metà dei loro profitti all'estero. Un buon numero

gliorerà nei prossimi mesi».

di società rivela un valore considerevole grazie alle operazioni estere di M&A. Inoltre le company nipponiche hanno

Come valutate l’operato della Boj?

ridotto fortemente il debito nei bilanci nel corso degli ul-

«Il programma di acquisto degli asset da parte della Bank

timi 20 anni. Grazie al buon stato dei sistemi bancari in

of Japan, ovvero il quantitative easing giapponese, è di-

Giappone, soprattutto rispetto all'Europa, la capacità di fi-

ventato molto più accomodante nel 2012. L'impatto sui

nanziare l'attività di M&A tramite il debito è maggiore, da-

mercati tuttavia è stato debole. L'economia del Sol levan-

to che favorisce la redditività del capitale proprio».

te necessita di uno stimolo politico che potrebbe arrivare dal nuovo esecutivo, forte di una vittoria netta. La porta-

Come si spiega l’apatia degli investitori internazionali

ta del Qe, rispetto alla banche centrali occidentali, ha avu-

con le valutazioni, apparentemente convenienti, del mer-

to un impatto minore perché gli asset acquistati erano so-

cato di Tokyo?

prattutto obbligazioni a scadenza breve. La situazione po-

«Lo slancio economico globale è debole e questo fatto ge-

trebbe migliorare nel 2013, dato che l'incarico del gover-

nera una forte preoccupazione per gli investitori sul mer-

natore della Bank of Japan, Shirakawa, oppositore del

cato giapponese. Esternamente il maggiore elemento d'in-

quantitative easing, termina la prossima primavera e la Boj

SHOGO MAEDA,

fluenza rimane la crescita economica americana, che im-

nominerà membri propensi a una politica monetaria più

JAPANESE EQUITIES DI

patta sulla produzione manifatturiera nipponica, così co-

espansiva nel corso dei prossimi 12 mesi».

I

HEAD OF

SCHRODERS

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

55


Consensus L’Europa

Good and bad news Il quadro continentale è estremamente contraddittorio: l'Eurozona è ancora in contrazione, ma in misura minore rispetto a ottobre. La Germania dà segni di ripresa, ma resta in territorio negativo. Nello stesso tempo la Francia manifesta pesanti difficoltà. I consumi appaiono in diminuzione, ma dagli Usa e dall'Asia, che sono in miglioramento, arriva una discreta spinta. In questo contesto le quotazioni azionarie, specie dopo i primi due mesi dell'anno poco entusiasmanti, sono giudicate da saldo. Per di più c'è abbondanza di liquidità Europa oggi è una completa incognita. Dati,

di Boris Secciani

49,8, un valore comunque in netta ascesa rispetto a 46 re-

umori, financo l'andamento dei mercati sono

e David Tonello

gistrato a dicembre.

L’

56

contraddittori. Se esaminiamo i recentissimi

Nello stesso tempo, però, la Francia sembra precipita-

dati economici, vediamo che il quadro è

ta nella recessione fonda, con il peggiore deterioramento

variegato: ad esempio il Pmi di Markit su

a gennaio degli ultimi quattro anni: è calata a un ritmo

gennaio ha mostrato che l'Eurozona è ancora in contra-

ben superiore rispetto a Spagna e Italia. Poche news in ro-

zione. Questa recessione, però, è risultata in netto rallen-

sa sembrano arrivare anche dai consumi, con le vendite al

tamento rispetto ai minimi degli ultimi quattro mesi regi-

dettaglio dell'Eurozona che a dicembre sono scese del

strati nell'ottobre del 2012. Infatti il valore complessivo

3,6% su base annuale.

è risultato pari a 48,6 (50 è la soglia che separa contra-

L'Europa, comunque, seppure in maniera contradditto-

zione ed espansione), in rialzo rispetto alla prima lettura,

ria, non è sfuggita all'ottimismo generale: mentre Obama

che vedeva quest'aggregato a 48,2. All'interno del dato

si preparava a un secondo mandato, nominando Jack Lew

generale si nota che il comparto dei servizi tedesco ha

nuovo ministro del Tesoro, probabilmente destinato a non

ripreso una forte espansione, crescendo ai valori massimi

essere meno importante dell'uscente Tim Geithner, i mer-

degli ultimi 19 mesi.

cati europei partecipavano al rally planetario, favorito an-

Senza dubbio si è fatto sentire l'effetto dell'abbondan-

che da un nuovo vigore asiatico. Questo processo sembra

te liquidità che si è riversata sul sistema bancario teutoni-

essersi interrotto nella prima settimana di febbraio, quan-

co, a causa della quasi disintegrazione dei mercati dei ca-

do gli indici di Francia e Germania hanno perso di fatto tut-

pitali della periferia europea. Allo stesso tempo il fonda-

ti i guadagni del 2013.

mentale comparto manifatturiero tedesco, per quanto in

A rinnovare il nervosismo vi sono state le pessime no-

miglioramento, rimane in territorio lievemente negativo, a

tizie provenienti ancora una volta dalla periferia. Gli scan-

FONDI&SICAV/Novembre 2012


«

Il panorama

economico

e finanziario europeo è tuttora un campo minato ben lontano dall’essere stato

»

messo in sicurezza

dali politici in Spagna e la seria possibilità di un nulla di

Allo stesso tempo probabilmente notizie come que-

fatto come risultato delle elezioni italiane si sono som-

ste non sono in grado da sole da mettere in discussione

mati ai casi Monte Paschi, Saipem e Finmeccanica nel

l'appetito per il rischio da parte degli investitori interna-

nostro paese. Questi avvenimenti hanno all'improvviso

zionali, vogliosi di occasioni value con elevato premio al

fatto ricordare agli investitori che il panorama economi-

rischio. In questo ambito i listini equity europei sembra-

co e finanziario europeo è tuttora un campo minato, ben

no quasi una scelta obbligata, visto il grado di sottova-

lontano dall'essere stato messo in sicurezza. Non sor-

lutazione che spesso presentano.

prende che lo spread fra Btp decennali e Bund si sia riaffacciato sopra la soglia di 300.

Non sorprende dunque quanto riportato da Maria Paola Toschi, market strategist di Jp Morgan Asset

Il panel dei gestori e degli analisti Gerhard Aigner, managing director gestione fondi di Raiffeisen Capital Management; Davide Albani, responsabile fondo Gestnord Azioni Europa di Sella Gestioni; Francis Ellison, european equities investment specialist di Threadneedle Investments; Stefano Ghiro, equity portfolio manager di Allianz Global Investors; Michel Leblanc, portfolio manager di Lo Funds Eurozone Small & Mid Caps di Lombard Odier Investment Managers; Philippe Lecoq, deputy director e co-head of european equities di Edmond de Rothschild Asset Management; Patrick Moonen, senior equity strategist di Ing Investment Management; Herbert Perus, head of global equities di Raiffeisen Capital Management; Pierre Puybasset, portavoce di Financière de l’Echiquier; Raj Tanna, equity strategist Emea di Jp Morgan Private Bank; Team di analisti di Barclays Capital; Team di global research del private banking di Credit Suisse; Gilles Guibout, gestore del fondo Axa Wf Framlington Eurozone di Axa Investment Managers; Maria Paola Toschi, market strategist di Jp Morgan Asset Management; Britta Weidenbach, gestore azionario Europa di Dws investments.

