Luglio 2013 • Anno II • Num. 7 (8)

Page 1

La rivista ufficiale del programma tv

A soli

Luglio 2013 • Anno II • Num. 7 (8) S.O.S Tata magazine - Mensile - Rivista € 1,90

Che paura!

Come affrontare i timori dei piccoli e farli crescere sicuri di sé

BASTA CAPRICCI

Farsi rispettare senza rimproveri

magazine

LITI E GELOSIE Gestire le bizze tra fratelli

Missione TATA

LE STORIE DI QUESTO MESE Genitori: imparate a non fare preferenze Bambini sereni anche se siete spesso assenti per lavoro

Quando il latte torna su! Il reflusso può bloccare la crescita del neonato. Gli esperti ci aiutano a riconoscerne i sintomi

Un’estate con le tate videogiochi... Pappa, nanna, pannolino, compiti, tv, iglia le dritte per ritrovare l’armonia in fam

Serena Autieri

“Allattare è fondamentale”

È il modo migliore per stabilire da subito un legame forte e diretto con la mia bimba

Caldo, proteggi i tuoi figli Al MARE I rimedi naturali contro afa e punture di insetti in CUCINA Fresche ricette a base di verdure BERE IL GIUSTO Quello che c’è da sapere sulla corretta idratazione


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

“La gioia di vivere di Serena sarà certamente un forte stimolo per la sua piccola, che ha bisogno, come tutti i bambini, della tranquillità dei genitori per crescere felice”

Serena Autieri

“Auguro a Giulia la mia positività” È una neomamma attenta, che vuole stabilire con la figlia un legame forte e diretto. Desidera infonderle valori per lei imprescindibili come onestà e sincerità. E in futuro, perché no, donarle la felicità di un fratellino

testo raccolto da Giulio Serri

L

a gioia è un’emozione che ha il potere di illuminare le persone. E nel caso di Serena Autieri, donna già radiosa di suo, si ha la sensazione che questo stato di grazia si espanda elettricamente, come se nell’aria ci fosse uno strano contagio che promette solo felicità. Cosa è successo? La cosa più naturale del mondo: il primo marzo scorso all’ospedale Fatebenefratelli San Pietro di Roma è nata Giulia. Una gioia incredibile per la bella attrice di origini napoletane condivisa assieme al marito, l’imprenditore Enrico Griselli, una presenza vigile, premurosa, protettiva. Serena è una donna molto precisa, 38 | S.O.S TATA

super organizzata, metodica, che ha letto moltissimo prima di diventare madre, arrivando preparata al momento più importante della sua vita. Ma questo 2013 è stato un anno d’oro anche sul versante del lavoro: lo scorso inverno ha sbancato al botteghino con il film di Alessandro Siani, Il principe abusivo. Adesso, dopo pochi mesi dal parto, è pronta a rimettersi in gioco con nuove sfide professionali senza trascurare per un secondo il ruolo più importante da protagonista: essere un faro lungimirante per la piccola Giulia, che si nutre dal seno della mamma, dormicchia, sgambetta e muove le braccine con grazia.

Tutti i Sì di Serena

ni Sì all’aiuto dei non e Sì a un legameonfolartfiglia da subito c iglia Sì a coniugare fam e lavoro


ia

a

Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

Non c’è che dire, è già una principessina! Incontriamo la neomamma durante una breve pausa tra la nanna e la poppata, in attesa di vivere la prima, magica e indimenticabile estate in tre. Come è stato il parto?

