M A G A Z I N E
05 - MAGAZINE DI CULTURA OMOSESSUALE - Free Press - PRIMAVERA 2009
Amare oggi
Intervista a Gustav Hofer e Luca Ragazzi
Il sole e il crepuscolo
Intervista a Viola Valentino
Lo sport fa outing
A Letto con Casto Intervista a Immanuel Casto
Intervista a Paolo Colombo
Uomo Narciso Foto di copertina Š Rick Day; www.RickDayNYC.com
Moda
Un mondo di Guide Viaggi & Vacanze
Players In anteprima il nuovo libro di Rick Day
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H O M
PUNTO DI VISTA
Eluana Englaro Eluana Englaro si è spenta. La tristezza di quelle ore e il dibattito surreale che ancora infiamma giornali e politica suggeriscono alcune riflessioni. Che la Chiesa in questo momento preghi per le anime di noi tutti, il cui unico peccato è affermare a piena voce il diritto a una vita libera e a una morte altrettanto libera, è cosa di poco conto. A ognuno il suo mestiere, anche se alcuni mestieri sono più sporchi di altri. di Pierpaolo e Andrea Perseu - Foto: sorluciacaram - www.flickr.com
Non ci sono parole per descrivere l’attacco subito da Beppino Englaro. Un accanimento politico e mediatico, specchio dell’accanimento terapeutico subito per diciassette anni dalla povera Eluana. Lo scontro istituzionale che ne è nato tra Governo e Capo dello Stato sarebbe un fatto di per sé sufficientemente grave. Ma se si pensa che motivo dello scontro è un decreto legge approvato dal Governo nel tentativo di bloccare l’attuazione di una sentenza (Corte d’Appello di Milano, 21748/2007) ratificata dalla Corte di Cassazione e dalla Corte europea per i diritti dell’uomo, allora non si tratta più soltanto delle solite schermaglie politiche. Si tratta, invece, di una preoccupante (e illegale, perchè incostituzionale) intrusione dello Stato nelle vite dei singoli cittadini. Vale la pena ricordare che il patto sociale tra Stato e cittadini prevede che la non interferenza nella vita degli individui, se non per salvaguardarne le libertà fondamentali. Questo principio è alla base dello Stato moderno ed è ciò che differenzia una democrazia da una monarchia assoluta, dove il sovrano ha potere di vita e morte sui suoi sudditi. Vale inoltre la pena ricordare che le libertà di cui sopra sono sancite dalla Costituzione, il documento fondante della nostra Repubblica, e tra di esse: «la libertà personale è inviolabile» (art. 13); «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana» (art. 32). Siamo uno Stato laico (andatevi a leggere gli articoli 7 e 8 della Costituzione) a maggioranza cattolica. E certo, la Chiesa ha una certa influenza sulla vita politica del nostro Parlamento; ma l’Italia resta pur sempre uno Stato sovrano, e il Vaticano non ha rappresentanti eletti né alla Camera dei Deputati, né al Senato. No. La verità, forse, è ancora più meschina: una maggioranza politica che approfitta delle sofferenze altrui per compiacere un’italietta di popolani e bigotti. Eraldo Moretto, La Cesira
R. Di Salvo e C. Marchese
Sono perfettamente d’accordo con te, la Chiesa non dovrebbe interferire in nessun modo e invece siamo costantemente inchinati, richiamati e bacchettati. Ma non vorrei fare un discorso politico, avrei voluto vedere invece Eluana come era ridotta dopo 17 anni di immobilità. Ce l’hanno sempre fatta vedere quando era giovane e bella, forse valeva la pena di andare a vederla nello stato in cui si trovava per capire il dolore e il desiderio del padre. Ognuno dovrebbe avere la possibilità di scegliere della propria vita e lo Stato dovrebbe darci questa possibilità senza interferenze. Ciao Eluana, siamo tutti colpevoli della tua sofferenza....
Eluana, una tragedia medioevale. Caro Pier siamo perfettamente d’accordo che uno Stato moderno si differenzi da una monarchia assoluta, perché il primo non interferisce nella vita degli individui, mentre la seconda ha potere di vita e di morte sui suoi sudditi. Eppure noi siamo un’anomalia rispetto ad altri Paesi cattolici come la Francia, l’Olanda, la Danimarca. Se vogliamo porci il problema, secondo noi non è la Chiesa a esercitare il proprio potere sulla politica del nostro Parlamento, ma è il nostro stesso Parlamento che si genuflette alle gerarchie ecclesiastiche. Il Bel Paese è uno degli stati più conservatori del continente.
Tutti i suoi Governi, secondo una legge divina, sembrano votati all’Apocalisse: appena nascono, sono scompaginati, pallidi ed esangui. Destinati alla morte. La morte di Eluana Englaro ci riporta indietro al quadro fosco e tragico del basso Medioevo, ai roghi di Savonarola che tuonava contro la trasgressione carnevalesca, perché il Carnevale era il segno della gaia relatività in cui tutti potevano avere diritti. Eluana aveva un diritto, riconosciuto da una sentenza della Corte d’Appello di Milano e ratificata dalla Corte di Cassazione. Sullo sfondo di una nuova Apocalisse, quella del terzo Millennio, Eluana è l’ultima vittima di una persecuzione.
Marco Meneghini Qualcuno ha accusato Beppino Englaro di protagonismo o quanto meno di essere stato paladino di una certa libertà; dopo 17 anni di lotte, è inevitabile che il caso dovesse diventare praticamente pubblico. Mi stupisco come una persona abbia potuto sopportare una tale pressione continua. Tematiche così delicate, che solo chi le ha vissute più o meno intensamente come noi (non so ancora se ho fatto bene o no a porre delle firme su certi documenti) può comprenderle in fondo, dovrebbero essere attentamente valutate e gestite dalla nostra classe politica. Non dimentichiamo che ci sono oltre 2000 casi simili, con la stessa importanza e diritto
di essere valutati. Ma come? Non so se mi sarei comportato come Beppino, ma so che se ci fosse maggiore chiarezza e punti di riferimento almeno sarei in grado di capire se accettarli ed adeguarmi ad essi o combatterli, con tutte le conseguenze e responsabilità del caso. Oggi tutto resta giudicato di volta in volta, con il rischio di seguire solamente la direzione del vento che in quel momento sta tirando.
Walter Fontana Ciao Pier, sono sostanzialmente d’accordo con te. Tutta questa storia (parlo ovviamente solo dei risvolti civili e politici, su una tragedia personale trovo che tacere sia l’unica forma possibile
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di intervento) mi ha amareggiato moltissimo e come sappiamo amarezza e furia combinate insieme tolgono lucidità.
Gianni Rocchetta Tutti a parlare di rispetto del dolore altrui. Sicuro, il dolore dell’altro va rispettato, quindi io rispetto completamente quello del padre di Eluana. Sono sieropositivo da 21 anni, ho perso amici e anche un compagno, conosco benissimo il dolore ma ho anche scoperto in modo TOTALE che la vita è veramente SACRA. Sempre! E ho sempre sentito che c’è un’ANIMA che va OLTRE, e che nessuno può decidere per noi della nostra vita. La vita va
abbracciata con tutto ciò che ci offre! Molti dicono che Eluana non c’era più. Ma che ne sappiamo noi? Quello doveva essere il suo cammino. Per alcuni di noi è più doloroso, ma anche la tragedia più grande può essere un dono se la si vive come una lezione.
Mauro Marinari Insieme ad Eluana, è morta anche la speranza. Speranza che qualcosa possa cambiare in questo Paese.
Maurizia Castellani La strumetalizzazione politica fatta di questo dolore privato è scandalosa. La Chiesa, da parte sua, ha detto e fatto quello che doveva,
ma giustamente non ha nessun potere sulle decisioni governative. In tutto questo mi sento di levare un plauso alla serietà politica e morale di Napolitano.
Angela Capecci La povera Eluana era da 17 anni in condizioni che potevano essere considerate vita? Sicuramente no. Non stava vivendo ma sopravvivendo e la scelta di poter morire era un suo diritto, un dovere di tutta la comunità lasciarle portare a termine la sua scelta. Viviamo in una società che non lascia scampo alle nostre scelte personali. Mi sento di dire che la nostra libertà effettivamente è sempre più minata.
Paolo Tuci Si sta cercando di spostare il dibattito su:“è giusto o sbagliato togliere la spina a una persona in stato vegetativo?” e “è giusto che la Magistratura decida la differenza tra la vita e la morte?”. Vivo tutto questo con rabbia e disgusto. La Magistratura non ha parlato di vita e di morte: ha accertato che Eluana non voleva l’idratazione e l’alimentazione forzata. Il dibattito non è fra chi vuole staccare la spina e chi non la vuole staccare, ma fra chi vuole decidere per tutti e chi vuole che siano i singoli cittadini a decidere per se stessi. Il dibattito non è fra cultura della vita e cultura della morte: è fra
chi vuole il diritto alla vita e chi vuole il dovere alla vita. Eluana, sei stato un grande esempio, ma ora riposa in pace.
Roberto Fiammenghi In televisione ho sentito descrivere Eluana come una ragazza che era in grado di sentire e reagire a sollecitazioni esterne. Neurologi di scuole diverse, laici o religiosi, smentirsi a vicenda. Nel frattempo c’è gente che muore di fame. Barboni che muoiono di freddo. Persone che muoiono dentro perchè si sentono sole e abbandonate. Un po’ più di attenzione anche a queste persone e lo stesso impegno e passione che le istituzioni e la gente hanno pro-
EDITORIALE
La parola alla legge L’intervista ad Enrico Ruggeri pubblicata nello scorso numero ha suscitato un vespaio di polemiche. Come si può tutelare una coppia gay in Italia? Togliere la “legittima” come propone il nostro amico Ruggeri, ossia l’attribuzione automatica dell’eredità ai familiari, può essere il primo passo? Parliamo di questo, di coppie gay e di tutele presenti e assenti nella legge italiana insieme al nostro avvocato. «Non posso esimermi da commentare una boutade ammansita da Ruggeri nella sua intervista. Secondo me certe sciocchezze
Risponde il nostro Avvocato Andrea Rossignoli
non si possono lasciar correre, ne va della credibilità del mondo gay. Ruggeri afferma che i gay dovrebbero lasciare stare i PACS (e fin qui è una posizione che condivido) per il timore di passare per due signori coi baffi che vogliono sposarsi e scadalizzare sua zia. E qui comincio a non essere d’accordo. Cosa vuol dire? State nascosti, vergognatevi del vostro stato e fate solo gli interessi economici? No, mi spiace ma non ci sto. Di cosa pensa sua zia non me ne frega niente, o meglio, è lei che deve cambiare idea e non io che devo nascondermi. Una battaglia di civiltà e di decenza vorrebbe evitare ai gay il nascondimento, la sofferenza di sentirsi di serie B, di conseguenza la discriminazione che viene combattuta in tutto il mondo civile. C’è anche la proposta di abolire la “legittima”. E’ una posizione non certo nuova, ma scaturita solo (secondo me) semplicemente da disinformazione. La “legittima” obbliga chi ha figli o genitori a dare una quota di eredità a questi, lasciando libero il patrimonio restante per chi ci pare. Chi non ha figli o genitori non ha invece alcun obbligo. Ora io mi chiedo come una persona civile possa pensare di mettere al mondo dei figli e poi non lasciar loro un baiocco. Questa è procreazione irresponsabile: se si è deciso di fare dei figli, a me pare che una persona responsabile debba riconoscere loro una quota del proprio patrimonio, magari proprio quella quota ottenuta perchè si era (a nostra volta) figli di genitori che ce l’hanno passata. Anche il disconoscere i propri genitori mi pare una barbaria: come minimo ci hanno allevato ed accudito, e non vedo perchè debbano essere esclusi del tutto dalle proprietà testamentarie. [...] La legittima è tutta qui. Con in più una facile scappatoia: se davvero si è convinti che il proprio partner (o qualche convento di monache, o una fondazione) meriti più di figli o genitori, basta fare una donazione in vita. L’unico dettaglio della legittima riguarda l’eventuale moglie, ma anche qui io sono convinto della civiltà di questa legge; se uno sposa una donna, le giura eterno amore e poi cambia idea? Divorzi! Insomma, sono sconsolato da queste prese di posizione che vengono lasciate correre così, come fossero verità gettate alla folla ex cathedra.» Marco M.
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«Nell’ambito del sistema giuridico italiano attuale, manca un quadro normativo di riferimento che permetta di assicurare diritti e tutele alle coppie di fatto sia eterosessuali sia omosessuali. La famiglia, quale istituto, trova la propria tutela costituzionale negli art. 2, 3 e 29 e, solo grazie all’interpretazione operata dalla Corte Costituzionale dei predetti articoli, si è arrivati a tutelare le coppie di fatto eterosessuali (more uxorio). Tale apertura del sistema costituzionale ha indotto il Parlamento italiano a predisporre dei progetti di legge in
materia di coppie di fatto sia etero sia omo finalizzati: 1) a delineare gli elementi necessari perché una convivenza assurga a diritto di tutela; 2) a determinare quali diritti e quali doveri facciano capo ai conviventi. I progetti sino ad ora elaborati hanno seguito tre diverse impostazioni: 1) una ispirata all’esperienza francese dei PACS, che vede la convivenza inquadrata quale contratto o altro negozio giuridico validamente definito (vd. progetto di legge sui Contratti di Unione Sociale); 2) un’altra vede la convivenza quale registrazione della
fuso per Eluana potrebbero farci diventare una società migliore.
Tiziana Pedone Caro Pierpi, io credo che la morte sia un fatto privato e che in ogni modo, e a qualsiasi costo, vada rispettato il dolore. La cosa che più mi fa specie, in questa tragica circostanza, è proprio l’assenza di Rispetto per il Dolore altrui. Perchè anche la Morte deve diventare un fatto mediatico e politico? Prendiamone atto e riflettiamo su quanto è successo. Perchè una tragedia come questa potrebbe succedere a chiunque di noi.
Ivano Ferreri Non lo so cosa sia giusto o
sbagliato, non conosco quale sia la verità o la menzogna... quindi mi faccio da parte e nel mio silenzio rispettoso ACCETTO E NON GIUDICO la decisione di un padre addolorato che ha perso la sua gioia. Non oggi, ma diciassette anni fa!
Davide Maggioni Sono state spese troppe parole da troppa gente. Si può considerare vita una sopravvivenza dipendente dalle macchine? Si può discutere sulla vita o sulla morte di un essere umano se la persona in questione ha deciso cosa vuole? Provo molta tristezza nel sentire le parole del Vaticano. Forse perchè dovrebbe dire: lasciate libere le
persone di esercitare il libero arbitrio....
Diego Dalla Palma Bene arrivata, Eluana, nel mondo dei giusti e del silenzio. Ogni giorno che passa, mi porta sempre più vicino alla consapevolezza che fra non molto ti raggiungerò. Buona parte dell’umanità mi ha talmente nauseato che, paradossalmente, non vedo l’ora di vivere in un mondo lontano da coscienze misere e sporche. Sulla vicenda che ti riguarda, ovviamente, non ho una sola parola da aggiungere. Dato che ti immagino sulla tribuna degli eletti, in una dimensione paradisiaca, azzardo una richiesta. Mi avverti, attraverso qualsiasi
segnale, se per caso Gesù Cristo, lì da voi, ha concesso ospitalità a uomini di chiesa la cui fisiognomica, scienza indicativa di regole impareggiabili, ricorda vampiri e musi di mastini e iguane? Mi fai sapere se anche nel vostro Regno ci sono Giuda, giullari e servi vestiti da politici? Fammi un cenno, ti prego, se c’è qualche italiano che rapporta il valore della propria coscienza a quello della propria carta di credito. Dimmi se da voi le anime dei giusti trovano modo di librarsi in volo o sono impantanate, come da noi in questo momento. Fammi capire che non sono il solo a sentirmi inadeguato in un mondo in cui il cafone, il bastardo,
coppia presso un ufficio del Comune di residenza dei conviventi. 3) la terza vede la convivenza come situazione di fatto pura e semplice che verrebbe ad assumere rilevanza giuridica solo se caratterizzata da comprovata durata, così come nella proposta di legge dei DI.CO., Governo Prodi. In tutti e tre i modelli non si fa riferimento all’orientamento sessuale né ad alcuna differenziazione di trattamento fra coppie eterosessuali e coppie omosessuali. In materia di successioni, diritti dei lavoratori, pensione di reversibilità, assistenza sanitaria, successione nel contratto di locazione, scelte sanitarie, decisioni relative al post mortem, risarcimento del danno per morte del convivente, graduatoria delle case popolari et similia, si deve accennare al ruolo fondamentale di interpretazione del diritto svolto dalla giurisprudenza che è arrivata a riconoscere una tendenziale equiparazione del convivente di fatto al coniuge nei casi di coppie di fatto eterosessuali. Per le coppie di fatto omosessuali vi è stata una qualche apertura delle leggi regionali,
l’idiota, il furbo e l’ipocrita spadroneggiano devastando il meglio che l’uomo ha saputo e saprebbe dare. Dammi un segnale: lo sdegno e lo schifo mi stanno soffocando. E sono convinto che questo in cui viviamo sia un girone dell’inferno: il più buio e profondo. Un girone che non ha previsto neppure Alighieri. E’ così, Eluana?
Vi invitiamo diventare nostri amici sul facebook di Pier Pour Hom e myspace: www.myspace.com/pierpourhom e ad inviare le vostre opinioni a: info@piermagazine.it
come ad es. il Consiglio della Regione della Valle d’Aosta che ha approvato in data 23-05.’02 il regolamento per la concessione di mutui a tasso agevolato per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione della prima casa. Stabilendo che possono accedere ai finanziamenti “tutti i soggetti che compongono la famiglia anagrafica, anche se non legati da vincoli di parentela”, conché includendo le coppie di fatto omosessuali. Allo stato attuale le coppie di fatto omosessuali per tutelarsi reciprocamente sono costretti a dover ricorrere ai normali schemi contrattuali esistenti nel diritto italiano, adattandoli secondo le proprie esigenze contingenti, in attesa che il processo di adeguamento del diritto italiano alle normative europee a sostegno dei loro diritti (art. 8 Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo; art. 7 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea) venga posto in essere ed attuato».
Se avete delle domande o delle opinioni, scrivete ad Andrea Rossignoli; avv.rossignoliandrea@libero.it
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SOMMARIO
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Carla Tolomeo 20 Diego Tolomelli 28 Viola Valentino 30 Immanuel Casto Arte & Design - Mai sedersi sugli allori - a cura di Elisabetta Bodrito
Nuovi talenti - Erotismo da vetrata - di Pierpaolo Perseu
Intervista - Il sole e il crepuscolo - di Luca De Meis
Intervista - A letto con Casto - di Maurizio Candeloro
MAGAZINE DI CULTURA OMOSESSUALE Numero 05 - Primavera 2009 free press - trimestrale Foto di copertina: Š Rick Day; www.RickDayNYC.com Testata Registrata presso il tribunale di Milano n° 684 del 12.11.2008 Un prodotto editoriale realizzato da:
Pier Pour Hom Viale Gorizia, 14 - 20144 Milano, Italia
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Luca e Gustav 46 Eraldo Moretto 50 Paolo Colombo 54 Felix Cossolo Intervista - Amare oggi - di Maurizio Candeloro
Intervista - A tu per tu con La Cesira - di Luca De Meis
Intervista - Lo sport fa outing - di Luca De Meis
Intervista - Felix Cossolo - di Luca De Meis
DIRETTORE EDITORIALE Maurizio Capra RESPONSABILE PROGETTO Pierpaolo Perseu ART & CREATIVE DIRECTION Candeloro Maurizio GRAFICA 6x6advertising REDAZIONE MAGAZINE Responsabile contenuti: Luca De Meis Hanno colalborato a questo numero: Luca De Meis, Pierpaolo Perseu, Maurizio Candeloro, Maurizo Capra. FOTO Ringraziamo le case editrici e i fotografi a noi amici per il loro inestimabile supporto. PUBBLICITÀ Pier Pour Hom - Tel. 02.89075230
Pag. 33
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PLAYERS by Rick Day Bruno Gmünder Editore
Players è il nuovo libro fotografico di Rick Day edito dalla Bruno Gmünder Editore. Un libro dedicato allo sport e al sex appeal maschile. Scatti determinati e suggestivi che affascineranno tutti gli amanti dello sport e del corpo nudo in tensione. Abbiamo scelto per voi alcune foto che potrete ammirare in anteprima.
