PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1
Capacity SUD Linea A.2 - PROGETTARE
Europa 2020: strategie e opportunità per l'Area Vasta Brindisina Palazzo Guerrieri, Brindisi - 16 maggio 2013
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1
Capacity SUD PUGLIA
Linea A.2 – PROGETTARE Miglioramento dei programmi, dei progetti e della performance
LABORATORIO “Europa 2020: strategie e opportunità per l’Area Vasta Brindisina” Palazzo Guerrieri, Via Guerrieri n.7, 72100 Brindisi 16 maggio 2013 - ore 9.00 – 17.30 Raffaele Colaizzo
La Strategia Europa 2020: la nuova regolamentazione delle politiche di coesione. Gli elementi fondamentali della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali. Territorio e integrazione nei nuovi regolamenti. Lo stato di definizione della nuova programmazione in Italia: il position paper della Commissione, il documento “Metodi e Obiettivi” (documento Barca), le prime linee dell’Accordo di Partenariato. La discussione facilitata Le strategie di sviluppo: quali opportunità per l’Area Vasta Brindisina?
L’Area Vasta Brindisina, in collaborazione con FormezPA, ha organizzato, nell’ambito del PON GAS “Capacity SUD” e della linea “Progettare”, un Laboratorio con l’obiettivo di presentare il nuovo scenario della Programmazione 2014 – 2020, attivando una riflessione condivisa con gli attori coinvolti, utile per delineare le linee strategiche di progetti di qualità. La metodologia di lavoro della discussione, fondata sul coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti e sulla visualizzazione di tutti i contributi, ha raccolto, selezionato ed omogeneizzato i diversi contenuti espressi dai partecipanti. Questo report ricostruisce in sintesi, sullo sfondo dell’affresco della nuova Programmazione, i discorsi e le affermazioni condivise, per un possibile cammino comune verso un risultato operativo.
Il progetto Capacity SUD, finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Azioni di Sistema" (PON GAS), ha la finalità di migliorare la capacità istituzionale delle amministrazioni delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza supportandole nella programmazione di interventi che rispondano alle loro esigenze prioritarie e nel rafforzamento delle competenze necessarie per la loro efficace attuazione. La Capacità Istituzionale, Asse del Programma, oltre a fornire un supporto strategicoper una gestione maggiormente efficiente dei Programmi Operativi, assume un rilievo fondamentale in prospettiva della programmazione comunitaria nel quadro di Europa 2020. La Linea A.2 di Capacity SUD, denominata PROGETTARE, propone attività di sviluppo delle capacità delle persone impegnate nelle Amministrazioni a progettare strategie della futura programmazione, interventi su politiche e servizi pubblici, azioni di miglioramento organizzativo e gestionale del ciclo delle politiche. http://www.youtube.com/watch?v=Bn-eb81H01A&list=PLd5bJJul8c5qRTJtZ0iT4cBfF6pl98bUb&index=1
1. Raffaele Colaizzo, Europa 2020: strategie e opportunità per l'Area Vasta Brindisina 1. Obiettivi del Seminario
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2. Europa 2020 e politiche del QSC
Discutere “cosa si può fare” con gli strumenti della nuova programmazione 2014-2020, in particolare a livello territoriale
Le priorità di Europa 2020 Crescita intelligente: migliorare le prestazioni dell'UE nei campi dell'istruzione, della ricerca e innovazione, della società digitale Crescita sostenibile: creare un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e competitiva, attraverso la riduzione delle emissioni, lo sviluppo di nuove tecnologie e metodi di produzione, etc.
Fare il punto della situazione sulla preparazione dei programmi 2014-2020, evidenziando i nodi maggiormente critici
Crescita solidale: costruire un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale, anche attraverso l'investimento in competenze e formazione, la modernizzazione dei mercati del lavoro e i sistemi previdenziali
3. Gli obiettivi di Europa 2020 Occupazione
Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra 20 e 64 anni)
R&S / innovazione
Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo ed innovazione al 3% del PIL dell'UE (pubblico e privato insieme)
Cambiamenti climatici /energia
(i) Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990; (ii) 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili; (iii) Aumento del 20% dell'efficienza energetica.
Istruzione
(i) Riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del 10%; (ii) Aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria
Povertà / emarginazione
Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno
Approccio comune per la coesione e lo sviluppo Le politiche per la coesione (basate su FESR, FSE e FC), lo sviluppo rurale (FEASR) e la politica marittima e della pesca (FEAMP) condividono un Quadro Strategico Comune orientato ai risultati, alla verifica dei progressi e all'armonizzazione delle disposizioni di esecuzione e degli obblighi in materia di controllo.
5. Il bilancio pluriennale 2014-2020 (in corso di negoziato)
Approccio comune dei fondi
Concentrazione tematica
Le politiche per la coesione (FESR, FSE e FC), lo sviluppo rurale (FEASR) e il settore marittimo e della pesca (FEAMP) sono integrate in un Quadro Strategico Comune orientato ai risultati, alla verifica dei progressi e all'armonizzazione delle regole.
Le priorità del Quadro Strategico Comune 2014 – 2020 sono concentrate su undici obiettivi tematici, connessi con la Strategia di Europa 2020 ed orientati alla crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva
Approccio territoriale rafforzato
Condizionalità La proposta di Regolamento richiede a Stati Membri e Regioni di soddisfare delle condizionalità ex ante (requisiti) per poter accedere ai fondi ed assegna ai Programmi una riserva di efficienza e di efficacia in base a delle condizionalità ex post.
Quattro novità per il 2020
Molti dei frammenti del seminario di Raffaele Colaizzo sono disponibili online agli indirizzi dei QRCode
Europa 2020 e politiche del QSC
Le nuove politiche di coesione propongono un rafforzato approccio territoriale, da promuovere attraverso l'estensione dello Sviluppo Locale Partecipativo, il ricorso ad Investimenti Territoriali Integrati, la conferma dello sviluppo urbano
http://www.flickr.com/photos/a2progettare/8947096288/in/set-72157633788536024
Il bilancio pluriennale 2014-2020
4. Quattro “novità” per il 2014-2020
http://www.flickr.com/photos/a2progettare/8947416807/in/set-72157633788536024
7. Quadro della programmazione 2014-2020
6.La struttura della proposta di Regolamento Recante Disposizioni Comuni (RRDC)
Disposizioni Comuni (Parte II RRDC)
Disposizioni specifiche su FESR, FSE e FC (Parte III RRDC)
Contiene le disposizioni comuni che si applicano a tutti gli strumenti strutturali compresi nel QSC. Si riferisce a FESR, FSE, FC, FEASR e FEAMP (Fondi del QSC). Identifica i principi generali del sostegno, gli elementi comuni di pianificazione e programmazione strategica (tra cui un elenco di obiettivi tematici comuni basato sulla strategia Europa 2020) e disposizioni sul QSC a livello di Unione e sui contratti di partenariato da concludere con ciascuno Stato membro.
Livello UE
PACCHETTO LEGISLATIVO UE (Regolamenti e QSC) FESR, FSE, FC, FEASR, FEAMP
Livello Nazionale
ACCORDO DI PARTENARIATO FESR, FSE, FC, FEASR, FEAMP Programmi Operativi FESR
La parte II contiene disposizioni specifiche relative al FESR, al FSE e al FC. Esse riguardano la missione e gli obiettivi della politica di coesione, il quadro finanziario, le modalità di programmazione e rendicontazione, i grandi progetti e i piani d'azione comuni. La parte II stabilisce i requisiti dei sistemi di gestione e di controllo nell'ambito della politica di coesione ed elabora le modalità di controllo e gestione finanziaria.
