INTRODUZIONE Il presente progetto riguarda una porzione del Chiostro di San Francesco in Città Alta, nello specifico la sala espositiva collocata nel braccio orientale del chiostro principale. Attualmente tale spazio era adibito a palestra delle scuole. L’intero Chiostro ormai è sostanzialmente adibito a area museale, tale nuovo spazio si aggiunge all’offerta attraverso una nuova sala con contenuti multimediali. Il progetto si occupa della riqualificazione di questo spazio curando gli aspetti della sicurezza, efficienza energetica ed illuminotecnica, attraverso la realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento con pannelli a pavimento e un impianto di climatizzazione e ricambio d’aria utilizzando gli spazi nel sottotetto già adibiti a locali impianti. Il progetto si completa con la realizzazione di due piccole rampe esterne alla sala a norma per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione di un sistema di rilevazione fumi, adeguando la sala alle norme di prevenzione incendi.
EVOLUZIONE STORICA DELL’EDIFICIO
risultavano presenti solo 18 frati. In seguito, con l’avvento della Repubblica Cisalpina, in città ci fu un fiorire di carceri: nel conento di Sant’Agata i detenuti in attesa di giudizio, in Piazza Vecchia quelli condannati ed il convento di San Francesco venne adibito a carcere per i detenuti politici, che causa la forte repressione e la diffusione del pauperismo erano numerosi. Manterrà la stessa destinazione durante l’occupazione austriaca, con l’aggiunta di vani per la carcerazione delle prostitute, per poi necessitare di locali adibiti ad ospedale causa il forte contagio della sifilide. Nel 1814 avvenne la demolizione della chiesa. Con l’annessione di Bergamo al Piemonte del 1859, venne data libertà ai prigionieri politici e gli altri vennero lentamente trasferiti in Sant’Agata, risulta infatti documentato carcere fino alla fine del XIX secolo. Le continue manutenzioni e i cambiamenti strutturali, per rendere i locali idonei ad uso di carcere, finirono per trasformare la struttura originaria del convento francescano.
L’ex convento di San Francesco si trova in Città Alta in piazza Mercato del Fieno; venendo dalla piazza della funicolare, Mercato delle Scarpe, si percorre via Gombito fino alla piazzetta S. Pancrazio, poi si sale a destra per via S. Pancrazio e si arriva proprio davanti ad una costruzione ad un piano con due portoni ed un cancello sulla destra. Edificato tra la fine del Duecento e l’inizio del Cinquecento, il complesso rappresenta un pregevole esempio di architettura conventuale medievale, costruita intorno a chiostri e fra le sedi conventuali che, fondate dai vari ordini religiosi, sorsero ed ebbero vita per secoli nella città di Bergamo, fu sicuramente una delle più ampie, composta da più edifici eretti in vario tempo sulla falda del colle che, dalla Rocca, si stende sul declivio della Porta di S. Lorenzo verso Valvedere. Dalle fonti si evince che il complesso era così composto: la chiesa di San Francesco, i chiostri (Chiostro delle Arche e Chiostro del Pozzo) e la Negli anni Trenta del Novecento l’intero complesso, struttura a tre piani comprensiva di sala capitolare, ormai acquisito dal Comune di Bergamo, fu oggetto di una vasta opera di restauro che ne modificò celle, dormitori, refettori, cucine e infermeria. nuovamente la destinazione d’uso in scuola Le prime notizie riguardanti la fondazione del elementare. Il progetto, steso dall’Ing. Cesare convento riportano che, per diretto intervento di S. Selvelli dell’ufficio tecnico comunale nel 1935, Francesco d’Assisi, nell’anno 1220 venne ceduta venne realizzato in tre anni, conservando quanto dalla città al Santo una piccola chiesetta che, era rimasto dell’edificio originario e soprattutto divenuta una più vasta chiesa sull’area concessa mantenendo integre le strutture dei due chiostri dalle famiglie Suardi e Bonghi, venne poi consacrata maggiore e minore. Al loro intorno vennero così insieme all’annesso convento nel 1292 dal vescovo erette quattordici aule scolastriche, servite da ampi di Bergamo Roberto Bonghi. Nel 1407 divenne, corridoi di