IL BRIGANTE ANTONIO FRANCO Cari signur ma vi racconto la vera storia d nu brigant Antonio franc era lu nom e era p tutt n brav juallion Cari signur ma vi racconto la storia vera d nu brigant Antonio franc era lu nom e era p tutt n brav juallion Finn a quann eran junt i suldat Era nommn comm a nald la notte sognava l’amore E alla gent donava lu cor E mentre che stat suldat a fatt nu poc r scola A legg e scriv savia mbarat e la cap lavia camjiat Quann e turnat alla baslcata ali signor se ribbellat Se ribbellat ai prepotenti che trattavano male alla gent Ma lu sinc r lu paes ca r cridia ignurant Carcerato lu vulia manna accussi s luava p nanz N jiorn a truat na scusa e na lettera man la mis e l’a chiesto con tanto bunta Alu prefetto nu laia tucca Tanto riguardo la mis in sospetto c la via a pigliat e la lett E a capito che cera un inganno La vita sua la stava perdendo
Cu rabbia e cu sangue ind a li uocc e turnaat ind alu pais A pigliat u sinc ind a lu suonn e la spedito ind u paradis E sta tra quil mument che la vita sua è cangiata E diventat lu cap brigant che si difend dalla malagent Nott e giorn p l muntagn e do passava lassava lu segn Ali ricc facia paura e i poverell trattava con cor Una guardia lavia prumes che in america lu facia e migra se lu brigante sullava a divisa E tutt i compagn putia purtà comm nu fess ciavia credut alla parola di un uomo di legge a potenza lanno portato monteneari fu fucilato e cosi finisce la storia del brigante cerestano e doglie cari signori lavete capito delinguente nessuno ce nato
ANGELINA ROMANO Questa è la storia della piccola Angelina Condannata a morte anche se bambina Fucilata da chi venne con la scusa di portare libertà Cosi sperata, cosi attesa Non c’era stata la leva coi Borbone E fu introdotta invece dal nuovo padrone
Di un’altra terra e anche di lingua straniera Parlava il francese il Piemonte di allora Il vecchio regno era di tutte le genti, quello d’Italia invece solo dei potenti ebbe origine da li questo paese dal disastro del nuovo governo piemontese i siciliani contrari al nuovo regno di poca fratellanza e di grande sdegno attaccarono i nuovi amministratori cosi il governo fece arrivare i bersaglieri La ribellione andava quindi vendicata Gente qualunque venne presa e fucilata Il tricolore senza compassione e fede Ammazzò anche una donna, una bambina e un prete E di tutti quelli orrori non si parla Altrimenti poi l’Italia chi può amarla? Chi può amare un’altra storia, quella vera Fatta di rovine imposizioni e paura Il colonnello Carlo Pietro quintini Chi lo sa se avesse moglie e bambini Fucilò senza processo quella gente Ma fosse solo questo non sarebbe niente
Una bimba che piangeva li vicino Fu notata dall’attento bersagliere Che la mise poi davanti al plotone E cosi fu giustiziata nel nome del tricolore Chi sa cosa avrà pensato una bambina Davanti a quella gente dalla lingua strana Dai cappelli buffi scuri e pennuti Cosi anche lei andò nella lista dei caduti In suo onore adesso canto una canzone Per la bimba vittima dell’invasore Che creò l’Italia con le fucilate A cui continuiamo a dedicare piazze e strade In suo onore adesso canto una canzone Per la bimba vittima dell’invasore Che creò l’Italia con le fucilate A cui continuiamo a dedicare piazze e strade
SE TORNASSE FERDINANDO Gioia amori e dolori nello stato dei Borboni e L’Italia costruita compromessi e delusioni
distruzione del ricordo dell’amata vecchia terra una falsa storia che la lingua piemontese parla una terra trasformata resa misera colonia la metafora del male come fosse babilonia una terra dove regna incessante l’agonia instaurata fin da subito dalla massoneria