Programmi Operativi FSE
Livello Nazionale o Regionale
Programmi Operativi FC Programmi Operativi Plurifondo (FESR, FSE, FC)
9. Obiettivi tematici (art. 9 RRDC)
8. I documenti chiave Quadro Strategico Comune (artt. 10-12 RRDC)
Definisce gli elementi per una direzione strategica chiara del processo di programmazione e per il coordinamento settoriale e territoriale degli interventi dell'Unione nel quadro dei Fondi del QSC e delle altre politiche, in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020.
Accordo di partenariato (artt. 13–15 RRDC)
Trasferisce le disposizioni del QSC nel contesto nazionale e stabilisce gli impegni per raggiungere gli obiettivi dell'Unione attraverso la programmazione dei Fondi del QSC. Viene preparato dallo Stato Membro con la partecipazione dei partner in base al sistema della governance a più livelli
Programma (artt. 23–27 RRDC)
Definisce le priorità, gli obiettivi specifici e le dotazioni finanziarie dei Fondi del QSC e il corrispondente cofinanziamento nazionale. Comprende le modalità per garantire l'attuazione coordinata dei Fondi del QSC
① Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione ② Migliorare l'accesso alle TIC, nonché il loro impiego e qualità ③ Promuovere la competitività delle PMI, l'agricoltura (FEASR) e la pesca e acquacoltura (FEAMP) ④ Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
I regolamenti dei singoli fondi identificano priorità collegate agli OT
Obiettivi Tematici
I documenti chiave La struttura della proposta
Programmi di SR FEASR
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⑨ Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi ⑩ Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse ⑪ Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori
Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente
10. Obiettivi e copertura territoriale dei fondi Obiettivi (art. 81 RRDC)
11. La mappa delle regioni 2014-2020
Copertura territoriale (art. 82 RRDC)
PIL/pro capite*
< 75% della media UE
75-90 %
> 90%
*indice EU27=100
Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione negli Stati membri e nelle regioni, con il sostegno di tutti i Fondi Cooperazione territoriale europea, con il sostegno del FESR.
Regioni meno sviluppate, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media del PIL dell'UE a 27 Regioni in transizione, il cui PIL pro capite è compreso tra il 75% e il 90% della media del PIL dell'UE a 27
Tre categorie di regioni Regioni meno sviluppate Regioni in transizione
Regioni più sviluppate, il cui PIL pro capite è superiore al 90% della media del PIL dell'UE a 27.
Regioni più sviluppate
Canarie
Madeira
Guyana Riunione Guadalupa/ Martinica Azzorre Malta
© EuroGeographics Association for the administrative boundaries
12.Concentrazione tematica FESR (art. 4 della Proposta di Regolamento FESR)
RS e RiT: almeno 80% RmS: almeno 50%
RS e RiT: almeno 20% RmS: almeno 6%
13. Concentrazione tematica FSE (art. 4 della Proposta di Regolamento FSE)
SM: almeno 20%
1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
1.
Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
2. Tecnologie Informazione e Comunicazione
2.
Tecnologie Informazione e Comunicazione
3. Competitività
3.
Competitività
4. Economia a basse emissioni di carbonio
4.
Economia a basse emissioni di carbonio
5. Adattamento al cambiamento climatico
5.
Adattamento al cambiamento climatico
6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse
6.
Ambiente ed uso efficiente delle risorse
7. Sistemi di trasporto sostenibile
7.
Sistemi di trasporto sostenibile
8. Occupazione e lavoro
8. Occupazione e lavoro
9. Inclusione sociale
9.
10. Competenze, istruzione, apprendimento
10. Competenze, istruzione, apprendimento
11. Capacità istituzionale
11. Capacità istituzionale
Laconcentrazione tematica
Due aspetti innovativi
http://www.flickr.com/photos/a2progettare/8946757421/in/set-72157633788536024
Inclusione sociale e lotta alla povertà
RS: almeno 80% RiT: almeno 70% RmS: almeno 60%
Concentrazione su 4 priorità
15. Il Quadro Strategico Comune
14.Priorità tematiche FSE Occupazione e mobilità professionale
Accesso all'occupazione Integrazione NEET
Istruzione, competenze, formazione
Inclusione attiva
Inclusione sociale e lotta alla povertà
Integrazione delle comunità emarginate
Spirito imprenditoriale e creazione di impresa
Lotta contro la discriminazione
Uguaglianza e conciliazione
Accesso a servizi sociali e cure sanitarie
Adattamento lavoratori, imprese e imprenditori
Economia sociale e imprese sociali
Invecchiamento attivo e in buona salute
Strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività
Modernizzazione e rafforzamento istituzioni del mercato del lavoro
Capacità Istituzionale
Accesso alla formazione permanente
Il QSC stabilisce i principali settori di intervento, definisce i mezzi per garantire la coerenza con le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione, i meccanismi di coordinamento tra i Fondi del QSC e con altre politiche e altri strumenti pertinenti dell'Unione, i principi orizzontali e gli obiettivi strategici trasversali, le modalità per affrontare le sfide territoriali cui rispondere, azioni indicative di elevato valore aggiunto europeo e i principi corrispondenti per la loro realizzazione e le priorità
Capacità del partenariato
Obiettivi tematici
Rispetto al totale dello stanziamento di FESR e FSE, la quota FSE sarà pari al 25% nelle regioni meno sviluppate, al 40% nelle regioni di transizione e al 52% nelle regioni più sviluppate
16. Contenuti dell’Accordo di Partenariato (a)
Modalità per garantire l'allineamento con la strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (analisi delle disparità e delle esigenze di sviluppo, sintesi valutazioni ex ante, obiettivi strategici, principi orizzontali, elenco dei PO)
(b)
Approccio integrato allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi del QSC, che stabilisce i meccanismi di coordinamento a livello nazionale e regionale nonché le modalità dell'approccio integrato per lo sviluppo territoriale
(c)
Approccio integrato per rispondere ai bisogni specifici delle aree geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi di destinatari a più alto rischio di discriminazione o esclusione
(d)
Modalità per garantire un'esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi, l'adempimento delle condizionalità ex ante, la verifica dell'addizionalità, le azioni intraprese per associare il partenariato
(e)
Modalità per garantire l'attuazione efficiente dei Fondi del QSC, tra cui valutazioni sulle azioni necessarie di capacity building, riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari, modalità per lo scambio di dati
Quadro Strategico Comune Obiettivi fondamentali (quantificati) dei Fondi Azioni fondamentali di ciascun Fondo Specificità territoriali delle Azioni
Capacità istituzionale ed efficacia di AA.PP. e servizi pubblici
Abbandono scolastico precoce, uguaglianza accesso all'istruzione Qualità, efficacia e apertura dell'istruzione superiore
(Allegato I RRDC e Atto Delegato)
Principi generali di attuazione Complementarità e coordinamento
17. Contenuti dei Programmi Operativi (a)
Strategia per il contributo del programma operativo al raggiungimento della strategia complessiva dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
(b)
Per ciascun asse prioritario: obiettivi, indicatori, azioni, gruppi di destinatari e territori specifici, azioni da realizzare, categorie di intervento
(c)
Approccio integrato allo sviluppo territoriale definito nel CdP, con l'identificazione dei meccanismi di coordinamento, delle strategie territoriali, delle azioni interregionali
(d)
Approccio integrato definito nel CdP per rispondere alle esigenze specifiche delle zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio
(e)
Modalità per garantire un'esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi, l'adempimento delle condizionalità ex ante, le azioni intraprese per associare i partner
(f)
Modalità per garantire l'esecuzione efficiente dei Fondi, tra cui l'impiego dell'assistenza tecnica, le azioni su capacity building e oneri amministrativi, l'elenco dei grandi progetti
(g)
Piano di finanziamento
(h)
Disposizioni di attuazione
18. Due aspetti innovativi del RRDC
19. Risorse finanziarie (art. 84 RRDC)
Programmi Operativi (art. 87 – 88)
Un Programma Operativo può essere cofinanziato da FESR e FSE. I singoli Assi sono monofondo ma vale una clausola di flessibilità del 5% dell'importo dell'Asse
Piano d'Azione Comune (artt. 93 98)
Un piano d'azione comune è un intervento definito in relazione alle realizzazioni e ai risultati che conseguirà. Comprende un gruppo di progetti, escluse le infrastrutture, realizzati sotto la responsabilità del beneficiario, nell'ambito di uno o più PO. Le realizzazioni e i risultati del Piano sono convenuti fra lo Stato membro e la Commissione. Il beneficiario è un organismo di diritto pubblico. Il sostegno pubblico è pari ad almeno 10 milioni di euro. È oggetto di decisione comunitaria.
