EMILIO ISGRÒ

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EMILIO ISGRO

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EMILIO ISGRO Edited by/ A cura di Marco Bazzini

With texts by I Con testi di Vicenza Accame, Luca Massimo Barbero, Marco Bazzini, Andrea Bellini, Michele Bonuomo, Maurizio Cattelan, Mathieu Copeland, Gilio Dorfles, Emilio lsgrò, Marco Meneguzzo, Filiberto Menna, Pierre Restany and Tommaso Trini In collaboration with / Con la collaborazione Archivio Emilio lsgrò, Milano

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Ursula Casamonti

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Emilio Isgrò in London and Paris / Emilio Isgrò a Londra e Parigi

Since its new exhibition spaces were opened in Paris in 2009, and in London in 2015, the programme of the Tornabuoni gallery has focused mainly on post-war artistic research in Rome and Milan. The aim has been to promote the great Italian avant-garde movements of Spazialismo, Pop Art and Arte Povera at the European level. To remain faithful to our commitment to show the best of the Italian artistic experience and to make it known abroad, we felt we could only open the 2017 season with a retrospective exhibition of works by the conceptual artist Emilia Isgrò. The growing interest shown by the art world during the latest exhibition of Isgrò’s creations at the Palazzo Reale in Milan and the interest that the Centre Georges Pompidou in Paris has recently shown in his work, has encouraged us to bring an exhibition also to Britain. The event highlights the crucial importance this artist has had on the Italian current of the conceptual art movement. Retracing the artist’s career by going back over his most significant works, such as the deletions, maps, visual poems, seeds and, more recently, those on identity and nature, the retrospective illustrates the richness of the cultural debate in post-war Italy. It also shows how Isgrò interacted with the international conceptual art movement. This publication aims to shed further light on Italian conceptual art, helping the reader go beyond mere intuition and capture the deeper, underlying meaning. It is therefore with great enthusiasm that we present this new volume, with its fascinating essays, together with an exhibition that explores in depth the work of one of the most significant artists in the Italian Visual Poetry movement and of international conceptual art, from the

Portrait of Emilio Isgrò, 1968 / Ritratto di Emilio Isgrò , 1968

Dall’inaugurazione degli spazi espositivi di Parigi nel 2009 e di Londra nel 2015, il programma della galleria Tornabuoni è stato centrato principalmente sulle ricerche artistiche romane e milanesi del secondo dopoguerra, al fine di promuovere in ambito europeo i grandi movimenti dell’avanguardia italiana: lo Spazialismo, la Pop Art e l’Arte Povera. Per rimanere fedeli al nostro impegno di rappresentare e far conoscere all’estero il meglio dell’esperienza artistica italiana, non potevamo esimerci dall’inaugurare l’attività espositiva del 2017 con una retrospettiva dedicata all’artista concettuale Emilio Isgrò. L’interesse crescente manifestato dal mondo dell’arte in occasione dell’ultima mostra di Isgrò a Palazzo Reale a Milano e l’attenzione che il Centre Georges Pompidou di Parigi ha recentemente rivolto all’artista, ci ha esortati a introdurlo nel contesto britannico, evidenziandone la portata decisiva per la corrente italiana del movimento artistico concettuale. Ripercorrendo la carriera dell’artista attraverso le sue serie più significative, quali cancellature, cartografie, poesie visive, semi e i più recenti lavori sull’identità e la natura, la retrospettiva contribuisce a dimostrare la ricchezza del dibattito culturale del secondo dopoguerra italiano e, al tempo stesso, il dialogo che Isgrò ha instaurato con l’Arte concettuale internazionale. La presente pubblicazione nasce con l’ambizione di fornire un’ulteriore chiave per interpretare l’Arte concettuale italiana, spingendo il lettore ad andare oltre la semplice intuizione, per coglierne il significato più profondo. È dunque con entusiasmo che presentiamo questo nuovo testo ricco di preziosi contributi, che accompagna una mostra mirata all’approfondimento del lavoro di uno degli artisti più significativi del movimento della Poesia visiva italiana e dell’Arte concettuale




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Freccia bianca in campo nero, 1966 acrylic on canvas, 41 3/8 × 147 5/8 in, exhibition view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2008 / acrilico su tela 105 × 375 cm, veduta della mostra al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato 2008

Ulysses and Penelope, 1966 emulsified canvas, 31 1/2 × 57 7/8 in / tela emulsionata, 80 × 147 cm


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Punto e virgola, 2006 acrylic on canvas mounted on wood, 63 Ă— 39 3/8 in / acrilico su tela montata su legno, 160 Ă— 100 cm


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Cuore heart, 2005 acrylic on canvas on panel, 63 Ă— 39 3/8 in / acrilico su tela e tavola, 160 Ă— 100 cm


