Ffpa francesco ferretti portfolio architettura

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FRANCESCO FERRETTI architecture p o r t f o l i o



Francesco Ferretti via dei Colombini 55B 55012 Capannori (LU) +39 3280710734 francesco.ferr@hotmail.it it.linkedin.com/in/ferrettifrancesco data di nascita 12.09.1988 | nazionalitĂ : italiana


Sono un giovane architetto, laureato in Architettura presso la Facoltà di Firenze in Aprile 2014. Con la passione per la fotografia, la musica e del design. Il percorso di studi e le mie attitudini personali mi conducono ad ambire al lavoro in team presso uno studio professionale che operi nel settore dell’architettura e del design. Nutro particolare interesse verso la tecnologia dei materiali nell’artigianato e nell’industria, credo nel valore del progetto e nella figura dell’Architetto come artiere del costruire.


Avendo, signor mio Illustrissimo, visto et considerato ormai ad sufficienzia le prove di tutti quelli che si reputano maestri et compositori de instrumenti, et che le invenzione e operazione di dicti instumenti non sono niente alieni dal comune uso, mi exforzerò, non derogando a nessuno altro, farmi intender da V. Excellentia, aprendo a quella li secreti miei, et appresso offrendoli ad omni suo piacimento in tempi opportuni, operare cum effecto circa tutte quelle cose che sub brevitĂ in parte saranno qui sotto notate (et anchora in molte piĂš secondo le occurrentie de’ diversi casi etcetera) Leonardo da Vinci


ESPERIENZE LAVORATIVE marzo 2015-oggi

Architect

Cecchini Chiantelli & Partners collaboratore piazza Buiamonti 29, Lucca www.cecchinichiantelli.it

collaborazione per la redazione di progetti architettonici, due diligence, rilievi e gestione di pratiche per edilizia privata locale

settembre 2013-oggi

Blogger

Acquadolce, il bagno e i pavimenti del Gruppo Martinelli Il blog via Dante Alighieri 390, Lucca www.acquadolce.info

gestione del blog aziendale, produzione di brevi articoli riguardanti il design, le nuove linee di prodotti per il bagno, i materiali e la storia

giugno 2013-dicembre 2014

Architect

Pietro Carlo Pellegrini architetto collaboratore via di Vicopelago 3129, Pozzuolo, Lucca www.pietrocarlopellegrini.it

redazione di progetti esecutivi per progetti anche di ampie dimensioni (PIUSS Lucca) partecipazione a concorsi internazionali di architettura (Mosca, Varsavia, Dakar)

maggio-giugno 2009

Architect

Fabio Capanni Workshop collaboratore via del Romito 2, Firenze www.fabiocapanni.it

breve collaborazione ai fini della pubblicazione del testo “Spazio, luce, architettura�



PUBBLICAZIONI 1.2010

Firenze architettura

periodico semestrale| anno XIV n.1

Atlante dei corsi di progettazione architettonica Piccola biblioteca sul fiume Arno pag 14.15 12.2009

SPAZIO,LUCE,ARCHITETTURA Fabio Capanni

noèdizioni, Firenze

ABILITAZIONE 02.2015

Abilitazione all’esercizio della professione di Architetto sez A conseguita presso l’Università degli Studi di Firenze

ISTRUZIONE 4.2014

Laurea magistrale a ciclo unico ARCHITETTURA Scuola di Architettura santa Verdiana, piazza Ghiberti 27 Firenze Università degli Studi di Firenze 110.108 6.2007

Maturità scientifica Liceo scientifico E.Majorana via Guido Rossa 1, Capannori, LU



COMPETENZE PERSONALI madre lingua

Italiano altre lingue

Inglese capacità comunicative

ottima attitudine al lavoro di gruppo in cui è fondamentale l’organizzazione della squadra al fine di rispettare le scadenze affidate capacità organizzative

sia in ambito accademico che professionale mi sono trovato a dover lavorare sotto pressione per il raggiungimento di un obiettivo, nelle modalità, tempi e con gli strumenti che mi erano state messi a disposizione. In ambito lavorativo ho imparato a dialogare col cliente e con le altre figure professionali che gravitano attorno al progetto di architettura capacità informatiche

Windows 7/8.1| OSX 10.8 Autocad 2D|Archicad 18 Acca termus| Relux pro| Ecotect analysis| Docet Rhinoceros| 3DStudio max| Maxwell studio Photoshop| Illustrator InDesign Internet explorer| Google chrome SEO optimization| Wordpress patente di guida

A| B





PROGETTI SELEZIONATI 2008_2015



AGORA’



Maggio 2015 Edilizia Sociale: riqualificazione del complesso “La Ficaia” project work

Massarosa, Lucca IT 43.881891, 10.328875 design group with: Bugli Lucia, Gemmi Gionata, Lippi Nicola, Povolieri Frida

