GIOVANI ARCHITETTI
AND AND Studio
4 prefazione / preface
98 contributi / contribution
Marco Casamonti
6 introduzione / introduction
Giovanni Polazzi
104 studio and
Luigi Prestinenza Puglisi
110 intervista / interview 8 cronologia / chronology 14 geografia / geography 16 glossario / glossary 22 28 34 38 44 50 56 66
Banca di Bientina Share a new vision nuova sede ugf banca CASA GIARI annesso di casa giari Villa Rochant villa tia nuove residenze 4e2
74 contributi / contribution
Marco Brizzi e Andrea Mannocci
116 124 128 132
lari hairdresser Flower Vegetale Tower cappella gentilizia FAMIGLIA fegatilli 140 Piazza Martiri della LibertĂ 146 Fondazione Carmassi 150 contributi / contribution Giuseppe Santi
152 biografia / biography
Alberto Breschi
154 bibliografia / bibliography 76 80 84 90
casa gerbi Unplug play ex-cinema vittoria Level 4 architecture
155 siti web / web site 156 collaboratori / collaborators
AND AND Studio
introduzione/introduction Luigi Prestinenza Puglisi
Andrea Mannocci, come la gran parte degli architetti della propria generazione, vive una fase di libertà che non godevamo noi delle generazioni che l’hanno preceduta. Per chi scrive, infatti, l’architettura era la scelta di un linguaggio preciso, in base al quale dichiarare una propria appartenenza. Oggi invece, e per fortuna, i riferimenti sono molteplici. Motivo per il quale si può progettare una casa che sembra mediterranea, un edificio fortemente materico caratterizzato da fasce in acciaio corten e una torre ecologica bucata come il groviera. L’obiettivo non è più, infatti, fare i conti con la purezza di un codice ma porsi in relazione con le emozioni. E le emozioni possono essere trasmesse da sistemi spaziali, cromatici e figurativi tra loro diversi, tanto che anni prima sarebbero addirittura apparsi come incompatibili. Da dove deriva questo atteggiamento inclusivista? Credo da due ragioni: una culturale e l’altra storica. La ragione culturale è che dopo una fase di manierismo, quale quella che ha, bene o male, segnato gli anni settanta, ottanta e parte dei novanta, si è profilata una stagione modernamente eclettica, che ha capito che tutto può essere architettura: dal bianco di un intonaco al verde di una pianta, dalla ruggine di una lamiera al minimalismo di un vetro ultratrasparente. E che quindi, in fase di progettazione,
6 →7
Like most of the architects of his generation, Andrea Mannocci enjoys a freedom that we who belong to the previous lacked. To the undersigned, in fact, architecture represented the choice of a specific language, on the basis of which to declare an allegiance. Today, on the contrary – and fortunately – one may choose from countless references. And it is therefore possible to design a house that looks Mediterranean, a visibly solid building characterized by strips in Corten steel and an ecological tower as full of holes as a Swiss cheese. In fact, the purpose is no longer to deal with the purity of a code, but to relate to emotions. And emotions can be transmitted by spatial, chromatic and figurative systems that differ among them, to the point that they would even have seemed incompatible some years ago. What are the origins of this all-inclusive approach? I believe there are two reasons for it: one cultural, and another historical. The cultural motive is that, after a phase of mannerism as the one that has for good or evil characterized the Seventies, Eighties and a part of the Nineties, what has come to the fore is a modernly eclectic season, when it has been understood that everything can be architecture: from the white of plasterwork to the greenery of plants, from the rust of sheet metal to the minimalism of ultra-transparent glazing. And that it is therefore useless to
è inutile porsi vincoli o freni inibitori sulla base di astratti principi formali. La nuova architettura, a questo punto, non può che essere un territorio illimitato di proposte ciascuna delle quali, mescolando in maniera diversa gli ingredienti, articola in maniera originale la condizione contemporanea. E di condizione contemporanea si tratta perché sono messe al bando - anche questa volta per fortuna - le tecniche classiciste o neotradizionaliste della composizione. La seconda ragione è che una nuova generazione di progettisti si è formata praticando, in maniera reale o virtuale, un po’ tutti i grandi studi che oggi operano nel panorama internazionale: da Siza ad Hadid, da van Berkel a Koolhaas, da Foster a Piano. Ed essendosi formata alla lezione di tutti, di tutti vuole selezionare il meglio senza dover essere costretta a scegliere e quindi, conseguentemente, a praticare anche abbandoni dolorosi. Mannocci, che è architetto dotato, sa bene che questa condizione non è priva di pericoli. Può portare infatti ad un estenuato estetismo. Per sfuggirne attua due strategie che mi sembra siano degne di rilievo: la prima è l’attenzione rivolta ai temi spaziali, la seconda è il rapporto con la luce. In questo modo emozioni e sensazioni si radicano nella materia architettonica, evitano l’arbitrio insito in tutte le condizioni di estrema libertà e danno coerenza a scelte che altrimenti sarebbero giustificate solo in termini di gusto.
