Zibaldone di architetture Parte Pratica

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Zibaldone di architetture

Appunti per la progettazione

Francesco Fulvi Andrea Luccaroni Simona Bernardoni Francesca Bonafede Nada Balestri Claudia Cognigni Alessandro D’Amico Marco De Luigi Annamaria Draghetti

anno accademico 2012-2013 a cura di Francesca Bonafede e Simona Bernardoni

Parte Pratica


Quod agas, id agas. Ciò che fai, fallo di proposito.

(Plauto)

1 I


indice il metodo a3a...........................................................................................................................2 Introduzione Le ore di lezione Le ore di laboratorio

gli strumenti di lavoro..............................................................................................4 Gli strumenti per disegnare Gli strumenti per fare un plastico Gli strumenti per animare un plastico

gli step di progetto....................................................................................................10 A_scelta del tema B_analisi del sito C_plastico di studio planivolumetrico D_ricerca di riferimenti e metafore E_lezioni frontali F_idee di progetto - principi generativi G_sviluppo progettuale (scala urbana) H_report 1: verifica intermedia (10 gennaio 2013) I_progetto architettonico L_particolari costruttivi M_viste tridimensionali N_report 1: verifica intermedia (11 giugno 2013) O_l’esame di a3a P_valutazione

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1 a3a

Introduzione

Ora è arrivato il momento di mettere in pratica tutto quello che è stato spiegato nella parte teorica di questo volume. Scendendo nello specifico del corso di Architettura e Composizione Architettonica 3 parte a (denominato d’ora a3a), verrà spiegato, seguendo una linea temporale, il lavoro da svolgere per arrivare fino all’esame. Tutti i principi assimilabili dagli step seguenti sono fondamentali, non solo per l’esame di a3a, ma anche per qualsiasi altro buon progetto!

Lo studente di a3a 3


Due foto degli studenti durante le ore di laboratorio.

Le ore di lezione

Durante lo svolgimento del corso verranno svolte lezioni frontali in aula tenute dai prof. Francesco Fulvi e Andrea Luccaroni, con contributi e supporti, sia interni che esterni, tenuti da professionisti esperti. Gli argomenti riguarderanno svariati temi necessari per fornire allo studente una visione generale delle tematiche intrinseche alla progettazione architettonica e urbana.

Le ore di laboratorio

Le ore di laboratorio trascorse in aula, devono essere utilizzate per lavorare sul progetto, per disegnare, per cercare rifermenti ecc.. Lo studente lavorerà in autonomia e qualora emergesse un problema sulle scelte progettuali, potrà confrontarsi con il proprio assistente, che sarà disponibile in aula per qualsiasi chiarimento. Tuttavia ricordate che l’assistente non è un dispensatore di soluzioni, ma un supporto critico per il vostro lavoro, che, attraverso la propria esperienza, indirizza lo studente verso le soluzioni più appropriate. E’ importante che, qualora lo studente abbia la necessità di confrontarsi con il proprio assistente, disponga di materiale adeguato alla chiara comprensione del progetto in corso: - i disegni devono essere sempre in scale appropriate (1:500 per il planivolumetrico integrale, 1:200-1:100 per sezioni e prospetti architettonici) - i disegni devono sempre riportare quello che c’è attorno, nella misura necessaria per una facile comprensione (verde, parcheggi, mobilità..) - i disegni devono sempre essere orientati, deve sempre essere indicato il Nord - i disegni devono essere a mano libera o stampati. NON SI FA REVISIONE SUL MONITOR DEL COMPUTER (a meno che non sia una presentazione ufficiale e che quindi non sia specificatamente richiesto) - devono essere utilizzati plastici ove utile (cioè sempre!)

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2 gli strumenti di lavoro

Gli strumenti per disegnare

Prima di iniziare a scendere nello specifico, può essere utile ricordare quali sono gli strumenti di lavoro necessari per un progetto architettonico. Quanto detto non vuole sostituirsi ai corsi di disegno, ma, visto il progessivo e spropositato uso del computer, è necessario e utile ricordare l’importanza del disegno a mano libera. Il progetto infatti va studiato, fin dalla fase iniziale di analisi, con matite, colori, lucidi, ecc.. utilizzando il computer solo nella stesura finale. Come ben sapete, esistono diversi tipi di matite, a seconda delle caratteristiche di durezza e di composizione della mina. Le matite più morbide permettono di ottenere un nero intenso e vanno quindi utilizzate per gli schizzi (es. 6B), mentre quelle più dure vengono prevalentemente utilizzate nel disegno tecnico (es. 4H). Anche le “matite a mine” (0.2 mm, 0.5 mm ecc...) possono essere utili consentendo un tratto più fine e deciso. Uno strumento utile per i disegni a mano libera in scala è il cosiddetto “scalimetro”, un righello a sezione triangolare con indicata una differente scala grafica su ciascun bordo dello stesso.

Esempi di scalimetri.

Carta lucida da schizzo. 5


Da sinistra Poliplat, Balsa, Polistirolo, Polistirene blu, Polistirene verde, Betulla. Gli strumenti per fare un plastico

Per progettare l’architettura e per rendersi conto concretamente dei volumi, del rapporto dei pieni e dei vuoti, del contesto, ecc.. è molto utile realizzare plastici di studio alle diverse scale. Innanzitutto è necessario definire la scala di lavoro per poter quindi scegliere le tecniche e i materiali più idonei. Un consiglio per iniziare un plastico di studio è quello di incollare con colla spray una stampa del contesto (google, dwg, ecc) su una base piatta e rigida (pannello in poliplat, cartoncino rigido, base in legno, ecc) e successivamente incollargli i volumi con vinavil o colla a caldo. Per un plastico volumetrico, scala 1:500 e superiori, è consigliabile l’utilizzo del polistirene, polistirolo o simili, in quanto materiali facilmente modellabili con l’utilizzo di uno strumento chiamato “Termocut” o filo a caldo e con il cutter. Può essere utile realizzare i volumi degli edifici esistenti in un colore diverso da quelli di progetto (il polistirene per esempio è disponibile in molti colori).