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I promessi sposi non erano due, 1967 India ink on typographic book in wood and plexiglas box, 24 3/4 Ă— 41 3/4 in / china su libri tipografici in box di legno e plexiglass, 63 Ă— 106 cm


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Promessi Sposi Cancellati, 2016 exhibition view of the 35 volumes, Casa del Manzoni, Milan / veduta dell’installazione dei 35 volumi, Casa del Manzoni, Milano


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Andrea Bellini

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A Christ poet and deleter / Un Cristo poeta e cancellatore

Parete cancellata per una stanza da letto, 1968 Casa Museo Brindisi, Lido di Spina, Ferrara / Casa Museo Brindisi, Lido di Spina, Ferrara

Ever since 1964, Emilio Isgrò has been drawing radical conclusions from the insurmountable and time-honoured, anti-prescriptive, anti-institutional sentiments of the historic avant-garde movements. When he was still a very young writer and poet, he abandoned any textual misconceptions and any vanity of meaning, and he deleted words, massacring texts. Unlike other writer friends of his, Isgrò never aimed to define a language of nothingness, nor did he resort to Emilio Villa’s sophisticated zérolangue, but simply abstained entirely. Over the millennia, the word has represented a slow, inexorable attempt to heal the original wound of existence, an effort to stitch up a gash in human life, but Isgrò prefers to abandon himself to the greatest possible uncertainty, by abandoning it. An act of youthful irritation, abusive and insolent, against the unspeakable and the ineffable, a gesture that transforms the word into a sign, a black line, a solid. The pictorial gesture –right? – of a writer who wants to paint by deleting. And he very soon did so by deleting with surgical precision, sparing vacant words that might wander off, remaining elliptical. He thus ended up with the text he wanted – which is to say the text he wanted for the reader. Again, from the deleted text he recovered not just free words, but also witty images, on first name terms with angels and seeking God in a Volkswagen. Like this, his deletions do not close but rather open up to language, just as the latter plays hide-and-seek with the image: either you or me or – why not? – perhaps both of us together. Deleting by removing anything superfluous, even himself, with a touch of humour, declaring he was not Emilio Isgrò in 1972, but also that he was not Savonarola and so many others. Word games, tautologies and light-heartedness: Isgrò invents his own epiphany as a foray into other people’s texts and, by doing so, he creates a brand-new, powerful one of his own. Isgrò takes nothing from the world, but simply adds: he does not delete the only copy of the Enciclopedia Treccani – he would never do that. Rather, he deletes just one copy, his own. He offers the text a new life: art as freedom in variation, as the birth, death and resurrection

Dell’antico insuperabile sentimento anti normativo e anti istituzionale delle avanguardie storiche, Emilio Isgrò – a partire dal 1964 – trae conclusioni radicali. Scrittore e poeta, ancora giovanissimo, egli rinuncia all’equivoco discorsivo, alla vanità del significato, e cancella la parola, massacra il testo. Isgrò, a differenza di altri suoi amici scrittori, non mira alla definizione di un linguaggio del nulla, non ricorre alla raffinata “zérolangue” di Emilio Villa, ma rinuncia al testo tout court. Se la parola ha rappresentato, nel corso dei millenni, il lento, inesorabile tentativo di riparazione della ferita originaria dell’essere, lo sforzo di cucitura attorno al buco della vita umana, Isgrò preferisce abbandonarsi al massimo di indeterminazione possibile rinunciando ad essa. Un giovanile gesto di stizza, ingiurioso e insolente, verso l’inenarrabile, verso l’indicibile, un gesto che trasforma la parola in segno, in una linea nera, in un pieno. Un gesto pittorico – n’è vero? – di uno scrittore che vuole dipingere cancellando. E molto presto cancellando in modo chirurgico, cioè risparmiando parole vacanti che vagando restano ellittiche, Isgrò arriva a proporre un testo a piacere; si intende a piacere esclusivo del lettore. E poi ancora egli recupera nel testo cancellato non solo parole in libertà ma anche immagini spiritose, dando
del tu agli angeli e cercando Dio in una Volkswagen. E così la cancellatura non chiude ma apre al linguaggio,
e quest’ultimo gioca a nascondino con l’immagine: o io
o tu – e perché no? – magari anche insieme. Cancellare togliendo, con ironia, tutto il superfluo, perfino se stessi, dichiarando di non essere Emilio Isgrò, nel 1972, ma anche di non essere Savonarola e tanti altri. Giochi, tautologie e leggerezza: Isgrò si inventa la propria epifania come una forma di scorribanda nel testo altrui, e così facendo ne crea uno proprio, inedito e potente. Isgrò non toglie al mondo ma aggiunge: non cancella l’unica copia dell’Enciclopledia Treccani, non lo farebbe mai, ne cancella una copia sola, la sua. Egli propone
 una vita ulteriore del testo: l’arte come libertà nella variazione, come nascita, morte e resurrezione


