BILANCIO SOCIALE
2005
CESTAS
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BILANCIO SOCIALE
2005
a cura di Startour edizioni
Copyright 2007 CESTAS finito di stampare nel mese di Gennaio in Bologna
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
INDICE Bilancio Sociale Cestas: II edizione
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Presentazione dei principi di redazione e del modello adottato
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CESTAS: Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie appropriate Sanitarie
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IdentitĂ istituzionale
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Mission e Valori guida
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I settori di attivitĂ : Cooperazione allo sviluppo, Educazione allo sviluppo, Alta Formazione
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Corporate Governance e Struttura organizzativa Cestas
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Organi Associativi
11
Struttura operativa Cestas
12
Dipartimenti
12
Organigramma
14
Strategie e processo gestionale
15
I partner locali
15
Le relazioni nazionali ed internazionali
16
Gli stakeholder
20
Relazione sociale 2005
24
I progetti in corso nel 2005
26
Gli eventi
62
La comunicazione
62
Le risorse umane
62
Il personale di sede
63
Il personale all'estero
64
La formazione
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La comunicazione interna
66
Analisi Economica
68
Lo Stato Patrimoniale al 31/12/2005
73
Il Conto Economico al 31/12/2005
77
Riclassificazione della ricchezza del c/e: produzione e distribuzione della ricchezza
Metodo del valore aggiunto
80
Obiettivi e miglioramento
82
Conclusioni
83
Sedi CESTAS
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Bilancio Sociale Cestas: II edizione Nel 2005 il Cestas ha redatto e diffuso il suo primo bilancio sociale, relativo all'esercizio 2004. L'idea del bilancio sociale è nata seguendo volontà dell'associazione di intraprendere un percorso di diffusione e condivisione del lavoro svolto negli anni, ed ha quale obiettivo quello di rispondere all'esigenza di trasparenza della gestione, basata su principi e scelte etiche e sociali: per questo si presenta la seconda edizione del bilancio sociale Cestas a chiusura dell'esercizio 2005. Dopo la chiusura del bilancio d'esercizio 2005, e in seguito alla certificazione da parte del Revisore competente, si procede attraverso la redazione del bilancio sociale a disegnare un quadro più ricco e completo d'informazioni concernenti il ruolo e le responsabilità sociali che l'ente ha assunto, nell'ultimo anno, nello svolgimento delle sue attività istituzionali. Il lavoro che segue vuole descrivere e socializzare i risultati raggiunti da Cestas al 31/12/2005, e trasmette le strategie gestionali volute dall'associazione, in un'ottica di comunicazione partecipativa e trasparente, in grado di perseguire il consenso e la legittimazione sociale. Presupposto della scelta del Cestas è che la diffusione del flusso d'informazioni sulle performance sociali aumenta le possibilità di scelta da parte degli attori sociali, e favorisce il consenso e il coinvolgimento della collettività, rafforzando al tempo stesso reputazione e identità dell'associazione. Nel redigere il bilancio sociale il Cestas si propone di conseguire i seguenti obiettivi:
• Fornire a tutti gli stakeholder un quadro complessivo delle performance dell'associazione, aprendo un processo interattivo di comunicazione sociale;
• Fornire informazioni utili sulla qualità dell'attività dell'ente al fine di ampliare e migliorare - anche sotto il profilo etico-sociale - le conoscenze e le possibilità di valutazione e di scelta degli stakeholder;
• Dare conto dell'identità e del sistema di valori di riferimento assunti dall'associazione e della loro declinazione nelle scelte istituzionali, nei comportamenti gestionali nonché nei loro risultati ed effetti;
• Esporre gli obiettivi di miglioramento che l'associazione si impegna a perseguire; • Fornire indicazioni sulle interazioni fra l'associazione e l'ambiente nel quale essa opera, attraverso la rendicontazione del perseguimento dei valori quali la tutela della persona, della famiglia, la solidarietà, la salvaguardia dell'ambiente, la sicurezza e la valorizzazione del lavoro e dei propri dipendenti;
• Rappresentare il valore aggiunto e la sua ripartizione. Infine il bilancio sociale vuole essere per il Cestas uno strumento “guida”, un punto di riferimento per la programmazione strategica dell'associazione, capace di tradurre in termini pratici i valori e la mission in operatività, e che permette di misurare e migliorare nel tempo la gestione eticosociale dell'associazione.
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Presentazione dei principi di redazione e del modello adottato. Tra i metodi e le dottrine più diffuse, per la redazione del bilancio sociale, si è ritenuto in continuità con la scelta operata nell'edizione precedente di seguire quali punti di riferimento le seguenti fonti: 1
- “Principi di redazione del bilancio sociale” elaborati dal Gruppo di studio per il Bilancio Sociale (GBS ) nel 2001 per il contesto italiano; 2
- “Sustainability Reporting Guidelines” elaborate dalla Global Reporting Initiative (GRI ) nel settembre del 2002, che costituiscono lo standard più diffuso a livello internazionale. I criteri fondamentali a cui il nostro lavoro s'ispira, estrapolati dai principi sopra elencati, consistono in:
Chiarezza nell'esposizione dei contenuti Sinteticità Completezza nei modi di dei dati e delle presentazione informazioni
Il documento è stato inoltre redatto secondo i principi di trasparenza, accuratezza, attendibilità e verificabilità. In particolare, il bilancio sociale presenta le seguenti caratteristiche: - la parte descrittiva relativa alla mission, al profilo dell'associazione, alle attività, alla struttura organizzativa e ai sistemi di gestione, segue i criteri indicati dal GRI, opportunamente adattati, così da recepire le specificità di una ONG; - la parte relativa agli indicatori economici aggiunge alle misure richieste dal GRI, una serie di informazioni, anche in questo caso opportunamente adattate, relative ad alcuni indicatori del grado di efficienza;
1
GBS: il Gruppo di Studio G.B.S. è sorto ufficialmente nel 1998 (la prima riunione si è tenuta a Milano il 15 ottobre1998). Ma è stato concepito
un anno prima, a Taormina, in occasione di un seminario internazionale sul tema promosso o organizzato dall'Istituto di Economia Aziendale dell'Università di Messina e dalla Fondazione Bonino Pulejo. A quell'incontro parteciparono studiosi di diversi Paesi (Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Italia) e numerosi addetti ai lavori. Nel fare il punto sullo stato dell'arte, emerse la necessità di creare un collegamento stabile fra coloro che si interessavano di bilancio sociale e qualcuno propose di costituire il "club del bilancio sociale”. L'idea fu presa sul serio. Roberto Marziantonio (Presidente dell'IBS e membro del Comitato Scientifico del SEAN Social&Ethical, Auditing & Accounting Network) la portò avanti e si fece promotore, con KPMG(2), SMAER e Strategia d'Immagine, della costituzione di un comitato al quale hanno aderito spontaneamente, e in più riprese, studiosi di varie discipline e operatori che hanno apportato il contributo della loro esperienza. 2
GRI: nel 2001 è stato pubblicato il Libro Verde della Commissione Europea in tema di responsabilità sociale delle imprese e nel 2002 si è
avuta la formulazione delle Sustainability Reporting Guidelines da parte del Global Reporting Initiative (centro di collaborazione ufficiale del United Nations Environment Programme).
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- agli indicatori di performance ambientali non è dedicata una apposita sezione come richiesta dalla GRI, in quanto essi trovano esplicazione nei risultati di alcuni progetti in ambito agricolo e di miglioramento degli insediamenti urbani, anche se trattati solo marginalmente dato i contenuti dei progetti Cestas; - per quanto riguarda gli indicatori sociali, si segue la logica del GRI con riferimento ai dipendenti. Per gli indicatori che esprimono l'impatto e il grado di perseguimento della missione e delle azioni svolte dal Cestas sulle persone e sul loro contesto, si fa riferimento alla logica di costruzione delle misure di performance che l'OCSE, l'ONU e la Banca Mondiale hanno convenuto di adottare per la valutazione degli interventi di cooperazione. Nel complesso, come richiesto dal modello del GBS, il processo di formazione del bilancio sociale e le informazioni in esso contenute si basano sul rispetto dei seguenti principi:
Autonomia delle terze parti
Attendibilità e
Verificabilità dell’informazione
fedele rappresentazione
Responsabità
Utilità
Significatività e rilevanza
Bilancio Sociale
Identificazione
Omogeneità
Periodicità- ricorrenza Trasparenza Comparabilità
Inclusione Coerenza
Comprensibilità -chiarezza intelligibilità
Neutralità
Prudenza
Competenza di periodo
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CESTAS: Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie appropriate Sanitarie
Identità istituzionale Il CESTAS (Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie Appropriate Sanitarie) nasce il 30 Marzo 1979 a Bologna come Associazione; in ottemperanza agli artt. 14, 36 e 39 del codice civile, non persegue scopo di lucro, è apartitico, non ammette discriminazioni di etnia, di sesso, di nazionalità e di religione e si riconosce nelle caratteristiche degli organismi non lucrativi di utilità sociale (ONLUS), come recita l'art 1 dello statuto. Il Cestas è un Organismo non Governativo (OnG) ai sensi della Legge 49/87 (e successive modifiche) con riconoscimento d'idoneità del Ministero Affari Esteri con D.M. N° 1987/128/1906/1D del 20/02/1987 e D.M. N° 1988/128/4168/4D del 14/09/1988, autorizzato a gestire progetti di cooperazione internazionale nei Paesi in via di sviluppo, e riconosciuto idoneo a svolgere attività di formazione di cittadini dei Paesi in via di sviluppo e attività di Educazione allo Sviluppo. Il Cestas è abilitato a gestire progetti finanziati dall'Unione Europea ed altre agenzie internazionali appartenenti alle Nazioni Unite, promuove sul territorio iniziative di Educazione allo Sviluppo e di sensibilizzazione sui problemi dei Paesi del Sud del Mondo, nonché attività di formazione per lo sviluppo sostenibile. Promuove ed organizza iniziative a carattere locale, individuando tematiche concernenti i problemi dello sviluppo socio economico in collaborazione con Enti Locali, Istituti di ricerca, Università, ed altre Associazioni, in particolare con le regioni Emilia-Romagna e Marche. Le intense attività di sensibilizzazione, d'informazione e raccolta fondi a livello regionale accompagnano i programmi di Cooperazione allo sviluppo nei paesi in cui quali il Cestas opera. Nel 2004 la Regione Marche, con decreto n. 342/FPR del 22/06/2004, ha accreditato la sede operativa del Cestas sita a Jesi (AN) per l'esercizio di attività di cooperazione ed orientamento e formazione professionale, riconoscendola quale Ong ed Ente di Formazione. Dal 2005 l'associazione è presente anche in Abruzzo, con una nuova sede operativa, inaugurata, al fine di rafforzare le attività di sviluppo territoriali e le collaborazioni con gli enti locali. Sempre nel 2005 a Bologna il Cestas ha inaugurato la Biblioteca Ecosostenibile CESTAS, accreditata quale biblioteca pubblica e promotrice di seminari e corsi di sviluppo sostenibile. Il Cestas è tra i soci fondatori del COONGER (Coordinamento delle ONG dell'Emilia Romagna), poiché ritiene fondamentale la collaborazione con le altre associazioni regionali di cooperazione e solidarietà internazionale al fine di concordare unitarie forme di collaborazione e partecipazione ad iniziative pubbliche ed inoltre stabilire con le istituzioni regionali pubbliche e private una sede unitaria di confronto. Per gli stessi obiettivi, a livello nazionale il Cestas è membro del COCIS (coordinamento delle organizzazioni non governative per la cooperazione internazionale allo sviluppo), promotore e rappresentante politico delle Ong associate.
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Mission e Valori guida
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Partendo dalla convinzione che lo sviluppo e il progresso, su scala locale e globale, non dipendono soltanto dalla crescita economica ma anche dalla crescita delle capacità umane delle attuali e future generazioni, il Cestas si adopera per promuovere la solidarietà sociale ed è attivo nell'ambito della cooperazione internazionale, nella promozione di una “solidarietà partecipativa” che coinvolga nello sviluppo un numero sempre maggiore di attori sociali (società civile e sue organizzazioni), sul presupposto che solo una relazione tra eguali può innescare cambiamenti profondi nelle relazioni politiche ed economiche tra il Nord e il Sud del mondo. Scopo dell'associazione è di promuovere la conoscenza, lo studio, le iniziative alla lotta al sottosviluppo e alla fame nel mondo, fondando le sue motivazioni sui valori della solidarietà umana e della difesa dei diritti dell'uomo, come indicato nello statuto all'art. 4.
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Il concetto di sviluppo umano e di sviluppo sostenibile sono un bagaglio non solo del mondo non governativo ma delle principali
istituzioni internazionali: PNUD, Banca Mondiale, UE, ecc…
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In coerenza con queste finalità, il Cestas si propone di:
•progettare, promuovere, realizzare e gestire in favore delle popolazioni dei Paesi in Via di Sviluppo azioni, progetti e programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo sia autonomamente che in collaborazione con OnG ed altri enti pubblici e privati nazionali od esteri, nel rispetto degli scopi statutari, avvalendosi di esperti, cooperanti e volontari;
•progettare,
promuovere realizzare e gestire programmi d'informazione, di educazione dell'opinione
pubblica, di servizio civile nazionale o internazionale, sull'interdipendenza, la solidarietà, l'intercultura, la cooperazione tra i popoli, l'educazione alla pace, l'integrazione culturale e di educazione allo sviluppo riguardanti gli argomenti oggetto delle finalità istituzionali, mettendo a disposizione la competenza dell'Associazione su temi specifici anche su richiesta di istituzioni pubbliche e private nazionali ed internazionali;
•progettare, promuovere, e realizzare iniziative e corsi di formazione professionale e di aggiornamento in Italia o all'estero
in particolare sulle tematiche oggetto dell'attività del CESTAS rivolte ai propri collaboratori,
cooperanti, volontari, sostenitori, studenti di ogni grado, soci, simpatizzanti che ne facciano richiesta, nonché al mondo della scuola e del lavoro;
•promuovere l'equità nelle relazioni di genere come fondamento dei nuovi paradigmi dello sviluppo che preveda azioni per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali. Particolare interesse sarà rivolto alla difesa dei diritti dei bambini, bambine ed adolescenti (Art. 13 Trattato di Amsterdam);ricerca ed elaborazione di materiale di documentazione relativo alla Educazione Sanitaria ed alle Tecnologie Appropriate Sanitarie, lotta contro le malattie trasmissibili, igiene e risanamento ambientale, igiene e sicurezza del lavoro, sicurezza alimentare, sviluppo sostenibile, sviluppo umano, sviluppo rurale, sviluppo economico e culturale;
•ricercare ed elaborare di materiale di documentazione relativo alla Educazione Sanitaria ed alle Tecnologie Appropriate Sanitarie, lotta contro le malattie trasmissibili, igiene e risanamento ambientale, igiene e sicurezza del lavoro, sicurezza alimentare, sviluppo sostenibile, sviluppo umano, sviluppo rurale, sviluppo economico e culturale;
•stringere e mantenere
rapporti a livello nazionale ed internazionale con enti che perseguono scopi affini
pubblici e privati nazionali ed esteri. Collaborare con Organizzazioni similari e con le sezioni di educazione sanitaria, di tecnologie appropriate sanitarie, di comunicazione e di formazione del personale facenti parte delle Nazioni Unite, della Comunità Europea e altre associazioni internazionali promuovendo incontri internazionali, nonché ogni altro dibattito connesso con lo sviluppo dei popoli, la lotta alla fame nel mondo e la difesa dei diritti umani;
•promuovere rapporti di collaborazione e cooperazione con enti locali, università, centri di ricerca, aziende sanitarie, imprese, fondazioni, agenzie di sviluppo, regioni, ministeri presenti nel territorio nazionale o all'estero per la realizzazione delle azioni, progetti, programmi associativi;
•dare vita ad un laboratorio di produzione e diffusione di materiale di comunicazione visivo, audiovisivo ecc. (dépliants, manifesti, diapositive, videocassette, pubblicazioni e filmati vari) inerente gli scopi istituzionali. Tale materiale sarà utilizzato sia a livello internazionale che nazionale nell'ambito di iniziative sulle problematiche relative ai Paesi in via di sviluppo, ai flussi migratori ed alla cooperazione decentrata fra Istituzioni e privati del Nord e del Sud del mondo;
•promuovere
e realizzare iniziative di ricerca scientifica, anche in collaborazione con centri di ricerca
universitari, a supporto di tutte le iniziative, progetti, programmi associativi;
•costituire
banche dati, siti web, raccolte bibliografiche e mostre con i materiali raccolti e prodotti
direttamente, destinati alla fruizione del mondo della scuola e dell'associazionismo regionale e nazionale.” (Art. 4 Statuto)
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Tutte le attività del Cestas sono orientate a promuovere lo sviluppo umano e sostenibile, nel rispetto dei 4
diritti dell'uomo , partendo dalla conoscenza diretta e da un approfondito studio delle realtà dei paesi con i quali interagisce. Le iniziative di Cooperazione allo Sviluppo, di Educazione allo Sviluppo e di Formazione sono articolate nei
nale sio re Pari oppor s t un e ofe ta it r en m Ed à it à San nitario sa cio So ione Sanitaria az
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Le iniziative di Cooperazione allo Sviluppo, di Educazione allo Sviluppo e di Formazione sono articolate nei seguenti settori:
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Alta e FormFaorma o r o v La Sicurez zion zio za e P n Al i
seguenti settori:
m e bi mà Ed nto e A Te uc d Educazione alit ie i r cn azion olo e alla Mond anita gi e A S ppropriate
Ne deriva che il ruolo del Cestas, nella realizzazione dei programmi di cooperazione internazionale, non si limita a quello di agente specializzato nella gestione di risorse tecniche e finanziarie, ma si estende a quello di
promotore della mobilitazione degli attori sociali nell'ambito della solidarietà e cooperazione
internazionale. Il suo compito, come “ONG di sviluppo”, è di promuovere l'“intermediazione sociale” per rendere i diversi attori istituzionali e sociali sempre più sensibili sui problemi dei paesi del Sud del mondo e sulle implicazioni di tali problemi nei territori della Comunità Europea. Questo compito non potrebbe essere svolto se non rispettando alcuni imperativi metodologici nell'esecuzione dei progetti di cooperazione internazionale lungo le varie diverse fasi del ciclo progettuale. I tre più importanti sono: - aumentare la sensibilità della società civile del Nord sui problemi delle società del Sud; - aumentare la conoscenza diretta dei problemi come miglior forma per coinvolgere nuovi gruppi sociali nella solidarietà; - stabilire nuovi vincoli e creare nuovi rapporti tra società del nord e del sud che devono affrontare problematiche simili.
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Dichiarazione universale dei diritti umani: Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Dichiarazione
Universale dei diritti umani. “Tutti gli esseri umani nascono uguali in dignità e diritti” - Art 1 Dichiarazione Universale dei diritti umani; “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona” - Art. 3 Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo.
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I settori di attività: Cooperazione allo sviluppo, Educazione allo sviluppo, Alta Formazione I principali settori d'intervento del Cestas possono essere raggruppati come segue: progetti di cooperazione internazionale nei paesi terzi, progetti di educazione allo sviluppo e attività di sensibilizzazione sul territorio italiano, corsi di alta formazione. Le attività del Cestas sono orientate principalmente alla tutela della salute, seguendo un processo che va dalla sensibilizzazione, alla formazione, fino allo sviluppo di tecnologia e operatività mirate. Con riferimento al primo settore, progetti di cooperazione internazionale, possiamo definire che la maggior parte dei progetti Cestas hanno come oggetto le problematiche sanitarie, e sono strutturati in modo da offrire conoscenze e strumenti, a seconda delle esigenze dei territori, utili a migliorare le condizioni di vita dei Paesi interessati. Nell'ambito della tutela della salute, i progetti Cestas sia in Africa che in America Latina sono principalmente orientati alla “sana-maternità”, alla formazione e di operatori sanitari del settore materno e riproduttivo, e alla costruzione e miglioramento di reti di centri di salute materno-perinatale. In America Latina, i progetti Cestas si rivolgono da ormai diversi anni alla tematica maternoinfantile, data l'alta percentuale di mortalità e inabilità derivante dal concepimento e dalle fasi “pre” e “post” parto. Le cause dell'elevato grado di mortalità materna e infantile sono imputabili alle condizioni sociali, educative, lavorative e nutritive nelle quali versano le donne dei paesi in via di sviluppo. L'impegno del Cestas consiste 5
nel creare centri di salute nei quali sono offerti i servizi sanitari di base , reti di studio e raccolta di dati utili a prevenire e monitorare problemi e malattie. Sono svolti corsi di sensibilizzazione basati sull'informazione, la comunicazione e l'educazione, poiché ritenuti basilari per la risoluzione di queste problematiche. Altri progetti di cooperazione allo sviluppo in Africa sono rivolti alla lotta e prevenzione dell'Aids, sia tramite sostegno medico, sia attraverso l'impegno nel campo della ricerca di nuovi metodi terapeutici, quali ad esempio l'aloe. Nella lotta all'Aids, il supporto fornito è rivolto alle istituzioni sanitarie locali, in termini di infrastrutture e di formazione del personale medico e sanitario, ma anche con la creazione di comunità specializzate nella prevenzione e nella cura, tramite la formazione di educatori e di sensibilizzazione.