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

57


Consensus L’Europa

Management: «In questo contesto i titoli europei

Non molto diversa anche la risposta del team di ana-

potrebbero essere favoriti, perché i mercati azionari del

listi di Barclays Capital: «Le valutazioni sono più interes-

Vecchio continente sono stati abbandonati negli anni

santi nell'Eurozona, rispetto agli Usa; peraltro i rischi im-

scorsi e le loro azioni sono sottopesate nei portafogli

mediati, a livello politico e di risultati aziendali, appaio-

dei gestori globali. Ci sono già i primi segnali di ripo-

no più elevati in America».

sizionamento dei flussi verso queste piazze equity. Se

I prossimi mesi serviranno a dirci se l'Europa è oggi

la fase di fiducia persiste, ci aspettiamo che questo

uno scrigno di gemme a prezzi da occasionissima o se

movimento possa proseguire in maniera ancora più

raggiungere il tesoro risulterà ancora impossibile, per via

decisa».

delle bombe disseminate qua e là.

I

Quale livello di valutazione presentano le azioni europee (Stoxx 600)? Sottovalutate, fair value o sopravvalutate?

Una sanguigna positività opo le considerazioni iniziali, non sorprende che

D

sulle valutazioni del listino europeo ci sia una sanguigna positività: le azioni sono decisamente

poco costose, sia rispetto alla loro media storica, calcolata con vari indicatori, sia a confronto con altre piazze in giro per il pianeta. Indicativa la sintesi di Stefano Ghiro, equity portfolio manager di Allianz Global Investors: «Con un multiplo prezzo/utili atteso di poco superiore a 12, il mercato europeo non appare sopravvalutato sia rispetto alla propria media storica sia in rapporto alle valutazioni di altri mercati, quali quello americano, che attualmente viene pagato poco meno di 14 volte gli utili. Inoltre, il listino azionario europeo, includendo un dividend yield atteso del 3,6%, risulta assai attraente, anche se comparato alla media dei rendimenti obbligazionari». Non troppo diversa appare l'analisi di Pierre Puybasset, portavoce di Financière de l’Echiquier: «Secondo noi, le azioni europee rimangono sottovalutate. Gli indici sono al momento più bassi rispetto all’inizio del 2008 (-20 % sullo Stoxx600), mentre i loro equivalenti Usa so-

A fair value

50%

no in rialzo (+2% sull'S&P500). Peraltro, il premio al ri-

qualche voce di prudenza si fa sentire. Fra costoro

schio sulle azioni, che è sempre stato a livelli record du-

Gerhard Aigner, managing director della gestione fondi

rante la crisi della zona euro, comincia a malapena a

di Raiffeisen Capital Management: «In una prospetti-

scendere. Questo movimento dovrebbe permettere ai

va di medio-lungo termine, riteniamo che i livelli attua-

mercati europei di crescere senza avere la necessità di un

li di valutazione siano ancora attraenti. Hanno un signi-

miglioramento dello scenario economico».

ficativo potenziale di rialzo, se comparati al resto del

Se è vero che un forte miglioramento dell'economia 50%

Sottovalutate

58

europea non è per il momento necessario per permet-

mondo, soprattutto se gli utili societari ritorneranno a crescere nella zona euro».

tere all'equity continentale di chiudere, almeno parzial-

Più esplicito da questo punto di vista appare Davide

mente, il gap di valutazioni con quello statunitense,

Albani, responsabile fondo Gestnord Azioni Europa di

molto però dipenderà dall'andamento degli utili. Qui

Sella Gestioni: «In termini di price/earning, l’azionario

FONDI&SICAV/Novembre 2012


europeo è ancora sottovalutato, rispetto alle media sto-

tanto prevediamo una nuova espansione dei multipli di

rica degli ultimi 20 anni (quota circa 12 volte gli utili at-

valutazione, in quanto il price-to-book è sotto la media

tesi per fine anno, contro una media di oltre 14), anche

storica, mentre, con un P/E intorno a 11x, il potenziale

se parte di questo sconto è giustificato dal fatto che sarà

per rimettersi in pari è molto ampio. Ad ogni modo, af-

difficile replicare la performance a due cifre (oltre il 10%

finché ciò avvenga, bisognerà che si rispettino determi-

di crescita degli utili aggregati) del passato, in un conte-

nate condizioni. Innanzitutto sarà necessaria una dimi-

sto di deleveraging del mondo occidentale dopo gli ec-

nuzione del premio al rischio, processo che è già iniziato

cessi sul debito dell’ultimo decennio».

la scorsa estate. In secondo luogo le operazioni di finan-

Affinché questo processo di normalizzazione dei cor-

za straordinaria stanno riprendendo vigore: pensiamo in-

si delle azioni europee possa dispiegarsi, alcuni elementi

fatti che vi sia la seria possibilità di un ritorno del M&A.

dovranno allinearsi. Interessante al proposito il ragiona-

Grazie a bilanci ricchi di liquidità, le aziende probabil-

mento di Philippe Lecoq, deputy director e co-head of

mente si concentreranno più sulla crescita esterna che su

european equities di Edmond de Rothschild Asset Ma-

quella di tipo organico, che è ancora bloccata. I margini

nagement: «In Europa, la situazione si sta gradualmente

operativi sono già ai massimi, pertanto è necessario cer-

normalizzando e, dopo una prima fase, ad esempio in

care nuove sinergie. Inoltre il processo di deleveraging

Italia, è iniziato adesso il secondo round, con un fattore

pesa sul Roe, il che rappresenta un buon incentivo per

decisivo: una rinnovata attenzione ai fondamentali. Per-

creare valore con le acquisizioni».

I

Quale livello di miglioramento degli utili prevedete per il 2013?

Crescita a due cifre? onostante da questo punto di vista le news non

Come spesso accade quando si cerca di fare previ-

siano incredibilmente splendenti, tutto som-

sioni sull'andamento dei corsi europei, molto dipende

N

mato un certo ottimismo sembra prevalere.

dalle sorprese che il settore finanziario può riservare.