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Protocollo comunale, 1974 India ink on paper mounted on canvas in plexiglas box, 39 3/8 Ă— 27 1/2 in / china su carta intelata in box di plexiglass, 100 Ă— 70 cm


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Cosa cerca Rank Xerox, 1989 acrylic on paper mounted on canvas, 27 1/2 Ă— 38 1/4 in / acrilico su carta intelata, 70 Ă— 97 cm


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Dichiaro di non essere Sant’Anna, 2012 acrylic on canvas and panel, 31 1/8 × 22 in / acrilico su tela e tavola, 79 × 56 cm


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Dichiariamo di non essere la Sacra Famiglia, 2012 acrylic on canvas and panel, 35 3/8 Ă— 24 3/8 in / acrilico su tela e tavola, 90 Ă— 62 cm


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Il rosso e la macchia, 1985 La veglia di Bach cycle, mixed media on canvas mounted on wood, 70 7/8 Ă— 47 1/4 in / ciclo La veglia di Bach, tecnica mista su tela montata su legno, 180 Ă— 120 cm


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Fredda e senza schiuma, 1985 La veglia di Bach cycle, mixed media on canvas mounted on wood, 70 7/8 Ă— 47 1/4 in / ciclo La veglia di Bach, tecnica mista su tela montata su legno, 180 Ă— 120 cm


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Il seme della relativitĂ , 1998 installation of 3 elements, view of the exhibition at Palazzo Reale, Milan, 2006 / installazione di 3 elementi, veduta della mostra presso Palazzo Reale, Milano, 2016


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Il seme della relativitĂ , 1998 detail, mixed media, diam. 31 1/2 in each / particolare, tecnica mista, 80 cm diametro cad.


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Pentateuco 6, 2001 acrylic on canvas and panel, 47 5/8 Ă— 90 1/2 in / acrilico su tela e tavola, 121 Ă— 230 cm


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Le api di Istanbul, 2010 acrylic on canvas and panel, 86 5/8 × 118 1/8 in (4 panels of 43 1/4 × 59 in each) / acrilico su tela e tavola, 220 × 300 cm (n°4 tavole di 110 × 150 cm cad.)


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Le api di Istanbul, 2010 acrylic on canvas and panel, 86 5/8 × 59 in (2 panels of 43 1/4 × 59 in each) / acrilico su tela e tavola, 220 × 150 cm (n° 2 tavole di 110 × 150 cm cad.)


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Le formiche di Manuzio non sono rosse, 2015 mixed media on book in wooden box and plexiglas, 23 5/8 × 30 1/4 × 3 1/2 in / tecnica mista su libro in box di legno e plexiglass, 60 × 77 × 9 cm


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Biography / Biografia

Portrait of Emilio Isgrò, 1976 / Ritratto di Emilio Isgrò, 1976

A conceptual artist and painter – but also a poet, writer, playwright and director – Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo Di Gotto, Sicily, 1937) is one of the most famous and prestigious names in Italian art of the late twentieth and early twenty-first century. It was Isgrò who created some of the most revolutionary and original works of the so-called second avant-garde movements of the sixties. He began exhibiting his work in 1965 at the La Carabaga gallery in Genoa, and in 1966, the Galleria 1+1 in Padua hosted his first solo show. That same year, on the occasion of a solo exhibition at the Galleria Il Traghetto in Venice, he published Dichiarazione 1 in which he outlined his very personal conception of poetry as “the art of the sign”. At the end of the decade, he exhibited in the leading galleries in Milan: Galleria Apollinaire (1968), Galleria del Naviglio (1969), Galleria Schwarz (1970). In 1972, he was invited to the 36th Venice Biennale, and in 1976 CSAC in Parma put on a comprehensive anthological exhibition of his works. In 1977, he won first prize at the 14th Sao Paulo Biennale and the following year he took part in the 38th Venice Biennale. In 1979, he presented Chopin, his installation for 15 pianos, at the Rotonda della Besana in Milan. In 1986, he made L’ora italiana for the Museo Civico Archeologico in Bologna, in memory of the victims of the massacre at the train station. He was one of the participants in the 42nd Venice Biennale. He exhibited at MoMA in New York in 1992 in The Artist and the Book in Twentieth-Century Italy and in 1994 at the Peggy Guggenheim Foundation in Venice, in I libri d’artista italiani del Novecento. His gigantic Seme d’arancia, donated to his hometown Barcellona Pozzo di Gotto as a symbol of social and civil rebirth of Mediterranean countries, came in 1998. In 2001 the City of Palermo put on a sweeping anthology in the Catalan-Gothic church of Santa Maria dello Spasimo, and in 2008 the Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci in Prato showed Dichiaro di essere Emilio Isgrò, and this was followed in 2009 by Fratelli d’Italia at the Palazzo delle Stelline in Milan. In 2011, his Costituzione cancellata was shown at the Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Rome, and his pedagogical Cancellazione del debito pubblico was unveiled at the Bocconi University of Milan in May of that year. In 2012 an entire gallery at Mart in Rovereto was devoted to his Cancello il Manifesto del Futurismo and, shortly after, in June 2013, the most important retrospective to date was put on at the Galleria Nazionale di Arte Moderna.

