Novembre 2013 • Anno II • Num. 11 (12)

Page 1

La rivista ufficiale del programma tv

Novembre 2013 • Anno II • Num. 11 (12) • S.O.S Tata magazine - Mensile - Rivista € 2,20 Rivista + Il libro delle favole della Tate n° 2 a € 9,99 in più

La salute dei suoi occhi Come capire se ha problemi di vista e qual è l’età giusta per i primi controlli

magazine

Tata Francesca

Missione TATA

LE STORIE DI QUESTO MESE Comunicare e collaborare anche se il rapporto di coppia è in crisi Chiusi in casa per via dei capricci! Questa privazione non fa bene a nessuno…

A scuola

Come comportarsi se per loro i compiti sono una noia Saper riconoscere i disturbi dell’apprendimento

Caterina Balivo

“Così i bimbi diventano più buoni” Le regole per aiutarli a distinguere ciò che si può fare da quello che non è consentito. Bastano solo amore e fermezza!

Benessere, cucina & Co.

SALUTE Stanchezza, irritabilità, aumento di peso… potrebbe essere la tiroide “ATTENTA senza A TAVOLA Piatti squisiti per “scaldare” essere APPRENSIVA” l’autunno: polenta, funghi, stufato e tanto altro “Mio figlio è libero di sperimentare, ma sono sempre pronta a intervenire” GIOCHI Disegni da colorare e simpatici esercizi


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

“È attenta e pienamente immersa nel meraviglioso ruolo di genitore. È davvero brava! Condivido totalmente il suo pensiero sulla sicurezza dei piccoli e l’importanza di sapere come comportarsi in caso di emergenza”

Caterina Balivo

“La maternità mi ha dato più energia e voglia di fare”

Essere madre la fa sentire appagata come donna e le ha donato più serenità. Si occupa con tanta passione del suo bimbo, cercando di dargli le giuste attenzioni senza essere apprensiva

testo raccolto da Giulio Serri

“M

io figlio Guido Alberto è il programma più bello della mia vita, quello che nessuno potrà mai togliermi. Ha 16 mesi, uno ‘scugnizzo’ allegro, biondo, occhi scuri, pelle bianca come la nonna materna”. Caterina Balivo è un vulcano di energie. Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, conduce su RaiDue Detto fatto e a casa è una mamma tutta proiettata alla cura del suo piccolo: “La maternità – racconta prima di andare in diretta – ha influenzato positivamente tutta la mia vita. Mi ha dato una nuova carica, più energia e voglia di fare. Mi fa sentire appagata come 32 | S.O.S TATA

donna, maggiormente serena e ancora più responsabile. Da oggi so che dovrò lavorare bene e sodo anche per il mio bimbo, che un domani dovrà essere orgoglioso di quello che faccio”. Una vita in movimento per la bella conduttrice divisa tra Milano, dove vive con il suo compagno, Aversa, in cui risiede la sua famiglia, e Napoli, città dove è iscritta all’università. “Mi è sembrato giusto riprendere il mio corso di laurea in Scienze internazionali diplomatiche perché quando passano otto anni dall’ultimo esame si perdono gli altri. E poi mia sorella Francesca si è laureata e specializzata con il massimo


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

La regina della festa… italiana Inizia la carriera nel mondo dello spettacolo nel 1999, quando, diciannovenne, partecipa a Miss Italia, arrivando terza. Dopo corsi di recitazione e piccole parti al cinema e teatro si aprono per lei le porte di RaiUno. Nel 2003 entra a far parte del cast di Casa Raiuno, accanto a Massimo Giletti. Nel 2005 è al timone di Festa italiana, trasmissione del pomeriggio che la fa conoscere al grande pubblico e che condurrà fino al 2010. Nel frattempo i telespettatori la seguono anche in prima serata con Dimmi la verità e I sogni son desideri. Approda sulla seconda rete Rai, dove conduce Pomeriggio sul 2. Il 29 maggio 2012 diventa mamma, dando alla luce Guido Alberto avuto dal manager finanziario romano Guido Maria Brera. Attualmente è impegnata nella conduzione della seconda edizione di Detto fatto, il programma “factual” di RaiDue, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 16.

