Archea Associati / Favero & Milan. Urban Best Pratice Area B3-2 Pavilion

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OPERE CONTEMPORANEE



ARCHEA ASSOCIATI FAVERO & MILAN URBAN BEST PRACTICE AREA B3-2 PAVILION SHANGHAI WORLD EXPO 2010 EDITED BY / A CURA DI LAURA ANDREINI PHOTOGRAPHS BY / FOTOGRAFIE DI LUCIANO ROMANO AND / E CHARLIE XIA


EDITORIAL PROJECT / PROGETTO EDITORIALE

Forma Edizioni srl, Poggibonsi (Si) redazione@formaedizioni.it www.formaedizioni.it TRANSLATION / TRADUZIONI

Jorunn Monrad Mike Wiesmeier PRINTER / STAMPA

Forma Edizioni srl, Poggibonsi (Si)

IMAGE CREDITS / CREDITI FOTOGRAFICI

Luciano Romano cover / copertina pp. 30, 32-33, 35, 36-37, 38-39, 41, 42, 44-45, 46-47, 48, 50-51, 52-53, 57, 58-59, 62-63, 71, 72 Charlie Xia pp. 24, 43, 54-55, 60-61, 64, 66-67, 68-69, 80, 83, 84-85, 86-87, 92-93, 94-95, 96-97, 98-99, 100, 103 Shen Zhong Hai p. 22

©2010 FORMA EDIZIONI SRL, POGGIBONSI (SI) - ITALY ALL RIGHTS RESERVED. NO PART OF THIS PUBLICATION MAY BE REPRODUCED IN ANY FORM OR BY ANY MEANS WITHOUT THE PRIOR PERMISSION IN WRITING OF THE PUBLISHER. NESSUNA PARTE DI QUESTO LIBRO PUÒ ESSERE RIPRODOTTA O TRASMESSA IN QUALSIASI FORMA O CON QUALSIASI MEZZO ELETTRONICO, MECCANICO O ALTRO SENZA L’AUTORIZZAZIONE SCRITTA DEI PROPRIETARI DEI DIRITTI E DELL’EDITORE. FIRST EDITION: DECEMBER 2010 / PRIMA EDIZIONE: DICEMBRE 2010 ISBN: 978-88-96780-04-6


PRESENTATION / PRESENTAZIONE 006

FROM COMPETITION TO CONSTRUCTION: THE VALUE OF COOPERATION DAL CONCORSO ALLA REALIZZAZIONE: IL VALORE DELLA COOPERAZIONE MASSIMO MARTINELLI

INTRODUCTION / INTRODUZIONE 008

GETTING CLOSER TO THE COMMUNITY: URBAN BEST PRACTICE AREA OF THE SHANGHAI WORLD EXPO PIÙ VICINI ALLE COMUNITÀ: LA URBAN PRACTICE AREA ALL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI SHANGHAI LOU YONGQI THE ARCHITECTURAL PROJECT / IL PROGETTO ARCHITETTONICO

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THE PROJECT IS THE COVER / IL PROGETTO È L'INVOLUCRO

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ART MEETS ARCHITECTURAL DESIGN L’ARTE INCONTRA LA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA ZHENNING FANG

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SOFT BOX / UN CONTENITORE SOFFICE

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LIGHT BOX / UN INVOLUCRO DI LUCE

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SUSTAINABLE INTERIOR / INTERNO SOSTENIBILE ENGINEERING AND CONSTRUCTION / INGEGNERIA E COSTRUZIONE

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BUILDING STRUCTURE / LA STRUTTURA DELL’EDIFICIO

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ENGINEERING OF FACADE / INGEGNERIZZAZIONE DELLA FACCIATA

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SYSTEMS / IMPIANTI SITE DIARY / DIARIO DI CANTIERE

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CONSTRUCTION MANAGEMENT / GESTIONE DEL CANTIERE

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THE EXPERIENCE OF A COMPLETE DESIGN / L'ESPERIENZA DI UNA PROGETTAZIONE INTEGRALE APPENDICES / APPARATI