Lo stratificarsi delle strutture sul territorio lascia indefinito questo spazio, che risulta profondamente penalizzato dall’infrastruttura autostradale rappresentata dal viadotto. La riflessione progettuale condotta, mira alla sua ridefinizione con la volontà di determinare un microambiente chiuso in sé capace di favorire l’incontro e la socializzazione. La struttura, per poter ospitare persone provenienti da situazioni diverse e, spesso, difficili dovrà consentire da un lato, negli spazi interni, la possibilità di dimorare dignitosamente nel rispetto della privacy, dall’altro, come nel romanzo “La vita, istruzioni per l’uso” di Perec poter offrire spazi di passaggio o di sosta in modo da garantire la possibilità di relazionarsi con gli altri. Ecco perchè la chiusura, mediante una barriera filtro, verso l’esterno e la definizione di un luogo, una piazza, che richiama l’impostazione classica delle corti lucchesi. Vi è quindi una particolare attenzione al trattamento degli spazi favorendo l’aiuto reciproco tra gli abitanti mediante servizi comuni come gli orti e la lavanderia. Per garantire un buon standard di privacy all’interno si è scelto di realizzare un nuovo vano scala con ascensore che possa servire autonomamente ciascun piano; i ballatoi, ortogonali alla facciata consentano di limitare l’introspezione visiva e costituire ulteriori spazi d’incontro. La parziale chiusura si concretizza sul fronte strada mediante dei “frangivista”, barriera filtro realizzata con lame in legno di basso spessore e discreta profondità in grado di limitare lo sguardo verso l’alto e favorire quello orizzontale. Agli estremi opposti le lamelle si fondono con il rivestimento a cappotto da un lato e delimitano il nuovo vano scala dall’altro. Tale chiusura è poi rielaborata e

plasmata mediante degli elementi a forma di tronco di cono che, baypassando il viadotto inquadrano viste privilegiate. Rappresentano anche degli elementi scultorei, quasi una land art che vengono poggiati sul perimetro ovest della piazza rompendone la regolarità. Il loro fine è quello di realizzare ulteriori microambienti interni alla piazza, spazi di sosta e relax, isolati acusticamente dal contesto con barriere dalla spinta fonoassorbenza. E’ prevista una nuova distribuzione interna con tagli di appartamenti variabili, flessibili per ospitare di volta in volta un diverso numero di occupanti. Particolare attenzione è affidata alle riqualificazione energetica del fabriccato, che vuole porsi come esempio virtuoso sul territorio. A questo fine sono previstiuna nuova tipologia di impianti a doppia mandata che limitino il consumo di acqua e al contempo riescano a reimpiegare quella piovana raccolta dalle superfici impermeabili, oltre che la sostituzione degli infissi e la realizzazione di un rivestimento a cappotto. Il progetto, realizzato nell’ambito del project work chiude l’esperienza del “laboratorio del costruire sostenibile” , corso organizzato da Lucense col patrocinio di Celsius, Scuola edile lucchese, e Istituto Nazionale di Bioarchitettura, svolto nel primo semestre del 2015. Va inoltre sottolineatoche questo lavoro è stato presentato durante la conferenza: “Edilizia Sociale: riqualificazione e soluzioni a confronto” tenutasi il 20 Maggio 2015 presso i locali comunali di Villa Gori.



SEZIONE AMBIENTALE





MAP1020



2015 Sistemazione di Piazza Viviani design competition (2nd prize)

Marina di Pisa, IT 43.674709, 10.271576 design group with: Studio Galantini, PROAP STUDIO, Joào Nunes

Il progetto si inserisce all’interno di un sistema di proposte per la riqualificazione urbana di Marina di Pisa. Obiettivo principale, in accordo con le intenzioni dell’amministrazione per la riqualificazione e valorizzazione di Marina di Pisa, è quello di creare un nuovo luogo di socializzazione, tale da rivitalizzare lo spazio circostante, qualificare il lungomare e porsi come punto di snodo tra la passeggiata panoramica a fianco della riva, il porto turisco e l’asse commerciale di Via Maiorca. La piazza, oggi sede occasionale di mercati estivi, eventi e manifestazioni, sarà dotata di spazi definiti e finalizzati a questa vocazione, che saranno comunque fruibili anche in assenza di tali eventi. La stretta relazione che intercorre tra l’area di progetto e gli elementi principali del territorio quali il mare, la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, il porto turistico, le Alpi Apuane, la pineta di San Rossore e la vocazione commerciale di via Maiorca, ha permesso di individuare degli assi visivi principali, dei percorsi pedonali e ciclabili da valorizzare. Per valorizzare il carattere sociale e la vivacità della piazza è stata prevista la compresenza di una pluralità di funzioni:le aree pedonali, il parco, il bar, la zona mercato e un’ampia area pavimentata adatta ad ospitare diverse tipologie di eventi. Il concetto di centralità della piazza, in cui si svolgono le azioni quotidiane, è qui ribaltato; la vita e l’incontro avviene nella parte più esterna dell’area, una cornice pavimentata da cui è possibile raggiungere i luoghi

di maggiore interesse. La parte centrale, vero e proprio cuore dell’idea progettuale, è un grande monumento verde, un piedistallo urbano sul quale, come in un opera di Giacometti si appoggiano pochi elementi: il bar, il grande albero monumentale e la piccola pineta. Lo spazio interposto, trattato a prato, rappresenta la piattaforma che lega gli interventi. La connessione dell’area pavimentata col verde resta netta e definita in direzione est-ovest, verso il mare, mentre va smaterializzandosi nella direzione opposta, in modo da rappresentare uno stacco meno marcato nel senso del lungomare: la pavimentazione diradandosi diventa seduta e l’incastro tra l’erba e la pietra ricorda l’infrangersi delle onde sugli scogli. La piccola pineta, cerca in modo rappresentativo di recuperare la memoria e portare nella piazza la pineta che circonda la cittá. In questo contesto è inserita come un ritaglio di quell’ecosistema, composto da pini e da un sottobosco arbustivo, che funziona da scenario all’edificio chiosco bar ed all’asse ad esso legato, così come da filtro alle attrezzature esistenti vicino alla costa, di carattere piú o meno diffuso e che saranno oggetto di intervento.







