agosto

Page 1

Abbonnement - Poste - Taxe Perçue

www.frateindovino.eu

Purché non nel mio giardino di Giuseppe Zois

M

olti dei discorsi che facciamo, dei progetti che sviluppiamo, degli scenari che abbozziamo valgono e vanno bene, sono efficaci e innovativi, ma c’è una condizione di base precisa e irrinunciabile: che riguardino gli altri e non lambiscano il nostro giardino. Se parliamo di opere pubbliche, di infrastrutture, di soluzione al problema dei rifiuti, è tutto ok, purché sia lontano da casa nostra, quasi che noi non producessimo rifiuti e non li dovessimo smaltire. Si può comprendere l’esasperazione di chi si ritrova scaricate in casa, con la promessa che sarà solo a tempo determinato, tonnellate quotidiane di rifiuti: poi, però, da qualche parte e in qualche modo questi rifiuti vanno pure eliminati. Abbiamo sentito da molti esponenti di punta - i cosiddetti leaders - dei partiti una ferma determinazione per sopprimere enti inutili, ridurre costi iperbolici della politica, sprechi di ogni genere, poi vediamo che tutto resta come prima. Invece di tagliare le Province, si è vista la loro crescita. Alla faccia della coerenza! Prendiamo i politici. L’Italia ha una gerontocrazia che ha pochi equivalenti nel mondo. Tutti vogliono il ricambio. Degli altri. C’è il limite dei due mandati per i sindaci: e sia benedetto. Qualcuno si rammarica perché in alcune realtà di montagna non è facile trovare persone disposte a farsi carico della responsabilità della “cosa pubblica”. Se una comunità non riesce a esprimere chi voglia mettersi in campo per l’amministrazione pubblica, occorre trarre qualche conclusione e forse è il caso di pensare - come s’è fatto in altri Paesi - all’aggregazione di taluni Comuni. ➢ continua a pagina 4

L’analisi

La guerra, sconfitta della ragione Claudio Bonvecchio a pagina 6

000-Frate_Agosto2011.indd 1

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in AP - ROC - art. 1.co.1 D.L. 353/03 Perugia CPO

Mensile di cultura religiosa e popolare

La prima risposta è aiutare gli altri Dentro il significato dell’Anno europeo del volontariato

Anno 54 - Agosto 2011 / n. 8

All’interno

Il

linguaggio della razza Saltini a pagina 2

Come la Francia cura la scuola Carissoni a pagina 8

150 anni d’Italia luoghi del potere Muscardini a pagina 10

Donne e dignità storie vissute FrAM e Zois alle pagine 12 e 13

Vasco Rossi orfano di fede Vitalini a pagina 14

Si calcola che siano 800 mila, in Italia, le persone di ogni età e condizione che si spendono in mille modi sull’immensa frontiera dei bisogni di questa società e, in particolare, di quelli che fanno fatica. Cosa significano realtà come donazione, altruismo, gratuità, lavorare con il popolo degli umili e dei poveri? Entriamo in questa variegata costellazione. Laura Di Teodoro, frAM e Giuseppe Zois alle pagine 3, 4 e 5

Il degrado della parola

Locatelli, il mondo in sella Esposito a pagina 15

Il sogno di un Paese normale

nel trionfo del volgare di Ulderico Bernardi

A

ncora una volta bisogna rifarci alla saggezza popolare. Quella che ha creato i proverbi sull’esperienza vissuta. In una sintesi perfetta, i nostri padri hanno profetizzato: la lingua batte dove il dente duole! A significare il ruolo del parlare delle generazioni come spia dello stato d’animo della comunità. Per una civiltà come la nostra, profondamente permeata della visione cristiana del mondo, il degrado del linguaggio, a ogni livello, dalla gergata dei giovani, alla vita politica, agli sproloqui in cui ci sprofondano i media, specie televisivi, tra bestemmie, allusioni pesanti e volgarità ripugnanti, denuncia una disgregazione impressionante dell’ambiente culturale. L’Antico Testamento s’avvia con la creazione del mondo a opera del Verbo: la Parola. Una concezione della divinità che si concreta nel Nuovo: Verbum caro factum est… (Gv 1,14). E la Parola si fece carne. Gesù personificazione della

lingua viva. I Greci antichi avevano, in qualche modo, concepito il valore delle parole, affermando che una sola cosa sono l’essere e il parlare. C’è di che affliggersi, oggi, per lo stato del nostro vivere. Ce ne rendiamo conto nel salire su un autobus e ascoltando ragazzine usare come intercalari termini osceni, e riempirsi la bocca di esclamazioni stercorarie. Oppure accendendo il televisore e trovandoci faccia a faccia con esaltati giovinastri che urlano per riempire il loro vuoto mentale con improperi e bestemmie. Lo scadimento della lingua è entrato anche nelle famiglie degradate, dove, in qualche generazione, si è passati dal rispettoso Voi con cui ci si rivolgeva al padre, alla madre, a maestri e superiori, al vaffa… strafottente. Il dilagare del turpiloquio si accompagna al disprezzo per il silenzio, che era la regola della contemplazione e della meditazione, indispensabile per stabilire una relazione con il Cielo e la Comunione dei Santi. ➢ continua a pagina 2

Sognare la normalità significa rassegnazione a volare basso. Per come stanno andando le cose, la normalità può diventare anche un alto traguardo. Zois a pagina 11, vignetta di Fremura

11/07/11 15.20


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.