L'opinione diffusa è che la prima metà del 2013 sarà al-

Di ciò appare ben cosciente Stefano Ghiro di Allianz

quanto difficile, con una sostanziale ripresa nella secon-

Global Investors: «Quest’anno gli utili aziendali potreb-

da parte dell'anno. Non mancano comunque divergen-

bero crescere a doppia cifra, oltre il 10%. Molto dipen-

ze sulla crescita complessiva dell'Eps dello Stoxx 600: al-

derà anche dall’andamento degli earning delle banche,

cuni investitori, infatti, non escludono incrementi a

che nel corso del 2013 dovrebbero recuperare in

doppia cifra. Su questa lunghezza d'onda, ad esempio,

maniera significativa».

troviamo Herbert Perus, head of global equities di Raif-

Parole di ottimismo sulle banche sembra spendere

feisen Capital Management: «Ci attendiamo una cre-

Davide Albani di Sella Gestioni: «Prevediamo una cresci-

scita degli utili intorno al 10-15%». Le difficoltà per la

ta aggregata degli utili lievemente inferiore a quella sti-

prima metà dell'anno vengono ricordate da Philippe Le-

mata dal consensus per il 2013 (+10%), diciamo in un

coq di Edmond de Rothschild Asset Management: «An-

range tra il 5% e il 10%. Lo sviluppo sarà trainato in par-

che se ci aspettiamo un nuovo round di revisioni al ri-

ticolare dal settore finanziario (oltre il 20% di incremen-

basso per le stime degli utili 2013, questo trend dovreb-

to atteso) e da alcuni segmenti ciclici e sarà favorito an-

be stabilizzarsi prima o poi durante l'anno. La bassa cre-

che dalla buona esposizione che alcune società europee

scita non è in conflitto con una performance positiva

hanno verso l’area dei paesi emergenti».

del mercato azionario europeo. Crediamo nel rerating in

Infine crescita robusta vede anche Michel Leblanc,

corso e in una forte persistenza dei dividendi. L'attività

portfolio manager di Lo Funds Eurozone Small & Mid

di M&A dovrebbe essere anch'essa di supporto all'equity.

Caps di Lombard Odier Investment Managers: «Le sti-

Tutto considerato, una performance positiva a due cifre

me di mercato indicano una crescita degli Eps tra l'8% e

è raggiungibile nel 2013».

il 12% per il 2013 e noi stimiamo il 9%. Crediamo che il

Utili stabili o in lieve calo 34%

33%

Crescita a doppia cifra

33%

Crescita a una cifra

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

59


Consensus L’Europa

2013 possa ben vedere il ritorno a situazioni migliori per

mo anche che l’incremento acceleri ulteriormente nel

le società finanziarie, così come per qualche nome decisa-

2014 sulla base di un continuo miglioramento della situa-

mente ciclico. In termini di comparazioni anno su anno, ci

zione macroeconomica globale».

aspettiamo una prima metà in qualche modo difficile, pri-

Infine una certa stagnazione dei profitti per l'anno in corso si aspetta Patrick Moonen, senior equity strategist

ma di un migliore secondo semestre». Non manca comunque chi vede aumenti meno robu-

di Ing Investment Management, anche in questo caso

sti all'orizzonte. Britta Weidenbach, gestore azionario Eu-

però accompagnata da un previsione di successivo miglio-

ropa di Dws Investments, sottolinea: «Una crescita degli

ramento: «In Europa ci attendiamo una crescita degli utili

utili di 6-8 punti percentuali mi sembra ragionevole». E Raj

molto modesta, intorno al 2%. Comunque, ciò implica una

Tanna, equity strategist Emea di Jp Morgan Private Bank,

chiara svolta nella prima metà dell'anno con un'accelera-

fa previsioni similari per il 2013, non difettando però di ot-

zione nella seconda parte. Questo cambiamento sarà gui-

timismo per l'anno successivo: «La nostra aspettativa è una

dato da una crescita globale più sostenuta e da margini

crescita degli utili tra il 5% e il 7% nel 2013. Ci attendia-

operativi stabili».

I

Dove vedete le migliori occasioni?

Ciclici e, a sorpresa, credito ur nella diversità di opinioni e sfumature, sembra prevalere una discreta positività per quanto riguar-

premesse per un passaggio molto consistente del senti-

P

rialzo significativo, siamo dell’idea che sussisterebbero le

da i settori più ciclici dei mercati europei, il che fa

ment a favore delle azioni. Manteniamo pertanto la nostra

da contrasto con le tiepide aspettative riguardanti lo sce-

propensione ciclica a favore dell’equity e prediligiamo set-

nario macroeconomico. Indicativo il parere del team di

tori come i titoli industriali e l’energia, rispetto alle più di-

global research del private banking di Credit Suisse: «A

fensive telecom e utility».

questo proposito, a fronte dello “spending cliff” e con le

La ricca liquidità aziendale piace comunque anche in

elezioni italiane all’orizzonte, potrebbe essere ragionevole

termini di potenziale di dividendi. Maria Paola Toschi di

assistere a un consolidamento del rally nel breve termine.

Jp Morgan Asset Management, sostiene: «I rendimenti dei

Tuttavia, laddove il ciclo economico dovesse continuare a

dividendi sono molto elevati e ciò è un fattore molto posi-

riprendersi almeno negli Usa e in Asia, e, fattore importan-

tivo, soprattutto perché si confronta con livelli di rendi-

te, gli investimenti delle società (considerando le spese in

mento dei Bund (asset privi di rischio) ancora molto con-

conto capitale e le fusioni/acquisizioni) registrassero un

tenuti». In generale la forza finanziaria dei bilanci aziendali è un tema che sembra piacere molto in un contesto comunque destinato a diventare più selettivo, dopo la ripresa

70

generale degli ultimi mesi. Così la pensa Gilles Guibout,

60

gestore del fondo Axa Wf Framlington Eurozone: «Gli 50

investitori non ricercano più un’esposizione azionaria,

40

nonostante le valutazioni basse, ma le alternative sono poche e spesso non liquide. Essere azionista di una com-

30 20

pagnia globale con un bilancio forte e un dividend yield 33%

60%

50%

50%

superiore al tasso pagato per obbligazioni a 7–10 anni, pertanto con una duration più lunga, sembra la scelta più

10

sicura. Di conseguenza, penso che prima o poi gli inve-

0 Finanziari

Ciclici

Value

Altro

stitori dovrebbero privilegiare questi titoli liquidi e di elevata qualità».

60

FONDI&SICAV/Novembre 2012


Un certo interesse sembra suscitare anche l'insieme dei servizi finanziari europei, che, come abbiamo accennato in precedenza, appare a molti in fase di miglioramento, nonostante i recenti scricchiolii italiani. Britta Weidenbach, di Dws Investments, è categorica: «Alcuni finanziari, su una base di forte selettività, appaiono interessanti». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Patrick Moonen, di Ing Investment Management: «Dal punto di vista dei settori, ci piacciono i ciclici e i finanziari». Come detto i ciclici piacciono, anche con una marcata caratterizzazione growth, a patto però che si tratti di aziende che siano, oltre che solide, sganciate dall'andamento dell'economia europea. Su questo tema del decoupling sembra puntare Francis Ellison, european, equities investment specialist di Threadneedle Investments: «Vediamo le opportunità migliori fra quelle aziende che presentano solidi modelli di business, che forniscono loro vantaggi competitivi e un'elevata capacità di imporre i propri prezzi. Spesso queste società sono competitive in tutto il mondo: la loro esposizione al di fuori dei mercati europei le porta a essere in qualche

società sia impegnata in una fase di ristrutturazione e

maniera protette, rispetto allo scadente quadro econo-

ripresa (Clariant, Amer Sports), sia che sia soggetta ad

mico prevalente nella maggior parte del continente».

attività di M&A (Ansaldo), o sia stata trascurata dal mer-

Un'analisi non eccessivamente diversa arriva anche da

cato. Inoltre cerchiamo i titoli che beneficeranno di

Michel Leblanc di Lombard Odier Investment Managers:

migliori condizioni di mercato complessive (Vallourec,

«Non vogliamo scommettere su una forte ripresa euro-

CGG Veritas). Infine una menzione per le società espo-

pea: continuiamo a preferire quelle industrie che forni-

ste agli Usa (Arkema, Kerry, Coloplast, Ebro Foods) che

scono elevati tassi di crescita, grazie al sostegno di trend

potrebbero sovraperformare, ma non vanno dimentica-

di lungo periodo. Inoltre cerchiamo aziende dall'interes-

ti nemmeno i nomi esposti agli emergenti (Fuchs, Dksh,

sante profilo di rischio/rendimento. Questo sia che la

Seb, Ipsos, Bic)».