Pag. 5
Pag. 40
Punto di vista Moda Pag. 6
Pag. 42
Editoriale
Cinema
Pag. 11
Pag. 48
Agenda
Teatro
Pag. 15
Pag. 52
Viaggi
Media
Pag. 24
Pag. 56
Recensioni
Fitness
Pag. 33
Pag. 59
Fotografia
Beauty
STAMPA Stampamatic S.p.A. DIRITTI Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Il materiale grafico e i testi scritti non verranno restituiti, salvo differenti accordi. Si declina ogni responsabilità per la veridicità delle inserzioni e degli annunci pubblicati. Le foto inviate senza riserva sono considerate pubblicabili con tutti i diritti di riproduzione. L’apparizione di un modello non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Le pagine pubblicitarie relative a personaggi politici non implicano un orientamento politico. Il © delle immagini qui contenute è di proprietà degli autori o di Pier Magazine. Free press da intendersi come house organ di Pier Pour Hom viale Gorizia, 14 a Milano. Distribuito gratuitamente, costituisce pubblicazione occasionale.
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Agenda Aprile / Maggio / Giugno 2009 Milano - 22-27 aprile - Salone del Mobile e Fuorisalone
Un mondo di Pride!
L’obiettivo è chiaro: infrangere il record 2008, che ha visto ben
L’estate è il momento migliore per festeggiare, basta indossare
380 mila presenze! E i numeri ci sono tutti. A cominciare dagli
un costume! A quanto pare siamo tutti d’accordo. Gli appun-
spazi della Nuova Fiera di Milano, dove ci sarà il meglio del
tamenti più caldi – e non solo per bella stagione – nel mondo:
design, dell’arredo e dell’illuminazione per tecnici, appassionati
Bruxelles - 16 maggio - BLGP (Belgian Lesbian and Gay Pride) -
e curiosi. E poi c’è il FUORISALONE, quella miriade di piccoli
Birmingham - 23/25 maggio - Gay Pride Birmingham
eventi sparsi per la città e con fulcro la zona trendy dei Navigli.
Zurigo - 5/7 giugno - Europride 2009
www.cosmit.it
Tel Aviv - 12 giugno - Tel Aviv Pride Los Angeles - 12/14 giugno - Los Angeles Pride Atene - 13 giugno - Atene Pride San Paolo - 14 giugno - San Paolo Pride
Torre del Lago (Lucca) - dal 24 aprile - Spring Party Evviva la bella stagione! Da inaugurare sulle spiagge di Torre del Lago, la capitale gay italiana con musica e nottate nei locali della marina, che riaprono i battenti da questo week end. Amsterdam - 29 aprile/3 maggio - Queensday
Orlando (Florida) - 4/7 giugno
L’occasione è il Compleanno della Regina e si comincia dai
Gay Days One Mighty Weekend Orlando
party in strada, con punti musicali sparsi in città, al suono della
Prendi il celeberrimo parco divertimenti di Walt Disney, riempilo
Mexico/Parigi - 5 febbraio/31 maggio
musica di Radio 538. Alle prime luci dell’alba del 1° maggio si
di gay e falli ballare per quattro giorni: ecco i “Gay Days”del
Prima in Messico poi a Parigi, in mostra una vasta retrospettiva
concludono le feste nottambule del Gay District.
parco giochi più famoso del mondo.
del lavoro di David LaChapelle, unanimemente riconosciuto tra i
E se avete pazienza fino al 3 maggio, apre i battenti Rapido, il
Ci sono feste in piscina, lo schiuma party da 5 mila persone e i
big della fotografia.
più famoso party gay dell’Olanda.
giochi organizzati dallo staff per farvi incontrare e conoscere.
Duecento opere dell’artista americano, comprese le ultime
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realizzazioni a metà strada tra pittura e fotografia, con soggetti di più ampio respiro, ma sempre dal tocco inconfondibilmente
Brescia - 1/3 Maggio
queer. In particolare c’è la serie di “Evelis”, ispirata al diluvio
Torneo di Beach Volley gay
universale, e “Deluge”, una reinterpretazione del “Giudizio
“Everybody comes to...Brescia”!
Universale” di Michelangelo nella Cappella Sistina. Strabiliante
Apre i battenti l’ottava edizione del
la nuova istallazione in 3D, in esclusiva per Parigi, dal titolo
torneo di volley gay più famoso del
“Presagi d’innocenza”, in riferimento al poema “Gli auguri
nord Italia, Le Iene Volley.
dell’innocenza” di William Blake.
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Berlino - 9/13 aprile - Leather und Fetish Treffen
Canarie - 4/10 maggio - Gay Pride Maspalomas
Metti in valigia pelle, uniforme, borchie e fruste e via alla volta
L’isola nel cuore delle Canarie è molto molto gay-friendly,
di Berlino. L’annuale Leather und Fetish Treffen torna a primave-
e non è una novità! Il suo Gay Pride è il secondo di Spagna
ra e porta una ventata hot nella capitale tedesca della vita gay
dopo Madrid. Un giusto mix di cultura, attivismo e divertimento.
Teatro Libero Milano - 3 maggio 2009 - FOLLIE
più estrema. Oltre al circuito di eventi collegati nelle principali
Imperdibile il concorso di Mister Gay Spagna del mercoledì e
Pier Pour Hom, dopo lo strepitoso successo a Zelig, presenta
saune e disco della città, aI Gay Bowling Cup si elegge “German
il concerto di beneficenza per la lotta all’HIV. La domenica si
Le Hostess di Volo in FOLLIE. Data unica, due spettacoli alle 15
Mr. Leather” 2009. E tu, ti sei già iscritto?
chiude la kermesse con la sfilata del Gay Pride Parade!
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Gorizia, 14. Tel. 02.89075230, info@pierpourhom.it
Roma - 10-13 aprile - PLAY (Gay & Lesbian Clubbing Weekend Rome)
Mosca - 12/16 maggio - 54° Eurovision SongContest
Anteprima: Madonna a Milano il 14 luglio
Pensate ancora che Roma sia la Bella Addormentata?
E’ un paradosso che in Italia quasi nessuno conosca l’evento
Lo “Sticky & Sweet Tour” ritorna in Italia il 14 luglio, questa
Ecco una sorpresa che dimostra il contrario! 6 mega party gay,
che lanciò gli ABBA con “Waterloo” e la Rai non lo trasmetta in
volta a San Siro. Annunciata una spalla d’eccezione, Paul Oaken-
10 dj, 5.000 persone!
prima serata.
fold, già autore di interessanti remix delle hit di Maddy!
Quattro giorni dedicati al divertimento glbt per ROMA, il primo
Molto amato dai gay, l’Eurovision SongContest è la manifesta-
Si registra sold out su ticket one e le distribuzioni on-line. Per
circuito di feste notturne gay in grado di attirare pubblico inter-
zione canora europea più vista, amata e frequentata di sempre.
poterla vedere a Milano caccia ai canali alternativi, ma dovete
nazionale grazie all’accordo tra quattro associazioni romane.
L’edizione 2009 si celebra quest’anno in Russia, a Mosca.
essere disposti a spendere “un pò” di più.
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AGENDA 31.10.08
22.12.08
15.02.09
28.02.09 05.03.09
07.03.09
14.03.09
Pier Eventi
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31.10.08 Halloween party - 22.12.08 Xmas party - 15.02.09 Lino Centi - 28.02.09 Luigi Fico 05.03.09 Mr Culetto Unico Dq - 07.03.09 Spartacus party - 14.03.09 Diego Dalla Palma
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L’uomo prende il suo spazio... anche per le vacanze! Iscrivetevi alla nostra mailing list http://www.pierpourhom.it/newsletter per essere informati puntualmente su tutte le novità. Secondo appuntamento: “Crociere Gay nel Mondo”.
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Nei locali di Pier Pour Hom in viale Gorizia nasce uno specifico spazio dedicato a tutte le informazioni turistiche rivolte al mondo gay. Grazie alla collaborazione con il Portale e Web Agency http://www.travelgay.it verrà messo a disposizione dei clienti e visitatori di Pier Pour Hom un ampio materiale informativo di enti turistici, strutture alberghiere e tour operator. Verrà inoltre sviluppato un calendario di Road Show di presentazioni di tutte le novità del turismo gay, sempre nei locali di viale Gorizia.
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Non c’è viaggio che possa riuscire senza una guida che vi conduca nei luoghi più interessanti al momento giusto! Da Pier Pour Hom trovate la più ampia e interessante scelta per la vostra vacanza arcobaleno attorno al mondo.
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Scopritelo da Pier Pour Hom
MUNDO UNICO: IL SEXY UNDERWEAR CHE PROFUMA DI AMERICA LATINA
Da quell’America Latina sensuale e conturbante giunge Mundo Unico, la griffe di intimo maschile che segna la moda 2009. Linee forti, aderenti e fascianti per evidenziare l’uomo e il suo corpo. Tinte soffuse per le linee più sobrie fino al colore allo stato puro che inonda di gioia e vitalità lo stile di un uomo giovane nell’animo e autoironico nel gusto. Non solo underwear in Mundo Unico. La linea di swimwear porta i fiori multiformi della Colombia, patria di Unico, nella stagione calda che si intravede all’orizzonte. Dallo slip al pantaloncino corto, fino al boxer largo e avvolgente da surfista americano, la linea di costumi Unico è un tuffo nel mare della spensieratezza. Come sempre Pier Pour Hom ha sguinzagliato i suoi cool hunter per il mondo e ha scoperto questa griffe attraente e glamour, che sarà il nuovo must della primavera 2009. Alle spalle di questo marchio una company consolidata che ha già conquistato 22 Paesi nel mondo con il suo stile deciso e accattivante, in grado di dire la sua in ogni occasione. Per l’incontro piccante, per piacere a voi stessi, per sentirvi perfettamente a vostro agio anche nell’underwear, Mundo Unico ha la soluzione per voi. Da Pier Pour Hom in viale Gorizia 14 a Milano, www.pierpourhom.it
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GUIDE & VIAGGI
Spartucus International Gay Guide si racconta Con Briand Bedford, direttore editoriale delle Guide Spartacus, si parte alla scoperta dell’universo Bruno Gmünder Editore, inventore di Spartacus International Gay Guide, la prima guida gay del mondo. Nata negli anni ‘70, stampata in 100.000 copie, parla correttamente 5 lingue e ci informa su leggi, locali, bar, saune e spiagge. È la più famosa e diffusa al mondo, alla quale ogni uomo (gay) che si rispetti è affezionato come Linus alla sua copertina, da cui mai potrebbe separarsi... Dici Spartacus e tutti capiscono. Un nome, una garanzia. «La prima edizione venne pubblicata nel 1970 in Sussex Uk, e nelle sue 109 pagine narrava di 60 luoghi gay di Londra e 200 in Gran Bretagna», spiega a Pier Magazine Briand Bedford, direttore editoriale dell’intera linea di Guide Spartacus. Si trattava dei cosiddetti “Homophile meeting places”, luoghi dove i gay potevano incontrarsi. «Era originariamente scritta da Mr. John D. Stamford, nato nel 1939, che fu un rivoluzionario perchè era dichiaratamente gay molto prima che fosse alla moda dirlo». Nel 1968 nasce il brand e nel giro di due anni viene messa insieme la guida. Nel 1972 trasloca ad Amsterdam, più aperta in fatto di omosessualità rispetto all’Inghilterra. E da lì continua quest’avventura. Quarant’anni spesi bene, in cui Spartacus « è diventata più politica, con testi sulla situazione legale in ogni Paese citato, ma anche più commerciale,
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riflettendo il cambiamento della scena gay internazionale», racconta Briand. Quanto conta avere strumenti di questo genere è evidente, «in luoghi dove non è facile usare il web, è fondamentale fornire indicazioni concrete su dove e come incontrarsi o su come comportarsi anche in contesti dove l’omosessualità è un comportamento punito dalla legge». Proprio questa doppia funzione, un po’ guida turistica un po’“termometro sociale”, rende Spartacus amatissima da un pubblico eterogeneo, che spazia dai giovanissimi fino ai più agés. Oggi il quartier generale di Spartacus è a Berlino, la città simbolo della sperimentazione culturale, dell’arte giovane e della vita gay-friendly. «E’ la città più open-mind della Germania, più di Colonia, dove di recente è stato scritto un codice di comportamento per i Gay Pride che impedisce il nudismo durante il corteo, ad esempio... A Berlino sarebbe impensabile! Siamo molto orgogliosi di essere così
aperti e liberal». Complice l’aria friedly tedesca o una così gloriosa tradizione, oggi Spartacus Interntonal Gay Guide parla la lingua dei record. «Oltre 126 Paesi al mondo citati, 22 mila indirizzi e un formato di oltre 1200 pagine!». E dietro a questa pietra miliare della gay life, un colosso editoriale tedesco, Bruno Gmünder (dal nome del proprietario della Company), specializzato in molti prodotti destinati al pubblico omosessuale. Da questa visuale privilegiata, con gli occhi puntati sui locali ma anche sulle iniziative sociali e di incontro, l’immagine dell’Italia che ne esce è un misto di luci ed ombre. «Da voi, la scena gay deve letteralmente combattere contro la Chiesa Cattolica – dice Briand – e contro un politico populista come Berlusconi che è un pericolo per il cambiamento. Molti gay italiani fuggono a Berlino per vivere liberamente... e noi diamo loro il benvenuto!»
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Spartacus - International Gay Guide Con il 2009 fanno 38 edizioni! Cos’altro aggiungere? 1216 pagine, 127 nazioni diverse, un mix di club, locali, punti di ritrovo e consigli giusti. Che sia per la vostra vacanza, che sia per un soggiorno più lungo o per conoscere a fondo una città, Spartacus è una garanzia che diventa imprescindibile.
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Arte & Design
Carla Tolomeo: “Mai sedersi sugli allori.” Inizia a dipingere da adolescente, sotto la guida di Giorgio De Chirico. Il suo talento inquieto e multiforme si esprime anche nella scultura, nell’incisione, nella scrittura. La sua ricerca si evolve in direzione degli objects d’art con lo sviluppo delle sue particolarissime creazioni scultoree, le Sedie, che affascinano un raffinato pubblico internazionale. “(…) La sedia, la poltrona o il divano diventano quindi interpreti preferiti della nostra autrice perché conservano il calore o il fantasma dei loro ospiti: la struttura propone quei tratti umanoidi esaltati in alcuni dipinti da De Chirico (non a caso suo prezioso maestro), da Savinio e da certi nomi d’ambito surrealista. In tali casi la trasformazione si risolve in un dichiarato e immediato processo di identificazione psicofisiognomica. (…) E il viaggio continua in un crescendo di occasioni. Così l’arte si trasforma in un gioco che permette a Carla Tolomeo di esprimere compiutamente se stessa:“La sedia è un autoritratto, è un elemento femminile, è un elemento domestico e discreto”, su cui far decantare il desiderio.” Luciano Caprile
In alto: Poltrona rosa A destra: Carla Tolomeo Nella pagina a destra: Black Butterfly
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Le Palmarès courtesy Farsetti
Pinapple Divan
“(…) Quasi sempre la struttura è verticale, totemica, cerca il cielo come la natura stessa insegna, in infinite variazioni da musica barocca, che sale sempre simile a se stessa e sempre diversa e sempre più in alto, aspirando a qualcosa che è perfetta armonia. (…) Perché in questa operazione di puro piacere, sempre nuova e sempre diversa io non faccio che raccontarmi la mia vera vita, le mie esperienze più profonde che attraverso il viaggio, in fondo iniziatico, mi hanno portata alla rivelazione di me e della mia creatività, intorno alla quale avevo vagato, sentendo di avere una forte e precisa vocazione, difficile da interpretare nella forma d’espressione. (…) ho progetti, ho prospettive, ho tante cose da fare e disegni che mi urgono e sculture che immagino e alle quali do forma più lentamente se si tratta di marmo, ma con uguale passione e c’è la ceramica che ho ritrovato dopo un esordio incerto negli anni Settanta e nella quale adesso mi identifico inventando quelle forme e quelle figure che raccontano un nuovo capitolo di questa mia storia, devo dire più simile a un romanzo che a una vita.” Carla Tolomeo “(…) Conosco Carla Tolomeo da tanto tempo e nei limiti del possibile, ho seguito con interesse il suo lavoro, non era così semplice adeguarsi alla sua frenetica attività e ai suoi molteplici e variegati interessi artistici e letterari, ha scritto e ha dipinto per anni, sempre in giro a partecipare a convegni e tenere lezioni, mi hanno anche detto che ha affrescato
Fishes around
Black and white Rosa divano
Red parrots chair
cattedrali nella foresta e palazzi nel deserto… infine un giorno ho visto le sue “sedie” e mi è sembrato di capire che quel percorso così tumultuoso non poteva che avere uno sbocco in qualche cosa di assolutamente suo. (…)” Ottavio Missoni “(…) Di lei ricordavo le grandi tele esposte a Palazzo Reale a Milano, il continuo gioco tra passato e presente, l’uso del d’après come forma creativa, il gioco onirico dei riferimenti, mi sono trovato di fronte a sculture colorate, multiformi, diverse da tutto, uniche nel loro genere. Come se le avesse generate una allegra pazzia, seguendo una logica che sicuramente c’era ma mi sfuggiva anche se i singoli oggetti mi affascinavano. (…) Nel suo incredibile studio milanese dove pittura, scultura e ceramica finalmente convivono, ho fotografato le sue creazioni per questa mostra che sicuramente segna una nuova, importante tappa nel percorso di Carla Tolomeo, artista solitaria, diversa, simile soltanto a se stessa. (…)” Aurelio Amendola “(…) Sabbioneta è il luogo ideato e trasformato, metamorfico, secondo la mentalità e il volere di una figura storica di potere e di grande cultura, Vespasiano Gonzaga, caratterizzata dal vigore e dall’istinto dell’uomo d’armi dominati dall’intelligenza e dalla ragione, in virtù di una grandiosa sensibilità per la conoscenza, legata alla scienza e a una certa dose di egocentrica ambizione rappresentativa, (…) Carla Tolomeo e Vespasiano
Gonzaga realizzano sogni per se stessi, ma fruibili anche da altri. Entrambi utilizzano trame: trame urbanistiche per il “tessuto” di una città capolavoro e trame di tessuti-capolavoro, utilizzate per realizzare straordinarie opere d’arte. (…)” Gabriele Fallini Anna Vergine
Città di Sabbioneta - Mn 28 marzo - 3 maggio 2009 Mostra personale Antropomorfica
Un trono per Vespaziano Gonzaga, Duca di Sabbioneta.