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CREDITS / MAIN SUPPLIERS CREDITI / PRINCIPALI AZIENDE FORNITRICI

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BIOGRAPHIES / BIOGRAFIE


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FROM COMPETITION TO CONSTRUCTION: THE VALUE OF COOPERATION

MASSIMO MARTINELLI*

The Italian presence in China and the cooperation activities of the Ministry of the Environment in the great Asiatic country have, with the projects realized in the Urban Best Practices area of the recent World Expo in Shanghai, attained the ultimate goal of more than ten years’ work aimed at an exchange of knowledge, technology and experience in the field of upgrading of the environment, transport, housing and, more in general, of sustainability and energy saving. Ranging from the industrial sector to those of building and architecture, the numerous cooperation programs have been implemented by aiding local authorities and institutions in their intervention programs, in order to actively meet the international demand for a reduction of harmful emissions, especially of CO2, rightly held responsible for the climatic and environmental emergency which is characterizing the early years of this third millennium on a worldwide level. More than 30% of the international energy demand is used to meet the housing requirements of the planet; it is precisely in the building sector that one of the most extraordinary present-day paradoxes is unfolding, because it is a well-known fact that much of the resources used to deal with the harshness and adversity of the climate are partially responsible for those very effects. China, which is facing the surfacing and intensification of these contradictions on its own territory, as it is undergoing profound transformations (with the exception of some focal points as Beijing, Shanghai, Shenzhen) has felt the need to dedicate the entire universal exposition to the theme of housing, and in particular to cities and the environment, which are symbolically represented by the slogan “Better city, Better life�. In addition to its national pavilion, the organization of the World Expo has therefore dedicated a whole area of the exposition to the diffusion of activities linked to various urban realities, in terms of sustainability and of respect for cultural identities and artistic emergences. The different participating cities have been offered the possibility to be housed by special pavilions (also some Italian cities as Venice and Bologna have availed themselves of this opportunity) defined by, precisely, the acronym UBPA, prepared directly by the organizing institution which has chosen to build some of them in cooperation with the Italian Ministry of the Environment, with the intention and goal of creating demonstrative building-symbols, conceived as highly sustainable and ecologically compatible shells with a low environmental impact. A competition by invitation has been launched specifically for this purpose, in which the Moa firm has shared the first place with Studio Archea. The Chinese authorities have, in particular, appreciated the simplicity of the construction suggested by Studio Archea, and its overall image, and they have subsequently decided to entrust the firm with the design of a very simple pavilion that would remind of the old industrial buildings that formerly characterized the area, even if it was a matter of a new structure. The project and its realization, to which this book is dedicated, highlights many results which I consider to be particularly significant, such as the fact of demonstrating that it is possible to realize a large building that is completely illuminated by natural light, the construction efficiency and the possibility to reuse (more than 95% of the components of this architecture are recyclable) a metal construction assembled mechanically without the use of cement, the technological expertise of some of the best examples of Italian industry, and the positive collaboration between technical structures in our country.


PRESENTATION / PRESENTAZIONE

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DAL CONCORSO ALLA REALIZZAZIONE: IL VALORE DELLA COOPERAZIONE MASSIMO MARTINELLI*

(*) Sino-Italian Collaboration Program for Environmental Protection Ministry for the Environment, Land and Sea Programma di Collaborazione Italo-Cinese sulla Protezione Ambientale Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

La presenza italiana in Cina e le attività di cooperazione del Ministero dell’Ambiente Italiano nel grande paese asiatico hanno raggiunto, con i progetti realizzati nell’area delle Urban Best Practice al recente World Expo di Shanghai, l’obiettivo finale di un lavoro più che decennale finalizzato allo scambio di conoscenze, di tecnologie e di esperienze nel campo delle bonifiche ambientali, dei trasporti, dell’abitare e, più in generale, della sostenibilità e del risparmio energetico. Spaziando dall’ambito industriale al settore dell’edilizia e dell’architettura, i numerosi programmi di cooperazione sono stati condotti affiancando le autorità e le istituzioni locali nei loro programmi di intervento al fine di rispondere attivamente alla richiesta mondiale di riduzione di emissioni nocive, in particolare di CO2, ritenute, in modo più che fondato, responsabili dell’emergenza climatica e ambientale che caratterizza, in maniera globale, l’inizio di questo terzo millennio. Nella consapevolezza che oltre il 30% del fabbisogno energetico mondiale è impiegato per rispondere alle necessità abitative del pianeta, proprio nell’ambito delle costruzioni si consuma uno dei più straordinari paradossi contemporanei poiché gran parte delle risorse impiegate per contrastare la durezza e le avversità climatiche sono in parte causa, come è noto, di quegli stessi effetti. La Cina che vive sul proprio territorio l’affermarsi e lo scontro di queste contraddizioni, per la sua condizione di paese in profonda trasformazione (ad eccezione di alcuni punti focali come Beijing, Shanghai, Shenzen) ha sentito l’esigenza di dedicare l’intera esposizione universale al tema dell’abitare e in particolare della città e dell’ambiente rappresentato simbolicamente nello slogan “Better city, Better life”. Pertanto oltre i padiglioni nazionali, l’organizzazione del World Expo ha dedicato un’intera area dell’esposizione per divulgare le attività delle diverse realtà urbane in termini di sostenibilità, difesa del territorio, armonizzazione delle necessità abitative e industriali, rispetto delle identità culturali e delle emergenze artistiche. Alle diverse città partecipanti era offerta la possibilità (di cui hanno usufruito anche alcune città italiane come Venezia e Bologna) di essere ospitate all’interno di speciali padiglioni, definiti appunto dall’acronimo UBPA, predisposti direttamente dall’ente organizzatore che si è avvalso, per alcuni di questi, della cooperazione con il Ministero dell’Ambiente Italiano con la volontà di realizzare edifici dimostrativi e simbolici, concepiti quali involucri altamente sostenibili ed ecocompatibili a basso impatto ambientale. Per l’occasione è stato indetto un concorso a inviti vinto ex Aequo dallo studio Moa e da studio Archea. Del progetto di Archea le autorità cinesi avevano particolarmente apprezzato la semplicità costruttiva e l’immagine complessiva, pertanto hanno voluto successivamente affidargli la responsabilità della progettazione di un padiglione semplicissimo che ricordasse nelle volumetrie, seppur di nuova costruzione, le antiche costruzioni industriali che caratterizzavano la precedente destinazione dell’area. Il progetto e la realizzazione, cui è dedicato questo libro, evidenziano molti risultati che ritengo particolarmente significativi come la dimostrazione della possibilità di realizzare un edificio di grandi dimensioni illuminato totalmente dalla luce naturale, l’efficienza costruttiva e la possibilità di riutilizzo (si tratta di un’architettura riciclabile per oltre il 95% dei suoi componenti) di una costruzione metallica assemblata a secco, la capacità tecnologica di alcune eccellenze industriali italiane, la buona messa a punto di un sistema di collaborazione tra strutture tecniche del nostro paese.