I

Quale potrebbe essere una sorpresa positiva per il 2013?

Magari ci fosse la ripresa! n generale non sorprende constatare come vi sia su

I

te a rischio di venire trascinata verso la periferia europea:

questo argomento la velata speranza che alla fine la

«Una possibile sorpresa positiva sarebbe il verificarsi di

crescita europea possa sorprendere al rialzo. Sicura-

una migliore crescita nella periferia e una Francia che si

mente per tutto il continente sarebbe una forte spinta,

muove più velocemente nel ristrutturare il mercato del

se qualche bagliore di sviluppo potesse arrivare dalla pe-

lavoro». Patrick Moonen, di Ing Investment Management,

riferia europea. Non sorprende pertanto che Stefano

si concentra su un ritorno della crescita creditizia, un ele-

Ghiro, di Allianz Global Investors, si concentri sull'Italia:

mento a dir poco fondamentale, se si vuole sperare di ve-

«Spero in un ritorno di fiducia e di flussi sul mercato ita-

dere prima o poi lo sviluppo riemergere nelle economie

liano». Britta Weidenbach, di Dws Investments, allarga lo

più problematiche del Vecchio continente: «Una sorpre-

spettro e inserisce nel discorso anche la Francia, di recen-

sa positiva sarebbe una ripresa economica ad ampio rag-

Ripresa dell'Eurozona

50%

50%

Forte crescita globale

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

61


Consensus L’Europa

gio in Europa, in cui gli squilibri nella periferia scompaia-

na, difficoltà nel miglioramento dei margini, accumulo

no e la crescita creditizia torni di nuovo positiva».

di liquidità)».

Non manca un contingente di investitori che si con-

Non manca anche chi si affida al ciclo globale per ave-

centrano anche su altri aspetti, derivanti da una norma-

re sorprese al rialzo. Pierre Puybasset, di Financière de l’E-

lizzazione europea. Philippe Lecoq, di Edmond de Roth-

chiquier, afferma: «Una ripresa anticipata potrebbe avve-

schild Asset Management, risponde: «Ci aspettiamo

nire grazie alla buona tenuta della crescita americana e di

un'accelerazione dell'attività di M&A in Europa quest'an-

quella cinese. Peraltro, alcuni paesi della zona euro potreb-

no, dopo un 2012 alquanto scadente. Sarebbe la conse-

bero cominciare a trarre profitto dai loro sforzi di produt-

guenza della normalizzazione della situazione in Euro-

tività». Sulla stessa lunghezza d'onda infine anche Francis

pa con un minore rischio politico e un miglioramento

Ellison, di Threadneedle Investments: «Arriveranno van-

dello scenario macro in qualche momento del 2013. Allo

taggi dall'esposizione ai mercati emergenti e a quello Usa,

stesso tempo sarà positiva qualsiasi azione da parte delle

in cui un miglioramento della situazione economica e del-

aziende ad accettare molte sfide (scarsa crescita inter-

le prospettive è più plausibile».

I

Quale potrebbe essere invece una sorpresa negativa?

Rischio Eurozona pecularmente, in maniera non molto sorprendente, le preoccupazioni circa la tenuta dell'Eurozona sono

S

ritorno alla crisi causato da un rinnovato rallentamento economico, che provocherebbe tensioni nell'Eurozona,

gimento della Francia e una situazione sociale e politica che

ancora presenti nel sistema, con il possibile coinvol-

pressione sulle banche e ritardi nelle riforme strutturali». Altri investitori sembrano invece concentrati sugli

potrebbe di nuovo peggiorare all'improvviso. Francis Ellison,

effetti sui mercati di un possibile ritorno dell'instabilità,

di Threadneedle Investments, è chiaro: «Sorprese negative

che probabilmente azzopperebbe la rinnovata (e di recen-

potrebbero venire da un peggioramento della situazione

te di nuovo un po' scricchiolante) propensione al rischio

economica della periferia, con un coinvolgimento della

da parte degli investitori. Pierre Puybasset, di Financière

Francia e di altri paesi. Ciò darebbe il via a una maggiore in-

de l’Echiquier, commenta: «La brutta sorpresa sarebbe un

stabilità sociale e politica e potrebbe esacerbare le tensioni

ritorno dello stress sulla zona euro. Porterebbe a una fuga

tra i politici fautori della linea dura, ad esempio in Germa-

dei capitali, che stanno appena cominciando a tornare

nia e Finlandia, e i populisti nella periferia sofferente».

sulle azioni».

Patrick Moonen, di Ing Investment Management, si

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Michel Leblanc di

concentra anch'esso sull'impasse politico: «Ho paura di un

Lombard Odier Investment Managers, che vede il rischio che si creino difficoltà sui mercati obbligazionari con la

70

conseguenza di danneggiare le asset class più rischiose: «Il

60

pericolo maggiore è il ritorno di stress sul mercato del debito, specialmente se gli investitori che si stanno rivolgen-

50

do ad asset meno sicure, quali l'azionario, saranno delusi dalla performance del mercato nella prima metà del 2013.

40

Crediamo che gli afflussi di liquidità dal reddito fisso all'a-

30

zionario abbiano fornito energia alla performance del 20

mercato e noi speriamo che nulla rompa questo trend». In50%

30%

40%

30%

Rischio di collasso politico

Inflazione

Rischi da politica monetaria

Rischi esogeni

10

fine interessante anche l'analisi di Britta Weidenbach, di Dws Investments, circa i rischi delle attuali tensioni valu-

0

62

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

tarie: «Sono temibili una crescita mondiale più bassa e il fatto che l'euro diventi una valuta troppo forte».

I



Osservatorio previdenza I liberi professionisti

Un futuro incerto La legge Monti-Fornero ha imposto agli istituti di previdenza e assistenza obbligatoria privatizzati di rivedere la sostenibilità cinquantennale dei loro conti. Ciò ha comportato diversi cambiamenti per le casse di ingegneri, ragionieri, avvocati, giornalisti, medici, farmacisti, notai e altre categorie professionali, che dovranno fare i conti con versamenti più alti e trattamenti di quiescenza più ritardati a cura di Epheso Ia

profonda revisione dei meccanismi di calcolo della pensione, per non incorrere, se non ci fosse stata l’a-

64

FONDI&SICAV/Gennaio 2013

li istituti di previdenza e assistenza obbliga-

G

deguatezza richiesta, nella penalizzazione del con-

toria privatizzati (ex D. Lgs n. 509 del 30

tributivo pro rata dal 2012 e nel contributo di soli-

giugno 1994), che si occupano della previ-

darietà a carico di coloro che già sono in pensione.

