Report Repol nota introduttiva

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NOTA INTRODUTTIVA Le attività svolte dal Dipartimento di Prevenzione della ASL di Lecce I Dipartimenti di Prevenzione sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nel territorio di competenza per l’analisi dei così detti determinanti di salute compreso il possibile effetto dei fattori di rischio ambientali sullo stato di salute della popolazione e per porre in essere azioni di sorveglianza e di stimolo agli enti preposti alla tutela ambientale affinché tali fattori di rischio siano posti sotto controllo e siano eliminati o almeno ridotti al minimo. Per tale attività - dopo il referendum del 1993 che ha sancito il passaggio delle competenze in materia di controlli ambientali alle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA) nelle ASL sono venute meno le professionalità in ambito ambientale che erano presenti negli ex Presidi Multizonali di Prevenzione. Il Dipartimento di Prevenzione può contare solo su un finanziamento pari al 3,4% dell’intera dotazione finanziaria della ASL Lecce, quota che è comprensiva anche dei costosi screening oncologici; pertanto, alla prevenzione primaria resta un finanziamento inferiore al 2% contro il 5% previsto dalla normativa nazionale. Inoltre, al 1 Gennaio 2007 si contavano 532 unità di personale afferenti al Dipartimento, numero che al 31 dicembre 2019 scendeva a 356 unità. Nonostante 54 assunzioni effettuate dal 2007 ad oggi, il Dipartimento di Prevenzione registra quindi un saldo negativo di 170 dipendenti (-32%). Con le pur scarse ma qualificate risorse umane disponibili – oltre che con la motivazione e l’entusiasmo di personale precari – per recuperare tali competenze ed ottimizzare le possibilità di interloquire in modo proficuo con gli altri enti deputati alla tutela ambientale (ARPA, Provincia, Regione) a tutela delle possibili ripercussioni sanitarie delle esposizioni ambientali, il 23 Aprile 2013 è stato istituito un protocollo di intesa inter-istituzionale denominato Rete per la prevenzione oncologica leccese (Re.P.O.L.), coordinata dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Lecce, insieme ad ARPA Puglia (col particolare coinvolgimento del DAP di Lecce e della Direzione Scientifica) e dalla Provincia di Lecce, con la partecipazione attiva dell’Università del Salento, ARESS, CNR (Istituti di Fisiologia Clinica e di Scienze Ambientali e Climatiche), Osservatorio Epidemiologico Regionale (OER), INAIL e Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNAM). Dal 2013, la RePOL ha concretizzato una serie di attività, tra cui spicca la realizzazione del primo Report “Ambiente e Salute in provincia di Lecce” che ha riunito e sottoposto ad accurato esame tutti i dati sanitari e ambientali in possesso dei vari enti pubblici e di ricerca. Questo primo lavoro è stato presentato il 15 febbraio 2016 presso l’Auditorium del Museo Castromediano a Lecce innanzi al Presidente della Regione Puglia con i sindaci salentini e viene oggi aggiornato a quattro anni di distanza per iniziativa della Direzione del Dipartimento di Prevenzione della ASL Lecce, in collaborazione con il Registro Tumori e tutti gli enti che partecipano alla RePOL. Le principali attività realizzate dal 2013 ad oggi dalla RePOL, coordinata dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Lecce, sono di seguito sintetizzate:

1. Audizione presso la Commissione Ambiente del Senato della Repubblica in data 11 Ottobre 2016 per la presentazione delle criticità epidemiologiche individuate in Provincia di Lecce;

2. Realizzazione di un ampio “Studio epidemiologico CASO-CONTROLLO sull'incidenza del tumore al polmone in Provincia di Lecce” (con l’arruolamento di 500 casi e 1700 controlli) denominato “PROTOS” con la supervisione scientifica del CNR-IFC, finalizzato all’individuazione dei fattori alla base dell’aumentata incidenza di tumori polmonari in Provincia di Lecce;