SKINS



2014 Tesi di laurea energy efficiency of an educational institute, design reflections and project Lucca, IT 43.848933, 10.515522 supervisor: prof. Marco Sala

La scuola accoglie e forma la persona negli anni di maggiore sviluppo, fisico e intellettuale. Si ritiene doveroso perciò, manifestare una particolare attenzione anche nei confronti dell’edificio che deve adempiere a tale funzione. Il luogo fisico, manifestazione dell’incontro è definito dalle moderne normative come CIVIC CENTRE, in grado di ricevere e stupire l’utente. Ecco che una riflessione ad ampio raggio sul tema, si propone poi di individuare un caso tipo ma specifico nel panorama nazionale, un istituto di istruzione secondaria edificato a partire dagli anni ‘60 a Lucca. La sua peculiarità è di risiedere nell’immediata periferia urbana, lungo la circonvallazione. La riflessione intende finalizzarsi con l’adeguamento normativo ed energetico, partendo dalla riqualificazione a scala urbana, passando dal corretto dimensionamento delle aule e degli spazi comuni per giungere infine allo studio di un nuovo involucro edilizio. Vengono affrontate e studiate diverse strategie energetiche, scelto il sistema a DOPPIA PELLE e di esso esaminati vantaggi e svantaggi, sia per quanto concerne la configurazione, sia per il materiale adoperato. Il confronto tra l’utilizzo del vetro e del policarbonato, lo studio di elementi modulari, pre-realizzati e assemblati a secco, introduce l’analisi economica del costo dell’opera, in quanto si ritiene che come edificio pubblico, debbano esser utilizzate le strategie economiche più vantaggiose. Concludendo non si vuole delineare ciò che nell’ ”architettura sostenibile” viene

definita una “facciata intelligente”, quanto un sistema configurabile in grado di stimolare l’intelligenza dell’utente, lo STUDENTE. ANALISI EDILIZIA L’edificio sede dell’Istituto è stato costruito dalla Provincia di Lucca su progetto redatto dai propri uffici a partire dal 1960. Il fabbricato è composto da quattro corpi di fabbrica con struttura portante in cemento armato puntiforme disposti a pettine e uniti trasversalmente da un corpo di fabbrica più basso che ospita laboratori e spazi comuni. Ciascuno, di 2000mq circa, è dotato di vano scala indipendente e scala antincendio esterna, eccetto che per il blocco sud, per il quale è necessario un adeguamento antincendio. Numerosi sono gli ingressi ma, data la particolare conformazione del fabbricato rispetto alla quota del terreno circostante, molti di essi non sono accessibili da portatori di handicap mancando di idonee rampe. La scuola è dotata di una palestra e di attrezzature sportive esterne. Appare evidente la grande percentuale di spazi oggi in disuso a causa del degrado che l’incuria ha portato col tempo. Ulteriore grado di studio si è rivolto agli spazi aggregativi per gli studenti, che sono risultati scarsi e non idonei, in quanto parte generalmente residuale o integrante i collegamenti e i corridoi.



IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE Il progetto di riqualificazione, considerate le nuove norme in materia, prende avvio con la sistemazione degli spazi esterni. Data l’articolata sezione dello stato attuale, che vede collocati i piani ad un’altezza sfalsata rispetto alla quota zero della strada e rende indispensabile l’uso di scale per accedere agli ingressi, si prevede di sopraelevare il terreno circostante delimitato dal muro di confine in modo da superare tale quota con le nuove due aree lastricate. Esse rappresentano gli spazi connettivi tra progetto e area circostante. La prima piazza collocata a ovest dell’edificio lega l’ingresso principale e la circonvallazione. A separarla dall’infrastruttura una fila alberata, filtro atto a ridurre i rumori. I collegamenti col marciapiede, identificati dal cambiamento di pavimentazione sono costituiti da una scala centrale che amplifica l’assialità del blocco centrale ortogonale alle mura, mentre le “ali” di tale asse sono realizzati con lieve pendenza, in modo che naturalmente la pavimentazione raccordi le differenti quote e affronti il dislivello di 84 cm, con una inclinazione minima del 2%. La richiesta di spazi fruibili in orario extrascolastico, se da un lato ha indotto ad aprire i cortili con l’abbattimento dei corridoi oggi non più utilizzati, dall’altro ha invitato a individuare uno spazio autonomo, un CENTRO AMMINISTRATIVO, entro cui collocare l’auditorium, gli spazi amministrativi e gli uffici che ospitano il progetto trio.