apply inhibitory brakes and limits on the basis of abstract formal principles. At this point the new architecture can only be an unlimited territory of proposals, each one of which, mixing the ingredients in various ways, articulates the contemporary condition in an original way. And it is a matter of a contemporary condition, because classical or neo-traditionalist composition methods have been banned, also in this case fortunately. The second reason is that a new generation of architects have received their training - really or virtually - from more or less all the great firms that operate in the international panorama today: from Siza to Hadid, from van Berkel to Koolhaas, from Foster to Piano. And having received all these lessons, it wants to pick the best from them all without having to perforce choose one, with the inevitable and regretful renunciations. Mannocci, who is a talented architect, is perfectly aware that this condition is not without its pitfalls. In fact, it may lead to an exasperated aestheticism. To avoid this, he resorts to two strategies I consider noteworthy: the first is the attention he dedicates to spatial themes, and the second the relationship with light. Emotions and sensations are thus rooted in the architectural material, and the abandon associated with all conditions of extreme freedom avoided; the result is coherent choices that would otherwise only be justified in terms of taste.
cronologia/chronology La cronologia contiene il regesto e l'indice dei lavori realizzati da AND Studio / The chronology contains the register and index of the works realized by AND Studio
1996
Ristrutturazione di casa Remorini, Bientina (PI) / Renovation of casa Remorini, Bientina (PI)
1997
Ristrutturazione degli uffici per la ditta Lamipel, Ponticelli (PI) / Renovation of the offices of Lamipel, Ponticelli (PI) Ristrutturazione di una palestra per la Confraternita della Misericordia, Vicopisano (PI) / Renovation of a gym for the Confraternita della Misericordia, Vicopisano (PI) Edificio residenziale di 6 appartamenti per RI.M.ED.costruzioni, Pontedera (PI) / Condominium with 6 apartments for RI.M.ED.costruzioni, Pontedera (PI)
1998
Ristrutturazione della facciata della Banca di Bientina, Montecalvoli (PI) / Renovation of the facade of Banca di Bientina, Montecalvoli (PI) > p. 22
1999
Riuso di un appartamento Ottocentesco per nuovi uffici R.A.S. Assicurazioni, Pontedera (PI) / Reconversion of an apartment from the 19th century into new offices of the R.A.S. insurance company, Pontedera (PI)
2000
Edificio industriale Lamipel, Santa Maria a Monte (PI) / Industrial building for Lamipel, Santa Maria a Monte (PI) Sistemazione della hall d’ingresso e dell’area titoli per la Banca di Credito Cooperativo di Bientina (PI) / Arrangement of the entrance hall and the securities department for Banca di Credito Cooperativo, Bientina (PI)
Ristrutturazione della facciata della Banca di Bientina, Montecalvoli (PI)/Renovation of the facade of Banca di Bientina, Montecalvoli (PI) >p.22
1996 8 →9
1997
1998
1999
Nuova filiale di Pontedera per la Banca di Credito Cooperativo di Bientina, Pontedera (PI) / New branch of Pontedera for Banca di Credito Cooperativo, Bientina, Pontedera (PI) Nuovi uffici della Unipol banca e agenzia PANeMA, Pontedera (PI) / New offices of Unipol banca and the PANeMA agency, Pontedera (PI)
2001
Ristrutturazione per la nuova sede di banca e assicurazione Unipol, Massa (MS) / Renovation of a new branch for the Unipol bank and insurance company, Massa (MS) > p.34 Ristrutturazione di un’abitazione privata, Pisa (PI) / Renovation of a private dwelling, Pisa (PI)
2002
Residenze nella tenuta dell’azienda agricola Villa Liana, Staffoli (PI) / Dwellings in the estate of the Villa Liana farm, Staffoli (PI) Negozio di telefonia Automania Group, Pontedera (PI) / Automania Group telephone shops, Pontedera (PI) Interior per gli uffici dell’azienda Antiche Decorazioni Toscane, Vicopisano (PI) / Interiors for the offices of the Antiche Decorazioni Toscane company, Vicopisano (PI) Ampliamento di casa Giari, Vicopisano (PI) / Expansion of casa Giari, Vicopisano (PI) > p.38 Project financing per il recupero del borgo demolito, Bientina (PI) / Project financing for the restoration of the demolished village, Bientina (PI)
2003
Interior per nuovi uffici Lamipel in Cina / Interiors for new Lamipel office in China Recupero del “podere Magia”, Peccioli (PI) / Renovation of the “podere Magia”, Peccioli (PI) Progetto per la costruzione di 12 unità abitative, S. Maria a Monte (PI) / Project for the construction of 12 dwellings, S. Maria a Monte (PI)
Ristrutturazione per la nuova sede di banca e assicurazione Unipol, Massa (MS)/Renovation of a new branch for the Unipol bank and insurance company, Massa (MS) >p.34
2000
2001
Ampliamento di casa Giari, Vicopisano (PI)/ Expansion of casa Giari, Vicopisano (PI) >p.38
2002
geografia/geography mappa dei progetti realizzati da AND, il numero individua i progetti pubblicati in questo libro/overview of the projects realized by AND, the number identifies the projects published in this book
BUTI
10
CALCI
PISA
CASCINE DI BUTI
7
BIENTINA CASELLE
6
3 VICOPISANO S. GIOVANNI ALLA VENA
9
CALCINAIA
FORNACETTE
1. Banca di Bientina Credito Cooperativo, Montecalvoli (PI), 1998 p. 24 2. Sede UGF Banca, Massa (MS), 2001 p. 36 3. Casa Giari, Vicopisano (PI), 2002 p. 40 4. Villa Tia, Bientina (PI), 2005 p. 58 5. 4e2 appartamenti, Bientina (PI), 2007, p. 68 6. Abitazione privata, Bientina (PI), 2001, p. 78 7. Ex cinema Vittoria, Cascine di Buti (PI), 2004, p. 86 8. Level 4 architecture/Rizoma, Pontedera (PI), 2006, p. 92 9. AND Studio, Calcinaia (PI), 2008 p. 106 10. Lari Hairdesser, Pisa (PI), 2009 p. 118 11. Cappella funeraria, Palaia (PI), 2010, p. 134 LARI
CASTAGNETO CARDUCCI
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BOLOGNA
LERICI
AVENZA
2
MASSA
STAFFOLI
SANTA CROCE SULL’ARNO
SANTA COLOMBA
4
5
FIRENZE