denza e assistenza di tutte le attività professionali

Per dimostrare l'equilibrio del saldo previden-

svolte in Italia (si veda il quadro di sintesi riportato a

ziale con i meccanismi molto rigidi definiti poc'an-

pagina 65) sono stati obbligati a rivedere più o me-

zi, molte casse hanno dovuto rivedere requisiti di

no pesantemente i propri sistemi di previdenza ob-

pensionamento, aliquote contributive, base di cal-

bligatoria, entro la fine dell’anno appena trascorso.

colo delle prestazioni. Ad esempio Inarcassa ha fat-

Il motivo? La riforma Monti-Fornero ha imposto lo-

to la riforma più radicale, scegliendo il passaggio al

ro la verifica di sostenibilità cinquantennale dell’e-

metodo contributivo: una decisione che risponde

quilibrio finanziario delle gestioni (ai sensi dell’arti-

non solo all'esigenza di garantire la sostenibilità, ma

colo 24, comma 24 del Dl n. 201/ 2011, convertito

anche di assicurare l'equità tra giovani e anziani. Un

dalla legge n. 214/2011). Molto si è discusso a riguar-

caso particolare è costituito dai ragionieri: la cassa

do, sia in merito alla profondità richiesta (50 anni

da tempo ha un livello di nuovi iscritti sempre più

sono stati considerati eccessivi), sia per la metodo-

decrescente. Il fattore demografico mette a rischio

logia di calcolo scelta che, forse troppo prudente-

l'equilibrio dei conti, al di là del metodo contributi-

mente, impone di non considerare nei conti il patri-

vo per il calcolo delle prestazioni introdotto nell’or-

monio accumulato, ma solamente il rapporto tra i

mai lontano 2004. Per questo è stata approvata una

flussi di cassa in entrata e uscita. Ciò ha evidente-

riforma sostanziale che innalza gradualmente i re-

mente imposto una rigorosa, rigida e alquanto

quisiti anagrafici e contributivi per la pensione, au-


menta fino al 15% l'aliquota contributiva (entro il 2018) e introduce un contributo di solidarietà per i pensionati. Con questo intervento il saldo previdenziale, già in negativo per molti anni, tornerà positivo verso la fine del periodo considerato. Le casse dei medici hanno intrapreso la strada verso una semplificazione del sistema, che oggi prevede diverse gestioni: una generale e tre speciali. L'Enpam ha già avviato con le riforme in corso un allineamento delle diverse gestioni omogeneizzando i percorsi e tendendo ad arrivare a un'unica forma gestionale. Un profondo e sensibile intervento, di cui abbiamo portato qualche significativo esempio, che in questo articolo cercheremo di sintetizzare per sommi capi, ma che successivamente approfondiremo più in dettaglio, fondo per

15% nel 2021 in coincidenza con l'entrata a regime

fondo.

dell'età pensionabile a 70 anni associata a un mini-

Ecco di seguito una sintesi delle novità.

mo di 35 anni di contributi. Anche il contributivo pro rata entrerà a regime dal 2021: fino ad allora si

RAGIONIERI

andrà avanti con un sistema retributivo misto, cal-

Per gli iscritti alla Cnpr, è prevista una progressiva

colato sull’intera vita lavorativa e con aliquota uni-

elevazione dei requisiti di età e di contribuzione per

ca di rendimento che viene modificata nel tempo in

la pensione di vecchiaia; l’età pensionabile scatta

base alla variazione della speranza di vita attesa.

dopo i 68 anni e 40 anni di contributi versati. Il contributo soggettivo è del 15% e l’assegno è calcola-

NOTAI

to con il sistema contributivo. Dal loro sito web uf-

Per i notai è previsto il pensionamento a 75 anni,

ficiale (www.cassaragionieri.it ) non si evince anco-

67 in caso di pensione di anzianità con 30 anni di

ra esplicitamente questa tipologia di intervento,

esercizio effettivo della professione. Il loro contri-

comunque già in fase attuativa a quanto ci risulta.

buto soggettivo ha recentemente subito un'elevazione dal 33% al 40% del repertorio notarile (fat-

INGEGNERI E ARCHITETTI

turato dello studio, in volgare, comprensivo anche

Viene modificato il sistema di calcolo con il pas-

delle tasse girate all’amministrazione pubblica) e

saggio definitivo al contributivo pro-rata. I requi-

l’ammontare della pensione rimarrà proporzionale

siti per il pensionamento vengono innalzati fino a

agli anni di esercizio.

raggiungere i 66 anni e con opzione di posticipo fino a 70 anni e 35 anni contributivi minimi (a par-

COMMERCIALISTI

tire dal 2013). Il contributo soggettivo è rimasto al

Per i dottori commercialisti la disposizione previ-

14,5%, mentre è stato introdotto il contributo vo-

denziale già da tempo in vigore riconosce l’età

lontario facoltativo e il riconoscimento ai fini del

pensionabile per anzianità a 61 anni con 38 anni

calcolo contributivo di una quota fino al 50% del

di contributi, oppure 40 anni di contributi a pre-

contributo integrativo (calcolato sul volume d’af-

scindere dall’età. Per vecchiaia i requisiti sono in-

fari ai fini Iva) con l’aliquota del 4%.

vece 68 anni di età e 33 di contributi oppure 70 anni di età e 25 di contributi. Per il calcolo della

AVVOCATI

pensione è previsto un sistema misto. Per gli iscrit-

Per gli iscritti alla Cassa forense è prevista l’eleva-

ti successivamente al 2004 il limite anagrafico vie-

zione del contributo soggettivo che raggiungerà il

ne fissato a 62 anni di età, con almeno cinque an-

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

65


Osservatorio previdenza ni di contributi minimi con l’applicazione del siste-

GIORNALISTI

ma di calcolo interamente contributivo.

I giornalisti dipendenti vanno in pensione a 65 anni, con un progressivo allineamento, che ter-

CONSULENTI DEL LAVORO

minerà nel 2018 per l’equiparazione dell’età tra

Per i consulenti del lavoro l’età pensionabile è ele-

uomini e donne. Permane l’anzianità con 62 anni

vata a 70 anni con cinque anni di contributi mini-

di età e 35 di contributi. Sempre i dipendenti

mi. Il requisito si riduce a 60 in caso di pensione

andranno in pensione con un sistema di calco-

anticipata in presenza di un minimo di 40 annua-

lo retributivo a periodi transitori e un contribu-

lità contributive. Il contributo soggettivo previsto

to soggettivo del 24,04%; i professionisti con un

è quello del 12% nel range di reddito tra 17 mila e

sistema di calcolo interamente contributivo, un

95 mila euro con l’aggiunta dei 3/4 della contribu-

contributo del 10% più il 2% integrativo. Per

zione integrativa (4% del volume d’affari Iva) va-

questi ultimi l’età di pensionamento è fissata in

levole ai fini pensionistici. E’ prevista inoltre la pos-

66 anni di età e 20 anni di contributi oppure 70

sibilità di aggiungere la contribuzione soggettiva,

anni di età e cinque anni di contributi. Anche in

funzionante con il sistema contributivo, assimila-

questo caso sussiste un periodo transitorio per

bile a un fondo pensione di categoria. Il calcolo

elevare ed equiparare l’età pensionabile delle

dell’assegno prevede il sistema contributivo pro ra-

donne a quella degli uomini che si concluderà

ta a partire dal 2013.

nel 2018.