Tutti i Sì di Caterina

Sì all’asilo nido ubito Sì a far interacogniriessuoi

il piccolo coetanei Sì a lasciareressliiobneertsàenza di esp rensivi essere app

dei voti in pediatria: prima o poi la raggiungerò”. Avere un pediatra in famiglia è per Caterina oltre che un valore aggiunto anche una grande sicurezza: “Spesso la chiamo nel cuore della notte. È una zia affettuosa e un’ottima dottoressa. Le chiedo consigli su tutto, anche sulla preparazione delle pappe. E ora sono diventata bravissima nel prepararle. Il segreto? Mettere tanto parmigiano, un goccio di olio d’oliva e verdure freschissime, da scegliere accuratamente. Tra gli abbinamenti più graditi dal mio piccolo: carote e finocchio oppure zucchine e patate”. S.O.S TATA | 33


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

Che mamma sei? Poco apprensiva. Cerco di lasciare il più possibile libertà d’espressione al bimbo. Non sono di quelle madri che dice: “Oh Dio, ora cade”. E poi mi piace coinvolgere il mio piccolo in tutto quello che faccio.

propri bimbi. Non serve a nulla andare in ansia poiché nessuno riesce a fare tutto alla perfezione. Quindi, organizzazione e mai perdersi d’animo.

E che bambino è Guido Alberto?

Sì, c’è Denita. Una signora peruviana che mi dà una grandissima mano. Vive con noi da prima della gravidanza ed è quasi una seconda nonna per il bambino.

Molto curioso, vivace, sempre allegro e anche un po’ permaloso. Qual è il momento più bello che trascorri con lui?

Quando ci sdraiamo insieme nel letto e cerco di farlo dormire. Lui mi accarezza il naso e la bocca, e io gli mordicchio delicatamente le manine. È qualcosa di molto tenero e alla fine mi addormento prima io di lui. Come fai a conciliare lavoro, studio e famiglia?

È difficile, tanto più che a Milano sono da sola e i miei genitori vivono ad Aversa. Per fortuna posso contare comunque su un compagno collaborativo. E alle altre mamme dico che è meglio avere una casa in disordine e dedicare più spazio ai

Alle altre mamme dico che è meglio avere una casa in disordine e dedicare più spazio ai propri bimbi. Non serve a nulla andare in ansia poiché nessuno riesce a fare tutto alla perfezione. Quindi, organizzazione e mai perdersi d’animo

34 | S.O.S TATA

Nell’educazione di tuo figlio ti fai aiutare?

Manderai il piccolo al nido? Il mio compagno non vuole perché ha paura di vederlo sempre ammalato. Io, al contrario, sono molto favorevole: credo che i bimbi, sin dalla prima infanzia, debbano stare con i loro coetanei, interagire, diventare ancora più curiosi attraverso attività ludiche. Non mi piace che il contatto con gli altri piccoli sia limitato solo al parco. Vedremo chi dei due la spunterà. Hai una sorella pediatra. Una bella fortuna…

Certamente. Mi ha aiutato tantissimo durante il periodo dello svezzamento. Purtroppo vive a Napoli e qui a Milano

Sono una madre poco apprensiva. Non sono una di quelle che dice: “Oh Dio, ora cade”. E poi mi piace coinvolgere il mio piccolo in tutto quello che faccio ho dovuto prendere una dottoressa della Asl. Credo sia basilare che ogni madre chieda al proprio medico alcune fondamentali spiegazioni. Per esempio?

Una cosa di cui ho il terrore è che mio figlio si possa strozzare. Ecco perché è importante che il pediatra insegni alla mamma le manovre anti-soffocamento. Non esiste che ancora oggi dei neonati muoiano per un pezzo di mozzarella o di pomodoro andato di traverso. Un altro consiglio che mi ha dato mia sorella è