SANTA MARIA A MONTE PONTICELLI
1 MONTECALVOLI
8 PONTEDERA
PALAIA
11
LA SPEZIA
BOLOGNA
LERICI
AVENZA
MASSA PONTEDERA
PISA
PECCIOLI
CASTAGNETO CARDUCCI
LIVORNO
FIRENZE
glossario/glossary Il glossario raccoglie le parole guida del percorso progettuale dello studio AND; Andrea Mannocci ha scritto le voci di questo glossario / The glossary contains the key words of the design trajectory of studio AND; Andrea Mannocci is the author of the definitions
+ | - | x | \ Le quattro operazioni aritmetiche, alla base di ogni calcolo più complesso, sono intese come sintesi delle strategie progettuali. Lo spazio progettato (e vissuto) è un’elaborazione di ’operazioni’ e idee tradotte dall’azione creativa. Gli spazi reali, le architetture concrete, i materiali consistenti - così come i concetti, le idee, le strategie, si sommano, si potenziano, si sottraggono e si dividono. Secondo l’operazione di scomposizione, la linea progettuale di AND Studio si costruisce con una narrazione per punti teorici, che rappresentano il ’materiale’ e il ’contenuto’ degli spazi realizzati. abitare v. tr. Si abita per soddisfare le esigenze di un uomo. Persone diverse possono avere ragioni diverse per abitare: si abita per lungo tempo, per una vacanza, per fare il militare... Ci sono anche vari livelli qualitati-
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vi per abitare: qualcuno abita in un appartamento, qualcuno in una villa, qualcuno abita sulla strada. architettura s.f. 1 L’architettura è l’arte del progettare e del costruire, ma non si identifica con il costruire. L’A è naturalmente anche un fatto culturale: espressione dell’epoca che la produce e interpretazione della contemporaneità 2 Semplicità, utilità, bellezza 3 Molte sono le architetture che vengono descritte come architetture alla scala umana. Ma la vera proporzione tra la scala dell’architettura e la scala dell’uomo si trova solo a Selinunte in Sicilia e solo se ti siedi nel tempio di Atena e guardi il tempio di Era al tramonto. Lì a quell’ora, percepisci una sorta di magia, del rapporto uomo-costruzione, scoperto dai greci più di duemila anni fa.
Bruno Zevi nome proprio Della differenza tra conservatori e progressisti sostiene: ”Noi difendiamo le nostre idee e non una posizione”. casa s.f. colonica La casa colonica toscana è la più grande violenza formale che l’uomo ha fatto alla natura. Un parallelepipedo rigidamente disposto sul crinale di una collina che ne altera la morfologia e l’aspetto. Ma è bellissima e si lega alla natura perfettamente, perché? Perché è la sintesi dell’abitare perché è un oggetto vero nato per essere vissuto e abitato, per aiutare a coltivare il terreno, per essere un punto di riferimento nel paesaggio. I progetti, se non sono veri, non funzionano. cambiamenti s.m.pl. dinamici L’azione dinamica in architettura è un concetto che si lega all’architettura dell’immagine così come a quella dello spazio;
+ | - | X | \ The four arithmetic operations, which constitute the basis of every more complex operation, are understood as the synthesis of design strategies. The designed space is seen as an elaboration of ’operations’ and ideas translated by the design action. The real spaces, the concrete architectures, the consistent materials, as well as the concepts, ideas and strategies interact by addition, reinforcement, subtraction and division. On the basis of the operation of decomposition, the design line of AND Studio is constructed with a narration by theoretical points, which represent the ’material’ and ’content’ of the designed and built spaces. architecture noun 1 Architecture is the art of designing and building, but it is not identified with building it is naturally also a cultural fact, expression of the period which produces it and
interpretation of the contemporary reality 2 Simplicity, utility, beauty 3 Many architectures are described as architectures on a human scale. But the true proportion between the architectural scale and the human one can only be found in Selinunte in Sicily, and only if you sit down in the temple of Athena and watch the temple of Hera at sunset. There, at that hour, you can read this magic, of the relationship between man and building, that the Greeks discovered more than two thousand years ago. borderland noun Architecture does not mean to ’standardize’ but to distinguish phenomena from one another, and its aim is therefore to establish relationships. These relationships is what we perceive and define as the “signs” of architecture, and not the objects which form the architecture as such. The confrontation between different
events in space is architecture, because it is the relationship that is born between them that identifies a tension between two different territories. The architectural space therefore does not belong to the object or to the context, but is a space which we must define as “borderland”, where border is meant in a positive sense as a fertile territory, a meeting place, because it only exists when two events are related; it does not exist outside this relationship, but consists of it. Bruno Zevi proper noun Difference between conservatives and progressists...”We defend our ideas and not a position”. city noun Unplug move play Unplug, move, play is a design strategy which provides the instruments of intermediation between the components involved in the transformation of the urban space. In fact, while archi-
VILLA TIA luogo/location
Santa Colomba, Bientina, Pisa
progetto/project
AND Studio
con/with
Pamela Baldini, Domenico Concilli, Eleonora Dell’Aquila, Stefano Diomelli, Federico Gabbrielli, Ivan Giannotti, Luca Luperini, Daniela Poppe, Alessio Rosati, Jennifer Schaub, Angela Soraci
consulenti/consultants
strutture Massimo Danti, Cristiano Remorini acustica Ilaria Ciompi impianti Francesco Barsotti, Massimo Guiducci rilievi Marco Deri sicurezza Francesco Fassi
cliente/client
Tiziana Merlanti
sup. lotto/plot surface
9.000 mq
sup. costruita/built surf.