Le risorse globali dei Fondi sono pari a 325,24 miliardi di euro. All'Obiettivo “Investimenti” sono assegnati 313,29 miliardi (96,3%), all'Obiettivo CTE 8,95 miliardi (2,8%), alla Youth Employment Initiative (Top-up) 3 miliardi di euro (0,9%)
66,40 21,2%
1,39 0,4%
164,30 52,4%
49,50 15,8% 31,70 10,1%
Regioni meno sviluppate
Regioni in transizione
Fondo di coesione
Regioni ultraperiferiche
Regioni più sviluppate
21. Strumenti di integrazione territoriale
20. Integrazione e territorio nei Fondi
Approccio di policy integrato, territoriale, multidimensionale
Obiettivo di coesione territoriale
Strumenti di integrazione
Fondi del QSC
Fondi
Sviluppo Locale Partecipativo
Investimenti Territoriali Integrati
Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa scaricabile da: http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/proposals_2014_2020_en.cfm
Strumenti di integrazione territoriale
Estensione approccio LEADER
http://www.flickr.com/photos/a2progettare/8945315155/in/set-72157633788536024
Applicazione di una singola metodologia di SLOP per tutti i Fondi e le regioni
22. Lo sviluppo locale partecipativo (artt. 28 – 31 RRDC)
23. Elementi chiave dello SLOP
Lo SLOP è facoltativo per il FESR, il FSE e il Gruppi di Azione Locale composti da rappresentanti locali pubblici e privati, in cui né il settore FEAMP, ma è pubblico, né un singolo gruppo di interesse ha più del obbligatorio per il 49% dei diritti di voto (art. 28 c. 1 lettera b) FEASR. I Fondi del QSC contribuiscono allo sviluppo locale in modo coerente e Concentrazione su territori subcoordinato. Lo SLO regionali specifici (art. 28 c. 1 lettera a) sostenuto dai Fondi del QSC è realizzato Strategie territoriali di sviluppo nell'ambito di una o locale integrate e multisettoriali (art. 28 più priorità del Bisogni e potenzialità locali, c. 1 lettera c) programma innovazione nel contesto locale, istituzione di una rete, cooperazione (art. 28 c. 1 lettera d)
Strategia di SLO
Le strategie di SLO, che devono includere tutti gli elementi di cui all'art. 29 della PdRG, sono selezionate da un comitato istituito dall’AdG dei programmi. La selezione e l'approvazione di tutte le strategie di SLO vanno completate entro il 31.12.2015 (art. 29 c. 3 e c. 4)
Strategia di SLO e Contratto di Partenariato
Gli Stati membri dovranno specificare nel contratto di partenariato in che modo intendono sostenere lo SLOP e indicare i programmi e le aree in cui sarà possibile utilizzarlo. Questo tipo di sviluppo è facoltativo per il FESR, il FSE e il FEAMP, ma è obbligatorio per il FEASR.
Integrazione tra Fondi del QSC
I Fondi del QSC contribuiscono allo sviluppo locale in modo coerente e coordinato (art. 28 c. 2).
Multisettorialità
Lo SLO sostenuto dai Fondi del QSC è realizzato nell'ambito di una o più priorità del programma (art. 28 c. 5).
Rilevanza del ruolo dei GAL
I gruppi di azione locale elaborano e attuano le strategie di sviluppo locale (art. 30 c. 1), svolgendo anche importanti compiti di coordinamento e gestione (art. 30 c. 3)
Incentivi
Per i PO dove un intero asse prioritario viene attuato tramite lo SLOP, il tasso massimo di cofinanziamento del FESR e/o del FSE a livello di ciascun asse prioritario sarà aumentato di 10 punti percentuali. Nel caso del FEASR, in base alle circostanze, il tasso massimo di cofinanziamento per lo SLOP può andare dall'80 % al 90 %, mentre per il FEAMP è pari al 75 %
Costi preparatori e gestionali
I Fondi finanziano anche azioni preparatorie e costi di gestione e animazione della strategia di sviluppo locale (art. 31). Nel caso delle strategie plurifondo, sarà possibile finanziare i costi di esercizio e l'organizzazione della strategia di sviluppo locale tramite un unico fondo (il Fondo Lead)
24. Contenuti della Strategia di Sviluppo Locale (b)
(c)
Definizione del territorio e della popolazione interessati dalla strategia Analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità del territorio, compresa un'analisi dei punti di forza, delle carenze, delle opportunità e dei rischi
Descrizione della strategia e dei suoi obiettivi, illustrazione del carattere integrato e innovativo della strategia e gerarchia di obiettivi, con indicazione di obiettivi precisi e misurabili per le realizzazioni e i risultati. La strategia deve essere coerente con i programmi pertinenti di tutti i Fondi del QSC interessati (d) Descrizione del processo di associazione della comunità all'elaborazione della strategia (e) Piano d'azione che traduca gli obiettivi in azioni concrete (f) Descrizione delle modalità di gestione e sorveglianza della strategia, che dimostri la capacità del gruppo di azione locale di attuarla, e una descrizione delle modalità specifiche di valutazione (g) Piano di finanziamento della strategia, compresa la dotazione prevista a titolo di ciascun Fondo del QSC
Le strategie di sviluppo locale sono selezionate da un comitato istituito a tale scopo dalle autorità di gestione dei programmi. La selezione e l'approvazione di tutte le strategie di sviluppo locale sono completate entro il 31 dicembre 2015. La decisione dell'autorità di gestione che approva una strategia di sviluppo locale stabilisce la dotazione a titolo di ciascun Fondo del QSC. Definisce inoltre i ruoli delle autorità responsabili dell'esecuzione dei programmi in questione per tutti i compiti attuativi connessi alla strategia. È conferito alla Commissione il potere di adottare atti delegati a norma dell'articolo 142 riguardanti la definizione del territorio e della popolazione interessati dalla strategia
25. ITI e SLOP SLOP (artt. 28 - 31 RRDC) È un approccio strettamente dal basso verso l'alto. Il gruppo di azione locale stabilisce il contenuto della strategia di sviluppo locale e le operazioni soggette a finanziamento.
ITI e SLOP
(a)
http://www.flickr.com/photos/a2progettare/8945372233/in/set-72157633788536024
ITI (art. 99 RRDC) Gli ITI possono essere costruiti dall'alto verso il basso, dal basso verso l'alto o con una combinazione dei due approcci. Lo sviluppo locale partecipativo può essere la componente di una strategia urbana integrata implementata mediante un ITI
27. Elementi chiave degli ITI
26. Investimenti Territoriali Integrati (art. 99 RRDC)
Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa.
Se una strategia di sviluppo territoriale richiede un approccio integrato che comporti investimenti nell'ambito di più assi prioritari di uno o più PO, l'azione è eseguita sotto forma di Investimento Territoriale Integrato.
Dominio territoriale
Qualsiasi area geografica con caratteristiche territoriali particolari può essere oggetto di un ITI, da quartieri urbani specifici con svantaggi a livello urbano, metropolitano, urbano-rurale, sub-regionale o interregionale.
I PO interessati individuano gli ITI previsti e stabiliscono la dotazione finanziaria indicativa di ciascun asse prioritario destinata agli ITI.
