Giugno 2013 • Anno II • Num. 6 (7)

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La rivista ufficiale del programma tv

A soli

Giugno 2013 • Anno II • Num. 6 (7) • S.O.S Tata magazine - Mensile Rivista € 1,90 • Rivista + S.O.S tata compiega N° 7 a € 7,99 in più

magazine Quando andare dal pediatra Tutto quello che c’è da sapere sui controlli da fare fino all’adoloscenza

Missione TATA

Le storie di questo mese Rapportarsi con nonni troppo presenti e preservare l’autonomia di genitori Dalla parte della mamma per coinvolgere un papà assente

Soluzioni per tutti

Imparare a gestire le liti dei fratellini

Il piccolo non mangia? Inutile minacciarlo...

“ Figli piccoli,

” ì! s o c o lt o ho ris

i Lorella Cuccarini ci ha svelato i segret e lei bastano della sua famiglia felice. Per fare com a Francesca... poche regole ma precise. Parola di tat

Educazione, salute & Co.

BAMBINI SICURI DI SÉ

I consigli delle tate per crescere bimbi fiduciosi e consapevoli delle proprie potenzialità

INTEGRATORI ALIMENTARI Come farne buon uso? Il parere degli esperti BELLEZZA Le fragranze più delicate per lunghi bagni rilassanti SHOPPING Vestitini coloratissimi per l’estate


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

“Lorella è una madre modello! Coniuga dolcezza e risolutezza. Del resto, l’amore, quello grande che solo i genitori possono capire, non si misura in richieste esaudite!”

Lorella Cuccarini

“Fermezza, ma anche complicità”

Usa poche regole, però precise: il cellulare dopo i 16 anni, playstation solo nel weekend e tv spenta durante la cena. Per il resto, è una madre affettuosa, giocherellona e dolce, che ama i momenti di condivisione con i figli testo raccolto da Angela Iantosca

M

ai un eccesso, una parola fuori posto o un pettegolezzo. Impeccabile sul lavoro e presente a casa, Lorella da sempre ha dimostrato che anche chi lavora in tv può avere una vita fatta di quotidianità, regole, armonia, dialoghi: basta volerlo. Regina del sabato sera e di due indimenticabili edizioni di Fantastico, cantante a Sanremo, performer in teatro, conduttrice di Domenica In - Così è la vita, da quest’anno è anche alla guida di Citofonare Cuccarini su Radio RaiUno. Ma non è solo una donna in carriera, è anche – anzi soprattutto – mamma di Sara di 19 anni, Giovanni di 17 e dei gemelli, Giorgio e Chiara, nati nel 2000. Un impegno notevole, ma per il quale può contare 34 | S.O.S TATA

sul costante supporto del marito Silvio. “È un anno di grande attività: tutto ciò che faccio mi sta dando soddisfazione! Amo il programma della domenica per il quale sento un forte senso di responsabilità: quello che faccio cerco sempre di coniugarlo con ciò che sono io come persona. E l’essere madre accentua questa mia attenzione verso il pubblico, in particolare per i ragazzi che possono seguirci”.

la maternità è una esperienza unica ed è la più bella produzione che ho realizzato! Non ci sono programmi che tengano!

Come avete accolto l’arrivo dei figli?

Come ti hanno cambiata?

Sono arrivati in momenti diversi, ma tutti nel pieno della mia energia. Sicuramente li abbiamo voluti, ma non cercati. Fin da subito, io e Silvio avevamo deciso di allargare la famiglia. E lo dico sempre:

Sono cresciuta con loro. All’inizio ero più pensierosa, attenta e rigorosa. Quando sono rimasta incinta, ho letto mille libri per cercare di arrivare preparata a quel momento: avevo l’ansia da presta-


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Tutti i Sì di Lorella

Sì a tutti i tipi di sport Sì a mangiare qualche vo lt

nei fast food

a

Sì a viaggiare tutti insiem e perso i genitori troppo presto. Questo credo sia l’unico rimpianto: che i ragazzi non abbiano potuto godere dei nonni, risorsa straordinaria. Per questo sono cresciuti con le tate: nel corso degli anni se ne sono succedute parecchie, ma abbiamo sempre incontrato persone splendide. Comunque, nonostante gli impegni di lavoro, sono sempre stata una mamma presente. E, quando non c’ero io, c’era sicuramente mio marito: siamo stati sempre molto sintonizzati! Che mamma sei?

