Giornate patrimonio europeo

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amminare eV ivere C i Beni Culturali

CAMMINARE E VIVERE I BENI CULTURALI 24/9 25/9

passeggiate tra cultura e natura

Per partecipare alle passeggiate patrimoniali sarà necessaria la prenotazione Per alcuni itinerari potrà essere richiesto un contributo Informazioni nei siti www.beniculturali.it www.coe.int/it/web/venice/home

22/9 passeggiate in MOSTRA 23/10 Testi e foto degli itinerari saranno esposti nelle sale e chiostri di TIM FUTURE CENTRE La mostra è a cura di Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia L’esposizione sarà aperta dal martedi alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Lunedi chiuso Ingresso libero

ADC

Archivio Della Comunicazione C o m u n e d i Ve n e z i a



Tre Stati per una batteria di difesa costiera al Lido di Venezia “La batteria Ca’ Bianca, ora situata nel tessuto urbano dell’omonimo quartiere, venne costruita dall’Impero Austro- ungarico, nella prima metà dell’Ottocento. Fu trasformata e potenziata a partire dal 1880 dal Regno d’Italia con l’installazione di sei pezzi a retrocarica (24 mm) in barbetta. Non si hanno notizie certe che l’architettura militare austriaca sia stata totalmente abbattuta per edificare quella nuova (che, tra l’alto, porterebbe la stessa denominazione) , come avvenne per la batteria S.Leonardo sulla cui spianata si costruì ex novo la batteria costiera Francesco Morosini. Una recente perizia descrivendo gli interni parla di un locale e di un verticale vano profondo “realizzati in calcestruzzo cementizio armato, in epoca successiva a quella originaria della batteria”. Sembra improbabile che negli ultimi decenni dell’Ottocento, dopo l’uso dei proiettili dirompenti e la conseguente crisi del sistema difensivo a fortificazioni permanenti, si costruisse una importante struttura militare, la cui muratura è in mattoni di laterizio di ottima lavorazione industriale. Tra il 1910 e il 1913, sorse, accanto alla vecchia batteria Casabianca, il forte Emo, massiccia costruzione in calcestruzzo alla quale fu imposto il nome di Angelo Emo, Ammiraglio della Repubblica, che fu l’ultimo Capitano da Mar della Serenissima. Tale batteria corazzata fu armata con enormi cannoni in torri singole girevoli (mod. 305/50), accanto ad altri di minor gittata. Dopo l’8 settembre, i tedeschi disseminarono le spiagge del Lido di bunker , alcuni dei quali, di dimensioni mastodontiche, trovarono spazio all’interno della ridotta area Casabianca/Emo.” Daniela Milani, appassionata di storia locale, Lido di Venezia

Batteria Ca’ Bianca, Lido (ve) cenno storico a cura di Daniela Milani Vianello https://vimeo.com/175376735


Figure 3 Foto aerea metà anni 50. Fonte: Perale, Luca, Percorso ciclo-pedonale a tema “In bici al Lido sulle tracce della I guerra mondiale”. Casa Ed. el squero, Venezia, 2016

Figure 4 Foto Aerea fine anni ‘50 tratta da Perale, Luca, Percorso ciclo-pedonale a tema “In bici al Lido sulle tracce della I guerra mondiale”. Casa Ed. el squero, Venezia, 2016


Figura 7 Ripresa aerea con Forte Emo ancora armato (da una serie di riprese aeree della società Venezianagas preliminari alla metanizzazione dell’Isola del Lido, anni 1970-71, Fotografia Ferruzzi, Venezia)


Batteria Ca’ Bianca: i cannoni testimonianze di Flavio Franzoi e di Yvonne Girardello raccolte da Daniela Milani Vianello https://vimeo.com/191299867

Intervista a Lorenzo Pere, cugino del capoposto Alfredo Pere a cura di Alessandra Manzini https://www.youtube.com/watch?v=686pCOBJ5mY&t=20s Intervista a Nanni Pere cugino del capoposto Alfredo Pere https://soundcloud.com/indiversity/nanni-pere-testimonianza-storica


POESIE E TESTIMONIANZE STORICHE

ph Alessandra Manzini

VIENI Vieni con me in giardino tracciamo un bel confine profondo nella ghiaia e poi si fa la guerra. Giochiamo che tu eri il mio nemico, che io sono il più forte e cosi’ vinco, facciamo che quest’oggi tira vento e ti ho ferito a morte se no mi avresti ucciso tu per primo si fa a chi spara meglio si fa a chi è più veloce e va da sé si sa che poi si muore.

Non ho capito ancora perchè da qualche cielo sulla testa nessuno ci interrompa, nessuno ci chiami mai per la merenda, dicevano tutti a casa senza scampo si presto che a momenti farà buio si presto che a momenti farà freddo. Anita Menegozzo


MEMORIE Scaturiscono voci sottili dai cassetti inceppati dove carte di colla e di seppia catturano i polsi come fossero trappole vive imperterriti anni d’attesa di una minima lama di luce. E una volta d’estate seducono ancora le streghe ci si infilano sotto le ciglia dove covano cenere sotto la brace ph Alessandra Manzini

Ad uno dei miei prossimi risvegli avrò l’età dei sassi incisi senza tempo. E avrò con me nè voce ne potere, nè freno nè giudizio. Avrò l’età che non conosce offesa prchè non ha malizia l’età degli arrembaggi oltre il coraggio che curva non inchina. Avrò i capelli bianchi e il sangue lento - Anita Menegozzo


CAMPO DI BATTAGLIA

I VECCHI

Nei campi crivellati sorrisi di ragazzi presi a morsi. Le lettere spedite verso casa volarono più basse o furono più accorte cos che non rimasero colpite, ma giunsero parole senza voce come conchiglie belle, che dentro senti il mare.

“Andate a trovare i vecchi a mani vuote libere d’accarezzarli a loro basta così poco le briciole del pane e il frutto ammaccato raccolto sotto la pianta. Portate una parola buona ai vecchi la divoreranno sentendosi inutili anche un fazzoletto piccolo a loro può bastare hanno il pianto senza lacrime appena restano soli. Fateli importanti per non far si che pensino d’essere di peso. Andate a trovare i vecchi e restate e a parlar con loro lasciate che vi raccontino ancora quella fiaba vogliate bene ai vecchi fateli morir d’amore.”

Se cerchi piaghe nere le trovi tra gli stracci delle donne, l’allarme ranicchiato in ogni scialle e che avvelena il sorso di ogni latte. Anita Menegozzo

Bruno dall’Olio


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