Aprile 2013 • Anno II • Num. 4 (5)

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La rivista ufficiale del programma tv

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simpatico pupazzetto per i tuoi bimbi

Alimentazione e salute

VARICELLA, MORBILLO & CO: Cosa fare quando arrivano in casa I MENU GIUSTI PER IL TUO bambino

Francesca risponde

magazine

Nanna, pappa, gelosia... le sue preziose dritte

Missione TATA Le storie di questo mese

La mamma è ossessionata dall’educazione. Più spazio alle emozioni! Con due terremoti che hanno già fatto scappare otto babysitter ci vuole polso Il marito e i figli non l’aiutano e le mostrano scarsa considerazione

PROBLEMA RISOLTO!

Una famiglia multietnica alla ricerca della propria identità La bimba è nervosa? Può esserci un motivo profondo…

Ok, il gioco è giusto! Se non è adatto alla sua età, noia e capricci sono dietro l’angolo… Dalla parte della Mamma

A tu per tu con…

PSICOLOGIA Quando la coppia scoppia: separati… sotto lo stesso tetto

“Io e mia figlia crediamo nelle favole”

BELLEZZA Per una pelle senza difetti, parola d’ordine “riequilibrare”

Licia Colò

Aprile 2013 • Anno II • Num. 4 (5) • S.O.S Tata magazine - Mensile • Rivista € 1,90 • Rivista + S.O.S tata compiega N° 5 a € 9,90 in più


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

“Cara Licia, fai benissimo a comunicare alla tua bimba l’importanza della condivisione di ciò che si possiede. Continua così”

Licia Colò

Io e mia figlia crediamo nelle favole La piccola Liala gioca con gatti e galline, studia in una scuola inglese, mangia poco, ma è generosa e sensibile. Da grande vuole fare tutto tranne il lavoro della mamma

testo raccolto da Angela Iantosca

A

43 anni è diventata mamma per la prima volta: era il 15 ottobre del 2005 quando Licia Colò ha messo al mondo Liala. Accanto a lei suo marito, Alessandro Antonino, sposato nel 2004. Solare e disponibile come sempre, Licia si destreggia tra il lavoro in tv e quello a casa, tra il ruolo di madre e quello di conduttrice del programma Alle falde del Kilimangiaro, senza rinunciare ai viaggi, la sua grande passione. “Il viaggio fa parte del mio dna. Mio padre era pilota e ho sempre considerato naturale e non un lusso andare in giro per il mondo. Sono cresciuta nella convinzione che sia normale e importante conoscere il pianeta sul quale viviamo. Ti faccio un esempio che apparentemente non c’entra niente: mia figlia ha cominciato a fare la raccolta differenziata a 3 anni. Io mi auguro che, crescendo, non si porrà mai il problema se farla o meno. Perché è qualcosa che sente come naturale. Lo stesso vale per me riguardo al viaggiare. Essendo cresciuta ‘in viaggio’ e con una persona che si spostava per lavoro, sento il viaggio come 26 | S.O.S TATA

Tutti i Sì di Licia

Sì alle passeggiate all’a ria aperta Sì ai viaggi Sì alla condivisione dei gioc

con altri bimbi

hi


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

Al servizio del pianeta Comincia a lavorare in tv a 20 anni con il programma per bambini Bim Bum Bam, insieme a Paolo Bonolis. Dopo Buona Domenica e L’Arca di Noè. Nel 1996 passa in Rai dove conduce Geo&Geo, King Kong – un pianeta da salvare, Il pianeta delle meraviglie e Timbuctu. Dal 1998 è alla guida di Alle falde del Kilimangiaro in onda la domenica pomeriggio su RaiTre. Da questo fortunato programma sono nati libri, scritti dalla stessa Licia, Sognando il Kilimangiaro... 15 itinerari attorno al mondo e Il giro del Mondo in 80 Paesi, in cui accompagna il lettore raccontando la magia dei luoghi da lei visitati e le abitudini di popoli lontani. Nel 2001 dà vita a un portale di informazione che si occupa di natura, ambiente e difesa degli animali, Animalieanimali.it, di cui è anche direttore editoriale. Nel 2010 conduce, sempre sulla terza rete Rai, Nati Liberi e la striscia quotidiana Condominio Terra.