Penso di essere abbastanza equilibrata e di aver costruito con i miei figli un rapporto di complicità e confidenza, pur restando genitore. E adesso comincio a raccogliere qualche soddisfazione. A volte sono loro che mi ringraziano per questa mia fermezza. Sono una mamma abbastanza severa e rigorosa: per me le regole sono uguali per tutti e bisogna rispettarle. Comunque sono molto giocherellona ed energica. Mi piace fare cose con loro, condividere, parlare. zione. Tra quelli che ho letto I no che aiutano a crescere è stato fondamentale: mi ha dato il senso di quello che è il mondo dell’infanzia, dei bimbi e di quello di cui hanno bisogno. Mi ha indicato il perimetro entro cui muoversi, che li rende più sicuri, li aiuta ad avere il coraggio e la forza poi di uscire, senza dover fare salti nel buio e commettere errori. Certamente l’ultima gravidanza l’ho affrontata in modo diverso: ero più serena,

matura. Avevo capito cosa funziona e cosa no. Diciamo che da questo punto di vista la primogenita paga un po’ di più lo scotto della poca esperienza. Mano a mano diventi più bravo! Tu e tuo marito siete molto impegnati anche sul lavoro: in vostra assenza a chi avete affidato o affidate i figli?

Abbiamo avuto la sfortuna di non poter contare sui nonni. Entrambi abbiamo

Quali sono stati i tuoi no?

Sono stata molto chiara sin da subito, stabilendo delle regole che hanno funzionato perché nel tempo sono rimaste invariate per tutti. Per esempio, il telefonino Sara lo ha chiesto a 11 anni e io ho detto no fino ai 16, quando ho ritenuto giusto comprarglielo perché cominciava a uscire da sola. Quindi, anche il secondo ha aspettato per averlo quanto la sorella. Per i piccoli, che hanno 12 anni, S.O.S TATA | 35


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c’è un telefonino in casa, che tengo per le emergenze. Non voglio che abbiano l’idea di possedere un cellulare! Per la playstation, invece, abbiamo stabilito che si usa solo il fine settimana, per non più di un’ora al giorno. E ammetto che mi sconvolge che mio figlio di 16 anni, più alto di me, mi dia retta! Dei no riguardanti la tv?

Con la televisione non abbiamo fatto grande fatica. I nostri figli sono nativi digitali. È difficile trovare qualcosa da vedere tutti insieme. Forse riusciamo solo con le partite della Roma, oppure con un film particolare o quando mio marito ne affitta uno e lo vediamo con il dvd! Con i più grandi guardiamo gli approfondimenti giornalistici, perché sono curiosi. Ma per lo più i ragazzi guardano le web serie o youtube. Quando erano piccoli, li ho cresciuti con i programmi della Disney, anche perché

Certamente l’ultima gravidanza l’ho affrontata in modo diverso: ero più serena, matura. Avevo capito cosa funziona e cosa no. Mano a mano diventi più bravo! mi chiedevano solo quello. Giovanni, per esempio, guardava continuamente Hercules; Sara Il Re Leone: tutti i giorni volevano lo stesso film. Chiara, invece, segue sempre Sos Tata e commenta con me il comportamento dei figli e dei genitori! In generale sto attenta se, quando fanno zapping, capitano su un programma violento. C’è un’abitudine che continuiamo a seguire con loro: durante la cena, la tv è spenta. Quello del ritrovarsi intorno a un tavolo è un momento fondamentale, in cui ci si deve raccontare. Ormai ci viene naturale, è un’abitudine consolidata.