460 mq
calendario/calendar
15/03/2006 - 30/09/2008
Il progetto di Villa Tia, si trova in una zona collinare nel centro della Toscana vicino Pisa. L’area di progetto offre una suggestiva vista panoramica verso la valle immersa nel verde. Ciò che ci interessava in questo progetto era realizzare un edificio che riuscisse a suscitare emozioni, legandosi fortemente al luogo, senza necessariamente dover reinterpretare la tipologia edilizia e i materiali della tradizionale casa rurale toscana. Il rapporto, capace di generare quest’atmosfera, è quello che si stabilisce tra architettura, luogo e uomo e si riferisce al legame che lo spazio costruito può instaurare con il terreno e la vegetazione, con la luce naturale e le viste sul paesaggio, con i materiali e i suoni, i colori e gli oggetti. L’obiettivo 56 → 57
The Villa Tia project is located in a hilly area in central Tuscany, not far from Pisa. The area features an inspiring panoramic view of the valley immersed in vegetation. The underlying idea of this work has been to realize a building that succeeds in touching one on an emotional level, eliciting those feelings which one unexplainably experiences before the quality of certain built spaces, by creating a strong bond between the project and the place, without necessarily taking inspiration from or reinterpreting the building type and materials of traditional Tuscan rural houses. The relationship we have sought in the project, and which is capable of generating this atmosphere, is between the architecture, the place and Man, and centres on the bond which the built space is
* Progetto | Abitare | Casa Colonica (glossario/glossary)
Realizzazioni/Built
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nuove residenze 4E2 luogo/location
Comune di Bientina (PI)
progetto/project
AND
con/with
Domenico Concilli, Eleonora Dell’Aquila, Stefano Diomelli, Federico Gabbrielli, Ivan Giannotti, Luca Luperini, Daniela Poppe, Alessio Rosati
consulenti/consultants
strutture Massimo Danti, Cristiano Remorini acustica Ilaria Ciompi impianti Francesco Barsotti rilievi Marco Deri sicurezza Francesco Frassi
cliente/client
Mithos Immobiliare Srl
sup. lotto/plot surface
1.570 mq
sup. costruita/built surf.
542 mq
calendario/calendar
31/03/2008 - 30/09/2009
L’intervento ha seguito un preciso programma fatto dalla committenza, che richiedeva la realizzazione di uno spazio di residenze su un’area di terreno da sfruttare nella sua totalità. Ogni abitazione doveva risultare indipendente seguendo due diverse tipologie abitative: per nuclei familiari composti da quattro e da due persone. Il progetto è stato realizzato durante la fase di completamento di Villa Tia che è esattamente in adiacenza a quest’area. Abbiamo subito pensato a un progetto che rappresentasse una continuità formale, materica e volumetrica con il precedente, aggiungendo nuovi elementi che motivassero una ulteriore evoluzione del linguaggio espressivo utilizzato per Villa Tia. Unire questo intento progettuale
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This project is based on the specific program and requests of the customer, namely to plan dwellings in such a way as to fully exploit the building capacity of the area and to make each home independent. Two different types of dwellings were to be built, one for a family of four and another for a family of two. At the moment when this project was realized the project for the Villa Tia, adjacent to the area, was being completed. We immediately decided to link this project to the previous one from a formal, material and volumetric point of view, adding a number of new facilities that could suggest a further evolution of the expressive language used in the design of Villa Tia. To implement this idea in a defined program, remaining within the dimensional limits imposed by municipal
* Abitare, Architettura 2 e 3 (glossario/glossary)
Realizzazioni/Built
Nella pagina accanto: facciate realizzate con intonaco premiscelato e tinteggiatura idrorepellente Sto Italia/Facing page: facades realized in premixed plasterwork and Sto Italia water-repellent paint.
