Il Comune di Bergamo aggrega il PLIS al Parco dei Colli

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Proposta di aggregazione al Parco Regionale dei Colli di Bergamo


Proposta di aggregazione al Parco Regionale dei Colli di Bergamo

INDICE PREMESSA 1

PROPOSTA DI AGGREGAZIONE DEL PLIS AL PARCO REGIONALE DEI COLLI DI BERGAMO

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IL PARCO AGRICOLO ECOLOGICO MADONNA DEI CAMPI

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2.1

IL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO

Pag. 6

2.2

CARATTERI STORICI

Pag. 8

2.3

IL SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE

Pag. 10

2.4

IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Pag. 13

2.5

ASPETTI AMBIENTALI

Pag. 14

2.5.1

LA RETE ECOLOGICA REGIONALE

Pag. 14

2.5.2

LA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE

Pag. 16

2.5.3

LA RETE ECOLOGICA COMUNALE

Pag. 19

2.6

ASPETTI PAESISTICI

Pag. 21

2.7

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO

Pag. 26

2.8

CARATTERI NATURALISTICI

Pag. 29

DATI DI RIEPILOGO

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3.1

STATO DI FATTO

Pag. 32

3.2

PROPOSTA DI AGGREGAZIONE

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Proposta di aggregazione al Parco Regionale dei Colli di Bergamo


Proposta di aggregazione al Parco Regionale dei Colli di Bergamo

PREMESSA Il presente documento costituisce il quadro ricognitivo e conoscitivo delle aree del PLIS “Parco Agricolo Ecologico Madonna dei Campi” ricadenti nel territorio di Bergamo, oggetto della proposta di aggregazione al Parco dei Colli di Bergamo. In particolare sono stati analizzati gli aspetti relativi alle previsioni della pianificazione territoriale sovraordinata (Rete ecologica regionale e provinciale) e locale (Piano di Governo del Territorio) e gli aspetti relativi alle componenti storiche, morfologiche, naturalistiche e paesaggistico-ambientali proprie dell’area. Ai fini della redazione di tale documento sono state utilizzate come fonti i seguenti documenti:  Piano di Governo del Territorio del Comune di Bergamo;  Studio Geologico, idrogeologico e sismico del Comune di Bergamo;  Studio Paesistico di dettaglio del Comune di Bergamo;  Variante urbanistica al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi del PGT (VARPGT10);  Piano comunale strategico per la mobilità ciclistica (Bici-Plan) del Comune di Bergamo;  Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Bergamo - Rete Ecologica Provinciale;  Piano di Settore della Rete Ecologica Provincia di Bergamo;  Rete Ecologica Regione Lombardia;  Parco Agricolo-Ecologico di carattere Intercomunale, Dossier di studio e analisi territoriale, paesistica e ambientale (2006);  Studio di approfondimento sul PLIS Parco Agricolo Ecologico Madonna dei Campi Associazione WWF BERGAMO BRESCIA - ONLUS (2017).  Richiesta riconoscimento ampliamento PLIS denominato “Parco Agricolo Ecologico Madonna dei Campi” ai sensi dell’art. 10 dell’Allegato 1 alla DGR 12 dicembre 2007 n. 8/6148 (P.G. U0096798 del 29/03/2018);  Decreto Presidente della Provincia n. 120 del 18/05/2018 relativo al riconoscimento dell’ampliamento del PLIS.


Proposta di aggregazione al Parco Regionale dei Colli di Bergamo

1 - PROPOSTA DI AGGREGAZIONE DEL PLIS AL PARCO REGIONALE DEI COLLI DI BERGAMO La presente proposta di modifica del perimetro del Parco Regionale dei Colli comporta l’aggregazione allo stesso delle aree del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) “Parco Agricolo Ecologico Madonna dei Campi” ricadenti nel territorio comunale di Bergamo.

Inquadramento della proposta di aggregazione del PLIS al Parco Regionale dei Colli di Bergamo 1


Proposta di aggregazione al Parco Regionale dei Colli di Bergamo

L’inserimento delle aree del PLIS all’interno del Parco Regionale dei Colli di Bergamo ha l’obiettivo di incrementare e rafforzare il livello di protezione di tale ambito naturale; infatti la sua collocazione in prossimità di tessuti urbani densi e articolati cerca di favorire la fruizione sociale dell’ambiente naturale, riqualificare il territorio senza penalizzare con questo le esigenze di sviluppo, puntando anzi al miglioramento della qualità della vita degli abitanti, contribuendo a ripristinare un rapporto tra uomo e ambiente naturale implementando il tema della sostenibilità ambientale in ambito urbano. Per raggiungere questo duplice scopo, le aree protette sono oggi intese come ”luoghi aperti” dove favorire la conoscenza del mondo naturale in modo tale da riacquisire una giusta misura fra l’approccio utilitaristico e quello di salvaguardia.

Obiettivi e finalità dell’ aggregazione del PLIS al Parco Regionale dei Colli di Bergamo

Le aree da ricondurre alla disciplina dell’Ente Parco necessitano di analisi complesse che tengano conto di numerose variabili e fattori che caratterizzano lo sviluppo complessivo del territorio; in via schematica è possibile riconoscere le opportunità derivanti dall’annessione al Parco Regionale dei Colli di Bergamo delle aree oggi oggetto di tutela del PLIS. In particolare gli obiettivi e le opportunità di tale proposta sono riconducibili a:  necessità di ridurre le pressioni edificatorie in un’area oramai circondata da tessuti urbani densi e ricchi di funzioni;  necessità di tutelare e, dove possibile, incrementare i livelli di biodiversità delle aree in oggetto, sia dal punto di vista floristico che faunistico, anche attraverso la ricreazione di biotopi naturali anticamente presenti (aree umide);  necessità di preservare e valorizzare le attività agricole tradizionali radicate sul territorio;  necessità di riconfigurare e ottimizzare l’utilizzo degli spazi aperti anche in seguito alla nascita e al potenziamento delle infrastrutture viabilistiche insistenti sul territorio (autostrada A4, ferrovia BG-Treviglio, assi di penetrazione urbana);  necessità di rendere fruibili aree ad elevato potenziale paesaggistico, ecologico e ambientale, vista l’esiguità di zone simili nell’area urbana a Sud di Bergamo; 2


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necessità, da parte della popolazione residente nelle aree circostanti e interessate dal Parco, di poter disporre di aree all’aperto anche per finalità ludico-ricreative; necessità di creare un sistema verde di ampio respiro in grado di collegarsi e interfacciarsi sia ai parchi urbani di Bergamo che agli altri parchi intercomunali esistenti nella pianura bergamasca; necessità di definire, ricucire e connotare i margini dell’edificato esistente, specialmente dove essi si pongono in stretta relazione con le aree libere oggetto di tutela del futuro Parco. definire un nuovo limite territoriale ai processi di urbanizzazione e di consumo di suolo; garantire un maggiore livello di tutela delle aree cittadine rimaste libere dai processi urbanizzativi;

Nel presente documento viene inquadrato il contesto territoriale dell’ambito di proposta, evidenziando nel dettaglio gli elementi di pregio ambientale, paesistico e naturalistico che supportano la proposta di inserimento dell’ambito all’interno del Parco Regionale dei Colli.