disimpegno, assegnando altri locali poi, chiesa parrocchiale in seguito all’aggregazione residui nella zona a nord della direzione, uffici, palestra e depositi. della piccola parrocchia di S. Eufemia in Rocca. Ulteriori ampliamenti del monastero vennero poi compiuti negli anni 1455-1460 e più tardi ancora Dal 1997 il Convento di San Francesco è adibito a verso l’inizio del XVII secolo, come la realizzazione spazio museale: attualmente è la sede del Museo della scalinata che portava alla chiesa nel 1626 e, delle storie di Bergamo, di cui ospita gli uffici, gli nel 1934, la costruzione del chiostro minore con il archivi, la biblioteca e gli spazio per le mostre temporanee. pozzo. Da 17 novembre 2018 la struttura è arricchita Nel marzo del 1797 dopo l’ingresso delle truppe dal Museo della fotografia Sestini, un polo francesi ed il ritiro di quelle venete nacque a all’avanguardia dedicato alla fotografia storica. Bergamo la Repubblica Bergamasca; vennero rimossi tutti i simboli veneti e furono requisiti tutti La chiesa principale, purtroppo in buona parte i beni delle chiese rilasciandone ricevuta con distrutta nel corso degli anni, era a pianta rettangolare di tipo basilicale, tipica delle chiese impegno di restituzione, cosa che mai avvenne. Il convento di San Francesco venne ceduto francescane toscane ed umbre; le travature del all’Albergo laicale dei poveri detto Convertino con tetto a vista poggiavano sulle arcate trasversali ad la sua soppressione il 22 maggio dello stesso anno, arco acuto, in analogia con le chiese locale di S.
Michele al Pozzo Bianco e di S. Agostino. Le tracce dei muri antichi, ritrovate in seguito al restauro del complesso edilizio, rivelarono oltre alle tre absidi di fondo la larghezza della chiesa, che con i suoi 23 m era la più grande di tutta la città, con quattordici altari e parecchie cappelle private erette dalle famiglie bergamasche. Ad impreziosire la struttura si accumularono nel corso dei secoli numerose opere d’arte ed arredi preziosi, come testimoniato da ciò che resta: strutture di tre cappelle laterali ul lato destro, le tre cappelle di sinistra trasformate in palestra, l’abside maggior abbassata e recante due dipinti, l’absidiola del Bonghi e alcuni affreschi restaurati nella ex sagrestia e sulla parete di sinistra. La composizione degli affreschi nella ex sagrestia, la Madonna con Bambino e il Santo Martire Cavaliere e una devota, ci è pervenuta in stato frammentario a causa della distruzione della parete di sinistra; anche la parte superstite presenta numerose abrasioni e cadute di colore soprattutto nel volto del Bambino, nel manto della Vergine e nel volto del Santo. L’affresco è databile dopo il 1382, ma gli elementi della moda inducono a non oltrepassale la fine degli anni Ottanta. Viene attribuito ad un pittore anonimo, probabilmente influenzato da Tommaso da Modena, così come altri due dipinti strappati dalla chiesa o dal convento: la Madonna che porge un giglio al piccolo Gesù, conservato in un locale adiacente alla sala capitolare, e la Madonna col Bambino in trono, S. Francesco, S. Caterina e due devoti ora al Palazzo della Ragione. Tra le opere che risultano, invece, tuttora visibili all’interno del complessi vi sono la Madonna del Latte, un affresco piuttosto malandato che si trova nell’attuale corridoio che porta all’abside di sinistra, ed il Battesimo di Gesù, collocato nell’abside centrale c’era il fonte battesimale. Il chiostro maggiore, denominato Chiostro delle Arche, è chiamato così a causa dei monumenti sepolcrali disposti lungo i muri dei lati sud, est e nord; si trattava di arche romanico-gotiche con zoccolo, pilastri, colonnine binate, archivolti di arenaria bergamasca e avanzi di affreschi. Un cortile-cimitero, dunque, dove, nel Quattrocento, furono costruite le arcate poggianti su un basso muro stilobate. Inoltre, le crociere dei lati est e nord si appoggiano agli archivolti delle arche sepolcrali. Tra le lapidi ancora oggi visibili, ne troviamo una che reca in rilievo lo stemma dei Tasso; anche qui sono numerosi i frammenti di affreschi giunti in uno stato di conservazione ancora soddisfacente.