Sei una sostenitrice degli sport?

Assolutamente! Per prima cosa ho voluto che facessero nuoto: io ho cominciato a praticarlo a 20 anni e non sono neanche molto brava. Quindi ho voluto che loro affrontassero subito l’acqua. A 3 anni li ho iscritti tutti e hanno continuato per un paio di anni. Nessuno si è dimostrato appassionato, ma almeno sanno nuotare. Sara ha fatto danza, per poi smettere; ha proseguito con il judo e, infine, con la palestra. Ma è la più pigra del gruppo! Giovanni ha fatto calcio, pugilato, rugby e ora sta tornando al calcio. I due gemelli sono rigorosamente

Mamma in carriera Scoperta da Pippo Baudo nel 1985, partecipa a due edizioni di Fantastico, mitico varietà di RaiUno. Passata a Mediaset, conduce Paperissima e Buona Domenica. Nel 1993 presenta il Festival di Sanremo con Baudo. Dal 1994 è testimonial per molti anni consecutivi della maratona televisiva a scopi benefici Trenta Ore per la Vita. Dal 2010 conduce Domenica In – Così è la vita. Da quest’anno è anche alla guida del programma radiofonico di Radio RaiUno Citofonare Cuccarini. È sposata con Silvio Capitta, produttore musicale e televisivo. 36 | S.O.S TATA


Sos mamme Vip/Nel salotto con Francesca

I consigli di Francesca: un no non è mai di troppo Ecco una mamma davvero super! Lorella sa coniugare perfettamente dolcezza e risolutezza, requisiti necessari per guidare e per dimostrare ai figli quanto ai genitori stia a cuore il loro bene. Viene facile assecondare ogni loro richiesta, sembra che accontentandoli il più possibile si possano sentire più amati. Ma l’amore, quello grande, che solo una madre e un padre possono capire, non si misura in richieste esaudite! A volte, è esattamente il contrario, perché essere capaci a dire no, pur sapendo di dare un dispiacere, è segno di grande attenzione nei loro confronti. Però, si sa, costa fatica. Spesso un divieto porta di conseguenza malumori e forti emozioni, ma ne vale la pena, credetemi! Bisogna mostrarsi fermi e decisi Ovviamente, esistono le eccezioni, ma le regole che stabilite devono essere mantenute e rispettate. I figli, soprattutto se piccoli, ne hanno bisogno, perché quei divieti rappresentano

calciatori sin dagli esordi. Attualmente giocano in due squadre separate. E a tavola come sono?

Non ho mai vietato i fast food. Capita che andiamo al McDonald ogni tanto, dopo il cinema. Per il resto mangiano bene. La verdura è sempre un problema per tutti i bambini e solo Chiara – ma mi rendo conto che è una cosa anomala – anche da piccolissima l’amava mangiare. Per gli altri, all’inizio, inventavo piatti strani per fargliela mangiare. Ora hanno imparato ad apprezzarla, ma detestano le zucchine, tranne Chiara, ovvio! La frutta, per fortuna, l’hanno sempre mangiata! Le camerette sono espressione della loro creatività?

Man mano che sono cresciuti le hanno “vestite” con la loro fantasia, attaccando sui muri qualsiasi cosa, dai poster dei calciatori a quelli degli attori. Finché l’estate scorsa abbiamo deciso di comune accordo di dare una pulita perché le pareti gridavano vendetta! Certamente le camere sono poche vissute: abbiamo