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SOFT BOX UN CONTENITORE SOFFICE

STEFANO BERTINO* (*) President of Tensoforma Trading SRL Presidente di Tensoforma Trading SRL

The meeting with the project arranged by Archea Associates for a building that did not flaunt an exaggerated technique but an elegant and sober image, strict in its general appearance, seemed immediately exciting to us not only for its compatibility with the technical characteristics of the Texo system (shortened from Tensoforma for the construction of textile coverings), but mostly because of the experimentation it made within the known system, regarding special solutions for creating architectural casings, to introduce to Shanghai the intrinsic characteristics that 'made in Italy' is universally recognized for: design, research skills, technology, craft and passion. The outer surface denies the idea of the architectural box, transforming the casing into a "soft" whole characterized by a sequence of oblique panels made from aluminum extruded perimeter frame covered in a prestretched fabric with ATEX 3000 membrane made by PD-Interglas Technologies of the Preiss Daimler Glassfibre group. The material, selected based on the characteristics of eco-compatibility requirements, is presented in the form of a glass and silicon coating membrane which provides high tensile strength, translucency and durability. To realize the full surface that has introflections and openings about 810 panels coming from slightly different families of shapes (squares, triangles, trapezoids, rhombi) were made to cover the total area of about 3,070 square meters. The panels are of the facade system. The panels, fastened to an aluminum substructure by expansion joints and a sealing system that ensures the impermeability, were produced at the factory with the help of a special assembly technique made possible by the use of special equipment with hydraulic cylinders that control the precise and constant 'pre-retirement' value of the membrane that assembles the whole in a rigid structural element. Basically it is the fabric that keeps the four sides cohesive. And the fabric and the characteristics of the material create the softness and smoothness of the casing whose task, as sought by the designers, was to vibrate under light, according to a clever game of Lecorbuserian memory. L’incontro con il progetto predisposto da Archea Associati per un edificio che non ostentava esasperati tecnicismi ma elegante e sobrio nell’immagine, rigoroso nell’impostazione generale, ci è sembrato immediatamente stimolante non solo perché compatibile con le caratteristiche tecniche del sistema Texo (brevettato da Tensoforma per la realizzazione di rivestimenti in materiale tessile), ma soprattutto perché induceva nel sistema conosciuto la sperimentazione di soluzioni speciali in grado di far giungere l’involucro architettonico a rappresentare a Shanghai le caratteristiche intrinseche per cui il made in Italy è universalmente riconosciuto: design, capacità di ricerca, tecnologia, mestiere e passione. Il rivestimento esterno nega l’idea della scatola architettonica trasformando l’involucro in un assieme “soft” caratterizzato da una sequenza obliqua di pannelli realizzati da telai perimetrali in estruso di alluminio rivestiti in tessuto preteso con membrana ATEX 3000, di P-D-Interglas Technologies del gruppo Preiss Daimler Glassfibre. Il materiale, selezionato in base alle caratteristiche di eco compatibilità richieste, si presenta sottoforma di una membrana in fibra di vetro e spalmatura in silicone che garantisce grande resistenza alla trazione, traslucenza e durabilità. Per realizzare l’intero rivestimento che presenta introflessioni e aperture, sono stati realizzati circa 810 pannelli appartenenti a famiglie di forme leggermente diverse (quadrati, triangolari, trapezi, rombi) fino a coprire la superficie complessiva di circa 3070 mq. I pannelli, ancorati a una sottostruttura di alluminio con giunti di dilatazione e un sistema di guarnizioni che garantiscono l’impermeabilità del sistema facciata, sono stati realizzati in stabilimento con l’ausilio di una speciale tecnica di montaggio che consente di controllare il valore di pretensione della membrana e il conseguente equilibrio del sistema pannello. È la membrana in fibra di vetro e silicone a rendere morbido e suadente un involucro il cui compito, secondo quanto ricercato dai progettisti, doveva vibrare sotto la luce, secondo un gioco sapiente, di lecorbusierana memoria.


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LIGHT BOX UN INVULUCRO DI LUCE