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3. Inoltre, sempre riguardo ai tumori polmonari, d'intesa con ARPA Puglia, la ASL Lecce ha integrato nell’ambito dello Studio PROTOS una campagna di 100 monitoraggi di Radon indoor (seconda causa di tumore polmonare) nelle abitazioni dei casi e dei controlli arruolati nello studio epidemiologico. Questo a completamento di una vasta campagna di approfondimento condotta dalla ASL Lecce fin dal 2009 sul rischio Radon nella provincia di Lecce, che ha coinvolto ben 400 scuole pressoché in tutti i comuni salentini (in collaborazione con l’ex ISPESL), riscontrando valori di concentrazione media molto più elevati rispetto a quelli stimati da uno studio nazionale del 1996. Tale esperienza ha portato sin dal 2004 a lanciare una campagna informativa sui rischi indoor da Radon e a subordinare il rilascio di deroghe al divieto d’uso dei locali interrati e seminterrati per attività lavorative/produttive a dimostrazione del rispetto dei valori limite previsti dalla normativa vigente sul Radon. 4. A fronte della già segnalata aumentata incidenza anche di neoplasie vescicali nel territorio salentino, è stato varato il “Progetto MINORE” - Monitoraggi Idrici Non Obbligatori a livello Regionale, approvato con DGR n.1316 del 02/08/2017, finalizzato a fornire un contributo per migliorare le attuali inadeguate conoscenze sullo stato di salute della falda acquifera salentina attraverso l’integrazione dei parametri di monitoraggio delle acque sotterranee già esistenti, e al contempo elevare i livelli di tutela della salute pubblica in materia di controlli degli alimenti. Ciò al fine di procedere a monitorare alcuni potenziali inquinanti tra cui i fitofarmaci ampiamente utilizzati in agricoltura ma il cui monitoraggio è obbligatorio per legge solo per un certo numero di pesticidi. La problematica è tanto più d'interesse in quanto alla Provincia di Lecce e al genio civile sono pervenute ogni anno circa mille richieste di autorizzazioni di pozzi per usi diversi (con un consumo stimato in 4 metri cubi al secondo, talora impropriamente utilizzati per uso umano) ed investe l'autorità sanitaria anche nella prospettiva di un progressivo impoverimento della falda, legato al processo di salinizzazione delle acque di falda profonda che rappresentano la primaria fonte di acqua potabile e/o per la sola irrigazione del Salento, che rappresenta come detto l’80% dell’intero fabbisogno provinciale. L'attivazione del Progetto MINORE da parte del Dipartimento di Prevenzione della ASL Lecce viene incontro anche alle necessità e alle richieste espresse dai sindaci salentini, che pertanto sono stati invitati a partecipare ad un'apposita riunione il 2 febbraio 2017 per la presentazione e la sottoscrizione del protocollo d'indagine, anche al fine di un coinvolgimento diretto dei comuni nell'ambito del progetto stesso (tutti i 97 sindaci salentini hanno sottoscritto il protocollo). L’intensa collaborazione con l’AQP e i Consorzi di Bonifica, oltre che con la Provincia di Lecce, hanno consentito di innescare sinergie per il miglioramento dell’utilizzo della risorsa idrica. La Regione Puglia ha voluto che il Progetto MINORE aderisse al Programma di Monitoraggio Acque delle Nazioni Unite (UN GEMS/Water Program). La prima fase dei monitoraggi del Progetto MINORE, integrativi rispetto a quelli già condotti dall’ASL e da AQP per obblighi di legge, ha riguardato tutti i 104 pozzi dell’Acquedotto Pugliese oltre a 100 fontanine comunali di rete di distribuzione. Gli analiti aggiuntivi, testati nell’ambito del Progetto MINORE comprendevano 24 pesticidi (incluso il glifosate e il suo metabolita AMPA), ulteriori rispetto ai 39 già regolarmente testati da ARPA Puglia: metalli pesanti, ammine aromatiche, amianto, radon, diossine e furani. I risultati della prima campagna su pozzi e fontanine AQP non ha rilevato nessuna criticità, mentre non sono ancora disponibili i dati della seconda fase di monitoraggi condotta su un campione di circa 90 pozzi autorizzati per soli usi irrigui o di abbeveramento animali, selezionati sulla base della vicinanza a punti di pressione ambientale, incluse alcune aree per le quali è stata SEDE LEGALE E DIREZIONE GENERALE via Miglietta, 5 - 73100 Lecce - C.F e P.IVA 04008300750 - www.asl.lecce.it