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Concetto di assistenza sanitaria di base: La prima e propria definizione di assistenza sanitaria di base (ASB) può essere identificata con
quella data in occasione della Conferenza Internazionale sull'Assistenza Sanitaria Primaria che ha avuto luogo ad Alma Ata nel 1978: “quelle forme essenziali di assistenza sanitaria che sono basate su tecnologie e metodi pratici, scientificamente validi e socialmente accettabili, rese accessibili a tutti gli individui e alle famiglie nella comunità grazie alla loro piena partecipazione, realizzate a un costo che la comunità e la nazione possono sostenere in ogni fase del proprio sviluppo in uno spirito di autonomia e di autodeterminazione.” L'assistenza sanitaria primaria è una parte integrante sia del sistema sanitario di un paese, del quale rappresenta la funzione centrale e il punto principale, sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità. Essa rappresenta la prima occasione di contatto degli individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario nazionale, portando l'assistenza sanitaria il più vicino possibile ai luoghi di vita e di lavoro, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di assistenza sanitaria”.
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Il Cestas supporta gli organismi locali che forniscono ausilio psicologico ai malati, alle famiglie e agli orfani 6
dell'Aids, secondo i principi della Home-based Care , trasferendo competenze per la riproducibilità e autosostenibilità dei progetti, che devono collegarsi direttamente allo sviluppo e promozione di attività generatrici di reddito, poiché le famiglie affette da Aids sono esposte al rischio di povertà. 7
Sempre nell'ambito sanitario, altra tematica affrontata è la disabilità, lavorando per la riabilitazione , offrendo assistenza sanitaria e formazione agli operatori della fisioterapia, nonché servizi che permettono ai disabili di vivere più autonomamente e di partecipare pienamente alla vita della comunità. Altri settori in cui operano i progetti Cestas riguardano lo sviluppo economico-sostenibile del territorio attraverso l'appoggio per la realizzazione di attività di micro-imprese quali ad esempio la creazione di piccole cooperative casearie in Malawi (Africa), o la dotazione di attrezzature basilari per incentivare lo sviluppo di lavori artigianali come ad esempio in Argentina (America Latina), o la creazione di un istituto di ceramica in Palestina che prevede lo sviluppo di un intero processo produttivo, dalla lavorazione alla commercializzazione. Molti sono i programmi di sostegno e le attività di formazione e intermediazione lavorativa rivolti alle donne. Per quanto riguarda l'operare in Italia, l'obiettivo principale del Cestas è rivolto alla sensibilizzazione sia dei singoli che delle istituzioni, offrendo seminari e formazione aperti agli operatori del settore. Le attività di formazione e di educazione allo sviluppo del Cestas sono orientate ad accrescere la sensibilità nella società civile del Nord sulla realtà e i problemi dei Paesi del Sud, ad aumentare la conoscenza diretta dei problemi, a stabilire nuove relazioni e legami tra società del Nord e del Sud che devono affrontare problematiche simili, nell'ottica della cooperazione decentrata. Si cerca inoltre di promuovere forme di produzione, consumo e scambio basate sul rispetto dei diritti dell'uomo e della natura, una reciproca conoscenza delle diverse culture nell'ottica dell'educazione interculturale, un'informazione giornalistica partecipata e alternativa rispetto al modello dominante, la collaborazione con attori italiani del sistema formativo. L'offerta formativa attivata dal Cestas intercetta una crescente domanda nei paesi in via di sviluppo di riduzione del gap tecnologico e di partecipazione al mondo dell'informazione globale, e integra i percorsi curricolari di questi paesi soprattutto sul piano della sostenibilità ambientale. Per gli studenti italiani e comunitari il Cestas organizza corsi di formazione e di aggiornamento sui settori d'intervento, e pubblica periodicamente manuali per operatori della cooperazione sanitaria, libri e opuscoli di educazione sanitaria, in diverse lingue.
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Community home-based care (CHBC): assistenza domiciliare entro la comunità. Può essere definita come la cura e il supporto che le
persone affette da Hiv/Aids e altre malattie croniche ricevono nelle loro case, attraverso le loro famiglie e comunità. Questo approccio è rivolto ai bisogni medici, infermieristici, emozionali, spirituali, psicologici, sociali e materiali delle persone che vivono con l'Hiv/Aids (PLWA) e delle loro famiglie. Il principale obiettivo è di migliorare la qualità della vita delle persone malate e di mantenere la loro dignità. Ha anche lo scopo di contribuire alla riduzione dello stigma e della discriminazione verso i malati di Hiv/Aids e della conseguente diffusione del virus, riducendo così l'impatto dell'Hiv/Aids sugli individui, le famiglie e le comunità. 7
Per "Riabilitazione" si intende, facendo riferimento alla definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.), quell' "insieme di
interventi che mirano allo sviluppo di una persona al suo più alto potenziale sotto il profilo fisico, psicologico, sociale, occupazionale ed educativo, in relazione al suo deficit fisiologico o anatomico e all'ambiente".
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Le attività di formazione del Cestas si sviluppano lungo due filoni: - formazione para e post-universitaria di base: attraverso percorsi integrativi e professionalizzanti, per fornire un raccordo tra Università e mondo del lavoro, e al contempo un'alta formazione postuniversitaria; - formazione post-universitaria specializzante: come perfezionamento e integrazione di carriera per professionisti che già operano o opereranno nei settori formativi del Cestas. I percorsi formativi toccano i temi dell'ambiente, della salute, dello sviluppo sostenibile, della cooperazione internazionale, dell'intercultura, e della pace e diritti dell'uomo. Essi hanno l'obiettivo di contribuire a formare figure professionali nel campo della cooperazione internazionale e nella direzione, gestione e valutazione di politiche e programmi di sviluppo territoriale. I progetti di educazione allo sviluppo comprendono attività di informazione, sensibilizzazione e formazione rivolta ai cittadini dei paesi industrializzati, e abbracciano tematiche trasversali, che spaziano dall'interdipendenza tra Nord e Sud del mondo, ai diritti umani, all'ambiente, alla pace fino all'intercultura, attraverso l'organizzazione di seminari, spettacoli, mostre, campagne di informazione, creazione di materiale divulgativo e audiovisivo, nonché azioni didattiche nelle scuole. Da semplice divulgazione delle attività svolte nei paesi del Terzo mondo, l'educazione allo sviluppo è divenuta strumento per la promozione di una cittadinanza dedita a comportamenti di responsabilità e solidarietà, dall'ambito del consumo a quello del turismo responsabile, consapevole dei legami biunivoci tra economie del Nord e del Sud del mondo, dei limiti e delle inefficienze dello sviluppo in termini ambientali e sociali, della complessità dei sistemi culturali “altri”, delle dinamiche che presiedono alla creazione di povertà a livello planetario ma anche nazionale, tra le diverse fasce della popolazione. L'attività di sensibilizzazione è volta anche a creare sinergie, scambio di conoscenze e competenze tra soggetti qualificati del Nord e del Sud del mondo nei più diversi ambiti. Dal 2004 il Cestas progetta, promuove e gestisce attività di Servizio Civile nazionale e internazionale, esperienza che ha fruttato nuove e solide collaborazioni.
Corporate Governance e Struttura organizzativa Cestas L'assetto organizzativo del Cestas, con le relative responsabilità ed incarichi, è strutturato in forma gerarchico-funzionale,
correlato da meccanismi interni di gestione che consentono una corretta
circolazione delle informazioni, al fine di creare e potenziare la sinergia delle forze e competenze che compongono l'Organismo. A tal fine il Cestas ha adottato un manuale che individua nel dettaglio responsabilità, competenze e procedure di lavoro standardizzate.
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Organi Associativi Il Cestas è composto, come previsto dal Codice Civile italiano, e riportato nell'art.6 dello Statuto, dai seguenti organi istituzionali: • L'Assemblea dei Soci • Il Consiglio di Amministrazione • Il Presidente • Il Collegio dei Revisori dei Conti • Il Collegio dei Probiviri L'Organismo è diretto dal Presidente. In particolare per quanto concerne il Consiglio di amministrazione (CdA): 1.Ha la gestione ordinaria e straordinaria dell'Associazione 2.Nomina il Presidente ed il Vice Presidente 3.Si riunisce tutte le volte che il Presidente lo ritenga necessario o che ne venga fatta richiesta almeno da due suoi componenti 4.Approva i Bilanci 5.Procede alla nomina degli incarichi e dell'eventuale assunzione sugli aspetti economici, retributivi e finanziari 6.Valuta semestralmente la relazione di attività presentata dal Presidente 7.Definisce ed approva la programmazione d'attività del Cestas, presentata dal Presidente
Mentre spetta al Presidente la Rappresentanza Politica: 1.Rappresenta legalmente la struttura verso i terzi (Enti finanziatori, enti locali, istituzioni italiane e straniere, soci locali nei paesi terzi, ecc) 2.Rappresenta politicamente l'Associazione 3.Cura l'esecuzione dei deliberati dell'Assemblea e del CdA 4.Presiede l'assemblea 5.Convoca il CdA 6.In casi di urgenza, può esercitare i poteri del CdA, salvo ratifica successiva alla prima riunione del CdA stesso 7.Rappresenta l'Associazione presso gli Istituti Finanziari 8.Cura i rapporti con i soci Poteri gestionali: a. Dirige la Struttura organizzativa del Cestas b. Esegue le politiche decise dal CdA c. Convoca e dirige il coordinamento interdipartimentale d. Dirige l'Associazione negli aspetti tecnici, operativi, finanziari ed amministrativi e. Vista ed autorizza i mandati di pagamento
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f. Dirige lo staff, eseguendo e gestendo direttamente le politiche sulle risorse umane deliberate dal CdA g. Promuove e realizza nuovi programmi di sviluppo associativo h. Presenta la relazione annuale di attività al MAAEE i. Elabora e presenta semestralmente al CdA la proposta di programmazione tecnicofinanaziaria e la valutazione sullo stato di avanzamento delle attività J. Presenta al CdA annualmente la strategia di intervento del Cestas (politica di progettazione, gestione e di sviluppo/gestione delle risorse umane) per l'approvazione.
Struttura operativa Cestas La struttura operativa del Cestas sede è suddivisa in cinque Dipartimenti: 1.
Dipartimento Programmi di Sviluppo
2.
Dipartimento Italia
3.
Dipartimento Formazione
4.
Dipartimento Progettazione
5.
Dipartimento Amministrazione
Ogni Dipartimento può essere coordinato da un Responsabile. In parallelo dal 2004 la sede Marche, opera in tre settori principali: - Cooperazione allo sviluppo: ideazione e realizzazione di progetti di cooperazione internazionale in paesi in via di sviluppo - Formazione: ideazione e realizzazione di programmi formativi e corsi sui temi dello sviluppo locale,cooperazione internazionale, economia sociale etc... - Educazione allo sviluppo: ideazione e realizzazione di progetti e iniziative di educazione e sensibilizzazione sul territorio marchigiano Nel 2005, il Cestas inaugura sia una nuova sede operativa in Abruzzo, la Biblioteca Ecosostenibile pubblica presso la sede centrale di Bologna, coordinata del dipartimento formazione.
Dipartimenti Il Dipartimento “Programmi di Sviluppo” è suddiviso in tre Aree geografiche: 1.
Africa
2.
America Latina e America Centrale
3.
Area Balcanica e Area Mediterranea.
Ogni Area geografica è gestita da un “Responsabile di area” (Desk Officer). Il dipartimento si occupa di: 1.
promuovere, realizzare e gestire i programmi di sviluppo nelle aree strategiche individuate
annualmente dalla programmazione del Cestas;
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2.
ricercare e mobilitare le risorse umane, tecniche e finanziarie necessarie per gestire i progetti;
3.
promuovere la cooperazione decentrata sui temi di competenza dipartimentale;
4.
promuovere e mantenere le relazioni con gli Enti di riferimento.
Il Dipartimento “Italia” si occupa delle seguenti attività: 1.
realizzazione e gestione di programmi di Educazione allo Sviluppo e di Intercultura;
2.
promuovere, realizzare e gestire programmi di Educazione allo Sviluppo e di Intercultura;
3.
ricercare i cofinanziamenti per i programmi in gestione;
4.
sensibilizzare e promuovere la cooperazione decentrata;
5.
promuovere e mantenere le relazioni con gli Enti di riferimento.
Il Dipartimento “Formazione” si occupa di: 1.
promuovere, realizzare e gestire di programmi di formazione nelle aree strategiche individuate annualmente dalla programmazione del Cestas;
2.
ricercare i cofinanziamenti dei progetti in gestione;
3.
promuovere e gestire i rapporti con gli Enti di riferimento (Università, Centri di ricerca e di formazione);
4.
promuovere la cooperazione decentrata sui temi di competenza dipartimentale.
Il Dipartimento “Progettazione” segue le seguenti tematiche: 1.
dirigere ed eseguire il piano annuale di progettazione contenuto nella programmazione del Cestas;
2.
ideare e gestire le banche dati di competenza;
3.
valutare le fattibilità dei progetti;
4.
programmare e realizzare le missioni di fattibilità;
5.
ricercare linee di finanziamento e enti finanziatori;
6.
elaborare e presentare progetti agli Enti Finanziatori;
7.
seguire le istruttorie dei progetti;
8.
assistere i dipartimenti del Cestas in tema di progettazione;
9.
promuovere la cooperazione decentrata sui temi di competenza dipartimentale.
Il Dipartimento “Amministrazione”, in collaborazione col consulente fiscale, si occupa di: 1.
contabilità generale Cestas e dei singoli progetti Cestas;
2.
controllo di gestione per le spese sede e loco e programmazione finanziaria;
3.
certificazione finanziaria dei progetti e monitoraggio;
4.
rendicontazione progetti;
5.
gestione dei rapporti commerciali, rapporti banche e gestione dei pagamenti;
6.
gestione del personale;
7.
redazione bilancio;
8.
interazione e appoggio altri dipartimenti circa questioni amministrative o commerciali.
13
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Organigramma Di seguito viene riportato l'organigramma del Cestas, così come si configura nel 2005, delineando una Struttura gerarchico-funzionale che raggruppa i ruoli per competenze simili, attività e processi ben definiti. Il controllo gestionale e il potere direttivo restano centralizzati.
ASSEMBLEA DEI SOCI
SINDACI
CDA
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
PRESIDENTE
SEGRETERIA
DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO
DIPARTIMENTO COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
DIPARTIMENTO FORMAZIONE
BIBLIOTECA ECOSOSTENIBILE
DIPARTIMENTO EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO
DIPARTIMENTO PROGETTAZIONE
SEDE MARCHE
SEDE ABRUZZO
14
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Strategie e processo gestionale Il Cestas ha adottato negli ultimi anni strumenti di gestione, standardizzati per tutti i dipartimenti che si occupano della gestione diretta di progetti (Programmi di Sviluppo, Formazione, Italia/Europa), che costituiscono le basi del lavoro operativo. A questi si possono aggiungere metodologie proprie di ciascun dipartimento, sempre che non siano in opposizione con le procedure proprie della struttura. Inoltre (come illustrato nella relazione sociale) relativamente ai metodi di comunicazione interna, vengono svolte periodicamente riunioni interdipartimentali di programmazione e valutazioni semestrali che permettono lo scambio di informazioni utili al processo gestionale. Gli strumenti comuni sono: • • • • • • •
Form di gestione progetti Budget generale di spesa Programmazione tecnico-operativa Controllo di gestione Certificazioni trimestrali Programmazione generale Valutazione generale
I partner locali Grazie ad una presenza ormai consolidata in alcuni territori, in particolare nei paesi dell'America Latina e dell'Africa, il Cestas vanta il prezioso sostegno e la proficua collaborazione di
partner locali, nello
svolgimento dei progetti di cooperazione. Questa rete di partner si è consolidata nel corso degli anni, in virtù dei risultati positivi conseguiti sul territorio, e grazie soprattutto ad una maggiore attenzione e sensibilità degli enti locali circa le problematiche connesse allo sviluppo. La fiducia che questi sostenitori hanno accordato e accordano al Cestas, fa sì che i progetti abbiano un forte appoggio locale sia in termini economici che di esperienze e di capacità operative. Gli appoggi principali all'associazione sono costituiti principalmente da: 1. 2. 3. 4. 5. 6.
Istituzioni Governative (Ministeri, Dipartimenti, Municipalità, Ospedali, Centri sanitari) Enti Locali Istituzioni Universitarie ed educative Organizzazioni non Governative (ONG) Associazioni di base Organizzazioni Internazionali
E' di fondamentale importanza per il Cestas collaborare ed interagire il più possibile con gli enti locali, al fine di offrire un supporto specializzato agli operatori dei vari paesi, senza sostituirsi a questi ma cercando di sviluppare e approfondire le loro conoscenze, rendendoli così autonomi nella gestione delle problematiche presenti sul territorio interessato. Uno dei principali mezzi è la formazione degli omologhi, attraverso corsi di vari livelli che consentono il trasferimento di conoscenze e metodologie di lavoro opportune e sostenibili.
15
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Le relazioni nazionali ed internazionali Il Cestas opera in collaborazione e con finanziamenti di: • Ministero degli Affari Esteri • Commissione Europea • Regioni • Governi locali • Università • Organizzazioni Internazionali • Privati Di seguito si illustra nel dettaglio la rete dei partner Cestas, sia in Italia che nel resto del mondo.
Enti Locali: Regione Emilia Romagna Regione Marche Regione Abruzzo Regione Campania Regione Sardegna Regione Veneto Provincia di Bologna Provincia di Ancona Provincia di Pescara Comune di Bologna Comune di Jesi Comune di Ancona Comunità Montana cinque valli bolognesi
Ministeri: Ministero degli Affari Esteri Ministero del Lavoro Ministero della Salute Ministero dll’università e della Ricerca Presidenza del Consiglio dei Ministri: Dipartimento Diritti e Pari Opportunità Ministero della Giustizia Ufficio Nazionale antidiscriminazione Razziali
Ass. Rete di energia Casa delle Culture CCU Consulta per la Pace Coop Form Ecologia Efeso Terre des Hommes Carrefour europeo
Banche:
OnG: Italiane, Europee Internazionali Comitati:
Altri: Cersdu Cespi Commercio alternativo di Ferrara Fondazione A. Colocci Icea Ideaitalianoit Med ingegneria srl Nomisma spa Consorzio Provinciale per la Formazione Ravenna Tenaris Dalmine
Ausl Bologna Ufficio nazionale per il Servizio Civile Arpa Emilia Romagna Arpa Friuli Venezia Giulia Istituto Commercio Estero
Associazioni:
Rete Istituzionale Cestas in Italia
Carisbo Banca di Bologna Banca di Cividale Banca popolare Etica Banca Pop di Ancona
Enti pubblici
Associazione delle OnG italiane Cocis Coonger Forum terzo settore Coorginamento Provinciale Enti Servizio Civile Comitato enti locali presso la provincia di Perugia GAL
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Università: Università degli Studi di Bologna Univ. di Modena e RE Università di Parma Università di Urbino Università di Macerata Univ. Pol. delle Marche Università di Camerino Università Bocconi Politecnico di Milano Università Ca Foscari Vene zia Università Orientale di Napoli Università Roma 3 Università degli Studi di Firenze Università di Siena Accademia delle Belle Arti
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Sierra Leone: Etiopia Mozambico
Malawi
Rete sostenitori Cestas all’estero
Botswana
17
Namibia
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Argentina
PerĂš
Colombia
Nicaragua
Ecuador
Rete sostenitori Cestas all’estero
Bolivia
Guatemala
Cile
18
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Albania
Saharaui
Palestina
Rete sostenitori Cestas all’estero
Altre Istituzioni
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Gli stakeholder Sono stakeholders tutti i soggetti (intesi nel senso di individui, gruppi, organizzazioni) che hanno con l'organizzazione relazioni significative e i cui interessi sono a vario titolo coinvolti nell'attivitĂ dell'associazione per le relazioni di scambio che intrattengono con essa o perchĂŠ ne sono significativamente influenzati. Nel definire una mappatura degli stakeholder del Cestas nell'anno 2005, si individuano due diverse categorie: 1.