Applicabilità alle Reti
Un ITI può offrire iniziative integrate in unità con caratteristiche simili all'interno di una regione, anche se distanti dal punto di vista geografico (ad esempio, una rete di città di piccole o medie dimensioni). Non è obbligatorio che un ITI copra l'intero territorio di un'unità amministrativa.
Applicabilità nella CTE
Gli ITI possono essere realizzati nell'ambito della Cooperazione Territoriale Europea (CTE), ad esempio per implementare una strategia integrata per lo sviluppo urbano in città transfrontaliere.
Finalità
Gli ITI dovranno contribuire agli obiettivi tematici dei rispettivi assi prioritari dei programmi operativi partecipanti, nonché agli obiettivi di sviluppo della strategia territoriale.
Integrazione degli interventi
Gli ITI possono essere finanziati dal FESR e dal FSE ma non è obbligatorio combinare tutti i fondi in ciascun ITI. È auspicabile che l'ITI combini il FESR e il FSE per collegare i piccoli investimenti alle infrastrutture fisiche. Ciò è particolarmente importante nello sviluppo urbano sostenibile. Negli ITI possono essere attuati strumenti finanziari
Governance
L'AdG del PO ha la responsabilità ultima della gestione e dell'implementazione delle operazioni di un ITI. Tuttavia, può designare organismi intermediari, inclusi autorità locali, organismi di sviluppo regionale oppure organizzazioni non governative per adempiere ad alcune o a tutte le attività di gestione e implementazione.
Lo Stato membro o l'AdG può designare uno o più organismi intermedi, compresi enti locali, organismi di sviluppo regionale o organizzazioni non governative, cui delegare la gestione e l'attuazione di un ITI.
28. Le città nel 2014-2020
Il FESR sostiene, nell'ambito dei PO, lo sviluppo urbano sostenibile attraverso azioni integrate. Ciascuno SM stabilisce nel proprio contratto di partenariato un elenco di città in cui devono essere realizzate queste azioni e la loro dotazione annua indicativa. Almeno il 5 % delle risorse del FESR per ciascuno Stato membro è investito in azioni integrate mediante gli ITI, attraverso una delega di gestione e attuazione conferita alle città.
Piattaforma Sviluppo Urbano (art. 8 Reg. FESR) La Commissione istituisce una Piattaforma per lo sviluppo urbano per promuovere lo sviluppo di capacità, la creazione di reti tra città e lo scambio di esperienze sulla politica urbana a livello dell'Unione nei settori attinenti alle priorità d'investimento del FESR e allo sviluppo urbano sostenibile. Partecipano alla Piattaforma un massimo di 300 città, con un massimo di 20 città per ciascuno Stato membro.
Interventi territoriali Obiettivi tematici
Interventi non territorializzati
Obiettivo Tematico 1 Obiettivo Tematico 2 ......
Sviluppo Locale Partecipativo Investimenti Territoriali Integrati Le città 2014-2020 - Obiettivi, territori, strumenti
Sviluppo Urbano Sostenibile (art. 7 Reg. FESR)
29. Obiettivi, territori, strumenti
Altri strumenti di integrazione territoriale
http://www.flickr.com/photos/a2progettare/8946727412/in/set-72157633788536024
Città
Aree interne
Aree rurali
Altri territori
32. Classificazione delle condizionalità ex ante
30. Condizionalità Ex ante (art. 17)
Ex post (art. 18 e 20)
Macroeconomiche (art. 21 e 22)
Garantiscono che sussistano le condizioni necessarie per un uso efficace del sostegno dell'Unione. Il rispetto delle condizionalità ex ante viene accertato dalla Commissione nell'ambito della valutazione del contratto di partenariato e dei programmi. Nei casi in cui non venga soddisfatta una condizionalità ex-ante, la Commissione ha il potere di sospendere i pagamenti a favore del programma.
La condizionalità ex post rafforza l'accento posto sui risultati e sulla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020. Si basa sul conseguimento di tappe fondamentali relative al raggiungimento degli obiettivi dei programmi inclusi nel contratto di partenariato connessi agli obiettivi di Europa 2020.
I Fondi del QSC possono, se necessario, essere riorientati per rispondere ai problemi economici che un paese si trova ad affrontare. Questo processo è basato su modifiche del contratto di partenariato e dei programmi a sostegno delle raccomandazioni del Consiglio volte ad affrontare gli squilibri macroeconomici e le difficoltà socioeconomiche.
Gli undici Obiettivi tematici del RRDC, art. 9
Area Sono identificate 7 aree: Antidiscriminazione, Parità di Genere, Disabilità, Appalti Pubblici, Aiuti di Stato, Normativa ambientale connessa a VIA e VAS, Sistemi Statistici
14
Recepimento di direttive comunitarie e/o di principi, strategie e meccanismi dell'Unione
31. Lo schema delle condizionalità ex ante (All. V RRDC) Obiettivo tematico
Esistenza di sistemi di valutazione nazionali o regionali su determinati fenomeni
Condizionalità ex ante Identifica le condizionalità per ciascun Obiettivo Tematico
Condizionalità ex ante Identifica le condizionalità per ciascuna Area
Criteri di adempimento Individua i criteri in base ai quali sarà valutato se una condizionalità è rispettata o meno
Criteri di adempimento Individua i criteri in base ai quali sarà valutato se una condizionalità è rispettata o meno
Esistenza di strategie e/o piani, nazionali e/o regionali, rispondenti a specifici criteri
3
19
Il RRDC elenca 36 condizionalità ex ante, di cui 28 relative agli Obiettivi tematici e 8 alle Aree
34. Milestones della programmazione
33. Lavori in corso Bilancio UE 2014 - 2020
Il bilancio 2014-2020 (Quadro Pluriennale Finanziario) della Unione Europea è ancora in corso di negoziato fra il Parlamento ed il Consiglio. La sua approvazione è una condizione preliminare perché il nuovo ciclo di politiche comunitarie possa partire, avendo ricevuto stanziamenti finanziari certi.
Regolamenti e Quadro Strategico Comune
Sono state pubblicate versioni provvisorie del Regolamento recante disposizioni comuni (che include una parte relativa ai fondi del QSC ed una riguardante le politiche di coesione), del Regolamento FESR, del Regolamento FSE e del Regolamento FEASR. È anche stata pubblicata una versione provvisoria del Quadro Strategico Comune. Questi documenti sono in fase di negoziato.
Il Position Paper della Commissione
La Commissione Europea ha individuato sfide da affrontare, quattro priorità di finanziamento e una serie di raccomandazioni puntuali per la costruzione delle politiche di coesione 2014-2020 in Italia. Questo documento è una base di partenza del negoziato fra Autorità Nazionali e Commissione Europea per definire l’Accordo di Partenariato e i Programmi Operativi
Primi orientamenti nazionali
Il documento “Metodi e Obiettivi” (c.d. documento Barca) ha identificato un “nuovo” metodo di lavoro per le politiche di coesione 2014-2020, basato su sette innovazioni di metodo e tre opzioni strategiche. Questi elementi sono alla base della costruzione dell’Accordo di Partenariato.
Accordo di Partenariato
Sulla base del confronto avvenuto in quattro tavoli tecnici fra DPS, Ministeri e Regioni, è stata elaborata una parziale “versione in corso d’opera” dell’Accordo di Partenariato, che presenta quadri di riferimento, risultati attesi, azioni e indicatori per ciascun Obiettivo Tematico
Programmi Operativi
Le Regioni stanno avviando il lavoro di preparazione dei Programmi Operativi sulla base di uno schema di lavoro predisposto dalla Commissione. I Programmi dovranno naturalmente essere coerenti con l’Accordo di Partenariato.