I professionisti in numeri Farmacisti 80.942

Dottori comercialisti È il numero dei farmacisti iscritti all'Enpaf, oltre 2mila in

56.611

più dell'anno precedente (78.768) – anno 2011. 25.694

È il numero dei farmacisti titolari di pensione dall'Enpaf,

assoluto con 9.289 nuovi iscritti nel quinquennio. 5.971

cifra quasi invariata rispetto al 2010. Geometri 95.419

contro i 5.683 dell'anno precedente. 601.423

di geometri è in Lombardia con 14.543. È il numero dei pensionati. In Lombardia sono 4.894, la

e cinque i fondi che fanno capo all’Enpam. 26.727

È i il numero dei giornalisti che riscuotono una pensione

6.071

dall’Inpgi. Notai

162.820

5.779

Sono i professionisti iscritti alla Cassa del notariato.

Escludendo questi ultimi, sono 150.475.

All'organico attualmente previsto per i notai si

I pensionati. Rispetto al 2010 l'incremento è stato di 102

aggiungeranno 500 unità previste dal decreto

unità.

liberalizzazioni.

Consulenti del lavoro

Ragionieri

26.742

Gli iscritti alla cassa dei consulenti del lavoro a fine 2011.

23.174

7.948

I pensionati. Nel 2011 i pensionati sono aumentati del dell'1,29%.

FONDI&SICAV Gennaio 2013

È il numero di ragionieri iscritti alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei ragionieri e periti

4,69%, mentre gli iscritti sono calati complessivamente

66

È il numero di veterinari che percepiscono una pensione dall'Enpav (erano 6.021 nel 2010).

Cassa forense Gli iscritti totali, che comprendono anche i pensionati.

È il numero dei veterinari iscritti all'Enpav a fine 2011, in leggero rialzo rispetto allo scorso anno.

34.335 i giornalisti iscritti alla gestione separata Inpgi 2.

12.345

I pensionati. Questo numero riguarda i pensionati di tutti

Veterinari È il numero complessivo degli iscritti all'Inpgi. Sono

7.303

Gli iscritti. Comprende medici e dentisti iscritti all'ente di previdenza nel 2011.

162.430

cifra più alta. Giornalisti 52.386

I pensionati. In leggero aumento i pensionati nel 2011,

Medici È il numero degli iscritti a fine 2011. La quantità più alta

27.102

Gli iscritti. Dal 2007 si registra un incremento in valore

commerciali. 7.150

Pensionati. Circa 4 mila di questi soggetti sono attivi.


Istituti di previdenza e assistenza obbligatoria privatizzati (ex D.Lgs n. 509 del 30 giugno 1994)

FARMACISTI

Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense

Dal 1° gennaio 2013 per gli iscritti all’Enpaf, la

Via Ennio Quirino Visconti, 8 - 00193 Roma

pensione di vecchiaia spetta agli assicurati che ab-

Istituto nazionale di previdenza ed assistenza dei giornalisti italiani “Giovanni

biano compiuto il 68° anno di età con un contri-

Amendola” (Inpgi – Gestione principale)

buto soggettivo di 4.150 euro e 30 anni contribu-

Via Nizza, 35 - 00198 Roma

tivi minimi. Dal gennaio 2016 è previsto l’innalza-

Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari (Enpav)

mento dell’età di pensione correlata alla speranza

Via Castelfidardo, 41 - 00185 Roma

di vita attesa dell’individuo. Per la pensione di an-

Ente nazionale di previdenza ed assistenza medici e degli odontoiatri (Enpam)

zianità occorrono, dal 2013, 42 anni di contribu-

Via Torino, 38 - 00184 Roma

zione (istituto, quello di anzianità, comunque sop-

Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi

presso dal gennaio 2016).

professionisti (Inarcassa) Via Salaria, 229 - 00199 Roma

GEOMETRI

Ente nazionale di previdenza e di assistenza farmacisti (Enpaf)

Anche per i geometri è previsto, a partire dal 1° gen-

Viale Pasteur, 49 - 00144 Roma

naio 2013, l’innalzamento dei requisiti che passeran-

Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i consulenti del lavoro (Enpacl)

no da 67 anni a 70 per la pensione di vecchiaia retri-

Viale del Caravaggio, 78 - 00147 Roma

butiva; questo processo è previsto con gradualità dal

Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei dottori commercialisti

2014 al 2019. Rimane ferma la possibilità di accesso

Via Mantova, 1 - 00198 Roma

alla vecchiaia con calcolo misto a 67 anni. Per quan-

Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionisti

to concerne il contributo obbligatorio di base, che è

Lungotevere Arnaldo da Brescia, 4 - 00196 Roma

quantificato in misura percentuale sul reddito pro-

Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali

fessionale Irpef prodotto nell’anno precedente, si

Via Pinciana, 35 - 00198 Roma

eleverà dall’attuale 11,50% al 15% entro l’anno

Cassa nazionale del notariato

2017. Esiste poi il contributo integrativo, che è

Via Flaminia, 160 - 00196 Roma

quantificato nella misura del 4% sul volume d’affari

Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (Onaosi)

ai fini Iva (prodotto nell’anno precedente) con un

Via Ruggero d’Andreotto, 8/18 - 06124 Perugia

minimo comunque dovuto indipendentemente dal-

Ente nazionale di assistenza degli agenti e rappresentanti di commercio (Fondazione

la produzione di volume d’affari. Dal 2015 la percen-

Enasarco)

tuale aumenterà al 5%, fatta eccezione per i geome-

Via Antoniotto Usodimare, 53 - 00154 Roma

tri iscritti al Cipag, che prestano attività professiona-

Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura (Enpaia –

le in favore delle pubbliche amministrazioni, per i

gestione principale)

quali la misura del contributo resterà fissata al 4%.

Viale Beethoven, 48 - 00144 Roma

MEDICI

Via Tommaso Gulli, 39 - 20147 Milano

Fondo agenti spedizionieri e corrieri (Fasc) Medici e odontoiatri, a partire dal 2018, andranno in pensione a 68 anni, con un contributo soggettivo che varia tra il 19,5% e il 33 %. I contribu-

dranno in pensione di vecchiaia a 68 anni, o a 62

ti minimi sono di 35 anni (30 dopo la laurea) con

anni con la pensione di anzianità e con un contri-

62 anni di età. Non è previsto alcun limite di età

buto soggettivo del 22% (sottoposto dal 2013 a un

con 42 anni di contributi. Il calcolo della pensione

incremento graduale di mezzo punto percentuale

avviene con il sistema contributivo indiretto, ovve-

all’anno) e 35 annualità contributive minime. Il

ro con la prestazione determinata in base ai com-

calcolo avviene con sistema retributivo basato sul-

pensi rivalutati comunque ricostruiti a partire dal-

la media dei migliori 35 anni di redditi professio-

la contribuzione versata.

nali. Appuntamento ai prossimi numeri, per meglio ap-

VETERINARI

profondire le tematiche emerse e riformate da ogni

I veterinari iscritti all’Enpav, a partire dal 2033, an-

singolo ordinamento previdenziale.