Stakeholder interni: amministratori, dipendenti e collaboratori,
consulenti, cooperanti, volontari, donatori, soci e
sostenitori. 2.
Stakeholder esterni: Beneficiari diretti e indiretti dei progetti Cestas, collaboratori esterni (intesi sia come persone fisiche che giuridiche), istituzioni e enti finanziatori, banche, partner di progetto (in Italia e all'estero) e fornitori in Italia.
Stakeholder interni al 31/12/2005
CdA : 2 Dipendenti & Collaboratori : 12 Consuilenti : 4
Cooperianti : 6
Volontari : 16
Donatori : 6
Soci e Sostenitori : 70
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Stakeholder esterni al 31/12/2005
Collaboratori Esterni : 120 Istituzioni ed Enti finanziatori: 5 Banche : 6 Partner di progetto (In Italia e all'estero): 151 Fornitori : 6
Beneficiari diretti e indiretti dei Progetti: 1.929.481
I beneficiari dei progetti Cestas in corso fino al 31/12/2005 in Italia e nel mondo sono cosĂŹ dettagliati:
Beneficiari dei Progetti in Italia
11.760
98
Italia Eas
Italia Alta Formazione Diretti
21
336
Italia Ricerca e Studio
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Beneficiari dei Progetti in America Latina
337.500
135.000 87.600 29.200
8.000 5.640
330
2.300
2.080
Argentina Sanitario
Argentina Intermediazione lavorativa
9.000
Bolivia Ambientale
200
Cile
Diretti
Ande: Ecuadur, Per첫, Bolivia
200
Guatemala
Indiretti
Beneficiari Progetti in Africa e Mediterraneo 500.000
469.000
260.200
40.000
25.017 1.200 2.500
300
Malaw i Livestock
Malaw i Sanitario
820
400
800
Mozambico Sanitario
Palestina Formazione
Diretti
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Indiretti
Namibia Sanitario
Saharaw i Sanitario
0
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Il CESTAS come OnG e la sua concezione organizzativa
Totale delle risorse mobilitate dai progetti in corso: 9.215.000 Euro
Manife stazioni e Mostre: 60
Progetti di Cooperazione allo Sviluppo nei Paesi in Via di Sviluppo: 60
Soci, Volontari, Cooperanti e Sostenitori in Italia e nel mondo: 1000
Partners in Italia ed in Europa: 60
Partners nel Mondo: 91
IL CESTAS in cifre dal 1979 al 2005
Master Universitari e C.A.F.: 5
Ricerche in corso: 7 Presenza nei Paesi in Via di Sviluppo: 18
Progetti in corso: 21
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Progetti di Educazione allo Sviluppo In Italia in corso: 2
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Relazione Sociale 2005 Al fine di introdurre i progetti e i risultati del Cestas nel 2005, facciamo una breve cronistoria di delle attività svolte in passato e dei progetti attivati nell'ultimo biennio, suddivisi in tre macrosettori e aree di intervento: Cooperazione allo sviluppo Progetti in America Latina In Cile, paese dove il Cestas opera da 17 anni in un progetto denominato:“Employment Intermediary Centers for the LowIncome Women Householders Programme in Concepción and Santiago Provinces”, con l'obiettivo di proteggere ed inserire le donne capofamiglia e i disoccupati nel mercato del lavoro. Il progetto è finanziato dal Governo del Cile e da Cestas. In Argentina il Cestas promuove progetti per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari in materia di salute materno infantile erogati nella provincia di Buenos Aires e l'avvio di un processo di aggiornamento scientifico del personale. Sempre in Argentina, il Cestas gestisce programmi di sostegno alle attività di formazione e di intermediazione lavorativa della popolazione femminile più emarginata e povera nella ciudad, conurbano e provincia di Buenos Aires. Inoltre, ha attivato il Fondo de Autoempleo, una linea specifica che permette alle donne che desiderano intraprendere un'attività in proprio di ricevere una piccola somma finanziaria. Nell'area che include Perù, Bolivia ed Ecuador, il Cestas segue progetti che si hanno
come obiettivo l'incremento del livello di cooperazione tecnica tra i ministeri della salute di Perù, Bolivia ed Ecuador e il miglioramento della qualità dei servizi sanitari in materia di salute materno-perinatale erogati nei paesi interessati. Il Cestas è presente in Nicaragua e Guatemala. Nel primo, è stato approvato nel 2004 dal Ministero degli Affari Esteri italiano un progetto che ha per titolo: “Programma di Sviluppo Integrato nel quartiere di Sutiva (Municipalità di Leon)” che vede l'inizio dell'attività nel 2005.. In Guatemala il Cestas, in partnership con la Fondazione presieduta dalla Premio Nobel Rigoberta Menchù Tum, ha concluso un progetto facente parte del programma AntiPoverty Partnership Initiatives (APPI). Progetti in Africa In Malawi in Cestas ha svolto progetti basato sul miglioramento dello standard di vita della popolazione dell'area di Ntchisi, creando piccole attività di sviluppo a g r i c o l o p e r l'autosostentamento. Sempre in Malawi il Ministero degli Affari Esteri italiano ha approvato nel 2004 il progetto del Cestas intitolato: “Sana Maternità: Formazione e aggiornamento per operatori sanitari nel settore della salute materno-infantile”. In Mozambico è in corso un progetto dal titolo: “Progetto di Appoggio allo Sviluppo della Rete Sanitaria di Base nell'Area di
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Mavalane - Maputo”, che tende a migliorare le condizioni fisiche, l'efficienza e la qualità dei servizi offerti dai centri sanitari localizzati nell'area di Mavalane. Inoltre il Cestas ha concluso nel 2004 il progetto, intitolato: “Sostegno alla formazione professionale, all'informazione preventiva e all'uso di terapie di medicina tradizionale nella lotta alla diffusione dell'HIV/AIDS nell'area di Benefica e Mocuba (Mozambico)”. Il Cestas ha dato anche avvio, nel 2004, al progetto: “Sostegno al Centro di Salute I de Majo nella lotta alla diffusione dell'HIV/AIDS nell'area di Salute di Mavalane Maputo”. In Namibia il Ministero degli Affari Esteri italiano nel 2004 ha approvato un progetto intitolato: “Supporto al programma nazionale integrato di lotta all'HIV/AIDS e TBC nelle regioni di Omusati ed Erongo”, attivato nel 2005, con l'obiettivo di ridurre la diffusione del virus HIV nella regione di Omusati, e della TBC nella regione di Erongo. I Progetti nel Mediterraneo In Palestina si è concluso un progetto dal titolo “Training and development of artistic traditional handcraft at the Ceramic School in Hebron”, volto a creare un centro di formazione per ceramisti e a potenziare la produzione artigianale nell'area di Hebron. In Algeria, nel marzo 2004, è stato portato a termine un progetto relativo ai Campi Saharawi intitolato: “Training of Sahrawi physiotherapists and orthopaedic technicians and
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
improvement of life conditions of physically disabled in Sahrawi Refugees Camps”, finalizzato al miglioramento delle condizioni e delle prospettive di vita dei disabili motori nei Campi Profughi Sahraui, alla promozione di corsi formativi in loco e alla riorganizzazione del Centro sanitario preesistente nell'Ospedale. Educazione allo sviluppo in Italia Nel 2004 si è concluso il progetto: “Voci di donne dall'Africa e dal Mediterraneo La globalizzazione in un'ottica di genere”, una campagna cofinanziata dal Ministero degli Affari Esteri italiano e promossa da un consorzio diretto da Cestas, con lo scopo di accrescere la consapevolezza e la conoscenza del ruolo della donna africana nella produzione e nella diffusione della propria cultura. Sempre nell'ambito dell'Educazione allo Sviluppo,ha avuto inizio nel 2004, il progetto co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri, dal titolo “SALUTE GLOBALE Sistemi sanitari locali e cooperazione sanitaria decentrata”. L'iniziativa contribuisce alla promozione della cooperazione sanitaria decentrata nei Paesi in Via di Sviluppo, attraverso una serie di attività di informazione e formazione in Italia, per la diffusione delle conoscenze specifiche relative al settore, Formazione Alla fine del 2004 si registrano
8
oltre cinquanta convenzioni con Università Italiane, Enti di Formazione, Enti Locali, Enti privati, Agenzie per l'Ambiente e l'Energia, A.S.L., Organizzazioni Internazionali, altre ONG e Centri di ricerca per realizzare attività formative. Il Cestas ha inoltre rinnovato la convenzione con l'Università degli Studi di Bologna per accogliere tirocinanti in base alla nuova normativa, che disciplina 8
i tirocini formativi . È datata 2002 l'attivazione, con un finanziamento del Ministero degli Affari Esteri, di un programma d'alta formazione per dirigenti dei Paesi in Via di Sviluppo ed Europei, che il Cestas promuove insieme al Dipartimento di Sociologia dell'Università degli Studi di Bologna. Nel 2004, è stata realizzata la terza edizione del Master denominato “Master Universitario di II Livello in Politiche Sociali e Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio”, ha come obiettivo la formazione di manager governativi e non, provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo ed Europei, responsabili per l'elaborazione, esecuzione e valutazione dei programmi di lotta alla povertà e di promozione dello sviluppo locale sostenibile. Quest'iniziativa di cooperazione allo sviluppo diversa e qualificante è stata anche articolata assieme alla
Legge n. 196/97 art. 18 e DM 25/3/98 n. 142
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neo-nata rete di OnG per la Cooperazione Universitaria CCU, dalla quale il Cestas è socio fondatore. Il Cestas è inoltre ente accreditato per la presentazione di progetti di Servizio Civile Nazionale Volontario, e nel 2004 ha attuato il progetto “Formare un mondo responsabile”. Il Cestas ha inoltre organizzato varie conferenze e dibattiti e ha prodotto materiale educativo come pubblicazioni, poster, slide, video e il sito internet: www.cestas.org. Nel 2004 il Cestas ha promosso la seconda edizione della Scuola di Specializzazione “Ideazione, Gestione e Valutazione dei Programmi di Cooperazione Internazionale”', per fornire il metodo di lavoro e gli strumenti per sviluppare una competenza professionale nella gestione di programmi e progetti complessi nel campo della cooperazione internazionale. La scuola ha inoltre offerto la possibilità di svolgere stage formativi all'estero per un numero limitato di partecipanti. Inoltre con la nascita della nuova sede operativa Cestas Marche, si sono svolte nel territorio marchigiano, attività di presentazione e s e n s i b i l i z z a z i o n e dell'associazione, partecipando a tavoli con enti locali e seminari con organismi sociali e corsi di formazione in materia di sviluppo sostenibile.
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
I progetti in corso nel 2005 L'anno 2005, ha visto concludere diversi progetti del Cestas, progetti che hanno lasciato il passo ad un importane numero di nuovi interventi. Prima di analizzarli nel dettaglio, classificandoli per aree geografiche, sono rappresentati di seguito i dati sintetici al 31/12/2005:
I progetti Cestas per Aree geografiche di intervento nel 2005
6
America Latina
9 Africa
9
3
1
0
5
6
2005
12
15
18
Mediterraneo
21
Italia
I progetti Cestas per Settore di attivitĂ nel 2005
3
6
9
Cooperazione internazionale Educazione allo Sviluppo
26
12
15
Alta Formazione
2
0
7
12
2005
18
21
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
AMERICA LATINA: ARGENTINA Progetto n. 7473/CESTAS/ARG Titolo: “Creazione di una rete argentina di centri di salute materno perinatale” Paese e località di realizzazione: Argentina Città e Provincia di Buenos Aires Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri Delibera di approvazione: n. 125 del 18-07-02 Data inizio delle attività: 14 Maggio 2003 Data conclusione: 31 Maggio 2005 Sintesi situazione finanziaria: • Costo totale del progetto: 516.398 euro • Contributo deliberato: 258.220 euro Partner Locali: Ministeri, Università ed Ong Locali; Comisión Local de Ejecución (CLE), (integrata dal ministero di Salute della Provincia di Buenos Aires, Secretaría de Salud, Gobierno de la Ciudad Autónoma de Buenos Aires, OPS, OMS Argentina); Comité Científico (Comisión Local de la Red C.L.R.) costituito da Cestas, Clap, Pec, Uba, Cedes. Obiettivi del progetto: Riduzione tendenziale dei tassi di morbilità e mortilità perinatale e materna nell'area di riferimento (Argentina- Provincia di Buenos Aires) e miglioramento sensibile della qualità dei servizi sanitari in materia di salute materno-perinatale erogati nella provincia di Buenos Aires ed avvio di processo di aggiornamento scientifico del personale e incremento della quantità e qualità della rilevazione dei dati sanitari. Attività realizzate e risultati conseguiti Con la consegna delle attrezzature, i dieci Centri appartenenti alla Rete hanno gestito la raccolta, l'interscambio e l'analisi dei dati epidemiologici attraverso il Sistema di monitoraggio sanitario, ricerca e programmazione in materia di salute materno-perinatale. E' stato realizzato il rilevamento epidemiologico, grazie ad una mappatura dettagliata della situazione in ogni centro. Per quanto riguarda l'implementazione del sistema di informazione, ogni Centro ha attivato e rafforzato l'uso del Sistema Informatico Perinatale (SIP), e con il processo di conversione e ricostruzione storica, si è potuti risalire al numero degli eventi (parti) avvenuti in ogni centro e incorporati ad ognuna delle rispettive basi di dati, con un totale di eventi inseriti pari a 108.188. Questo lavoro ha permesso di generare dati indispensabili per la programmazione delle attività dei Programmi Operativi Annuali dei centri, al fine di migliorarne gli indicatori epidemiologici. Per rafforzare e consolidare i sistemi di rilevamento epidemiologico all'interno della Rete e per costruire strumenti utili alla ricerca ed alla gestione dei servizi perinatali, si è proceduto alla pubblicazione del “Segundo Informe Epidemiologico de la Red”.
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
La componente formazione è stata terminata interamente in tutte le sue parti, raggiungendo i risultati previsti in termini di ricerca, coordinamento e pubblicazioni. Sono stati inoltre realizzati i seguenti corsi: • “Metodologia de la Investigacion Clinica” il cui obiettivo è stato quello di migliorare le capacità d'utilizzo degli strumenti per formulare e sviluppare progetti di ricerca perinatale. • “Curso Superior de epidemiología e investigación clínica en salud reproductiva y perinatal , corso sulle nuove tecnologie e diversificazione delle richieste degli utenti, strutturato per consentire una maggior formazione e aggiornamento del personale medico e para-medico. • “Curso sobre el uso de EPI-INFO
VERSION 3 PARA ENTORNO WINDOWS”, non previsto
espressamente dal progetto, ma realizzato per migliorare le capacità d'analisi statistica dei dati epidemiologici da parte dell'equipe di progetto. Le attività comunitarie portate a termine hanno interessato le due seguenti macro attività: • Informazione e diffusione comunitaria con la creazione della pagina web: www.redperinatalamba.org.ar • Ricerca sul grado di soddisfazione delle Utenti con la pubblicazione del rapporto“Cuidados recibidos durante la atención prenatal, el trabajo de parto, parto y puerperio: satisfacción de las usuarias”. Si è ritenuto indispensabile per la realizzazione della ricerca, anche se non prevista da progetto, la partecipazione al “Curso de Introducción a la Investigación Cualitativa” . Per quanto concerne i meccanismi di coordinamento con le autorità sanitarie nazionali e periferiche attivati, si è tenuto il Seminario di Chiusura del Progetto nel quale sono stati presentati i risultati ottenuti, e definite le strategie di continuità ed estensione della Rete Per presentare l'esperienza della rete dei centri, si è inoltre tenuto in Italia un seminario di sensibilizzazione dal titolo “La salute materno-infantile: il caso della Rete Argentina di centri di salute materno perinatale”, dove sono state illustrate le motivazioni che hanno portato alla realizzazione del progetto, le metodologie utilizzate ed i risultati ottenuti. Alla chiusura del progetto l'equipe di Coordinamento, unitamente al Comité Cientifico ed ai referenti dei dieci Centri, ha portato a termine il Protocollo per la realizzazione della Ricerca Clinica Applicata (Investigación Común Multicéntrico) dal titolo “Evaluación de la concordancia entre prácticas realizadas durante el embarazo y parto y la mejor evidencia científica disponible: Perspectiva de las usuarias y proveedores de servicios de salud”. Fattori della Vitalità Misure politiche di sostegno e quadro istituzionale Il contesto politico e istituzionale nell'area di intervento continua ad essere favorevole ed i soggetti coinvolti (centri) hanno collaborato attivamente e con responsabilità alla realizzazione delle attività che hanno visto la piena partecipazione degli operatori interessati. Se verranno mantenuti gli impegni presi da entrambe le parti, questo sarà un ulteriore stimolo e punto di forza per la vita futura del progetto, che potrebbe essere oggetto di replica in altre realtà argentine ed eventualmente regionali. L'estensione del progetto, con il coinvolgimento di un totale di 30 centri (compresi gli attuali), comporterà l'ampliamento dell'area di
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
intervento, moltiplicherà il numero di beneficiari diretti e indiretti con una ricaduta maggiore, in termini di efficacia dell'intervento nell'ambito della salute materno perinatale argentina, misurabile attraverso il miglioramento degli indicatori di mortalità e morbilità materno-perinatale. La recente riconferma dell'appoggio da parte delle autorità sanitarie della Città e della Provincia di Buenos Aires costituisce un punto di forza per il proseguo degli interventi previsti. Per quanto concerne la parte economico-finanziaria si sono prese le misure necessarie, insieme all'equipe di coordinamento ed alle autorità locali, per garantire la sostenibilità futura del progetto. La situazione politica ed economica argentina, ancora fortemente instabile, sebbene ci sia stato un notevole miglioramento, potrebbe, se dovesse subire bruschi cambiamenti di rotta, costituire invece un ostacolo in tal senso. Il raggiungimento della piena sostenibilità del progetto costituisce l'aspetto più rilevante e qualificante dello stesso. In questo senso la controparte (Comisiòn Local de Ejecuciòn) si è impegnata fin dall'inizio per garantire l'appoggio e la collaborazione continua da parte delle autorità sanitarie locali. Tutte le iniziative sono integrate con i programmi promossi dalle Autorità Sanitarie Locali. Tecnologie appropriate e aspetti socio-culturali Ogni Centro ha notevolmente migliorato le risorse e la capacità di gestire e sviluppare programmi di monitoraggio epidemiologico, ricerca e intervento aventi come scopo la riduzione della morbilità e mortalità materna e perinatale sul tutto il territorio di competenza ed il miglioramento dell'assistenza sanitaria utilizzando i principi e gli strumenti della medicina basata nell'evidenza. Inoltre, i programmi di formazione che sono stati replicati all'interno dei centri dagli operatori formati, stanno permettendo ai centri stessi di dotarsi di personale preparato e aggiornato che può operare su tutto il territorio, con beneficio del servizio sanitario nel suo complesso. Nella fase di esecuzione delle attività di progetto si è dato ampio spazio all'utilizzo degli strumenti informatici per la creazione di banche dati, biblioteche e servizi per la ricerca ed il monitoraggio epidemiologico, al servizio delle attività di formazione dei singoli centri e per la diffusione a livello regionale dei risultati delle singole ricerche. L'utilizzo della tecnologia informatica a sostegno di queste attività è in perfetto accordo con quanto, in ambito scientifico e sanitario, da anni avviene in tutte i paesi. Ogni Centro ha seguito un percorso che lo ha portato nella direzione dell'acquisizione dell'autonomia per quanto concerne la gestione delle risorse tecniche adottate, in collaborazione e interscambio con la sede centrale del progetto e le Istituzioni Sanitarie. Aspetti ambientali Le iniziative promosse da questo progetto non hanno causato interventi lesivi dell'ambiente.