Entro tre mesi [2] Trasmissione CdP e PO (SM→CE)
Entro tre mesi [3] Osservazioni (CE) a CdP e PO
Entro sei mesi da [2] [4] Decisione (CE) su CdP e PO
Entro fine 2015 [5] Selezione e approvazione SSL
35. Il Position Paper della Commissione
Tutte le Amministrazioni (nazionali e regionali) interessate all’attuazione delle politiche di coesione stanno lavorando per soddisfare le condizionalità ex ante, che consistono nella maggior parte dei casi nella costruzione di quadri di riferimento strategici e/o normativi in cui ordinare l’intervento dei Fondi.
Milestones per la Programmaazione
Condizionalità ex ante
[1] Adozione (UE) RDDC e QSC
Entro 2 anni da [4] o fine 2016 [6] Adempimento condizionalità
Le sfide principali
Il position paper discute le criticità della situazione italiana in riferimento agli obiettivi della Strategia Europa 2020, agli squilibri macroeconomici e di bilancio, alle disparità regionali interne. Vengono identificate quattro aree critiche a cui corrispondono altrettante priorità di finanziamento (v. punto successivo)
Le priorità di finanziamento (funding priorities)
Sono identificate quattro priorità che raggruppano gli Obiettivi Tematici. Per ciascuna priorità vengono identificate sub-priorità e obiettivi specifici (appendice B).
Fattori di successo
Sono identificate 15 condizionalità ex ante critiche da trattare con particolare attenzione nel caso italiano. Viene richiamato il rilievo dell’Accordo di Partenariato per la definizione della strategia dello sviluppo territoriale integrato.
Priorità per la Cooperazione Territoriale Europea
Vengono brevemente identificate delle priorità per i programmi di CTE transfrontalieri e transnazionali, oltre che per la politica marittima
Appendice A – Programmazione ed attuazione efficaci
Sono individuate delle regole per aumentare le probabilità di successo della programmazione ed attuazione degli interventi
Appendice B – Fabbisogni di finanziamento ed obiettivi tematici
Viene ricostruito un quadro strategico basato su Funding Priorities, Obiettivi tematici, Assi Prioritari e Obiettivi Specifici. Per ciascun obiettivo si identifica una tempistica per alcune condizionalità ex ante e si danno raccomandazioni per la programmazione
Appendice C – Oneri amministrativi
Vengono identificate delle linee di azione per migliorare l’azione amministrativa e partenariale
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38. Il documento “Metodi e Obiettivi”: le sette innovazioni
36. Priorità di finanziamento ed obiettivi tematici Ambiente imprenditoriale innovativo
1. R&S e innovazione
■1
2. Tecnologie IC
■2
3. Competitività
■3
Infrastrutture e gestione risorse naturali
Lavoro, inclusione, capitale umano
Efficienza PA
■2
4. Economia a basse emissioni di carbonio
■4
5. Adattamento al cambiamento climatico
■5
6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse
■3
7. Sistemi di trasporto sostenibile
■1
Nella programmazione operativa, gli obiettivi stabiliti saranno definiti sotto forma di risultati attesi che si intende attuare in termini di qualità di vita delle persone e/o di opportunità delle imprese.
Azioni
I programmi operativi faranno seguire alla indicazione dei risultati attesi quella delle azioni con cui conseguirli. I programmi operativi conterranno indicazioni non generiche, ma circostanziate delle azioni che si intendono finanziare. All'approvazione dei programmi operativi non seguirà l’avvio di un confronto su “cosa effettivamente fare” ma l'attuazione delle decisioni già assunte.
Tempi previsti e sorvegliati
I PO assoceranno a ogni azione i tempi previsti di attuazione. Tali tempi saranno tradotti in previsioni novennali dei pagamenti. A questo sistema previsivo corrisponderà un forte sistema centrale di sorveglianza, rendendo sistematiche le “campagne dei sopralluoghi” realizzate nel 2012 dall'Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici
Apertura
Sarà garantita trasparenza e apertura delle informazioni che quelle innovazioni producono; e rafforzamento delle possibilità di mobilitazione dei soggetti interessati e del partenariato. Per quanto riguarda la trasparenza e l’apertura, le informazioni verranno rese disponibili secondo formati unificati nazionali
Partenariato mobilitato
Al principio europeo del partenariato sarà data vera attuazione, sia estendendolo alla fase discendente della programmazione (al disegno dei bandi in primo luogo), sia coinvolgendo nella “valutazione pubblica aperta”, oltre alle parti economiche e sociali, tutti i soggetti potenzialmente influenzati.
Valutazione di impatto
Sarà data centralità e impulso alla valutazione di impatto, ossia alla valutazione del se, in quale misura ed eventualmente per quali soggetti, le azioni adottate abbiano effettivamente effetti per la qualità di vita delle persone e/o le opportunità delle imprese.
■2
8. Occupazione e lavoro
■1
9. Inclusione sociale
■2
10. Competenze e istruzione
■3
11. Capacità istituzionale
■1
37. Il “decalogo” della Commissione (interpretato da noi) 1.
Risultati attesi
Concentrarsi sulle “condizionalità critiche”: smart specialization, attuazione dello Small Business Act, completamento delle strategie nazionali e regionali in settori critici (es. trasporti, adeguamento ai cambiamenti climatici, etc.), ecc.
2.
Condurre una estesa azione di capacity building, per ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, promuovere l’e-government e l’e-public procurement, garantire l’efficienza del sistema giudiziario, rafforzare gli organismi coinvolti nella gestione e attuazione dei programmi dei Fondi QSC
3.
Assicurare il pieno coordinamento delle politiche attraverso l'implementazione di quadri strategici e di piano, coordinamento, chiara ripartizione delle responsabilità
4.
Fare un maggiore ricorso ai programmi nazionali, eliminare le aree di sovrapposizione fra Programmi, evitare i programmi interregionali
5.
Sfruttare il potenziale di sinergia con gli altri strumenti UE, quali Connecting Europe Facility, Orizzonte 2020, etc.
6.
Promuovere un’adeguata progettazione delle operazioni e dimensioni progettuali più consistenti
7.
Garantire l’integrazione sul territorio attraverso lo sviluppo locale partecipativo e gli investimenti territoriali integrati. Adottare criteri trasparenti per la selezione delle aree in cui avranno luogo gli interventi integrati.
8.
Eliminare interventi di minore efficacia o pertinenza (es. eventi e marketing territoriale, strade e autostrade, cattura delle risorse ittiche)
9.
Migliorare l’efficienza delle verifiche gestionali ed accrescere la stabilità del personale delle strutture amministrative delle autorità di gestione
Forte presidio nazionale
Sarà consolidata la natura non-contrattabile delle “regole del gioco” che saranno approvate nell'Accordo di partenariato (una volta concluso il confronto aperto da questo documento). Verranno lanciate da parte nazionale azioni di co-progettazione strategica territoriale in aree selezionate sulla base dei prototipi già avviati con il Piano Azione Coesione. Si rafforzerà il presidio assicurato dal DPS, trasformandone l'organizzazione (Agenzia). Sarà inoltre valutata la possibilità che il centro assuma più ampi ruoli di gestione dei programmi operativi.
La complementarità tra i Fondi QSC deve essere progettata a livello politico, attuata attraverso soluzioni specifiche di attuazione, tra cui, se del caso, Investimenti Territoriali Integrati e Sviluppo Locale di tipo partecipativo. Il documento “Metodi e Obiettivi”
10. Migliorare l’indipendenza e garantire la congruità delle dotazioni delle autorità di audit
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39. Le tre opzioni strategiche Cittadinanza e industria nel Mezzogiorno
41. Orientamenti per le Città nella bozza di AdP
La strategia combatte i due deficit essenziali della cittadinanza (dalla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia, all'istruzione, alla qualità dell'aria e dell'acqua, al trasporto pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete digitale) e della attività produttiva privata, in primo luogo manifatturiera, ma anche agricola, commerciale e di servizi del welfare.
