Agosto 2013 • Anno II • Num. 8 (9)

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La rivista ufficiale del programma tv

Agosto 2013 • Anno II • Num. 8 (9) • S.O.S Tata magazine - Mensile - Rivista € 2,20 • Rivista + il libro delle favole delle tate N. 1 a €9,90 in più • Rivista + Sos Tata Compiega n° 9 a € 9,99 in più

Dal pannolino al vasino In estate il passaggio è più pratico: mai imporre nulla, però!

ADOLESCENTI DIFFICILI Saper affrontare le loro crisi

magazine SPECIALE VACANZE

Missione TATA

LE STORIE DI QUESTO MESE Dalla parte della mamma: come farcela se il padre è poco partecipe La bimba è introversa perché troppo responsabilizzata

Famiglia e lavoro Madri superimpegnate e bambini da gestire: ti diciamo come fare

In regalo l’inserto staccabile con giochi e disegni da colorare

Tata Lucia & Co.

“Ar

riva ” il tato!

Con le dritte di Martino i bimbi imparano giocando. È il modo migliore per sperimentare senza fatica e rischi. E poi è spassoso...

Maria Grazia Cucinotta

“Coccole e regole, ecco il giusto mix”

Si può diventare amici dei figli e mantenere autorevolezza

Al mare senza brutte sorprese SPIAGGIA Occhio a infezioni, micosi, punture... VIAGGIO COL BEBÈ Le accortezze per essere certi che tutto vada per il meglio Compiti delle vacanze Convincerli ad aprire i libri anche sotto l’ombrellone


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

“Dalle parole di Maria Grazia traspare non solo l’amore per la sua Giulia, ma pure il grande desiderio di accompagnarla con attenzione nel suo percorso di crescita”

Maria Grazia Cucinotta

“Strapazzo di coccole mia figlia, ‘ribelle’ dal cuore d’oro” Con lei si lascia andare a grandi gesti d’affetto. Ma è anche una madre consapevole dell’importanza delle regole. E grazie all’aiuto del marito, riesce a coniugare lavoro e famiglia senza problemi testo raccolto da Giulio Serri

M

oglie, attrice, produttrice, ma soprattutto mamma. Da quando bucò lo schermo come protagonista de Il postino al fianco di Massimo Troisi, Maria Grazia Cucinotta non si è più fermata. Quando torna a casa dal set ad aspettarla c’è sua figlia Giulia, 11 anni, in piena fase preadolescenziale con tutto il turbinio di cambiamenti fisici e psicologici che questa età di passaggio comporta: “Sta crescendo a vista d’occhio e ce ne accorgiamo dagli abiti che in poco tempo non le vanno più”. Maria Grazia è un’artista che conosce bene le difficoltà che scandiscono la vita di ogni madre lavoratrice, così come i sensi di colpa che accompagnano la loro 38 | S.O.S TATA

routine quotidiana. Nonostante questo, spera di dare presto un fratellino a Giulia e nel frattempo si impegna in una nobile campagna a sostegno del ruolo che più le piace: quello di genitore. Telespettatrice e lettrice affezionata di Sos tata ha subito una domanda da porre alle nostre tate: “Durante l’adolescenza si può diventare amici dei figli o è bene mantenere quella autorevolezza tipica della figura genitoriale? Personalmente non faccio la sorella maggiore, come capita per certe mamme. I ragazzini, soprattutto dell’età di Giulia, hanno bisogno di regole. E freno la sua voglia di indipendenza: potrà andare in giro da sola quando avrà 18 anni. Faccio bene?”


