aprile

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Anno 56 - Aprile 2013 / n. 4

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Mensile di cultura religiosa e popolare

La rinuncia di Benedetto XVi

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Dopo il chiaro voto anti-sistema…:

Italia, e adesso? di Giuseppe Zois

G

Uomo

fra gli Uomini

di MAriApiA BoNANAte

L

unedì 11 febbraio 2013 l’orologio della storia si è fermato. La rinuncia di Benedetto XVI al ministero di vescovo di Roma, successore di San Pietro, ha attraversato il mondo in tempo reale, creando una sospensione attonita e stupita, che si è avvertita fisicamente nell’aria. Come se regole e comportamenti, codificati da secoli in uno dei luoghi più visibili del mondo, riguardanti uno dei personaggi più conosciuti del pianeta, fossero stati di colpo ribaltati. Nell’immaginario collettivo della società laica e di quella dei credenti, è stato come “un fulmine a ciel sereno”, che ha illuminato uno scenario nuovo e rivoluzionario. Ha come di colpo riumanizzato una Chiesa che si avvertiva sempre più prigioniera di schemi fissi. Perché la sintesi della rinuncia di Benedetto XVI, tradotta in termini alla portata di

❏ Se in cielo appare

un colossale meteorite

tutti, è stata: “Non ce la faccio più”. Il riconoscere, da parte della massima autorità della Chiesa, questi limiti umani, è stato come avvertire nei confronti del Pontefice una familiarità che, per certi versi, ha evangelizzato più di un documento pontificio o di un’enciclica. Non solo perché “uomo fra gli uomini”, ha riavvicinato nell’intimità di una condizione umana, quella della fragilità, che crea fra le persone una solidarietà e una comunione unica, intuizioni profonde e spesso profetiche, ma perché ha messo al primo posto quell’amore “che è il vero alfabeto della vita. Porta ad accogliere ogni situazione come grazia e aiuta a vincere le dinamiche negative che affliggono gli uomini”, come ha detto, dal silenzio nella sua malattia, un grande vescovo, Raffaele Nogaro. ➢ continua a pagina 4

❏ servizi di Carrara, frAM

e Mignani alle pagine 4 e 5

ià, e adesso? Fa specie che all’indomani di un voto di svolta ampiamente annunciato ci si stupisca di quanto è uscito dalle urne: e cioè che più di metà italiani sono stufi del solito minuetto tra destra e sinistra, con sogni di centro che da vent’anni sono svaniti, ma che qualcuno si ostina a cullare. Il risultato del voto di fine febbraio è chiaramente contro il sistema. Davanti, per i prossimi mesi, si annuncia una difficile se non impossibile governabilità del Paese. Gli elettori, con il loro pronunciamento e con il loro astensionismo hanno di fatto scardinato le formule su cui s’era fin qui retto il bipolarismo. Se si vuole avere rispetto dei cittadini e dell’Italia, sarebbe saggio evitare il fantasma o la minaccia di un ritorno alle urne, che qualcuno ha già affacciato quando ancora non si conoscevano i risultati finali e le proiezioni ondeggiavano in ogni direzione. Forse è venuto il momento di inventare qualcosa di nuovo e c’è da chiedersi se gli antagonisti principali hanno capito lo spartito e sono in grado di interpretarlo. Un dato che la consultazione ha detto chiaro e tondo è che il popolo ha un bisogno assoluto, immenso di equità, onestà, pulizia e anche, in definitiva, di orgoglio nazionale, rispetto all’andare a rimorchio di un’Europa a trazione tedesca. Preoccupano gli scenari che sono stati affacciati ripetutamente da Grillo e dal suo Movimento, brandendo anche l’ascia dello sganciamento

l’iNVerNo dei GelsomiNi

Dalle urne d’Italia un urlo. Munch

dall’UE e dell’abbandono dell’euro, come per altro hanno fatto in modi e con sfumature diverse anche la Lega e Berlusconi. Il Carroccio ha fatto sapere, attraverso qualche suo esponente, che rispetto alle condizioni di un anno fa, con il tramonto della leadersheep di Bossi, si sono già fatti progressi notevoli. Sarà! Chiunque

ci vede il pagamento di un forte dazio per il rinnovato sodalizio con l’odiosamato PdL, schieramento con il quale si sono condivisi governo e naufragio di molte attese, a partire dal federalismo. ➢ continua a pagina 20 ❏ Bernardi e Bonvecchio a pagina 6

Vedi Napoli… Volere è potere

Regazzoni a pagina 8

❏ EducAzione: S come

servizio e sposarsi. Virtù perdute: la costanza

Florio e Monego alle pagine 11 e 12

❏ Zaira Cattaneo, storia di una ricercatrice. Maria Teresa Necchi: un’italiana in Canada

Borea e Zois alle pagine15 e 18

❏ Un’Oasis della cultura nel cuore di Perugia Carissoni a pagina 16

Giustizia, libertà e modernità, alle quali si aggiungevano anche democrazia e dignità. pare essere stato un grande sogno, svanito o deturpato nel volgere di due anni: sulla primavera dei Gelsomini è scesa un’ondata di gelo. Giulio Gambino a pagina 3

l’itinerario alla scoperta delle città d’italia ci porta a Napoli, dove si tiene il Forum internazionale delle culture. Borea a pagina 9

Annalisa Minetti: storia di una ragazza cieca che è riuscita a diventare modella, cantante, sportiva di successo. Zois a pagina 13


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