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

I consigli di Francesca: bimbi liberi di sperimentare per crescere meglio Cara Caterina, sei una neo mamma, ma già attenta e pienamente immersa in questo ruolo meraviglioso, brava! Condivido totalmente il tuo pensiero in merito alla sicurezza dei nostri bambini e alla necessità che i genitori conoscano le manovre sulla disostruzione delle vie aeree. Sapere come comportarsi nelle situazioni potenzialmente pericolose può fare la differenza. Ascoltiamo le loro esigenze Nonostante i tuoi impegni riesci a trovare il tempo per il

tuo piccolo, per fargli vivere esperienze importanti, che gli permettano di mettersi in gioco e sperimentare quanto sia bello e meraviglioso il mondo che lo circonda. Ma davvero è tanto importante creare per i nostri bambini situazioni in cui possano fare da “soli” e mettersi alla prova? Certamente! Mi sento anzi di dire che sono esperienze necessarie che ogni bimbo deve poter vivere nel pieno rispetto dei suoi tempi e delle sue inclinazioni, avendo anche la possibilità di sbagliare. Attraverso le situazioni ludiche i nostri figli conoscono il mondo,

sperimentando le proprie competenze, e tramite gli errori imparano ad agire nel modo corretto. Queste sono, a mio avviso, tappe irrinunciabili per una crescita equilibrata. I piccoli ne hanno bisogno e ce lo chiedono, a ogni età. Ecco perché è fondamentale non sostituirci a loro, ma lasciarli liberi di scoprire strade diverse e sperimentare nuove e personali strategie. Via libera, dunque, a tutte quelle attività che mettono in gioco la corporeità e, allo stesso tempo, permettono ai bimbi di provare a fare in maniera autonoma. Da soli,

provvedere ad avere in casa del carbone vegetale in caso di ingestioni pericolose. E poi, a ogni uscita, portarsi in borsetta una crema al cortisone per intervenire prontamente in caso di shock anafilattico. Piccoli accorgimenti, ma che possono davvero salvare il bimbo.

con il telespettatore. E in questa edizione sia i bambini sia la maternità troveranno ampi spazi d’approfondimento.

E con le faccende domestiche come te la cavi?

Mi piace essere sempre curata: il trucco esalta la femminilità. Mi metto sempre il mascara, anche a casa, e la tuta la indosso solo quando sono dentro la palestra: è finalizzata a fare gli esercizi, in giro mi farebbe sentire sciatta.

Anche una conduttrice televisiva può fare quello che, quotidianamente, fanno le altre donne come lavare i piatti, mettere in ordine e fare la lavatrice. Faccio tutto tranne spolverare.

Una rubrica del programma vede un team di truccatori e parrucchieri per far cambiare look alle persone. Quanto sei attenta alla tua immagine?

Parliamo del tuo lavoro: qual è il motivo del successo di Detto fatto?

A proposito di palestra, come ti sei mantenuta così in forma dopo la gravidanza?

La semplicità. È una trasmissione in cui tutte le cose che vedi puoi riproporle a casa: dal giardinaggio alla bellezza, passando per la cucina vegana e il fai da te. Si crea, dunque, un’interazione molto forte

L’unica regola che seguo con costanza è l’esercizio fisico. Per il resto mangio di tutto. Un po’ di tempo fa il professor Migliaccio mi prescrisse una dieta, ma non sempre la seguo.

ma sempre sotto lo sguardo attento del genitore. In questo modo creiamo occasioni importanti per conoscere meglio i nostri piccoli e vederli crescere giorno dopo giorno. I giochi da proporre sono infiniti e infinita sarà la loro voglia di mettersi alla prova e inesauribile il loro entusiasmo. E cosa resterà una volta che i bambini saranno diventati grandi? Un bagaglio di esperienze incredibili su cui costruire conoscenze che faranno proprie perché vissute in prima persona con il pieno coinvolgimento di corpo e mente. Francesca

Il bimbo ti guarda in tv?

Sì. Ultimamente mi dicono che abbraccia il televisore come se volesse prendere la sua mamma. Quindi, una volta che la trasmissione è finita, si dirige verso la porta, come se mi stesse aspettando appena uscita dalla “scatola magica”. È molto tenero! L’approccio con il sonno com’è? Dorme o fa i capricci?

Giulio Alberto non è un bambino che si addormenta da solo nel proprio lettino, ma in braccio. Lo metto nella culla soltanto in un secondo momento. Su questo versante lo vizio un po’. Cosa ti auguri per lui?