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

Una celebrità internazionale Occhi neri, capelli ricci, alta e slanciata, Maria Grazia Cucinotta si è fatta conoscere nel 1994 per la sua partecipazione, accanto a Massimo Troisi, al film italiano di grande successo internazionale Il postino. L’anno dopo Pieraccioni la sceglie come protagonista ne I laureati. Nel 1999 comincia la sua ascesa a Hollywood recitando in pellicole importanti come 007 Il mondo non basta più e Ho solo fatto a pezzi mia moglie, con Woody Allen e Sharon Stone. Nel 2005 con All the invisible children per l’Unicef, inizia la sua carriera di produttrice. Di recente ha partecipato in qualità di concorrente al talent show Altrimenti ci arrabbiamo, programma tv condotto da Milly Carlucci e andato in onda su RaiUno dal 6 aprile al 4 maggio 2013. Adolescenza, età critica?

Tutti i Sì di Maria Grazia

Sì a regole precise Sì a internet, ma con resp onsabilità Sì a tantissime coccole senz rinunciare all’autor evolezza

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Ora è in fase di ribellione: rifiuta i gesti di affetto. Ma non ha scampo: io e mio marito la “massacriamo” di coccole e, se si sottrae, le facciamo venire i sensi di colpa. Sebbene giochi a fare la grande, Giulia è buonissima e sensibile con un bel caratterino. Ogni tanto ti spiazza?

Sì, ha sempre la battuta pronta. A scuola come va?

È un anno avanti, frequenterà la terza media a settembre. In prima era bravissima, tutti 9 e 10. Quest’anno ha fatto S.O.S TATA | 39


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

Anche io sono stata una figlia ribelle. Volevo lavorare e rendermi indipendente. Ho sempre saputo, però, quali fossero i limiti da non superare. Credo sia giusto, infatti, avere regole precise da rispettare un po’ la “teppistella” distraendosi di più durante le lezioni e ha portato a casa anche qualche 6. Io tengo soprattutto alle lingue. Già parla bene inglese e francese, ora ha iniziato con lo spagnolo e dall’anno prossimo studierà cinese. Impegnativo…

Molto. Ma se riesci col cinese dopo puoi imparare qualsiasi cosa. D’altra parte, là c’è il futuro: già da cinque anni lavoro in coproduzioni con la Cina, è una realtà interessantissima. A tavola mangia tutto? Mi fa tribolare con le verdure e devo scendere ai ricatti anche se so che non è giusto. È golosa di dolci e mi fa arrabbiare quando sgranocchia le patatine a letto con suo padre.

Mio marito è il miglior padre che si possa desiderare. Porta Giulia a scuola, le fa fare i compiti. Hanno un rapporto di grandissima complicità 40 | S.O.S TATA

Ti ha già detto cosa vorrebbe fare da grande?

Per il momento non ha le idee chiare. Passa da una cosa all’altra, senza appassionarsi veramente a nulla. Ha studiato pianoforte e danza, ma dopo un po’ si annoia e ricomincia con qualcos’altro. Ha fatto anche teatro a scuola e credo che proprio quest’ultimo possa essere uno strumento di socializzazione importante per i più giovani. Un modo per vincere la timidezza. Mi piacerebbe fosse una delle principali materie nei programmi didattici e non soltanto un progetto pomeridiano. Faresti mai partecipare Giulia ad un baby talent show?

Per adesso non mi ha espresso questa richiesta. Fondamentalmente, credo che

tutto debba essere moderato. Secondo me non deve mai prevalere il riscatto del genitore, ma soltanto il sogno del bambino. È una dormigliona?

Al contrario di me, si sveglierebbe sempre in tarda mattinata. Devo faticare per farla alzare quando c’è scuola. Tua figlia è una “nativa digitale”. Come genitore ti fanno paura questi nuovi strumenti di comunicazione?

Non sono tanto i mezzi a preoccuparmi, quanto chi ci è dietro. A mia figlia io non proibisco nulla e le ho spiegato quali sono i rischi della rete: chi sono i “mostri” e come possono adescare. Sinceramente, spero soltanto che questa generazione non si chiuda in sé stessa diventando


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

“autistica del web”. Il computer non si deve mai sostituire alla persona, alle relazioni sociali. Come fai a coniugare il tuo lavoro, che spesso ti porta lontano da casa, con il ruolo di mamma?