prospetto/elevation
prospetto/elevation
a un programma definito, ai limiti dimensionali e formali imposti dal regolamento comunale (vietato realizzare logge o volumi semiaperti), ci ha spinti a inserire spazi vuoti tra i volumi pieni, con lo scopo di rendere indipendenti le varie unità creando una composizione unica e omogenea connessa a Villa Tia senza realizzare un oggetto formalmente frastagliato e disomogeneo. Il rischio, quando si progettano residenze plurifamiliari, è che il risultato finale sia la somma delle unità residenziali progettate. Chi guarda il progetto 4e2 difficilmente riesce a capire che sono sei abitazioni, ma percepisce e legge un unico progetto e un’unica concezione volumetrico-spaziale. Il volume complessivo ha un’unica altezza corrispondente a due piani fuori terra, ed 68 → 69
regulations, which prevented us from building loggias or semi-open volumes, we have combined the massive volumes with empty spaces, in order to create unexpected spaces, to make the different units independent, as paths and entrances are channelled through these spaces, and to create a single and homogeneous composition which would be linked to the project of Villa Tia without creating a formally indented and heterogeneous object. The risk, when one designs dwellings for several families, is that the end result may become the sum of the planned residential units. Someone who observe the 4e2 project will find it hard to appreciate that there are six dwellings; he will perceive and read a single project and a single volumetric spatial concept. The height of the entire volume is two floors above ground; the plan of the aggregate is organized by slight shifts following
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Chi guarda il progetto 4e2 difficilmente riesce a capire che sono sei abitazioni, ma percepisce e legge un unico progetto e un’unica concezione volumetrico-spaziale. Someone who observe the 4e2 project will find it hard to appreciate that there are six dwellings; he will perceive and read a single project and a single volumetric spatial concept.
contributi/contribution Alberto Breschi
Nel dibattito sul progetto sembra ormai affermato che un’architettura può considerarsi autentica quando realizza una radicata contestualizzazione nel luogo che l’accoglie, ma anche una piena rappresentazione dell’appartenenza culturale alla contemporaneità dei contenuti funzionali e formali. Contestualizzarsi, per un’architettura, implica assorbire il carattere profondo del luogo, fondarsi sui suoi elementi più significativi. I luoghi frammentari in cui i progetti di Andrea Mannocci si insediano sono comuni a tante aree metropolitane delle nostre province, ormai consueti e caratterizzati da una prevalente assenza di elementi denotativi di rilievo. In questo contesto, Andrea Mannocci costruisce un’architettura come “territorio di frontiera”. “... L’architettura non è ’uniformare’, ma ’distinguere’ i fenomeni tra loro e quindi stabilire rapporti.” L’inserimento urbanistico non ha costituito pertanto l’esigenza prioritaria del processo progettuale; la dimensione urbana dell’oggetto architettonico, nel caso specifico una villetta unifamiliare e una schiera di piccoli alloggi, diviene il fondamento significante che ispira il
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It seems by now to be an established fact, in the architectural debate, that architecture may be considered authentic when it not only vaunts a rooted contextualization in the place where it is located, but also fully represents the cultural ties to the contemporary situation as to functional and formal contents. To be contextualized, architecture must absorb the profound character of the place, and base itself on its most significant elements. The fragmentary character of many of the places where Andrea Mannocci’s projects have been built is typical of many metropolitan areas in our provinces, which today often distinguish themselves by a marked absence of landmarks. In this context Andrea Mannocci builds architectures as “borderlands”. “...The duty of architecture is not to ‘uniform’ but to ‘distinguish’ the phenomena from one another, and thus establish relationships. The urban settlement has therefore not represented a priority requirement in the design process; the urban dimension of the architectural object, in the specific case a small detached villa and a row of dwellings, become the significant basis which inspires a new urban plan, that inevitably
nuovo disegno urbano venutosi inevitabilmente a determinare, perfezionando o addirittura rimodellando evolutivamente lo stato di fatto. Sul piano strettamente architettonico, le esigenze funzionali dell’abitare sono racchiuse in un volume-matrice, che viene scavato, intagliato e perforato dalle tensioni relazionali determinate dall’ambiente circostante. “I materiali infine concorrono a sviluppare l’idea, che è la base univoca del progetto; fanno parte del tema in quanto parte integrante e rappresentano l’espressività.” Si è puntato, in modo più semplice e più assoluto, sulla qualità urbana degli spazi e sulla forza dimensionale delle parti costitutive, per esaltare una sorta di interiorità: gli ambienti del soggiorno sono accoglienti ma anche sorprendenti, dalla luminosità avvolgente grazie alle ampie aperture che dilatano lo spazio verso l’esterno per permettere una comprensione chiara e globale dell’organismo. Un senso di serena sobrietà, ricercato anche attraverso l’uso limitato di materiali diversi, accostati in un contenuto contrappunto minimalista tra naturale-tradizionale e artificiale-tecnologico.
has come to determine, perfect or even remodel, in evolutionary terms, the actual conditions. On a strictly architectural level the functional requirements of the habitat are enclosed within a volume-matrix that is excavated, cut and perforated by the relational tensions determined by the surrounding environment. “Finally, the materials contribute to develop the idea, which is the univocal basis of the project; they are an essential part of the theme and its means of expression”. One has focused, in a simpler and more absolute manner, on the urban quality of the spaces and on the dimensional force of the constitutive parts, to exalt a kind of interiority: the environments of the living room are inviting but also surprising, distinguished by an embracing luminosity thanks to the ample openings that make the space seem to continue outside, allowing a clear and overall appreciation of the aggregate. In short, a sense of serene sobriety, also pursued through a limited use of different materials combined in contained minimalist contrast between natural, traditional and artificial-technological.