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Conclusioni La valutazione sull'andamento del progetto è particolarmente positiva. Tutte le attività previste dal documento di progetto sono state portate a termine ed hanno portato al raggiungimento di risultati molto soddisfacenti. La firma dell'accordo che ha formalizzato la costituzione della Commissione Locale di Esecuzione del Progetto ed all'individuazione dei membri che fanno parte del Comitato Scientifico hanno di fatto portato alla definizione del quadro istituzionale della rete. La Commissione rappresenta formalmente la legittimazione a livello istituzionale del progetto. Infatti, i firmatari dell'accordo sono i rappresentanti del Ministero a livello locale, il rappresentanti di OPS Argentina, i direttori dei Centri ed il rappresentante di Cestas. L'acquisto della attrezzature ha equipaggiato i centri e la sede operativa del progetto del materiale informatico indispensabile per consentire un avanzamento tecnologico ed assicurare maggiore velocità e rapidità nello scambio delle informazioni e nella trasmissione dei dati, sia per la Rete che per il Sistema Informatico perinatale (SIP). Le attività di formazione e di aggiornamento scientifico costituiscono un elemento altamente qualificante all'interno del progetto. Investire sulla formazione del personale degli ospedali ha significato creare le condizioni per il raggiungimento dell'Obiettivo Generale del progetto, poiché la formazione rappresenta lo strumento principale che ha permesso ai Centri di migliorare la propria capacità di monitoraggio epidemiologico e di orientare in maniera efficace e professionale gli interventi di prevenzione e cura. Da sottolineare, la capacità dell'Equipe Locale di coordinamento di valutare le reali necessità di formazione dei soggetti coinvolti e, dove necessario, integrare con corsi e seminari aggiuntivi la programmazione e l'esecuzione delle attività previste dal documento di progetto. L'obiettivo raggiunto in relazione alla formazione di risorse umane è pari all'82% (rate 60 100%).
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Progetto n. 7442/CESTAS/ARG Titolo: “Programma di sostegno alle attività di formazione e di intermediazione per il lavoro femminile nella Ciudad, Conourbano e Provincia di Buenos Aires” Paese e località di realizzazione: Argentina Città e Provincia di Buenos Aires Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri Delibera di approvazione: n. 130 Cd del 18-07-02 Data inizio delle attività: 15 gennaio 2003 Data conclusione : 14 settembre 2006 Sintesi della situazione finanziaria 1. Costo totale del progetto: 1.101.906 euro 2. Contributo deliberato: 771.315 euro Obiettivi del progetto: Migliorare le condizioni di vita della popolazione femminile più emarginata e povera della provincia di Buenos Aires e nello specifico: migliorare la situazione occupazionale delle donne partecipanti al programma rispetto al livello di reddito ed alle condizioni di contrattazione e di lavoro, attraverso il consolidamento di un programma di intermediazione lavorativa che interagisca con i programmi nazionali di appoggio all'occupazione femminile. Partners Locali: CIL (Centro Intermediazione Lavorativa); Università Bolivariana; Comisión de Coordinación y Evaluación (CCE); CNM (Consejo Nacional de la Mujer); Fondo de Capital Social (FONCAP) Attività realizzate e risultati conseguiti: Sono stati consolidati i 3 clubes de Empleo creati in ambito progettuale, così denominati: • Club de Empleo para Mujeres Jóvenas y Jefas de Hogar de Ciudad de Buenos Aires www.ispm.org.ar/clubes/cdadbsas • Club de Empleo para Mujeres Jóvenas y Jefas de Hogar de Ciudad de Lomas de Zamora (Conurbano boanerense) - www.ispm.org.ar/clubes/lomasdezamora • Club de Empleo para Mujeres Jóvenas y Jefas de Hogar de Ciudad de San Nicolàs (Provincia de Buenos Aires) www.ceim.org.ar La fase di abilitazione lavorativa, destinata alla preparazione delle partecipanti al mondo del lavoro attraverso attività individuali e di gruppo, è stata realizzata in tutte le fasi previste dalla programmazione. Il numero totale di beneficiarie inizialmente selezionato è stato di 312 donne, distribuite territorialmente come segue: -
110 Ciudad de Buenos Aires
-
112 Lomas de Zamora
-
90 San Nicolas
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Le donne che sono giunte alla fase finale del percorso di formazione previsto dal programma sono 219, suddivise, territorialmente, nel seguente modo: -
Ciudad de Buenos Aires 70
-
Lomas de Zamora 75
-
San Nicolás 74
Misure politiche di sostegno Come accennato in precedenza, va rimarcato un crescente appoggio alle iniziative di micro-impresa, canalizzato attraverso il Ministerio de Desarrollo Social e che vedrà il potenziamento del “Plan Manos a la Obra”. Si segnala anche il crescente coinvolgimento degli istituti di credito nel finanziamento di programmi di micro-credito finalizzati al sostegno della micro-impresa. Peraltro va fatto notare che il profilo dei destinatari dei micro-crediti finanziati dalle banche risponde a caratteristiche diverse rispetto al target costituito dalle beneficiarie dei Clubes. Nel solco di questa tendenza si inserisce anche il tentativo (come precedentemente segnalato in riferimento alle problematiche di collocazione delle Bolse de empleo) di colmare le lacune legislative che riguardano il settore e che sono attualmente allo studio per cercare di ricondurre in un ambito formale l'enorme massa di lavoratori attualmente operanti nel sommerso. Il problema del lavoro informale se è rilevante per tutto il Paese, lo è maggiormente per le donne che rientrano nel target delle beneficiarie del progetto. Si va delineando sempre piú uno sforzo di razionalizzazione e di miglioramento da parte governativa degli interventi canalizzati attraverso il Plan Manos a la Obra. L'intenzione é quella di offrire un sostanziale miglioramento dei pacchetti destinati al finanziamento di iniziative di micro-impresa. La collaborazione del progetto Clubes de Empleo con il Ministerio de Desarrollo Social intende perseguire tale obiettivo attraverso due strumenti chiave: l'aumento dei capitali messi a disposizione per finanziare i singoli progetti ed il miglioramento delle attività di assistenza tecnica alle iniziative, soprattutto in fase di sostegno e di monitoraggio. Tecnologie appropriate Come emerso dalle valutazioni effettuate rispetto alla formazione offerta durante il I anno, si è deciso di apportare alcune modifiche ai percorsi. La formazione relativa alle questioni di genere non è stata concentrata in un unico periodo bensì estesa lungo l'arco del periodo formativo. In base alle necessità espresse dalle beneficiarie ed alle richieste formulate dal Ministerio de desarrollo social nella impostazione dei termini di collaborazione con il programma Clubes, è stata rafforzata la formazione relativa all'autoempleo, rispondendo ad esigenze di maggiore personalizzazione dei percorsi formativi. Aspetti ambientali Non si segnalano conseguenze degli interventi in termini di protezione ambientale. Si renderà necessario un coordinamento con le autorità sanitarie nel caso di micro-emprendimientos di tipo gastronomico, per assicurare al rispondenza dei prodotti ai requisiti igienico-sanitari vigenti nel paese
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Aspetti Giuridico-Sociali-Cuturali Le beneficiarie hanno partecipato attivamente durante tutto il corso delle attività. Particolarmente apprezzato è stato il fatto di potere vivere uno spazio come protagoniste, con positive conseguenze sull'autostima delle donne. L'accresciuta consapevolezza dei propri diritti e la valorizzazione delle proprie conoscenze ed abilità hanno ulteriormente rafforzato la volontà delle donne di uscire da una dimensione di passività che la disoccupazione e la povertà comportano. Aspetti istituzionali La totale equiparazione nel ruolo di controparti nel progetto delle tre ONG locali associatesi all'iniziativa, ISPM, Fundaciòn Propuesta e CEIM ha costituito una naturale evoluzione del processo di crescita e di rafforzamento istituzionale avviato con i suddetti partner. Mentre ISPM vantava già precedenti esperienze di partnership nella cooperazione internazionale, si è trattato della prima esperienza per le altre due ONG locali. Il CEIM ha ulteriormente ampliato la gamma delle collaborazioni internazionali essendo prescelto come controparte locale nel progetto d'intermediazione promosso da CESTAS a San Nicolàs a supporto dell'iniziativa principale, finanziato dalla Regione Marche. Conclusioni Al termine del periodo di riferimento, che fa seguito alla chiusura del II anno progettuale, l'analisi dei risultato raggiunti evidenzia il compimento di quanto previsto dal cronogramma progettuale per le diverse linee di intervento. Si rimanda alla successiva fase di residuo impegnato, durante la quale verranno completate le differenti fasi di derivazione e saranno finanziate le iniziative di microimpresa delle beneficiarie che hanno partecipato alla linea di derivazione corrispondente.
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Progetto Argentina Marche: Titolo:"Programma di sostegno all'occupazione femminile nella città di San Nicolas de los Arroyos Argentina" Paese: Argentina Provincia di Buenos Aires Città di San Nicolas de Los Arroyos Durata del progetto:
1 anno (14/02/2005 - 14/02/2006)
Ente Finanziatore: Regione Marche Con il contributo di: Assessorato alle Pari Opportunità Comune di Ancona Assessorato alla Cooperazione allo Sviluppo -Banca Popolare di Ancona Obiettivo: miglioramento delle condizioni di vita della popolazione femminile economicamente vulnerabile dell'area urbana di San Nicolas. In particolare: 1. Migliorare la situazione occupazionale delle donne di San NicolÀS partecipanti al programma rispetto a livello di reddito e alle condizioni di contrattazione e di lavoro. 2. Potenziare la rete di sostegno tecnico e socio-psicologico destinato alle donne capofamiglia ed economicamente vulnerabili di San NicolÀS, in coordinamento con gli attori locali. Attività realizzate e risultati conseguiti Il risultato finale del progetto ha visto la permanenza di 75 donne nell'ambito del progetto, le quali hanno terminato il processo di “habilitacion laboral” attraverso tutte le fasi previste dallo stesso. Le beneficiarie sono riuscite a valorizzare le proprie capacità lavorative, ed a rafforzare i legami sociali con altre donne nelle stesse condizioni. E' stato registrato un alto grado di coinvolgimento delle partecipanti al progetto, con una percentuale di frequenza dell'80% a tutte le attività. Per ognuna delle beneficiarie è stato creato un archivio individuale contenente i dati personali, i risultati dei test, dei colloqui, curriculum e altri documenti e informazioni presentate I risultati conseguiti sono stati: >
Consolidamento dei vincoli creatisi tra le donne durante la formazione
>
Appoggio alla ricerca attiva di un posto di lavoro con il sostegno dell'incaricata della Bolsa de Empleo
>
Assistenza alle beneficiarie nell'espletamento delle eventuali trafile burocratiche collegate al conseguimento di un impiego
>
Offerta di assistenza personalizzata alle beneficiarie che manifestano specifiche esigenze derivanti da situazioni di disagio familiare
Sono stati progettati e attivati 7 “microemprendimientos”: >
Venta de ropa directa
>
Fabricación de prendas en telar
>
Gestoría, trámites
>
Repostería
>
Peluquería a domicilio
>
Viandas para tours
>
Programa de radio
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Il numero di donne che hanno trovato lavoro tramite la Bolsa de empleo è 26 (sulle 37 che si sono registrate), mentre le imprese contattate a tutt'oggi sono state 57. E' stato inoltre sviluppato un software specifico tendente ad ottimizzare la gestione dei dati e dei flussi di informazione collegati al funzionamento della Bolsa de empleo. Viene anche elaborato un indice trimestrale della domanda di manodopera nel comprensorio di San Nicolàs, pubblicato sulla pagina web della controparte CEIM. Di notevole importanza ed utilità ai fini dell'Osservatorio per l'occupazione é stata la realizzazione di una ricerca dal titolo “Demanda laboral femenina en la ciudad de San Nicolas. Un estudio de las solicitudes de empleo publicadas en el diario local”, trattata dall'antropologo Ariel Di Lorenzo. Durante l'intero corso del progetto è stata portata avanti un'intensa collaborazione con organizzazioni, istituzioni statali, accademiche, tecniche, sindacali ed ONG . Tali contatti hanno rappresentato un ideale proseguimento dell'intensa opera di collegamento con i diversi attori istituzionali realizzata all'avvio del programma. Attività di sensibilizzazione e diffusione in Italia In data 10/10/2005 ad Ancona, presso la Regione Marche, è stato realizzato il Seminario nazionale dal titolo “Occupazione femminile e Sviluppo in Argentina. I progetti di cooperazione internazionale del CESTAS” In occasione del seminario, sono state presentate le attività di formazione e intermediazione per il lavoro femminile nella città, conurbano e provincia di Buenos Aires promosse dal Cestas con le controparti locali. Al seminario sono intervenuti, in qualità di relatori, le rappresentanti della cooperazione decentrata marchigiana, del Ministero dello Sviluppo Sociale argentino e del CEIM.
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ANDE: Ecuador-Perù-Bolivia Progetto n. 2675/CESTAS/Perù Titolo: “Creazione di una rete regionale Andina di Centri di Salute Materno-Perinatale” Paese e località di realizzazione: Perù, Bolivia, Ecuador. Ente finanziatore: Ministero Affari Esteri Delibera di approvazione: Delibera n. 158 del Comitato Direzionale del 25/09/2001. Data inizio delle attività: 08/07/2002 Data conclusione prevista: Conclusione prevista il 07/05/2007 Sintesi della situazione finanziaria •
Costo totale del progetto: 1.526.178 €uro
•
Contributo deliberato: 743.630.79 €uro
Obiettivi del progetto: Incremento del livello di cooperazione tecnica tra Perù, Bolivia ed Ecuador, e miglioramento sensibile della qualità dei servizi sanitari in materia di salute Materno-Perinatale erogati nei tre paesi interessati. Più specificatamente il programma proposto è così articolato: •
Riduzione tendenziale dei tassi di morbilità e mortalità perinatale e materna in Perù (tra l'1% e il 5%), Bolivia (tra l'1% e il 3%) ed Ecuador (tra l'1% e il 4%)
•
Avvio del processo di aggiornamento scientifico del personale
•
Incremento della quantità e qualità nella rilevazione dei dati sanitari
•
Miglioramento nella programmazione degli interventi e nella qualità dei servizi erogati nelle strutture di primo e secondo livello
Attività realizzate e risultati conseguiti Durante il primo anno di attività si è proceduto alla formazione ed alla costituzione delle Commissioni 9
Nazionali della Rete (CNR ) in Perù, Bolivia ed Ecuador, e della Commissione Centrale di Coordinamento 10
della Rete Andina di Centri di Materno Perinatale (CCNR ), una delle azioni prioritarie che hanno creato le basi per il concreto sviluppo delle altre attività di progetto. Gli accordi della Rete Andina di Centri di Salute Materno - Perinatale sono realizzati fra il CESTAS ed i Rappresentanti dei Ministeri Nazionali di Salute Pubblica dei tre paesi. Durante il II anno progettuale si sono ulteriormente sviluppati i contenuti degli accordi con i Ministeri di Salute locali ed attraverso la pianificazione strategica del progetto. Possiamo affermar e di avere pienamente realizzato l'obiettivo di rafforzamento della Rete Andina di Centri di Salute Materno Perinatale 11
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con l'integrazione della già esistente Rete latinoamericana di centri associati al CLAP /OPS . 9 10 11 12
CNR: Comisión Nacional de la Red CCNR: Comisión Central de Coordinación de la Red Andina CLAP: Centro Latino Americano de Perinatologia OPS : Organización Panamericana de Salud
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Oggi i Centri che compongono la Rete Andina sono 10.
Progetto 2675/CESTAS
Guayaquil (2) Quito Guayaquil (1) Cuenca Chiclayo Lima
Cuzc o La Paz Santa Cruz (Rete Dipartimentale) Sucre
10 Centri Associati alla Rete di Salute Materno Perinatale 11 Centri appartenenti alla Rete di Salute del Dipartimento di Santa Cruz
ECUADOR
BOLIVIA
PERU’
NUMERO di NASCITE
Tutti e dieci i centri appartenenti alla rete dispongono di un sistema informatico funzionante ed efficiente per la realizzazione delle attività e la partecipazione al progetto. Viene garantito ai centri l'accesso ad un servizio di collegamento ad Internet per assicurare un sistema di interscambio efficace ed efficiente tanto a livello nazionale quanto regionale. Le Commissioni Nazionali di ogni paese assicurano il loro impegno per la ricerca di soluzioni in grado di garantire, una volta terminato il progetto, che ogni Centro continuerà a contare con una struttura informatica adeguata e con un collegamento ad Internet in grado di non interrompere il flusso di comunicazione e di informazione all'interno della Rete.
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In tutti i centri appartenenti alla rete è stato installato il software SIP (Sistema Informatico Perinatale), strumento indispensabile per la raccolta sistematizzata di dati relativi alla salute materno infantile. La costituzione della Red Andina de Centros de Salud Materno Perinatal, vuole favorire, ai propri centri associati, l'interscambio di esperienze e la realizzazione di una efficiente cooperazione tecnica nella regione. I Ministeri di Salute dei tre paesi coinvolti riconoscano la Rete come un attore efficiente ed efficace di questo processo. Fino ad oggi possiamo affermare che le attività realizzate all'interno della Rete in coordinamento con i Centri associati hanno riflesso le aspettative dei Ministeri, i quali hanno visto nella Rete, tanto a livello nazionale quanto regionale, una concreta possibilità di comunicazione, di scambio, di programmazione e di monitoraggio, nonché uno strumento efficace per la realizzazione delle attività e il raggiungimento degli obiettivi del progetto. Sono state costituite tre Commissioni Nazionali della Rete Andina (CNR), composte in ogni paese da un rappresentante del Ministero di Salute, e da un rappresentante per ogni Centri selezionato. Le tre Commissioni Nazionali della Rete (CNR) costituiscono la massima espressione delle competenze tecniche ed istituzionali a livello locale, sono responsabili dell'esecuzione del Progetto, in collaborazione con Cestas e ne rappresentano il socio locale del Progetto. Un elemento altamente qualificante e rilevante nel progetto è la componente formazione, non solo in termini di risorse impegnate e di coinvolgimento, ma anche per l'impatto dell'azione e la sua continuità nel medio lungo periodo. La Strategia seguita da CESTAS e dai soci locali nella realizzazione delle attività previste dal progetto è quella di formare le risorse umane presenti nei centri, attraverso la organizzazione di workshop, seminari, incontri formali ed informali in modo tale di poter garantire un livello di preparazione del personale medico e paramedico in grado di partecipare alle attività della rete in modo autonomo ed indipendente. L'obiettivo raggiunto è quello di avere formato personale in grado di gestire il monitoraggio sanitario nelle aree interessate e di estendere e diffondere il sistema informatico perinatale (SIP) a tutto il paese, con la collaborazione indispensabile delle autorità sanitarie nazionali, sia centrali che periferiche. Si calcola che almeno 600 professionisti (tra medici e paramedici) hanno ricevuto una formazione sui temi rilevanti del progetto. Inoltre è stato dato avvio in ogni paese ad un articolato sistema di attività comunitarie, in grado di promuovere l'esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne e di migliorare il loro grado di conoscenza in merito ai temi della salute materno infantile.
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SIP : Sistema Informatico Perinatale
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FATTORI DELLA VITALITÀ
Misure Politiche Di Sostegno Le misure politiche a sostegno del progetto si inseriscono nella continua coordinazione e confronto che costituisce la base delle relazioni fra lo staff tecnico impiegato da CESTAS e le controparti (costituite dai rappresentanti dei Centri e dai Referenti dei Ministeri di Salute). Il progetto gode dell'appoggio politico e istituzionale da parte dei Ministeri di Salute dei tre paesi ed i soggetti coinvolti (centri) hanno collaborato attivamente e con responsabilità alla realizzazione delle attività che hanno visto la piena partecipazione degli operatori interessati. Il progetto potrebbe essere oggetto di replica e di integrazione della Rete con il coinvolgimento di altri Centri. Con l'ampliamento dell'area di intervento, si moltiplicherà il numero di beneficiari diretti e indiretti con una ricaduta maggiore, in termini di efficacia dell'intervento nell'ambito della salute materno perinatale, misurabile attraverso il miglioramento degli indicatori di mortalità e morbilità materno-perinatale. Per quanto concerne la parte economico-finanziaria si sono prese le misure necessarie, insieme all'equipe di coordinamento ed alle autorità locali, per garantire la sostenibilità futura del progetto. Il raggiungimento della piena sostenibilità del progetto costituisce l'aspetto più rilevante e qualificante dello stesso. In questo senso la controparte (Comisiòn Central di Coordinacione de la Red - CCCR) si è impegnata fin dall'inizio per garantire l'appoggio e la collaborazione continua da parte delle autorità sanitarie locali. Tutte le iniziative fin'ora intraprese sono integrate con i programmi promossi dalle Autorità Sanitarie Locali. Tecnologie Appropriate La dotazione delle attrezzature è stata ridefinita in base alle esigenze espresse dai beneficiari e in accordo con le controparti. Ogni Centro ha notevolmente migliorato le risorse e la capacità di gestire e sviluppare programmi di monitoraggio epidemiologico, ricerca e intervento aventi come scopo la riduzione della morbilità e mortalità materna e perinatale sul tutto il territorio di competenza ed il miglioramento dell'assistenza sanitaria utilizzando i principi e gli strumenti della medicina basata nell'evidenza. I programmi di formazione che sono stati replicati all'interno dei centri dagli operatori formati, stanno permettendo ai centri stessi di dotarsi di personale preparato e aggiornato che può operare su tutto il territorio, con beneficio del servizio sanitario nel suo complesso. Nella fase di esecuzione delle attività di progetto si cerca di dare ampio spazio all'utilizzo degli strumenti informatici per la creazione di banche dati, biblioteche e servizi per la ricerca ed il monitoraggio epidemiologico, al servizio delle attività di formazione dei singoli centri e per la diffusione a livello regionale dei risultati delle singole ricerche. L'utilizzo della tecnologia informatica a sostegno di queste attività è in perfetto accordo con quanto, in ambito scientifico e sanitario, da anni avviene in tutte i paesi. Ogni Centro sta portando a termine un percorso che lo porterà nella direzione dell'acquisizione dell'autonomia per quanto concerne la gestione delle risorse tecniche adottate, in collaborazione e interscambio con la sede centrale del progetto e le Istituzioni Sanitarie.