Galleria degli Antichi dal martedì al venerdì 9.30 - 13.00 e 14.30 - 18.30 informazioni: Ufficio Eventi Culturali tel. 0375 - 52599 www.comune.sabbioneta.mn.it
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NUOVI TALENTI
Tolomelli Diego: erotismo da vetrata Pier Magazine è a caccia dei più bravi attraverso Myspace. Questa volta vi raccontiamo l’eros istoriato sulle vetrate artistiche di un giovane campione dell’arte sperimentale italiana. Coraggio, spirito dissacrante e stile classico sono i suoi ingredienti, in mostra prossimamente da Pier Pour Hom. di Pierpaolo Perseu - Foto: courtesy Diego Tolomelli
In foto Diego Tolomelli Terzo appuntamento con i talenti scoperti da Pier Magazine. Dopo Queer Trash e Abel Cruz, questa volta tocca ad un italiano che dalla Città Santa ci regala splendide vetrate... erotiche! Corpi scolpiti, scene sadomaso, tatuaggi ed erezioni che mai ti immagineresti di incontrare su una vetrata che profuma di Medioevo e di cattedrali incensate.I talent scout di Pier Magazine sono a caccia dei più bravi, viaggiando per il mondo, frugando in myspace, addentrandosi nel sancta sanctorum del moderno: internet. Chi sarà il prossimo prescelto? Scopritelo nel prossimo numero di Pier Magazine o proponetevi on-line: www.myspace.com/pierpourhom www.facebook.com/pierpourhom
Pier Pour Hom vi racconta Diego Tolomelli, in arte IKO. Giovane e bravo, riconosciuto artista del vetro e innovatore di un genere che parlava solo il linguaggio dell’artigianato e della Chiesa. Diego nasce a Pavia nel 1974, formazione tecnica come geometra e via immediatamente ad imparare l’arte delle vetrate in un laboratorio artigianale. Nasce così una
A destra Immagini di alcune delle sue vetrate ispirate a soggetti di erotismo maschile, omoerotico e feticista.
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passione che lascerà il segno. Ci vuole Londra, col suo fascino e il suo carattere magnetico, a conquistare Diego nel 1998. Abbandona il suo lavoro in Italia e si butta in una impresa incredibile, produrre oggettistica e venderla a Portobello Road, il porto ideale per tutti i viaggiatori dallo spirito creativo. Londra è una opportunità artistica sensazionale, gli consente stili,
contesti e visioni artistiche innovative che confinano con l’universo del vetro, lavorando anche a Birmingham per John Hardman Studios. La tecnica si affina, dalla pittura a grisaglia alla conservazione di vetro medievale. Realizza niente meno che otto vetrate per il Parlamento Inglese di Westminster per salutare il nuovo Millennio, restaura la collezione privata di vetrate di Sam Fogg che affonda le radici nel Medioevo di cavalieri e dame, celebrate da una omonima mostra londinese (catalogo “Images of Light”) e conserva vetrate antiche in giro per le chiese di Galles e Inghilterra per conto di Norgrove Studios (Readitch). Dopo sette anni di Inghilterra, il richiamo dell’Italia è forte. Assoldato per stimolanti progetti allo studio romano Giuliani, si cimenta anche con le vetrate per la cattedrale di Abuja, capitale della Nigeria. Nel 2007 la svolta. La voglia di creare è irrefrenabile, IKO avvia un laboratorio di vetrate artistiche il cui obiettivo è unico: raccontare l’erotismo omosessuale. Attraverso il mosaico di vetri, legati a piombo con pittura a grisaglia cotta al forno, vedono la luce ragazzi dai corpi tesi di desiderio, virili e dolci al contempo. Sopraffini i dettagli, tatuaggi, accessori sadomaso, muscoli ben torniti. Riverbera sullo sfondo l’iconografia religiosa che rende la sacralità dell’erotismo una rito antico e sublime. Colori, materia e potenza sessuale sono la grammatica di un linguaggio inconsueto e unico che rende le opere di Tolomelli davvero speciali.
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MAGAZINE
The next best thing... INTERNAZIONALI 10 Men 125 Magazine Another Magazine Another Man Arena Homme+ Attitude Blue Butt Dazed & Confused Dandy Diva Dna Fantastic Man Freshmen FT GQ GT-gaytimes Gus Hercules Icon Kaiserin Kink M Mensuel Männer Mixte Monitor Monsieur Muse Numéro Homme L’Officiel Homme Out Passport Porn up! Préf Purple Fashion Refresh Spartacus Traveler Spunk Têtu Têtu Plage Têtu Voyage They Shoot Homos Twist Vogue Hommes Internatioal We Men Wonderland Zero
ITALIANI Babilonia Clubbing Lui Magazine Pride Pisszine Slurp This is plastic Uovo
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... secondo i magazine gay di tutto il mondo. L’attualità, i pettegolezzi, i belli e i bravi, i gay del nostro tempo. Le pagine patinate della stampa arcobaleno che vi aspetta da Pier Pour Hom. di Fabio Bezzi
PREF Mag
“Verso un’altra America? Il mondo sarà più Gay dopo le elezioni americane?” così si chiede in copertina il bimestrale francese PREF mentre sullo sfondo mostra il pettorale bagnato il cover-boy Anthony, piccola anticipazione delle succose fotografie all’interno. Zachary Miller portavoce di Barack Obama in Francia ad una domanda sui matrimoni gay, nello speciale sulla nuova America, risponde: «Obama è a favore di un’uguaglianza dei cittadini rispetto ai diritti ma crede che la maggioranza degli americani non sia pronta all’idea di un matrimonio gay (…) l’unione civile sembra essere un compromesso per tendere verso questa uguaglianza». PREF, per non smentire la sua definizione di «rivista gay, insolente, differente», accompagna il dossier con il bel servizio di moda “THE WET AMERICAN DREAM” con giovanotti americani svestiti da baseball a stelle e strisce.
reFRESH
“All about Eve” e fu Bette Davis,“All about Ethan” ed è Ethan Reynolds biondo, bello, muscoloso, in mutande e…senza! Mentre lava la macchina, in guantoni rossi pronto per un incontro di boxe, in minislip mimetico e Ray-Ban, novello Top Gun che racconta di sé, dell’amore e del futuro. Il giovane modello, divenuto famoso negli Stati Uniti per una copertina su Instinct, parla della sua relazione con l’attore porno Benjamin Bradley, del suo super-visitato sito web e della partecipazione alla serie tv “The Lair”. Un regalo per i tanti fans dell’americano stile beefcake dal magazine inglese reFRESH che offre anche arte & cultura, casa & design d’interni, moda & stile e un diario dettagliato dei più importanti eventi artistici e culturali che avvengono in Europa.
MÄNNER: come pensano i giovani gay? Un’intervista a New Kids On The Block, l’articolo: gay a scuola, 22 pagine di inchieste, foto e interviste nello speciale sugli uomini di domani, ed oltre a tutta questa scorpacciata di gioventù, nello stesso numero MÄNNER propone interviste a musicisti, registi e scrittori, approfondimenti di politica e costume e le ultime tendenze di cinema, musica e letteratura. E per chi non capisce la lingua: tante e tante immagini eleganti, intriganti, sexy, un mondo erotico patinato e deciso. Sexy, intelligente e gay, così si descrive questo magazine tedesco, che incontra Christopher Ciccone, il fratello minore della “più grande star del mondo”Madonna presenta il suo libro: un regolamento di conti in famiglia, una raccolta di aneddoti per i fans, uno sguardo sugli anni ’80 e non solo. ZERO
Over the rainbow in salsa andalusa e un ministro in copertina che fa il verso alla Judy Garland/Dorothy del Mago di Oz e si dirige verso la Città di Smeraldo, il luogo ideale privo di pregiudizi. Nel frizzante magazine spagnolo ZERO la ministra dell’uguaglianza Bibiana Aído, omologa della nostra Carfagna (!!!), vestita di un lungo abito di tulle fucsia con brillantini, con le luccicanti scarpette rosse e accompagnata dagli inseparabili Leone (Trans), Spaventapasseri (Lesbo) e Uomo di latta (Gay), risponde a domande sulla parità di diritti in Spagna, mentre ricompone un puzzle che rappresenta un’ipotetica società senza discriminazioni. In ZERO meno maschi nudi – che comunque fanno capolino qui e là lungo la rivista – e più reportage, inchieste sulla polizia gay e sull’identità transessuale, dossier di salute e psicologia e due pagine di consigli e foto sulle migliori produzioni porno gay nel mondo.
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Men wear jewellery for one reason only... they want to make a statement about themeselves.
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MALE JEWELLERY
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RECENSIONI
10 TITOLI / 1
H. M. Stendhal Chi mi difenderà dal tuo bel volto? Ed. La vita felice - 6.00 Euro
Didier Godard Dictionnaire des chefs homosexuels Ed. H&O - 20.00 Euro
Traduzioni di Silvio Raffo Paidikà: la poesia greca dei fanciulli Ed. S. Marco dei Giustiniani - 8.00 Euro
G. Goretti e T. Giartosio La città e l’isola: Donzelli Editore - 13.50 Euro
Hadrian Thorsten Hopper Empire and Conflict The British Museum Press
Un inedito manoscritto ritrovato dallo studioso Carlo Vivari in una piccola raccolta privata conserva l’abbozzo di un complesso e mai realizzato lavoro, che Stendhal iniziò a sviluppare il 22 giugno del 1832 ispirato da una conversazione con una cameriera. Il grande autore francese scoprì infatti che le stanze in cui stava risiedendo in quei mesi a Roma erano le stesse in cui pochi secoli prima abitò l’ultimo amore di Michelangelo, Tommaso Cavalieri. La piccola edizione della parte completa e delle indicazioni progettuali sopravvissute è corredata da una introduzione critica e da una chiara postfazione di Annalisa Bottacin.
Per secoli l’accusa di omosessualità è stata utilizzata per distruggere carriere politiche, ingiuriare gli avversari, dannare la memoria degli sconfitti: lo storico si trova spesso davanti alla difficoltà di discernere nei documenti la realtà dall’ingiuria. Nell’antichità (il caso dell’imperatore Adriano è esemplare) l’omosessualità al potere era percepita come assolutamente accettabile, ma, soprattutto con l‘ascesa del cristianesimo, le cose furono ben diverse. Questa piccola enciclopedia raccoglie le testimonianze utili ad individuare uomini e donne di potere omosessuali o bisessuali che hanno contribuito al mutare della storia.
Questo elegantissimo volumetto in carta vergellata, tirato in 350 esemplari numerati, contiene alcune tra le più squisite perle della poesia greca omoerotica dedicata agli efebi. Le pagine immortali dei primi lirici (Teognide, Alceo, Anacreonte) si accostano a quelle dei grandi Pindaro e Callimaco, ai lavori spesso sconosciuti di poeti cosiddetti “minori” e a opere di anonimi di ammaliante bellezza. Un dono elegante e splendido, per conoscere un mondo poetico spesso noto ai soli studiosi, ma reso accessibile a tutti dalla buona traduzione e dall’introduzione di Silvio Raffo. Frammenti splendidi di classicità.
Non potevamo non mettere a catalogo l’unico testo monografico dedicato alla dura sorte dei gay italiani sotto il fascismo. Partendo dal caso specifico di Catania e della repressione operata da Molina, gli autori hanno cercato di descrivere la realtà sociale del mondo omosessuale che venne colpito dalla violenza di queste persecuzioni: un mondo che esisteva prima della nascita stessa del concetto di “coscienza gay”. Le tristi vicende degli arrestati, la natura tutta italiana del gioco di ricorsi ed appelli per salvarsi, aiuterà il lettore a capire attraverso l’Italia di ieri il perpetrarsi di molti errori oggi: una lettura fondamentale.
È questo il catalogo ufficiale della straordinaria mostra londinese dedicata all’imperatore Adriano. Corredato dalle fotografie di tutti gli oggetti esposti e di moltissimi siti archeologici, riflette appieno la mostra, e la figura dell’imperatore, concedendo la giusta visibilità alla grande storia d’amore che lo unì al giovane bitino Antinoo, da lui divinizzato e fatto oggetto di un fortunatissimo culto dopo la sua tragica morte sul Nilo. Emerge la grandezza di un uomo che donò all’umanità alcuni dei più grandi monumenti (basti pensare al Pantheon), che seppe dimostrare scaltrezza politica, e che amò con forza.
Quindici anni per sempre Quindici anni per sempre un romanzo di Lino Centi, edito da Coniglio Editore. Presentato da Alessandro Golinelli da Pier Pour Hom lo scorso 7 febbraio.
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Lino Centi, architetto, artista e saggista di chiara fama, ha scelto Pier Pour Hom per presentare lo scorso febbraio il suo primo romanzo “Quindici anni per sempre”. «La gestazione di quest’opera – commenta Lino – è stata complessa. Ho iniziato a congetturarci durante una mia mostra nello Sri Lanka. Nel corso degli anni ho viaggiato con uno speciale zainetto in cui riponevo il computer. Non parlavo del mio progetto a nessuno, eccetto al mio compagno che l’ha visto nascere e progredire. Avevo la sensazione che, se lo avessi fatto, quel testo si sarebbe polverizzato. Neppure gli amici che mi ospitavano ogni estate fra Parigi e Barcellona, ne erano al corrente». Poi il romanzo vede la luce. Alessandro Golinelli, nel corso della presentazione ai lettori da Pier Pour Hom, lo ha definito «un libro intenso, ambientato in parte di quella Toscana che io amo molto, ma anche un libro di nostalgia, con quell’idea di omosessualità sfuggente, che non si può definire, libera rispetto agli schemi e quindi senza colpa». Un adolescente al confronto con una educazione sessual-sentimentale da Empoli a Firenze, l’amore per il mondo, la natura, le cose, il biondo olandese che sconvolge l’esistenza del protagonista. Lino racconta la storia di Lino. Velata autobiografia? «Se non
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si fossero vissute le emozioni che si cerca di condensare attraverso la scrittura, ogni immagine risulterebbe falsa. Allo stesso tempo la fantasia ha un ruolo ordinatore: disciplina gli interspazi delle cose realmente accadute in forma di “collante” narrativo. Sono convinto che ogni autobiografia, sia in realtà una forma di mitobiografia», argomenta Centi. Resta la necessità di romanzo da parte di questo elegante e forbito signore di mezza età, che interseca amabilmente discorsi di arte, architettura, politica e vita vissuta. Lino Centi ha consuetudine con la penna del saggista. D’altra parte «il saggio è una straordinaria palestra, ma di solito raggiunge un pubblico limitato. Aggiungerei la mia propensione a percorrere nuovi territori: il fascino della scoperta fa vivere forti emozioni poiché il cambiamento è il nutrimento dell’anima. Prima d’essere uno scrittore esordiente sono stato e sono un lettore infaticabile». E se, come rileva nella prefazione Lara-Vinca Masini, «la ricognizione degli ambienti fa parte di una familiarità descrittiva che è parte del vedere di un architetto, attraverso il libro, nel gioco dei personaggi e delle situazioni filtrano giudizi sull’arte e sull’architettura». Ma c’è ben altro accanto a ciò. Parola di Lino Centi.
Antonio Veneziani La gaia vecchiaia Coniglio Editore - 14.00 Euro
Vincenzo Patanè L’altra metà dell’amore Ed. DeriveApprodi - 18 Euro
J. Anne Peters Tra mamma e Jo Ed. Playground - 13.00 Euro
AA. VV. - a cura di Nicola Gardini Il senso del desiderio Crocetti Editore - 15.49 Euro
F. Gnerre e G. Leonardi Noi e gli altri Ed. Il dito e la luna - 15.00 Euro
Aperto dalle prefazioni di Giampaolo Silvestri e Franco Grillini, raccoglie diciotto significative interviste ad anziani omosessuali. Ne emerge una visione dell’essere gay molto sfaccettata e inaspettata, in cui il ricordo della repressione, di matrimoni di facciata, di insospettabili libertà, si mischia a quello di grandi amori, di episodi divertenti e a riflessioni serene su ciò che la vita sa donare. La serenità e la limpidezza di queste storie, spesso commoventi, non vengono turbate neppure da alcune domande sulla vita sessuale degli intervistati. Un libro che fa riflettere.
Vincenzo Patanè raccoglie in questo volume 215 recensioni di film, clip musicali, prodotti home video e serie televisive che hanno parlato di omosessualità tra il 1994 e il 2004, un periodo straordinario per il cinema a tematica. Le recensioni mostrano la visione del critico nel momento in cui la pellicola uscì nelle sale, ma nel tempo hanno anche assunto un valore storico di specchio di una realtà che è cambiata, talora proprio grazie alla fortuna presso il pubblico dei cinema. Così, sfogliando queste pagine, scoprirete produzioni di cui non sospettavate l’esistenza e le polemiche o gli entusiasmi legati alla distribuzione.
Centosettantre pagine di romanzo in grado di scivolare sotto gli occhi del lettore in poche ore. Capita di rado, ma l’autrice statunitense, premiata dalla critica letteraria dello Stato del Colorado e dal Lambda Literary Award, racconta qui con freschezza e nitore la storia della famiglia di Nick, un ragazzo quattordicenne figlio di una coppia lesbica. La voce di Nick emerge autentica, diretta, e offre uno sguardo sincero sulle relazioni che intercorrono tra figli e genitori, facendo dimenticare anche al lettore più prevenuto i possibili pregiudizi su una forma famigliare ancora vista con sospetto fuori dall’ambiente glbt.
La prima antologia italiana interamente dedicata alla poesia omosessuale dell’ultimo secolo e mezzo. Auden, Esenin, Gide, Garcia Lorca, Ginsberg, Kavafis, O’Hara, Pasolini e molti altri ancora raccontano attraverso le pagine selezionate il corteggiamento, il rapporto di coppia, il senso di colpa, il desiderio sessuale, la casualità degli incontri che cambiano una vita. Il tutto alla ricerca di una risposta artistica ad una domanda diretta: cosa intende l’uomo moderno per desiderio? E esiste un “desiderare” tipicamente gay nella poesia dell’Otto/Novecento? Al lettore il compito della risposta.
Una raccolta di interviste sulla letteratura gay, nata dall’unione della trascrizione di una serie di incontri dal vivo con autori più o meno noti (e di maggiore o minor pregio) in occasione dell’uscita di singoli libri.” Noi e gli altri” pone questioni di non poco conto: cosa intendiamo per letteratura gay? Esiste una “via” tipicamente italiana nella rappresentazione della realtà gay nei romanzi? Quanto ha contribuito la letteratura gay nello svilupparsi dei movimenti di rivendicazione della nostra dignità? A queste, e ad altre stringenti domande, rispondono ventiquattro autori, tra cui Guy Hocquenghem, Gore Vidal, Michael Cunningham, ecc...
Piovono giornate di sole
Piovono giornate di sole un romanzo di Valentino Odorico, edito da Edizioni Libreria Croce.
Valentino Odorico nasce in Friuli il 28 ottobre del 1981. Diplomato ragioniere e perito commerciale, frequenta all’Università di Udine il corso di Scienze e Tecnologie audiovisive multimediali. La prima esperienza musicale la vive nell’estate del 1993. Nel 2002 partecipa alle selezioni di Castrocaro e all’accademia di Sanremo. Nel 2003 incide e pubblica il suo primo singolo per una etichetta indipendente romana. Collabora con numerose associazioni di cinema, teatro, musica, letteratura e poesia. Tra le sue passioni rientrano il computer, internet, il teatro, il cinema, l’arte moderna, l’arredamento, il design, leggere e viaggiare. Da cinque anni si occupa anche di progettazione grafica e collabora con redazioni di giornali e tv. Attualmente vive e lavora in Svizzera come Grafico Pubblicitario per una società di Logistica e comunicazione. Il romanzo di Valentino Odorico ricalca lo stile del diario di viaggio, non necessariamente legato ai luoghi ma piuttosto ai momenti che si susseguono come appuntamenti non casuali
con la vita. Tutto è scandito dalle lancette del destino, che si muovono, a volte impietose, a volte estremamente generose di doni inattesi. Un giovane universitario, musicista in erba, diventa per caso uno scrittore di successo. Complici le esperienze di vita, dolorose e non: la morte per Aids di un caro amico; la scoperta dell’amore, libero e diverso, un amore che non avrebbe mai immaginato di confessare neppure a se stesso. Come scenario una città altra e magica, Amsterdam, dove la vita scorre da una sponda all’altra, da un canale all’altro, colorata e bizzarra come le facciate delle case che nel loro tipico pendere in avanti, sembrano inchinarsi rispettose ai riflessi argentei del mare imprigionato nella terra, fino a scrutare profondità nascoste di un mondo tutto interiore. In questo lavoro c’è freschezza, speranza, voglia di esserci. Nonstante tutto, nonostante la vita. Ed è proprio la vita che ci torna davanti in cornice dorata, a stimolarci, a smuovere e spolverare coltri intime di rassegnazione, a cantarci una nuova canzone.