Spero sia una persona rispettata. Un uomo che possa diventare un punto di riferimento per gli altri, che lasci un segno positivo in tutte le persone che incontrerà nel suo cammino di vita. S.O.S TATA | 35


La posta di Francesca

Devo giocare sempre con lui

Gentilissima Francesca, ho un bambino di 4 mesi che sta bene e cresce nella norma. Durante il giorno cerco di farlo giocare e di stimolarlo molto. Quando lascio che giochi da solo, però, inizia a piangere e urlare. Mi hanno consigliato di farlo vedere dal pediatra e lui ha confermato che non si tratta di un malessere fisico. Ma è possibile che un neonato faccia già i capricci se non sto con lui? Come posso fare? Lo lascio piangere? In attesa di un tuo riscontro, ti abbraccio. Silvia

C

ara Silvia, il tuo bimbo è davvero piccino, ancora così bisognoso della tua presenza. Tu sei tutto il suo universo, l’unica cosa che conosce e che lo conforta. Proprio in questo momento inizia ad aprirsi al mondo che lo circonda. I colori sono più accesi, le forme più nitide e la sua curiosità inizia a farsi sentire. I giochi sono importanti, ma cerca di non eccedere con gli stimoli, piuttosto presentagli un gioco per volta e assecondalo se noti un suo interesse verso un oggetto in particolare. Quando ti allontani, verificando sempre che sia al sicuro e lontano da possibili fonti di pericolo, continua a fargli sentire la tua presenza accompagnando i tuoi spostamenti con la voce. Chiamalo per nome, canta una canzoncina che conosce, fagli sentire che sei sempre vicina. I piccoli non vanno mai lasciati

piangere, sarebbe come ignorare una loro richiesta di aiuto. Non temere di prenderlo in braccio. Consolalo e fallo sentire al sicuro. Crescendo imparerà da solo a gestire i tuoi allontanamenti. Per ora ha solo bisogno di te e del tuo contatto fisico.

to! Sempre in contat are amiche e cari amici, grazie del vostro affetto! C Scrivete in tantissimi e ne sono veramente felice. Per tenervi aggiornati su tutte le iniziative che mi riguardano, visitate di settimana in settimana il mio sito www.francescavalla.it Vi aspetto su Facebook

Potete anche seguirmi sulla mia pagina ufficiale e, per rimanere aggiornati, cliccate mi piace su www.facebook.com/ pages/Tata-Francesca-SOS-TATA/463548560390172 (Potete accedere a Facebook direttamente dalla home page del mio sito)

In libreria, il mio libro per bambini…

Una raccolta di filastrocche con CD allegato sulle emozioni e i sentimenti che accompagnano le prime esperienze del bambino: dalla paura alla rabbia, dal bisogno di coccole all’insofferenza per le regole, passando per momenti cruciali quali la pappa, la nanna, il risveglio. La musicalità delle rime e le illustrazioni allegre stimolano l’immaginazione e permettono al bambino di riconoscersi nelle varie situazioni tranquillizzandosi e imparando come comportarsi. Una rima tira l’altra Francesca Valla • Edizioni Gribaudo Presentazione: 20 ottobre, Milano, Feltrinelli di Piazza Piemonte, ore 11.30

COSA FARE IN SINTESI:

• Presentategli un gioco per volta e assecondatelo se notate un suo interesse verso un particolare oggetto. • Se vi allontanate, continuate a fargli sentire la vostra presenza accompagnando gli spostamenti con la voce, magari cantando una canzoncina che conosce. • Se piange, consolatelo senza paura, crescendo iparerà a gestire da solo i momenti di allontanamento.

tour chicco

É ripartito il meraviglioso tour negli store Chicco. È un vero piacere parlare con voi del bene più prezioso che abbiamo al mondo: i nostri figli. A ogni incontro con i genitori, porto sempre a casa un bagaglio di esperienze ed emozioni incredibili! Insieme alle tante domande ricevo sempre con grande gioia il racconto delle vostre esperienze di vita come mamme e papà. Un vero tesoro che mi arricchisce e per il quale vi ringrazio! Ecco il calendario dei miei prossimi appuntamenti del tour: • 26 ottobre: Cornate D’Adda, ore 16,

parco commerciale Globo, via Berlinguer

• 16 novembre: Napoli, ore 16, Bimbi in fiera

• 17 novembre: Napoli, ore 9.30, Bimbi in fiera

• 23 novembre: Palermo, ore 16, centro commerciale Forum, via Filippo Pecoraino


La posta di Francesca

Parere di tata Dubbi sull’educazione da dare ai vostri figli? Scrivetemi a tatafrancesca@edmaster.it oppure contattatemi sul mio sito www.francescavalla.it, risponderò!