Città
La programmazione dei Fondi comunitari considererà le città come “città funzionali”; distinguerà tra grandi città/aree metropolitane, città medie e sistemi di piccoli comuni; punterà sulla “rete delle grandi città metropolitane” per rafforzare la competitività dell'Europa; rafforzerà la cooperazione e co-decisione tra diversi livelli di governo.
Aree Interne
Questa opzione mira a tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la cura, promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo aprendo all'esterno, rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l'uso di risorse potenziali male utilizzate.
1.
Aumentare la responsabilità delle amministrazioni comunali “importanti” nel progettare ed attuare la politica di coesione, attraverso modelli di organizzazione e strumenti operativi che consentano una ampia delega.
2.
Permettere alle città, costruendo programmi plurifondo, di utilizzare in modo diretto non solo il FESR ma anche il FSE
3.
Costituire modelli e pratiche che garantiscano il coordinamento e lo scambio tra l’amministrazione comunale ed i numerosi altri soggetti responsabili di investimenti con risorse aggiuntive localizzati nelle città.
4.
Potenziare il ruolo delle Città metropolitane. Si considera l’ipotesi di un Programma nazionale per le città metropolitane per il periodo 2014-2020 e la costruzione nei Programmi a titolarità delle Regioni di spazi per le città medie titolari di importanti funzioni urbane.
5.
Valorizzare e diffondere le proposte di città impegnate in strategie di qualità per la crescita e per la sostenibilità, garantendo loro spazio nei programmi regionali
42. Orientamenti per le Aree Interne
40. Il “menù” della bozza di AdP
•
11 Obiettivi tematici (ma l’OT 11 “Capacità Istituzionale” è ancora da definire)
Obiettivi generali
Linee di indirizzo strategico Risultati attesi
Indicatori quantificabili
Settori
Azioni
• Elementi strategici
• •
Orientamenti per le Città
Il “menu” della bozza Le tre opzioni strategiche
• •
Fondi del QSC interessati
La bozza di AdP individua, per ciascun obiettivo tematico, una serie di risultati attesi (associati a indicatori quantificabili) e un elenco molto dettagliato di azioni, fra cui i programmatori regionali dovrebbero scegliere (a valere sui fondi del QSC) quelle prioritarie in relazione alle proprie esigenze di sviluppo e coesione
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•
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Mettere in sicurezza il territorio (prevenendo fenomeni quali alluvioni e erosioni del suolo). Promuovere la diversità naturale e culturale presente in queste aree. Valorizzarne le risorse potenziali sotto utilizzate e innescare processi di crescita. Progettare e agire e nei luoghi ma definire una forte strategia nazionale Sfruttare la programmazione comunitaria in materia di aree interne per coniugare azioni di sviluppo locale e una gestione associata dei servizi Approfittare della costruzione di una strategia per le aree interne per introdurre politiche ordinarie per la scuola, la salute e la mobilità Assegnare i fondi ricorrendo soprattutto ad una pianificazione territoriale unitaria – e in un secondo momento, e se necessario ai bandi.
43. Opzioni attuative Ipotesi minimalista
La strategia per le aree interne viene attuata dalle Regioni attraverso i Programmi operativi regionali, stabilendo precise condizionalità su servizi associati, azione ordinaria e pianificazione
Ipotesi riformista
Comprende quella ”minimalista” ma vi aggiunge il lancio di progetti pilota che operano secondo una metodologia nazionale gestita e partecipata a livello locale – da Comuni, associazioni di Comuni, etc. I progetti saranno costruiti attraverso strumenti negoziali quali, ad esempio, gli APQ – o la definizione di un CLLD – che, tema per tema, vedranno fortemente coinvolte le Amministrazioni più rilevanti e interessate
Ipotesi “di attacco”
Comprende le prime due ipotesi ma prevede una “confederazione” di progetti pilota, con la costruzione di una piattaforma di conoscenze e competenze. I progetti potranno essere finanziati dalla politica regionale (POR), agricola, di sviluppo rurale (PSR), con il FSC, ma anche da finanziamenti ordinari di settore.
Miglioramento della competitività del territorio rurale al fine di promuovere e valorizzare le risorse locali presenti. Sostegno a imprese ed enti locali al fine di restaurare o migliorare la qualità del paesaggio, promuovere la collocazione sul mercato dei prodotti tipici, […] (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 3, Settore 4 Ammodernamento della rete di illuminazione pubblica attraverso la sostituzione delle fonti luminose con sistemi improntati al risparmio energetico con maggiore efficienza e durata e alla riduzione inquinamento luminoso (FESR), Obiettivo Tematico 4, Settore 1 Sostegno a sistemi di raccolta e trattamento di biomasse vergini locali, utilizzabili per la produzione di calore in impianti a elevato rendimento e basse emissioni (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 4, Settore 4
Interventi di messa in sicurezza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera, con particolare riguardo alla manutenzione straordinaria del reticolo idraulico e privilegiando ove possibile pratiche di ingegneria naturalistica (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 5, Settore 1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo (FESR, FEASR, FEAMP), Obiettivo Tematico 6, Settore 2 Interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 6, Settore 2
44. Costruire un “paniere” di azioni territoriali (è solo un esempio)
Azioni per l’inserimento occupazionale giovanile nei settori che offrono maggiori prospettive di crescita (es. green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale, ICT) (FSE), Obiettivo Tematico 8, Settore 1
[… ] Accelerare il completamento del Piano Nazionale Banda Larga nei territori (aree rurali, marginali, ovvero aree interne) che, eventualmente, non ancora una copertura stabile di connettività in banda larga ad almeno 2 Mbps al 2013 (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 2, Settore 1
Finanziamento piani di investimento per Comuni associati per realizzare nuove infrastrutture o recuperare quelle esistenti (asili nido, centri ludici, servizi integrativi prima infanzia, ludoteche e centri diurni per minori, comunità socioeducative) conformi alle normative regionali di riferimento (FESR), Obiettivo Tematico 9, Settore 3
Stimolare, in particolare nelle aree interne e nelle aree rurali, la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di partecipazione in rete per favorire l’empowerment dei cittadini (con particolare riferimento ai giovani e ai cittadini svantaggiati), nonché l’acquisizione di competenze avanzate da parte delle imprese (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 2, Settore 3
Sviluppo delle competenze e delle abilità trasversali per l’occupazione: educazione all’imprenditorialità e spirito di impresa, etc. (FSE), Obiettivo Tematico 10, Settore 6 Obiettivi tematici e azioni territoriali
Sostegno ai PIF (progetti integrati di filiera) come strumenti per il potenziamento delle filiere (FEASR), Obiettivo Tematico 3, Settore 1
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( )
2. Europa 2020 - Area Vasta Brindisina. La fase della discussione La seconda parte del workshop è attuata attraverso la visualizzazione condivisa dei punti di vista su due domande chiave immerse nello scenario della nuova Programmazione Europa 2020 per il territorio dell’Area Vasta Brindisina:
Quali problemi prioritari affrontare? Quali azioni intraprendere?
Le risposte individuali alle due domande raggiungono le bacheche e sono clusterizzate in modo condiviso. Ogni elemento proposto viene presentato ed ampliato con il contributo di tutti. Il flusso degli interventi si compone istantaneamente su un’unica superficie, secondo il meccanismo del Muro Nomade.