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RECENSIONI
10 TITOLI / 2
David Leavitt Il matematico indiano Ed. Mondadori - 20.00 Euro
Filippo Trasatti Contro natura Ed. Eleuthera - 12.00 Euro
Ambientato tra Cambridge e
Partendo dall’analisi della questione omosessuale, Trasatti sviluppa una lettura interessante che sottolinea come il rifiuto dell’amore tra individui dello stesso sesso in ambito ecclesiastico, per essere pienamente compreso e affrontato, debba essere studiato prendendo in considerazione tutta una serie di considerazioni, di stampo etico e non, che vanno a toccare non solo la sfera privata, ma l’intera visione del concetto di religione e istituzioni statali propria di uno spcifico mondo religioso.
Londra alle soglie dell’imminente disastro della prima guerra mondiale, il racconto si ispira alle vicende reali del matematico omosessuale G.H. Hardy e di un umile contabile di Madras, Ramanujan, divenuto noto con il soprannome di “Mozart della matematica”. L’arrivo in Inghilterra del giovane indiano turberà la vita di non poche persone, e ricorderà al lettore quanto ancora dura fosse all’epoca la mentalità colonialista europea, persino nei confronti di un conclamato genio. Sullo sfondo della vicenda si muove la realtà omosessuale vissuta dall’élite
oggi troppi ignorano o sminuiscono. Pierpaolo Pasolini Teorema Ed. Garzanti - 10.00 Euro Tra i romanzi pasoliniani forse meno noti al grande pubblico.“Teorema” si staglia per il quasi sorprendente e continuo emergere di una sensualità mai offerta al lettore in modo esplicito, ma tutta tesa a sottolineare lo spezzarsi dell’innaturale e apparente tranquillità con cui si aprono i primi capitoli. I giochi di tensione che nascono dall’arrivo di un misterioso ospite turbano la vita dei componenti di una famiglia borghese (in tutti i sensi in cui si può intendere questa parola) offrendo a Pasolini la possibilità di creare alcune tra le pagine più intense e solide della propria produzione.
F. D’agostino e S. Gastaldi Gay: diritti e pregiudizi Ed. Nutrimenti - 12.00 Euro In questo dialogo galileiano scritto a quattro mani, l’oggetto della discussione sono lo stato dei diritti e quel fardello, a volte pesante, di luoghi comuni che affligge omosessuali, bisessuali e trans. Attraverso le parole dei tre personaggi, rappresentanti delle categorie “noneterosessuali”, D’Agostino e Gastaldi tentano di smontare l’armata di pregiudizi che minaccia tutta la comunità GLBTQ ricorrendo al rigore del metodo scientifico.
culturale dell’epoca. Jean Le Bitoux Triangoli rosa Ed. Manni - 18.00 Euro Pier Pour Hom ospita nel proprio catalogo tutti i libri dedicati alla tragedia dell’olocausto omosessuale disponibili in lingua italiana. Questo di Le Bitoux, esponente di spicco dell’attivismo gay francese, presentato da un’acuta prefazione di Nichi Vendola, è tra i più diretti e ben documentati. Un libro da leggere perché chiaro, sintetico e in grado di delineare in modo esemplare le matrici ideologiche di quella persecuzione e il suo svolgersi, fornendo inoltre spunti per elaborare una possibile via affinché si giunga anche in Italia ad un riconoscimento vero e sostanziale di un aspetto del nazifascismo che ancora
Cavalli Alati L’ultimo romanzo di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese per Libreria Croce. Da Pier Pour Hom lo scorso 28 marzo.
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Il romanzo di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese “Cavalli alati” per edizioni Libreria Croce, affronta con magistrale sapienza la scoperta dei propri desideri e la consapevolezza della propria realtà personale. Il protagonista Gabriele è un uomo sposato, con una figlia, Amanda, che ama più della sua vita; ma ciò che lo lega alla moglie, scopre col tempo essere divenuto soltanto una manifestazione affettiva e di stima reciproca. Gabriele ha sempre scacciato da sé l’idea che la propria attrazione verso gli uomini potesse realmente appartenergli; così dovrà affrontare un viaggio ben più importante e faticoso per scoprire e accettare la propria bisessualità. Gli autori del presente romanzo con eleganza stilistica e curando in modo particolare lo scavo psicologico non solo del protagonista, ma anche dei personaggi comprimari, hanno portato alla luce una condizione di vita, che spinge gli uomini a dover fronteggiare quasi di nascosto i propri istinti sessuali, nonchè le proprie inclinazioni per paura di affrontare ancora prima che se stessi, le reazioni altrui. Proprio in questo momento storico dove i diritti individuali delle persone omosessuali vengono calpestati o peggio ancora ignorati, un libro del genere ci porta a conoscenza di una realtà che si suole occultare per codardia e ignavia.
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Dopo la lettura di “Cavalli alati” ognuno di noi dovrà lottare perchè i nostri figli e i nostri nipoti non crescano più in una società che tende ad inibire il proprio orientamento sessuale. Personalmente non mi è mai piaciuto operare distinzioni perchè credo fermamente che quando mi trovo dinanzi ad un individuo, una persona, il suo orientamento sessuale non mi debba riguardare. Solo una società bigotta, retriva e moralmente malata può interessarsi della vita sessuale dei propri cittadini. Pertanto si colga l’occasione per dimostrare realmente al Mondo, che l’essere umano debba essere tutelato sempre e ovunque al di là del proprio credo religioso, appartenenza sessuale, razziale, geografica. Perchè il razzismo è sempre in agguato per annientare l’essenza primigenia dell’uomo. Come ci ricorda la Costituzione Italiana “ogni uomo è uguale all’altro” e quindi la cosidetta fratellanza evocata dagli spiriti religiosi non può annullarsi soltanto in base ai gusti sessuali che si manifestano. Mi auguro davvero che in un prossimo futuro nessun bambino possa conoscere il significato di parole come omofobia, xenofobia ed ogni altro epiteto sprezzante e razzista; perchè ciò significherà che l’uomo avrà realmente compreso e attuato il rispetto della persona umana.
Autore Gay Everyday Ed. Manni - 11.00 Euro
Piergiorgio Paterlini Io Tarzan, tu Jane Ed. Zelig - 11.40 Euro
Peter Cameron Un giorno questo dolore ti sarà utile Ed. Adelphi - 17.00 Euro
Rachid O. Il bambino incantato Ed. Playground - 11.00 Euro
Salam Pax Baghdad Blog Ed. Sperling & Kupfer - 13.50 Euro
Questo volumetto di racconti pubblicato per la prima volta nel 2006, riporta in copertina la famosa fotografia “Les deux poupeés” di Pierre e Gilles, che ben rappresenta l’animo con cui vengono proposti i sedici frammenti di vita quotidiana gay e lesbica raccolti tra le sue pagine. Gli autori rivolgono uno sguardo gentile al nostro mondo, cogliendo in modo molto personale le centinaia di sfumature che per ciascuno di noi assume la coscienza della propria omosessualità. Le letture, tutte piacevoli e intervallate da alcune agrodolci vignette di Giuseppe Fadda, alternano racconti di vita reale a storie di invenzione.
«Sono più simili fra loro due omosessuali che hanno una sola cosa in comune e novantanove diverse (novantanove cose di sesso, non se uno tiene per il Milan e l’altro per l’Inter) o un eterosessuale e un omosessuale che hanno novantanove cose in comune e una diversa?» Questa è la domanda a cui il libro vuole rispondere con semplicità travolgente, rivolgendosi non solo agli etero, ma anche (e per la prima volta) ai ragazzi gay senza confinarli in unico capitolo… magari alla fine del libro.
Dallo stesso autore di “Quella sera dorata”, un romanzo che ha riscosso un inatteso riscontro. James è un ragazzo diverso dagli altri, a soli diciotto anni già preferisce la solitudine di una casa di provincia alla affollata e cosmopolita New York. Un giorno, quasi per combattere quel senso di vuoto che lo attanaglia, decide di proporre al gestore della galleria d’arte per cui lavora un appuntamento al buio. Cosa accade dopo viene raccontato da Peter Cameron con una grazia e una capacità di riflessione che impedirà a chiunque di terminare la lettura prima di esser giunto all’ultima, sospirata e toccante pagina di questo romanzo.
Questo romanzo narra l’infanzia e l’adolescenza dell’autore, una storia di fughe e amori resa straordinaria anche dal suo bilinguismo. Il protagonista, omosessuale musulmano che vive in terra francese, fa della sua seconda lingua l’espressione della propria libertà e autoconsapevolezza. Evitando l’autocelebrazione e pervadendo tutto il libro di una delicatezza rara, l’autore ci porta a conoscere il dramma di un uomo che pur non rinnegando la sua identità religiosa, non può rinunciare a vivere la propria sessualità.
Salam Pax è lo pseudonimo di un giovane gay che racconta dalle pagine del proprio blog la guerra che ha martoriato il suo paese: l’Iraq. Questo libro, nato dalla trascrizione delle seguitissime pagine internet compilate giorno per giorno da questo disincantato e onesto osservatore, è divenuto subito un caso internazionale. Salam Pax è talora ingenuo, talvolta mostra un’ arguzia descrittiva ed un intuito notevolissimi… di sicuro è la voce più libera che la carta stampata abbia offerto all’occidente in merito a questa recente guerra: il vissuto quotidiano di un ventottenne,“rotondetto”, iracheno, gay, e la sua voglia di vivere.
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INTERVISTA
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Viola Valentino, il sole e il crepuscolo Una donna che ha attraversato la vita come Ulisse il mare infinito. E ne ha tratto la saggezza, imperlata di una spruzzata di disillusione. Non aspetta più il Principe Azzurro, ha nel cuore il suo Riccardo Fogli e si circonda di amici gay che la fanno sentire una principessa! di Luca De Meis - Foto: courtesy Viola Valentino
Schietta e sicura, scordatevi quell’immagine anni Ottanta della dolce Viola Valentino mélo. Che donna sei oggi, Viola? Matura, con esperienza. E con trent’anni di lavoro alle spalle. E’ doveroso crescere, non come quelle che si fingono sempre delle teenagers. Se ti guardi indietro cosa vedi? Mah, non mi sono fatta mancare niente: successo e stallo, la morte ha attraversato la mia esistenza e anche la solitudine. Nei sentimenti poi sono sfortunata, non riesco ad avere un compagno di lunga data. Se ti dico “grande amore”... ...io penso a Riccardo Fogli. L’ho conosciuto a 16 anni, ci siamo sposati a 19. Eppure non è stata una relazione priva di tormenti. Ci fu una prima rottura quando Riccardo ebbe un flirt con la signora Strambelli... Patty Pravo. Gliel’ho perdonata, eravamo giovani. In fondo è stata una breve parentesi, durata qualche mese del ‘71. La nostra storia più vera e intensa però è ricominciata nel 1974. Cercavo la stabilità nella vita, la famiglia. Ma nel 1992 il duro colpo e la fine del mio matrimonio: Riccardo ha un figlio con un’altra donna. Però poi ti sei risposata. Sì, nel...Oddio non mi ricordo più l’anno!!! Beh, comunque era maggio. Lui è Marco Marsili, un giornalista. Più giovane di me. Buongustaia... Mi capita sempre di attrarre persone più giovani. Sono circondata da amici e amori trentenni. Anche questo matrimonio è finito, due anni fa, dopo 10 anni.
Lo amavi? ...gli volevo bene. Certo, dopo il grande amore è difficile usare ancora questa parola. Bello, intelligente, allegro. Fantastico insomma. Ma alla fine il rapporto si è esaurito da parte mia, si è spento. E ora? Una storia recentissima (durerà?), due cani e il progetto di scrivere prima o poi un libro! Che tipo sei in coppia? Tradizionale. Un po’ gelosa, fedele, odio che mi si dicano bugie. Quando Marco lo ha fatto, mi è “scaduto”. Nella vita mi sono resa conto che la sincerità paga. Sarai mica diventata cinica... La mia fiducia, riposta nell’amore ma anche nell’amicizia, è stata tradita. Sono stanca di soffrire, per evitarlo talvolta non affronto un rapporto in cui potrei innamorarmi davvero per non restare fregata. E poi, non ci credo più agli uomini, sono opportunisti e falsi. Pensa che anche a teatro ho appena rappresentato “La surprise de l’amour” di Marivaux, in cui interpreto il ruolo di
una donna stanca dell’amore. Poi però c’è il lieto fine, mi fa cambiare idea un uomo, interpretato da Manuel Casella. Accidenti! Non ci hai fatto un pensierino anche fuori dal teatro? Noooo, non potrei, siamo troppo complici e amici. Cosa vorresti ora? Boh. La mia vita è andata al contrario. Ho avuto un marito e un grande amore prima e ora non ce l’ho. Dovrebbe essere l’opposto, una donna deve arrivare alla mia età con una famiglia. Sono molto tradizionalista in questo. Ho vissuto entrambe le cose, la famiglia e la vita da single che magari tanti mi invidiano per la libertà che rappresenta. Ma io scelgo la famiglia. Ti manca un figlio? Da morire. D’altra parte il mio rapporto con Riccardo è finito per questo. Il figlio l’ha fatto con un’altra! Se in Italia i singles potessero adottare un bambino, io lo farei subito. E se tuo figlio ti confidasse che è gay? Lo adorerei. Forse lo amerei di più perchè so che il mondo attorno è terribile, con persone che sono stupide e che non capiscono. E discriminano. Che rapporto hai con gli omosessuali? Fantastico. Tutto cominciò nel 1983. Ero in tourné, dei ragazzi gay erano scappati da casa perchè la famiglia non li accettava e vennero al mio
concerto. Mi raccontarono la loro storia, mi incazzai tantissimo per la stupidità delle loro famiglie. Negli anni mi trovai anche a litigare con dei genitori proprio perchè di fronte ad un figlio gay smettono di amarlo. E’ inconcepibile! Forse per questo proprio i gay mi amano e mi seguono, e io mi sono impegnata accanto a loro quando ho potuto e me lo hanno chiesto. Oggi ho fans omosessuali (molti dei quali diventati amici) in tutte le regioni d’Italia dove ho cantato. Ma “Luca era gay”? No, voleva solo farsi tanta pubblicità. Mi hanno detto dei giornalisti fidati, che hanno letto il testo originale di Povia, che addirittura c’era scritto che Luca è guarito dalla “malattia”. Le proteste preventive hanno spinto gli autori ad alcune modifiche. Resta il fatto che è una canzone cretina. Non si sfrutta Sanremo per queste tematiche così importanti. Anche la Tatangelo aveva qualcosa da dire in materia l’anno scorso a Sanremo... Quella non ne ha mai visto uno di gay! Basta con questi omosessuali finti delle canzoni che sembra vivano sulla Luna, scendiamo coi piedi per terra, raccontiamo dei gay veri. Cosa bolle in pentola per i prossimi mesi? Serate in giro a cantare, ospitate in tv, una puntata a “I Raccomandati” sulla Rai. Ma soprattutto sto chiudendo un piccolo disco di 5 brani per l’estate, cui ne seguirà uno molto impegnato e di qualità per l’inverno.
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INTERVISTA
A letto con Casto Il suo vero nome è Immanuel Cuni, su Wikipedia è listato tra le persone più intelligenti del mondo (2%), assieme a Isaac Asimov (scienziato), Asia Carrera (ex pornostar), Scott Levy (wrestler professionista meglio noto come Raven). “Non ti negherò il mio deretano, te lo consegnerò chiavi in mano. Beat beat, anal beat, beat beat, anal beat, beat beat, battito anale...” è il ritornello che lo ha fatto conoscere. di Maurizio Candeloro - Foto: courtesy Immanuel Casto
Ristorante Antica Rosa, ore 23.00, sono assieme alla mia reporter-fotografa. Chiediamo al proprietario dove possiamo trovare il Casto Divo. Ci guarda stupito e poi annuisce...“venite”. In cinque attorno ad una tavola rotonda, per un attimo ho il dubbio di non riconoscerlo... lo avevo visto solo su youtube! Ha una giacca cammello, un dolcevita blu oltremare, jeans dal taglio classico, i capelli paglierini spettinati e lo sguardo sfuggente. Immanuel ha appena finito di cenare con le danzatrici e [k]een, il suo sound designer. Arrivano biscottini al cioccolato, si lamenta perché non hanno ordinato il caffé anche per lui. Ci presentiamo, gentile ci fa posto. Mi sembra sorpreso ed emozionato, mantiene la calma, prende un OKi ed assume il suo personaggio originato dalla rete: Immanuel Casto. Quanti anni hai? 25 Sei giovane! Aprendo il sito web sembri davvero un bravo ragazzo. Ho capito. Ti sei imbattuto in quello che a volte viene percepito come uno scollamento, una sorpresa rispetto all’immagine che sembro avere dai testi delle mie canzoni. Mi ha colpito. Quasi da preppy boy. Bene, mi fa piacere; cerco assolutamente questo contrasto. Sei un tipo ambiguo... In realtà non direi ambiguo, semplicemente non stereotipato. A me piace dare un’idea, come suggerisce il mio nome, più casta, più patinata, estremamente più soffusa. Rispecchia il mio modo di essere. Hai numerosi appellativi, tra cui Vate, Casto Divo...