Quando io e mio marito siamo impegnati, affidiamo la bambina alle nonne oppure a una tata, una ragazza giovane che spesso sta con lei parte di me. E poi è diventato anche il mio lavoro”. Alla guida del programma di RaiTre da più di 10 anni, Licia spera di far nascere anche nella sua bambina la curiosità per il mondo. Che rapporto ha tua figlia con il viaggio?

Credo che tutte le mamme vorrebbero trasmettere qualcosa ai loro figli. Ma in modo freddo, mi rendo conto che spesso restiamo deluse, quasi fosse una legge non scritta. Credo sia giusto tentate di tramandare valori preziosi, ma è importante non rimanerci male se le nostre passioni non vengono vissute

dai figli come vorremmo noi. Detto questo, mi viene più facile coinvolgere il figlio di un altro piuttosto che Liala nelle mie “scorribande”. I bambini vogliono fare il contrario di ciò che fanno i genitori. Da piccola, anche io ero così. Mia figlia ha sicuramente un grande rispetto per animali e natura. E di questo sono felice. Il desiderio di viaggiare, però, non lo ha per niente: vuole star bene e giocare. Recentemente siamo stati a Zanzibar e io volevo farle fare tante cose, conoscere la popolazione. Ma per organizzare tre uscite è stata un’impresa. Lei voleva stare solo con gli amichetti in hotel. S.O.S TATA | 27


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

Sei arrivata tardi al parto: hai mai avuto timore?

Nessuna paura!

Mia figlia ha sicuramente un grande rispetto per animali e natura. E di questo sono felice

Allattamento sì o no?

Avrei voluto allattare mia figlia. Ma, a causa degli impegni, siamo dovuti passare presto al latte artificiale. La tua bambina ha un nome particolare: a cosa è dovuto?

Liala è l’unione del mio nome con quello di mio marito e la “a” finale sta per “always”: perché staremo sempre insieme! Come ti ha cambiato la maternità?

Ringrazio Dio di essere diventata mamma un po’ tardi, perché altrimenti non sarei riuscita a realizzare tutto quello che ho fatto. Penso che, se metti al mondo un figlio, ti ci devi dedicare: non è solo cibo, cacca, letto. Devi stargli accanto, trasmettere valori. Nella società di oggi è difficilissimo. Quando ho avuto la mia bambina, ho scelto di dare la precedenza a lei, di viaggiare meno. Prima stavo in giro per il mondo nove mesi l’anno. Ora mi allontano solo una decina di volte. È un cambiamento radicale che ho voluto e che credo sia giusto. Che mamma sei?

Vorrei essere più rigida! Ma sono morbida. Penso che le cose importanti siano tante, ma ne scelgo poche per tentare di mantenere in riga mia figlia su quelle indispensabili. Non riesce a stare a tavola,

Mi adopero per far capire alla mia bambina che non sono importanti gli oggetti, bensì il tempo, la qualità della vita, i sentimenti, il rispetto… 28 | S.O.S TATA

non è facile andare in luoghi pubblici con lei. Ma, in compenso, è sensibile, gentile e aiuta gli altri: mi sto concentrando su alcune cose, spero le migliori.

Praticate qualche sport?

Andiamo in bicicletta, a volte a Roma, in pineta, d’estate in montagna. Giochiamo a tennis e andiamo al mare a fare le passeggiate o il bagno insieme.

Cosa può guardare in tv?

Guarda solo canali tematici o cartoni animati. In generale le facciamo vedere poca televisione, perché credo ci siano cose più importanti da fare nella vita. Capita che le faccio vedere i tg per raccontarle cosa succede nel mondo, ma solo alcune cose come gli tsunami o qualche guerra. Tento di raccontarle il mondo attraverso le notizie. E poi evito di farle guardare il mio programma: voglio che capisca più tardi possibile l’importanza della tv. In sette anni, mi ha visto cinque volte e ha sempre cambiato canale!