Tale elemento è ricavato abbattendo il giunto strutturale in acciaio che collega il blocco centrale con quello trasversale a est e lasciando come elementi di contatto delle passerelle vetrate poste ai piani terra e primo. In questo modo la biblioteca a piano terra può comunicare con l’auditorium, mentre la segreteria a piano primo del centro amministrativo rimangono in posizione baricentrica rispetto all’intero fabbricato. L’ultimo piano di tale blocco ospita gli uffici del progetto trio, in modo da esser resi autonomi rispetto alla funzione scolastica. La realizzazione di questo elemento architettonico consente di evitare l’inserimento del vano scala di emergenza per il blocco centrale. Rese autonome quelle funzioni che possono esser sfruttate dall’intera comunità, si è pensato alla distribuzione interna dell’ambiente scolastico vero e proprio. La posizione attuale dei servizi igienici appare molto frammentata; necessitano inoltre di un’adeguamento alle normative per l’accessibilità oltre che di straordinaria manutenzione. Si è perciò reso opportuno di riprogettare per intero tali vani, pensandoli incolonnati in modo da avere un risparmio economico oltre che di superficie impiegata. Ciascun blocco avrà una colonna di vani servizi, collocati a nord, predisposti ad accogliere portatori di handicap e provvisti di aperture finestrate che consentano la ventilazione naturale degli ambienti. Lo spazio recuperato dall’ottimizzazione dei servizi igienici

ci permette di adeguare le aule ai nuovi standard stabiliti come visto dalla cd “Riforma Gelmini” e dal DM 18 dicembre 1975. E’ possibile infatti dotare la scuola di almeno due aule a piano con superficie di 60 mq. Tutti gli spazi per l’apprendimento saranno poi esposti a sud, in modo da aver garantita l’illuminazione naturale. Sul lato nord di ogni blocco, oltre ai vani servizi come già visto, sarà riqualificato il doppio volume adibito a zona di relax e incontro per gli studenti. Nei blocchi nord e sud inoltre sono inseriti vani scala antincendio all’interno del perimetro rettangolare del blocco. Ciò è possibile garantendo alla pareti una resistenza al fuoco di REI 120 e fornendo il vano di aperture per l’evacuazione dei fumi. (nell’edificio centrale come detto non saranno necessarie altre scale) I cortili esterni che separano i blocchi, come anticipato saranno resi fruibili dall’abbattimento dei corridoi e colorati dalla piantumazione di erba e piante.



CONCEPT La fase di studio dei sistemi di involucro, affiancata all’analisi dello stato attuale è stato il fulcro della riflessione progettuale. L’obbiettivo è stato quello di poter dare una soluzione efficace realizzando un valido connubio tra requisiti tecnologici e scelte compositive, adeguando quindi quanto ottenuto alla situazione strutturale esistente. La riflessione prende avvio dall’osservazione dell’edificio: la preponderanza dei blocchi sul basso padiglione curvo appare come “primitiva” scelta compositiva. A mio parere tale dialogo appare molto interessante, se depurato dei troppi elementi e “decori” ed esaltato ad un gioco formale e scultoreo. Il concept si basa quindi sul rendere evidente tale relazione realizzando un gioco di incastri amplificato da blocchi compatti e stereometrici ma leggeri e sospesi.Tale leggerezza è definita sia dalla linea d’ombra, disegnata grazie all’aggetto dei piani primo e secondo, che va scomparendo proprio nell’incastro con l’elemento curvo che dalla scelta dei materiali, che godono di trasparenza là dove la forma deve apparire leggera. Tale preziosa espansione della volumetria è generata proprio dall’uso del doppio involucro. La relazione del progetto col contesto delle mura urbane è stata accentuata riprendendo la “texture” del laterizio e riportandola sull’edificio. L’orizzontalità vuole quindi far instaurare un dialogo tra i due edifici e al contempo plasmare la stereometria, dapprima in modo schematico e razionale, là dove

il progetto comunica visivamente col monumento, poi più invasivamente scavando il centro amministrativo con aperture strombate che ne identificano gli spazi. La rilevanza funzionale di ciascuna tipologia di spazio è amplificata dall’uso del colore. Ai piani primo e secondo infatti che ospitano le aule, oltre all’uso di materiali trasparenti si intendono utilizzare giochi cromatici. I colori scelti derivano dallo studio di un altro monumento lucchese, la basilica di San Frediano. Tale scelta premia la sua valenza culturale e artistica per la città in quanto il mosaico che ne caratterizza la facciata, realizzato nel XIII secolo e raffigurante l’ascensione, utilizza “i colori della città”. Inoltre la chiesa sin dalla sua riedificazione del 1112, ha demarcato la prima periferia, sorgendo allora nelle immediate vicinanze del circuito urbano medioevale nell’omonimo borgo. Appare quindi interessante confrontarsi con un’architettura della prima periferia concepita nel XIII secolo e reinterpretarla in un’opera contemporanea. STUDIO DELLA STRATIGRAFIA Requisiti: _utilizzo di materiali leggeri _stratificazione a secco _modularità degli elementi _possibilità di esser configurato e variato a seconda delle condizioni climatiche esterne fissati per un risparmio nei costi e nei tempi di realizzazione e per adeguare il nuovo alla struttura esistente senza incrementare i carichi gravanti su di essa.

