testi di / text by Jo Kwang-Suk, Fabio Migliorati
In copertina / On the cover Human+Life+Light I, 1999
Progetto editoriale / Editorial project Forma Edizioni srl, Poggibonsi (SI) redazione@formaedizioni.it www.formaedizioni.it Crediti fotografici / Photo credits Industrialfoto, Firenze Sang Hyun, Yeo Traduzioni / Translation Filippo Benfante Jorunn Monrad Maria Angeles Hernández Torres Fotolitografia e stampa / Photolithography and printing Forma Edizioni srl, Poggibonsi (SI)
©2010 Forma Edizioni srl, Poggibonsi (SI) Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore / All rights reserved, no part of this publication may be reproduced in any form or by any means without the prior permission in writing of the publisher. prima edizione: ottobre 2010 / first edition: October 2010
Milano, Tornabuoni Arte via Fatebenefratelli, 36 9 ottobre / 4 novembre, 2010
A cura di / Curator Tornabuoni Arte Ideazione / Project Ursula Casamonti Organizzazione / Organization Tornabuoni Arte, Firenze Catalogo / Catalogue FormA Edizioni Comunicazione e ufficio stampa / Communications and press office Massimiliano Simonetta, Stemax Eventi, Milano Ringraziamenti a / We would like to thank Il maestro Lee Sung-Kuen, Lee Tae Ik, Song Juhye, Park Kyung Soo, Roberto Casamonti, Sara Ceroni, Marco Pedrina, Fabio Migliorati, Jo Kwang-Suk, collaboratori Tornabuoni Arte
Uno spazio colmo di vita Animated space Jo Kwang-Suk
“Lo spazio è il luogo dell’opera d’arte, ma non basta dire ch’essa vi prende posto, perché in realtà lo tratta secondo i suoi bisogni, lo definisce, ed anche lo crea tal quale le è necessario. Lo spazio dove si muove la vita è un dato al quale questa si sottomette, lo spazio dell’arte è materia plastica e mutevole”. (Henri Focillon, Vie des formes, 1934 – Vita delle forme seguito da Elogio della mano, a cura di Enrico Castelnuovo, Einaudi, Torino 2002)
“The space is the place of the work of art, but it is not sufficient to say that it occupies it, because it really adapts it to its needs, defining it, and it even creates it to suit its needs. The space in which life moves is a datum to which it submits, the space of art is a plastic and changeable material.” (Vie des formes by Henri Focillon, 1934 – The Life of Forms in Art, Zone Books, New York 1989)
Le opere d’arte di Lee Sung-Kuen si compongono di innumerevoli punti e linee. Esse penetrano lo spazio e si armonizzano con ciò che le circonda, producendo vita. I punti – ovvero piccoli nodi – e le forme – composte da linee – trasmettono la loro elasticità, morbidezza e mobilità, e creano abbondanza ed eterogeneità all’interno dello spazio. Come afferma Focillon, il piacere creato da questi punti e linee è fonte di una nuova e mutevole “beatitudine visiva”. Le opere di Lee sono piacevoli alla vista, e rappresentano una sorta di ricerca del profondo significato della bellezza arricchendo lo spazio di ulteriori valori. Le sue opere d’arte e lo spazio che riescono a creare vivono in un rapporto di reciproca apertura, esse mantengono l’omogeneità annullando, al tempo stesso, la distanza tra spazio e materia. La materia non compone né diventa un oggetto, come accade di norma per le altre opere d’arte, viceversa difende una condizione di mutevolezza che le consente di modificarsi in funzione dell’ambiente che la circonda. Le opere di Lee contengono certamente alcune forme lineari, come accade agli organismi monocellulari, tuttavia nella maggior parte dei casi sono concepite come materia fluttuante, che si adatta totalmente allo spazio, superando così il limite fisico che è proprio degli organismi. Questa forma non è qualcosa che descrive un oggetto, piuttosto possiede un suo proprio fluire che provoca nello spettatore delle suggestioni visive. Una percezione che restituisce dettagli e significati alle forme. La maggior parte delle opere plastiche lavora su forme significative, alla ricerca di un’armonia con lo spazio circostante. Le sculture trasparenti, invece, abbracciano l’ambiente artificiale alla ricerca di vitalità.