Ho fatto un cesareo programmato, una settimana prima del dovuto, in quanto Giulia era podalica. Avrei preferito assecondare il corso della natura, ma non è stato possibile. Così mi sono affidata alle cure del mio ginecologo, il professore Marco Bonito dell’ospedale Fatebenefratelli S. Pietro, di Roma. Ero vigile, sono riuscita a godermi ogni

Talento multiforme

Artista poliedrica, debutta nel 1998 nella soap opera di RaiTre Un posto al sole e recita in fiction televisive di successo come L’onore e il rispetto. Sul grande schermo è stata apprezzata interprete di pellicole molto amate dal pubblico quali: Femmine contro maschi, Notte prima degli esami…Oggi. È tra i protagonisti del film campione d’incassi Il Principe abusivo. Numerosi i ruoli in teatro: nel 2003 nel musical Vacanze Romane con Massimo Ghini, per la regia di Pietro Garinei. Nel 2008 è stata in tournée con Sogno di una notte di mezza estate, diretta da Giorgio Albertazzi. In televisione ha affiancato Pippo Baudo, nel 2003, nella conduzione del Festival di Sanremo e nel 2012 ha vinto il talent di RaiUno Tale e quale show, condotto da Carlo Conti. Dal settembre 2010 è sposata con il manager umbro Enrico Griselli. S.O.S TATA | 39


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

In futuro vorrei essere una buona mamma. Una donna appagata dalla propria esistenza, capace di trasferire alla piccola quei principi condivisi che considero imprescindibili istante, soprattutto l’emozione del suo primo vagito. Papà Enrico ha assistito?

No, mi ha aspettato fuori dalla sala parto ed era più teso di me. Non ha praticamente mangiato e dormito per quasi due giorni tanto era pieno di felicità. Ora vederli insieme – lei così tenera, lui così delicato e premuroso – fa bene al cuore. Per una donna è importante avere accanto a sé un uomo che contribuisca alla serenità della mamma. Su questo punto sono stata molto fortunata.

qualcosa possa stravolgersi radicalmente. Oggi siamo felici di ammettere che Giulia è il nostro completamento d’amore. Ci ha unito ancora di più: siamo più complici e innamorati. La coppia è importante e va sempre coltivata, costruire una famiglia, però, dà un senso di appagamento totale. Vi sta venendo voglia di un bis?

Ci stiamo pensando! Non accadrà nell’immediato, ma credo che la nostra bimba non resterà figlia unica. Speriamo di darle un fratellino. Chi ha scelto il nome?

La vita di coppia si è rinsaldata con l’arrivo della bimba?

Prima che nascesse temevamo che questa nuova presenza potesse destabilizzare un equilibrio che reputavamo ideale. Aspetti un figlio, pensi al bene che porterà, ma metti in conto che

Insieme. Lo volevamo corto, che suonasse bene con il cognome. All’ultimo abbiamo aggiunto anche Tosca, come omaggio affettivo al maestro Armando Trovajoli. Un amico carissimo scomparso a poche ore dalla nascita della bambina.

Prima che nascesse, io e mio marito temevamo che questa nuova presenza potesse destabilizzare un equilibrio che reputavamo ideale. Oggi siamo felici di ammettere che Giulia ci ha unito ancora di più: siamo più complici e innamorati 40 | S.O.S TATA

Che madre ti auguri di essere?

Sono molto attenta, mi sto dedicando al 100 per cento alla crescita della piccola. Al momento non ho preferito avere aiuti esterni proprio per stabilire fin da subito un legame molto forte e diretto con mia figlia. In futuro vorrei essere una buona mamma. Una donna appagata dalla propria esistenza, capace di trasferire alla bimba quei principi condivisi che considero imprescindibili. Quali sono?

Onestà, sincerità e lealtà. Fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, nessuno te lo insegna, sarà anche un luogo comune, ma è la verità. Durante la gravidanza ho letto disperatamente tanti libri di pediatri diversi, per avere un’infarinatura di massima. Ho capito, però, che l’esperienza si fa solo “sul campo”. Credo che i bambini siano un po’ il frutto di quello che “respirano” in casa. E spero vivamente di riuscire a trasmettere a mia figlia gli stessi solidi valori che i miei genitori hanno dato a me e che fanno parte pure del mondo di mio marito, visto che anche lui ha la fortuna di avere alle spalle una bella famiglia unita. Che bimba è Giulia?

La cosa più importante è che sia sana. Sta iniziando a regalarci i primi sorrisi.