Il chiostro minore, di poco posteriore nel tempo e più semplice nelle forme architettoniche, è anch’esso caratterizzato da colonne e arcate a tutto sesto e si colloca a nord del maggiore, a quota più bassa e da questo separato dal locale della ex sala capitolare. Lo adorna nel centro un pozzo seicentesco. La sala capitolare si trovava nel corpo di fabbrica situato tra i due chiostri e come dice la parola stessa, era la sala dove si svolgeva il Capitolo, ossia l’assemblea dei Frati. Di forma quadrangolare, con volta a crociera, l’ambiente si caratterizza per la presenza, sulla parete di fondo, dell’affresco raffigurante la Crocifissione con S. Girolamo e dolenti, Maddalena e Santa. A causa dell’abbassamento della volta, l’intero dipinto risulta oggi “decapitato”.
ESTRATTO DI DECRETO DI VINCOLO Come illustrato nell’estratto riportato a fianco, l’intero complesso dell’ex Convento di San Francesco in Città Alta risulta sottoposto a vincolo mediante decreto prot. 1267_690 del 22/04/1930. Risulta quindi inserito all’interno dei vincoli per la protezione dei beni culturali ed archeologici secondo il D. Lgs. 42/2004 - ex L. 1089/1939, con vincolo culturale n.97 - Ex Penitenziario già Convento di San Francesco in piazza Mercato del Fieno.
DOCUMENTAZIONE URBANISTICA PR7 - Assetto urbanistico generale
PIANO DELLE REGOLE - PR7 ASSETTO URBANISTICO GENERALE Come riportato nell’estratto dell’allegato PR7 al Piano delle Regole, l’immobile in oggetto si colloca all’interno del Sistema Insediativo, Città storica antica e moderna, NS1 - Nucleo storico di Città Alta; zona territoriale omogenea A. L’area in cui sorge l’ex Convento di San Francesco è, inoltre, soggetta alle seguenti classificazioni: • Classificazione sismica: classe sismica Z3; • Fattibilità geologica: classe geologica 2b; • Studio paesistico: classe molto alta; • Ambiti interni ai piani particolareggiati di recupero: PPRCA - Piano particolareggiato di recupero di Città Alta e Borgo Canale; • Ambito interno al perimetro del Parco Regionale dei Colli di Bergamo.
Estratto del Piano delle Regole - PR7 Assetto urbanistico generale 1:2.000
DOCUMENTAZIONE URBANISTICA PR8 - Vincoli e tutele
PIANO DELLE REGOLE - PR8 VINCOLI E TUTELE Come riportato nell’estratto dell’allegato PR8 al Piano delle Regole, l’edificio del Teatro Sociale si colloca all’interno del vincolo ambientale N Zona comprendente Cità Alta e la fascia verde attorno le mura venete, tutelata secondo i D.M. 04.01.1957, D.M. 18.03.1961, D.M. 18.10.1962, D.M. 14.03.1967. L’immobile, oltre ad essere assoggetto a vincolo acheologico diretto, si colloca anche all’interno dei coni panoramici n. 1, 1a, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9 e 10.