INVOLUCRO La pelle interna, che assolve interamente ai requisiti normativi, sia di carattere energetico che di carattere acustico e di protezione incendi, è rivestita in alluminio e possiede una sotto strutturache la ancora agli elementi portanti dell’edificio. Si è scelto l’utilizzo di un sistema tipo Alucubond sz20 che prevede il montaggio di pannellature modulari. Tali pannellature proteggono e nascondono lo strato isolante, per il quale si è scelto di utilizzare il polistirene espanso estruso. Le proprietà inerziali sono garantite da una triplice pannellatura in legno extraduro sorretta da una zanca in acciaio. La finitura interna è realizzata in intonaco applicato su lastra in cartongesso. La pelle esterna è costituita da policarbonato dimensionato con l’ausilio dell’azienda “Rodeca”. La scelta di tale materiale è giustificata dalla necessità di avere elementileggeri, economici e assemblabili a secco. E’ stato inoltre condotto un confronto con una tecnologia che utilizzasse un sistema in vetro (tipo Schuco FW50+ SG) evidenziando la migliore efficacia del policarbonato stesso per questa applicazione. La connessione acciaio-calcestruzzo avviene tramite mensole in acciaio tipo Schöck Isokorb che garantiscono un collegamento termoisolato evitando la formazione di ponti termici puntuali. Le intercapedini sono ispezionabili grazie a appositi grigliati ancorati alle mensole suddette. Modularità per diminuire i tempi di messa in opera oltre ai costi di realizzazione.




01 elemento puntuale in cemento armato (esistente) 02 calcestruzzo di argilla espansa per sottofondo 03 pavimento in gres porcellanato ss 20mm 04 zoccolino in gres porcellanato posato a colla h 8 cm 05 traversa in alluminio di sostegno del policarbonato 60x100mm spessore 3mm ancorata tramite fissaggio meccanico alle mensole 06 mensola in acciaio tipo Schock Isokorb collegato alla struttura esistente tramite staffe d 8mm e fissaggio con collante chimico. Le mensole possiedono capacità di isolamento termico con passerella in alluminio calpestabile con barriera tagliafiamma in acciaio e strato per isolamento acustico 07 pacchetto di chiusura perimetrale realizzato con doppia lastra in cartongesso (2x13mm), finitura intonaco, tripla pannelatura in legno extraduro (3 x 13mm) isolamento in poliestere espanso estruso (70+60mm) e rivestimento in elementi modulari di alluminio tipo alucobond sz 20 ancorati tramite sottostrutura in alluminio anodizzato 08 sistema di controsoffitto radiante con finitura superficiale in cartongesso composto da pannelli attivi/inattivi e botole di ispezione , con struttura portante costituita da un’orditura metallica doppia in acciaio zincato e da un sistema di sospensione mediante molle e pendini per l’ancoraggio dell’orditura alla soletta 09 serramento apribile a ribalta e ad anta (con chiave) di profilati in lega di alluminio estruso tipo SCHÜCO AWS 75 SI. Larghezza del telaio fisso 75 mm, anta a sormonto 85 mm, ali di battuta dei profili di telaio fisso 25 mm. Telai a taglio termico e vetrata termoisolante composta da una lastra esterna stratificata antinfortunio Guardian SN 40 LamiGlass 44.2 SC con trattamento superficiale Super Neutro magnetronico basso emissivo antisolare posto verso l’intercapedine e composta da float chiari e plastici ad attenuazione acustica. Intercapedine di spessore 16 mm con gas argon inserito , doppia sigillatura e distanziatore metallico. Lastra interna stratificata antinfortunio 55.2 sc composta da float chiari e plastici pvb acustici 10 Tenda veneziana metallica tipo Griesser metalunic autoportante da incasso con fissaggio di ogni singola lamella al meccanismo laterale


MA(R)KING LUCCA



2014 Concept per un nuovo sistema di segnaletica turistica design concept for private clients

Lucca, IT 43.842971, 10.503084 made for: Pietro Carlo Pellegrini architetto

Il concept identifica un nuovo sistema di segnaletica per il centro storico di Lucca e integra il programma di identità visiva e di comunicazione. La nuova segnaletica copre la città secondo una mappa che indirizza alla visita. Il progetto è ideato quindi per accompagnare il turista, dagli ingressi principali delle mura (Porta S. Maria, Porta S. Donato, Porta S.Anna, Porta S. Pietro e Porta Elisa) accogliendolo mediante totem rettangolari in formato orizzontale realizzati in corian (materiale resistente a tutti i tipi di agenti atmosferici, atti di vandalismo e possibilità di essere retroilluminato) lungo i diversi itinerari. La visita è coadiuvata dall’utilizzo di sistemi informativi, i QR Code, che comunicano direttamente con tablet e smartphone. I totem orizzontali inoltre indicano la collocazione delle altre stazioni di informazioni di formato rettangolare verticale su cui sono indicate le caratteristiche della porzione di città da scoprire: utilizzano lo stesso materiale , grafica e QR code degli espositori orizzontali. Infine è prevista la realizzazione di targhe celebrative da collocare sugli edifici monumentali, realizzate sempre con lo stesso materiale , grafica e QR code. DuPont™ Corian®, viene utilizzato per le caratteristiche di resistenza e modellabilità. A questa tecnologia si può abbinare la realizzazione del modello tridimensionale della città, che conferisce all’oggetto qualità tattili che possono essere apprezzate anche da persone con disabilità visiva. Questo elemento, oltre che mezzo

per pianificare la visita del centro storico, può esser sfruttato anche in termini didattici, dato che propone la città dal punto di vista aereo. Tale realizzazione è possibile usufruendo della tecnologia di stampa 3D con resine che conservano proprietà simili al Corian.