quante stragi all’origine di questo bel paese falsi storici calugne di ogni tipo e altre offese ogni libro di ogni scuola dice ciò che non è vero l’invasore è un eroe e l’eroe è un guerrigliero capitale alla avanguardia, capitale culturale ora napoli è sinonimo di male nazionale fu città che visse d’arte di teatri e di poesia di accademie scuole e stampe navi treni e astronomia se tornasse Ferdinando e vedesse questo scempio forse si domanderebbe quanto male faccia il tempo quando cambia all’improvviso con la forza delle armi quando pur con un sorriso mette fine ai tuoi giorni se tornasse Ferdinando e da solo si accorgesse che la sua reputazione fu stravolta da promesse Chi sa come reagirebbe dopo tutto ciò che fece
Per il regno dei primati che oggi non conosce pace
Poca gente al giorno d’oggi sa qual è la sua bandiera Poca gente sa chi fu quell’uomo che visse a caprera Che i soldati scesi qui non furono soltanto mille Che distrussero città portando morti alle famiglie Chi commise quelli orrori scrisse poi la nostra storia Che oggi insegna che fu guerra giusta e rivoluzionaria Descrivendo gli invasori liberi liberatori Nascondendo che in realtà si depredarono tesori
Venne definito un popolo un insieme di cafoni Oppressori e stranieri diventarono i Borboni Definiti niente meno che di Dio la negazione Per giustificare meglio la vigliacca usurpazione Si è saputo che ricciotti figlio di don Garibardi Fu cosi indignato che si uni alle armi dei briganti E persino lui si rese conto dello sfruttamento Ingiustizie e citi stupri e campi di concentramento se tornasse Ferdinando e vedesse questo scempio forse si domanderebbe quanto male faccia il tempo quando cambia all’improvviso con la forza delle armi
quando pur con un sorriso mette fine ai tuoi giorni se tornasse Ferdinando e da solo si accorgesse che la sua reputazione fu stravolta da promesse Chi sa come reagirebbe dopo tutto ciò che fece Per il regno dei primati che oggi non conosce pace
se tornasse Ferdinando e da solo si accorgesse che la sua reputazione fu stravolta da promesse Chi sa come reagirebbe dopo tutto ciò che fece Per il regno dei primati che oggi non conosce pace
EZECHIA DA VERONA Grandi mandibole, canini forti Come nei serpenti due zigomi sporgenti Lunghe arcate sopracciliari, Piedi prensili: sintomi del "male" Naso schiacciato: prognatismo Alito pesante: cretinismo, Apatia, borsa guanciale La fotografia del ...meridionale !
Si sa che il delinquente è sempre un po' meridionale
Perciò ne cerco prova nella fossa occipitale La mancanza della quale, unita al sintomo del male, non è prova, lorsignori, dell'origine ambientale del brigante criminale ?
A sud, nei mesi caldi, delitti di passione Caratteri atavici tipici di mancata evoluzione Del resto la barometrica e la canicola, ormai si sa, Influenzano sensibilmente le sorti della genialità.. Il delinquente al caldo nasce mattoide occasionale E per la lex consecutio, eiaculatio originale Ne deduco delinquente uguale a: ..meridionale..
Ezechia da Verona, Ma ne avessi almeno mai azzeccata una ! E mi fa effetto che.. sei di su Te lo dico anche in dialetto:.. "Ma vada via il cül" Cesare… ~ Va da via il cül. . . !
Or detto a dispetto di quel dotto che io sono La fusione dell'occipite con l'atlante è un fatto netto Nel delitto l'epilettica influenza il cervelletto
Dunque, qui è il mio "favello", il mio "concetto", il mio "pistillo"... II confronto del primate col terron, col "gorillo" Fa sì che l'anomalia sia un arresto del cervello Non v'è dubbio dunque alcuno alla mia teoria numero uno Per la quale il terrone ed il "gorillo"~...Eh...só' meridionali!
Ezechìa da Verona Ma ne avessi almeno mai imbroccata una ! È la solita campana Se la canta e se la suona..
Ezechia, frate mia Esperto di "fisiocranica" e "fregnologia" Sai di tutto, sai di più Sui "camalli" e gli "zebù".. - Ma vada via il cül. Cesare! Va da via il cül !!
Oh Caesar. for you Ma vada via il cul....!
Terron, terroni!
Siamo noi la controstoria con i gigli alle bandiere Terron, terroni! Con le nostre donne drude devote alle Madonne nere Casi clinici deviati Di una razza negro crine E la patria è nata infine Per unire o per "urine"?
E portiamo l'anello di zinco Sapete bene che Se ci aprite il petto dentro Ci trovate il re.. Se ci aprite il petto dentro.. Ci trovate il re!
O Caesar for you Ma vada via il cĂźl . . !