il confine entro cui imparano a muoversi e comportarsi. Sono la chiave che date a loro per aprirsi al mondo, per imparare a costruire relazioni positive e adeguate con gli altri. È altrettanto importante che a un no detto con autorevolezza, segua una spiegazione che ne espliciti le motivazioni, ovviamente nei tempi e nei modi compatibili con l’età del bambino. Niente imposizioni dure e severe, niente toni alti. La strategia giusta vede mamma e papà che, mettendosi all’altezza di loro figlio, lo guardano negli occhi e con convinzione gli dicono, semplicemente, che quella cosa non la può fare. Le risposte che riceverete non saranno sempre incorniciate da sorrisi e soddisfazione, aspettatevi, quindi, anche reazioni di rabbia e musi lunghi. Ma niente di preoccupante. Ancora loro non lo sanno, ma crescendo si mostreranno riconoscenti e i genitori raccoglieranno quanto seminato. Vi tengo stretti al mio cuore...

molto spazio fuori e preferiscono stare all’aria aperta o con gli amici. Mentre per i compiti, di solito, si mettono in cucina, così stiamo insieme!

Francesca

nostri figli, abbiamo trovato una strada comune. Davanti a loro possiamo discutere, ma non della loro educazione. La soluzione credo che sia sempre nel sano compromesso.

Che alunni sono?

Abbastanza bravi. Sono i classici ragazzi che potrebbero fare di più, ma non si applicano. L’importante è che portino i risultati! Diciamo che non ci possiamo lamentare. La più grande frequenta un’università all’estero, segue un corso come manager nel settore del turismo: è molto soddisfatta.

Quando ti hanno vista in tv per la prima volta, cosa hanno detto?

Cosa sognano per il futuro gli altri tre?

Vi capita di viaggiare insieme?

Per ora vogliono diventare delle star del calcio e questa cosa mi preoccupa! Ma lasciamoli sognare!

Da quando ci sono loro sempre! Forse solo una volta ci siamo presi una settimana io e Silvio, una seconda luna di miele! In realtà, ci sembra strano non partire con loro. I figli sono una grande ricchezza. Se hai voglia di momenti privati, puoi averli lo stesso. Viaggiare insieme significa guardare il mondo con occhi diversi, rivedere luoghi, anche conosciuti, con gli occhi di chi li vede per la prima volta. Proprio questo sguardo non dovremmo mai perdere!

Che padre è Silvio?

È un ottimo papà! Quando non ci sono io, lui c’è e viceversa. Capita di essere in disaccordo?

Siamo sempre d’accordo. Può succedere di vederla in maniera diversa, ma nel momento in cui ci presentiamo ai

Mi hanno conosciuto prima teatralmente. Ma avevano capito che la mamma faceva un lavoro particolare, visto che la gente la fermava per strada. Loro amano più quella sfaccettatura che questa di mamma classica.

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La posta di Francesca

Parere di tata Dubbi sull’educazione da dare ai vostri figli? Scrivetemi a tatafrancesca@edmaster.it oppure contattatemi sul mio sito www.francescavalla.it, risponderò! Per fare la nanna, vuole solo la madre