Termocut.

I materiali da utilizzare per un plastico di scala inferiore cambiano essendo necessario dettagliare via via sempre più particolari. Sono quindi consigliati materiali come il poliplat (disponibile in diversi spessori in base alla scala con cui si sta lavorando; 0,3 mm 0,5 mm ecc..), il legno (fogli di betulla, balsa, ecc..), il cartoncino (bianco o colorato), la carta lucida trasparente o fogli di acetato in acrilico (per elementi vetrati).

Colla a caldo e colla spray. Depron. 6


Da sinistra: immagini di alberi su lucido, alberi realizzati con il fiore della nebbia.

Gli strumenti per animare un plastico

Per rendere vivo e dinamico un plastico è utile rappresentare, oltre agli edifici, anche lo spazio pubblico, il sistema del verde, le persone, i veicoli ecc, quali “strutture” rappresentative dell’architettura. Alle varie scale di rappresentazione possono essere utilizzati materiali differenti che rispecchino maggiormente il livello di dettaglio che vuole essere descritto, lasciando alla creatività di ognuno il modo per rappresentarlo. Gli alberi, per esempio, si possono realizzare con gommapiuma, con sagome stampate su lucido, con fili di rame intrecciati, con palline di legno supportate da un chiodino, ecc.. (vedi immagini pagina seguente) oppure, scendendo di scala, con il fiore della nebbia, meglio noto come “velo da sposa”, oppure con stampe su lucidi ecc.. Le sagome di persone, veicoli ecc.. sono facilmente realizzabili stampando in scala le sagome di interesse su un foglio di acetato, oppure ritagliando la sagoma utilizzando un cartonicino. Le stesse possono essere comodamente incollate con la colla a caldo. Ricordate che l’unico limite è la fantasia!

Sopra: sagome di persone per plastici su cartoncino e su lucido; nella pagina seguente: rappresentazioni del verde come elemento strutturale dell’architettura. 7


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Software

Software consigliati

- Software per disegnare, modellare e renderizzare: Autocad Sketchup Archicad Revit Rhino Maya Artlantis Piranesi

- Software per impaginare: Indesign (terremo seminari specifici per l’apprendimento)

- Software per fotoritocco: Photoshop Illustrator

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- Software per analisi tecniche: Ecotect - Programma per analisi termica e solare (terremo seminari specifici per l’apprendimento) Rafis Daylight visualizer (Programma per il calcolo e la valutazione della luce naturale) - Software per certificazione energetica e ambientale: Docet Pro Pro Casaclima Pro Itaca e chi più ne ha più ne metta!!!

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3 gli step di progetto

A_scelta del tema

Il primo step temporale riguarda ovviamente la scelta del tema di progetto con cui confrontarsi. Per l’anno accademico 2012/2013 sono stati scelti 3 temi: 1. WR_LW Wroclaw, Orlat Lwowskich 2. BD_PA Bordeaux, Paludate 3. SA_MU Sant’Agostino, Municipio

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1. WR_LW Wroclaw, Orlat Lwowskich Il tema riguarda la progettazione di un’area collocata nella zona sud ovest di Wroclaw, vicino al centro storico. Si tratta della riqualificazione di una ex stazione e delle zone limitrofe dove si trovava un tempo anche un’altra stazione. Le destinazioni d’uso previste sono variabili e vanno da uffici, hotel, negozi al dettaglio, sanità, club, biblioteche, saloni di bellezza, mostre, ristoranti, ecc.. Per il progetto di quest’area dovrete tenere a mente quanto richiesto dalla municipalità in termini di destinazioni d’uso/funzioni, l’esistenza di un planivolumetrico deve darvi delle indicazioni ma dovrete elaborare una controproposta. Google maps: https://maps.google.com/maps?q=WROCLAW&hl=en&ie=UTF8&ll=51.108062,17.021674&sp n=0.005335,0.013937&sll=51.108749,17.047091&sspn=0.04268,0.111494&t=h&hnear=Wroc %C5%82aw,+Wroc%C5%82aw+County,+Lower+Silesian+Voivodeship,+Poland&z=17

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Veduta dell’ area di progetto 1_Orlat Lwowskich,

Wroclaw.

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2. BD_PA Bordeaux, Paludate L’area di progetto è collocata nella zona sud est di Bordeaux nel quartiere popolare chiamato Paludate. La riqualificazione fa parte di un più ampio progetto denominato Bordeaux euroatlantique. La città è alla ricerca di un progetto alternativo a quanto già delineato per lo sviluppo futuro di quest’area. Per questo vi viene data totale libertà su come agire: quali destinazioni d’uso e funzioni considerare, quali altezze per i nuovi edifici, quali vincoli ritenere tali o superare e modificare. Google maps: https://maps.google.com/maps?q=bordeaux&hl=en&ll=44.827235,-0.551097&spn=0.006027, 0.013937&sll=51.108062,17.021674&sspn=0.005335,0.013937&t=h&hnear=Bordeaux,+Giron de,+Aquitaine,+France&z=17

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Veduta del area di progetto 2_ Paludate, Bordeaux.

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3. SA_MU Sant’Agostino, Municipio Il tema di progetto riguarda la riprogettazione del municipio di Sant’Agostino demolito dopo essere stato fortemente danneggiato dal sisma del maggio scorso e dell’area circostante. Dal punto di vista dimensionale dovrete riproporre gli spazio d’uso del vecchio municipio, nello stesso tempo potete anche aggiungere allo stesso nuove funzioni compatibili col contesto.

