GIOACCHINO PONTRELLI

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Art Today

Gioacchino

PONTRELLI


C O P E RT I N A / C O V E R

Senza titolo, 2013

PROGETTO EDITORIALE / EDITORIAL PROJECT Forma Edizioni srl, Firenze, Italy redazione@formaedizioni.it www.formaedizioni.it REALIZZAZIONE EDITORIALE / EDITORIAL PRODUCTION Archea Associati COORDINAMENTO EDITORIALE E REDAZIONALE / PUBLISHING AND EDITORIAL COORDINATION Laura Andreini REDAZIONE / EDITORIAL STAFF Valentina Muscedra, Maria Giulia Caliri, Beatrice Papucci, Elena Ronchi, Lara Tonnicchi GRAFICA / GRAPHIC DESIGN Silvia Agozzino, Elisa Balducci, Sara Castelluccio, Vitoria Muzi, Mauro Sampaolesi FOTOLITOGRAFIA E STAMPA / PHOTOLITHOGRAPHY AND PRINTING Lito Terrazzi srl, Firenze, Italy TRADUZIONI / TRANSLATIONS Maureen Fay Young

© 2014 Claudio Libero Pisano © 2014 Raffaele Gavarro Per i testi / For the texts L’editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate / The editor is available to copyright holders for any questions about unidentified iconographic sources. © 2014 Forma Edizioni srl, Firenze, Italy Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore / All rights reserved, no part of this publication may be reproduced in any form or by any means without the prior permission in writing of the publisher. Prima edizione: Dicembre 2014 First edition: December 2014 ISBN: 978-88-96780-73-2

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Gioacchino

PONTRELLI Tornabuoni Arte - Contemporary Art Via Maggio 58r, Firenze 20 Febbraio - 29 Marzo 2015 20th February - 29th March 2015

COORDINAMENTO EDITORIALE / EDITORIAL COORDINATION Roberto Casamonti ORGANIZZAZIONE / ORGANIZATION Tornabuoni Arte, Firenze www.tornabuoniarte.it - info@tornabuoniarte.it CATALOGO / CATALOGUE Forma Edizioni


CAOS CALMO di Claudio Libero Pisano

Entrare in un’opera e restarci tutto il tempo che serve. Il tempo è la misura della qualità delle opere di Gioacchino Pontrelli. Non bisogna avere fretta perché ogni singolo quadro, grande o piccolo, rimanda a percorsi narrativi differenti. Uno di seguito all’altro compongono sistematicamente la misura del suo lavoro. La curiosità e la meraviglia iniziale lasciano spazio alla necessità di un’indagine visiva più approfondita. La qualità pittorica è un lasciapassare verso ambiti più complessi. Lo spettatore è parte responsabile e sta a lui varcare le soglie che lo porteranno nelle diverse stanze che, nel procedere della visione, si svolgono su ogni singolo quadro. In Pontrelli coesistono tradizioni molto lontane tra loro. Senza alcun artificio intellettualistico l’artista le rielabora in una cifra del tutto personale, a suo modo unica. Iperrealismo d’Oltreoceano e astrattismo europeo si ricompongono attraverso una chiave di lettura che recupera la superiorità del colore. La forma, che esiste e si impone esteticamente, è sempre in qualche modo manomessa dal colore. L’enigma tra caos e figurazione è stato risolto dall’artista fin dai suoi primi anni di produzione. Spesso coesistono in una stessa opera, dove il processo creativo ha già raffreddato il risultato finale e le tensioni sono smorzate grazie ad una conquistata coesistenza tra la tentazione del colore a divorare letteralmente la superficie e le ieratiche rappresentazioni d’interni. Elementi d’arredo e oggetti di design sono volutamente mutuati, senza alcun tentativo di dissimulazione, da note riviste che presentano un immaginario di riferimento. Ma le forme tornano ad essere un pretesto; gli oggetti, seppur rappresentati nei minimi particolari, possono essere lontani dalla realtà quanto un groviglio di colori indistinto. E non è detto che una forma riconoscibile sia più reale e rassicurante di un magma vorticoso. Per quanto poco valga oggi stabilire definizioni di nazionalità, la pittura di Pontrelli continua a mantenere un legame profondo con la secolare diatriba che contrappose Firenze a Venezia, sulla superiorità della forma o del colore. Laicamente, ma senza alcun dubbio, Pontrelli sceglie il secondo. Sia che esso si dipani in interminabili strati di velature che costruiscono una trasparenza complessa, sia che venga ammassato in pesanti strati a definire il perimetro del quadro. Come in certe inquadrature di Terrence Malik, la perfezione allestitiva delle scene rappresentate è funzionale alla narrazione e non è mai espediente estetico fine a se stesso. I grandi dittici sono oggi affiancati a operi di dimensioni più ridotte ma non muta la forza che queste opere riescono a comunicare, il movimento si è fatto più ragionato e meno compulsivo e le immagini sono più suggerite che definite in modo netto. Quello che resta è una continuità densa di rimandi che associano il suo sentire a una narrazione per immagini, a un percorso visivo che richiede attenzione e cura. E tempo.