Unplug Play
politica P economia E fruitore F tempo T spazio S 80 → 81
L’indefinibilità della città globale ci riporta sui territori urbani attuali, considerati indefinibili in quanto dipendenti dall’azione e/o combinazione di quattro componenti essenziali: politica P, economia E, fruitore F e tempo T. S è il luogo (spazio) in cui queste componenti vengono applicate. L’azione e l’interazione di queste stesse governano le dinamiche di trasformazione urbana, tramite l’individuazione preventiva di limiti, emergenze, strategie e criticità del territorio. L’influenza di numerose variabili comporta l’impossibilità di agire in modo definito nel territorio urbano, creando situazioni indefinite che chiameremo azioni interrotte (UNPLUG). Considerando il territorio urbano attuale come sistema instabile, l’interazione, l’intensità, la sovrapposizione delle quattro componenti può determinare un sistema urbano ogni volta differente e modificabile, frutto della capacità di interpretare e anticipare le dinamiche di trasformazione in atto. * Città | Cambiamenti dinamici (glossario/glossary)
Concorsi/Competition
rizoma. L’attuale generazione dei giovani architetti italiani viene spesso ritratta attraverso l’immagine del rizoma, il reticolo di radici e bulbi sotterranei che alimentano elementi vegetativi “over ground” e altre radici sotto terra, “under ground”, in una espansione e promozione di un’idea all’infinito, libera da gerarchie. Con la mostra si è desiderato analizzare il “rizoma” della situazione culturale e progettuale dei giovani studi di architettura italiani, verificando se vi siano rintracciabili i sei principi che stanno alla base del concetto semantico di rizoma: connessione, eterogeneità, molteplicità, rottura asignificante, decalcomania, cartografia, singolarmente leggibili anche come indicatori della contemporaneità tra loro condivisa. Salvatore Re
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rhizome. The current generation of young Italian architects is often portrayed by comparing it to the rhizome, the system of roots and bulbs under the ground that nourish vegetal elements “above ground” and other “underground” roots, in an indefinite expansion and promotion of ideas, free from hierarchies. The purpose of this exhibition has been to analyze the “rhizome” of the cultural and architectural situation of young Italian architecture firms, verifying whether it is possible to retrace the six principles on which the semantic concept of rhizome is based: connection, heterogeneity, multiplicity, meaningless breach, decalcomania, cartography, individually, which may also be read as indicators of the contemporariness uniting them. Salvatore Re
studio and luogo/location
Calcinaia, Pisa
progetto/project
AND Studio
con/with
Domenico Concilli, Eleonora Dell’Aquila, Stefano Diomelli, Alessio Rosati
consulenti/consultants
decorazioni Luca Barneschi termoidraulica Primo Signorini elettro installazioni Marco Giani
cliente/client
AND Studio srl
sup. lotto/plot surface
150 mq
calendario/calendar
30/09/2007 – 05/01/2008
Il progetto riguarda la sede dello studio AND. Si tratta dell’allestimento di uno spazio interno di forma quadrata con lato di 12,5 m e con due pareti cieche e due vetrate; lo spazio è completamente libero, con un pilastro al centro, unico elemento strutturale vincolante. Volevamo uno studio di architettura con un unico spazio di lavoro e con le funzioni tecniche, server, archivio e sala riunione confinati in volumi chiusi. Abbiamo pensato che questi volumi potessero dividere lo spazio d’ingresso da quello di lavoro, in modo da lasciare quest’ultimo sul lato delle pareti vetrate e l’ingresso sul lato delle pareti cieche. La soluzione è stata realizzata con dei box in cartongesso con spigoli curvi, che non arrivano al soffitto e che sono dei veri e propri volumi, interni al volume principale. I due box contengono le funzioni specialistiche e dividono lo spazio la104 → 105
The project centres on the main office of the AND Studio. It is a matter of the interior design of a square area with sides measuring 12.5 metres, with two blind walls and two glazed ones. A completely free space with a pillar in the centre is the only structural and limiting element. The idea of the project is based on the functional program; we wanted an architecture studio with a single work area and the technical facilities as server, archive and meeting room in adjacent, closed volumes. We have thought that these volumes or boxes could form the entrance area leading to the work space, in such a way that the work space would be near the glazed walls, and the entrance on the side of the blind walls. This has been achieved by building boxes in drywall with curved corners, which do not reach the ceiling and represent true internal volumes placed inside the main volume. The two boxes contain
* + | - | x | /, Bruno Zevi (glossario/glossary)
Realizzazioni/Built
Nelle pagine precedenti: le strutture interne in cartongesso con pezzi speciali curvati sugli angoli/In the previous pages: the interior structures in plaster drywall with special curved elements on the corners
0
2m
pianta/plan
voro dall’ingresso, dai servizi e da un corridoio nel quale è stata ricavata la libreria. Non ci sono mobili: i volumi e le pareti sono scavati e, al loro interno, abbiamo ricavato i piani per l’appoggio dei libri e delle riviste. I piani di lavoro, costituiti da grandi tavoli in legno multistrato, sono di forma rettangolare e quadrata. Tutti i volumi, le pareti e i soffitti sono di colore bianco.