Google maps: https://maps.google.com/maps?q=Sant’agostino,+Ferrara,+Italy&hl=en&ll=44.791997,11.386 932&spn=0.001508,0.003484&sll=44.827235,-0.551097&sspn=0.006027,0.013937&oq=sant’ agostin&t=h&hnear=Sant’agostino,+Province+of+Ferrara,+Emilia-Romagna,+Italy&z=19

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Veduta del area di progetto 3_Municipio Sant’Agostino

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B_analisi del sito

Come già spiegato nella parte teorica, il primo passo da compiere per progettare in modo consapevole e coerente consiste nell’analizzare il sito di intervento in tutte le sue peculiarità per trovarne criticità e potenzialità. Qui di seguito vengono elencate una serie di attività e ragionamenti utili ma non esaustivi: -Visita del sito e analisi fotografica del lotto di intervento, del contesto, della città, delle visuali prospettiche, della viabilità, dei colori ecc.

Immagini riprese da visite del sito di intervento. 18


-Lettura ambientale (già descritta nella parte teorica), che può essere riassunta seguendo tematiche generali di approfondimento: • Socialità / Viabilità pedonale: mappatura delle aree generalmente destinate alla socialità ed allo scambio delle persone, a partire dai percorsi e viabilità pedonale/ciclabile, fino Socialità/ Viabilità pedonale: mappatura delle aree generalmente destinate alla socialità ed allo scambio delle persone, a partire dai percorsi e viabilità pedonale/ciclabile, fino ai luoghi dello stare (piazze, sagrati, ecc.) e dell’incontro (chiese, centri sociali, luoghi di aggregazione, sport, …); barriere ed ostacoli agli spostamenti delle persone (traffico, ostacoli fisici, ...); vie preferenziali o obbligate, spazi permeabili o impermeabili al transito delle persone. In termini economici: qual è la “domanda” di mobilità pedonale? E’ soddisfatta? • Flussi / Interscambi: mappatura dei flussi di trasporto, con particolare attenzione ad evidenziare i possibili nodi di interscambio fra reti e modalità di trasporto: trasporto privato/parcheggi, trasporto pubblico/fermate bus, tipologia del trasporto pubblico, e così via. Particolare attenzione va posta ad evidenziare situazioni e sviluppi futuri di cui si è già a conoscenza, anche se non ancora realizzati, in quanto costituiscono il vero termine con il quale il vostro progetto dovrà confrontarsi. • Servizi: attrezzature e servizi per la collettività: verde attrezzato (che già abbiamo evidenziato come area per la socialità...), percorsi attrezzati, aree relax, commercialità (mercato/ shopping/...), funzioni pubbliche ed aggregative di varia natura. • Struttura urbana: struttura dei tessuti urbani, sviluppo storico della città. Pieni/Vuoti: è utile rappresentare il rapporto, eliminando dalla cartografia tutti i segni aggiunti e applicando una campitura agli edifici ed in generale alle parti “piene”, oppure invertendo consistenza immobiliare: altezza, stato di conservazione, qualità architettonica degli edifici. Individuazione di aree omogenee per densità e conformazione urbana. Elementi ed edifici monumentali di particolare rilevanza ai fini della progettazione. 19


Diagramma stereografico dello stato di fatto.

• Qualità architettonica degli edifici. Individuazione di aree omogenee per densità e conformazione urbana. Elementi ed edifici monumentali di particolare rilevanza ai fini della progettazione. • Orientamento/esposizione: esposizione/arco solare, orientamento nord/sud, in relazione alla individuazione dei possibili punti di intervento. Ombreggiamento prevalente. Simulazione dell’ombreggiamento a varie ore del giorno e stagioni dell’anno (Sketch‐up, Ecotect).

Esempio al link: http://www.youtube.com/watch?v=sbsP9gGGAhQ&context=C38cc60 5ADOEgsToPDskKpGKtajFlLvBL7Z2zKY4_t 20


• Struttura percettiva: mappatura percettiva dell’intorno ed individuazione dei limiti percettivi: quali sono i confini fuori dai quali si perde coscienza della particolare situazione che stiamo analizzando? Fino a dove è possibile stabilire relazioni visive con l’area di progetto individuazione di coni visuali di particolare rilevanza (interno vs esterno e viceversa) questo lavoro è fatto prevalentemente sulle fotografie. Si tratta di indicazioni di larga massima, che devono essere declinate diversamente in relazione alla oggettiva valenza che assumono di volta in volta nei differenti contesti. • Ulteriori tematiche di interesse per il particolare sito, che possano condurvi a migliorare il lavoro.

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C_plastico di studio planivolumetrico

Mentre si realizza l’analisi del sito si dovrà realizzare un plastico di studio planivolumetrico in scala 1:500 o in scala 1:1000 seguendo i consigli specificati nella sezione dedicata a come si fa un plastico. Ricordate di fotografare sempre i vostri modelli. Le fotografie illustrano bene i disegni della presentazione e sono un’ottima documentazione d’archivio nel momento in cui il modello diventa vecchio e si rovina. Ricordate che le viste più realistiche sono quelle che ricreano la visione all’altezza degli occhi. Le fotografie devono valorizzare la scala umana riducendo opportunamente la scala dell’altezza degli occhi nel modello. Sperimentate l’uso della luce naturale e artificiale per immagini diurne e notturne dello spazio. Usate obiettivi diversi, anche il grandangolo, e alterate leggermente la composizione delle singole strutture per avere fotografie creative. Dovrete realizzare almeno 4 proposte progettuali, che inserirete all’interno dell’area di intervento.