Odia il pettine

Cara Francesca, la mia Irene, 6 anni, ha un caratterino deciso! La mattina si rifiuta di farsi pettinare i capelli. Ogni giorno sono corse dell’ultimo minuto per tentare di non uscire tardi da casa e si ripresenta sempre lo stesso problema. Io le ho detto che se non cambierà atteggiamento dovrò tagliarle i capelli corti. Ti prego, dammi qualche consiglio, sono stanca di discutere con lei. Ti ringrazio e ti abbraccio. Federica

14 | S.O.S TATA

C

ara Federica, di fronte a un caratterino deciso come quello di Irene è meglio giocare d’astuzia ed evitare il più possibile costrizioni e forzature. Rischieresti, altrimenti, di scontrarti con no ancora più ostinati e duri da affrontare. Parti dal dialogo fin dalla sera prima e crea, se non l’hai già fatto, un rituale serale per la cura dei capelli. Sarebbe carino dedicare cinque minuti, magari dopo aver lavato i denti e messo il pigiama, a spazzolare i capelli. “Oggi i tuoi capelli hanno ‘corso’ parecchio, proviamo ad accarezzarli un pochino con la spazzola, questo li renderà di nuovo morbidi e sarà più facile pettinarli domattina. Anche i miei

avrebbero bisogno di qualche coccola, hai voglia di spazzolarli tu?”. Andate insieme ad acquistare una spazzola nuova e qualche bel fermaglio, poi a casa trovate una scatolina per tutte le mollettine e gli elastici. Sarebbe bello decorarla insieme con tua figlia e trovarle un posticino speciale in bagno, magari accanto ai tuoi trucchi. La mattina è meglio evitare corse frettolose, è preferibile alzarsi dieci minuti prima e fare tutto con più calma. Puoi anche proporre alla tua bambina di giocare insieme alla parrucchiera, fingendo di essere la cliente che desidera una bella acconciatura per un’occasione speciale. Se riuscirai a trasformare questo momento in un’occasione di gioco sono certa che il problema svanirà.

COSA FARE IN SINTESI:

• Create un rituale serale per la cura dei capelli, convincendo la bimba a farseli spazzolare. Questo li renderà morbidi e la mattina dopo sarà più facile pettinarli. • Andate insieme a comprare una spazzola nuova e qualche bel fermaglio e poi metteteli in un posto speciale nel bagno, magari vicino ai trucchi della mamma. • Rendete divertente il momento di pettinare i capelli. Trasformandolo in un gioco, la bambina farà meno capricci.


La posta di Francesca

Un freno ai bisticci

Cara Francesca, sono mamma di due gemelli di 2 anni. Sono bambini vivaci dai quali non riesco a farmi ubbidire. Litigano in continuazione, che sia il momento del gioco, del pasto o della nanna ogni cosa è un pretesto per bisticciare. Io vorrei che imparassero a condividere le cose, ma tutti i tentativi finora sono stati inutili. Spero di avere qualche consiglio urgente! Grazie. Pamela

gemellini hanno anche bisogno di spazi e giochi personali, perché condividere è importante, ma è altrettanto importante preservare le differenze individuali. Due bambini che presenteranno molto probabilmente delle similitudini, ma due persone uniche e diverse tra loro. Non eliminerai i litigi completamente, ma con pazienza riuscirai a superarli.

COSA FARE IN SINTESI:

• Non preoccupatevi oltre il necessario, piccoli litigi e conflitti tra fratellini sono assolutamente normali. • Dovete mediare tra i due bambini. L’adulto deve vigilare e facilitare la relazione tra i piccoli. • Date ai due anche spazi e giochi personali, per preservare e rispettare le loro individualità.