‌Oh vate is in anum...
FOR A I SAVOIA E vorrei riscrivere la storia da quando il nemico l'ha interrotta si posò la mente a riannodarla lì nel punto dove fu spezzata
Quel che han fatto è così spaventoso che si tace sui libri della storia Sono scesi e ci hanno massacrato, ci hanno derubato la memoria..
E bussò la guerra di conquista divenimmo solo una colonia tutto in nome dell'Italia, dell'Italia unita !
Ma fora 'i Savoia, fora li boia Fora Caino fratello d'Italia Quanto lo scempio, quanti li ammazzati! Li dissero briganti e invece erano soldati..
Ah malidétto sia lu sissanta e malidétta sia 'sta simenta, li Savoia e Diu ca li campa e d'allura ca pi nui è viulenza..
Comu ajeri cani arraggiati marcarunu col piscio il conquistato Bronte, Trecastagni e Casalduni e quanti li paesi a ferro e a fuoco.. E della terra nostra e i nostri mari divenimmo sudditi e coloni Nui coloni e loro, loro proprietari
Ma fora 'i Savoia, fora li boia, fora Caino fratello d'Italia Di sangue tingevano di rosso i nostri gigli, di quale crimine noi siamo figli?
Vennero un giorno o l'altro nelle Due Sicilie chiusero le fabbriche e la zecca Piombo a chi non volle ubbidire e in piazza a testa in giù a chi protesta
Non c'erano pellerossa in quei giorni lì e Pontelandolfo(1) no non era sul Sand Creek, Pontelandolfo no, non era sul Sand Creek..
Malidétto lu sissanta e malidétta 'sta simenta li Savoia e Diu ca li campa e d'allura è rapina e viulenza..
Ogni oppositore fucilato appeso a testa in giù per dar l'esempio Guarda quello che ci hanno rubato e guarda le medaglie per lo scempio! [x3]
Ma fora i Savoia, fora li boia, Fora Caino fratello d'Italia Di sangue tingevano i nostri gigli, di quale crimine noi siamo figli?
Ma fora i Savoia, fora li boia,
Fora Caino fratello d'Italia Quanto lo scempio! Quanti li ammazzati! Li dissero briganti e invece erano soldati, li dissero briganti e invece... erano soldati!
MILLE Mille garofani strappati dai giardini, Mille corone di diamanti e di rubini, Mille bandiere sotto il sole di Sicilia, Questa è una guerra di giustizia e così sia Questa è una guerra di giustizia e così sia.
E sono mille che hanno attraversato il mare Per camminare fra gli aranci e le fiumare, E tutto il popolo fa festa e mena rose, Questa è una guerra e cambierà tutte le cose Questa è una guerra e cambierà tutte le cose.
Mille soldati per una promessa sola: La terrà finalmente andrà a chi la lavora. E non ci sarà più chi è servo e chi è padrone,
Questa non è una guerra, è una rivoluzione Questa è una guerra, è una rivoluzione.
Mille fante, mille marenare, mille marenare e nu ggenerale.
Mille camicie per giocare a questo gioco, Mille paesi che son messi a ferro e a fuoco, Chi sopravvive morirà a Fenestrelle, 1 Questa è una guerra come tutte le altre guerre Questa è una guerra come tutte le altre guerre.
Mille soldati per entrare nella storia, Viva l'Italia e viva sempre il re Savoia, Ma viva pure chi a guerre s'è ribellato, Questa è una guerra che non se n'è mai parlato Questa è una guerra che non se n'è mai parlato.
Mille bugie che vanno sempre più lontano, E la realtà che si fa strada piano piano Tra le parole di canzoni cancellate, Questa è una guerra di canzoni e tammuriate
Questa è una guerra di canzoni e tammuriate.
Mille fante, mille marenare, mille marenare e nu ggenerale. Mille fante, mille marenare, mille marenare e nu ggenerale.
Che bbella favole che ci hanne raccuntate, Che bbella storie ch'è la storie d'o' passate, Che bbella Italie che s'ha dda sape' a memorie, pecché sta scritte 'ncopp' a tutt' e libbr' e' storie.
Mille fante, mille marenare, mille marenare e nu ggenerale. Mille fante, mille marenare, mille marenare e nu ggenerale.
Mille garofani strappati dai giardini, Mille corone di diamanti e di rubini, Mille fucili per colpire e andare via, Questa è una guerra maledetta e così sia Questa è una guerra maledetta e così sia.