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Aspetti Ambientali Le iniziative promosse da questo progetto non hanno causato interventi lesivi dell'ambiente. Il progetto non interviene sugli aspetti ambientali, non si prevede l'intervento strutturale, il progetto riguarda la formazione e la costituzione di reti virtuali informatiche per dare la possibilità ai centri di comunicare e di intercambiare informazioni oltre che avere una comunicazione costante e aggiornata. Aspetti Giuridico-Sociali-Culturali Tutte le attività sono state ideate, realizzate e coordinate, in concreto, in collaborazione con le controparti operative, in quanto l'intervento del CESTAS cerca di fornire un un supporto allo sviluppo delle attività proprie dei partner locali. Aspetti Istituzionali CESTAS appoggia le strutture locali per lo sviluppo delle programmazioni nazionali. In quest'ottica l'attività è diretta verso l'impostazione di una collaborazione stretta con i responsabili delle controparti operative a seconda dei loro bisogni e delle loro richieste. Ogni nostro operatore ha lavorato con rappresentanti delle controparti nei diversi settori. Si è sempre privilegiato un altro grado di collaborazione con i rappresentanti delle controparti nella convinzione che solo questa sia il volano per la continuazione delle attività a prescindere dalla nostra presenza sul territorio. Analisi Economico-Finanziaria L'esperienza acquisita ci fa affermare che la controparte ha capacità tecnico-scientifiche di grande rilievo, mentre dal punto di vista finanziario si sono appoggiate attività mirate alla formazione del personale medico e paramedico con il fine di dare continuità alle attività una volta terminato il progetto CONCLUSIONI E PIANO OPERATIVO DELLA FASE SUCCESSIVA La valutazione sull'andamento del progetto è positiva. Le attività previste sono state realizzate all'80% ed hanno portato al raggiungimento di risultati soddisfacenti. A conclusione del II anno progettuale si è consolidato il livello di coordinamento a livello regionale, che si concretizza con la partecipazione di 8 dei 10 Centro ad un protocollo di ricerca comune. Si tratta di un indicatore di grande rilievo, poiché trova giustificazione e motivazione nell'alto livello di formazione ricevuta da ogni centro, nel raggiungimento di buone capacità operative autonome a livello locale e regionale. Le fasi di elaborazione e di esecuzione delle attività progettuali sono sempre state accompagnate dalla ricerca del consenso e del confronto con la controparte e con le istituzioni locali coinvolte nel progetto. Questo meccanismo ha permesso uno scambio di informazioni e di conoscenza reciproca che sono parte della sostenibilità ricercata nelle strategie del Cestas per creare una Rete che è in grado di continuare ad esistere e autosostenersi anche dopo la conclusione del progetto.
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NICARAGUA Progetto: 7062/CESTAS/NIC Titolo: "Programma di sviluppo integrato nel quartiere di Sutiava (municipalità di Leon) Nicaragua" Paese: Nicaragua Durata del Progetto: Dal 01/03/2005 al 01/03/2008 Ente Finanziatore: Ministero Affari Esteri Delibera: del 13/10/2003 del. N. 154 Sintesi dei dati Finanziari: •
Costo totale del progetto: 1.512.527 Euro
•
Importo finanziato: MAE 743.594 Euro - DGCS 41.600 Euro
Obiettivi: •
Migliorare la qualità dei servizi sanitari erogati alla popolazione attraverso il Centro di Salute di Sutiaba e le condizioni igienico-sanitarie e ambientali della comunità residente nel bacino del Rio Chiquito.
•
Incrementare la produzione e migliorare la commercializzazione in campo agrozootecnico delle comunità beneficiarie e la disponibilità sul mercato di alcuni prodotti basici, potenziando il livello tecnico e qualitativo della produzione attraverso la formazione di produttori e allevatori delle comunità di riferimento.
Attività svolte e risultati conseguiti: Secondo quanto previsto dal cronogramma del progetto i primi mesi di esecuzione sono stati dedicati a: 1. Apertura sede CESTAS-Nicaragua 2. Predisposizione di un piano operativo annuale 3. Disegno e Firma accordi e protocolli istituzionali 4. Elaborazione Piano di lavoro e Strategia di Intervento Con l'obiettivo di formalizzare il quadro istituzionale del progetto i primi mesi di attività hanno riguardato il rafforzamento delle relazioni interistituzionali. In particolare, il progetto prevede la creazione di un organo di Coordinamento Operativo Locale, formato dai rappresentati delle controparti ufficiali al quale CESTAS partecipa esternamente. Contemporaneamente alla firma dell'accordo di costituzione dell'organo di Coordinamento Operativo Locale, denominato C.O.C.L., si è proceduto al disegno di accordi singoli tra CESTAS e le tre controparti delle per le componenti Sanitaria e Ambientale, ovvero, UNAN-Leon, SILAIS-Leon e Alcaldia de Leon. La metodologia implementata per le attività sopra descritte é stata disegnata per rispondere a due esigenze precise: >
creare un impianto istituzionale di progetto che corrispondesse tanto alle politiche locali di sviluppo quanto agli orientamenti nazionali in tema di sviluppo locale,
>
stimolare un approccio di lavoro interistituzionale tra gli attori locali coinvolti.
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Di seguito elenchiamo le singole attività realizzate: >
Corso di formazione per medici specializzati in ginecologia e ostetricia
>
Elaborazione di un manuale di informazione geografica sanitaria
>
Corso di monitoraggio epidemiologico (utilizzo di GPS)
>
Monitoraggio Epidemiologico
Il progetto interviene anche attraverso una sub-componente epidemiologica che prevede la formazione di personale medico in utilizzo di strumenti di rilevazione geografica (GPS). A questo scopo, oltre ad organizzare un corso per l'utilizzo di GPS e la gestione di Base di Dati, si prevede la redazione di un manuale che resterà come strumento didattico. >
Corso di formazione per nuovi e vecchi Agenti Comunitari
>
Accompagnamento degli Agenti
>
Redazione di un Manuale per Agenti Comunitari
Questa attività, che risponde ad un'esigenza sentita in tutto il territorio di Sutiaba, intende rafforzare la rete di Agenti Comunitari presenti con l'obiettivo di migliorare la capacità di intervento del MINSA e contemporaneamente migliorare le abitudini igienico sanitarie della popolazione locale. >
Corso Speciale in Educazione per la Salute
>
Formazione in tecnologia perinatale
>
Studio di fattibilità per la costruzione di 82 fosse settiche nel Reparto Carlos Nuñez
Le attività di pre-fattiblità finora svolte hanno riguardato: >
Analisi della composizione del terreno nella zona di intervento
>
Analisi della profondità della falda acquifera nella zona di intervento
>
Analisi socio-economica della popolazione interessata
Lo studio è stato presentato alla Commissione Ambientale della Alcaldia ed ha ottenuto il visto buono della stessa.
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AFRICA: MALAWI Progetto n. 7532/Cestas/Malawi Titolo: “Sana maternità: formazione e aggiornamento per operatori sanitari nel settore materno riproduttivo Regione centrale” - Malawi Paese: Malawi Data inizio delle attività: 1 marzo 2005 Data conclusione prevista: 28 febbraio 2008 Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri Partners locali: Ministero della Sanità del Malawi Delibera: n.191 del 25/11/2003 Sintesi situazione finanziaria: •
Costo totale del progetto: 631.532 euro
•
Contributo deliberato: 586.032 euro
Obiettivi del Progetto: Miglioramento delle condizioni di salute materna e diminuzione della diffusione dell'AIDS nell'area di Dowa e Lilongwe. Potenziamento della rete sanitaria di base tramite il rafforzamento strutturale e organizzativo, la formazione e l'assistenza tecnica al personale locale e delle strutture comunitarie tramite la formazione e l'assistenza tecnica ai Comitati di Sanità e alle Levatrici Tradizionali.
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MOZAMBICO Progetto n. 7204/Cestas/Moz Titolo: “Progetto di Appoggio allo Sviluppo della Rete Sanitaria di Base nell'Area di Mavalane Maputo”. Paese: Mozambico Area di Mavalane/Maputo Data inizio delle attività: 21 Febbraio 2003 Data conclusione: prevista: 21 febbraio 2006 Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri Delibera: n.32 del 04/04/2002 Sintesi situazione finanziaria: •
Costo totale del progetto: 1.057.002 euro
•
Contributo deliberato: 690.784 euro
Partner Locali: Monaco, Ministero della Sanità ed il Ministero del Piano e Finanza del Mozambico. Obiettivi del Progetto: Migliorare le condizioni di vita e di salute della popolazione residente nell'area di mavalane Più specificamente il programma proposto ha come obiettivo: migliorare le condizioni fisiche, l'efficienza e la qualità dei servizi forniti da tutti i centri e posti di
•
salute (unita sanitarie di base). Beneficiari : utenti dei Cds e Pds e gli operatori, comunità di riferimento, Direzione Sanitaria. Benefici Duraturi: strutture sanitarie di base efficienti e funzionali, servizi sanitari accessibili,efficienti e in grado di coprire la domanda sanitaria del territorio, gestione del sistema sanitario di base efficiente, razionale e rispondente alle esigenze sanitarie della comunità, sistema sanitario che risponde alle esigenze espresse in maniera partecipativa dalla comunità. 14
IOV : numero di interventi di recupero fisico e funzionale, miglioramento significativo degli indicatori di accessibilità, utilizzo, produttività, efficienza identificati con il rilevamento per la compilazione del profilo di distretto; aumento significativo delle capacità di gestione misurato con indicatori indiretti (aumento indici di produttività, copertura, esecuzione obiettivi programmatori e mete stabilite; numero iniziative comunitarie attivate. Attività realizzate e risultati conseguiti E' stata ristrutturata un'ala del centro di salute sito in Mavalane- Maputo, nell'ottica dell'avvio del processo di decentralizzazione che vedrà la creazione al proprio interno di un pronto soccorso di riferimento per tutta la popolazione dell'area.
14
IOV: Indicatori Obiettivamente Verificabili, contenuti in maniera sistematizzata nel Quadro Logico e nel documento di analisi realizzato per ogni singola Unità Sanitaria con la metodologia sviluppata dalla Cooperazione Italiana nella Provincia di Sofala.
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E' inoltre stato realizzato un programma di formazione on the job, finalizzato al miglioramento dell' organizzazione e del funzionamento dei centri di salute oggetto dell'intervento, destinato a dirigenti ed amministratori dei CDS e PDS presenti nell'area di Mavalane. Il programma si è articolato in due momenti: una prima fase teorica che ha visto la realizzazione di tre seminari in gestione sanitaria per tutti i quadri che lavorano all'interno dei CDS e PDS coinvolti nella gestione sanitaria (i medici direttori dei centri, gli infermieri chef e in ultimo gli amministratori). La seconda parte della formazione è consistita nell'accompagnamento alla traduzione in buone pratiche degli insegnamenti ricevuti e nella identificazione di punti critici, a livello strutturale, funzionale ed organizzativo, dei centri di salute oggetto dell'intervento. L`attivita`di training on the job, con le prime visite dei centri da parte dei tre tecnici è iniziata ad ottobre 2005. E' stato anche realizzato un corso per addetti alla manutenzione delle strutture e delle attrezzature delle 14 unità sanitarie dell'area di Mavalane. Il corso ha coinvolto 22 operatori. E' stata iniziata un'attività di raccolta ed elaborazione dati relativa all'area di Mavalane ed ai servizi sanitari in essa, offerti in collaborazione con Cooperazione Italiana, al fine di avere una definizione compiuta, puntuale e realistica del profilo dell'area. Per lo svolgimento di questo lavoro di raccolta dati, è stata creata una commissione presieduta da un rappresentante del Centro Cuidados de Saude e da studenti universitari della facolta`di medicina. Conclusioni L'andamento del progetto è stato condizionato dalle tendenze che hanno iniziato a prendere corpo a seguito delle elezioni del Dicembre 2004. Da un lato, dal punto di vista formale, si è andato accelerando il processo di decentralizzazione con conseguente spostamento di funzioni e processi decisionali dal centro alla periferia. Nella fattispecie nel caso di Mavalane, la decentralizzazione dovrebbe condurre al trasferimento di poteri al centro di salute I de Mayo che diventerebbe l'unità sanitaria di riferimento dal punto di vista amministrativo/gestionale, con un suo potenziamento anche a livello di servizi offerti alla popolazione. D'altro canto, ciò che sembra piuttosto manifestarsi con sempre maggiore forza è la tendenza da parte dei vertici del MISAU a ricentrare la gestione dei servizi sul territorio ed il controllo delle attività di cooperazione su di sé. Tale tendenza ha comportato un rallentamento notevole nella nostra operatività, ha prodotto caos nell'identificazione dei referenti per la concertazione di ogni iniziativa e ci ha permesso di constatare una del tutto nuova diffidenza nei confronti degli organismi internazionali.
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Progetto Mozambico 1° de Majo RER Titolo: Sostegno al Centro di Salute “1° De Mayo” nella lotta alla diffusione dell'HIV/AIDS nell'area di salute di Mavalane Maputo Mozambico Paese e località di realizzazione: Mozambico Con integrazione e continuazione: Progetto MOZ. RER 1° DE MAYO /CESTAS/2005 Ente Finanziatore: Regione Emilia Romagna Delibera di approvazione: Data inizio attività: Data conclusione prevista: Sintesi situazione finanziaria: •
Costo totale del progetto
•
Contributo deliberato
Obiettivi del Progetto: Ridurre il contagio, la morbilità e la mortalità per HIV/SIDA nell'area di salute di Mavalane-Maputo, incrementando la qualità dei servizi sanitari e di assistenza di base per i malati sieropositivi nell'area di riferimento e migliorando le conoscenze del personale del Centro “1° de Mayo” in tema di biosicurezza. Attività realizzate e risultati conseguiti E' stata realizzata una mappatura dei bisogni e delle risorse locali ed è stata migliorata la qualità fisica e funzionale del Centro Sanitario “1° De Mayo”, ampliando la competenza e l'efficienza del personale medico e paramedico. A seguito della suddetta inchiesta, è inoltre stato elaborato
un ciclo formativo per supportare
l'organizzazione funzionale della rete dei Centri e Posti di Salute dell'Area di Mavalane, attraverso l'apprendimento dei principi base di gestione sanitaria, la definizione dei ruoli, delle funzioni e del sistema di rapporti tra le diverse responsabilità. Si è proceduto alla programmazione di tre distinte sessioni di formazione, suddivise fra gli operatori che ricoprono ruoli di responsabilità e di referenza organizzativo-funzionale e strategica: Medici Direttori dei Centri di Salute, Infermieri Chefe e Responsabili Amministrativi, indirizzate al raggiungimento dei seguenti obiettivi: -
adeguamento della gestione delle unità sanitarie alle risorse materiali, finanziarie ed umane disponibili;
-
specializzazione degli operatori sanitari sulle tecniche amministrative, di gestione e pianificazione con nozioni teoriche e pratiche;
-
uniformità dei criteri di conduzione della gestione sanitaria a livello dell'Area di salute di Mavalane per un coordinamento più efficace;
-
sviluppo dell'attenzione nei confronti dell'utenza attraverso l'uniformazione ed il perfezionamento dei criteri e delle regole di condotta;
-
rafforzamento del sistema di informazione attraverso una chiara definizione del sistema di flusso interno ed esterno;
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-
conoscenza ed utilizzo corretto delle procedure previste dal Sistema Informativo Sanitario e delle norme di flusso interno ed esterno;
-
conoscenza della Struttura Organizzativa dell'Area Sanitaria di Mavalane e le funzioni di ogni operatore sanitario indicato nell'organigramma;
-
implementazione di un sistema di approvvigionamento funzionale ed efficace, che consentisse un controllo efficiente delle scarse risorse, attrezzature e materiale disponibile in coordinamento con gli altri settori;
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analisi ed interpretazione degli indicatori statistici di salute ed elaborare relazioni periodiche delle attivitĂ realizzate nel proprio settore.
Le sessioni dei seminari sono state le seguenti: •
seminario rivolto agli Infermieri Chefe che ha coinvolto complessivamente 26 tra medici, Infermieri Chefe, tecnici e amministratori;
•
seminario rivolto ai Medici Direttori dei Centri di Salute al quale hanno partecipato complessivamente 17 tra medici e amministratori;
•
seminario rivolto al personale amministrativo dell'Area di Mavalane che ha coinvolto complessivamente 19 operatori amministrativi.
E' stato inoltre organizzato e realizzato un seminario di sensibilizzazione sull'AIDS, in collaborazione con MONASO (Rete Mozambicana di Organizzazioni per la Lotta all'AIDS ) al quale hanno partecipato 50 persone,fra cui rappresentanti di ONG e associazioni di base, operativi a Maputo, membri di MONASO. Sono state avviate e completate tutte le pratiche per l'importazione delle attrezzature e del materiale medico-chirurgico destinato alle U.S. oggetto dell'intervento.
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NAMIBIA Progetto n. 7630/Cestas/Namibia Titolo: “Supporto al programma Nazionale Integrato di lotta all'HIV-AIDS e TBC nelle regioni di Omusati ed Erongo”. Paese: Namibia Regioni di Omusati ed Erongo Data inizio delle attività: 1 marzo 2005 Data conclusione prevista: 28 febbraio 2008 Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri Partners locali: Ministero della Sanità della Namibia Delibera: n. 85del 24/06/2003 Sintesi situazione finanziaria: •
Costo totale del progetto: 1.491.616,00 euro
Obiettivi del Progetto: Miglioramento dello stato di salute della popolazione namibiana attraverso la riduzione della diffusione del virus dell'HIV nella regione di Omusati e la riduzione ed il controllo (morbilità e mortalità) della TBC nella regione di Erongo. Potenziamento del Programma Nazionale HBC del MOHSS e del Programma HBC della Regione di Omusati. Potenziamento del Programma Nazionale TBC del MOHSS e del Programma TBC nella Regione di Erongo, attraverso l'implementazione della strategia OMS nel trattamento della stessa (DOTS).