Il Muro Nomade è uno strumento per il racconto in tempo reale dei discorsi collettivi, una mappa scritta accanto alle persone narranti per incrementare e fissare la consapevolezza comune di un flussodi contenuti. Raccoglie tutti gli interventi. Le questioni sonocorrelate istantaneamente su un foglio di grande formato, potenzialmente non-finito. La scrittura che evolve e permane aiuta ad essere sempre dentro l'articolato degli argomenti. Il percorso di scrittura, quando volge al termine, genera il muro. Muro Nomade è un fiume discreto dove rintracciare l'unità del proprio intervento dentro il senso degli altri. E' una mappa mentale plurale di flussi non caotici. La localizzazione delle narrazioni è immediata: nel muro sono riconoscibili sempre tutte le forze in gioco. http://www.flickr.com/photos/a2progettare /sets/72157633788536024/
( ( (
Europa 2020 - Area Vasta Brindisina. I lavori del gruppo
) ) )
I problemi prioritari da affrontare nell’Area Vasta Brindisina sulla soglia della nuova Programmazione La scarsa informazione e l’inadeguata comunicazione delle politiche. Il ritardo organizzativo per un reale accesso ai fondi. Le idee progettuali non sono concrete: il progetto è un fine in sé. Dove sono le imprese? Chi produce?
L’alto tasso di disoccupazione, e in particolare, la disoccupazione giovanile.
L’incapacità di valorizzare il sistema infrastrutturale, i beni ambientali e i beni monumentali.
La scarsa visione di
Un degrado ambientale diffuso.
futuro, la formazione e i suoi contesti, la scarsa fiducia. L’invecchiamento della popolazione e le politiche locali per gli anziani. La bassa propensione all’autovalorizzazione, la bassa condivisione della consapevolezza sull’identità.
( )
Un consumo del territorio senza visione, uno sviluppo turistico devastante, una cementificazione assurda. Le città non a misura dei bambini e dei disabili.
Una qualità della vita insufficiente, con alti rischi per la salute e per il suolo.
( ( (
Europa 2020 - Area Vasta Brindisina. I lavori del gruppo
) ) )
I problemi correlati L’alto tasso di disoccupazione si lega all’abbassamento dell’interesse per la partecipazione attiva alle politiche, alla scarsa fiducia, alla fuga dei giovani cervelli, alla bassa qualità della formazione e dei suoi contesti,
La bassa condivisione della consapevolezza identitaria unita alla scarsa propensione all’autovalorizzazione comporta una sfuggente identità, di “terra di mezzo”, di “territorio di transito”, e un radicamento debole.
La cementificazione assurda ed il consumo ad una risultante media culturale del territorio inadeguata senza visione nel campo dell’educazione si legano multilivello condivisa, all’elevato rischio fra cittadini, idrogeologico politica ed imprese. all’altissima incidenza delle malattie tumorali.
L’incapacità di valorizzare il sistema infrastrutturale, l’ambiente e i monumenti parla di un deficit manageriale, della costa degradata, del cattivo uso dell’esistente, della visione localistica del partenariato, della bassa fruibilità dei parchi e dell’ambiente.
( )
(
Europa 2020 - Area Vasta Brindisina. Il Muro Nomade
)
Gli aggregati delle risposte Si attua insieme al gruppo la riorganizzazione delle risposte in cluster omogenei. Bassa integrazione Cittadino-PA
Scarsa valorizzazione del patrimonio
Quali problemi prioritari affrontare?
Quali azioni intraprendere?
La formazione e l’educazione di amministratori, cittadini e imprese. La consapevolezza dell’identità territoriale. La condivisione delle problematiche socio economiche del territorio brindisino. La scarsa fiducia. La “macchina” amministrativa.
La poca efficacia delle azioni delle PA.
I ritardi di accesso ai finanziamenti. L’informazione e la comunicazione scarse. La burocrazia.
Interventi sulle strutture produttive artigianali e agroalimentari identitarie dei vari territori. Sensibilizzazione e formazione adeguat a tutti i livelli. Formazione all’interno della PA.
Le idee progettuali non concrete.
La comunicazione non condivisa.
Digitalizzazione PA, innovazione e ricerca.
Coordinamento della partecipazione. Qualità dei servizi. Sviluppo di soluzioni comuni. Realizzazione di un laboratorio informatico territoriale anti burocrazia. Informazione partecipata ai cittadini. Semplificazione delle procedure. Azione condivisa e programmata fra i Comuni dell’Area Vasta Brindisina. Riforme “reali” della PA.
Area Vasta Brindisina come “porta". Organizzazione a vari livelli.
Quali problemi prioritari affrontare? La bassa propensione alla “valorizzazione”. La bassa valorizzazione e la scarsa rigenerazione della costa. Lo sviluppo turistico ad elevato impatto ambientale. La bassa valorizzazione degli edifici storici. I beni monumentali e naturali non sono valorizzati. I parchi non sono fruibili. Mobilità e trasporti: bassa qualità e bassa integrazione. L’incapacità di valorizzare il sistema infrastrutturale. La bassa qualità ed il cattivo/scarso utilizzo delle infrastrutture esistenti. La percezione della terra di mezzo. L’incapacità di orientarsi verso un partenariato vero.
Degrado ambientale
Quali azioni intraprendere?
Valorizzare il patrimonio monumentale e naturale. Costruire un’identità territoriale. Funzionalizzare le infrastrutture esistenti. Mettere a sistema le infrastrutture esistenti. Snellire le procedure di accesso ai finanziamenti. Facilitare l’accessibilità ai finanziamenti per lo sviluppo turistico. Aumentare la celerità delle procedure.
Quali problemi prioritari affrontare? Il degrado delle coste. L’ambiente inteso come problema e non come risorsa. Il rischio idrogeologico. L’inquinamento dell’aria. La bassa qualità della vita. Le città non a misura di bambini e di disabili. L’estensione ridotta delle aree a verde attrezzate per lo sport. Il degrado ambientale. L’agricoltura inquinante. La raccolta differenziata improvvisata.
Quali azioni intraprendere?
Sviluppare tecnologie. Non cementificare. Fare parchi. Sviluppare politiche a bassa emissione di CO2. Favorire trasporti con mezzi non inquinanti. Attuare il rimboschimento.
Degrado delle infrastrutture
Quali problemi prioritari affrontare? L’impraticabilità delle strade urbane. La mancanza della fogna bianca. Il degrado urbano diffuso. La bassa sicurezza delle scuole. Gli edifici scolastici non adeguati.
Disagio socio economico
Quali azioni intraprendere? Il rifacimento integrale delle strade. Il ridisegno della sede stradale dei comuni. La realizzazione della canalizzazione delle acque piovane. La riqualificazione urbana spinta scala vasta. La rigenerazione urbana. Interventi per infrastrutture di servizio. La messa in sicurezza delle strutture pubbliche.
Quali problemi prioritari affrontare? L’alto tasso di disoccupazione. La disoccupazione giovanile. La fuga dei cervelli. La formazione non competitiva. Poche strutture aggregative per i giovani. L’invecchiamento della popolazione.
Quali azioni intraprendere?
Favorire lo sviluppo di nuovi lavori. Attrarre gli investimenti. Incentivi per l’imprenditorialità. Migliorare le infrastrutture scolastiche. Strutture per gli anziani diffuse sul territorio.