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca Tante notti in bianco?

Non è capricciosa. Logicamente ci sveglia quando ha fame per cui l’allatto e si placa subito. Ma non è assolutamente un peso, l’amore di una madre va ben oltre la privazione del sonno. In futuro pensate di farle frequentare il nido?

Nulla in contrario, ma non credo. Abbiamo il privilegio di poter contare sui nonni. Figure che considero indispensabili per poter far crescere la nostra bambina in maniera sana, con dei valori tramandati. Sarà la tua prima estate da genitore...

Infatti siamo già pronti con la macchina fotografica per immortalare Giulia durante le nostre prime vacanze in tre. E poi entro Settembre la battezzeremo. Come concilierai i tuoi impegni lavorativi con il ruolo di madre?

Basta sapersi organizzare. Fin quando riuscirò, la bambina mi seguirà nei miei spostamenti. Parliamo della carriera. Film, teatro, musica: ti sei affermata come artista a tutto tondo…

Credo che un attore debba essere completo, come succedeva negli anni Sessanta e Settanta. Purtroppo, a un certo punto hanno ristretto gli ambiti, una cosa controproducente per la formazione di un’artista, che dovrebbe mettersi in discussione spaziando tra i vari campi. Sono felice di riaprire – lo dico con grande umiltà – il filone, dimostrando che una donna di spettacolo può cimentarsi con più cose: cinema, teatro, televisione. Hai mai detto un “no” di cui poi ti sei pentita?

Mai. Devo dire che tutte le mie scelte sono sempre molto ragionate. Sono un’istintiva, ma rifletto bene prima di compiere una scelta importante. Ho sempre preso le mie decisioni, negative

Durante la gravidanza ho letto disperatamente tanti libri di pediatri diversi, per avere un’infarinatura di massima. Ho capito, però, che l’esperienza si fa solo ‘sul campo’ o positive, con grande consapevolezza, assumendomi i rischi. Rifarei tutto senza dubbio, anche cose che possono essere sembrate a volte coraggiose o complesse.

Una domanda da fare alle tate?

C’è un ruolo, tra quelli che hai interpretato, al quale sei rimasta particolarmente legata?

Caratterialmente cosa speri che Giulia erediti da te?

Tutti mi sono rimasti dentro. Un personaggio è come un figlio che nasce dentro di te pian piano. E poi, se scegli di interpretarlo è perché ti piace. L’ultimo della popolana nel film di Siani, uscito lo scorso inverno, mi è piaciuto particolarmente perché ha fatto tirar fuori una parte di me inedita.

La mia bimba mangia spesso. Come comportarsi sull’alimentazione nei primi mesi di vita: stabilire da subito regole per la poppata o essere flessibili?

La gioia di vivere, che è una dote che ho in comune con Enrico: siamo entrambi persone positive, allegre. Credo che sia un valore aggiunto. La vita è meravigliosa, ma è anche costellata da tante difficoltà e saperle affrontare con un po’ di sorriso sulle labbra è una bella cosa, soprattutto in questo periodo storico così critico.

I consigli di Francesca: genitori positivi per infondere felicità Carissimi, abbiamo l’esempio di come i pensieri positivi di mamma e papà si riflettano sui bambini. La brava Serena Autieri ce lo racconta in questa bella intervista. La gioia di vivere che trasmette sarà certamente un forte stimolo per la sua piccola Giulia che, come tutti i bimbi, ha bisogno della serenità dei genitori per crescere felice. Fare il genitore è un impegno incredibile, un’esperienza fatta di piccoli e grandi ostacoli da superare, ma partire con ottimismo e positività è la strada giusta per compiere le scelte migliori. Anche la decisione di come e quando allattare, se presa con il cuore, sarà quella ottimale. I figli, fin dai primi giorni di vita, comunicano i loro bisogni.