Che alunna è la piccola Liala?

Poca televisione e molta vita all’aria aperta?

Non mi posso porre il problema, perché mangia poco. Quindi, a questo punto, basta che si nutra. Di carne non ne mangia quasi per niente, al massimo qualche cotolettina di pollo. La verdura non la tocca, se non le carote. E frutta... pochissima! All’inizio mi preoccupavo molto perché i pediatri ti dicono che è necessario mangiare tanta frutta e verdura. Poi, a un certo punto, mi sono detta: ma se in Africa

Abbiamo un giardino grande dove ci sono gatti e galline, quindi sta molto all’aperto. Poi ha un jumping sul quale fa le capriole e salta come una pazza. Dal canto mio, mi do molto da fare, visto che è figlia unica, affinché faccia amicizia con i suoi coetanei. È importante che si confronti con gli altri bambini, per imparare a giocare insieme.

Frequenta una scuola inglese, quindi parla solo quella lingua. Va abbastanza bene anche in italiano. La sua materia preferita, però, è la matematica. Ha mai espresso un desiderio per il suo futuro?

C’è stato un momento in cui voleva fare la parrucchiera. Ma ora, poiché il papà è pittore, desidera diventare pittrice. Vuole fare tutto tranne ciò che fa la mamma! Sei per una alimentazione biologica o pro fast food?


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

i bambini sopravvivono anche con un pugno di riso, non succede niente se lei non mangia molto! Certo: beati i bimbi che mangiano tutto!

I consigli di Francesca: condivisione, perchè insieme è meglio …

Con tuo marito siete sempre d’accordo sull’educazione?

Care mamme e cari papà, lo spunto da cui partire me lo offre Licia Colò che, come ci dice nell’intervista, educa la sua bimba in modo che capisca l’importanza della condivisione, del rispetto verso chi e cosa ci ruota intorno. È fondamentale riscoprirne il significato e insegnare ai nostri figli che gli altri esistono e sono importanti. È possibile? Certamente, e il primo passo è, come vi dico sempre, il buon esempio. Se crescono in una famiglia in cui “l’altro” ha valore, dove si vive quotidianamente la condivisione di ciò che si possiede, di riflesso i bambini faranno propri quei modelli di comportamento. Vi parlo di una scelta educativa che può essere insegnata attraverso piccoli gesti quotidiani.

Sinceramente, sono più le volte in cui non lo siamo! Tu sei veneta e lui campano: la diversità è una ricchezza?

Sicuramente. Unire luoghi e culture differenti porta a un arricchimento, ma bisogna saperle gestire con intelligenza, altrimenti possono nascere contrasti. La cameretta di tua figlia è un mondo nel quale è libera di esprimersi?

Sì, può fare quello che vuole e, per questo, è un ambiente molto disordinato. È piena di colori, soprattutto per scelta di mio marito! La piccola crede alle favole?

Crede in Babbo Natale, nella Befana, nelle fate… ma ci credo anche io! Quando siete impegnati, a chi la affidate?

Abbiamo una tata, una ragazza giovane, che spesso sta con lei, e due nonne: una a Roma e una a Napoli, dove di frequente va a trascorrere il weekend. Ama la musica?

La ascolta tutta! Le piace tanto anche la disco music anni Novanta, che metto durante i nostri tragitti in macchina! Quali sono i tuoi “no”?