Immagini di studenti che realizzano un plastico planivolumetrico durante le ore di laboratorio. 22


Due plastici planivolumetrici con proposte progettuali. 23


Plastici planivolumetrici e studenti al lavoro durante le ore di laboratorio. 24


D_ricerca di riferimenti e metafore

Ad ogni fase del progetto, sia durante la progettazione urbana che architettonica che del dettaglio, è assolutamente necessario cercare riferimenti dei grandi architetti di oggi e del passato, che hanno già affrontato (e risolto in modi più o meno condivisibili) i problemi progettuali che ci troviamo davanti. La biblioteca è la seconda casa di un buon progettista è lì dove spesso potrete trovare molte risposte ai vostri problemi.

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E_lezioni frontali

Durante ogni fase progettule è utile consultare le lezioni teorche che avete frequentato durante l’anno. Le stesse sono scaricabili in formato .pdf sul sito www.architettureinviaggio.it alla pagina: http://www.movingarchitectures.org/MovingGallery/Default.aspx?aid=325

Immagini della prima slide delle lezioni teoriche e di alcuni approfondimenti

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Schizzi di uno studente.

F_idee di progetto - principi generativi

Tutti i ragionamenti fatti finora conducono ad ipotizzare principi generativi e a sperimentare idee progettuali rappresentabili con schizzi a mano libera su lucido e con plastici di studio in modo da progettare volumi e forme adeguate al contesto e alla destinazione d’uso prevista. E’ il momento più importante dove un’idea prende forma e ogni scelta trova una propria giustificazione. A questa fase del progetto sono utili anche verifiche volumetriche (realizzabili con software come Sketchup), e solari (realizzabili con Ecotect).

Il Prof. Giorgio Praderio.

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Schizzi di studio e ipotesi progettuali del Prof. Giorgio Praderio. 28


Altre immagini che mostrano schizzi di studio, analisi e ipotesi progettuali con inserimenti nel contesto. 29


Sezione Ambientale realizzata con Ecotect.

case study: general statements

alma mater studiorum university of bologna / faculty of engigneering dapt / department of architecture and territorial planning cesam / study centre on metropolitan areas

The case study is the urban regeneration of Zamkowa area in the city of Wroclaw. As we’ve already pointed out, Zamkowa is placed in the Southern part of the city, very close to the Old Market Zone and its crucial location involves the possibility of perceiving it as a urban hinge, referring to the Southern expansion of the city centre. Starting from the guidelines provided by the Municipality, we deepened the knowledge of the area through an accurate study of the intense interaction of the elements surrounding it.

G_sviluppo progettuale (scala urbana) First of all, the Municipality has planned to converge the vehicular traffic away from the inner city: this choice represents an occasion of enlarging the city centre into the Southern belt and even beyond it. Besides, the previsions for the Zamkowa area concerned the opportunity of creating two urban fronts facing a central road, even with the possibility of building on the area of the museum garden, in order to gain some real estate value out of it.

Delving into the urban complexity lead to new perspectives of reading this part of the city and to interve through the revitalization project. Opportunities, Problems and Potentialities: 1.

In questa fase si svilupperà il progetto a scala urbana disegnando la proposta progettuale scelta, bisognerà disegnare anche i profili ambientali in scala 1:500. Il progetto dovrà essere già verificato dimensionalmente: funzioni, struttura, altezze, ecc.

The idea of expanding the borders of the inner city makes perfect sense. It’s a matter of size, pedestrian/commercial, but not just that. It’s mostly a matter of synergies within the city: we now have a centre dedicated primarily to tourism, catering, leisure, but not to the business. The primary economic, financial, commercial activities (see Renoma and shopping malls) are situated in the South, a few steps, but inexorably separated. The pedestrian street which connects them (Świdnicka street) is an example of the vocation of both parties to dialogue together in a closer way than what is happening today. 2. The Opera area represents nowadays a delicate point in this connection, because it is perceived as a break: the flow comes from the inner city, along the pedestrian area, through the underpass, to the Opera, where it stops.

Disegno di Luca Braccini.

Disegni di Francesca Gaspari. 30

alma mater studiorum university of bologna / faculty of engigneering dapt / department of architecture and territorial planning cesam / study centre on metropolitan areas

Disegni di Alessandro D’Amico.


alma mater studiorum university of bologna / faculty of engigneering dapt / department of architecture and territorial planning cesam / study centre on metropolitan areas

Disegni di Valeria Elsini.

Disegni di Alessandro D’Amico.

alma mater studiorum university of bologna / faculty of engigneering dapt / department of architecture and territorial planning cesam / study centre on metropolitan areas

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alma mater studiorum university of bologna / f dapt / department of architecture a cesam / study centre

Disegni di Lorenza Carabba.


Disegno di Alessandro D’Amico.

alma mater studiorum university of bologna / faculty of engigneering dapt / department of architecture and territorial planning cesam / study centre on metropolitan areas

Disegni di Veronica NinĂŹ Brugo.

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H_ Report 1 verifica intermedia (10 gennaio 2013)

La verifica intermedia si svolgerà il 10 gennaio 2013 e consiste in una revisione critica seminariale e la consegna (in .pdf) di una sintesi del lavoro svolto fino a quel momento. Si svolgerà presso gli Unibox della Sala Borsa. L’ obiettivo è la produzione di un book sintetico in formato digitale (di cui vi daremo il layout in formato indesign) che raccolga in via grafica/sintetica i risultati dello stato di avanzamento dei lavori, della campagna di analisi dell’esistente, di analisi urbana ed ambientale, di ricostruzione della scena di lavoro (plastico), oltre alle prime ipotesi di progetto urbano ovvero di strategia urbana e di programma funzionale del progetto architettonico. Inoltre dovrete inserire un commento critico alle lezioni del corso. Dovrete quindi presentarvi con il plastico di lavoro redattoin aula, al 500 o al 1000 con inserite le ipotesi di progetto. La critica sarà tenuta dagli assistenti e collaboratori del corso (non necessariamente chi vi ha seguito durante l’anno), con l’eventuale intervento di alcuni critici esterni. Dovrete consegnare il Report 1 in formato digitale delle dimensioni massime di 20 MB caricandolo sul vostro spazio nel sito www.architettureinviaggio.it. Layout indesign: http://www.movingarchitectures.org/MovingGallery/Default.aspx?aid=359

Tre immagini risalenti alla verifica intermedia dell’anno accademico 2010/2011.

