le stanze di Piero nuove architetture per Monterchi
Laboratorio di Progettazione dell’architettura V Facoltà di Architettura - corso di laurea in architettura quinquennale classe LM-4 c.u. anno accademico 2012-2013 Prof. Fabrizio F.V. Arrigoni https://sites.google.com/site/laboratorioarrigoni/02_alumni/09_01_opvs-petri
Le stanze di Piero Fabrizio F.V. Arrigoni Monterchi, nell’alta Valle Tiberina, originò come castello nel secolo XI°. Quale roccaforte di confine fu potenziata nel XIV° secolo allorquando cadde sotto il controllo di Firenze. Il patrimonio edilizio originario fu grandemente compromesso dai terremoti del 1917 e del 1919. Da circa seicento anni il tesoro della comunità monterchiese è la Madonna del Parto, una pittura che Piero della Francesca realizzò in una piccola chiesa rurale tra il 1450 e il 1455. Nel 1992 un radicale programma di ricerca e restauro avviato sull’opera fu di suggerimento all’amministrazione pubblica per promuovere un piano di recupero e rinnovamento di alcuni settori urbani al fine di incrementare la vocazione turistica e ricettiva dell’insediamento. Lo studio di fattibilità - redatto nel novembre 1994 a firma dell’architetto Giuseppe Alberto Centauro e battezzato Sistema Museale della Madonna del Parto di Piero della Francesca - aveva al suo centro il rifacimento del volume che su via della Reglia ospita i resti dell’originario affresco ma coinvolgeva altri punti salienti dell’edificato, determinando un insieme di poli mutuamente relazionati. La maggior parte delle ipotesi allora formulate non hanno avuto sviluppo successivo. Nell’anno accademico 2012-2013 all’interno del Laboratorio di Progettazione dell’architettura V - Facoltà di Architettura di Firenze, corso di Laurea Magistrale in Architettura quinquennale a ciclo unico classe LM-4 c.u. - quello strumento di previsione è stato adottato come base per organizzare una serie di interventi il cui scopo, ben oltre il mero adeguamento funzionale, consisteva nel mettere-in-opera la stessa storia ed eredità del luogo. A tale strategia si affiancava la volontà di dare vita ad uno sguardo, ad una percezione del borgo e delle terre che lo accolgono inedita quanto rivelatrice. Tale riassetto è stato scandito
_studio e panorami di monterchi
attraverso quattro nuclei mutuamente connessi da percorsi pedonali e ciclabili: l’attraversamento e il cammino come attrezzi idonei a scalfire la densità semantica dei paesaggi antropici e naturali. 1 - Risistemazione di piazzale San Rocco sulla strada provinciale di Monterchi (sp221). Il riordino di questa zona attraverso le infrastrutture necessarie - parcheggi, bus terminal, informazioni turistiche - costituisce il punto di partenza di una nuova rete di sentieri, oltre che essere medio geometrico da cui traguardare l’intorno. 2 - Presso il complesso di Santa Maria a Momentana, non lontano dalla perduta chiesa sulle cui muraglie Piero fece sorgere la sua maestosa madonna, si prevede la realizzazione di un plesso destinato a ospitare il Laboratorio e il Museo didattico della Pittura Murale. Il capolavoro del “Monarcha della pittura” come matrice per una sapienza, un mestiere da riconoscere e tramandare. 3 - In Palazzo Alberto Massi il progetto dell’area di ingresso è l’occasione per saldare tra loro i livelli dell’accesso principale su via XX settembre e l’omologo su via del Pozzo Vecchio. Sul fianco rivolto alla valle il disegno del suolo e dei giardini permettono di cucire questo edificio di frangia con il vicino nuovo museo e con la linea dei camminamenti al piede della collina. 4 - L’eccezionalità dell’affresco del maestro di San Sepolcro rende legittimo pensare alla costruzione di un’architettura interamente dedicata alla sua conservazione, alla sua visione, al suo studio; una fabbrica bifronte, dal codice doppio: da un lato manufatto interamente consegnato al frammento custodito, dall’altro, al pari di qualsivoglia “fatto urbano”, opportunità per un incremento dei valori plastici, spaziali e di uso del sito in cui esso si insedierà.