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Ricordo che una volta sono andato a cercare la definizione di Vate, e veniva data come – ora non ricordo parola per parola – non solo di poeta in grado di utilizzare termini aulici e di creare raffinate liriche, ma anche di uno in grado di rappresentare, di porsi come emblema della società. Quindi ho detto “Va bene. Si, sono io!” Ti fai chiamare anche principe del Porno Groove. Si, questa è la definizione ufficiale, il tag istituzionale per collocarmi all’interno del mio progetto artistico. Indica il genere musicale e il mio tipo di appeal. Il tuo impegno sociale con Medici Senza Frontiere? E’ stato l’anno scorso. Era una buona causa. Mi hanno chiamato in veste di attore e ho letto lettere di medici al Teatro San Martino. Infatti la tua musica dall’anima disco sembra avere uno spirito di denuncia. C’è una forte componente di denuncia, ma non è l’unica. Esprimo la mia rabbia. “Che bella la cappella”, con il suo controverso video, è una intensa provocazione piena di messaggi di denuncia nei confronti della Chiesa. Dove sei cresciuto? Crescituo a Bergamo e deportato a Bologna con grande entusiamo, all’inizio del liceo. Bologna è una bellissima via di mezzo. Non credo cambierei città restando in Italia. Mi piace andare nelle grandi città in vacanza, non sono un tipo da spiaggia, meglio New York o Londra. Essendo casto nella mia vita sociale, lontano da occhi indiscreti mi sfondo di droga e di sesso. Com’è stato il tuo coming out? I miei genitori sono divorziati, ma con un background culturale del tutto tra-
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dizionale, bergamasco. Siamo la patria di Bossi e si vede. Mi sono trovato in un contesto culturale estremamente abietto, come quello della provincia bergamasca. In famiglia non posso dire che sia stato facile, ma è stato positivo. La mentalità, per quanto sia spesso un grave problema, può essere vinta dall’intelligenza. A scuola sono sempre stato brillante e stimato. Come si diventa membri del MENSA? (ndr. il MENSA fu fondato ad Oxford nel 1946 da Roland Berrill con l’idea di costituire una società di persone brillanti, dotate di un elevato QI) C’è un test di ingresso in cui si misura il tuo QI inteso come abilità cognitiva. Non c’è nessun vantaggio nell’esserne membro, se non incontrarsi alle riunoni e giocare a schacchi. Non ho pagato la tassa di quest’anno e quindi se mi vai a cercare non ci sono... Ho saputo che neanche Sharon Stone l’ha pagata! ...mi sono sentito più tranquillo! (ridiamo) Hai studiato musica? Ho un’educazione artistica, ho iniziato studiando design. Sono un art director ed ho una mia agenzia. Con la musica ho iniziato molto presto, parliamo di sperimentazioni in cameretta, la cosa è nata da lì. Mentre nei primi quattro anni a Bologna ho sperimentato anche a teatro. Com’è iniziata la tua esperienza musicale? La svolta è arrivata con uno strumento oggi scontato, il sito internet. Avevo già uno zoccolo duro di ascoltatori attraverso il passaparola. Poi con la rete, senza far nulla, la cosa si è espansa a macchia d’olio. Ho riascoltato alcune delle tue canzoni prima di incontrarti, mi hai fatto
pensare non solo a Madonna, ma anche a Battiato. E’ possibile? Grazie, odio dirlo ma nonostante Madonna sia un cliché è sicuramente una maestra da cui imparare, sa come creare l’aurea di un idolo. Battiato mi piace nel suo approccio con la musica, perché riesce sempre ad incanalare i suoi testi in una direzione pop. “Io la do”,“Anal beat” e poi l’ultima “50 bocca /100 amore”, da un sound Plastic-Bordello alla conferma di un suono più elettronico e della collaborazione con [k]nee dei Kubrik... Esattamente, direi che sono dei brani interessanti per analizzare il mio percorso.“Io la do” è stata la mia prima hit con un sound ed una verve ancora demenziale. Siamo sempre in un ambito che strizza l’occhio agli anni 70: Heater Parisi, Raffaella Carrà, Elio e Le storie tese, Elisa Elettra... Mi sono concentrato su di un sound più vicino a me con “Anal beat” e successivamente con “50 bocca/100 amore”. “50 bocca/100 amore”, un ritornello autobiografico? No, mi piace raccontare storie come fa Quentin Tarantino in “Pulp fiction”. “50 bocca/100 amore” è una canzone più dura, parla di viados e di marchette. Con questo brano ho preso le distanze da una comicità facile. Cos’è pornografico secondo te? La censura, in gran parte della musica italiana e dei programmi televisivi. Nei reality in cui ci si scandalizza sempre, con tette e culi sbattuti a qualsiasi ora. I reality sono il peggio, c’è l’arrivismo più bieco, persone che non sanno parlare la lingua italiana, l’utilizzo della nudità strumentalizzata, ma se un bambino di cinque anni vede un bacio omo “oh,che dramma!, non sia
mai che cresca scoprendo che esiste la diversità!” E poi la politica... è la cosa più volgare. Dovremmo mettere le foto dei nostri politici accanto al concetto di volgarità. Il contenuto dei tuoi testi è inequivocabilmente sessuale. Il tuo immaginario è spesso forte. Mi sembri legato alla violenza e ad un sesso barbarico. E’ la mia ricerca artistica. Mi diverto ad esplorare quelli che sono sia i clichè che gli archetipi della sessualità. Il sadomaso è un immenso bacino di immagini forti ed evocative da cui si può prendere a piene mani. Cantante o performer? Se mi dovessi dare una definizione, mi rendo conto possa sembrare pretenzioso, l’unica che non mi va stretta è quella di artista, in quanto a me piace molto sperimentare. Direi che nel concreto della mia attività un cantante è un performer. Sei soddisfatto di quello che stai facendo? Sono orgoglioso di ciò che ho fatto, ma non posso esserne soddisfatto. Non posso dire basta cosi. Sto scrivendo dei nuovi brani che registrerò in studio. Sei fidanzato? Questa è una zona off limits. Non ti chiederò chi è. Diciamo così, ultimamente ho le mani impegnate. Ah! Allunghi le mani...! (ridiamo) Giochi alla Wii? No, la trovo per donne. La Nintendo è sempre stata molto dozzinale, ha una grafica sempliciotta. Alcuni dicono che assomigli a Cesare Cremonini... Porco Xxx! Cosa?!? Chi ha detto una cosa del genere?!? Credo che nessuno sia capace di affermare qualcosa di simile. Una domanda metaforica. Come cambieresti la tua colazione domani mattina? (Ride) Devo partire dal presupposto che io abbia una colazione fissa... mi piacerebbe essere in un albergo per ingozzarmi di cibo, soprattutto salato. Mortadella a colazione. Come farebbe Bambola... (ndr. film di Bigas Luna con Valeria Marini) Si, mi ricordo quando Furio la fa sedere sull’anguilla marinata e se la sbatte. Un’immagine con dei colori che sembrano Caravaggio, tra le più belle che io abbia mai visto.
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LOVELY TOYS Dal design e dalla qualità nascono oggetti di culto e di piacere. Già affermati a livello mondiale, sbarcati in profumeria e nella boutique alternativa, stanno conquistando anche il magico mondo dell’alta moda. Un impulso ironico alla vita sessuale messa in crisi dalla frenesia dei giorni nostri, un guizzo alla coppia che cerca nuove emozioni e una via per conoscere se stessi e il proprio piacere.
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Attesissimo, è il nuovo libro fotografico di Rick Day. Vi proponiamo alcuni scatti in anteprima. Provate ad indovinare dove potete trovarlo? Scontato, da Pier Pour Hom. Foto: courtesy Rick Day
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Shooting male Eric Schwabel 120 pagine - 39.95 Euro Schwabel - giovane fotografo di moda e arte - ha un senso molto particolare per catturare l’erotismo. Questo accade nelle sue fotografie a dispetto di luoghi e cose molto lussuose.
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Champions Falcon Studios 96 pagine - 24.95 Euro Lo stile unico di questa casa di produzione per adulti caratterizza il libro Champions, dove vengono mostrati integralmente i migliori corpi atletici con grandi sorrisi.
Playng hard to get Corbin Fisher 120 pagine - 29.95 Euro L’autore presenta nella miglior forma di erotismo all’aperto giovani ragazzi e corpi ammiccanti che si tolgono fino all’ultimo indumento.
Stripped uncensored autori vari 260 pagine - 26.95 Euro Dopo il grande successo del primo volume questo book è la prova della grande richiesta di collezionismo di immagini gay erotiche.
In yer face Ismael Alvarez 80 pagine - 18.95 Euro Alvarez ha uno stile incredibilmente forte e sensuale. Dal fantastico alla realtà più viva, questo libro raccoglie i più importanti disegni.
Manly Dale Lazarov & Amy Colburn 80 pagine - 14.95 Euro Gli storyboard erotico/sensuali di Lazarov combinati alla brillante capacità nel disegno di figure maschili di Colburn, danno vita ad una vera celebrazione del desiderio carnale.
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Foto: courtesy Frankie Morello
Alle sfilate moda uomo, Pier Magazine c’era e vi racconta come sarà lo stile dell’autunno in arrivo. Bello e impossibile, bello della porta accanto, bello come un Dio greco. Scegliete voi quale preferite! L’uomo ha sempre più carattere, da guardare e da sfoggiare.
Uomo narciso: shake it
MODA
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Outfit proposti durante la sfilata di Frankie Morello.
Moda Uomo Milano
Bello e irraggiungibile, questo uomo dell’inverno che verrà. Bello, anzi bellissimo, ma irraggiungibile perchè tanto concentrato su di sé, sul proprio stile, sul proprio mondo. Come nei romanzi di Oscar Wilde, questi ragazzacci dal bell’aspetto e dall’animo impetuoso potranno conquistarvi con il loro stile personale e ricercato. E la ricetta sarà certamente quella del mix. Mix di materiali e tessuti: tute in cachemire e giubbotti di pelle, perchè il glamour sia anche in palestra, grandi cappucci e forme sportive per il completo da ufficio con la zip dentellata d’argento.
Il lusso si mimetizza con lo sport e veste corpi ben torniti: dalla prima fila delle sfilate uomo a cui abbiamo assistito, è assolutamente virile! Mix per Dsquared significa un tuffo negli anni Trenta alla ricerca del tempo perduto, tra cravatte nere e code di frac, il gran gala strizza l’occhio al denim da lavoro e al velluto a falde grosse. Serio e faceto, lussuoso e laborioso, il salone delle danze incontra l’officina dell’artigiano. La fusione dei due stili genera una moda ibrida che colorerà l’autunno 2009 di scarpe da ballo e pantaloni ampi, astrakan e denim,
velluto e cachemire. L’uomo ricomincia da sè. La ricetta di Frankie Morello profuma di corpi al sole e atmosfere orientali. Il corpo, il corpo nudo e i muscoli torniti sono la statua naturale e perfetta attorno cui si dipingono colori decisi, forme attillate alternate ad altre più morbide, puro cachemire per i maglioni (il vero must dell’autunno che verrà) con polsini vissuti e davvero vintage. Eclettici e ricercati, amanti del colore e disposti a giocare ...a piedi nudi! I colori, i colori del passato rinterpretati con la saggezza del presente. Etro riscopre gli Imperatori, i Druidi e gli
Spartani e inaugura un autunno all’insegna del rosso e del nero, di un arlecchino di gran classe che è sicuro di sé e che gioca con le suggestioni. Le forme sono più semplici ed essenziali secondo Iceberg. Un bellissimo della porta accanto, insomma, questo uomo moderno, il compagno di vita che tiene d’occhio lo stile senza eccessi. Tese le linee, le sneakers sono sofisticate ma dall’apparenza semplice, i panni e i tessuti caldi al tatto e con qualche indugio in estrose linee colorate. E tu, che uomo sei?
CINEMA DVD
DL CHRONICLES Racconta la storia di alcuni uomini di colore che per la scelta, vivono sessualmente duplice stili di vita segreta. Spesso si sposano con grandi feste per apparire al pubblico eterosessuale. La maggior parte di questi uomini non si identificano come omosessuali o bisessuali e rifiutano di essere associati con l’identità gay o con la comunità gay.
NO NIGHT IS TOO LONG La vita del giovane Tim è iniziata con grandi promesse: all’università è stato tra gli studenti preferiti di un prestigioso corso di scrittura creativa. Qui incontra Ivo, più adulto, del quale si innamora e con il quale inizia una breve storia passionale. Prima di partire per un viaggio di lavoro in Alaska Tim incontra Isabel e si innamora, promettendole che sarebbe tornato presto. Eventi drammatici lo aspetteranno durante il suo lungo viaggio.
SHELTER Terminate le superiori da un anno, Zach si trova ancora bloccato a San Pedro. Ha dovuto mettere da parte i suoi sogni per aiutare la sorella che ha un figlioletto di 5 anni. Zach conosce Shaun, il fratello gay del suo miglior amico, scrittore ad Hollywood, che si è preso una pausa dopo una storia finita male. Una notte si trovano a dormire insieme e, sebbene Zach non sia gay, si trovano uno nelle braccia dell’altro.
LE CHOIX DE JOE Joe arriva alla prestigiosa Rhode Island School of Design e fa subito amicizia con Jennifer, con la quale si trova spesso in sintonia di vedute. Insieme affrontano tutte le prove d’arte, gli ambienti musicali e le droghe. Da solo, l’ingenuo Joe frequenta segretamente il prostituto Ramon, innamorandosene e trovando liberazione e ispirazione per il suo lavoro.
I film gay d’Europa
LATTER DAYS Christian è il tipico ragazzo gay che frequenta i party di Los Angeles. Un bel giorno quattro missionari mormoni prendono in affitto un appartamento vicino al suo tra questi c’è Aaron un giovane diciannovenne sessualmente confuso. Il loro incontro è destinato a trasformare completamente le personalità e le vite di entrambi. Latter days è un bel film, commovente ed emozionante, che ci fa credere nel potere dell’amore di cambiare le cose.
Dall’America alternativa
SUNDANCE FILM FESTIVAL
Fuori dal Belpaese è un fiorire di festival, premi e iniziative cinematografiche gay. Trampolino di lancio per grandi registi come Almodovar e Gus Van Sant, raccontano un arcobaleno di possibilità dell’essere gay coinvolgendo intere città in iniziative ed eventi. Che siano Festival del cinema appositamente gay o grandi rassegne cinematografiche in cui esiste un premio omosex regolarmente assegnato, l’Europa guarda alla produzione arcobaleno nella settima arte con estremo interesse. L’ultimo festival a cui abbiamo assistito, lo scorso febbraio, è stato “La Berlinale”. Era il 1980 quando nacque il premio al miglior film a tematica gay. Oggi il Teddy Awards è ambitissimo e un trampolino di lancio che buca l’ostracismo miope delle grandi case di produzione. Come è accaduto l’anno scorso all’italiano “Improvvisamente l’inverno scorso”, snobbato in patria e vincitore di 15 festival all’estero. Con ben 27 lungometraggi in concorso quest’anno, si sono messi in evidenza “575 Castro Street” del bravissimo Jenni Olson, che mostra immagini dal set di “Milk” di Gus Van Sant e alcuni brani della vera registrazione che Harvey Milk preparò «nell’eventualità di una morte per assassinio». Vince il Teddy 2009 “Raging Sun,
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Dal film “MILK” di Gus Van Sant
Raging Sky” (Rabbioso sole, rabbioso cielo) di Julián Hernández, mentre in finale è arrivata anche l’ultima fatica di Lucìa Puenzo: dopo “XXY”, ci racconta la storia di un allucinato amore lesbico, dal titolo “The Fish Child” (Il bambino pesce). Anche Parigi dice la sua con un Festival del Cinema Gay e Lesbico che stacca 14 mila biglietti di media e coinvolge l’intera città tra vernissages e cultura. Un bagno di folla, una vetrina di cool style, una carrellata di pellicole niente male. Occorre attendere novembre per l’edizione 2009, ma nel 2008 ci ha conquistato “Donne moi la main” (Dammi la mano) opera prima del promettente Pascal-Alex Vincent, trionfo
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Dal film “Un altro Pianeta”
di dolcezza e sensibilità. A Barcellona addirittura due sono i festival, uno nato due anni fa dall’unione delle energie di tre festival minori e uno storico che da trent’anni fa scuola nel Paese del Sole. Alle spalle della rassegna una associazione gay, Casal Lambda, che tre decenni fa comprese come fosse necessario fare attivismo glbt con il cinema, per correggere l’immagine distorta dei gay proposta dal grande schermo generalista e dalla tv. Da non dimenticar il Rose Filmdagen di Amsterdam e il poliedrico Film Festival di Londra, entrambi rassegne dedicate alla filmografia glbt che sanno calamitare la vita culturale cittadina diffondendo a 360 gradi la cultura gay.
Il festival del cinema Indie, voluto da Robert Redford, è diventato una vetrina democratica e sorprendente della produzione off. Autori sconosciuti, vere rivelazioni, linguaggi innovativi. Tutto questo è il Sundance. Lo scorso gennaio si è conclusa l’edizione 2009 con la premiazione di “Push”, intensissima pellicola sull’emarginazione del regista afroamericano Lee Daniels. Il tema gay è molto frequentato, in concorso anche l’italiano Stefano Tummolini con “Un altro Pianeta”, pellicola no-budget sulle italiche vicende della mancata nascita e del mancato riconoscimento delle coppie di fatto. www.sundancefilmfestival.it
LUSTER Svegliarsi dopo aver fatto un’orgia è solo l’inizio di un week-end per Jackson, poeta amante del bizzarro dai capelli blu. Jackson crede di essere innamorato di Billy. Jed invece è il bravo cugino che si trova li per il week-end, Derek è il ragazzo che sostiene che dal momento in cui ha posato gli occhi su di lui è l’uomo della sua vita. Per completare la situazione, sembra che Sam, il suo miglior amico non sia poi così etero.
THE FLUFFER Sean è un ragazzo appassionato di cinema. Un giorno noleggia un film, convinto che si tratti del capolavoro di Orson Welles Citizen Kane, invece si trova di fronte ad una delle pellicole interpretate dalla stella del porno Johnny Rebel. L’attore diventa l’oggetto del desiderio del giovane Sean.
LATIN BOYS GO TO HELL Justin ha vent’anni, vive nei sobborghi latini di Brooklyn e cerca di imitare gli idoli del pop e le stars delle telenovelas messicane. Un giorno arriva a New York il cugino Angel per il quale Justin prova un’attrazione immediata e irresistibile. E la sua vita, come per incanto, diventerà simile a una telenovela.
TRICK Gabriel è un giovane gay aspirante musicista e paroliere di musical la cui vita sembra essere bloccata al primo atto. Il ragazzo etero con cui divide la stanza, lo costringe a dormire sullo zerbino, tanto piena è la sua vita sessuale. Una sera come tante viene rimorchiato da un go-go boy che aveva visto poco prima esibirsi in una discoteca. Adesso arrivano i veri problemi: riusciranno a trovare una casa dove poter stare insieme?
THE ANGELIC CONVERSATION Derek Jarman torna di nuovo ad ispirarsi alle opere di William Shakespeare, questa volta dedicandosi ai sonetti. La voce di una donna recita i quattordici componimenti, è l’espressione del cuore di un uomo che cerca nel silenzio il suo amore, in un viaggio che è prima di tutto la scoperta della propria coscienza.
Festival Queer, Gay e Lesbo
Gli indipendenti in Italia
Da Sodoma a Hollywood Festival del cinema gay di Torino. Dal 23 al 30 aprile 2009 Da 24 anni racconta dei gay e delle mille sfumature di questo universo. Ha contribuito a diffondere la cultura omosessuale anche in Italia grazie a Giovanni Minerba che è tra i fondatori. Per l’edizione 2009 il consueto concorso, la retrospettiva di Patroni Griffi e il peplum all’italiana, oltre al meglio del cinema glbt internazionale. Cinema Gaylesbico e Queer Culture Milano, giugno 2009. Sontuosa la cornice del Teatro Strehler, da record l’affluenza e rinomati gli sponsor. Il festival di cinema gay più trendy d’Italia premia anche la madrina della cinematografia arcobaleno e segna il trampolino di lancio per i grandi della scena cinematografica queer. La sua origine affonda più di venti anni fa, con una tradizione consolidata e riconosciuta per la sua statura. Giornate di Cinema Omosessuale Queer Lion Awards Mestre e Venezia, settembre 2009. Il primo un vero e proprio festival, il secondo il premio gay ad una pellicola in concorso al Festival del Cinema di Venezia: ecco i due ultimi nati! Se l’uno ha il merito di aver portato in terra veneta la kermesse dei film gay, il “Queer Lion” è un evento capitale, che dal 2007 include tra i premi del maggior festival cinematografico mondiale il tema gay!