Lee Sung-Kuen’s works are made of countless dots and lines. They penetrate space, harmonizing and animating their surroundings. The dots -represented by little knots – and shapes – formed by lines – are characterized by elasticity, softness, and mobility and create abundance and diversity within the space. As Focillon states, the amusement created by these dots and lines inspires a new, transformable “visual bliss”. While Lee’s works are pleasing to the eye, they also pursue inner meanings and beauty, thus enriching the space. As his works of art and the space they create are always open toward each other, homogeneity is maintained. Meanwhile, the distance between the space and the substance disappears. The substance does not form or become an object, as in the case of other works of art; it maintains a state which may always accommodate some changes according to its surroundings. Lee’s works contain some linear forms, like other organisms. But it is principally associated with a floating matter that adapts to space by overcoming the physical limitations of the organism itself. This form is not something that describes an object; rather, it has its own flow and makes one recognize visual sentiments; a recognition which gives the forms details and meanings. Most sculptures work along significant forms to attain harmony with their surroundings. Sculptures with translucent forms, on the contrary, embrace the artificial environment while searching vitality. These forms also create some movements while cooperating with small spaces in the background. The movements within these small spaces, which may be easily recognized, are like the
9
La forza organica della forma The organic force of the form Fabio Migliorati
“L’uomo porta il cielo nel proprio cuore, perciò se uno conosce il proprio cuore e la propria natura, conosce anche il cielo”. (Mengzi)
“Man carries the sky in his heart, so if one knows one’s own heart and one’s own nature, one also knows the sky”. (Mengzi)
“Sappi da te stesso che l’intrinseca essenza è quieta, vuota, senz’attributi. Non ha dimora o attaccamento; è uguale allo spazio: non v’è alcun luogo che essa non pervada”. (Shen Hui)
“Know by yourself that the intrinsic essence is quiet, empty and without attributes. It is without home or attachments and it is the same as the space, and there is no place it cannot pervade”. (Shen Hui)
Due citazioni orientali – la prima di spirito confuciano, la seconda da pensiero buddhista – costituiscono il sostrato a cui è riconducibile l’odierna cultura coreana. E il riferimento all’arte di Lee Sung-Kuen non sfugge a tale contesto, riconoscendosi e ritrovandosi in detto coagulo elastico, quale espressione linguistica che combacia con la modernità di due ritagli geografici, ormai differenti per motivi strettamente politici. L’opera dell’artista – partito negli anni settanta da ricerche figurative, per passare all’astrazione geometrica, dedicandosi, circa un decennio dopo, a quell’analisi dei processi vitali che tutt’oggi continua – esprime appunto il peso simbolico di un concetto cresciuto sulla base di un duplice “stile ontologico”: la conoscenza della natura delle cose, degli elementi, degli organismi viventi, da una parte; il vuoto capace di farsi percepire entità strutturabile, dall’altra. Ci si giova, così, oltre i connotati confini della religiosità, di un certo parallelismo degli opposti: fenomeno tanto fatto di attività che è speculazione, quanto di passività, di abbandono, di stasi. E mettere d’accordo un duo radicale non è mai facile, sebbene attraverso lo studio della forma sia possibile e, nel caso di Lee, addirittura realizzabile in uno stato compiuto di bellezza architettonica. Nel suo lavoro, la terza dimensione serve la causa del volume, per via della scultura e della cucitura in metallo. Le opere vivono in trame compiute che scolpiscono il niente, o stanno in frammenti di simbiosi con un supporto rigido ospitale: suggestive manifestazioni strette intorno a loro stesse, oppure posate sulla superficie di qualcosa. L’intreccio costituisce una strada formalistica; è la soluzione del quesito silenzioso, della storia più essenziale, del sogno del sapere interpretato. La comprensione della vita passa per l’arte: l’esistenza è celata nell’incontro e nell’incrocio di legami, in un rapporto che è raffronto
Two Eastern quotes – one of Confucian, the other of Buddhist thought – form the substratum to which the present-day Korean culture may be retraced. And the reference to Lee Sung-Kuen’s art does not escape this context, as it agrees and identifies with this elastic mixture, as linguistic expression which coincides with the modernity of two geographic fragments, by now different for strictly political reasons. The work of the artist – who began with figurative research in the Seventies to then change to geometric abstraction, dedicating himself, about a decade later, to an analysis of the vital processes which he still continues today – expresses precisely the symbolic weight of a concept that has grown on the basis of a dual “ontological style”: knowledge of the nature of things, of the elements and of living organisms on the one side, and the void capable of being perceived as a structurable entity on the other. Beyond the confines of religiosity, it thus benefits from a certain parallelism of opposites: a phenomenon which is as much activity as speculation, as passivity, abandonment and stasis. And it is never easy to reconcile a radical duo, although it can be done through a study of the form and, in the case of Lee, even in an accomplished state of architectural beauty. In his work the third dimension is at the service of volume, due to the metal sculpting and stitching. The works exist in finite webs that sculpt the void, or as fragments in symbiosis with a rigid hosting support: fascinating manifestations turned in on themselves, or posed on the surface of something. The weaving represents a formalistic path: it is the solution to the silent riddle, to the most essential history, to an interpreted dream of knowledge. Art is a path to understanding life: existence is concealed in the encounter and crossing of ties, in a relationship which is confrontation and comparison.