GARIBARDO La guerra es la verdadera vida del hombre La guerra es la verdadera vida ! La guerra es la verdadera vida del hombre La guerra es la verdadera vida..
Ma quante vite ha vissuto sempre lĂŹ combattendo l'eroe dei due mondi piĂš famoso del mondo, un metro e sessanta di un dio del nostro suolo natĂŹo..!
Intrepido guerriero o soltanto un pirata? Quanti dubbi in tutta la tua vita Ladro, negriero e persino.. assassino di Anita..!
E reggesti il gioco
all'infame Cavourro, pappa e ciccia in accordo col re E tu strumento di due pezzi di.. ..più furbi di te!
Ahiajajaiahi, Peppí', perché gli hai detto sì?! Hai fatto il gioco del nemico e mo' chi lo fa cchiú ascí' ?
Garibardo! T'ha giocato il savoiardo per due lenticchie e un po' di lardo, e per noi furon guai..
Ahi, maldido! Eroe de la Nación o bandido? Ti han messo prono e hai obbedito e t'han fregato!
La guerra es la verdadera vida del hombre..
E il glorioso generale che nessuno può fermare ha conquistato ormai tutto il paese, ma le avresti certo prese senza inciuci, tradimenti e l'oro inglese !
E quando fu tutto pronto e tutto già apparecchiato ed il filo infilato al telaio, e Peppíno il burattino nelle mani del burattinaio
Ahi ahijajaiahi che cosa hai unito a ffà'? Che cosa brucia la ferita che sai e non passa mai?..
Garibbardo! E t'ha giocato il savoiardo ! All'amo di quel manigoldo ! E per noi furon guai..
Ahi, maldido! Eroe de la Nación o bandido?! han fatto quello che han voluto t'han fregato, Peppí' !..
QUANDO SAREMO FRATELLI UNITI Tolsero gli artigli al gatto e volevano che graffiasse, la voce all'usignolo e volevano che cantasse, l'argilla alla terra e volevano che fiorisse, più lacrime non abbiamo e vogliono che ridiamo..
Italia, madre-matrigna ritrova la memoria, facciamo pure in modo che sia tutta una famiglia Però per stare insieme, per stare in pace e in gloria, occorrerebbe forse
riscrivere la storia...
Quando saremo fratelli uniti fra nord e sud, fra bianchi e neri, ragioneremo in termini di aiuti quando saremo fratelli..
Quando saremo fratelli uniti fra nord e sud, fratelli veri senza diritto di alzare la voce e parleremo d'amore e di pace.
Ci conoscemmo un giorno senza dire parole, guardandoci dal mirino del nostro fucile La montagna era acerba, se ne andò via la gente anche Dio ci abbandonò la terra non dava niente.
Tolsero i denti al lupo
affinchĂŠ non azzannasse, le ali all'aquila perchĂŠ piĂš non volasse Ci rubarono la ricchezza divenimmo miserabili l'orgoglio e il ricordo e ci sentimmo noi i colpevoli...
Quando saremo fratelli uniti fra nord e sud, cattivi e buoni, giusti e sbagliati, soldati e banditi, quando saremo fratelli... Da fiore a fiore, da mano a mano, da cuore a cuore, da uomo a uomo, saremo tutti un paese uno, tutti un paese solo...
Quando saremo fratelli uniti saremo liberi saremo uguali ragioneremo in termini di aiuti per un domani migliore
Quando saremo fratelli uniti fra nord e sud, fratelli veri, senza diritto di alzare la voce e parleremo di pace..
Da fiore a fiore, da mano a mano, da cuore a cuore, da uomo a uomo, saremo tutti un paese uno, tutti un paese solo..
Quando saremo fratelli uniti, quando saremo FRATELLI..
NINCO NANCO arà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore. Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
1859, muore il vecchio re Borbone e sul trono va suo figlio, 23 anni, ancora guaglione. E’ il momento di approfittare di questo vuoto di potere,
di quel regno in mezzo al mare difeso solo dalle sirene. E u Banco ‘e Napoli è l’ideale per rifarsi delle spese, per coprire il disavanzo della finanza piemontese.