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CINEMA
Amare Oggi Sono un po’ agitato perchè non ho preso neppure un appuntamento con loro. Non c’è n’è stato il tempo. E’ sempre tutto così veloce nell’informazione... gambe in spalla e si corre! Ma non potevo rischiare di non incontrare i due ragazzi più emblematici dell’anno. Luca Ragazzi e Gustav Hofer, una coppia esotica e rassicurante. In anteprima ho ricevuto il loro dvd e letto il libro. L’articolo potrebbe essere tutto incentrato su questo magnifico prodotto da non perdere, da conservare come ricordo preistorico di un futuro d’Amore e da regalare ai più cari familiari che vorrebbero trovarti in una canzone di Povia, ma... di Maurizio Candeloro - Foto: Miguel Cordero
In DVD Il cofanetto Libro e DVD neo-edito da Ponte alle Grazie. Un prodotto editoriale elegante ed attuale distribuito
Siete entrati nel decimo anno di convivenza. Com’e’ iniziata la vostra storia? Luca: Siamo andati a vivere insieme il terzo giorno in cui ci siamo conosciuti. Durante il primo anno e mezzo abbiamo vissuto in una stanza. Adesso siamo in due stanze! Beh... (ironico) immagino in una insieme e nell’altra pure! Gustav: Non siamo separati in casa! Fare questo video vi ha sovraesposti come coppia omosessuale? L: Nel momento in cui lo facevamo non ci eravamo resi conto di quello che poi sarebbe stato di questo film, inizialmente siamo stati mossi dal raccontare cosa ci stava accadendo.
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Quando il film è stato selezionato per il Festival di Berlino – dove abbiamo ricevuto la Menzione speciale della giuria – è cambiato tutto. Ora ci rendiamo conto di essere diventati un punto di riferimento. Come siete stati distribuiti? L: Abbiamo contattato da soli le diverse distribuzioni italiane, che ci hanno risposto di aver trovato il film molto bello, ma che non era – per loro – il momento politico più adatto. Dopo la Berlinale siamo stati proiettati in 80 festival. Di volta in volta siamo contattati dai singoli esercenti locali, ma non ufficialmente, attraverso il nostro sito www.improvvisamentelinvernoscorso.it Adesso l’editore Ponte alle Grazie ha prodotto il film in dvd, assieme ad un libro documento, tutto in un cofanetto a 19 euro ed 80 centesimi. G: Siamo stati fortunati. Numerose case editrici avrebbero voluto produrre il dvd, ma noi abbiamo scelto Ponte alle Grazie perchè ci hanno chiesto di fare
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un vero libro, un documento da conservare ma anche da usare per capire lo stato attuale della legge sulle unioni di fatto e la condizione omosessuale in Italia. In più ci hanno lasciato tutta la libertà necessaria nel lavoro. E’ stata una bellissima collaborazione. L: C’è da aggiungere che fino ad ora non abbiamo trovato una tv italiana che voglia mandare in onda il film, quindi il dvd e’ l’unico modo per vederlo. Come avete convinto Veronica Pivetti? G: Siamo giornalisti e scriviamo di cinema. Luca, che è anche fotografo, ha fatto un servizio a Veronica, l’abbiamo conosciuta così. Le abbiamo proposto di essere la voce narrante del film dopo averle mostrato il premontato, e lei, entusiasta, ha accettato. La prima cosa che appassiona della trama del documentario è vedere una vera coppia interrogarsi della propria condizione omosessuale. G: Quello che abbiamo fatto è un percorso vero. Inizialmente pensavamo di vivere in un’Italia tutta diversa, un’Italia del terzo millennio, un Paese europeo. Poi abbiamo realizzato che in questo momento storico la direzione che “Il Bel Paese” ha preso è completamente un’altra... L: Ci siamo spostati molto ultimamente – Svizzera, Spagna, Germania, Francia, Olanda – abbiamo capito che le altre nazioni sono davvero entrate nel terzo millennio, nel futuro. Tornando in Italia senti subito una cappa opprimente e capisci di trovarti in un paese governato da vecchi reazionari bigotti e dalla Chiesa...
Quanta importanza hanno avuto i mass media? L: Hanno l’altra fetta di responsabilità. La vicenda sui DICO è stata mal raccontata, è una storia mistificata dall’informazione, questo è il motivo per cui abbiamo deciso di fare il film. I DICO la gente non li ha mai capiti, hanno pensato fosse una forma di matrimonio o di adozione, in realtà era solo un’inizio, una forma molto leggera di regolamentazione e di riconoscimento dell’amore omosessuale. Ai telegiornali hanno spiegato solo la polemica attorno ai DICO, ma nessuno si è preso la briga di spiegare con precisione agli italiani cosa suggerisse la proposta di legge. Avete incontrato molti politici.Facciamo un gioco: faccio il nome di un parlamentare, voi mi dite un’aggettivo. Carolina Laussana... L: Biiiiiiip – censura, non si può dire – G: Fascista! Giulio Andreotti... L: Il responsabile numero uno dei mali d’Italia. A questo punto speriamo che esista davvero l’Inferno! Pagherà per tutto quello che ha fatto, un giorno. G: e Berlusconi è il suo erede. Rosi Bindi... L: Una bipolare – nel vero senso della parola, clinicamente testato! – Franco Grillini... L: Un bolognese verace. G: Un combattente da lunga data. Rocco Buttiglione... G: Ributtante. Francesco D’Onofrio... un democristiano nell’armadio!
A sinistra Luca Ragazzi e Gustav Hofer, registi del film documentario indipendente”Improvvisamente l’inverno scorso”, ospite di più di 80 film festival menzione speciale della giuria alla Berlinale 2008.
Barbara Pollastrini... Insieme: Adorabile! Il vostro film mi ha fatto pensare che il movimento omosessuale ha bisogno di outing di coppia. L: Si, sono d’accordo. Nell’immaginario collettivo la figura del gay – uso un termine che va di moda – è sdoganata, ma non quella della coppia. Rimane ancora troppo forte la convinzione che i gay siano dei personaggi un pò patetici destinati alla solitudine se non al suicido. Nella nostra esperienza di vita, invece, conosciamo coppie gay di ragazzi e ragazze che sono insieme da più di dieci anni, anche venti. Questo dimostra che per lo Stato noi siamo invisibilli. Questo vuol dire che ci viene negata la possibilità di costruire un progetto di vita duraturo. Il gay singolo non chiede una riforma giuridica del suo stato esistenziale, il gay in coppia invece si, vuole essere riconosciuto in quanto coppia. Quindi c’è bisogno di compiere questo passo di outing di coppia. Gli intervistati in strada mi hanno molto sorpreso perchè si avvicinavano alla vostra telecamera, fondamentalmente spaventati, allontanandosi velocemente dopo aver rilasciato risposte intenzionalmente offensive o prive di senso. E’ forse impossibile avere un dialogo con l’altra parte?
Con loro, pubblico da strada, è impossibile. Sono quel tipo di persone che, finiti gli slogan da urlare, non hanno nulla da dire, perciò non possono avere un dialogo. Due frasi mi hanno particolarmente colpito, testualmente,“L’omessualità e’ una deviazione naturale”,“Essere gay è diverso da essere omosessuali”... Dei classici non-sense. Li trovo molto divertenti. C’è anche il mitico slogan di Militia Christi “Onore ai bambini abortiti”... L: Abbiamo intervistato anche il leader, che è un tipico personaggio fanatico narcisista a cui fa piacere ricevere pubblicità. Non sono sicuro che credesse fermamente nelle cose che ha detto. Lui non mi fa paura, fa folklore, assieme al Trifoglio. Mi preoccupa di più il Papa. Dopo il vostro dvd ho avuto la voglia di rivedere la scena di “Comizi d’amore” di Pasolini (1965) in cui Montale chiude il film. La sua intervista finisce così, testuali parole: “Gli uomini di profondo senso religioso non si scandalizzano, non credo che Cristo si scandalizzasse – anzi non si è mai scandalizzato – si scandalizzavano i Farisei”. Se Gesù è mai esistito, sarebbe qui con noi a combattere questa battaglia. Il suo messaggio era quello di
impegnarsi per il più debole, per chi è discriminato. Sono sicuro che Gesù oggi sarebbe più al Gay Pride che al Family Day. C’e ancora qualcuno che oggi si scandalizza? G: Beh basta guardare solo i nostri giornali, i telegiornali e quello che accade a Sanremo! C’è ancora gente che si scandalizza, ma soprattutto – cosa ben più grave – c’e’ gente che manovra lo scandalo. Hai visto Benigni ieri (ndr. prima puntata del Festival di Sanremo 2009)? G: Siamo grati a Benigni per il suo discorso, è stato molto bello, molto importante. Ma di nuovo in Italia è un’attore, un comico a dover parlare, a dover diventare la persona alla quale tutti quelli che hanno un desiderio politico si devono aggrappare. E’ grave che non esistano personalità politiche in grado di garantirci. Per questo trovo anche triste che Benigni debba fare questo tipo di dichiarazioni. Dovrebbe essere il contrario, no? Lo scandalo dovrebbe essere Povia. Tutti noi dovremmo trovare offensivo che ad un Festival della Musica Italiana, come quello di Sanremo, possa esserci una canzone come quella di Povia! E’ nostro compito capire che abbiamo, in Italia, una situazione ribaltata.
Si dà per scontato che chiunque possa offendere persone omosessuali e ci troviamo ad essere felici perchè c’è Benigni che menomale ricorda a 14.000.000 di italiani, che gli omosessuali sono stati uccisi, torturati, mandati al confino e nei campi di concentramento. L’italia purtroppo non ha fatto alcun passo di crescita culturale. Il finale del vostro film è molto divertente. Molto ironico e inspiegabilmente molto commovente. A chi è venuta l’idea? G: L’idea di girare fuori di un Dico (ndr supermercato discount di proprietà COOP) è mia, quella di mettermi nel carrello di Luca! Loro dei supermercati Dico sono stati davvero molto disponibili. Abbiamo contattato la sede di Prato, entusiasti ci hanno permesso di girare la conclusione in un supermercato, e trovando anche molto bella l’idea in sè ci hanno sponsorizzato. Per cui tutti a fare la spesa da DICO! Giusto, applichiamo il consumo consapevole, favoriamo chi ci favorisce. Ma come finirà questa storia? G: Quella che era nel film una battuta, ovvero che in Italia la legge diventerà realtà nel 2030 ci sembra sempre meno una battuta e sempre più una previsione realistica.
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IL PERSONAGGIO
A tu per tu con La Cesira La Drag Queen più famosa d’Italia si racconta. Dietro la maschera sfrontata della Cesira, Eraldo Moretto, sensibile e meditativo, nei panni della disinvolta signora del cabaret per interpretare il suo alter ego. Dai Legnanesi alla tv, vita morte e miracoli della regina del comico. Di L. De Meis - Foto: courtesy Eraldo Moretto
Qual è la data di nascita della Cesira? Carissimo, mi permetto di dirle che la Cesira c è da sempre perchè è eterna come la Carrà, nostra signora dei miracoli. Se parliamo della sua prima apparizione su un palco, nacque praticamente la prima volta che sentii parlare dei Legnanesi. Ero ragazzo e sentivo le donne del cortile che raccontavano di questa compagnia tutta fatta di uomini che si esibiva a Legnano e che faceva morire dal ridere. Insomma, i genitori della Cesira sono i Legnanesi... Non avendo i soldi per andare a vederli, cominciai a seguirli imparando quel che potevo da un disco che avevo trovato, dove c’erano anche le foto
delle mitiche Teresa e Mabilia. Quando li vidi all’Odeon piansi dalla gioia. Lì nacque la Cesira. O meglio, Eraldo capì cosa doveva fare nella vita... Come hai costruito lo stile della Cesira? Devo dirle, carissimo, che lei è un signore! La Cesira ha stile! E’un meraviglioso complimento per una signora quasi anziana! Diciamo che ho passato diverse trasformazioni...se le mostrassi alcune foto di tanti anni fa quando cominciai ad esibirmi rubando la scena ad un collega in malattia, ero praticamente un mostro. Era tutto un prestito da mamma, zia e vicine. E come fu lo spettacolo la prima volta? Arrivai in questo locale a Milano
La posta di Eraldo Moretto Dal prossimo numero di Pier Magazine scrivete a Eraldo Moretto! Risponderà alle vostre lettere, dandovi consigli, giudizi e suggerimenti. lapostadieraldo@piermagazine.it oppure La posta di Eraldo Viale Gorizia, 14 20143 Milano
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e quando fu il mio turno entrai in scena con un registratore a bobine dove avevo inciso la voce dell’altro personaggio che cantava (quello che era malato). La gente dopo un attimo di sbigottimento iniziò a ridere a crepapelle forse per la mia goffaggine. Come Eraldo diventa la Cesira? La preparazione è fondamentale, anche se non sono mai stato un personaggio che si fonda solo su trucco e parrucco...infatti ancora non so truccarmi bene, non so cucirmi un abito e le parrucche le sbatto in testa. Per preparazione intendo quel momento magico in cui sono da solo, mi guardo allo specchio e vedo la nascita tra un fard e un rossetto della Cesira. Un amore che dura da una vita tra screzi e incomprensioni... ma un binomio bellissimo di complicità. Mi diverte molto che la gente che vede Eraldo dica alla Cesira: non sembri neanche tu! Eraldo non riesce a fare a meno di questo suo alter ego femminile, la Cesira... Non ci riesco proprio, perchè mi permette di fare sulle scene quello che non farei quasi mai nella vita. Sono più sfacciato, ironico, tremendo a volte, anche troppo sopra le righe... Ma che bello poter avere una maschera e dire tutto quello che si vuole. La famosa battuta:“ma secondo lei, sono una donna col cazzo o col cazzo che sono una donna?” ...racchiude il senso della Cesira. E quando le luci del palco si spengono? Quando lo spettacolo finisce, ho
bisogno di ritornare Eraldo perchè siamo due persone diverse, che si amano ma con una propria identità e vita. Lì è tutto un giocare e divertire, ma poi si rientra nella quotidianità, ho bisogno di pensare e agire come uomo e il personaggio lo lascio in valigia. Che uomini piacciono alla Cesira? Uomini? Cosa sono? Oramai vivo di ricordi...Diciamo che ho amato molto e forse male, perchè non è stato facile far capire che dietro la parrucca c è una persona con anima e sentimenti... a volte la frase che senti è “tanto quello si veste da donna”. Quindi dopo anni di sbattimenti ed esperienze ho chiuso...per ora! E ad Eraldo piacciono gli stessi uomini della Cesira? Diciamo di si, ma il problema è che non dico mai subito che sono la Cesira. Quando lo scoprono, scappano quasi tutti come se avessi la peste. Ricordo una sera, dopo lo spettacolo conobbi un bellissimo ragazzo da Cesira e lo rividi un bel po’ di tempo dopo in un locale da Eraldo. Ci ripresentammo e finimmo da me... Mentre si facevano i primi approcci, lui mi dice: «ma io ti ho già visto da qualche parte!». Lui mi riconosce poco dopo... Non l’ho visto più! Che dice la tua famiglia della Cesira? Mia madre è la più grande fan della Cesira. E anche mio padre, che ora non c è più, lo era. Ma per anni ho dovuto lottare per far capire ad un uomo che lavorava duramente – mio padre- che anche il mio è un lavoro.
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Tom of Finland XXL Con più di 1.000 immagini, provenienti dalle collezioni private d’Europa e d’America, il libro racconta i 60 anni di carriera dell’artista. 666 pagine in formato XXL: 29 x 40,5 cm. 150 Euro. In vendita anche da Pier Pour Hom, viale Gorizia 14 Milano.
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TEATRO
Liberi Amori Possibili: Rassegna di Teatro Omosessuale Al teatro Libero di Milano. C’è voluto coraggio, e loro l’hanno avuto. C’è voluta perseveranza di fronte a molte istituzioni che hanno remato contro, e loro hanno resistito. La prima rassegna milanese di teatro omosessuale giunge alla terza edizione con il favore del pubblico, l’interesse della critica teatrale e la soddisfazione che si sta facendo cultura della diversità dando voce a compagnie artistiche di tutta Italia. di L. De Meis - Foto: courtesy Teatro Libero
«Milano non ne poteva fare a meno». E così Corrado D’Elia ha fondato la Rassegna di Teatro Omosessuale al Teatro Libero in via Savona a Milano. L’hanno chiamata “Liberi Amori Possibili”, a significare quanto ci sia di «anarchico nel senso buono, prodotta da un teatro libero di fare le scelte artistiche che vogliamo, e affrontare
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il tema gay portandolo non solo a chi vive l’omosessualità ma al pubblico in generale». Se tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, questo mare al teatro Libero l’hanno attraversato e sono arrivati a destinazione.“Liberi Amori Possibili” è una realtà che è giunta al terzo anno e dal 4 al 12 maggio promette
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di raccontare 9 modi differenti di amare in 9 spettacoli tutti italiani. Non sono principalmente i gay seduti in poltrona ad assistere, ma si è riusciti a sdoganare questa ardua tematica raccontandola alla gente. «Dopo il primo anno di sperimentazione, il secondo ha visto la rassegna decollare con un ottimo incremento di pubblico,
confermandolo così un appuntamento regolare», racconta D’Elia, che si complimenta con gli autori italiani per la fecondità delle partiture di cui si sono dimostrati capaci. Francesco Di Rienzo dalla Direzione del Teatro Libero ha selezionato tra le oltre novanta pellicole una fotografia della diversità affettiva e sessuale dei
PRESENTA
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giorni nostri. «Si è voluto raccontare la pluralità della sessualità, ci sono età differenti, drammi e gioie, gay lesbiche e transessuali; è ora di finirla di ragionare sempre coi due sessi, uomo e donna, la realtà è molto più complessa». Quelli del Teatro Libero l’esperienza ce l’hanno da vendere in fatto di sperimentazione e teatro d’avanguardia. Lì all’ultimo piano in quella via Savona tortuosa e bohemienne nel cuore di Milano, si fa officina culturale. «Dirigo anche l’intero circuito dei Teatri Possibili, già a Roma, col Teatro Belli ho vissuto l’esperienza della rassegna di teatro glbt il Garofano Verde», spiega D’Elia, che ne ha fatto tesoro per esportare il progetto a Milano. «Che si è dimostrata meno aperta del previsto, molte istituzioni ci hanno chiuso la porta in faccia, dal Ministero, piuttosto abituato ad una cultura tradizionale, fino alla Regione Lombardia, che non considera “culturali” queste iniziative». Ma dal Comune di Milano arrivano altri segnali, «con Antonio Calvi, responsabile del settore Spettacolo della municipalità che sta rispondendo bene al nostro modo di fare teatro diverso e innovativo». E ci si augura che arrivi il Patrocinio! Un occhio va a Dublino e agli Usa, a Parigi col Théâtre Côté Cour, dove si sta lavorando a festival simili a quello milanese. Ma in Italia, invece, sono davvero pochi quelli come D’Elia e il suo staff artistico e manageriale del Libero che cercano di “fare” altra cultura della diversità. «Manca il coraggio ai grandi teatri di dire cose nuove. O forse ci vorrebbe una grande crisi che spenga le lobby teatrali. Già, perchè il teatro è fatto di clan che
Direzione artistica Corrado d’Elia Direzione organizzativa Francesco Di Rienzo
TERZA RASSEGNA DI TEATRO OMOSESSUALE
PROGRAMMA
4/12 MAGGIO
5 Maggio “Lo specchio dell’amore” La città invisibile - milano / Regia di Tobia Rossi Con E. Forlino, M. Massone e A. Negruzzo
4 Maggio “Sono diventato etero!” Millelire - Roma / Regia di Lorenzo De Feo Con A. Cassoni, S. Cantelmo e A. Lupi
Via Savona 10 - 20144 Milano Tel. 02-8323126 biglietteria@teatrolibero.it www.teatrolibero.it
6 Maggio “Oberon” Skenè - Roma / Regia di Nanny Schifino Con F. Capuano, L. Trama, N. Schifin, G. Scura e R. Bonavita 7 Maggio “Attrazione dell’Abisso” Zauberteatro - Firenze / Regia di Massimo Stinco Con N. Gaggio 8 Maggio “Sotto il convento... niente” Beat 72 - Roma / Regia di Marco Medelin Con A. Curci, S. De Santis, G. Di Marco, F. Foligno, R. Laurina e S. Spina 9 Maggio “Le Luci di Laramie” Diverbia et Cantica - Roma / Regia di Gianluca Ferrato Con A. Tirocchi, A. Calabrese, E. Maiorani, G. Pumo, G. Saudelli, I. Petrotto, I. Dante e V. Chisci 10 Maggio “Benzina” Quinta Tinta - Torino / Regia di Roberto Zunino Con L. Renaldo, L. Lopomo, S. Guandalini, R. Zunino
PARTNER
monopolizzano la scena, i giovani sono spesso tagliati fuori». Decisiva, per l’iniziativa del Libero, la collaborazione delle maggiori associazioni omosessuali, tra cui Il C.I.G. Comitato Provinciale Arcigay Milano, e Arcilesbica. E di Pier Pour Hom che ha contribuito attivamente.