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CALM CHAOS by Claudio Libero Pisano

Entering into a work of art and remaining there as long as it takes. Time is the measure of the quality of Gioacchino Pontrelli’s paintings. It is best not to be in too much of a hurry, because every painting, large or small, sends the viewer down various narrative paths. One after the other, they systematically compose the measure of the artist’s work. Curiosity and initial marvel soon make room for a need to investigate more deeply. Their pictorial quality acts as a passport to more complex areas. The viewer has a certain amount of responsibility: it is up to him or her to cross the thresholds into the various rooms which unfold, as the vision proceeds, in every painting. Very distant traditions coexist in the work of Pontrelli. He re-elaborates them, without any intellectual artifice, into a language that is completely personal and unique in its way. The hyperrealism of America and the abstract art of Europe are reunited through a key of interpretation that restores the superiority of colour. Form, which exists and which imposes itself aesthetically, is always interfered with in some way by colour. During his very first years of activity, Pontrelli had already solved the enigma between chaos and representation. The two often coexist in a single work, where the creative process has muted the final result and the tensions have been dampened by the coexistence achieved between the temptation of colour to devour the surface and the solemn renderings of interiors. The artist makes no attempt to hide the fact that he deliberately borrows furnishing elements and design objects from well-known magazines, which provide a set of reference images. But once again, the forms he uses are a pretext; while the objects are realistically painted down to the tiniest detail, they can be as far from reality as a mishmash of indistinct colours, and a recognizable form is not necessarily more real and reassuring than a whirling jumble. For what little it might be worth today to establish definitions of nationality, Pontrelli’s work continues to maintain deep ties with the age-old diatribe that set Florence against Venice regarding the superiority of form or colour. Independently, but without a doubt, Pontrelli is on the side of colour, whether it is applied in endless glazes that build up a complex transparency, or in thick layers that define the perimeter of a painting. As in certain scenes from Terrence Malik’s films, the organizational perfection of the settings in Pontrelli’s paintings is always functional to the narration and never an aesthetic expedient for its own sake. Today his large diptychs are flanked by smaller works. The force they manage to communicate is not diminished, though the movement is more thought-out and less compulsive, and the images are more suggested than clearly defined. What remains is a dense continuity of references that link the artist’s sensibility to a narration through images, to a visual path that demands attention and care. And time.




C.E n째2, 2014 olio e smalto su tela / oil and enamel on canvas, cm. 100x120

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Comportamento emergente, 2012 tecnica mista su cartoncino / mixed media on cardboard, cm. 25x20

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BIOGRAFIA

BIOGRAPHY

Gioacchino Pontrelli (Salerno, 1966) dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti di Roma, inizia la sua ricerca nell’ambito dell’interpretazione e rivisitazione di oggetti che definiscono la realtà attuale in cui l’artista e noi tutti viviamo. Dopo aver selezionato le immagini, spesso prese dalle riviste specializzate di interior design, Pontrelli inizia il lavoro sulla tela preparando la superficie e scegliendo i colori dando così vita alla sua opera. L’elemento umano emerge dalle figure di poltrone, sedie e tavoli che vengono inseriti sulle tele, trasformandosi in icone, in nature morte. L’artista lavora usando luci artificiali perchè è il modo in cui oggi l’uomo percepisce e vive la realtà. Infine il dittico diventa elemento fondamentale nella ricerca di Pontrelli, creando un’interazione tra le due parti perchè nel dittico la dualità implicita nelle cose si manifesta in modo oggettivo.

After completing his training at the Academy of Fine Arts in Rome, Gioacchino Pontrelli (Salerno, 1966) began research into the re-examination and reinterpretation of objects that define the present-day world in which the artist and all of us live. Pontrelli chooses images to be projected, often from interior design magazines, and then proceeds with the preparation of the canvas and the selection of the colours that will give life to each work. The humanity that emerges from the tables, chairs and other furnishing elements inserted in his paintings transforms them into icons or still lifes. The artist works using artificial light because that is how people perceive and experience reality today. The diptych is by now a fundamental element of Pontrelli’s research, creating an interaction between the two parts because in the diptych the implicit duality of the objects becomes clearly evident.

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