E Ninco Nanco deve morire perché la storia così deve andare e il Sud è terra di conquista e Ninco Nanco nun ce pò stare, e Ninco Nanco deve morire perché si campa putesse parlare e si parlasse putesse dire qualcosa di meridionale.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore. Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
E lo Zolfo di Sicilia e i cantieri a Castellammare e le fabbriche della seta e Gaeta da bombardare. E’ l’ideale che fa la guerra, una guerra dichiarata per vedere chi la spunta tra il fucile e la tammurriata, e tammurriata è superstizione, questa storia deve finire e qui si fa l’Italia o si muore e Ninco Nanco deve morire.
E Ninco Nanco deve morire perché la storia così deve andare
e il Sud è terra di conquista e Ninco Nanco nun ce pò stare, e Ninco Nanco deve morire perché si campa putesse parlare e si parlasse putesse dire qualcosa di meridionale.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore. Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
E per sconfiggere il brigantaggio e inaugurare l’emigrazione bisogna uccidere il coraggio e Ninco Nanco è meglio che muore. Perché lui è nato zappaterra e ammazzarlo non è reato e dopo un colpo di rivoltella l’hanno pure fotografato. E la sua anima è già distante, ma sul suo volto resta il sorriso, l’ultima sfida di un brigante: “Quant’è bello murire acciso”.
E Ninco Nanco deve morire perché la storia così deve andare e il Sud è terra di conquista e Ninco Nanco nun ce pò stare, e Ninco Nanco deve morire perché si campa putesse parlare e si parlasse putesse dire qualcosa di meridionale.
E Ninco Nanco da eliminare e se lui muore chi se ne frega, sulla sua tomba neanche un fiore, sulla sua tomba nessuno prega.
E Ninco Nanco da eliminare, che non si nomini più il suo nome, sia maledetta la sua storia, sia maledetta questa canzone.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore. Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore. Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa, sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
E Ninco Nanco deve morire perché si campa putesse parlare e si parlasse putesse dire qualcosa di meridionale.
SIAMO BRIGANTI Sono solo un mercenario vivo in senso antiorario, sto con tutti e con nessuno, seguo solo il mio bottino, ma so' spirito di bosco
deluso da quest'Unità, – Fratello mio non ti conosco, perché sei venuto qua? – Vado avanti un po' a tentùni, manco 'e casa ca so' misi.. che ruttura di cugghiuni 'sta genti 'i piemuntìsi..
E comu li faìni ficcati 'nta la tana, figghi di massuni, figghi di buttana e non ci pozzu cosa e non ci pozzu ninta, lu debuli è colpevoli, lu riccu è innocenti.. Vastasóni e mercenario, ma stavolta so' sincero nun m'accatto e nun me venno e gridu: « A morte a lu straniero ».
So' brigante, so' brigante
e vivo in strada malamente, ma chi vive su la strada se va caccia è anche una preda. So' brigante, so' brigante ma nun me ne futta niente ca sto da la parte 'e Dio e questo è quello che so io.
C'ho vagnóni di vent'anni nta la macchia militanti e di la macchia siamo fiori... Sissignori.. Siamo briganti! Siamo briganti!
Ma sono anche un uomo e chi mi paga è il mio re, non faccio mai male a nessuno se nessuno lo fa a me. Francìsi e Savoiardi comu lupi affamati 'na razza che manciava polenta e dói patati..
Stavu bonu a casa mia, comu sia 'nu pateternu, e mo vi n'ascíri via cu 'stu strunzu de guvernu..
So' brigante so' brigante e vivo in strada malamente, ma chi vive su la strada se va caccia è anche una preda So' brigante so' brigante da la parte de la gente e ca sto da la parte 'e Dio questo è quello che so io
Malidéttu e mercenariu, ma stavolta so' sincero nun m'accattu e nun me venno e gridu: « A morte – a lu straniero!. »
So' brigante so' brigante e vivo in strada malamente, ma chi vive su la strada
se va caccia è anche una preda So' brigante so' brigante, ma nun me ne futte niente ca sto da la parte 'e Dio e questo è quello che so io
E so' brigante so' brigante cappellaccio e schioppo in spalla e in frunte a l'invasore 'aggi' 'a sparà' l'ultima palla So' brigante so' brigante da la parte de la gente Loro vivono de 'i frutti di lu mali di nui tutti..
Só' vagnuni di vent'anni 'nta la macchia militanti e di la macchia siamo fiori... –Sissignóri ! Siamo briganti !..