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MEDITERRANEO PALESTINA Progetto n. 2603/Cestas/Palestina Titolo: “Formazione e sviluppo di artigianato artistico tradizionale presso la scuola di ceramica di Hebron (Palestina)” Paese e località di realizzazione: Territori palestinesi, Hebron Delibera di approvazione: 05/12/01 Data inizio attività: 10 Settembre 2002 Data conclusione: 24 Dicembre 2005 Sintesi situazione finanziaria: •
Costo totale previsto del progetto:776.396 euro
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Contributo deliberato: 338.198 euro
Obiettivi del progetto: Potenziare e migliorare l'offerta formativa nel settore artistico e artigianale nella zona di Hebron, supportando, in particolare, la scuola ceramica della città. e aumentare le opportunità occupazionali nel settore dell'artigianato nella zona di Hebron, incrementare la possibilità di occupazione femminile nel settore. La realizzazione del progetto CESTAS “Formazione e sviluppo di artigianato artistico tradizionale presso la scuola di ceramica di Hebron (Palestina)” ha subito pesantemente il difficile contesto politico dei Territori Palestinesi. Il risultato atteso è stato pienamente raggiunto con la costruzione ex-novo dell'edificio della scuola di ceramica di Hebron; la nuova scuola ha una superficie doppia rispetto alla vecchia, con ampio spazio per le aule didattiche e soprattutto per i laboratori. Inoltre, la scuola è stata attrezzata con i nuovi macchinari (forni, presse, impastatrici, eccetera) ed i materiali acquistati in Italia secondo le esigenze didattiche espresse dalla dirigenza e dai docenti. In questo modo la scuola potrà offrire ai propri studenti non solo uno spazio funzionale per lo studio delle tecniche ceramiche costruito secondo gli standard internazionali per la sicurezza, ma anche l'utilizzo di attrezzature professionali che permettono l'acquisizione di competenze immediatamente spendibili sul mercato del lavoro. Anche la qualità degli insegnamenti che saranno offerti agli studenti è stata migliorata con due borse di studio per l'approfondimento e l'aggiornamento rivolte ai docenti della scuola e svoltesi in Italia. Il perdurare della situazione di crisi del settore dell'artigianato collegato al perdurare del conflitto israelopalestinese ed agli ostacoli alla mobilità all'interno della stessa città di hebron, hanno reso impossibile un lavoro di promozione della produzione e della vendita dei prodotti. Ciononostante attraverso la ricerca condotta sul territorio a cavallo fra il 2004 ed il 2005 si è fornita la mappatura aggiornata delle imprese e dei laboratori operanti nell'area ed interessati ad interagire con l'istituzione scolastica. Le attività formative hanno essenzialmente interessato soltanto i docenti della Ceramics school di Hebron e non gli allievi per ragioni già in gran parte sviscerate. Le fortissime restrizioni alla mobilità imposte dal
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governo israeliano dall'inizio della seconda Intifada, il crollo del turismo ed il peggioramento generale della situazione nei Territori dell'Autorità Palestinese hanno indotto il CESTAS ha concentrare l'attenzione sul training on trainers concretizzatasi nell'organizzazione di due sessioni formative in Italia per tre docenti palestinesi. Il progetto approvato con delibera il 05/12/2001 prevedeva una riabilitazione ed ampliamento dell'edificio sede della scuola per ceramisti, in stato di avanzato degrado. L'analisi effettuata dal personale espatriato CESTAS congiuntamente al partner locale, in seguito all'inizio delle attività, ha evidenziato la necessità di procedere alla demolizione e ricostruzione ex-novo della scuola. Questo a causa di una fragilità strutturale delle fondamenta che impediva di garantire la solidità dell'edificio in vista dell'aumento di peso dato dalle nuove attrezzature e di conseguenza garantire la sicurezza all'aumentato numero di studenti e grave al punto da rendere una ristrutturazione delle stesse non opportuna secondo una valutazione costi/benefici. In seguito alle verifiche delle condizioni dell'area dal punto di vista urbanistico, delle caratteristiche geologico-tecniche, dello stato igienico e della dotazione di servizi si è redatto il progetto nella sua interezza (architettura, strutture, computo metrico, impiantistica). La struttura consiste in una costruzione di un piano dell'ampiezza di circa 350 mq. La parte dell'edificio vicina all'entrata principale è riservata alle aule (lato sinistro) ed agli uffici amministrativi (lato destro, dove è presente una piccola cucina ed i servizi igienici separati per uomini e donne); la seconda parte dell'edificio, più ampia, è dedicata ai tre laboratori ed alla stanza dove vi sono i forni e la pressa; è stato ricavato anche uno spazio per la scala in vista di una possibile costruzione del secondo piano. Infine una piccola parte della struttura, con un ingresso indipendente, fungerà da bottega per la vendita degli oggetti prodotti all'interno della scuola: ovviamente il ricavato sarà reinvestito per le attività didattiche. La sintesi dei lavori è riportata di seguito: E' stata condotta una ricerca riguardante le caratteristiche e le dinamiche del mercato della ceramica artistica. La ricerca mirava ad analizzare le caratteristiche dell'artigianato artistico ad Hebron a livello di produzione, distribuzione e vendita al fine di accertare la spendibilità e la sostenibilità del nostro intervento. Dalla ricerca è emerso che ad Hebron non vi è una alternativa di educazione istituzionale alla scuola di ceramica, e che per la grande maggioranza i giovani ceramisti vengono formati direttamente in bottega. Inoltre è stato analizzato il tracollo del mercato della ceramica; infatti questo era strettamente collegato al turismo internazionale e nazionale, poiché la produzione di manufatti di ceramica riguardava soprattutto souvenirs e piccoli oggetti tradizionali venduti principalmente ai turisti. Con l'aggravarsi della situazione del contesto politico, che ha pesantemente ostacolato la mobilità internazionale ed interna, è venuto a mancare lo sbocco naturale di questo tipo di mercato. Le conclusioni che si possono trarre da questa ricerca sono le ampie possibilità che ha la nuova scuola di consolidarsi come baricentro dell'offerta formativa relativamente alle tecniche di lavorazione della ceramica ad Hebron. Infine risultano un'utile prontuario per la descrizione di diversi aspetti del settore che possono guidare la dirigenza ed i docenti nel programmare la didattica della scuola.
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Le attrezzature acquistate per la didattica e per la produzione di manufatti in ceramiche sono le seguenti: N. 1 Impastatrice per argilla con taglierina N. 1 Impastatrice per argilla Mod. Hobby N. 5 Tornio Elettronico N. 1 Agitatore per colaggio da 200 lt. N. 3 Termocoppia portatile N. 2 Forno elettrico Mod. HF250 N. 4 Carrello Portalavoro N. 1 Trafila a cremagliera N. 24 Piastre Refrattarie N. 1 Cabina da spruzzo a velo d'acqua in acciaio inox N. 1000 Kg. Argilla Refrattaria N. 1 Forno da Raku N. 1 Desk-Top Computer N. 1 Fotocopiatrice/fax/stampante N. 1 Unità di back-up N. 3 scrivanie e accessori N. 2 cassettiere N. 6 armadi N. 4 tavolini N. 4 tavoli N. 59 sedie All'elenco si aggiungono il materiale per laboratorio decorazione (set pennelli, colori, cristallina, smalti, tornielle, tavoli con alzata, supporti per decorazione, coni misura temperatura) ed il materiale per laboratorio foggiatura (ferri per tornio, filo per argilla, spugne, rasiere, spatole, taglieri, coltelli da intaglio, bulini da incisione, stecche, raspe, sapone da stampo, coppie incontri, pennellesse per sapone, compasso per argilla, modelli assortiti di semi-lavorato). FATTORI DELLA VITALITÀ Misure politiche di sostegno: Il progetto prevede il sostegno da parte del Ministero dell'Educazione sia nell'elaborazione dei programmi di studio per gli studenti, sia per un sostegno con l'Autorità Nazionale Palestinese di Ramallah, soprattutto per quel che riguarda la possibile esenzione dal pagamento dei dazi doganali, al momento attuale obbligatori. Più in generale possiamo constatare un forte spirito collaborativo ed un notevole da parte della controparte locale nei confronti del progetto, fermo restando le summenzionate difficoltà.
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Tecnologie appropriate: L'acquisto delle attrezzature è stato formalizzato con l'intento di formare i ragazzi ad un'attività artigianale semi-industriale, senza per questo escludere le basi della lavorazione della terracotta. La lista delle attrezzature è stata più volte riadattata in comune accordo con la controparte, con la quale si è deciso di impegnare la gran parte del budget in equipaggiamento tecnico durevole, di facile installazione ed utilizzo, nonché realmente rispondente alle esigenze locali. Aspetti ambientali: La costruzione rispetta i canoni europei di sicurezza ed i criteri costruttivi internazionali finalizzati allo smaltimento delle acque impure, grazie al collegamento con la rete fognaria cittadina. La dispersione nell'aria dei gas nocivi prodotti dalla lavorazione della ceramica avverrà tramite camino posto sul tetto dell'edificio dunque distante da ogni abitazione circostante. Lo smaltimento dei gas dalla sala dei forni avverrà tramite aspiratore e conduttura collegata al camino principale. Aspetti giuridico-socio-culturali: Il Programma mira a ripristinare e a dare un nuovo impulso al tradizionale patrimonio Palestinese rappresentato da prodotti artigianali del passato e del presente, sviluppando le capacità artistiche e di produzione, assicurando più rappresentativi supporti di genere allo sviluppo locale e una rete stabile d'esempi e riferimenti, per le comunità di tutto il territorio interessato. In particolare, l'azione si rivolge ai giovani ed alle donne, che saranno formati per un loro futuro inserimento quali operatori della produzione artistica della ceramica. Il settore della produzione ceramica artistica tradizionale è senza dubbio una dimensione in cui può essere offerto dalla cooperazione un cambiamento ed il relativo impatto positivo dovrebbe migliorare le condizioni e la posizione della donna in vista anche di una maggiore equità sociale. Il progetto si porrà pertanto come volano per l'inserimento della donna in ambiti produttivi e nello sviluppo d'attività produttive in settori alternativi. Nello specifico, si vuole cercare di introdurre la figura femminile come soggetto attivo nel settore, nell'area di Hebron, tramite il suo inserimento nei corsi, cercando di raggiungere un livello medio di partecipazione del 30% . Aspetti istituzionali: Come già sottolineato in precedenza, la Municipalità di Hebron si è dimostrata fin da subito coinvolto nel progetto. Nel corso della missione di Carmine Mercolino, si è proceduto alla ridefinizione dell'accordo di ripartizione delle spese per la costruzione della scuola. Questo ulteriore passo va nella direzione della conferma costante dell'impegno da parte delle istituzioni locali per la buona riuscita del progetto.
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ITALIA EAS Progetto Cestas n. 7855 Titolo: “SALUTE GLOBALE Sistemi sanitari locali e cooperazione sanitaria decentrata”. Ente Finanziatore: Ministero Affari Esteri Data Inizio progetto: 01/09/2004 Durata: 12 mesi. Questo progetto vuole essere un'azione di sensibilizzazione verso target mirati per garantire informazione, formazione e aggiornamento su alcuni temi fondamentali e sulle relazioni esistenti tra questi: cooperazione in ambito sanitario e della promozione della salute, Sviluppo locale, e Cooperazione decentrata. Obiettivi L'iniziativa si propone di stimolare lo sviluppo di una rete attiva e partecipata di realtà locali nel nord del mondo in grado di interagire con il sud del mondo nell'attuazione di iniziative di promozione della salute e di cooperazione sanitaria decentrata. In particolare, il progetto si pone i seguenti obiettivi generali: •
Favorire la partecipazione e il coinvolgimento delle realtà locali del nord nei processi di sviluppo in ambito sanitario e nelle azioni di promozione della salute nel sud del mondo;
•
Promuovere presso l'opinione pubblica e la società civile organizzata, oltreché presso le istituzioni locali, la conoscenza delle possibilità di interazione diretta e costruttiva con realtà locali, esistenti nell'ambito della cooperazione sanitaria decentrata.
L'iniziativa contribuisce alla promozione della cooperazione sanitaria decentrata nei paesi in via di sviluppo attraverso una serie di attività di informazione e di formazione nel nord d'Italia mirate alla diffusione delle conoscenze specifiche relative al settore e attraverso la creazione di un database di professionalità disponibili ad essere coinvolte in iniziative di cooperazione sanitaria e di promozione della salute nei paesi in via di sviluppo.
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FORMAZIONE Progetto Cestas/Master 3 Titolo: “ Master Universitario di II livello in Politiche Sociali e Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio”. Data inizio delle attività: 8 novembre 2004 Data conclusione: 26 settembre 2005 Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri Delibera: n. 191 del 31/05/2004 Sintesi situazione finanziaria: •
Costo totale del progetto: 349.909 euro
Obiettivi del Progetto: Obiettivo della terza edizione del Master è fornire ai partecipanti opportunità di studio e di valutazione comparata di diverse teorie emergenti nelle organizzazioni di servizio, con riferimento a contesti politico-sociali molto diversi ed in evoluzione, nonché quello di approfondire e verificare sperimentalmente teorie e tecniche a supporto di un ruolo di manager che deve poter prescindere dalla specifica competenza tecnica o dal contenuto specialistico. Il Master è un percorso di specializzazione post-laurea di durata annuale, il cui risultato atteso è quello di preparare i corsisti ad affrontare il processo decisionale, proprio della loro collocazione istituzionale, attraverso diversi metodi, tra gli altri quello dell'ottimizzazione delle decisione. Il corso tenta di soddisfare, almeno in parte, la crescente domanda di alta formazione richiesta dai partner istituzionali dei Paesi in Via di Sviluppo e si propone come strumento già sperimentato di cooperazione internazionale innovativo, di qualità e di alto impatto sociale. Attività realizzate e risultati conseguiti: E' stata attivata la gestione della struttura organizzativa e logistica del corso. Sono stati selezionati i candidati, sia provenienti dai paesi beneficiari, sia provenienti dalla Comunità Europea. Si è provveduto alla composizione del corpo docente. Le attività didattiche hanno avuto inizio con le lezioni di italiano per gli studenti stranieri. Sono state realizzate tutte le attività didattiche (lezioni frontali, lectiones magistrales e incontri seminariali su tematiche specifiche). Al termine delle lezioni, sono stati realizzati gli stage formativi e la presentazione e valutazione delle tesine finali. I risultati conseguiti attraverso l'attivazione di questo percorso formativo sono stati i seguenti: •
una migliore capacità nell'identificazione degli attori sociali partecipanti ai processi di sviluppo sostenibile locale,
•
nuovi criteri tecnici e normativi per analizzare e definire i problemi che si devono risolvere,•n u o v i strumenti di misurazione quantitativa e qualitativa dei problemi riscontrati localmente,
•
nuovi metodi d'analisi per la definizione degli obiettivi dell'azione,
•
nuove tecniche di diagnosi e valutazione dei processi di sviluppo locale,
•
migliori capacità di disegno di scenari esterni che restringono gli spazi decisionali e d'azione,
•
nuove tecniche per il disegno dei programmi di sviluppo locale e sostenibile,
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•
nuovi metodi e tecniche per l'esecuzione e il monitoraggio dei programmi di promozione dello sviluppo locale,
•
migliori capacità di comunicare in modo efficace i bisogni di specifici programmi settoriali,
•
migliori capacità d'instaurare e mantenere relazioni inter-culturali e di rapportarsi con la comunità locale e quella globale,
•
migliori capacita gestionali sia nella formulazioni di bilanci preventivi,
•
migliori capacità gestionale ed amministrativa nel controllo delle spese e nel monitoraggio della produzione
•
sostanziale aumento delle capacità nella gestione dei conflitti all'interno di una organizzazione complessa.
La valutazione finale del progetto è positiva sia in termini di qualità organizzativa che di qualità didattica del corso e i profili professionali ed umani dei candidati scelti, la cui motivazione personale era di accumulare nuove conoscenze, hanno aiutato il compito del CESTAS nell'espletamento del progetto. E' inoltre stata creata tra gli studenti una Rete di Scambio, Conoscenza e Cooperazione Internazionale, finalizzata ai seguenti scopi: a) scambio periodico di conoscenze: la rete deve fungere da luogo virtuale di incontro e di interscambio continuo di conoscenze sui Paesi destinatari degli interventi, allo scopo di rendere partecipi tutti i soggetti alle problematicità degli stessi. b) scambio di contatti: lo scopo è quello di rendere fruibili e immediatamente utilizzabili tutti i possibili contatti con istituzioni, organizzazioni e soggetti attivi, che si renderanno utili nel momento in cui, in fase di studio di pre-fattibilità, si vorrà predisporre in comune e di concerto con esse, una qualche forma di iniziativa. c) essere punto di riferimento per altre reti: il principio alla base della rete è quello della relazionalità di tipo orizzontale tra tutti i membri del gruppo e soprattutto l'apertura verso altre realtà pre-costituite virtualmente, allo scopo di rendere possibile non solo un continuo contatto con altre reti di conoscenze ma anche un continuo e proficuo interscambio ed una forte interrelazione con e tra di esse. La rete, in altre parole, non è un circuito che in quanto tale è chiuso ed isolato in se stesso, autoreferenziale, ma un luogo virtuale di interscambio aperto ad altre esperienze e realtà già operanti sia in termini costitutivi che operativi in senso stretto. Ovviamente, questo può essere reso possibile dall'utilizzo di uno strumento facilmente accessibile a tutti e in grado di costruire facilmente sempre nuovi contatti, come Internet e un portale web per la pubblicizzazione dell'iniziativa. d) essere luogo di analisi dei bisogni e delle opportunità: uno dei compiti più ambiziosi dell'intero progetto è quello della previsione e della catalogazione periodica dei bisogni di ogni realtà locale. Per costituire un efficace sistema di lavoro virtuale, è compito di ogni membro del gruppo provvedere con ogni mezzo lecito consentito all'individuazione nel proprio Paese di tutti quei bisogni che bloccano o rallentano il processo di sviluppo e di crescita della zona, nonché tutte le opportunità che meriterebbero di essere ulteriormente valorizzate per questo scopo.
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Questo può essere portato avanti grazie ad un capillare e continuo contatto con le istituzioni locali e le associazioni che operano sul territorio, in ogni settore e direzione. La rete rappresenterà così il luogo naturale eletto ove questi verranno non solo archiviati, ma anche studiati e di comune accordo analizzate le possibili e fattibili soluzioni. e) contatto periodico e aggiornamento dei bisogni e delle offerte: l'attività di base consisterà nella continua e periodica interrelazione tra tutti i nodi della rete (i partecipanti) allo scopo di individuare e mettere insieme tutti quei bisogni e quelle opportunità precedentemente individuate, allo scopo di costituire in un primo momento una banca dati di essi e successivamente provvedere all'ideazione di iniziative volontarie volte alla risoluzione delle problematicità. In questo quadro, la costituzione di un data-base diventa indispensabile, ma ancor più indispensabile è il lavoro di continua ricerca sul territorio dei bisogni, dei problemi e delle risorse da valorizzare, compito questo arduo e complesso perché impegna direttamente e continuativamente tutti i membri della rete che volessero spontaneamente aderirvi e lavorarvi. f) avvio progetti: è l'ultima tappa di un processo, che tuttavia si compie solo nel momento in cui si dovesse realmente presentare un problema potenziale in cui l'apporto della Rete possa risultare utile nella sua risoluzione, e comunque questo aspetto non può consolidarsi senza prima aver passato e ottemperato alle fasi precedentemente descritte. L'Associazione ha mantenuto nel corso degli anni un contatto costante con gli ex-studenti delle edizioni passate e ha offerto ad alcuni di loro la possibilità di collaborazioni professionali. In particolare una studentessa in Ecuador e una in Argentina stanno svolgendo incarichi per conto del CESTAS. Il “Premio Progettazione CESTAS” è stato un ulteriore strumento che ha offerto ad alcuni studenti l'occasione di arricchire il proprio curriculum professionale, avvicinandoli inoltre ai nostri progetti, e ha permesso al CESTAS di valorizzare le risorse umane alla cui alta formazione contribuisce con il presente progetto. La tipologia e la qualità degli enti che ospitano gli studenti in stage si arricchisce di anno in anno sia attraverso il rafforzamento di rapporti già consolidati con alcuni, sia attraverso la costituzione di nuovi contatti anche all'estero, permettendo così di venire sempre più incontro alle eterogenee esigenze degli studenti. Un'ulteriore conferma al successo del progetto deriva dal fatto che alcuni enti rinnovino ogni anno l'interesse ad accogliere i nostri studenti
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Progetto Cestas/Master 4 Titolo: Progetto Integrato di Formazione Post-Universitaria: 1.- “ Master Universitario di II Livello in “Politiche Sociali e Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio” 2.- “Corso di Alta Formazione in Organizzazione e Management dei Servizi Socio-Sanitari in Contesti Differenziati” Data inizio delle attività: 26 settembre 2005 Data conclusione prevista: 27 settembre 2006 Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri Delibera: n. 244 /05 del 22/07/2005 Sintesi situazione finanziaria: •
Costo totale del progetto: 659.146 euro
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Contributo deliberato: 461.402 euro
Obiettivi del Progetto: Il Progetto Integrato di Formazione è diretto alla formazione specifica e all'aggiornamento professionale dei manager governativi e non dei Paesi Terzi che ricoprono responsabilità nell'elaborazione, esecuzione o valutazione dei programmi di Sviluppo territoriale e dei Servizi Sociosanitari. Si tratta di un percorso integrato di formazione post-universitaria che contiene due percorsi accademici distinti: 1. il primo denominato Master Universitario di II livello in “Politiche Sociali e Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio”; 2. il secondo denominato “Corso di Alta Formazione in Organizzazione e Management dei Servizi SocioSanitari in Contesti Differenziati”. Il programma di alta specializzazione post-laurea ha come risultato atteso quello di preparare i corsisti ad affrontare il processo decisionale, proprio della loro attuale o futura collocazione istituzionale, attraverso diversi metodi, tra gli altri quello dell'ottimizzazione delle decisione. Il progetto si pone come strumento operativo per il miglioramento della distribuzione delle conoscenze e delle specializzazioni e vuole contribuire a livellare la distribuzione delle opportunità di sviluppo sul piano internazionale appoggiando i processi autogeni di “buon governo”. Una ferma strategia di Cooperazione allo Sviluppo che premi iniziative d'investimento nelle risorse umane in generale e in quelle più qualificate in particolare può, dunque, proiettare i Paesi in Via di Sviluppo a livelli molto elevati dell'indice che ci indica lo “Sviluppo Umano” e di crescita economica presente nelle diverse aree. La formazione, il cui ruolo è rilevante all'interno degli impegni della cooperazione Italiana come elemento centrale del principio della “complementarietà” degli interventi, a nostro avviso, rappresenta sempre uno strumento privilegiato per raggiungere l'obiettivo centrale della strategia Italiana di cooperazione e cioè la riduzione della povertà. Nello specifico il progetto mira a raggiungere i seguenti obiettivi:
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Master - Fornire ai partecipanti opportunità di studio e di valutazione comparata di diverse teorie emergenti nelle organizzazioni di servizio, con riferimento a contesti politico-sociali molto diversi ed in evoluzione, nonché quello di approfondire e verificare sperimentalmente teorie e tecniche a supporto di un ruolo di manager che deve poter prescindere dalla specifica competenza tematica o dal contenuto specialistico. - Formazione di 20 studenti a livello master provenienti dai Paesi terzi nel campo delle Politiche Sociali e Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio. Corso Universitario di Alta Formazione - Il Corso ha l'obiettivo di aggiornare manager dei servizi territoriali che operino in una logica di partecipazione e di sostenibilità ecologica, innanzitutto, ma anche economica e sociale. Il percorso formativo sarà rivolto agli operatori della pianificazione dei servizi socio-sanitari e centrato, oltre che nell'opportuno inquadramento teorico e normativo iniziale, nel confronto reciproco, nelle visite guidate, nell'inserimento presso strutture locali, nella conoscenza di esperti e nello scambio di esperienze tra i partecipanti ed i loro pari europei. Tutte metodologie tipiche della formazione più “adulta”. - Formazione di 10 manager provenienti dai Paesi terzi nel campo dell'Organizzazione del Management dei Servizi Socio-Sanitari.
