Aprile

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Anno 61 - Aprile 2018 / n. 4

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Mensile di cultura religiosa e popolare

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Esistenze costrette ad agire solo in nome del profitto

Quando il lavoro umilia la dignità U

miliati e offesi: umiliazione, mortificazione, offesa, come esiti infausti di una condizione umana grama e al tempo stesso frustrante per molti giovani e uomini fatti e per donne che ardentemente aspirano a realizzare la loro emancipazione. Tutte persone costrette a contrastare di continuo la precarietà dei mestieri saltuari, in nome di un lavoro che lasci almeno intravedere qualche possibilità di costruirsi una famiglia e di godere della propria autonomia nell’affermare finalmente il diritto di

sentirsi fieri e responsabili dell’esistenza. Sempre più spesso invece ragazze e ragazzi formati, istruiti, pronti e maturi per camminare sulla via dell’affermazione, raggiungendo la stabilità e le certezze conquistate, si ritrovano invece a correre su e giù per la Penisola, all’inseguimento dei pochi concorsi proposti dalle istituzioni pubbliche ovunque si possa aprire qualche spiraglio di un’occupazione certa. I più vanno all’estero, sotto l’impulso di quello spirito vitale che li porta magari ad accettare lavori inferiori

alle loro reali capacità, pur di non restar con le mani in mano. Purtroppo l’Italia non ha mantenuto gli impegni che 70 anni fa il primo gennaio del 1948 sottoscrisse con l’entrata in vigore della Carta Costituzionale. I migliori cervelli delle varie forze politiche formularono allora il primo articolo della Costituzione che comincia con le parole: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro…”.

Sempre più condizionati dal mito dell’apparire

Malati di vetrina

La cultura, quella dell’immagine, vive una grande stagione che condiziona un po’ tutti senza età, con modelli tesi soprattutto all’apparire e alla corporeità piuttosto che all’essere. A pagina 10

Cappuccette Rosse oggi

Le parole del tempo

Ulderico Bernardi

➢ continua a pagina 31

Dall’Enel bollette con scossa

U

n salasso dopo l’altro per il popolo dei consumatori onesti, che pagano puntualmente le loro bollette: lo Stato carica loro addosso un nuovo pesante balzello. E lo fa quando le famiglie non si sono ancora riprese dai consistenti rincari di luce e gas, scattati a inizio anno. È sempre la solita storia, Pantalone continua a essere chiamato alla cassa per tamponare le falle altrui. La voragine che si deve colmare è di 200 milioni, posti sotto la voce “oneri di sistema”. E per quanto possiamo adirarci e protestare, lo Stato con l’energia ci mette due volte le mani in tasca. ❏ Monego a pagina 2

Alimentazione, promossi e bocciati alla nostra tavola

Troppe incursioni indebite L’

invasione del privato non ha limiti. Basiglio (2011) ne è stato un prodromo: una bimba e il suo fratellino tolti di botto alla famiglia e cacciati per più di due mesi in due comunità, per un mal interpretato disegno osé di una compagna. Ora gli interventi sulle famiglie si susseguono: ultimo di grande scalpore, il decreto della Cassazione che dichiara adottabile la figlia di due genitori anziani, che, in quanto tali, non possono comprendere le esigenze di una bambina, tanto più che la madre è valutata narcisista. I giudici evidentemente comprendono perfettamente le esigenze dei bambini, deduco quindi che la stessa sorte dovrebbero condividere tutti quelli allevati dai nonni. Invece, genitori violenti, padri abusanti (ma le testimonianze dei bambini spesso non sono credute) o stalker, per non parlare di parecchi genitori di diversa cultura (chi non ricorda Hina), le comprendono, le esigenze dei bambini. E certo due genitori gay capiscono benissimo le esigenze di una bambina. O di un bambino etero. Ricordiamo anche gli anni in cui si è dibattuto sulla idoneità dei nonni della coppia dell’acido ad allevarne il figlio, dichiarato adottabile a 3 anni (nel pieno del periodo dell’attaccamento). L’invadenza nel privato testimonia la presunzione di poter dare un giudizio, di capire e prevedere più del comprensibile e prevedibile. Presunzione estesa a più campi, ad esempio in quello delle cure e della riabilitazione. Un esempio per tutti: Erika de Nardo, 120 coltellate scontate in 10 anni, di cui don Mazzi proclama: “Il futuro di Erika è dietro una cattedra”. Idonea.

Federica Mormando

Vincitori M5S e Lega

Il lupo oggi viaggia online e per le Cappuccette Rosse agguati in Rete. A pagina 30

Clima, meteo, previsioni e parole sul tempo, un percorso lungo come la terra. Alle pagine 19-22

Che cosa mangiamo oggi? Soprattutto come promuovere un’alimentazione sana in un tempo di cibo veloce, surgelato o pronto all’uso ma con conservanti e grassi. A pagina 26

Dalle urne, Italia rivoluzionata A pagina 7


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