15
Equilibri dinamici Dynamic equilibriums
Untitled 2000 / Acciaio / Steel / cm 100x60x60
30
Human+Nature+Love - 0022 2000 / Acciaio / Steel / cm 87x41x41
40
Human+Love+Light - 092 2000 / Acciaio / Steel / cm 58x93x45
Untitled 2001 / Acciaio / Steel / cm 110x160x70
Human+Love+Light - T09 2009 / Acciaio / Steel / cm 80x50x30
80
Human+Love+Light - T10 2009 / Acciaio / Steel / cm 12x90x90
Equilibri sospesi Suspended equilibriums
Human+Love 2003 / Acciaio su polistirolo / Steel on polystyrene / cm 80x80
90
91
Human+Love+Light - M8 2004 / Acciaio su masonite / Steel on masonite / cm 80x80
102
Human+Love+Light - M9 2004 / Acciaio su masonite / Steel on masonite / cm 80x80
103
Apparati Appendices
Biografia / Biography Lee Sung-Kuen nasce a Seoul (Corea) nel 1954; riceve il B.F.A. e l’M.F.A. alla Hong-ik University, dove insegna dal 1990 presso il Dipartimento di Metal Art & Design del College of Fine Art. Lee Sung-Kuen è inoltre Direttore della Fondazione Culturale del National Museum of Korea, e le esposizioni della sua opera si annoverano in mezzo mondo: dal 1988 negli Stati Uniti, in Corea, Giappone, Cina, Finlandia, Francia, Canada, Germania, Italia. Ha esposto in mostre collettive al National Museum of Korea, al Seoul Museum of Art, all’Osaka Annex Contemporary Museum, alla Kwangju Biennale Exhibition Hall; ha inoltre esposto il suo lavoro in mostre personali al Posco Art Museum of Seoul, al Korean Cultural Center of Beijing, alla Triennale di Milano. La sua opera si trova, inoltre, nelle collezioni National Museum of Contemporary Art di Seoul, Korean Cultural Center of Beijing, Villa Romana di Firenze, McGuire Fine Art Center of Rhode Island, NHK e NIKKO of Tokyo, ecc. Lee Sung-Kuen was born in Seoul (Korea) in 1954; he received the B.F.A. and the M.F.A. at Hong-ik University where he teaches since 1990 at the Department of Metal Art & Design of the College of Fine Art. Lee Sung-Kuen is also Director of the Cultural Foundation of the National Museum of Korea, and his works have been shown all over the world: since 1988 in the United States, in Korea, in Japan, China, Finland, France, Canada, Germany and Italy. He has, among others, participated in group exhibitions at the National Museum of Korea, at the Seoul Museum of Art, at the Osaka Annex Contemporary Museum, at the Kwangju Biennale Exhibition Hall; among his individual exhibitions we may mention those at the Posco Art Museum of Seoul, at the Korean Cultural Center of Beijing, at the Triennale of Milan. Moreover, works by him are included in the collections of the National Museum of Contemporary Art of Seoul, Korean Cultural Center of Beijing, Villa Romana of Florence, McGuire Fine Art Center of Rhode Island, NHK and NIKKO of Tokyo, etc.
126
Mostre personali /
space HaaM, Seoul.
of Korea, Montagomery College’s Art
Personal exhibitions
2007 Human+Love+Light, Euro
Gallery, Washington D.C. / Korean
Collezioni / Collections
Gallery, Seoul / Human+Love+Nature,
Japanese Contemporary Artist
Castel Rizzardi, Verona
1988 The 1st solo exhibition,
( , Mayo), Korean Cultural Center,
Exhibition, Kyungdo Gallery, Kyoto /
Centro d’Arte la Loggia, Firenze
Park RyuSook Gallery, Seoul.
Beijing.
Osaka annex Contemporary Museum,
ChungWaDae, Kim DaeJung, Seoul
1989 The 2nd solo exhibition,
2008 Human+Love+Light, LJH, Seoul
Osaka / Korea Contemporary Arts
Contemporary Art, Seoul
Total Art Gallery, Toronto.
/ Human+Love+Light, Scola Gallery,
Exhibition, Museum of Applied Arts,
Hongik University Contemporary
1991 The 4th solo exhibition,
Shanghai / Human+Love+Light,
Helsinki.