Posso contare su mio marito, è il miglior padre che si possa desiderare. È sempre con Giulia: la porta a scuola, le fa fare i compiti, la accompagna ovunque. Hanno un rapporto di grande complicità. E tu che madre credi di essere?

Ho avuto una maestra inimitabile come mia mamma, che ha dedicato tutta la sua vita ai figli. Forse non sarò mai un genitore da dieci e lode come lei. Ma sono una che lotta e si batte per le altre mamme. In che modo?

Con Idee per le mamme, un’iniziativa che vuole aiutare le madri a riuscire a svolgere al meglio il loro ruolo. Le mamme lavoratrici, infatti, sono sempre più penalizzate: viviamo alle prese con i sensi di colpa all’interno di una società che, dal punto di vista burocratico, non ti appoggia. Con questa campagna vogliamo raccogliere in giro per l’Italia idee e soluzioni offerte da onlus e associazioni che verranno poi finanziate per dare più forza e spazio al mestiere dei genitori. Papà compresi. Perchè anche loro sono costretti a fare importanti rinunce per i loro bimbi. Che figlia sei stata?

Un disastro (ride, ndr). Ero una ribelle. Volevo lavorare e rendermi indipendente. Ho sempre saputo, però, quali fossero i limiti da non superare. Credo sia giusto, infatti, avere regole precise da rispettare e i miei genitori erano abbastanza severi.

I consigli di Francesca: genitore, quale ruolo? Brava Maria Grazia! Una madre capace e attenta, nonostante i molteplici impegni lavorativi. Dalle sue parole traspare non solo l’amore per sua figlia Giulia, ma anche il grande desiderio di accompagnarla con attenzione nel suo percorso di crescita. Essere genitori oggi è un compito difficile. I bambini hanno bisogno, prima di tutto, di qualcuno che li ami, ma che sappia anche ascoltarli e sia disposto a dedicare tempo ai loro racconti ed emozioni. Mamma e papà non sono “amici”, devono essere i punti di riferimento da non perdere mai di vista. Le persone che, qualunque cosa accada, siano sempre disponibili ad ascoltare e comprendere, perché bambini e ragazzi devono avere un luogo del cuore dove sentirsi capiti e accolti. Il segreto é non giudicarli mai, senza smettere, però, di guidarli con fermezza e autorevolezza. Quando diventano più grandi Crescendo, sentono ancora più forte il bisogno di trovare persone che li aiutino a leggere e interpretare vissuti ed emozioni, ma nello stesso tempo necessitano di paletti e regole che insegnino loro il confine fra ciò che è lecito e ciò che non lo è. Ricordiamoci che dire “no” al proprio figlio è certamente difficile, ma è una grande manifestazione d’amore. Come sempre consiglio di non dare troppe regole. Cercate di capire quali siano quelle importanti e poi ogni tanto contemplate le “eccezioni”. Quindi, fate qualche concessione e responsabilizzateli dove sentite che potete dare loro fiducia. In questo modo li aiuterete a sentirsi “grandi” e competenti, e di conseguenza andrete a fortificare la loro autostima. Vi tengo stretti al mio cuore Francesca

I tuoi genitori come hanno reagito?

Non ero partita per fare l’attrice. Mi ero trasferita a Brescia per lavorare, magari come segretaria. Nel frattempo feci Miss Italia, e dopo mi arruolò una delle più grandi agenzie milanesi. All’epoca non avevo i soldi per un book: le foto le scattò mio fratello. Poi superai il provino per Indietro tutta: da lì iniziai a lavorare…

Quali regole non sopportavi? L’orario di rientro a casa?

Parliamo del tuo mestiere. Da parecchi anni sei passata dall’altra parte dell’obiettivo: che regista sei?

La sera non si usciva mai. Poi, a diciotto anni, avrei potuto fare di testa mia. In effetti, diventata maggiorenne, sono salita su un treno e sono andata via.