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2 - IL PARCO AGRICOLO ECOLOGICO MADONNA DEI CAMPI

Estratto ortofoto aerea (anno 2016)

Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS), denominato "Parco Agricolo Ecologico Madonna Dei Campi" ha una superficie di 258 ettari ricadenti all’interno del confine comunale di Bergamo e sono oggetto della presente proposta di aggregazione. Il PLIS è stato istituito nel 2011 con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le aree agricole e le aree interstiziali libere da edificazione qui presenti, attraverso l’istituzione di un parco a salvaguardia della connessione ecologica e per la promozione della mobilità “dolce”.

Estratto “PR7 - Assetto urbanistico generale”

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Originariamente l’estensione del PLIS all’interno del territorio di Bergamo era pari a 208,4 ettari. Successivamente, a seguito dell’approvazione della Variante urbanistica al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi n. 10 (approvata con Delibera di Consiglio n. 152 del 11/12/2017 e divenuta vigente con pubblicazione sul BURL n. 8 del 21/02/2018) è stata ampliata la perimetrazione del PLIS sul territorio comunale secondo le seguenti indicazioni: - verifica della coerenza tra le aree tutelate dal PLIS e lo stato di fatto; - verifica della coerenza tra le previsioni degli strumenti di pianificazione sovraordinati e lo strumento di pianificazione generale comunale; - monitoraggio delle previsioni del Piano delle Regole su aree libere non ancora avviate. In particolare la rettifica e l’ampliamento del PLIS hanno comportato l’aumento dell’estensione delle aree del Parco Locale di Interesse Sovracomunale da circa 208,4 ettari a circa 257,9 ettari. Tale modifica è stata riconosciuta dalla Provincia di Bergamo con il Decreto del Presidente n. 120 in data 18/05/2018. La riperimetrazione del PLIS ha portato all’esclusione di aree caratterizzate da discontinuità ambientale non meritevoli di tutela, già interessate da trasformazioni urbanistiche o interessate da previsioni di nuova trasformazione verso un uso urbano, nonché all’inclusione di aree libere da edificazione già utilizzate per usi agricoli da valorizzare e sottoporre a tutela. In coerenza con le strategie perseguite con la prima istituzione del PLIS di Bergamo la proposta di aggregazione del PLIS al Parco dei Colli è finalizzata:  alla difesa, conservazione, tutela del patrimonio del verde esistente, della biodiversità vegetale e animale e del sistema idrografico;  alla riqualificazione e potenziamento del sistema dei grandi parchi urbani;  alla valorizzazione e potenziamento delle connessioni di verde della rete ecologica alla scala locale;  alla riqualificazione e valorizzazione delle aree e delle attività agricole esistenti sia riguardo agli aspetti produttivi sia riguardo a quelli ambientali, paesaggistici e socio - culturali; Tali strategie, attuate in prima istanza con il riconoscimento del PLIS, richiedono oggi un maggiore livello di tutela in modo tale da rafforzare ulteriormente il ruolo che tali aree ricoprono in ambito urbano. Con la legge 28/2016 “Riorganizzazione del sistema lombardo di gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre forme di tutela presenti sul territorio” si è concretizzata la possibilità di migliorare l’aspetto gestionale dei parchi nella loro differente articolazione amministrativa in modo tale da incrementare il livello di tutela e garantire strumenti attuativi comuni ed adeguati allo sviluppo delle politiche ambientali.

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2.1 - IL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Il PLIS ha complessivamente un’estensione territoriale di circa 258 ettari e comprende aree prevalentemente agricole del comune di Bergamo collocate geograficamente fra i quartieri di Colognola (nord - ovest) e Grumello (nord - est) del capoluogo bergamasco e i tessuti urbanizzati dei comuni di Lallio (ovest), Stezzano (sud - est) e Azzano San Paolo (est). I fenomeni urbanizzativi hanno fortemente influenzato il territorio del capoluogo e dei comuni confinanti. Le aree del PLIS hanno un elevato valore poiché rappresentano un ultimo presidio agricolo rimasto pressoché intatto nonostante la pressione antropica determinata dall’espansione di aree residenziali e commerciali e dalla realizzazione di una fitta rete infrastrutturale. Queste ultime incidono fortemente sul territorio del PLIS comportando problemi di frammentazione delle aree e criticità sulle componenti ambientali, ecologiche e dell’assetto paesaggistico. Le aree comprese nel PLIS sono per lo più adibite ad agricoltura meccanizzata (prevalentemente per la coltura di mais e di seminativi da foraggio) con scarsa presenza di vegetazione arborea e arbustiva principalmente localizzata nelle formazioni ripariali lungo i corsi d’acqua e lungo la rete delle connessioni campestri e stradali formando filari e siepi ai bordi dei percorsi.

Fotografia della Roggia Morlana e un campo coltivato, sullo sfondo Città Alta e le Orobie

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A scala locale e territoriale, nella logica delle connessioni ambientali ed ecologiche con altre aree naturali protette, attualmente istituite e riconosciute, il PLIS si pone in prossimità alle seguenti aree protette: - Parco Regionale dei Colli di Bergamo e SIC Boschi dell'Astino e dell'Allegrezza (nord); - Parco Regionale del Fiume Serio e il PLIS Parco del Serio Nord (est); - PLIS del Rio Morla e delle Rogge (sud), comprendente ulteriori aree agricole del comune di Stezzano; - Parco Regionale dell’Adda Nord, PLIS del Basso Corso del Fiume Brembo e il PLIS della Gera d’Adda (ovest). Grande rilevanza ambientale è rappresentata dalla componente idrogeologica costituita da un fitto sistema di rogge e dalla presenza dei principali fiumi Serio, Brembo e Adda, lungo i quali si sviluppano gli omonimi parchi.