I

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

67


My life, My Style Viaggi

Il dio Serpente di Iguazù L

a leggenda guaraní racconta dell’arrogante dio Serpente, che pretendeva di sposare Naipù, così bella che quando si specchiava nel fiume Iguazù («Yg»,

acqua, e «Açù», grande) le acque si fermavano. Ma lei non voleva saperne, preferiva il giovane e atletico Caroba al rettile che, se pur dio, aveva lingua biforcuta e sangue freddo e crudele. I due scapparono in canoa, allora, ma il Serpente, che non sapeva perdere, si incavolò di brutto e con il potere che spesso gli dei usano a sproposito, modificò il corso del fiume e squarciò la terra, creando così le cascate, nelta. Brasile e Argentina si contendono la palma di lato miglio-

le quali i due giovani amanti precipitarono, Naipù si trasformò in roccia e Caroba in albero proteso

re per la visita delle cascate (il Paraguay l’hanno fregato da

sul fiume, a guardarsi in eterno, senza potersi raggiungere.

tempo): il versante brasiliano regala forse il panorama più

Oltre al danno, la beffa. Ma, perlomeno, la vendicativa e rab-

impressionante sull’anfiteatro delle cascate, ma la maggior

biosa gelosia del Serpente ci ha regalato uno dei grandi spet-

parte dei circuiti si trova sul lato argentino.

tacoli naturali del nostro pianeta. Cataratas del Iguazú per gli

Comode passerelle in legno portano ai numerosissimi

argentini, Cataratas do Iguaçu per i brasiliani, un anfiteatro

punti di osservazione, ognuno una vista e un’emozione nuove: nel Circuito superiore a strapiombo sulla Garganta

roccioso di quasi tre chilometri immerso nella foresta subtro-

68

picale, 275 cascate, un salto di circa 70 metri, una massa

Testo e fotografie di

del Diablo o sugli altri salti, nel Circuito inferiore sotto le

d’acqua che può raggiungere 12.750 metri cubici al secon-

Gaetano Pappuini

cascate. In molti consigliano di dedicare un giorno per ogni

do, nuvole di vapore che si percepiscono a chilometri di di-

versante, o addirittura due giorni per il parco argentino. Chi

stanza. «Poor Niagara Falls!», disse Eleanor Roosevelt in visi-

scrive resta un pelino perplesso: Iguazù è davvero un gran-

FONDI&SICAV/Febbraio 2013


de spettacolo, che è però necessario condividere forzatamente con folle di migliaia di turisti di ogni forma ed età, con il consistente rischio di rimanere all’improvviso intrappolati su una stretta passerella sopra una cascata in una comitiva di giapponesi o di grasse signore americane di terza età, con i capelli azzurri e le tute rosa (peraltro, vorrei arrivarci io così in forma a quell’età, e con così tanta voglia di girare il mondo); i percorsi si snodano nella giungla, ma gli unici animali che probabilmente vedrete, primati evoluti a parte spesso della specie di cui sopra, sono i giganteschi pesci gatto e i quasi addomesticati e aggressivi coati che predano i cheeseburger nei vari punti di ristoro; la tanto pubblicizzata e costosissima Grande Avventura è un giro in camion su una pista rossa in mezzo a palme e bamboo, che del safari non ha proprio neanche l’ombra, seguita dalla folle escursione in gommone letteralmente sotto le cascate, una doccia gigante che lascia tanto fradici quanto basiti, a domandarsi se eravamo davvero noi, veri navigati viaggiatori, a urlare “otra! otra!”, per chiedere un’ulteriore assurda doccia, insieme a decine di sconosciuti, al ritmo scandito dal vice-capitano del gommone, sorta di gigantesco e primitivo animatore turistico della giungla. Le cascate di Iguazù meritano la visita, ma il consiglio è pianificare il viaggio adeguatamente: godersi lo spettacolo, magari cercare angoli e orari nascosti. Poi però scappare dai torpedoni, andare a zonzo verso i luoghi più veri della provincia di Misiones, viaggiare sulle strade secondarie tra le missioni gesuite e le terre rosse rurali, magari fino a spingersi al remoto Esteros de Iberà, il cosiddetto Pantanal argentino, davvero selvaggio. Pronti a partire, lasciare il nord-est, viaggiare tutta la notte in pullman e attraversare il continente sudamericano per raggiungere le magiche province andine. Sperando che il dio Serpente non se la prenda troppo.

I

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

69


My life, My Style Ristoranti

Da Serenella capace di ascoltare A

Genova oggi l’appassionato gourmet, ma anche il cliente esigente, ha una discreta scelta di ristoranti interessanti verso cui orientarsi. Insomma, a

Genova si mangia bene. C’è Baldin, su cui brilla la stella da tempo e ci regala costantemente una buona e interessante cucina. Ci sono il neo-stellato The Cook, di cui abbiamo parlato poco tempo fa, e Panero a Eataly, forse il cuoco più talentuoso e tecnico del gruppo. E poi ci sono due giovani, bravi, volonterosi cuochi che già oggi regalano al pubblico genovese una cucina moderna, scintillante, in costante crescita e movimento. Davide Cannavino, della Voglia mat-

a cura di Alberto Cauzzi

ta, e la fantastica Serenella Mendone, nomen omen non di-

www.passionegourmet.com

menticatelo. Cuoca autodidatta, per passione, e si vede, ma che

gustavano fragranti e intriganti panini, oltre ai dolci, già

guarda al mondo della ristorazione con curiosa, umile e vi-

allora di grande livello. Eh sì, Serenella, passione per i dol-

vace intelligenza. E per questo sta facendo e farà, glielo e

ci, ma non solo. Passione per l’ascolto. Dei clienti, dei col-

ce lo auguriamo, passi da gigante.

leghi più blasonati. Serenella ascolta tutti. E fa tesoro di

In questo fu pub dove i ben informati autoctoni rac-

critiche, consigli, e ci lavora, si impegna. E come per incan-

contano che già un tempo si bevevano buone birre e si de-

to (ovviamente è un eufemismo) la sua cucina cresce alla velocità della luce. La nostra valutazione è che tanta caparbietà e tanta attenzione si traducano nel raggiungimento di traguardi anche importanti. Perché, se ci fossero più piatti come quelle tagliatelle di estratto di erbette e gamberi, beh, saremmo di fronte a una nuova e interessante scoperta. Senso delle proporzioni, del gusto, dosaggio calibrato (e infinitesimale aggiungo io) del sale, anche e soprattutto rispetto del contesto in RISTORANTE

cui opera. Mai dimenticato, e senza voli troppo pindarici,

AMERICAN BAR

che spaventerebbero la ancora troppo risicata clientela af-

AL SOLITO POSTO, CHEF SERENELLA MEDONE, BOGLIASCO (GE)

70

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

fezionata. Altri interessanti proposte sono state l’Ostrica, cipolla e patate, un omaggio al grande Mauro Uliassi (ma rivisto


LA SCHEDA da una ricetta personale) di Senigallia. Così come il perfet-

Il pregio: una cucina scintillante, volonterosa e molto interessante.

to e goloso Nasello, fragrante fiore di zucchina fritto, cre-

il difetto: forse qualche sofferenza nel servizio a locale pieno.

ma di zucchine trombetta e il conturbante Ciupin (la zuppa di pesce tradizionale dei pescatori liguri) in pasta mista

Al solito Posto

fatta a mano (callosa al punto giusto) e spatola.