Artista concettuale e pittore – ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista – Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, Sicilia, 1937) è sicuramente uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti e prestigiosi a livello internazionale a cavallo tra XX e XXI secolo. Isgrò ha, infatti, dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali nell’ambito delle cosiddette seconde Avanguardie degli anni sessanta. Comincia a esporre nel 1965 alla galleria La Carabaga di Genova, mentre del 1966 è la prima mostra personale alla Galleria 1+1 di Padova. Lo stesso anno, in occasione della personale alla Galleria Il Traghetto di Venezia, pubblica Dichiarazione 1, in cui precisa la sua personalissima concezione di poesia come “arte del segno". Alla fine del decennio espone nelle principali gallerie milanesi: Galleria Apollinaire (1968), Galleria del Naviglio (1969), Galleria Schwarz (1970). Nel 1972 è invitato alla XXXVI Biennale d’Arte di Venezia. Nel 1976 il CSAC di Parma gli dedica una ricca antologica. Nel 1977 vince il primo premio alla XIV Biennale d’Arte di San Paolo del Brasile. Nel 1978 partecipa alla XXXVIII Biennale d’Arte di Venezia. Nel 1979, alla milanese Rotonda della Besana, presenta l’installazione per 15 pianoforti Chopin. Nel 1986 realizza L’ora italiana per il Museo Civico Archeologico di Bologna, in memoria delle vittime della strage alla stazione ferroviaria. E’ tra i partecipanti alla XLII Biennale d’Arte di Venezia. Espone al MoMA di New York nel 1992 in occasione della mostra “The Artist and the Book in Twentieth-Century Italy” e nel 1994 alla Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia per “I libri d’artista italiani del Novecento”. Del 1998 è il gigantesco Seme d’arancia, donato alla città natale Barcellona Pozzo di Gotto come simbolo di rinascita sociale e civile per i paesi del Mediterraneo. Nel 2001 la città di Palermo gli dedica una ricca antologica nella chiesa gotico-catalana di Santa Maria dello Spasimo, mentre nel 2008 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha allestito “Dichiaro di essere Emilio Isgrò”, seguita nel 2009 da “Fratelli d’Italia” al Palazzo delle Stelline di Milano. Nel 2011 La Costituzione cancellata viene presentata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, e inaugurata nel maggio dello stesso anno, all’Università Bocconi di Milano, l’opera pedagogica Cancellazione del debito pubblico. Nel 2012 un’intera sala del Mart di Rovereto viene dedicata alla sua opera Cancello il Manifesto del Futurismo mentre poco dopo, nel giugno 2013 alla Galleria Nazionale di Arte Moderna viene curata e allestita la sua più significativa retrospettiva. Nel 2014, ancora per il Pecci di Prato, Isgrò è ideatore


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Solo Exhibitions / Esposizioni personali 1966 Oltre il collage, Galleria 1+1, Padua. Emilio Isgrò, Il Traghetto, Venice. 1967 Poesia visiva, Centro Arte Viva Feltrinelli, Trieste. Le poesie visive di Isgrò, Galleria Apollinaire, Milan. 1968 Il Cristo cancellatore (installation), Galleria Apollinaire, Milan. 1969 Le cancellature di Isgrò, Naviglioincontri-Galleria del Naviglio, Milan. 1970 Poesie visive, Galleria Santa Chiara, Brescia. Enciclopedia Treccani cancellata (installation), Galleria Schwarz, Milan. Poesie visive di Emilio Isgrò, XI Mostra nazionale di pittura Vita e paesaggio di Capo d’Orlando, Capo d’Orlando municipality.

Emilio Isgrò “Kissinger” (1974), Galleria Il Capricorno, Venice. Kissinger, Galleria Blu, Milan. 1975 Kissinger: documenti e discussione, Galleria Cicconi, Macerata. Immaginare di Händel, Studio Trisorio, Naples. Giap (installation), Galleria Blu, Milan. 1976 Antologica, Università degli Studi di Parma-CSAC, Scuderie della Pilotta, Parma. Immaginare di Händel, Stufidre Arte Contemporanea, Turin. 1977 Emilio Isgrò, Galleria Schema, Florence. Epilogo del vedere, Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara. Galleria Lastaria, Rome. 1978 Grafica 1964-1978, Studio Ennesse, Milan. 1979

1971

Chopin, partitura per 15 pianoforti (installation), Rotonda di via Besana, Milan.