Ciao tata Francesca! Sono il papà di un bimbo di 6 mesi abbastanza tranquillo, c’è solo un problemino (almeno per ora) con lui: purtroppo alla sera, quando è ora di dormire, vuole stare solo con la mamma. Se lo prendo io o qualsiasi altro familiare si mette a piangere disperato e non c’è verso di calmarlo. Deve per forza intervenire lei, solo in quel modo si calma immediatamente e si addormenta. Come possiamo io e mia moglie fargli cambiare questa consuetudine e abituarlo anche a me? Grazie. La messa a letto, poi, è un momento delicatissimo in cui i Un papà disperato piccoli devono lasciarsi andare e abbandonarsi al sonno. Una situazione in cui percepiscono con più preoccupazione il momento del distacco, il timore aro papà, su questo delicato argomento ci di chiudere gli occhi e non poter vedere sono correnti di pensiero diverse. Tut- ciò che più li rassicura: la mamma. Per tavia, ciò che io ritengo sia importante questi motivi, vi consiglio di restare viè il benessere fisico e psicologico del cino a vostro figlio e di rispondere alle bambino. E il contatto con la sua mamma, sue fisiologiche richieste di conforto e certamente, è una condizione irrinuncia- rassicurazione. bile affinché questo sia garantito. Gradualmente, caro papà, lasciandoti I bimbi hanno bisogno della vicinanza, guidare da tua moglie e dal tuo cuore, del calore e del profumo della loro ma- riuscirai a inserirti nella diade madre e dre e vostro figlio ve lo sta dimostran- figlio. Assieme seguite i bisogni del vodo. Il bambino è stato per nove mesi nel stro bambino, fidatevi di lui e di ciò che grembo materno e anche ora che si è vi comunica. Per abituarlo alla presenza affacciato alla vita fuori, chiede di poter del padre potete creare un rituale della godere ancora di quel contatto. Cosa c’è nanna che vi veda partecipi entrambi. di più normale? Il suo mondo, in questa Quindi, via libera al bagnetto insieme! fase della sua vita, è sua madre! Mentre lei lo ha in braccio e gli racconta

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che è ora di fare la nanna e che deve dare un forte abbraccio e bacio al papà prima di coricarsi, quest’ultimo, magari mentre gli accarezza una manina, può cantargli una ninna nanna o leggergli un bel libro di filastrocche... Vedrete che con pazienza il bimbo farà grandi progressi e cambiamenti. Di certo vi saprà sorprendere.

COSA FARE IN SINTESI:

• Seguite i bisogni del vostro bambino, fidatevi di lui e di ciò che vi comunica. • Create un rituale che veda partecipe non solo la mamma ma anche il papà • Nel momento della nanna, quando si trova in braccio alla madre, l’altro genitore può essere coinvolto cantando al figlio una ninna nanna o leggendogli una filastrocca


La posta di Francesca

Cambio di abitudini in vacanza

Cara tata, ti scrivo per avere un consiglio. Ho un bimbo di un anno di nome Tommaso. Fin dalla gravidanza ho letto molto su come accudirlo, nutrirlo, educarlo ecc. E del lavoro fatto fino ad ora sono molto contenta: si addormenta da solo nel suo lettino sempre alle 21; dorme tutta notte, mangia sempre tutto e gioca molto. Sembra davvero un bimbo felice. Adoro la routine che io e mio marito abbiamo impostato e pare apprezzarla anche

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arissima, rispondo a questa richiesta iniziando con il complimentarmi con te e tuo marito, perché colgo da questa lettera grande attenzione e impegno verso l’educazione del vostro bambino. La routine è importante perché dà sicurezza ai figli, li aiuta a capire quello che accadrà e li rende più tranquilli. Ricordatevi, però, che le eccezioni si devono contemplare. A volte i genitori si preoccupano per i cambiamenti a cui vanno incontro interrogandosi su quali conseguenze avranno sui figli. Tuttavia, come spesso accade, i bambini sorprendono perché si abituano alle nuove situazioni con molta rapidità, soprattutto se queste sono legate a episodi piacevoli. State sereni, anche il piccolo Tommaso vivrà con tranquillità le vacanze perché mamma e papà saranno sempre e comunque accanto a lui. Certo, i ritmi avranno diverse scansioni, ma questo avrà una

Tommaso. Il mio dubbio è su come ci dobbiamo comportare quando andremo in vacanza. Visto che abbiamo sempre rispettato i suoi ritmi e abitudini senza quasi mai stravolgerli, ora mi trovo in difficoltà perche in vacanza vorrei poter uscire un po’ la sera, magari fare una passeggiata per un gelato e non dover andare a letto alle 9 di sera. Come posso farlo senza che il piccolo si trovi troppo spaesato e perda, poi, il ritmo al ritorno dalle ferie? Grazie mille. Mamma Chandra

ricaduta positiva su tutti voi perché assaporerete un tempo rallentato in cui godere della presenza gli uni degli altri. Qualche accorgimento comunque è possibile prenderlo per non stravolgere completamente le sue abitudini. Mantenete, per esempio, un rituale della messa a letto a cui è abituato, qualcosa che gli permetta di respirare i sapori di casa. Portate il peluche a cui è affezionato, il carillon, oppure il libro preferito che gli leggete ogni sera insieme prima di dormire... Sono certa che ricorderete con affetto questa sua prima vacanza.