Estratto del Piano delle Regole - PR8 Vincoli e Tutele 1:2.000
N
RILIEVO FOTOGRAFICO DELLA PORZIONE OGGETTO DI INTERVENTO
Schema dei punti di presa fotografica
RILIEVO FOTOGRAFICO DELLA PORZIONE OGGETTO DI INTERVENTO
1
3
2
4
1. Vista della sala espositiva, lato ovest 2. Vista della sala espositiva, lato ovest 3. Vista della sala espositiva, lato nord 4. Vista della sala espositiva, lato est
RILIEVO FOTOGRAFICO DELLA PORZIONE OGGETTO DI INTERVENTO
5
7
6
8
5. Vista della copertura della sala espositiva 6. Vista della sala espositiva, lato nord 7. Vista della sala espositiva, lato ovest 8. Vista di dettaglio dei seramenti lato est
RILIEVO FOTOGRAFICO DELLA PORZIONE OGGETTO DI INTERVENTO
9
11
10
12
9. Vista della porta di ingresso 10. Vista esterna del cortile laterale sul lato est 11. Vista esterna del chiostro maggiore, lato est 12. Vista della porta di uscita di sicurezza sul cortile laterale
DESCRIZIONE DEL PROGETTO STATO ATTUALE La tavola a lato rappresenta lo stato di fatto dei luoghi dell’intero complesso dell’ex Convento di San Francesco. La perimetrazione in linea tratteggiata rossa rappresenta l’area dell’intervento, ovvero la sala espositiva collocata sul lato orientale del chiostro principale, accessibile sia dall’ingresso che diirettamente dal portico esterno.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO STATO ATTUALE Il locale oggetto di intervento si colloca al piano terra nel braccio orientale del chiostro principale dell’ex Convento di San Francesco. Si tratta della sala espositiva che occupa lo spazio precedentemente destinato alla palestra. L’accesso alla sala avviene sia dall’atrio interno di ingresso che direttamente dal porticato del chiostro, sul quale si affaccia con una serie di finestre ad arco acuto. Sul fronte opposto si affaccia sul cortile esterno con ampie finestrature rettangolari. Sul lato nord, la sala si apre su un disimpegno che conduce ad altri spazi espositivi e al lato nord del chiostro. La pavimentazione esistente è in PVC, mentre la sala ha una copertura lignea inclinata. I serramenti esistenti sono in legno. Allo stato attuale la sala espositiva si trova in condizioni di conservazione buone.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO PROGETTO Il presente progetto si occupa dell’adeguamento alle norme di prevenzione incendi della sala espositiva. Innanzitutto si rende necessario la realizzazione di un nuovo sottofondo addittivato per la posa del nuovo impianto di riscaldamento a pavimento. Si prevede, quindi, la rimozione del pavimento in PVC esistente ed il tamponamento delle griglie di ventilazione a filo solaio disposte lungo il lato est della sala. In seguito alla realizzazione del nuovo sottofondo si posa la nuova pavimentazione in PVC flottante, realizzata con quadrotti maschiati con finitura in cemento lisciato. L’intero pacchetto avrà uno spessore complessivo di cm 10, comportando di conseguenza un rialzo della quota di pavimento della sala espositiva. Per consentire l’accesso verranno realizzate due rampe in corrispondenza degli ingressi laterali, per le quali si prevede la medesima nuova pavimentazione. Verranno posate due nuove porte per l’uscita di sicurezza di tipo automatico scorrevole, che in caso di emergenza potranno essere aperte a sfondamento. Nel caso dell’accesso dall’atrio di ingresso la nuova porta avrà dimensioni di 120x200 cm a due ante, mentre sul lato opposto una porta a singola anta di dimensioni 120x200 cm. Entrambe avranno telaio metallico laccato bianco e vetro di sicurezza. A seguito del rialzo della quota del pavimento della sala, la portafinestra di accesso al chiostro verrà sezionata nella porzione inferiore. Sul fronte orientale della sala, ovvero quello che si affaccia sul cortile esterno, si prevede la realizzazione di un controtavolato in cartongesso in corrispondenza dei sottofinestra esistenti con una struttura spessore cm. 5 e rivestimento in doppia lastra ed isolamento con lana di roccia, densità 25 kg/mc. Verranno quindi realizzati dei nuovi controdavanzali interni in legno, del medesimo colore dei serramenti esistenti. Infine, si prevede la sostituzione filologica della porta di sicurezza di uscita verso il cortile esterno orientale realizzata in legno con lo stesso disegno dell’esistente e vetro di sicurezza.