Sistema delle Aree Naturali Protette

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2.2 - CARATTERI STORICI L'ambito territoriale compreso nel perimetro del PLIS è circondato dai nuclei storici di Colognola al Piano e di Grumello al Piano, borghi rurali fortificati di origine medievale, e dai centri maggiori di Azzano San Paolo e di Stezzano i quali si trovano rispettivamente sulle direttrici storiche Bergamo-Zanica-Urgnano e Bergamo-Levate-Verdello. Nel periodo medievale, l'incertezza politica e le lotte di fazione causarono l'abbandono di villaggi e la formazione di luoghi fortificati. Attorno alle fortificazioni si svilupparono gli abitati storici di Stezzano, Azzano San Paolo, Colognola al Piano e i sedimi fortificati posizionati in siti strategici come avvenne per Grumello al Piano. Dentro le mura, protette da fossato, si salvaguardavano case e strutture rurali, con animali e prodotti e invece fuori dalle mura i lavoratori masserizi e stagionali coltivavano le campagne circostanti. La relazione tra centri urbani fortificati e insediamenti sul territorio permane e si sviluppa nel corso dei secoli soprattutto adattandosi alle nuove colture (ad esempio il mais) che modificarono il paesaggio agrario e le strutture rurali, le quali, tra il XVII e il XVIII secolo, cominciarono a dotarsi di ampi portici. Le fortune economiche dei proprietari terrieri, incrementatesi soprattutto grazie alla diffusione della bachicoltura e dell'attività serica, incideranno sulla nuova immagine dei centri abitati. Emblematica è la costruzione delle ville neoclassiche a Stezzano, che, ubicate oltre il limite del fossato aprono il borgo verso la campagna circostante. Ad esso si accompagna un cospicuo investimento nella terra che produce profonde trasformazioni in molti complessi rurali quali le cascine Fornace e Colombaja e il bell'esempio della vicina cascina Morlani.

Il Territorio della Provincia di Bergamo nel Regno Lombardo-Veneto (1816)

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L'avvento della tecnologia nel settore agricolo, l'apertura all'allevamento di bestiame da latte, le modifiche nei rapporti proprietà-contadino e il progressivo ridimensionamento dell'agricoltura a favore della nascente industria, incideranno sull'evoluzione della rete agricolo-territoriale. La continua evoluzione del settore agricolo e delle esigenze abitative ha portato da un lato all’ampliamento degli insediamenti rurali, attraverso la realizzazione di nuovi corpi per il bestiame e per la fienagione (cascina Cassinetto, Cascina Morlana), dall’altro all’incremento della richiesta di abitazioni per strati occupazionali differenti dal mondo rurale nel corso del XX secolo, ed in particolare dal secondo dopoguerra. Questi fenomeni portano all’espulsione delle attività agricole dai centri urbani, con la conseguente conversione delle tipologie a corte esistenti in complessi residenziali. Tale conversione interessa in parte anche i nuclei rurali disposti sul territorio (Cascine Costantina, Colombaia e Fornace) snaturando i caratteri architettonici e creando nuovi modelli abitativi. La scomparsa del complesso della Grumellina è un esempio di tale conversione, a discapito delle logiche di tutela e salvaguardia. Nelle aree del PLIS si trovano diverse tipologie di edificazioni rurali: dalla cascina con colombera, alla casa con fornace per mattoni; dalla semplice casa masserizia organizzata attorno alla corte, alla casa di campagna padronale con i corpi rurali adiacenti.

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2.3 - IL SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE I fenomeni di urbanizzazione più recenti hanno fortemente influenzato il territorio del capoluogo e dei comuni confinanti specialmente in questo ambito periurbano in cui le aree del PLIS sono un’eccezione, un ultimo presidio agricolo sottoposto a pressioni antropiche. Il sistema infrastrutturale, in particolar modo, incide negativamente sui valori ambientali ed ecologici delle aree del PLIS comportando delle criticità dal punto di vista delle connessioni a causa della frammentazione generate nelle aree agricole e naturali. Tali aree sono infatti attraversate in vari punti da importanti assi infrastrutturali, primi fra tutti l'autostrada A4 e la linea ferroviaria Bergamo-Treviglio. L’area compresa tra il PLIS ed il Parco Regionale dei Colli di Bergamo è a sua volta interessata dalla presenza di importanti arterie infrastrutturali, come la linea ferroviaria Bergamo-Lecco, la Circonvallazione Pompiniano, la via Briantea e la Strada Provinciale n. 525 del Brembo. Per questo motivo la tutela di tali aree libere rappresenta obiettivo fondamentale per la salvaguardia ambientale e per il contenimento del processo urbanizzativo.

Sintesi della rete infrastrutturale

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Un’ulteriore criticità per le aree naturali e agricole di questo ambito periurbano è dettato dalla forte pressione antropica delle aree di prossima trasformazione. Le stesse aree oggetto di proposta di ampliamento del perimetro del PLIS (ovvero le aree collocate tra la linea ferroviaria Bergamo-Treviglio, il quartiere di Grumello e la circonvallazione Pompiniano) erano interessate di interventi di nuova urbanizzazione e edificazione eliminati dalla Variante urbanistica VARPGT10 del Comune di Bergamo. In primis, la previsione di delocalizzazione dello stadio comunale è stata superata dalla politica di alienazione dello stadio che, per permetterne la riqualificazione, ha confermato l’attuale collocazione nel centro cittadino. Altra previsione edificatoria recessa in queste aree è l’intervento di realizzazione della nuova sede dell’Accademia della Guardia di Finanza, previsione rivista in un’ottica di rigenerazione urbana con la delocalizzazione della stessa nella vecchia sede dell’Ospedale Riuniti.