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Corsi realizzati nel territorio dalla sede Jesi: 1. "Gli attori della Cooperazione allo Sviluppo" 2. "Ideazione dei progetti di Cooperazione Internazionale" 3. "Gestione e monitoraggio dei progetti di sviluppo come processo di ottimizzazione della decisione in organizzazioni complesse" 4. "Valutazione degli interventi di sviluppo” Accoglienze di utilità sociale: Tirocini, volontari, servizio civile anno 2005. Anche nel corso del 2005 è stata data la possibilità a studenti laureati e laureandi di effettuare un periodo di “Formazione lavoro” presso l'Associazione. Tirocini di formazione ed orientamento sono regolamentati dalla legge Treu (Legge 196/1997 - DM 142/98), si possono attivare entro 18 mesi dalla laurea dello studente con apposita Convenzione di stage stipulata tra l'Ente ospitante e la Facoltà da cui proviene lo studente e con apposito Progetto formativo Tirocini per lo svolgimento della tesi + tirocini curriculari, sono entrambi regolamentati dal DPR 382/80, danno diritto a crediti formativi (in base al periodo) e sono soggetti a convenzione e alla compilazione di un libretto diario da parte del tirocinante. Qui lo studente non si è ancora laureato. Volontariato è regolamentato dalla Legge n.191 del 11 agosto 1991, al cui art.2 comma 1 viene specificata l'attività di volontariato “ Ai fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l'organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”. Servizio Civile è regolamentato dalla Legge 6 marzo 2001 n. 64: "Istituzione del Servizio Civile Nazionale (GURI N. 68 del 22 marzo 2001)” e vi si accede tramite bando. L'Art. 1 di questa legge descrive i principi e le finalità per le quali è stato istituito il servizio civile nazionale
Tipo Accoglienza di Utilità sociale al 31/12/2005
Servizio Civile Naz. 47%
Volontari 15% Tirocinio Curriculare 5%
Volontari Tirocinio Curriculare Tirocinio L. Treu
Tirocinio L. Treu 33%
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Gli eventi Il Cestas opera attraverso una rete di sostegno. Grazie all'appoggio di volontari e operatori, che hanno fatto proprio l'impegno a sostenere i progetti di Cestas, sono state organizzate diverse attività sulle tematiche dello sviluppo, volte a diffondere i valori della condivisione, della solidarietà e del bene comune. Il Cestas grazie ai sostenitori ha stretto partnership con realtà locali, istituzioni pubbliche e private al fine di realizzare eventi quali seminari, campagne, raccolta fondi per iniziative di sviluppo. Sono stati realizzati nel 2005: •
Seminari con ospiti internazionali, provenienti dai Paesi in cui il Cestas opera.
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Ex mercato 24.
•
Novembre 2005. banchetto informativo con artigianato e vin brulè
•
Festa inaugurazione del Master.
•
Banchetto informativo durante la festa
•
Mercatini dell'artigianato equo-sostenibile.
La comunicazione Uno degli strumenti basilari di comunicazione, utilizzati dal Cestas, è il sito web, autogestito, costantemente aggiornato e ricco d'informazioni relative al Cestas. Tutte le attività svolte vengono pubblicizzate attraverso questo strumento, che oltre a fungere da agenda è ricco di links, documenti e altri materiali scaricabili relativi al mondo della cooperazione internazionale. Il sito web: www.cestas.org è inteso come uno strumento interattivo, e vuole essere per gli interessati un valido canale che avvicini gli utenti al mondo della solidarietà. A partire dal 2004 è stata creata una corposa banca dati, con i nomi e gli indirizzi delle persone fisiche e giuridiche che hanno collaborato e partecipato alle attività del Cestas, che nel 2005, è stata perfezionata ed incrementata. La banca dati è destinataria della Newsletter Cestas, strumento, che nell'anno 2005, ha arricchito notevolmente la comunicazione la visibilità dell'ente. Altra forma di comunicazione per la prima volta sperimentata dal Cestas, nel 2004 è stata la creazione di un'agenda solidale Cestas. Tale pubblicazione mirava a diffondere e comunicare le attività svolte in questi anni da Cestas, e raccogliere adesioni e sostegno per i progetti in corso. Strumento ritenuto molto valido, tanto che è già in programmazione la seconda edizione.
Le risorse umane L'impegno professionale della struttura operativa in Italia e all'estero costituisce il cardine su cui si sviluppa l'attività dell'Associazione nella realizzazione della sua missione. Tutte le risorse umane per il Cestas sono fondamentali e di assoluta importanza. Il numero elevato di attività svolte e di progetti attivati richiede un forte investimento in risorse umane; sia i dipendenti che collaboratori o volontari sono considerati punto focale della gestione del Cestas; date le disponibilità, Cestas cerca di offrire loro stabilità e sicurezza nel pieno rispetto dei diritti della persona. Nell'anno 2005 inoltre sono state attuate tutte le operazioni previste dalla normativa vigente in materia di sicurezza del lavoro (Dl. 626/94 e DM 388/2003), con la messa a punto degli uffici, e tutti i dipendenti e collaboratori sono stati sottoposti a visite mediche, e hanno partecipato a corsi di formazione.
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Il personale di sede Il personale impiegato in sede nel 2005 risulta così composto:
SEDE Bologna Jesi Totale
Dipendenti
Collaboratori
Consulenti
Tirocinanti
6 1 7
6 0 6
4 0 4
12 3 15
Servizio Civile 15 4 19
Volontari
Tot.
5 1 6
48 9 57
Il personale Cestas in Italia presenta un'età media-bassa. Per rispondere efficacemente alla complessità dei bisogni espressi, l'associazione deve contare su di un patrimonio professionale e culturale non solo motivato, ma anche particolarmente qualificato, come evidenzia l'alta percentuale di dipendenti in possesso di laurea (95%) o diploma (5%). Profilo dei collaboratori Cestas in Italia
Il contratto di lavoro applicato fa riferimento al CCLN commercio settore terziario; circa il 36% del personale risulta avere un contratto di dipendenza, mentre il 64% ha un contratto di collaborazione professionale. Livello contrattuale 1° livello 2° livello 3° livello 4° livello 5° livello 6° livello Co.co.pro TOTALE
63
0 2 0 0 0 5 6 13
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Nel 2005 l'Associazione ha registrato in termini di turnover del personale dipendente (comprensivo di co.co.pro.) 4 entrate e 5 uscite: il personale è quindi passato da 14 unità a 13 (-8%). Si è registrato nel 2005 un lieve turnover. La diminuzione del personale verificatasi non è stata determinata da una scelta del Cestas, ma a scelte personali dei collaboratori che hanno intrapreso percorsi professionali diversi; in seguito a questi accadimenti, il Cestas ha riallocato le risorse umane presenti, reintegrando lo staff con 4 nuove collaborazioni, date le esigenze gestionali dei progetti in corso.
Turn over collaboratori Collaboratori al 31/12/2004 Entrati nel 2005 Usciti nel 2005 Collaboratori al 31/12/2005
14 4 5 13
Il personale all'estero Il personale impiegato all'estero è responsabile, insieme a quello della sede della realizzazione dei progetti del Cestas. La riuscita dei vari interventi è legata alla capacità degli espatriati di rendere operativa la metodologia di lavoro e di condividerla con i collaboratori in loco. Nel 2005 sono stati 8 gli espatriati e 15 i collaboratori in loco (inteso come altro personale espriato, contrattato da Cestas) a conferma della centralità che l'associazione attribuisce ai locali come veri protagonisti del loro sviluppo dall'identificazione del bisogno alla realizzazione del progetto e alla sostenibilità dello stesso. A questi si aggiungono, qui non contemplate, le prestazioni da personale locale contrattato tramite le controparti in loco. Personale impegnato nel corso del 2005
PAESE Argentina Bolivia Cile Ecuador Malawi Mozambico Namibia Nicaragua Palestina Perù TOTALE
Personale Espatriato 1 0 0 0 1 1 1 1 2 1 8
64
Personale locale 4 1 4 1 0 1 2 0 2 15
Totale 5 1 4 1 1 2 1 3 2 3 23
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Distribuzione territoriale del personale all'estero nel 2005 Argentina
5
Bolivia Cile
4
Ecuador 3
Malaw i Mozam bico
2
Nam ibia 1
Nicaragua Palestina
0
Perù
La maggior parte del personale all'estero è impiegato nei progetti realizzati in America Latina. Profilo del personale espatriato 2005
ETA < 30 31-50 >50 Totale SESSO M F Totale TITOLO DI STUDIO Dipl. di scuola media inferiore Dipl. di scuola media superiore Laurea Totale
1 7 0 8
1 7 0 8
1 7 8
1 7 8
0 8 8
0 8 8
E' interessante notare che il personale espatriato possiede un alta formazione, conseguenza diretta delle esigenze imposte dai progetti e dai loro contenuti specifici quali sanità o formazione, che richiedono dunque un elevato livello di professionalità. La qualità e il valore degli interventi è assicurato da persone preparate e con una forte motivazione personale. Degli 8 espatriati, 7 hanno un contratto registrato dal Ministero degli Affari Esteri, 1 un contratto privato stipulato con Cestas.
La Formazione I collaboratori Cestas, sono altamente qualificati, in quanto selezionati in base al tipo di lavoro svolto, che richiede una serie di conoscenze di base diversificate che spaziano dal campo giuridico a quello gestionale e amministrativo, e continue esigenze di aggiornamento e formazione. Gli strumenti utilizzati dall'associazione al proprio interno sono legati alle attività di formazione promosse, e vi è la più assoluta libertà e una forte spinta a cercare anche all'esterno corsi e opportunità di crescita professionale.
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Spesso il personale Cestas ha la possibilità di partecipare ad incontri programmati specificamente per gli operatori degli organismi non governativi, che vanno ad interessare sia le regole per una buona gestione dei progetti, sia i modelli richiesti dai vari enti finanziatori per la rendicontazione e la gestione finanziaria. Un altro tema frequentemente trattato è la progettualità, che interessa in particolar modo i deskofficer per la possibilità di individuare nuovi interventi nei territori dove si è già presenti. Per quanto riguarda la formazione al proprio interno, il Cestas offre ai propri collaboratori la possibilità di seguire, nell'ambito si corsi i formazione, moduli che risultino utili ai fini delle attività svolte e del ruolo ricoperto. Altra fonte sono i seminari di conoscenza, sia organizzati dal Cestas stesso che da Enti con i quali si collabora. Molta importanza è attribuita anche alla formazione del personale espatriato, in particolare dei capiprogetto. Periodicamente sono svolte sessioni formative di un paio di giorni, a seconda delle esigenze, dedicate all'approfondimento di tematiche di interesse comune quali l'applicazione del principio di sussidiarietà, la valorizzazione del capitale umano, la presentazione di esperienze di successo dei progetti Cestas, e formazione di tipo pratico, rivolta all'acquisizione di metodi di lavoro e utilizzo di sussidi operativi di gestione in loco. Per tale formazione interagiscono vari dipartimenti, dall'amministrazione, al dipartimento di Cooperazione internazionale, alla presidenza. Inoltre sono frequenti alla fine di ogni missione i momenti di confronto e di valutazione con il personale espatriato, al fine di captare eventuali problemi e migliorare le procedure di lavoro.
La comunicazione interna Al fine di favorire la comunicazione e l'interazione tra i diversi dipartimenti e operatori Cestas, si sono stabiliti alcuni strumenti “vincolati” che permettono il confronto e la collaborazione. Gli strumenti comuni di lavoro sono: •
Riunioni dipartimentali
•
Riunioni interdipartimentali
•
Riunioni semestrali di programmazione
•
Riunioni semestrali di valutazione
Riunioni dipartimentali: incontri del personale coinvolto in un singolo dipartimento per discutere su tematiche proprie, verificare lo stato di avanzamento delle attività rispetto alle programmazioni, i carichi di lavoro, le metodologie interne di lavoro e per confrontarsi sulle problematiche affrontate e da affrontare. I risultati delle riunioni sono portate all'esterno dal Responsabile dipartimento in occasione delle riunioni interdipartimentali in occasione delle riunioni staff. Riunioni interdipartimentali: incontri fra i responsabili di tutti i dipartimenti del Cestas. Tali incontri hanno lo scopo di creare sinergia fra i dipartimenti, di condividere le informazioni generali, di migliorare la struttura sia in termini di organizzazione che di operatività. Le riunioni interdipartimentali sono convocate dalla Presidenza. I singoli Responsabili di dipartimento possono convocare riunioni fra due o più dipartimenti coinvolti nella realizzazione e coordinamento di una attività comune. Tali incontri possono coinvolgere operatori interni o esterni espressamente invitati.
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Gli esiti di tali riunioni saranno socializzati in occasione della prima riunione interdipartimentale plenaria utile. Riunioni semestrali di programmazione: riunioni che coinvolgono tutto lo staff, hanno cadenza semestrale e lo scopo di dare alla struttura una programmazione vincolante per il semestre successivo, suddividendo le mansioni e le responsabilità ed i fondi per attività. Riunioni di valutazione: riunioni semestrali cui partecipa tutto lo staff con lo scopo di verificare lo stato di avanzamento delle attività rispetto alle programmazioni del semestre precedente. E' il più importante momento di socializzazione collettivo in quanto è la sede ideale per confronti fra tutti gli operatori Cestas in merito alle attività ed al funzionamento della struttura. Altri strumenti relativi alla comunicazione interna sono l'utilizzo di posta elettronica: ogni operatore dispone di un proprio account Cestas. Inoltre dal 2004, sia per economizzare le spese telefoniche sia per favorire uno scambio immediato e una comunicazione più veloce tra i vari operatori in Italia e all'estero, è stato adottato un sistema di possono scambiarsi brevi messaggi di testo, inviare in diretta file ed effettuare telefonate a zero costi tra gli utenti dello stesso servizio. Questo strumento, oltre che a favorire di una notevole riduzione dei costi telefonici, è risultato particolarmente utile al fine di facilitare e velocizzare la comunicazione tra gli operatori in sede con il personale espatriato.
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Analisi Economica Il Cestas gestisce fondi di dotazione che insieme al valore creato dall'ente stesso, diventano ricchezza distribuita a favore dei beneficiari dei progetti e dei Paesi in cui esso opera. Nell'individuazione di tale distribuzione vengono considerati alcuni indici, calcolati sull'anno 2005 e confrontati con i risultati del bilancio d'esercizio 2004. Si registra un notevole incremento nell'anno 2005 della capacità di Cestas di apportare valore aggiunto e ridistribuirlo nelle attività istituzionali. Indici di valutazione Il primo indice esprime l'economicità degli investimenti, nel caso Cestas distributivo”: = VAGN (Valore aggiunto globale netto) TA (Totale Attivo) anno 2005
=
anno 2004
= 28.632,00 = 0,32% 8.974.390
rappresenta il “livello ottimale
139.903 = 1,63% 8.573.091
Il secondo indice ROI indica la fruttuosità del capitale investito nell'attività istituzionale. L'indice ROI detto opportunamente nel caso di enti no profit “tasso di fruttuosità sociale” è dato da: ROI: risultato di esercizio-ricavi straordinari+costi di servizi Investimenti istituzionale anno 2005
= 55.646 = 0, 65% 8.573.091
anno 2004
= 21.434 = 0,23% 8.974.390
Il terzo indice analizzato è il ROE, che nel caso di associazione no-profit determina la “fruttuosità sul patrimonio netto”: ROE: risultato d'esercizio ricavi straordinari Fondo di dotazione (fondi propri) anno 2005
= -25.725 = n.d. % N.d.
= -21.711 = n.d. % N.d. Tale indice non è misurabile in quanto non è attualmente quantificabile la voce “Fondo di dotazione” del Cestas. anno 2004
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Analisi Strutturale o per Margini
CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (CCN=[LI+LD+RD]-PC) Il capitale circolante netto è dato dalla differenza fra le attività correnti (LI+LD+RD) e le passività a breve termine (PC):
=[LI+LD+RD]-PC
Anno 2005 = 155.787 Anno 2004 = -84.716 Un giudizio positivo sulla struttura finanziaria prevede il capitale circolante netto sia abbondantemente positivo. Se è negativo allora l'azienda sta finanziando con fonti a breve termine le attività immobilizzate, esponendosi così a rischi da natura finanziaria. Nel caso del Cestas, si nota un incremento notevole nel corso degli ultimi anni.
MARGINE DI TESORERIA (MT=[LI+LD]-PC) Il margine di tesoreria è dato dalla differenza fra le attività liquide immediate e quelle differite (LI+LD) e le passività a breve termine (PC):
=[LI+LD]-PC
Anno 2005 = 155.787 Anno 2004 = -84.716 Il margine di tesoreria dovrebbe essere positivo; se il margine è negativo allora l'impresa si trova in zona di rischio finanziario, perché, di fronte ad una richiesta di pagamento immediato dei debiti, non avrebbe mezzi monetari sufficienti per farvi fronte. Anche in questo caso per il Cestas si è registrato un netto miglioramento nel 2005, passando da un forte momento di rischio finanziario ad una situazione di stabilizzazione. Questi indici sono da interpretare con la consapevolezza che la gestione di una Ong in termini finanziari cambia notevolmente dalla gestione di un'azienda, la velocità con cui questi margini mutano di anno in anno, è nel fatto che tutta l'attività istituzionale è per la quasi totalità legata ai progetti in essere e ai finanziamenti di terzi. Stando a quanto sopra detto si può comunque affermare che nonostante una scarsa stabilità patrimoniale, il rapporto tra il capitale circolante e il margine di tesoreria è ottimale, indice di una gestione equilibrata e consapevole.
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Analisi Strutturali
Analisi degli Indici di Liquidità INDICE DI LIQUIDITÀ CORRENTE O DI DISPONIBILITÀ:
L'indice rappresenta il rapporto tra le attività correnti (Li+LD+RD), c.d. capitale circolante lordo, e le passività correnti: (LI+LD+RD) PC Anno 2005 = 114,99% Anno 2004 = 94,37% Segnala la capacità dell'impresa di far fronte alle passività correnti con i mezzi immediatamente disponibili o liquidabili a breve termine.