Museum, Seoul
Omnidee Gallery, Krefeld / The 3rd
T Gallery, Seoul.
1997 Kwangju Biennale, Kwangju,
Ilshin Atrium, Ilshin Foundation, Seoul
solo exhibition, Roho Gallery, Berlin.
2009 Human+Love+Light,
Biennale Exhibition Hall, Kwangju.
Korean Cultural Center, Beijing
1992 The 5th solo exhibition,
Triennale Museum, Milano /
1998 Contemporary Art Exhibition,
LS tower, LS group, Gyeonggi
Bielefeld Gallery, Bielefeld.
Human+Love+Nature, Hannover
Seoul Museum of Art, Seoul.
Mayfield hotel, Seoul
1996 The 7th solo exhibition, Yeroo
Exhibitions Art Fair, Hannover.
1999-2006 Torino International Arte
McGuire Fine Art Center, Rhode Island
Gallery, Jeonjoo / The 6th solo
2010 Human+Love+Nature+Light,
Fiera, Artissima, Torino.
Mckinsey & Company, New York
exhibition, Posco Art Museum, Seoul.
Tornabuoni Arte, Milano.
2000 FIAC 2000, Pavillion
Ministry of Culture and Tourism, Seoul
1997 God+Human+Nature+Love,
du Parc Paris expo, Paris / Arte Parma,
Ministry of National Defense, Seoul
Hoam Art Hall, Seoul.
Mostre collettive /
Fiere di Parma, Parma / Taste sense
Museum of Art, Seoul
1999 Human+Love+Light, Centro
Collective exhibitions
travel during twelve days, Itami
National Museum of Contemporary
Museum, Osaka / 2000 2006 Arte
Art, Seoul
d’Arte La Loggia, Firenze. 2000 God+Human+Love+Light,
1981-2004 Korean Fine Arts
Fiera, BolognaFiere, Bologna / 2000
NHK, Tokyo
Baeksang Memorial Hall, Seoul /
Association Exhibition, Seoul Arts
2006 MiArt, Fieramilanocity, Milano.
NICCO, Tokyo
God+Nature+Love+Light, Gibo Art
Center, Seoul.
2001 G.D.F., Coex, Seoul.
Omnidi Gallery, Krefeld
Center, Rece.
1981-2008 Hongik Metal Art
2003 SIAC 2003, Coex, Seoul.
Posco Museum, Posco Co., Ltd., Seoul
2001 Human+Nature+Love, Villa
Association Exhibition, National
2005 From The Fall of the Berlin Wall
Seoul Museum of Art, Seoul
Romana Art Center, Firenze /
Museum of Korea, Seoul.
to DMZ, Soma Museum of Art, Seoul.
SSamzie Space, Seoul
Human+Love+Love, Baeksang
1988 Korea American Contemporary
2006 Anniversary Exhibition of Space
The Korean Embassy, Beijing
Memorial Hall, Seoul.
Metal Arts Exhibition, Art Center
HaaM, Space HaaM, Seoul.
Tornabuoni Arte
2002 Human+Love+Light, Baeksang
NABI, Seoul.
2007 SIAC 2007, Coex, Seoul.
Triennale Museum, Milano
th
Memorial Hall, Seoul.
1989 Korea Contemporary Arts
2008 The 4 China songzhuang culture
2003 Human+Nature+Love,
Exhibition, Tokyo.
and art festival, Songzhuang, Beijing.
Baeksang Memorial Hall, Seoul.
1991 Contemporary Arts Exhibition,
2009 Hongik Metal Art Association
2004 Human+Nature+Light,
National Museum of Contemporary
Exhibition, Galleryiang, Korea /
Euro Gallery, Seoul.
Art, Gwacheon / 1991 1995
The new collection, National Museum
2005 Human+Love+Light, Gaya Art
Contemporary Art Exhibition, Seoul
of Contemporary Art, Korea.
Space, Milano.
Museum of Art, Seoul.
2010 No made Exhibition, Cap d’Ail,
2006 Human+Love+Light,
1992 Contemporary Metal Art
France / Change From Meterial
The Korean Embassy, Beijing /
of Korea, University of Iowa Museum
Into Art, Busan Museum Of Art,
Human+Nature+Light, Gallery Art
of Art, Iowa.
Korea / No Made Exhibition
side, Seoul / Human+Love+Light,
1993 Contemporary Metal Art
Parc Valrose, Nice.
Villa Romana Art Center, Firenze
127
Questo volume è stato stampato nel mese di ottobre 2010 da Forma Edizioni / This volume was printed in October 2010 by FormA Edizioni