COSA FARE IN SINTESI:

• State sereni, in modo che anche vostro figlio possa vivere con tranquillità il cambiamento • Contemplate il fatto che esistono le eccezioni e che i bambini spesso si abituano alle nuove situazioni con rapidità • Per non stravolgere completamente la routine del bimbo, mantenete un rituale della messa a letto a cui è abituato, qualcosa che gli permetta di respirare i profumi di casa

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La posta di Francesca

Come gestire le arrabbiature del bimbo

Cara tata Francesca, mi chiamo Lorena e sono mamma di un bambino di 2 anni, Diego, che da circa un mese, nei momenti in cui si arrabbia, inizia a mordersi la manica delle magliette. Accade anche che ogni tanto si morda il polso. Sono preoccupata perché mi rendo conto che da sola non so trovare una soluzione al problema. Come devo comportarmi per aiutarlo? Meglio lasciarlo fare o sgridarlo? La ringrazio tanto. Lorena

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ara Lorena, il tuo bambino si trova alle prese con un’emozione fortissima, difficile da gestire anche per un adulto a volte. Spesso questo sentimento è la conseguenza diretta della paura, del timore di non farcela ad affrontare una determinata situazione. Ecco perché è importante che in questi momenti tu gli sia accanto e gli faccia sentire la tua comprensione. Osservalo con attenzione e cerca di capire quali sono le reali cause

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di quella reazione di sfogo. Diego è ancora molto piccolo, ma puoi ugualmente aiutarlo a riconoscere quell’emozione: “Ti capisco, sei molto arrabbiato, hai ragione a esserlo”. Nei bambini piccoli la rabbia può causare spavento e smarrimento proprio perché si trovano a vivere una situazione che non sanno come gestire, che li disorienta e determina in loro un forte malessere. Questo comporta che si sfoghino attraverso il canale privilegiato della comu-

nicazione non verbale, il linguaggio corporeo. Mi raccomando, non minimizzare la sua sofferenza di quel momento perché è reale, usa piuttosto un’arma che, secondo me, è sempre vincente: il dialogo. “Sei davvero arrabbiato, vuoi che ci abbracciamo forte forte? Proviamo a calmarci e andiamo a bere un bel bicchiere di acqua fresca”. Affronta questa fase con serenità perché si tratta di una normale tappa di crescita. Vedrai che crescendo il bambino imparerà, grazie anche al tuo aiuto, a riconoscere la rabbia e a gestirla in modo adeguato.

COSA FARE IN SINTESI:

• Osservatelo con attenzione e tentate di capire quali sono le reali cause di quella reazione di sfogo • Cercate il dialogo e non minimizzate la sua sofferenza, perché in quel momento è reale • Affrontate questa fase con serenità: si tratta di una normale tappa di crescita del bambino


La posta di Francesca

Il momento dell’asilo... e di una nuova cicogna

Ciao Francesca, sono Barbara, la mamma di Gabriele, 2 anni e mezzo. Ti chiedo consiglio su un tema che comincia a preoccuparmi. A settembre il mio piccolo comincerà l’avventura della scuola materna, e fin qui tutto regolare, se non fosse per il fatto che nello stesso periodo nascerà