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supposta una possibile criticità ambientale come la discarica di Burgesi, quella di Cavallino e l’impianto Ecolio2. Il Progetto MINORE darà anche alla ASL di Lecce la possibilità di procedere a una mappatura dettagliata con georeferenziazione dei pozzi presenti nel territorio provinciale per la creazione di un database informativo (comprensivo delle analisi disponibili per ciascun pozzo) che costituirà la prima sezione del nascente inventario informatico regionale. Infine, in collaborazione con Acquedotto Pugliese si sta procedendo a verificare eventuali potenziali criticità legate alla mancata copertura della rete fognaria in tutto il Salento. 5. Sempre nell’ambito del Progetto MINORE, è stata avviata una vasta azione di sensibilizzazione al corretto utilizzo della risorsa idrica, conducendo una campagna educazionale nelle scuole che ha raggiunto oltre 1000 allievi di scuole di ogni ordine e grado in circa 20 comuni della Provincia di Lecce. Inoltre, per sensibilizzare la popolazione generale, è stata richiesta la collaborazione dell’Università del Salento per realizzare un mini-documentario andato in onda su Rai 3 nell’ambito degli spazi pubblici resi disponibili dal CORECOM, patrocinato e trasmesso anche da Apulia Film Commission in occasione di festival estivi del 2019. È stato realizzato anche uno spot trasmesso da Telerama e Telenorba nei mesi di dicembre 2019, gennaio e febbraio 2020. 6. Il Progetto “NEOPROF” – Neoplasie Professionali, recepito nel Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018, elaborato dal Servzio SPESAL – area nord con l'obiettivo della ricerca attiva delle neoplasie professionali, con particolare attenzione non solo a quelle ad elevata frazione eziologica (naso, seni paranasali e mesotelioma) ma anche ai tumori polmonari e vescicali (ad elevata incidenza sul nostro territorio) grazie alla collaborazione delle Commissioni Invalidi Civili;

7. L’attivazione di una Survey pediatrica Epi-Infant, con l’obiettivo di reperire informazioni complessive sullo stato di salute dei soggetti di età pediatrica in Provincia di Lecce attraverso il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta. Obiettivo specifico è quello di approfondire la diffusione nella popolazione pediatrica di: neoplasie, malattie endocrino-metaboliche (nello specifico il diabete), patologie auto-immunitarie, disturbi dello sviluppo neuro-psichico (autismo, ADHD), allergie e intolleranze alimentari. Inoltre, in tal modo si potrà fornire un possibile contributo ad un aggiornamento dei dati del Registro Tumori sui tumori pediatrici negli anni successivi all’ultimo disponibile.

8. Per quanto attiene la problematica amianto di cui è nota la cancerogenicità per il polmone, considerato che in base al censimento ministeriale sulla presenza di manufatti contenenti amianto sul territorio nazionale, nel Salento risultava un’elevata concentrazione di manufatti in amianto rispetto al territorio regionale; la ASL di Lecce (il Servizio di Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro), oltre a svolgere i controlli previsti dalla normativa sui piani di bonifica, in coincidenza col varo del Piano amianto regionale, ha attivato l’unico NUMERO VERDE a livello regionale (tel. 800069300) per l’informazione della popolazione sul rischio derivante dalla presenza di manufatti contenenti amianto e sugli ex esposti.

9. Sempre il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPESAL) della ASL Lecce ha appena avviato un progetto obiettivo (approvato con delibera n.253 del 24/04/2019) sul rischio cancerogeno indoor incentrato sulla prevenzione dell’esposizione al fumo di sigaretta e gas Radon, due fattori per i quali è conclamato l’effetto sinergico negativo sulla salute umana. Con tale progetto, saranno ispezionate 84 aziende in provincia di Lecce (compresi istituti scolastici) e saranno eseguite SEDE LEGALE E DIREZIONE GENERALE via Miglietta, 5 - 73100 Lecce - C.F e P.IVA 04008300750 - www.asl.lecce.it


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sia misure di Radioattività naturale da GAS Radon, sia di particolato atmosferico (PM 10 e PM 2.5) in ambiente indoor con apposita strumentazione acquistata dalla ASL. 10. Collaborazione alla promozione degli screening oncologici attivati dall’ASL Lecce con l’istituzione di un tavolo di lavoro a supporto della responsabile aziendale per gli screening, con particolare riferimento alla possibilità di incrementare la diagnosi precoce del carcinoma del colon retto nei lavoratori grazie ad una specifica attività di counselling dei medici competenti e della Medicina del Lavoro da parte del Servizio SPESAL della ASL Lecce;

11. Partecipazione alle Conferenze dei Servizi per il Rinnovo AIA o rilascio di Autorizzazione Unica Ambientale presso la Provincia di Lecce, integrando con le competenze interdisciplinari rese disponibili dalla Re.P.O.L. quelle già esistenti all’interno del Dipartimento di Prevenzione; Collaborazione con la Presidenza della Giunta Regionale ed il Dipartimento regionale Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio per la valutazione degli aspetti sanitari legati alla progettazione del nuovo Piano Energetico e Ambientale Regionale (PEAR), fornendo al contempo sostegno alle attività di progettazione e promozione della “Road Map della Regione Puglia per la decarbonizzazione” in sede regionale, nazionale ed europea.

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