Un domani da incubo così simile al presente Da Valerio Evangelisti, che immagina la fine della sinistra distrutta dalle bugie delle guerre umanitarie, agli zombi digitali di Luigi Milani. Viaggio nel futuro immagiato dagli scrittori italiani di fantascienza di Francesco Gatti
l futuro dell’Italia? I nostri scrittori di fantascienza lo conoscono già: saremo coinvolti in guerre, divisi in staterelli, in mano a politici irresponsabili. Così, ossessionati dalla sicurezza, in balia dell’intolleranza, ipercontrollati dalle autorità con la tecnologia, in preda a droghe, perderemo il sonno, per poi magari venire sommersi dalle acque o devastati da un terremoto. Il filone narrativo prevalente da noi è quello della distopia, il contrario dell’utopia, che immagina società future da incubo, come Orwell in 1984 o Ray Bradbury in Fahrenheit 451. Molti dei narratori che amano indagare su cosa accadrà preferiscono spegnere la luce e immergersi in incubi piuttosto che accendere un faro. Nel loro futuro staremo male. Il capofila del genere, Valerio Evangelisti, alle prese con un nuovo romanzo della saga di Eymerich, è tra i più pessimisti. In molti suoi libri l’Europa è coinvolta in guerre interminabili. «Questi “incubi” nacquero in me durante il conflitto nella ex Jugoslavia. Si legittimò la guerra con vari aggettivi: “umanitaria”, ‘democratica’, ‘preventiva’. Lì la Sinistra perse». Ma il campo di battaglia è anche mentale. Il romanzo Nel posto sbagliato di Luca Poldelmengo (E/O, 2014) ipotizza che i cittadini, «in cambio di un’illusoria promessa di sicurezza» vengano 56
usati «alla stregua di tante telecamere tre a un’Italia secessionista del di sorveglianza inconsapevoli». E San- Nord. Anche Alberto Costantini dro Battisti, il più recente Premio Urania vede il Paese a brandelli con un (L’impero restaurato, 2015), descrive un «Veneto agganciato a una Ger«controllo sempre più massivo sui nostri mania molto inquietante». Nel suo gesti, una mappatura che i poteri totali- universo letterario «la Serenissima tari hanno sempre sognato». Colpa della sopravvive oltre la data di scadenza» tecnologia e di Internet, e il Risorgimento non vero cavallo di Troia della Racconta una c’è mai stato. Del resto faccenda. Sorvegliati, mo- capitale che non si non fu proprio lui in Stella nitorati, sempre. «Dove ferma mai il nuovo cadente (2006) a far scofinisce il presente e inizia libro, in uscita, di prire a Dante Alighieri un il futuro?» ci chiede l’au- Francesco Troccoli. Ufo, e ne Le astronavi di tore. Il domani è fosco an- Con cui lo scrittore Cesare (Gilgamesh, 2015) che quando la distopia si romano conclude a far resuscitare nel futumescola all’ucronia, nar- la trilogia intitolata ro il grande condottiero? razione alternativa della Universo insonne Giampietro Stocco, che realtà dopo che un evenin Nero italiano (Frilli, to ne ha modificato il corso. Se Philip K. 2003) fece arrivare il regime fascista fino Dick ne La svastica sul sole fa vincere ai al 1975, si aspetta «distopicamente il nazisti la guerra mondiale, Donato Al- peggio dall’Italia, un paese esasperato e tomare, nel Dono di Svet (Urania, 2008) ignorante» con intolleranza e indifferenfa esplodere la storica crisi dei missili di za montanti. E ucronicamente? «Sarebbe Cuba nel 1962 col bombardamento so- curioso immaginarsi un’Italia in cui non vietico a sorpresa degli Usa e un’invasio- avesse vinto Renzi e Bersani fosse andato ne. Dopo il recente Tempospirale (Fra- avanti col beneplacito del M5S». In quali tini, 2015) l’autore riprenderà la storia città migliorate o piuttosto degradate viper farne una trilogia per i tipi di Psiche vrà la nostra società? Laura Iuorio, autrice e Aurora. Nel suo assetto politico modi- di saghe fantasy (Eldowin) e noir futurificato, nella sua geopolitica distorta, la stiche (Trilogia del Sicario), il cui ultimo penisola è frammentata e rispuntano il lavoro è sul cyber bullismo (Sono ancora Regno di Sicilia e quello di Sardegna, ol- qui, EL, 2015), si augura che Milano «con9 aprile 2016