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ara Barbara, Gabriele è in procinto di affrontare due esperienze davvero importanti. Cambiamenti che, presi singolarmente, rappresentano una fase delicata da affrontare con tutta la serenità possibile. Non solo da parte sua, ma anche da parte tua. La nascita di un fratellino, pur con tutte le dovute attenzioni da parte dei genitori, per un bimbo resta comunque un evento ricco di emozioni, che potrebbero creare qualche difficoltà. D’altra parte, anche l’inserimento alla scuola dell’infanzia rappresenta un importante cambio di rotta! Penso potrebbe essere utile parlare con le future insegnanti del bambino prima del suo ingresso a scuola, e insieme pianificare un inserimento posticipato. Come tu mi scrivi, il piccolo potrebbe vivere l’asilo come una sorta di abbandono da parte tua. Sarebbe, quindi, opportuno concedergli la possibilità di abituarsi gradualmente al cambiamento più importante, ovvero l’arrivo di un altro bambino in casa. Anticipare vedrebbe tempi troppo ristretti, non adeguati a un in-

anche il suo fratellino. Sono davvero indecisa se fare l’inserimento prima, considerando che potrebbe incrociarsi con la nascita, visto che è prevista per il 20 settembre, oppure posticipare il più possibile. Non vorrei che prendesse l’asilo come un abbandono da parte mia... Cosa mi consigli? Ti ringrazio anticipatamente. Barbara

serimento che segue le esigenze del bambino. Oltre al fatto che non puoi sapere con esattezza quando il tuo secondogenito deciderà di nascere. Il mio augurio è che tu possa vivere serenamente questa nuova gravidanza, così che di riflesso anche Gabriele si senta tranquillo. Le tue preoccupazioni sono certamente legittime, ma è importante trasferire tranquillità ai figli affinché affrontino con positività i cambiamenti che stanno per arrivare. Sono certa che andrà tutto bene.

COSA FARE IN SINTESI:

• Parlate con le future insegnanti del bambino e pianificate con loro un inserimento posticipato • Mettetelo in condizioni che si abitui gradualmente all’arrivo del fratellino • Affinché il bambino affronti con positività questi cambiamenti (nascita del secondogenito e asilo), è importante che i genitori si mostrino sereni e tranquilli

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I consigli di Francesca

Cari genitori,

in questo spazio voglio raccontarvi di ciò che più mi sta a cuore: il bene dei bambini

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Bimbi sicuri di sé Mostratevi fiduciosi e consapevoli delle potenzialità dei vostri piccoli, è in gioco la loro autostima

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arissimi mamme e papà, voglio cominciare facendovi una domanda. Quanto tempo e quanta energia impegnate perché i vostri figli acquisiscano quell’autonomia che li aiuterà ad affrontare le difficoltà da adulti? Io spero che, come me, riteniate sia importantissimo investire molto sulla loro autostima,

fin dai primissimi anni. Il momento giusto per cominciare è ora, subito! Il vostro bambino si affaccia alla vita, sperimenta, raggiunge conquiste e autonomie quotidianamente. E proprio ogni giorno è importante che i genitori gli siano accanto e che lo spronino a conquistare sempre nuovi traguardi. Infondere positività Voi genitori siete lo specchio dentro cui il vostro bambino vede sé stesso. Se per primi vi mostrerete fiduciosi e consci delle sue potenzialità, di riflesso anche lui saprà di essere un bimbo competente e adeguato. “Se la mamma dice che sono bravo, allora significa che è proprio così”. I piccoli si fidano di voi più di qualunque altro. Le frustrazioni e i piccoli insuccessi sono ostacoli comuni nel percorso di crescita dei bimbi ed è importante lavorare affinché siano pronti ad af-

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Lasciateli liberi di sbagliare

Non abbiate timore che il vostro bambino possa commettere errori, anzi spiegategli che per imparare a volte è necessario anche errare. Non sostituitevi mai a lui, piuttosto restategli accanto e incoraggiatelo a provare e riprovare. Concedetegli spazi di autonomia in cui possa scegliere da solo come agire (preparare la cartella per l’indomani, scegliere i vestiti, ecc.).

frontarli con serenità e senso critico. Un bambino capace di tenere testa ai suoi piccoli grandi problemi, sarà un adulto in grado di fronteggiare le avversità della vita con spirito intraprendente, con un atteggiamento fiducioso e positivo.