Fra tutti, il più importante è quello del contatto “pelle a pelle” con la mamma, che è profumo, calore e protezione. E quale modo migliore per soddisfare questa necessità se non quello dell’allattamento al seno? Il consiglio che mi sento di dare è di assecondare le richieste dei bimbi. Io come mamma l’ho fatto ed è stata la decisione giusta perché ne abbiamo tratto beneficio sia io sia la mia piccola. Attraverso l’allattamento ci siamo conosciute in profondità e amate: è stata l’esperienza più coinvolgente e appagante della mia vita. Ogni mamma e ogni bambino dovrebbero poter godere della magia di quei momenti, che sono un dono d’amore reciproco. Un saluto affettuoso, Francesca

S.O.S TATA | 41


La posta di Francesca

Parere di tata Dubbi sull’educazione da dare ai vostri figli? Scrivetemi a tatafrancesca@edmaster.it oppure contattatemi sul mio sito www.francescavalla.it, risponderò! Litigi tra fratelli

Tania

16 | S.O.S TATA

C

ara Tania, quella da te raccontata è una situazione che si verifica facilmente tra fratelli, soprattutto quando sono ancora molto piccoli come la tua Alice e il tuo Daniele. La prima cosa che voglio dirti è che non esistono bambini cattivi... quindi, perchè non togliamo l’angolo dei cattivi? Esistono piuttosto comportamenti che superano i limiti stabiliti e che richiedono per questo l’intervento dell’adulto. Ciò che dici a tua figlia certamente è corretto: nessuno deve e può picchiare nessuno. Ma successivamente a questa osservazione falle sapere che a volte essere una sorella maggiore è un compito non facile. Dille che la capisci se ogni tanto si arrabbia col fratellino, ma che la cosa migliore, nelle situazioni di difficoltà, è chiedere aiuto a mamma e papà. E voi genitori, che siete i migliori allenatori dei vostri figli, le risponderete: “Hai ragione, oggi non si è comportato bene e tu sei davvero brava perché hai avuto molta pazienza. Adesso proviamo

Salve tata, mi chiamo Tania e sono la mamma di Alice, 3 anni, e Daniele, un anno e 4 mesi. Seguo costantemente il programma e leggo la vostra rivista, quindi, so che non si dovrebbero sgridare i figli quando bisticciano tra di loro, ma mi ritrovo spesso a farlo. Rimprovero Alice perché dà spinte e botte al fratellino quando lui le fa un dispetto. Il fatto è che lo vedo indifeso, dato che è ancora troppo piccolo. Mi domando se sbaglio, e se sì, come devo comportarmi? Le dico che non deve trattare così il fratellino né altri bambini e per questo la metto spesso nell’angolo dei cattivi. Puoi darmi qualche consiglio?

a fare un’attività che ci faccia stare bene tutti insieme, che ne dici?”. Daniele è piccino, ma in grado di capire dal tono della voce e dalla mimica facciale se i genitori sono un po’ contrariati. Con parole semplici, fategli capire cosa è giusto e cosa no. Attraverso i vostri insegnamenti, entrambi capiranno che non si deve spingere e dare botte. Fate vedere loro come si possono usare invece le manine: per le carezze, il solletico, per abbracciarsi... Inoltre, è sempre molto importante lodarli quando si comportano bene, oppure se hanno slanci di affetto tra di loro, o ancora quando si cercano per stare insieme. In questo modo, non farete altro che rinforzare i comportanti che ritenete corretti.

COSA FARE IN SINTESI:

• Spiegate ai bambini che nelle situazioni di difficoltà tra fratelli bisogna sempre chiedere aiuto a mamma e papà • Fate capire loro, con parole e insegnamenti, cosa è giusto e cosa non lo è • Elogiateli nel momento in cui si comportano bene, quando hanno slanci d’affetto tra di loro oppure si cercano per stare insieme


La posta di Francesca

Emergenza pannolino

Carissima Francesca, sono Laura, mamma di Aurora, 2 anni. Il grande problema con lei è il pannolino: non riesco a farglielo togliere. La sua cuginetta, di sei mesi più grande, l’ha tolto presto e non ha fatto nessuna storia. Lei, invece, si rifiuta di restare senza. Ho provato in tutti i modi a convincerla, ma finisce sempre con un pianto disperato. A gennaio la manderò alla scuola materna e vorrei riuscire a risolvere questo problema. Ti prego, aiutami! Ti ringrazio tanto. Laura