C

arissima Pamela, due gemellini sono certamente un grande impegno. Doppia fatica, ma anche doppia gioia! La gelosia tra fratelli è normale. I piccoli conflitti quotidiani non devono destare troppa preoccupazione, ma per il bene di tutta la famiglia è importante riuscire a mediare e tenere la situazione sotto controllo, evitando liti furibonde e continue. I tuoi bambini devono imparare a condividere, a comunicare, ma è anche vero che sono ancora piccoli. Inoltre, sono nel bel mezzo di quelli che vengono chiamati “i terribili 2 anni”, in cui capricci e no ostinati sono dietro l’angolo. Quello che puoi fare è mediare, perché l’adulto in questi casi ha il compito di vigilare e di facilitare la relazione, ma anche di sdrammatizzare: “Va bene, vi siete sfogati, adesso troviamo un altro gioco da fare insieme…”. I tuoi

S.O.S TATA | 15


La posta di Francesca

C

ara mamma, la scuola è una grande e incredibile avventura per i bambini. È un cambiamento importante e a volte non facile da affrontare. I tempi distesi delle ore di gioco lasciano il posto a orari più faticosi e alte aspettative da parte dei grandi. Il tuo bambino è solo all’inizio di questa esperienza e come tutti ha bisogno di tempo per prendere i ritmi giusti. E per farlo necessita sicu-

ramente della vicinanza di mamma e papà. Non parliamo al momento di risultati, il traguardo è ancora lontano e lui ha tutto il tempo per raggiungere nuove competenze. Il consiglio che mi sento di darti è quello di avere fiducia in lui e di lavorare molto sul rinforzo positivo: “Sei stato davvero bravo oggi a scuola, vedo dai tuoi quaderni che ti sei molto impegnato. Sono orgogliosa di te”. Altrettanto importante è scegliere l’orario giusto per i compiti, che Per mio non deve essere serale, perfiglio i compiti ché con il dopo cena inizia il momento del riposo, delsono una noia la tranquillità che preCarissima tata Francesca, prendo sempre spunto dai consigli che dai alle mamme cede la messa a letto. su questo giornale, ma oggi voglio farti L’ideale sarebbe il io una domanda. Il mio bambino di sei anni pomeriggio, magari ha cominciato la scuola a settembre, ma con scarsi dopo una buona merisultati. Non vuole fare i compiti, che solitamente renda. Un momento svolgiamo insieme dopo cena, quando ho finito che deve diventadi sistemare cucina e casa. Mi sembra il momento re una routine, con più tranquillo, ma non riesco a motivarlo. tempi e modalità staAlla fine mi arrabbio e spesso finisce con bilite prima. “Adesso un suo pianto disperato. Dove sbaglio? facciamo merenda, poi Un caro saluto. guardiamo insieme cosa devi preparare per la scuoChiara

16 | S.O.S TATA

la. Hai voglia intanto di raccontarmi cosa hai fatto di bello oggi?”. Se sei preoccupata, non temere di chiedere consiglio alle insegnanti. Saranno certamente disponibili a trovare insieme le strategie giuste per aiutare tuo figlio. Infine, mostra tu per prima entusiasmo per la scuola, anche lui, di riflesso, proverà le stesse emozioni. La scuola è bella, è un posto in cui stare bene e sentirsi a proprio agio. Diciamolo ai nostri figli.

COSA FARE IN SINTESI:

• Abbiate fiducia nel vostro bambino. Lavorate sul rinforzo positivo complimentandovi con lui per fargli acquisire più fiducia in sé stesso. • Scegliete un orario giusto per i compiti. Evitate di farlo studiare la sera. Prediligete le ore pomeridiane, magari dopo la merenda. • Dovete voi per primi mostrare entusiasmo per la scuola. In questo modo vostro figlio, di riflesso, proverà le stesse emozioni.


