/ APRILE 2015
Anno 58 - Aprile 2015 / n. 4
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Mensile di cultura religiosa e popolare
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Di quale famiglia parliamo?
UN
DALLE RADICI
Italia, Francia e Germania: Paese per Paese le rispettive politiche di aiuto
DEL
V
S
arato nel 2012, è restato purtroppo lettera morta, il Piano nazionale che riconosceva la famiglia “soggetto su cui investire per il futuro del Paese”. Quel piano delineava la necessità di politiche esplicite in campo fiscale, servizi e conciliazione: alle famiglie non resta che sperare di rientrare nei parametri di nuovi bonus-figli, oppure trasferirsi in Comuni “sensibili”. Coltivate a livello locale dalle singole amministrazioni, le politiche familiari hanno perso valenza nazionale. La “colpa” è anche un po’ delle famiglie: solide, solidali, risparmiose, per anni si sono arrangiate e hanno fatto a meno dello Stato. Che da parte sua, dopo aver optato per un sistema fiscale individuale e avere dirottato parte dei fondi per gli assegni familiari verso le pensioni, se ne è sempre più disinteressato. Ma oggi, indebolite nella struttura e provate dalla crisi, le famiglie non sono più in grado reggere il peso del Paese: diminuiscono i matrimoni, anche civili (meno di 200.000 all’anno), le famiglie si fanno sempre più piccole (in media 2,4 componenti), solo il 34,7% di coppie ha figli, quasi la metà si ferma al figlio unico, aumenta la povertà relativa. Tocca allo Stato affrontare il problema alla radice con scelte forti e strutturali. Come il Portogallo, che dal 1° gennaio ha introdotto il quoziente familiare per tassare il reddito, rapportandolo al numero dei componenti il nucleo. Come il Fattore Famiglia proposto dal Forum delle associazioni familiari per una riforma del fisco in chiave family. Troppo cara, si dice. Costerebbe 14 miliardi, ribattono le associazioni: il bonus degli 80 euro ne costa 8. Cambiare si può, ma bisogna, prima di tutto, volerlo. Regina Florio
Cosa fa l’Italia per le famiglie? E cosa fanno gli Stati a noi vicini? Quali, in concreto, gli aiuti? Alle pagine 3-6
MENSILE
CALENDARIO
i dice “Frate Indovino” e tutti pensano subito, come riflesso automatico, al famoso Calendario che proprio in questo 2015 compie 70 anni: una presenza amica in milioni di case italiane. Ancor oggi “Frate Indovino” è il numero 1 dei calendari. Ma l’intuizione di “Frate Indovino”, che germogliò 70 anni fa dalle radici di un’altra testata Cappuccina, tuttora viva e vegeta, la “Voce Serafica di Assisi”, ha fatto nascere in questi decenni numerose iniziative. Nel fertile solco ecco nascere e crescere questo mensile, con lo stesso nome, “Frate Indovino” e poi le Edizioni, con tutta una fioritura di titoli: casa, cucina, salute, orto, giardino, vite, uva, vino, consigli utili per tutti e per ogni stagione. P. Mario Collarini ➢ segue a pagina 44
In cammino verso l’«alleluja» di Pasqua
EXPO 2015, ci siamo!
Cammino verso Pasqua, una data per rigenerarsi nello spirito. Intervista con il Vescovo di Assisi, Sorrentino. Alle pagine 27-29
Il primo maggio sarà aperto a Milano l’evento italiano e mondiale dell’anno: vi guidiamo all’EXPO 2015. Inserto di 5 pagine
Guida all’evento italiano dell’anno
Lettera aperta al Presidente della Repubblica, SERGIO MATTARELLA
Nell’armonia delle intelligenze e nel consenso delle volontà
C
aro Presidente di noi tutti, italiani della penisola, italiani all’estero per antiche e recenti emigrazioni, italiani esuli e autoctoni residenti della perduta Venezia Giulia. Da due mesi ormai ha dato avvio alla sua opera. Con grandi aspettative. Ha davanti a sé sette lunghi anni ed è ben pesante il fardello che le è stato caricato sulle spalle. Affastellato di problemi che governo e parlamento sono chiamati a risolvere con urgenza, mediante leggi e provvedimenti che richiederanno la sua sottoscrizione. Da buon cristiano, lei ha accettato queste responsabilità, per dovere verso il prossimo. Si può essere certi che assolverà i suoi compiti con dedizione. Vale la pena, tuttavia, di tornare su
un passaggio del suo discorso inaugurale che guardava lontano. C’è una frase che spiega il senso del suo generoso e valoroso impegno. Promette agli italiani di agire perché ciascuno si senta davvero parte di una comunità. Parola che a lungo è stata guardata con diffidenza. La si sprezzava come retorica, obsoleta, retrograda addirittura. A comunità si sostituiva volentieri società. Termine moderno, avanzato, progressista, non sospetto di pensiero cattolico. Dove l’individuo, emancipato da riferimenti permanenti e vincoli certi, può abbandonarsi senza scrupoli moralistici a ogni libertà. Ulderico Bernardi ➢ segue a pagina 12
QUESTO MESE ■ FUGA DI CAPITALI Rivelazione volontaria, opportunità fiscale. Moretto a pagina 15
■ EST/OVEST
Singapore: 50 anni di indipendenza. Gli USA e gli immigrati. alle pagine 18 e 19
■ SOLIDARIETÀ
Le mense per i poveri e il “Tavolino magico”. alle pagine 30 e 31