Dichiaro di non essere Emilio Isgrò (installation), Centro Tool, Milan.

1980

1972 Die Durchstreichungen von Isgrò, Galerie Senatore, Stuttgart. L’avventurosa vita di Emilio Isgrò nelle testimonianze di uomini di stato, scrittori, artisti, parlamentari, attori, parenti, familiari, amici, anonimi cittadini (installation), Studio Sant’Andrea, Milan. Emilio Isgrò, Galleria Stefanoni, Lecco. In principio era il Verbo, Galleria del Traghetto, Venice. La “q” di Hegel, Galleria Blu, Milan. Galleria dei Carbini, Varazze. 1973 I libri cancellati di Emilio Isgrò, Istituto Italiano di Cultura, Stockholm. Galleria LP 220, Turin. Galleria Il Segnapassi, Pesaro. Galleria La Bertesca, Genoa. 1974 Storie rosse (installation), Studio Soldano, Milan. Studio G7, Bologna. Galleria Lia Rumma, Naples. Galleria dei Mille, Bergamo. Le cancellature, I Diamanti, Pescara.

Mostra didattica, Biblioteca e Discoteca del Settore Culturale dell’Opera Universitaria, Palermo. 1981 Come si diventa cleptomani ovvero Due o tre disegni del Tiepolo bambino (installation), Studio D’Ars, Milan. Piccolo notturno di solitudine e di grazia per una libreria, sette libri e due pelli di tamburo, Il Torchio, Turin. 1982 Piccolo Notturno di solitudine e di grazia per una libreria, sette libri e due pelli di tamburo (installation), Studio Santa Tecla, Milan. 1985 La veglia di Bach, (installation), Teatro alla Scala/Chiesa di San Carpoforo, Milan. Il tempo delle macchie, Mercato del Sale, Milan. Prospettiva verbale, Galleria Nuova 2000, Bologna. 1986 L’ora italiana, Museo Civico Archeologico, Bologna Festival, Bologna.

1987 Emilio Isgrò, Studio Bocchi, Rome. Emilio Isgrò, Galleria Fonte d’Abisso, Modena. 1988 Cancellature 1965-1987, Instituto Italiano de Cultura, Madrid. 1990 Teoria della Cancellatura 1964-1990, Galleria Fonte d’Abisso, Milan. Particolare di un particolare tratto da un particolare di un particolare, Studio Ghiglione, Genoa Milan, Galleria Rizzardi. 1991 Dio non lo sa leggere, Galleria Milena Ugolini, Rome. C’è chi dice Madame Bovary, Janus (curated by), Torre del Lebbroso, Aosta. 1992 Emilio Isgrò 1967-1992, Galleria Fonte d’Abisso, Milan. 1993 Guglielmo Tell, Biennale di Venezia, Solo room, Venice. Storie rosse, 1974, Centro d’Arte L’Idioma, Ascoli Piceno. Una mostra in tre tempi, Manuela Allegrini Arte Contemporanea, Brescia. 1994 Prima della prima del Mosè ovvero Le Tavole della Legge (installation), Galleria Franca Mancini, Rossini Opera Festival, Pesaro. I giorni della pittura, Università degli Studi di Genova, Genoa. 1995 Le cancellature di Emilio Isgrò, Galleria Le Due Spine, Rovereto.

Salomone Belforte & Co., Livorno. La rotta dei Catalani, Palazzo Ziino, Palermo. Emilio Isgrò, A. Bonito Oliva (curated by), Cantieri della Zisa, Palermo. 2003 Leggere non è reato. Opere dal 1971 al 1995, Galleria L’Incontro, Brescia. Insetti e filosofi, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, Milan. 2004 L’organizzazione del niente, Galleria Dina Caròla, Naples. Insetti e filosofi, Galleria d’Arte Il Vicolo, Genoa. Insetti e filosofi, Sinagoga della Comunità Ebraica, Casale Monferrato. 2005 Emilio Isgrò cancellatore, M. Sposito e S. Poggianella (curated by), Transarte, Rovereto. Arte di Libri, Biblioteca del Duca, Palazzo Ducale, Urbino. 2007 La Madonna di Pitagora spacca la Magna Grecia, Galleria d’Arte L’Incontro, Chiari. La Giara di Shangai, S. Troisi (curated by), Galleria dell’Arco, Palermo. Emilio Isgrò-La preghiera ecumenica per la salvezza dell’arte e della cultura, A. Bonito Oliva (curated by), GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome. Emilio Isgrò, Galleria Erica Fiorentini Arte Contemporanea, Rome. 2008 Dichiaro di essere Emilio Isgrò, M. Bazzini, A. Bonito Oliva (curated by), Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato. Casalàina, Parco Horcynus Orca, Messina. 2009