WANG XINGFANG* (*) Architect, Archea Associati Architetto, Archea Associati

While it is true that the inner shell was designed to make maximum use of natural light and that the Expo was held mainly during the daytime when the building, due to its intrinsic design features, did not require, for the correct performance of the planned activities, any light other than the sun’s (obviously with the exception of specialist exhibitions planned by individual cities), it is equally clear that the building could not forgo a general external lighting that defines its role and image during the night. Culturally, the Chinese are attracted to any form of luminescence or iridescent phenomenon in order to focus, as poetically observed by Zhang Yimou in his famous "Red Lanterns", on the light and in particular on the possibility of proposing intriguing and refined chromaticisms. For these reasons, the architectural shell has a perimeter of RGB LED fixtures (capable of changing color based on planned sets) inserted in the pavement of the outside square in a way that highlights every diagonal intersection of the facade’s structure. The effect of oblique light, even in the planned chromatic change, each time rebuilds the shadows and the protrusions highlighted by the natural light of the sunset, underlining, even at night, the facade's vibrating and concave character. In this way a kind of shifting and changing effect of the housing is achieved for which three colors were selected - red, emerald green and an effective deep cobalt blue, all on white surfaces that reflect the original with remarkable consistency. This is an amazing effect whose underlining European culture recognizes but that in China appears to be absolutely due and necessary, signaling its possible abdication as an inexcusable "forgetfulness" of the project. Se è pur vero che l’involucro interno è stato concepito per utilizzare al massimo la luce naturale e che l’Expo si è svolto prevalentemente negli orari diurni in cui l’edificio, per le sue intrinseche caratteristiche progettuali, non richiedeva, per lo svolgimento corretto delle attività di mobilità prevista, alcun ausilio proveniente da una illuminazione diversa da quella del sole (ovviamente ad eccezione degli allestimenti specialistici previsti dalle singole città), è altrettanto chiaro che l’edificio non poteva rinunciare ad una illuminazione esterna generale che ne definisse il ruolo e l’immagine durante le ore notturne. Culturalmente i cinesi sono attratti da ogni forma di luminescenza o fenomeno iridescente e cangiante per focalizzarsi, come poeticamente osservato da Zhang Yimou nel suo celebre “Lanterne Rosse”, sulla luce ed in modo particolare sulla possibilità di proporne cromatismi ricercati e intriganti. Per tali motivi l’involucro architettonico è stato perimetrato da una punteggiatura di apparecchi a Led RGB (in grado cioè di cambiare colore in base a scenografie programmate) incassati nel pavimento della piazza esterna in modo da sottolineare ogni incrocio diagonale della trama strutturale di facciata. L’effetto di luce radente, pur nel cambiamento cromatico programmato, ricostruisce ogni volta le ombre e le estroflessioni messe in evidenza dalla luce naturale del tramonto sottolineando, anche di notte, il carattere vibratile ed introflesso delle superfici di rivestimento. In tal modo si è ottenuto una sorta di effetto mutevole e cangiante dell’involucro per il quale sono stati selezionati tre colori, il rosso, il verde smeraldo intenso ed un efficace blu cobalto che si riflettono sulle bianche superfici originarie con eccezionale omogeneità. Si tratta di un effetto stupefacente e di sottolineatura che la cultura europea fatica a riconoscere ma che in Cina appare assolutamente doveroso e necessario segnando una sua eventuale rinuncia come una imperdonabile “dimenticanza” del progetto.


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SUSTAINABLE INTERIOR INTERNO SOSTENIBILE LAURA ANDREINI

The empty interior has a marvellous candor, the light softly reflecting in every corner of the building despite its 26 meters in cross section and the lack of significantly large windows (apart from the squared punctuation that makes part of the decorative plant used to dematerialize the wall more than to produce an actual external view). This is a beautiful light because coming from north-facing windows it is thus not able to produce hard shadows and edges. For the same expositive reasons the light exposure on the glass does not produce internal heat and does not require extra energy to fight a totally non-existent greenhouse effect, so as not to need any artificial help to diffuse the light that is reflected by the large and long white surfaces which are the beams that support the roof and shaped so as to act as reflectors that do not need to respond to the initial structure. The roof is therefore the heart of the project and the main character of the interior space with its massive wall structure revealed deliberately from the crossing of longitudinal beams with the transverse lattice appropriately left visible in their essential nakedness. There are three splinters that are developed from a height of 9 meters to the maximum vertical level of the building reaching 16 meters; as tall as a two-story building, longer than the wings of the largest airplane ever built, this sort of light projector defines the space without invading it, occupying the scene without cluttering the space. At the time of design there was no way of knowing how the interior would be decorated, how the exhibition spaces would be distributed and placed, there thus being no mention or suggestion of further measures needed beyond those given by the appearance of an envelope in its huge banal demand for flexibility: a box. Inasmuch as the project starts from action based on the only data available, the box in fact, turned in a place lived as a continuum, with no sharp edges and measurable corners, where the walls more than recalling the idea of a wall are crossed by windows that shape the surfaces that round the borders. The doors are not doors, but passageways, movable parts of the facade. L’interno vuoto è di un candore meraviglioso, la luce si riflette morbidamente in ogni angolo dell’edificio a dispetto dei suoi 26 metri di sezione trasversale e della mancanza di finestre di dimensione significativa (al di là delle punteggiature quadrate che realizzano parte dell’impianto decorativo utilizzato per smaterializzare la parete più che produrre una reale visuale esterna). Si tratta di una luce bellissima perché proveniente da superfici vetrate esposte a nord e quindi non in grado di produrre ombre rigide e taglienti. Per le stesse ragioni di esposizione l’irraggiamento sui vetri non produce calore interno e non richiede un surplus di energia per combattere un effetto serra totalmente inesistente, così come non serve nessun ausilio artificiale per diffondere la luce che viene riflessa dalle ampie e lunghissime superfici bianche che rivestono le travi di sostegno della copertura sagomate più per funzionare da riflettori che non per rispondere alla loro prima esigenza strutturale. Il tetto è pertanto il cuore del progetto e il protagonista dello spazio interno con la sua poderosa struttura sospesa svelata volutamente dall’incrocio delle travi longitudinali con le reticolari trasversali opportunamente lasciate visibili nella loro essenziale nudità. Si tratta di tre schegge che dall’altezza di 9 metri si sviluppano fino alla massima quota verticale dell’edificio che raggiunge i 16 metri; alte come un edificio di due piani, più lunghe delle ali del più grande aeroplano mai costruito, questa sorta di convogliatori di luce disegnano lo spazio senza invaderlo, occupano la scena senza ingombrarla. Al momento della progettazione non era dato di sapere in alcun modo come sarebbero stati realizzati gli allestimenti interni, come sarebbero stati distribuiti e collocati gli spazi espositivi, pertanto mancava qualsiasi riferimento o suggestione ulteriore se non le misure di un involucro dall’apparenza banale nella sua smisurata richiesta di flessibilità: una scatola. Per tanto il progetto parte dall’assunto di intervenire sull’unico dato disponibile, la scatola appunto, trasformanta in un luogo vissuto come un continuum, privo di spigoli e di angoli di misurazione, dove le pareti più che ricordare l’idea del muro sono attraversate da finestre che ne plasmano la superficie arrotondandone i bordi. Le porte non sono porte ma varchi, porzioni mobili della facciata.