Previsioni di trasformazione sulle aree limitrofe al PLIS

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A nord della circonvallazione Pompiniano, separate dal tracciato ferroviario, si collocano altre due importanti aree libere da edificazione attualmente interessate da due previsioni di trasformazione: - la prima collocata a est della ferrovia, è interessata dall’intervento di pianificazione attuativa del Piano Integrato di Intervento “Parco Ovest” il quale prevede la realizzazione di un ampio parco urbano lungo il tracciato ferroviario e l’edificazione della parte est del comparto, in adiacenza del tessuto urbano consolidato; - la seconda collocata a ovest della ferrovia, è interessata dall’Ambito di Trasformazione del vigente PGT denominato “At_a20 - Parco Ovest 2”; tale Ambito di Trasformazione prevede l’ampliamento del Parco Ovest nella parte meridionale in connessione con le aree del PLIS, mentre nella parte settentrionale è prevista un’area di concentrazione volumetrica in adiacenza al tessuto urbano consolidato del quartiere del Villaggio degli Sposi. A nord-ovest di queste aree si colloca la Stanza Verde della Trucca, altro Ambito di Trasformazione previsto nel vigente PGT. Tale Ambito denominato “At_s30 - Stanza Verde - Il parco della Trucca” è uno degli ambiti verdi strategici del disegno del Piano e in particolare della Cintura Verde, il quale prevede il mantenimento dei caratteri agroambientali in connessione con il sistema ecologico esistente attraverso il sistema perequativo di decollo dei diritti edificatori. In adiacenza alla Stanza Verde della Trucca, vi sono altri due Ambiti di Trasformazione su aree verdi: “At_a31 - Edificato di frangia di via M. L. King” e “At_a32 - Edificato di frangia di via Calvetti e Finazzi”. Il disegno di Piano prescrive per entrambi la ricomposizione del margine urbano ridefinendo il rapporto tra gli spazi aperti ed edificati, con grande attenzione al rapporto di continuità con gli spazi agroambientali della Stanza Verde. Tutte le previsioni dello strumento urbanistico trovano coerenza all’interno di un disegno di Piano finalizzato alla costruzione della Cintura Verde, che vede il PLIS come cardine centrale del sistema naturale del territorio meridionale del comune di Bergamo.

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2.4 - IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE La mobilità sostenibile è un tema fondamentale per incentivare la fruibilità dei cittadini nelle aree agricole del PLIS intesa come la possibilità di percorrere percorsi ciclabili o ciclopedonali che collegano il centro città e i quartieri limitrofi alle aree agricole del PLIS stesso. Il Comune di Bergamo con Delibera di Giunta Comunale n. 267 del 11/06/2015 ha approvato il Piano comunale strategico per la mobilità ciclistica denominato “Bici-Plan” che mira a costituire "itinerari cicIabiIi" che favoriscano la circolazione ciclabile, ampliando la rete per orientare il cittadino sempre più verso questa modalità di spostamento nella città. Le aree agricole del PLIS sono attraversate dai seguenti percorsi ciclabili a tratti già esistenti: - il corridoio principale A8 che collega il Centro città al quartiere di Grumello al Piano; - l’itinerario dell'anello periurbano B8 che collega il centro urbano del comune di Azzano San Paolo e il quartiere Villaggio degli Sposi di Bergamo. Tale itinerario si pone in continuità con la tratta B2, che prosegue dal quartiere Villaggio degli Sposi verso il nuovo ospedale. La tratta ciclabile B8 costituisce anche la dorsale di connessione di tre direttrici in direzione sud: - la prima verso il Kilometro Rosso a partire dal Cimitero di Azzano su ciclovia esistente da completare in zona industriale “Emilio Mazzoleni”; - la seconda verso Stezzano lungo la esistente ciclovia campestre di via Sognana; - la terza verso Grumello al Piano - Madonna dei Campi con ciclovia campestre da realizzare.

Bici Plan - quadro generale PLIS 13


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2.5 - ASPETTI AMBIENTALI 2.5.1 - LA RETE ECOLOGICA REGIONALE La Rete Ecologica Regionale (RER) è considerata come un’infrastruttura prioritaria all’interno del Piano Territoriale Regionale e costituisce uno strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. Si tratta di una rete polivalente che unisce funzioni ecologiche e di tutela della biodiversità con l’obiettivo di salvaguardare uno sviluppo sostenibile del territorio attraverso politiche di settore che propongono anche obiettivi di riqualificazione e ricostruzione ambientale. In questo senso, la RER mette a sistema gli elementi che concorrono alla funzionalità dell’ecosistema di area vasta fornendo alle Provincie ed ai Comuni lombardi i riferimenti necessari per l’attuazione delle reti ecologiche in Lombardia. Il PLIS in particolare si colloca nel sistema della RER in continuità con altre aree naturali e sistemi ambientali sviluppati lungo i corsi d’acqua principali.

Rete Ecologica Regionale (Piano Territoriale Regionale) 14


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Il PLIS afferisce al quadrante n. 91 della RER; si tratta di un’area di pianura situata a sud del capoluogo bergamasco che si estende verso sud fino ad incontrare la fascia settentrionale dell’area dei fontanili, e confina con il fiume Serio (a est), con il fiume Brembo (ad ovest) fino alla sua immissione nel fiume Adda, i quali costituiscono i corridoi fluviali e naturalistici principali della Rete Ecologica Regionale. Tali fiumi non sono caratterizzati da un ottimale stato di conservazione, ma mantengono ambienti naturali pregevoli e diversificati. La restante parte dell’area è caratterizzata da aree agricole, da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che generano grosse criticità di continuità ecologica. Le aree naturali e agricole presenti in quest’area, tra cui anche il PLIS, sono un importante ambito di connessione tra l’area dei fontanili bergamaschi (a sud) ed il Parco Regionale dei Colli di Bergamo (a nord). Nel dettaglio si elencano di seguito gli elementi della RER che caratterizzano il quadrante in cui colloca il PLIS in oggetto. ELEMENTI DI TUTELA - Siti di Importanza Comunitaria (SIC): SIC dei Boschi dell'Astino e dell'Allegrezza; - Parchi Regionali: Parco Regionale dei Colli di Bergamo; - Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS): Parco del Basso corso del Fiume Brembo; Parco del Rio Moria e delle Rogge; Parco del Serio Nord; Parco Agricolo Ecologico Madonna dei Campi. ELEMENTI DELLA RETE ECOLOGICA Elementi primari: - corridoi primari: fiume Brembo (classificato come "fluviale antropizzato" nel tratto in oggetto); fiume Serio (classificato come "fluviale antropizzato" nel tratto a monte di Grassobbio e compreso nell'area di studio); - elementi di primo livello compresi nelle Aree prioritarie per la biodiversità (vedi D.G.R. del 30 dicembre 2009 n. 8/10962): fiume Brembo (n. 8); fiume Serio (n. 11); Fascia centrale dei Fontanili (n. 27). Elementi di secondo livello: - aree importanti per la biodiversità esterne alle Aree prioritarie: UC45 Colli di Bergamo; MI15 Bassa pianura bergamasca; CP39 Fiume Serio da Villa di Serio a Bariano. Elementi della rete verde (estratto dei soli elementi che rientrano nel settore territoriale di Bergamo e Stezzano): - elementi di primo livello compresi nelle aree prioritarie per la biodiversità: fiume Serio (area n. 11), fiume Brembo (area n. 8), PLIS del Rio Moria e delle Rogge, PLIS del Serio Nord, PLIS Parco Agricolo Ecologico Madonna dei Campi; - corridoi: percorso di fruizione tra Cologno al Serio, Comun Nuovo e Stezzano; percorso di fruizione tra Verdello, Levate e Stezzano; Torrente Morla; - varchi da mantenere e deframmentare: nel settore meridionale tra i Comuni di Boltiere e Osio Sotto, intersezione con strada provinciale; tra Spirano e Verdello a ridosso di strada provinciale; nel settore orientale nel comune di Zanica a confine con Urgnano, lungo strada provinciale; 15