EUCLIDE



2015 Concept di una lampada in legno design concept for private clients

Lucca, IT 43.842971, 10.503084

La fusione di design e artigianato dona l’idea di definire un elemento di arredo capace di ripercorrere con sapore minimal la tradizione del territorio legata alla lavorazione del legno. Pensata per essere realizzata con gli strumenti classici della falegnameria locale, l’uso del tornio e della fresa, questa lampada vuole suggerire un approccio metodologico e progettuale contemporaneo con forme stereometriche e scolpite. Vi è poi la volontà di non definire dimensionalmente l’oggetto, realizzabile su diverse scale. A questo proposito è stato concepito un sistema proporzionale e geometrico che definisca le proporzioni dell’oggetto partendo dall’archetipo del pentagono, studiato fin dal 300 a.C. da Euclide come connessione allo studio della sezione aurea. Il progetto non mostra quindi quote, ma lo si definisce partendo da un pentagono regolare di cui è possibile sceglierne un lato; unendo gli estremi del lato col vertice alto del pentagono riusciremo a definire tutte le dimensioni in gioco, stabilendo così tutte le misure della lampada. Un gioco geometrico quindi che simbolicamente vuole far riflettere sull’importanza della proporzione, delineando così un oggetto, seppur semplice e contemporaneo, ma dal marcato sapore classico. L’uso del legno come detto associa la realizzazione della lampada alle maestranze locali, ciò delinea con maggiore enfasi lo strappo che si vuol dare all’idea che da sempre associa il design alla produzione industriale.

Nel modello è stato scelto un legno di ulivo, noto per le caratteristiche di durezza, compattezza e per la tessitura fine delle sue fibre. Il materiale è stato successivamente lucidato e leggermente sbiancato per astrarne ulteriormente la figura. Ulteriori prove sono state condotte anche con altri legnami, come il ciliegio, il noce o il larice. Da sottolineare che per talune essenze si è ritenuto opportuno non trattare le superfici e lasciarle invecchiare naturalmente. L’illuminazione è affidata a piccole lampade a led il cui incasso è intagliato nel legno. Ulteriore sviluppo progettuale è rappresentato dallo studio del mobileIspirato al design degli arredi navali, in particolare ai mobili delle navi da crociera del primo novecento. Mediante l’utilizzo del legno si conferisce una continuità con la lampada, marcatamente amplificata dal gioco d’incastro tra la base di essa e il piano del mobile. Realizzato in modo da nascondere i fili elettrici si prevede la presenza di un cassetto con apertura a scorrimento, attorno a bilico. Il sapore minimale è enfatizzato dalle gambe in acciaio; si intende trasmettere la sensazione di un piedistallo, collocabile in diverse zone della casa, dalle camere da letto al living. L’intaglio ottenuto mediante fresatura del casetto oltre a possedere valenza estetica permette la relizzazione della maniglia.


_studio delle proporzioni



_applicazione ad incasso


ECO_RESORT SAIANANDA



2012 Project for a new eco.resort from preliminary design to working plan Bahia de Caraquez, EC -0.606070, -80.428415 supervisor: prof. Marco Sala

La ricchezza del tessuto sociale in Ecuador è eredità storica di questo paese, che ha visto l’avvicendarsi di culture diverse nel corso dei secoli, dalle memorie Inca alla conquista spagnola. Tuttora rimangono ambivalenze quali le presenze indigene nell’entroterra amazzonico e lo svilupparsi di città moderne nelle aree più sviluppate. La varietà si riflette, e forse ne è concausa, anche sugli aspetti del clima e quindi sulla vegetazione presente. L’analisi climatica vede infatti quattro fasce estese su un territorio più piccolo di quello italiano. Il progetto si colloca in un’area di clima tropicale secco benchè si trovi vicino alla costa, vi sono mediamente temperature molto alte e le precipitazioni si concentrano in brevi periodi dell’anno. Questo studio si è rivelato molto imporante ai fini progettuali dato che la ricerca è finalizzata a realizzare edifici con bassi consumi energetici, che rispondessero ai requisiti della green architecture anche dal punto di vista della scelta dell’involucro edilizio più idoneo al contesto. In particolare gli studi del soleggiamento e quello della circolazione dei venti sono stati filo conduttore per lo sviluppo del progetto. Se infatti il sole percorre un arco inclinato quasi di novanta gradi nel corso del giorno si è voluto rendere costante e massiva la ventilazione naturale sia tramite l’esposizione “a valle” che tramite il sollevamento degli edifici da terra. La varietà fin ora riscontrata in ambito nazionale ha avuto conferma anche nel lotto, che morfologicamente presenta due versanti con andamenti diversi e