Esigente. Curare la regia significa trasmettere la propria visione delle cose e della realtà, mostrarle agli altri per come le si vedono. Il cinema è un’arte in

grado di abbattere ogni barriera sociale. Ecco perché è fondamentale il ruolo del regista: perché veicola questa “magia”. Meglio fare l’attrice o la produttrice?

Produrre film è per me un’attività a tutti gli effetti, che mi coinvolge e mi piace molto. Nel 2006 in All the invisible children ho raccontato la vita quotidiana dei bambini “invisibili”, maltrattati di diverse parti del mondo. Hai confessato di sognare una seconda gravidanza e di averci provato a lungo…

Mi piacerebbe. Non sono stata fortunata al momento. Però continuo a incrociare le dita. S.O.S TATA | 41


La posta di Francesca

Parere di tata Dubbi sull’educazione da dare ai vostri figli? Scrivetemi a tatafrancesca@edmaster.it oppure contattatemi sul mio sito www.francescavalla.it, risponderò! Un freno alle parolacce

e papà sono veramente felici quando lui si comporta bene. Cercate di valorizzate i suoi comportamenti positivi. Se, al contrario, le parolacce dovessero venir pronunciate per offendere o insultare un adulto oppure un coetaneo, fermalo tempestivamente e con autorevolezza, facendo comprendere al bambino l’effetto negativo di una parola detta con lo scopo di ferire qualcuno. Così capirà che il suo atteggiamento renderà triste un’altra persona. Subito dopo fallo riflettere su quello che proverebbe se capitasse a lui di essere offeso da un altro bambino. Ricordati che bisogna sempre scoprire

Carissima tata Francesca, sono mamma di Gioele, un bambino di 3 anni e mezzo. È sempre stato molto vivace e anche all’asilo le educatrici faticano a contenerlo. Ultimamente ha cominciato a dire parolacce a casa e, soprattutto, a scuola. Sono preoccupata perché non voglio che passi per il bimbo maleducato. Come fare? Grazie per i tuoi preziosi consigli! Loredana

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ara Loredana, i piccoli assorbono tutto ciò che vedono e ascoltano, sono molto recettivi e non è insolito che anche in tenera età esordiscano con qualche espressione colorita che spesso fa rabbrividire mamma e papà. La televisione, gli adulti, i bambini più grandi, sono spesso modelli che i bimbi tendono a imitare, a volte senza distinguere gli esempi positivi da quelli negativi. Ciò che mi sento di consigliarti e di non drammatizzare l’accaduto, potresti correre il rischio di rendere ancora più interessante quella parola che suscita tanta attenzione da parte dei grandi. Prova, invece, a spiegare con fermezza al tuo Gioele che disapprovi questo linguaggio, dopodiché cerca di dimostrargli che quelle espressioni non sono il mezzo per attirare su di sé l’attenzione, che mamma

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il perché di certi comportamenti. Prima di agire, ci si deve porre delle domande. Facendo così, sarà più semplice trovare la strada da percorrere.

COSA FARE IN SINTESI:

• Non drammatizzate l’accaduto, altrimenti c’è il rischio che per il piccolo una parolaccia risulti più interessante perché attira l’attenzione dei genitori • Se il bimbo dovesse usarla per offendere o insultare, fermatelo con autorevolezza e subito. Fategli capire l’effetto negativo di una parola detta per ferire qualcuno


La posta di Francesca

Litigano per i giocattoli

Buongiorno, per prima cosa ti faccio i complimenti, cara Francesca! Prendiamo sempre spunto da quello che consigli ai genitori. I miei bambini, Paolo e Simone, rispettivamente 3 e 7 anni, spesso bisticciano per i giochi, nonostante la differenza di età. Quello che vuole uno, lo vuole anche l’altro e ogni giorno scoppia una lite. I giocattoli li hanno in comune e, tra l’altro, sono sempre sparsi in camera, e di riordinare non se ne parla. Spero di avere presto qualche tua indicazione! Ne ho davvero bisogno! Un caro saluto Monica