(
Europa 2020 - Area Vasta Brindisina. Le risposte alle domande aggregate in insiemi coerenti
)
3. Le azioni prioritarie restituite dai gruppi Gruppo D Bassa integrazione cittadino - PA Breve descrizione dell'azione: Integrazione cittadino - PA Quale esigenza/problema l’azione affronta o risolve: Informazione partecipata attiva della PA e snellimento delle procedure; trasparenza. Chi sono i beneficiari: PA, cittadinanza e rete. Quali soggetti dovrebbero cooperare per la realizzazione della proposta e chi dovrebbe assumere il coordinamento: Comune, imprese, cittadini, con coordinamento tra comuni. Su quali altre, tra le azioni individuate nel workshop, questa azione può avere effetto? Su tutte, ma in particolare sul "disagio socio economico". Chi ha partecipato al lavoro di gruppo: Antonio Blasi Antonio Carrieri Zanzarella Claudio
Gruppo A: Disagio socio economico Breve descrizione dell'azione: Intervenire sulle condizioni che favoriscono l'insediamento di nuove innovative iniziative (no incentivi alle iniziative): green jobs, ICT, agricoltura, enogastronomia. Quale esigenza/problema affronta o risolve: la bassa offerta di possibilità occupazionali durature, che puntino su specificità del territorio (la competizione con realtà emergenti estere, è persa in partenza). Chi sono i beneficiari: chi accetta la sfida dell’investimento nella propria terra (per l’importante recupero dei valori identitari): un’opportunità per tutti. Quali soggetti dovrebbero cooperare per la realizzazione della proposta e chi dovrebbe assumere il coordinamento: Regia degli interventi degli enti locali (Regione, Provincia, Comuni) con l'accompagnamento delle associazioni di categoria (non essenziale per il successo). Su quali altre, tra le azioni individuate nel workshop, questa azione può avere effetto? Sul recupero del valore identitario dei luoghi e di fiducia nella PA; di riflesso, sulla qualità ambientale, nel momento in cui si riesce a sviluppare una serie di interventi diffusi che poggino la loro forza sulla rete, piuttosto che sulla dimensione dei singoli. Chi ha partecipato al lavoro di gruppo: Giuseppe A. Fasano
Gruppo E: Scarsa valorizzazione del patrimonio Breve descrizione dell'azione: Ricerca e costruzione di una identità di territorio declinata in un'ottica "smart" attraverso un presa di coscienza del patrimonio infrastrutturale, la messa in rete per la massima valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Quale esigenza/problema affronta o risolve: Il problema su cui incentrare preliminarmente l'azione è quello culturale, inteso come mancanza di consapevolezza delle proprie potenzialità, incapacità di mettersi insieme promuovendo aggregazioni. Chi sono i beneficiari: Cittadini e imprese. Quali soggetti dovrebbero cooperare per la realizzazione della proposta e chi dovrebbe assumere il coordinamento: PA, associazioni di categoria, soggetti istituzionali. Su quali altre, tra le azioni individuate nel workshop, questa azione può avere effetto? Tutte. Chi ha partecipato al lavoro di gruppo: Angela, Emanuela, Giuseppe.
Gruppo C: Degrado delle infrastrutture
Gruppo B: Degrado ambientale
Breve descrizione dell'azione: Azioni di rigenerazione e riqualificazione urbana finalizzata alla realizzazione e/o alla rifunzionalizzazione di infrastrutture urbane (viabilità, raccolta delle acque meteoriche, messa in sicurezza ed efficientamento delle strutture scolastiche.
Breve descrizione dell'azione: Creare parchi, ridurre al minimo la cementificazione urbana e nelle campagne; incentivare la pulizia delle aree urbane; ridurre l'inquinamento chimico dell'aria e del terreno.
Quale esigenza/problema affronta o risolve: Dotazione infrastrutturale, superamento del degrado urbano al fine del miglioramento e della salvaguardia della vita dei cittadini. Chi sono i beneficiari: La comunità. Quali soggetti dovrebbero cooperare per la realizzazione della proposta e chi dovrebbe assumere il coordinamento: Le amministrazioni comunali. Su quali altre, tra le azioni individuate nel workshop, questa azione può avere effetto? Quale? Degrado ambientale, scarsa valorizzazione del patrimonio. Chi ha partecipato al lavoro di gruppo: Luca Vergine Marina del Foro
Quale esigenza/problema affronta o risolve: Degrado e rischio idrogeologico e di salute dei cittadini; mancanza di aree verdi nella città; valorizzazione dell'agricoltura e degli operatori; ripensamento dell'urbanistica delle città che non sono vivibili e a misura di tutti. Chi sono i beneficiari: I cittadini, le fasce deboli (bambini, anziani, disabili), le imprese agricole, il commercio, i visitatori. Quali soggetti dovrebbero cooperare per la realizzazione della proposta e chi dovrebbe assumere il coordinamento: L'ente locale ne assume il coordinamento, ma le associazioni di categoria e le stesse associazioni devono cooperare per individuare un progetto condiviso e partecipato. Su quali altre, tra le azioni individuate nel workshop, questa azione può avere effetto? Quale? Scarsa valorizzazione del patrimonio, disagio socio-economico. Chi ha partecipato al lavoro di gruppo: Marcello Bracciale, Angelo Capodieci
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1
Capacity SUD PUGLIA
Linea A.2 – PROGETTARE Miglioramento dei programmi, dei progetti e della performance
LABORATORIO “Europa 2020: strategie e opportunità per l’Area Vasta Brindisina” Gli attori coinvolti Giuseppe Angelini, Comune di Fasano Candida Bitetto, Ufficio Piano Avb Antonio Blasi, Comune di Ostuni Marcello Bracciale, Comune di San Pietro Vernotico Salvatore Brigante, Comune di Brindisi Antonio Cairo, Ufficio Tecnico Marta Caliolo, Comune di Mesagne Francesco Cannalire, Comune di Brindisi Giuseppe Cantanna, Comune di Fasano Angelo Capodieci, Comune di Mesagne Marcella Cappello, Comune di Brindisi Emanuele Carbone, Comune di Latiano Carmelo Ciccarese, Comune di Erchie Giuseppe Ciciriello, Comune di Torchiaiolo
Rosaria De Leonardis, Provincia di Taranto Marina Del Foro, Comune di Cellino San Marco Graziano Dominique, Comune di Brindisi Lorenzo Elia, Comune di Ceglie Messapica Maria Funiati, Comune San Pancrazio Luciano Giromonte, Unione Comuni di Montedoro Vito La Cala, ingegnere Luciano Loiacono, Comune di Brindisi Roberta Lopalco, Comune di Francavilla Eleonora Modugno, Segreteria Organizzativa Avb Rosa Bianca Morleo, Comune di Mesagne Giudutta Moro, Comune san Michele Salentino Claudio Perrucci, Comune di Mesagne Salvatore Ripa, Comune di San Pancrazio
Rocco Alò, Comune di Villa Castelli Angelo Roma, Comune di Brindisi Agata Rosa, Comune D’Erchie Vito Sacchi, Comune di Carovigno Sandro Saponaro, Comune di San Pietro Vernotico Chiara Saracino, Comune D’Erchie Angela Sciamatico, Piano Strategico Valle D’itria Cosimo Stridi, Comune San Pancrrazio Luigi Talò, Unione Comuni di Montedoro Stefania Taurino, Comune San Vito dei Normanni Giuseppe Urgese, Comune di Villa Castelli Luca Vergine, Comune di Latiano Claudio Zanzarelli, Comune di Oria
FACILITAZIONE Fedele Congedo Andrea Gelao Antonio Massari
Si ringraziano tutti i partecipanti, protagonisti essenziali dei workshop.
I crediti PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO Linea A.2 – PROGETTARE FormezPA STAFF DI LINEA Elena Tropeano Responsabile di Linea
COORDINAMENTO TERRITORIALE
etropeano@formez.it
Comune di Brindisi
Donatella Spiga Staff di progetto 070 67956246
Angelo Roma Responsabile Area Vasta Brindisina
TASK FORCE REGIONALE Rosa Carlone
Candida Bitetto Assistenza Tecnica Area Vasta Brindisina
070 67956202
dspiga@formez.it
rosacarlone68@gmail.com
Fedele Congedo
fedelecongedo@gmail.com
Andrea Gelao
andrea.gelao@conetica.it
Nicola Recchia
nic.recchia@gmail.com
Ornella Cirilli
ornella.cirilli@hotmail.it CONSULENTI FORMEZ PA Raffaele Colaizzo Antonio Massari
REDAZIONE DEL REPORT Testi e contenuti: Task Force Centrale Task Force Regionale Consulenti Formez PA Progetto grafico e impaginazione: Fedele Congedo MAGGIO 2013
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1
Capacity SUD Linea A.2 - PROGETTARE