11 Maggio “Anch’io come te” Spazi Vuoti - Monza / Regia di Marta Arosio Con S. Corso, D. Michallet, L. Piccolo e L. Pozzone 12 Maggio “12 baci sulla bocca” Decimopianeta Teatrini - Napoli / Regia di G. Miale di Mauro Con casting in via di definizione
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SOSTEGNO
M A G A Z I N E
Circolo di Cultura Omosessuale “Harvey Milk”
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MEDIA
Lo sport fa outing Paolo Colombo è il volto rivelazione de La7. Lo abbiamo visto la scorsa stagione alla conduzione di V-ictory, adesso è in onda con “Diverso parere” all’intenro di “NdP”, Nulla di Personale. In prima serata ha raccontato l’omosessualità nello sport e non solo, perchè ha messo la faccia e tanta onestà anche sulla sua omosessualità. di L. De Meis - Foto: courtesy Paolo Colombo e King Kichers Italia
In alto: Paolo Colombo sul campo. Nato a Genova il 03/09/1967 è iscritto all’Albo dei giornalisti professionisti dal 14/02/1996. Inizia la sua esperienza nel 1988. Dal 1996 viene accolto nella grande famiglia di Telemontecarlo, come inviato sui campi di serie A ed alle principali corse di ciclismo, sua vera passione. Tra le sue trasmissioni: Mondocalcio, Goleada, Effetto Reale, ZonaX, Calciomercato Segreti e Novità, Le Strade del Giro. Nel 1999 vince il Premio Cavaliere Celtico come miglior telecronista del ciclismo fuori strada.
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Oggi sei un giornalista di spicco de La7. Quando è nata la passione per questa professione? Ho sempre voluto fare il giornalista sportivo. Avevo 12 anni, i miei genitori mi regalarono un libro su Fausto Coppi. Me ne appassionai così tanto che credo di averlo letto dieci volte. Drammatico, commovente, appassionante, lui così bravo e sfortunato! Per il trentennale della sua scomparsa feci uno speciale su una tv privata, questo fu uno dei miei primissimi lavori come giornalista video. A proposito, come sei arrivato in tv? Per gradi. Nel 1989, quasi per gioco, in una tv locale nella mia città, Genova.
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Ho fatto una specie di scommessa con un amico, ho azzeccato dei pronostici sportivi. Mi hanno dato fiducia ed ho iniziato in tv, abbandonando la mia professione di allora, il fotografo. Poi nel ’96 è arrivato TMC, dove mi occupavo di ciclismo e calcio. La7 ti ha consentito di lavorare a “V-ictory”, trasmissione nella quale hai parlato degli omosessuali nel calcio. Come potresti definire questa televisione così aperta verso tematiche tabù in Italia? E’ una tv molto sperimentale. Quando proposi di toccare il tema gay in una trasmissione di costume e società collegata allo sport come è “V-ictory”,
dopo qualche tentennamento iniziale, il mio direttore ha mostrato totale apertura. La puntata in cui si parlò del calciatore escort gay è stata un successo da 8% di share, che per La7 è un evento inconsueto. Lo avresti immaginato? Sì, coi colleghi di redazione continuavo a dire che sicuramente avremmo sfondato il 5%. Ci ha creduto anche il mio direttore, affidandomi anche la conduzione dell’intero programma al posto della conduttrice titolare, Cristina Fantoni, che era in maternità. Il pubblico ha mostrato curiosità verso una trasmissione in cui un gay
dichiarato è il conduttore e parla pure dei gay nello sport. Come riesci ad essere gay e professionista sportivo? Benissimo!...Nel 1999 mi sono innamorato di Shevchenko intervistandolo e vedendolo giocare, ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo! Sono un professionista, sono lì per fare il mio lavoro. Sono sempre stato nel “ruolo” del giornalista serio, anche quando avevo davanti calciatori che tutti sanno essere gay... Ma non ho perso occasione di metterli in difficoltà con lunghe e intense occhiate... Come è andato il tuo coming out? Lo scorso settembre compivo 41 anni, nella mega-festa del Borgo del Tempo Perso a Milano mi sono dichiarato dal palco. Accidenti, scenografico! Vorrei che tutti i gay nascosti avessero il coraggio di uscire allo scoperto. Mettendo in conto che talvolta è duro. Io nel ’95 venni “scoperto” da mia madre, che riuscì ad accettarmi, mentre mio padre, che purtroppo ora non c’è più, non la prese benissimo. Ai colleghi in generale non ho sentito la necessità di raccontare la mia vita per filo e per segno, ma mi guardavo bene dal negare o dal nascondermi. Alle feste e alle occasioni sociali ho sempre portato con me i miei fidanzati. Hai avuto anche rapporti sentimentali etero? Sì, nella mia vita ho avuto accanto tre donne, di cui due sposate. Una era irrefrenabilmente attratta dal mio essere gay... si sentiva forse la crocerossina che mi avrebbe guarito. Una persona assurda, comunque!. Ma lo sport è omofobo come si crede? Il calcio è molto omofobo, nessuno osa mai aprire il Vaso di Pandora. Si fa...ma non si dice e soprattutto non si deve sapere. Negli altri sport vedo che ci si fa molti meno problemi. Dimmi la verità: col servizio in tv dedicato al calciatore che fa anche la marchetta...volevi creare un po’ di scandalo e di clamore? No, ma volevo che si parlasse di un tema rimosso. Mandai da Albertini, presidente della Federazione calcistica, un collega per intervistarlo sul tema dei gay nel calcio. Passò tutto il tempo a ridere e a pren-
dere in giro il giornalista chiedendogli se fosse omosessuale. Per lui i gay non c’erano nello sport. Lo rividi tempo dopo, presi di petto la questione e gli chiesi che problemi avesse con i gay, dicendogli che io stesso lo ero e che la prossima volta sarei andato io ad intervistarlo! Davanti a me arrossì e fu in imbarazzo. Si scusò. Come sono state le reazioni dopo la trasmissione? Buone. I giocatori amici mi hanno rispettato. Anzi, intervistai Crespo che fu molto gentile, mi chiese una serie
romantico e passionale. Sei innamorato? ...Potrei esserlo. Ma non sono fidanzato dalla fine del 2005. I medici avevano dato tre mesi di vita a mio padre, stavo con un ragazzo bravissimo ma, dovendo pensare a mio padre, la storia finì. Adesso questo mio ex è il mio migliore amico. “V-ictory” ti ha facilitato l’amore? L’amore no, gli incontri occasionali sicuramente sì, mi arrivano contatti da Facebook e dal blog con più facilità. Mi piacerebbe avere una storia, ma la mia testa ragiona da venticinquenne.
di informazioni visto che uno dei suoi migliori amici è gay. Mi raccontò che questa persona è di famiglia, gli cura i bambini, è amico di sua moglie con cui esce spessissimo. Mi resi conto di quanta sensibilità umana ci fosse in questo calciatore, è proprio una bella persona. Ma insomma, dacci qualche pettegolezzo piccante... ...ci sono 5 calciatori della Lega Pro (serie C e D) che fanno le marchette gay. Molti professionisti di A e B ,noti al grande pubblico, sono bisex! Che tipo sei, nel privato? Mi fido della gente, sembro tanto forte ma mi prendo anche io le mie pugnalate in amicizia e in amore. Sono molto
Ho la sindrome da Peter Pan, forse perchè non ho vissuto una vera adolescenza libera e spensierata. Oggi vedo gli adolescenti al Borgo che ballano e si divertono, in pace con sé e col mondo. Vorrei anche io aver vissuto questo. Cosa vedi nel tuo futuro? Ho già una rubrica gay nella trasmissione “Niente di Personale” sempre de La7. Quanto al futuro, vorrei fare una trasmissione gay, un talk show leggero. Vorrei lavorare con Fabio Canino, lo trovo bravissimo. Mi immagino una trasmissione in cui la gente fa coming out. Niente stereotipi, niente luoghi comuni sui gay, solo la realtà.
King Kickers È una squadra di calcio di ragazzi gay e gay-friendly con sede a Milano. Il progetto KingKickers nasce nella primavera 2008 Hanno partecipato agli Eurogames di Barcellona, e sono in preparazione per gli Outgames che si svolgeranno a Copenhagen il prossimo agosto. Paolo Colombo è il loro allenatore fin dall’inizio della loro avventura.
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MEDIA
Roberto Brandolini
Il papà di Radio DeeGay, l’emittente gay più famosa d’Italia, si racconta. Aspirazioni, successi e disillusione, ma anche gay marketing, lobby omosessuale e politica nazionale in un’Italia che spesso vola basso. Con la soddisfazione che la sua radio continua a crescere e a migliorare, con consenso di pubblico e qualità giornalistica. di Pierpaolo Perseu - Foto: courtesy Roberto Brandolini
Parliamo con Roberto Brandolini, collaboratore Rai, fondatore e station manager di Radio DeeGay, che, numeri alla mano, ha più di 5 mila ascoltatori al giorno che restano in ascolto per ore. Con Roberto è fondamentale Angelo Ferro, che si occupa del sito web e del montaggio dei contenuti. Pierpaolo: Radio DeeGay, e chi l’avrebbe mai immaginato che questa radio nata sul web avrebbe fatto tanta strada? Siamo nati nel 2000, la strada è stata lunga. Il successo sul web può avvenire velocemente e bruciare in tempi altrettanto veloci, come quando produci un video su Youtube che tutti vedono ma dimenticano presto. Noi invece siamo cresciuti piano ma in modo solido.
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Una radio solo per i gay? Non abbiamo un target strettamente omosessuale, facciamo una bella radio lavorando di sottrazione, levando quello che ai gay può non interessare. Il risultato è una radio che piace comunque a tutti. Anche dal punto di vista editoriale i contenuti sono in continuo fermento, con personaggi e voci interessanti, dal giornalista Stefano Bolognini, al presidente di Arcigay Aurelio Mancuso, da Paola Concia deputato glbt fino a Imma Battaglia di D’GP. Quale è il segreto? Non pontifichiamo, siamo aperti a tutti. Vogliamo però dare voce al mondo glbt, nessuno escluso: ad esempio, faremo presto un lavoro sui gay dei gruppi cattolici. Radio DeeGay
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risulta un mix di varie componenti. La bella musica, le rubriche quotidiane e l’approfondimento dell’attualità, ma c’è molto di più. Ad esempio l’impegno sociale. Con Arcigay Roma stiamo organizzando un corso per operatori radio e speaker. Un mese e mezzo di attività che porterà alla selezione di persone per una trasmissione in radio. Dal tuo punto di vista privilegiato, l’Italia del 2009 ti appare a tinte fosche, tra luci ed ombre. E gli esponenti delle associazioni gay che troppo spesso preferiscono la comunicazione all’esterno, attraverso i media tradizionali come tv e stampa. Non bisogna dimenticare di parlare anche ai gay attraverso i canali specifici, dando un messaggio costante ai diretti
interessati. Per non parlare delle diaspore tra associazioni glbt! D’altro lato, ci sono anche gli investitori pubblicitari che in Italia latitano... Fanno un errore ad ignorare i gay. Nel caso specifico, pur avendo la nostra radio numeri importanti, riconosco sia ancora difficile pianificare investimenti pubblicitari su web, c’è ancora la mentalità diffusa di convogliare tantissimi soldi sui mezzi consolidati piuttosto che cifre più piccole su mezzi mirati. E i gay continuano ad avere un potenziale di spesa alto! La domanda nasce spontanea: in Italia si potrebbe fare di più? Grillini, Mancuso, Concia... chi altri? Il problema non è la mancanza di figure carismatiche, manca la sensibilità
www.deegay.it
dentro il mondo omosessuale, forse a causa do una situazione politica particolare o della storia del movimento in Italia. I gay sono superficiali e poco sensibili alle questioni forti. Gli stessi gay non richiedono contenuti approfonditi, su internet ad esempio cercano il sesso e il “rimorchio”, non la riflessione che faccia nascere domande. Non ci resta che sognare la nascita di una lobby gay e l’avvento di un Harvey Milk nostrano! Ma d’altra parte se il gay italiano è in queste condizioni, c’è da dire che non fa niente per farsi rispettare. E le lobby nascono solo se si è compatti e si hanno delle idee forti. A chi rimprovera a Grillini di aver fatto poco in Parlamento, obietto che non è riuscito perchè
è un’emittente radiofonica italiana che si rivolge alla comunità gay. È dotata di un portale web, di quattro canali radio streaming (DeeGay, Classic, club, aradiocittàuno) e due canali televisivi in sperimentazione. www.radiodeegay.it
Il canale dedicato alla musica del passato, alle icone gay nazionali ed internazionali che tutti amiamo. Un canale dedicato a chi ha qualche anno in più e a tutti coloro che vogliono scoprire la grande musica di sempre.
Dedicato a chi ama la Dance ed in particolare la House music. Un canale innovativo: un DJ virtuale che mixa in diretta per voi 24 ore su 24 le migliori tracce suonate nei più famosi locali gay italiani ed internazionali.
non c’è un terreno fertile. Prendiamo il caso Povia. Era sicuramente un argomento di discussione importante. Eppure... Gli stessi che hanno fatto una standing ovation per Benigni, mezz’ora dopo fischiavano Grillini che diceva le stesse cose. L’operazione Povia a mio parere cela una regia. Qualcuno lo ha strumentalizzato cercando di far passare certi messaggi. Povia non è nessuno, non mi irrito con lui ma con uno come Bonolis che ha permesso questa canzone. Dietro il luogo comune “siamo un Paese democratico dunque ognuno può dire quello che vuole”, si finisce per far passare messaggi pesanti. E che dire della macchietta di Bonolis che bacia Laurenti... E seguì la santificazione del patron
di Playboy, vecchietto con stuolo di ragazzine ammiccanti... Come fosse chissà chi: ha fatto i soldi con delle ragazzine nude. Ma alla fine però è importante che di gay se ne sia parlato. Vivo con il mio compagno da anni. Mia madre mi ha chiesto: non è che ho sbagliato qualcosa con te? Il messaggio subdolo che le era arrivato dalla tv era: se il figlio è gay, è colpa di mamma e papà. Proprio i media, spesso additati come colpevoli di molte deformazioni, tornano ad essere oggetto di obiezione. Ci descrivono sempre come eccessivi. Ben vengano i Gay Pride, il problema sono i media che fanno vedere solo il lato esagerato. Come la solita frase: “Non si vede che sei gay!” ... Devo “scheccare” altrimenti non
pensi che io possa esserlo??? Ma non sarà ancora una volta colpa di Berlusconi? Chi lo ha votato ne è cosciente... No, non lo è. Qualcuno è abile a manovrare le cose per arrivare dove vuole lui, annientando la volontà della gente. All’opposizione però la situazione è devastante, non è una vera alternativa. Che dire ai giovani, che è meglio scappare all’estero? L’Italia è la mia nazione, non voglio essere costretto ad andarmene. Cari ragazzi, imparate a guardarvi attorno, rendetevi conto che le cose sono ben diverse da quello che vogliono farvi credere. Restate sensibili alla realtà: guardate meno “Amici” e “Grande Fratello” e guardatevi di più dentro!
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IL PERSONAGGIO
Felix Cossolo
Lui c’era. Ha aperto la Babele, ha firmato il primo numero di Babilonia, ha aperto la Gay Street a Milano con Grillini. Lui c’era sempre. E ora ci racconta di ieri e di oggi, con qualche tiratina d’orecchi ai gay nazionali, tanto impegnati a ballare in discoteca e disinteressati all’impegno nel movimento glbt. Di L. De Meis - Foto: courtesy Felix Cossolo
Felix, sei uno degli storici imprenditori del mondo gay e ora sei l’anima di Clubbing. Cosa significa per te questo giornale? Mi sento più militante che imprenditore. Molto spesso a fine mese non ci sono i soldi per il mio rimborso, ma investo ugualmente le mie energie e il mio tempo come quando nel lontano 1977, a soli 21 anni, dirigevo Lambda, un piccolo bollettino alternativo gay che finanziavo con il mio stipendio di operaio alla Fiat. Credi che internet abbia cambiato la stampa gay italiana? Internet sta sostituendo la carta stampata e questo l’ho intuito sin da quando ho editato Clubbing. Nel futuro credo che arriveremo, anche a causa della crisi economica, a stampare sempre meno. Tutti ti ricordiamo per aver avviato il famoso disco pub After Line a Milano. Come è nato questo progetto? Negli anni ‘80 in via Sammartini avevo aperto delle attività gay: una libreria, un emporio, un servizio videotel, tre giornali erotici (Maschio, Supermaschio e Marco) e un servizio telefonico hot line. Mancava un punto d’incontro e nel ‘91 inaugurai l’Hot Line Club. Due anni dopo, nel 1993, inaugurai con Franco Grillini la Gay Street e l’After Line, il primo locale a livello europeo aperto 7 sere su 7. Un grande successo. Ospiti famosi, trasmissioni televisive, iniziative storiche e copiate come il “Single Party” e “Sei Favolosa anche tu”, i Gay Pride, la sala donne...