C

ara Laura, togliere il pannolino è un passaggio delicato che richiede attenzione, gradualità e delicatezza. Da ciò che leggo, mi sembri desiderosa di spingerla verso questo cambiamento. Ma se i suoi rifiuti sono tanto ostinati e se a ogni tentativo si sfoga

con un pianto, allora certamente la tua bambina non è pronta per questa fase di crescita. I suoi comportamenti ti comunicano in modo chiaro: “Mamma ho bisogno ancora di tempo!”. Si deve, quindi, pazientare e procedere per gradi! Non confrontare i piccoli tra di loro, tieni bene a mente che ogni bambino è meravigliosamente diverso dall’altro. È necessario ascoltare i figli e cercare di rispettare i loro ritmi. Hai parecchi mesi davanti a te prima dell’inserimento alla scuola materna. Per di più, la stagione estiva ti potrà venire in aiuto. Non vivere questo momento come un problema, ma come il raggiungimento di un importante traguardo. Se lo affronterai così, trasmetterai a tua figlia tranquillità, fiducia e rispetto. Vedrai che quando meno te l’aspetti sarà lei a farti capire che è il momento giusto!

COSA FARE IN SINTESI:

• Non si deve avere fretta. Abbiate pazienza e procedete in maniera graduale • Non confrontate i piccoli tra di loro: ogni bambino è diverso • Ascoltate le esigenze di vostro figlio e rispettate i suoi ritmi. Cercate, inoltre, di trasmettergli tranquillità, fiducia e rispetto

S.O.S TATA | 17


La posta di Francesca

Piange se mi allontano

Cara tata Francesca, prima di tutto complimenti per la tua rubrica: la trovo davvero utilissima! Luca, il mio bambino, ha 12 mesi e purtroppo non è ancora abbastanza autonomo per permettermi di fare qualcosa in casa senza continue interruzioni. Abbiamo allestito un grande spazio con tanti giochi, ma lui non ci perde più di dieci minuti. Per la maggior parte del tempo mi segue e piange se mi allontano. Ha da poco iniziato a camminare e ogni angolo è un pericolo! Come posso staccarlo da me e farlo diventare più autonomo? Spero di ricevere una tua risposta! Un caro saluto. Martina

fica che non esista più. Ecco perché ti cerca e desidera averti sott’occhio. Quando ti trovi in una stanza per fare qualcosa, prova a spostare i giochi che lo interessano in quel momento, così che tuo figlio possa continuare la sua attività e contemporaneamente averti vicina. Questo, inoltre, permette a te di non perderlo di vista! Anche se siamo molto attenti ai possibili pericoli della casa, può sempre accadere che i bambini così piccoli si mettano in una situazione per loro pericolosa. La sicurezza non va mai sottovalutata!

C

ara Martina, Luca sta vivendo un momento importantissimo della sua vita, perché intorno a questa età accadono cose meravigliose. Scoperte e conquiste sono la sua quotidianità, la voglia di mettersi in gioco e di sperimentare, il desiderio di muoversi nello spazio che lo circonda senza l’appoggio di nessuno. I giochi, poi, sono bellissimi: colori, luci, diverse consistenze. Tutto è talmente affascinante agli occhi del tuo

18 | S.O.S TATA

piccolo esploratore che è normale vederlo passare da un’attività all’altra rapidamente. Quante emozioni! Ma nello stesso tempo i primi tentativi di autonomia si scontrano con il bisogno di contatto con la mamma che è sempre molto forte. Ed è normale che sia così, Martina! Tu sei e resti il suo punto di riferimento, il rifugio in cui sentirsi al sicuro, le braccia amorevoli che da sempre lo accolgono. Lui impara ora che, se l’oggetto del desiderio sparisce, ciò non signi-