Immagini esemplificative delle nuove porte di uscita di sicurezzadi tipo automatico scorrevole e a sfondamento
L’intervento si completa con la tinteggiatura delle pareti interne con idropittura, la posa di nuovi zoccolini in legno laccato bianco sagomato, il lavaggio della parete ovest in mattoni e la verniciatura di tutti i serramenti in legno esistenti.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO COMPARATIVA Come illustrato dalla tavola comparativa a lato, le demolizioni previste riguardano sostanzialmente la modifica degli accessi laterali alla sla espositiva, con la rimozione delle porte esistenti e l’adeguamento dei tavolati. Le nuove opere, come descritto precedentemente, consistono nella realizzazione del sottofondo e posa del nuovo pavimento in tutta la sala espositiva, la realizzazione delle rampe di accesso con le nuove porte scorrevoli e il contotavolato in cartongesso sul fronte orientale della sala. Come evidenziato dalla tavola, la realizzazione della rampa di accesso dall’atrio di ingresso richiede la modifica della porta del bookshop, che viene sostituita con una di dimensioni 90x215 cm a singola anta.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO IMPIANTISTICO IMPIANTI MECCANICI Il presente progetto è relativo alla realizzazione di un impianto di riscaldamento invernale e rinnovo aria primaria. L’ impianto, ai fini della sua descrizione, verrà suddiviso in 3 distinte sezioni: - Smantellamenti - Impianto riscaldamento invernale; - Impianto di rinnovo aria primaria SMANTELLAMENTI L’impianto di riscaldamento e rinnovo aria primaria esistente è costituito da n.02 unita di trattamento aria poste nei sottotetti presenti a destra e a sinistra della futura sala espositiva. Le U.T.A hanno la funzione di riscaldare e rinnovare l’aria ambiente allo stesso tempo. Tali unità di trattamento aria, compresi i canali di distribuzione dell’aria, i terminali di diffusione e ripresa, verranno smantellati in maniera tale da poter installare i nuovi impianti sotto descritti. IMPIANTO DI RISCALDAMENTO INVERNALE La nuova rete di distribuzione del fluido caldo verrà allacciata alla rete esistente che alimentava l’unità di trattamento aria posta nel sottotetto situato a destra della futura sala espositiva. Tra l’impianto di distribuzione esistente e il nuovo verrà interposto uno scambiatore di calore a piastre in modo tale da evitare “contaminazioni” tra il vecchio impianto con acqua presumibilmente sporca e l’acqua del nuovo impianto di riscaldamento. A valle dello scambiatore di calore per permettere la circolazione del fluido tra lo scambiatore stesso e il sistema a pannelli radianti a pavimento è prevista l’installazione di una pompa di circolazione gemellare collegata ad un sistema di regolazione che a sua volta potrà essere collegato al sistema di gestione impianto esistente. Dal sottotetto l’impianto di distribuzione costituito da una tubazione di mandata e da una tubazione di ritorno, raggiungerà il piano terra (sala espositiva) passando in un cavedio tecnico esistente in cui è presente un canale di ripresa dell’aria del vecchio impianto. Sempre utilizzando il canale dell’aria esistente a pavimento le tubazioni raggiungeranno i collettori di distribuzione dell’impianto pannelli radianti a
pavimento. I terminali di impianto saranno costituiti da collettori di distribuzione posti in n.03 sottofinestra della sala espositiva. I collettori permettono la distribuzione del fluido caldo nei pannelli radianti annegati a pavimento e disaccoppiati termicamente rispetto al solaio strutturale. L’impianto pannelli radianti è costituito principalmente da un pannello isolante in polistirene espanso estruso di sp. 38mm, sul quale viene alloggiata una tubazione in PE-Xa di D. 14x2mm, che verrà annegata in un massetto autolivellante di sp. 30mm sul quale è prevista la posa della finitura del pavimento. IMPIANTO DI RINNOVO ARIA PRIMARIA Si prevede l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata, che garantirà un adeguato ricambio di aria esterna all’interno della nuova area espositiva, nonché ottimali caratteristiche termo igrometriche dell’aria stessa. L’impianto sarà costituito