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ENGINEERING AND CONSTRUCTION / INGEGNERIA E COSTRUZIONE

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1. DOUBLE INTER LOCK RHINZINK PANEL 2. CORRUGATED STEEL SHEET 3. INSULATION 4. WATERPROOF MEMBRANE 5. DRIPING BOARD FOR DRAINING 6. SINGLE SIDE HINGED OPENABLE WINDOW 7. GYPSUM BOARD 8. STEEL PURLIN 9. PRESSURE STEEL PANEL 10. INSULATION 11. CORRUGATED STEEL SHEET 12. WATERPROOF MEMBRANE 13. DOUBLE LOCK STANDING SEAM ZINC PANEL 14. WHITE GYPSUM BOARD 15. HALOGEN LAMP 16. LIGHT STEEL STRUCTURE 17. STEEL STRUCTURE 18. WOODEN STRUCTURE (FIRE PROTECTION PAINT)

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1. PANNELLO RHEINZINK A AGGRAFFATURA DOPPIA 2. LAMIERA GRECATA 3. ISOLAMENTO 4. MEMBRANA IMPERMEABILIZZANTE 5. SCOSSALINA A GOCCIOLATOIO 6. INFISSO APRIBILE CON CERNIERA 7. CARTONGESSO 8. PROFILO A C IN ACCIAIO 9. LAMIERA IN ACCIAIO 10. ISOLAMENTO 11. LAMIERA GRECATA 12. MEMBRANA IMPERMEABILIZZANTE 13. PANNELLO IN ZINCO A AGGRAFFATURA DOPPIA 14. CARTONGESSO BIANCO 15. LAMPADA ALOGENA 16. STRUTTURA SECONDARIA IN ACCIAIO 17. STRUTTURA IN ACCIAIO 18. STRUTTURA IN LEGNO (VERNICE ANTINCENDIO)

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SKYLIGHT CONSTRUCTION DETAIL DETTAGLIO COSTRUTTIVO DEL LUCERNARIO

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1. PAINTED ALUMINIUM BOARD 2. RIVET 3. L-PROFILE STEEL 4. STEEL STRUCTURE SPACING DISTANCE 1500MM 5. SEALANT 6. GALVANIZATION STEEL TUBE 100x100x4MM 7. SELF-TAPPING SCREW 8. C-PROFILE STEEL 9. PURLIN PALLET 10. L-PROFILE STEELNESS STEEL 11. L-PROFILE STEEL 4MM 12. JOINT SCREW 13. INSULATION PANEL 75MM 1. LAMIERA IN ALLUMINIO VERNICIATO 2. RIVETTO 3. PROFILATO A L IN ACCIAIO 4. STRUTTURA IN ACCIAIO INTERASSE 1500MM 5. GUARNIZIONE 6. TUBOLARE IN ACCIAIO ZINCATO 100x100x4MM 7. VITI AUTOFILETTANTI 8. PROFILATO A L IN ACCIAIO 4MM 9. ARCARECCIO 10. PROFILATO A L IN ACCIAIO INOSSIDABILE 11. PROFILATO A L IN ACCIAIO 4MM 12. BULLONATURA 13. PANNELLO ISOLANTE 75MM

UPPER RIDDLE DETAIL DETTAGLIO CORDOLO SUPERIORE

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CONSTRUCTION MANAGEMENT FEDERICO ZAGGIA*

AGOSTO

LUGLIO

GIUGNO

MAGGIO

APRILE

The initial site work started in April of 2009 with a request for a particularly ambitious completion expected by the end of that year. Considering the time, the coordination of activities on site was essential to ensure compliance with the delivery of the building. The worksite supervision team was formed by the architects of Studio Archea and engineers of Favero & Milan, and has seen the involvement of Italian and Chinese technicians belonging to the same studios in order to control the entire site operations and maintain direct and daily relationships with the construction company as well as with the many suppliers identified in the vast site. This control has ensured that the material was on site at the time of installation and provided that the necessary conditions for assembly were respected. In the first 3 months the steel carrying structure was achieved. Though all the beams are latticed, the various segments were prepared in the factory and then transported to the site, reducing the connections to those only with the columns. The main structure was completed in late June 2009. Since then, the worksite has been able to continue working with the 4 parallel works for the facades, roof, systems and interior finishes. Regarding the facade system, being a non-conventional system, the necessary choice was for on site panel production. This meant that the support structures assembled on site would comply with the minimum tolerances available (2-3 mm per frame). During the construction there have been several geometric controls of the secondary support structure, while the front fabric panels were and their frames were prepared in Italy and transported to the site, reducing on site operations to only the connection between the various elements, in this way obtaining a result of high precision and a fast installation (lasting only 2 months for the 3,000 square meters of facade, using 2 teams of 4 workers) and the possibility to dismantle the building at the conclusion of the event, since all the links among the elements were created by bolts and screws, without glue or welding. At the same time as the facade installation the skylights and opaque parts of the roof were installed, while inside we proceeded with the first systems plant and the subsequent limited panel finishing in plasterboard and prefabricated plaster fiber for the window framing.