C

ara Monica, grazie davvero per le tue parole! I tuoi bimbi vivono i normali litigi che intercorrono tra fratelli. Quindi, tranquilla, cara mamma! Ti suggerisco, per non perdere il controllo della situazione, di selezionare i giochi che appartengano a uno e all’altro. Recupera due belle ceste colorate (a ogni bimbo ne corrisponderà una) e fai in modo che entrambi, a fine giornata, mettano i propri giocattoli a nanna nelle loro ceste. Per rendere la cosa più divertente, aziona un carillon e al finire della melodia tutto dovrà trovarsi a posto. Spiega loro che i giochi si possono anche condividere, per divertirsi insieme. Questo li aiuterà a capire la bellezza e l’importanza della condivisione. Inizialmente, sarà regolamentato da te, ma più avanti avverrà spontaneamente. Per quanto riguarda i giocattoli che appartengono a entrambi, per esempio la palla, le costruzioni, i pennarelli... invitali a fare un bel disegno

insieme oppure costruire una torre altissima. Sarà bello vedere ciò che si può realizzare facendo le cose con gli altri. Inoltre, ricordati che ai genitori spetta il compito di stabilire le regole. Eccone alcune che potrebbero essere utili: i giochi, sia i propri sia quelli degli altri, vanno rispettati; si chiede il permesso prima di prendere qualcosa che non ci appartiene; tutto ha un proprio posto e alla fine va riordinato. Vedrai che così facendo le cose andranno meglio.

COSA FARE IN SINTESI:

• Date una cesta a ciascun bimbo e fate in modo che ognuno, a fine giornata o dopo averli usati, riponga i giocattoli in quella propria • Spiegate loro che le cose si possono anche condividere e che è bello farlo • Invitateli a divertirsi insieme con i giocattoli che hanno in comune

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La posta di Francesca

Paura di perdere l’affetto della figlia

Cara Francesca, sono la mamma di Sara, 8 anni. Vorrei qualche consiglio su come gestire la sua educazione, dato che il mio ex marito pare che faccia tutto l’opposto di quello che abbiamo sempre fatto quando eravamo una coppia. Penso che la stia viziando, concedendole tutto ciò che chiede. Dice di farlo per paura che lei si allontani, in quanto non vive più con noi. Io educo mia figlia come sempre, ma è dura e non vorrei passare per la cattiva che dà le regole e dice sempre no. Come posso comportarmi, considerato che anche io ho tanta paura di perderla? Per me conta molto il tuo parere. Ti ringrazio! Mamma Lella stra figlia senta che anche se tra voi i sentimenti sono cambiati, l’amore per lei è rimasto intatto. Non più coppia, ma per sempre genitori. Immagino non sia facile, sarebbe bene, però, che tu e il tuo ex marito decideste insieme come comportarvi con lei. La quotidianità è cambiata, ma i punti fermi sull’educazione di Sara non possono mutare. Lei ne ha ancora bisogno, ora più di prima! Sedetevi attorno a un tavolo con lei e ditele che le volete bene e che le regole che c’erano prima ci sono ancora. Fatele sapere che siete sempre mamma e papà, e che questo non potrà mai cambiare! Auguro e te alla tua famiglia di ritrovare presto la serenità.

COSA FARE IN SINTESI:

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arissima Lella, la tua Sara sta attraversando sicuramente un periodo non facile. La separazione dei genitori, pur affrontata con le dovute attenzioni da parte degli adulti, rappresenta comunque un momen-

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to emotivamente forte per i propri figli. Mi sembra di capire che entrambi siate mossi dal desiderio di non perdere l’affetto della bambina. È normale che sia così! Quello che conta in questo momento è che vo-

• Ricordate che una separazione, anche se affrontata al meglio, rappresenta sempre un momento emotivamente forte per un figlio • Fate sentire al bambino che, anche se adesso siete separati, i vostri sentimenti verso di lui non cambieranno mai • In quanto genitori, la gestione dell’educazione del figlio deve essere concordata insieme