La posta di Francesca

Devo giocare sempre con lui

Gentilissima Francesca, ho un bambino di 4 mesi che sta bene e cresce nella norma. Durante il giorno cerco di farlo giocare e di stimolarlo molto. Quando lascio che giochi da solo, però, inizia a piangere e urlare. Mi hanno consigliato di farlo vedere dal pediatra e lui ha confermato che non si tratta di un malessere fisico. Ma è possibile che un neonato faccia già i capricci se non sto con lui? Come posso fare? Lo lascio piangere? In attesa di un tuo riscontro, ti abbraccio. Silvia

C

ara Silvia, il tuo bimbo è davvero piccino, ancora così bisognoso della tua presenza. Tu sei tutto il suo universo, l’unica cosa che conosce e che lo conforta. Proprio in questo momento inizia ad aprirsi al mondo che lo circonda. I colori sono più accesi, le forme più nitide e la sua curiosità inizia a farsi sentire. I giochi sono importanti, ma cerca di non eccedere con gli stimoli, piuttosto presentagli un gioco per volta e assecondalo se noti un suo interesse verso un oggetto in particolare. Quando ti allontani, verificando sempre che sia al sicuro e lontano da possibili fonti di pericolo, continua a fargli sentire la tua presenza accompagnando i tuoi spostamenti con la voce. Chiamalo per nome, canta una canzoncina che conosce, fagli sentire che sei sempre vicina. I piccoli non vanno mai lasciati

piangere, sarebbe come ignorare una loro richiesta di aiuto. Non temere di prenderlo in braccio. Consolalo e fallo sentire al sicuro. Crescendo imparerà da solo a gestire i tuoi allontanamenti. Per ora ha solo bisogno di te e del tuo contatto fisico.

to! Sempre in contat are amiche e cari amici, grazie del vostro affetto! C Scrivete in tantissimi e ne sono veramente felice. Per tenervi aggiornati su tutte le iniziative che mi riguardano, visitate di settimana in settimana il mio sito www.francescavalla.it Vi aspetto su Facebook

Potete anche seguirmi sulla mia pagina ufficiale e, per rimanere aggiornati, cliccate mi piace su www.facebook.com/ pages/Tata-Francesca-SOS-TATA/463548560390172 (Potete accedere a Facebook direttamente dalla home page del mio sito)

In libreria, il mio libro per bambini…

Una raccolta di filastrocche con CD allegato sulle emozioni e i sentimenti che accompagnano le prime esperienze del bambino: dalla paura alla rabbia, dal bisogno di coccole all’insofferenza per le regole, passando per momenti cruciali quali la pappa, la nanna, il risveglio. La musicalità delle rime e le illustrazioni allegre stimolano l’immaginazione e permettono al bambino di riconoscersi nelle varie situazioni tranquillizzandosi e imparando come comportarsi. Una rima tira l’altra Francesca Valla • Edizioni Gribaudo Presentazione: 20 ottobre, Milano, Feltrinelli di Piazza Piemonte, ore 11.30

COSA FARE IN SINTESI:

• Presentategli un gioco per volta e assecondatelo se notate un suo interesse verso un particolare oggetto. • Se vi allontanate, continuate a fargli sentire la vostra presenza accompagnando gli spostamenti con la voce, magari cantando una canzoncina che conosce. • Se piange, consolatelo senza paura, crescendo iparerà a gestire da solo i momenti di allontanamento.

tour chicco

É ripartito il meraviglioso tour negli store Chicco. È un vero piacere parlare con voi del bene più prezioso che abbiamo al mondo: i nostri figli. A ogni incontro con i genitori, porto sempre a casa un bagaglio di esperienze ed emozioni incredibili! Insieme alle tante domande ricevo sempre con grande gioia il racconto delle vostre esperienze di vita come mamme e papà. Un vero tesoro che mi arricchisce e per il quale vi ringrazio! Ecco il calendario dei miei prossimi appuntamenti del tour: • 26 settembre: Cornate D’Adda, ore 16, parco commerciale Globo, via Berlinguer • 16 novembre: Napoli, ore 16, Bimbi in fiera • 17 novembre: Napoli, ore 9.30, Bimbi in fiera • 23 novembre: Palermo, ore 16, centro commerciale Forum, via Filippo Pecoraino


I consigli di Francesca

Cari genitori,

in questo spazio voglio raccontarvi di ciò che più mi sta a cuore. Il bene dei bambini

Ben educati da piccoli, rispettosi da grandi Educare i bimbi è molto importante. Permette loro di diventare adulti responsabili e capaci di comportarsi correttamente in ogni situazione. Per farlo bisogna usare il dialogo e dare il buon esempio