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Corso di ArCA III A-K - Prof. Ing. Giorgio Praderio, Prof. Ing. Francesco Fulvi, Prof. Ing. Andrea Luccaroni - Coll.: Prof. Ing. Nada Balestri, Ing. Simona Bernardoni, Ing Annamaria Draghetti, Ing. Matteo Martiniello, Prof. Ing. Roberto Tranquilli

BO|r > Bologna Rotonda

FLUSSI DI TRASPORTO / Transport Streams: MOBILITà CARRABILE Carriage Mobility

MOBILITà FERROVIARIA Train Mobility

PARCHEGGI ESISTENTI Existing Parking

PARCHEGGI PREVISTI Provided Parking

FERMATE PRINCIPALI DEL TRASPORTO PUBBLICO Main Public Transport Stops

Esempio di Report 1, studentessa Claudia Cognigni

NODI DI INTERSCAMBIO Interchanges

Scala 1:10000 Studente: Claudia Cognigni - Matricola: 0000247513 - Email: cla99psg@hotmail.it - Area di Progetto /Project Area: BO|r > BOLOGNA ROTONDA

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Titolo: Sintesi della Lettura Ambientale / Summary of the Environmental Study


Esempio di Report 1, studentessa Claudia Cognigni

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Analisi solare realizzata con Ecotect

I_Progetto architettonico

Analisi illuminotecnica realizzata con Ecotect

Il progetto architettonico riguarda lo sviluppo di uno o più volumi che sono stati studiati nel progetto urbano. Lo stesso sarà disegnato in scala opportuna (1:100 - 1:200) attraverso piante, prospetti e sezioni sia a mano che al computer. E’ opportuno inoltre realizzare un plastico di lavoro alla stessa scala in modo da verificarne direttamente l’achitettura modificando sullo stesso il progetto che evolve sulla carta (possibilmente a mano). Quando, sul plastico, il progetto raggiungerà la sua “maturità”, sarà molto semplice metterlo in bella e lavorarlo graficamente per l’editing finale. Durante questo percorso, a seconda del caso può essere utile la realizzazione di un modello tridimensionale al computer. Sintetizzando il processo in ordine temporale: 1. Disegni a mano delle piante, prospetti e sezioni in scala adeguata 2. Realizzazione di uno o più plastici di studio 3. Eventuale modello 3d utile anche per Ecotect 4. Modifica del plastico 5. Modifica a mano dei disegni in funzione delle modifiche fatte al plastico 6. Verifiche con Ecotect per l’analisi solare 6. Verifica dell’apporto di luce naturale attraverso software (vedi esempio) 7. Modifica del plastico 8. Modifica a mano dei disegni in funzione delle modifiche fatte al plastico 9. Trasferimento al computer dei disegni manuali Esempio Ecotect link: http://www.youtube.com/watch?v=OuJoG3tqU0w&feature=context&context=C38cc605ADOE gsToPDskKpGKtajFlLvBL7Z2zKY4_t http://www.youtube.com/watch?v=J-wRHyBNdIY&feature=context&context=C38cc605ADOEg sToPDskKpGKtajFlLvBL7Z2zKY4_t) 36


SCHEMI DEI LIVELLI| scala 1:1000

SEZIONE AMBIENTALE | scala 1:500

SEZIONE AA | scala 1:200

Tavola d’esame (Studente: Chiara Cavini) http://www.movingarchitectures.org/ MovingGallery/Default.aspx?aid=249&msg=27

-3.00 -6.60

SEZIONE BB | scala 1:200

T07

SEZIONI

scala 1:200

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Tavola d’esame (Studente: Matilde Gandolfi) http://www.movingarchitectures.org/ MovingGallery/Default.aspx?aid=300


Tavola d’esame (Studente: Matilde Gandolfi) http://www.movingarchitectures.org/ MovingGallery/Default.aspx?aid=300

Disegni di Alessandro D’Amico

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alma mater studiorum university of bologna / faculty of engigneering dapt / department of architecture and territorial planning cesam / study centre on metropolitan areas

Disegni di Alessandro D’Amico


Schizzo assonometrico L’attacco della struttura di supporto dei pannelli di vetro fotovoltaico con la trave alveolare del solaio avviene tramite due profili scatolari (150x100x5mm) accoppiati e bullonati sull’anima della trave stessa.

Riferimento in sezione

Tavola d’esame (Studente: Chiara Cavini) http://www.movingarchitectures.org/ MovingGallery/Default.aspx?aid=249&msg=27

L_Particolari costruttivi

Il vetro fotovoltaico

Le pareti vetrate a tutta altezza permettono il contatto visivo diretto e continuo con l’esterno da parte degli utenti della biblioteca. Grazie al vetro fotovoltaico in facciata che costituisce una pelle ulteriore nelle facciate a sud e a ovest, si garantisce la penetrazione della luce solare diffusa all’interno dell’edificio migliorandone le prestazioni energetiche e l’isolamento acustico. Nelle giornate calde, il sitema di ombreggiatura protegge l’edificio dal surriscaldamento , evitando o riducendo il consumo di energia per la climatizzazione. Nelle giornate fredde, al contrario, la perdita di calore verso l’esterno è ridotta ed è ottimizzato l’assorbimento dei raggi solari , con notevoli vantaggi dal punto di vista energetico.