2012 Var ve Yok (C’è e non c’è), Codici ottomani. Emilio Isgrò, Fondazione Marconi, Milan. Emilio Isgrò. La cancellatura e altri particolari, opere 1966-1993, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, Milan. Emilio Isgrò. L’Ora italiana, Cantiere del ‘900, Gallerie d’Italia, Intesa San Paolo, Milan. 2013 Emilio Isgrò Storie rosse, Spazio Laboratorio Hajech, Liceo Artistico Statale di Brera, Milan. Emilio Isgrò. Modello Italia 2013- 1964, A. A. Rorro (curated by), Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Rome. Epigrafi cancellate da api scatenate, M. Bazzini (curated by), Museo Archeologico Regionale Bernabò Brea, Lipari. Emilio Isgrò, Galleria Photo & Contemporary, Turin. 2014 Disorientarsi. Emilio Isgrò, L. Beatrice (curated by), Res Pubblica Galleria d’Arte Democratica, Venaria Reale. Emilio Isgrò. Semi e cancellature, V. Dehò (curated by), TRA Associazione Treviso Ricerca Arte, Treviso. Ritratti incancellabili, part of the Maledetti toscani, benedetti italiani project, S. Pezzato (curated by), Museo di Palazzo Pretorio, Prato. Emilio Isgrò. L’oro della Mirandola. Cancellature per Giovanni Pico, G. Busi, S. Greco (curated by), Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio, Castiglione delle Stiviere. Emilio Isgrò XXIX. Premio internazionale di Grafica “Do Forni”, E. di Martino (curated by), Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venice. 2015

1998

Fratelli d’Italia, M. Meneguzzo (curated by), Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Milan; Galleria Credito Siciliano, Acireale. Cancellature, Artiscope, Brussels. Emilio Isgrò. Opere grafiche recenti, Viamoronisedici spazioarte, Bergamo.

Emilio Isgrò. L’oro della Mirandola. Ausloschungen fur Giovanni Pico, G. Busi, S. Greco (curated by), Istituto Italiano di cultura, Berlin. Emilio Isgrò. L’oro della Mirandola. Cancellature Giovanni Pico, G. Busi, S. Greco (curated by), Palazzo Ducale, Sala Dogana, Genoa.

Seme d’arancia (installation), Galleria Fonte d’Abisso, Milan.

2010

2016

1996 I dieci comandamenti, Palazzo Comunale, Cagli. Emilio Isgrò, Gian Pietro Menzani Arte Contemporanea, Piacenza, Galliata.

1999 Emilio Isgrò (non una mostra ma una quadro), Allegri weather point, Milan. 2001 Le api della Torah (installation), Sala dell’Arte Contemporanea della Libreria

Disobbedisco. Sbarco a Marsala e altre Sicilie, Convento del Carmine, Marsala. Varv ve yok, M. Bazzini (curated by), Taksim Sanat Galerisi, Istanbul. La Costituzione cancellata, M. Bazzini (curated by), Boxart, Verona.

Archive, volume 3: Emilio Isgrò, L. Respi (curated by), Museo d’Arte Contemporanea, Lissone. Isgrò, M. Bazzini (curated by), Palazzo Reale, Galleria d’Italia, Casa del Manzoni, Milan.


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Group Shows / Esposizioni collettive 1965 Poesia visiva, La Carabaga, Genoa. Poesia visiva, 3° Festival Gruppo Settanta/Poesia Visiva, Galleria Numero, Florence. Mostra di poesia visiva a cura del Gruppo 70, Circolo Culturale Leonardo, Peretola, Florence. Luna Park, Le Muse, Perugia. 1966 Poesia visiva, E. Isgrò, E. R. Sampietro (curated by), Libreria Feltrinelli, Milan. Casa del Mantegna, Mantova. Galleria Guida, Naples. Galleria Linea, Salerno. Poesia visiva, Galleria Tunnel, Rome. 1967 Premier inventaire international de la poésie élémentaire, Galerie Denise Davy, Paris. Rassegna internazionale della nuova poesia, Artivisive, Rome. Mailand Situation 1967/68, Galerie Senatore, Stuttgart. Parola Immagine, Gruppo 70 (curated by), Galleria La Soffitta, Florence. Rassegna di poesie. Nuove tecniche visive in Italia, V. Accame, U. Carrega, F. Vaccari (curated by), Club Turati, Milan. Segni nello spazio, Castello di San Giusto, Trieste. Parole sui muri, Fiumalbo.