Non le faccio molti regali perché è viziata da tutti: nonni, papà e amici. I miei “no” sono legati alla non generosità: non accetto quando dice “questo è mio”. Deve capire che tutto va condiviso. Poi non le do molti altri divieti, perché è una bambina sensibile. Mi adopero per farle capire che non sono importanti gli oggetti, bensì il tempo, la qualità della vita, i sentimenti, il rispetto…

Come fare in pratica... - Insegnate loro che ogni cosa ha un valore, quindi deve essere trattata con riguardo e rispetto. - Invitate i piccoli a prestare i propri giochi ai fratelli o agli amichetti, magari stabilendo dei turni. Spiegate loro che l’alternativa è giocare da soli

e che un giocattolo può essere più divertente se condiviso con altri bimbi. - Una volta all’anno fate insieme una cernita dei giochi e dei vestiti che non utilizzano più e donateli a chi può averne bisogno. - Proponete un gioco in cui ognuno ha un ruolo fondamentale per la riuscita: un puzzle oppure un grande disegno, per esempio. -Insegnate che l’unione fa la forza: fatevi aiutare per riordinare la stanza, assegnando a ciascuno un incarico e ricordando loro che “insieme è più divertente e si finisce più in fretta” - Cucinate un dolce affidando a ogni bambino una mansione (ovviamente adeguata all’età): “Tu trovi in cucina gli ingredienti, tu li pesi” - Scegliete una storia che tocchi il tema della condivisione e leggetela ad alta voce ai piccoli. Vi consiglio Il gigante più elegante di Julia Donaldson, edizioni EL - Infine, lodate i vostri figli ogni volta che rinunciano a qualcosa per donarlo agli altri… “ti sei comportato bene, sei stato generoso. Siamo fieri di te” Come in molte altre situazioni, con la buona pratica e l’esempio dei genitori si possono attivare nei piccoli modalità di pensiero e partecipazione affettiva che li educhino ad aprirsi agli altri. I bimbi altruisti di oggi saranno adulti solidali domani. Ne abbiamo tutti bisogno. Vi abbraccio Francesca

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La posta di Francesca

Parere di tata Dubbi sull’educazione da dare ai vostri figli? Scrivetemi a tatafrancesca@edmaster.it oppure contattatemi sul mio sito www.francescavalla.it, risponderò!

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ara Amelina, spero che il fatto che tuo figlio assomigli al papà sia per te una bella scoperta! Dalla tua lettera percepisco, però, che questo loro modo di relazionarsi ti preoccupa un po’. Ma quali sono le cause dei dissapori? Prova a osservarli attentamente quando accadono e cerca di individuarle. Chiediti, inoltre, se tuo marito vive questa situazione come un problema (o meglio, se si interroga sul perché) oppure sei solo tu che stai vivendo male questa situazione? Ricordati che è lui l’adulto e le iniziative per cambiare le modalità di comunicazione con il vostro bambino devono partire proprio da lui. Tuo figlio lo farà di conseguenza. Come tu hai perfettamente capito, i bambini imparano da noi osservandoci. Parla con tuo marito per capire se lui LITIGI per primo desidera fare dei camFREQUENTI biamenti. Trovate poi insieme le modalità più opportune COL PAPÀ e condividetele. La voce Salve Francesca, sono mamma di due del bambino va sempre bambini: uno di 10 e l’altro di 5 anni. Ti seguo ascoltata. Chiedetegli da sempre e trovo i tuoi consigli utili quali sono i suoi pensieri e davvero efficaci. Ecco perché mi rivolgo in proposito e tentate di a te per un problema che comincia accoglierne le esigenze. a preoccuparmi molto. Il primogenito somiglia Se assume atteggiamenti in tutto e per tutto al suo papà, col quale litiga di sfida, forse sta tentancontinuamente per qualsiasi cosa. Cosa devo do di comunicarvi qualcosa. fare e, soprattutto, come posso intervenire? Cercate di capire il perché Spero che tu possa rispondermi delle sue azioni (c’è sempre un e anticipatamente ti ringrazio. perché). Non sfidatelo mai e non Amelina 14 | S.O.S TATA

trattatelo alla pari. Voi siete i genitori: dovete avere la situazione in pugno e controllare gli eventi. Cercate anche di rinforzare positivamente i momenti in cui il bambino si rivolgerà correttamente a voi: “Sei stato bravo, mi piace il modo in cui ti sei comportato”. È importante creare occasioni per stare insieme serenamente. Scegliete magari qualcosa che piace al piccolo e proponetegli di farlo insieme al papà (una partita a pallone, un giro in bicicletta, etc.). E soprattutto, abbiate pazienza: i cambiamenti hanno bisogno di tempo.