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ulteriori varchi proposti da mantenere: tra il quartiere di Campagnola del Comune di Bergamo e il Comune di Orio al Serio, lungo il torrente Morla nell'attraversamento dell'Asse lnterurbano; tra Stezzano, Lallio e Dalmine, lungo il torrente Morletta nell'attraversamento dell'Autostrada A4.

2.5.2 - LA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE La Rete Ecologica Provinciale (REP) specifica ad una scala di maggior dettaglio lo schema della Rete Ecologica Regionale, integrandola con ulteriori aree con valenza paesistico-ambientale e riportandola nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). La REP assume come obiettivo la realizzazione di un sistema integrato di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali con la finalità di arricchire l’attenzione alla rigenerazione ambientale e paesistica nei processi di sviluppo locale specialmente nelle aree di maggior criticità (alta pianura, sbocchi vallivi, area urbana di Bergamo), al fine di dotare il territorio bergamasco di un valido quadro infrastrutturale ambientale che sappia conciliare sviluppo economico, equilibrio ecologico e valorizzazione dei caratteri storicopaesistici provinciali. Inoltre rappresenta uno strumento di definizione di indirizzi e politiche territoriali entro le quali coerenziare le politiche urbanistiche e territoriali locali. Il PTCP opera una lettura del territorio provinciale secondo ambiti sovracomunali, ovvero ambiti in cui vengono raggruppati Comuni affini dal punto di vista dei caratteri del territorio, della cultura e della omogeneità delle problematiche socio-economiche, il PLIS si colloca a cavallo tra gli ambiti territoriali n. 6 "Bergamo e la corona nord-occidentale" e n. 9 "l’alta pianura tra Roggia Pomperduto e Serio” di cui di seguito si riportano gli elementi principali. La REP riprende gli elementi individuati nella RER per tali ambiti: - in primis i corridoi principali fluviali lungo le due importanti aste fluviali, la parte centrale del fiume Serio (ad est) e la parte meridionale del fiume Brembo, fino alla sua immissione nel fiume Adda (ad ovest), i quali costituiscono due importanti corridoi di continuità eco-biologica della bergamasca e rappresentano aree sorgenti di biodiversità. La direttrice nord-sud definita da tali corsi d’acqua è fonte di migrazione delle specie faunistiche, specialmente lungo il fiume Brembo; - tra il Brembo e il Serio, l'alta pianura bergamasca è segnata da un fitto reticolo idrografico minore, sia naturale che artificiale, caratterizzante la suddivisione dei terreni agricoli specialmente per le vegetazioni che si collocano sulle sponde. In modo particolare si contraddistinguono le siepi ripariali lungo l'asta del Morletta e della roggia Morlana tra Stezzano e Levate e del Moria nel territorio di Azzano San Paolo e Zanica. La fauna presente in questi ambienti seminaturali è costituita soprattutto da specie generaliste con manifeste capacità di convivenza con l'intensa attività antropica. Le direttrici nord-sud generate dal Brembo e dal Serio sono tutelate dai relativi Parchi Regionali e sono connesse trasversalmente dalla fitta rete idrogeologica e aree agricole. Ulteriori connessioni trasversali derivano dalle strategie di mitigazione ambientale lungo i maggiori assi viari, fortemente impattanti su questi ambiti territoriali, e di creazione di varchi di connessione tra singole componenti della maglia ecologica. 16


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Il PLIS rappresenta un esempio di ambito agricolo dove i terreni sono suddivisi secondo una tessitura piuttosto regolare dettata dalla presenza dei corsi d’acqua e sottolineate dalla presenza di vegetazione arborea e arbustiva. La REP individua un varco di connessione tra la direttrice del fiume Brembo, le aree agricole di Lallio e il PLIS in oggetto. Dalla tavola E2.2 del PTCP "Tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale e paesistica del territorio" emerge che parte delle aree limitrofe al PLIS sono classificate come "Aree con fenomeni urbanizzativi in atto o previsti o prevalentemente inedificate, di immediato rapporto con i contesti urbani" (art. 62) per le quali valgono le seguenti direttive: - le espansioni e trasformazioni urbane, ove previste, dovranno prioritariamente essere orientate alla riqualificazione e alla ricomposizione delle zone di frangia degli insediamenti. La progettazione degli interventi dovrà essere rivolta ad un adeguato inserimento paesistico ed ambientale, da ottenersi anche mediante previsione di impianti arborei ed arbustivi adiacenti il territorio agricolo; - le previsioni degli strumenti urbanistici per queste aree dovranno considerare l'opportunità della formazione di reti ecologiche e di collegamento con le aree a verde o reti ecologiche esistenti sul territorio a valenza paesistico-ambientale. Altre aree oggetto di intervento sono "Aree agricole con finalità di protezione e conservazione (art. 65) per le quali sono configurate le seguenti funzioni: - ambiti di conservazione di spazi liberi interurbani e di connessione; - zone a struttura vegetazionale di mitigazione deII’impatto ambientale e di inserimento paesaggistico delle infrastrutture.