del Castello, Brescia. Eighth Annual Avant Garde Festival, 69th Regiment Infantry Armory, Manhattan. Exposicion Internacional de Ediciones de Vanguardia, Fundación de Cultura Universitaria, Universidad de Montevideo, Montevideo. Mostra internazionale di poesia sperimentale, Exempla, Marciana. Aspetti del visivo, Galleria Santa Chiara, Brescia. Aspetti della poesia visiva, Centro Documentazione Poesia Visiva, Brescia. 1971 Appunti per una tesi di citazione e di sovrapposizione, Gap Studio d’Arte Contemporanea, Rome. Accumulazioni, Galleria Flori, Florence. Proletarismo e dittatura della poesia, Studio Sant’Andrea, Milan. Dritte Internazionale Frühjahrsmesse, Akademie der Künste, Berlin. Appunti sul nostro tempo. Nuove forme di pittura, Associazione artistica Ottone Rosai, Lonato. Italiaanse visuele poesie, Vecu, Antwerp. Favole cancellate, Galleria Schwarz, Milan. 1972

Comunicazioni visive, Biblioteca Comunale, Massafra. Sixth Annual Avant Garde Festival, Central Park, New York. Oltre l’avanguardia, Palazzo del Broletto, Novara.

Il libro come luogo di ricerca, XXXVI Biennale di Venezia, Venice. Nineth Annual Avant Garde Festival, South Street Seaport Museum, New York. I denti del drago, L’Uomo e l’Arte, Milan. Tendenze dell’arte contemporanea, Biblioteca Civica, Casale Monferrato. Poesia visiva internazionale, Studio Sant’Andrea, Milan. Poesia pubblica, M. Perfetti (curated by), Villa Peritato, Taranto.

1969

1973

Liberarse. Exposition Internacional de la Nueva Poesia, Universidad de Montevideo, Facultad de humanidades y ciencias, Montevideo. Seventh Annual Avant Garde Festival, Wards Island, Mill Rock Island. La scrittura attiva, expo internazionale di poesia avanzata, Circolo Italsider, Taranto. Esposizione internazionale di poesia avanzata, Centro Suolo, Milan. Undici a Pejo, Centro Sincron (curated by), Pejo.

Italian Visual Poetry 1912-1972, Finch Museum, New York. Contemporanea, Incontri Internazionali d’Arte, Parcheggio di Villa Borghese, Rome. Italienska Kulturinstitutet C. M. Lerici, Stockholm. Mostra d’arte sacra, Cenobio Visualità, Milan. Il ritratto oggi, A. Gemelli, M. Rossello (curated by), Villa Faraggiana, Albissola. Scrittura visuale in Italia 1912-1972, Galleria d’Arte Moderna, Turin.

1968

1970 Concrete Poetry?, Stedelijk Museum, Amsterdam. La poesia degli anni ‘70, Museo

1974 Presenze e tendenze nella giovane arte italiana, XXVIII Biennale Nazionale d’Arte Città di Milano,

Palazzo della Permanente, Milan. Mostra d’arte sacra, Fornaci Ibis, Cunardo. Museo Civico, Crema. Centro attività Visive, Palazzo dei Diamanti, Ferrara. Prima mostra nazionale “Scrittori che disegnano e dipingono”, Museo della Ceramica e Sala dei Congressi, Albisola Mare. Ironia come alternativa, VIII Rassegna Internazionale d’Arte, Palazzo Comunale, Acireale. Eros come linguaggio, Galleria Eros, Milan. Pittura e musica dalla fine dell’Ottocento ad oggi, Villa Malpensata, Lugano. In progress, Museo Progressivo d’Arte Contemporanea, Livorno. Grafica dei linguaggi non verbali, Galleria Zen, Milan. Della falsità, Scuderie della Pilotta, Università degli studi di Parma − CSAC, Parma. Le cancellature, I Diamanti, Pescara. 1975 Sempre cose nuove pensando. Aspecten actuale Kunst uit Italië, ICC-Internationaal Cultureel Centrum, Antwerp. Oltre la parola, Galleria Il Salotto, Como. A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, Fornaci Ibis, Cunardo. Un modello perseguito: vedere guardare leggere, Galleria Rotta, Genoa; Galleria Blu, Milan. Vita e paesaggio di Capo d’Orlando, Palazzo Comunale, Capo d’Orlando. Twelfth Annual Avant Garde Festival, Gateway National Recreation Area/ Floyd Bennett Field, Brooklyn, New York. 1976 Parola Immagine Oggetto, Italian Cultural Institute, Tokyo. La somiglianza, Unimedia, Genoa; Galleria Blu, Milan; Studio Cannaviello, Rome. Movimento speculare, Expo Arte, Bari. La scrittura, Seconda Scala, Rome; Studio Sant’Andrea, Milan; Unimedia, Genoa. Dentro e fuori di metafora, Galleria Corsini, Intra. Parole di 16 artisti, Cenobio Visualità, Milan. Blow up. I viaggi di Gulliver nel regno della percezione, Galleria Dov’è La Tigre, Milan. 1977 Aspetti di poesia visiva, La Chiocciola, Padua. 14th São Paulo Biennial, São Paulo. L’occhio meccanico. L’artista e la fotografia, Turin, Unione Culturale/

Palazzo Carignano / Galleria F. Casorati. La forma della scrittura, A. Spatola (curated by), Galleria d’Arte Moderna, Bologna. Maestri e amici cercando, Galleria Lorenzelli, Milan. Poesia visiva. Verso un concetto globale, Studio Sant’Andrea, Milan. Arte in Italia 1960-1977, Galleria d’Arte Moderna, Turin. Scrittura ‘77, Galleria Vinciana, Milan.