FACADE SECONDARY STRUCTURE STRUTTURA SECONDARIA PER FACCIATA MECHANICAL AND ELICTRICAL SYSTEMS IMPIANTI ELETTRICI E MECCANICI ROOF / STRUCTURE AND CLADDING COPERTURA / STRUTTURA E CHIUSURA

AUGUST

JULY

JUNE

MAY

APRIL

STRUCTURE STRUTTURA


DIARIO DI CANTIERE / SITE DIARY 107

GESTIONE DEL CANTIERE FEDERICO ZAGGIA*

DICEMBRE DECEMBER

GENNAIO 2010

NOVEMBRE

OTTOBRE

SETTEMBRE

NOVEMBER

I primi lavori in cantiere sono iniziati ad aprile del 2009 con una richiesta di completamento particolarmente ambiziosa prevista per la fine dello stesso anno. Visti i tempi, la coordinazione delle attività in cantiere è stata fondamentale per garantire il rispetto della consegna dell’edificio. Il team di supervisione di cantiere formato dagli architetti dello Studio Archea e gli ingegneri di Favero&Milan ha visto impegnati tecnici sia di origine italiana che cinese appartenenti agli stessi studi in modo da controllare le intere operazioni di cantiere e mantenere rapporti diretti e quotidiani sia con l’impresa costruttrice sia con i numerosi fornitori nella stragrande maggioranza individuati in loco. Tale controllo ha garantito che il materiale fosse in cantiere al momento della sua prevista installazione e che le condizioni necessarie per il montaggio fossero rispettate. Nei primi 3 mesi è stata realizzata la struttura portante in acciaio. Benché tutte le travature siano reticolari, i vari conci sono stati preparati in officina e quindi trasportati in sito, riducendo i collegamenti al solo attacco con le colonne. La struttura principale è stata completata a fine giugno 2009. Da quel momento il cantiere ha potuto proseguire con le 4 lavorazioni parallele per facciata, copertura, impianti e finiture interne. Per quanto concerne il sistema di facciata, essendo un sistema non convenzionale, la scelta obbligata è stata per una produzione dei pannelli in stabilimento. Ciò imponeva che le strutture di supporto montate in cantiere rispettassero le minime tolleranze a disposizione (2-3 mm per ogni singolo telaio). Durante il cantiere sono stati effettuati diversi controlli geometrici sulla struttura secondaria di supporto, mentre i pannelli di facciata in tessuto e i relativi telai venivano preparati in Italia e successivamente trasportati in sito, riducendo le operazioni di cantiere alla sola connessione tra i vari elementi, per questa via si è ottenuto un risultato di alta precisione e un’installazione veloce (durata solo 2 mesi per i 3000 mq di facciata, utilizzando 2 squadre di 4 operai) e la possibilità di smontare l’edificio alla conclusione della manifestazione, essendo tutti i collegamenti tra gli elementi realizzati tramite bullonatura e viti, senza incollaggi o saldature. Contemporaneamente all’installazione della facciata, si è proceduto all’installazione dei lucernari e delle parti opache del tetto, mentre all’interno si è proceduto con l’impiantistica prima e alle successive finiture limitate a pannelli in carton gesso e invasi prefabbricati in fibrogesso per le finestrature.

(*) Project manager, Favero & Milan Ingegneria Project manager, Favero & Milan Ingegneria

INTERNAL DECORATION FINITURE INTERNE FACADE FABRIC PANEL INSTALLATION MONTAGGIO DEI PANELLI IN TESSUTO DI FACCIATA

JANUARY 2010

OCTOBER

SEPTEMBER

FACADE INSULATION FOR WATERPROOFING ISOLAMENTO E IMPERMEABILIZZAZIONE DI FACCIATA


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>04.02.2009

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>05.22.2009

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>06.04.2009

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>04.29.2009

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>06.11.2009

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SITE DIARY / DIARIO DI CANTIERE

>05.06.2009 01. PREPARATION OF BUILDING SITE 02. REINFORCEMENT OF FOUNDATION PLINTHS 03. FOUNDATION PLINTHS AND PILLAR BASES IN REINFORCED CONCRETE 04. 05. ASSEMBLY OF RECTANGULAR-SECTION STEEL PILLARS 06. 07. INSTALLATION OF LONGITUDINAL RETICULAR BEAMS 08. INSTALLATION OF TRANSVERSAL RETICULAR BEAMS 09. COMPLETION OF THE MAIN STRUCTURE 10. WELDING OF PRE-ASSEMBLED LATTICEWORK 11. LATTICE STRUCTURE OF THE SHED ROOFS