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che fatica, ma quanti bei ricordi! Credi che abbiamo bisogno di nuovi locali oggi in Italia? Oggi ce ne sono per tutti i gusti, almeno a Milano. Manca però la collaborazione; non esiste ad esempio un sindacato degli imprenditori gay... Se avessi voglia e i mezzi mi piacerebbe aprire un punto d’incontro polivalente e penserei anche alle persone mature. Io ad esempio a 53 anni non riesco a stare più di un’ora in una discoteca. Sei stato nella redazione che ha fondato Babilonia, la prima rivista gay italiana. Cosa voleva dire aprire un giornale omosessuale all’epoca? Negli anni ‘70 lavoravo alla Fiat di Torino. Dopo quattro anni decisi di licenziarmi e su sollecitazioni del mio futuro socio Ivan Teobaldelli, che mi ospitò nel 1982 a Milano, investii la mia liquidazione per fondare Babilonia e distribuirla in edicola a livello nazionale. Non fu facile soprattutto reperire la pubblicità, i pochi locali gay dell’epoca avevano paura di apparire. Cos’è cambiato oggi in Italia? Nonostante le aperture dei mass media, lo sviluppo di una rete di locali e l’atteggiamento friendly di una grande percentuale della popolazione, i problemi ci sono, eccome. Cosa è rimasto a Bari, mia città natale, dopo il favoloso Gay Pride nazionale? A parte Nichi Vendola, quasi nulla. In Parlamento Paola Concia è isolata. Come vedi oggi il modo di fare attivismo glbt? Oggi, salvo eccezioni, c’è la gara a spartirsi il piccolo potere. Negli anni ‘70 noi eravamo militanti, nessuno ci stipendiava, anzi ci auto-tassavamo finanziando le iniziative. Ora che circolano soldi e ci sono finanziamenti, ci si vende più facilmente! Per fortuna non ho mai avuto un soldo da nessuno in tutto quello che ho fatto e di questo posso essere orgoglioso. Ho
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avuto la tessera del Partito Radicale divisioni, inimicizie. Meglio andare via nel 1975 e quella del Fuori! (il primo dall’Italia... movimento gay italiano) ma oggi rifiuto Che ruolo avrai tu in questo futuro? qualsiasi tipo di appartenenza proprio Sogno di entrare in una comunità no per sentirmi libero di partecipare e di profit e aiutare chi ha più bisogno di scegliere. me. La prossima estate per un mese Cosa non ti va giù dei gay di oggi? farò volontariato in una comunità in Tante cose. Ma non è una questione Estremo Oriente. Non è escluso che di essere gay o no. Quello che manca sarà proprio questo il mio futuro. oggi è la solidarietà. Ho pochi amici, “Love” è la tua ultima avventura... sono single per scelta dopo delusioni Attualmente è gestito dal mio caro cocenti. Sto diventando purtroppo amico Omar. Love è un food & drink pessimista e mi chiudo a riccio. aperto per rispondere all’atteggiaCosa invece trovi eccezionale dei gay mento di chiusura del Comune. L’estate attuali che, venticinque anni fa all’iniscorsa ci fu il coprifuoco in via zio della tua avventura nel nascente Sammartini a causa della decisione mondo gay italiano, non avresti mai del Comune di Milano di imporre la immaginato? chiusura anticipata ai locali della “gay Sono fortunati. Non leggono, amano street”milanese. Facemmo ricorso al la griffe e Madonna, il Grande Fratello Tar e per ben due volte abbiamo avuto e la chat. Sai quanto li invidio? Hanno ragione. Ma il vice sindaco De Corato una vita più spensierata, non si sono non si è arreso e ha presentato ricorso tormentati come Pasolini o Jo Staiano. al Consiglio di Stato. Speriamo in bene Noi altri non abbiamo avuto una per il futuro, aspettando che ritorni la esistenza facile. Nel 1974 scrivevo bella clientela di una volta. a Massimo Consoli per sfogarmi. Molti di noi si sono suicidati, penso ad esempio al mio amico Mario Mieli, ma anche a tutti gli amici morti di Aids food & drink quando era considerata la peste del secolo. Come vedi l’Italia gay di domani? Ho poca fiducia nella politica. Rutelli e i Teodem, Mastella e Calderoli… non vedo prospettive. La nuova generazione gay si rifugia nelle droghe: le pasticche e lo sballo sono la loro militanza. Fare soldi la NEW LOOK loro ambizione. Dolce aperitivo dalle 18.00 alle 20.00 TUTTI I GIORNI (1 drink + buffet solo 4 euro!!!) & Gabbana hanno mai LOVE via Sammartini 23 • 20125 Milano • cell. 333 8912029 finanziato il movimento? aperto dalle 18.00 alle 02.00 chiuso martedì • INGRESSO SENZA TESSERA La crisi economica poi sta www.love-restaurant.com accelerando conflittualità,
Cari amici, sono grato a Pier Magazine per avermi dato questo spazio per raccontarvi cosa sta succedendo a Genova. Il 27 giugno nella mia città andrà in scena il prossimo Pride nazionale, rendendola per un week-end la capitale italiana dei diritti. Sarà un Pride “per” ancor prima che “contro”, che alle rivendicazioni LGBTQI (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer, Questioning and Intersex) degli ultimi anni aggiunga un messaggio al Paese, affinché dalla crisi economica e dall’assenza di diritti civili sia possibile uscire, costruendo una nuova idea di società plurale e solidale. Stiamo lavorando da mesi insieme alla città perché sia pronta ad accogliere al meglio tutti i partecipanti. Abbiamo registrato il sostegno di realtà sociali e sindacali importanti in città. Questo percorso ci ha però anche permesso di ottenere il patrocinio dei tre Enti Locali e di avvicinarci ad associazioni di categoria, imprenditori e commercianti che vogliono essere protagonisti, con noi, del Genova Pride. L’alleanza tra soggetti diversi che siamo riusciti a mettere in campo a Genova e che ci sta permettendo di realizzare davvero un evento di interesse nazionale, credo faccia intravedere nuove prospettive per la comunità LGBTQI e per il movimento. Spesso veniamo attaccati in quanto lobby, intendendo con questo termine una sorta di società segreta con finalità criminose e immorali. In realtà si tratta di ben altro, e purtroppo una “lobby gay” che promuova i diritti, in questo Paese non esiste. Non dobbiamo farci frenare dalle accuse, una “lobby gay”, nel senso vero, pulito,“americano” del termine, dobbiamo costruirla per davvero in quanto è ormai diventato uno strumento indispensabile per raggiungere i nostri obiettivi. Tranquilli.... stiamo organizzando anche la festa! Vi aspettiamo tutti a Genova. Alberto Villa Comitato Genova Pride
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FITNESS
Sport & wellness Dal personal trainer di Pier Magazine i consigli per mantenervi in forma e risultare irrimediabilmente sexy! E ora scoprite con noi i segreti dell’allenamento funzionale, la nuova via per un corpo in salute e tonico con poca fatica.
Fiteness & Wellness La nostra rubrica trimestrale di benessere, presto anche online. Se vuoi essere aggiornato iscrivi la tua e-mail a: www.pierpourhom.it/newsletter
Ci siamo, la stagione del sole è all’orizzonte. Basta scuse, basta rimandare e basta con la pigrizia! E’ arrivato il momento di fare sul serio e darci dentro di brutto se vogliamo garantirci un fisico tonico per l’estate che è più vicina di quanto non crediate! Per cominciare, disintossichiamoci da tutti i panettoni, le frittelle e le abbuffate “grasse” dell’inverno, riorganizzando la nostra alimentazione con questi semplici consigli che vi suggerisco. Tanti pasti, piccoli pasti. Consumate 6 pasti al giorno a distanza di 3 ore uno dall’altro, suddivisi in colazione, spuntino del mattino, pranzo, spuntino del pomeriggio, cena, spuntino prima di coricarsi. Sarà più facile controllare l’apporto calorico, evitando abbuffate e digiuni forzati. Acqua acqua acqua. Bevete almeno 3 litri di acqua al giorno. Va benissimo
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sostituire l’acqua con tisane depurative o antiossidanti ma senza aggiunta di zuccheri. Carboidrati, no alla sera. Prediligete i carboidrati dalla colazione fino allo spuntino del pomeriggio, in fasce orarie più tarde è meglio evitare. Mantenete l’apporto proteico costante per tutto il giorno senza dimenticare di utilizzare i grassi “buoni” per condire o accompagnare i pasti. E poi il nostro allenamento. Per chi è fermo da tempo... oppure non ha avuto molta costanza negli ultimi mesi, suggerisco di iniziare con due sedute di allenamento aerobico/cardiovascolare a settimana, alternato con un allenamento a circuito con i pesi. Per poi passare, qualche settimana dopo, ad un allenamento frazionato più intenso abituandovi a completarlo almeno una volta a settimana con una seduta di allenamento funzionale. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
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Daniele D’Alessandro Personal trainer della palestra Fitness First, via San Paolo 7 a Milano, è anche il nostro e vostro consulente di fitness. Se volete prenotare una free session 1:1 scrivete a: dandalex@tele2.it
ALLENATI CON NOI!
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Per continuare a modellare il nostro corpo è giunto il momento di intensificare l’allenamento. Per voi un esempio di un circuito di allenamento funzionale.
L’ ALLENAMENTO FUNZIONALE Ne avrete sentito parlare nelle riviste specializzate, in palestra, dal vostro personal trainer. L’allenamento funzionale sta prendendo sempre più piede come forma di allenamento alternativo o complementare al classico training con i pesi. Che cosa è? Si basa sull’esecuzione di movimenti che siano il più simili possibile a quelli che il nostro corpo è abituato a fare nella vita di tutti i giorni o nella pratica di uno sport. Ci si può allenare completamente a corpo libero, con l’utilizzo di piccoli pesi e attrezzi, con macchine specifiche dette gravity-matrix-kinesis. Perché si sceglie? Il nostro corpo è strutturato per compiere movimenti nei vari piani dello spazio (trasversale-frontale-laterale) utilizzando la muscolatura in modo concatenato (è infatti formata da varie catene muscolari). L’allenamento funzionale stimola nel modo più naturale possibile la nostra muscolatura attivando simultaneamente equilibrio, forza e coordinazione, tre componenti molto importanti per chi vuole allenarsi in modo completo ed efficace. Senza trascurare comunque il continuo controllo posturale. Che risultati dà? Il nostro corpo risulterà più elastico, più armonico, più forte e più FUNZIONALE!… provare per credere…
Volete divemtare come me? Seguite i miei consigli presto disponibili anche sul sito: www.piermagazine.it
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STILE & BELLEZZA
Diego pensaci tu! Per definizione,“icona dell’immagine” made in Italy. È attualmente il più noto e prestigioso image maker d’Italia e uno dei più conosciuti e apprezzati al mondo. Un personaggio inconsueto che unisce alla professionalità più scrupolosa un’intensità e un carisma unici e singolari. Ha iniziato un suo percorso verso l’interiorità, l’introspezione, la ricerca di valori che risaltino lo spirito, l’anima e diano un senso alla vita. A questa svolta della sua esistenza Diego Dalla Palma, in futuro, confida di dedicare la maggior parte del suo tempo. Caro Diego, Sono un uomo, un gay discreto. Non mi piace esibirmi e preferisco stare in compagnia di persone mature. Leggo, scrivo, mi piace andare al cinema ma la mia vita privata e sessuale è un disastro. Ho 36 anni, sono magro, ossuto, senza sedere, alto e sgraziato. Per giunta, perdo i capelli e così si nota ancora di più il viso lungo, irregolare e il naso pronunciato. Per giunta, al posto degli occhi ho due spilli neri. Praticamente, sono contro ogni tentazione. Tu, che sei sempre schietto e incisivo, cosa mi consigli? Di metterti in contatto con me: c’è un film interessante che possiamo vedere insieme. SONO PICCOLO DI STATURA Sono un po’ piccolo di statura, con le gambe corte e le spalle un po’ strette: devo mettere le camicie dentro o fuori dai pantaloni? Camicie e maglie chiarissime (corte o rimboccate) e pantaloni sempre scuri. ADORO CURARE LE UNGHIE Mettermi lo smalto trasparente e tenerle un po’ lunghe e arrotondate ma lavorando in un ufficio postale il capo mi dice che sono fuori luogo. Ah, dimenticavo: sono un uomo! Purtroppo (e dico purtroppo!!!) capisco il tuo capo: un conto è l’aspetto scenico e coreografico, un altro quello pratico.
In quanto alla precisazione sul fatto che sei maschio, non ti preoccupare: nessuno è perfetto! SOPRACCIGLIA C’è qualche sistema per pettinare i peli delle sopracciglia troppo lunghi e disordinati? Sì, c’è: è la lacca per i capelli passata tra i peli, pettinandoli con uno spazzolino da denti. Personalmente, però, ritengo che accorciarli (con attenzione e cautela) sia la soluzione più consigliabile. A tuo avviso, dovrei assottigliarmi le sopracciglia più di quello che già faccio? Le sopracciglia rifatte, in un uomo, e le unghie quadrate con il French manicure, in una donna, trovo siano quanto di più antisexy esista (pensiero, ovviamente, opinabile). FONDOTINTA Un fondotinta madreperlato si può mettere anche di giorno? Se vuoi che la gente ti derida, sì! AMO CURARMI Guadagno appena a sufficienza per campare ma amo presentarmi sempre in ordine e curato. Avendo la pelle molto secca e sensibile e il portafoglio molto piccolo e sottile, quale crema per il viso potrei usare? Due grandi creme a prezzi economici: Nivea (scatola rotonda di latta blu) e Cera
SOMIGLIO A FIORELLO Somiglio a Fiorello e anch’io ho i capelli molto ondulati, lunghi con qualche filo bianco, la carnagione scura e un sorriso aperto. Se somigli a Fiorello (che trovo straordinario) fai di tutto per evitare il clone. Somigliare a qualcun altro non è mai un segnale di stile.
Esperto di gusto ed eleganza, maître à penser di trucco e lifestyle, Diego Dalla Palma risponde alle domande dei lettori con preziosi suggerimenti. Senza peli sulla lingua e con la schiettezza di un amico fidato. Nasce una nuova rubrica in cui i protagonisti siete proprio voi! Diego pensaci tu! è la rubrica trimestrale curata dal nostro amico Diego Dalla Palma. Per ricevere i suoi consigli di stile e bellezza scrivete a: diego@piermagazine.it Diego vi risponderà sulle pagine di Pier Magazine.
di Cupra (Rosa). Entrambe da applicare quando la pelle del viso è ancora morbida, dopo un’abluzione abbondante di acqua tiepida. STO PERDENDO I CAPELLI Quando sta bene la testa rasata? Quando si ha la faccia da tormentato e da zingaro, da carcerato o da figlio di puttana. Nel tuo caso, no: si vede troppo che sei un ragazzo perbene.
loro fallimenti esistenziali e nella loro idiozia. E qualcuno andrà a popolare l’inferno.
TERRA ABBROZZANTE La terra abbronzante si può applicare anche se la pelle è secca? Sì, purché non sia troppo scura: l’effetto viso caraibico e mani cadaveriche è devastante... Procedi così: prima stendi sul viso una crema idratante e, quando è bene assorbita, con un largo pennello facendo movimenti rotatori, applica la terra abbronzante.
HO UN FIGLIO Ho passato molto tempo a nascondermi, mi sono sposato, ho fatto un figlio ma adesso sento il richiamo del mio stesso sesso. A volte, esco e vado a cercare furtivamente rapporti occasionali. Siccome mia moglie vede che mi preparo bene , che mi profumo e mi curo di più rispetto agli altri giorni, comincia a insospettirsi. Come mi devo comportare? Avendo anche un figlio, i tre suggerimenti che mi sembrano più sensati sono questi: curati anche quando non esci a cercare avventure, cercale il più lontano possibile dalla zona in cui abiti e scegli partner che non usino profumo.
SONO EFFEMMINATO Vivo in un piccolo paese del Veneto. Soffro tantissimo nel sentire i commenti feroci e acidi che fanno del male anche ai miei familiari, in particolar modo a mia madre. Tu, che in passato sei nato e sei vissuto qui nel Veneto, cosa mi consigli? Ti suggerisco una carezza ai tuoi, senza tanti discorsi, e un biglietto ferroviario per Padova (unica città del Veneto in cui la gente è un po’ più aperta) o Milano. Col tempo, vedrai, starete tutti meglio. Intanto, i benpensanti sguazzeranno nei
HO QURANTOTTO ANNI Ho un viso e un fisico molto interessanti. Piaccio alle donne e agli uomini per il mio carisma e la mia personalità, Mi vesto sportivamente per mettere in evidenza il corpo scultoreo però ho pochi capelli e questo mi crea una sorta di complesso. Con una bandana starei bene? Vedo che col tuo ego ci vai perfino a letto ma, anche se non condivido, sono fatti tuoi. La bandana, dato che me lo chiedi, proprio no: sta bene alla gente dannata e non alla gente d’annata.
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PUBBLIREDAZIONALE
To Bear or not To Bear Si spegne la prima candelina di un locale che ha voluto dare un contributo tangibile in una città come Milano a volte Europea a volte geograficamente incerta, sicura solo di non essere in un occidente evoluto e senza veli. Un anno all’insegna della promessa fatta prima dell’apertura: uno spazio di tutti e per tutti. In un anno di vita il KING ha fatto sentire la sua voce e quella dei suoi amici, ha esposto quadri e presentato libri, ha parlato di cinema e fotografia, ha festeggiato successi e vittorie di squadre e sportivi sponsorizzati, ha promosso la nascita di gruppi e iniziative, ha creato eventi e divertimenti, ha parlato di musica italiana e internazionale, ha creato per i suoi soci il BearZone del mese, la BearPizza del giovedì e l’affollato e colorato aperitivo della domenica.
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Il KING compie 365 giorni di vita e si appresta a condividerne il messaggio con chi, in quest’arco di tempo molto breve ne ha capito lo stile e il messaggio, la filosofia e la voglia di comunicare e farsi capire. Bear o fashion? Ha più senso parlare di questa dicotomia? Ha più senso creare spazi angusti e hard per bear e spazi colorati e glamour per fashion? O forse ha senso creare spazi e ancora spazi e ancora spazi dove fare sentire una voce e dove stare bene insie-
XX secolo e risveglio culturale, fashion e design, camicie a quadri, barbe e cartelli di attenzione ai macchinari, periferia e centro produttivo, cappellini e rasature militari, cravatte e tute blu, colletti bianchi e grasso di macchina? Questa sarà la festa del KING primo anno. Trasversale e comunicativo come sempre il KING festeggia in fabbrica, in periferia, in uno spazio industriale a pochi metri dalla sua sede naturale, un luogo fisico che mantiene ancora il rumore delle
Pensate di aver visto tutto? Pensate davvero di conoscere tutto su orsi e camicie a quadri, scarponi e sneakers, jeans e pesi corporei più o meno heavy? Bene se avete ancora qualche dubbio il KING vi invita alla sua prima festa di compleanno. me agli altri, a tutti quanti gli altri? Il KING compie un anno a Milano città dove É nato e ha intenzione di crescere e continuare a parlare; la città del mito lavorativo e del sogno industriale, della dedizione al lavoro e alla regola, della fabbrica e del sudore. Si la fabbrica! E perchè allora non festeggiare in una fabbrica? perchè non pensare al connubio tra bear e cicli produttivi, tra industrial revolution da
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macchine per la grafica e gli occhi vigili del caporeparto su operai impegnati a produrre, luogo di scambio e incontro tra soggetti che parlano ormai la lingua del terzo millennio che ha digerito regionalismi e frontiere, oriente e occidente, nord e sud.Industrial night party per festeggiare la voce del KING, come Berlino, Londra, Barcellona, Amsterdam, voce che integra linguaggi diversi e capace di parlare ad
un pubblico vasto e non solo agli addetti ai lavori. La fabbrica come integrazione: il motto della festa è:“porta chi vuoi ma porta qualcuno a cui vuoi parlare, far capire, mostrare e far vedere”. Noi portiamo quello che ci riesce meglio: il nostro vero e reale interesse agli altri, la voglia di stare bene con tutti, portiamo la musica di Milano e del Mondo, portiamo il dialogo, portiamo la voglia di integrare uomini veri con uomini veri che sono tali per quello che pensano. Lo spazio è quello di Assab One una vecchia fabbrica dismessa, la data è quella del 25 aprile, l’orario è quello canonico delle feste del sabato: le 23:30. Insieme a noi: DoubdoubDj, Dj T-Morris e Dj Domez da Milano e dal Mondo i Barbazul con una Performance Live. Noi saremo lì. Il nostro programma, nel frattempo, risulta invariato: il circolo rimane a disposizione dei soci e delle iniziative che gli stessi vorranno organizzare nelle giornate del lunedì, martedì e mercoledì; la serata del giovedì vi aspetta con il consueto appuntamento del BearPizza (pizza gratis ai soci e buona musica), il venerdì il consueto inizio di week end con le migliori proposte musicali, il sabato gli eventi del KING e la domenica l’aperitivo best in town.
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Pier Residence
E’ nato un nuovo servizio di Pier Pour Hom A pochi passi dal centro nasce Pier Residence Aramis. Una struttura confortevole per i vostri soggiorni di lavoro e di relax. A soli pochi minuti dalla fermata MM2 linea verde stazione di P.ta Genova, in viale Gorizia n°6, nel cuore pulsante dei Navigli.
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