COSA FARE IN SINTESI:

• Assecondate l’esigenza del piccolo. Nonostante cominci a sperimentare l’autonomia, per lui è ancora indispensabile la vostra presenza • Se vi trovate in una stanza per fare qualcosa, spostate lì i giochi con cui si sta divertendo il bambino. Così, potrà continuare la sua attività e, al contempo, avervi vicino


La posta di Francesca

Due gemelli vivaci da gestire

Cara Francesca, mi chiamo Leonardo e sono padre di Marco e Alberto, gemelli di quasi 2 anni. Vivacissimi e mai stanchi, sono delle piccole pesti. Occuparsi di loro e davvero faticoso e sia io sia la mia compagna non riusciamo a mantenere un po’ di ordine e di tranquillità. Il peggio accade quando ci troviamo nei momenti classici

C

arissimo papà, i gemellini portano un carico di doppio amore, doppia gioia, ma certamente doppia fatica. Capisco il bisogno tuo e della tua compagna di tranquillità, ma Marco e Alberto stanno vivendo la fase dei cosiddetti “ter-

della quotidianità: i pasti e la messa a letto. Se prepariamo uno per la nanna, l’altro corre per casa e combina pasticci; quando uno deve mangiare l’altro urla perché vuole essere imboccato. Insomma, un vero caos! Siamo disperati e abbiamo bisogno di un po’ di pace, ma non sappiamo come fare. Speriamo tanto nel tuo aiuto! Intanto ti ringrazio. Leonardo

ribili due anni”. Se a questo aggiungiamo che sono anche vivaci, ecco che ci troviamo nella vostra situazione. Vi consiglio di impegnare entrambi i bimbi quando vi accingete a vivere i momenti principali della giornata. I vostri piccoli hanno un’età che consente loro di mangiare un pochino da soli, quindi mentre aiutate uno, date all’altro un piattino e posatine di plastica e lasciate che mangi autonomamente. Non importa se si sporcherà, ditegli che è bravissimo perché sta mangiando da solo. Per il

tempo che precede la nanna potete coinvolgere tutt’e due attraverso il gioco. “Ci mettiamo sul lettone e insieme ci svestiamo e indossiamo il pigiamino”. “Adesso togliamoci tutti i calzini. Bravi! E ora proviamo a infilare i pantaloni del pigiama, prima una gamba, poi l’altra…”. Poi tutti in bagno: “Come facciamo a lavare i denti, cosa ci serve? Esatto. Ora spazzoliamo i dentini... guardiamoci allo specchio e mentre ci laviamo facciamo le facce buffe”. Questi sono solo esempi, ma attraverso la forma ludica vi assicuro che non sarà difficile coinvolgere bambini esuberanti come i vostri e ottenere attenzione e collaborazione. Sono certa che anche loro si divertiranno moltissimo.

COSA FARE IN SINTESI:

• Impegnate entrambi i bambini contemporaneamente nei principali momenti della giornata • Se durante i pasti state aiutando uno dei due piccoli, date all’altro un piattino con la pappa e le posate, e lasciate che mangi da solo, senza badare se si sporca o no • Prima della nanna, coinvolgete i piccoli e trasformate il momento di mettere il pigiamino e quello di lavare i denti in un gioco divertente

S.O.S TATA | 19


I consigli di Francesca

Cari genitori,

in questo spazio voglio raccontarvi di ciò che più mi sta a cuore: il bene dei bambini

Mamma che paura! Non sminuite le ansie dei vostri figli, ma non siate nemmeno troppo protettivi. Consideratele per ciò che sono: una tappa della crescita