>06.16.2009

03

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>05.13.2009

04

>05.27.2009

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01. ALLESTIMENTO DEL CANTIERE 02. ARMATURA DEI PLINTI DI FONDAZIONE 03. PLINTI DI FONDAZIONE E BASI DEI PILASTRI IN C.A. 04. 05. MONTAGGIO DEI PILASTRI IN ACCIAIO A SEZIONE RETTANGOLARE 06. 07. INSTALLAZIONE DELLE TRAVI RETICOLARI LONGITUDINALI 08. INSTALLAZIONE DELLE TRAVI RETICOLARI TRASVERSALI 09. COMPLETAMENTO DELLA STRUTTURA PRINCIPALE 10. SALDATURA DEI TRALICCI PREASSEMBLATI 11. STRUTTURA A TRALICCIO DEGLI SHED DI COPERTURA

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PROJECT CREDITS CREDITI DI PROGETTO

MAIN SUPPLIERS PRINCIPALI AZIENDE FORNITRICI

UBPA B3-2 PAVILION

BEIJING JISHI SKYLIGHTS / LUCERNARI IGUZZINI LIGHTING SYSTEM / IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE KNAUF ROOF CONCRETE PANELS / PANNELLI DI COPERTURA IN CEMENTO LIAONING SHENWEI JIDIAN SCIENCE AND TECHNOLOGY DOORS / PORTE RHEINZINK ROOF PANELS / PANNELLI DI COPERTURA SHANGHAI ANYE INSULATION / ISOLAMENTO SHANGHAI SHENGTONG STEEL STRUCTURE / STRUTTURA IN ACCIAIO TENSOFORMA TRADING TEXTILE FACADE PANELS / PANNELLI IN TESSUTO DELLA FACCIATA ZHEJIANG ZHONGLI HOLDINGS GROUP WINDOW GLASS / VETRI DELLE FINESTRE

LOCATION / LUOGO SHANGHAI, CHINA PROGRAM / PROGRAMMA EXHIBITION PAVILION / PADIGLIONE ESPOSITIVO COST / COSTO 26.330.000 RMB PLOT AREA / SUPERFICIE LOTTO 3,000 M2 BUILT AREA / SUPERFICIE COSTRUITA 2,200 M2 TOTAL VOLUME / VOLUME COMPLESSIVO 30,000 M3 CHRONOLOGY / CRONOLOGIA 2007 - DESIGN / PROGETTAZIONE 2009 - CONSTRUCTION / REALIZZAZIONE CLIENT / COMMITTENTE WORLD EXPO SHANGHAI 2010 HOLDING COMPANY FUNDED BY / FINANZIATO DA WORLD EXPO SHANGHAI 2010 HOLDING COMPANY WITH THE SUPPORT OF / CON IL CONTRIBUTO DI ITALIAN MINISTRY FOR THE ENVIRONMENT, LAND AND SEA / MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE ARCHITECTURAL DESIGN / PROGETTO ARCHITETTONICO ARCHEA ASSOCIATI LAURA ANDREINI, MARCO CASAMONTI, SILVIA FABI, GIOVANNI POLAZZI HAVE COLLABORATED / HANNO COLLABORATO MIRTA CIARI, ANDREA DESTRO, LI GUOJIN, EUGENIA MURIALDO, STEFANO TRONCI, FENG XIANCHENG, WANG XINGFANG, MARCO ZUTTIONI DETAILED DESIGN / PROGETTO ESECUTIVO ARCHITECTURE DESIGN & RESEARCH INSTITUTE OF TONGJI UNIVERSITY ENGINEERING AND PROJECT MANAGEMENT INGEGNERIZZAZIONE E PROJECT MANAGEMENT FAVERO & MILAN INGEGNERIA SANDRO FAVERO, FEDERICO ZAGGIA, ALBERTO BERNO GENERAL CONTRACTOR / IMPRESA SHANGHAI CONSTRUCTION GROUP

A SPECIAL THANKS TO / UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A CORRADO CLINI WE WOULD ALSO LIKE TO THANK / SI RINGRAZIANO INOLTRE MARIA PIA ANCORA, MASSIMO MARTINELLI, SUN LIANSHENG, DING YANAN


APPENDICES / APPARATI 119

BIOGRAPHIES

BIOGRAFIE

ARCHEA ASSOCIATI Laura Andreini (Florence, 1964), Marco Casamonti (Florence, 1965), Giovanni Polazzi (Florence, 1959), founded Studio Archea in 1988. Silvia Fabi (Zurich, 1970) joined the firm in 1999. The interests and research activities of the firm range from landscape design to town planning, from architecture to design, and even if the priority is architecture, the projects vary from graphic design to publishing or the creation of events within the context of the contemporary disciplinary debate. Moreover, Marco Casamonti has since 1997 been chief editor of the international architecture magazine “Area” and co-editor with Paolo Portoghesi of the magazine “Materia” since 1999; as of that year he has also been the editorial and scientific director of the architecture department of Motta Architettura, which is part of the Sole 24 ORE group. Studio Archea has participated in many important national and international architecture competitions and consultations, obtaining numerous recognitions and prizes. In the field of industrial design the firm has registered several patents for the design of products and elements in the field of lighting technology and building materials, such as the ideation of recomposed earthenware, developed and realized by two leading companies in the sector of components for architecture. This activity is the result of a close cooperation with the building industry, aimed at concretizing a real and efficient synergy between design and manufacturing culture, that has made it possible for the firm to conduct experimentation and research on the use of materials. Today about eighty persons are employed by the six branches of the firm, in Florence, Rome, Genoa, Milan, Beijing and Dubai, including architects, designers, graphic designers, from different areas and universities of the world.