Il dettaglio esecutivo, generalmente una sezione cielo-terra, va redatto per le parti dell’edificio T08 dove ci sono caratteristiche costruttive fuori standard, che cioè non potete ritrovare nei classici manuali di Architettura Tecnica. Prendendo spunto da esempi simili e elementi tecnici promossi da aziende opernati sul mercato. Il particolare a seconda della situazione può essere didegnato in scala 1:20, 1:10, 1:5. In alcuni casi può essere molto utile realizzarle un plastico. Concordate col vostro assistente di riferimento la/le zone dove conviene fare un approfondimento. Ricordatevi che l’architettura la si giudiuca anche nel dettaglio! DETTAGLIO CIELO-TERRA | scala 1:20

DETTAGLIO

scala 1:20

Sezione cielo-terra: parete ventilata e balcone

Prospetto

Scala 1:20

Scala 1:20

Dettagli

Materiali utilizzati

Scala 1:5

Dati tecnici

Sezione verticale - sistema di supporto per il rivestimento

IL SISTEMA COSTRUTTIVO GASBETON E’ un calcestruzzo aerato autoclavato per murature, ottenuto da una miscela di sabbia, cemento e calce: le eccellenti prestazioni di isolamento termico in opera e il ridotto impatto ambientale che deriva dalla produzione del materiale lo rendono la risposta ottimale per l’attuazione delle politiche comunitarie in tema di energia e ambiente. Gasbeton viene prodotto in blocchi e tavelle di grande formato e di vario spessore, grazie alla leggerezza del materiale che consente elementi di dimensioni notevoli con pesi contenuti e di agevole manovrabilità nelle fasi di posa.

Ringhiera in acciaio zincato Scossalina Guaina impermeabilizzante Barriera al vapore Angolare in lana minerale Pavimento (sp. 1,5 cm) Strato di allettamento a base cementizia (sp. 2 cm) Massetto di pendenza a base cementizia autolivellante (sp. 8 cm) Guaina impermeabilizzante (sp. 0,5 cm) Isolante termico per coperture “Foamglas” (sp. 10 cm) Barriera al vapore (sp. 0,5 cm) Soletta in cemento armato con rete elettrosaldata (sp. 5 cm) Pignatta in laterizio (sp. 28 cm) Intonaco (1,5 cm)

RIVESTIMENTO GEOPIETRA

Pavimento (sp. 1,5 cm) Strato di allettamento a base cementizia (sp. 2 cm) Massetto di livellamento a base cementizia autolivellante (sp. 6 cm) Massetto di passaggio di condotti per impianti (sp. 10 cm) Guaina (sp. 1 cm) Strato di livellamento (sp. 0,5 cm) Soletta in cemento armato con rete elettrosaldata (sp. 6 cm) Pignatta in laterizio (sp. 28 cm) Intonaco (sp. 1,5 cm)

Lamella in legno “Sigro” Traverso in acciaio Angolari a “L” di supporto Piatto con fori asolati Balcone Pavimento Strato di allettamento Massetto in cls alleggerito Guaina impermeabilizzante Soletta in cemento armato

1 - Rivestimento in lastre di pietra 2 - Perno in acciaio inox 3 - Angolare a “L” 4 - Chiodo 5 - Guaina protettiva 6 - Sistema di montanti 7 - Strato di ventilazione 8 - Bulloni

9 - Angolari a “L” con fori asolati 10 - Angolari 11 - Bulloni 12 - Sistema di supporto 13 - Strato di isolamento termico 14 - Blocchi di muratura 15 - Malta

Sezione orizzontale - sistema di supporto del rivestimento

Blocco a canaletta Cordolo per architrave Staffa in acciaio Isolamento termico Soglia della finestra in pietra Infisso in alluminio per finestra scorrevole Vetrocamera

Strato di supporto Schiuma poliuretanica “Sigilmat” Cordolo in cemento armato Staffa in acciaio Elemento in acciaio zincato “Mensolino”

Vetrocamera Infisso in alluminio Gradino in pietra Blocco in “Gasbeton” Isolamento termico

Geopietra realizza la pietra da rivestimento per pareti interne ed esterne ecologica più credibile al mondo, creata da una mescola di calcestruzzo, costituita da cemento Portland, inerti leggeri e colori a base di ossidi minerali permanenti. Grazie alle sue caratteristiche tecniche la pietra ricostruita Geopietra è adatta a rivestire pareti con isolamento termico esterno. Geocoll è una speciale collante e rasante di sistema a presa normale con scivolamento nullo, a base di calce idraulica naturale che conferisce ottime proprietà meccaniche ed elastiche, elevata resistenza, ottima permeabilità al vapore e assenza di scivolamento verticale. GeoBi è una malta alleggerita bicomponente, completamente naturale, adatta per interni ed esterni.

MENSOLINO - SOLETTE A SBALZO SENZA PONTE TERMICO

Pavimento (sp. 1,5 cm) Strato di allettamento a base cementizia (sp. 2 cm) Massetto di livellamento a base cementizia autolivellante (sp. 6 cm) Massetto di passaggio di condotti per impianti (sp. 10 cm) Guaina (sp. 1 cm) Strato di livellamento (sp. 0,5 cm) Soletta in cemento armato con rete elettrosaldata (sp. 6 cm) Pignatta in laterizio (sp. 28 cm) Intonaco (sp. 1,5 cm)

1 - Rivestimento in lastre di pietra 2 - Sistema di montanti 3- Strato di ventilazione 4 - Bulloni 5 - Angolari a “L” con fori asolati

6 - Angolari 7 - Bulloni 8 - Sistema di supporto 9 - Strato di isolamento termico 10 - Blocchi di muratura

Mensolino è un elemento costruttivo in acciaio zincato che consente, in fase costruttiva, di non interrompere la coibentazione nel nodo costruttivo, costituito da solaio-cordolo-terrazzo, isolandolo dalle azioni termiche esterne ed evitando la dissipazione di calore e la conseguente formazione di muffe causate dalla condensa del vapore acqueo. Mensolino risolve il problema del formarsi di ponti termici che, soprattutto nella stagione invernale, si manifestano proprio nel nodo costruttivo.