La posta di Francesca

to! Sempre in contat Un pianto inconsolabile

Ciao tata Francesca, sono Laura, una mamma davvero disperata! Il mio piccolo di appena 4 mesi è un bimbo solare, ma ogni giorno, sempre alla stessa ora, cioè dalle 19.00 alle 21.30, entra in una crisi di pianto e non c’è modo di confortarlo. Non so proprio come fare. Ti prego, aiutami! Temo che tenendolo troppo in braccio cresca con abitudini sbagliate. Laura

C

ara mamma, tuo figlio è davvero piccino, per lui tu sei tutto il suo mondo, l’oggetto d’amore che lo rassicura e lo protegge. È importante capire la causa di questo pianto. Potrebbero essere coliche? È fondamentale rivolgersi al proprio pediatra. Lui saprà certamente dirti di cosa si tratta e ti potrà dare degli accorgimenti da adottare. Io ho vissuto le coliche della mia piccola e so cosa vuol dire sentire piangere disperatamente la propria creatura. In ogni caso, il consiglio che ti posso dare è di non temere di tenere in braccio il tuo bimbo. Coccolalo e concedigli di vivere il contatto pelle a pelle con te. Hai paura che così facendo lo vizierai? Tranquilla, lo stai soltanto amando. Canta per

lui, sussurragli una ninna nanna o una filastrocca. In questo modo rispondi semplicemente ai suoi naturali bisogni. Ha 4 mesi ed è normale che voglia la sua mamma. Con il tempo imparerà, gradualmente, a separarsi da te. Consolalo senza dubbi e senza timori. Farai un grande dono a lui e a te stessa!

COSA FARE IN SINTESI:

• Bisogna capire la causa del pianto inconsolabile. Rivolgetevi, quindi, al vostro pediatra • Per calmarlo, provate a sussurrargli una ninna nanna o una filastrocca • Tenetelo in braccio e coccolatelo, senza paura di viziarlo. Per un bimbo di pochi mesi è normale volere la propria mamma

are amiche e cari amici, C grazie del vostro affetto! Scrivete in tantissimi e ne sono veramente felice. Per coloro che volessero

contattarmi e conoscermi di persona, riporto di seguito i progetti a cui sto partecipando in questi mesi. Tour Chicco

Anche quest’anno è partito il meraviglioso tour negli store Chicco. A ogni incontro con voi genitori, porto sempre a casa un bagaglio di esperienze ed emozioni incredibili! Insieme alle tante domande ricevo sempre con grande gioia il racconto delle vostre esperienze di vita come mamme e papà. Ecco il calendario degli appuntamenti: • 20 settembre: Roma Est, ore 16, centro commerciale Roma est • 5/6 ottobre: Milano, ore 16, Bimbi in fiera • 12 ottobre: Quartucciu, ore 16, centro commerciale Le Vele • 16 novembre: Napoli, ore 16, Bimbi in fiera • 22 novembre: Catanzaro, ore 16, centro commerciale Le Fontane • 29 novembre: Palermo, ore 16, punto vendita da definire • 15 dicembre: Milano, ore 16, store Chicco di largo Settimio Severo 2

Per gli altri appuntamenti visitate il sito www.francescavalla.it

Mammaraccontati

Vi segnalo anche il progetto editoriale Mammaraccontati. Si tratta di un’iniziativa di solidarietà che realizzerà il libro Detto con il cuore, raccogliendo alcuni racconti delle mamme che avranno inviato la loro storia al mio indirizzo di posta elettronica info@francescavalla.it e/o al sito www.mammaraccontati.it. Il libro sosterrà Fondazione Ariel, una organizzazione no profit che da dieci anni assiste, in tutta Italia, le famiglie con bambini disabili per aiutarle a vivere con serenità la loro esperienza

Da oggi mi trovate su Facebook

La mia pagina ufficiale (trovate il link su www.francescavalla.it) sarà uno spazio tutto nostro per aiutarci ad educare. Vi aspetto!