106 → 107
the specialized functions and separate the work area from the entrance, the bathroom and a corridor where a bookcase has been created without adding any furniture, by hollowing out the walls and fitting shelves inside them, where books and magazines are kept. The desks with large worktops in plywood are rectangular and square. All the volumes, the walls and the ceilings are white.
intervista/interview Marco Brizzi e Andrea Mannocci
Marco Brizzi Raccontami come è strutturato il vostro studio. Andrea Mannocci Mi sono laureato nel ’95, dopo alcuni mesi ho aperto un piccolo studio di progettazione. Attualmente siamo in otto: ci dividiamo i compiti e riusciamo a coprire tutte le fasi della progettazione, dal concept del progetto, alla parte tecnica, alla scelta dei materiali, fino alla grafica e alla modellazione tridimensionale. Il progetto nasce e si sviluppa sempre in équipe. Considero un edificio vera architettura quando è capace di emozionare; in questa capacità risiede la più alta qualità che mi è stata trasmessa dalle più grandi architetture, come villa Savoye di Le Corbusier a Poissy, o il tempio di Giove a Selinunte in Sicilia, o il KKL Kulture und Kongress Zentrum di Jean Nouvel a Lucerna. In tutti questi casi si tratta di progetti dove l’architetto è riuscito, con la forma e i materiali, a realizzare un’estrema sintesi concettuale del suo lavoro, ovvero un oggetto che ha una bellezza estetica assoluta, dove non ci sono formalismi di maniera, ma etica dell’architettura. Questo è quello che cerco di inserire nei miei progetti, sia che si passi da un’elaborazione complessa, che da una intuizione semplice e immediata, seguendo l’affermazione “less is more”, un concetto a me molto vicino e ancora
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Marco Brizzi Tell me how your firm is organized. Andrea Mannocci I graduated in 1995, and after a few months I opened a small design firm. We are now eight: we divide the tasks and manage to cover all phases of the planning, from the concept of the project to the technical aspects, to the choice of materials, graphic design and threedimensional modelling. Our projects are always ideated and developed on the basis of teamwork. I consider a building a true architecture when it can touch you emotionally; it is in this ability that the great lesson I have received from the greatest architectures, as Villa Savoy by Le Corbusier in Poissy, or the temple of Jupiter in Selinunte in Sicily, or the KKL Kulture und Kongress Zentrum by Jean Nouvel in Lucerne, lies. In all these cases it is a matter of a project where the architect has succeeded, with the form and materials, to realize an extreme conceptual synthesis of his work, or to realize an object of an absolute aesthetic beauty, without any mannerist formalism but an architectural ethics. This is what I try to instil in my projects, whether they are the result of a complex elaboration or a simple and immediate intuition, true to the motto “less is more”, a concept that is very topical to me. When I have had the opportunity to travel
attuale. Quando ho avuto l’opportunità di andare negli Stati Uniti, ho toccato con mano le differenze fra i progetti di Mies e Wright e mi sono accorto che la lezione di Mies sessant’anni dopo è ancora attuale e ha fermenti concettuali che possono essere sviluppati e guardano avanti. Parallelamente all’attività di progettazione lo studio AND ha sempre coltivato il desiderio di promuovere l’architettura, perché in Italia non ci sono regole che promuovano una cultura dell’architettura. Abbiamo così organizzato, nel 2006, un’iniziativa dedicata ai giovani architetti, chiamata Level 4 architecture, cui è seguita nel 2008 Rizoma, la prima Biennale per giovani architetti. L’idea che vorremmo portare avanti con questa iniziativa è convincere la Piaggio a fare un premio internazionale di architettura, visto che siamo a Pontedera e la Vespa è conosciuta in tutto il mondo; questa opportunità potrebbe essere un ottimo veicolo di comunicazione a favore dell’architettura. MB Il ruolo dei maestri nella costruzione della tua formazione e della tua professionalità suona come un fatto inusuale, in questi tempi. Mi interessa la semplicità, diciamo così, del tuo avvicinamento all’architettura. Tutto il tuo discorso scorre sul filo di un misurato corso di crescita, tra l’altro accompagnato da una produzione progettuale ampia, se si considera la giovane età del vostro studio. Sono molto incuriosito dal ribadire la dimensione, l’origine e le caratteristiche del tuo studio e la sottolineatura della dimensione provinciale. È un tema molto interessante. Mi domando se questo aspetto viva di relazioni con alcuni modelli che si sono prodotti dagli anni Ottanta in poi, come quello del Regionalismo Critico. Affermi questa
to the United States I have obtained hands-on tangible proof of the differences between the projects of Mies and Wright, and I have realized that Mies’ lesson is still up to date now, sixty years later, and vaunts conceptual ferments that can be developed and that look to the future. Parallel to its design activities, the And firm has always wanted to promote architecture, because there are no regulations that promote an architectural culture in Italy. We have therefore organized an initiative dedicated to young architects in 2006 which we have called Level 4 architecture, which has been followed in 2008 by Rhizome, the first Biennial for young architects. The idea we want to promote with this initiative is to convince Piaggio to create an international architecture prize, as we are based in Pontedera and the Vespa is known all over the world; this opportunity would be an excellent means of communication in favour of architecture. MB the role played by the masters in your educational and professional trajectory seems quite unusual in the present situation. I am interested in the simplicity, if we can call it that, of your approach to architecture. Your whole discourse runs along the thread of a measured course of growth, which is among other things accompanied by an ample production, if we consider how recently your firm was founded. I am very intrigued by the way you stress the dimension, origin and characteristic of your firm and the emphasis on the provincial dimension. It is a very interesting theme. I would like to know whether this aspect is inspired by some models that have been produced since the Eighties, as that of Critical Regionalism: do you assert this provincial dimension of yours because you iden-
lari hairdresser luogo/location
Pisa
progetto/project
AND Studio
con/with
Domenico Concilli, Eleonora Dell’Aquila, Alessio Rosati
consulenti/consultants
strutture Federico Gabbrielli, arredi Maletti Group
cliente/client
Alessandro Lari, David Benedetti
sup. costruita/built surf.