COSA FARE IN SINTESI:

• Capite il motivo per cui il bimbo si comporta così e che cosa sta cercando di comunicarvi con questo atteggiamento • Rinforzate positivamente i momenti in cui il piccolo si comporta correttamente • Scegliete attività che piacciono al bambino e proponetegli di farle insieme a voi, mamma e papà


La posta di Francesca

È L’ORA DEL BAGNETTO. SI SALVI CHI PUÒ! Ciao tata, mi chiamo Elisa e sono mamma di Francesco, 10 mesi. Da qualche tempo si rifiuta di fare il bagno, addirittura appena vede la vaschetta e gli togliamo l’asciugamano comincia a piangere e urlare. Io e il mio l’acqua. Da quanto mi compagno non sappiamo cosa fare scrivete sembra che il per aiutarlo ad amare il momento del bagno come prima. Spero di avere vostro bimbo ne abbia un tuo prezioso consiglio. timore. Forse è accaduto qualcosa che lo ha spavenElisa e Marco tato e che ha causato questa sorta di avversione. Cosa potete fare? Vi consiglio innanzitutto di ara mamma e caro papà, per prima vivere voi per primi il momento del cosa dovete capire il motivo che bagnetto con serenità. ha scatenato questa repulsione per Se il piccolo vi vede apprensivi e pre-

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occupati sarà molto difficile per lui calmarsi e ascoltarvi. È importante predisporre l’ambiente prima del bagnetto, cercando di creare un’atmosfera accogliente e rilassante. Una musica di sottofondo o una canzoncina cantata dalla mamma possono aiutare il piccolo a stare tranquillo e ad allentare la tensione. Cercate di avvicinarlo all’acqua per gradi, senza forzature. È utile in questo caso preparare una vaschetta piena di acqua e insieme a lui mettere prima le manine, poi i piedini, magari bagnandoli usando un piccolo innaffiatoio: “Guarda scende la pioggia sulle mani della mamma, che bel rumore la pioggerella… proviamo sulle tue manine”. Scegliete di fargli il bagnetto in un momento in cui è riposato e tranquillo (non quando è affamato o stanco). Se procederete a piccoli passi, sono certa che il bambino tornerà ad amare l’ora del bagnetto come prima. Aspetto di sapere com’è andata.

COSA FARE IN SINTESI:

• Cercate di comprendere la causa del problema • Create un’atmosfera rilassante • Procedete con gradualità, facendo sperimentare l’acqua prima con le manine e i piedini, poi con il resto del corpo

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La posta di Francesca

PER NON CEDERE Alle monellerie Cara Francesca, ti scrivo per il problema dei tanti capricci del mio bambino di 3 anni e mezzo. Ogni occasione per lui è un pretesto per urlare, battere i pugni e mostrarsi imbronciato. I suoi pianti sono così disperati che spesso per farlo smettere cedo e accontento le sue richieste. Mi rendo conto che non è il modo giusto, ma per ora non ho trovato un’altra soluzione. Ti prego, aiutami. perché la situazione sta davvero peggiorando e mio figlio si sta trasformando in un piccolo tiranno. Patrizia

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ara Patrizia, l’esperienza che stai vivendo col tuo piccolo è quella di moltissimi genitori: i tanto temuti capricci. Ma voglio subito rassicurarti! Ti trovi in una tappa direi obbligata, una situazione da non temere proprio perché necessaria al percorso di crescita di ogni bambino. Le bizze di tuo figlio sono il suo modo per affermare sé stesso, per sperimentarsi e mettersi in gioco con le proprie volontà, che spesso, ahimè, sono diverse da quelle di papà e mamma. I bimbi hanno bisogno di vivere pienamente questa fase, perché in questo modo imparano fino a dove gli è consentito spingersi, solo così possono riconoscere i limiti entro cui muoversi. E quei paletti devono essere stabiliti dai genitori. Ecco perché ti chiedo di non cedere alle sue insistenze e di non lasciarti sfuggire di mano la situazione. Anche di fronte ai suoi pianti disperati, se pensi si trattino di richieste inadeguate, cerca di non assecondarlo, ma di essere certa dei tuoi no. Se ti mostrerai indecisa, lui coglierà la tua insicurezza e continuerà a puntare i piedi. L’atteggiamento deve essere sì fermo, ma anche pacato: urla