ARCHEA ASSOCIATI Laura Andreini (Firenze, 1964), Marco Casamonti (Firenze, 1965), Giovanni Polazzi (Firenze, 1959), fondano nel 1988 lo studio Archea a cui si associa dal 1999 Silvia Fabi (Zurigo, 1970). Gli interessi e le attività di ricerca dello studio muovono dal paesaggio alla città, dall’edificio al design e pur essendo prioritariamente incentrate sull’architettura, i progetti spaziano dalla grafica all’editoria o alla creazione di eventi nell’ambito del dibattito disciplinare contemporaneo. Inoltre Marco Casamonti dal 1997 è direttore responsabile della rivista internazionale di architettura “Area”, dal 1999 è co-direttore con Paolo Portoghesi della rivista “Materia” e, sempre dallo stesso anno, è direttore editoriale e scientifico del settore architettura della Motta Architettura del gruppo Il Sole 24 ORE. Lo studio Archea ha partecipato a molti tra i più importanti concorsi e consultazioni nazionali e internazionali di architettura ottenendo numerosi riconoscimenti e premi. Nell’ambito dell’industrial design lo studio ha realizzato alcuni brevetti collegati alla progettazione di prodotti ed elementi in ambito illuminotecnico e dei materiali da costruzione quale l’ideazione del cotto ricomposto sviluppato e realizzato da due aziende leader nel settore dei componenti per l’architettura. Tale attività segue una intensa collaborazione con il mondo dell’industria delle costruzioni al fine di concretizzare una reale e fattiva sinergia tra cultura del progetto e cultura della produzione in grado di permettere allo studio di compiere un lavoro di sperimentazione e ricerca a partire dall’uso dei materiali. Attualmente nelle sei sedi, Firenze, Roma, Genova, Milano, Pechino e Dubai, lavorano circa ottanta persone tra architetti, designer, grafici, provenienti da diverse zone e università del mondo.

FAVERO & MILAN INGEGNERIA In 1982 Sandro Favero and Maurizio Milan founded an associated engineering firm which has grown to the point of becoming, in a few years, an avant-garde consulting firm with branches in Germany, Russia, China, Libya and Romania. Favero & Milan Engineering has so far contributed to the realization of about 1000 projects, many of them highly complex, of small, medium and large scale, respecting the pre-established time frames and budgets, always to the satisfaction of the customer. Favero & Milan Engineering specializes in multidisciplinary and global civil and infrastructural engineering plans, from the phases of analysis and ideation, with the preparation of preliminary, definitive and executive plans and construction drawings, to the economic valuation of the project, the control and management of the actual construction and the delivery of the finished work to the final user. It may subsequently take care of the maintenance program. The expertise of Favero & Milan Engineering comprises: airports, bridges, roads and motorways; public buildings, school and university buildings; hotels, hospital and scientific complexes, offices and corporate headquarters; residential buildings; retail and logistics; tunnels and underground works; sport and leisure; vertical development buildings; waterfront developments; multifunctional buildings. Particularly attentive to the world of research, we use the latest materials and the most avant-garde technologies. Favero & Milan Engineering Spa is certified according to the UNI EN ISO 9001 standard by Det Norske Veritas, an institution recognized by SINCERT.

FAVERO & MILAN INGEGNERIA Nel 1982, Sandro Favero e Maurizio Milan hanno fondato uno studio associato di ingegneria che è cresciuto fino a divenire in breve tempo una società di consulenza all’avanguardia, con sedi in Germania, Russia, Cina, Libia e Romania. Fino ad oggi Favero & Milan Ingegneria ha partecipato alla realizzazione di circa 1000 progetti, spesso particolarmente complessi, di piccole, medie e grandi dimensioni, rispettando i tempi e gli impegni economici prestabiliti, sempre con soddisfazione del committente. Favero & Milan Ingegneria svolge principalmente attività di progettazione multidisciplinare e globale di ingegneria civile ed infrastrutturale dalle fasi di analisi ed ideazione, con la redazione dei progetti preliminare, definitivo, esecutivo e costruttivo, alle valutazioni economiche d'intervento, al controllo e management di realizzazione, fino alla consegna dell'opera compiuta all'utente finale, e successivamente può gestire il programma di manutenzione. L’expertise di Favero & Milan Ingegneria comprende: aeroporti; ponti, strade e autostrade; edifici pubblici; edifici scolastici e universitari; hotel; complessi ospedalieri e scientifici; uffici e sedi corporative; edifici residenziali; retail e logistica; tunnel e opere sotterranee; sport e tempo libero; edifici a sviluppo verticale; sviluppo di waterfront; edifici multifunzionali. Particolarmente attenti al mondo della ricerca, utilizziamo i materiali più nuovi, le tecniche costruttive più avanzate e le tecnologie più all'avanguardia. Favero & Milan Ingegneria Spa è certificate secondo la norma UNI EN ISO 9001 da det Norske Veritas, ente riconosciuto da SINCERT.


THIS VOLUME WAS PRINTED IN DECEMBER 2010 BY FORMA EDIZIONI QUESTO VOLUME È STATO STAMPATO NEL MESE DI DICEMBRE 2010 DA FORMA EDIZIONI




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