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Rete Ecologica Provinciale (Allegato E5/5.5 al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Bergamo)

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2.5.3 - LA RETE ECOLOGICA COMUNALE Il Documento di Piano del PGT del Comune di Bergamo da grande priorità alla componente paesaggistico-ambientale nella strategia del Piano individuando il progetto della Cintura Verde, la quale si configura come Rete Ecologica Comunale. Esso costituisce un progetto ambientale che integra, collega e migliora le speciali condizioni dei “vuoti urbani” per ottenere risultati altamente qualitativi e facilmente misurabili a favore dell’innalzamento della qualità del vivere. Nel Documento di Piano l’approccio al paesaggio e all’ambiente non si limita a individuare misure vincolistiche e di mero divieto, ma restituisce indicazioni nell’intento di svolgere un ruolo attivo in riferimento alle necessarie azioni di conservazione, potenziamento, riqualificazione e gestione delle sue componenti riproducibili, molte delle quali strettamente dipendenti dalla presenza umana. Attraverso schemi e criteri insediativi, nella progettazione del Documento di Piano viene posta una speciale attenzione sugli aspetti naturalistici e gli aspetti legati alla fruibilità. Tale progettazione costituisce la base per successivi approfondimenti da condursi su scale di maggior dettaglio e riferiti a tutti gli ambiti paesaggistici di interesse locale. In particolare, vengono individuati Ambiti Strategici, sino a giungere all’esplicitazione dei cosiddetti schemi e criteri insediativi degli Ambiti di Trasformazione, proposte puntuali di trasformazione del territorio. L’Ambito Strategico n. 10 “La Cintura Verde” disegna una strategia a scala territoriale, pur configurandosi entro i confini cittadini: la cintura avvolge da est a ovest la mezzaluna meridionale del tessuto urbano andandosi a saldare ad est con il colle Canto e la Maresana e ad ovest con il promontorio della Benaglia e i Colli di Città Alta. La proposta costituisce un progetto da mettere in condivisione con i comuni dell’hinterland. Ciò a dimostrazione dell’esistenza di alternative praticabili alla saturazione insediativa dei bordi amministrativi anche in presenza di elevate rendite di posizione. Lo schema progettuale persegue l’obiettivo di un disegno lineare di “contenimento” della città: nuovo limite insediativo, come lo furono le mura nelle tante epoche che hanno segnato, anche in senso letterale, la storia di Bergamo. Nel suo percorso da est ad ovest la Cintura Verde intercetta il PLIS, che presenta una ricca rete di sentieri, murate vegetali, fasce ripariali ed elementi lineari boscati o arbustivi, i quali possono essere letti come importanti e fitte diramazioni vegetazionali della dorsale costituita dalla Cintura Verde.

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Estratto dell’elaborato “DP7 - Il progetto della Cintura Verde”

Nelle aree limitrofe al PLIS sono diversi gli Ambiti di Trasformazione (descritti precedentemente nel capitolo 2.3 - IL SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE) intercettati dalla Cintura Verde. Tali ambiti rafforzano la dorsale verde a ovest del tessuto urbanizzato del capoluogo bergamasco connettendo il Parco Regionale dei Colli di Bergamo e il PLIS in oggetto, ristabilendo connessioni ambientali a scala sovralocale.

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2.6 - ASPETTI PAESISTICI Lo Studio Paesistico di dettaglio, allegato al vigente PGT, è previsto dall’art. 50 del PTCP e definisce gli aspetti ambientali e paesaggistici che caratterizzano il territorio comunale. Esso individua le classi di sensibilità paesistica, attraverso specifici indicatori, tra cui l'indice di Biopotenzialità Territoriale (BTC), e individua gli elementi di valore paesisticoambientale. L'indice di Biopotenzialità Territoriale è uno dei macroindicatori utilizzabili per valutare la capacità portante dei sistemi paesistici, la loro sostenibilità ambientale e la loro capacità di automantenimento; tale indicatore permette di definire in maniera mirata e dettagliata le capacità di ecoconnessione e di biopotenzialità locale determinate dall’assetto territoriale che allo stato attuale caratterizza il comune di Bergamo; attraverso lo studio delle reti ecologiche, infatti, è possibile individuare e definire la sostenibilità necessaria nell’uso delle risorse al fine di indirizzare gli strumenti di pianificazione al mantenimento o al miglioramento di tale indice.

Estratto dell’elaborato “SP4 - Biopotenzialità territoriale”

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Legenda e punteggi dell’indice di biopotenzialità territoriale - “SP4 - Biopotenzialità territoriale”

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I valori dell’indice di biopotenzialità dell’area del PLIS (come individuati nell’estratto sopra riportato) risultano medi rispetto al territorio comunale e l’aggregazione dell’area al Parco dei Colli consentirebbe l’aumento di tale indice, in un’ ottica di potenziamento delle misure di tutela e di mitigazione. Come già indicato nei precedenti paragrafi, l’area è caratterizzata da suoli seminativi, finalizzati allo svolgimento di attività agricole; tali suoli risultano intervallati dalla presenza di filari alberati a confine dei campi e lungo gli argini dei diversi corsi d’acqua (naturali e artificiali) che attraversano l’area.

Estratto dell’elaborato “SP1 - Usi del suolo”

Nell’elaborato “SP6 - Indicazioni per la tutela e la valorizzazione del paesaggio” le aree corrispondenti al PLIS sono classificate come “aree libere di relazione con il tessuto urbano da salvaguardare e/o riqualificare”, proprio in funzione degli elementi areali, lineari e puntuali di valore storico, artistico, culturale e ambientale (segni di caratterizzazione morfologica del territorio, filari, siepi arborate, macchie arborate), appartenenti al paesaggio come sistema di segni storicizzati del territorio, che nell’insieme rappresentano le risorse peculiari del serbatoio ambientale da salvaguardare in un’ottica di utilizzo e di fruizione pubblica del territorio anche a fini ricreativi, turistici e didattico-culturali. 23


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Tali aree dovranno essere salvaguardate per garantire visuali aperte (funzione di pausa connotativa) e scandire la profondità di campo visivo, conservando la percezione delle valenze paesistiche ancora presenti. Si rileva, inoltre, l’individuazione del corridoio di connessione strategica in direzione nord sud, in una logica di connettività ecologica tra porzioni di suolo inedificate, poste ai margini ed all’interno delle aree urbanizzate, localizzate tra zona collinare, edificato e pianura, per mettere in continuità significativa ambiti della città diversi per caratteri naturali e per condizioni ecologiche.

Estratto dell’elaborato “SP6 - Indicazioni per la tutela e la valorizzazione del paesaggio”

Lo studio paesistico di dettaglio riporta, nell’elaborato “SP5 - Sensibilità Paesistica dei luoghi”, la classe di sensibilità paesistica, come risultante degli aspetti di sensibilità morfologica, vedutistica e simbolica. Nella valutazione della sensibilità morfologica dei luoghi si considerano le relazioni di un luogo con elementi significativi di un sistema che caratterizza un contesto più ampio di quello di rapporto immediato, riguardando la partecipazione di un luogo a sistemi paesistici di interesse geomorfologico, naturalistico, storico-insediativo e di testimonianze della cultura formale e materiale.