Via Mazzini 228

Aiutiamo Serenella, andiamo a trovarla e regaliamoci

Bogliasco (GE)

interminabili menù degustazione. Perché con la materia

Te. 010.3461040

prima qui non si scherza, così come la buona tecnica, che

www.alsolitoposto.net

già non manca. E non scordatevi di chiederle, per gli

Chiuso il lunedì

amanti del genere, un flusso infinito di dolcezze che, com-

Menù degustazione da 35 e 50 euro, alla carta sui 50 euro.

plice l’amicizia con la pluri-rinomata pasticcera Loretta

Visitato nel mese di settembre 2012.

Fanella, vi farà sobbalzare sulla sedia a fine pasto. Ma ricordatevi che è tutto merito suo, della sua caparbietà, della sua intelligenza, della sua perseveranza.

Per maggiori informazioni visitate il sito www.passionegourmet.com

I

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

71


My life, My Style Vino

Un grande Asinone a Montepulciano ull’incrocio di strade consolari romane, prospiciente

S

il Lago Trasimeno e la città di Cortona, Montepulciano ha una struttura tipica difensiva medioevale,

arroccata su un colle. Destino di altre famose patrie vinicole regionali… Ma è notevole l’apertura a un territorio ricco, fertile e dolce di clima. Una storia di passaggi, ricchezze e

Luca Giovanelli

dominazioni, che genera un carattere fiero e identitario Il Cavatappi, Club in Milano nella sua popolazione: niente di più semplice che questi caratteri filtrino anche nel vino! L’azienda di Carletti è una bandiera del territorio e della Docg. Una storia familiare di equilibrio difficile fra Il vino Nobile di Montepulciano “Vigna Asinone Riser-

identità del territorio e apertura al mondo esterno del

va” nasce 30 anni fa (nel 1983 con 2.400 bottiglie). Otte-

mercato. Una sintesi riuscita e di grande valore.

nuto da Prugnolo Gentile (sangiovese grosso) con piccole

Il Vigneto Asinone, il cui nome deriva dalla caratteri-

aggiunte di Colorino e Merlot, secondo l’annata.

stica forma a curvatura, si estende per 14 ettari, sorge ad altitudine 380/400 metri sul livello del mare, esposto com-

Le uve fermentano in tini troncoconici inox di piccole

pletamente a ovest. Caratterizzato da un terreno molto

dimensioni (80 hl), con controllo della temperatura: folla-

declive (evoluto di origine pliocenica, franco-argilloso,

ture, delestage e rimontaggi, a seconda delle caratteristi-

frammisto a zone tufacee, con scheletro di pietrisco ros-

che dell’annata e quindi degli obiettivi estrattivi. La tem-

so), è tendenzialmente magro e di scarsa dotazione idrica.

peratura di fermentazione viene mantenuta intorno a un

Il vigneto ha una densità di 3 mila ceppi/ha sui vecchi im-

massimo di 30°C e la durata della macerazione è medio-

pianti (1961) e 5 mila ceppi/ha sui nuovi (1993). Il sistema

lunga, 20-25 giorni. L’affinamento avviene per circa 18 mesi in barrique e

di allevamento è quello del cordone speronato.

in tonneaux di rovere francese, dove effettua anche la fermentazione malolattica, cui segue un periodo di affinamento in bottiglia non inferiore a 12 mesi. Può invecchiare oltre 15 anni.

ADESSO SCATENIAMO L’EMOZIONE L’occhio è rubino, intenso e concentrato, compatto fino ai bordi dell'unghia. Un colore vivo, dai riverberi ammiccanASINONE VINO NOBILE DI

72

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

ti, lucido come inchiostro, carico di promesse di un doma-

MONTEPULCIANO

ni migliore, che riflette il nostro volto sulla superficie qua-

DOCG 2001

si metallica del vino.

AZ. AGR. POLIZIANO,

Il naso esprime splendide sfumature fruttate di mora,

MONTEPULCIANO (SI)

cassis, mirtillo e marasca sotto spirito, accompagnate da


tonalità minerali e di sottobosco (funghi, humus e terra bagnata), tabacco, cuoio e i tostati del caffè (in prospetti-

Ma siamo liberi di sentirci migliori e con i confini che sapremo darci.

va anche cacao amaro) su un fondo appena vanigliato e re-

Abbinamenti: servitelo con i migliori piatti della tradi-

sinoso. Poi si notano le spezie, scure, pepe nero e chiodi di

zione toscana, quella dai colori scuri, meglio se a base di

garofano. Echi di cantina arrivano da lontano, riverberati

cacciagione. Servire la prima volta a 16° gradi e poi aspetta-

dai legni d’Oltralpe e ondeggianti sulla vinosità potente del

re che prenda temperatura sui bicchieri successivi. Bicchieri

sangiovese, che si dilata come narici sotto sforzo. Eppure

ampi.

I

tutto avviene nel silenzio più assoluto, con la compostezza dei forti di spirito, eleganti nel portamento di nobiltà, quella vera. La bocca manifesta trama vellutata dei tannini, corpo forte eppure elegante, ricco di una grazia gentile, equilibrata. Lunga la persistenza gustativa, come un amico carissimo che non vogliamo fare andare via in una sera d’inverno. I racconti di vita possono continuare e svolgersi più lontani nel tempo e nello spazio: utilizziamo ogni senso per prolungare il contatto, sapendo che «del domani…» Il classico percorso occhio-naso-bocca si chiude con un sorriso e con occhi che cercano l’infinito dentro di noi, chiudendosi sulla ricerca dei rimpianti che ci accompagnano sempre.

FONDI&SICAV/Febbraio 2013

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FONDI&SICAV CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO

Anno 6 - Numero 50 - Febbraio 2013

La nuova industria

Il ritornodelle fabbriche Consensus Europa

Nella crisi qualche notizia buona Fondi azionari

C’è chi crede nella riscossa giapponese

&Sicav - Febbraio 2013 Fondi& numero 50 – Anno 6 Direttore Giuseppe Riccardi Coordinamento redazionale e direttore responsabile Alessandro Secciani Ufficio studi Boris Secciani Caporedattore Massimiliano D’Amico Progetto grafico e impaginazione Alfredo Rampanelli Collaboratori Stefania Basso, Alberto Cauzzi, Club Il Cavatappi, Marco Colli, Luigi Cossu, Epheso Ia, Andrea Ferrari, Veronica Furiano, Francesco Massimino, Andrea Milesio, Rocki Gialanella, Dario Palladini, David Tonello. Redazione, amministrazione e pubblicità Viale San Michele del Carso 1 20144-Milano Tel. 0287063626 - Fax 0287063625 Pubblicità e distribuzione Matteo Gallizio matteogallizio@fondiesicav.it Casa Editrice GMR srl Viale San Michele del Carso 1 20144-Milano Stampa Poggi Tipolito srl via Galileo Galilei 9/B Assago-Milano Autorizzazione n. 297 dell’8 maggio 2008 del Tribunale di Milano

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