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e imposizioni forzate non portano mai a buoni risultati. Piuttosto, lascia che manifesti i suoi pensieri, osservalo per conoscerlo meglio e quando avrà ritrovato la calma sarà pronto per ascoltarti. Avvicinati al tuo bambino mettendoti alla sua altezza e spiega le ragioni del tuo no usando un linguaggio adatto alla sua età, sii chiara ma anche molto accogliente: “Ti capisco, sei arrabbiato, può succedere, ma mamma ha detto che questa cosa non la puoi fare… troviamo una soluzione diversa”. Ricorda anche l’importanza di concedergli rinforzi positivi ogni volta che rinuncia a qualcosa: “Sei davvero un ometto, ti sei comportato bene e

sono molto orgogliosa di te: stai diventando grande!” Certo, questo atteggiamento richiederà da parte tua davvero tanta pazienza, ma vedrai che sarai ripagata e presto supererete assieme questo passaggio di crescita.

COSA FARE IN SINTESI:

• Mantenete sempre la calma e mostratevi sereni • Non cedete ai capricci e dite no con fermezza, ma senza perdere il controllo • Elogiate il bambino quando si comporta bene


I consigli di Francesca

Cari genitori,

in questo spazio voglio raccontarvi di ciò che più mi sta a cuore: il bene dei bambini

Fratellino in arrivo, Suggerimenti per affrontare serenamente con il più grande una nuova nascita. Rapportarsi con lui per comprenderne i sentimenti è la prima cosa da fare di orgoglio e sempre un grande privilegio. Tuttavia, è anche un evento che può portare con sé normalissimi episodi di gelosia. Sappiate che questa emozione non vi è nemica, semplicemente è un sentimento molto forte che un bimbo riuscirà a gestire con l’aiuto e il sostegno degli adulti che si occupano di lui e che lo amano.

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arissimi genitori, ecco un momento meraviglioso, ma che al tempo stesso mette di fronte a molti interrogativi: la nascita di un altro bimbo. “Come reagirà nostro figlio all’arrivo di un fratellino o una sorellina? Sarà geloso? Come aiutarlo ad abituarsi a questo cambiamento?”. L’arrivo di un’altra cicogna è, prima di ogni cosa, fonte di gioia, motivo

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Capire cosa prova il primogenito Guardate la situazione con gli occhi del bambino e provate ad ascoltarne i pensieri: “Mamma e papà devono dividere il loro tempo e le loro attenzioni con un nuovo bimbo, che non conosco. Tutti si occupano di lui, lo coccolano, lo mettono al centro di ogni discorso. Le abitudini che avevo sono cambiate all’improvviso,

forse non mi vogliono più bene come prima”. Sono preoccupazioni lecite se pensate che la paura più forte dei piccoli è quella di perdere il posto speciale nel cuore dei genitori. Ovviamente non accadrà mai, ma loro ancora non lo sanno. Non si può negare e nascondere che tutto cambierà (tempi, spazi e ritmi subiranno, inevitabilmente, grosse modifiche). Come in ogni fase della vita familiare, però, le vecchie abitudini, una volta superate, lasciano spazio alle nuove. L’importante è contare sulla partecipazione di tutti i membri della famiglia, bambini compresi: l’unione è sempre la carta vincente! Ciò che resterà uguale a prima sarà l’amore di mamma e papà: infinito, immenso, insostituibile. Ripetetelo spesso ai vostri figli!