un crinale marcato da una strada che ha un livello altimetrico di circa 80m slm. La sezione di valle è stata il concept dati i requisiti spaziali che ci eravamo posti: primo fra tutti il basso impatto dell’edificato rispetto al contesto naturale; successivamente la volontà di lasciare punti di vista più aperti possibili alla baia e all’oceano sia per coloro che usufruiranno dei percorsi pedonali e carrabili, sia per quelli che vivranno le residenze; spazi ampi precludono un passaggio lento e viceversa. Il masterplan prevede infatti il potenziamento della strada di crinale anzidetta che diventerà passeggiata munita di pista ciclopedonale e l’inserimento di una nuova più a valle e di percorsi strettamente pedonali. La volontà di creare una rete infrastrutturale a basso impatto è relativa al tema del resort e della vita “all’aria aperta” per coloro che lo abiteranno.





3_ solaio chiusura inferiore (dall'interno) _pavimentazione interna in legno _pannello di irrigidimento 20mm con struttura a granulometria continua _legno da costruzione per i traversi interni controventanti in legno massiccio d'abete (50/100) _intercapedine 100mm coibentata con pannelli in fibra di legno compressa a caldo impregnata con paraffina per aspetti di isolamento acustico. Si consigliano prodotti impastati con cemento portland per migliorare la tenuta al fuoco, agli agenti atmosferici e agli attacchi biologici. Il coefficiente di conducibilità termica λ della fibra di legno è di 0,054-0,067 W/mK. _doppio tavolato incrociato 4_ fondazione a platea in c.a. provvista di uno strato di magrone di allettamento 5_ pilastro in legno I pilastri in legno che reggono le travi orizzontali portanti il solaio sono agganciati alla fondazione con una piastra in acciaio fermata da tirafondi affogati nel cls e il sistema di fissaggio al pilastro è lo stesso usato per il remocaspi (particolare TAV remocaspi). La trave orizzontale viene fissata al pilastro tramite un bicchiere in acciaio. Il bicchiere, di forma a U, viene bullonato al pilastro e dopo che la trave è stata inserita, viene bullonata lateralmente. 13_ tubo in pvc, diametro 160mm e spessore 3,2mm 14_ profili acciaio

pA

dettaglio pA_scala 1:10 0

10

20

40

80 centimetri

Ecoresort C_Saiananda_Bahia de Caraques_Ecuador | Gruppo CS10_Sara Cappelli_Alessandro Falaschi_Francesco Ferretti_Niccolò Guerrini | Prof. Marco Sala_Prof. Fernando Recalde Leon | Progetto Esecutivo_TAV 31 | Casa a patio particolari


1_ parete perimetra _rivestimento pareti cali in abete (spessor _pannello di irrigidim _legno da costruzion _intercapedine 100m mento acustico. Si co e agli attacchi biolog _controparete in car lavanderia ai quali si i componenti esenti d

2_solaio di copertur _ghiaia drenante _doppio strato di gua _massetto alleggerito _ pannello di irrigidim _legno da costruzion _intercapedine 100m mento acustico. Si co e agli attacchi biolog _struttura di support - 60 cm con - 50cm con _ sistema radiante pr EPS con spessore di reciprocamente inco con barriera ossigeno dimensioni che sono stessa struttura senz e pittura finale. Il siste ai collettori di distribu predisposizione per c

3_ solaio chiusura in _pavimentazione inte _pannello di irrigidim _legno da costruzion _intercapedine 100m per aspetti di isolame agenti atmosferici e _doppio tavolato inc

4_ fondazione a plat

5_ pilastro in legno I pilastri in legno che fermata da tirafondi a spi). La trave orizzon pilastro e dopo che l

6_ scala interna (com Consta di travi sagom alla trave portante d travi, sostengono il r volta bullonato alle d

7_ InEVS_3M12_DM

8_ copertura estern _sistema radiante pre EPS con spessore di reciprocamente inco con barriera ossigeno dimensioni che sono stessa struttura senz e pittura finale. Il siste ai collettori di distribu predisposizione per c _struttura di support - 60 cm con -50cm con _legno da costruzion _intercapedine 100m mento acustico. Si co e agli attacchi biolog _doppio tavolato inc _guaina impermeabil _pavimentazione in l 9_ pilastro in legno

10_ copertura lentic

Ecoresort C_Saiananda_Bahia de Caraques_Ecuador | Gruppo CS10_Sara Cappelli_Alessandro Falaschi_Francesco Ferretti_Niccolò Guerrini | Prof. Marco Sala_Prof. Fernando Recalde Leon | Progetto Esecutivo_TAV 30 | Casa a patio sez terra-tetto