C

arissimi mamme e papà, per questo numero del magazine voglio condividere con voi i miei pensieri e le strategie che, secondo la mia esperienza, possono aiutare gli adulti a crescere bimbi ben educati. Lo spunto nasce da una frase di Maria Montessori che condivido e che cerco di tenere sempre a mente: “L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino, e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze del bambino nell’ambiente”. Quando si parla di educazione, il pensiero va subito alle regole. Ed è giusto che sia così perché

12 | S.O.S TATA

sono elementi strettamente connessi tra loro e dipendenti uno dall’altro. Le regole ci stanno tanto a cuore perché forniscono ai nostri figli strumenti per comportarsi adeguatamente con le altre persone e in qualunque ambiente di vita. E perché mettono ordine, regalando ai bambini un senso di sicurezza che li calma e li rende sereni. I piccoli ben educati al rispetto saranno adulti rispettosi di chi e cosa li circonda. Proverò, adesso, a rispondere alle domande riguardanti l’educazione dei piccoli che spesso mi rivolgete nelle vostre bellissime e numerose lettere.


I consigli di Francesca

Quando iniziare? L’educazione è un processo che comincia fin dai primi giorni di vita. È uno stato che si costruisce attraverso un percorso a tappe in cui l’obiettivo è quello di trasmettere ai bimbi le giuste norme di comportamento. Si tratta di piccole conquiste quotidiane che i piccoli raggiungeranno con gradualità e con la maturazione di certe competenze. Per esempio, non si può pretendere da un bambino di un anno che resti seduto al ristorante per un tempo prolungato, ma lo si può abituare gradatamente a restare al suo posto mentre si mangia.

Un modello da seguire Le parole sono importanti, ma la scuola migliore per imparare è l’esempio di mamma e papà. È proprio attraverso le buone pratiche delle persone che li educano che i bimbi apprendono schemi comportamentali adeguati e rispettosi. I figli osservano con attenzione i genitori e a partire dai tre-quattro anni si identificano con loro cercando spesso di emulare i modelli che hanno di fronte. Oggi più che mai hanno bisogno di adulti che educhino con amore e fermezza, convinzione e buoni esempi. Cercate di trasmettere loro il messaggio che la buona educazione è richiesta a ciascun membro della famiglia e che pertanto è una regola condivisa e valida per tutti.

Qualche suggerimento

Come insegnare la buona educazione? Regole da spiegare, da condividere e soprattutto da capire. Perché imporle quando i bimbi, invece, sono in grado di comprenderle? Sappiate che è possibile insegnare loro a conoscerle e accettarle. Questo è il prerequisito per fare in modo che diventino automatismi e non semplici obblighi dettati dal mondo dei grandi. Un bambino capisce perfettamente le richieste

che gli vengono fatte se adeguate alla sua età e alle sue competenze. Quindi è bene partire dal dialogo, è questo il consiglio che do sempre. L’obiettivo non è costringere i figli a fare ciò che ordiniamo, ma aiutarli a distinguere ciò che si può fare da quello che non è consentito. Bambini educati saranno adulti capaci di socializzare, di stare bene tra gli altri, sentendosi adeguati in ogni situazione.

• Con un linguaggio semplice e facilmente comprensibile, spiegate al bimbo cosa vi aspettate da lui. • Mettete in pratica voi per primi i comportamenti che chiedete al piccolo di assumere in famiglia e con gli altri. • Le punizioni non aiutano, invitatelo, piuttosto, a riflettere se si è comportato in modo non adeguato, mostrando le conseguenze negative del gesto che ha fatto e incoraggiatelo a far bene. • Gratificantelo con belle parole, se si comporta bene dicendogli che è stato bravo e che siete orgogliosi. “Ieri hai mangiato stando seduto correttamente, sei un bimbo in gamba, quindi siediti così finiamo la pappa!”. • Quando è possibile, preparatelo prima a quello che sta per accadere, così che sappia come comportarsi. “Andremo a trovare un’amica della mamma, dovrai avere un pochino di pazienza mentre parliamo. Se vuoi, possiamo portare un libro o un piccolo gioco che ti aiuterà a passare il tempo”.

Sempre in contatto!

Per tenervi aggiornati su tutte le iniziative che mi riguardano, visitate www.francescavalla.it. Dal sito potrete accedere anche | 13 alla mia pagina Facebook ufficiale. S.O.S TATA


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.