280 mq
calendario/calendar
05/10/2009 – 13/12/2009
Si tratta di un progetto di allestimento di un negozio a Pisa. Il rischio in questo tipo di progetto è che sia rappresentativo della cifra stilistica del periodo in cui viene realizzato, così che dopo alcuni anni deve essere nuovamente allestito. La nostra idea è stata semplificare, ridurre lo spazio a generatore del suo contenuto, creando una scatola più semplice possibile. Questa soluzione è stata attuata con l’uso di pochi materiali (colore bianco per le pareti e resina grigia per i pavimenti), con una sottrazione delle divisioni e altri elementi preesistenti e con un uso attento e ripetitivo di specchi, che esaltano oltre il limite fisico delle pareti, la vivacità del contenuto e dei soggetti che interagiscono all’interno dello spazio. Nel salone centrale, domina un senso di sospensione: gli attori interni perdono il senso stilistico del contenitore e lo animano di colori e movimento. Se confrontiamo le immagini del salone vuoto e quello con le persone, questa caratteristica è ben evidente. La ricerca si è sviluppata intorno a questo concetto. Anche le due lesene all’ingresso, realizzate con specchi di co-
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Project: preparing a store in Pisa. With this type of project, the risk is to represent the stylistic trend of the period, during which they are being prepared, while, after a few years, it can be surpassed by other fashions and redone. Our idea was to simplify. Reduce the internal space to develop its content by creating a box that was as simple as possible. This solution was implemented by using few materials (a white color for the walls and gray resin for the floors) and by removing the divisions and other improper elements that pre-existed in the internal space. We carefully made use of many mirrors to exalt the physical limitations of the walls and the vivacity of the content and subjects that interact within this space. The central hall is dominated by a feeling of suspension, the internal players lose a sense of the container’s style, but animate its colors and movements. When comparing the picture of the empty hall with one full of people, this feature becomes quite evident. The research was developed around this concept. The two entrance pil-
* Interno, esterno, intimo e pubblico (glossario/glossary)
Realizzazioni/Built
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Fondazione Carmassi Portatevi a Valmadrera e già sul dorso dei colli, sui fianchi dei monti, sui margini dei laghi, sui cigli dei precipizi più paurosi, dappertutto, dico, vedrete o solitari, o in gruppi fantastici, o allineati in modo mostruoso, flangi, pezzi enormi di graniti, di porfidi, di serpentini, di rocce alpine di ogni genere, evidentemente divelti dai monti lontani, portati più giù a centinaia di miglia di distanza e posti a giacere così rudi e informi, ove possono meglio stupirci. A. Stoppani in “Valsassina e il territorio di Lecco” 144 → 145
Go to Valmadrera, and already on the crests of the hills, on the slopes of the mountains, on the shores of the lakes, on the edges of the most terrifying precipices, everywhere, I say, you will find alone or in fantastic groups, or aligned in monstrous ways, flanges, enormous pieces of granite, or porphyry, or serpentine stone, Alpine stone of every kind, which have clearly broken off far-away mountains, to be carried here below, hundreds of miles away, and laid down roughly and informally, as if to astonish us. A. Stoppani in “Valsassina e il territorio di Lecco� Progetti/Projects
bibliografia/bibliography
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siti web/web site
http://europaconcorsi.com/projects/88760-PREMIO-DI-ARCHITETTURA-ARCH-S-2008 http://www.presstletter.com/public/Image/NonRicorrenti/rizoma/and_scheda01.pdf http://cimots.com/architecture-and-design/tia-villa-architecture-design-by-arch-andreamannocci.html http://www.and-studio.it/index.php?contenuto=home http://www.fiorinicasa.it/download/Esecutivo_n2.pdf http://www.edizioniets.com/Priv_File_Libro/228.pdf http://www.archinfo.it/villa-tia/0,1254,53_ART_198749,00.html http://bhousedesain.com/house-design/tia-villa-contemporary-home-design-by-arch-andreamannocci.html http://www.carlogianferro.com/download/ilgiornaleYoungBlood.pdf
+|-|x|\ Le quattro operazioni aritmetiche, alla base di ogni calcolo più complesso, sono intese come sintesi delle strategie progettuali. Lo spazio progettato (e vissuto) è un’elaborazione di ‘operazioni’ e idee tradotte dall’azione creativa. Gli spazi reali, le architetture concrete, i materiali consistenti -così come i concetti, le idee, le strategie-, si sommano, si potenziano, si sottraggono e si dividono. Secondo l’operazione di scomposizione, la linea progettuale di AND Studio si costruisce con una narrazione per punti teorici, che rappresentano il ‘materiale’ e il ‘contenuto’ degli spazi realizzati. The four arithmetic operations, which constitute the basis of every more complex operation, are understood as the synthesis of design strategies. The designed space is seen as an elaboration of ‘operations’ and ideas translated by the design action. The real spaces, the concrete architectures, the consistent materials, as well as the concepts, ideas and strategies interact by addition, reinforcement, subtraction and division. On the basis of the operation of decomposition, the design line of AND Studio is constructed with a narration by theoretical points, which represent the ‘material’ and ‘content’ of the designed and built spaces.
E 20,00