Favola egiziana
C’era una volta un’oasi del deserto egiziano, distante qualche giorno di cammello dalle coste del Nilo, dove scivolavano silenziose le feluche dei ricchi commercianti. Lì abitava una coppia di sposi, di nome Zoubeida e Hossein; erano molto poveri. Un giorno, un ricco sultano che aveva fatto buoni affari alla corte del faraone, sapendo della povertà della coppia, regalò agli sposi un pezzo di carne di cammello.
Subito, presa una tangiara, gli sposi misero l’acqua a scaldare. Hossein, per vedere se l’acqua bolliva, cadde nella tangiara. La moglie, che non possedeva proprio nulla, corse subito dalla vicina a chiedere un mestolo per far uscire il marito da quella situazione pericolosa. La vicina Sahiba le disse che poteva prendere il mestolo senza però far cadere il latte che era in un machreb.
Nell’agitazione, il machreb si rovesciò, si ruppe e il latte si versò a terra. La vicina disse a Zoubeida che non le avrebbe dato il mestolo se non lei non le rendeva il latte versato.
Zoubeida corse verso una capra che però non aveva latte, perché non aveva nulla da mangiare. Allora corse ad un piccolo fiumiciattolo che scorreva molto vicino alla sua tenda, dove l’erba era sempre abbondante e nutriva molti animali, ma il fiume era asciutto e l’erba era tutta secca. La povera donna corse allora alla sorgente che alimentava il fiume, ma la trovò intasata dalla sabbia.
Zoubeida cercò di risolvere il problema rivolgendosi al Shaykh, il capo del villaggio, che era persona molto importante e saggia. Lo Shaykh disse che era necessario dare ad un suo servo un corno di capra per ripulire la sorgente.
Zoubeida era sempre piÚ disperata. Ma la fortuna la aiutò: si accorse che, lÏ vicino, due capre erano impegnate in un combattimento e una di loro aveva perso un corno.
Lo raccolse e lo diede al servo che velocemente ripulÏ la sorgente. La sorgente cominciò a buttare tanta acqua, come mai aveva fatto.
In un istante spuntò molta erba; la capra la mangiò e così le sue mammelle si riempirono di latte. Zoubeida munse il latte e lo portò alla vicina che lo reclamava.
A questo punto Zoubeida ottenne il mestolo tanto desiderato, ma ormai…era troppo tardi! Da quel momento la sorgente si chiamò “sorgente di mezzo” perché stava al centro dei bisogni di tante persone
e
cose,
sopravvivenza di tutti.
ed
era
così
necessaria
alla
I disegni sono degli alunni e alunne della classe 4째A Scuola primaria San Girolamo Venezia A.s. 2010-2011