I consigli di Francesca

Bisogna stare calmi e sereni Non siate ansiosi e non abbiate fretta nei momenti in cui, inevitabilmente (e per fortuna aggiungo io), il piccolo si scontrerà con frustrazioni e delusioni. L’atteggiamento giusto è quello di essere accanto a lui, fisicamente ed emotivamente. Le parole corrette sono quelle affettuose, di conforto, comprensione e rinnovata fiducia.

iccolo Come aiutare il p tesso a credere in sé s • È importante assecondare le inclinazioni del figlio, riconoscere le caratteristiche del suo carattere e, sulla base di quelle, agire di conseguenza. Se il bambino è particolarmente emotivo e insicuro, siate comprensivi e rassicuratelo spesso: “Non ti preoccupare, capita anche a mamma e papà di sbagliare”. Fategli sentire che lo capite e che siete lì per aiutarlo: “È normale avere paura, ma vedrai che riuscirai a superarla” • Dimenticate etichette e luoghi comuni come questi: sei un bambino timido, quindi difficilmente riuscirai a emergere nel gruppo; è molto sensibile, ogni insuccesso lo metterà in crisi; nostro figlio è testardo e capriccioso, non imparerà mai ad ascoltare ecc. • Proponetegli esperienze diverse, consentendogli di mettersi alla prova. Abbiate cura, però, di scegliere attività che siano adeguate alle sue competenze ed età.

IL PERCORSO DELL’AUTOSTIMA È fatto di moltissime tappe e accompagna un uomo o una donna per tutta la vita, ma i primi traguardi sono i più importanti perché costruiscono le fondamenta. I figli sono persone in evoluzione: è importante che si sentano dire fin da subito e spesso che sono bravi e capaci, bambini di cui essere orgogliosi!

• Anche in casa fategli sentire che vi fidate di lui e affidategli compiti che sia in grado di svolgere con successo senza essere avari di complimenti: “Sei stato bravissimo, ero sicura di poter contare su di te”. • Se il bambino è afflitto da molte paure come, per esempio, quella del buio, create occasioni che possano esorcizzare ciò che teme. Il trucco è fargli vedere quella situazione sotto un aspetto diverso, magari

ironico. “Il buio ti fa paura? Bene, proviamo a disegnare il signor buio… ecco, guarda che nasone buffo e i capelli sono tutti in aria. Bravo, sei riuscito a ridere del buio, sei davvero coraggioso!

• Lodate sempre i suoi successi e non infierite mai sugli insuccessi. Provate a mettere in luce anche davanti agli altri gli aspetti positivi del suo carattere. “Sei molto paziente con tuo fratello, avessi io la tua calma!” • Coinvolgetelo nelle decisioni familiari. Dove possibile, chiedete il suo parere e ditegli che la sua opinione è importante. Incoraggiatelo a essere propositivo. • Se va a scuola, ditegli spesso che è bravo, che siete contenti di lui e del suo impegno. Anche in questo caso la collaborazione con gli insegnanti è fondamentale. Le figure di riferimento possono e devono contribuire ad accrescere la sua autostima. • Mostrate sempre interesse per quanto ha da dire. La cena, per esempio, è un momento indicato per ascoltare i bambini e lasciare loro lo spazio per raccontare e raccontarsi. “Davvero oggi hai fatto tutte queste cose? Sei stato bravissimo”. • Lo sport è un ottimo canale per aiutare i piccoli a mettersi alla prova, scegliete con vostro figlio un’attività fisica che gli sia congeniale e gli permetta di raggiungere buoni risultati!

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