_opvs petri
_contorni
_tracciati
_nebbia
_materia
_soglie
_il luogo ritrovato Francesco Onorati Filippo Pecorai Francesco Polci
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_laboratorio della pittura murale L’intervento per la scuola di restauro è situato accanto al cimitero di Monterchi. Da qui, a fianco della cappella che originariamente ospitava l’affresco della Madonna del Parto, si vede il borgo e si intuisce il collegamento visivo tra i diversi impianti progettati. Il sistema dei percorsi ha così le proprie teste nei due punti cruciali di tutto l’intervento. I laboratori si presentano come un grande edificio stereometrico che ha come prospetto due torri. Sono le torri degli avamposti e dei castelli che segnano il territorio della Valcerfone. Lo spazio aperto prospiciente all’ingresso, una piccola piazza che è luogo d’arrivo dei percorsi pedonali, è il primo punto di vista predominante dell’intervento. Da qui è possibile ammirare le linee orizzontali della valle sulle quali si stagliano il borgo di Monterchi e le colline retrostanti. La planimetria si struttura intorno a due corti di dimensioni differenti che diffondono la luce ai vari ambienti. Le due grandi corti rappresentano quindi la tipologia insediativa dell’edificio, intorno alle quali si sviluppa l’intero sistema delle funzioni.
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_pianta 0 | pianta-1
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_profilo est | sezione longitudinale
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_piazzale San Rocco L’architettura è definita sul fronte strada da una materialità e compattezza dichiarate, mentre verso il parcheggio e la sosta delle corriere è schermata per tutta la lunghezza da un pergolato in acciaio. Sul lato della strada un ampio spazio verde e una cortina di pioppi cipressini separano l’intervento e il camminamento dal traffico. La disposizione dei posti auto, le loro distanze e le alberature che riparano dai raggi solari consentono lo svolgimento dei mercati settimanali e le manifestazioni locali che tuttora vengono praticate nell’area. Il blocco rettilineo dei servizi contiene una biglietteria e punto informativo, un’edicola e una caffetteria. Il sistema termina con il piccolo volume adibito al bike-sharing. La conformazione e la struttura dell’edificio rendono questa parte del progetto un avamposto fondamentale per il potenziamento dei servizi di Monterchi, mentre l’uso delle diverse essenze locali e del verde come schermatura permette di ottenere un luogo di sosta, abbastanza isolato dal traffico veloce della strada provinciale.
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_pianta | profilo sud
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_Museo della Madonna del parto Il nuovo Museo della Madonna del Parto rappresenta per la comunità di Monterchi l’occasione di valorizzare l’affresco pierfrancescano. Il dipinto è simbolo di una sacralità che ricopre le stesse terre di Monterchi. Tre elementi semplici che corrispondo a funzioni differenti definiscono la struttura frammentata e si rapportano tra loro all’interno di una piccola piazza pubblica. Lo spazio aperto è così punto di accesso al museo, alla caffetteria e spazio di sosta da cui ammirare il panorama. All’interno della piazza i tre volumi sono composti in modo da generare delle percezioni progressive dello spazio. I materiali, la compattezza e i rapporti dei pieni e dei vuoti confermano questa frammentarietà che vuole essere interpretazione del quotidiano. Il processo di astrazione permette di cogliere l’essenza dell’affresco e questo tocca la coscienza di chi osserva. Dopo la visione dell’affresco la percezione delle cose appare più chiara. È la terra, la sua semplicità e la materialità a fare di queste terre un angolo di pace, di raccoglimento, di riflessione. E tutto ciò avviene nell’uomo e per l’uomo, è la sua stessa essenza, è la sua dimensione.
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_profilo sud | sezione longitudinale
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_tavola espositiva
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_ giornate FAI di Primavera, ventiduesima edizione, 22-23 marzo 2014 Monterchi, via del Pozzo Vecchio, Arezzo
https://sites.google.com/site/laboratorioarrigoni/09_exhibition/09_02
le stanze di Piero
nuove architetture per Monterchi
00_ Domenica 23 Marzo 2014_via del pozzo vecchio | Monterchi | Arezzo
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francesco onorati filippo pecorai francesco polci
fr.onorati@gmail.com _ 3386281902 filippo.pecorai@gmail.com _ 3201195078 fr.polci@gmail.com _ 3389340937