Esempi di materiali utilizzati e schemi di funzionamento

Plastico di dettaglio in scala 1:20 (Studente: Annamaria Draghetti)

VETRO ASSORBENTE MULTIVALOR SUN Rivestimento in lastre di pietra Perno in acciaio inox Angolare a “L” Chiodo

Esempi di perni

Sistema di montanti Angolari a “L” con fori asolati Strato di ventilazione Sistema di supporto Isolante

Schema di funzionamento

Elementi sturtturali

Sezione verticale - sistema di supporto per le lamelle FINESTRE E PORTE-FINESTRE FINSTRAL A78-B Finstral realizza finestre in alluminio dalle ottime proprietà termoisolanti e di elevata qualità. L'eccellente valore isolante del telaio, pari a Uf 1,6 W/m²K, abbinato all'impiego di particolari vetri basso-emissivi, consente di raggiungere un ottimo valore complessivo di trasmittanza termica di Uw 1,0 W/m²K, grazie ad un massiccio profilo a taglio termico. Grazie all’impiego di vetri antirumore, si raggiunge un isolamento acustico molto elevato, fino a 46 dB.

Intonaco Muratura in “Gasbeton” Malta Canalizzazione di ventilazione Schiuma poliuretanica “Sigilmat” Guaina impermeabilizzante Pavimento (sp. 1,5 cm) Strato di allettamento a base cementizia (sp. 2 cm) Strato di livellamento a base cementizia autolivellante (sp. 4 cm) Massetto di passaggio di condotti per impianti (sp. 10 cm) Barriera al vapore (sp. 0,5 cm) Strato di isolamento termico (sp. 10 cm) Soletta in cemento armato con rete elettrosaldata (sp. 6 cm) Pignatta in laterizio (sp. 28 cm) Angolari a “L” di chiusura Guaina impermeabilizzante Elemento di protezione in acciaio Strato di isolamento termico Guaina impermeabilizzante doppia Trave rovescia di fondazione

LASTRE DI ISOLANTE TERMICO FOAMGLAS Foamglas produce lastre di isolante termico i vetro cellulare, costituite da milioni di minuscole cellule di vetro piene d’aria, impermeabili, resistenti ai parassiti, al vapore, agli acidi ed alla pressione, non combustibili, indeformabili, ecologiche e facili da lavorare.

Vespaio con intercapedine ventilata tipo igloo (sp. 40 cm) Strato di posa in calcestruzzo alleggerito Strato di contatto in ghiaia Terreno

Tavola d’esame (Studente: Matteo Glorioso)

I vetri assorbenti consentono, grazie all’elevato coefficiente di assorbimento solare, il controllo degli apporti solari, incamerando l'energia nella lastra esterna per poi rilasciarla lentamente verso l'esterno. I vetri sono di tonalità neutra, scarsamente riflettenti e risultano quindi particolarmente idonei all'impiego in ampie superfici vetrate di tipo verticale. Trasmittanza termica: U = 0,6 W/m²K.

LAMELLE IN LEGNO SIGRO 1 - Lamella in legno 2 - Chiodo 3 - Sistema di traversi 4 - Bullone 5 - Montante 6 - Angolare a “L” con fori asolati 7 - Bulloni

PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA NELLE CITTA’ EUROPEE PROJECTS FOR URBAN REGENERATION IN EUROPEAN CITIES Area di Progetto/Project Area: BO_FS BOLOGNA BOVICAMPEGGI Anno Accademico/Year : 2011/2012 Studente/Student: Matteo Glorioso - 0000277582

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Università degli Studi di Bologna - Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Edile/Architettura DAPT Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale a3 Corso di Architettura e Composizione Architettonica III Titolare: Prof. Ing. Alessio Erioli

8 - Elemento di contenimento in cemento 9 - Strato strutturale in cemento armato 10 - Guaina impermeabilizzante 11 - Rete elettrosaldata 12 - Strato in calcestruzzo alleggerito 13 - Strato di alettamento 14 - Paviemento

Laboratorio Progettuale di Architettura e Composizione Architettonica III Modulo didattico a3a Docenti: Prof. Ing. Francesco Fulvi, Prof. Ing. Andrea Luccaroni Assistente: Ing. Francesca Bonafede

Sono lamelle in legname, utilizzate per speciale destinazione. Sono lamelle di legno incollate e unite da incastri a cuneo, fatte da legno come abate e pino, soluzione ottimale per diversi bisogni tra cui sistemi per l’ombreggiamento e per rivestimenti.

BoviCampeggi_10

Dettagli_01


Tavola d’esame (Studente: Matilde Gandolfi) 41


M_Viste tridimensionali

Una visualizzazione tridimensionale a scelta tra, plastico, render o prospettiva a mano libera dovrà corredare la serie di elaborati precedenti. Chi volesse può anche utilizzare video.