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
INDICE SECCO DI LIQUIDITÀ (ACID TEST RATIO - ATR) L'indice rappresenta il rapporto tra le liquidità immediate e le liquidità differite (LI+LD) e le passività correnti. Rispetto all'indice precedente si differenzia per il fatto che non si tiene conto delle rimanenze: (LI+LD) PC Anno 2005 = 114,99% Anno 2004 = 94,37% L'indice è considerato corretto se supera il 100%. Viene considerato ragionevole un indice inferiore al 100%, purché non sia molto inferiore a tale valore. Nel caso del Cestas, si è registrato per l'anno in esame un incremento.
INDICI DI LIQUIDITÀ 400,00% 374,83%
374,83%
350,00%
300,00%
250,00%
200,00%
150,00% 114,99% 100,00%
114,99%
111,31% 94,37%
111,31% 94,37%
50,00%
0,00% 0,00%
0,00%
INDICE DI LIQUIDITÀ CORRENTE O DI DISPONIBILITÀ
INDICE SECCO DI LIQUIDITÀ (ACID TEST RATIO - ATR)
2005
114,99%
2004
94,37%
114,99% 94,37%
2003
111,31%
111,31%
2002
374,83%
374,83%
2001
0,00%
0,00%
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
A proposito dei risultati derivanti dagli indici di liquidità, va fatta una considerazione rilevante: come già detto in questa fase di analisi, gli indici presentati vanno letti alla luce di ciò che è la particolare gestione di una Ong, che ha quale oggetto principale della attività la gestione di progetti finanziati. In particolar modo, nel caso di Cestas, negli ultimi anni la maggior parte dei finanziamenti su progetti provengono dal MAE, e questi ha registrato negli ultimi tempi notevoli ritardi nell'erogazione di tranche su progetti già avviati, progetti che nonostante i tempi di erogazione delle tranche non sono stati mai interrotti, e per i quali il Cestas ha anticipato, importanti capitali, a volte coprendo intere annualità di spesa, facendo ricorso ad istituti bancari. Pertanto gli indici di liquidità, così come il margine di tesoreria oscillano fortemente di anno in anno, a seconda dell'erogazione dei finanziamenti, e dei tempi di questi che non sempre vanno di pari passo con le esigenze di spese imposte dai progetti. Altro grafico significativo di seguito proposto riguarda gli indici di redditività, in particolar modo l'incidenza degli oneri finanziari sul “fatturato” (nel nostro caso sull'investimento di capitali) Come già detto spesso le Ong sono costrette ad anticipare capitali, e conseguenza diretta di ciò è l'elevato carico di oneri finanziari:
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Lo Stato Patrimoniale al 31/12/2005 31/12/2005 ATTIVO: A) CREDITI V/SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI I) Versamenti non ancora richiamati II) Versamenti giĂ 'richiamati Totale crediti v/soci per versamenti ancora dovuti (A) B)
IMMOBILIZZAZIONI: I Immobilizzazioni immateriali: 1) Costi di impianto e di ampliamento 2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicitĂ 3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5) Avviamento 6) Immobilizzazioni in corso e acconti 7) Altre Totale II Immobilizzazioni materiali: 1) Terreni e fabbricati 2) Impianti e macchinario 3) Attrezzature industriali e commerciali 4) Altri beni 5) Immobilizzazioni in corso e acconti Totale III Immobilizzazioni finanziarie: 1) Partecipazioni in: a) Imprese controllate b) Imprese collegate c) Imprese controllanti d) Altre imprese 2) Crediti: a) Verso imprese controllate esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo b) Verso imprese collegate esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo c) Verso controllanti: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo d) Verso altri: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 3) Altri titoli: 4) Azioni proprie (valore nominale complessivo....): Totale Totale immobilizzazioni (B)
73
31/12/2004
0 0
0 0
0
0
0 0 0
0 0 0
0 0 0 0 0
0 0 0 0 0
0 0 0 66.104 0 66.104
0 0 0 55.920 0 55.920
0 0 0 0
0 0 0 0
0 0
0 0
0 0
0 0
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0 0
0 0 0 0 0 66.104
0 0 0 0 0 55.920
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
C)
D)
ATTIVO CIRCOLANTE: I Rimanenze: 1) Materie prime, sussidiarie e di consumo 2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) Lavori in corso su ordinazione 4) Prodotti finiti e merci 5) Acconti Totale II Crediti: 1) Verso clienti: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 2) Verso imprese controllate: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 3) Verso imprese collegate: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 4) Verso controllanti: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 5) Verso altri: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo Totale III AttivitĂ finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1) Partecipazioni in imprese controllate 2) Partecipazioni in imprese collegate 3) Partecipazioni in imprese controllanti 4) Altre partecipazioni 5) Azioni proprie 6) Altri titoli Totale IV DisponibilitĂ liquide 1) Depositi bancari e postali 2) Assegni 3) Denaro e valori in cassa Totale Totale attivo circolante (C) RATEI E RISCONTI I) Ratei e risconti II) Disaggio su prestiti Totale ratei e risconti (D) Totale attivo (A+B+C+D)
74
0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0
609 0
1.679 0
0 0
0 0
0 13
0 0
0 0
0 0
442.180 7.311.787 7.754.589
539.833 7.497.884 8.039.396
0 0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0
718.415 0 19.191 737.606 8.558.299
848.211 0 30.863 879.074 8.974.390
14.792 0 14.792 8.573.091
0 0 0 8.974.390
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
PASSIVO: A) PATRIMONIO NETTO: I Capitale II Riserva da soprapprezzo delle azioni III Riserve di rivalutazione IV Riserva legale V Riserva per azioni proprie in portafoglio VI Riserve statutarie VII Altre riserve VIII Utili (perdite) portati a nuovo IX Utile (perdita) dell'esercizio Totale patrimonio netto (A) B)
C)
D)
0 0 0 0 0 0 0 -464.770 44.844 -419.926
0 0 0 0 0 0 0 -471.117 6.347 -464.770
FONDI PER RISCHI ED ONERI: 1) Per trattamento di quiescenza ed obblighi simili 2) Per imposte 3) Altri Totale fondi per rischi ed oneri (B)
0 0 0 0
0 0 0 0
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO: Fondo trattamento di fine rapporto
40.380
30.847
0 0
0 0
0 0
0 0
178.209 4.711
211.205 9.604
0 0
0 0
0 0
0 0
124.134 0
139.057 0
0 0
0 0
0 0
0 0
0 0
0 0
DEBITI: 1) Obbligazioni: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 2) Obbligazioni convertibili: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 3) Debiti verso banche: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 4) Debiti verso altri finanziatori: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 5) Acconti: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 6) Debiti verso fornitori: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 7) Debiti rappresentati da titoli di credito: esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo 8) Debiti verso imprese controllate: Esigibili entro l'esercizio successivo Esigibili oltre l'esercizio successivo 9) Debiti verso imprese collegate: Esigibili entro l'esercizio successivo Esigibili oltre l'esercizio successivo
75
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
10)
E)
Debiti verso controllanti: Esigibili entro l'esercizio successivo Esigibili oltre l'esercizio successivo 11) Debiti tributari: Esigibili entro l'esercizio successivo Esigibili oltre l'esercizio successivo 12) Debiti verso istituti di prev. e di sic. sociale: Esigibili entro l'esercizio successivo Esigibili oltre l'esercizio successivo 13) Altri debiti: Esigibili entro l'esercizio successivo Esigibili oltre l'esercizio successivo Totale debiti (D) RATEI E RISCONTI Ratei e risconti Aggi su prestiti Totale ratei e risconti (E) Totale passivo (A+B+C+D+E)
76
0 0
0 0
19.320 0
16.294 0
8.830 0
5.366 0
705.403 7.908.527 8.949.134
1.133.380 7.893.407 9.408.313
3.504 0 3.504 8.573.092
0 0 0 8.974.390
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Il Conto Economico al 31/12/2005 A)
B)
C)
VALORE DELLA PRODUZIONE: 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) Variazioni delle rimanenze dei lavori in corso su ordinazione 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) Altri ricavi e proventi: 5.1) Altri ricavi e proventi 5.2) Contributi in conto esercizio Totale valore della produzione (A) COSTI DELLA PRODUZIONE 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7) Per servizi 8) Per godimento di beni di terzi 9) Per il personale: a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) Trattamento di fine rapporto d) Trattamento di quiescenza e simili e) Altri costi 10) Ammortamenti e svalutazioni: a) Ammortamento delle immob. Immateriali b) Ammortamento delle immob. Materiali c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) Svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilitĂ liquide 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) Accantonamenti per rischi 13) Altri accantonamenti 14) Oneri diversi di gestione Totale costi della produzione (B) Differenza tra valore e costi della prod. (A-B) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 15) Proventi da partecipazioni: 15.1) In imprese controllate 15.2) In imprese collegate 15.3) In altre imprese 16) Altri proventi finanziari: a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni: a.1) Da imprese controllate a.2) Da imprese collegate a.3) Da imprese controllanti a.4) Da altri
77
31/12/2005
31/12/2004
279.475
131.118
0
0
0 0
0 0
70.569 0 350.044
28.058 0 159.176
11.923 81.371 24.047
24.662 43.145 14.090
58.512 0 9.535 0 14.935
6.148 0 7.286 0 731
0 10.206 0
0 8.747 0
0
0
0 0 0 0 210.529 139.515
0 0 0 0 104.809 54.367
0 0 0
0 0 0
0 0 0 0
0 0 0 0
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
b)
Da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni c) Da titoli iscritti nell' attivo circolante che non costituiscono partecipazioni d) Proventi diversi dai precedenti: d.1) Da imprese controllate d.2) Da imprese collegate d.3) Da controllanti d.4) Da altri 17) Interessi ed altri oneri finanziari: 17.1) Verso imprese controllate 17.2) Verso imprese collegate 17.3) Verso imprese controllanti 17.4) Verso altri Totale proventi ed oneri finanziari (15+16-17) D)
E)
22) 26)
RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE 18) Rivaluazioni: a) Di partecipazioni b) Di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) Di titoli iscritti all' attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 19) Svalutazioni: a) Di partecipazioni b) Di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) Di titoli iscritti all' attivo circolante che non costituiscono partecipazioni Totale delle rettifiche (18-19) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI 20) Proventi: 20.1) Plusvalenze da alienazioni 20.2) Altri proventi 21) Oneri: 21.1) Minusvalenze da alienazioni 21.2) Imposte relative ad esercizi precedenti 21.3) Altri oneri Totale delle partite straordinarie (20-21) Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E) Imposte sul reddito dell'esercizio Utile (perdita) d' esercizio
78
0
0
0
0
0 0 0 6.278
0 0 0 918
0 0 0 20.066 -13.788
0 0 0 26.001 -25.083
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0 0
0 0
0 21.803
0 18.782
0 0 90.609 -68.806 56.921 12.077 44.844
0 0 33.599 -14.817 14.467 8.120 6.347
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
CONTI D'ORDINE (esposti come da ultimo comma nuovo articolo 2424 C.C.) 31/12/2005 1)
2)
3)
4)
5)
6)
0 0 0 0 0
0 0 0 0 0
NOSTRI BENI PRESSO TERZI Nostri beni presso terzi in godimento Nostri beni presso terzi in cauzione/garanzia Nostri beni presso terzi in c/deposito Nostri beni presso terzi in c/lavorazione Totale
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0 0 0 0 0
GARANZIE PRESTATE Fidejussioni prestate Avalli prestati Altre garanzie personali prestate Garanzie reali prestate Totale
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GARANZIE RICEVUTE Fideiussioni ricevute Avalli ricevuti Altre garanzie personali ricevute Garanzie reali ricevute Totale
0 0 0 0 0
0 0 0 0 0
RISCHI ASSUNTI Rischi di regresso su crediti ed effetti Totale
0 0
0 0
0 0
0 0
485.774 485.774
916.799 916.799
916.799 916.799
1.888.344 1.888.344
RISCHI TRASFERITI Rischi trasferiti a terzi Totale
7)
8)
31/12/2004
BENI DI TERZI PRESSO LA SOCIETA' Beni di terzi in godimento Beni di terzi in cauzione/garanzia Beni di terzi in c/deposito Beni di terzi in c/lavorazione Totale
IMPEGNI DI TERZI Beni e servizi da ricevere e anticipi su tfr Totale IMPEGNI VERSO TERZI Beni da consegnare Totale
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Riclassificazione della ricchezza del c/e: produzione e distribuzione della ricchezza metodo del valore aggiunto Il parametro del “valore aggiunto” misura la ricchezza prodotta dall'associazione nell'esercizio 2005, rapportato all'anno 2004, con riferimento agli interlocutori (stakeholder) che partecipano alla sua distribuzione. Il processo di calcolo riclassifica i dati del conto economico in modo da evidenziare la produzione e la successiva distribuzione del valore aggiunto agli stakeholder di riferimento. Nel processo di distribuzione si tiene conto anche dell'effettiva attribuzione del risultato di esercizio. Si noti che trattandosi di un'Organizzazione Non Governativa, quindi ente senza scopo di lucro, l'utile conseguito non viene ripartito, e resta in capo all'associazione e pertanto reinvestito in attività istituzionali. Il valore aggiunto viene rappresentato in due distinti prospetti: •
il prospetto di determinazione del Valore Aggiunto, individuato dalla contrapposizione dei ricavi e dei costi intermedi;
•
il prospetto di riparto del Valore Aggiunto, ricomposto quale sommatoria delle remunerazioni percepite dagli interlocutori interni all'organizzazione e delle liberalità esterne.
I due prospetti sono bilancianti. La configurazione prescelta è quella del Valore Aggiunto Globale. Prospetto analitico valore aggiunto Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni Altri ricavi Totale produzione lorda Costi intermedi della produzione Consumi materie prime/sussid. Costi x servizi Costi x godimento beni di terzi Oneri diversi di gestione Totale consumi
-
VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO Componenti accessori e straordinari Saldo gestione accessoria Saldo componenti straordinari VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO
VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO
131.118,00 28.058,00 159.176,00
11.923,00 81.371,00 24.047,00 117.341,00
-
13.788,00 68.806,00 -
10.206,00 -
82.982,00 12.077,00 44.844,00
80
-
139.903,00 -
RISULTATO D'ESERCIZIO
279.475,00 70.569,00 350.044,00
150.109,00 -
Remunerazione del personale Imposte sul reddito d'esercizio
2004
232.703,00
-
Ammortamenti
2005
24.662,00 43.145,00 14.090,00 81.897,00
77.279,00
25.083,00 14.817,00 37.379,00 8.747,00 28.632,00 14.165,00 8.120,00 6.347,00
CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Prospetto riparto valore aggiunto
2005
2004
VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO
150.109,00
37.379,00
Utile d'esercizio
44.844,00
6.347,00
Costo del lavoro
82.982,00
14.165,00
Imposte sul reddito d'esercizio
12.077,00
8.120,00
Ammortamenti
10.206,00
8.747,00
150.109,00
37.379,00
Totale
PROSPETTO RIPARTO VALORE AGGIUNTO 2005 Utile d'esercizio 23% 17% 22%
Risorse umane Imposte sul reddito d'esercizio
38%
Ammortamenti
Certificazione di Bilancio Il Bilancio 2005, come ormai da prassi consolidata, è stato sottoposto ad opportuna revisione da un consulente esterno,e pertanto certificato dal Dott. Commercialista Grandi Luca, in data 31/05/2006, secondo i principi contabili e di revisione predisposti dal CNDCR.
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Obiettivi e miglioramento In generale, dall'analisi dei dati relativi ai singoli progetti e attività svolti dal Cestas, si può notare come tutti gli obiettivi specifici in essi presenti siano stati raggiunti. L'unico dato problematico da evidenziare tra le linee comuni è il ritardo nei tempi di realizzazione, sul quale si propongono miglioramenti, pur nella consapevolezza che la maggior parte dei rallentamenti nel lavoro è dovuta solitamente a cause esterne, legate ai paesi in cui il Cestas opera. In particolare, per svolgere una valutazione in merito al grado di raggiungimento degli obiettivi, occorre ricapitolare brevemente gli obiettivi principali del bilancio sociale 2004: 1. maggior cura nell'utilizzo di materiali ecosostenibili, per la gestione in sede; 2. organizzazione di eventi; 3. potenziamento della comunicazione e della visibilità; 4. creazione di uno staff più solido, riducendo il turn over, 5. allargamento della base dei volontari e/o sostenitori del Cestas. Circa il punto 1, nel corso dell'anno 2005 il Cestas ha provveduto a cambiare alcuni dei suoi fornitori di servizi, a cominciare dalla ditta di pulizie, che ora utilizza solo prodotti ecologici. L'ottica della tutela ambientale ha ispirato anche l'esecuzione di alcuni lavori in sede (es. pittura pareti con vernici a basso impatto ambientale), e nel complesso è stato avviato un percorso di “gestione eco-compatibile” che va da l'impiego di fonti energetiche rinnovabili alla raccolta differenziata dei rifiuti fino all'uso di sola carta riciclata. Da un lato, dunque, l'obiettivo fissato nel 2004 può dirsi raggiunto, dall'altro però il percorso suddetto non è concluso e in futuro si arricchirà anche di attività d'informazione e sensibilizzazione. Riguardo ai punti 2 e 3, il numero di eventi organizzati è cresciuto rispetto agli anni passati, garantendo al Cestas maggiore visibilità, grazie anche allo sviluppo della news letter, ormai diventata un valido strumento di comunicazione con i sostenitori e i simpatizzanti dell'associazione. In riferimento alle risorse umane, anche gli obiettivi 4 e 5 possono dirsi raggiunti: lo staff del Cestas è cresciuto, e questo in termini non solo numerici ma anche professionali; le tre volontarie del servizio civile hanno oggi acquisito un ruolo all'interno della struttura; inoltre è stata avviata la campagna sostenitori, che già nel primo anno ha dato buoni risultati. Tra gli obiettivi 2006, il Cestas ripropone in particolare: 1. lo sviluppo della politica ambientale; 2. l'organizzazione di eventi e l'aumento della visibilità sul territorio; 3. il potenziamento della rete dei volontari e sostenitori. A questi si aggiungono: 1. il potenziamento delle attività presso le nuove sedi operative (Marche e Abruzzo); 2. l'aumento dell'integrazione e del coordinamento tra le sedi Cestas, a tutti i livelli gestionali; 3. il miglioramento del sistema gestionale e contabile, al fine di avere dati specifici significativi per ogni attività di progetto (potenziamento del controllo di gestione); 4. l'ulteriore adeguamento delle strutture alle norme in materia di sicurezza sul lavoro.
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CESTAS - Bilancio Sociale 2005
Conclusioni La presente edizione del bilancio sociale del Cestas ha ripercorso la struttura della prima edizione (2004), concentrando la sua attenzione sui dati di sintesi di progetto. In un'ottica di integrazione tra la gestione economica e istituzionale con quella relativa alla responsabilità sociale, il presente bilancio raccoglie i dati più significativi dell'attività svolta nel 2005. Dai dati sopra riportati, sia in termini finanziari che “di relazione sociale”, emerge che nell'anno 2005 l'associazione è notevolmente cresciuta, tanto nell'attività quanto nella struttura, e ciò, come già sottolineato, non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi. Tutte le attività sono state coordinate secondo un'unica visione di insieme, quella istituzionale corrispondente alla mission del Cestas. Gli impegni nel 2005 sono stati molti e molti i progetti nuovi, approvati o in fase di approvazione, che hanno visto il coinvolgimento di tutto il personale, compreso quello volontario, in un lavoro che realizza l'essenza stessa dell'associazione, cioè quella di ascoltare il mondo e individuare le sue necessità, per adoperarsi a dare loro una risposta soddisfacente, usando ogni strumento possibile, purché professionale e qualificato, oltre che efficace. Oggi la cooperazione internazionale vive un momento difficile, per via dei pochi fondi a disposizione e più in generale di un'attenzione insufficiente, rispetto alle esigenze dei paesi in via di sviluppo, da parte della società civile e delle istituzioni. Soltanto la serietà e la condivisione della mission che contraddistinguono la struttura del Cestas consentono, quindi, a questa associazione di continuare a operare in modo efficace e diffuso conservando credibilità e affidabilità. L'adozione di un bilancio sociale ne costituisce un'ulteriore prova.
Anna Maria Martino Annamaria Monari
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SEDI CESTAS
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