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Per sensibilità vedutistica si intende la valutazione della percepibilità di un luogo in funzione della sua esposizione, della sua quota, della contiguità o meno con percorsi panoramici di valore, della sua intensa fruizione oppure della sua notorietà. Infine nella valutazione della sensibilità simbolica viene considerato il valore simbolico che le comunità locali e sovralocali attribuiscono ad un determinato luogo, in quanto teatro di avvenimenti storici o semplicemente in quanto rilevante nella definizione e nella consapevolezza dell’identità locale. La valutazione complessiva di tali aspetti ha definito per i luoghi in oggetto una classe di sensibilità alta, rimarcando l’importanza di tale ambito all’interno del territorio comunale e la conseguente necessità di tutela.

CLASSI DI SENSIBILITÀ PAESISTICA

Estratto dell’elaborato “SP5 - Sensibilità paesistica dei luoghi”

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2.7 - INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO Il PLIS si colloca nel pianalto della pianura bergamasca, area contraddistinta da una morfologia sub-pianeggiante il cui andamento della superficie topografica assume una pendenza regolare dell’ordine del tre per mille in direzione sud. Gli elementi morfologici di maggior rilievo sono le forme dovute alle acque superficiali che sono arealmente estese in dipendenza del fatto che i processi fluviali sono di gran lunga i processi naturali più significativi nell'area in esame. Sicuramente l’agente morfogenetico naturale tuttora parzialmente attivo che ha influenzato in maggior misura la morfologia dell'area in esame è da ritenersi il torrente Morla. L’alveo attivo del torrente Morla, attualmente denominato Roggia La Morla, scorre grossomodo in direzione nord-sud, delimitando il territorio comunale di Bergamo nel settore sud-occidentale, mentre nel territorio comunale di Stezzano presenta un andamento a meandri tipico di un corso d’acqua di pianura alluvionale. Attualmente il corso d’acqua trae origine dalle acque di scolo dei versanti collinari ad ovest di Bergamo, riunendo in sé una serie di impluvi che drenano un bacino di dimensioni piuttosto contenute e raccogliendo lungo il suo percorso le acque di diverse rogge. Inoltre aree a morfogenesi attiva sono da considerare l’alveo naturale del torrente Morla, nel suo tratto attivo, e gli alvei delle principali Rogge, dotati di sponde che talvolta raggiungono altezze dell’ordine di 2 m e dove, in diversi tratti, si evidenziano chiari segni di erosione spondale. Oltre all’antico alveo del torrente Morla, zone di notevole interesse dal punto di vista morfologico e ambientale, anche se parzialmente di natura antropica, sono quella nota come “i cinque fossi” a nord del Santuario della Madonna dei Campi, e tutta la zona a sudovest nel territorio del Comune di Stezzano dove il tracciato attivo del Morla e quello della roggia Morlana si sfiorano al culmine nella zona di intersezione di diversi corsi d’acqua in località compresa tra la Cascina Berlocca e la Cascina Colombera in Comune di Stezzano. Dal punto di vista geologico, la zona è interamente costituita da depositi di origine continentale ascrivibili al quaternario, di origine fluvioglaciale, la cui deposizione è riferita ai corsi d'acqua che, in epoca glaciale e post-glaciale, percorrevano le antiche piane alluvionali allo sbocco dei solchi vallivi prealpini. Di essa rimane testimonianza nelle ampie superfici pianeggianti, disposte su diverse quote e di diversa età, che iniziano ai piedi dei rilievi collinari di Bergamo e digradano dolcemente verso sud. Le litologie presenti nell’area in argomento sono in particolare riferibili prevalentemente a depositi fluvioglaciali di età pleistocenica attribuiti all'azione di deposito del fiume Serio e del fiume Brembo.

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Carta geologica

Nel settore di territorio in esame il flusso del corpo idrico presente nel sottosuolo risulta orientato all’incirca da nord verso sud, con lievi cambiamenti di direzione di deflusso probabilmente influenzati dall’emungimento idrico sotterraneo. Il livello statico medio della falda freatica è compreso tra le quote di 190 m s.l.m. a nord fino a raggiungere la quota di 165 m s.l.m. In corrispondenza dell'abitato di Stezzano, mantenendosi comunque ad una profondità quasi costante di circa 40 m dal piano campagna. Localmente sono state individuate delle falde superficiali sospese a circa 15 m di profondità dal piano campagna. Per quanto riguarda la permeabilità dei terreni e vulnerabilità della falda ad esclusione del settore di pertinenza del torrente Morla, ovvero nel fondovalle e lungo il suo paleoalveo dove l’abbondante presenza di materiali a granulometria fine determina una medio-bassa vulnerabilità delle risorse idriche, la restante parte del territorio in esame è contraddistinta da unità che presentano una permeabilità da discreta a elevata che comporta di conseguenza una vulnerabilità alta. I corsi d’acqua presenti direttamente nell’area sono: - la Morletta è un corso d’acqua naturale, presenta infatti un aspetto decisamente naturaliforme caratterizzato da anse e meandri, salvo alcuni tratti che sono stati rettificati dall’uomo. Questo corso d’acqua nasce ai piedi dei colli di Bergamo, 27


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lambisce le aree del parco cui fa da confine, attraversa l’alta pianura bergamasca compresa tra Brembo e Serio e termina il suo tragitto immettendosi nel Fosso Bergamasco. Si suppone che la Morletta fosse un tempo un affluente delle Morla e che ne abbia “ereditato” buona parte dell’alveo quando nell’alto medioevo la Morla è stata deviata verso Campagnola; la Roggia Morlana, derivata dal fiume Serio a valle del ponte di Albino, ha un'origine che sembra risalire al XII secolo, riconosciuta nello Statuto della “Compagnia” che la gestisce, datato 1237. Nel suo corso attraversa i comuni di Nembro, Alzano, Nese, Ranica e Gorle, entra in Bergamo e si dirige a Colognola al Piano, Stezzano e Levate. Fornisce le acque per alimentare altre quattro rogge minori: la Vescovada, la Urgnana, la Curna e la Colleonesca. Quest'ultima nasce dall'accordo intercorso tra Bartolomeo Colleoni e la Compagnia della Roggia Morlana nel 1468, in base al quale egli si impegna a ristrutturare l'alveo della Morlana, in cambio di acqua sufficiente per alimentare la derivazione di un nuovo canale, al Casalino, che prenderà poi il suo nome. Il percorso della Colleonesca si svolge nei territori di Bergamo, Grumello al Piano e Lallio, dove si divide in due rami: quello di sinistra interessa i comuni di Stezzano, Levate e Verdello, quello di destra si spinge nei comuni di Sforzatica, Sabbio, Osio Sopra e Osio Sotto.