C

arissimi mamme e papà, capita di frequente che mi chiediate consiglio su come comportarvi di fronte alle paure dei vostri figli. Spesso si tende a essere iperprotettivi, altre volte si sceglie di non considerare importanti queste emozioni forti

che ci riportano i bambini. Addirittura, tanti considerano le paure dei piccoli come qualcosa di molto negativo, di destabilizzante. Voglio rassicurarvi, cari genitori! Desidero aiutarvi a vedere queste situazioni come qualcosa di positivo, come un importante passo in avanti che rientra nelle normali tappe di sviluppo. Se parliamo di paure fisiologiche (la paura dell’estraneo, del buio, ecc.), sappiate che queste sono un fattore irrinunciabile per la maturazione dei Lasciate che il tempo vostri figli, un tassello che contribuie l’esperienza permettano sce alla formazione della loro persoai bimbi di maturare e di crescere. nalità. Si tratta di paure “classiche” Siate sempre fiduciosi nei loro conche, se affrontate col sostegno e fronti e ricchi di incoraggiamenti. l’amore di mamma e papà, passaNon lesinate coccole e parole affettuose. no col tempo. Rappresentano un Non dimenticate che voi siete rifugio, meccanismo di difesa che educa il conforto e protezione. I vostri splendidi bambino a riconoscere i pericoli. figli si affacciano alla vita e hanno Sono transitorie e cambiano con bisogno di voi per affrontare l’età. Se, però, ci si rende conto che serenamente e con coraggio condizionano la loro tranquillità nelogni esperienza!

Ci vuole calma e pazienza

14 | S.O.S TATA

la quotidianità, non si modificano nel tempo e scatenano panico, è importante rivolgersi al proprio pediatra di fiducia o a un esperto.


I consigli di Francesca

Non dire mai...

Come aiutarli a superare queste emozioni?

• Sei un fifone, un pauroso. • Se non la smetti ti porta via l’uomo nero o il lupo cattivo. • Hai ancora paura alla tua età?

Dire sempre...

• Ti sei spaventato? Hai ragione, ma ora è tutto passato. • Stai tranquillo, avere paura è normale! A volte succede anche a mamma e papà. • Quando ero piccolo avevo anche io paura di questo.

!

Cosa non deve preoccupare i genitori! Paure legate alla crescita In questa categoria rientrano quelle dell’estraneo, l’angoscia da separazione, la paura degli animali, del buio, del temporale, dei mostri, delle streghe cattive... Timori presenti sin dalla nascita Sono normali e il bambino li manifesta sin dai primi mesi di vita. I neonati si spaventano a volte per rumori improvvisi, quando

viene accesa una luce molto forte, nel momento in cui iniziano a esplorare lo spazio che li circonda, oppure quando temono la perdita dell’appoggio e quindi dell’equilibrio. Ansie sociali Si manifestano generalmente dopo i sette anni di età e riguardano, tra l’altro, il timore per un’interrogazione e per il rifiuto del gruppo dei pari.

• Esorcizzate le paure, provando a trasformare insieme a lui l’oggetto che crea ansia in qualcosa di divertente attraverso il gioco simbolico: “Giochiamo agli esploratori! Vediamo se troviamo nella tua stanza buia alcuni dei tuoi giochi…” • Mettetevi nella posizione di ascolto e mostrate loro interesse: “Raccontami cosa è successo, ma stai tranquillo perché ti sono vicino”. • Siate accoglienti, ma non iperprotettivi. Non potete evitare ai vostri figli ogni timore, non sarebbe giusto. Potete, invece, tenerli per mano e sostenerli. • Invitateli a rappresentare con il disegno la paura che li affligge: “Che temporale questa notte! Dai, disegniamo queste nuvolone grigie, le riempiamo di farina e poi le soffiamo via, noi siamo il vento”. • Sdrammatizzate la situazione che li spaventa: “C’è un mostro in cameretta? Disegnamolo su un grande foglio e poi gli incolliamo un bel nasone rosso… Adesso fa davvero ridere!”. • Scegliete fiabe e storie in cui le cose che fanno paura alla fine sono cose buffe.

Lettura consigliata... Lupo lupo, ma ci sei?

di Giusi Quarenghi, Giulia Orecchia, GIUNTI Kids, 7,90 euro

S.O.S TATA | 15


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.