Immagini di plastici finali e render

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N_ Report 2 verifica finale (11 giugno 2013)

La verifica finale prevista per l’11 giugno 2013 con la cosegna del Report 2 che varrà come idoneità, unitamente al computo delle presenze, ha il duplice scopo di fissare il lavoro svolto fino a quel momento e nello stesso tempo di avere un momento di verifica nel quale assistenti e collaboratori esterni potranno attraverso la propria “critica” contribuire in maniera positiva sul successivo avanzamento del progetto. Come per il Report 1, non verranno date valutazioni ma, in sede d’esame, un book valutato bene “aiuterà” lo studente nel caso l’esposizione d’esame non sarà impeccabile. Il progetto non deve essere necessariamente finito al 100% ma è necessario invece che tutte le decisioni fondamentali alla chiusura siano prese in maniera chiara, univoca e precisa, e che gli elementi fondanti del progetto siano completi, risolti e rappresentati. Deve essere chiara e definitiva la direzione progettuale scelta, quindi: - introduzione - inquadramento urbano, sintesi della lettura ambientale, genesi del progetto schemi, strategie, metafore, ecc. (se diversa da quella inserita nel Book1) - masterplan generale - planivolumetrico di progetto (pianta dall’alto con ombre) inserito nel contesto e sezioni urbane (profili). scala 1/1000 (se diversi da quelli inseriti nel Book1) - attacco a terra: pianta complessiva dei piani terra e delle sistemazioni esterne. scala 1/500 - sviluppo architettonico: piante, sezioni, prospetti. scala 1/200 o 1/100 - le piante, anche se non complete, dovrebbero contenere indicazioni chiare in merito a: accessi, spazi di distribuzione, collocazione dei vani scala, suddivisione delle unità immobiliari (in caso di edifici con più unità), programma funzionale (in caso di edifici complessi). insomma si deve capire come funziona.... - viste tridimensionali (anche semilavorati o fotomontaggi o collages o plastico o...) Da questo momento le revisioni saranno concordate con l’assistente di riferimento. Se avrete consolidato il progetto, lo stesso può essere proseguito in maniera autonoma e potrete quindi “riprenderlo in mano” quando vorrete per affinarlo e portarlo all’esame. 43


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Esempio di Report 2, studentessa Francesca Zandi http://www.movingarchitectures.org/ MovingGallery/Default.aspx?moid=1446

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Esempio di Report 2, studentessa Francesca Zandi http://www.movingarchitectures.org/ MovingGallery/Default.aspx?moid=1446

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O_l’esame di a3a

Il giorno dell’eseme dovrete presentarvi con tutta la serie di documenti/elaborati qui di seguito elencati: 1. I plastici di studio prodotti nel corso delle esercitazioni durante l’anno, alle varie scale. 2. Elaborati grafici. Gli elaborati d’esame devono essere completi e in sequenza ordinata, in un formato idoneo al tipo di progetto e il più possibile standardizzato per tutte le tavole. I contenuti che devono necessariamente essere presenti nelle tavole sono: - inquadramento dell’area di intervento - lettura ambientale, sintesi dell’ analisi - concept e principi generativi del progetto - planivolumetrico (scala 1:500) - profili ambientali (scala 1:500) - pianta attacco a terra con finiture esterne (contesto) (scala 1:200) - piante di tutti i livelli (scala 1:100) - prospetti (scala 1:100) - sezioni (scala 1:100) - particolari costruttivi (scala 1:20 - 1:10 - 1:5) - viste tridimensionali a mano libera oppure a computer oppure un plastico In tutti gli elaborati delimitare l’area di intervento ed inserite sempre: il Nord e la scala 3. Posters. Vanno inoltre prodotti 2 poster riassuntivi (100x70 di cui saranno forniti i layout), del progetto che descrivano in modo sintetico ma esauriente il vostro lavoro in due tavole. I 2 poster vanno riprodotti anche in formato A3 (fuori scala) 4. CD o eventualmente una chiavetta contenente Tutte le tavole in pdf e i 2 poster. 48


P_Valutazione

Il voto dell’esame è una sintesi fatta dai docenti che tiene conto di: 1. Voto della commissione d’esame che valuta il progetto presentato 2. Voto dell’asssistente di riferimento che vi seguirà direttamente a partire dal secondo semestre.

Una volta proposto il voto, nel caso lo stesso non fosse soddisfacente alle aspettative dello studente; salvo casi eccezionali, l’unica alternativa per provare a migliorarlo è quella di sviluppare un tema nuovo riseguendo l’anno.

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Esempio di Poster, 100x70 da consegnare anche in A3 studentessa Giulia Tubertini http://www. movingarchitectures.org/ MovingGallery/Default. aspx?aid=238

Tavole d’esame, studentessa Giulia Tubertini http://www.movingarchitectures.org/MovingGallery/Default.aspx?aid=238

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Esempio di Poster, 100x70 da consegnare anche in A3 studentessa Giulia Tubertini http://www.movingarchitectures.org/ MovingGallery/Default.aspx?aid=238 51


Tavole d’esame, studentessa Giulia Tubertini http://www.movingarchitectures.org/MovingGallery/Default.aspx?aid=238

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Lo Staff

Ing. Francesco Fulvi - Tutor didattico contact: francesco.fulvi@unibo.it

Ing. Andrea Luccaroni - Tutor didattico contact: andrea.luccaroni@unibo.it

staff di a3a, anno accademico 2012-2103 http://www.architettureinviaggio.it/MovingBlog/ page/Moving-Architectures-Staff.aspx

Ing. Nada Balestri - Tutor didattico contact: nada.balestri@unibo.it

Ing. Simona Bernardoni - Cultore della materia contact: simona.bernardoni@gmail.com

Ing. Francesca Bonafede - Cultore della materia contact: fra.bonafede@gmail.com

Ing. Annamaria Draghetti - Cultore della materia contact: annamaria.draghetti@gmail.com

Alessandro D’Amico - Cultore della materia

contact: contact: alessandro_damico@hotmail.com

Claudia Cgnigni- Cultore della materia contact: cla99psg@hotmail.it

Marco De Luigi - Cultore della materia contact: marco_deluigi@hotmail.it

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UniversitĂ degli studi di Bologna FacoltĂ di Ingegneria Edile-Architettura Dipartimento di Architettura e Piantificazione Territoriale Corso di Architettura Composizione Architettonica 3 parte a Titolare: prof. Alessio Erioli Responsabili: Prof. Francesco Fulvi, Prof. Andrea Luccaroni http://www.architettureinviaggio.it

Architetture in viaggio


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