I consigli di Francesca

Un libro per ogni occasione In molte situazioni suggerisco spesso ai genitori di affidarsi a qualche buon volume per l’infanzia. Ci sono racconti meravigliosi che possono aiutare i bambini ad affrontare serenamente cambiamenti o difficoltà. I piccoli comprendono molto bene il linguaggio delle storie!

o rosa ina é tropp apinelli Una sorell i, Laura Sc

nedett Elisa De Be edizioni) (Gribaudo

bino ivo un bam Oxenbury • È in arr len e rningham, H John Bu Junior) (Motta mamma ione della • Il panc Roussey

llino iva un frate ni) rr a o d n a u • Q me edizio a Costa (Em Nicolett uota ino zucca v a Enria • Fratell anth Lucia, Sam Panzieri edizioni) (Lapis mamma ancia della p a ll e N • cht Thierry, libri) Robbere ssens (Zoo

hristine Jo Witek, C itore) (Gallucci ed

bè • Uffa be e Fitzpatrick (Babalibri) uis o Marie L

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llina rà una sore • Luca av (Clavis) Oud Pauline ino o un fratell • Aspett abalibri)

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, allarme gelosia! PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO È necessario prepararsi al meglio per far affrontare a vostro figlio l’arrivo di un nuovo fratellino in maniera positiva. E fatelo quando ancora siete in dolce attesa. Coinvolgetelo quando la pancia

comincia a essere visibile, così che l’attesa non diventi estenuante. Chiedete il suo aiuto per la preparazione della cameretta e di tutto l’occorrente per i primi giorni a casa col piccolo.

Cosa fare prima... Giocate con il vostro bimbo servendovi di una bambola o di un peluche e mostrategli il modo in cui vi occuperete del fratellino: il gioco rappresenta sempre un canale efficace e privilegiato per rappresentare la realtà e per ottenere l’attenzione dei piccoli. Se ci sono altri cambiamenti in vista (inserimento all’asilo, abbandono del ciuccio, etc.) cercate di non farli coincidere con la nascita del bimbo. Spiegategli che andrete per qualche giorno all’ospedale per avere il nuovo fratellino. Rassicuratelo dicendogli che andrà tutto bene, che il papà o i nonni si occuperanno di lui e che potrà venire a trovarvi e a conoscere il piccolo. Il ruolo del padre è, come sempre, fondamentale. Sarebbe utile, quindi, istituire un giorno alla settimana in cui lui e il figlio grande fanno insieme qualcosa di speciale (un sabato pomeriggio in biblioteca o a fare la spesa per la famiglia).

Ma non forzate mai il primogenito, lasciate che mostri lui interesse per il fratello, che prima si senta a suo agio. Concedetegli i suoi spazi e tutto il tempo necessario per abituarsi alle novità.

... e dopo la cicogna Coinvolgete il bambino nei vari momenti di cura del neonato, chiedendogli di partecipare attivamente se lo desidera. Fategli sentire che il suo aiuto è prezioso: “Ecco, prendi un pannolino pulito... proviamo a infilargli le calzine, che piedini piccoli... guarda come ti sorride, cerca di dirti che ti vuole bene... speriamo diventi bravo come te”. Mentre allattate, invitate il grande a sedersi accanto a voi. Raccontategli che anche lui era così piccolo, ed era bravissimo. Proponetegli di parlare sottovoce per non disturbare il fratellino e potervi così raccontare i segreti o, per esempio, la sua giornata all’asilo: “Hai fatto tutte queste cose? Bravissimo! Sai che oggi ti ho pensato tanto e mi sei mancato moltissimo?”. Questo vi aiuterà a creare un clima sereno e intimo. Chiedetegli come si sente, cosa prova. Ditegli che lo capite se è un po’ triste: “Hai ragione non è tutto facile, ma stai tranquillo, andrà tutto bene. Meno male che ci sei tu ad aiutare mamma e papà”. Se chiede attenzioni come quando era piccolino concedetegliele, dedicandogli momenti speciali per le coccole. Non dimenticate che anche il vostro primogenito è un bambino, evitate allora frasi come: “ormai sei grande, non fare il bimbo piccolo...” S.O.S TATA | 13


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