Neve fresca S.M.May primo capitolo

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1. SFIDE CREATIVE PER PICCOLI EDITOR CORAGGIOSI

(Al confine tra le province dell’Alberta e del Saskatchewan, 110° meridiano, Canada) «Ci siamo. Si prepari.» L‟ordine del pilota rimbombò nell‟abitacolo, mentre lei sganciava esitante la cintura di sicurezza e arrischiava per la prima volta un‟occhiata di sotto. Il lago era una distesa uniforme di acqua color azzurro-grigio e assolutamente gelida. Lo si intuiva d‟istinto, seguendo i movimenti delle sottili lastre di ghiaccio che sussultavano in superficie, senza spezzarsi, e impedivano alle onde d‟incresparsi sotto la spinta delle pale dell‟idrovolante. Si abbassarono in prossimità della riva, con un tonfo sordo e un ultimo borbottio spezzato del motore. Il suo corpo, improvvisamente libero, sobbalzò sul sedile come se fosse tra le mani di un giocatore di basket in fase di palleggio aggressivo, superando d‟un tratto il livello di guardia per il rischio “conati di vomito”. E si pentì del tutto d‟essersi tolta la cintura nell‟istante in cui picchiò l‟angolo destro della fronte contro il finestrino. L‟uomo con cui aveva condiviso l‟abitacolo opprimente, e non proprio profumato, nelle ultime due ore e un quarto non sembrò nemmeno accorgersi di quel particolare benvenuto. «Ecco fatto.» dichiarò placido. «A destinazione e in perfetto orario, secondo gli accordi.» «Mi scusi?» Cominciò a temere d‟essere finita in uno di quei vecchi sceneggiati da domenica pomeriggio che iniziavano sempre con una povera viaggiatrice imprudente che veniva uccisa in un luogo sperduto, prima che comparisse in sovrimpressione la didascalia “VENT‟ANNI DOPO” e facessero l‟ingresso in scena i due eroi venuti a sciogliere il mistero del ritrovamento dello scheletro mummificato. Il pilota, in effetti, con le cuffie in testa e orridi occhiali da sole anni „70 sembrava perfettamente calato nella parte di serial killer, come se avesse imparato a memoria il copione di quello stesso film. Aveva pure assunto un‟aria seria. Tetra. Sopracciglio arcuato e vibrante. «Il porto.» le indicò. «C‟è solo un lago,» tentò di nuovo lei, con tono dubbioso, «non vedo altri segni di vita qui intorno.» «Ma no, guardi,» il pilota stava cominciando a mostrare i primi segni d‟impazienza con la cliente di città che osava non credere alle sue parole. Forse cominciavano già a prudergli le mani sotto i guanti di pelle. L’ultimo stadio prima della follia omicida. «Lo vede il pontile di sbarco?»


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