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I consigli di Francesca

Cari genitori,

in questo spazio voglio raccontarvi di ciò che più mi sta a cuore: il bene dei bambini

Vacanze estive: svago, ma anche compiti I bambini devono viverle giocando allegramente e divertendosi. Non bisogna, però, dimenticare i doveri. Ecco, quindi, le dritte per convincerli ad aprire i libri. Conciliare gioco e studio è possibile!

C

arissimi mamme e papà, siamo nel pieno dell’estate, le giornate sono lunghe e calde. Quanto abbiamo atteso questo periodo? Mai come in questi giorni dell’anno il tempo scorre lento e diventa “di qualità”. Momenti unici da vivere e assaporare in compagnia dei nostri figli, dove ciascuno può ritrovare serenità e riscoprire la gioia dello stare insieme. Spazio al divertimento Le vacanze per i bambini sono l’occasione migliore per fare il pieno di energie dopo un anno di fatiche e ritmi impegnativi! Ecco perché ora il loro maggior impegno deve essere il gioco, quello libero, della

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fantasia, in cui l’immaginazione e il movimento la fanno da padrone. Ognuno di noi ha almeno un ricordo prezioso legato alla propria infanzia nel periodo estivo: i giochi in cortile con gli amici, le battaglie con i palloncini d’acqua nel giardino, le corse in bicicletta respirando l’aria fresca a pieni polmoni. Se i bambini sono in età scolare… In questo caso saranno alle prese con i tanto temuti compiti delle vacanze. Un impegno certamente importante, ma che non deve spaventare nessuno perché, come in molte occasioni, la parola d’ordine è organizzazione.


I consigli di Francesca

Dove e quando?

• Scegliete un luogo tranquillo, se possibile all’aria aperta. L’importante è che sia ombreggiato e non troppo caldo. E niente televisione, ovviamente. • Programmate lo studio insieme ai vostri figli, definendo tempi e modalità. Spiegate loro che così facendo la maggior parte

della giornata sarà dedicata al gioco. • Il momento giusto per farli studiare è la mattina, dopo una colazione abbondante. • Non bisogna dedicarsi solo ai compiti facili, per non correre il rischio di accumulare i più impegnativi tutti insieme.

Affinché li facciano bene...

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Come convincerli a studiare State tranquille, care mamme, conciliare svago e impegno anche in vacanza è possibile. Si tratta di fare in modo che lo svolgimento dei compiti diventi un rituale scandito da tempi, spazi e modalità adeguate. Se i bambini respireranno quest’atmosfera serena anche per loro

sarà tutto più semplice e le giornate estive diventeranno davvero vacanze per tutta la famiglia. Ciò che conta è vivere di azioni semplici che, se compiute con tranquillità, diventeranno attimi preziosi che renderanno il tempo delle vacanze speciale, dando loro un valore aggiunto.

• Non bisogna farli iniziare subito. Appena conclusa la scuola, lasciate loro un paio di settimane di totale riposo. • Contate le pagine da svolgere e distribuitele in modo equo nei giorni di vacanza. • Niente compromessi o ricatti, i compiti sono un impegno che va rispettato. Frasi come “quando finisci puoi vedere più televisione” sono da bandire. • Mentre i bambini studiano, lasciate a loro disposizione sempre un bicchiere di acqua fresca. • Non sostituitevi ai figli, ma aiutateli nel rivedere i compiti una volta fatti e condividete con loro possibili soluzioni se qualche parte è piuttosto difficile. • Così come durante l’anno scolastico, anche in vacanza è importante gratificare e incoraggiare i bimbi: “Sei stato davvero bravo oggi, hai fatto i compiti restando molto concentrato”. L’autostima non deve andare in vacanza!

Sempre in contatto!

Per tenervi aggiornati su tutte le iniziative che mi riguardano, visitate www.francescavalla.it. Dal sito potrete accedere anche | 13 alla mia pagina Facebook ufficiale. S.O.S TATA


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