Opere storie progetti di Miela Reina, Stazione Marittima, Trieste. 1981

Sei stazioni per artenatura. La natura dell’arte, A. Bonito Oliva (curated by), XXXVIII Biennale di Venezia, Venice. Raccolta italiana di Nuova Scrittura, Mercato del Sale, Milan. Geografia, Cenobio Visualità, Milan. Parola Immagine e Scrittura, Galleria Numerosette, Naples. Carta-Ipotesi, Palazzo Trinci, Foligno. Parola Immagine e Scrittura, M. D’Ambrosio (curated by), Collegio Raffaello, Urbino. Civette e gufi, barbagianni & company, R. Bossaglia (curated by), Galleria dei Bibliofili, Milan.

Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980, Palazzo delle Esposizioni, Rome. Identité italienne. L’art en Italie depuis 1959, Centre Georges Pompidou, Paris. 1ª Exposicao Internacional de Art-Door/1th International Outdoor Exhibition, Recife Pernambuco. Lombardia: vent’anni dopo. Ricerche artistiche, 1960-1980, Castello Visconteo, Pavia. Apollinaire 1981, C. Strano (curated by), Galleria Bonaparte, Milan. Medium 81, Janus (curated by), Societa’ Promotrice Delle Belle Arti in Torino, Turin. La critica dell’arte, Pinacoteca civica Francesco Podesti, Ancona. Trent’anni d’arte italiana, Villa Manzoni, Lecco. Deserto. Aspetti della condizione umana attraverso l’arte, Convento Eremitani di Sant’Agostino, Bergamo. Il segno in Italia, Perth.

1979

1982

1978

Opere a confronto, Nuovo Sagittario, Milan. Testuale. Le parole e le immagini, Rotonda di via Besana, Milan. Rien ne va plus, Galleria Blu, Milan. I Biennale Internazionale di Arte Moderna, Villa Reale, Monza. La poesia visiva (1963-1979), L. Ori (curated by), Palazzo Vecchio, Sala delle Armi, Florence. Artisti italiani nella XV Biennale di San Paolo del Brasile, Palazzo della Quadriennale, Rome. 1980 Cronografie. Il tempo e la memoria nella società contemporanea, G. Bettetini (curated by), Biennale di Venezia, Chiesa di San Lorenzo, Magazzini del Sale, Venice. Tendenze e sviluppi della ricerca poetico-visuale, M. D’Ambrosio (curated by), Museo Laboratorio Arti Visive, Brescia. Copertina d’artista, La Bussola, Turin. Caro Solmi. Rassegna di arte e di lettere, Chiostro di Voltorre, Gavirate. Anabasi. Architettura e arte 1960/1980, C. Benincasa (curated by), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Termoli. Subzara. Il fiume, la gente, la festa, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Suzzara. Scrittura attiva, processi artistici di scrittura, U. Carrega (curated by), Rondòttanta Centro Culturale, Sesto San Giovanni.

Pinocchio nel paese degli artisti, Il Mulino, Cooperativa Assemblea Teatro, Turin. Scrittura attiva: processi artistici di scrittura in dodici dimostrazioni espositive, Galleria d’Arte Contemporanea, Suzzara. Babele, C. Benincasa (curated by), Palazzo Comunale, Palma Campania. Pittori dell’occhio, della mente e dell’immaginazione, La Salerniana, Ex Convento San Carlo, Erice. Arte italiana 1960/1982, Hayward Gallery, London. Trent’anni di arte italiana. 19501980, Villa Manzoni, Lecco. 1983 Mostra del libro d’artista, Salone di Rappresentanza del Comune di Messina, Messina. 1984 Informazione ‘60/’80, Comuni di Cento, Piacenza, Pieve di Cento, Gualtieri e Imola. Arte italiana 1960-80, Italian Commercial Bank, New York. Recenti acquisizioni. Artisti italiani anni ‘60 e ‘70, Galleria d’Arte Moderna, Bologna. 1985 La scrittura visuale in Italia. Inizi, presenze, orientamenti 1960-1970, Studio Morra, Naples. Il non libro. Bibliofollia ieri ed oggi, Biblioteca Centrale della Regione


ISBN 978-88-99534-22-6

9

788899

534226


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