da n.02 recuperatori di calore da 750mc/h cad. posti nei sottotetti a lato della sala espositiva. I recuperatori di calore sono costituiti principalmente da: • Sezione filtrante dell’aria esterna in ingresso, completa di filtri ad alta efficienza; • Sistema di trattamento dell’aria che con trasformazioni termodinamiche garantiranno all’aria le caratteristiche termo igrometriche ottimali; • Sistema di recupero del calore igroscopico; • Sezione di ventilazione con ventilatori dotati di variatore di velocità; L’impianto oltre ai recuperatori di calore sarà costituito da una nuova rete aeraulica realizzata mediante canali pre-isolati tipo pannello sandwich in poliuretano con rivestimento in lamina di alluminio. L’aria di rinnovo verrà immessa nella sala ed estratta dalla sala con l’ausilio di bocchette in acciaio a doppio filare poste in corrispondenza delle bocchette esistenti, poste sulla parete a divisione del sottotetto dalla sala espositiva. Delle n.05 bocchette esistenti, verranno sostituite solo due bocchette, le restanti tre bocchette verranno smantellate e di conseguenza tappate. Le nuove bocchette di immissione ed estrazione dell’aria saranno in acciaio a doppio filare.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO IMPIANTISTICO IMPIANTI ELETTRICI SPECIALI Nella sala espositiva saranno realizzati nuovi circuiti di forza motrice e distribuzione dati per l’alimentazione e gestione di n°4 punti di videoproiezione e n°7 postazioni di lavoro per la visualizzazione di mappe interattive. Saranno realizzati tutti i circuiti di comando, protezione ed alimentazione a servizio di nuova illuminazione normale secondo le indicazioni ricevute dalla committenza. La sala sarà servita da impianto di illuminazione di emergenza, come richiesto dai VV FF, realizzato con lampade complete di complesso autonomo per il funzionamento in emergenza poste sulle due uscite della sala. L’impianto elettrico sarà completato con sistema di rivelazione e segnalazione manuale ed automatica di incendio (I.R.A.I.), prescritto dal comando dei VV. FF., realizzato con sistema analogico indirizzato, o equivalente, in compatibilità con impianti I.R.A.I. esistenti. Lo stesso sarà costituito da due rivelatori lineari ottici di fumo a copertura della sala. Le prese di trasmissione dati saranno connesse a rete di cablaggio strutturato per la distribuzione dati in classe D, categoria 6, con rack dati 19” previsto nella zona regia. I collegamenti elettrici saranno realizzati in cavo multipolare per gli allacci diretti e dorsali di alimentazione e in cavo unipolare le tratte terminali in tubazioni o guaine in PVC. Tutti i conduttori saranno conformi al Regolamento UE 305/2011 Prodotti da Costruzione CPR, con classe di reazione al fuoco non inferiore a Cca-s1b, d1, a1 per i cavi di distribuzione di energia, Eca per i cavi di segnale e B2ca - s1a, d1, a1 per i cavi resistenti al fuoco a servizio dell’impianto I.R.A.I. Non si prevedono installazioni sotto traccia lungo le pareti o a soffitto. La distribuzione di forza motrice e rete dati sarà effettuata prevalentemente al di sotto del pavimento radiante. Per i circuiti luce si prevede una distribuzione a vista, ma nascosta sopra le travi in legno di copertura della sala. La maggior parte dei circuiti relativi ai carichi elettrici necessarie per il funzionamento della sala saranno posti all’interno degli elementi di arredo che saranno installati in fase di allestimento.
ELENCO ELABORATI
ALL. A1 fotografica
Relazione tecnica, documentazione
TAV. 1 Estratti: aerofotogrammetrico, ortofoto, PGT e Piano delle Regole, Inserimento planimetrico TAV. 2 Stato attuale: piante e complessive del Chiostro di S. Francesco
sezioni
TAV. 3 dettaglio
Stato attuale: piante e sezioni di
TAV. 4
Progetto: pianta e sezioni di dettaglio
TAV. 5 dettaglio
Comparativa: pianta e sezioni di
TAV. I.M.01 Progetto impianto meccanico: Riscaldamento ambienti P.T. del chiostro di S. Francesco TAV. I.M.02 Progetto impianto meccanico: Rinnovo aria primaria P.T. e P.SOTT. del chiostro di S. Francesco TAV. I.E.01 Progetto impianto elettrico: Circuiti forza motrice, luci e ausiliari del chiostro di S. Francesco