SOCIAL HOUSING



L’area di progetto si trova a nord del centro di Grosseto, nei pressi della stazione. Affaccia su strada nei tre fronti di via Merano, via Fucini e viale Goffredo Mameli. Sul lotto sorge allo stato attuale un fabbricato su tre piani risalente in parte ai primi del Novecento ed in parte ad anni più recenti. Il progetto di riqualificazione ha inoltre tenuto conto del lotto limitrofo, data l’area verde che unisce i due isolati; a questo proposito è stato inserito un nuovo percorso ciclo-pedonale. Fin da subito la tematica affrontata è stata quella di isolare la corte interna dalle infrastrutture esterne tramite il nuovo edificio. L’involucro pesante sulla strada e la copertura con la sua rigida linea, intendono intensificare tale tema di frammentazione e complementarità interno-esterno. Il diverso trattamento per le facciate sulla corte conclude questo ragionamento, ospitando le logge degli appartamenti esposte a sud, sud-ovest e ombreggiate da un sistema a soffietto. I materiali utilizzati ripercorrono la tradizione locale e toscana: gli elementi ombreggianti in legno si contrappongono formalmente 2011 al rigido involucro esterno in pietra, di Social housing a Grosseto colorazione ocra realizzata a corsi larghi renewal of a central area of the city e dimensioni variabili degli elementi. with the inclusion of a new type of Le aperture sull’involucro esterno dwelling appaiono come scolpite, sensazione accentuata dai tagli, strombature, che frammentano il rigido schema Grosseto, IT dato dalle dimensioni identiche delle 42.766998, 11.108805 portefinestre. Il lotto ospita ventinove appartamenti supervisor: prof. Fabrizio Rossi Prodi di tre diverse tipologie, da

quarantacinque, sessanta e ottanta metri quadri più i servizi loro connessi, quali una biblioteca con sala lettura e internet point, una lavanderia e un piccolo baby parking per il quartiere. I dimensionamenti degli alloggi sono stati effettuati tenendo conto dei tagli per l’housing sociale.





ARNO LITTLE LIBRARY



2009 Piccola biblioteca sul fiume Arno library and art centre on Florence Firenze, IT 43.771744, 11.241175 supervisor: prof. Fabio Capanni

L’edificio in posizione non centrale chiude un angolo virtuale che si crea individuando una porzione di città retrostante in cui prevalgono i vuoti sui pieni; la pianta quadrata accentua la relazione col torrino. L’involucro è costituito da quattro file di setti ruotati di 45 gradi che,cambiando andamento, individuano le aperture. All’esterno questi attribuiscono grande profondità al prospetto, grazie al gioco delle ombre. All’interno hanno invece la funzione di indirizzare lo sguardo del visitatore su porzioni sempre diverse della città, inquadrata perfettamente solo là dove i setti cambiano andamento. In generale forniscono un interessante filtro alla luce, che, attraversandoli, si spezza generando un particolare gioco sui diversi piani delle piastre interne. La composizione degli spazi interni è la relazione di due open space con quattro elementi che, elevati sui due piani contengono gli spazi di servizio, scale ascensori e bagni, e delimitano le zone della biblioteca, quali bar, reception, sale lettura. Inoltre questi blocchi sono rivestiti di libri e rappresentano così anche simbolicamente i pilastri dell’edificio. All’esterno è stata prevista una sistemazione a terrazzamenti che consenta l’indivisuazione di uno spazio a fruizione pubblica oltre che il diretto contatto con l’acqua del fiume e col torrino che segna il passaggio delle mura antiche. Il materiale prevalente è la pietra forte fiorentina che si alterna agli spazi verdi e il trattamento delle superfici appare

levigato, formalmente stereometrico e minimalista, mezzo con cui si intende accentuare ulteriormente la presenza delle ricchezze monumentali e paesaggistiche dell’area, fornendogli una piattaforma su cui poggiarsi.





WATER WORLD MUSEUM



2008 Aqueduct museum hypogeum museum design to explore the world of water Livorno, IT 43.572865, 10.375184 supervisor: prof. Andrea Innocenzo Volpe

Il progetto si inserisce nel circuito dell’acquedotto progettato dal Poccianti alle porte della città di Livorno. Il fascino del cisternino se da un lato è scaturito dalla funzione di canalizzazione delle acque, dall’altro è dato dalla sua perfetta figura neoclassica che domina l’area circostante La distanza dal cisternino del museo è uguale a due volte la dimensione della vasca, per accentuare ulteriormente il dialogo numerico simbolico tra il nuovo e l’esistente. Per sottolineare ulteriormente tale dialogo si è deciso di inserire una nuova vasca che dimensionalmente imita nuovamente quella all’interno del serbatoio del Poccianti, rappresentando l’unico segno visibile a quota zero oltre alla rampa di ingresso. Le sale del nuovo progetto restano infatti a quota -1 per realizzare un percorso sensoriale all’interno del mondo delle acque. L’incombenza visiva del cisternino all’interno del museo è data dal suo comparire sopra la vasca quando si è nella hall principale, simbolo di una grande opera anch’essa esposta perennemente nel museo e che aleggia riflettendosi nell’acqua della stessa. I locali di ristoro si affacciano sulla hall contrapponendosi. All’estremità opposta, passando per le sale espositive si raggiunge l’auditorium mentre i locali amministrativi e di deposito restano nascosti alla vista dei visitatori, filtrati dalla rampa di ingresso. Un progetto quasi concettuale che sfiora il metafisico, riflettuto sulle

basi geometriche e di ispirazione neoclassica, vuole rimanere in secondo piano per valorizzare ulteriormente le presenze architettoniche e naturali dell’area, con rispetto e devozione quasi religiose.





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