Sistema delle acque

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2.8 - CARATTERI NATURALISTICI Il paesaggio vegetale del territorio del PLIS, come quello dell’alta pianura bergamasca a sud di Bergamo, di cui fa parte, è costituito da un mosaico di ambienti: campi, siepi, giardini, parchi, margini stradali, incolti, rudereti e discariche, ed altro ancora, caratterizzati da distinte condizioni edafiche, climatiche ed antropiche, che hanno generato specifici consorzi vegetazionali. Le siepi ripariali che seguono il corso delle rogge che attraversano il territorio del PLIS, svolgono la funzione di sostenere le rive dei corsi d'acqua. Alberi ed arbusti proteggono le sponde, consolidano il fondo con il loro fitto apparato radicale ed evitano che il letto delle rogge venga eroso con conseguenti problemi di funzionalità delle reti idriche. Lo scorrimento dell’acqua determina effetti microtermici, che permettono l’accrescimento di specie tipiche degli ambienti freschi e umidi. L’andamento lineare delle siepi ripariali e la loro scarsa profondità, raramente superano tre, quattro metri di ampiezza, favorisce l’insediamento di specie tipiche di luoghi luminosi e asciutti che crescono rigogliosi lungo i bordi.

Esempio di vegetazione ripariale

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Il torrente Morletta costeggia, a ovest, il parco per un lungo tratto, per poi attraversalo decisamente, creando, assieme alla roggia Morlana, uno degli ambienti più naturali del parco. Le sponde sono colonizzate da una coltre arborea disomogenea: in alcuni tratti la cortina vegetale è ampia qualche metro, in altri risulta quasi completamente rimossa. La coltre arborea del Morletta prosegue oltre i confini del territorio del Parco connettendo i territori dell’hinterland della città di Bergamo a quelli della bassa pianura bergamasca. L’asta del Morletta e la vegetazione che l’accompagna fungono da corridoio ecologico di primo livello per la fauna provinciale e costituisce un importante asse longitudinale della rete ecologica della pianura bergamasca. Si riporta di seguito l’estratto del Documento di Polizia Idraulica del Comune di Bergamo che riporta la localizzazione dei corsi d‘acqua (naturali e artificiali) che interessano l’area del PLIS.

Estratto elaborato cartografico del Documento di Polizia Idraulica “DPI1 - Individuazione Reticolo Idrico”

Gli ambienti rurali tra Bergamo, Colognola del Piano, Azzano San Paolo, Stezzano, Dalmine e Lallio sono caratterizzati da un insieme eterogeneo di campi sarchiati, coltivati a mais, a soia o a colza, di poderi seminati a cereali, a erba medica e, sempre più rari, di terreni coltivati a prati polifiti. Nei pressi dell’abitato e lungo la linea ferroviaria sono coltivati piccoli appezzamenti ad orto. Altro connotato distintivo delle aree agricole del parco agricolo-ecologico, sono le siepi ripariali che corredano il reticolo idrografico minore e la Morletta, e le siepi su scarpate morfologiche che rimarcano l’antico alveo del Morletta. 30


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Questi ambiti raccolgono, al loro interno, una vegetazione semi-naturale che conserva le specie di maggior pregio naturalistico. Le siepi raccolgono al loro interno una vegetazione semi-naturale e costituiscono gli ambiti vegetali più prossimi alla naturalità e quindi meritevoli di azioni finalizzate alla conservazione, valorizzazione e ampliamento. Le siepi ripariali presentano una ricchezza faunistica e floristica paragonabile a quella di un bosco, ma la raccoglie in una superficie lineare di pochi metri quadrati. Esse, infatti, pur occupando una ridotta superficie, sono portatrici, rispetto ad altri ambiti (boschi, coltivi, verde urbano, ecc.) dei più alti valori di qualità per unità di superficie territoriale dimostrandosi un concentrato di biodiversità.

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Proposta di aggregazione al Parco Regionale dei Colli di Bergamo

3 - DATI DI RIEPILOGO 3.1 - STATO DI FATTO DATI GENERALI AMBITO

SUPERFICIE (ha) 4.682 1.265 4.030

Parco Regionale dei Colli Parco Regionale dei Colli interno al confine comunale Superficie territoriale comune di Bergamo

INCIDENZA PERCENTUALE DELLE AREE DEL PARCO REGIONALE DEI COLLI SUL TERRITORIO COMUNALE - ANTE AGGREGAZIONE

𝑅𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜% =

𝑆𝑢𝑝𝑒𝑟𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒 𝑃𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝐶𝑜𝑙𝑙𝑖 1.265(ℎ𝑎) = 𝟑𝟏, 𝟑𝟗 % 𝑆𝑢𝑝𝑒𝑟𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑎𝑙𝑒 4.030 (ℎ𝑎)

3.2 - PROPOSTA DI AGGREGAZIONE

AMBITO Parco Regionale dei Colli Parco Regionale dei Colli interno al confine comunale

SUPERFICIE (ha)

INCREMENTO (%) PARCO DEI COLLI NEL TERRITORIO COMUNALE

+ 257,9

+ 6,40 %

DATI GENERALI - CONFRONTO SUPERFICIE (ha) VIGENTE AGGREGAZIONE 4.682 4.940 1.265

1.523

INCREMENTO (ha) % + 5,51 % + 258 ha + 20,39 %

INCIDENZA PERCENTUALE DELLE AREE DEL PARCO REGIONALE DEI COLLI SUL TERRITORIO COMUNALE - POST AGGREGAZIONE

𝑅𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜% =

𝑆𝑢𝑝𝑒𝑟𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒 𝑃𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝐶𝑜𝑙𝑙𝑖 1.523(ℎ𝑎) = 𝟑𝟕, 𝟕𝟗 % 𝑆𝑢𝑝𝑒𝑟𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑎𝑙𝑒 4.030 (ℎ𝑎)

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